Ricette mediche

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10:12 Utente anonimo:
  [Reception] Si presenta in ospedale di buon mattino, la Sabaku come se fosse un giorno o una missione qualsiasi. Indossa pantaloni verde oliva a vita bassa, aderenti sui lombi e ben più comodi sulle gambe magre fino ad un restringimento lieve appena al di sopra delle scarpe da outdoor color terra. Un kunai, un futa con tronchetto, due tonici curativi e due di recupero del chackra occupano quelle posizioni, apparirebbe disarmata non fosse per la giara, che occupa tutta la sua schiena, legata alla vita da una fascia verde smeraldo che risale poi ad appendere lungo la spalla destra. Eppure non ha peso per lei la Sunodeki, questa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto alla metà inferiore che si mostra in quel momento quieta. Sotto quella fascia si riconosce una maglietta, una canotta dalla spallina spessa tre dita, indumento sportivo e dell'uniforme colore verde oliva come i pantaloni. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso pallido e magro come tutta la sua figura, ogni osso visibile e parzialmente celato come le costole sembra voler sporgere a ricordare la minuta magrezza della figura della fennec, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo, il simbolo della sabbia non viene celato su quella figura che stenta nel mostrare la sua reale età, apparendo nella minutezza ancor più infantile. L'odore del disinfettante coglie le narici come se fosse uno schiaffo al suo olfatto, eppure in qualche modo appare gradito dal modo in cui ne gode calando le palpebre sugli occhi color miele prima di riprendere passo deciso verso la Reception, è lì, al punto di informazione che snocciola le prime parole, una freddezza delle sillabe ben cadenzate che appare formale e rivela qualche anno in più di quanti apparenti. <Buongiorno, cerco il medico Shizuka Kokketsu, può aiutarmi?>Il capo si smuove appena, un diniego leggero. <No, nessun appuntamento, solo il rinnovo di una ricetta.>

10:57 Rasetsu:
 E' una nuova mattinata in quel di Kusa, nonché all'interno dell'ospedale del settore. Non che al demone faccia qualche differenza considerando ch'è sveglio nuovamente da trentasei ore. Ha già perso la cognizione del tempo, di nuovo. L'unica fortuna è che sta tenendo conto del suo esperimento, motivo per il quale porta il conteggio dei giorni - usando il telefono e la sua connessione ad internet che gli consente di tener aggiornati anche l'orario e la data. Si sta avviando alla macchinetta del caffè nella hall, poco distante dalla reception. <Già non fanno un cazzo durante l'orario lavorativo> Si sta lamentando di qualcuno, storcendo le labbra sotto quel bel paio d'occhiaie che ormai gli adornano il viso già incavato di suo. <e hanno pure la macchinetta a due centimetri dalla postazione.> Lampante come adesso si stia palesemente riferendo alla reception e a chi ci lavora dietro, con fare sprezzante, facendo addirittura schioccare la lingua contro il palato. <Ne voglio una in laboratorio.> Borbotta mentre nella tasca fa tintinnare qualche monetina che sta a sua volta cercando per poterla utilizzare di lì a breve. Avanza strascicando i piedi neppur fosse ubriaco, quand'è assai normale il suo divieto all'alcol nel momento in cui è in laboratorio (ossia sempre, ultimamente). Poi è ovvio che il sabato sera si butta a capofitto nei locali del Quartiere notturno per scombussolarsi le idee fino al lunedì successivo. Lancia un'occhiata alla reception, scuotendo mestamente il capo. <Ti diranno di tornare lunedì perché oggi è sabato--- no, scherzo, è venerdì> Recuperando il telefono dall'altra tasca del camice bianco indossato. Si schiarisce la gola, inserendo la piccola monetina nel circuito del macchinario. <per quanto gli va di lavorare.> Aggiunge con sdegno, beccandosi un'occhiata bieca della tizia dietro il bancone che, per conto proprio, lo ignora deliberatamente da quando Rasetsu ha scelto di prendersi troppa confidenza dove non deve. [ Chk On ]

11:07 Utente anonimo:
  [Reception] Le lamentele di Rasetsu le riconoscerebbe ovunque, quella voce lamentosa che ha sentito urlare abbracciata alle gambe di una statua sembra stampata alla mente della fennec con imperitura memoria, quando si volta con lentezza gli occhi contornati di nero, una pigmentazione scura dell'interno palpebra, scivolano sul rosso intento a cercarsi le monete dalla tasca. Sembra intreomettersi nella sua conversazione con la receptionis, un'occhiata con la coda dell'occhio alla stessa coglie la disapprovazione nell'altra, quel suo ignorare deliberatamente Rasetsu, la voce, sillabata freddamente e cristallina, resta udibile ma mantiene un tono serioso. <Signora, non è pericoloso che mandiate in giro i pazienti del reparto di psichiatria vestiti come dei medici?> Lo chiede con una serietà destabilizzante, già che per la Sabaku è difficile definire ove scherzi o sia seria in quell'occasione si sforza persino di mostrare quasi apprensione nello sguardo. <Qualcuno potrebbe farsi male, o non conoscendolo dargli persino un bisturi per le mani...Avete provato a chiamare la Shinsengumi?> Chiede cercando di avvicinarsi, ma restando comunque udibile. <Quel tizio mi ha chiesto di chiamarlo demone, davvero...Non dovreste lasciarlo andare in giro così, quindi...Shizuka Kokketsu c'è?> Il petto si solleva, inspira. <è una mia cara amica, non può almeno provare a chiamarla?> Oh, Rasetsu sarà anche strano ma persino lei deve ammettere che la voglia di lavorare scarseggia, di allontana dal banco per avvicinare Rasetsu alla macchinetta. <Hai un cercapersone con il numero di Shizuka?> Irrompe lei stavolta verso l'altro, quindi mostrando che non ha dubitato del suo camice, deve solo imparare come si fa l'umorismo, magari provando a sorridere almeno a forza

11:38 Rasetsu:
 Le lamentele del demone sono un must. Le sentiranno ovunque, potrebbero diventare trend su Ninja Tok in qualche modo. Se soltanto avesse il tempo d'usare quell'applicazione e non finisse bannato nel giro di ventiquattr'ore. Seleziona, nel frattempo, la bevanda della quale ha bisogno: doppio caffè perché la caffeina non è mai troppa. <Nyahahah!> La battuta, a quanto pare, non gli è dispiaciuta poi troppo poiché rischia di risponderle sì a tono, ma in maniera quasi divertita. <Ti farà strano saperlo, ma non sono mai stato in un reparto psichiatrico come paziente.> Perché fondamentalmente non è pazzo, è soltanto fuori dalle righe. Non possiede un'educazione, non conosce la pietà, non è in grado di provare sentimenti da persona normale. Ciò che prova per Dokuhiro, ad esempio, viene spacciato per amore perché non saprebbe come altro definirlo. Tuttavia, è più una sorta di legame - con corde e catene - malato e legato esclusivamente alla gelosia? O al possesso? Però c'è quella sorta d'affetto che neanche loro saprebbero spiegare e che fingono sia tutt'ora amore. Sorvoliamo su spiegazioni complicate che neppur la narratrice qui presente saprebbe trattare. Ancor con il telefono in mano, solleva lo schermo per mostrarlo all'altra. La rubrica è aperta e la fa scorrere appena, così da non far capire bene i nomi e tanto meno i numeri delle persone salvate. <Chi vuoi che chiami? Saigo o Nobu?> Chiede per un'amica, ovviamente. Lui mica è amico delle guardie. Si sta facendo un po' il fighetto quando menzionare ad alta voce che ha delle amicizie nei carramba non dovrebbe essere la cosa più utile - in quanto ex boss della mafia, eh. <Ma infatti non ho un bisturi perché non sono un medico. Quindi, non ho bisogno di incidere. Anzi, non ho necessito neanche degli attrezzi.> Può crearli con il sangue ogni volta che vuole, anche un bisturi s'è per questo. Si stringe nelle spalle, chinandosi per prendere il bicchierino del caffè da cui bere. Utilizza la paletta per girar il tutto così da far sciogliere lo zucchero sulla base. <Posso mandarle un messaggio, ma tu dimmi cosa ti serve.> Per curiosità? Resta poggiato contro il muro vicino al distributore, incuriosito dal motivo per il quale Kore stia cercando Shizuka. [ Chk On ]

11:57 Utente anonimo:
  [Reception] Si è ormai avvicinata alla macchinetta osservando cosa offre, e non Rasetsu che le è prossimo mentre parla. <In effetti mi fa strano, te lo concedo...Proprio non mi capacito di come sia possibile.> La voce mantiene sempre quello strano e statico gelo, seppur il tono sia morbido è la sonorità delle parole che ricorda la comunicazione di un dispositivo elettronico, perfetta per un navigatore, lavoro che dovrebbe iniziare a valutare probabilmente. Quanta gente che le direbbe 'ma sei la voce di wazninja?!' quale orgoglio. Aggrotta le sopracciglia osservando lo schermo del telefono che le viene esposto. <Credo di non sapere chi siano, anche se ho già sentito questo nome...> Nobu un realtà l'ha anche conosciuto ma sembra non ricollegare, o non volerlo dichiarare, o non volerci pensare viste le mutande arcobaleno ed i grembiuli che gli ha visto al bazar. <Se non sei un medico perchè hai un camice?> La domanda potrebbe quasi apparire legittima e nel suo caso è una mossa di creatura curiosa, un interesse vivo a tutte quelle incomprensioni che la vita le mette davanti. è quando le viene chiesto di cosa necessita che la fennec pare tendersi visibilmente, appena un indietreggiare delle spalle ma facile da cogliere. <Non c'è una sorta di segreto professionale tra paziente e medico? Sono certa che se le dici che mi chiamo Kore Sabaku e che mi serve una ricetta lei lo saprà cosa mi serve...> Soffia cercando di forzare quantomeno la cortesia, visto che Rasetsu gliene starebbe comunque facendo una. Dichiarare al rosso che deve rinnovare la pillola anticoncezionale sembra fuori questione, piuttosto Akainu dovrà imparare l'antica arte del salto della quaglia

12:17 Rasetsu:
 Torna a ridacchiare mentre assapora il doppio caffè che ha preso alla macchinetta. <Avevo degli ottimi paraculo.> Yukio d'altronde mica è poco. Era colui che gli faceva scappare tutte le marachelle che gli faceva sotto al naso, soltanto perché membro della famiglia - oltre che braccio destro. E' stato un periodo veramente divertente. Adesso, invece, deve fare attenzione a come si muove e si sente tremendamente bloccato. Deve fare qualcosa per uscire da questa stasi, ma adesso il bambino ha bisogno delle attenzioni del padre se vuole nascere illeso e senz'alcuna complicazione. Sorvola sull'affermazione riguardante Saigo e Nobu non ritenendola al momento utile tanto quanto necessaria, preoccupandosi piuttosto delle motivazioni che spingono Kore a cercare Shizuka. <Sono un genetista, lavoro in laboratorio. Mica come quei babbei che si preoccupano di curare il prossimo.> E' fortunato che proprio la Kokketsu dai capelli rossi non l'abbia sentito pronunciare queste parole, sicché dovrebbe essere l'ultimo degli scemi a pronunciarsi in tal maniera poiché perde sangue (quindi vita) esclusivamente attivando l'innata e combattendo. Certo, dalla sua ha la capacità anche di rigenerarsi grazie ad una tecnica del clan, ma ciò non vuol dire che sia infallibile e certe volte capita che necessiti eccome del medico! <Credo esista il segreto professionale tra i vari giuramenti> Ma non lo riguardano, ovviamente, quindi figurarsi se per lui può voler dire qualcosa. <ma mi dovrai un favore per quello che ti sto facendo io.> La classica domandona... Il demone non fa mai qualcosa per niente in cambio, anche quando si tratta di mandare meramente un messaggio a quell'arpia dal sangue nero! Per qualche ragione, ce l'ha con lei, ma adesso non ricorda neppure cosa sia successo. Ah sì, bimbo - konbini! [ Chk On ]

12:28 Utente anonimo:
  [Reception] La risposta iniziale sulla libertà di Rasetsu da qualche reparto apposito e circoscritto sembra venir accolta dalla Sabaku con una certa legittimità, stringendo appena le labbra annuisce debolmente come se stesse dicendo mentalmente "in effetti" tale è l'espressione con cui conviene. è quando viene citata l'occupazione di genetista che la fennec arriccia le braccia sotto al petto incrociandole, un gesto che per tutti significa chiusura, entraniazione dal prossimo e dall'argomento, per lei è abitudine di interesse e di concentrazione. <Mi aveva parlato Shizuka di questa branchia, avevo espresso interesse ad apprendere i metodi di rimarginazione cellulare ma....Toccare la gente non è nelle mie corde.>Stavolta deve concedere qualche dettaglio a quel suo interesse a pare rendersene conto con quella confidenza. <Di cosa ti occupo esattamente?> La domanda segue quindi legittima, come se così avesse pagato il prezzo di quella spiegazione in anticipo. <Un favore...>Sembra poi soppesare quella richiesta, fissa l'altro con una strana intensità, quella di chi vede la fregatura appostata dietro l'angolo e pronta a saltarle addosso brandendo un'ascia nanica alla prima distrazione <Ce l'ho anch'io il numero di Shizuka>Specifica come a ridimensionare la cortesia dell'altro <Ma mi trovavo a passare, che non sia una richiesta esagerata quanto meno. Cosa ti serve esattamente?> Domanda quindi acconsentendo alla questione del favore prima di scivolare con lo sguardo nervosamente ai malati in attesa. Non sembra contemplare che Rasetsu le chieda una garanzia futura, ma che necessiti qualcosa nell'immediato a quanto pare

13:27 Rasetsu:
 Come poter obiettare alla motivazione per la quale il demone non è finito ancora in manicomio? Semplice, non può. Getta il bicchiere di carta nel cestino apposito nei pressi della macchinetta, così da concludere il nuovo giro di caffeina nel suo organismo. Potrebbe restare sveglio per altre dieci ore adesso, ma probabilmente crollerà nell'angolo del laboratorio più congeniale al suo fisico per riacquistare un po' di energie. <Allora non ti conviene fare il medico. Il genetista non tocca le persone. Al massimo, le seziono da morte> Fa roteare per un attimo gli occhi al soffitto, pensieroso, considerando che ha necessità di svolgere anche una considerazione. <o da vive, ma in quel caso gli organi mi servivano freschi.> Dal produttore al consumatore... Certo, forse non è bello narrare delle sue gesta eroiche quando ancora valeva qualcosa, quando poteva ancora navigare nell'oro rispetto ad adesso. <Al momento, di clonazione.> Lo dice con tranquillità, consapevole che son poche le persone in grado d'eguagliare quella tecnica capace di creare un esercito di Uchiha nel vecchio mondo. Non è ancora riuscito ad ottenere una clonazione effettiva, tuttavia dovrebbe riuscire quanto meno a portare a casa un bambino in grado di respirare autonomamente. Deve soltanto accertarsi che non ci siano delle pessime conseguenze o peggio. <In questo caso> Avendo lei il numero di Shizuka. <è inutile che io ti faccia questo favore. Puoi contattarla in piena autonomia.> Ammette, stringendosi nelle spalle e facendo scivolare l'aggeggio tecnologico nella tasca del camice assieme alle monetine. <Non credo tu possa riuscire a procurarmi ciò che mi serve.> Un ingresso easy nel laboratorio di Oto (al quale sta lavorando con la clonazione) e il veleno Doku proveniente da Doku inesistenti. [ Chk On ]

13:48 Utente anonimo:
  [Reception] Ascolta le parole in merito alla categoria di azione del Genetista, quel conforto sul toccare le persone che la solleva visibilmente e conferma quanto raccontato da Shizuka. <Seppur sia spesso di ruolo di supporto nel team in missione, no, credo che non mi metterei a toccare la gente, sai anche curarle o solo tagliuzzarle?> Il suo interesse verso Rasetsu sembra in qualche modo cambiato, ora il Kokketsu ha qualcosa che realmente le interessa e la Sabaku non sembra riuscire ad ignorare la sua curiosa natura. <Hai sezionato delle persone vive, legalmente?> L'immagine di Rasetsu al mercato nero dei reni inizia a strisciarle alla corteccia celebrale, come una serpe di diffidenza. <è possibile clonare della pelle ustionata ed innestare del tessuto sano?> La domanda scivola diretta all'altro, come se la risposta potrebbe farle perdere immediato interesse per un percorso tanto lungo e faticoso come si presume essere la ricerca medica. Eppure il tema clonazione sveglia ben presto quel fulcro principale del suo interesse pare. L'altro afferma di avere delle esigenze effettivamente, mentre è lei a prendere il telefono stavolta dalla tasca iniziando a comporre il messaggio. <Se non lo credi perchè me l'hai chiesto? Almeno spara...Dev'essere qualcosa che ti fa disperare se ci hai già rinunciato.> Determina inviando un whatsapp, a giudicare dal suono, e rimettendo il telefono in tasca. <Magari ti posso aiutare e nemmeno lo sai.Comunque devo andare...E credo tu abbia bisogno di riposto, la tua faccia fa piuttosto schifo in questo momento, intendo la tua cera non il tuo aspetto>Quello lo apprezza anche meno, ma non lo dice, eppure per qualche motivo è lei a dovere un favore a lui quel consiglio freddo appare uno spassionato modo di ringraziare delle informazioni

14:17 Rasetsu:
 La risposta sarebbe dovuta essere talmente ovvia da non concedere neanche a Kore il dubbio di chiedere se il demone fosse capace di curare. <Ovviamente no.> Non ci si è mai applicato, conosce la capacità d'usare il Chakra medico ma non gli interessa. Piuttosto lo sfrutterebbe soltanto per ferire. Non è neanche lontanamente interessato ad imparare a curare il prossimo, la qual cosa potrebbe tornare disutile quando avrà un figlio che si ferirà. Certo, sarà un Kokketsu, ma ciò non vuol dire che fin da neonato sarà capace d'usare l'innata! <Ti pare una cosa legale?> La domanda è chiaramente retorica, anche a questa risposta ci sarebbe dovuta arrivare tranquillamente da sola. Si stringe nelle spalle, per l'ennesima volta. Lancia un'occhiata nella hall che ha davanti a sé, giusto per capire se deve preoccuparsi a causa della presenza di qualche superiore. <Non ti conviene prendere la pelle da altre parti del corpo e innestarla sull'ustione piuttosto che clonare?> Certo, non è a conoscenza dell'entità dell'ustione, al momento non riesce neanche a ricollegare che possa trattarsi di Akainu - era anche un po' troppo alticcio quando li ha incontrati per la prima volta. Solleva un sopracciglio con fare confuso, attendendo però una risposta adeguata. <Ho bisogno del veleno Doku. Ma probabilmente non conosci neanche il clan o non ne hai mai sentito parlare.> Figurarsi se ne ha incontrato uno. La sua risposta non può che esser questa. Non ci crede neanche più che possa riuscire a trovare un Doku e addirittura ad estrapolarne il veleno. Sango sarebbe stata adeguata poiché nella Shinsengumi, ma d'altronde s'è affidata ad una donna che sa tenere soltanto le gambe aperte piuttosto che tentare d'avere un alleato - in mezzo a tutti i nemici che è andata facendosi soltanto aprendo bocca. <Quando potrò andare a dormire, ci andrò.> Chi si crede d'essere? E' stizzito adesso, non adora ricevere questo genere di commenti - neppure da Dokuhiro! [ Chk On ]

14:34 Utente anonimo:
  [Reception] Rasetsu ammette una ovvietà che la Sabaku non pare avesse contemplato, probabilmente dando per scontato che chiunque sia in un ospedale ami curare. <Ah.> Evidentemente no, non era così ovvio. Quello che invece non era dubbio sulla legalità viene chiarito con una limpidezza che porta a sbarrare gli occhi alla sabbiosa. <Ma allora perchè dirlo a me?!> Adesso è pure complice di reato, ma almeno quella domanda ha avuto un'accezione acidula di capriccio. Solleva le spalle alle questioni del trapianto che propone Rasetsu. <E che ne so, se fossi un medico lo saprei, ti sembra che lo sappia?> La domanda sembra essere un'ovvierà più per lei stavolta ma la sua verve si riprende, il fiato inspira nel petto ed inizia a valutare la cosa con maggior serietà, dovrà seriamente pensare a quanto ne valga la pena. Non cambierebbe nulla dell'Uchiha e quello sembra un percorso troppo lungo che potrebbe non portare a nulla, forse magari parlarne con lui prima di mettersi in testa di tagliargli pelle da certe parti per metterla su altre approdi alla sua mente ossessiva. Rasetsu chiarisce la sua richiesta ed è il suo turno di sollevare un sopracciglio con perplessità. <Non credo che andandolo a chiedere al loro Dojo te lo darebbero, come pensi di ottenerlo? Conoscevo un Doku...Tanti anni fa. Ma non so se è ancora in giro.> E non crede andrebbe dal migliore amico di Kombu su due piedi, come se avesse trincerato la sua situazione attuale lontano da quella passata. <Come vuoi...In bocca al lupo allora. Ciao demone rosso...>Temporeggia, se conosce il nome di Rasetsu non lo ricorda evidentemente fatto sta che udita eventuale replica si allontana dall'ospedale, Shizuka ovviamente non ha risposto perchè starà preparando manicaretti per Kan, bell'amica. {exit}

15:17 Rasetsu:
 Dalle labbra sottili, fuoriesce una delle sue classiche risate. <Nyahahah!> Non commenta altro a proposito dell'illegalità delle sue gesta precedenti, facendo addirittura spallucce come se non fosse successo niente di che, come se dalla sua bocca non fosse uscito niente di sbagliato. <No, ma non posso aiutarti alla cieca.> Mormora per tutta risposta alle ustioni, incrociando le braccia al petto. In realtà, la sua pausa dovrebbe smettere a breve - per sua scelta, non perché qualcuno possa aver qualcosa da ridire. Sta praticamente sempre in laboratorio. <E' per questo che lo sto chiedendo a te. Proprio perché non posso recarmi a caso al Dojo a chiedere una fiala di veleno per una vaga motivazione.> Non può certo rivelare che deve creare delle pasticche fatte di veleno distillato, poiché rischia che il Clan stesso richieda dei risarcimenti, dei soldi. E lui pretende il guadagno solo per sé. Al momento, sta ancora testando le vie illegali poiché potrebbe anche riuscire ad ottenere un aiuto come al tempo faceva con Zashiki e Sosachi. Erano praticamente suoi amici, alleati, compagni. Era un periodo diverso. Or come ora, sta soltanto perdendo tempo e di veleno Doku manco una goccia. <Ciao a te. Fammi sapere se trovi qualcosa.> Giusto per sicurezza, ma non crede assolutamente che ci sia possibilità. Magari un giorno avrà fortuna, magari un giorno potrà produrlo direttamente da sé stesso tramite innesto genetico. Non sarebbe una cattiva idea... Potrebbe anche far risultare d'essere un senza innata e farsi un altro innesto dal Governo. Che cazzo di idea... [ End ]

Kore è lì per una ricetta e cerca Shizuka, ma incontra Rasetsu. E parlottano.
Sbuca di nuovo l'interesse del rosso per il veleno Doku, nonché accennandole della clonazione.