Il ninja che ti pingia

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22:04 Reykas:
 E' sera. Ha bisogno di sfogarsi. Di liberarsi la mente dai cattivi pensieri ed è per questo motivo che si trova in una delle vie principali del Villaggio di Kagekagure. Si presenta come un ragazzo di ventisette anni, alto e robusto con i capelli mossi, lunghi e blu elettrico, lo stesso colore dei suoi occhi ed una barba incolta e brizzolata. I suoi indumenti sono un paio di pantaloni lunghi di colore beige, una camicia a maniche corte azzurra e delle semplici scarpe chiuse nere. Il coprifronte è legato, tramite una fascia arancione, al braccio sinistro. Al collo un ciondolo in legno che rappresenta il suo clan d'appartenenza: Nara. Sul fianco destro tiene un portakunai e shuriken dove all'interno vi sono un kunai e uno shuriken mentre sul fianco sinistro tiene un portaoggetti dove all'interno vi è un tonico recupero chakra, un tonico curativo ed anche un filo di nylon. Il cellulare è nella mano destra e sembra essere immerso nel scrivere un messaggio <Odio quel figlio di puttan e morirà presto> con chi sta parlando e sopratutto a chi si riferisce non è dato saperlo. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

22:22 Katai:
 La notte è oramai calata sul Mondo degli Shinobi, ma lì, nel cuore pulsante di Kagegakure non si dorme mai. Lì, nel crogiolo di sentieri e strade, non è mai buio. Un caleidoscopio di colori riempie gli occhi di chi si sofferma per più di qualche minuto, rimbalzando di finestra in finestra, dando vita ad un gioco di luci che spazzano via la volta siderale, Il giovane allievo del Suono è vestito d’abiti umili, sia nella forgia che nel decoro: una maglia scura, dal collo alto e circolare, che sfiora il mento aguzzo e sovrasta un paio di pantaloncini candidi, sporchi qua e là di macchie più scure, forse fango rappreso – ammesso che in quel tempio di vetro e acciaio si possa ancora trovare un lembo di terra fresca. Per quanto le stelle sfuggano alla vista dei più, il giovane aspirante shinobi cammina con il naso all’insù , rivolgendo gli occhi di pece verso il Satellite perlaceo che fa capolino oltre il bordo dei palazzi. Le mani nelle tasche ed il passo che avanza distratto, fasciato da calzari ninja che lasciano intravedere solamente le dita dei piedi, nude.

22:33 Reykas:
  [Via principale] Il Nara sta ancora scrivendo uno dei tanti messaggi con il ninjaphone, il quale ha comprato quasi forzatamente per non rimanere veramente ancorato all'antichità e quindi si sta adattando alle nuove tecnologie odierne. Di preciso, cosa sta scrivendo non si sa. Forse sta mandando delle immagini di buona notte. Fatto sta che si trova in una delle vie principali del centro. Dopo un paio di minuti, circa, spegne tutto e riposa il ninjaphone nella tasca dei pantaloni, vedendo avvicinarsi la figura dell'aspirante shinobi. Rimane in silenzio, osservandolo attentamente prima di dirgli, con tono pacato <Ei tu> non sa il suo nome e quindi non ha altri modi per chiamarlo <ti va di andare a bere qualcosa insieme? Ho voglia di divertirmi e rilassarmi ma son solo e non è così bello stare da soli> annuisce, anche perché non essendoci la nostra Uchiha di quartiere, Iara per intenderci, deve pur scroccare a qualcun altro. Lascia adesso la parola all'altro, cedendogli parola. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

22:38 Katai:
 Lo sguardo rapito dalla Luna, nella sua argentea forma tondeggiante, che si sporge dai palazzi della metropoli, laddove questi lasciano intravedere spiragli di una notte piena di stelle, ma ricca di colori e suoni. La cacofonia è assordante: un vociare continuo e confuso che si sottomette alle note più alte degli schiamazzi e degli urli, finendo per riverberare nelle orecchie come lo scorrere d'un fiume lontano di cui, a stento, si coglie il moto. I passi del giovane Deshi si alternano in falcate distratte, ma ritmiche. La suola dei calzari non solleva un solo sbuffo di polvere al suo passaggio, quasi etereo, immerso nella folla che sfila alla stregua d'un enorme serpe tronfia e sazia. Il richiamo di Reykas è poco più di un sibilo , ma maggiormente diretto, vicino e forse, proprio per questo, capace di strapparlo ai suoi pensieri. < Nh ?! > Un mugugno, sul principio, abbassando gli occhi sul Nara. < ... > Un attimo di silenzio, in cui scruta l'altro nella sua interezza, non mancando di cogliere il coprifronte legato al suo braccio. < sei uno shinobi ? > DOmanda, dal basso dei suoi tredici anni. Una domanda per un'altra. Lapidario e diretto, mentre arresta l'andatura, ad una manciata di passi dall'altro.

15:12 Reykas:
  [Via principale] La luna brilla in alto nel cielo limpido, senza nuvole, accompagnato dal brillare delle stelle, quasi ad incoronare l'astro. Ovviamente ci sono anche altre lampade accese, visto che son nel cuore pulsante del Villaggio. Villaggio che ospita tante tipologie di shinobi e civili. Il Genin del fu Villaggio della Foglia incrocia le braccia al petto, alzando il sopracciglio sinistro mentre lo sguardo osserva la figura dell'altro che si avvicina. Rimane in silenzio per qualche secondo e poi schioccando la lingua sul palato esclama <Non hai bisogno degli occhiali> fa un ghignetto divertito, prendendolo in giro <Certo che son uno shinobi, non lo vedi il mio coprifronte?> bhe, potrebbe anche averlo rubato a qualcuno o comprato nel mercato nero oppure potrebbe essere un falsario. Chi lo sa. Fatto sta che fa un lungo sospiro, gettando aria dalle narici, come un toro in una corrida, la quale si trasforma in una nuvoletta di vapore <Tu cosa sei? Hai deciso di iscriverti in una delle Accademie Ninja oppure sei esperto in qualche altra attività?> domanda, inclinando leggermente la testa verso sinistra <Non me ne frega un cazzo se sei piccolo o meno ma tu stasera farai serata con me!> ma si dai, deviamo le giovani menti e mandiamo a fare in culo l'etica e la moralità di questo mondo, già marcio e sporco di suo. Ritorna in silenzio, cedendogli nuovamente parola all'altro, non distogliendo assolutamente lo sguardo da esso, per studiarne anche il linguaggio non verbale. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

15:26 Katai:
 Sotto un arcobaleno di colori, che si riflettono come schegge di finestra in finestra, contorniate dalle luci al neon delle insegne o dai giganti che riproducono questo o quello spot pubblicitario ; il piccolo Deshi, aspirante shinobi della Nota Nera, arresta il proprio passo, piantando gli occhi addosso all'interlocutore. < ... > Un silenzio voluto e cercato segue le sue prime parole, lasciando spazio al monologo altrui, prima che possa anche solo pensare di inserircisi in mezzo. Stringe le labbra, appena, finendo per arricciare la bocca in una smorfia, il naso all'insù a colmare il divario d'altezze tra i due. Una chioma corvina, ispida e ribelle, che si drizza sul capo, come un nido di serpi irretite, mai quieta, mai doma. La replica del Nara non lo scompone poi troppo, non come potrebbe fare la spalla di un uomo di passaggio, diretto proprio contro di lui, tra la folla distratta e vorace , almeno se non lo schivasse, proprio in ultimo, torcendo il busto di circa 90° , in senso orario, portando il piede destro all'indietro, così da comporre un semicerchio sul selciato sporco e consunto, le mani rimangono nelle tasche, senza aiutare il baricentro nel compito ingrato di mantenere l'equilibrio. < !! > TUtto ciò però non basta ad evitargli un botta diretta verso il braccio, accostato al corpo, ma pur sempre sottile. < ..Ahio. > Biascica, finendo per guardare la schiena dell'omaccione che scompare nella matassa di corpi in cammino. < Eh ?! Cosa ?! > RIporta l'attenzione un attimo dopo su Reykas < Io studio all'Accademia Ninja. Certo. > Come fosse lapalissiano. < Hai una ronda da fare ? > Ovvio che lui si aspetta un compito molto più "elevato" di quello a cui l'altro potrebbe costringerlo.

15:41 Reykas:
  [Via principale] Cosa sta succedendo in quella serata e in quel specifico posto? Un adulto, vecchio Chuunin di Konoha ai tempi che furono che sta parlando con un giovane allievo di Oto. Un tempo le due Nazioni non erano in buoni rapporti ma come detto in precedenza, il tempo cambia e tutti son costretti a vivere in quel villaggio, visto che fuori ci sono le maledette chimere, pronte ad attaccare e fare piazza pulita ma meglio ritornare al qui ed ora. Il Nara ha provato a parlare con l'altro ma a quando pare le sue parole son state mandate al vento, visto che Katai non sembra reagire subito ma solo dopo che un altro uomo di passaggio proverebbe a dargli una spallata. Ovviamente non sono solo loro due ma ci sono altre decine e decine di persone. Chi, come lui, già shinobi di ronda, chi ha una bancarella ambulante di cibo di strada, chi vende libri di seconda mano, chi invece solo bevante calde e fredde. Oltre ai tanti negozi, centri commerciali, casinò e ristoranti. Ci sono anche piazze, corsi per poter passeggiare, karaoke e sale giochi a non finire. Lui ha deciso che quella sera vuol bere e divertirsi. Magari passare dalla sua sala giochi preferita e giocare al ninjaflipper oppure al ninjabarilla <Tzk> risponde sgrignando e facendo una smorfia con le labbra <Ronda? Ma sti cazzi. Ho bisogno di divertirmi. Non posso sempre pensare al lavoro> visto che ha pure fallito la sua ultima missione ma almeno ha catturato e consegnato alle autorità il capo di quel trio di mukenin che ha attaccato lui e la sua compagna, la quale è stata medicata da chi di dovere. Stringe le mani a pugni, nervoso, solo a pensarci dicendo a denti stretti <Morirà male quel bastardo> annuisce fra sè e sè alzando poco dopo lo sguardo verso un'insegna pubblicitaria <Ancora quel vecchio film stupido e senza senso mandano al cinema shinodeon?> scrolla la testa <Dove eravamo rimasti?> ritorna ad osservare l'altro <Ah si, ricordo che tu hai accettato di venire a bere una birra con me e poi di andare a rilassarci con una partita di ninjaflipper, giusto?> esclama alla fine del suo discorso.[Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

15:51 Katai:
 Lui, invece, perlopiù ignaro del passato dei loro villaggi, ignaro, oltretutto, del suo passato nel senso più ampio del termine. Che sia pure l'Accademia a colmare una lacuna che è stata volutamente creata, da chi e come, è materia di altro argomento. E sbatte le ciglia, un paio di volte, proprio come chi, forte della propria innocenza, intercede con qualcuno che la sa molto più lunga di lui. QUattordici anni e mezzo appena, centosessanta centimetri di altezza, sì e forse un fare più schivo di quanto la spensieratezza della gioventù possa mai sopportare, eppure di fronte a quello shinobi fatto e finito, che ora declina la sua domanda con una più diretta e condita espressione - cosa assai rara da udire sulla bocca del giovane Deshi. Eccolo dunque abbassare il mento e lo sguardo, insieme, per qualche istante, gettando l'occhio da un lato come a riflettere sul da farsi e su quanto appena udito. E' in quel frangente che l'imprecazione di Reykas lo coglie alla sprovvista. < EH ? Cos-..?> Allunga il collo verso di lui. < Hai detto qualcosa ? > Ha sentito, molto bene, nonostante la cacofonia di suoni e rumori che li circondano, ma pare volersi sincerare delle sue percezioni, temendo, forse, che possano essere più fallaci del solito. < Ma io..> Ribatte, dinanzi alla proposta altrui. < ..io preferisco il ninjabarilla. > Sentenzia, diretto e convinto, lasciando ben pochi dubbi sulle sue attività ludiche. < E non bevo birra, ma solo thè verde. > >Chiarisce , infine, andando a sottolineare le sue preferenze alimentari.

16:02 Reykas:
  [Via principale] La differenza di età fra i due è palese. Lui ha oramai raggiunto i ventisette anni mentre l'altro ne ha quasi quindici ma mai dire mai. Visto che l'altro è un aspirante shinobi, potrebbe capitare di svolgere qualche missione insieme e quindi bisogna conoscersi meglio per non avere lacune e raggiungere insieme e al meglio l'obiettivo. Si, ancora ripensa al fallimento di qualche sera fa ma deve andare avanti. La vita procede e chissà cosa succederà e quali saranno le conseguenze geopolitiche di Kagakagure. Alza il sopracciglio sinistro, ancora una volta, scuotendo la capoccia <Tzk, ho detto che non me ne frega un cazzo del solo lavorare. Nella vita non esiste solo quello ma c'è anche il divertimento e anche l'allenamento. Si, quello è importante anche, sopratutto se si è in compagnia> magari di una bella kunoichi. A proposito, ancora lui deve allenarsi con la fu Decima Hokage, vecchia fiamma amorosa e sua Sensei. Son passate diverse settimane da quando si son incontrati l'ultima volta ed ha accettato di riprenderlo come suo Allievo. Lui non dimentica i patti presi. No, no. Niente affatto. Scioglie le braccia al petto e le lascia cadere a penzoloni lungo i rispettivi fianchi, indicando con un cenno della mano destra una degli ambulanti che vende bevante calde e fredde <Stasera sei mio ospite e beviti sto thè verde mentre io mi scolo una bella birra fredda, visto che son gli ultimi giorni d'estate> si spera e si presume che questo caldo, poco alla volta, inizia a sparire. Il Nara inizia a muoversi verso il suo obiettivo, si spera seguito dallo Deshi <Mi sta bene anche il ninjabarilla. D'altro canto sono un nostalgico e non amo molto questa tecnologia, anche potrebbe essere d'aiuto eh> fa una critica che potrebbe essere costruttiva <Vuoi anche qualcosa da mangiare?> da dove deriva tutta questa generosità? Ovviamente dal fatto che ha rubato il portafogli a qualche sconosciuto e quindi non paga nemmeno lui. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

16:14 Katai:
 La fiumana di gente li avvolge, li ingoia, confonde le loro figure in quella matassa avvolgente di individui, perlopiù sconosciuti, privi di nome e storia, proprio come molte delle cose che ha sentito sino ad oggi. D'altronde, lui è sempre stato solamente un garzone di bottega, a malapena conscio delle guerre che sono infuriate al di fuori di quelle mura accoglienti e amiche. Ha potuto conoscere shinobi dei vari villaggi, ma non ha mai realmente approfondito la conoscenza di nessuno, troppo impegnato a sostenere il peso delle aspettative di suo nonno. L'educazione, certo, non manca - è quasi una deformazione professionale - ma non appare così socievole e aperto come potrebbe addirsi ad un negoziante qualunque. < Allenamento, dici ? > Lui, i segni dell'allenamento, li porta sulle nocche delle dita, dove piccole escoriazioni rivelano come abbia più e più volte impattato contro dei bersagli rigidi e duri, quali essi siano non è dato saperlo, ma è sicuramente un segno della sua caparbietà. < Mhn. > Mugugna, riflessivo, andando a socchiudere le palpebre ed abbassare il mento, per alcuni istanti solamente, ma quelli necessari e sufficienti a prendere una decisione e formulare una controproposta. < Io vengo con te, se tu ti allenerai con me, una volta, una sola. > Estrae una mano, con l'indice teso verso il cielo, sventolato davanti alla faccia dell'altro, dopo aver riaperto gli occhi e inchiodato le iridi addosso a lui. < Aspetta..> Lo segue, ora interessato ad un proprio tornaconto. < Non ho fame, grazie. > Commenta, brevemente, tagliando corto.

16:30 Reykas:
  [Via principale] Ascolta ogni singola parola pronunciata dall'altro, prendendosi del tempo per formulare una risposta. Il tempo necessario di spostarsi dalla via principale ad una via più piccola, più raccolta, dove c'è l'ambulante precedentemente indicato dicendogli <Ci sto. Ci alleneremo insieme, così capirò qual'è il tuo stile di combattimento, i tuoi punti deboli e punti di forza> annuisce <Certo, io farò il possibile per non farti del male, visto che sei un semplice Deshi oppure potresti allenarti con un manichino> fa un ghignetto divertito <Sai usare le armi oppure non hai ancora svolto quel tipo di lezione? Almeno la tecnica della moltiplicazione riesci ad utilizzarla?> lo punzecchia un po' ma serve anche per fargli capire il suo percorso per diventare uno Genin e quindi superare la sua prova di combattimento, oltre al test scritto con le famose cinque domande teoriche, sempre se non è cambiato nulla dai tempi suoi ed ovviamente sarà sicuramente così ma forse dipende anche dal Villaggio di provenienza. Vede che dopo qualche istante l'altro lo raggiunge ed adesso chiede alla ragazza, aldilà della bancarella, con tono pacato e gentile <Per il bimbo qui accanto a me un semplice the verde mentre per me una bella birra fredda. Grazie> annuisce per confermare le sue parole, ritornando ad osservare l'altro <Almeno dimmi il tuo nome eh> d'altro canto stanno parlando e non si sono ancora presentati <Il mio nome è Reykas> ha deciso di presentarsi lui per primo concludenco con <Un dolce alla crema o alla frutta ci sta eh> lo vuol tentare a prendere qualcosa da mangiare ma non sa se riesce nel suo tentativo. [Chakra off]x[Equipaggiamento come descritto]

16:44 Katai:
 Ora che l'argomento si fa a lui più interessante pare tenere il naso dritto verso l'altro. Gli occhi alti, cercando il suo viso - o forse le sue parole. Lo segue persino paripasso , o quasi. E' lì alle sue calcagna, mentre scivolano lungo la strada verso un vicolo secondario, abbandonando la maggioranza della folla che li aveva accolti fino ad ora, in favore della più ariosa e ampia spazialità della stradina. Fili elettrici sorvolano le loro teste, grondaie umide discendono lungo il fianco degli edifici fino al selciato lurido. I suoi passi, avvolti da un paio di calzari ninja che salgono a stringere ambedue i malleoli, si abbattono a terra con precisione, ma fiaccati da un intervallo aritmico, costretto dalla differenza delle loro leve inferiori. < Sei un ninja abile se sai fare tutto ciò. > Anche se, a volte, può non bastare. Si sofferma, silenzioso, per alcuni istanti, scrutandolo dall'alto in basso, quasi stesse studiando la sua postura, i suoi movimenti, persino le sue espressioni facciali. < Accetto dei consigli da un ninja del genere. > Ammette, ora, in sua direzione. < No..> Replica, in seguito alle sue domande, visibilmente affranto, almeno nell'espressione, seppur il tono cali di volume , più basso e privo di colore. < Mi chiamo Katai. > Rinnova l'enfasi e l'entusiasmo. < Frutta, allora. Ho sete. > Confessa, adesso, finendo per arrestare il passo in prossimità della bancarella prestabilita, quella scelta dal Nara e che lui, di conseguenza, pare aver accettato senza troppe storie.

16:56 Reykas:
  [Via secondaria] Si son spostati da una delle vie principali del centro del villaggio per andare in un vicoletto più stretto, secondario, dove c'è più aria ma dove potrebbero esserci dei mal intenzionati ma d'altro canto è il bello di vivere in una grande città, dove non si ci annoia mai, facendo un ghigno divertito, gesticolando con entrambe le mani per aria, dicendo poco dopo <Son stato un insegnante in Accademia molti anni fa, prima dell'ultima grande guerra contro il finto Dio e l'avvento delle Chimere ed ero anche un Allievo della fu Decima Hokage, Furaya Nara> certo, da considerare anche il fatto che dopo essere stato promosso al grado di Chuunin, è impazzito durante una semplice missione classificata di livello C, quasi uccidendo una civile ed il suo compagno, per poi essere stato rinchiuso per anni in Psichiatria e dopo essere "guarito" ha abbandonato la via shinobistica per riprenderla solo qualche mese fa ma meglio non dirlo, almeno per ora <Forse qualcuno si ricorda di me ma non con il mio vero nome ma come il Folle o Signor Strano> visto che ogni tanto viene chiamato così dai pochi sopravvisuti e visto che anche lui a volte si fa chiamare così, dipende a chi trova davanti <Oh, piacere di conoscerti, Katai> fa il gentile con il ragazzetto, lasciando che ordini il tutto e quando le ordinazioni son state preparate, paga ed inizia ad allontanarsi, non prima di bere almeno un sorso di birra <AAAHHH, ora si> è soddisfatto, dando una rapida occhiata allo Deshi <Allora, andiamo dal Ninja che ti pingia?> si è il nome della salagiochi preferita dal Nara con un nome di fantasia e priva di senso compiuto e dopo aver ascoltato la sua risposta, riprende a camminare, continuando la sua serata di rilassamento, si spera insieme all'altro. [SE END]

17:17 Katai:
 < ... > Rimane in religioso silenzio dinanzi al suo racconto, non così esaustivo come vorrebbe, ma sicuramente avvincente - almeno per un giovane Deshi. Ascolta attentamente, lasciando che la cacofonia di suoni e rumori della strada diventi un sottofondo alle parole dell'altro. Come ? Concentrandosi su di esso. Potrebbe essere davvero derubato, in quel momento, a tal punto si dimentica del resto della via: il risultato è semplice, poiché viene richiamato più e più volte dal proprietario della bancarella. < Oh, certo, scusi. > Si rivolge ad esso, afferrando il proprio thè in una bottiglietta di plastica e quella che appare a tutti gli effetti come una macedonia dei più variegati frutti possibili ed immaginabili. Forte di quei tonici , balsamo per la carne ,ma anche per la mente, emula il gesto del Nara, andando a sorseggiare la propria bevanda dopo aver fatto non poca fatica per aprirla - non tanto per la forza richiesta quanto per la scomodità di avere ambedue le mani occupate. Eccolo dunque ficcare il recipiente in una tasca laterale dei pantaloncini bianchi, che sfiorano il ginocchio ad ogni passo. Con lo shinobi si allontana dalla bancarella, continuando a seguirlo. < Piacere mio Reykas > Ricambia, gentilmente, forte di quella nuova conoscenza dell'altro, che non pare disdegnare, almeno per ora. < Il ninja che ti pingia ? > DOmanda a sua volta, retorico, non aspettandosi una reale risposta, bensì proseguendo dritto sulla via, guardando ora all'altro, ora avanti. < D'accordo. > Conclude, affondando i denti nella macedonia. ( E N D)

Reykas, dopo il fallimento della missione, ha bisogno di sfogarsi. Nel suo girovagare incontra uno Deshi, Katai. Parlano del più e del meno, passando la serata insieme.