missione d - pulizie

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Missione di Livello D

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21:03 Kashirama:
  [pressi mensa dei poveri] Il giorno della missione è finalmente giunto e perciò il konohano imbocca nuovamente la strada in direzione dell’edificio della mensa dei poveri dove pochi giorni prima aveva incrociato per puro caso la ragazza di Suna e con la quale si era messo d’accordo per ritrovarsi e raggiungere il luogo della missione assieme. Camminando dunque a fianco della Sabaku, il giovane osserva l’ambiente a loro circostante posando di tanto in tanto gli occhi sulle figure delle altre persone che affollano le strade del centro di Kagegakure facendola apparire come una città piena di vita. Per la serata lo shinobi ha optato per un abbigliamento piuttosto leggero andando a calzare un paio di semplicissime scarpe basse di tela nera, parzialmente coperti dal lungo pantalone a gamba larga color verde oliva che avvolge le gambe del giovane: sulla coscia destra, fermato da alcune bende, è legato il porta kunai con all’interno due delle armi citate, mentre il portaoggetti contenente telefono e coprifronte è assicurato alla vita del ragazzo. Il di lui busto a sua volta è rivestito da una semplice canotta nera, mentre le braccia muscolose sono nascoste da un haori estivo a mezze maniche color della neve; i capelli lunghi sono fermati svogliatamente in una coda bassa che non riesce a tenere indietro i ciuffi anteriori ribelli ricadenti sul viso abbronzato e cosparso di lentiggini del proprietario mentre gli occhiali da vista sono situati con precarietà sul di lui naso. Procedendo a passo cadenzato al fianco di Kore, Kashirama ruota di qualche grado il viso per indirizzarlo verso la compagna alla quale < Comunque… > esordisce ridacchiando per poi concludere celermente < sono un Senjuu > ecco, finalmente il mistero del clan del giovane è stato risolto: i due giorni letteralmente trascorsi dal loro procedente incontro a quanto pare non erano bastati alla Sabaku per indovinare da quale clan provenisse il coetaneo , lasciando quest’ultimo in un qual modo sconcertato o forse più stranito dalla apparente poca conoscenza della sunese riguardo alla storia dei clan degli altri villaggi. < Eccoci arrivati… > annuncia dopo un poco fermandosi innanzi all’ingresso dell’edificio < forse il terzo membro del team è già dentro… direi di entrare e andare a controllare > pronunciate queste parole il konohano andrebbe dunque a superare la soglia d’ingresso dirigendosi all’interno del luogo indicatogli e procedendo di qualche passo raggiungerebbe così l’enorme ambiente bianco illuminato dalle forti luci al neon altrettanto chiare. Gli occhi ambrati andrebbero a posarsi sulla serie di tavolate disposte parallelamente che occupano lo spazio centrale della sala, mentre verso il fondo quella che la zona di ritiro dei pasti è caratterizzata da numerosi vassoi impilati gli uni sugli altri. < Dovrebbe esserci ancora qualcuno a cui presentarsi > mormora dubbioso avanzando di qualche metro e allontanandosi così di poco dalla coetanea.

21:08 Utente anonimo:
 Pantaloni neri, comodi a vita bassa del suo equipaggiamento, ove al tascone sinistro porta due tonici e il cellulare da poco messo in modalità aereo per la missione. Al tascone destro il kunai, seppur quello per lei sia arma collaterale, la sua arma reale è la giara Sunodeka forma di clessidra dalla trasparenza ambrata che copre interamente l'area della sua schiena, trattenuta alla vita da una fascia verde che le gira intorno al ventre per poi risalire alla spalla sinistra, nuda e visibile di una maglia che semplice sembra l'unico vezzo della sua figura, difatti posteriormente il tessuto è inesistente, per quanto coperto dalla giara, e la maglia è composta da un unico pezzo di tessuto color sabbia, elasticizzato, chiuso da una fascia all'altezza dei lombi ed un'altra al collo, coperta dallo stesso coprifronte di Suna.
I capelli platino che sembrano pallidamente bianchi sono corti e scarmigliati intorno al viso pallido dai tratti vulpidi, come gli occhi le cui palpebre sono internamente contornate di nero. Una figura che di per sè appare bassina, emaciata, magrolina e non femminile, senza trucco o orpelli a contraddistinguerne l'aspetto. Assieme a Kashirama torna nei pressi della mensa dei poveri ancora una volta, procedendo senza troppa fretta. <Senjuu...Ho già sentito questo nome ma no, non credo ci sarei mai arrivata> A parte della fondazione di Konoha ed i kage storici non sa effettivamente nulla di quel clan, lo concede come ovvio della sua ignoranza prima che le labbra si schiudano in un sospiro gettando lo sguardo di miele verso la mensa. <O forse il terzo membro ha marinato la missione...C'è un'ammenda?> Chiede, come se ci stesse pensando annuendo tuttavia all'entrare per controllare, il personale ha ormai impilato tutto ed a lei non toccherà che guardare il putiferio lasciato. <Io faccio la sala, le cucine a vista no...Specchi troppo grandi, poi li romperei, porta iella, saebbe un guaio.> La voce così àtona quando parla non consente di dire con precisione laddove scherzi o sia seria {1xKunai,1xTonico CKH, 1xTonico cura}

21:28 Kashirama:
  [mensa dei poveri] La domanda che gli è posta dalla compagna di missione fa ridacchiare il moro che brevemente risponde con un’alzata di spalle < Non ne ho idea… se fosse così allora abbiamo un po’ di roba da sistemare >. Il silenzio che regna all’interno dell’ampia sala porta il konohano a corrugare la fronte che, ruotando di qualche grado il capo e posando gli occhi sulla Sabaku, si rivolge a quest’ultima pacatamente < puoi guardare da quella parte se trovi qualcuno? > la domanda viene accompagnata da un semplice cenno della mano destra, le cui dita si chiudono e il cui pollice si solleva per poi essere indirizzato verso la zona laterale sinistra, dove si trova socchiusa una porta metallica all’apparenza parecchio pesante, forse lo sgabuzzino? Dopo aver concluso di parlare e senza ulteriore indugio, il Senjuu imbocca la direzione opposta a quella segnalata a Kore < C’è qualcuno? > il tono di voce viene aumentato abbastanza da causare il rimbombo tra le alte pareti della sala e dopo qualche attimo di attesa la domanda del konohano riceve finalmente risposta < Sabaku li ho trovati! > quasi urla in direzione della ragazza di Suna; avvicinandosi dunque alla fonte della voce udita il ragazzo si trova appresso ad un signore ed una signora sulla sessantina ed entrambi dai capelli grigi intenti a cambiarsi i grembiuli sporchi di quello che è probabilmente condimento. < Mi scusi siamo stati assegnati qua per aiutarvi con le pulizie della mensa > esordisce cordialmente per presentarsi di seguito < Kashirama, piacere > allungando dunque la mano destra il Senjuu va a stringere le rispettive delle due figure davanti a lui < Se potete dirci dove trovare gli utensili ci mettiamo subito all’opera > la proposta viene fatta in maniera celere, così da non fare perdere troppo tempo ai due più anziani e ì anche per poi non doversi ritrovare ancora in quel luogo di notte fonda. Ricevute le indicazioni opportune, lo shinobi si ritrova a porgere i propri saluti alle figure che, giunti all’uscita, scompaiono dalla loro vista < A quanto pare la stanza dov’eri tu ha tutti gli strumenti adatti > pronuncia le parole quasi con tono divertito e, lasciandosi scappare un sorrisetto si volta verso la Sabaku dicendo < iniziamo a metterci all’opera? >

21:41 Utente anonimo:
  [mensa] Scuote il capo alla questione della roba da sistemare, a non dice nulla, come si limita ad annuire alla sua domanda, muovendosi verso la porta metallica dello sgabuzzino, mentre è Kashirama che si mette a vociare in cerca di gente. Da canto proprio lei invece CERCA di spingere, seppur malamente, il portone pesante schiudendolo quanto basta per distinguere scope e secchi. A causa della Sunodeki non riesce a passare del tutto ma si allunga abbastanza da prendere una scopa ed un rastrello, le stesse le usa per tirare verso sè uno dei secchi vuoti se non degli stracci. Con le mani piene si trova a voltarsi di scatto verso Kashirama che sembra aver trovato qualcuno. <Ho capito Konohano ma c'è bisogno di urlare?!> Ovviamente urlando, portando con sè la strumentazione. <Li ho presi li ho presi!> Sentendo i signori dare le direttive per gli utensili da pulizie. <Arrivederci...> Vedendoli voltarsi per andarsene e riportando gli occhi mielato verso Kashirama. <Ma che ci lasciano da soli?!> Non ssembra una grande amante delle pulizie ma posa il secchio a terra prendendo la sua scopa tra le mani. <Io spazzo tu lavi? Faremo prima...Prima iniziamo prima finiamo.> Ottempera quando l'altro parla di mettersi all'opera e così muovendo verso l'angolo della sala per iniziare a scopare. <Poi dobbiamo pulire tavoli e panche...I vassoi ci sarà una lavastoviglie di là no? Qualcuno le farà le donazioni, io non tocco i residui alimentari di altre persone, e non ho visto dei guanti.> Chioccia, sconsolata sil pavimento seppur si metta metodicamente a spazzare protestando solo nel verbo. <Piuttosto Senjuu, quindi, perchè non volevi dirlo? Che ha il tuo clan che non ti piace?> Un modo di passare il tempo sembra volerlo trovare, seppur non si spenda in troppe parole se non per lamentarsi sembra saper quantomeno porre domande
{1xKunai,1xTonico CKH, 1xTonico cura}

22:03 Kashirama:
  [mensa dei poveri] I fragorosi rumori che provengono da dove dovrebbe trovarsi la Sabaku, portano il Senjuu a sporgersi nella di lei direzione per capire che cosa stia effettivamente combinando la coetanea. Notato che quest’ultima si è assunta il dovere di prendere secchielli e scope varie, il giovane si avvicina a veloci falcate alla compagna di missione in modo da levarle una parte del peso < A quanto pare si fidano abbastanza di noi da lasciarci soli sì > replica scrollando distrattamente entrambe le spalle. Mentre Kore propone una via d’azione, il konohano solleva posteriormente entrambe le mani per portarle all’altezza dell’elastico che tiene fermi i di lui capelli: afferrati dunque due ciocche della coda, il moro va a tirare in direzioni opposte i lembi per stringere l’acconciatura in modo tale che essa non rischi di disfarsi durante il lavoro. Gli occhi ambrati di Kashirama scorrono sugli oggetti portati dalla Sabaku, rendendosi conto di come quest’ultima abbia dimenticato una parte essenziale per le pulizie < Come pensi di lavare senza detersivi Kore? > domanda divertito rivolgendo alla coetanea un sorriso volpino < aspetta un attimo che li prendo > detto ciò la figura maschile si allontana fino a raggiungere la stanza poco prima occupata dalla Sabaku e, aperta senza troppe difficoltà la porta, si avvicina ai ripiani più alti degli scaffali dove sono sistemati in maniera poco ordinata vari contenitori < Sgrassatore e candeggina magari? > mormora tra sé e sé indeciso sulla scelta. Un sospiro profondo fuoriesce dalle labbra di lui che, afferrati entrambe le bottiglie di plastica, si volta nuovamente e ritorna accanto alla ragazza di Suna < direi che questi possono andare, che ne dici? > senza aspettare risposta, il Senjuu afferra uno dei secchi in precedenza nelle mani della Sabaku e va ad affiancare un lavandino attaccato al muro laterale adocchiato poco prima: sollevando dunque il rubinetto e infilando il secchio sotto il getto d’acqua, il konohano attende che il liquido vada a riempire più della metà del contenitore e mantenendo lo sguardo fisso sulle bollicine che si formano sulla superficie dell’acqua a causa della pressione, risponde ad alta voce alla domanda di Kore < Nessun motivo in particolare… > esordisce calmo, spostando in seguito gli occhi sull’interlocutrice poco lontana da lui < non ha proprio nulla che non mi piace anzi… credo solo che il nome del clan di una persona non sia essenziale per determinare chi essa sia > sì, il Senjuu può definirsi molto fiero del proprio clan, ma ciò non toglie che egli riconosca come esso sia “semplicemente” un nome < E invece tu? > chiede a sua volta fingendo curiosità < per quale motivo ti sei ritrovata a fare campeggio nelle mie zone? Se possiamo chiamarlo campeggio ovviamente … >

22:13 Utente anonimo:
  [mensa] Sulle parole di Kashirama ha già iniziato a spazzare. <Non parlo di fiducia ma di aiutarci, no? Questo posto è enorme e come immaginavo...Il terzo ha bigiato.Dovremo fare rapporto...>Snocciola con fare indispettito, deluso si direbbe, neanche a lei piace pulire eppure è là, ha già ginito di spazzare un quarto della sala. <Non penso di lavare infatti, ti ho detto che lavi tu. Hai due braccine lunghe che sembrano utili e due gambette belle muscolose.> Vatteli a prendere i detersivi, scope , straccio e secchiello erano già quasi il suo peso così. <Non esagerare con la candeggina, odora di ospedale e questo è pur sempre un posto in cui si mangia!> Solleva il tono abbastanza da farsi udire nello sgabuzzino prendendo la paletta dal secchio per la prima raccolta. <Ci sono dei sacchi per l'immondizia lì?> Chiede posando la paletta accanto al resto per il momento e proseguendo nell'ammassare la polvere mentre Kashirama fa il piccolo chimico coi prodotti da pulizia nel pericoloso secchio calderone. Ne ascolta la risposta senza averlo mai guardato, e non lo fa nemmeno in quel momento. <Io cosa? Io sono molto fiera di essere un Sabaku, determina anche quello che sono, per quanto mi riguarda.> Quel suo clan a Suna deve tirarsela parecchio seppur l'atteggiamento di Kore non sia di una fierezza folle, ma quasi tradizionale, non una questione di forza o di vanto ma di attaccamento alla propria genetica stirpe. <Nelle tue zone mi ci hai portato tu, ti ricordo...> Snoccola sollevando gli occhi alla volta di Kashirama prima di posare la scopa per andare a prendere un sacco nero, ora che slo sgabuzzino è stato spalancato, può tornare alla paletta per svuotarvela dentro e portarla con sè alla scopa per una seconda raccolta. <La capacità di vivere in condizioni metereologiche diverse fa parte delle missioni di un desertico, visto che qui non ne abbiamo la cosa più facile da fare è vivere all'aperto per una settimana al mese.> Come i senza tetto, praticamente, ma resta una spiegazione.

22:42 Kashirama:
  [mensa] Il rumore dell’acqua che fuoriesce dal secchio avvisa Kashirama che il contenitore ha già superato da un pezzo la linea immaginaria decisa dal Senjuu il quale, riportando l’attenzione velocemente al lavandino, chiude il rubinetto di quest’ultimo e dopo aver sollevato di poco il fondo del secchio fa sbordare con calma il liquido trasparente in eccesso borbottando tra sé e sé un < Cavoli… >. In seguito, posato il contenitore di plastica sul pavimento, il konohano afferra le due bottiglie prese in precedenza e, dopo aver svitato i tappi di entrambe, rovescia nell’acqua un poco dei composti chimici facendo attenzione a seguire il suggerimento, o per meglio dire ordine, di Kore e quindi a non versare troppa candeggina. La voce particolarmente perentoria della coetanea fa inarcare entrambe le sopracciglia del moro che, mescolando la soluzione appena creata con l’estremità in tessuto a strisce, solleva lo sguardo in direzione della ragazza dai capelli color platino < Sembri mia zia che diamine… > incomincia scuotendo la testa e sospirando leggermente < so lavare i pavimenti non ti preoccupare… >. Afferrato dunque il secchio in una mano e il mocio nell’altra, il konohano si dirige verso il fondo della sala, nella zona appena spolverata dalla Sabaku, pronto a mettersi all’opera. Sebbene si possa dire che il giovane sia in grado di portare a compimento le faccende domestiche, avendo spesso aiutato i parenti, ciò nonostante un minimo di incompetenza c’è sempre e viene quasi subito dimostrata: di fatti il Senjuu, involontariamente, va a colpire in maniera troppo forte il lato del secchio che inclinandosi abbondantemente lascia fuoriuscire una parte della soluzione liquida sul pavimento; Kashirama, non rendendosi veramente conto dell’ampiezza della piccola pozza per terra e appoggiandoci per sbaglio un piede, rischia di scivolare come se si trovasse sul ghiaccio, ma per fortuna sua e grazie a tutti i Kami, il moro vacillando è in grado di rimanere in piedi portando buona parte del suo peso sul bastone di legno del mocio immerso nel secchio < C’è mancato poco > mormora con leggera ansia. < Magari ciò che dici ha del senso > le parole della Sabaku ricevono finalmente risposta da parte del konohano che ha iniziato a passare con forza la parte di stoffa del mocio contro la zona bagnata del pavimento in modo da pulirlo e lucidarlo a fondo < Però quello zaino mi è sembrato troppo grande per una semplice esercitazione > che diamine la borsa di Kore sembrava un cavolo di tendone da circo e ovvio che non fosse solo per una prova < non è che te ne stavi andando di casa? O magari ti hanno cacciata? > eccallà… onestamente il Senjuu potrebbe starsene zitto, ma c’è un qualcosa di assolutamente dilettevole nello stuzzicare la ragazza di Suna che non gli permette di contenersi come il suo solito.

22:52 Utente anonimo:
  [mensa] Non commenta le capacità di Kashirama di lavare i pavimenti, lo osserva qualche momento ma non si distrae tornando a spazzare il pavimento, colpetto dopo colpetto, palettone di polvere dopo palettone, a Kashirama non resta che stringere bene il panno considerato che con la sala non hanno finito e che dovranno camminare. <Inizio a lucidare tavoli e panche.> Sentenzia portando paletta e scopa verso il magazzino e prendendo pelle daina, due panni per l'esattezza di cui uno aggancia alla vita, e sgrassatore multi power di quelli cattivissimi che si mangerebbero il legno peggio delle tarme. Fortuna i tavoli della mensa di legno non sono ma quando esce dallo sgabuzzino vede Kashirama fare pozze per terra. <Sei così goffo sempre o sei solo emozionato che siamo soli in un capannone sporco e puzzolente Konohano?> Commenta muovendosi verso il primo dei tavoli, come prima è difficile capire se scherzi, non cambia mai timbro della voce. <Infatti lo zaino non serviva a quello, non hai notato che ho ottenuto la mia giara?> Domanda inclinandosi dopo aver spruzzato il prodotto per lucidare la superficie con entrambe le mani, energicamente ma senza fare troppa pressione, movimenti secchi e che non lasciano spazi vuoti. <Se l'avessi notato immagineresti che esercitarsi a tenere ingombro sulle spalle non centra nulla, di mio nello zaino c'erano solo un cambio e la mia tenda, e paccottiglia per fare volume. Io non sono un disonore del mio clan, Konohano, e ne porto il nome con fierezza.> Commenta sollevando gli occhi verso le spalle altrui. <Sospettare che abbiano motivo di cacciarmi dalla mia magione è come sospettare di quello che sono, misurale le parole. Se vuoi un consiglio, visto che sei quello che parla di giudicare gli altri, agli altri.> Dinoccola tornando alla superficie del tavolo, passando alle panche annesse immediatamente dopo. Nessuna minaccia o astio nei toni, non ha mai cambiato tonalità del suo sillabare eppure per qualche motivo continua a parlare all'altro. <Avete delle innate nei Senju?>

15:00 Kashirama:
  [mensa] Spostando un poco in avanti il proprio busto e serrando la presa intorno al manico del mocio, il konohano riprende a pigiare l’utensile contro il pavimento in modo tale da portare via tutte le macchie di sporco dalle piastrelle. Le azioni della Sabaku che rientrano nella visione periferica del Senjuu sono distrattamente osservate da quest’ultimo, il quale concentrato sul movimento del mocio arretra di qualche metro mano a mano che la superficie su cui ha lavorato gli appare splendente e lucida come uno specchio. < occhio alla sabbia! > l’ha detto di nuovo? Sì, l’ha detto di nuovo nonostante la sunese gli abbia già risposto che non è possibile che dei granelli di sabbia cadano, ma ciò non lo ferma di sicuro; dato che il Senjuu ha iniziato a prendere piacere a tormentare la coetanea, il ragazzo si è messo in testa di stuzzicare l’altra il più possibile durante tutta la serata. < Ma ovvio che sono emozionato di essere qua con te > replica senza guardare Kore, puntando gli occhi contro il pavimento e nascondendo il sorrisetto tra i ciuffi di capelli che gli ricadono sul volto < d’altronde sei il mio tipo sai > continua con voce sognante < questo tuo apparire così tenebrosa, un po’ di malumore e soprattutto queste tua energia e vibrazioni cupe…> fermandosi nel corridoio creato dallo spazio tra le tavolate, Kashirama si rimette in posizione eretta e voltandosi verso la Sabaku, ora poco distante da lui, conclude rivolgendo alla collega un ampio sorriso < proprio il mio genere di persona! >. L’espressione assunta in quel momento, con le labbra tese e gli estremi rivolti verso l’alto e le gote lentigginose che sollevate vanno a socchiudere gli occhi color dell’oro, crea due lunghi solchi simmetrici sulle di lui guance; appoggiando parte del proprio peso sul manico tenuto in perpendicolare rispetto al terreno, il konohano mantiene lo sguardo sulla figura della sunese intenta a pulire a fondo la superficie di un tavolo lì accanto e mentre ella inizia a blaterare con fare stizzito sulla questione dello zaino, il moro solleva leggermente gli occhi al cielo e scrollate le spalle riprende il lavoro messo in pausa poco prima < Oi oi, non ti scaldare eh > esordisce cercando di apparire sulla difensiva seppur trovando molto dilettevole la strada imboccata dal loro chiacchierare < la mia era pura è semplice curiosità e comunque se proprio ti piacciono i campeggi, puoi provare a farne uno al di fuori delle mura no? > suggerisce con un sorriso sornione < di sicuro trovi qualche luogo in cui fare eccellente pratica > detto ciò serra le labbra, portando per l’ennesima volta la concentrazione sul mocio e arretrando ogni tanto di qualche metro fino a quando la voce della Sabaku rompe il silenzio appena creatosi con parole che stupiscono il Senjuu. Lo sta prendendo in giro? Oppure questa ragazza è davvero così ignara? I pensieri che passano per la testa del moro in quel momento lo conducono a scuotere il capo e a sollevarlo in direzione della coetanea, nonostante egli stia continuando a sfregare la stoffa contro il pavimento < Se vuoi un consiglio… > comincia ripetendo le medesime parole da lei pronunciate < visto che ti reputi una kunoichi, leggi qualche libro di storia e informati un po’… ti potrebbe essere molto utile > il Senjuu dunque non risponderà alla domanda riguardo l’innata del suo clan postagli dalla sunese e tanto meno le darà ulteriori informazioni a riguardo.

15:30 Utente anonimo:
 Si inclina sulle panche che circondano il primo tavolo ed il suo sbuffare inizialmente appare come un rauco mugolio ringhiante. <Smettila con questa storia sei tu quello che sta sporcando>Sentenzia memore della pozza a terra riprendendo il secondo panno per asciugare le panche prima di passare al tavolo seguente con la determinazione della noia, del chi più lavora prima finisce. Solleva gli occhi contornati di nero alle palpebre interne verso Kashirama solo quando l'altro fa menzione all'essere il suo tipo, avvicinandola tra i tavoli ne intercetta lo sguardo e la posa contro il mocio in silenzio tornando a spruzzare il prodotto lo solleva come se glielo stesse puntando contro e solo secondariamente al tavolo nebulizzando il disinfettante forte. <Mi spiace per te allora, non so che altro dirti.> Quando è ancora Kashirama a toccare il tasto dolente delle mura stavolta lo sguardo saetta fulmineo. Un'occhiataccia lunga e perdurata, come se quello inteso come un gioco dell'altro abbia toccato corde sin troppo tese. La sua risposta serra le labbra tendendole l'una contro l'altra, riabbassa lo sguardo alle panche e giace nel silenzio. Quando il Konohano la invita a documentarsi sta ancora tacendo e finendo con le altre due panche solleva il busto solo per replicarne. <Non lo voglio un consiglio.> Snocciola semplicemente trattenendosi contro il tavolo per spolverare la superficie lucida, e stavolta il silenzio sembra voler durare a lungo con insistenza, il suo fare si fa più rapido con il prodotto e con entrambi i panni. <Pensi tu alla pila di vassoi?> Non dice altro. <Fai un recap di cosa ci manca.> Nessun commento sul suo campeggio e la chiara chiusura verrebbero compresi a chiunque come qualcosa di ritenuto offensivo, eppure salvare un qualsiasi malinteso di gioco non sembra un prezzo che la Sabaku s'intende di pagare.

15:50 Kashirama:
  [mensa] Per tutti i Kami quanto è fredda la sunese…forse la cordialità non è tra le cose che le sono state insegnate? Ah beh, di sicuro non sono affari del konohano il quale, portando la mano destra alla nuca e grattando distrattamente quella zona, sospira pesantemente lasciando correre il tono usato dalla ragazza < Guarda che acqua e detersivo non è mica sporco… non so cosa si usi da voi, ma questi sono le basi per pulire > replica puntiglioso senza rivolgere nemmeno più lo sguardo alla sua interlocutrice. Il silenzio ritorna dunque sovrano all’interno della mensa, con solo il rumore prodotto dai movimenti dei due shinobi intenti a ripulire da cima a fondo il salone. Proprio il Senjuu si ritrova finalmente all’altezza della cucina, ovvero dall’altra parte della sala da cui aveva cominciato: posato dunque il mocio all’interno del secchio ormai vuoto da qualsiasi liquido, il giovane afferra il contenitore e si avvicina ad un lavandino poco distante per risciacquare l’interno del recipiente; fatto ciò si avvia verso la stanzetta da cui aveva recuperato entrambi gli oggetti e, dopo averli risistemati al loro posto, si incammina verso la cucina senza stare ad ascoltare troppo le parole della Sabaku che giungono alle orecchie del moro come ordini. < No, lavo i vari piani cottura e do una sistemata a sto casino. > dice tranquillo, mantenendo la solita pacatezza nella voce < tu pensa a ciò che rimane, grazie > sempre cordiale Kashirama… bisogna sempre risultare cordiali con tutti e perciò aggiungere un grazie quando si parla non guasta mai.

16:25 Utente anonimo:
 Finisce pian piano con tavoli e panche, solo il silenzio l'aiuta a mantenere un ritmo ma ecco quel "da voi" che di nuovo richiama gli occhi su Kashirama. <Da noi si usa farsi i ca**i propri Konohano. Non è cosa che ti debba preoccupare.> Stavolta sembra che quel da voi glielo abbia tirato proprio fuori dalle gengive, che non riesca a trattenerne. <Non credere di poter fare il lurido razzista e dire agli altri che giudicano.Poi non so se così si usa da voi> La sua sentenza pone fine a tutti, il panno viene appoggiato all'ultimo tavolo insieme al prodotto. <Io i vassoi non li tocco vado a fare i bagni.> Fine della storia, avvicinandosi allo sgabuzzino per prendere l'occorrente già mentre lo dice infatti, candeggina, anticalcare, altro secchio e mocio appena lasciato il bagno è quella porta di separazione che la fennec sembra ritenere necessaria, una porta che si chiude alle spalle tanto Kashirama quanto la loro conversazione nella parte sicuramente meno interessante della pulizia. <Bleah.> Già l'odore è attanagliante prima che possa posare nel lavandino quello che non le serve, accostare il mocio alla parete ed andare a riempire il secchio. Il petto scarno si gonfia in un sospiro, smuove sotto la maglia leggera, che ne sa un rude di Konoha di cosa possa voler dire per lei la prospettiva di andare fuori le mura, ma no, non può concedersi un lusso di riflessione fuori da quelle mura, il che vuol dire versando i prodotti nel secchio ed inumidendo i panni nel disinfettante che deve trovar qualcosa per dstrarre la mente, muovere le labbra, ovattando una ninna nanna. A sentirla pur ovattata da fuori la porta sembra intonata, ma non sta usando le parole, mugolandola e basta, canzoncina che può essere nota come no. Il primo passo è disinfettare tutti i sanitari, tirare lo sciacquone, controllare, mettere il gel in posa, fare le soprane e le cassette ed infine i bottoni a pressione, a quanto pare meglio quello dei vassoi per qualche non ben specificato motivo.

15:33 Kashirama:
  [mensa poveri] Il Senjuu inspira profondamente ed espira tutta l’aria introdotta nei polmoni: effettivamente il ragazzo non può fare altro che sospirare stancamente alle parole dell’altra persona; con persone così scortesi e mal disposte non ha nemmeno più senso tentare di fare una conversazione un po’ meno usuale rispetto al solito, soprattutto se l’interlocutrice pare essere così tanto avverso e indispettito per una semplice battuta. Potrebbe magari aver sbagliato il konohano? Magari sì, dato che l’altra shinobi gli ha dato addirittura del razzista (cosa assolutamente sconcertante), tuttavia si può dire che un errore di approccio da parte del Senjuu sia cosa alquanto dubbia visto il fatto che il moro ha sempre cercato di porsi in una maniera tale da non offendere nessuno e in particolare, conoscendo il carattere del giovane, difficilmente quest’ultimo tenterebbe di inimicarsi o anche solo di essere ostile nei confronti di qualcuno; indi per cui è decisamente molto più plausibile che sia la Sabaku ad essere troppo maldisposta, ma non potendo fare più di tanto a riguardo il Senjuu scrolla le spalle e riprende le pulizie lasciato poco prima per recuperare un flacone di sgrassatore ed una spugna. Kashirama inizia così a sciacquare, sgrassare, lucidare ed asciugare le varie superfici della cucina, facendo attenzione a non lasciare alcuna macchia in nessun punto dei piani cottura. Quasi finita la seconda passata di sgrassatore, il konohano solleva lo sguardo per osservare l’ambiente a lui intorno dominato dal totale silenzio: non una parola viene fiatata, solo il rumore del suo pulire e quello della Sabaku poco più di stante può essere udito; tutto il resto è muto come lo sono le ore notturne durante cui le persone sono intente a dormire. Posata la spugna umida dopo averla strizzata e scossa per bene, l’alta figura del Senjuu si muove in direzione dei vassoi impilati nei differenti ripiani dei carrelli accanto alla cucina e, afferrati con entrambi le mani, supera la stazione dei fornelli per raggiungere la zona in cui sono situati i bidoni della spazzatura ed inizia così a rovesciare i vari residui di cibo nelle rispettive pattumiere assumendo un’aria stanca e rassegnata.

15:45 Utente anonimo:
  [Mensa Poveri] Mugolando quella nenia come se non si ricordasse le parole il tempo pare procedere piuttosto rapidamente alla pulizia dei servizi igienici. Passati i sanitari con abbondante prodotto, indossati i guanti che c'è solo da sperare fossero quelli giusti e non quelli che il personale regolare usa in cucina, la Sabaku è passata ai lavandini. Quel che tiene per ultimo sono ovviamente i pavimenti, procedendo dalla latrina più distante alla porta verso il corridoio di ingresso e ricavando acqua e cambio di prodotto per il suo secchio più volte dal lavandino antistante. La vicinanza dell'acqua e la lungimiranza secca dell'essersi portata appresso i prodotti le consente di terminare la pulizia dei servizi igienici senza mai uscire dai bagni stessi fino alla fine, quando sull'ultimo pezzo riapre la porta del bagno ponendovi davanti il secchio come ostacolo momentaneo, porta fuori tutti i prodotti ponendoli a terra e lava l'ultimo pezzo di pavimento residuo. <Qui ho finito, se non sei troppo in difficoltà con le cucine direi che non resta altro da fare.> Le parole della Sunese che ha ovviamente smesso di cantare dacchè la porta è stata aperta scivolano senza che lo sguardo stia donando reale attenzione a dove si trovi Kashirama seppur non vi siano troppe possibilità e dalla cucina a vista potrebbe sentire quantomeno il muoversi del Konohano. Inizia a riportare il tutto verso lo sgabuzzino, pratica che le richiede due viaggi,inizia ad essere stanca quindi, e nemmeno troppo profumata ad essere onesti mentre attende risposta dall'altro in merito all'utilità di un suo ulteriore contributo. Gli occhi scivolano alle finestre, no, lucidare i vetri è quasi sicura non fosse questione da affrontare quella sera in quella missione. Si era parlato di pulire non di rimettere a nuovo meglio non proporsi al riguardo in rigoroso silenzio, repentina sia mai i Kami l'avessero vista guardare le finestre, cerca distrazione prendendo il suo telefono dalla tasca per togliere la modalità aereo ed il silenzioso. Tre secondi dopo esatti, mentre ancora guarda il monitor, una capra urla dal suo telefono: non serve sapere chi è, urlo singolo vuol dire messaggio

16:07 Kashirama:
 Gli occhi color dell’oro vengono sollevati verso l’alto in direzione dell’ingresso dove un orologio bianco dall’ampio diametro scandisce l’ora con le proprie lancette nere pece. La mezzanotte è ormai passata da circa un’ora, lo sguardo stanco del moro rimane per un periodo sconosciuto fisso sulla lancetta dei secondi, ipnotizzato da essa mentre la di lui mente analizza il movimento ritmico e costante della piccola e sottile stecca di metallo: le palpebre non si socchiudono nemmeno una volta sugli occhi di lui e il muscolo della mascella rimane contratto andando a delineare i lineamenti duri e secchi del volto del Senjuu. Scuotendo la testa come nel tentativo di dissipare la sottile nebbiolina che gli si era creata nel cervello, il konohano conclude di rovesciare i residui di cibo all’interno dei bidoni della spazzatura per poi impilare i vassoi e portarli al lavandino più vicino. Sciacquatosi le mani con cura, il moro prende a lavare le varie superfici di plastica verde perso nei propri pensieri: anche domani tocca a lui seguire i giovani del proprio clan al dojo, ma conoscendo i diversi soggetti si deve già preparare mentalmente ad assumere come minimo sei bicchieri di thè o caffée… non da fraintendere, ma sebbene il ragazzo abbia a cuore tutti quei bambini, a volte il desiderio di tornare a fare il nomade com’era da giovane, con poche persone scelte al suo fianco, lo attira così tanto da spingerlo ad isolarsi nei giardini dei Senjuu per allontanarsi dalla caotica vita che lo attende. L’arrivo della Sabaku e le parole di quest’ultima distolgono dai propri pensieri il konohano il quale, ascoltando distrattamente ciò che gli viene detto, risponde con tono monotono < vai pure a casa > non si dilunga più di tanto, ma soprattutto non rivolge lo sguardo alla ragazza come a segnalare di aver messo una pietra sopra sul proprio tentativo di conversare e conoscere ulteriormente l’interlocutrice. Ritorna dunque a concentrarsi sui pochi vassoi che gli mancano, strofinandoli a fondo in modo tale che siano puliti e scintillanti per il giorno successivo e, dopo aver finito di asciugare anche l’ultimo oggetto e tenendoli tra le mani con presa salda, va a riporli nell’apposito contenitore davanti all’ingresso della cucina senza più curarsi della possibile uscita o meno di scena della compagna di missione. Ed è così che, probabilmente ritrovandosi solo all’interno della mensa, il Senjuu andrebbe ad asciugare e sistemare gli ultimi utensili fuori posto, cauto nel rimettere tutto nell’esatto punto in cui li aveva trovati, pronto a ritornare a casa ad abbracciare il proprio letto. [end]

16:16 Utente anonimo:
  [Mensa Poveri] Mentre la mano destra regge il telefono il pollice compone un messaggio piuttosto lentamente, quindi qualcosa di breve. Ben più rapida pare essere la risposta scandita da un altro urlo caprino, non un volume eccessivo ma la stranezza è evidente. Le labbra si arricciano appena, solo qualche momento, frangenti in cui l'espressione si affila quasi malevola prima che il telefono venga posato. Di insistere per pulire non aveva chissà mostrato quale intenzioni e coglie la palla al balzo dalla voce di risposta in cucina. <Va bene, buonanotte Senjuu> Quasi un diretto più formale quanto più specifico mentre reinfila il telefono in tasca. Occhieggia il bagno già asciutto per le alte temperature estive dalla porta tenuta aperta e andandosi a lavare le mani con la cura di rovinare quanto fatto per pulire il lavabo rinfresca la fronte ed il collo. Quasi avesse dovuto prepararsi prima di uscire nuovamente alla sala per muovere verso la porta. <Se si viene a sapere chi era il terzo mancante fammelo sapere, tanto puoi lasciare un messaggio alla residenza Sabaku> Ha dichiarato di stanziare in quella residenza, e di non essere in camerata da sola, il tono sembra un curioso quesito ma la sillabazione atona non è abbastanza perentoria da renderne un'imposizione. Si lascia alle spalle il lavoro rimanente al Konohano ormai in piena notte, circa mezz'ora di percorso e dovrebbe essere a destinazione, se si fermerà lo farà per richiamare il chackra vista l'ora nel caso dovesse sentirsi insicura, ma concettualmente è lei quella che pedina la gente quindi il problema non dovrebbe porsi da lì alla piazza di Oto {exit}

missione D trova la Sabaku e il Senjuu in una mensa dei poveri a pulire e lucidare come Cenerentola: sala, tavoli, bagni e cucine da veri professionisti.
Serata tranquilla, ma si scopre che i due non vanno molto d'accordo e la sunese potrebbe tentare di strozzare il konohano in futuro.


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