Paronioca Uchiha, Riservata Sabaku

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con Iara

21:23 Utente anonimo:
 Ha dato conto alla Magione della missione appena effettuata, eppure non è ancora tornata a vivere a Suna, dopo quelle due settimane sembra che il suo conto in sospeso non sia finito mal'grado l'evidente bisogno di solitudine che mostra, bevendo il bubble tea su una panchina della piazza e guardando dei video sul suo smartphone sta preferendo un piazzale al ritorno a casa dell'Uchiha ed è evidente malgrado il più che monoporzione sacchetto del tako yatta che le fa compagnia nella seduta. I pochi effetti personali che porta con sè oltre il telefono sembrano tutti adatti ai tasconi laterali dei pantaloni verde oliva a vita bassa, aderenti sui lombi e ben più comodi sulle gambe magre fino ad un restringimento lieve appena al di sopra delle scarpe da outdoor color terra. Un kunai, due tonici curativi e due di recupero del chackra occupano quelle posizioni, apparirebbe disarmata non fosse per la giara, che occupa tutta la sua schiena portandola a proporre il fianco destro verso lo shcienale della panchina, legata alla vita da una fascia verde smeraldo che risale poi ad appendere lungo la spalla destra. Eppure non ha peso per lei la Sunodeki, appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto alla metà inferiore che si mostra in quel momento quieta. Sotto quella fascia si riconosce una maglietta, una canotta dalla spallina spessa tre dita, indumento sportivo e dell'uniforme colore verde oliva come i pantaloni. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso pallido e magro come tutta la sua figura, ogni osso visibile e parzialmente celato come le costole sembra voler sporgere a ricordare la minuta magrezza della figura della fennec, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo, il simbolo della sabbia non viene celato mentre sembra godere di un momento infantile, suo, dedito su qualche social e video trash.

21:33 Iara:
 La piazza di Oto, un posto dove la giovane ogni tanto passa del tempo. Vestita come suo solito, con gli abiti da allenamento, la giovane si presenta vestita con pantaloni nlunghi in tessuto tattico, molto aderenti, ed una gonna che arriva alle ginocchia con le pieghe, dal colore rosso e con degli scacchi dal contorno nero. nella parte supoeriore indossa una maglietta di colore nero, che non lascia intravedere nulla. Ai piedi indossa degli stivaletti aperti sia sulle dita che sui talloni. I capelli sono lasciati sciolti, e ricadono sulla maglietta mescolandosi e mimetizzandosi, fino a quando non incontrano il colore bianco della sacca porta oggetti, che la giovane tiene dietro al schiena, legata alla gonna. Dentro vi sono le solite cose: Fuuda vuoti, fuuda con dentro dei tronchetti da sostituzione, tre tonici per la salute e tre tonici per il chakra ed uno spray medico. sulla coscia coscia invece la giovane presenta un porta Kunai e shuriken, ove dentro vi sono un paio diu kunai normali fatti da lei, un kunai con del filo di nylon attaccato ed uno con una carta bomba attaccata che non si sa mai cosa possa succedere. Passeggia tranquilla, sopra la spalla destra la tracolla del proprio zaino, dove scintilla il copri fronte con il simbolo del villaggio del suono, un vecchio ricordo della vera Oto, ed anche un simbolo di speranza di rivedela la vera Oto. vuole crescere anche per questo. Non si accorge immediatamente di Kore, fa la propria strada la giovane, reggendo con la mano destra una bottiglia termica con del thè verde caldo dentro, mentre sulla sinistra, sta tenendo una ciotola ormai vuota che conteneva del riso con verdure saltate e carne di manzo e maiale. Ovviamente la ciotola è come nuova, non vi è rimasto nemmeno l'unto, ma sui questo possiamo anche sorvolare.

21:57 Utente anonimo:
 Non ha modo di fiutare in nessun modo il contenuto ormai dimenticato nella ciotola di Iara, quando con la destra mantiene il suo smartphone e la sinistra va a prendere un takoyaki direttamente dalla busta, mentre palesemente smangiucchia gli occhi della sabbiosa si sollevano nei dintorni, con distrazione di chi non cerca nulla nello specifico, imbattendosi nella Uchiha quasi per caso apparente. <Hey, Iara-chan sei tu?> Solo il profilo, parte dei neri capelli, alla sua vista è offerto ben poco in effetti eppure pare abbastanza, divorando il mezzo Takoyaki rimasto c'è una qualche aspettativa nella Sabaku, come se quell'incontro fosse motivo non solo di conoscenza ma di un interesse recondito e non dichiarato, qualcosa che attraversa gli istinti della canidae stoppando i video sul telefono prima di quanto non lo faccia l'interesse personale. Il busto per istinto si protende in avanti, un Uchiha è come una benedizione per lei in quel momento, e Iara sembra essere un barlume così accolto di una vaga speranza. Afferra il bubble tea dalla panchina ma non lo avvicina alle labbra, si alza in piedi malgrado la busta da asporto come se curiosasse meglio le apparenze altrui con un passo avanti. <Ma sì...Sei tu> Così ne attura l'attenzione, nessun urlo, una discrezione tipica die Sabaku, una voce modulata, nessuna scenata, semplicemente udibile con un nome, aspettandone lo sguardo, <Ti ricordi...di me?>Calando il cellualre si indica appena, in quella minuta magrezza, fino a dare all'apparecchio di nuovo spazio alla tasca del pantalone mimentico

22:10 Iara:
 Passo tranquillo quello che muove la giovane Uchiha, allunga un braccio ed ecco che la ciotala, assieme alle bacchette di legno usa e getta, vengono lasciate cadere dentro uno dei secchi della spazzatura presenti sulla piazza. Dopo questo gesto dettato dall'educazione, la giovane muove il proprio sguardo verso la statua del quinto Kokukage, Kioshi Uchiha. Lo sguardo rimane attento, il petto si gonfia e poi si sgonfia, tenendo il ritmo dei polmoni che si svuoto e riepiono in maniera del tutto regalare. Corrono parecchi pensieri nella mente della giovane, ricordi di quando era piccola, sprazzi di ricordi, brandelli in realtà. Brandelli di un tempo lontano, diverso, che forse non sarà più nemmeno replicabile, ma questo non ci è dato saperlo, almeno per il momento. Si concentra su quella figura, sul quinto Kokukage, sino a quando una voce non la riporta alla realtà. <mmh?> un piccolo verso, in realtà viene accompagnato da una piccola smorfia, di quelle che si fanno involontariamente, quando non si vorrebbe essere disturbati. si volta verso la voce, ne osserva la figura, ci mette un poco per mettere a fuoco, per ritornare a concentrarsi nella realtà, ma poi ecco la riconosce è la Sabaku. <...> non dice nulla per il momento, si limita a guardarla, e poi sposta lo sguardo a guardare attorno ad essa, prima di riportare lo sguardo su quest'ultima <Per cosa dovrei ricordi?> Domanda verso l'altra, rispondendo in una maniera errata, ma questo poco importa <e per cosa dovrei dimenticarti?> domanda ancora, andando a guardarla un poco più intensamente la giovane, mentre si sistema meglio lo zaino, in maniera che non vada a dargli alcun fastidio. Rimane perciò silente, lasciando all'altra la parola, e rimanendo distante da quest'ultima un cinque, sei metri buoni, preferendo rimanere vicno alla statua del quinto Kokukage, almeno per il momento. <Come mai sei ad Oto?> Gli domanda ancora, rompendo quel silenzio <Non dovresti trovarti tra le calde Dune del deserto?> Una semplice curiosità la sua, che spera l'altra posso levargli.

22:20 Utente anonimo:
 Osserva Iara, lo fa con attenzione, il bicchiere sospeso nella mano sinistra e le sopracciglia che si aggrottano, inizialmente nella sua titubanza, poi quando l'altra la butta con il filosofico si avvicinano terribilmente l'una all'altra. Eppure Iara non pare averla dimenticata, avvicina la spesa cannuccia alle labbra afferrandola, un gioco di tensione il suo prima che le guance si possano arricciare all'effettivo. L'espressione titubante si rilassa appena, le parole dell'altra danno prova della non dimenticanza, eppure la segue rimanere a distanza. <Vuoi un Takoyaki?> Indica la busta, a quella distanza. <Ce ne sta abbastanza per due.> Non specifica chi fosse il secondo ma dalle dimensioni della busta non sta mentendo, ed è palese. Eppure non ha risposto esplicitamente a quella sua domanda, non a quella distanza seppur resti in piedi. <Dovrei, sì...I miei allenamenti sono ripresi da oggi.> Concede infine, ma dona adito di non voler avere una conversazione comune a metà della piazza, tornando al suo bubble tea. <Che mi racconti di bello, ti va di sederti?> Alla fine l'invito è esplicito, la sua curiosità muove palesemente agli occhi dell'altra, notandone la mancanza di quanto identificato al suo clan vi permane abbastanza, ma con il fare schivo di chi controlla, non esattamente a suo agio quindi e quella tensione solleva le spalle, eppure le labbra sottili e scure si sollevano in un sorriso accennato, volendo apparire palesemente rassicurante malgrado la magrezza adunca della sua figura. Il passo arretra, tornando a sedersi, la mano che abbocca nella busta ne prende un'altra polpetta iniziando a mordicchiarla e stavolta senza fretta alcuna. A quella domanda, non intenzionata al mistero ma palesemente curiosa, non risponde oltre sbirciando nelle intenzioni dell'altra l'eventuale avvicinarsi, o voler fare una benché minima conversazione.

22:38 Iara:
 In effetti se da prima non aveva alcun problema a parlare con la Sunese, ora la giovane Uchiha, qualche problema se lo fa. Non è cattiveria la sua, è solo un piccolo puntino di rancore, nato da quella missione fallita, che ha macchiato il suo fascicolo,. ed è qualcosa che odia profondamente. <Subaku Kore, di certo nonn ti posso ricordare come una buona Kunoichi, visto il poco tempo passato in missione assieme, ma posso sempre ricordati per quella che evita le domande, ma che vuole che si risponda alle proprie> Dirà verso l'altra con lingua tagliente la giovane, che rimane ancora di distanza, senza avvicinarsi. Se possibile, va a mettersi un poco in ombra dopo che l'altra ha ben guardato i suoi occhi, che sono neri come sempre. Lo Sharingan è un dono troppo prezioso, è come rivelare la propria anima, e non si può farlo sempre, non lo si deve fare sempre. Solo quando serve. <ti ringrazio non ho fame, ho finito poco fa di mangiare> e quasi gli dispiace alla giovane, perhè quella ciotola di riso, verdure e carne ne mangerebbe volentieri un altra, talmente volentieri che magari dopo chiama Reykas e si fa fare compagnia, se all'altro va uno spuntino. <Gli allenamenti non andrebbero mai interotti, ma come mai sei qui ad Oto?> porge nuovamente questa domanda <Sono due volte che ti trovo fuori dal tuo territorio per stare nel nostro, saporesti darmi una buona spiegazione?> In effeti qualche domanda comincia anche a farsela la giovane, visto che l'altra sembra essere parecchio evasiva, e la cosa è stata notata dalla giovane Uchiha, anche l'altra volta. Un sorriso però sovviene ora, il volto dalla punta dsel naso in già si vede bene, è dalla punta del naso in su, che l'ombra di quella statua va a coprirla, rendendola totalmente scura, alla vista della Sabaku, mentre l'Uchiha all'altra la vede bene <Ti ringrazio, mi trovo bene in piedi, non ho molta voglia di sedermi, lo sono stata sino a qualche minuto fa> Una verità questa che è innegabile, come lo è che le risposte della giovane siano un poco secche, proprio per vedere come farà l'altra, come si comporterà se si gioca al suo stesso gioco.

22:47 Utente anonimo:
 Le labbra a suggere la spessa cannuccia del bubble tea mentre le gambe si giungono, tornata a sedere sulla panchina il sorriso si dilata prima che la bevuta sia abbandonata. <Potrei dire lo stesso...Dovevi restare sul fronte con gli ubriachi, non potendo perlustrare il retro.> Ad ognuno il suo pare, seppur non abbia per Iara alcun rancore sembra cogliere l'ironia di quella frase, come se ognuna delle due provasse ad incolpare l'altra della missione fallita. L'uchiha comunque non si avvicina e malgrado la leggerezza finisce di smangiucchiare il suo Takoyaki ascoltandone le parole, fino ad assottigliare le palpebre sugli occhi dalle sfumature dorate. <Certo che so dartela, in funzione di cosa me lo chiedi? Amica...Ambu? Controllore di zona?> Chiede sfiorandosi i polpastrelli di indice e medio con il pollice per dissipare l'olio della frittura dagli stessi. <Il mio fidanzato abita qua dietro paranoica di una Uchiha, lo dico sempre che del vostro clan ogni quattro ne nascono tre matti...Siediti su.> Finisce per rispondere, comunque apparentemente divertita malgrado la Sabaku di per sè non appaia una grande comica o umorista, nessuna risata fuori posto, nessuna ironia palese, solo un cenno ed un mezzo sorriso e sembra che stia regalando già tantissimo di quella sua introversa personalità. <Non so come funziona per il vostro Dojo, ma noi Sabaku sospendiamo gli allenamenti in preparazione delle missioni importanti, ed io ho finito ieri...Un recupero, finito bene, più o meno>Non sembra menzioni con quell'accezione all'esito della missione ma abbassa il bicchierone di cartone per prendere un altro Takoyaki dalla busta. <Sono una creatura riservata, e non mi va di urlare gli affari miei, ti vuoi avvicinare in piedi almeno?> Dinoccola alla fine sollevando la polpetta.

23:08 Iara:
 <Qualcuno ha la coda di paglia?> dirà verso l'altra, facendo un mezzo sorriso, prima di tornanre ad alzare gli occhi verso la statua del quinto Kokukage, mentre ascolta il dire dell'altra, prendendosi il proprio tempo per poter rispondere, mentre andrà a fare un sorso di quel the verde ancora caldo, assaporandone il gusto amaro, ma delicato. < In funzione del fatto che non credo che verrei al quartiere di Suna, così senza alcun motivo apparente, facendomi trovare una volta a guardare fissa il dojo di un clane la seconda mangiare roba per due a caso> insomma, è qualcosa che a lei personalmente da fastidio <Capisci che potresti far indispettire qualcuno, se non diuce che sei fidanzata con un Otino> Insomma, bisognerebbe spiegarle subito certe cose, ma questo è il parere della giovane, che in questo momento va un poco a sbuffare, quasi divertita però, scrocchiandosi il colo, piegandolo prima da un verso poi dall'altro <Augurati di non avere mai davanti un Uchiha paranoico o matto, o entrambi, potrebbe essere l'ultima cosa che riusciresti a vedere> dice con totale serenità la giovane, e la cosa non suona come una minaccia, vuole solo essere una raccomandazione. <ma parliamo di cose più serene, son contenta che tu ti sia fidanzata, chi sarebbe il fortunato?> La butta li l'Uchiha, anche se sa che non gli verrà detto, ma ci prova lo stesso, in fondo non vi è mica nulla di male a chiedere. <il nostro dojo funziona e l'importante è quello, poi ogni dojo faccia come più gli piace.> Rimane molto sul neutrale la giovane, quando si tratta di parlare degli Uchiha e del loro Dojo, che è anche il suo, da quando è stata accettata nel clan. <Io di solito mi alleno anche nei pressi di una missione incombente, mi piacere rimanere sempre in forma. mi fa sentire meglio> ma è qualcosa che appartiene solamente a lei, e non sicuramente al modus operando del clan a cui appartiene, anche se molte cose sono combiate e chissà se combieranno ancora. <Sto bene qui ti ringrazio> Dirà, non volendosi ne avvicinare, ne sedersi.

23:19 Utente anonimo:
 Solleva le spalle alla domanda iniziale di Iara, nessuna risposta, una silenziosa negazione la sua a quanto pare. <E dovrei fare indispettire chi?> Domanda vedendola bere dal suo thermos, prima che un risucchio dichiari la fine di quelle bollicine che suggeva. <Non sei mica una importante, sei l'unica però a cui sembra importare...> L'ironia mantiene le parole precedenti, senza alcuna inutile risata, alcun tono saccente, un deserto notturno quella della Sabaku, cheta come una duna. <Non vedo chi potrei fare indispettire...Davvero.> Semplifica prima di posare il bicchiere vuoto nel sacchetto. <Perchè ti interessa chi sia? Credo di conoscerne più di uno di Uchiha matti...Sai, i numeri non mentono mai Iara Chan, quattro su tre, o la matta sei tu o l'altro.> Commenta sollevando il petto in un sospiro prima di diniegare con il capo. <O entrambi.> Aggiunge infine prendendo un'altra polpetta dal sacchetto. <Evidentemente fate un allenamento diverso...Per quelli che servono a me gli incontri al Dojo restano sospesi.> Non aggiunge nulla in merito alle abitudini del suo clan. <Davvero, Iara...> Pronuncia infine cercando una maggiore serietà, la voce che si assottiglia appena. <Sono una persona riservata...E ho piacere a parlare con te, se stai lì ci guardano tutti, e tu sembri quella strana...Hai una borraccia in mano, pure un po' brilla...> Dichiara infine accennando alla zona libera della panchina, un solo gesto. <Una domanda, per una domanda...Visto che sembri patire darò la mia parola di erede di Gaara, fai una sola domanda ed avrai una risposta super esaustiva, a patto che tu faccia altrettanto.> Be cerca lo sguardo ed infine una nota più dolce l'attraversa. <Mi serve aiuto...E forse tu puoi darmelo>

23:34 Iara:
 <Fai indispettire me, e tanto basta Kore> dirà verso l'altra, con fare del tutto tranquillo e fermo, mentre continua ad ascoltare <nemmeno tu sei importante, però sei l'unica di Suna che trovo sempre qui, e che quando è qui ha sempre la parola Uchiha in bocca> Fa notare la giovane, andando quindi a fare un bel sospiro. <mi vien da domandarti, su chi punti sia il matto o io o l'altro..sarebbe curioso saperlo> farà una leggera risata, guardandosi attorno e notando un paio di signori che stanno rincasando, li conosce sono i sue vicini di casa, e va a salutarli con gesto cortese del braccio ed un piccolo inchino del capo <Sai kore-chan, che questa statua, raffigura il quinto kokukage di Oto> dirà andando ad alzare lo sguardo per osservare ancora quella statua <Allora gli Uchiha erano un clan molto amplio, ti saresti potuta stupire sai...> riferendosi alla questione dei matti, ridendoci sopra certo, ma non dimenticando quanto viene detto e da chi sopratutto. <questa non è una burraccia, è un bicchiere termico, dentro vi è del semplice thè verde caldo, non credo che quest'ultimo possa rendere brilli, ne tanto meno far indispettire qualcuno, visto che come fabbro sono conosciuta qui ad Oto.> dirà, senza vantarsi, andando poi a guardare meglio l'altra, senza uscirte da quella zona d'ombra < non voglio stare ai tuoi giochi, quindi dimmi senza troppi preamboli e giochini strani, per cosa vorresti il mio aiuto? Perchè proprio io e non questo tuo fantomatico fidanzato?> domanda <cosa ho io che lui non puòà offrirti?> Domanda in fine, curiosa di sapere perchè quella domanda di aiuto viene porta proprio a lei. <Secondo me, vuoi capire chi è il vero matto..E se esce fuori che il matto sei tu, che sei l'erede di Gaara?> domanda ironica la giovane, facendo un sorriso un poco strano, un poco sghembo in realtà, un poco folle, un poco strano. Insomma, vedetela come vi pare, ma un po strana è, in fondo è un Uchiha, che pretendete?

23:44 Utente anonimo:
 Sulle prime parole di Iara le sopracciglia tornano ad aggrottarsi, le mani ora libere si allargano. <E quindi?> Sul suo indispettirsi non replica a suo solito, ascolta finendo la sua polpetta con calma, è solo quando nomina il Kokagure che lo sguardo sembra brillare di un interesse maggiore come se l'altra ne stesse seducendo l'argomento. <Dici che mi sarei stupita?> Si limita a dire finendo il suo bocconcino di polpetta, riposto il bicchiere si alza in piedi, prende l'intero sacchetto con la mano sinistra. <Un fabbro dici? Io non ti conosco...Che armi fai?> Subito rilancia mostrando di ascoltare seppur l'avvicini, ad un metro da lei si ferma ma invece di guardare Iara fissa la statua. <Non so sai...cosa avresti capito tu?> Chiede prima di ricadere su di lei. <Molto spiritosa...Ma prova a non dormire per tre mesi prima di nominare Gaara. Voglio vedere come ci arrivi e se vuoi un consiglio...Non provarci, dopo sei giorni finisci male sul serio.> Dinoccola sollevando un sorriso leggero tra le note dell'espressione adunca e secca. <Sei stupida, Iara...Perchè mai pensi che preferisca parlare con una donna che con un uomo? La tua è una domanda inutilmente sciocca...Dimmi che non ti piaccio, fai prima, se non vuoi rispondermi ti auguro buona serata. Mi hai detto che avrei dovuto guardarti negli occhi e lo sto facendo.> Lo sguardo all'effettivo lo sta affrontando nella differenza di altezza, <Se vuoi aiutarmi da donna, forse conoscente, ti ho chiesto aiuto...se non vuoi farlo beh...Tiratela se vuoi a me sembri sola. Tristemente sola, che tu sia di quei matti o meno, provo pena per la solitudine, io che a differenza tua conosco le sue fattezze a quanto pare. Intendi darmi una tregua o mi odi perchè...Sai tu perchè?>

00:06 Iara:
 Quindi.. <e rimane un po silenzio, lasciando che i secondi scorrano senza che l'altra abbia un effettiva risposta. I secondi ancora scorrono, e l'altra parla e parla e lei la lascia parlare, la lascia avvicinare. L'osserva, senza dire nulla, senza muoversi da dove si trova. L'unico arto che andrà a muoversi è il braccio destro, che andrà ad alzarsi, per far si che la mano destra possa poggiare per qualche istante sulla fredda testa della violacea serpe che kioshi sta schiacchiando sotto i propri piedi. Ne sente le fattezza al tatto, sente il freddo del marmo, che un po la fa trasalire, e le da quella spinta per poter rispondere, in qualche modo <Non ti odio, o non talmente tanto da volerti lontana da me> ammetterà lòa giovane, guardandola ancora <Ma di certo non ti reputo un amica> parla in maniera schietta la giovane, che per quanto l'altra possa dire, anche lei conosce la solitudine, e quantyo può essere pesante e faticosa. <a me non importa del tuo Gaara, a me interessa degli Uchiha, credo che questa debba essere chiara come cosa.> dice in maniera ferma e statuaria, osservandola senza dire molto. La mano scivola dalla testa violacea della serpe, e ritorna al fianco della giovane, dove va ad alzarsi e ad incrociarsi con l'altro braccio, sotto i suoi seni, mentre lo sguardo si fa poco più serio per qualche lungo istante, come se soppesasse le parole che gli sono state rivolte e quello che deve dire. <Non mi interessa tirarmela, non ne ho bisogno Kore, e oltre a tacciarmi di stupidità e di porgere domande sciocche, domanda a te questo> prende un poco di aria e poi torna a prender parola <Che aiuto può offrirti, colei che definisci paranoica, stupoida e sciocca?> Domanda interessata alla risposta che l'altra potrebbe dargli come no. si sistema meglio lo zaino nel frattemp, segno che a breve andrà via, e non le cambierebbe la vita se l'altra gli rispondesse alla domanda oppure no <e per quanto riguarda la solitudine, a volte credo sia molto meglio una compagna come lei, più tosto che altri tipi di compagnia. La solitudine è sempre lei, si può dire anche di altre compagnie questo?> Porge in fine questa domanda, che sia l'altra a valutare il significato di tale questione.

00:21 Utente anonimo:
 Ormai avvicinatasi a Iara abbastanza da poterne continuare a sostenere lo sguardo ne ascolta la risposta, le spalle si sollevano appena. <Nemmeno io, ma al posto tuo sarei curiosa, tu...sei aggressiva.> Una sua conclusione, quindi, che suona come una domanda, seppur sospesa, ma che pare allo stesso tempo conclusa. <Sbagli, la storia è storia, secondo me>Specifica, cambiando tono nelle ultime due parole, una sua opinione quindi nè più ne meno. Quella serietà si mantiene e si fa vicendevole per qualche tratto. <Beh.> La domanda di Iara pare aver senso, persino per la Sabaku. <Te l'ho detto, ogni quattro matti in tre, si sa, non mi aspetto che tu sia sana, quindi il tuo esser paranoica non mi disturba.> Specifica lasciando ciondolare il sacchetto da asporto avanti alle gambe. <Hai un patto in sospesa, una domanda per una domanda...Fai come vuoi.> Non pare turbata, non lo sembra mai in effetti, come se nulla potesse turbarla all'effettivo ma l'attenzione scivola alla serpe. <Nah...Non credo si possa dire.> Concede in merito alla solitudine verso la Uchiha, <La solitudine è una buona consigliera, ma tu sai cose degli Uchiha che a me importano, quindi...Ti lascio comunque il mio numero, se non preferisci trattarmi come un'estranea, visto che non faccio nulla di illegale se vuoi...Insomma se ti sembra di controllare meglio la situazione.> Commenta predendo il telefono, digita delle cifre ma quando svolta lo schermo le mostra soltanto. Alla fine un sorriso si accenna, se l'altra solleverà lo sguardo dallo schermo. <Mi hai detto di guardarti negli occhi, l'ho fatto...Tutto il tempo. Ora sta a te Iara Uchiha.> Il sorriso si stende appena. <Buonanotte.> Un soffio, ormai visto lo zaino prima che ritiri il telefono per muovere lungo la piazza verso le vie, dopo aver ascoltato ovviamente, un mero e semplice congedo {exit}

00:40 Iara:
 Ascolta quelle parole, non dice nulla, solamente comincia a mettersi bene lo zaino, facendo si che le due bretelle poggino su entrambe le spalle. Si sistema i capelli con attenzione, e torna solamente poi con los guardo verso la Sabaku. <Non ho proprio nulla con te> Fa notare, con tono fermo e serio, ma non aggressivo. <non ne ho, non mi interessa averne, e ti spiego anche il perchè> dirà, osservandola negli occhi e avvicinandosi un poco, come per osservarla meglio, con quello sguardo quasi folle che a volte la giovane mostra, senza neanche volerlo. Torna poi in dietro con il volto alla distanza inziale, riprendendo il proprio dire <non ti dirò nulla del mio clan o di qualsiasi cosa collegato ad esso, quindi smettila di rompermi l'anima perchè tanto non ti dirò nulla> sorride <Prima non nei sei degna e secondo non sei una di noi> dove uno di noi, si intende un Uchiha, e quindi si, quello che la giovane vuole dire p che in questo caso, l'altra è poco inferiore. Orgoglio Uchiha, ogni tanto esce, ci si può fare ben poco. Rimane in silenzio poi, osservando quel numero sul cellulare dell'altra, spostando los guardo sugli occhi della Sabaku, di nuovo <Non è una questione di controllo, ne una questione di avere il tuo numero> Spiega, andando a sbuffare, alzando gli occhi verso il cielo, e quindi verso il volto del quinto, che sta proprio sopra di lei, come a volergli chiedere aiuto in qualche maniera. <è vero ti hgho detto di guadarmi negli occhi, sei stata brava, ma non c'è nessun premio per questa cosa> Farà un piccolo sorriso, prima di fare qualche passo in dietro, per poi voltarsi e cominciare a camminare. <Buona notte a te, ammesso che tutto questo sia reale> si volterà a malapena, dicendo queste parole, per poi attrraversare la piazza, e fare un sorso di te da quella tazza termica, avviandosi verso la propria casa. Un altra giornata sta per terminare, e la giovane può dirsi in qualche modo soddisfatta, anche se può fare di meglio e dare di meglio, ma tempo al tempo, non ha di sicuro fretta, in fondo si dice sia una cattiva consigliera no? {END}

Iara e korte si incontrano alla Piazza Centrale di Oto. le due cominciano a parlare, anche se l'Otina se ne sta un poco sulle sue, mentre l'altra sembra tentare, qualche strategia per spaere qualcosa sul clan Uchiha, che Iara non vuole comunque dirgli.