Mammina
Free
Giocata del 23/08/2022 dalle 21:16 alle 23:17 nella chat "Ospedale [Kusa]"
Dopo aver fatto da Sensei alla piccola Shizuka, non gli è rimasto da far altro che tornare al suo piccolo laboratorio. Con qualcosa tra le mani. Si tratta di libri storici, quanto meno per capire dove diamine siano rimasti con la storia moderna - e per un po' di sano egocentrismo. Non è una novità che faccia determinate cose soltanto per sé stesso, per il suo ego o perché la scimmia nella sua testa ha deciso di battere i piatti a tempo. Sta di fatto che vuol capire se compare anche il suo nome là in mezzo, magari con qualche motivazione utile a dimenticare il tentativo d'abbraccio di Shizuka che l'ha fatto uscire fuori dai gangheri - assieme alle illusioni con le quali l'ha preso per i fondelli. Siede sul bancone di freddo acciaio, con le gambe penzolanti dal lato dando le spalle alla porta. Non che abbia granché visitatori, si tratta pur sempre d'uno stanzino adibito a laboratorio dove il suo macchinario continua a ciucciare energia - che di certo non paga di tasca sua - per tenere in vita un feto che non è detto riesca a nascere. Per il momento, pare aver superato la fase critica, ragion per cui dovrebbe riuscire a progredire piuttosto facilmente rispetto al normale. Indossa un paio di pantaloni neri in simil tuta, ma più eleganti rispetto a quelli che si metterebbero per andare a correre. Al di sopra, indossa una delle sue solite camicie bianche coi primi due bottoni aperti e il camice da laboratorio con tanto di badge sul pettorale sinistro, attaccato al taschino. I capelli cremisi, una zazzera mal pettinata, giacciono su un volto incupito - o forse è soltanto serio? - tirando su gli occhiali con un movimento del setto nasale che, però, aiuta molto poco. <...> Non fiata, sembra essere abbastanza concentrato ed è anche piuttosto celere nel terminare le pagine. Lettore vorace fin da piccolo, ha letto probabilmente qualunque libro di genetica e medicina esistente. [ Chk On ] a quanto pare la giovanissima dokuhiro, amata e stella(?) di un pedofilo rosso, ha deciso ultimamente di dare la propria presenza verso il suo laboratorio. praticamente la lasciano entrare anche perche effettivamente quando non le viene permesso fa uno squillo a rasetzu, disturbandolo, e puntualmente si ritrova con il suo bellissimo bedge di entrata se non vogliono essere smontati e rimontati al contrario. è bello essere i cocchi del rosso. così alla meglio puo cominciare a pulire il luogo di lavoro dell'uomo, che ne ha decisamente bisogno <come diamine fai a sporcare così in fretta?> domanda all'altro mentre sta buttando via altre ciotole di cibo probabilmente istantaneo, anche se ogni tanto arriva dokuhiro in soccorso per la sua abilità nelle doti culinarie. ovviamente non si preoccupa nemmeno del fatto che potrebbe tranquillamente calciarla via, anzi, ogni tanto lo sfida pure a farlo, perche tanto o prova a ridargliele o semplicemente gli mette il lassativo all'interno del prossimo cibo o bevanda. perche nessuno, nemmeno lui, puo scamparla. ha notato che sta leggendo, ma comunque ogni tanto osserva quella creaturina nella boccia per pesci gigante, con uno strano sguardo, un misto tra l'ammirazione e la trepidazione <essendo di entrambi, hai gia scoperto il suo aspetto?> domanda all'improvviso mentre si mette a velocizzare la pulizia con il suo sacco nero accanto per buttarci dentro di tutto quello che l'altro ha prodotto nel breve tempo che non si sono visti, dato che fa avanti e inditro E quando mai? Quell'oscura presenza di Dokuhiro non fa altro che tormentarlo, specialmente adesso che si vedono un po' meno del solito. Va a trovarlo spesso e volentieri, soprattutto con dei sacchi per ripulire lo schifo che lascia in giro. <E' la mia seconda innata. Non sei la prima che me lo dice.> Ammette, stringendosi nelle spalle mentre continua febbrilmente a consultare quel dannato libro storico. Si parla di così tanta roba che non viene menzionato manco per errore, neppure quando si tratta di Yukio. Possibile che non fosse abbastanza famoso da essere menzionato? Forse deve andare a ricercare la storia di Oto o qualcos'altro che abbia un senso adeguato. Cerca di skippare qualche pagina, per così dire, iniziando a sfogliare il libro recuperato da qualche biblioteca (o rubato, per tenere fede al suo ruolo di Yakuza) per arrivare ad un capitolo che sia quanto meno sufficiente ad elaborare il suo egocentrismo. <E' ancora presto, sia per parlare d'aspetto che d'eventuale sesso.> Mormora, stringendosi nelle spalle, continuando a consultare quel libro come se adesso ne fosse assurdamente ossessionato. Ha la necessità di ritrovare qualcosa di cui ha estremamente bisogno. Non sa neanche la motivazione. S'è svegliato così dopo il sonnellino pre-serale. <Per quanto tempo ancora vorrai fare la donna delle pulizie del mio laboratorio? Ti pago in natura perché sono gli unici soldi che posso permettermi al momento.> L'avvisa, lanciandole però un piccolo ghignetto di sguincio segno inequivocabile del fatto che la stia stuzzicando, provocando, prendondola anche un po' in giro. Questo è indubbio. [ Chk On ] <quando mai mi è dispiaciuto che pagassi in natura?> risponde con un tono saccente buttando dentro al sacchetto l'ennesima monnezza che raccatta in giro, prima di guardarlo un po male, e indicare appunto la costante monnezza a terra lontano dagli strumenti <è incredibile come cazzo fai a fare così schifo mentre guarda qui!> indicando subito dopo a pieni palmi in direzione degli strumenti perfettamente pulit che probabilmente tiene <mhhhh!> come per intendere meglio il suo fastidio, nemmeno a casa è così zozzo, o forse non permette che la polvere si accumuli lei per prima, da quando è felice di avere l'uomo attorno anche i suoi spazi personali sono piu puliti <e che stai leggendo?> domanda per interesse ma anche per fare conversazione, in realtà le piace discutere con il vecchio pedofilo nel laboratorio, insomma, dicevamo. dukuhiro è perfettamente maggiorenne, quindi togliete subito le manette da quel povero rosso! <ma tipo...l'aspetto non dovrebbe essere deciso dal dna che è gia in circolo?> domanda completamente ignorante della cosa e non fa certo mistero della cosa, anche se si sta mettendo di impegno per vedere i film di fantascienza che stanno tanto cari a...nessuno. perche rasetzu probabilmente non li approva e ci troverà diecimila errori tecnici <la tua seconda innata?> domanda non capendo all'inizio cosa intenda <cioè, tu attivi l'innata qui?! smettila o finisci davvero per prosciugarti!> anche se in effetti un'ottima idea sono i polsi del rosso piene di cicatrici e li attorno Fa spallucce innanzi alla constatazione altrui, più che altro una domanda retorica che una vera e propria conferma. <Allora non mi lamenterei.> Ma infatti quello che si sta lamentando è lui, peccato che debba necessariamente infastidire chi ha attorno per essere quanto meno contento. <E' normale che la mia attrezzatura resti illibata e pulita, visto che devo anche far crescere il nostro bambino. Non può venire contaminato.> Spiega alla di lei volta, mantenendo adesso quell'espressione austera e fiera che farebbe venire al prossimo soltanto la voglia di prenderlo a ceffoni dalla mattina alla sera. E molto probabilmente lo farebbe chiunque guardandolo in faccia. Anche Dokuhiro. Specialmente ora che ha l'innata, può sfruttare due costrutti di un metro a forma di mano per schiacciarcelo dentro. Sarebbe divertente per lei e per gli esterni, un po' meno per il qui presente. <Voglio capire se il mio nome è racchiuso in qualche libro di storia, così posso andare a reclamarlo e magari farmi dare qualche soldo.> Per il copyright, ma non sa cos'è né come si pronuncia, però ha supposto che possa fruttare qualche soldo se il suo nome viene rappresentato addirittura sul libro. Ecco la motivazione del perché abbia rubato quel libro dalla biblioteca. Chiaramente non lo riporterà indietro. Pensate veramente che fosse d'anima pura e caritatevole come vuole far credere? No, aspetta, quando mai ha voluto farlo credere? <Hiro, è come una comune gravidanza. Dovrebbe prendere i tratti d'entrambi avendo messo ambedue i DNA. Ma non posso scoprire in anticipo che connotati avrà.> E' come se stesse parlando ad una bambina - e rispetto a lui, in effetti, lo è - che ovviamente non ha niente a che vedere col mondo della genetica. Quindi, sono domande anche piuttosto banali e normali da rivolgere a chi invece se ne intende. <Intendev-- è una battuta. Non ho una seconda innata. Magari ce l'avessi! Magari i Dok-- oh cazzo, che genialata.> E si spalma la mano in faccia come un deficiente, storcendo appena gli occhiali che va a rimettere in sesto non appena ne avrà l'occasione, mentre sotto i baffi continua a ridacchiare come un ossesso. [ Chk On ] <ok, hai avuto un'idea geniale grazie a me, pagami in natura> dichiara immediatamente anche se non sa cosa l'altro abbia in mente, ma è certa che quel sorriso non porta a niente di buono, quindi avvicina all'altro per poi prenderglila faccia tra due scatole di ramen dalla parte della plastica in fondo e cercare di schiacciarci la faccia in mezzo <sei uno stupido ramen> dichiara all'improvviso come se niente fosse <il tempo che stai perdendo a cercare questo fatidico nome che non sai nemmeno esserci potresti spenderlo a fare qualcosa di davvero interessante. mettiti a clonare gatti. anche se non avranno la stessa personalità i padroni pagheranno un sacco> alza le spalle come se niente fosse al riguardo <oppure mettiti a scrivere articoli accademici, ho sentito che anche quelli pagano bene> ammette pensosa mentre impila le due scatole di ramen usate epr il suo precedente scherzetto. in effetti lo guarda un po male <scusa eh, se non ho nemmeno il diploma di superiori> si lamenta con l'altro per il tono che le ha dato come se parlasse come una bambina <e non puoi leggere ancora il dna? ho letto che è stato mappato> e quindi si puo risalire secondo lei ai caratteri del nascituro, o in questo caso del bambino, andando poi a chiudere l'ennesimo sacco <stai diventando una mamma elicottero?> ironizza un po, ma poi ammette con un raro sorriso <è bello> che sia così protettivo forse con il piccolo? <scemooo> così, ogni tanto le capita di dargli nomi senza una particolare motivazione se non quella di dargli fastidio
Giocata del 16/09/2022 dalle 21:07 alle 23:58 nella chat "Ospedale [Kusa]"
Va a chiudere infastidito il libro che ha tra le mani. L'ha rubato ad un ragazzino malato di leucemia nel reparto oncologico dell'ospedale, sperando che al di sopra vi trovasse delle informazioni relative alle evocazioni (sarebbe anche ora da parte sua intraprendere quella via...) o su sé stesso. <Appena torniamo a casa, a meno che tu non voglia far vedere al nostro bambino come si fa.> Il pagamento in natura, intende. Si stringe nelle spalle, poggiando i glutei contro il bancone ed incrociando le braccia al petto. La guarda sistemare quel reparto come lo vorrebbe lei: lindo e pinto. Al demone non interessa, purché il suo progetto, il suo esperimento funzioni alla perfezione. <Posso pensare a clonare gli animali. Immagina clonare un gatto con due teste ed un organo soltanto.> Gli si illuminano gli occhi adesso, immaginando quel che potrebbe effettivamente fare in ambito di genetica o comunque con gli insegnamenti degli scienziati d'un tempo - come Orochimaru. <Non l'ho mai fatto. Devo provare.> Si stringe nelle spalle per quanto riguarda il DNA, non avendo effettivamente una risposta adeguata all'altrui domanda. Ci deve ragionare su, ma in questo momento è decisamente occupato a star dietro al nascituro. E' diventato effettivamente un papà elicottero, considerando che non dorme neanche più di tanto. <Sono sicuramente una madre migliore di quanto lo sarai tu.> La percula, la prende in giro con un piccolo sorrisetto. Cerca di non essere troppo cattivo come suo solito. Almeno questa volta. [ Chk On ] va a volgersi verso l'altro quando le viene detto che non avrà esattamente una vena materna <allora per fortuna io sarò il padre> replica all'altro <ho letto che è molto importante per un bambino avere una figura materna che si preoccupa troppo e un padre che sminuizza> replica dandogli, in quel modo saccente mentre sta pulendo, una piccola punzecchiatura di chi sa che l'altro sta diventando una mamma elicottero, mentre si avvicina e gli schiocca un bacetto sulla guancia <trovo molto molto eccitante che diventerai una mamma bravissima> replica all'altro a bassa voce, misteriosa e voluttuosa mentre mostra un leggero sorriso di fierezza sincera per l'altro <bleah, no. fai un cane a tre teste, e chiamalo cerbero. e i gatti non si toccano> pare avere un certo interesse in quegli animali, come tutti ben sapevano...ovvero lei e rasetsu, tanto che porta gli avanzi, ora che ne ha, ai gatti randagi dietro casa nel quartiere degli altri dal sangue sporco e demoniaco. quindi alza gli occhi al cielo <se non ci fossi io, il bambino vedrebbe invece sporco fino alla sua placenta> ovvero fino almeno a un metro di altezza abbondante dato che sta fluttuando nel liquido amiotico preparato ad altre per la situazione. si preoccupa quindi di guardare un'altra volta il bambino e un lieve sorriso le si prospetta sul volto <non mi sarei mai aspettata che sarei finita così> ammette sospirando mentre va a ruotare attorno al luogo della scrivania per osservare che <maddai. una cicca qui sotto?! ma quando mai hai mangiato cicche!?> Piega un sopracciglio verso l'alto a causa delle altrui considerazioni, cercando di capire fin dove questa ragazzina voglia spingersi. <Hiro, io non so neanche come si faccia il genitore. Credo che saremo i genitori peggiori della storia. Sai, non credo che insegnare al proprio figlio come uccidere rientri nel metodo genitoriale migliore al mondo. Così come spacciare, eh. L'ho insegnato ad un tredicenne ed era tutto contento di rendersi utile. Che male c'è? Ma per la società non va bene.> Si stringe nelle spalle, di nuovo. D'altronde perché non dovrebbe andar bene soltanto per determinate persone, quando per lui che ne sarà il padre andrà benissimo? <Piuttosto> Cerca d'intavolare tutt'altro genere di discorso prima che si divaghi eccessivamente. Reputa che sia quanto più necessario possibile. <dovremmo decidere dei nomi. Se fosse maschio, come vorresti chiamarlo?> Non riesce ancora ad individuarne il sesso, quindi non può averne certezza alcuna. Tuttavia, sancisce come sia necessario procurarsi un nome prima del termine di quella fantasmagorica gravidanza. <Farai vedere anche al bambino quelle stronzate che guardi tu ogni giorno?> Riferendosi ai reality show o quelle telenovelas bizzarre che è riuscita a rintracciare su qualche canale a pagamento - scroccato ovviamente dai vicini. <Ormai hai menzionato i gatti, quindi proverò prima su di loro.> Eccoci. Abbiamo perso anche l'ultimo barlume di speranza che si poteva avere nei confronti del demone. Le avvolge un fianco e la schiena con un braccio, così da averla a portata e più vicina a sé. <Ti ho detto che i macchinari li tengo puliti! Faccio la manutenzione una volta al giorno!> Ed è vero. Su queste cose è assolutamente metodico. La vede sporgersi sotto la scrivania, non comprendendo in un primo momento che abbia in mente. <Ma non sono stato io! GIURO!> In difesa. Subito. [ Chk On ] sbatte pure la testa mentre torna verso l'alto andando a guardarlo piena di rabbia, tanto che le guancie le si sono tinte di nero dal sangue sporco <ah, si?! allora chi ci entra a mangiarti cicche? eh! quella troietta della segreteria?> domanda velocemente andando a sbattergliela davanti quella prova schiacciante, prima di guardarla meglio, un rosa tenue, annusa un secondo la prova e quindi aggiunge <ah no, è la mia> replica andando a buttarla nel secchio come se nulla fosse. come se fino al secondo prima non stesse per attivare l'innata in preda a una gelosia furiosa <ohhhh> replica all'altro guardandolo male per un istante mentre si fa tirare vicino <niente sui gatti! o giuro che la prima parola che uscira dalla bocca di quel bambino sarà ichigo!> glielo minaccia proprio, anche se un po sta scherzando, forse mentre va a guardare la boccia per pesci genera bambini e ci pensa. tantissimo. ma proprio tantissimo. <ichigo?> domanda con un ghignetto infame prima di pensarci meglio <akuma? kureiji?> domanda, rispettivamente demone e matto, per stare nella cosa <kibo...> desiderato. un bambino desiderato. nonostante facciano tante storie entrambi <forse, se gli piaceranno> riguardo alle stronzate <sicuramente non gli insegnerai chimica avanzata a due anni> replica all'altro, su certe cose persino lei non riesce a transigere e fare un passo indietro <e niente terrificanti e ammazzatrici allenamenti> socchiude lo sguardo guardando sempre rasetzu, perche tra i due sicuramente lui lo farebbe Non sa neppure come reagire innanzi a quell'esplosione di gelosia omicida da parte di Dokuhiro. Cosa deve dirle? <Ma se sono tutte vecchie e cesse! Al massimo, ce l'avrà lasciata la donna delle pul--> Si blocca d'improvviso nell'istante in cui tutta quella furia omicida della ragazzina cessa, notando come prenda la chewing gum e vada a buttarla nel cestino, asserendo come sia la propria. <TU BRUTTA---> Digrigna i denti, andandole in contro con passo pesante. Le spalle sono alte, ingobbite mentre stende l'arto destrorso in direzione della porta chiusa del laboratorio. <FUORI!> Esclama con evidente rabbia, tanto da aver fatto apparire un velo nerastro sulla fronte e sulle guance del demone, nonché delle vene scure lungo la congiuntiva degli occhi. <Io farò quel che voglio sui gatti o su qualunque altro animale. Non ne sarai informata, al massimo!> Ecco, così potrebbe quasi andare bene. Forse. Non troppo a lungo. A proposito dei nomi del futuro bambino, storce le labbra. Non gliene piace neanche uno e non fa nulla per non darlo a vedere. <Col cazzo che lo chiamo Ichigo. Ichigo Kokketsu suona pure male.> Non è assolutamente vero, ma è proprio il nome ad essere un problema - non tanto l'assonanza col cognome. <So soltanto che nome scegliere qualora sia una femmina ed è Kurona. Non transigo assolutamente su questa scelta. Sarebbe stata sua zia.> Punto e basta. Non accetta veramente repliche, tanto da impuntarsi anche espressivamente con il labbro inferiore in fuori assieme al mento esposto. <Chimica no, ma fisica sì. E' più facile!> ...okay, non facciamoci domande troppo invadenti. [ Chk On ] alza le spalle <non c'è problema, è un bel nome> ammette prima di sbattere gli occhi <avevi una sorella?> eh, per essere la zia! ma non pare preoccuparsi al riguardo, sinceramente le piace il nome che l'altro ha scelto così come un qualsunque altro nome. tanto quelli si possono cambiare, mutare, assumere altre spiegazioni come il suo. perche ammettiamolo, solo orochimaru puo chiamarsi grande serpente, e solo dokuhiro puo chiamarsi grande veleno. nessuno ci crede che ci sia nata con quello. <scusha...> brontola sapendo di aver appena colpito un punto dolente, non solo perche aveva inavvertitamente lasciato una cicca, ma pure per la gaff intera. ma sa pure come farlo rabbonire. le spalle un po strette, lo sguardo sinceramente pentito, mentre gli occhioni vanno a guardare l'altro con la coda dell'occhio sbattendoli languidamente un paio di volte <...non mi vuoi piu qui?> domanda retorica, mentre però in effetti ci si muove verso la porta, trascinandosi dietro, tristissima, il sacco di rudo che aveva per metà riempito, tutta abbattuta, come un gatto bastonato e scacciato mentre si avvicinava alla porta, poi ci poggia su una mano sulla maniglia, quindi si volta a guardare rasetzu per un altro istante con un paio di enormi occhioni <vado alle macchinette...> gli da pure dove andarla a cercare, perche ultimamente è diventata fin troppo consapevole della forza che ha su rasetzu <...ho qualche moneta in piu, giusto per due caffè> casualmente, poi, infame, caccia su quella debolezza del rosso Si limita ad annuire per quanto riguarda Kurona. Tutto sommato, non potrebbe aggiungere altro. Non è il momento giusto per parlarne, anche perché la signorina qui presente l'ha fatto agitare anche più del dovuto. La vede dirigersi davvero verso l'ingresso con le orecchie abbassate e la coda tra le gambe, provando a prendersi gioco del demone con quei suoi occhioni da cerbiatto circondati dalle solite occhiaie che la contraddistinguono. <...> Si spalma una mano sulla faccia, non potendo in nessun modo cacciarla davvero dalla propria vita adesso che stanno anche per avere un figlio assieme - certo, è nato come un esperimento del demone, ma facciamo finta che per una volta abbia fatto qualcosa di concreto e di non troppo pazzoide. <Facciamo così> Sospira, avvicinandolesi e poggiandole una mano sulla testa, così da smuovere delicatamente le sue ciocche scure. <prendi un caffè anche per me, con poco zucchero e poi torna qui.> Cerca di essere un poco più accondiscendente del solito, quanto meno per riuscire ad andare d'accordo come si dovrebbe fare in una coppia prossima a diventare genitori. Non sa neanche cosa voglia dire, tuttavia vorrebbe riuscirci davvero. E' un suo progetto, è quasi riuscito a ricreare un essere umano in provetta. Insomma, ha tutte le carte in regola per essere nuovamente riconosciuto come un grande genetista. E quest'è quanto. Non gli interessa nient'altro. Adesso deve guardare esclusivamente al futuro. L'aspetterà comunque dentro al laboratorio per bere assieme i due caffè. Poi potrà decidere cosa fare... se andarsene o rimanere. [ Exit ] ovviamente, dokuhiro rimarrà! nemmeno da parlarne, ma quando le si avvicina e le poggia una mano sulal testa, senza che nemmeno si allontana, da notare, rispetto a quando si sono conosciuti, pare sinceramente felice anche se non è facile capirlo dal suo modo di porsi <si, subito> dichiara andando a trottare fuori per tornare velocemente dall'altro, rimanendogli attorno senza disturbare, e senza mangiare cicche//exit