Papà Rasetsu

Quest

Giocata di Corporazione

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11:59 Rasetsu:
 E' seduto su una sedia nei pressi dell'enorme macchinario dalla forma tonda che contiene al suo interno la bambina che ha creato con tanto sudore. Il capo è reclinato all'indietro, le palpebre socchiuse come se fosse in dormiveglia. Gli occhiali son poggiati sul ripiano metallico nelle sue vicinanze, così da essere facilmente reperibili qualora necessari. Le mani sono intrecciate al di sopra del ventre, apparentemente sonnecchiando in attesa di qualche novità. La sera prima non è neppure andato al quartiere notturno. Ha notato dei valori un po' altalenanti, motivo per il quale ha preferito restare nei paraggi - dunque nell'ospedale, tra un caffè e l'altro. Il problema è che il caffè ha una durata limitata e, ad un certo punto della notte, aveva terminato le monetine con le quali prenderlo. Certo, se li sarebbe potuti far prestare da un collega, ma avrebbe dovuto genjutsare almeno metà ospedale soltanto per ottenere un misero ryo. Nessuno gli rivolge la parola, figurarsi fargli un favore. Veste con i suoi soliti abiti: un pantalone nero sorretto da una cintura d'egual cromia con fibbia argentata ed una camicia bianca. Il camice è altresì indossato con il badge in bella vista sul taschino sulla sinistra, recante la sua faccia da pesce lesso con nome e cognome dell'individuo. Dokuhiro ha pulito di recente quel dannato posto, rendendolo oltremodo abitabile se non fosse per la sua capacità di sporcare in men che non si dica. Il cestino nei pressi della porta d'ingresso è pieno di bicchieri di caffè sporchi e palettine per girarlo - oltre a qualche cibo d'asporto. [ Chk On ]

La vita da scienziato pazzo è dura, difficile da portare avanti ma qualcuno deve pur farlo questo sporco lavoro e più sporchi di Rasetsu non esistono, ciò lo rende perfetto per quello che stiamo andando a fare. La nostra storia, o meglio, il continuo, ha un luogo in un laboratorio genetica nell'ospedale di Kusa; essendo domenica non c'è nessuno in quei reparti salvo gli inservienti che di tanto in tanto passano a pulire per i corridoi. Il suo collega Sumi si è dileguato il giorno prima, questo fa si che il Kokketsu sia stato solo per molto tempo davanti a quel macchinario contenente il corpicino di una creatura umanoide di appena 9 mesi. Il corpo è formato, una testa, un collo, due braccia e due gambine ed un cordone ombelicale che tiene attaccata la creatura alla macchina. Oramai il sesso del nascituro è sdoganato per il Kokketsu, si tratta di una bambina fatta e finita, una figlia tutta sua, da crescere, istruire, far divenire una persona per bene ma sarà davvero così? Per adesso non possiamo dirlo, troppo presto. Al di là di quelle mura si consumano gli ultimi giorni d'estate, il sole alto nel cielo brilla con forza leggermente diminuita, il venticello soffia fresco, la giornata, tutto sommato, è vivibile, forse per questo hanno spento l'aria condizionata nei laboratori. Il nostro, intento a sonnecchiare, viene svegliato, ridestato definitivamente dal suo blando sonno da un suono proveniente dal computer; sul monitor una luce rossa ha iniziato a lampeggiare, l'intera schermata inizia lentamente ad essere evidenziata in rosso con i valori della bambina ben oltre la norme ed è una scritta in grassetto "Rivelata anomalia" sotto tale scritta una finestra si apre recante una barra di caricamento "Preparazione all'annullamento" con dei numeri in crescendo partendo da 1%, poi 2% e così via ma tutto ciò, cosa vuol dire? Semplice, mesi di lavoro stanno per andare totalmente in fumo, la vita della bambina è nelle mani di Rasetsu stesso. [AMBIENT]

12:46 Rasetsu:
 Sdraiato com'è prossimo all'abbiocco vero e proprio, viene fatto sobbalzare col rischio di cadere dalla sedia a causa dell'allarme dei macchinari. Iniziano a suonare rivelando una sorta di anomalia. Sbatacchia le palpebre, inforcando immediatamente gli occhiali così da riuscire quanto meno a comprendere cosa diamine stia accadendo. Dovrebbe esserci ancora qualche giorno... O così rammenta. Possibile che abbia perso cognizione del tempo? <Impossibile.> Mugugna, rizzandosi immediatamente in piedi ed avvicinandosi al computer. Quivi, comincerebbe a digitare varie sicurezze e codici, in modo da far ripartire o comunque annullare quell'anomalia. Aggrotta le sopracciglia, dando un'occhiata all'involucro nel quale la bambina sta galleggiando. <Dovrebbe essere comunque in procinto...> Mormora, cercando di capire come meglio comportarsi. <Dreniamo il liquido.> Cerca di comporre quindi quella suddetta operazione che dovrebbe permettere la fuoriuscita del liquido tramite il drenaggio con appositi tubi, in modo che inizi man mano a decrescere. La bambina è ancor collegata col cordone ombelicale, ma non dovrebbe essere un problema al momento. Tira fuori il cellulare, apre la chat di Shizuka su Ninjapp e attiva il meccanismo di registrazione vocale. <Vieni nel laboratorio. Se riesco a farla nascere senza complicazioni, mi servirà comunque un medico per i primi segni vitali. Potrebbe anche andare in debito d'ossigeno per abituarsi al mondo esterno. Non so bene quali possano essere le conseguenze.> Spiega ad alta voce, provando a mantenere una tranquillità ferrea, nonostante le dita di tanto in tanto tremino per l'agitazione. Non è preparato, quindi non sa neppure cosa possa accadere e cosa possa andare storto in un momento del genere. Si tratta anche della prima volta che compie un miracolo simile. Non vi sono studi, non v'è niente da cui trarre insegnamento. Deve improvvisare e un genetista, uno scienziato, non lo fa. [ Chk On ]

12:52 Shizuka:
  [Spogliatoio -> Laboratorio] I capelli sono raccolti in una coda di cavallo, che si allunga sempre più ormai, lasciando solo la frangetta a coprire quel visino. Ha ormai finito il suo turno a lavoro e non sa bene se andarsi a cambiare e tornare a casa oppure andare a dare una sbirciata nel laboratorio del pazzo parente, che dopo quella notizia riguardo alla figlia ormai prossima alla nascita non si è più fatto sentire. Sta davanti al proprio armadietto, Kimi lasciata riposare lì dentro come ogni volta, il camice ormai già rimosso, indossa una camicetta bianca e dei pantaloni neri, ai piedi delle ballerine comode. Gli orecchini e la collana sono tutti al loro posto, gli occhi solo leggermente truccati, eye liner e mascara come suo solito. Mentre ancora sta lì a rimuginare il cellulare suona, un messaggio arriva repentino proprio da colui che si era dato disperso per giorni, un vocale per la precisione. Lui sembra calmo, anche se non anaffettivo, cerca di contenersi ma lei a suo modo vuole percepire della preoccupazione. "arrivo" solo quell parola viene digitata, poi, in un attimo, si slaccia la camicetta, sfila scarpe e pantaloni e si precipita a indossare una divisa di quelle verdi, che solitamente tengono all'interno dello spogliatoio. Lei non ha mai preso l'abitudine di mostrarsi in divisa soprattutto quando non è addetta alla sala operatoria, ma in questo caso le sembra necessario non conoscendo appieno lo stato in cui potrebbe trovare la paziente. In mezzo secondo indossa quei pantaloni e quella casacca comoda, reinfila le scarpette nere e si lancia fuori dallo spogliatoio dopo aver richiuso malamente l'armadietto, abbandonandoci pure il cellulare. Fortunatamente ormai è abituata a gironzolare sempre con il chakra impastato, ma se così non fosse, mentre si sposta rapidamente in direzione del laboratorio andrebbe a far convogliare forza fisica e forza mentale in un sol punto, al centro del corpo, a livello della bocca dello stomaco. Se fosse riuscita nel proprio intento li avrebbe unificati per andare a ricreare quella forza che le serve per eventualmente prestare cure, se non alla figlia almeno al padre. Dovrebbe riuscire abbastanza facilmente in quel suo intento dirigendosi a tutta velocità verso il laboratorio del parente, nel quale entrerebbe come una furia senza troppi complimenti, richiudendosi però la porta alle spalle con decisione. Quegli occhi blu andrebbero rapidamente a saettare per il laboratorio, alla ricerca del genetista e della sua creatura, avvicinandosi a loro per cercare di interpretare meglio la situazione. [Se Chakra 50/50]

Creare la vita in laboratorio è qualcosa che pochi hanno tentato, ancor meno sono riusciti nell'impresa. Rasetsu si trova in una situazione anomala in cui tutto può accadere, persino un genio come lui non è in grado di prevedere ogni singola diramazione degli eventi seppur ci troviamo in un campo avente pochi segreti per il Kokketsu. Prontamente s'avvede della situazione alzandosi di scatto e dirigendosi al computer avvia la procedura per drenare il liquido; la serie di tasti e codici è corretta aprendo una nuova finestra sovrapposta a quell'attuale, l'ennesima barra di caricamento in procinto di salire, anch'essa con numeri percentuali in costante aumento ma non sempre va tutto come ci si aspetta. Qualcosa dev'essere andato storto ma cosa? Questo lo scoprirà la nuova venuta. La piccola Shizuka giunge nella stanza con il chakra impastato e la prima cosa che vedrà è un genetista vicino al computer ma non solo, il macchinario contenente il bambino è diverso dal solito; il liquido al suo interno mostra il formarsi di alcune bolle, le luci da verdi divengono rosse ed a terra, su uno dei fili collegati, l'è possibile vedere una tazzina di caffè a terra nei pressi della presa elettrica. Macchie di caffè su uno dei fili e sul pavimento, probabilmente una disattenzione dello stesso ma è questa la causa di quel piccolo casino. Il liquido si drena ma molto lentamente, la temperatura del macchinario sale venendo segnalata persino sul monitor del PC "Temperatura elevata"; gli allarmi si susseguono uno dopo l'altro, l'esperimento è a rischio, la vita del bambino lo è, per quanto tempo il feto potrà resistere in quelle condizioni? I nostri Kokketsu si trovano adesso alle prese con un vero e proprio problema scientifico, cosa fare? Aguzzate l'ingegno. [AMBIENT]

13:53 Rasetsu:
 I battiti cardiaci del demone aumentano a dismisura, considerando anche la situazione. Non si tratta solo di perdere un esperimento, ma la sua prole. Una bambina alla quale, volente o nolente, nell'arco di questi mesi s'è affezionato. Potrebbe sopravvivere fuori da quel costrutto d'acciaio e vetro se soltanto riuscisse a drenare correttamente il liquido che c'è dentro. La temperatura sta continuando ad aumentare a giudicare dall'allarme generato dal computer, mentre il demone stringe i denti. Continua a cliccare tasti per cercare di riuscire a risolvere la questione, continuando a cliccare 'invio' pur di riuscire ad accelerare la fase di drenaggio. Tuttavia, non sembra andar come vuole a causa di qualche problemuccio. <COSA CAZZO C'E' CHE NON VA?> Sbraita ad alta voce, dando un colpo al computer con quella poca forza che possiede. <Disattiva funzioni extra, lascia attive soltanto le funzioni vitali. Accelera drenaggio.> Ci sta provando in qualche modo, ma non è un tecnico. Non sa lavorare egregiamente sui macchinari. S'è chiaramente fatto aiutare da qualcuno che ne sapesse affinché quel macchinario fungesse, adoperando ovviamente le sue funzioni e dando modo soltanto all'altro collega di costruirlo. In realtà, ha richiesto più che altro al direttore dell'ospedale di procurargli degli attrezzi adeguati, nonché alla signorina a capo dei genetisti. Shizuka dovrebbe arrivare nella stanza, rivelandogli il problema effettivo: un fottuto bicchierino del caffè. Lui che ha sempre cercato di tenere puliti i macchinari, adesso si fa fottere dalla sua stessa dipendenza. <Togli tutto ciò che potrebbe rovinare il macchinario> Impreca tra una parola e l'altra, bestemmiando i Kami che riesce a ricordare. <Porco Yukio> compreso il suo predecessore che anche la rossa qui presente conoscerà per nomea e fama. <pulisci il tubo e controlla se ci sono perdite. Se neanche così dovesse funzionare, devo forzare l'apertura dello sportello.> Ovviamente il macchinario che funge da utero è dotato d'un ingresso che funge da uscita per la nascita, altrimenti si sarebbe dovuto distruggere. Il portello tuttavia è ovviamente sigillato. <Controlla i segni vitali della bambina> Che è comunque legata al macchinario per monitorarla, fosse scemo. <assicurati che non stia in debito d'ossigeno e che non subisca ferite.> Esercita la sua accuratezza maggiore, sudando freddo e irrigidendosi a causa della situazione. Deve riuscire a mantenere il controllo di sé. Quel dannato esperimento non deve fallire! [ Chk On ]

14:02 Shizuka:
  [Laboratorio] Quel di lei gironzolare con lo sguardo la porta inevitabilmente a notare quello stupido dettaglio, uno dei bicchierini del caffè pare essere caduto dalla pila per poi rotolare nei pressi di una presa di corrente, proprio quella che tiene in vita il macchinario. Sfortunatamente il sopracitato conteneva ancora parte del liquido marroncino che pare aver in qualche modo causato una specie di corto circuito che sta causando l'innalzamento della temperatura. Però la scena è sicuramente molto intensa, così come il cambio dei colori all'interno di quella sorta di utero fittizio. << Rasetsu il caffè è finito sulla presa di corrente. >> Il tono di voce è fermo, non c'è alcuna intenzione di incolparlo, è il caso che ha deciso che succedesse qualcosa del genere ma al momento è la bambina che la priorità, quella nuova Kokketsu DEVE vedere la luce, DEVE riuscire a correre su quella terra. Si avvicina al consanguineo che smanetta con il computer, lei non ci capisce nulla, non è il suo ambito, ma quello che la caratterizza è la medicina, e quelle mani che possiede in grado di riparare i tessuri e ad oggi persino stimolarli per portarli a rendere di più, se debilitati. << Falla uscire subito da lì. Un parto prematuro è gestibile, lei è forte è una Kokketsu come i suoi genitori. >> E' sicura di quello che dice, certa che la soluzione sia liberarla da quella specie di utero nel quale è stata segregata. Non è la prima volta che una vita rischia di non vedere la luce del sole, in un parto anche naturale le complicanze sono infinite, ma la naturalità è quello che lei conosce, per aiutarlo deve agire su quello. << Distruggi quel vetro. Se non lo farai tu lo farò io, ti avverto. >> E' estremamente seria, non vuole che quella creaturina finisca con il ribollire nel suo stesso liquido amniotico. Lei non è a conoscenza delle varie possibilità che quella macchina fornisce, è in tensione tanto quanto lui anche se cerca di rimanere il più stoica possibile. Ascoltando il dire dell'altro, non farebbe altro che andare a recuperare della carta per asciugare il danno, cercando di non staccare la spina o danneggiarla più di quanto non sia, anche se nel mentre andrebbe a ferirsi il lato interno della guancia sinistra, volutamente, facendo si che nella propria bocca quel sapore ferroso si presenti, per poi andare a convogliare il proprio chakra suiton proprio dove il sangue si sta riversando. In questo modo vorrebbe quindi attivare l'innata, se vi fosse riuscita il corpicino della rossa dovrebbe pervadersi di un'aura violetta, concentrata anche attorno agli occhioni, mentre mani, piedi, avambracci e gambe della Chunin dovrebbero rivestirsi in parte di quel sangue nero che li caratterizza, così da assumere le sembianze di un piccolo demonietto. A completare il tutto, due righe di sangue nero dovrebbero discenderle dagli occhi, fino a raggiungere la base del mento, rigandole il volto. Come promesso al parente, se non sarà lui in grado di aprire quella macchina sarà lei a farlo e con violenza. Anche se dopo aver pulito la zona ed essersi trasformata andrebbe a tenere veramente sott'occhio i parametri vitali della nuova vita. [Se Chakra 48/50 -> 2 per attivazione innata; PV 99/100 -> 1 per attivazione innata]

Tiratemi un D100

Entrambe

Rasetsu tira un D100 e fa 59

Shizuka tira un D100 e fa 9

A volte eventi del genere sono più pericolosi e ansiogeni delle missioni ninja dei gradi più elevati. La vita di un nascituro è qualcosa di ben più importante, qualcosa che colpisce direttamente nella sfera personale di entrambi i nostri Kokketsu. Shizuka ha la possibilità di divenire una specie di zia mentre il nostro mostro di Kusa può ambire a divenire padre, essere un uomo migliore per sua figlia e, si spera, la sua futura compagna. La nascita di una creatura può migliorare la vita di molti, un punto di svolta per ricominciare e quando ciò accade con difficoltà, i cambiamenti son ancor più significativi. Le luci rosse si espandono per tutta la stanza provenendo sia dal macchinario che dal monitor del PC il quale segna anche le funzioni vitali del feto. Esse sono critiche, il battito del cuore è in continua diminuzione, l'ossigeno sta lentamente svanendo; la situazione non è delle migliori e mentre Rasetsu continua ad armeggiare, Shizuka si prodiga a prendere un pezzo di carta per dirigersi a pulire per terra e la presa elettrica. In tal momento il sangue nero si manifesta, quella minuscola ferita basta per scatenare il potere demoniaco sepolto in lei rendendola, a conti fatti, un demone del sangue in miniatura. Non appena avvicina la carta nei pressi della presa, una piccola scintilla vien fuori colpendole la mano, il caldo avvolge le dita e il dorso, forse non è saggio avvicinarsi; nel frattempo le macchinazioni di Rasetsu hanno successo, in parte. Il drenaggio riprende a maggior velocità, il cordone ombelicale della bambina viene reciso dando il via ad un parto prematuro di qualche giorno con il feto intento ad inserirsi nel tubo che l'avrebbe portato in un secondo macchinario, un'incubatrice per prendersene cura ma anche qui, qualcosa non va. Il bambino viaggia nel tubo finendo nell'incubatrice rigorosamente chiusa da due ante di plastica rinforzata ma esse non si aprono, totalmente bloccate. Il pc su di esse non ha effetto, nemmeno premendo i tasti di apertura sull'incubatrice le ante si schiudono e, come se non bastasse, la bambina non respira. L'incubatrice si trova alla sinistra del macchinario, per inciso. In tutto questo il surriscaldamento dello stesso prosegue, le segnalazioni di pericolo non sono finite e le scintille vicino alla prese non fanno altro che aumentare e sappiamo fin troppo bene come i corto circuiti possano trasformarsi in incendi piuttosto facilmente. [AMBIENT]

15:36 Rasetsu:
 Nonostante tutto quel che sta facendo, non sta riuscendo ad ottenere l'effetto sperato. Non rammenta neppure come sia stato possibile che quel dannato caffè sia finito sul cavo di alimentazione e tra i tubi del macchinario. E' sempre stato ATTENTO a queste cose. Non s'è mai distratto. Certo, è un po' disordinato, ma per quanto riguarda la manutenzione dei macchinari vi ha sempre posto particolare interesse. Come diamine è potuto accadere? Si tratta d'un errore che non si perdonerà mai se quella bambina non riesce a sopravvivere. Si stacca dal computer poiché inutile proseguire su quell'aggeggio considerato come le cose non vadano nel giusto ordine. Dovrebbe accorgersi della puzza di bruciato che proviene dalla presa, anche grazie all'avviso tempestivo di Shizuka. <Distruggi quell'incubatrice! Ce ne saranno altre in ospedale per tenerla in vita. Non è importante! Ma salvala!> Cerca di non mostrarsi titubante, ma pretende che quella bambina non muoia. Vuole vederla viva, vuole almeno sentirla piangere, vuole assicurarsi che sopravviva almeno un giorno e che non perisca a causa di un suo errore! Condurrebbe l'arto mancino in direzione della bocca, nella fattispecie il polso già spesso tagliuzzato dai propri denti per cercare d'aprire una delle ferite ivi poste per metà cicatrizzate, altre invece ormai vecchie da tempo. Il Chakra Suiton fluirebbe nel suo sistema circolatorio, amalgamandosi al sangue nero che scorre nelle sue vene. Con la fuoriuscita del sangue dalla ferita precedentemente descritta, esso inizierebbe semplicemente a galleggiargli attorno in piccole volute di vapore con scintille violacee. L'aura che emanerebbe non è niente di positivo. E' come se una malattia mortale si diffondesse nell'aria assieme alla sua presenza. Due lacrime nere gli scivolerebbero dalla palpebra inferiore sino a scendere alla base del mento, rendendo giallastre le iridi del rosso. Il sangue inoltre confluirebbe anche alle estremità di braccia (dipingendosi per l'appunto di nero integralmente) e delle gambe, coperte in questo caso dagli abiti. Creerebbe un piccolo costrutto avente la forma d'una cupola. Se la fisica non è un'opinione, in assenza di ossigeno le fiamme vengono debellate. Inoltre, il suo costrutto è forma da acqua e sangue che potrebbero sì aiutare, ma non è questo il modo. Tenta di farlo coagulare fino ad assumere la forma designata, in modo che possa andare a farla adagiare contro la parete e la presa di corrente, in modo che quelle scintille vengano meno assieme all'eventuale incendio. Non hanno tempo per occuparsi anche di quello! [ 2/4 - Attivazione Hijutsu Kokketsu II + 2/4 - Creazione I Costrutto ][ PV: 99/100 ][ Chakra: 63/65 ]

15:42 Shizuka:
  [Laboratorio] Lei già lo sapeva che avvicinarsi e pulire non sarebbe servito a nulla. Nella sua ignoranza spaventosa del mondo delle macchine ha però la certezza incrollabile che quando si bagna qualcosa di elettrico ormai sia la fine. Non vuole però prendersi l'impegno di staccare malamente la corrente, non sa cosa potrebbe produrre come effetto sulla nascitura e sul macchinario. Però l'idea di fare ricorso alla violenza per salvare quell'esserino è ben presente nella testolina rossa, tant'è che andrebbe ad attivare la propria innata con successo, per eventualmente creare qualche costrutto che possa aiutarla a liberare quella nuova vita in pericolo. Dopo quanto avvenuto a Kiri con quel ragazzo, che poi aveva rivisto quando era comparsa Kimi nella sua vita, si era ripromessa che non avrebbe mai più perso un paziente, che sarebbe stata in grado di prendersi cura di ognuno. Si avvicina allo schermo i parametri sono a livelli minimi, la frequenza cardiaca in diminuzione, la saturazione anche, sintomo che quella nuova Kokketsu si sta spegnendo. Fortunamente il genetista in qualche modo riesce a far fuoriuscire l'esserino dal liquido amniotico e il corpicino si sposta quindi verso un'incubatrice che tuttavia pare non essere collaborante. Non apre le porte così che quell'anima resti bloccata in un limbo appena prima delle porte della salvezza. Ne ha ben più che abbastanza: << Non serviva dirlo >>. Con una mano protratta in avanti andrebbe a far condensare il sangue nero sopra quel macchinario, creando una specie di peso tondeggiante, un costrutto denso che vorrebbe far apparire esattamente sopra all'incubatrice, o meglio al collegamento fra essa e quel tubo contenente la bimba. Questa creazione vuole essere messa precisamente nel punto più fragile di quel collegamento, evitando accuratamente però di mettere in pericolo in qualsiasi modo però la nascitura. Il resto conta che lo farà la potenza delle arti magiche della Chunin. << Non farla cadere. >> Poche parole rivolte al parente, per chiarire quale sarà il suo compito ora. Un gesto verso il basso di quella mano vorrebbe in qualche modo accentuare il movimento dall'alto verso il basso che quel costrutto appena creato dovrebbe compiere secondo il volere della propria creatrice. In sostanza Shizuka non vuole far altro che far schiantare il proprio sangue nero nel punto fragile di quella struttura, in modo da scollegare il tubo in cui sta la bambina dall'incubatrice, liberando la creaturina che finalmente dovrebbe riuscire ad avere accesso all'ossigeno presente nella stanza. Vero però che i nuovi giunti non sono così bravi a respirare l'aria come gli adulti ma qualche schiaffetto di solito basta per risvegliarli dal loro torpore, anche perchè il soffocamento viene evitato in maniera naturale. Tuttavia non può essere certa di nulla dato che quella nuova vita è decisamente qualcosa di unico. [Se Chakra 48/50; PV 98/100 -> 1 per mantenimento innata]

I due Kokketsu si prodigano per salvare quella creaturina, portarla alla vita. Il genetista attiva a sua volta il potere innato di quel clan maledetto divenendo estremamente simile alla piccola Shizuka; al momento la parentela dei due non è mai stata tanto evidente, capelli rossi, medesimo desiderio, sangue nero a ricoprirli. La famiglia sceglie di agire per un unico scopo, preservarsi. La cupola di sangue nero si adagia sulla presa elettrica e l'intuizione del genetista non è sbagliata, essa va a privare dell'ossigeno la suddetta impedendo alle scintille di formarsi, sopprimendo le fiamme ancor prima della loro nascita, in tal modo scongiura un possibile incendio. Le conseguenze di un tale gesto riescono, inoltre, a diminuire la temperatura del macchinario, seppur di poco e tanto basta a far cessare l'allarme di surriscaldamento e pericolo. Nel frattempo Shizuka crea un costrutto nei pressi dell'incubatrice, in particolare del tubo che la collega al macchinario. Ora, la bambina è uscita da quel tubo finendo nell'incubatrice ed in essa è bloccata ma ciò non risulta importante in quanto la forza immessa per rompere il tubo va ad intaccare anche i sensori dell'incubatrice provocandone un'apertura forzata. Le due ante si aprono lentamente portando la bambina a respirare per la prima volta al di fuori delle macchine, l'ossigeno le entra nei polmoni. Sembra morta a conti fatti ma non lo è, come con tutti i bambini bastano un paio di schiaffetti per farla piangere e renderla viva. L'hanno salvata, questo è l'importante eppure, i due Kokketsu noteranno un piccolo particolare sul viso di lei, fino ad ora sfuggito, un labbro leporino, una malformazione genetica del viso. Le cause non si sanno ma è presente. Tutto è bene quel che finisce bene, la cupola sulla presa avrebbe raffreddato il macchinario riducendo ulteriormente il pericolo di incendio facendo cessare l'allarme anche sul monitor del pc. Meno male che siamo in una giornata di festa altrimenti i guai sarebbero potuti essere maggiori. [END]

16:35 Rasetsu:
 L'obiettivo ultimo del suo costrutto era appunto quello di spegnere le eventuali fiamme. Shizuka nel frattempo tenta di salvare la bambina dalla sua incubatrice. Riescono a sventare parte di quel terribile misfatto, mentre la Kokketsu si occupa di far respirare la bambina. Sospira pesantemente il demone, cercando d'avvicinarsi velocemente al duo. Si china in direzione della nascitura, riuscendo facilmente a notare quel difetto, quella malformazione anche piuttosto visibile sul viso della piccola. <Diamine.> Borbotta infastidito, ma si tratta comunque d'un qualcosa che verrà visto successivamente. <Portiamola al reparto neonatale. Cerchiamo di tenere sotto controllo i suoi valori vitali. Assicuriamoci che respiri e che le analisi siano buone. Quel labbro può aspettare.> Sembra aver ritrovato la calma che lo contraddistingue, mentre stenderebbe le braccia per farsi aiutare anche da Shizuka, così da prendere per la prima volta in braccio quella che, nell'effettivo, sarebbe sua figlia! <Prendi degli asciugamani, sono nel vano sotto il lavandino.> All'interno comunque del laboratorio, in modo che abbia sempre qualcosa a portata di mano considerando che torna molto di rado a casa. <Devo avvisare Dokuhiro...> Immediatamente anche. Adesso, però, bisogna prima coprirla con qualcosa che possa tenerla al caldo, nonché accertarsi che tutte le analisi portino un risultato efficiente. E' la prassi comune per un nuovo nascituro. Si farebbe aiutare anche dalla dottoressa lì presente, in caso, cullando la piccola Kurona. Gli occhi del rosso restano ammaliati, fossilizzati sul volto dell'esserino che stringe tra le braccia. E soltanto allora, per un istante, si lascia scappare un piccolo sorrisetto nervoso. <Ci sono riuscito...> Non cantare vittoria troppo presto. [ Exit ]

16:50 Shizuka:
  [Laboratorio -> Nursery] Ce l'hanno fatta. Quello straordinario senso di attaccamento alla famiglia, al mantenimento dell'eredità che portano ha consentito ai due parenti di occuparsi di pericoli diversi in modi diversi, portando a compimento un salvataggio insperato. Sangue nero è stato versato, ma quello degli adulti, non dell'infante che per quanto sia stata molto vicino a non giungere alla luce ce l'ha fatta. E' il genetista a toccarla per primo, lamentandosi di quel difettuccio sul viso della piccola. La Chunin non fa altro che osservare la scena da lontano, quell'innata mantenuta attiva senza nemmeno pensarci. Osserva il parente e la futura nipotina ma forse quegli occhi blu si soffermano sull'uomo per ora, notandone la trasformazione, il cambio di colore delle iridi e quelle righe sul viso. Mai come ora i due si somigliano, parte di una grande famiglia che deve essere preservata. Va a recuperare gli asciugamani sotto il lavandino come spiegato dall'altro per poi avvicinarsi al duo e delicatamente prendere la bambina fra le braccia, sottraendola alle cure del padre. La avvolgerebbe con dolcezza in quel cotone, stando molto attenta a non soffocarla in altro modo. Ancora non ha detto mezza parola, anche se quegli occhi blu non hanno smesso un attimo di guardarsi intorno. << Avvisala. Io trovo un'incubatrice per la piccola. >> Non ci vuole molto a sostenere quel fagottino, un braccio basta e avanza mentre la man destra si allunga verso il viso altrui, sul quale è comparso un leggero sorriso, forse il primo che la nanerottola abbia mai visto. Quella mano vorrebbe solo accarezzare in maniera molto delicata la guancia altrui, mentre sul viso della diciassettenne un sorriso enorme, a trentadue denti, sarebbe pronto per lui. << Congratulazioni papà! >> E' un parto strano, non c'è la madre ma c'è solo il padre e una quasi zia, la prima a fare i complimenti per quell'esperimento riuscito. Senza dire altro il contatto verrebbe ridotto a zero, la mano si allontanerebbe dal viso altrui per tornare ad avvolgere quello scricciolino che non sembra turbato ne dalle auree dei due, ne tanto meno dal nuovo mondo. << Il labbro se non ti piace glielo sistemerò quando sarà stabile. Ti aspetto di la! >> Senza altro proverire andrebbe a dirigersi in direzione della nursery dell'ospedale, luogo che frequenta poco ma nel quale non dovrebbe trovare difficoltà nel reperire una culla per la nuova giunta. Solo dopo essere uscita dalla stanza andrebbe a lasciar dissipare la propria innata, ora che non serve più perchè Kurona è salva. [Se Chakra 48/50; PV 97/100 -> 1 per mantenimento innata][//END]

Rasetsu diventa papà. La piccola Kurona nasce non senza qualche problema come un cortocircuito dei macchinari per colpa di un caffè rovesciato. Grazie all'aiuto di Shizuka tutto va per il meglio e la famiglia Kokketsu ha qualcosa da festeggiare questa sera. Insieme.