L'alto sogno della bassa leva

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16:48 Shizuka:
  [Bosco Oscuro] Chissà che cavolo le è saltato in mente oggi, vagare per quel posto decisamente impervio e così diverso dal suo adorato bosco dei ciliegi in zona Kusa. Però tra Konoha e Oto c'è proprio quel luogo che raramente ha esplorato o considerato, per qualche strana ragione lo ha considerato un punto di confine fra il passato e il futuro, quello che era e quello che sta diventando per questa assurda ragione ha preso il blocco da disegno, le matite le ha buttate nel solito zainetto nero e si è addentrata dalla parte di Konoha in quel bosco. Fortunatamente ha pensato bene di mettersi dei pantaloni verde militare, non aderenti ma dalle tasche ampie, nelle quali ha infilato diversi cerotti e bende, compreso un disinfettante. Ai piedi gli anfibi neri, ben allacciati, sul busto una lunga maglietta nera molto larga, con sopra qualche teschio bianco e grigio, molto molto dark come outfit per una che ormai è sempre o quasi vestita da bambolina. I capelli sono raccolti in una coda alta, fissata con quei fermagli che ricordano le ali di una farfalla, collana con il pendente blu brillante a forma di lepidottero al suo posto, così come i quattro orecchini sui lobi e il piecing in cima all'orecchio sinistro. La farfalla di sangue rosso la segue, svolazzando più delicatamente di quanto non si muova la Chunin che nonostante il controllo del Chakra avanzato che utilizza, ogni tanto si trova in difficoltà nel muoversi in maniera aggraziata. Sta camminando da ore comunque, alla ricerca del punto perfetto per mettere già qualche schizzo, probabilmente non è più nemmeno nella zona di Konoha ma poco importa: quando la vena dell'artista parte, nulla può fermarla. [Chakra ON][Rilascio avanzato del Chakra]

16:54 Akainu:
  [Bosco] La mattinata con Kore è volata via e l'Uchiha si ritrova nuovamente al bosco oscuro. Negli ultimi tempi quel luogo l'ha visto spesso, testimone di eventi che ne hanno cambiato la vita radicalmente; dal risveglio dello sharingan alla missione in cui l'ha mostrato per la prima volta alla Sabaku. Una seconda casa oltre ad essere il posto in cui si reca per allenarsi con una certa costanza. Li ha forgiato il proprio corpo e continua a forgiarlo, la strada verso la perfezione è ancora lunga, lontana e impossibile da adocchiare. Il suo outfit rasenta il minimo indispensabile per non dar nell'occhio con una t-shirt bianca a maniche corte a ricoprire il busto lasciando intravedere un petto ustionato con carne viva esposta insieme alla totalità del collo, pantalone in pelle nera con cinta intorno alla vita ricolma di borchie sulla fibbia e scarponcini neri lucidati a dovere; a ridosso di tutto un cappotto leggero dal nero colore con maniche lunghe ricoprendo l'ennesima ustione, esso discende lungo tutta la figura del mostro fino a metà polpaccio. Il viso, ne vogliamo parlare? Tutta la mascella è ustionata, così come il contorno degli occhi mentre i capelli risultano corti, brizzolati e spettinati, questa volta alla luce del sole, si, non ce l'ha nascosto dal cappuccio bensì il viso è liberamente visibile alla qualunque. Una fascia percorre il busto a cui vi è attaccato un fodero al cui interno è presente una katana la quale si erge sulla schiena in maniera obliqua con l'elsa sulla destra in alto mentre la punta del fodero sulla sinistra ma in basso. Conosce quel posto praticamente come le sue tasche, gli è impossibile perdersi eppure è consapevole dei rischi nel ritrovarsi in un luogo tanto oscuro. Le ustionate braccia compiono un singolo movimento avvicinandosi al petto, sigillo della capra, le due sfere energetiche di mente e corpo son visualizzate nei rispettivi lochi, fronte e sotto la bocca dello stomaco, verde una e gialla l'altra. Ruotano se stesse, ruotano velocemente dando vita ad un movimento dolce e lineare, elegante come l'acqua che percorre il corpo del genin. La prima discende, la seconda ascende, entrambe alla bocca dello stomaco tentando di fondersi al suo interno, intrecciarsi, cercando un contatto per dar vita ad una fusione e provare a creare l'energia bluastra denominata chakra. Potente ed irrequieto, instabile scorre nell'essenza di lui, pieno di domande e di insicurezze ma lo controlla il giusto, quanto basta da smuoverlo nel momento esatto in cui nasce, rinvigorire l'intero corpo. La potenza nel palmo della sua mano. Avanza sciogliendo il sigillo, percorre una di quelle strade guardandosi intorno alla ricerca di un albero adeguato per iniziare l'allenamento ed è in quel suo muoversi che le verdi iridi incrociano una minuscola figura avventurarsi li accompagnata da una farfallina. Innalza il destro sopracciglio avvicinandosi sempre più, riducendo considerevolmente le distanze con essa <Shizuka Kokketsu?> non la riconosce perfettamente, pone un semplice quesito pregno di dubbio nel rivolgerle la parole. [Se Chk On][Katana]

17:07 Shizuka:
  [Bosco Oscuro] Era così impegnata a cercare il posto che le interessa che non ha proprio pensato ci potesse essere qualcun altro in quel fitto bosco. Perciò quando sente una voce chiamarla per nome e cognome ci mette mezzo secondo a saltare come un gatto indietro e verso l'alto, compiendo un bel salto che dovrebbe farla arrivare molto in alto sul trnco più vicino sul quale si accovaccerebbe poggiandovi le mani ma ovviamente con le piante ben piantate al tronco, così che risulti appesa in orizzontale su di esso. Praticamente ha fatto leva sulla sua assurda agilità per mettersi in sicurezza prima di osservare colui che le ha rivolto la parola. Quei grandi occhi blu finiscono sulla figura dell'Uchiha che viene riconosciuto in un attimo grazie alla anomala quantità di cicatrici da bruciatura che possiede sul corpo. Un enorme sospiro di sollievo le esce dalle labbra mentre Kimi le svolazza attorno al capo. << Sei tu... Mi hai fatto prendere un colpo! >> Come se fosse colpa del moro se tu eri distratta come una beota nonostante tu sia ormai un chunin del villaggio e dovresti dare l'impressione di una affidabile, vero? << Ciao! >> Discenderebbe dall'albero una volta realizzato di non essere in pericolo, dopo averlo salutato in maniera sbrigativa e una volta tornata con i piedi per terra andrebbe a guardarlo di nuovo, dal basso in alto ovviamente. << Che cosa ci fai qui? >> Nota quella spada, l'occhio casca proprio lì inevitabilmente, come se fosse qualcosa di inusuale, più delle ferite che si porta addosso. Comunque non sa bene come rapportarsi a quel tipo, si sono visti una volta sola e lei è stata particolarmente diretta e hanno mezzo battibeccato. Ma ora a conti fatti è ufficialmente il ragazzo di una sua amica, dovrebbe essere carina a prescindere? [Chakra ON][Rilascio avanzato del Chakra]

17:20 Akainu:
  [Bosco] Talmente distratta la Kokketsu da saltare sopra ad un albero non appena ne pronuncia il nome ed il tutto sotto i propri occhi. Non riesce a vederne il salto in se per se ma il corpo, una volta fermo, risulta ben chiaro, in tutto e per tutto un gatto spaventato. Sguardo sollevato insieme al viso, non le stacca le iridi di dosso permanendo impassibile dinanzi ad essa ed a quella reazione del tutto inconsueta. Inspira ed espira finendo per scuotere il capo, non è possibile fare salti del genere per un semplice nominativo, eppure sa che i ninja dovrebbero possedere più autocontrollo sulle proprie emozioni <Ho notato> replica alla di lei affermazione senza ricambiarne il saluto. Al contrario della salita, la discesa è lenta, normale e priva di movimenti troppo veloci per poter essere effettivamente visti da un occhio poco allenato come il suo. In quel singolo gesto può già avvedersi di una disparità non indifferente nelle movenze; ella è veloce, molto più di quanto possa sperare il genin. I discorsi con Kore riaffiorano istantaneamente, deve superare persino Madara, per farlo non può ne deve concedersi simili debolezze, riuscire a vedere chiunque, seguire ogni singolo essere vivente senza mai perderlo di vista per poterlo contrattaccare <Il bosco oscuro è il luogo in cui vengo ad allenarmi, solitamente non c'è nessuno> ma negli ultimi tempo sta divenendo fin troppo popolato per i di lui gusti tanto da faticare nel trovare un punto vuoto, privo di sguardi indiscreti e stalker improvvisi <Tu invece? Una prova di coraggio per metterti alla prova? Direi che come primo tentativo hai fallito> stranamente non sta scherzando per quanto possa sembrare ironico, è dannatamente serio nell'esporre una simile argomentazione, seppur sia totalmente assurda dal suo punto di vista. Sospira rigettando aria dalle narici mente la destrorsa viene piegata portando la mano alla volta dell'elsa. Le dita avvolgono l'impugnatura estraendo la katana dal fodero così da poter cominciare l'allenamento ponendosi frontalmente ad un albero. La katana viene fatta girare all'interno del palmo facendo qualche passo in direzione del tronco per portarsi a distanza d'ingaggio <Sei ancora un medico?> chiede improvvisamente, completamente dal nulla. [Chk On][Katana]

17:33 Shizuka:
  [Bosco Oscuro] La cortesia non fa parte di quel tipo a quanto pare, che non ricambia il saluto e in qualche modo attesta l'ovvietà dell'affermazione altrui, facendo si che le guance della rossa si gonfino indispettite per poi sgonfiarsi poco dopo. Quanto meno risponde alle domande poste, informandola di come quel luogo per lui sia un posto dove allenarsi, cosa che ella non avrebbe mai pensato. Di nuovo però pare che lui voglia fare dell'ironia, riguardo alla di lei presenza lì, anche se per qualche ragione il tono non segue per nulla il significato delle parole che pronuncia. In questo modo i cricetini in quel testolino rosso non sanno se arrabbiarsi o meno. << Forse non sai cosa significa essere coraggiosi allora. >> Canzona manine che si poggiano sui fianchi, atteggiamento quasi da saputella. << Non avere paura non significa non essere coraggiosi. E' il combatterla che rende tali. Temere qualcosa è normale, essere in grado di reagire è un valore aggiunto. >> Da lì il salto rapido contro quel tronco, il muoversi in posizione sicura, difensiva nell'attimo prima di un disastro. << Comunque è la prima volta che entro qui, però mi era venuta l'ispirazione per un disegno e questo luogo ha assunto un significato particolare nella mia testa quindi da Konoha sono venuta qui. >> Si insomma arrivano dai due lati opposti di quel luogo, per ragioni decisamente differenti per giunta. Lo osserva muoversi, senza avvicinarsi particolarmente, mentre con abilità estrema rigira quella Katana fra le proprie mani, qualcosa che lei non sarebbe assolutamente in grado di fare, a meno che non si tratti di una spada di sangue nero ovviamente. << Sei bravo con quell'arma. >> Un'affermazione più che un complimento, a lei sembra che lui abbia fatto chissà che senza nemmeno tirare un fendente. Poi quella domanda che sembra uscita dal nulla: << Perchè c'è chi decide di smettere di esserlo? Certo che sono un medico. Perchè? Non mi sembri ferito... >> Lo scruta un po' più attentamente, come se dovesse trovare delle ferite fresche su quel corpo che invece non riesce a trovare almeno da quella distanza. [Chakra ON][Rilascio avanzato del Chakra]

17:49 Akainu:
  [Bosco] Shizuka dal loro ultimo incontro non è cambiata minimamente, il canzonare è la sua parte preferita facendolo anche in questo caso ma sfiorando corde delicate, parlando verso qualcuno di atipico. Una spiegazione del coraggio, cos'è e cosa non è ma parlarne con uno come lui rende il discorso del tutto futile quanto inutile <Al contrario di quanto pensi, so bene cosa sia, anche meglio di quanto tu possa immaginare> non sta scherzando neanche questa volta ne esagera. Non si sta vantando, non c'è nulla da vantarsi per quello che sta per dire, anzi, può essere solo compatito sotto certi aspetti <Essere coraggiosi vuol dire svegliarsi ogni mattina con la consapevolezza di ritrovarti in un mondo che ti disprezza, completamente da solo e nonostante tutto, decidi di alzarti dal letto e affrontarlo per dimostrare che hanno torto> non fa una piega da parte sua, in una singola frase è contenuta gran parte della di lui filosofia <Reagire non è un valore aggiunto ma solo puro istinto. Anche gli animali reagiscono al pericolo per salvarsi la vita> bacchettandola a propria volta, prendendosi una piccola rivincita sul rimprovero appena ricevuto. Per un momento ha dimenticato dello spirito artistico della Kokketsu e solo adesso vede il blocco di disegno con lei, lo nota rimembrando il disegno creato nell'oasi di Sunagakure <Quale significato? Questo bosco è solo tetro e niente più> oltre che vivo <Konoha? I Kokketsu non vivono a Kusa?> chiede incuriosito ritrovandosi dinanzi ad un dubbio. Non sa molto dei clan degli altri villaggi salvo per qualche eccezione come il sangue nero, troppo famoso per non poter esser contemplato eppure il dubbio insorge, da quando vivono a Konoha? La katana viene ancora smossa all'interno del palmo per poi tentare di rilasciare un fendente contro il tronco dell'albero in un movimento che va da destra verso sinistra cercando di scheggiarlo, di penetrare l'albero immettendovi quanta più forza può, uno dietro l'altro i colpi si alternano sotto il complimento della chunin <E' l'unica cosa che so fare, l'unica arte di cui dispongo> cosa voglia dire quella rivelazione lo sa soltanto lui senza sbilanciarsi troppo. Inspira ed espira assestando un altro colpo, l'ultimo per il momento percependo le iridi azzurre addosso, osservato troppo minuziosamente <Non è per me> aggiunge subito <E' per un mio...> amico vorrebbe dire, lo è? Non lo sa, non sa se può sbilanciarsi così tanto verso un estraneo <...compagno di squadra> risolve così, in modo più formale <Abbiamo avuto un incontro poco piacevole al quartiere notturno e lui è rimasto ferito, gli serve un medico. Vive a Konoha> capita proprio a fagiolo ordunque. [Chk On][Katana]

18:09 Shizuka:
  [Bosco Oscuro] Viene rimbeccata, decisamente non sono partiti con il migliore dei modi nemmeno questa volta, però una dote che gli riconosce è sicuramente la sincerità, qualcosa che non ha mai nascosto nemmeno durante il loro primo incontro. << Tu non sai cosa io penso. Lo deduci dai miei comportamenti e basta. Con buona probabilità di sbagliare. >> Già perchè lei non ha mai pensato che lui non sapesse la definizione di coraggio, ma ironizzare su quanto affermato dall'altro è un modo infantile come un altro per non rendere una reazione del genere ridicola a dir poco. << E per favore, non torniamo sul discorso del oddio sono sfigurato e sul disprezzo della gente. Sei stato sfortunato l'ho capito, ma di gente stupida che si ferma a due cicatrici sul viso ce n'è infinita. Come di gente che giudica chi sei in base alla provenienza o alle tue doti innate. >> Non le va proprio di sentire lagne riguardo alla di lui condizione fisica che a quanto pare è solo estetica, non certo invalidante, visto che sa destreggiarsi con la spada fin troppo bene. << Ad ogni modo il coraggio non credo sia una mia qualità. Sono testarda questo indubbiamente e non mi piace che si faccia del male a chi mi sta a cuore. Però cerco sempre la strada meno pericolosa per raggiungere l'obbiettivo. >> Anche se spesso e volentieri è più impulsiva che metodica, ma sta imparando a vagliare i propri modi un poco di più forse anche grazie all'allenamento per i genjutsu o la presenza di Tenjiro. << Questo bosco tetro e nel quale non passa luce si trova esattamente fra i distretti di Oto e Konoha. Uno il mio passato e l'altro il mio presente, uno morte e l'altro rinascita. Ma ovviamente è qualcosa di personale quindi è chiaro che tu non veda quel che vedo io. >> Insomma una sorta di luogo di svolta, almeno ipoteticamente parlando. Però non lo fa tipo da gossip, quindi non andrà a spiegare oltre il perchè e per come di quelle affermazioni. << Il Clan Kokketsu risiede a Kusa certo. Non credo che mi impedisca di andare a Konoha quando voglio no? >> A lui che gli frega se lei viva o meno a Kusa? Il fatto che provenga dal distretto della foglia non è una cosa così assurda dopo tutto. Lo osserva mentre si scontra con quel tronco, ferendolo ripetutamente, con forza e precisione. << Io faccio schifo pure con gli Shuriken pensa te! Credo tu sia il primo... >> Si interrompe rapidamente, alla mente l'immagine della Judai compare come un fulmine a ciel sereno. << Secondo che maneggia certe armi. Sei una buona spalla per Kore, lei non dovrebbe amare lo scontro ravvicinato. >> L'amica domina i costrutti, come la rossa, quindi in qualche modo si aspetta che non sia proprio felice dello scontro corpo a corpo. Gli occhi blu però saettano al cielo quando menziona un incontro poco piacevole al quartiere notturno, i cricetini che tornano a Shiroichi ubriaco e nobu e Rasetsu: << Per piacere non dirmi che c'era un tipo con i capelli lunghi e rossi coinvolto! >> Fai che Rasetsu non si sia di nuovo urbriacato e abbia condotto dei minorenni o poco maggiorenni in un locale di spogliarelliste di nuovo. << Come si chiama il tuo compagno di squadra? Sarebbe stato il caso di andare diretto in ospedale se fosse grave non credi? >> Insomma se cercano un medico è facile trovarne uno, però cercarne uno personale è qualcosa di diverso. [Chakra ON][Rilascio avanzato del Chakra]

18:33 Akainu:
  [Bosco] Schiude le labbra facendole schioccare tra loro, gli occhi effettuando un giro a 360 gradi <Dici? Allora faccio un tentativo, ti va?> se è sbagliato e lei lo sa, i rischi di offendersi sono molto, molto limitati <Sei abituata a guardare oltre l'aspetto superficiale di una persona e cerchi sempre il meglio in loro, pensi che ognuno ha una bellezza propria senza doversi vergognare di quello che è o qualcosa del genere> limitandosi a proferire quello, non è intenzionato ad andare avanti seppur faccia riferimento al loro precedente incontro. Di nuovo, esattamente come la prima e ultima volta, si ritrova canzonato attirato, però, dall'ultimo pezzo della frase tirando in ballo le doti innate. Deglutisce preso dalla curiosità <Deduco tu stia parlando di esperienze personali...cos'hanno le tue capacità che non va?> non ha mai visto un Kokketsu in azione, gli altri clan, anche i più famosi fanno parte dell'ignoranza del genin. Il concentrarsi per anni sulle armi l'hanno allontanato da qualunque altra cosa, abilità innate, arti magiche e illusorie. Estraneo a tutto quanto divenendo esperto in un singolo campo, neanche troppo. Incredibilmente e per la prima volta da quando si conoscono, il genin sorride lasciandosi scappare una flebilissima risata distraendosi dall'allenamento <Sul testarda ne ho avuto la prova> bastata una singola conversazione per portare in auge una simile caratteristica. Seppur l'ascolti ed apprenda cosa rappresenti quel bosco per lei, non ha idea di cosa stia parlando ne del perchè Oto sia il passato e Konoha il futuro ma la curiosità intrinseca nell'essere umano si fa prepotente <Già...come mai? Konoha e Oto eppure sei di Kusa. I tuoi genitori provengono da quei villaggi?> prima ipotesi che sopraggiunge alla mente del deturpato, non si impegna neanche a cercare una soluzione con senso logico; alza persino e solamente le spalle alla precisazione su Konoha. Non commenta ne proferisce altro limitandosi a tacere, ribattere accenderebbe una discussione evitabile preferendo concentrarsi sull'addestramento. Il braccio destro si muove velocemente, colpisce il tronco in vari modi, dall'alto verso il basso e viceversa, da sinistra verso destra, in obliquo ed in tutti i modi immaginabili provando persino un affondo ed incastrando una minuscola parte della punta nella corteccia. La forza immessa è poca, troppo per poter sperare di trafiggerlo <Il secondo? Hai visto solo due houjutser?> preso alla sprovvista <Chi è il primo allora? Non credevo che l'arte delle armi fosse tanto rara> lo prende alla sprovvista apprendere di essere un'esemplare quasi unico. In qualche modo la rivelazione lo rallegra, è unico davvero in tutto e per tutto, la sua strada lo è. La mente osa, lentamente inizia a sentirsi speciale, un minimo ma quel pericoloso sentimento comincia a crescere in lui, almeno fin quando non è distratto ancora una volta dalla Kokketsu <Era pelato> allontanando subito ogni dubbio dalla questione. Sospira, socchiude le palpebre <Ascolta, probabilmente ci siamo fatti dei nemici importanti in quel quartiere, siamo andati via di fretta e l'ospedale è stato l'ultimo dei nostri pensieri> senza entrare, ancora una volta, troppo nei dettagli <Si chiama Nairoshi, Nairoshi Mikura. Poco più alto di me, capelli bianchi, un'impulsiva testa di cazzo> descrizione accuratamente perfetta. [Chk On][Katana]

19:11 Shizuka:
  [Bosco Oscuro] La testolina si muove verso sinistra, lo sguardo sul viso altrui che si fa dubbioso, ma non gli nega di fare un tentativo che le fa comparire un ampio sorriso sul viso, finalmente sentito. << Detto così sembro quasi un insieme di belle cose. >> Insomma non è diventata rossa solo perchè lui ha ipotizzato qualcosa e non sembrava lontanamente un complimento anche se il concetto è indubbiamente positivo. << Credo di essere più una bambina fortunata, che è stata abituata a vedere il buono del mondo e basta. Perciò sono convinta che tutti in qualche modo abbiano del buono da qualche parte. L'aspetto fisico è superfluo, non è la parte più importante di qualcuno. >> Lo dice lei che si è scelta due ragazzi uno più carino dell'altro ma di per se, non è stato quello che l'ha spinta verso di loro, tutt'altro. Sbuffa un poco quando lui facendo lavorare la mente deduce la personalità di quanto affermato, gli occhietti però lo trafiggono quando ipotizza che vi sia qualcosa che non vada nel di lei Clan: << Non c'è nulla che non vada nelle mie capacità! >> Risponde stizzita, senza probabilmente pensarci troppo, reagendo di impulso. << Non sei l'unico ad avere un progenitore problematico, ok? >> Borbotta un pochino, infastidita, ma al contempo in qualche modo sollevata che le nuove generazioni non li vedano come i loro predecessori. << Le leggende dicono che il nostro Clan sia nato da un accordo fatto dal progenitore con un demone. E il potere derivante da questo accordo pare sia spaventoso. Diciamo che quando diventi molto potente non sempre prendi le decisioni migliori, e puoi diventare il buono o il cattivo a seconda di chi racconta la storia. >> Beh Shizuka diciamo che Yukio non era esattamente buono come il pane eh, però va beh lasciamo perdere questi dettagli. Inutile dire che quando lui scoppia a ridere e conferma la testardaggine della Kokketsu la ragazzina gonfi le guance, che diventano leggermente viola sbuffando sonoramente. Poi spiega vagamente il significato di quel bosco, e l'Uchiha sceglie di ficcanasare meglio a riguardo. << I miei genitori sono nati e cresciuti entrambi nella vera Kusa. Anche io sono nata lì. >> Ha sottolineato quel vera come se quel distretto non fosse poi quello che lei considera casa, forse anche perchè ha dovuto lasciarlo per delle regole bigotte. << Il mio migliore amico è di Oto. Amico d'infanzia e ex ragazzo. E' un Uchiha anche lui. >> Lo guarda con nessun tipo di disprezzo, non c'è particolare nervosismo riguarda alla faccenda ora. << Il mio ragazzo attuale è di Konoha, il mio datore di lavoro è di Konoha, uno dei miei più cari collaboratori è di Konoha. >> Insomma ci aggiunge un poco di cose di contorno, che in effetti sono molto veritieri. Continua a osservarlo, lei proprio non sarebbe in grado di muoversi in quel modo, nonostante si sia tuffata come un gatto su un albero in un attimo. << Il primo è una donna di Konoha, molto forte dai capelli rosa. >> Non sa se pronunciarne il nome, non ha ancora ben capito che ruolo la Judai voglia avere in questo nuovo mondo. Un sospiro di sollievo le sfugge dalle labbra quando l'altro chiarisce che non sia Rasetsu il tipo che hanno incontrato, un po' meno sollevata sembra quando l'altro le svela di essersi fatto dei nemici in quel quartiere. Lo sguardo blu si fa più attento, ma inevitabilmente scoppia a ridere a sentire quella definizione riguardo Nairoshi. << Mikura? Impulsivo? Non l'avrei mai detto! Sembrava un tipo tanto educato e per bene. >> Insomma si sono incontrati una volta e lo ha fatto spaventare con una mano fatta di acqua, non sembrava un tipo impulsivo. << Il quartiere notturno non è un posto da frequentare, soprattutto con la tua faccia. Purtroppo è molto facile riconoscerti. >> Si interrompe, non voleva essere scortese, però quei cricetini si muovono nella testa rapidamente, e facendo due conti andrebbe a dire qualcosa di probabilmente non intelligente. << Se qualcuno dovesse darti fastidio tu dì loro che sei un alleato di Medusa. >> Il visino è serio, ma di per se non lascia trasparire molte altre informazioni, mentre quella farfalla rossa si poggia sull'elastico per capelli di lei, come se richiamata da quel nome. [Chakra ON][Rilascio avanzato del Chakra]

19:41 Akainu:
  [Bosco] Quel sorriso di lei scatena un pizzico di rossore nelle guance dell'Uchiha; è passato tanto tempo dall'ultima volta che è arrossito imbarazzato, esattamente dall'incontro con la Chunin, questo non è un bene <Non hai fatto niente per cui debba reputarti cattiva> replica distogliendo lo sguardo, imprimendolo sulla corteccia nel blando tentativo di calmare l'imbarazzo tornando al pallido di sempre <Come fai a vedere il buono in tutti? Come fai a dedurre che qualcuno sia buono? Lo diresti anche dei peggiore e grandi Mukenin della storia?> impossibile non porle una simile domanda, la bontà esiste ma alcuni ma la perdono senza mai più recuperarla. Quella ragazzina trasuda innocenza da ogni poro, ogni sua parola è pregna di purezza, troppo buona per quel mondo così crudele e pericoloso. Il fraintendimento è sempre dietro l'angolo, Shizuka non fa la differenza ma ben prima di poter parlare viene data una spiegazione sul progenitore problematico; un racconto dell'orrore fatto di patti con demoni per ottenere un potere spaventoso <Un mucchio di baggianate> la logica prende il sopravvento <Gli unici demoni sono quelli al di fuori delle mura> riferendosi alle chimere, le bestie che impediscono loro di mettere piede al di fuori del villaggio costringendoli ad una vita di reclusione <E non ho progenitori problematici, sono stati tutti ninja incredibili, di alto livello e grande spirito> nonostante le divergenze, va fiero degli alti esponenti del clan, antichi, potenti, tremendamente forti oltre ogni limite. Una potenza che prima o poi spera di raggiungere egli stesso. La risata dura un tempo assai breve alla vista dello sbuffare di lei, una scenetta divertente quanto atipica prima dell'arrivo della spiegazione sulla sua nascita; una cosa in comune ce l'hanno, entrambi nati nel villaggio originale e non in quel distretto fittizio creato solamente come mero emulatore. Apprende del legame tra Oto e Konoha, un amico ed ex ed un nuovo ragazzo oltre ad una serie di legami in quel della foglia <Quei mangia ramen della foglia si sono insinuati per bene> non vi è astio nel tono ne la volontà di schernire <Konoha ha sempre avuto questo potere, a differenza di Oto. Tutti l'odiano all'inizio e poi finiscono per amarla> la Kokketsu non fa eccezione neanche in questo seppur si sia innamorata dei suoi abitanti. Deglutisce, un tarlo nasce, forse anche Kore un giorno l'avrebbe lasciato per uno di Konoha, più bello, più sicuro e forte capace di realizzare tutti i suoi sogni; drastico, negativo come pensiero ma inevitabilmente presente come un serpente che sussurra all'orecchio. Distratto solamente da una frase <Chi è? Vorrei conoscerla se siamo gli unici ad utilizzare quest'arte> potrebbe imparare qualcosa come potrebbe insegnare qualcosa. Stacca la punta della katana dalla corteccia riprendendo a tagliare l'albero aumentando la velocità verso il limite estremo, cercando di superarlo e migliorarsi ad ogni colpo così da poter eccellere ancor di più al risveglio dello sharingan. La risata di lei lo coglie impreparato e mentre taglia il tronco ode quanto viene detto, del suo conoscere Nairoshi <E' educato, è per bene ma non capisce quando è il momento di combattere e quando quello di ritirarsi. Il suo desiderio di aiutare ci ha portati al combattimento nonostante l'avessi intimato di andarcene, il che lo rende un'impulsiva testa di cazzo. Ho quasi ucciso un uomo per aiutarlo> il sangue è sgorgato a fiumi quella mattina, non ha portato a compimento il tutto ma l'obiettivo di aiutare Nairoshi ha avuto esito positivo. Sospira abbassando la katana, le spalle vengono rilassate <Adesso è troppo tardi, il danno è fatto> l'avrebbero riconosciuto, forse attaccato per i peccati commessi; l'allenamento serve anche a quello, migliorare le proprie doti per non farsi cogliere impreparato. Solleva il viso, le verdi iridi ricercano le azzurre di lei <Chi è Medusa?>. [Chk On][Katana]

20:04 Shizuka:
  [Bosco Oscuro] Il buio di quel bosco impedisce alla rossa di vedere il rossore sul viso altrui così il tutto non rischia di diventare ancora più imbarazzante. Lui non la reputa cattiva ma questo non è ciò che ha detto lei, poi arriva una serie di domande, sequenziali, incalzanti. << Prima cosa non ho mai detto di essere cattiva, ma solo di non avere tutte le buone qualità che hai inventato. >> Sottolineamo bene il fatto che lei non sia affatto cattiva e non si consideri tale. << Non so. Forse non ho mai ancora incontrato qualcuno di cattivo. Sarà per quello. >> Si interrompe, i cricetini corrono per trovare come esprimersi al meglio senza destare sospetto. << Lavorando in ospedale incontri tante persone, durante le missioni anche. Interagisci con un mondo che non è solo bianco o solo nero ma ha mille colori e sfumature. L'assassino che qualche anno fa spaventava Kagegakure, in realtà lo faceva per vendicarsi di persone che avevano torturato e ucciso deu suoi cari. Ora, indubbio che uccidere le persone non sia proprio l'idea migliore, ma il cattivo era lui? Oppure chi in passato si era macchiato di colpe atroci e non ne aveva pagato il prezzo? >> Lo sguardo blu trafigge l'altrui, è chiaro da che parte stia la rossa, senza specificare che abbia permesso a quell'assassino di fuggire, salvando però la di lui vittima dalla morte. Insomma un concetto di bene e male sottile, così come quello di giusto o sbagliato. Però il discorso verte su quella differenza su come il suo Clan venga ritenuto malvagio a prescindere da molti. Lui sbotta, infastidito, e lei sorride, senza pensarci troppo, rispondendo divertita: << Beh questo perchè non mi hai mai vista con l'innata attiva! Altrimenti saresti tu a saltare sugli alberi per scappare >> Gli rifila un occhiolino, ci sta scherzando ma effettivamente quella loro trasformazione li rende più simili a entità oscure che altro. Poi alla spiegazione del perchè ritenga Konoha il futuro, lui risponde in maniera strana, un poco razzista se si può così dire. << Io amo Oto. Non ho mai smesso di farlo. Però è chiaro come la mia vita mi stia portando ora verso Konoha e anche verso Kiri a dire il vero. In fondo Kusa e Konoha sono sempre state alleate. Sto solo cercando di farmi degli amici un po' ovunque per poi avere dei grandi alleati in futuro! >> Sembra velatamente ironico il discorso, anche se lei pare terribilmente seria, in effetti sta cercando di avere buoni rapporti con chiunque, una vera mossa politica se così si può dire. << La donna si chiama Furaya Nara. >> Solo questo, non andrà a specificare altro, se lui conosce la storia non avrà bisogno di altro, altrimenti rimarrà nella sua ignoranza. La risata femminile fa scaturire una reazione da parte del moro che non si aspettava, ascolta interessata la spiegazione riguardo all'uomo incontrato poco tempo prima, e lo sguardo azzurro sembra interessarsi parecchio: << Oh quindi è impulsivo e vuole aiutare eh? Andremo d'accordo. >> Sorride pacatamente, disvelando forse parte di se stessa all'Uchiha che ha di fronte. << L'uomo era un malavitoso? Qualcuno che vi ha aggrediti? Il quasi è stato volontario o un errore di calcolo? >> Domande specifiche, come se fosse interessata alle scelte altrui in materia di etica. << Medusa è una persona che potrebbe in qualche modo consentirti di non venire malmenato se pronunci il suo nome. Dovresti aver capito che in certi ambienti non si fanno troppe domande no? >> Un sorriso cortese le si stampa sul visino, mentre si avvicinerebbe un poco, sedendosi sul primo tronco o radice a portata. << Se dovesse infastidirti qualcuno fammelo sapere comunque. Conosco qualcuno che può metterci una buona parola. >> Sta parlando dell'altra se stessa, forse dovrebbe smetterla di interpretare svariati ruoli no? [Chakra ON][Rilascio avanzato del Chakra]

09:59 Akainu:
 Le spalle vengon alzate <Per ora hai mostrato solo buone qualità, con me quanto meno> nonostante le cazziate ed i battibecchi, non ha mai pensato qualcosa di negativo di lei tranne per l'essere una rompi scatole ma ciò deriva da una differente visione del mondo e da opinioni praticamente diverse. Mugugna pensieroso, neanche lui ha incontrato qualcuno di veramente cattivo nel senso del termine ma allo stesso tempo ha visto la crudeltà del mondo nella sua forma peggiore. Riesce a capirla e comprenderla, in un certo senso ella vede il mondo in una scala di grigi con ogni azione mossa da una motivazione ben precisa o da avvenimenti che han portato tutto questo. Deglutisce inghiottendo grumi interi di saliva <Noi siamo il riflesso del nostro passato, dirette creazioni di ciò che ci è accaduto> comincio nello spiegare il proprio pensiero in merito <Ci comportiamo esattamente come veniamo plasmati> quell'assassino l'hanno fatto diventare così, non ci è nato <Dolore e sofferenza sono incentivi potenti per fare qualcosa> prendendo se stesso come esempio più lampante, qualcuno che ha sofferto ma grazie al dolore è riuscito a padroneggiare un nuovo tipo di arte <L'assassinio fatto per il puro di gusto di farlo è crudele e senza senso ma l'assassinio fatto per vendetta, non fa di te un killer, è solo un occhio per occhio. Lui è cattivo? Si. Loro lo sono? Si ma in verità sono le azioni ad esserlo> trovando una quadra in tutto quel ragionamento estremamente contorto e complicato. Non guarda la rossa nel farlo eppure ne attende una risposta, una reazione che possa far comprendere il di lei pensiero in merito, se in qualche modo risultano simili od agli opposti. Al sorriso di lei resta interdetto per un attimo, ha solo detto una verità, non crede a demoni e patti demoniaci, ognuno nasce con abilità speciali frutto della pura scienza <Dici?> riferendosi all'innata <Vediamo, mettimi alla prova> quale modo migliore per osservare il potere dei Kokketsu senza doverci combattere contro? Scrutare la forza di qualcun altro e imparare qualcosa di più sui poteri altrui, comprendere perchè i Kokketsu sono tanto famoso nella storia del mondo ninja. Annuisce, frase dopo frase si ritrova ad ascoltarla privandola di una risposta, una continua ricerca di alleati e con la vita a trasportarla sempre di più verso il distretto della foglia piuttosto che nella sua Kusa ma sono discorsi di poca importanza quando viene fatto il nome di Furaya Nara. Labbra schiuse, la conosce, ne ha già sentito parlare leggendo qualche libro di storia vecchia, sentendo i racconti degli anziani <Quella Furaya?> solo una minima richiesta di conferma <Potresti presentarmela o dirmi dove trovarla? Mi piacerebbe parlare con il più grande nemico che Oto abbia mai avuto> la parola nemico va in contrapposizione al rispetto nel tono vocale, un rispetto dato da quello che ella è riuscita ad ottenere nella sua vita, dei risultati raggiunti e la forza dimostrata. Certo, non è lontanamente potente quanto Madara, neanche sfiora un simile livello eppure, essa, rappresenterebbe un primo passo. La katana viene agitata contro il tronco ancora una volta, lama si scontra con essa scheggiandolo, ferendo l'albero; l'arma è usata con padronanza ma non ancora abbastanza, può fare di meglio, può migliorarsi sensibilmente anche in questo. Ancora una volta non replica, il sentore di trovarsi davanti ad una pazza suicida è forte, peggio di Nairoshi <Credo fosse un dipendente di un nightclub chiamato Mifuri> breve spiegazione ma la parte importate sopraggiunge dopo <Lui e altri due stavano trasportando qualcosa, Nairoshi guidato dalla curiosità ha voluto vedere cosa trasportavano mentre io no, volevo andarmene. L'uomo l'ha attaccato e io a mia volta ho attaccato lui per aiutare Nairoshi> profondo il respiro preso <L'avrei ucciso se avesse continuato ad attaccare ma ha scelto di fuggire e io ho scelto di farlo fuggire...non ho iniziato un combattimento per uccidere> cercando di dare una prospettiva totalmente diversa, molto più accurata <L'ho capito a mio spese, terrò a mente questo nome per il futuro> Medusa, si sarebbe ricordato sicuramente di lei <Comincio a chiedermi che persona tu sia, hai rapporti con gente di quel posto, a vederti non sembrerebbe> troppo buona e gentile. [Chk on][Katana]

10:25 Shizuka:
  [Bosco Oscuro] Se fino ad ora è stato semplice interpretare le frasi di lui come affermazioni semplici quest'ultima alle orecchie della rossa suona in definitiva come un complimento bello e buono e di conseguenza la costringe a distogliere lo sguardo, a imbronciare il visino e diventare di una tinta più simile al viola sulle guance. Non farà nessun commento a riguardo, sperando che il senso di vergogna venga allontanato dalle successive parole del Genin, che fa un discorso abbastanza filosofico sul fatto di essere plasmati dagli eventi. << Credo che sia così in parte. Almeno quando siamo piccoli questo accade sicuramente. Però poi una volta che si ha la capacità di comprendere e pensare meglio a quel che accade, siamo noi a scegliere la strada e con chi schierarci. >> Insomma non sono plasmati da altri e possono solo aspettare inermi che la loro creazione iniziale prosegua su quella strada. << Tu avresti potuto tranquillamente diventare un super cattivo che trapassa chiunque lo guardi storto con la sua spada! >> Enfatizza con le braccia le parole, facendo anche qualche faccia strana. << Chi ti ha detto di sopportare invece combattere? >> Il visino si gira su di un lato mentre gli rivolge un sorriso stiracchiato. E' un differente punto di vista, lo sta solamente punzecchiando, indirettamente sottolineando come abbia preferito essere in parte vittima ma mai carnefice. Quella battuta riguardo al fatto di non averla mai vista trasformata produce in lui curiosità ovviamente invitandola mostrarsi. << Uff, ma così dovrò farmi male! >> Si lamenta un pochino, mentre poco alla volta si avvicina a lui fronteggiandolo, ora che quella spada si è fermata per qualche istante. Ancora non gli concede di vederla nelle sue vesti più tetre ma continuano a chiacchierare. << Temo che partiresti svantaggiato se ti presentassi io a lei. Non si fida di nessuno. Però gironzola a Konoha solitamente, l'ho vista spesso nel quartiere dello spettacolo. >> Insomma può dirle dove ma sicuramente il posto da lei descritto non è fra i preferiti dello sfregiato che cerca di nascondere il suo corpo anche nel bosco oscuro. Riceve più informazioni riguardo quel luogo dove i due anno avuto problemi, qualcosa su cui eventualmente indagare se fosse necessario. << Avete scoperto che cosa stavano trasportando? >> Insomma hanno ottenuto qualcosa oppure no? E' per questo che si fanno certe scelte avventate! Quando lui le pone quella domanda un sorriso divertito le si stampa sul volto. << Questo puoi deciderlo solo tu! Però diciamo che ho uno zio che non sta proprio in riga e frequenta spesso quel quartiere. Inoltre è uno zio parecchio chiacchierone! Quindi io ficcanaso un poco in giro perchè sono curiosa. Shizuka non è mai stata nel quartiere notturno, se può consolarti! >> Quel sorriso non si incrina mai, è seria quando dice ogni parola, anche se sono tutte mezze verità non sembra avere problemi nel pronunciarle, alla fine ha imparato a essere una buona attrice nei panni di Hime. Comunque poco per volta pare essersi avvicinata fin troppo all'altro, e in maniera specifica a quella Katana che lui non ha più rinfoderato ma solo bloccato nel movimento. Alzerebbe appena la maglietta larga per poi ferirsi leggermente un fianco con la lama, e da quella ferita che lascerebbe volutamente visibile inizierebbe a scorrere all'esterno del sangue nero come la pece. Cercherebbe di attivare quindi la propria innata, quel sangue nero unito al chakra della tipologia dell'acqua dovrebbe trasmutare il di lei aspetto, un'aura violacea dovrebbe avvolgerla, focalizzandosi sugli occhi anche, mentre il sangue nero andrebbe a condensarsi sugli arti inferiori e superiori coprendo metà delle gambe e metà del braccio. Inoltre due lacrime nere dovrebbero andare a rigarle il volto, giungendo fino al mento. Quegli occhi blu ammantati di violetto si fisserebbero su di lui, guardandolo da una posizione ravvicinata se non si fosse spostato. << Quando sarò migliorata ancora di più, sarò ricoperta del mio stesso sangue completamente. Di sicuro sarà complicato risultare buona agli occhi del mondo non trovi? >> Forse lui potrebbe vagamente intuire perchè quella nanerottola non fa troppo caso all'aspetto fisico, dato che la sua stessa innata ne modifica i tratti in maniera sostanziale. Se prima sul viso vi era un sorriso ora sicuramente non c'è più, sembra estremamente più seria di prima e vagamente più pericolosa, anche se non sembra aggressiva nei suoi confronti. [Se Chakra 48/50 -> 2 per attivazione innata; 99/100 pv][Rilascio avanzato del Chakra]

10:56 Akainu:
 Due filosofie a confronto, poste una contro l'altra in attesa di giudizio. Ha proferito il proprio pensiero rendendola partecipe, adesso tocca a lei metterlo al corrente. In parte si trova in accordo mentre dall'altra trova difetti in quell'esposizione <Un bambino è più facile da plasmare ma in, quanto? 80 anni di vita? Può accadere di tutto e basta un singolo evento per farti cambiare> prende un profondo quanto consapevole respiro <Dipende dall'entità del trauma> purtroppo è così, la storia è piena di casi del genere. Viene preso in causa, usato come esempio lampante per dar credito alle proprie affermazioni, corretto, ha ragione <Nessuno ha detto che non possa divenirlo in futuro> non esclude una simile possibilità, il futuro è totalmente incerto, in continuo mutamento <La mia insicurezza> deglutisce <Te ne parlo solo perchè sei amica di Kore ma io non ho avuto un'infanzia idilliaca e sono stati proprio i miei genitori la principale causa. Loro sono Uchiha, convinti di essere eredi di Madara ma non hanno mai risvegliato alcun potere, in pratica, sono esseri normali> deglutisce distogliendo lo sguardo, le verdi iridi si portano sul tronco osservando il lavoro compiuto <Il mio concepimento aveva lo scopo di creare l'essere adatto a seguire la via dei nostri antenati ma fin da piccolo ho dimostrato inettitudine nelle arti magiche e in quelle illusorie. Non possedevo talento per nessuna delle quattro arti, in più, i miei occhi verdi e non neri mi allontanarono definitivamente dal cuore di quei due puristi del sangue> schiarendo la voce roca e rauca <Denigrato da loro in primis, insultato per essere una delusione, guardato con disprezzo, il clan ci derideva per essere una famiglia mancante. Continuamente additato come debole, alla fine, ho finito per crederci e poi venne il giorno dell'incendio. Tornato a casa dall'accademia non c'era nessuno, accesi la luce, un solo secondo ed avvenne l'esplosione. Non hanno mai scoperto la verità ma dei miei genitori non ci fu più traccia, non li vidi più. Fai due più due> non accusa nessuno, non dice null'altro lasciando a Shizuka il mero compito di unire tutti quanti i pezzi. La storia è triste ma impreziosisce quelle parole pronunciate donando loro un maggiore spessore. Mettendo da parte ciò, l'invita a mostrarsi nella sua vera forma seppur non capisca perchè debba farsi del male, che razza di abilità possiede? <Il quartiere dello spettacolo? Farò un salto> l'osserva avvicinarsi, non a se quanto alla propria katana oramai ferma per un po'. Deglutisce cercando di carpire le di lei vere intenzioni ma non può minimamente immaginare cosa stia per mettere in atto <Un uomo legato e imbavagliato, vivo> altrimenti tutto quel casino sarebbe stato ancor più futile. Di nuovo si ritrova a non capire i discorsi, ha uno zio che frequenta simili posti ed allo stesso tempo Shizuka non ha mai messo piede nel quartiere notturno, qualcosa non torna ma cosa è impossibile da decretare, può solamente fare delle ipotesi prossimamente. Attimi brevi nel vederle il fianco scoperto, nel completo silenzio la katana le trancia la pelle lasciando fuoriuscire il sangue nero il quale l'avvolge in un'aura demoniaca, il viso si deforma con quelle gocce ed il sorriso svanisce completamente. Quello è il leggendario potere dei Kokketsu? Si volta per fronteggiarla, la fissa dall'alto verso il basso <Quanta scena> ma è chiaro come sia sorpreso, quel fenomeno mai visto lo spiazza, lo turba a tratti <Il mondo è superficiale. Il tuo ragazzo cosa pensa di tutto questo?> indicandone il neo aspetto <Ti ha accettata? Prova paura? Ti teme?> domande ben precise quelle poste, non da spiegazione alcuna ma una ragione valida è presente. [Chk On][Katana]

12:39 Shizuka:
  [Bosco Oscuro] << Stiamo dicendo la stessa cosa ma con parole diverse Akainu >> Insomma è chiaro come la vita ti porti davanti a delle scelte, semplicemente finchè non ne sei consapevole puoi essere plasmato, poi smetti di essere solo una pedina e fare le tue scelte. << Questo è vero! Però Kore ci rimarrebbe male e lei è una mia amica quindi ti avviso che avere un nemico Kokketsu è una pessima idea. Ci hanno perso la guerra >> E' forse una velata minaccia questa, ma probabilmente l'Uchiha apprezzerà il cambiamento di atteggiamento della rossa nei confronti della Fennec. Lo ascolta poi in quel racconto di vita, non fortunatissimo alla nascita, finito in un covo di integralisti del Clan e bullizzato dai suoi stessi familiari per semplicemente essere diverso. Lei non vuole fare congetture riguardo ai parenti e il perchè della loro sparizione ma le labbra si muoverebbero automaticamente nel dare una sentenza forse fin troppo lontana dal buono che ci si aspetterebbe da lei: << Spero per loro che il fuoco ne abbia bruciato pure le ossa. Se dovessero rifarsi vivi penso che gli toccherebbe una sorte peggiore. >> Quell'esserino piccolino e tanto solare è riuscita in sole due frasi a far trasparire un senso di giustizia molto particolare, includendo prima Kore e poi a suo modo anche Akainu stesso nella cerchia delle persone che necessitano della sua protezione dal dolore. Però fortunatamente lui si interessa ad altro, riceve un intorno della zona bazzicata da Furaya e non fa domande riguardo al fatto che la rosata non si fidi della Kokketsu, ma forse è meglio così. Quello che hanno salvato è un uomo vivo, legato e imbavagliato. << Beh ottimo lavoro allora! >> Insomma hanno salvato una vita, che sia un malfattore o un onesto cittadino questo non si sa, ma salvare è sempre un bene no? Poi decide di mostrargli quella trasformazione, di farsi vedere in tutta la sua oscurità. Le prime parole pronunciate dal genin fanno sorridere quel demonietto, che però lo fa in maniera decisamente più altezzosa di quanto non fatto fino a quel momento, come se ne deridesse le parole in qualche modo. << Il mondo ricorda Yukio. Un demone nero che ha eradicato l'esistenza di un intero clan solo perchè si è svegliato con il piede storto. Le immagini sono difficili da cancellare dalla memoria. >> Superficiale? Forse ma anche basato su fatti realmente accaduti. << Kan adora questa forma. >> Lo dice con non poco imbarazzo ma la trasformazione le consente di non diventare viola in viso o quanto meno di non darlo a vedere. << Lui ci vede un concentrato di forza. Quello che in realtà è. Non so se sia spaventato, non credo. Ma sicuramente riconosce il potere che possiedo. >> Insomma non può dire che venga vista in maniera negativa dal Sumi, ma è l'ultima domanda a tormentarla. << Perchè pensi che dovrebbe temermi? >> Lo guarda con quello sguardo vacuo, attorniato dall'aura viola che lo trasfigura un poco. Sembra quasi che lo stia sfidando a esporsi, ma in realtà vorrebbe essere una domanda innocente, capire se l'Uchiha la teme in quel momento, anche se non ha assolutamente mosso un dito contro di lui e mai lo farebbe per ora. [Chakra 47/50 -> 1 per mantenimento innata; 99/100 pv][Rilascio avanzato del Chakra]

15:16 Akainu:
 Mugugna, stanno dicendo lo stesso ma è così? Probabilmente si, solo il tempo avrebbe potuto dare una vera e propria certezza, ancora non si conoscono, non hanno vissuto avventure ne fatto alcun tipo di missione. In futuro potrebbero capirsi meglio di quanto non stiano facendo adesso, esattamente come potrebbe andare tutto diversamente e prendere una strada più negativa rispetto ad ora. Inspira ed espira nel portare all'attenzione di lei una tale possibilità finendo con un semplice ghigno in viso; nota l'affezione verso la Sabaku crescere arrivando a definirla amica di sua spontanea volontà, andando contro la richiesta fatta dall'Uchiha tempo addietro <E' una pessima idea ma sarebbe un ottimo incentivo a migliorare> come houjutser, guerriero e spadaccino, ritrovarsi ad affrontare un nemico avente un simile potere, famoso nella storia provoca un eccitamento senza pari, più di quanto l'intimità potrebbe fornire. Viene messa al corrente della propria storia, del trascorso che l'han portato ad essere quello che è, delle angherie subite in tutta la sua gioventù ed alla fine, al risposta ottenuta è meno pura e gentile di quanto possa aspettarsi. In ella vede uno spirito contro tutto ciò che rappresenta un'ingiustizia verso il prossimo <Se dovessero tornare...> chiudendo gli occhi, inspira ed espira a quell'evenienza. Non vede i genitori da tanto, tantissimo tempo e verso di loro prova un odio viscerale, un rancore mai sentito prima; invece di aiutarlo e proteggerlo sono stati i primi a denigrarlo, farlo sentire una nullità, niente più che un insetto in un mondo dove non è possibile avere insicurezze. Il chakra è in totale fermento nel corpo del genin, lo sente spingere, tentare di uscire dal corpo del deturpato ma lo controlla, lo spinge verso l'alto alla volta del viso, lo fa viaggiare lungo il collo facendogli attraversare ogni singolo canale presente in quella zona per poi infonderlo dentro agli occhi; l'afflusso di chakra è continuo e costante mentre tenta di attivare l'unico potere in grado di distinguerlo dagli altri esseri vivente, l'unica sua vera abilità. Tenta di sprigionare la giusta quantità di chakra all'interno dei bulbi oculari facendola agire in essi, riempiendoli e circondandoli, in questo modo, in caso di successo, le iridi cambierebbero lentamente di colore, il verde diviene più scuro e più chiaro allo stesso tempo lasciando spazio ad un rosso scarlatto simile al sangue; la pupilla nera al centro ed intorno ad essa una minuscola goccia definita tomoe, una per occhio. Solleva le palpebre portando le novelle iridi alla volta della ragazza <...morirebbero guardando ciò che loro non sono mai riusciti ad ottenere> dimostrando di essere già superiore ai genitori, dimostrando di essere parte di quel clan, di non essere inferiore o inetto ma un Uchiha puro, figlio del suo sangue. E' la seconda a cui rivela dello Sharingan dopo Kore, un onore se conoscesse meglio quella genesi. Deglutisce mantenendo l'afflusso di chakra agli occhi, annuendo per aver fatto un ottimo lavoro verso l'uomo imbavagliato e solo allora s'avvede della trasformazione di lei in un demone. Le due innate sono attive, una eclatante, l'altra portatrice di una fama ben più grande e di una storia fatta di sangue e guerra alle spalle <Le colpe del padre non devono ricadere sul figlio. Tu non sei Yukio> come lui non è Sasuke, non è Madara seppur speri di raggiungere il livello di quest'ultimo. Ottiene il nome del Konohano, un certo Kan il quale sostiene di adorarla; una descrizione del provato inconsueta ma veritiera e poi la domanda ultima, la più importante <Perchè la fama di un potere precede ciò che siamo. L'adora, la considera forza ma non puoi sapere se sta prendendo precauzione per te o contro di te per salvarsi. La paura porta ad atti estremi, anche in buona fede> non specifica oltre, non si dilunga più di tanto lasciando a lei il dovere di formulare il proprio pensiero. [Chk On][Se Sharingan I][Katana]

17:28 Shizuka:
  [Bosco Oscuro] Quando viene velatamente minacciato riguardo al ferire quella che ormai considera un'amica per tutta risposta definisce il tutto una brutta idea ma ottima come incentivo. La testolina rossa viene scossa avanti e indietro e uno sbuffo le fuoriesce dalle labbra: << E perchè dovresti diventare cattivo per scontrarti con me scusa? Se vuoi essere malmenato basta chiedere no? Posso anche curarti subito dopo! >> Gli rifila un occhiolino, il tono è ironico ma se vuole uno scontro lei è più che disposta a concederglielo, non le dispiace allenarsi di tanto in tanto, anche se l'ultima volta con il povero Shiroichi è stato più un balletto in cui Shizuka ha dimostrato di essere dieci spanne sopra e ha dato qualche consiglio strategico, nulla più. Poi dopo quella storia molto personale è lei a lasciar trasparire una sorta di malcontento violento per gli altrui genitori ma ciò non impedisce all'altro di associarvisi anzi, a dimostrazione di ciò attiva la propria innata, come a sottolineare che lui ce l'ha fatta e loro lo hanno sempre denigrato invece. Quegli occhi blu lo fissano, in parte il corpicino altrui si avvicina senza pensarci a quello del ragazzo bruciacchiato, concentrata su quel rosso e nero che ha già visto negli occhi di un altro. Si accorge solo dopo di essersi lasciata andare un po' troppo, distogliendo lo sguardo e tornando sulla propria di innata. L'uchiha la esula dal doversi prendere i pesi del progenitore, cosa che lei pensa da sempre ma fa un'affermazione che non la convince troppo: << Vero, colpe sue non dei Kokketsu. E si non sono Yukio ma punto a diventare forte quanto lui, anzi a superarlo, per portare una nuova figura di Kokketsu nel mondo. >> Lei vuole arrivare tanto in alto, deve diventare qualcuno riconosciuto in ogni angolo di Kagegakure, un simbolo dei sangue nero. Spiega quello che Kan le ha sempre detto riguardo al'aspetto demoniaco, spiega come veda il potere ma non è sicura che ne abbia timore. Infatti quella domanda sorge spontanea, come se non capisse perchè le venga domandato ciò. E lui risponde, parla di paura, di precauzione: << Beh ma questo non è un problema che deve porsi. Io sono il suo scudo il mio sangue non sarà mai contro di lui ma solo per proteggerlo. >> E' ovvio no? Il tono che usa è spiazzante probabilmente, fermamente convinta che non alzerà mai un dito verso l'amore della propria vita. Difensore e non carceriere, per quanto quel potere possa essere distruttivo lei sta imparando a contenerlo quando necessario. << Ti faccio paura? >> La testolina si inclina di lato, la domanda è paradossalmente innocente, perfino il tono sembra quello di una bambina rattristata. Non era sua intenzione metterlo tanto in soggezione. [Chakra 48/50; 97/100 pv][Rilascio avanzato del Chakra]

17:54 Akainu:
  [Bosco] Il sopracciglio destro viene alzato a quella domanda, sicuramente la di lui mente non ha mai vagliato l'ipotesi di combattere contro qualcuno con cui non ha niente, in particolare la Kokketsu verso cui non prova nulla, nemmeno la conosce. Umetta le labbra smuovendo la lingua, essa l'inumidiscono rendendole morbide; deglutisce ed inghiotte quei grossi grumi di saliva ritrovandosi in una situazione decisamente strana ma la risposta, da guerriero, sorge spontanea <Ho numerose lacune per quanto riguarda le altre arti e non conosco quasi nessuna delle abilità dei vari clan che abitano Kagegakure, uno scontro con te potrebbe essere utile> più d'insegnamento che altro eppure in ella non nota la minima preoccupazione, non vi è tentennamento ma la sicurezza più salda. <I campi di addestramento di Oto, non c'è luogo migliore, voglio vedere il potere dei Kokketsu manifestarsi> osservare da vicino il demone di cui tutti parlano, vederne la vera forza con i propri occhi. Riesce a far nascere l'astio verso i propri genitori raccontando quella storia, un arruffianamento oppure una grande empatia da parte di lei, una violenza che non le si addice minimamente. Il visino innocente rende quella figura troppo pura per simili termini eppure in ella si cela ben più di quanto l'aspetto esteriore non dica. Inspira, espira parlando del di lei clan, dei Kokketsu manifestando l'esistenza di un obiettivo estremamente simile a quello del genin, essere forte quanto l'antenato e superarlo per essere riconosciuta in tutta Kagegakure. Le labbra si allargano mestamente in un leggero sorriso nell'apprendere quanto segue <Io voglio diventare al pari di Madara Uchiha e superarlo, affermarmi tra i membri del mio clan come un loro, vero, consanguineo. Essere riconosciuto al mondo come uno dei più grandi spadaccini ninja della storia ed ottenere il rispetto che per anni mi è stato negato> punta in alto, forse più di lei ma sono obiettivi a lunghissimo termine, impossibile portarli a compimento a così breve distanza. Non possiede la forza necessaria per sconfiggere tutti quanti ne per affrontare i nemici al di là di quelle mura. Il seme del dubbio viene instillato in lei la cui risposta, però, lo spiazza dalla semplicità e dall'innocenza con cui viene proferita. Sicuramente non se l'aspettava, non in quel modo <E' un ragazzo fortunato se le cose stanno così> cos'altro può mai dire se non quello? Niente, non desidera continuare mentre il quesito fondamentale è posto. Ha paura di lei? Quella forma cosa gli provoca? Lo sharingan viene portato nuovamente sul di lei visino, ne osserva le fattezze mantenendo la distanza irrisoria <No, è solo il tuo potere e questo non fa di te un mostro o un demone. Ti rende unica> lo stesso che pensa, adesso, di se stesso. [Chk On][Sharingan I][Katana]

18:18 Shizuka:
  [Bosco Oscuro -> Casa (?)] Sembra quasi che quella soluzione lui non l'avesse proprio considerata. Effettivamente se si allena con gli alberi è perchè evidentemente non vuole scontrarsi con le persone. << D'accordo mi sembra un buon posto! Ma ti assicuro che la prossima volta dovrò tagliarmi da sola altrimenti ora che lo farai tu non vedrai mai nulla! >> Il dito indice destro andrebbe a tirare verso il basso la pelle dell'occhio corrispondente, mentre una linguaccia verrebbe ridiretta contemporaneamente in sua direzione. Molto infantile come presa in giro, sembra quasi veramente una ragazzina e basta. Parlano di altro, si conoscono un po' meglio, l'altrui passato che in qualche modo la porta a osservarlo in maniera diversa, così come le reazioni della rossa la portano in un'altra ottica agli occhi di lui. Poi quel lieve sorriso, sottolineando come lui voglia arrivare al livello dei propri predecessori, una sorta di rivalsa per dimostrare quanto vale. Nonostante quella forma demoniaca un sorriso le si forma sul viso, rivolto all'Uchiha: << Beh vorrà dire che dovremo diventare amici, così avrò un'alleanza con Oto no? >> Il tono è cortese, con un pizzico di ironia ma non per sottointendere che sia uno scherzo, solo perchè trova ironico parlare di alleanze quando ancora non sono altro che semplici ragazzini e Shinobi di nessuna importanza per il mondo. Però gli obbiettivi ci sono e aggiungere oto alla lista dei villaggi che vuole alleati non è per niente male. Di nuovo quel faccino viene imbrigliato in un manto di ovvietà e dolcezza: << Perchè? Tu non proteggeresti Kore a costo della tua vita? >> Ma saranno fatti loro? Non tutte le coppie sono sciroccate fino a quel punto, di solito la propria individualità viene protetta. E solo alla fine che quella domanda viene posta e la risposta viene accolta con un sorriso pacato: << Io credo che chiunque possa essere spaventoso. Il punto è se lo voglia diventare o meno. Dubito che i miei nemici non avranno paura di me, anzi confido che ne abbiano e che non dormano sogni tranquilli! >> Di nuovo una frase che si contrappone completamente a quell'atteggiamento molto serena e infantile. << Però di solito preferisco andare d'accordo con tutti, risparmio molte più energie! >> Gli rifila un altro occhiolino, prima che Kimi inizi a svolazzare di fronte ai femminili occhi, riportandola al presente in qualche modo, al tempo che scorre. Già non è riuscita a disegnare niente, però forse ha guadagnato qualcos'altro. << Scusa se ho interrotto il tuo allenamento. Credo di dover tornare indietro, altrimenti Kan tornerà a casa e non ci sarà nessuno! Ah il mio numero fattelo dare da Kore e quando sei pronto scrivimi che ci accordiamo per l'allenamento! >> Non gli darebbe molto tempo per intromettersi, ne attenderebbe risposta più di quel tanto, il passo verrebbe mosso verso Konoha, in maniera molto rapida, come se temesse veramente di non poter raggiungere casa in tempo, abbandonando l'Uchiha e i suoi occhi nell'oscurità del bosco. [Chakra 48/50; 96/100 pv][Rilascio avanzato del Chakra][//END]

18:38 Akainu:
  [Bosco] Lo Sharingan modifica la visione del mondo intorno a se, quella scala di grigi rende il tutto più tetro, le foglie si muovono lentamente, la stessa Shizuka effettua movimenti estremamente più lenti rispetto al normale. Ode nuovamente la di lei sicurezza accompagnata da una linguaccia per prenderlo in giro; le parole si contrappongono continuamente, il suo essere infantile sbatte contro le minacce e la determinazione dimostrata. In lei alberga qualcosa di strano, inconsueto come se due persone diverse stessero crescendo donandosi forza a vicenda; il tempo avrebbe rivelato la natura di una tale dicotomia <Mi sottovaluti> non possiede alcun tipo di idea sul tipo di forza in di lei possesso. Si sente sottovalutato e preso in giro, sicuro di riuscire ad assestare almeno un colpo ai danni della piccolina. Leggero il mesto sorriso in risposta ma niente di più, deve ancora comprendere con chi ha realmente a che fare. Gli obiettivi in comune li portano ad un nuovo tipo di risvolto, la proposta di diventare amici e formare un'alleanza con Oto. Sbatte le palpebre un paio di volte, cosa sta succedendo? Cos'è quello che sente dentro di se? Deglutisce, ancor più stranito rispetto a prima perchè se con Nairoshi ha solo pensato alla parola amico, lei l'ha resa reale. Avere un amico, avere qualcuno con cui condividere la propria vita che non sia soltanto Kore, qualcuno di cui fidarsi e su cui poter contare in ogni momento. Distoglie lo sguardo un singolo momento concentrandosi sull'albero ammaccato dalla katana, tagliuzzato un vari punti; annuisce velocemente, privato della parole, non sapendo cosa dire. Non vuole esporsi troppo perchè tutto quello potrebbe essere solo un sogno od un brutto scherzo ma da quando ha conosciuto la Sabaku la sua vita sta cambiando ogni giorno. Nuove persone conosciute, alcune di loro vogliono addirittura essere suoi amici. Forse, in tutto quel tempo, ha sbagliato ogni cosa; ha sbagliato a nascondersi, ha sbagliato a ferirsi dovendo dare più fiducia, farsi valere maggiormente contro chi ha sempre cercato di soggiogarlo. Lo sta imparando, spera non troppo tardi ma adesso, ha un motivo in più per impedire a chiunque di sovrastarlo e mettergli i piedi in testa. Proteggerebbe Kore a costo della vita? Bella domanda eppure la risposta non è così scontata. Ripensa alla discussione avvenuta con la stessa giorni prima, di come ha parlato dei propri obiettivi e degli impedimenti. Morire sarebbe uno di quelli e non potrebbe mai realizzare il proprio destino. Il cuore effettua un solo, grosso, battito nel pensarci, si sente sporco nel dare la risposta più corretta, in difetto <Kore ha dimostrato di sapersela cavare da sola, non ha bisogno della mia protezione> la frase più sensata che gli sia venuta per non essere giudicato eppure lo sa, sa in cuor suo che non è la risposta attesa dalla Kokketsu. Deglutisce quel pesante groppo formatosi in gola, ingoia il rospo <Qui non si tratta di esserlo o meno. Si tratta di avere una paura a priori verso qualcosa> in questo caso il potere dei Kokketsu. Tutti hanno paura di loro anche se non dovrebbero. La farfallina che l'accompagna si frappone fra loro, si mette in mezzo indicando l'ora del congedo. Annuisce a quella frase lasciandola andare via di corsa dal proprio ragazzo mentre lui sceglie di restare li, dinanzi a quell'albero mentre lo sharingan viene meno, gli occhi tornano verdi per poter vedere quel posto con i suoi veri colori e pensare a quanto avvenuto. [END]

Incontrandosi al bosco oscuro, Akainu e Shizuka parlano e conversano di diversi argomenti, alcuni in grado di renderli estremamente simili con fini quasi uguali. Proposte di alleanza e amicizie sopraggiungono, un allenamento e chissà cos'altro li aspetta in futuro. L'unica cosa certa è che l'oscurità aleggia sopra tutti.