Bentornato, Matt
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Giocata del 01/08/2022 dalle 10:34 alle 14:19 nella chat "Quartiere dei Clan [Kusa]"
[Camera di Shizuka] C'è il sole oggi, eppure la rossa non è ancora uscita di casa, cosa abbastanza strana per la nanerottola. A quanto pare non deve lavorare ne tanto meno andare a tatuare qualcuno, i disegni li ha finiti tutti e quindi siccome i genitori sono usciti presto in mattinata per un meeting organizzativo per il controllo delle mura, ha deciso di restare in camera sua, con quella farfalla rossa a riposare sulla scrivania, cercando di "meditare". Ecco deve assolutamente reperire Tenjiro e farsi insegnare come sia possibile fare una cosa del genere senza annoiarsi a morte. Senza un target da importunare è complicato gestire quella questione dei Genjutsu, sarà davvero il caso di importunare rasetsu a riguardo. Comunque al momento la giovane Kokketsu si trova seduta sul proprio letto da una piazza e mezza, gambe incrociate, a coprirla solo una lunga maglietta a maniche corte di color nero, un poco lisa e con una stampa frontale fatta di teschi e ossa, vecchio indumento di Yasuhiko che usa solamente come magliettina da casa. I capelli rossi ormai si sono allungati, cresciuti oltre le spalle ma sono l'unica cosa che ha adornato con i fiocchi che ricordano delle ali di farfalla. Gli orecchini due per ogni lobo e l'anellino in cima al sinistro non li toglie praticamente mai, per quello si trovano al loro posto, mentre la collana con il pendente a farfalla resta poggiata sul comodino. La stanza è compost appunto da un letto, due comodini, uno per lato, un grande armadio che copre un'intera parete, una scrivania piena di fogli sparsi e materiale da disegno e una libreria piccolina accanto alla finestra. Da qualche parte nella stanza si può intravedere anche un basso, appoggiato in un angolo. Sulle pareti sono ben visibili dei disegni, in particolare quello di se stessa riprodotta da Ryoma, in quella forma Kokketsu moto violenta, e il disegno di RK stesso, la sua visione di lui, il primo ritratto mai eseguito da Shizuka, un uomo adornato da ali di sangue. Come detto lei siede sul letto, gambe incrociate, sguardo fisso sull'armadio, anche se gli occhi sono chiusi, intenta a ricercare un poco di concentrazione mentre il Chakra scorre in quel corpicino, il silenzio pare essere totale. [Chakra ON] Giunto all'ingresso del quartiere del clan Kokketsu, ha insistito con Shiro-coso che lo facesse continuare da solo, Mat non e` solito chiedere il permesso di entrare nei quartieri dei clan, soprattutto quando ha bisogno di farsi visitare per delle ferite che non sa come si e` riportato e avere un ragazzino a seguirlo potrebbe essere pericolo, potrebbe farli scoprire e mettere nei guai anche un quattordicenne non e` il massimo. Quindi il bianco ha continuato da solo, cercando di ricordare nel mentre la planimetria della casa della Kokketsu... tenterebbe di avere nella propria mente un immagine inerente alla posizione delle stanze e al loro possibile orientamento con la strada, cosi` da sapere in quale stanza finira` attraverso quella precisa finestra. Lo stivale nero che avvolge il piede del Senjuu mette un altro piede su una tegola, questo stringe l'arto inferiore fino a meta` polpaccio, esattamente come il gemello fa con l'altro. Dai due stivali esce un pantalone bianco che di questo colore vi ha solo il ricordo, a sporcarlo ci hanno pensato la terra, la polvere ed il sangue, creando un miscuglio di colori che difficilmente abbandoneranno quel tessuto. Il petto invece e` nascosto solamente da un lenzuolo rubato da qualche appendino, difatti e` l'unica cosa rimasta pulita: perfino i capelli dell'albino sono ridotti in uno stato pietoso, sporchi di terra e dal mese e mezzo passato dal ultimo lavaggio... olio da friggere? O olio motore? A voi la scelta! Il viso mostra le classiche cicatrici, quella bruciatura che attraversa il lato sinistro, passando per l'occhio opaco, mentre il petto, da sotto il lenzuolo, mostra sia il propagarsi dell'ustione verso la spalla sinistra che quella bruciatura coperta dal tatuaggio della Nara sul pettorale destro. Ora pero` il corpo mostrera` una ferita nuova, la completa assenza dell'arto sinistro, mozzato direttamente dalla spalla. Il bianco giungerebbe dinanzi la finestra che la sua mente ha ricollegato come casa della kokketsu, non e` riuscito bene a capire quale stanza possa essere, ma poco importa, spera solo di non aver sbagliato. Il piede sinistro imprimerebbe forza verso il tetto su cui e` situata la sua figura, mentre il busto verrebbe buttato in avanti e il ginocchio destro sollevato per imprimere la stessa forza del gemello piu` avanti, Mat cosi` tenterebbe uno scatto a lui utile per raggiungere la fine del tetto, che da sulla strada per poi cercar di saltare. L'obbiettivo ultimo? Entrare in casa Kokketsu passando direttamente dalla finestra, aperta o chiusa che sia. Tanto, non saranno due schegge di vetro a ucciderlo, no? [Camera di Shizuka] Lei che sta cercando la pace dei sensi, in quella camera vuota, nel suo quartiere, solitamente inarrivaible dalla gente normale perchè braccata da eventuali anbu. Tutto quanto viene apparentemente distrutto dall'arrivo del Senjuu, totalmente inaspettato, totalmente rumoroso e totalmente preso con calmissima dalla rossa. Gli insegnamenti di papà Riuky a quanto pare sono valsi a qualcosa, tant'è che la piccoletta scatterebbe rapidamente giu dal letto, verso la scrvania e quindi lontano dalla finestra stessa, le labbra istintivamente portate al braccio destro, dove con un morso deciso andrebbe a ferirsi per far si che quel sangue nero inizia a fuoriuscire dal corpo pallido. E' li che il chakra verrebbe concentrato, quel suiton che va a danzare con il sangue dovrebbe di li a breve consentire alla Kokketsu di rivelare quella che è la forma del nero potere. Se fosse riuscita a richiamare l'innata come previsto, un'aurea violacea avrebbe iniziato a ricoprire il corpicino, concentrandosi anche sugli occhi blu in particolar modo. Da questi ultimi dovrebbe discendere una singola lacrima di sangue nero, che andrebbe a rigarle il viso fino a raggiungere il mento, mentre sia avambracci che gambe dovrebbero essere ricoperti da sangue nero, con qualche schizzo risalente su ginocchia e gomiti. Lei è diventata più forte anche nell'utilizzo di quel sangue, che la ricopre sempre di più ogni volta che lo utilizza. E' indubbio come il suo sia stato un gesto istintivo, merito di un'invasione totalmente non conosciuta ne tanto meno immaginata. E' solo dopo essersi messa in sicurezza dietro a quel potere che quegli occhi velati di viola ora si porterebbero alla figura di colui che le ha distrutto la finestra della camera. Squadra quella figura, fatica a riconoscerlo dal colore del crine ormai andato a farsi benedire, però mentre scende su quel corpo che probabilmente ora sarà pure più scoperto di prima, lentamente pare realizzare almeno vagamente di chi si tratti. Anche se molto dubbiosa le labbra si schiuderebbero in una domanda retorica forse: << Matt? >> Non si è ancora accorta del braccio mancante, concentrata dalla sporcizia generale e dal fatto che dovrà risistemare la camera a nuovo. In ogni caso non pare volersi avvicinare per ora, prima di essere sicura della natura dell'invasore. Kimi nel frattempo ha iniziato a volare nervosamente per la stanza, come se spaventata lei stessa da quell'evento traumatico. [Chakra 48/50 per attivazione innata] Ma di che stiamo parlando? Esattamente non sta capendo molto bene cosa sia successo al signorino terrorista sparito per circa un mesetto dalla circolazione. Tuttavia, le ha anticipato che è sicuramente successo qualcosa visto e considerato che s'è ritrovato con un arto in meno. S'avvicina sempre più nei pressi del Quartiere del Clan Kokketsu, laddove vive la fantasmagorica dottoressa che ormai tutti cura - anche i più psycho. Percorre a passo svelto, nel tentativo di raggiungere quanto prima quel luogo, senza ovviamente aver avvisato Shizuka ma soltanto il diretto interessato con cui si stava scambiando qualche SMS poco convenzionale - come loro solito. Indossa uno yukata dalla stoffa nera, disseminato di petali di ciliegio rosa. La cintura in vita è d'un rosa leggero che ne avvolge i fianchi e la vita. Oltre ad esser pieno di fiori come se volesse portar lei stessa la primavera, è abbastanza traspirante da difenderla dall'eventuale calore che l'astro solare altrimenti emana. E' privata della katana ch'era solita portarsi dietro poiché l'incontro con Fenrir dopo dieci anni non è stato certo rose e fiori. Per difendersi dall'altrui furia, l'arma bianca è andata praticamente distrutta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, sempre agganciata alla cintura di cui sopra, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti e qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica dello yukata, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri, dalla suola spessa in gomma ed un tacco quadrato che la eleva per qualche altro centimetro. Sono piuttosto comodi invero, inoltre la slanciano quindi ha preso due piccioni con una fava. Sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. Tra i capelli rosei, incurante del tempo e della società attuale, splende il suo coprifronte raffigurante il simbolo di Konoha con tutti i relativi segni d’usura e di graffio. Un pendaglio raffigurante il ventaglio del Clan Uchiha è costantemente presente al collo della donna, mai rimosso per ragione alcuna. Una volta raggiunta la porta d'ingresso dell'altrui abitazione, a meno che nessuno abbia pensato a bloccarne l'andazzo, solleverebbe la mandritta soltanto per suonare al campanello... nella speranza che dall'alto nessuno stia facendo irruzione in maniera stravagante. Perché se l'aspetterebbe? [ Chk On ] Ecco, la finestra era chiusa, il bianco si ritroverebbe a carponi su i rimasugli di quel vetro e con il fiato pesante. E` passato un mese e mezzo, ha mangiato male, bevuto poco e perso molto sangue, non e` difficile capire che ogni minimo sforzo possa affaticare in maniera eccessiva quel corpo relativamente esile. Un passo di troppo in una corsa e potrebbe perdere i sensi... Che mezza checca e` diventata! Il giovane impiega diverso tempo per riprendersi, portando poi tutto il peso sulla mano, cosi` da permettere alla gamba sinistra di sollevarsi dal terreno per portarvi la pianta del piede contro, successivamente sarebbe il gluteo ad attivarsi, mentre il busto cercherebbe di tornar il piu` dritto possibile. Un lento e faticoso rialzarsi quello del Senjuu, che andrebbe poi a posare il proprio sguardo ambrato nei confronti di una dottoressa che in questo momento sembra piu` un soldato con un armatura di sangue nero. <Oh... ciao doc!> Un semplice sorriso mentre il capo verrebbe fatto ricadere verso la propria sinistra, lasciando a quei pochi ciuffi non imbrattati e ancora in grado di muoversi di cadere da quel lato. <Ti chiedo... scusa per l'intrusione...> Ogni pausa e` dovuta alla necessita del bianco di riprendere fiato. <Ma non sono intenzionato a farmi vedere da un ospedale...> Troppo pericoloso, come gia` detto. Mat deve prima riuscire a ricostruire in maniera adeguata l'accaduto per poter sapere se qualcuno lo stia cercando e chi, senza scordarci che per la sua testolina gli Anbu ancora non lo hanno preso, quindi vi e` ancora la loro minaccia. A interrompere il silenzio vi e` poi un campanello, il suono rimbomba nella casa e penetra con forza nelle orecchie del ferito, che subito andrebbe a stringere gli occhi e a portare la mano destra a tappare il rispettivo orecchio, come se quel suono gli desse troppo fastidio e peggiori la sua gia` condizione non rosea [Camera di Shizuka -> Bagno -> Ingresso] Ma che cavolo succede? Poco dopo quell'irruzione a dir poco violenta ecco che suona il campanello, attenderebbe qualche istante prima di muoversi la risposta del Senjuu in particolare. I pensieri che si formano nella testolina rossa sono i più disparati, qualcuno probabilmente si è accorto dell'attacco ai danni del'abitazione e sta venendo a controllare? Che siano i vicini, gli anbu o i genitori non ha importanza: Matt non deve essere trovato. << Avresti potuto mandarmi un messaggio invece che sfondarmi la finestra! >> Non un ciao, non una carineria dopo un mese di sparizione, niente di tutto ciò, in compenso con un nervosismo tangibile anche dal sangue, andrebbe a creare una specie di tentacolo nero da quell'aura viola che la circonda, questo verrebbe ridiretto verso il Senjuu che verrebbe avvolto da esso per poi essere sollevato da terra. Difficile che lui si opponga nonostante la faccia della ragazzina sia tutt'altro che bonaria nei suoi confronti, anzi sembra proprio incazzata, con quel classico broncio che mette quando è infastidita da qualcosa. Lei andrebbe quindi a spostarsi, trascinandolo con se e fermandosi poco distante, aprendo la porta del bagno che si trova proprio accanto a quella di camera di lei. Il bianco (?) verrebbe adagiato sul pavimento, il tentacolo mollerebbe le presa senza ferirlo ulteriormente, per quanto un tentacolo possa essere delicato, questo è l'unico gesto dolce che il terrorista si ritrova a ricevere. << Stai qui zitto e buono. Vado a vedere chi è alla porta. >> Detto questo con poca eleganza andrebbe a chiudere la porta del bagno che Mattyse già ha frequentato, per poi andare a rispondere alla porta d'ingresso. Ovviamente l'innata è ancora attiva mentre butta un occhio nello spioncino, riconoscendo la figura della Nara. Gli occhi blu vengono mossi verso il cielo, un'imprecazione probabilmente viene trattenuta mentre la porta viene aperta, accogliendo la Judai con quelle fattezze oscure, alle quali lei dovrebbe essere abituata. << Benvenuta, anche se non so come tu abbia il mio indirizzo non importa. Lo yukata ti dona molto. >> Le farebbe spazio per entrare nella dimora dei sangue nero, prima di chiudere la porta alla di lei spalle. La rosata potrebbe vedere il piccolo ingresso dove si trovano, innanzi a lei un lungo corridoio dal quale poi si diramano le varie stanze, quasi tutte con la porta chiusa, tranne la cucina che si intravede sulla sinistra, prima porta. E' chiaro come il nervosismo sia tutto stampato sul volto della rossa, mentre si allontana nuovamente in corridoio, dando per scontato forse che l'altra la segua: << Gli prenderò degli altri vestiti. Meno male che mio padre non si accorge di nulla mai! >> Non dice chiaramente che sia già successo, però è già successo, anche se alla fine il Senjuu non si era portato via gli abiti altrui l'ultima volta, dato che era rimasto a dormire e le sue vesti al mattino ormai erano asciutte. [Chakra 47/50 per mantenimento innata] L'espressione della Judai è quanto più seria possibile. Solleva un sopracciglio quando Shizuka va ad aprire la porta, notando l'innata attiva e la comparsa del sangue nero a circondarne il corpo. <Che bei ricordi.> Mormora con una nota di ironia nella voce, allungando il collo per adocchiare l'interno della casa. E' chiaramente alla ricerca di qualcuno o di qualcosa. <Me lo sono fatto fornire per ovvie ragioni.> Replica a proposito dell'indirizzo che lei non avrebbe dovuto avere. Si stringe nelle spalle, ma aspetta ovviamente un invito prima d'entrare - a differenza di qualcun altro che ha arbitrariamente deciso di infrangere una finestra piuttosto che entrare come una persona normale dalla porta d'ingresso. Come ha fatto lei. <Presumo tu sappia il motivo che mi ha spinto a venir fin qui. Altrimenti, non mi sarei mai permessa di disturbare.> Le anticipa, facendo forse anche un po' la paraculo, ma così facendo dovrebbe evitare che qualche stalattite di sangue nero le finisca da qualche parte infilata nel corpo. <Dov'è?> Le chiede alzando leggermente il timbro della propria voce. In qualche modo, vorrebbe che anche il diretto interessato riesca a sentire cosa sta dicendo dabbasso e che capisca che sta per essere ucciso una seconda volta. O una terza. Ne abbiamo perso il conto oramai. Sta di fatto che seguirebbe Shizuka all'interno della dimora, facendo in modo che possa aiutarla fin dove possibile, rendendosi utile a differenza di qualcun altro al piano superiore. Dovrà sorbirsi una bella ramanzina. [ Chk On ] La guarda stanco, sollevando poi il braccio destro per portarlo in orizzontale all'altezza delle spalle. <Ma mi vedi... Non so neanche quanto sia sicuro... usare il telefono...> Non e` una scusa quanto piu` la verita`. L'unica persona per cui ha voluto rischiare e` stata Furaya. Successivamente quel tentacolo appare dinanzi la vista ambrata del Senjuu, che non ci prova neanche a opporre resistenza. E` palese come Shizuka sia in grado di stritolarlo e farlo fuori con un semplice schiocco di dita. Ma questa non lo fa, non lo uccide, a contrario lo lega come un salame per poi trascinarlo fino al bagno, ove gli viene intimato di fare silenzio. Mat annuisce con il capo, cercando di rimanere seduto sul fretto pavimento, mentre l'occhio andrebbe a studiare ancora una volta quella stanza. La doccia... Si, avrebbe proprio bisogno di una doccia... Furaya sta arrivando e lui e` in uno stato a dir poco pietoso. Ancora un po' di fatica, oramai sono gli ultimi sforzi, per tornare in piedi, quanto basta per darsi un occhiata allo specchio. I capelli bianchi non han piu` nulla di bianco, quei capelli per cui lui stravede e impazzisce tutte le volte... E` solo una lenta serie di passi che segue a quella visione, passi che terminando nella doccia: Mat si volterebbe per posare la schiena contro la parete, mentre la mano destra andrebbe a tentoni a cercare il rubinetto dell'acqua per poi aprirla di colpo, probabilmente uscira` bollente, ma meglio preparare il corpo per la lava della Nara, no? Una volta che l'acqua prendera` a sbattere contro il corpo lurido del terrorista, questo sivolera` lentamente verso il basso, rimanendo con la schiena sempre appoggiata a quella parete. Quanto e` stancante vivere? In queste situazioni l'idea migliore sembra quella di lasciar andare tutto e dormire... Forse quando si svegliera` avra` ripreso le forze? No, non sa in che condizioni sia la spalla, non sa se il corpo possa reggere quella dormita... in fondo e` cosi che viene descritta la morte, no? Con un forte sonno... Non sa se sia lei o meno, ma non puo` rischiare [Ingresso -> Camera dei genitori -> Bagno] E' indubbio che la piccoletta sia indispettita ma non ce l'ha con la decima, è con il Senjuu che è arrabbiata. Sparire per un mese, senza dire nulla, tornare conciato da buttar via rompendo una finestra e salutando come se niente fosse, senza intavolare delle scuse, un mi dispiace. Questo è totalmente inaccettabile nonostante sia contenta di vederlo vivo è ovvio che non possa semplicemente abbracciarlo e dirgli "mi sei mancato" anche perchè a conti fatti quando hanno stabilito che ora sono amici? Va beh la rosata viene fatta entrare, la porta richiusa alle di lei spalle, non voleva farle intendere che non la volesse lì con quelle parole, semplicemente non è così felice di mettere in pericolo la casa dei suoi genitori, forse dovrebbe davvero andare a vivere con Kan. L'altra chiarisce abbastanza rapidamente il perchè sia arrivata, cosa già intuita dalla Kokketsu ma voleva averne conferma prima di disvelare la posizione del Senjuu. Mentre entrambe si avviano lungo il corridoio che divide la casa quasi a metà, la piccoletta andrebbe a fermarsi a metà di esso, aprendo una porta che dovrebbe dare sulla camera dei suoi prima di rispondere alla rosata. << L'ho portato in bagno, in fondo al corridoio, è conciato da far schifo. Magari digli di farsi una doccia! >> Il tono è nervoso, è indubbio che sia indispettita e Furaya l'ha già sentita in quelle condizioni, quando durante il loro primo incontro con Kan era preoccupata per la storia del demone. << Vi raggiungo lì con i vestiti. >> Detto questo sparirebbe nella camera dei suoi, recuperando intimo, una maglietta bianca e un paio di pantaloni della tuta, stavolta neri. Ovviamente non si aspetta che l'altra la attenda li fuori dalla porta, con un profondo sospiro una volta recuperate le cose uscirebbe dalla stanza, l'innata ormai lasciata cadere, in fondo sono due alleati quelli che ha in casa no? I passi della ragazzina in ogni caso andrebbero a muoversi in direzione del bagno, raggiungendo quindi la porta, che se fosse stata chiusa dalla Judai verrebbe approcciata con una manina. Un paio di colpi prima che quella vocina si senta: << Sono io, entro e vi lascio i vestiti. >> Non aspettebbe eccessivamente una risposta, sgattaiolando nel bagnocon il faccino puntato al pavimento e con gli abiti in mano. [Chakra 46/50 per mantenimento innata] Il di lei passo non accelera, ma resta nei pressi di Shizuka. La segue nelle sue movenze fintantoché non le vien detto che Matt è nel bagno in fondo al corridoio. <Grazie.> Esordisce alla di lei volta, lanciandole un'occhiata di sottecchi mentre s'avvia a passo celere verso la porta del bagno. <Ti ha detto qualcosa?> Le domanda nel frattempo, aprendo la porta senza neanche premurarsi di bussare. E' sparito per un mese, ha ben poco da reclamare. Non potrebbe neanche permettersi d'aprir bocca per obiettare quell'ingresso turbolento. <Matt!> Esclama, andando immediatamente alla ricerca dell'altro, il quale s'è buttato nella doccia lasciandosi scivolare dabbasso lungo la parete. <Ehi.> Cerca d'attirarne l'attenzione, lasciando che le iridi glaciali vadano a guardare e spulciare ogni angolo del di lui corpo. E' facile notare la mancanza dell'arto, la qual cosa le fa stringere lo stomaco per qualche istante, oltre che irrigidire i muscoli facciali. N'era stata avvisata, ma pensava stesse esagerando come suo solito - d'altronde, non è facile fidarsi d'un terrorista che va in giro a far scoppiare le cose per suo tornaconto personale. Cerca d'allungare una mano in direzione della sua fronte, così da carezzarne la testa assieme ai capelli sporchi. Non che si faccia grandi problemi ormai. Ne ha viste di peggio. <Vorrei chiederti come stai, ma mi sembra che tu abbia visto giornate nettamente migliori.> Ammette, stringendosi nelle spalle e condendo quella frase con un altro piccolo cenno d'ironia. Non guasta mai, specialmente se ciò la porta ad evitare di cantargliene quattro. Vederlo così stanco, destabilizzato e spossato le ha fatto perdere tutte le cattiverie e le malelingue che aveva avuto in mente di lanciargli contro. <Sei il suo medico personale a conti fatti... sarei sorpresa del fatto che tu non l'abbia ancora visto del tutto nudo.> Sta insinuando qualcosa...? Sta inserendo un po' troppa ironia all'interno delle sue frasi, tanto da farla sembrare poco più divertente del normale come persona, ma insinuatrice per natura. [ Chk On ] L'acqua che si infrange contro il corpo spossato del Senjuu diviene una sensazione particolarmente rilassante, in grado di cullarlo e render ancora piu` difficile quella decisione presa di non mettersi a dormire, ad aiutarlo nell'impresa vi e` la rosata che entra nel bagno, attirando il suo sguardo e facendo nascere un piccolo sorriso sul suo volto. <Hey...> Inspira lentamente poi dalle narici per poi sbuffare fuori un po' di quell'aria. <Ho visto anche giorni peggiori...> Risponde repentino a quella sua battuta, perche` era una battuta vero? Il capo si chinerebbe verso la sua mano, come un gatto che ricerca quelle carezze. < Ti giuro su Kimi... Per me e` passato solo una notte... > Insiste con quel suo punto di vista, nonostante nessuno gli avesse chiesto niente. Sa che anche lo sporco che ha addosso dice la verita`, ma si tratta di una verita` che lui non conosce. Shizuka li raggiunge dopo, con fare timido, neanche stessero facendo chissa` cosa che lei non abbia gia` fatto con Kan, magari in quella stessa doccia poi. < Non so chi mi abbia fasciato la spalla Shizu...> Un diminutivo? Da quando? Bhe, in effetti nessuno ha deciso che fossero amici, e` stata una decisione unilaterale del bianco, ma sembrava una cosa carina. < Sei l'unica di cui mi fidi abbastanza da farmi curare... > E qui lo sguardo resterebbe fisso su quello ghiaccio della Nara. <Senza offesa, ma cauterizzare le felice non...> Ecco la stanchezza che si siede sul suo petto, per un attimo gli ricorda i cinque cinghiali che si buttavano su di lui, smorzandogli il fiato. <...non e` incluso nella voce curare...> Che fatica anche solo per una semplice frase. La mano destra ora verrebbe allungata verso la rosata, cercando la sua intenzionata ad afferrarla. In effetti non e` mai stato cosi` stanco, neanche in ospedale, quando ha perso l'occhio... Quando e` stata l'ultima volta che Mat e` stato cosi` dolce dal volere anche solo stringere la mano della decima? [Camera dei genitori -> Bagno] Prima che si allontani per andare a sincerarsi delle condizioni del Senjuu la Judai le fa una domanda alla quale la violacea figurina risponde piccata: << Che non sapeva quanto fosse sicuro usare il telefono! >> Questo detto ovviamente ad alta voce, mentre poco dopo borbotterebbe altro, quasi fra sè e sè. << Certo perchè entrare nel clan Kokketsu e sfondare una finestra è sicurissimo invece! >> Sparirebbe in quella camera da letto, recuperando i vestiti sopracitati per poi lentamente e forse un po' meno nervosa andrebbe a ripercorrere i passi di Furaya verso il bagno, ove si infilerebbe senza troppe cerimonie, guardando a terra però per non interrompere qualsiasi cosa sti andando avanti li dentro. Lei personalmente avrebbe forse aiutato Kan a lavarsi, lo avrebbe sgridato in maniera totale mentre si prendeva cura di lui, però questo non avviene con gli altri due. E' la decima che per prima le fa quella battuta, alla quale risponde prontamente, alzando lo sguardo, guance violette che inevitabilmente si presentano agli altri due. << Non l'ho mai dovuto cateterizzare, quindi non vedo perchè avrei dovuto vederlo nudo! >> Risponde imbronciata, appoggiando i vestiti da qualche parte per poi avvicinarsi alla doccia, dove lui praticamente si è afflosciato ora tutto bagnato, leggermente meno sporco. Ora che è nei pressi del Senjuu lo guarda un poco più attentamente, osservandone le varie cicatrici che non ha mai visto completamente, studiando quel corpo in maniera forse un po' troppo maniacale ma solo da un punto di vista medico. E' lui il primo a parlare, spiegando del braccio, rivelandole che non si farebbe curare da nessun altro, confermando quel commento riguardo all'essere diventata il medico personale del bombarolo. Un misto fra uno sbuffo e un sospiro uscirebbe dalle labbra femminili: << Vediamo che cavolo ti hanno fatto. >> continua con quel tono imbronciato mentre senza troppi problemi andrebbe a disfare quella fasciatura approssimativa, dopo essersi sbarazzata malamente e aver gettato a terra il lenzuolo che doveva comprirlo un poco. << Posso chiederti di togliere il resto dei vestiti Furaya? Così mentre io lo controllo tu puoi aiutarmi a lavarlo un pochettino. >> Non specifica quanti indumenti togliere, sarà a discrezione dell'altra, in fondo non è esattamente l'intimo il problema al momento. Mentre le bende spariscono gli occhi blu della Kokketsu rimangono fissi su quel moncherino che ormai sta al posto del braccio sinistro del ragazzo. Chiaramente pare essere stato curato, però è indubbio che chiunque abbia fatto tale operazione non volesse fargli del bene. << Sembra quasi che volessero torturarti e basta...o impedirti di fare sigilli presumo. >> Insomma, non c'è un altro motivo per rimuovere e curare un braccio, avrebbero però potuto lasciarlo morire dissanguato. Le manine si scosterebbero sulla ferita, toccando quel che resta, in maniera decisa ma delicata allo stesso tempo, convenendo che non abbia necessità di cure effettive. Di nuovo lascia che un sospiro venga udito dai presenti, ora che è consapevole del fatto che non sia a rischio vitale almeno fisicamente parlando sembra più tranquilla ma non per questo meno incazzata. << Si può sapere che cazzo hai fatto? Avevamo detto che bisognava fare in fretta per Kimi e tu sparisci per un intero mese! Ci hai mollate qui, senza dire niente e non ti scusi nemmeno! >> Il faccino è immensamente imbronciato al momento, parla pure per l'altra che probabilmente è stata irretita dalla dolcezza dell'altro al momento. Tuttavia, mentre si lamenta apertamente del comportamento altrui le manine impregnate di Chakra si starebbero già muovendo sul corpo del bianco, in particolare sulla zona frontale delle spalle e del pettorale, con un lento massaggio che dovrebbe teoricamente in parte rinvigorire il corpo altrui, procurando un beneficio temporaneo alla stanchezza accumulata da quei giorni, qualcosa di parziale che dovrebbe alleviare un poco la fatica dell'altro e consentirgli di parlare un poco più serenamente. Ovviamente il tutto risulta come un vero e proprio massaggio, anche se di origine terapeutica. << Regola numero due per diventare amici: non si sparisce senza dire niente! >> Già, chi è stato l'ultimo che è sparito senza avvisare? Ryoma, che non è più tornato. Nonostante il faccino sia decisamente imbronciato, la concentrazione è tutta sui trattamenti medici, da quel chakra che dalle mani fuoriesce e cerca di farlo stare meglio. Forse per questo quegli occhi blu iniziano a velarsi di lacrime, che per il momento vengono trattenute a stento. [Chakra 33/50 13 per attivazione massaggio terapeutico] La mano, poggiata sulla sua fronte, continua a carezzarne delicatamente i ciuffi anteriori - per quanto possibile. Lo vede avvicinarsi alla sua mano come un gatto qualsiasi farebbe. <Non ti preoccupare, avremo modo di parlarne a tempo debito. Adesso, datti una pulita.> Tenta di afferrare i lembi degli indumenti che gli son rimasti, aiutandolo a sollevarsi quel tanto che basta per sfilargliene di dosso. Incurante che vengano bagnati anch'essi, avendo già aperto l'acqua che ha iniziato a scrosciar su di lui, anch'essa ne viene a tratti investita mettendosi in mezzo. <Posso usare lo shampoo?> Vocia in direzione di Shizuka, alzando di proposito la voce così da farsi udire anche da lei qualora sia ancora fuori dal bagno o comunque per sovrastare il rumore dell'acqua. Qualora abbia ricevuto una risposta positiva, agguanterebbe la bottiglia precedentemente adocchiata. Ne aprirebbe il tappo con l'ausilio del pollice della mandritta, facendo scivolare un pugno di liquido sul palmo di quella opposta. <Chiudi gli occhi.> Una volta bagnati anche i capelli, vi poggerebbe delicatamente lo shampoo cercando di strofinare quanto più possibile quelle ciocche scure e sporche. Vi si soffermerebbe anche un po' più del dovuto, provando a farglieli tornare setosi e bianchi come un tempo. <...> S'irrigidisce quando sente Matt chiamare la dottoressa con un diminutivo - stessa reazione avuta dalla Nara quando la Kokketsu l'ha definito solo Matt. Oh, che gelosia smisurata... Involontariamente, stringe un po' di più quelle ciocche, come a volergliene tirare una, notando soltanto in seguito quel che sta facendo e allentando la presa. <Mh.> Mugugna infastidita, assottigliando lo sguardo. Arraffa poi il doccino, in modo da portarlo sul di lui capo e far scender l'acqua che toglierà via il sapone. Essendo dotata di due mani a differenza di Mattyse - oltre che di due occhi - potrà sia terminare di fargli lo shampoo che stringergli la mano che chiede di afferrare. <Non ricordo d'averti mai visto in queste condizioni. Deve aver fatto davvero tanto male.> Chiosa alla di lui volta, massaggiando ancor delicatamente la cute. E' naturale che si sia presa a cuore maggiormente i suoi ciuffi bianchi, consapevole di quanto egli ci tenga. <Non avevo nessuna intenzione di cauterizzare la ferita con la lava. Per chi mi hai presa?> Replica con uno schiocco di lingua, soffermandosi solo in seguito su Shizuka. Ne ascolta le parole, pur mantenendo l'attenzione perlopiù rivolta al Senjuu. <Se non erro... esiste la possibilità di eseguire sigilli ad una mano. L'avevo letto da qualche parte tempo fa. Ma forse è soltanto una delle tante leggende sui tessai.> Spiega verso Shizuka, la quale sancisce che gli han tagliato via il braccio per non fargli effettuare dei sigilli. <Tuttavia, ha senso quel che dici. Nel suo repertorio, dovrebbe avere tecniche che non necessitano di sigilli. Giusto? Ti saresti potuto difendere lo stesso, suppongo.> Ne chiede conferma perché ovviamente non ricorda tutte le capacità del bianco, dalla sua innata alle tecniche elementali di base. <La prossima volta che mi fai preoccupare così tanto, giuro che ti rinchiudo in casa.> Con una catena e un guinzaglio possibilmente così da averlo anche alla propria mercé. No, non è ironica. [ Chk On ] Con le attenzioni della rosata rimanere sveglio diviene qualcosa di semplice, come il sorriso non svanisce piu` dopo qualche secondo, ma ben si persiste stampato sul suo viso. Lui rimane li` quindi alla merce` di quel duo, della rossa che leva le bende dalla spalla e della rosata che invece lo spoglia e inizia a lavargli i capelli. Lui cerca di far come dicono entrambe, ascoltando anche il loro dire. Ha gli occhi chiusi quando sente la prima affermazione della rossa, sulle possibili motivazioni per cui l'arto sia stato amputato. <Ho dei ricordi fugaci sulla serata... Una rissa in un locale al quartiere notturno, qualcuno ha usato delle tecniche e la memoria mi dice che il braccio fosse ridotto cosi tanto male che in ospedale abbiano deciso di amputarlo> E ovviamente sarebbe anche accettabile come resoconto di una serata finita tragicamente, no? <Ma il mio primo ricordo completamente lucido e` proprio davanti alle porte dell'ospedale... e a quanto pare pure un mese dopo.> Grazie al massaggio terapeutico della Kokketsu il bianco e` in grado di parlare senza troppe interruzioni, il corpo ricupera una briciola di vigore, utile a non perdere i sensi dopo tre passi consecutivi. La rosata sciacqua i capelli che per lo meno riprendono a ricordare quel colore chiaro originario... ci vorra` un po' per farli tornare come prima. L'occhio viene riaperto e posato nuovamente sulla rosata. <E non avevi nessuna intenzione di ripassare qualche cicatrice, non e` vero?> Con un dito magari... ma cosi`, per gioco. Il sorriso rimane stampato sul suo volto, mentre ascolta il dialogare delle due. Possibilita` di eseguire sigilli ad una mano? Questa e` una cosa interessante... gia` da un po' il bianco pensava a come ottenere una comodita` simile, ma non aveva mai trovato la cosa fattibile... Annuisce poi alla domanda della Nara. <Che richiedono mezzo sigillo o nemmeno... un qualcosa per difendermi l'ho sempre...> Conferma la risposta della rosata, abbassando ora lo sguardo in direzione della propria spalla. E` la prima volta che la vede, anche per lui, eppure sente ancora li` quel braccio, sente le dita sfregar tra di loro... sa bene che si tratti di sensazioni instaurate dai ricordi, pero` e` cosi strano. <E poi... sono uscito senza carte bomba. Non vado a litigare con nessuno se non ho delle carte bomba.> Ecco cosa fa ancora piu` strano. Mat e` un tipo mansueto se non e` in grado di far scoppiare le cose. <Le avevo lasciate a casa, tutte quante...> Non che Furaya potesse contarle, visto che un giorno sono cento e il giorno dopo tremila.
Giocata del 05/08/2022 dalle 10:28 alle 12:59 nella chat "Quartiere dei Clan [Kusa]"
[Bagno -> Cucina (?)] Solo un movimento del capo viene concesso alla Judai, in risposta alla richiesta se poter utilizzare o meno lo shampoo. Nemmeno fosse la prima volta che Mattyse si lava in quella doccia! Ma forsequesto la rosata non lo sa e a giudicare dal grado di gelosia che le scorre nelle vene è meglio così. Però ha modo di osservare anche la dolcezza con cui tratta quel ragazzo malconcio; a prescindere dalle ferite o meno non cambia l'affetto che prova. Qualcosa si permette di dire anche lei, mentre mette quelle mani sul corpo altrui per alleggerire la sua condizione fisica e migliorarla un poco, ma è facile capire di essere in quel momento come un tassello di troppo. << Credo che il fattore protezione al momento sia il minore. Vado a preparare qualcosa da mangiare. >> Si alzerebbe, lasciando più spazio alla decima per agire sul bombarolo, sempre che nessuno la fermi per qualche assurda ragione. In fondo nella testolina rossa le sembra perfino strano che lui abbia scelto di venire a casa sua, sfidando le regole dei Clan, invitando Furaya a raggiungerli. Sarebbe stato meglio forse tornare a casa sua, far chiamare lei e non il contrario. Ma evidentemente la testa del bianco ragiona in modi che alla Kokketsu non tornano per nulla. Sorvola quel discorso fra curare ferite con la lava e cicatrici da ripassare, non lo capisce appieno non conoscendo le capacità dell'altra, considerandola semplicemente una Nara capace di utilizzare il Katon. << Pensavo non uscissi proprio senza carte bomba! Pensa un po'! >> Fa dell'ironia, prima di lasciare la stanza, dirigendosi appunto dalla parte opposta della casa, vicino all'ingresso dove c'è la cucina. Andrebbe ad aprire il frigo alla ricerca magari di qualche avanzo della sera precedente, qualsiasi cosa di commestibile che fosse riuscita a trovare per far riempire la pancia a quello che sembra solo molto debilitato al momento. [Chakra 33/50] Termina di sciacquargli i capelli bianchi da cui scende tutto lo sporco accumulato, assicurandosi che vengano puliti alla bell'e meglio. Dovrà farsene di docce per togliersi di dosso quello schifo subito durante l'ultimo mese. Al momento, l'importante è che si sia dato quanto meno una rinfrescata rigenerante. <Dobbiamo provare a ripercorrere a ritroso la serata. Ricordi in che locale sei andato a bere? Potremmo risalire alle ultime notizie. Se c'è stata una rissa in cui qualcuno è rimasto gravemente ferito> Indicando il braccio altrui mancante con un cenno del mento, chiara allusione a chi possa essere il ferito grave. <dovrebbe esserci anche un articolo che ne parla. E qualcuno dovrebbe aver visto qualcosa.> Perché non s'è messa a fare l'investigatore privato anziché il fabbro? Ha una dote infallibile a ficcanasare in giro che ben pochi posseggono davvero. Sarebbe potuta essere anche una Inuzuka a giudicare dalle attenzioni che elargisce ai cani come Mattyse(?). Okay, questa era un po' cattiva, ma il diretto interessato a volte se le cerca. Come in questo caso, dopo esser sparito per quasi un mese. <Ripassare qualche cicatrice? Ma per chi mi hai presa, io non faccio queste cose.> Questa volta il tono con cui afferma queste semplici parole è molto ironico. Non fa niente per nasconderlo. Forse la dottoressa neanche capirà di cosa stanno parlando mentre son lì a ridacchiare su battute che non farebbero ridere nessuno. Le cicatrici che il ragazzo porta addosso sono tra le più disparate, specialmente quei marchi tatuati e ripassati dopo essergli stati incisi. Sottovoce, si rivolge a Shizuka quando quest'ultima afferma, sorpresa, di non immaginarselo uscire di casa senza carta bomba. Ed è così, infatti. <Ha un'intera stanza tappezzata di carte bomba...> Che se la stia inventando sul momento? <Ho sempre il timore che, d'improvviso, faccia esplodere la casa con noi due dentro svegliandosi nel cuore della notte dopo un incubo, urlando 'kai'.> Si stringe nelle spalle mentre fa per alzarsi così da potersi asciugare le mani su qualche asciugamano nelle vicinanze. Successivamente, gliene porge una - anche perché due non potrebbe afferrarle neanche volendo (badum tss) - per aiutarlo a rimettersi in piedi. <...stavo per chiederti se volessi una mano ad alzarti, scusa.> Si morde il labbro inferiore con gli incisivi, pur di non farsi scappare una piccola risatina divertita. Dai, fa oggettivamente ridere. E poi si tratta di Matt. Il black humor è il loro pane quotidiano. [ Chk On ] Mat cerca di non buttare nel cesso le energie donategli da Shizuka, si limita a rispondere a rimanere vigile, intenzionato a far meno sforzi possibili quanto meno per adesso. Lo sguardo inizialmente seguirebbe Shizuka, che termina quella sorta di controllo per poi allontanarsi, lasciando maggior spazio alla Nara, che dal canto suo cerca come ricreare i fatti dell'ultimo mese. Ha ragione, una rissa in un locale con un ferito grave come nel suo caso avrebbbe dovuto attirare almeno un giornale... <Non ricordo il locale, mi sembra fosse del quartiere notturno...> E lo dice pensieroso, perche` e` l'unico quartiere ove nell'ultimo periodo non fosse intenzionato a farsi notare... Andare ad ubriacarsi cosi` sembra una follia eccessiva pure per lui. <Non sono saltate fuori notizie di un locale incendiato? Di solito quando le cose si mettono male inizio a lanciare palle di fuoco come se fossero integratori> Ed e` vero, e` come la sua tecnica preferita, il chakra di tipo katon e` l'elemento del chakra piu` affine alla distruzione che il bombarolo segue e quella tecnica e` un ottimo compromesso tra potenza di fuoco e consumo. Una piccola risata alla risposta ironica della compagna, riguardante quelle cicatrici, ma non ha come rispondere. Furaya si alza e si asciuga le mani, afferrando poi l'asciugamano da porgere a Mat mentre spiega la sua preoccupazione alla Kokketsu. La mano destra del Senjuu si allungherebbe per afferrare l'asciugamano e poi portarlo contro il proprio viso, iniziando a levare il grosso dell'acqua. <E` successo a Konoha... quindi non e` una paura completamente infondata...> Lo aveva raccontato a Furaya, un incubo che vedeva Kimi e Orochi come protagonisti... e un risveglio traumatico, di lui che non viene scaraventato fuori dalla finestra giusto per miracolo. Passato l'asciugamano sul viso, questo verrebbe passato poi sul collo e le spalle. <Quanto cazzo e` difficile...> Non e` abituato sicuramente a far cose con un braccio solo, e come gia` detto anche cose semplici come camminare diventano complicate. [Cucina] Una stanza piena di carte bomba? La paranoia ha dei limiti!! Comunque ha appena deciso che non andrà mai da loro a dormire, piuttosto nella casetta che condivide parzialmente con Rasetsu ormai. I due cercano di ricostruire l'accaduto, cercare di comprendere dove sia successo e chi sia stato, ma lei lascia la stanza a metà conversazione, per andare a recuperare del cibo. Non ci metterebbe molto ad andare in cucina, anche se la testolina rimugina sull'ironia usata da Furaya riguardo al ripassare le cicatrici. Quei due sono proprio strani. Mentre passeggia per il corridoio la faccia diventa automaticamente viola però. Le è venuta in mente la reazione di Mattyse al tocco della farfalla di sangue e i cricetini nella testa hanno iniziato ad elaborare una teoria imbarazzante riguardo al fatto che al bianco piaccia essere matrattato. Scuote la testa a destra e sinistra per scacciare quel pensiero che sembra assurdo per lei e che sicuramente non riceverà mai risposta. Si infila in cucina, nel frigorifero alla ricerca di qualcosa: << Ma dove cavolo li ha messi! >> Sposta qualche contenitore e dovrebbero comparire davanti a lei degli Onigiri fatti in casa. << Eccoli! >> Tirerebbe fuori quella pietanza oltre ad un secondo contenitore che verrebbe aperto e rovesciato in una padella messa a scaldare sul fuoco. I triangolini di riso verrebbero invece poggiati sul tavolo, che verrebbe apparecchiato alla buona per tre persone. Andrebbe a riempire una caraffa di acqua dal rubinetto ponendola al centro del tavolo che si trova nella stanza, per poi andare a curare quanto si sta riscaldando. L'odore delle fettine di carne di maiale in salsa di soia dovrebbe diffondersi un poco lungo il corridoio, forse arrivando anche alle narici dell'affamato, qualora si fosse vestito e avesse provato a muovere due passi, da solo, o sostenuto, fuori dal bagno. Attenderebbe qualche minuto, il tempo di riscaldare adeguatamente quel cibo prima di eventualmente tornare dai due e sollecitarli nel muoversi verso di lei, anche se conta che il profumo faccia tutto senza bisogno di parole. [Chakra 33/50] Forse è un bene che Shizuka non voglia entrare nei particolari, specialmente sull'ironia poco sana dei due. D'altronde, anche un cieco vedrebbe quanto tossica è la relazione tra un terrorista con delle evidenti necessità d'attenzione e un'ex Hokage sfrattata dalle sue terre e dai suoi stessi abitanti, con un disturbo da stress post traumatico perenne. <Non ci ho fatto molto caso. Non è un quartiere che bazzico spesso e dai notiziari non è uscito fuori niente. Forse i danni causati non sono stati eccessivi.> Mettendo caso che sia ovviamente riuscito ad incendiare qualcosa a sua volta prima di svenire per il troppo alcol o per la perdita di sangue. Insomma, non possono sapere molto così alla cieca. Le loro restano delle mere supposizioni. Fa roteare appena gli occhi verso l'alto quando le fa notare ch'effettivamente sarebbe potuto accadere proprio a Konoha, quindi si preoccupa di sospirare pesantemente. Lo vede però in difficoltà ad asciugarsi. Quasi vorrebbe restare lì a guardarlo senza muovere neanche un muscolo. Il buonsenso le viene comunque in soccorso poiché l'assenza del bianco non è stata direttamente colpa sua. <Dammi.> Stende l'arto destrorso per acciuffare l'asciugamano che le ha rubato da sotto il naso, quando in realtà gli aveva rivolto soltanto il palmo d'una mano per aiutarlo ad alzarsi. Si chinerebbe quel tanto che basta per strofinare egregiamente buona parte delle spalle e del petto, con meticolosa attenzione alle cicatrici - neanche gli facessero ancor male. Un occhio di maggior riguardo sarebbe ovviamente rivolto alla spalla il cui arto è assente, facendo ben attenzione a dove tocca e come. Dopodiché passerebbe a strofinare anche i ciuffi biancastri, in modo che possa quanto meno rimuovere tutta l'acqua in eccesso. <Ce la fai a raggiungere almeno la cucina?> Gli chiede senza troppe pretese, provando però quanto meno a capire se sia capace di rimettersi in piedi dopo il massaggio terapeutico della fanciulla dai capelli rossi. <Arriviamo.> Lancia una voce in direzione di Shizuka, giusto per farle capire che potrebbero sbucare fuori dal bagno nel giro di qualche attimo... o forse qualche minuto o forse mai. Tutto dipende dal terrorista e dalla sua forza fisica momentanea. [ Chk On ] La Kokketsu si da alla macchia, probabilmente in difficolta` vista la situazione, tra battute ironiche e non, spiegazioni dell'arredamento di Mat con le carte bomba e cose varie, non e` certamente biasimabile. Furaya invece recupera l'asciugamano e lo assiste al meglio, asciugando il grosso di quel corpo, prestando particolare attenzione alle cicatrici, pure quelle vecchie e gia` chiuse da un po'. Lo sguardo ambrato la osserva adesso con un po' di vitalita`, mantenendo il sorriso. <Sai che non fanno male vero?> domanda retorico, accennando ad una piccola risata prima che gli venga chiesto se sia in grado di rialzarsi. Le energie ora sembrerebbero esserci, bisogna solo far l'abitudine del braccio assente, cosa che ha gia` dato svariati problemi. Mat andrebbe a posare il palmo della mano destra contro il piano della doccia, porterebbe poi il proprio peso su questo arto mentre la gamba destra ruoterebbe por posare il fianco destro del ginocchio, cosi` da potersi lentamente portare sul ginocchio e posare la pianta del piede sinistro al suolo. Se vi fosse riuscito, l'arto superiore verrebbe sollevato per posare il palmo contro una delle pareti della doccia, vi porterebbe ancora una parte del proprio peso corporeo in modo tale che l'estensione del gluteo non contrastato dal completo peso corporeo del terrorista, che lentamente sta tentando di trovare la posizione eretta. Se vi fosse riuscito, porterebbe entrambi i piedi alla larghezza delle spalle, staccando poi gradualmente la mano destra dalla parete. <...e questa... la abbiamo fatta.> Sguardo rivolto verso il suolo, in cerca di capire per tempo se stia per perdere o meno l'equilibrio. Risollevato il viso nei confronti della rosata, allungherebbe la gamba sinistra per compiere un primo passo, come un bambino che deve imparare a camminare. Se non fosse stato per Shizuka sarebbe gia` finito con la faccia a terra... o tra le tette della Nara. <Va gia` meglio...> Grazie, prima eri un cadavere ambulante. <Penso di riuscirci, ma non ti allontanare...> Risponderebbe alla rosata, allungando nel mentre un secondo passo. [Cucina] L'importante è che non si mettano a fare cosacce in bagno. Mentre loro si sistemano la roba si scalda e quell'urlo di Furaya la raggiunge confermando che sono in avvicinamento. Non si preoccupa troppo, andando a cercare pure altro nella credenza, qualche dolce, qualcosa di salato non sa bene nemmeno lei effettivamente cosa possa piacere al Senjuu. Le sovviene un dubbio però, si affaccerebbe alla porta della cucina per cacciare un urlo indietro: << NON AZZARDARTI A USCIRE CON I VESTITI BAGNATI! MI HAI GIA' DISFATO LA CAMERA! >> Si oggettivamente più che colleghi, ora sembrano amici, o meglio quasi fratellastri che si insultano a vicenda nonostante si prendano cura l'uno dell'altra a loro modo. In due dovrebbero trovare i vestiti del padre di lei che erano stati lasciati accanto al lavandino in bagno, apposta per non andare in giro bagnato a gocciolare per tutta la casa della Kokketsu! Ad ogni buon modo tornerebbe alla ricerca di qualcosa, un'illuminazione momentanea la porterebbe a mettere su un poco di acqua a bollire, così da preparare un thè, unica bevanda che hanno condiviso oltre al sakè, ma sicuramente non gli darà dell'alcool oggi! Resterebbe in attesa anche di quell'ultimo dettaglio prima di sedersi al tavolo, attendendo la coppia, che dovrebbe ormai essere poco distante se non addirittura già approdata in cucina. Forse non mangeranno davvero in tre, ma entrambe le kunoichi resteranno lì a fissare il bianco rifocillarsi per la prima volta in giorni. << Potremmo provare a recuperare una protesi. Conosco un tizio che ne aveva una completamente funzionante. Sarebbe una valida alternativa anche per poter riabbracciare decentemente Kimi. >> Ichirou Hyuga, lui aveva delle protesi, non sa se completamente funzionali per il lavoro di Ninja ma sufficienti per vivere serenamente la propria esistenza. C'è da dire che è un altro bel percorso da affrontare, dovrebbe anche affrontare cure mediche in maniera legale a quel punto, insomma articolato come problema. [Chakra 33/50] Gli rivolge un'occhiataccia di sottecchi quando le fa presente - a ragion veduta - che quelle cicatrici non gli fanno più alcun male. <La spalla, invece?> Giusto per far sottintendere che quelle attenzioni sono perlopiù dovute al braccio mancante e all'incapacità di trattare quel genere di condizione. E poi è stata anche delicata! Dovrebbe esserne contento. Si preoccupa di tenerlo sotto controllo tutto il tempo necessario affinché questi si rimetta in piedi. Mantiene le braccia protese nella malaugurata ipotesi possa perdere l'equilibrio, in modo che possa successivamente arrestarne la caduta qualora avvenga. Per fortuna, sembra riuscire a stare in piedi anche da solo, la qual cosa le permette d'abbassare appena un po' la guardia. <Va bene, sono qua.> Gli resta di fianco ovviamente, evitando opportunamente di muoversi troppo lontano da lui. L'importante è che abbia un appoggio, un bastone per la vecchiaia. Nel frattempo, quanto meno vestito con qualcosa che possa nascondere le nudità inferiori a discapito del poco spiacevole spettacolo del suo busto martoriato in troppi punti, dovrebbero anche riuscire a raggiungere la cucina senza troppi imprevisti. <Se sai come fare, sarebbe grandioso.> Ammette nei confronti di Shizuka una volta riuscita quanto meno ad inquadrarla all'interno della cucina, ammesso e non concesso che Mattyse non sia svenuto durante il tragitto per raggiungerla. Sarebbe non poco divertente, ma la Nara non riderebbe affatto. Sta di fatto che l'aiuterà fin dove possibile, quanto meno non a mangiare perché il braccio buono lo ha ancora. Tende ad evitare di fare la crocerossina poiché lo farebbe sentire peggio, ha già fatto abbastanza e più di quel che avrebbe voluto fare. E' stata anche così carina nei suoi confronti di fronte ad un'altra persona. Quando sarà tempo, cercherà di divincolarsi da quella casa e da quel quartiere prima che sia troppo tardi, così da far ritorno nel quartiere dello spettacolo e, finalmente, a quella casa dalla quale il terrorista manca da un po'. [ Exit ] Rimane quindi in piedi, senza cadere per una volta, e quando la rosata fa la sua domanda lui non puo` che rispondere a modo suo. <Sta bene, tanto che riesco ancora a sentire le dita della mano.> una battuta? O la sindrome dell'arto fantasma? Il bianco non sa quale delle due ipotesi sia, nel dubbio sono buone entrambe. Poi la voce della Kokketsu raggiunge il bagno, nonostante la distanza tra le due stanze. <ERO APPENA RIUSCITO AD ALZARMI PORCA TROIA.> Ecco, ora si che vi e` una sfida. Trova una soluzione, trova una soluzione, trova una soluzione... Trovato! Il bianco farebbe quei pochi passi necessari per avvicinarsi ad una parete asciutta e la utilizzerebbe come appoggio mentre solleverebbe una delle due gambe; la mano andrebbe ad afferrare gli indumenti bagnati per poi sfilarli lentamente, prima da un lato e poi da quello opposto, con calma, senza fretta e cercando di non cadere. Come se fosse semplice. Shizuka aveva lasciato i vestiti del padre vicino al lavandino, il bianco quindi andrebbe a recuperarli per poi ripetere il procedimento in maniera inversa, rimanendo sempre appoggiato contro il muro per poter indossare gli indumenti inferiori. Mat uscirebbe dal bagno stringendo ancora la maglia tra le dita, cercherebbe il foro ove inserir la testa e ve la butterebbe dentro come se fosse un rinoceronte che sta caricando una vittima, la testa cosi` sbucherebbe dal lato corretto, ma l'arto superiore invece farebbe particolare fatica a trovare il corretto passaggio. Lo sguardo del bianco diviene un misto tra il meme e il furioso: occhi spalcanti, narici allargate, le labbra disegnano una curva con gli estremi rivolti verso il basso, accorciando cosi` la distanza tra bocca e naso in una smorfia, il tutto con lo sguardo rivolto verso la manica che non riesce a trovare con la mano. <Ma porco quel Kami ubriaco che cammina zoppo per la ferrovia...> Una serie di imprecazioni che e` meglio non star neanche a dire... Le orecchie pero` nel mentre udiranno la proposta della dottoressa, protesi. Sembrerebbe avere pure qualcuno a cui chiedere. <No grazie.> risponderebbe lesto prima di guardare Furaya in cerca della sua assistenza. <Ho gia` qualche idea sul come fare... e alla peggio preferisco strappare l'arto a qualcuno della mia stazza e farmelo ricucire.> non accettiamo protesi su questo corpo. <magari in tanto che ci sono recupero pure un occhio...> Qualche idea sul soggetto? Non ancora! Mat quindi attenderebbe che la Kokketsu abbia finito di preparare, ringrazierebbe per poi riuscire a mangiare un quantitativo minimo del cibo preparatogli, che lo stomaco gli si sia chiuso e` normale e mangiare troppo lo farebbe solo stare peggio. Tenterebbe di aiutare quanto meno a sistemare i piatti o a lavarli, probabilmente fallendo viste le sue condizioni, e alla prima occasione scapperebbe a casa, insieme alla rosata. [Exit] [Cucina] Chiaramente riceve una rispostaccia dal bagno, cosa che la fa sorridere da sola come una cretina in cucina, ma che decisamente è meglio del mezzo morto Mattyse visto precedentemente. Con tutta la calma del mondo arrivano, si siedono al tavolo vengono fuori commenti e proposte che vengono rifiutate seduta stante. La rosata era più favorevole alla cosa mentre il bianco pre rifiutare qualsiasi cosa meccanica sul proprio corpo. << Beh allora se vuoi diventare uno zombie dillo subito! Sappi che non sono ancora in grado di riattaccarti un braccio altrui e renderlo funzionante al cento per cento! Ti servirà un altro medico! >> Lo rimbecca, il tono è acceso, in fondo però lo sta solo avvisando del fatto di non essere in grado di rimettere insieme il suo braccio completamente in questo momento. << Potresti accontentarti per un poco no? >> Insomma è unoperazione complicata e lei probabilmente si metterà a studiare come risolverla, ma questo significa migliorarsi ancora, come medico a tutto tondo. Insomma a quanto pare nonostante tutto lui si sta lentamente riprendendo, mangia qualcosina senza esagerare e quando prova ad aiutare con il sistemare i piatti verrà anche cazziato malamente. << Non provarci nemmeno! Siete ospiti non puoi sparecchiare! >> Che sia la verità o meno al momento non ha importanza deve mantenersi in forze per recuperare. << Cerca di non andartene troppo in giro. Ho scoperto dove abitano gli Hyuga, ci penso io a recuperare del DNA tu rimettiti in sesto. >> Lo sguardo si sposterebbe su quello azzurro della donna. << Conto su dite per legarlo in casa! >> Insomma raccomandazioni da medico un poco più dirette del solito. Queste le ultime battute prima di lasciarli andare, tornare alla loro dimora e per lei invece cercare di capire come diavolo sistemare la finestra. [Chakra 33/50][//END]