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Giocata del 03/08/2022 dalle 14:46 alle 18:49 nella chat "Nuovo Monte dei Volti di Pietra"
Effettivamente... fa troppo caldo per girar dopo pranzo sul Monte dei Volti di pietra, laddove il sole picchietta maggiormente rispetto al normale. Tuttavia, come anticipato, un po' per lo Yoton, un po' per la sua capacità di resistenza al caldo, forse non ne risente neanche tanto. Si sente finalmente un po' in pace con sé stessa, visto e considerato che Matt ha deciso di far ritorno all'ovile - pur senza un braccio. Difatti, l'espressione della donna appare appena più serena. Indossa uno yukata dalla stoffa nera, disseminato di petali di ciliegio rosa. La cintura in vita è d'un rosa leggero che ne avvolge i fianchi e la vita. Oltre ad esser pieno di fiori come se volesse portar lei stessa la primavera, è abbastanza traspirante da difenderla dall'eventuale calore che l'astro solare altrimenti emana. E' privata della katana ch'era solita portarsi dietro poiché l'incontro con Fenrir dopo dieci anni non è stato certo rose e fiori. Per difendersi dall'altrui furia, l'arma bianca è andata praticamente distrutta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, sempre agganciata alla cintura di cui sopra, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti e qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica dello yukata, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri, dalla suola spessa in gomma ed un tacco quadrato che la eleva per qualche altro centimetro. Sono piuttosto comodi invero, inoltre la slanciano quindi ha preso due piccioni con una fava. Sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. Tra i capelli rosei, incurante del tempo e della società attuale, splende il suo coprifronte raffigurante il simbolo di Konoha con tutti i relativi segni d’usura e di graffio. Un pendaglio raffigurante il ventaglio del Clan Uchiha è costantemente presente al collo della donna, mai rimosso per ragione alcuna. Sale gli scalini che conducono al pieno superiore, quello che poi la porterà facilmente alla vista della testa del Primo. [ Chk On ] [Monte dei volti di pietra] Fa un caldo assurdo oggi per scalare quella tanto famosa replica, ma nella mente del ragazzino Nara più in alto si va più fresco dovrebbe esserci, peccato per lui che non basti quell'altezza per alleviare la calura estiva. Oggi è vestito in modo tradizionale, fin troppo austero per un ragazzino della sua età, ma per lui è necessario, è come se l'austerità del suo vestiario: uno yukata maschile con la parte superiore bianca mentre i pantaloni sono neri; una cintura di stoffa unisce le due parti anch'essa è semplicemente nera senza alcun ornamento; ai piedi porta dei sandali in legno con cordino in canapa, nulla più, né il suo solito coprifronte usato come fibbia della cintura né gli occhiali comprati qualche giorno prima con Shizuka. È sulla cima di quel monte da quasi tutto il giorno, rinchiuso nei suoi pensieri e chiedendosi come fare per migliorare non solo le sue capacità come ninja ma anche il suo carattere; lo scatto d'ira del giorno precedente non l'ha lasciato in pace per nemmeno un minuto durante la notte trascorsa così sul suo volto saranno evidenti le occhiaie dovute alla stanchezza. Le iridi azzurre fissano le statue, si fermano in particolare sul primo Hokage, ha molte domande che vorrebbe porgli in questo momento, ma si rende ovviamente conto dell'infattibilità della cosa motivo per cui sta lì a fissarlo. Non si accorge affatto di non essere più solo il ragazzino mentre, seduto su di una panchina controlla il suo respiro in modo da placare la tempesta che scorre dentro di lui, vari pensieri si alternano nella sua testa: l'essere in ritardo su ciò che vorrebbe fare nella sua vita, la sua totale inettitudine al combattimento corpo a corpo fin'anche a al ricordo della giornata precedente che lo ha messo di fronte a quelli che, almeno per il momento sono i suoi limiti, avrebbe voluto essere più d'aiuto ad Akainu e Nairoshi, ma, nonostante i suoi sforzi ha potuto fare poco e niente se non creare una discussione che non avrebbe dovuto esserci. Insomma l'animo del ragazzo è in contrasto con lo splendore di questa giornata, ma lo sguardo è scuro come le ombre che controlla. I di lei passi non sono poi molto veloci, non avendo null'altro da fare se non tentare di perdere tempo. Potrebbe anche mettersi a lavorare in cima al monte, ma rischierebbe soltanto di rovinare la bellezza delle teste che sono riusciti a ricreare quasi fedeli all'originale. Sarebbe un problema non indifferente. Reputa che quel monte sia l'unica opera simile alla vecchia Konoha che non andrebbe distrutta. Si stringe nelle spalle; poco male, dovrà trovare altro da fare. Tira fuori il cellulare dalla tasca dello yukata - una sapiente tasca nascosta dal tessuto, cosicché non sembri neanche che ci sia. Sblocca lo schermo, andando a cercare la chat del suo terrorista preferito. Quivi, andrebbe a digitare quanto segue: "Se hai bisogno d'una man--- nel senso, se vuoi una man--- oh, insomma! L'abitudine!". Lo sta prendendo in giro volutamente. In background, ha una pagina con le peggiori battute inerenti a chi è privo d'un arto o di qualche altra parte del corpo. E' proprio di buon umore, non c'è che dire. Una persona normale, molto sicuramente, non s'azzarderebbe mai a fare battute del genere. Tuttavia, la Nara e il Senjuu sono giusto un po' a sé stanti quando si tratta di queste cose. Con un sorrisetto soddisfatto ben stampato sul volto, la fanciulla continua nel suo avanzare. Rialza gli occhietti glaciali soltanto per poter adocchiar la strada che sta intraprendendo. Si permette un piccolo slancio che la conduce al di sopra della testa del Primo, in modo che da quell'altezza possa finalmente guardare oltre, pregustandosi il panorama. <Uh? Shiroichi?> Non appena il di lei capo si sposta lateralmente, dovrebbe esser altrettanto facile riuscire a captare nello spettro visivo la figura del piccolo Nara appollaiata poco distante ed anche apparentemente assorto in qualche pensiero di troppo. Si limita a schiarirsi appena la voce e a chiamarlo, appunto, per nome, in modo da poter attirare l'attenzione quel tanto che basta per non disturbarlo eccessivamente. Forse. [ Chk On ] [Monte dei volti di pietra] I pensieri nella testa del ragazzino continuano a susseguirsi rapidi, le mani vengono portate al capo e tirate indietro fino alla nuca come a volersi dare una smossa. Uno sbuffo forte ma nulla di più, questa volta il Nara sembra riuscire a contenersi, quanto meno per evitare di scoppiare in lacrime per la totale insoddisfazione del suo comportamento del giorno precedente. Gli uccellini cinguettano e per lo meno il loro volo leggiadro e rilassato sembra per qualche secondo distrarlo. Passa giusto qualche secondo prima che una "distrazione" ben maggiore si palesi nel campo di vista del giovane, la donna che praticamente ha cercato in ogni suo momento libero nelle ultime due settimane, ma con maggior insistenza dopo aver incontrato Mattyse; a proposito, chissà come sta quel tipo? L'ha seminato poco prima di arrivare al quartiere Kokketsu a Kusa giorni addietro, ne aveva di forza rimasta per essere un moribondo; avrebbe voluto mandare un messaggio a Shizuka per chiederle notizie ma ha deciso di rispettare la volontà del Senju di non essere tracciato in alcun modo... chiederà alla kunoichi di lui non appena si incontreranno. Eccola lì, l'ex Hokage, che si palesa di fronte a lui in un momento inaspettato <Judahime-sama...> dice a voce bassa <Judahime-sama?> interrogativo adesso, quasi non crede che possa essere lì <Judahime-sama!> esclama in fine alzandosi dalla panchina sulla quale è seduto per avvicinarsi alla donna cercando di mostrarsi, senza successo alcuno, meno trafelato possibile. Una volta avvicinatosi alla donna le farebbe un profondo inchino quasi a novanta gradi per poi rialzarsi <Come state?> chiede poi semplicemente. Tutto sto tempo a cercarla ma se ne esce con un semplice "come state?" <Non ho avuto vostre notizie da dopo il nostro incontro, non che doveste darmene sia chiaro> ed ecco che inizia il fiume di parole del ragazzo senza controllo alcuno <Ho parlato con la nostra Capo clan il giorno che ho sbloccato l'innata, Oh a proposito, sono finalmente riuscito a controllare la mia ombra! La Capo clan ha detto che vi avrebbe parlato, l'ha fatto? Ah e poi ho incontrato un vostro amico, era messo maluccio, così l'ho accompagnato da Shizuka che è una mia amica, ma anche un ninja medico, perché lui non voleva andare in ospedale, forse non ricorda niente a causa di un genjutsu, ma lui non aveva le energie per pensare a queste cose e io sono negato con i genjutsu, quindi volevo accompagnarlo da Shizuka, la mia amica ninja medico che, a proposito conosceva anche Mattyse-san, ma lui arrivati a Kusa mi ha seminato e quindi non so nemmeno se sta bene, voi sapete niente?> Alla faccia del non voler sembrare ansioso di parlarle, complimenti Shiro, davvero. Nel momento stesso in cui Shiroichi si sente chiamato, questi alza immantinente il capo e volge l'attenzione alla Judai. Inarca un sopracciglio perché si precipita subito alla mercé della donna, inchinandosi un paio di volte in saluto e chiedendole persino come stia. <S-Sto bene...> E' sorpresa e al tempo stesso confusa. Non s'aspettava certo questo genere d'accoglienza, tuttavia cerca di capire cosa sia successo per farlo agitare in questo modo. <Che succede...?> La domanda le sorge spontanea, non saprebbe neanche come esporla dal momento che le questioni potrebbero essere tante. E se ci fossero di nuovo le chimere ai portoni? Certo, per la Judai sarebbe veramente molto divertente, un po' meno per chi non è ancora in grado di difendersi come si deve. D'altronde, la gente ha smesso d'allenarsi e combattere in vista di papabili guerre, come se fossero sicuri al cento percento che non ne nasceranno altre. <N-Notizie...? Oh, non sapevo neanche come-> Si blocca quando la fiumana di parole diventa quasi incomprensibile, come se Shiroichi non stesse prendendo manco fiato per dire tutto quel che gli passa per la testa, evitando di tralasciare qualche pezzo per strada o dimenticarsene nella stesura dei fatti. Nomina almeno due volte Shizuka, un elemento altamente importante nell'equazione, per non parlare di Matt. Le aveva accennato d'aver incontrato qualcuno - tale Shiroichi, appunto - apparentemente molto affezionato alla figura del Decimo Hokage come una sorta di venerazione. Ne ha avuto la riprova anche pochi istanti fa, appena l'ha scorta. <No, non mi ha ancora parlato. Non ne sapevo niente.> Cerca d'andare per ordine e va soffermandosi proprio sull'argomento della Capo Clan per prima. Lo annota mentalmente. <Ti ringrazio per averle parlato al posto mio. Cosa ti ha detto?> Sorge spontanea la richiesta di maggiori spiegazioni, specialmente trattandosi d'un argomento delicato come quello del clan e della sua famiglia. Nonostante non viva tra quei confini, per ragioni personali, ciò non implica che un tempo non c'abbia tenuto o che non possa tornare a difenderli anche dall'esterno - come un giustiziere, un vigilante - a prescindere da tutto. <Matt sta bene> Lo rasserena su questo, sbuffando dalle labbra come se la cosa le stesse dando fastidio. Non è propriamente così. Forse si tratta soltanto di sollievo. <deve un po' riprendere le forze che ha perso, ma non è in pericolo.> Forse. D'altronde, non sanno dove sia stato nell'arco di questo mesetto, quindi non è detto che sia scampato al pericolo. Magari qualcuno lo sta ancora cercando e nessuno lo sa. L'ipotesi della rissa, almeno per quanto riguarda il bianco, non lo convinceva poi molto. <Shizuka lo ha visitato.> Questo è quello che sa e questo è quello che può riferire, ovviamente. [ Chk On ] [Monte dei volti di pietra] Solo dopo che la donna inizia a rispondergli il ragazzino sembra accorgersi della mole di informazioni che le ha riversato addosso senza alcun riguardo. Si pietrifica, letteralmente, mentre la donna continua a rispondere per poi prendere fiato e risponderle con calma <Mi dispiace... troppe cose tutte insieme.> dice inchinandosi nuovamente per poi continuare <Ha detto che vi avrebbe contattata e ha chiesto come mai non foste venuta voi a parlarle, io le ho semplicemente detto che il caso ha voluto che incontraste prima me e che semplicemente il mio era un messaggio per un vostro futuro incontro in modo da dare a lei la possibilità di non sentirsi obbligata ad incontrarvi se non avesse voluto.> dice ora quasi in tono umano < Mi ha chiesto di accennarle su cosa verterà l'incontro e l'ho fatto.> risponde molto candidamente, dopotutto la donna non gli aveva detto di non dirlo <Inoltre, scusate l'ardire dei miei genitori, i miei genitori saputa la cosa hanno detto che, se volete, accoglierebbero volentieri vostra figlia a casa nostra in modo da non farla sentire troppo isolata.> Esaurisce così l'argomento incontro con la capo clan, a meno che ovviamente la donna non avesse altre cose da chiedere. <Sono contento che stia bene, ma a costo di farmi cavare un occhio come ha detto lui, se lo rincontro gliene dico quattro, smollarmi così dopo che mi sono preoccupato... che modi> però le parole non combaciano con l'espressione del Nara, è veramente allegro di sapere che starà bene e che non è in pericolo di vita. <Sapevo che Shizuka fosse grande, me lo sentivo> sorride allegro <quando la sento devo farle i complimenti, e devo anche dirle che grazie all'allenamento con lei sono riuscito finalmente a padroneggiare l'innata,devo offrirle almeno un ramen!> il ragazzino è allegro, poi sta per dire qualcos'altro <Sono anche stato in missione ieri, era una D, niente di che, un trasloco e stato...> un piccolo ripensamento <...niente, avrete ben altre cose a cui pensare piuttosto che la missione di un genin qualunque> sorride gentile anche se con un'evidente ombra scura che si palesa dietro ai suoi occhi. <È riuscita a capire il perché dell'amnesia di Mattyse? Non credo esistano ubriacature lunghe un mese> dice serio il ragazzino tornando su un argomento nettamente più serio usato però per mascherare una sua insicurezza e vergogna. Bisogna soffermarsi su ogni argomento da lui trattato, ovviamente con coscienziosità. Non deve far trapelare troppe informazioni delle quali lui non deve sapere nulla - un po' per sfiducia, un po' per l'incolumità altrui - e comprenderne invece di nuove. D'altronde, possono sempre servire specialmente se ci si trova nella condizione e nella posizione della Nara. <Non conosco bene il soggetto, purtroppo, quindi non sapevo come avrebbe preso una richiesta del genere.> Principia a proposito della Capo clan, dondolandosi appena sulle inferior leve e incrociando le braccia al petto. Si fa pensierosa, ragionando ovviamente su quanto ricevuto e provando ad accalappiare una possibile conseguenza. <Tuttavia, sono ben consapevole che dovrò presentarmici di persona. Per questa ragione, ti ringrazio vivamente dell'aiuto.> Questa volta, è lei a flettere il busto in avanti quel tanto che basta per effettuare un piccolo inchino di ringraziamento negli altrui confronti. Le braccia scendono lungo i fianchi e vi si adagiano contro. Tutto nella norma, per una come lei, che ha sempre fatto finta che i ranghi personali non esistessero nella gerarchia. <E ringrazio anche i tuoi genitori, ma per il momento non la vedo una cosa fattibile. Ha già un tutore legale. E' un po' più complicata di così.> Ammette, rialzandosi e stringendosi appena nelle spalle. La storia della sua famiglia è veramente troppo complicata. Dovrebbe essere bastato quel vecchio incontrato nel Bosco dei Ciliegi quando lei e Shiroichi si son visti per la prima volta. E' stato molto esplicativo a proposito del legame con un Mukenin. <E' meglio che il signorino continui a non svendere parti del suo corpo in giro, visto e considerato che gliene restano sempre di meno.> Anche questa è una bellissima battuta, Furaya... Le s'illumina il volto, acciuffando di nuovo il telefono dalla tasca dello yukata. <Ora facciamo un gioco assieme, Shiroichi. Devo scrivere dei messaggi minatori a Mattyse.> In primo luogo, digita quella frase che gl'ha appena detto ad alta voce. Sta attenta a scrivere tutto correttamente, si premura anche di correggere eventualmente l'ortografia e la punteggiatura. E' una donnina d'altri tempi e non sa ancora sfruttare sapientemente la velocità dei testi scritti. Infine, cliccherebbe semplicemente invio. Il messaggio che ne risulta è il seguente: "Smettila di svendere parti del corpo in giro che te ne restano sempre di meno. Shiroichi mi ha detto che ti faresti un cavare un occhio. PRONTO, NE HAI GIA' SOLO UNO!" E insomma. Deve farsi un po' rispettare anche lei. Ben presto avrà a che fare con un moncherino vivente a cui sarà rimasto soltanto il busto e la testa. <Che genere di allenamento avete fatto?> Chiede in merito a Shizuka e ai progressi che conseguentemente Shiroichi pare aver fatto con l'ombra. <E congratulazioni per l'innata!> Esclama, mostrando finalmente uno sprazzo d'un sorriso, quello che raramente riesce a farsi apparire sul volto quand'è veramente contenta per qualcosa. Ultimamente, è il black humor ai danni del terrorista. A volte, anche questi piccoli progressi di gente per bene. <Se vuoi raccontarmi della tua missione di ieri, sono tutta orecchie. Ti devo più d'un favore, figurati se mi turba.> Fa spallucce, avanzando qualche piccolo passo in direzione della panchina, come se volesse dirgli indirettamente d'andarsi a sedere lì per continuare a parlare del più e del meno. L'argomento ultimo, tuttavia, la incupisce un poco. Non hanno ancora ben chiare le dinamiche, è normale. <A meno che non beva tutto il giorno senza fermarsi, ma non è il tipo.> Ragiona. [ Chk On ] [Monte dei volti di pietra] Shiroichi annuisce alle parole della Judahime-sama <Di nulla non dovete ringraziare, l'ho fatto volentieri> dice il ragazzino cogliendo il segnale indiretto della donna che si inizia ad avviare verso la panchina. Non si sofferma molto sulla condizione familiare complicata della donna, non si fatica a immaginarne i motivi, di conseguenza glissa quasi totalmente sull'argomento <Mi hanno praticamente minacciato di morte se non glielo avessi riferito> dice scherzosamente il ragazzino alla donna <Mia madre soprattutto, sa far paura quando vuole>, è interdetto quando la vede inchinarsi <Non c'è bisogno, davvero!> dice arrossendo un po' per l'imbarazzo che la situazione gli provoca; poi continua con il discorso di Mattyse <Nono, mi sono espresso male, voleva cavare il mio...> poi, vista la quanto meno peculiare richiesta della donna continua <...forse sente la mancanza del suo occhio, forse per il suo compleanno gliene dovreste regalare uno di vetro, magari uno di quelli tutti intarsiati fighi così se gli succede di nuovo di non ricordarsi un mese intero e si ritrova senza occhio almeno sappiamo che è stato per derubarlo.> Dice ridacchiando, il suo black humor non era mai uscito fuori con un adulto e la donna l'ha praticamente invitato a nozze chiedendogli di inviare messaggi minatori al terrorista <Potreste anche dirgli di voler ristabilire la sua simmetria e che quindi adesso toccherà alla gamba> la butta lì come uno scherzo tra ragazzini. <Shizuka ha "combattuto" con me, o meglio io cercavo di colpirla e lei schivava, ho anche esaurito praticamente tutto il mio chakra, ma grazie ai suoi consigli e all'attenzione che ci ho messo nel percepire il chakra man mano che si ristabiliva ho capito meglio come controllarlo e di conseguenza come direzionarlo verso l'ombra> anche questa è una cosa che non ha mai spiegato a nessuno da quando ha sbloccato la sua innata, dopotutto nessuno gliel'ha chiesto. <Inoltre è stata sempre molto amichevole e gentile, e questa cosa non ha guastato, pensi, che quando le ho detto di aver conosciuto Rasetsu-san> la Judahime conoscerà Rasetsu? <si è scusata con me per lui! Che poi è un tipo strano, ma sembra simpatico, un giorno o l'altro devo chiederle dove si trova, magari gli porto un caffè> dice onesto pensando a voler ricambiare il gesto dell'aranciata dell'uomo durante quel pomeriggio. <Non mi dovete niente, l'ho fatto con piacere.> dice con tono basso ma gentile <Non è successo nulla di ché, mi chiedo semplicemente come mai mi abbiano assegnato a quella missione, sono stato poco più che inutile e a causa della mia frustrazione ho anche urlato contro un mio compagno, mi vergogno di me stesso> dice il ragazzino con molta onestà e con voce cupa. Sbatacchia un paio di volte le palpebre, sorpresa dall'irruenza del genitore di Shiroichi. <Oh... E' quel tipo di madre che spaventerebbe anche i Kami?> Ne esistono di così. Lei non fa parte di queste perché da un Kami s'è fatta imprigionare per dieci anni sotto terra, venendo poi usata come batteria. Sorpresa successivamente dalle belle parole che fuoriescono dalla bocca del ragazzino, la Judai si volta in sua direzione sgranando gli occhietti glaciali. Ha appena affermato qualcosa di tremendamente divertente. <Per fortuna, l'occhio gli è rimasto nonostante non sia più capace di vederci.> Quindi, sarebbe impensabile regalargli un occhio di cristallo, di vetro o di qualunque altro materiale. Non riuscirebbe neanche a vedercelo con un occhio diverso da quello opaco che ha. Son passati anni da quando lo ha conosciuto con quelle ferite. E' da quando è stato ricoverato a causa di quelle che hanno iniziato a passare forse troppo tempo assieme. <Però, questa me la tengo come prossima battuta da usare nei suoi confronti.> Ridacchia al sol pensiero di poterlo tampinare con queste piccole spiritosità, aspettando soltanto il momento in cui possa arrabbiarsi più del necessario e smettere. D'altro canto, però, se le merita anche per aver fatto preoccupare enormemente la rosata che però non ha assolutamente pensato d'andare a cercarlo, fidandosi ciecamente di lui. <Questa mi piace...> Ammette, riferendosi a quella inerente invece alla gamba, riprendendo il telefono in mano. La scrive, ma la lascia come bozza. E' bene far passare un po' di tempo dall'una e l'altra cosa, proprio per evitare che il divertimento scemi troppo in fretta. L'importante è avere in serbo qualcosa per il futuro. L'argomento per fortuna s'allinea su qualcosa di quanto più sensato come possa essere Shizuka, motivo per il quale spegne nuovamente quella carcassa che definiscono telefono cellulare, prestandogli l'attenzione che merita d'avere. <Lei dovrebbe essere un Chunin adesso> Riferendosi a Shizuka, per l'appunto. <quindi, ricevere degli insegnamenti da lei dovrebbe essere un'ottima cosa.> E' innegabile che sappia cavarsela, oltre al bel caratterino che si ritrova. Ha avuto a che farci, sa bene di cosa sta parlando. Non riescono ad essere delle ottime amiche, ma quello è più un problema della Judai che del resto del mondo. La mancanza di fiducia generale non può che fruttare delle problematiche nelle interazioni sociali. <Non so chi sia, ma va bene così...> Si riferisce a questo presunto Rasetsu, aggrottando le sopracciglia e soprassedendo sull'argomento. Forse è meglio così. Non sono destinati a conoscersi. Davvero, meglio così. Il rosso potrebbe morire sul posto. <Le missioni D sono le missioni più semplici che esistano e ti permettono di migliorare anche dal punto di vista umano. Prendi per esempio lo stato d'animo che hai riversato addosso ad un compagno... Te lo sei potuto permettere in una D, in una C saresti finito probabilmente ferito.> Così, giusto per renderlo partecipe della possibilità. In una B, sarebbe morto. In una A, non sarebbe arrivato neanche intero. [ Chk On ] [Monte dei volti di pietra] <Mah, non sempre, ma ci si impegna parecchio, è lei quella che porta i pantaloni in casa, checché ne dica mio padre> ridacchia pensando al suo vecchio che ogni volta si infuria quando lo prende in giro in quel modo. <Eh no allora quella proprio non va bene> dice tranquillo come se stesse parlando di un qualcosa di estremamente importante quando invece stanno prendendo in giro un povero invalido (XD) che potrebbe disintegrare il Nara a livello atomico. <Certamente, poi non devono essere troppo grosse, altrimenti... con un braccio solo non potrebbe tenersele> ok ok ora basta però <Sì è una chunin, e se è forte la metà di quanto è veloce sono sicuro che sa fare anche molto male> dice candidamente il ragazzino poi continua <Ironicamente è quello che ho detto io a lui quando è stato fumoso sulle sue capacità, io e l'altro ragazzo siamo stati piuttosto precisi per poter elaborare un piano che ci permettesse di faticare meno, ma lui invece si è limitato a dire "l'esatto opposto di voi"> dice quest'ultima parte provando, per quanto possibile ad imitare il tono di voce dell'Uchiha <Che risposta è? Non è tutto bianco o nero, ci sono 5 elementi di chakra, già solo così se siamo in tre non può dire che è l'esatto opposto di qualcosa che non ha solo due poli> ci sta riflettendo adesso il ragazzino, questa sarebbe stata una risposta da dare, se solo non avesse voluto fare il bravo ragazzo come suo solito <Gli ho detto che ci sta non fidarsi, ma che in squadra bisognerebbe essere chiari altrimenti in missioni più pericolose ci si rimette tutti> dev'essere una cosa dei Nara pensare sempre alle cose più pericolose evidentemente visto che i due hanno praticamente fatto lo stesso ragionamento <Mi stavo anche chiedendo, Io vorrei diventare un ANBU giusto? Ma potrei riuscirci davvero anche se ho la forza di un paio di formiche messe insieme?> chiede in qualche modo rassicurazione alla donna, è da ieri che si è scontrato con quel muro ed è la prima persona a cui espone questa sua paura, dopotutto, sarà anche alto, ma resta pur sempre poco più che un bambino.
Giocata dal 04/08/2022 22:20 al 05/08/2022 00:18 nella chat "Nuovo Monte dei Volti di Pietra"
Le viene da sorridere quasi involontariamente quando Shiroichi menziona il rapporto con i suoi genitori. Anche lei ne avrebbe voluto uno simile, ma è stato proprio il padre a decidere che così non sarebbe stato. Si limita a questo, a sorridere. Non saprebbe neanche cos'altro aggiungere perché lei di famiglia ne sa ben poco. Non è stata capace neanche d'essere una madre abbastanza amorevole per sua figlia, tutto sommato. <Vero? Deve fare attenzione d'ora in poi.> Molte cose non potranno essere sollevate con un braccio soltanto, dovrà aiutarlo in qualche mansione. <Anche se credo troverà una valida alternativa.> E' un Senjuu, capace di manovrare il legno, quindi riuscirà senza dubbio ad inventarsi qualcosa senza dover dipendere necessariamente dalla rosata nelle azioni quotidiane o nei suoi 'kaboom' giornalieri. E' certa che riuscirà a farcela con qualche intoppo di partenza. Si sa, bisogna sempre bestemmiare per ottenere qualcosa (?). O non era così? Troppo tardi. <Uhm> Ragiona su quanto successo durante la missione D di Shiroichi, portando la testolina a flettersi di lato con espressione crucciata. <evidentemente deve concepire il concetto di squadra o di semplice collaborazione.> Non saprebbe cos'altro aggiungere, visto e considerato che non ha partecipato attivamente alla missione e che, probabilmente, neanche conosce il diretto interessato che ha avuto l'ardire di pronunciarsi a quel modo. <Dovresti ringraziare ch'era una D. La coordinazione e l'aiuto reciproco durante una missione è fondamentale se non la si vuole fallire.> Scuote un po' la testa come se fosse affronta dall'aver dovuto sentire un resoconto del genere, ma per fortuna non si occupa più delle missioni né di doverle assegnare, quindi può persino tirare un sospiro di sollievo. Non la riguardano più. Questa nuova generazione sarà fallimentare se non la si rimette a posto il prima possibile. Non sapranno mai come difendersi. L'ultima domanda la lascia un po' spiazzata, costringendola a girarsi in sua direzione col viso e fissarlo dritto negli occhi. <Prima regola degli Anbu, non si parla degli Anbu. E te lo do come consiglio spassionato.> Allarmata, sta attenta che nei dintorni non vi sia qualcuno che abbia in qualche modo potuto sentire quel che ha detto. Non sarebbe una gran cosa. <Inoltre, non è la tua forza fisica ad essere essenziale. Esistono ninja che non posseggono alcuna forza fisica, ma che sono abili nelle arti magiche o illusorie. Anche quella è potenza.> Non forza, ma potenza. Per differenziarle, appunto. Il tono è un po' da sapientona, ma del resto dovrebbe comprendere come questi discorsi non siano nuovi per una come lei. [ Chk On ] [Panchina] Annuisce sorridendo al commento sul terrorista <Sicuramente, non mi è sembrato uno sprovveduto, forse un po'avventato ad andare in giro nelle sue condizioni ma tant'è...> Ritorna sulla sua missione D <È un peccato, perché ragionava in modo ben strutturato, pochi genin della mia generazione sono in grado di ragionare così> dice onestamente facendo appunto un complimento all'Uchiha. Ascolta ciò che la rosata dice sugli Anbu, forse è meglio non dirle che l'ha già detto a Shizuka e a qualcun altro; già, sicuramente meglio non dirlo e iniziare anche a tacere su questa cosa. Si passa indice e pollice chiusi sulle labbra da sinistra a destra ad imitare una zip e lancia una chiave immaginaria <Io non ho detto nulla...> sorride <Grazie mille, ho solo paura di non essere utile alla squadra, un po' come ieri che ho fatto poco e niente, non meriterei quasi la paga che mi è stata data> si bastona metaforicamente il ragazzino, poi gli viene in mente una domanda personale da porre alla donna <Scusate l'ardire Judahime-sama, potrei chiedervi, com'eravate voi da genin?> La domanda gli sorge spontanea ben rendendosi conto che il mondo in cui la donna è stata genin non esiste più da parecchio tempo e che molto probabilmente la donna potrebbe anche non volergli rispondere; dopotutto saranno anche affaracci suoi. Un po' di brezza inizia a tirare su quella montagna dando un po' di respiro al ragazzino che proprio non sopporta il caldo; poi proprio pensando al caldo gli viene in mente una domanda più pratica <L'altro giorno ero all'oasi di Suna e ho incontrato una Sabaku, tra una cosa e un'altra ci siamo ripromessi di sfidarci in un combattimento, mi chiedevo, avrebbe qualche consiglio da darmi? Lei riesce a creare creature di sabbia con la mente senza fare sigilli, come le potrei impedire di farlo senza avvicinarmi troppo secondo voi?> Molto schietto il ragazzino, per un momento ha avuto il dubbio che chiedere ad un'ex hokage sia un po' come barare, ma poi ha pensato che se la ragazza è un minimo furba anche lei si starà studiando un piano d'attacco per contrastare la sua innata. Il discorso riguardante il terrorista viene momentaneamente accantonato. Ha già detto tutto Shiroichi, non potrebbe aggiungere nient'altro. Si concentra invece sul secondo punto inerente alla missione D alla quale ha detto d'aver preso parte. <Chissà, ci sarà una motivazione se ha risposto così. Prova a cercarlo e a chiederglielo.> Potrebbe scoprire qualcosa d'interessante oppure niente. Ma s'è questo il pallino, tanto vale. Riuscirebbe quanto meno a togliersi quest'ultimo. E' l'unico consiglio sensato che riesce a dargli. <La prossima volta, cerca di essere più propositivo. Prova a prendere le redini della situazione.> Ecco, questo è un consiglio migliore del precedente, sicuramente più utile. Le missioni sono particolari, ognuna è a se stante, ma il modus operandi per risolverle a volte resta il medesimo. Coordinarsi con gli altri è un punto saliente, idem cercare di far tutti qualcosa che possa poi portare alla risoluzione completa. <Ero una totale frana! Ero brava soltanto come supporto con la Kagemane, a volte prendevo decisioni troppo affrettate o lasciavo fare agli altri.> Quindi, non è molto diversa dalla situazione che sta vivendo Shiroichi. Nessuno è bravo fin da subito, che sarebbe la seconda cosa che vuol fargli capire con questa sua risposta. <La moltitudine di missioni alle quali ho preso parte e anche il fallimento di alcune di queste mi hanno portata a migliorare sia come parte della squadra che come leader.> Fino a diventare poi quello ch'è stata, almeno fin quando il mondo non ha deciso di crollare su se stesso a causa del Finto Kami. Per quanto riguarda invece Kore, si massaggia delicatamente il mento con una mano mentre solleva gli occhietti chiari al cielo. Pondera effettivamente cosa possa fare per arrestare l'avversaria prima che crei quei costrutti di sabbia. <Usa la Kagemane prima che possa creare quei costrutti. Avrà bisogno di tempo per farlo.> Lo stesso di cui avrà bisogno il suddetto per cercare di immobilizzare l'avversario. <Si tratta d'essere più veloci.> E non può sapere quanto veloce possa essere Kore nel generare quelle sue costruzioni sabbiose. <O potresti sfruttare un vantaggio con l'elemento Suiton...> Si sa, no? Se compatti la sabbia, non dovrebbe essere più un enorme problema. Tuttavia, non conosce l'elemento cardine di Shiroichi, dunque la sua non resta che una mera supposizione. Sta di fatto che approfondirà sicuramente l'argomento con il ragazzo, provando ovviamente a dargli qualche altro aiuto laddove sarà per lei possibile farlo, prima di salutarlo per tornare al quartiere dello spettacolo. [ Exit ] <Sicuramente avrà avuto le sue ragioni> dice il ragazzino molto onestamente <Non mi è sembrato un totale idiota che agisce solo per profitto> si lascia sfuggire quella che lui definisce una parolaccia <Scusatemi...> dice chinando lievemente il capo. ascolta con attenzione ciò che la rosata gli dice, non ridacchia né nulla, ascolta solamente, non vuole perdersi un dettaglio e appunto vuole imparare dagli errori dei grandi in modo da non commetterli anche lui; lui ne commetterà di totalmente nuovi e originali (XD) ma questo il giovane Nara non lo sa ancora. <Ho capito, è quasi come una ruota che gira insomma, capita a tutti il momento no> dice in risposta alla donna quando gli parla degli errori e delle sue missioni <Ho capito, quindi dovrò essere più veloce ed agile di lei, grazie del consiglio Judahime-sama> inclina nuovamente il capo, stavolta più profondamente che con l'insulto. <Purtroppo o per fortuna il mio elemento è il Katon, ma non credo di poter creare una fiamma così calda da trasformare la sua sabbia in vetro; però in compenso ho già qualche idea su come sfruttare la Kagemane anche in condizioni di buio quasi totale, un giorno diventerà una tecnica che dovranno imparare tutti i Nara, così non saremo costretti ad usare la luce del sole per l'innata> dice fomentandosi un po' da solo; beata gioventù. Il ragazzino poi continuerà a parlare con la donna di tecniche che potrebbe usare in combattimento e talvolta di cose più leggeri, tipo altre minacce nei confronti del terrorista che potrebbero essere utili alla donna per spaventarlo o almeno a farla divertire. Quando la donna poi deciderà di salutarlo per far ritorno al suo quartiere lui farà altrettanto andando subito a casa a parlare con i genitori riguardo la missione D, ora si sente in grado di raccontarla, per poi mettersi qualcosa di più comodo e correre dritto al dojo per allenarsi con l'innata, e per testare la sua idea sulla tecnica personale che dovrebbe servire a usare le ombre anche di notte; chissà che non riuscirà a trovare una soluzione intelligente per arrivare al risultato che si aspetta [Exit]