Appuntamento

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con Akainu

11:42 Akainu:
  [Ristorante] Quella mattina, completamente a sorpresa, ha mandato un messaggio a Kore invitandola a cena, non a casa sua bensì in un locale in pieno centro del distretto di Oto. Non hanno mai avuto un vero e proprio primo appuntamento, il tutto si è svolto in maniera ben più che strana, complice il carattere dell'Uchiha. Passando la vita ad evitare tutti e chiunque, non si è mai esposto più di tanto eppure il segno del cambiamento è anche questo; il desiderio di avere una vita normale inizia a surclassare il tutto, la volontà di vivere come un'essere un umano lo sta cambiando e quell'insicurezza che per anni ha governato la di lui vita, ora sta lentamente svanendo, perde di forza in virtù di qualcosa di più. Con la Sabaku si è dato appuntamento nella piazza di Seiri Uchiha, il luogo vicino al posto in cui ha deciso di portarla. Per l'occasione ha scelto di indossare indumenti atipici rispetto al suo solito a cominciare da un paio di pantaloni neri di seta, lunghi tanto quanto gli arti inferiori, leggermente aderenti e con una cinta nera, con fibbia dorata, intorno alla vita per tenerli su. I calzari non sono altro che scarpe nere, lucide, decisamente diverse dal solito mentre sul busto insorge una camicia bianca inserita all'interno dei pantaloni; i bottoni sono tutti inseriti salvo i tre finali lasciando uno spacco a V sul petto. Le maniche lunghe son arrotolate fino al gomito scoprendo gli avambracci senza nascondere il deturpamento del corpo. Le bruciature risultano completamente esposte, la carne secca e bruciata risulta visibile a chiunque non solo sugli arti superiori ma anche in parte del petto; copre l'interezza del collo, la mandibola con gran parte del viso. La capigliatura nera è sfatta, un disordine voluto il suo, troppo leccato già così. A disagio con quel nuovo outfit, mai in vita sua ha indossato simili abiti, sicuramente non in compagnia di qualcuno e non in pubblico. Deglutisce guardandosi intorno, scrutando il ninjaphon riposto nella tasca destra dei pantaloni, l'ora è tarda e della ragazza neanche l'ombra, per ora. [Outfit: https://img.wattpad.com/ea2516934e9a946967a8715234b17fb19cdbc81e/68747470733a2f2f73332e616d617a6f6e6177732e636f6d2f776174747061642d6d656469612d736572766963652f53746f7279496d6167652f2d56583142636733707631495a773d3d2d313031343738393636352e313635636135303235393066646430643638323032353334343733312e6a7067]

11:52 Utente anonimo:
  [Ristorante] Di ritorno dal bazar è andata dritta a cambiarsi prima di recarsi al suo appuntamento, conoscendo la piazza non le dovrebbe essere complicato raggiungere il ristorante eppure non lo conosce. è leggermente in ritardo, scegliere come vestirsi è stata un'impresa non da poco per il suo scarno armadio, alla fine il suo odio per Samira è però servito a qualcosa, non si è sentita per nulla in colpa a rubare da quello della compagna di stanza. Non manca di lasciarsi accompagnare dalla sua Sunodeki la cui fascia verde passa tra i fianchi flessuosi della giara per poi volgere verso l'alto, trattenendola a tracolla lungo il fianco destro che sembra incastrarsi perfettamente ed armoniosamente tra le coccole di vetro ambrato della sua giara coricata in orizzontale. I pantaloncini rubati a Samira sono di jeans e quasi inguinali ma a lei stanno palesemente larghi non donando la femminilità che probabilmente impregnano nell'altra Sabaku alle sue forme. Diversa storia è per la maglietta, l'unica carina che ha probabilmente quella comprata con Shizuka che lascia la schiena totalmente nuda alla vista agganciandosi al collo e lambendo la parte inferiore del ventre fino a coprire il coccige. Semplici sandali sono sembrati un buon compromesso, quando si presenta dentro il ristorante gli occhi contornati di nero sembrano invece provare fatica a riconoscere Akainu, dalla tasca degli shorts un po' troppo corti per la comune decenza sporge il suo ninjaphone e sembra che aggirandosi tra i tavoli stia per riprenderlo prima di riconoscere i capelli altrui. <Scusa!> Irrompe praticamente alle sue spalle avvicinandone il fianco destro. Ha bisogno dell'altro, un bisogno atavico alla sua ossessione di quei giorni, qualcosa che in moto non la porta all'allegrante scodinzolio di un fennec ma ad un accoglimento che alle spalle dell'altro cerca di allungare le braccia fino a davanti il petto nella camicia bianca cercando la base del collo con le labbra. <Ho perso tempo al bazar.> Chinata così in avanti per quel gesto, non esageratamente vista l'altezza, vi si mantiene qualche momento se fosse concesso

12:09 Akainu:
  [Ristorante] Il posto scelto è decisamente più tipico di Oto, un luogo dedicato completamente al primo Kokukage del villaggio ovvero Orochimaru. Al suo interno vi sono colonne in marmo adornate da serpenti intenti a risalirle, stendardi recanti vari tipi di serpenti appesi al soffitto ed è proprio quel rettile a farla da padrone. I tavoli risultano abbastanza distanti l'uno dall'altro aventi tovaglie bianche con sedie nere; a ridosso dei muri, intorno ai tavoli vi sono delle "poltrone" ben più comodo rispetto alla norma. Su ogni tovaglia i disegni dei serpenti sono ricamati a mano. I banconi della cassa e del bar al suo interno sono in legno, su di esso sono scolpiti dei serpentelli tutti intorno rendendo l'ambiente decisamente suggestivo. Attende impaziente la Sabaku prima di venire toccato alle spalle con quella voce ad esordire improvvisamente; non fa una singola piega, solo le labbra si espongono in un flebile sorriso lasciandole fare ciò che desidera. Percepisce il tocco sul petto e le labbra a contatto con il collo. Inspira ed espira, il battito del cuore aumenta leggermente prima di volgere il viso alla volta di lei, ne ricerca il viso e le dorate iridi; china il volto ricercando un bacio, sollevandole il viso tramite la sinistra posta al di sotto del mento. Ne incrocia le labbra, inizia a giocarci, permette a quel contatto di perdurare nel tempo difronte a tutti, fregandosene delle occhiate o di essere indiscreto prendendosi tutto il tempo necessario per godersi quel momento tanto atteso <Non preoccuparti> una volta distaccatosi per poterne scrutare l'abbigliamento. Davvero atipico da parte sua ma lui è il primo ad essere stranito dal proprio, difatti, i giudizi vengono completamente cestinati. Fa un cenno al cameriere il quale indica il loro tavolo, esattamente uno di quelli con le poltrone. La mancina si abbassa prendendo la mano altrui, stringendola tra le dita per poi incamminarsi nella suddetta direzione, praticamente sul finestrone del locale, un punto non scelto a caso <Cosa hai fatto al bazar?> incuriosito mentre la lascia andare permettendole di sedersi, cosa che sceglie di fare a sua volta. Per essere comodo è comodo, prende posto dinanzi ad ella in quel loro primo e vero appuntamento <Ti piace?>.

12:23 Utente anonimo:
  [Ristorante] La mole di serpenti che tampina il posto non sembra disturbare la Sabaku come dovrebbe, o come si pensa legittimo a qualsiasi essere di sesso femminile. Non sembra nemmeno notarne per il momento, l'oggetto che si focalizzava nella sua ricerca è appena stretto tra le braccia esili. Quel contatto si deposita sul collo con morbida lungaggine prima che Akainu si volti ricercandone quel bacio, per il quale spingendosi appena sulle punte si costringe a poggiarsi nuovamente contro il petto altrui a mantenimento dell'equilibrio. Non sembra vivere quel saluto con stranezza, non quanto invece sembra osservare la propria mano nel momento in cui l'altro ne fa una presa. Una coccola che in qualche modo le sembra nuova e che la porta a sollevare lo sguardo intorno a sè qualche momento. <Sembra un posto carissimo...Devi darmi qualche brutta notizia pazzoide?> Domanda in un sussurro lasciandosi condurre nel passo fino al loro tavolo finchè non dovrà sedersi, lì abbandonata la mano di Akainu armeggia con la sua Sunodeki facendo passare la fascia oltre il viso per posarla sulla poltrona alla sua destra, come se avessero un figlio a carico al loro tavolo, solo secondariamente alla sua giara è lei a prender posto. <Inizialmente sono andata a parlare con Amir, il mio vecchio sensei di storia del clan, che ora ha un banchetto di datteri.> Snocciola scivolando con lo sguardo sulla figura dell'altro, poi interrotta alla domanda altrui, una domanda che si riferisce al locale mentre invece lo sta fissando con fare sibillino e sornione. <Sì, sei bello...> Non era probabilmente quel che l'altro intendeva ma quelle parole scivolano via impossessandosi del menù. Ha qualche nota di buonumore in mezzo a tutti quei pensieri e sembra in vena di renderne l'altro partecipe. <Dicevo.> Aprendo il cartonato delle pietanze. <Per quella cosa dei Noribiki, non ne ho ancora parlato con Asuke-sama, e gli ho chiesto consiglio, abbiamo parlato un po' dei Noribiki, poi ho incontrato un tale, un Senjuu, e siamo finiti a parlare di questa storia e del suo aspetto. Gli manca un braccio, e un occhio, credo per il fuoco visto che metà della faccia era ustionata.> Non manca di riconoscere evidentemente una cicatrice da ustione da una qualsiasi ma non sembra voler arrivare ad un punto. <Questa cosa dei Noribiki non mi fa dormire la notte, Shizuka non mi ha risposto ma ho visto che domani mi hanno assegnato una missione al festival ed indovina con chi? Il Kokketsu! E pore Shiroichi. Sarà una missione strana, mi chiedo se sarà il Kokketsu quello sobrio.>Sentenzia sollevando lo sguardo dal menù. <Il mio Kunai costa meno di un antipasto...Va bene che non sono pretenziosa con le armi come te ma, davvero, hai qualche brutta notizia?>

12:47 Akainu:
  [Ristorante] Gli ultimi avvenimenti li han portati a litigare, via messaggio ma l'hanno fatto. In una parte di se percepisce il dissenso per essersi dimostrato così possessivo eppure non ha sensi di colpa, non ne possiede mezzo. Vuole il perdono? No, solo dimostrare che tutte le parole proferite non sono solo tali ed una cena in pieno centro ad Oto è l'ideale. Grazie alla vita da eremita in casa, i soldi non mancano seppur non ne abbia a volontà, può permettersi un posticino carino come questo <No, non ultimamente> non ha fatto granchè per poter essere portatore di brutte notizie e quella sera non desidera essere negativo come suo solito. Adagia la schiena contro lo schienale della poltroncina, destro arto adagiato sul tavolo, gomito schiacciato su di esso e mano usata come poggia testa. Non l'interrompe lasciandola parlare, proferire e rispondere ai propri quesiti <Com'è finito un sensei ad avere un banchetto di datteri?> un percorso strano, decisamente inconsueto per chi è dedito all'insegnamento ma tant'è, la vita è imprevedibile, forse anche troppo, come il complimento altrui. Deglutisce arrossendo appena sulle gote non bruciate, distoglie da lei lo sguardo portandolo sulla sinistra, scrutando l'esterno <A-anche tu lo sei> inatteso, non richiesto ed apprezzato allo stesso tempo. Non si vede bello, non riesce nella sua visione delle cose a notare bellezza in se, nonostante ciò rimembra la discussione avvenuta non troppo tempo fa, di come piaccia a lei ed è questo a dover accettare e fare suo. Inspira ed espira, ancora discorsi, questa volta tirando in ballo i Noribiki ed un Senjuu, monco e disabile con segni di bruciatura <Il fuoco è un male> unico commento pregno di astio verso quell'elemento capace di rovinare la vita a chiunque <Raccontami la storia dall'inizio, cosa ti sta turbando così tanto?> addirittura è arrivata a tampinare Shizuka ed a richiedere l'aiuto di un pazzo <In missione con l'ubriacone e Shiroichi? Buona fortuna> il primo ha dimostrato di essere uno psicopatico, il secondo un ninja niente di che. Sorride prendendo il menù dal tavolo e, nell'aprirlo, si porta direttamente alla pagina dei secondi glissando completamente i primi, solo per tenersi leggero <No, ho solo pensato che non abbiamo mai avuto un nostro vero appuntamento> inspira ed espira lentamente, con regolarità <Tempo fa mi hai chiesto se volevo una relazione nascosta o pubblica e normale, ricordi? Non voglio nascondermi, voglio vivere e viverti, questo può essere un modo> indicando il locale, più precisamente l'idea di uscire fuori <E poi, posso vantarmi della mia ragazza così, no?> lasciando sfuggire una piccola nota ironica.

13:10 Utente anonimo:
  [Ristorante] Accoglie quella prima risposta sulle brutte notizie con riserbo silenzioso, non sembra veder nulla da controbattere nè legare l'incontro al ciclo messaggistico di Akainu dei giorni precedenti, come se non avesse in effetti recepito dallo scritto i toni inquisitori dell'altro. Curiosamente l'Otino pone la stessa domanda fatta da Mattyse in merito ad Amir, aggrotta appena le sopracciglia nel rilevare la stessa incredulità. <Passa il tempo, ormai ha una certa età...Nessuno sa come sia accaduto, le sue porte del chackra sono state danneggiate in missione quindi ha perso l'uso della nostra innata> Dev'esser stato terribile, eppure resta come mentore ed anziano un membro che sembra autorevole nel clan, un uomo adulto che parla poco e risulta rilassante, praticamente la compagnia perfetta per la Sabaku. Torna ad abbassare gli occhi sul menù alla questione del fuoco. <A detta sua le sue cicatrici sono il segno che ha combattuto ed è sopravvissuto, qualcosa che lo inorgoglisce. Dovresti pensarci. Non è un punto di vista stupido, quasi da non credere che fosse un Senjuu> Dinoccola come se stesse parlando di qualcosa di leggero, ben sapendo che per Akainu non lo è ed è lì che appunto destina l'intenzione di non aggravare quel tema più di quanto lei non lo ritenga nè opportuno nè rilevante. <Va bene.> Chiude il menu posandolo alla sua sinistra, segno che ha scelto. <Ho visto questo ragazzetto, sarà coetaneo di Shiroichi, che è identico a Gaara ma coi capelli neri.> Non lo è in realtà ma sembra che la sua mente sia ormai legata atavicamente a tale concetto ed abbia ingigantito la sua somiglianza, peraltro ad Akainu, già partendo da Amir, sta dicendo cose che ha ben omesso con Mattyse. <Ha detto di essere Kusano, l'ultimo rimasto di un clan manipolatore del ghiaccio, così l'ho invitato alla magione, volevo vederlo accanto alla statua.> Invece di appoggiarsi allo schienale si allunga in avanti, andando ad incrociare le braccia sul tavolo e così poggiandovisi. <Mentre camminavamo gli ho chiesto un po' ed è venuto fuori che vive a Suna e che i Noribiki l'hanno preso in particolare simpatia accogliendolo come allievo. Ora.> cerca gli occhi verdi dell'altro. <Non so se sai chi sono i Noribiki quindi te la faccio breve, sono i discendenti del terzo, il loro uso della sabbia ferrifera è sempre andata in contrasto con l'innata Sabaku, e visto che il terzo è morto come scomparso mentre Gaara ha fatto la nostra storia...Beh.> Nessuno a Suna ha in simpatia i Sabaku è questa la realtà, eppure tutti ne hanno rispetto ma coi Noribiki pare che la cicatrice sia più profonda. <L'acqua è un elemento che ci è limitato, perchè un detentore dell'acqua dovrebbe stare così simpatico ai Noribiki? Se stessero cercando un innesto ed in qualche modo si fossero impossessati della mappa genetica del Kazekage Gaara avrebbero ottenuto esattamente quello che a loro manca, l'anello per sentirsi migliori dei Sabaku è nella nostra stessa innata. Capisci quanto possa esser grave?> Domanda senza abbandonare il viso altrui con lo sguardo, probabilmente l'ossessione della fennec sta viaggiando fin troppo in là ed è già arrivata al colpo di stato, faida interna, presa di potere, non è che non ci dorme la notte è che sta scrivendo una scenografia degna dei triller più avvincenti nella sua testa probabilmente e per nulla. Inclina appena il capo al suo augurio ma non commenta, di fortuna sembra aver bisogno, solleva un sorriso breve, appena visibile per poi ascoltare la scelta di quel locale specifico. <Un primo appuntamento mh? Visto che sei in vena di pazzie...>Arretra fino ad accucciare la schiena sulla poltrona sciogliendo le braccia che scivolano contro i braccioli.<Prendiamo del vino bianco, scegli tu.> Sa Akainu che non ha mai bevuto, appena assaggiato un spritz dalle labbra dell'altro non conta come iniziazione. <Già che si parla di sfoggiare la tua ragazza, Shiroichi a pranzo mi ha raccontato della vostra lite, mi ha detto che ti sta cercando per scusarsi e glielo ho ampliamente sconsigliato. Vivremmo da latitanti se ci scappasse il morto, però ha proposto di rivederci a pranzo e gli ho detto che ti avrei chiesto se ne hai voglia...Oltre al fatto che se iniziassi a portarmi a pranzo un ragazzino troppo spesso finirei nell'albo nero della Shinsengumi nel giro di niente, tu che ne pensi?> Chiede distraendosi da lui solo quando si avvicina il cameriere. <Tonno tataki con contorno di hummus di fave e cruditè di verdure.>

14:38 Akainu:
  [Ristorante] Una lecita curiosità la sua, un ninja non smette mai di esserlo salvo per problemi imprevisti ed apprendere di una tale fine da parte di un sensei di un clan, un pochino lo stranisce tanto da volerne sapere di più, comprendere le dinamiche di un simile abbandono. La risposta è al quanto enigmatica, qualcosa di strano emerge da essa <Non sapevo fosse possibile perdere una cosa così intima. Perdere l'uso del chakra e delle proprie abilità? Non ho mai sentito ne letto niente del genere> deglutisce <Io se perdessi gli occhi non avrei più accesso allo sharingan ovviamente perchè prende un intero organo ma qui parliamo di cose invisibili dentro il corpo> non riesce a capacitarsi di come un'essere umano possa subire danni tanto ingenti da perdere il completo uso del chakra. Umetta le labbra passandovi al di sopra la lingua mentre l'altra parla del Senjuu in questione ma i due punti di vista sono nettamente diverse seppur, in qualche modo, collegati. Il genin non ha combattuto ma è sopravvissuto ad un attacco da parte di chi si è sempre fidato, questo vuol dire pure qualcosa <I Senjuu sono stati i nostri principali rivali nei tempi antichi> lo scontro tra Madara e Hashirama è di caratura leggendaria <Non è un clan da sottovalutare> commenta brevemente senza entrare nel dettaglio seppur sia visibile come i pensieri inizino ad affollarne la mente. Distoglie lo sguardo qualche momento, si assenta dalla di lei presenza mentre comincia il racconto di costui. Un ragazzino preso come allievo dai noribiki, terribilmente simile al Kazekage Gaara. Un clan eredi del terzo Kazekage e, a detto di lei, ansiosi di prendere il potere sfruttando la somiglianza con Gaara stesso. Sospira riportano le verdi iridi in quelle dorate della ragazza <Gaara è morto tanto, tantissimo tempo fa, è polvere oramai> la verità dei fatti, la cruda realtà spiattellata davanti <E' improbabile che abbiano trovato tracce dei suoi geni, in particolare adesso con le chimere al di fuori delle mura. Sarebbero dovuti uscire e raggiungere la vecchia Suna per trovare qualcosa> la lingua carezza ancora le labbra, un moto veloce solo per renderle più morbide <Sicura non sia solo una somiglianza e niente di più? Alla fine non è una cosa innaturale, molti nascono estremamente somiglianti ad altri od a persone del passato> cerca di metterla su un piano più realistico, meno fantasioso e sicuramente meno complottistico. Scruta il menù scegliendo i piatti più adatti per quella cena, guarda la ragazza sollevando solamente le iridi, sorpreso dalla di lei decisione di bere alcol <Wow> sorridendo, stranamente felice di una simile decisione, felicità interrotta quando parla di Shiroichi e della loro uscita, di come l'ha informata della litigata <Shiroichi è un ragazzino che ha sempre avuto tutto, una vita perfetta. Parla senza sapere, senza neanche immaginare cosa si provi> sospira chinando lo sguardo <Non sono arrabbiato con lui, non ha senso esserlo. Deve crescere e capire> diretto in questo, non prova rabbia ma neanche pena, solo razionalità nei confronti di un bambino <E' una scusa come un'altra per stare insieme, perciò si, va bene> uscire in tre, sfoggiare la propria ragazza dinanzi ad un'altra persona, perchè no? <Io penso che se qualcuno ti mettesse gli occhi addosso, finirei per strapparglieli> shinsengumi o meno, poco importa mentre chiude il menù volgendo l'attenzione al cameriere appena giunto <Tartare di tonno con branzino alla griglia e...vino bianco, scelga lei quale> dando al cameriere questo arduo e fatale compito.

14:51 Utente anonimo:
 Sembra in qualche modo notare le perplessità di Akainu, eppure le spalle si rilassano verso il basso. <Il chackra si muove come il sangue attraverso delle sue vene, posso immaginare che i suoi condotti siano stati distrutti.> Ma non può immaginare come, il tono piatto sembra più porre una supposizione, quel che invece non commenta è l'ancestrale rivalità con i Senjuu, storia che sarà tramandata ma nel suo caso a grandissime linee inesatte, sulla quale non si incerspica realmente. <Se l'avessero fatto? Hai delle prove? La gente esce dalle mura...> E spesso non tornano, come è capitato alla sua famiglia ma questo lo lascia intendere il silenzio, di una frase che non prosegue, ferma nelle sue considerazioni e supposizioni. <Ti dico di no> -Non sono pazza!- <Non è solo una somiglianza, che se ne farebbero i Noribiki di un Kusano? Ragiona Akainu sotto c'è qualcosa ed io devo disseppellire la verità, è il mio compito.> Afferma con determinazione ferma tornando a spingersi in avanti dallo schienale. No, non demorderà, la sua natura ossessiva è ancorata a qualcosa che non esiste, un tarlo malato e nuovo. Lascia cadere le reticenze, sagge, dell'Uchiha nel vuoto della sua determinazione così come l'altro sbologna al cameriere la responsabilità del vino. Occhieggia il servant allontanarsi prima di tornare a calare lo sguardo su Akainu. Sembra riflettere sulle sue parole, malgrado l'invito accettato. <Com'è il tuo tipo ideale? Non rispondere come me, non è una risposta valida...Esiste sempre un tipo che ti fa girare la testa per strada, qual è il tuo?> Chiede con una curiosità atavica prima di inclinare il capo. <Non ti sprecare, io lo so che il mio tipo ideale è Gaara-Sama, per questo ti dico che no, non è una somiglianza, quelli mi hanno rubato il tris tris tris trisavolo!>E ci torna, la mente sua, come una montagna russa alla fine sempre alla stessa curva va a parare

15:04 Akainu:
  [Ristorante] Non è un medico ma qualcosa in quell'affermazione non gli torna, come si possono rovinare i condotti del chakra? Quale tecnica assurda è in grado di compiere un gesto del genere? Un combattimento normale non va a colpire determinati punti, per quanto i colpi siano forti, non esiste attacco in grado di rompere i condotti del chakra <Ok ma come? Nemmeno se ti trapassassi da parte a parte riuscire a rovinarti quei condotti, il chakra scorrerebbe lo stesso> visibilmente perplesso, non riesce a trovare una quadra in tutto quello e ciò lo rende abbastanza irrequieto. Se qualcuno ha in mano un simile potere potrebbe divenire facilmente un pericolo per se, un'essere da mettere a tacere prima di subito. Per il momento accantona l'argomento favorendone uno, se possibile, ancor più contorto del precedente. Gaara è morto, la possibilità di clonarlo è infinitesimale <La gente esce dalle mura Kore> replica avvicinando appena il viso, adagiando le braccia sul tavolo e staccando la schiena dallo schienale <E non torna. Non so quanto siano forti quelle bestie la fuori, di sicuro più di me e te messi insieme> d'altronde non è ancora così potente da poter combattere contro simili mostri seppur un giro miri a superare anche quegli essere demoniaci che infestano il mondo. Tempo al tempo. Sospira riportandosi comodo, adagiando nuovamente la schiena allo schienale, deglutisce ed inghiotte grumi interi di saliva lasciandola parlare, permettendole di affermare le sue idee ancora <Fai attenzione, se le cose stanno così, ti stai ficcando in un guai più grande di te> non può impedire alla determinazione di farsi strada <Non indagherai da sola, riguarda il tuo clan e tu riguardi me, perciò> si mette nei guai insieme a lei, romantico? No, stupido più che altro ma cosa ci vogliamo fare, l'ossessione nei confronti della Sabaku lo spinge a mettere a repentaglio l'incolumità. Deglutisce preso alla sprovvista a quella domanda, improvvisa inattesa arrivando a schiudere le labbra. Potrebbe fornire la classica risposta eppure viene fermato ancor prima di emettere un suono, lei non è valida ed il tipo di lei è quel Gaara. Inspira ed espira volgendo le verdi iridi alla finestra, pensieroso, riflette, pensa prendendo tutto il tempo necessario <Non ci ho mai pensato a dire il vero ma, se dovessi darti una risposta, direi lei> indicando la statua di Seiri Uchiha nel bel mezzo della piazza. Forse lei rappresenterebbe il tipo ideale del genin <Se è Gaara, allora cosa ci trovi in me? Sono lontano anni luce da quel modello> un dubbio che non può essere nascosto. Il cameriere sopraggiunge con le loro ordinazioni portando i piatti richiesti e, soprattutto, il vino bianco il quale viene versato all'interno dei bicchieri dei due mentre la bottiglia è lasciata li, sul tavolino. Solo un cenno del capo per congedarlo così da potersi godere la serata.

15:23 Utente anonimo:
 Sulla prima domanda di Akainu solleva le spalle sbuffando con leggerezza. <Che peso che sei ti ho detto che non lo so!> Rimbecca un animato singolo momento prima di schioccare la lingua sul palato, effettivamente ha detto che nessuno sa di preciso come sia accaduto ed ora pare ribadire l'attenzione dell'altro affilando lo sguardo, eppure non aggiunge nulla dilata le narici inspirando vistosamente alla storia delle mura. <Hai delle prove?> Insiste con quella domanda a quanto pare, ad interromperla è l'arrivo del cameriere con due calici, osserva dopo il vino nel secchiello che viene accostato al tavolo e tutta la procedura di rimozione del tappo, non pare avere fretta, torna sull'altro alla menzione che viene fatta sul clan. <Oh, beh, se ci presentiamo direttamente al Dojo Noribiki, un Sabaku ed un Uchiha, finirà benissimo.> Non sembra ironica, sembra anzi convinta e di buon grado accetta quell'aiuto a quanto pare, la sua mente resta fossilizzata alla missione ed ora che invece ad una negazione ha ottenuto dall'altro appoggio ed approvazione sembra soddisfatta. Intanto il vino è stato versato nei calici ed il tonno tataki le viene proposto davanti, accostato ad un piatto più minuto del suo hummus. Solleva il calice e lo avvicina alle labbra ma non beve, sta solo odorando ed è palese. <Dici che dobbiamo fare proprio cin?> Non pare convinta ma non è lei l'esperta, si limita a guardare la statua oltre la vetrina alla sua domanda su Gaara per la seconda volta. <Beh manco io somiglio a lei, che vuol dire?>Le pupille si spostano sull'altro mentre il volto è ancora parzialmente ruotato verso sinistra. <Non è solo una questione di aspetto, è una questione di atteggiamento...Al mio tatuaggio, ho deciso di farmene uno.> Dichiara sollevando il calice verso Akainu che sta iniziando probabilmente a non credere alla grossa pazza serata della Sabaku, alcool e tatuaggi, prossimo passo una pipetta di crack?

15:37 Akainu:
  [Ristorante] Come una qualsiasi persona adulta che si rispetti, allo sbuffo ed il rimbecco di lei risponde alzando la mancina e, ponendo le dita a bocca di papera, mima il suo dire prendendola in giro ma senza proferire alcuna parola effettiva, si, insomma, molto maturo, no? Purtroppo la questione Gaara è per lei un tarlo davvero fisso, non si riesce a toglierle quel pensiero dalla testa, nonostante ci siano tutti i motivi per desistere, ella continua imperterrita a cercarne altri, a chiedere delle prove <Non ti basta il fatto che siamo dentro delle mura? Non le hanno erette per bellezza> non sa cos'altro dire ne come convincerla a non commettere pazzie. Ella si dimostra determinata, una testaccia fin troppo dura che quando si focalizza su qualcosa deve portarla a termina. Il cameriere fa tutti i preparativi mentre il genin le da il suo aiuto, più che altro per evitare che si metta in seri guai senza nessuno al di lei fianco. <Come, finiremmo presi a calci ancor prima di aprire bocca> nessuno è il benvenuto nei dojo altrui. Quel loco è un posto sicuro per i membri di un clan, il loro punto di ritrovo dove i segreti vengono nascosti e celati ad occhi indiscreti, lui stesso caccerebbe gli sconosciuti se ne avesse la possibilità. Inghiotte i grumi di saliva allungando il destro arti per prendere il calice di vino bianco mentre le verdi iridi scrutano la tartarre ed il branzino alla griglia gustandosi la cena, annusando l'odorino proveniente dai due piatti. Il calice viene avvicinato alle narici, socchiude le palpebre annusando, lasciandosi inebriare da quell'odore di alcol <Si, è un'occasione che lo merita> alzando velocemente le spalle per poi non donare risposta al quesito, anzi, esso cattura l'attenzione del deturpato. E' vero, Kore è estremamente lontana da Seiri eppure non vede nessun'altra oltre lei, la mente umana è eccezionale, incredibile ed è vero che al cuore non si comanda dopotutto. Strofina tra di loro le labbra restando sorpreso nell'apprendere di un tatuaggio; sgrana gli occhi, nuovamente colto alla sprovvista <Davvero? Dove? Quale soggetto?> si informa, per la prima volta è lei a tirare in mezzo qualcosa di più giovanile. Il calice è avvicinato a Kore cercando di far impattare il vetro contro l'altrui in maniera delicata senza dire nulla, limitandosi a sorridere e ad avvicinarlo alle proprie labbra per berne un piccolo sorso, assaporandolo, gustandolo e solo successivamente inghiottirlo <Buono, forse un po' troppo forte per chi non ha mai bevuto ma buono> non troppo velata frecciatina alla ragazza ma è la loro serata, lasciatelo divertire.

15:47 Utente anonimo:
 Akainu sembra gettare la sua sentenza sulle mura, un pensiero a cui generalmente cerca lontananza ma che ora, proprio con l'Uchiha, sembra affrontare quasi senza rifletterci. <C'è sempre la storiella dell'uomo e della caverna, un uomo legato al fondo della caverna vede solo ombre nella sua vita e pensa che il mondo fuori dalla caverna sia fatto di ombre...Che ne sai che noi non stiamo facendo la stessa cosa con le mura? Hai delle prove?> è pericolosa quella domanda, non è pericolosa solo per un consapevole Akainu, è pericolosa per lei, pericolosa per la sua verità, pericolosa per la consapevolezza che il tarlo di voler andare fuori dalle mura potrebbe avvicinarsi senza che se ne renda realmente conto ed incontri come quello avuto con Mattyse quel pomeriggio non aiutano la questione. <Nah, non è vero.> Aggrotta le sopracciglia con l'incuranza di chi non capisce la gravitò di quanto appena detto, cambiando argomento alle parole dell'altro. <Non prenderebbero mai a calci un Sabaku, e non avrebbero il coraggio di guardarti in faccia appena saputo che sei un Uchiha, il nostro piano è perfetto.> Ma quale piano? Ma quale irruzione? Qualcuno la fermi ve ne preghiamo ed ancora non ha nemmeno bevuto, i calici vengono appena fatti tintinnare e se ne bagna le labbra in un primo assaggio poco convinto guardando Akainu da oltre il bicchiere, puntando i suoi occhi come se lo stesse incolpando. <Crepa, non te lo dico. Lo vedrai e lo saprai.> Dichiara accostando il calice dopo aver appena assaggiato il vino per dedicarsi alla pietanza.<Va beh il dove posso dirtelo. Pensavo sulla nuca, sotto l'attaccatura dei capelli.> Contraddicendosi così subito dopo in quanto detto inizia a sollevare la prima fettina di tonno tataki. <Buon appetito pazzoide.> Il discorso su Gaara come prototipo di bellezza sembra averlo deviato con altro. <E se fosse Shukaku? Potrebbero non aver trovato la salma di Gaara ma Shukaku, che fine ha fatto?> Inchiodata lì, pure tra i primi bocconi

16:02 Akainu:
  [Ristorante] Non crede alle sue orecchie, quella conversazione sta sprofondando sempre più nell'assurdo. Kore ha additato lui come membro di una casata pazza eppure, al momento, i veri segni di follia li sta dando lei senza rendersi conto della mole di parole che sta proferendo. Sottovaluta enormemente il pericolo, sottovaluta ogni cosa al di fuori di quelle mura. China lo sguardo, sospira <Non molto tempo fa è avvenuto un attacco a Kiri, ti basta?> riportando alla luce quell'avvenimento di non molti mesi prima che ha sconvolto non poco il villaggio <Non ci si può avventurare all'esterno come se niente fosse, non è una gita quella la fuori ne una passeggiata ma un rischiare la vita ad ogni minuto. Sia tu che io siamo appena all'inizio di un percorso e nonostante le ambizioni, dobbiamo essere consapevoli di essere molto lontani dalla meta e accelerare i tempi buttandoci in pasto alle bestie, ci porterà soltanto alla morte> deglutendo grumi interi di saliva, li butta giù, li fa scendere nella speranza che ella comprenda il discorso appena fatto, anche perchè altrimenti dovrebbe ricorrere a misure più drastiche di questa. Ancora la di lei follia emerge, una follia ingiustificata, priva di raziocinio, fatta solamente di arroganza. Assottiglia lo sguardo, l'osserva di lato prendendo il tempo necessario per fornire una risposta secca <Scherzi? All'interno di un dojo ci sono ninja dalla forza impareggiabile ed al mio attuale livello non ho mezza possibilità contro di loro. Essere un Sabaku non ti da la protezione da tutto ed essere un Uchiha non mi garantisce il timore altrui. Non è un piano ma un suicidio. No, bisogna pensarla meglio e per cominciare, rivolgiti ad un genetista...che non sia quel rosso ubriacone> sbuffando a quelle parole per poi bere ancora dal calice prima di concentrarsi sulla prima pietanza. Gli occhi girano su se stessi lasciandosi scappare un leggero sorriso, annuisce solamente <Attenderò impaziente> solo quello può dire, niente di più <Buon appetito nonnina> bonaria presa in giro andando a prendere un boccone di tartare, la gusta pienamente boccone dopo boccone <Dubito si lasci prendere con facilità o avvicinare. In più, non ne ho la minima idea...ma...chi è Shukaku?> giusto, ricordiamo l'ignoranza deturpato.

16:13 Utente anonimo:
 La domanda iniziale di Akainu porta le sopracciglia sollevarsi. <Questo è quello che ti hanno detto però, l'hai visto l'attacco?> Prossimo passo le scie chimiche, la direzione pare quella, con pacatezza dice quelle parole assurde e complottiste tra un boccone e l'altro. Lascia perdere la questione delle mura solo momentaneamente, quando ne cerca lo sguardo ancora una volta. <è buono...> Soffia inizialmente. <E non ho detto che andremmo domani, ho detto che non abbiamo prove che i Noribiki non l'abbiano fatto, perchè sembra che ti sia più facile credere che vaneggio? Akainu quel ragazzo è identico, spiegamelo dai.> Sentenzia con la supponenza di chi si sente nel vero seppur vero non sia, ha davvero le traveccole ma non pare rendersene conto. <Shizuka mi rispondesse...> Chioccia in merito al genetista facendo una pausa, torna sul vino, una sorsata piena ma lo sguardo si stringe mentre lo inghiotte come se fosse sciroppo per la tosse, stessa espressione. Poggiato il calice gli occhi si sbarrano sull'altro. <Ma come chi è?!> Acuta, incredula, una reazione vera come se Akainu avesse toccato un tasto importantissimo. <Ma all'accademia di Oto cosa studiate? è il monocoda...Il monocoda di Gaara-Sama. Sai almeno cosa sono i demoni codati? Cioè...Shukaku, pazzoide, è importantissimo, è tipo il più importante di tutti!> Ma non è vero, lo sarà per i Sabaku probabilmente ma anche di questo sembra convinta la bionda.<Potrebbero aver trovato SHukaku, nessuno sa dove sia finito, e Shukaku essendo stato dentro Gaara-sama...L'aspetto. MA CERRRRRTTO!> Alza la voce, forse il primo vino lo sta reggendo peggio di quanto si aspettasse, il tono è già troppo elevato. <Potrebbe esser il portatore di SHukaku, l'hanno trovato e l'hanno messo dentro il ragazzo che ora è uguale a Gaara-sama!>

tira un D100 e fa 55

16:32 Akainu:
  [Ristorante] Sospira per l'ennesima volta, oramai non sa più che pesci prendere per convincerla <Non ero li, come potevo vederlo? Fai una cosa, vai a Kiri e chiedi a quelli del posto, vediamo cosa dicono, ok?> l'unica maniera è quella eppure è sicuro che non sarebbe stato ascoltato, troppo fissata, troppo presa con questa storia per dargli retta. Si è scelto una ragazza totalmente andata, parlare del suo clan, di Gaara e tutto ciò che gira intorno ad esso la rende più folle di quanto già non sia <Io non credo che vaneggi ma ti stai facendo prendere troppo dalla cosa. Non abbiamo prove che non l'abbiano fatto ma non abbiamo neanche le prove del contrario> prende una piccola pausa metabolizzando il proprio dire, riflettendo sul proseguo <Non posso spiegartelo senza neanche averlo incontrato> in quel preciso istante l'illuminazione sopraggiunge, forse la chiave per risolvere tutti i loro problemi <Fammelo incontrare così vediamo, d'accordo?> guardandolo con i propri occhi può comprendere meglio il tutto e, non essendo coinvolto, trovarsi in una posizione più razionale. L'ultima possibilità per evitare un casino è quella, se non acconsente nemmeno a ciò necessita davvero di qualcuno che lo consigli su come comportarsi in merito <Magari si sta godendo qualche giorno con il suo Konohano, come ha detto che si chiamava? Kan se non erro> varie le smorfie nel pronunciare quel nome, non è sicuro di ricordarselo eppure ci prova nella speranza che ella ne sappia più di lui. Bocca totalmente schiusa, i vari clienti camerieri si voltano a guardarla a quel piccolo urlo di incredulità da parte della genin. Adesso si, adesso lo sente il disagio di essere in pubblico, di essere osservato e guardato da tutti. Abbassa la forchetta lanciando un'occhiataccia a lei ed al vino, quel maledetto vino inizia a darle alla testa <Non mi hanno insegnato nulla sui demoni codati e no, non so molto su di loro. So solo che sono grandi, potenti e hanno tante code> il minimo sindacale <Per te sarà importante, io non l'ho mai sentito nominare prima di oggi> inarcando il destro sopracciglio non avendo la minima idea da dove arrivi tutta quell'agitazione. Il complottismo di lei emerge come non mai avanzando teorie assurde, prive di qualsiasi logica <Quindi, secondo te, quel ragazzo ha dentro il tuo monocoda? Beh, c'è solo un modo per scoprirlo> raschiando la gola <Portami da lui e lo prendo a cazzotti. Se ha davvero quel demone non dovrei riuscire a far nulla, se invece non ce l'ha, avrà la faccia nera> detto fatto. Quella storia sta facendo uscire il peggio di lui, totalmente sfinito e beve, beve quel calice come ancora di salvezza.

16:43 Utente anonimo:
 Annuisce con convinzione, intermezzando il pasto con un altro sorso pieno di vino. <Lo farò!> Schiocca poggiando il calice immediatamente vuoto, ecco perchè non bisogna far bere chi non ha mai bevuto pare. Si allunga in avanti, verso Akainu, muovendo le labbra come se gli stesse facendo il verso. <D'ac-co-r-do!> Sillaba come se fosse una sfida di fondo, cosa che non è, o almeno non dovrebbe (?). <Kan, Kan Sumi.> Borbotta tornando ad infiocchettare il pasto, stavolta passando al suo contorno ed intingendo una striscia di carota nello stesso. <Fatto sta che da quel che ha detto Shiroichi lei fa i tatuaggi.> E l'avrebbe convinta questo, forse, che a toccarla sia proprio Shizuka tuttavia il capino biondo si scuote in una negazione spazientita. <Oh maddai...>Replica sul demone mentre il cameriere si avvicina per versarle il vino nel calice vuotato. <Va bene> Sentenzia alla proposta di Akainu. <Così impara a rubare la faccia a Gaara-Sama! Picchiamolo.> Ci mancava, annoverando i reati, il bullismo immotivato alla stalker già bizzarra di suo. Intinge un pezzo ennesimo di sedano stavolta nell'hummus poi allungando la mano destra con uno scatto verso Akainu, CERCANDO di piazzargli la verdura davanti alla faccia. <Vuoi asshaggiare?> Biascica troppo allegra, mentre il vino inizia a farsi sentire palesemente ed il numero di righe alla sua fedina penale aumenta mentalmente. <Sei così romantico a picchiare la gente per me...> Borbotta, seriamente convinta di quanto stia dicendo per quanto la stessa frase abbia del palese assurdo, agitando appena il sedano intinto tra loro come se fosse una qualche sorta di premio a tale annunciato impegno

17:03 Akainu:
  [Ristorante] Il comportamento di Kore inizia a calmarsi e, contemporaneamente a divenire più strano di quanto non sia stato fino a quel momento. Forse è riuscita a convincerla a non fare pazzie di alcun tipo, anzi, il compromesso sembra arrivare; andare a Kiri per parlare con la gente e fargli incontrare il tizio assomigliante a Gaara. Tutto sta raggiungendo una quadra, i risultati vengono ottenuti eppure in lei vi è qualcosa di strano, quello sporgersi in avanti per sillabare risulta esser inconsueto. Apprende il nome completo del konohano, un nome che non conosce <Sumi? Mai sentito, forse è un lottatore di Sumo e nasconde lo sport così? Quanto è grosso?> si è fatto un'idea del tutto strana di quel tipo ma l'alcol lo beve anche lui e seppur regga abbastanza, i fumi inebriano parte della di lui mente spingendolo a parlare più del dovuto. Ode in silenzio tale frase sulla Kokketsu, un'informazione non appresa in precedenza ma ora si, un sollievo nel sapere che sarebbe stata lei a tatuarla, qualcuno di cui anche la Sabaku si fida. Sospira ancora scuotendo il capo cogliendo come la proposta venga accolta con un certo entusiasmo. Labbra vengon schiuse per la sorpresa, preso nuovamente in contropiede da quel modo di fare <Ne sei sicura? E se ti sbagliassi?> provocandola appena prima di vedere un sedano impregnato di humus buttato sulla propria faccia. Indietreggia appena evitando di essere toccato, capendo come ella sia effettivamente andata, ubriaca e come darle torto, non ha mai bevuto ed il vino bianco risulta esser troppo forte. Deglutisce <Ehm...no, metti giù quel coso, sembra tutt'altro> chi vuol capire capisca, di certo non si sarebbe messo a spiegare simili cose in pubblico. Inspira ed espira assaggiando un altro po' di tartare fino a finirla completamente ed insieme ad essa svuota anche il bicchiere di vino mettendo fine alla prima parte di quel lussuoso pasto <Si...> non ci vede del romanticismo in quell'azione <Però per te fare qualunque cosa, penso tu l'abbia capito> anche picchiare la gente se è necessario. Implicito discorso da non rendere troppo pubblico <Vuoi andare a casa? Credo che il vino sia stato troppo?> dandole palesemente dell'ubriaca senza dirlo apertamente, romantico, vero?

17:16 Utente anonimo:
 Aggrotta le sopracciglia con fare perplesso alla domanda di Akainu su Kan, avvicinandole l'una all'altra. <Boh, normale...Non è grosso> Cosa che sembra assurda è che risponde seriamente donando valore a quella questione che di valore non dovrebbe averne, sfoggiando tutta la loro maturità come coppia e come persone a quanto pare. <Non mi sbaglio, e poi che male c'è? Se fosse così lo picchiamo lo stesso perchè si.> Non è così che dovrebbe funzionare ma quello strano apprezzamento rsi ritrae insieme al sedano, lo porta alle proprie di labbra mordendone la punta, spezzandolo in due prima di ingerire il resto. <Musone...> Sussurra tornando sul suo tonno, alla fine volsi l'incontro con il Noribiki, volsi l'ubriachezza, volsi l'emozione di quel primo appuntamento ha parlato così tanto che non ha ancora finito ed ora che ha anche bevuto pare avere la giusta fame per rendersene conto. <Neanche per sogno, domani ho missione, metti che muoio...Abbiamo un sacco di cose da fare.> Ora sembra un fennec più di quanto non sia mai sembrata sobria, anche se pare cogliere l'accenno al vino visto che guardando il bicchiere riempito non ne tocca. <Dici? Mi sento così sciolta...> Appunto troppo sciolta, ma ancora abbastanza lucida da chiedere un parere sincero, appurato che hanno deciso di picchiare un individuo che non ha colpa e che se la serata prosegue su quella falsa riga possono cambiarsi il nomignolo reciprocamente in Bonnie e Clyde. <Pensi che mi starebbe bene il tatuaggio?> Domanda poco convinta arrivata all'ultima fettina di tonno tornando a cercare il volto altrui prima di accostare il piatto in favore dell'Hummus di fave. Sarà anche costoso ma l'unica cosa che le si vede mangiare con la stessa famelicità sono i Takoyaki, quindi dev'esser buono per certi versi. <E comunque non capisco perchè non mi capisci, insomma se vedessi uno spiccicato a Madara non ti farebbe impressione? Pensaci...> Borbotta senza mollare il colpo a quanto pare, manco per un secondo. <Sai...> Osserva oltre la vetrina, sembra stia guardando il vuoto. <è figa in effetti.> No, non stava guardando il vuoto ma la statua. <Andata...Stasera lo facciamo!> Cosa? Non è dato sapersi ma lo guarda con la risolutezza di chi sa cosa sta pensando e dona per certo debba saperlo l'altra persona

17:36 Akainu:
  [Ristorante] Normale vuol dire tutto e vuol dire niente ma non commenta, Kore non è nella situazione adatta per poter dare delle spiegazioni in proposito e sicuramente al genin interessa poco di sapere qualcosa in più su un Konohano <Insomma, cominci ad odiarlo questo tipo. Pensa se si fosse chiamato Gaara> in quel caso sarebbe scoppiata una guerra tra Sabaku e Noribiki solamente per le fisse di Kore e le sue ossessioni nei confronti dell'ex Kazekage <Gne gne> esibendo un leggerissimo sorriso, impregnato di divertimento ovviamente, la serata, nonostante tutto, gli sta piacendo e non poco. Le chiacchiere pesanti non possono surclassare la rilassatezza in cui sono immersi e persino la parole morte viene portata in secondo piano, poco importante <Ti ho visto in azione, non morirai> troppo abile per morire in modo così becero, anzi, sarebbe tornata vincitrice come tutte le altre volte <Un sacco di cose? Tipo?> ora la curiosità prende il sopravvento, cosa ha in mente la ragazza non può saperlo. A Oto c'è molto da fare se si conoscono i posti giusti, per sfortuna l'Uchiha non è al corrente di nessuno di essi, la vita da recluso ha condizionato troppo le di lui conoscenze del distretto tanto da renderlo ignorante anche in quello <Quello è l'effetto dell'alcol, sei sciolta ed a breve priva di inibizioni> molto a breve solo che ancora non lo sa. Vederla in quello stato, in quelle condizioni lo fa sorridere; le verdi iridi ricercano le altrui immergendosi in esse, guardandola, osservandola con attenzione mentre taglia il branzino mangiandone vari pezzi, degustandolo come fosse la cosa più buona del mondo <Penso di si> seppur non possieda la minima idea di cosa abbia in mente di fare, avrebbe atteso il giorno e la sorpresa scatenante da esso. China lo sguardo solo per tagliare con minuziosa attenzione il pesce togliendo le lische, le varie ossicini <Se vedessi uno uguale a Madare, andrei a parlare con il clan prima di fare qualcosa> la cosa più logica da fare è quella, un ninja con la forza di Madara va oltre le sue possibilità. L'attenzione è attirata dalla statua, non può darle torto, Seiri è davvero molto bella quanto affascinante ed ecco come le inibizioni vanno a farsi benedire. Il cuore perde un battito e le reazioni corporee a quella dichiarazione non si fanno attendere <Andiamo a casa, ora> perchè attendere?

17:49 Utente anonimo:
 Affila lo sguardo alla questione del nome come se Akainu potesse cogliere tra le palpebre assottigliate quella sua punta di gelosia. <TZSK!> Solo quel verso tornando ad inzuppare le strisce di verdura nell'hummus e continuando a mangiucchiarle, distrattamente, non per fame quindi ma proprio per gusto segno ancor più indicativo del suo apprezzamento. <Gne gne...Molto maturo.> Detto da lei è quasi un complimento ormai. <è vero.> Dinoccola impettendosi, tirando indietro le spalle e cercandone gli occhi verdi con fare troppo vispo rispetto suo solito. <Non morirò, ciò non toglie che dovremmo che so...Metti che morissi, non avrei mai fatto sesso in un luogo pubblico!> Il piatto che sta cascando di mano al cameriere immediatamente dopo quella frase è un'ovvia coincidenza, troppo lontano per aver sentito (?) ma comunque sta avendo un destino migliore del fattorino del Tako-Yattà. <Io non ce le ho le inibizioni.> Appunta riabbassando la voce e ultimando il suo contorno prima di occhieggiare il vino con fare indeciso, un altro sorso (?) che male può farle, quello che se la sta passando peggio è probabilmente Akainu le cui parole sono accolte in silenzio, almeno finchè non propone di tornare subito a casa. <Ah no.> Commenta sollevando il calice. <Finisci il tuo branzino come i bravi bambini, niente broccoli niente premio.> Decisa quindi ad un nuovo sorso, sembra le piaccia il vino, per questo non avrebbe mai dovuto berlo, sul viso le si sta allargando un sorriso sornione e pestifero assai concentrato su Akainu, segno che sa perfettamente cosa sta facendo ma non fa menzione iniziale a nessun premio, aspetta che sia l'altro ha capire. <Veloce però, adesso ho fretta io.> Dichiara allungando le braccia e sporgendosi in avanti, sollevandosi fino a protendersi dall'altra parte del tavolo e CERCANDO di prendergli il viso per schioccargli un bacio troppo rapido e troppo improvvisato. <Vado a rifarmi il trrrrrrrucco.> Ringhia via, sapendo che non si trucca e non l'ha fatto quella sera, ma così, senza manco barcollare ma palesemente brilla, dona occasione all'altro di finire e pagare senza farlo strozzare quantomeno, aggirando il tavolo per allontanarsi tira fuori la lingua. <Se mi guardi il sedere faccio finta di non saperlo.> Quella dichiarazione, ultimo soffio, ultima pure lei prima che svanisca verso il bagno {exit}

18:03 Akainu:
  [Ristorante] Smorfia in risposta alla presa in giro, nessuno dei due si sta dimostrando maturo in questo momento e mentre mangia il branzino arriva quella frase, tanto diretta quanto esplicita per essere in un luogo pubblico. Il pesce gli va di traverso, non tossisce ma lo butta giù velocemente divenendo rosso in viso, quasi viola, gli occhi escono dalle orbita sentendo il disagio risalirgli tutto quanto il corpo. La situazione riesce ad eccitarlo ed a renderlo irrequieto allo stesso tempo <Si...direi che questo argomento possiamo trattarlo fuori di qui, eh?> fare roba in pubblico, ci starebbe tranquillamente ma spiattellarlo così apertamente rende il tutto strano, forse è solo la giovinezza a renderlo così seppur di pudico abbia ben poco <Sto notando> si, il vino incrementa il suo modo di fare e se già quando sono soli si lascia trasportare senza problemi, ora quasi teme cosa possa fare e teme per la propria incolumità oltre che salute fisica e corporea. Mangia quel branzino come richiesto, tanto vale finirlo, dopotutto l'ha pagato e le ne approfitta per bere l'ennesimo sorso di vino; ha creato un mostro e neanche se ne rende conto, un mostro che con il tempo può solo peggiorare ma questo è tutto da vedere. Si limita a finire la propria cena setacciando quella lisca come un cacciatore di tesori setaccia un tempio da cima a fondo non lasciando neanche un pezzetto di carne da buttare via. <Ho quasi finito> brevi attimi e se la ritrova frontale prendendosi un bacio tanto veloce da non poter essere neanche ricambiato, allibito, oramai completamente fuso da quel cambio repentino di comportamento. Vorrebbe ribattere, dire qualcosa ma cosa? A cosa serve parlare ancora? A niente, tanto vale acconsentire ad ogni cosa e godersi quella serata per come sta venendo, non che gli dispiaccia una volta fuori da quel posto, un locale in cui non avrebbe rimesso piede tanto presto. Con la coda dell'occhio l'osserva andare via, verso il bagno e si, l'occhiata al sedere viene donata comunque in via inevitabile. Il cameriere passa li a fianco, prontamente fermato dal genin <Una cassa di questo vino, quanto viene a costare?> se questi sono i risultati, meglio averne qualcuna di scorta. [END]

Il loro primo vero appuntamento si trasforma in cospirazioni da parte dei Noribiki, monocoda tirati in mezzo con altrettante cospirazioni e Kore che scopre di essere un'alcolizzata dentro. In tutto questo Akainu fa bingo.