Se ti bramo ti picchio

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con Akainu

09:30 Utente anonimo:
 Alla questione sull'aver baciato una capra la Sabaku non ha mai risposto, ma potremmo cantarcella alla Katy Perry I kissed a capra and I like it! Non importa, non in quel momento almeno. Per qualche motivo ha optato per il Bosco Oscuro, invece del campo di allenamento che li avrebbe visti in sicurezza, come se non fosse esattamente lo stesso discorso fatto con Shiroichi. <Che sai dei Nara?> La domanda gettata ad Akainu lei vicino, quando ormai si ferma riconoscerebbe l'Uchiha persino l'albero, sono già stati in quel posto, con una lancia. Indossa pantaloni neri, comodi a vita bassa del suo equipaggiamento, ove al tascone sinistro porta due tonici mentre al destro il kunai, seppur quello per lei sia arma collaterale, la sua arma reale è la giara Sunodeki forma di clessidra dalla trasparenza ambrata che copre interamente l'area della sua schiena, trattenuta alla vita da una fascia verde che le gira intorno al ventre per poi risalire alla spalla sinistra, nuda e visibile sia frontalmente che posteriormente a causa di una maglia inesistente lungo la schiena, per quanto coperta dalla giara principalmente, e composta da un unico pezzo di tessuto color sabbia, elasticizzato, chiuso da una fascia all'altezza dei lombi ed un'altra al collo, quest'ultima coperta dallo stesso coprifronte di Suna. Trovato il posto si prende il suo tempo, per iniziare a richiamare il chackra, vede Akainu quello sforzo come il non aver fretta. <Non hai speso soldi per armi di legno vero?> Di sottecchi cerca il profilo dell'Uchiha, dal basso della sua statura mentre le dita compongono il sigillo avanti al ventre. Gli occhi si chiudono lentamente ed il respiro diventa un suono, quasi potesse sentire il suo battito, preparandosi conduce poi le due sfere, la bianchiccia alla fronte e quella marrone e pesante all'addome, a vorticare dapprima su sè stesse, l'una in senso orario e l'inferiore in senso antiorario, impiega un po' a comporre quella specifica torsione alla mente per cercare un equilibrio globale del loro movimento, e solo dopo in avvicinamento orario mediante una torsione sempre più fitta a giungere il Chackra Sabaku al centro del petto, con il colore candido di quelle due sfere miscelate nelle note d'oro della sabbia. {Chk ON 30/30 3/4}

09:45 Akainu:
 Il giorno del loro allenamento è giunto, il bosco oscuro viene scelto come luogo per far avvenire ciò, lontano dagli occhi di tutti impedendo a chiunque di osservarli in quell'impresa. Il sole non riesce a penetrare la coltre di foglie degli alberi permettendo all'oscurità di espandersi sempre di più ad ogni occasione eppure questo non da fastidio al genin, anzi, tutto il contrario, amplifica la sua sicurezza. Inarca un sopracciglio alla prima domanda di lei, talmente inattesa ed impensabile da portarlo a crucciare la fronte <Solo che sono uno dei clan più importanti di Konoha. Se non sbaglio uno dei loro ultimi Hokage prima di Kagegakure era un Nara> vaghi riferimenti a Furaya. La conosce di fama ma non possiede la benchè minima idea di come sia fatta realmente ne di quale aspetto essa abbia. Il suo outfit rasenta il minimo indispensabile per non dar nell'occhio con una t-shirt bianca a maniche corte a ricoprire il busto lasciando intravedere un petto ustionato con carne viva esposta insieme alla totalità del collo, pantalone in pelle nera con cinta intorno alla vita ricolma di borchie sulla fibbia e scarponcini neri lucidati a dovere; a ridosso di tutto un cappotto leggero dal nero colore con maniche lunghe ricoprendo l'ennesima ustione, esso discende lungo tutta la figura del mostro fino a metà polpaccio. Il viso, ne vogliamo parlare? Tutta la mascella è ustionata, così come il contorno degli occhi mentre i capelli risultano corti, brizzolati e spettinati, questa volta alla luce del sole, si, non ce l'ha nascosto dal cappuccio bensì il viso è liberamente visibile alla qualunque. Alla cintola del pantalone, sulla sinistra, vi è legato un fodero con al suo interno una Katana nuova di zecca, l'arma prescelta per l'allenamento di oggi. Inspira ed espira smuovendo qualche passo per mettere una piccola distanza dalla ragazza di appena 3 metri così da cominciare nel migliore dei modi <No>. Le ustionate braccia compiono un singolo movimento avvicinandosi al petto, sigillo della capra, le due sfere energetiche di mente e corpo son visualizzate nei rispettivi lochi, fronte e sotto la bocca dello stomaco, verde una e gialla l'altra. Ruotano se stesse mentre Akainu non distoglie lo sguardo dalla Sabaku; ruotano velocemente dando vita ad un movimento dolce e lineare, elegante come l'acqua che percorre il corpo del genin. La prima discende, la seconda ascende, entrambe alla bocca dello stomaco tentando di fondersi al suo interno, intrecciarsi, cercando un contatto per dar vita ad una fusione e provare a creare l'energia bluastra denominata chakra. Potente ed irrequieto, instabile scorre nell'essenza di lui, pieno di domande e di insicurezze ma lo controlla il giusto, quanto basta da smuoverlo nel momento esatto in cui nasce, rinvigorire l'intero corpo. La potenza nel palmo della sua mano. <Facciamo una scommessa? Chi vince l'allenamento cosa ottiene?> manca giusto quel brio per accentuare il divertimento della giornata. [Se Chk On][Katana]

09:58 Utente anonimo:
 Sulla questione del clan Nara scioglie il sigillo, ormai sentendo il chackra confluire ad ogni cellula il respiro si regolarizza preparandosi a profonderlo verso la propria Sunodeki. <Si anche a me dice qualcosa...Potrei aver sfidato un Nara...E dico potrei.> Ha sfidato un Nara, quello ci mancava, che pure non sembra una creatura bellicosa ed invece...Pare voler motivare l'altro ad un allenamento maggiore o chiedere consiglio? Difficile a dirsi, quando l'innata viene attivata completamente la Sunodeki inizia a sgranulare il suo tempo verso l'alto, diversi i chicchi di quella sabbia che superano il foro dal finto sughero alla parte superiore ma quel continuo conteggio al contrario sembra più illusorio che un raccoglimento della sua sabbia. <Deduco dalla Katana che non mi lancerai nulla addosso.> Sentenzia scrutandone l'arma senza però aver commentato quella novità, la lancia era comunque l'arma Laida quindi sembra farle piacere in qualche maniera. Contempla la distanza tra loro, quei tre metri, probabilmente troppo pochi per la Sabaku, uno stile a distanza è quello favorito dal suo clan e sarebbe fuori dalla portata di quella Katana non di legno. <Mi piacciono le scommesse...> Sentenzia tornando a comporre, caso vuole, nuovamente il sigillo della capra CERCANDO di materializzare parte del suo scudo, ora si che la sabbia si addensa e sospinge a coprire interamente la parte anteriore della spalla sinistra, fino all'addome per la larghezza di un metro ma abbastanza laterale da lasciare il volto scoperto e consentirle di guardare Akainu mentre crea quel guscio semi compatto. <Se vinci tu potrai scegliere una cosa qualsiasi dai tuoi giornaletti e la proveremo.>Cerca già di avvantaggiarsi così? Distraendolo? Che fennec subdola sarebbe quella. <Se vinco io potresti seguire Samira una sere di queste e...Spaventarla a morte per me?> Oh, che cosa tenera, bullismo alla coinquilina gratis. Impastato quello scudo seppur non delle dimensioni massime che le sono concesse scioglie le braccia mantenendo attiva la protezione compatta e spessa dieci centimetri che ricopre il busto ed il petto in tutta la metà sinistra del corpo andando leggermente oltre il suo corpo. <Sono pronta giovane Uchiha.> {Chk ON 24/30 Attivazione Inn. 2/4-Attivazione scudo 2/4 -6chk}

10:20 Akainu:
 Le novità non finiscono qui e ciò che viene appreso da parte dell'Uchiha è una sfida contro uno di Konoha. Sogghigna divertito, molto divertito nel vederla sfidare gente completamente a caso <Posso dirti che i Nara dovrebbero essere un clan votato al ninjutsu, sempre che in questi anni non abbiano modificato il loro stile o abbiano qualche arte tenuta segreta. Sarà una sfida dalla distanza> velocemente commenta dandole qualche indicazione ma ovviamente non ha idea delle loro arti ne di come comportarsi realmente contro di loro non avendoli mai visti in azione. L'essere piccoli e abbandonati non aiuta di certo. Resta fermo in quella posizione ad adocchiare l'innata di lei rinascere dalle tenebre della giara. Lievemente più ampliato il sorriso sul volto martoriato dell'ustionato <Non ne sarei così sicura, ho una mira niente male anche con questa> indicando la Katana, consapevole di poter lanciare anch'essa in caso di estrema necessità ma riesce ad attirarne l'attenzione nominando una semplice scommessa. Il divertimento sul viso di lei è tutto, ciò gli basta per divertirsi a propria volta mentre quello scudo viene creato, la sabbia la copre così da rendere più difficile poterla colpire. Perchè non l'anticipa? Semplice, il desiderio di farle male è assente, vuole che abbia tutte le protezioni necessarie prima di iniziare il vero allenamento <Qualsiasi cosa? Allora, non posso perdere> nel dire ciò la mano destra viene portata sull'elsa della Katana, dita si intersecano su di essa, salda è la presa estraendola dal fodero con una lama perfetta e brillante, nuova sotto ogni punto di vista. Smuove il collo schioccando le ossa al suo interno, sospira e respira velocemente mentre la gamba sinistra viene portata leggermente più avanti, la destra appena poco più indietro con il piede sollevato da terra avente solo la punta adagiata su di essa in modo tale da fare da perno. Schiena diritta ma busto leggermente posto in avanti. Braccio destro teso ed allo stesso tempo tenuto sciolto per applicare i principi fondamentali della scherma <Lo farò ma non sarà questo il caso> non può lasciarsi sconfiggere in nessun modo. Il chakra si smuove da dentro il corpo viaggiando per ogni singola parte di esso, concentrandosi maggiormente nell'arto destro superiore dandosi maggior potenza <Arrivo> detto ciò tenterebbe di effettuare uno scatto in avanti per percorrere quei 3 metri e giungere a distanza d'ingaggio dalla sabaku. Forza viene messa nel piede destro spingendo contro il terreno; esso si solleva effettuando un movimento ad arco in avanti dando il via alla corsa con il sinistro che lo segue a ruota effettuando i medesimi movimenti. Si muove al massimo della propria velocità per raggiungerla ed in caso di successo, a distanza d'ingaggio il braccio destro verrebbe alzato verso l'alto ma in maniera diagonale di conseguenza esso si ritroverebbe alla di lei sinistra. Braccio teso, presa salda mentre cercherebbe di abbassarlo tentando di colpire lo scudo di lei e, di conseguenza, anche il corpo partendo dalla di lei spalla sinistra percorrendo in diagonale tutto il busto ed arrivando fino al lato destro della vita. L'obiettivo è quello di spezzare lo scudo, ferire lei e dimostrare la propria potenza. [Chk 19/20][Katana][1/4 movimento + 2/4 attacco + Kendo][Agilità 30][Forza 15][Punteggio di attacco 10 + 37 + 10 = 57]

12:23 Utente anonimo:
 Non aver mai sperimentato lo scudo fuori dal suo Dojo ha degli evidenti svantaggi, per esempio non ne conosce la robustezza, non ne conosce la reistenza ed Akainu sembra invece che distratto ancor più motivato alla vittoria. Non può che ven vederlo muoversi iniziare a peprarsi, ma nulla va come sperato nella sua difesa, il petto si gonfia iniziando ad incanalate aria ma lo scudo si sgretola sotto la lama. Le gambe flettono a CERCARE di scartare all'indietro verso destra in un balzo unico seguito da due passi successivi mentre la mano sinistra accorre all'addome dove la lesione non viene evitata ma quantomeno resa superficiale dal suo spostamento in ultimo. Ad aria compressa e contenuta geme premendosi l'addome ma non ha tempo, allo sgretolarsi delle sue sabbie, di mirare. Se fosse riuscita a prendere quegli ulteriori due metri di distanza dalla posizione di Akainu quando il busto si flette in avanti lo fa arricciando le labbra, un rigonfiarsi del petto scarno che si annichilisce ed un gesto di impeto, come se stesse per sputargli addosso, gettando fuori quel cono d'urto, elemento d'aria primario alla realizzazione dell'elemento Sabaku ed anch'esso spontaneo per la sabbiosa. Avrebbe voluto sbattere lo scudo ma la sua tattica è andata in frantumi assieme alla sua sabbia, ad ora sembra CERCARE di scardinare Akainu forse verso gli alberi alle sue spalle dalla sua posizione TENTANDO di allontanarlo più possibile. Ha peccato dall'inizio a concedersi tanto ravvicinata da subito con il fronte debole ed è la mano sinistra che preme insistentemente la ferita contro il fianco per tamponarne il sanguinamento -PV persi calcolati da Akainu
{Chk ON 24/30 SemiSchivata arretramento MT2 1/4- Inn.Attiva Soffio 3/4 Atk 5 + circostanze ambiente. Atk su Ninjutsu}

13:59 Akainu:
 Quel muro di sabbia viene distrutto con estrema facilità da parte del genin la cui lama si abbatte su di esso senza remore dando tutto se stesso, cercando di imporsi fin da subito, testando la propria forza. Non avrebbe voluto farlo con lei ma questo è un allenamento, la foga del momento lo sta prendendo, questo è chiaro, combattere, dimostrare quanto è in grado di fare anche senza le abilità del clan. Ha speso anni della sua vita ad affinare le tattiche con la lama, ha speso ogni singolo minuto del proprio tempo per arrivare ad essere un minimo competitivo accrescendo la potenza fisica a dispetto di quella magica. Inspira ed espira vedendo come la lama si abbatta sulla ragazza la quale indietreggia per diminuire i danni; nonostante ciò del sangue esce da quel corpicino, sotto gli occhi del deturpato. Due metri indietreggia, due soli metri, troppo pochi per uno come lui che fa della vicinanza un'arma fatta e finita. Ciò non toglie che ella prepara un attacco da scagliargli contro. Sospira, espira buttando tutta quanta l'aria verso l'esterno, libera ogni singolo polmone dentro. Il piede destro viene portato in avanti con il solo tallone a poggiar contro il terreno, gamba lievemente distesa mentre la sinistra è tenuta all'indietro avente la sola punta, questa volta, a contatto con il terreno; la gamba è piegata permettendo ad esso di fare da perno. Schiena diritta, busto all'indietro mentre tenta di effettuare uno scatto all'indietro per allontanarsi di circa 10 metri dalla ragazza ed evitare il suo attacca. Cerca di sfruttare il tallone destro per spingersi all'indietro sfruttando il perno sinistro per restare in equilibrio; le gambe si muovono velocemente, estremamente veloce il moto inscenato dal ragazzo il quale tenta con tutte le proprie forze di non farsi colpire. In caso di riuscita si dovrebbe ritrovare a ben 12 metri da Kore, una distanza molto elevata per lui ma anche per la stessa, dubita che il raggio delle di lei tecniche sia davvero tanto ampio e può prendersi il tempo per pensare ad una strategia <E' tutto qui quello che sai fare?> alzando al voce per farsi sentire <E' bastato un solo attacco per metterti in difficoltà?> nonostante la stia palesemente provocando, la vista del sangue sul di lei corpo è una fitta al cuore, ci sta male per quanto accaduto. [Chk 18/20][Katana][Kendo][1/4 movimento][Agilità 30]

14:10 Utente anonimo:
 Forse avrebbero dovuto prenotarlo il campo mettendosi in sicurezza, forse è comunque ormai tardi, la perdita di chackra e quella di sangue iniziano ad imperlare la fronte della Sabaku arrochendone la respirazione, inizia la prima fase dell'affanno contro un avversario "fisico" per lei il peggiore di fondo. Terminata l'aria oltre le labrba colpito o meno Akainu viene allontanato il tanto che basta a mantenere fuori dalla sua portata. <Chi ti dice che io sia in difficoltà?Mi hanno ridotta peggio>Rispetto a costole fratturate qui con un tonico se la dovrebbe sbrigare ma non è tempo che si prende oltre quella provocazione, la mano sinistra permea sul fianco ed è il braccio destro a fare conduzione della sua sabbia, sparsa e scarmigliata in avanti, verso cui il passo avanza per cinque metri, CERCANDO di avvicinare Akainu quel tanto che basta a sentire la portata dell'ultimo granello di sabbia confuso a terra a lui più prossimo. Il braccio destro si solleva piano, richiama quel movimento come se lo stesse indicando<Che fai saltelli? Prima o poi tocca a me> è lei a provocarne la distanza questa volta, ma lo farebbe dopo essersi trasportata in quella di ingaggio. Prima di liberare il fianco, avanti al ventre il sigillo della capra viene composto rapidamente quando dovrebbe essere a non meno di SETTE metri da Akainu in modo da darsi un margine di difesa ma essere sicura della vicinanza necessaria per CONCENTRARE rapidamente la sabbia intorno al braccio destro di Akainu, quello armato, che cerca di immobilizzare con una pressione che scatta dal basso della sua sabbia agglomerata in una morsa capace di essere mantenuta e di generare abrasione. {Chk ON 13/30 Avanzamento MT5 1/4- Inn.Attiva Gabbia di Sabbia 3/4 punteggio attacco 7 su Ninj}

14:47 Akainu:
 Ode la risposta data per le rime, essa provoca un sorriso sul volto del genin, essere ridotta peggio, non sa immaginare chi possa farle realmente del male ma deve, nonostante tutto, dimostrare la propria forza ancora ed ancora, questo vuol dire anticipare ogni suo singolo movimento ed è per questo che non direbbe molto altro andando a rimettersi nuovamente in posizione con gambe divaricate appena, sinistro arto inferiore leggermente più avanti con il destro appena più indietro, la punta del piede di quest'ultimo va a fare da perno ed il ginocchio è leggermente piegato; schiena diritta, busto inarcato in avanti, pronto per eseguire quella che, per lui, deve essere l'ultima mossa, colei in grado di sancire la fine di uno scontro. Tenterebbe di scattare in avanti coprendo la distanza necessaria per giungere a distanza d'ingaggio con la Sabaku. I movimenti contemporanei fanno si che il genin percorra solo 7 metri o qualcosina di più e, in caso di riuscita dovrebbe ritrovarsi a ridosso della ragazza mentre il braccio destro viene sollevato verso l'alto e portando ad altezza del petto insieme alla Katana; il braccio è piegato all'interno direzionando la lama sulla sinistra cercando di apporre la suddetta sul collo della ragazza schiacciando appena ma senza effettivamente tagliarla o provocare ulteriori uscite di sangue. Solo un modo per bloccare ed anticipare qualunque suo movimento. Verdi iridi vanno alla ricerca di quelle dorate di lei, le scrutano, le osservano con una certa intensità <La morte arriva veloce Kore, fai un'altra mossa e dalla tua gola sgorgherà un fiume di sangue> una minaccia? No, un dato di fatto quello del ragazzo, la posizione, la vicinanza e l'arma rendono la previsione del tutto accurata. Non intende farlo veramente, solo una mera constatazione <Lo scontro finisce qui e vinco io> sorridendo divertito da come si sono messe le cose. Se ella vuole continuare libera di farlo, a sua volta avrebbe sperimentato nuovi modi per vincere il combattimento senza, però, farle nuovamente male ma limitandosi solamente a piccoli colpi il cui culmine è un livido violaceo. [Chk 17/20][Katana][Kendo][1/4 movimento + 2/4 attacco + sboronamento]

15:06 Utente anonimo:
 Akainu è certamente più rapido ad accorciare le distanze di quanto non sia rapida lei a condurre la sabbia, una filara inseguitrice che dalla giara fluida come una frusta insegue il braccio di Akainu mancando poi nell'ultima decisiva ricerca che si vede bloccata da una lama contro la gola. <SKCH!> Un sibilo a denti stretti che risolleva la mano sinistra sul fianco leso senza muovere il volto, troppo prossimo ad un filo di Katana oggettivamente. Limitatamente dabbasso ne cerca gli occhi verdi con una prossimità diversa rispetto all'ultima volta che ne aveva ritrovato le note in quei boschi. <Non lo faresti, lo sai, non minacciarmi.> Un monito secco, sillabato con una cadenza quasi fin troppo lucida nella sua situazione e sin troppo certa che l'altro non le taglierebbe la giugulare di netto come il suo essere infantile e la scarica di adrenalina gli fanno pronunciare. La freddezza di chi sta riprendendo i piedi di Akainu per rimetterli a terra con violenza, sollevando il braccio destro, riprendendo a levitare quella sabbia rimasta infelicemente indietro per ricomporta a sè nelle fattezze di una lunga vipera, sottile quanto inoffensiva occupa meno di un metro cubo arrotolata su sè stessa alle spalle di Akainu prima di cercare con quel capo di sabbia la spalla sinistra dell'altro, come se stesse bussando alla sua persona. <Non ho mai potuto vincere, non mi batto contro lame> Ed è chiaro, un assaggio è quanto avvenuto e che l'altro ha potuto constatare, il ravvicinato è un suo limite. <Nè voluto, non lucidarti il barbagianni con me stupido Uchiha.>Dinoccola smuovendo le dita come un marionettista silenzioso CERCANDO di attorcigliare la sabbia intorno al collo di Akainu in due volutte deboli, eppure ruvide al tatto, non stringenti nè costringenti, abbastanza lente da essere previste ed evitate, è se non lo fossero che la chiusura in pugno della mano rende scattosa e rigida la sua sabbia TENTANDO di tirare Akainu dal collo verso di sè, in basso avanti, proprio dove c'è una katana in mezzo con un'intenzione molto chiara ed allo stesso tempo confusa forse per l'altro, quasi all'improvviso quella lama le fosse divenuta di impiccio.<Non ti conviene fare arrabbiare labbra che potrebbero trovarsi nei pressi delle tue carni più deboli.> Quali non lo dice ma il movimento dei denti si fa esplicativo, uno scatto sonoro e secco prima che cerchi un bacio a stampo, se fosse riuscita a mettere Akainu alla sua altezza {Chk ON 13/30-Inn Creazione Serpe 2/4-Collo Akainu 1/4-Strattonare 1/4}

15:23 Akainu:
 La lama è adagiata sulla di lei gola, una sola mossa per mettere fine al tutto, consapevole che non si possa fare molto altro ed allo stesso tempo consapevole di non dover sottovalutare il proprio avversario nonostante sia la ragazza in questione. Facile capire come le parole pronunciate siano false e vuote, mai avrebbe messo in pratica simili minacce se non strettamente necessario e, soprattutto, in altri contesti ben più drammatici di questi <Lo so ma dirlo mi divertiva> sincero nel proferire la reale motivazione per cui quelle parole sono uscite dalle di lui labbra. Il sorriso permane sul volto del genin, la freddezza di lei non lo tange minimamente; in questo preciso istante si ritrova ad essere estremamente tranquillo e rilassato eppure ella vuole fare un'ultima mossa sfruttando ancora quella sabbia, sfruttando il potere del suo clan per costringerlo a far qualcosa. Il modo migliore per distrarre qualcuno è riempirlo di chiacchiere e lei lo sta facendo <Sei partita già pensando di essere sconfitta?> inarcando il sopracciglio destro, preso alla sprovvista da una simile affermazione, di certo non può immaginare di come l'altra si sia posta per lo scontro, anzi. Dal canto suo il genin ha combattuto per vincere tenendo sempre bene a mente le forze altrui, i punti forti quanto i deboli, specialmente quest'ultimi <Adesso sarei diventato stupido? Di questo me ne ricorderò> non si sente offeso ne altro, sicuramente non si è mai ritrovato a provare simile emozioni. Dopo tanto allenamento in solitaria ha potuto dare una piccolissima prova delle sue abilità, di ciò che è in grado di fare dando il meglio del meglio. E' soddisfatto, eccitato, desideroso di rifarlo contro avversari ancora più potenti sia di Kore che di se stesso, capire gli attuali limiti e superarli come i ninja guerrieri di un tempo. Attimi brevi di distrazione ed il collo viene preso da una serpe di sabbia; occhi sgranati, colto alla sprovvista da quell'attacco alle spalle, scorretto, inatteso, il cui fine è farlo abbassare all'altezza del viso dell'altra ricevendo un bacio a stampo, veloce, forse anche troppo <Davvero? Liberami e proviamo, vediamo cosa succede> palese provocazione mentre tenta di usare tutte le sue forze per avvicinare il viso nuovamente a quello di lei e darle un altro bacio a stampo, il medesimo ricevuto come in uno scambio a testa alta. In tutto ciò il chakra cessa di affluire negli arti superiori, al momento non ne ha più bisogno. [Chk 17/20][Katana]

15:33 Utente anonimo:
 Non si muove il viso, troppo prossima quella lama che poggia alle carni seppur gli occhi colgano dell'altro quel sorriso beffardo e vittorioso. <Non ho semplicemente mai pensato di poter vincere...Ma volevo approfittare per toccare con mano le mie carenze contro il tuo Houjutsu.> Un'altra lama le avrebbe staccato di netto la testa dal collo, ma gli allenamenti tra Sabaku sono sul lungo raggio e nulla di quell'allenamento poteva essere previsto. Non ha gareggiato a perdere, ha gareggiato a curiosare, si è fatta curiosa e ne paga il prezzo della mano sinistra inferta contro il fianco in pressione. <No, stupido lo sei sempre stato, non mi sono invaghita di te per il tuo acume.>Dinoccola in quella provocazione ferma e ferrea arricciando un sorriso che si muove prossimo alle labbra dell'altro ma senza districare la sua serpe, cogliendone un altro bacio sembra che 'allenamento sia più che concluso, distante dalla mente di entrambi. <Mi fai almeno prendere un curativo prima? Mi hai fatto male.> Sussurra ridacchiando quasi con fare superiore a quella improvvisa urgenza dell'Uchiha lasciandolo nell'abbraccio della sua serpe mentre arretra il tanto che basta a sedersi, cercando di condurne a sè come una corda densa di sabbia mentre slaccia la Sunodeki dalla vita assicurandosi che poggi sull'erba fresca delicatamente oltre le spalle. Se fosse riuscita a guadagnare la distanza debita la occuperebbe a distendere le gambe prendendo il tonico curativo dalla tasca, accanto al cellulare, prima di distendersi a sua volta per non sforzare il fianco nella seduta scoprendo la ferita che ora cerca di osservare con attenzione nella più o meno gravità, un'analisi che non si era ancora concessa. <E poi non ho alcuna intenzione di liberarti il guinzaglio ti dona.> Aggiunge mettendo la pastiglia tra le labbra con rapidità e tornando a coprire il taglio con il palmo mentre mastica con disgusto il tonico dalle note amare, conscia che deve tritarlo degnamente prima di inghiottirlo. {Chk ON 12/30-Inn }

Kore usa Tonico Curativo!

15:46 Akainu:
 Mugugna pensando a quanto viene proferito dalla ragazza, non ha tutti i torti dopotutto. Approfittare della situazione per imparare come destreggiarsi contro avversari aventi abilità diverse non è una cattiva idea <E cosa hai imparato?> incuriosito dalla piega che sta prendendo la conversazione, curioso di apprendere cosa l'altra abbia colto in quel breve scambio di colpi. Forse ha esagerato con la lama usando troppa forza ma ella gli ha chiesto di non trattenersi, persino il bastone di legno non gli ha consentito di portare. Serrate le labbra, leggermente sorridenti mentre l'occhio ricade sul fianco il cui sangue esce sporcandone i vestiti. Inspira ed espira provando l'ennesima, nuova sensazione, i sensi di colpa. Prova sensi di colpa per averle fatto tanto male, per averle ferito il corpo in maniera tanto grave <Strano, pensavo fosse per quello> cerca di fare dell'ironia, di sdrammatizzare a sua volta ma gli riesce sempre difficile immaginare di piacergli quello che è viste le evidenti problematiche fisiche. Strofina le labbra tra loro umettandole, rendendole più morbide e meno secche <Forse...è meglio andare in ospedale> il tonico può non bastare a darle il sostegno necessario ed in un breve attimo quella provocazione lanciata prima viene meno lasciando posto ad una certa preoccupazione <Magari la Kokketsu può aiutarti> curare la ferita, rimetterla in sesto come si deve. La lascia allontanare mentre abbassa la lama della katana con ancora la serpe di sabbia intorno al collo a far di lui ciò che desidera. Inspira ed espira cercando di divincolarsi appena; non mette chissà quale forza nell'operazione, vuole solamente tornare libero per potersi avvicinare seppur continui a seguirla con lo sguardo. Le verdi iridi non la perdono di vista neanche per un singolo momento assicurandosi che non soffra e che non faccia movimenti avventati pur di curarsi <Potrebbe donare più a te che a me> non vi è malizia quanto un accenno di divertimento. Attualmente gli risulta difficile pensare ad altro con lei in quelle condizioni, ha esagerato, lo ha fatto davvero quando ha promesso a se stesso di non andare troppo in la. Una cosa l'ha imparata in questo allenamento, deve controllare meglio la forza. [Chk 17/20][Katana]

15:55 Utente anonimo:
 Arriccia le labbra continuando a premersi il fianco, una smorfia, mentre attende che il curativo inizi il suo decorso. <Che il mio scudo è troppo fragile.> Questo l'ha decisamente imparato, se non fosse stato abbattuto avrebbe quantomeno avuto una tattica ma le sue potenzialità sul ravvicinato senza una difesa robusta sono assai più che limitate. <Non voglio andare in ospedale.> Dice sollevando lo sguardo, senza aver replicato a quell'ironia, così che coglie Akainu intento a districarsi la serpe dal collo rimestolando quella sabbia ad un ritiro mesto e leggiadro verso la Sunodeki, se non deve mantenere il controllo del Chakra si rimetterà più in fretta ed abbandonarlo con la chiusura del foro della sua clessidra sembra la soluzione più rapida. <Voglio stare qua con te a fare la malata.> Non è così profondo quel taglio ad un giudizio esterno e sta prendendo in fretta un curativo che dovrebbe agevolare l'emorragia e la guarigione. <Vedi di giocartela bene la tua scommessa Akainu, ne hai vinta una sola e vedo troppe idee strane in quella testolina bacata> Soffia assottigliando lo sguardo, mentre il respiro si regolarizza e la schiena nuda adagia contro l'erba, continuando a sbirciare nella direzione dell'Uchiha dal basso della posizione assunta per rilassare i muscoli più rapidamente ad agevolare il processo di guarigione. <Posso portare da te il disegno che mi ha regalato Shizuka? Non voglio che Samira lo veda.> Mugola allungando la mano destra verso lo spazio vuoto al suo fianco, un paio di colpi leggeri del palmo, un reclamare silenzioso quello della fennec inizialmente. <Se ti avvicini ti dico un segreto.> Come i bambini, puerile, infantile sotto quegli aspetti basici che ora la vedono, per sua stessa insistenza, distesa a leccarsi le ferite. Chi è causa del suo mal pianga sè stesso eppure sembra aver preventivato di non uscirne illesa da quando si è imposta sul bastone.

16:10 Akainu:
 Ha appurato di come lo scudo non sia riuscito a resistere al colpo inferto <Devi aumentare la potenza della tua arte se vuoi renderla meno fragile oppure non so, usare qualche accortezza per renderla più forte> non sa di cosa sta parlando nell'effettivo in quanto completamente negato nell'uso delle arti magiche. In primis non sa usarle, non ha neanche delle tecniche per difendersi come si deve da degli attacchi potenti, figuriamoci se può aiutare qualcuno come lei a migliorare in qualcosa che nemmeno lui è in grado di eseguire. Gli occhi girano alla volta del cielo, la solita lamentela di una bambina che non vuole mettere piede in luoghi come ospedali. Sbuffa sonoramente, scuote il capo contrariato mentre la sabbia intorno al collo viene, esso è libero di potersi muovere ed il corpo torna diritto mentre la katana viene rinfoderata <Viziata> unico quel commento, si tratta di vizi, niente di più ma sono vizi in grado di divertirlo, di portarlo a sorridere ma la mente è rivolta alla ferita. Spera che il tonico preso pochi attimi prima cominci a fare effetto altrimenti, volente o nolente l'avrebbe trasportata di peso da Shizuka per farla curare <Beh, magari sarai tu a chiedermi di rifarlo la prossima volta, magari le idee nella mia testa bacata ti piacciono> ancora non sa fino a che punto la perversione altrui possa arrivare, così come non è consapevole della propria. Potrebbe trovarsi in due estremi o perfettamente nel mezzo ma ehi, questo è il bello di crescere insieme sotto un certo aspetto, imparare l'uno dall'altro non provando alcun tipo di vergogna o imbarazzo per le proprie mancanze. In un breve momento la mente si riporta all'incontro con Shizuka ed a quel disegno, ricorda come il proprio aiuto viene richiesto <Dunque te l'ha dato, ti piace? Mi ha chiesto per disegnarti, le ho suggerito io come metterti> mancina innalzata alla volta della tempie per grattarla, imbarazzato, arrossato per la confessione <Uhm si, dove...si dove vorresti appenderlo?> è casa sua ma il dipinto appartiene alla ragazza, dev'essere lei a scegliere il luogo più adatto. S'incammina breve arrivando al di lei fianco, scioglie il nodo alla cintola della katana lasciandola cadere a terra prima di sdraiarsi vicino a Kore, pochi centimetri li separano. Il viso è rivolto al cielo, la freschezza del prato inebria il corpo <Quale segreto?> iridi si smuovono ricercando il visetto altrui, ansioso di apprendere ciò.

16:25 Utente anonimo:
 <Molto acuto, Akainu, non ci avevo proprio pensato.> A rafforzare la tempra della sua sabbia? No ma quando mai figurati Akainu. Le labbra mantengono quella distensione lieve, più un ghigno che un sorriso, immobile sull'erba non ha niente da fare se non fissarlo fin quasi a volerne provocare il disagio, provocandolo con poche parole che gli ritornano contro, -viziata-, uno sbuffo leggero che scuote appena il capo biondo sollevando gli occhi alla sua zona visibile di quelle fronde fitte.<Sì, quando siamo andate a mangiare al Tako--Yattà>Mormora inizialmente sul disegno riportando le pupille alla ricerca costante delle movenze altrui. <Mi ha detto che le hai dato una mano...E che ci facciamo i dispetti.> Ammette distendendo quello strano ghigno per poco tempo ma con rilassata e probabilmente sofferente lentezza. Il sapore amaro del tonico tra le labbra viene lappato un'ultima volta consapevole dell'effetto benefico di quell'amertume, un sopportabile dolore che si fa dimentico mentre lo sguardo segue l'avvicinarsi di Akainu, il respiro per qualche istante si affanna, dilata le narici più del necessario gonfiando i polmoni. Uno slancio di sforzo, quello che le serve per rotolare appena sul fianco destro, non leso, piegando il braccio in quella vicinanza per poggiarvi all'incavo parte del profilo destro, la gamba sinistra si arriccia appena puntando il ginocchio contro l'altro di reazione alla distensione del fianco sinistro. -Quale segreto- Il risultato di una richiesta poco meditata è che l'altro si attenda davvero una risposta, le risposte sono fatte di parole ed ora il pentimento si assorbe nelle iridi che oblungano verso l'interno come se stessero divorando lentamente le pupille nel suo stato tensionale. Non sembra aver meditato realmente al fatto che Akainu avrebbe voluto conoscere il suo segreto, qualcosa che trovate le note verdi dell'altro sembra cercare benessere nel buio, qualche momento in cui le palpebre calano ad ottenebrare la vista i secondi che paiono necessari a raffazzonare pensieri che confusi sono stati vomitati fuori dalle labbra con troppa leggerezza. <Niente, sarà l'effetto del dissanguamento.> Una conclusione chiusa, scevra di quell'intenzione che era rabboccata tanto facilmente finchè non le è stata chiesta esplicitamente. Riapre le tende del suo senso principale sul viso ustionato dell'altro, ai bordi tattili dove la cute sana incontra il tessuto cicatriziale, smuovendo il viso ad avvicinarvisi come sedotta lo sguardo cerca il nascondiglio della guancia dell'altro, l'osservatore cui non piacque essere osservato, il mercante senza oggetto che cerca quella bordatura di consistenza al tatto delle labbra. <Mi confondi. Mi fai sentire felice> Un concetto così richiuso forse alle memorie del fratello sporcate dal suo allontanamento che sembra troppo prezioso per lei da maneggiare, un qualcosa di cui non è meritevole e che sembra troppo fragile per essere toccato davvero.

16:45 Akainu:
 Capisce lo sfottò di lei, in effetti ha detto qualcosa di talmente scontato da essere stupido. Il risultato dell'ignoranza nell'uso delle arti magiche <Meno male che ci sono io con te, saresti persa senza i miei preziosi consigli> fare dell'ironia è l'unico modo per evitare figure del cavolo <Invece io devo controllare meglio i miei attacchi> ammette <Potevo realmente farti male, non ho controllato la forza, convinto di potercela fare ma ho esagerato> si confessa con la vittima dei propri attimi <Ma ho constatato come i miei allenamenti hanno dato i loro frutti, nonostante ciò sono ancora lontano dall'essere considerato abbastanza forte dal clan> ne ha di strada da fare se vuole imprimersi nella loro memoria, deve diventare estremamente più forte se desidera essere accettato anche senza lo sharingan o il katon nel corpo. Il discorso cambia vertendo su Shizuka e sull'incontro con essa, del giorno in cui ha ricevuto in dono il dipinto <Cos'è il tako-yattà?> un minimo di ignoranza è presente in lui anche in quell'ambito. Kore ha l'arduo compito di istruirlo alla vita normale, informarlo su ciò che si trova a Kagegakure oltre ai vari combini e ad Ichiraku il cui ramen è la risposta ad ogni problema esistente quando si sta male <Quali dispetti? Non è mai uscita simile parola dalle mie labbra> borbottando frasi senza senso, per lo più di dissenso <Le ho solo detto di non abbandonarti> borbottando ancora, entrando più nel dettaglio di quell'incontro, di come il genin si preoccupi attivamente dell'altra anche se distanti. La mente è sempre rivolta ad ella, minuto dopo minuto, anche quando sembra di allontanarsi, con le mente è con lei. Si sdraia al di lei fianco gustandosi il riposo, l'erba e la compagnia; brevi attimi prima di ritrovarsela quasi addosso ad una vicinanza infima con il visino incastonato vicino la guancia, il contatto con il corpo di lei è totale ed il segreto? Non gli interessa saperlo, non prova più la minima curiosità verso di esso tanto che, alla rivelazione del nulla, non fa una piega salvo sorridere, un sorriso addolcito dall'altrui semplicità. Più grande di lei ma con comportamenti estremamente più infantili, desiderosi di quell'affetto che è stato negato ad entrambi in gioventù, una sorta di rivalsa nei confronti del mondo. Allontana appena il viso per incrociarne lo sguardo, guardarla, vederla, ammirarne la bellezza che, per quanto soggettiva, ai di lui occhi non può esservi nulla di meglio. Le labbra ricercano quelle di lei, ricercano un bacio non a stampo ma sentito, trasportato, più passionale con la lingua a voler giocare con l'altra. Le palpebre son totalmente calate mentre la destrorsa viene adagiata sul visetto carezzandone la superficie con le dita.

16:59 Utente anonimo:
 Per qualche momento quando l'altro nomina il clan storta gli occhi verso l'alto come se non volesse aggiungere nuovamente quell'argomento al fastidio contro il fianco, dove l'emorragia è intanto fermata lasciando l'alone di quel che è stato sui vestiti imbrattati e sotto il palmo. <é il posto dei Takoyaki che c'è vicino da te, dove li ho ppresi l'altra sera.> Mugola in risposta all'altro come se ritenesse troppo ignorante il non sapere cos'è il Tako-yattà la sua versione paradisiaca del Mc Donald probabilmente. <Si riferiva al nostro scambio di messaggi, ed alla tua suoneria personalizzata temo...Non a te> Replica in merito ai dispetti soffiando quelle parole con la fatica che ora inizia a risentirsi del consumo di chackra tanto quanto delle energie che l'accelerata guarigione continua a risucchiare al corpo secco. Riluttante il volto concede all'altro lo spazio necessario alla ricercata osservazione, destinato a ricevere nuovamente l'inopportuno senso di inadeguatezza dell'essere osservati, motivo per cui le pupille ridotte ad un granello sembrano fisse sulle labbra di Akainu e non dirette alla parte superiore del suo naso. Promettere segreti che non si vanno poi a formulare è una lama a doppio taglio che fortunatamente la ferisce più in profondità della Katana di Akainu ma più brevemente trovandosi ad accogliere le fissate labbra con le proprie mentre rilassa le palpebre a privarsi della vista. Il sapore amaro del tonico si fa aroma addolcito della consistenza della lingua altrui, smuovendone un ansimo mancante del respiro prima che la mano sinistra, unica libera e mobile, si sollevi portando con sè il deposto rappeso del sangue, lasciando il taglio alla frescura di una sera che si avvicina, verso il dorso della mano di Akainu, ove il sangue si poggia non abbastanza secco da non lasciare traccia ma nemmeno ormai così fluido da risultare imbrattante, ammesso che lei abbia riflettuto sull'evenienza di sporcarlo mentre si trattiene la mano altrui contro il viso senza mostrare alcuna fretta di mettere fine a quella coccola. Oh, è ferita se la merita, in qualche anfratto mentale vi sarà certamente quella considerazione. <Appunto.> Un soffio strappato ai polmoni con dolore, una considerazione a quanto detto, quando quel bacio ha il suo distacco naturale e gli occhi si riaprono stavolta più fieramente e coraggiosamente in cerca delle note verdi di quelli dell'Uchiha. <I malati hanno diritto ad avere la cena a letto anche all'ospedale di ricovero Akainu Uchiha?>Dinoccola prima che quel bosco diventi un posto troppo pericoloso, per loro o per chi si troverebbe spiacevolmente ad interrompere una guarigione in fase di stabilizzazione

17:13 Akainu:
 L'ignoranza diviene più palese quando il posto si trova vicino alla di lui abitazione. Increscioso non sapere nemmeno dei locali nelle proprie zone, specialmente quelli di cui ella va matta <Ah, c'è un posto che vende Takoyaki da quelle parti?> te pareva che non dovesse fare una domanda tanto stupida ed insensata <Non lo sapevo> uscire poco di casa porta a questo, non sapere delle cose basilari. Ancora non lo sa ma dalle parti di casa ha ben altro, molti locali a breve distanza di cui non è neanche a conoscenza e questo è tutto dire. Il rossore si forma sul viso del genin, si è completamente dimenticato della suoneria assegnatagli, il verso di una capra e sapere che qualcun altro possa sentirla e ricondurla a lui scatena nel viso un imbarazzo senza precedenti. Come se non fosse abbastanza, solo adesso fa a caso al vero problema, il più grande dei mali esposto <Lei ha letto i nostri messaggi? Anche i messaggi, si..insomma, di un certo tipo?> la vergogna nell'aver parlato liberamente senza saper di poter essere letto lo sta distruggendo da dentro. Con quali occhi adesso può guardare la rossa? Come può mettere al bando la consapevolezza che un'altra è entrata nella sua intimità con Kore? Il cervello pensare, pensa troppo dando sfogo a troppi elementi insignificanti su cui non serve neanche soffermarsi troppo. Da ragazzo solo in piena solitudine si sta ritrovando ad essere uno pregno di preoccupazioni giovanili. Deglutisce inghiottendo grumi interi di saliva, libera ogni parte della gola prima di distrarsi da solo ricercando le labbra di lei, assaporando il gusto di quella vicinanza, giocando con la lingua dell'altra. Non bada troppo ai rivoli di sangue, si lascia toccare, forse anche sporcare dalla mano ma se la rende felice, non può desiderare niente di più, anzi. Il bacio prosegue fino alla sua naturale conclusione, il contorno del deturpamento è arrossato, il respiro affannato, il naso sfiora appena quello di Kore non volendo mettere distanza, volendo restare li, quasi appiccicati <Tu hai diritto a tutto ciò che chiedi, Kore Sabaku. Se non vogliono, troveremo il modo di fartela avere> che in essa vi sia un doppio senso non lo sa ma è chiara la malizia immessa nel tono di voce quanto nello sguardo mentre le dita continuano ad accarezzarla dolcemente senza sosta alcuna.

17:26 Utente anonimo:
 Alla domanda di Akainu sui Takoyaki sbuffa leggermente. <Ma sì, ti sto dicendo che c'è il Tako-yattà! La salsa all'ostrica non è stata la più buona della tua vita? Come fai a non conoscerlo?!> Si inacidisce, seppur il gioco, con lo stesso tono del capriccio di una bambina, tipo ma dove vivi bro? Il Tako-Yattà capisci? Pure il gioco di parole sull'insegna avrebbe dovuto prenderti come un pugno nello stomaco. Il sospiro è sonoro, sentito ma esagerato, teatrale prima che la lingua sia schioccata sonoramente sul palato. <Ma ti pare?!No...> Sembra sconvolta appena, sgranando gli occhi, che l'altro possa realmente pensare ad una diffusione di certi selfie e certe parole che scrive, impudico per messaggi tanto quanto stia diventando viola per un verso di capra. FalZo. <L'ho tenuta aggiornata, mi ha suggerito lei di andare a dormire da un altro Uchiha se ci mettevi troppo a rispondere...O almeno, mi ha suggerito lei di dirlo.> Non una lettura quindi, pure peggio, un vero e proprio complotto di sorellanza confessato con una naturalezza becera quanto palese senza che la mano sinistra si sia ritratta dal dorso di quella dell'altro ma solo ora cercando di insinuar le dita tra le sue con una pressione più leggera in quella vicinanza. Che la ferita si stia rimarginando in fretta di reazione al tonico è conferma della respirazione, affannata, accaldata ma più serena e scevra da dolori se non strascicanti risultati. <Manderemo al dirigente tutte le nostre lamentele allora.> Dinoccola ridacchiando appena, compresa quella malizia ne impasta con l'imbarazzo di una risposta non reale ma quasi impregnata di quella stessa concezione. <Diritto a tutto ciò che chiedo.> Sembra pensare secondariamente prima che qualcosa le si blocchi in gola, un gorgheggio come se si fosse annaspata la saliva tra le sue fauci. <Lo terrò a mente.> Una minaccia(?). La determinazione ora è quella di mantenere viva l'attenzione dello sguardo sugli occhi verdi del ragazzo, quasi minacciosamente come se un tarlo iniziasse nuovamente a muovere quegli ingranaggi. <Ammettilo, stai pensando alla tua scommessa, non ci hai capito più niente e mi hai piantato una lama nel fianco. Stupido Uchiha sessuoso.>Borbotta come una caffettiera, appena sussurrando quelle sue "lamentele" che per tali non suonano seppur si inizi a fare atavica la timorosa curiosità di dove quella scommessa per l'altro vada ad approdare di fondo, ora che la ferita inizia a diventare un pensiero marginale le sue ossessioni si fanno nuove e tutte incentrate nell'immediato futuro da malata a casa d'altri. {exit}

17:39 Akainu:
 <E io ti sto dicendo che non l'ho mai visto prima d'ora ne sentito> asociale fino al midollo, non vi è conoscenza che non sia casa sua <Mai assaggiata la salsa all'ostrica, però ho mangiato dei piatti con l'olio di fegato di platessa, sono ottimi> gusti molto particolari quelli del genin, estremamente strani anche per una persona complessata come lui. Bravo a cucinare ma per niente incline al buon gusto in fatto di cibo. Per fortuna giunge la conferma che la Kokketsu non ha letto nulla di quei messaggi, anzi, solo piccoli suggerimenti su come rispondere e cosa dire al ragazzo ed è li che il segreto viene fuori. Il sopracciglio destro viene inevitabilmente innalzato <E' colpa sua quindi> brevi attimi di silenzio <La sto già odiando, la prossima volta le raso quella testolina rossa che si ritrova> borbottando ancora minacce alla Kokketsu. Non può permettere che qualcuno interferisca o che lo porti ad essere geloso della sua Sabaku. Il solo pensiero di vederla con qualcun altro fa male e nonostante ciò potrebbe addirittura arrivare a capirla se volesse qualcuno di migliore, con un aspetto decisamente più appagante ed una vita non costernata di continui traumi. Carezza ancora quel visetto mantenendo la distanza sempre più corta per quanto possibile <Ho già pronto il foglio di reclamo a casa, devi solo firmarlo> come possono non portarle il cibo a letto? Una lamentela assicurata e di sfuggita denota un leggero imbarazzo in lei seppur non ne comprenda il motivo. Annuisce, l'ha promesso, tutto ciò che chiede e desidera gliel'avrebbe dato, è malata dopotutto, merita di essere coccolata sotto ogni aspetto possibile ed immaginabile. Non si sente minacciato ma dovrebbe, decisamente dovrebbe provare una certa paura per quello che il futuro, dunque lei, ha deciso per lui. Il sussurro giunge come un fulmine a ciel sereno, occhi totalmente spalancati, viso completamente arrossato, cuore in preda a battiti sempre più elevati, tutto per via di una pudicizia presente solo quando sono insieme od in luoghi pubblici <Non posso negare che sia stato uno sprono niente male> fare tutto quello che desidera secondo la sua sola immaginazione, uno sprono decisamente efficace per convincerlo a fare sul serio. Per ora si limitano a stare li distesi su quel manto d'erba in attesa che il tonico faccia effetto prima di tornare a casa o, chissà, qualunque altra cosa li attenda. [END]

Allenamento tra i due con coccole finali