La Bestia domata

Quest

Giocata di Corporazione, Giocata di Lavoro

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Pietra e legna. Ecco cosa caratterizza tutto ciò che circonda il buon Taiyo, man mano che discende nella sede segreta degli Anbu e si avvia verso le celle. Il suo arrivo è stato intercettato da collaboratori stanziati stabilmente lì, che or ora lo scortano proprio in direzione della stanza di detenzione richiesta dal neo Anbu. Una donna, nello specifico, fa da guida all'interno della labirintica struttura per l'accoglienza temporanea dei criminali. <Mi raccomando.> suggerisce al giovane Taiyo, sicuramente riferendosi a quello che sta per accadere. <Evita il contatto fisico, se non è strettamente indispensabile. Non sappiamo come potrebbe reagire o cosa potrebbe escogitare.> Continua a camminare con rigore e serietà quasi marziali. <Inoltre, a meno che non se ne possa assolutamente fare a meno, non aprirei la cella.> Ciò che l'Anbu di guardia suggerisce è un approccio più distante, filtrato dalle sbarre. Dopo qualche istante, il duo di agenti segreti si ritroverà di fronte ad una schiera di cinque celle. Tutte piene, ma solo una è degna della loro attenzione. Dritto innanzi a se, Shiroichi potrà notare questa stanza sbarrata ampia non più di tre metri per tre. Il prigioniero porta delle catene di ferro ai piedi, convenientemente attaccate al suolo, mentre un'asse metallica blocca i suoi polsi a circa quaranta centimentri di distanza l'uno dall'altro, così che non possa produrre sigillo alcuno. Genji siede sul lettino della sua stanza e non favella. Sembra essere particolarmente abbattuto e non si cura di coloro che vanno e vengono, ormai dal giorno della sua cattura. Che scelga il da farsi, il nostro giovane Anbu! La sua compagna d'arme si posizionerà lateralmente, al limitare delle sbarre, così da fornire assistenza qualora il ninja detenuto abbia l'infelice idea di provare colpi di testa.

14:28 Shiroichi:
  [Prigione] La collega riporta nel posto giusto la testa del giovane anbu dandogli consigli su quello che dovrebbe fare <Grazie, sarà fatto> risponde secco seguendola. Dopo qualche passo arrivano di fronte alla cella dove finalmente il nostro Taiyo ha la possibilità di vedere in faccia il famigerato Genji. L'uomo sembra piuttosto depresso, è incatenato per bene in modo da non poter fare sigilli e di ridurre al minimo le possibilità che il prigioniero possa fare qualcosa per scappare. <E così lei sarebbe Genji, ho sentito parlare molto di lei e del suo micetto> dice con tono secco portando l'accento sulla parola micetto. <Come si trova sotto le nostre amorevoli e premurose cure?> Non si avvicina alle sbarre, è appoggiato con la schiena al muro in modo da avere la piena panoramica della cella e anche la vista della collega che aspetta lì qualora dovesse avere bisogno di aiuto. <Bando alle ciancie... sono qui per interrogarla riguardo al furto della famiglia Anamura, gradirei che mi desse anche la sua versione dei fatti, non escludo che magari se collabora le sue condizioni qui potrebbero anche migliorare un pochino, chi lo sa> paventa il ragazzino mentre parla con tono sprezzante, ha di fronte a sé l'unica persona che potrebbe sapere qualcosa riguardo al tentativo di rovesciare il consiglio e di conseguenza di vendicare la sua Kaori. Il ragazzino attende da un sacco di tempo questo interrogatorio e non vede l'ora di togliersi d'avanti questa incombenza e risolvere il caso. Il respiro del ragazzo è calmo ma si riesce a percepire eccitazione e ansia di risolvere la situazione, quasi come se fosse un leone pronto a cacciare l'antilope con un agguato.

Le danze si aprono senza fare troppi complimenti. Taiyo accetta i consigli della guardia e di conseguenza inizia il proprio interrogatorio con fare sprezzante. Genji mugugna appena, ma non parla. Volge il capo verso il proprio interlocutore e cerca il contatto visivo per qualche istante. Tuttavia, ciò che attende l'anbu non è neanche lontanamente paragonabile al fare irriverente e vivace che Genji aveva durante la missione. Quegli occhi felini, che quella notte brillavano quasi di luce propria, ora sono spenti e disillusi... a coronare un'espressione assai depressa e remissiva. <...> Ascolta le prime parole dell'Anbu, ma all'accenno al proprio micetto, Amatsu, Genji abbassa nuovamente lo sguardo e si lascia andare contro la parete con la schiena. Non sembra essere in vena di chiacchiere e, con tutta probabilità, iniziare il discorso facendo riferimento al proprio compagno brutalmente ammazzato, non è stato un toccasana per il prosieguo della chiacchierata. <E' in questo stato da quando lo abbiamo portato qui.> Trauma post risveglio, evidentemente. E' svenuto appena dopo aver realizzato di aver perso il compagno di una vita, e subito dopo si è risvegliato in cella. Da solo. <Non spiccica parola dal momento del risveglio. Credo che si sia rassegnato all'idea di passare il resto dell'eternità qui.> O di passare il resto della vita da solo. Chi lo sa. Sta di fatto che non spiccicherà una parola. Neanche una sola. Il miglioramento delle sue condizioni in cella non sembra esser preso neanche lontanamente in considerazione.

15:03 Shiroichi:
  [Prigione] La reazione del prigioniero non è affatto quella che Taiyo si aspettava, non dalle descrizioni e dai rapporti letti riguardo la sua persona. Ci pensa la collega a spiegargli il motivo di tutta questa sua remissività. <Umh ho capito> dice rivolto alla collega. <Senta Genji-san...> dice con tono più compassionevole stavolta e scollando le spalle dal muro per risultare più visibile all'uomo. <Capisco cosa sta provando in questo momento... Mi sono informato molto su di lei e su Amatsu-san, dev'essere difficile per lei essere in questa condizione> dice fingendo di provare una compassione quasi genuina, in realtà al momento non prova niente, conta solo trovare un modo per farlo parlare e fargli ottenere le informazioni delle quali necessita. <Sappiamo che non eravate da soli quella notte... vorrei che mi raccontasse la sua esperienza e come mai avete deciso di rapinare la famiglia Anamura> riprende tranquillamente non staccando le iridi azzurre coperte dalla maschera dal prigioniero, sta provando tutte le tecniche d'interrogatorio che conosce per provare a farlo parlare <Amatsu-san sarà morto invano se non sarà fatta giustizia, non credo vorrebbe vederla in questa situazione, parli con me, potrei fare qualcosa per la sua situazione> si zittisce così il ragazzino aspettando che ci sia una reazione da parte del prigioniero. Nel frattempo decide di preparare la sua eventuale mossa, compone il sigillo della capra, il suo scopo è quello di richiamare il chakra. Si concentra in primis con l'energia fisica che inizierà a confluire al centro del petto come gli affluenti del fiume sgorgano in mare; successivamente è il turno dell'energia spirituale che partendo dalla testa come una cascata che anch'essa confluisce nel mare, l'obbiettivo dell'anbu che si focalizza per la stabilizzazione del chakra sarebbe quello di far confluire le due energie in un singolo vortice marino che si mescolerà al centro del petto dando vita al chakra. Solo qualora ci fosse riuscito scioglierebbe il sigillo della capra e riaprirebbe gli occhi aspettando che il prigioniero faccia la sua mossa.[Tentativo di attivazione Chakra]

Taiyo cambia completamente l'approccio, ora che scopre lo stato d'animo del proprio interlocutore. Tuttavia, il cambio radicale di tono non passa inosservato a quell'uomo che, seppur spento, non è affatto stupido. Anzi, il fatto che l'anbu si sia permesso di portare il nome di Amatsu sulle proprie labbra, attira daccapo l'attenzione del ninja. Un'attenzione quasi ferale. Il suo sguardo è daccapo puntato su Taiyo, ma è rabbioso. Basso, ma intransigente. <Capirai cosa sto provando in questo momento quando prenderò tuo fratello, o tua sorella, e gli taglierò la gola sotto i tuoi occhi.> Finalmente parla e non lo fa con le migliori delle intenzioni. Sembra essere parecchio avvelenato, ora come ora. <Non riversare su di me la tua scialba e fasulla apprensione. Credi che sia stupido? Non ho cresciuto il mio micetto tra le margherite e i cuoricini.> Ricalca appositamente la nomea affibbiata alla creatura defunta, così da far capire all'altro l'effettivo spessore intellettuale del proprio interlocutore. Ad ogni modo, nonostante la rabbia provata ad ogni singola sillaba, non abbandona la propria seduta sul lettino. Non muove un muscolo. <Stai veramente chiedendo ad un ladro perchè ruba?> Scuote la testa, con disappunto. <Io non racconterò assolutamente nulla. Solo se parlassi, Amatsu sarebbe morto in vano.> Dimostra di avere una cieca fedeltà verso il credo del furto. Le proprie azioni erano ponderate e giustificate dai propri ideali... ed è in virtù di suddetti ideali che la bestia felina ha perso la vita. <Giustizia? Tsk.> Sbotta, mentre le sue gambe si muovono appena e le catene risuonano nella stanza. <Quella Giustizia che prima priva della vita un essere vivente e dopo si pone il problema di capire chi è nel torto e chi nella ragione?> Subito dopo aver finito, scoppia in una risata quasi isterica, palesemente fondata sulla contraddizione che quella situazione rappresenta. <Fammi il piacere... ho smesso di combattere per quella Giustizia tanto tempo fa.> Il totale sentimento di disillusione e sfiducia è palese. Tangibile. <E se ti dicessi che i ladri sono gli Anamura? Che noi abbiamo recuperato le pergamene che erano nostre di diritto, ma che ci son stati sguinzagliati contro i cani dei Kage? E se ti dicessi che non siamo stati noi i primi ad attaccare, ma ci siamo solo difesi dopo esser stati inseguiti? Come ti sembra questa storiella? eh, Anbu?> Ma la sua parlantina si spegne subito dopo. Quanto di quello detto sia verità e quanto sia menzogna, non è dato saperlo. <Sparisci dalla mia vista.> Sentenza. <Chi si erge a Giuria e Boia senza avere i diritti per farlo... dovrebbe soffrire ciò che ha sofferto il mio vecchio amico.> La decapitazione.

15:52 Shiroichi:
  [Prigione] Finalmente ottiene una reazione da Genji, quest'uomo continua a stupirlo, ha reazioni opposte a quelle che si aspetta a seconda dell'approccio che utilizza. <Ti credi un giustiziere e minacci di uccidere qualcuno di caro all'unica persona che sta provando a trattarti da essere umano da quando sei qui dentro?> risponde sprezzante senza scomporsi minimamente <Forse l'animale tra i due sei tu, non Amatsu-san> il registro del ragazzo è cambiato totalmente, la scelta delle parole del prigioniero non sono state le più felici per il ragazzo, ha visto sgozzare la sua amata proprio in una cella come quella. <Ti ho chiesto di parlarmi del vostro rapporto, di come interagivate, e di come sei stato reclutato per questo furto. Sono qui proprio per fare giustizia a prescindere da chi sia il colpevole. Credi davvero che in una bella giornata come questa perderei tempo con uno come te in galera se non volessi giustizia?> risponde serio avvicinandosi di un passo alla cella pur rimanendo fuori portata dell'uomo. <Ho preso in considerazione questa ipotesi, sto indagando su questo sono settimane che passo negli archivi a cercare cose, raccontami la tua versione della storia e deciderò se crederti. Se credi di essere nel giusto questa è la tua occasione per dimostrarlo, collabora con me e se loro sono davvero dei ladri sarà mia premura farli finire in cella.> Risponde serio, l'ipotesi di un furto antecedente a quello di qualche settimana fa è stata paventata al ragazzo Uchiha, non ha ancora trovato niente negli enormi archivi del villaggio, soprattutto nelle sezioni antecedenti alla creazione del villaggio. <Non posso fare niente per Amatsu-san, i genin hanno fatto il loro dovere in quanto ninja di kagegakure e voi attentavate alla loro vita. Motivo per il quale se anche dovessi dire la verità resteresti comunque in cella per un po', ma di certo riuscirai ad uscirne prima o poi; magari potresti portare dei fiori sulla tomba di Amatsu> prova di nuovo ad entrare in empatia con il criminale il ragazzino nonostante la rabbia per la minaccia di decapitazione delle persone a lui care, i suoi occhi sono velati da uno strato spesso di rabbia e voglia di cavargli le parole da bocca assieme a qualche dente magari, ma, anche se a fatica riesce a mantenere il controllo della situazione. Le mani sono chiuse a pugni, strette, le nocche sono bianche per la pressione che il ragazzino ci sta mettendo, non vuole usare maniere troppo forti con quell'uomo, ma deve ottenere risultati, non per lui, ma per la giustizia e soprattutto per Kaori.[Chk ON]

Taiyo torna aggressivo e sfida nuovamente il prigioniero. Le parole dell'Anbu riecheggiano nella cella e di rimando non troveranno altro che una nuova, fragorosa e isterica risata. <AHAHAHAHAH!> Difficile capire se stia ridendo di gusto o se la follia stia iniziando a prendere il sopravvento sul raziocinio. Sta di fatto che dopo quella fragorosa risata, Genji si alzerà dal proprio lettino e si dirigerà verso le sbarre, fino a fermarsi ad un mezzo metro da queste. <Io un giustiziere? No. Semplicemente odio chi mi piange addosso per un tornaconto personale. Non sai chi fosse o cosa fosse Amatsu. Non sai chi fossi o cosa fossi io. La tua falsa e ipocrita empatia puoi rificcartela dietro la maschera.> Socchiude le palpebre, quando gli viene dato dell'animale. Un ghigno ferale si apre sul suo volto per qualche istante, mentre le labbra si schiudono ancora. <Lo sono sempre stato.> Un animale. <E ne sono sempre stato fiero.> Le sue pupille si assottigliano esattamente come quelle dei felini. Se non fosse per la famiglia animale differente, Genji si comporta esattamente come un Inuzuka. <La vita è una questione di punti di vista, amico mio...> Ridacchia muovendo un paio di passi indietro e lasciandosi inglobare dall'ombra della cella. <Sei sicuro che sia io quello dietro le sbarre? O magari sei tu quello in gabbia?> Accuse sottili, che potrebbero esser carpite come no dall'anbu interrogatore. <Non ho intenzione di dirti un bel niente. Tanto sappiamo entrambi come andrebbe a finire.> Si stringe nelle spalle. <Anche se ti dicessi la -mia- verità, cosa potresti mai fare? Sei un granello di polvere in un deserto pieno di sassi più grossi e imponenti di te. Qualsiasi cosa io dica non potrà mai essere confrontata con la parola degli Anamura.> Del sano vittimismo non fa mai male, no? <Farli finire in cella? AHAHAHAH Devi essere uno nuovo...> Ebbene si... prima o poi capita a tutti i paladini di doversi scontrare contro i muri dell'ipocrisia e della corruzione. Che sia vero o meno quello che dice il carcerato, è innegabile che la famiglia Anamura sia potenzialmente intoccabile per vari motivi. E l'influenza economica non è neanche il primo tra questi! Tanto per cominciare, come giustamente Taiyo dice, non risulta nessuna denuncia di furto ai danni degli Anamura. Quindi, di base, manca proprio il presupposto per credere alle parole del ninja felino e provare a incriminare la famiglia nobile. <Porta il tuo perbenismo e la tua attitudine altrove, ragazzo. Il mondo reale non è un posto per sognatori ed illusi.> E così se ne torna sul proprio lettino, sedendovisi a peso morto. E' qui che la compagna Anbu interviene ancora. <Guarda il lato positivo... almeno con te ci ha parlato.> Ridacchia divertita e per nulla toccata dalla questione o dalla sceneggiata. Pare non volersi immischiare. <Se dovesse interessarti, nella sala al primo piano ci sono i suoi effetti personali sequestrati. Non abbiamo trovato nulla di interessante, però.> Cianfrusaglie ninja di varia natura, appartenute al detenuto.

16:48 Shiroichi:
  [Prigione] Le iridi del prigioniero gli ricordano quelle degli Inuzuka e la sua mancanza di voglia di collaborare lo mandano ai matti. <Tu non puoi uscire se non con le tue parole del cazzo, credendoti superiore a quello che non sei, non vuoi compassione? Non ne avrai da me.> dice con tono irato il ragazzo, impasta il suo chakra senza pensarci. Compone il sigillo del ratto, concentra il suo chakra in principio sui piedi e poi con forza rompe le dighe della materia del suo corpo facendo confluire il chakra dal suo corpo alla sua ombra che il ragazzo percepisce caricarsi di energia e diventare in qualche modo più concreta. Qualora riuscisse ad attivare correttamente l'innata non scioglierebbe il sigillo del ratto ma dirigerebbe la sua ombra in direzione di quella del carcerato che si è appena seduto sul suo letto. Qualora riuscisse a controllare la sua ombra il ragazzino controllerebbe il ninja come una marionetta e lo farebbe nuovamente avvicinare alle sbarre della cella; poi sibilando come un gatto direbbe <Forse non ti è chiara la situazione, qui il gatto sono io e tu sei il topo, in gabbia e bloccato che deve sperare semplicemente che il predatore non sia troppo affamato da mangiarlo> la voce e bassa e gelida nelle sue parole <L'interrogatorio non è finito finché non lo dico io, hai due modi per uscire da questa situazione, o parli oppure muori, non ho tempo per lunghi interrogatori. Ho già ucciso, persone a me care credi davvero che me ne fotterebbe qualcosa di uccidere un mukenin come te?> Taiyo si è finalmente tolto la maschera di perbenismo che Shiroichi continuava a trattenere con tutte le sue forze bloccando la sua parte irata con la società che l'ha portato a perdere il suo primo amore <Ora parla se hai davvero la ragione dalla tua parte oppure non farmi perdere tempo, ho già le mani sporche di sangue e non sarà qualche goccia in più a non farmi dormire la notte. Ti sei fatto un'idea sbagliata di me, la giustizia che voglio io non è solo per il villaggio ma anche per me, collabora con me e la tua pena sarà più lieve, oppure marcisci qui in cella e sarà mia premura ogni giorno portarti un gatto diverso qui vicino e sgozzarlo di fronte ai tuoi occhi senza che tu possa fare niente> Taiyo non intende ovviamente torturare dei poveri animali per torturare un prigioniero ma questo non lo sa.[Chk 29/30 SE Attivazione Innata -> Chk 24/30 SE Controllo dell'ombra I turno]

Il giovane Anbu sbotta e sfrutta le proprie abilità per allungare la propria ombra e costringere al controllo forzato il prigioniero interrogato. Questi viene costretto ad alzarsi e riavvicinarsi alle sbarre, mentre nuove parole rabbiose e minacciose vengono soffiate alla sua volta. <Tsk.> Evidentemente scocciato dall'essere controllato da qualcun altro, Genji fissa Taiyo con aria di sfida. La tensione nell'aria è palese. <Tu il gatto e io il topo...> Ci riflette su, senza neanche cercare di liberarsi da quella morsa. <Sei solo un micio che soffia fuori dalla gabbia di un leone che è stato catturato da qualcun altro. Nulla di più e nulla di meno.> Cerca di ferirlo nell'orgoglio. Forse vuole convicerlo a farsi levare le manette per provare la differenza di abilità tra i due? <Io, almeno, non ho una maschera.> L'Anbu si sta facendo palesemente prendere dalla rabbia. A tal punto da minacciare di morte un prigioniero già assicurato alla legge e che, palesemente, non ha intenzione di collaborare con un organo di polizia in cui non crede. Minacciarlo di morte e tortura non funzionerà. Questa strada era diventata impercorribile nel momento in cui Amatsu ha abbandonato queste terre! Catturarlo vivo sarebbe stato assai più efficace per costringerlo a parlare. Ad ogni modo, proprio mentre la rabbia di Taiyo raggiunge il suo apice, questi sentirà una salda presa sul suo avambraccio sinistro. Una presa inaspettata che, con uno strattone, spezza il sigillo del ninja e libera dalla morsa dell'ombra il prigioniero. Di chi è questa presa? Dell'Anbu di guardia. Per un primo momento resta in silenzio. Lascia al giovane Shiroichi la possibilità di riflettere su quanto accaduto, ma non tarderà troppo nell'ammonirlo. <E' già in cella.> Secca. Severa. <Noi non siamo dei carnefici. Ne tanto meno siamo dei vigilantes anonimi che usano la maschera per portare in giro il proprio personalissimo concetto di giustizia.> Per quanto la maschera di lei sia completamente anonima e impenetrabile, lui potrà sentire uno strano senso di disagio. Come se fosse realmente in grado di immaginare quanto severo e penetrante sia lo sguardo di lei in questo momento. <Chiaro?> E' bene che l'altro sappia cosa significa essere un Anbu. Ovviamente, nel mentre si è aperto un discreto ghigno sul volto di Genji, che sembra quasi appagato nel vedere il giovane Taiyo rimproverato dalla superiore. <Eheheh...> Ridacchia divertito, lasciandosi scappare un commento affilato e pericoloso. <Credi che sia una maschera a nascondere la tua identità... giovane Nara?> Zan zan! L'utilizzo di quell'arte peculiare... si, lo ha esposto notevolmente. Con tutta probabilità non sa il suo nome... e non sa il suo volto, ma sa potenzialmente a che clan appartiene! Cosa potrà mai fare da dentro una cella è un mistero, ma questo dovrebbe comunque insegnare qualcosa al buon Shiroichi. <Sei decisamente nuovo qui...> Prima che possa proferire altro, però, la ninja guardiana sventola rapidamente il braccio verso di lui. Il suo chakra si tramuta istantaneamente in una folata poderosa di vento e [SWOOOOOSH!] Genji viene sbalzato via e sbattuto violentemente contro il muro di pietra alle spalle. <Silenzio.> Ne ha per tutti. Non lo sta difendendo mica! Tuttavia, non mancherà di mettere un paletto invalicabile. <Questo interrogatorio finisce qui.> Si, lo decide lei. E sarà inamovibile finchè l'altro non imparerà a controllarsi e farà proprio il credo degli Anbu. <Troverai i suoi effetti personali di sopra, come dicevo. Possiamo andare.> A Shiroichi resterà ancora qualche istante per poter scambiare due parole con un Genji stordito, prima di esser scortato altrove dalla guardiana delle celle.[End]

17:30 Shiroichi:
  [Prigione] Il comportamento del prigioniero non influisce sull'ira del Nara che però non muta <Intanto sei stato catturato da dei genin, non sei il grande ninja che credi di essere, la parte migliore di te è morta in quella foresta.> Risponde secco appena prima che l'anbu di guardia gli prenda l'avambraccio e sciolga il suo sigillo rimproverandola severa. <Sì signora> risponde secco, preferendo non dire altro, la donna resta comunque un suo superiore, anche se, nonostante la rabbia non avrebbe mai messo in atto le sue parole, avrebbe preferito essere redarguito in separata sede. Sono le parole del prigioniero che pronuncia il nome del suo clan a distogliere di nuovo l'attenzione del giovane dalla sua superiore <Magari sono un Nara hai ragione, o magari come te ho imparato le tecniche di un altro clan per utilizzarle per i miei scopi, chi lo sa?> risponde sibillino prima che la donna con un potente colpo di fuuton sbatte nuovo Genji contro il muro di pietra lasciandolo intontito e dandogli la possibilità di dire altro; possibilità che però lui decide di non sfruttare, evidentemente l'uomo non vuole collaborare e non ha altre alternative se non quella di indagare sui suoi oggetti personali e chiedere un incontro con il capoclan della famiglia Inuzuka per chiedergli collaborazione in merito a questo caso. Aspetterà di essere lontano dalle orecchie dei prigionieri prima di dire qualcosa alla donna <Era un bluff anche se non sembrava.> dice onesto a mezza voce, era ancora abbastanza lucido da riuscirsi a controllare, ma sa, in cuor suo che la donna ha fatto bene a fermarlo perché avrebbe davvero potuto perdere il controllo. La donna non risponde alla sua affermazione e si limita a scortarlo nella sala dove ci sono gli effetti personali di Genji dai quali vuole per forza trovare qualcosa che deve essere utile per smascherare tutta quella situazione. Una volta presi gli oggetti si congederà tornando a casa sua dove inizierà a scervellarsi su quale potrebbe essere la sua prossima mossa.[END]

Taiyo si reca nella sede degli Anbu di Konoha per interrogare lo shinobi criminale catturato nel bosco oscuro di Oto. Il suo interlocutore, dapprima depresso e remissivo, è abbastanza ostico e si rifiuta di collaborare. Nonostante i vari approcci tentati per l'interrogatorio, l'Anbu non riesce a strappare alcuna informazione utile al prigioniero, che dal canto suo si dimostra estremamente perspicace. L'interrogatorio viene fermato dalla guardia Anbu per via di uno scatto d'ira esagerato di Shiroichi, che lo ammonisce e lo riporta al rigore che si confà ad un soldato scelto di Konoha. L'interrogato, invece, mette il giovane combattente d'ombra dinanzi alla propria inesperienza come guerriero in incognito, dimostrandogli che la sua giustizia è priva di significato e che la sua poca parsimonia nell'utilizzo delle tecniche di clan, gli ha permesso subito di identificare la sua discendenza. Una palese falla nella segretezza della propria identità.
Shiroichi si appropria di alcuni effetti personali del prigioniero, tra cui un kunai spuntato e una cintura porta oggetti logorata dagli scontri.

Commento OFF:
Le possibilità di riuscire in questo interrogatorio erano molto basse, invero. L'uccisione di Amatsu non è stato un setup ottimale per questo tipo di approccio e, come ti ho detto anche per canali alternativi, io amo che ogni vostra azione o scelta abbia un peso. Abbia delle ripercussioni su ciò che succede nel futuro. Questa è la massima espressione del "la storia la scrivete voi".
Catturare Naraku o catturare Genji E Amatsu vivi, avrebbe cambiato notevolmente il percorso della storia... ma, appunto, la storia non si scrive con i se e con i ma!
Ottima la coerenza del personaggio e l'interpretazione :) spero di aver anche fugato qualche tuo dubbio in merito alla corporazione di cui fai parte.

Come da regolamento, per le quest singole non è prevista ricompensa per il giocatore!
Buona continuazione di spunto