Ramen estivo e Kombini

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15:09 Rasetsu:
 Chi siamo NOI per GIUDICARE l'elaborato d'un ILLUSTRE scienziato che però ha perso la sua prima cavia? Oddio, definirla prima è grossolano - forse anche sbagliato. Non è stata certo la prima cavia sperimentale che abbia mai avuto, tuttavia questa era speciale. Adesso, deve dapprima comprendere dov'è stato l'errore, capire da dove ripartire. Ha a disposizione ancora tutto il materiale, tutto il necessario per ricominciare la sperimentazione. Niente potrà andare di nuovo storto, tanto meno s'arrenderà così facilmente. Difatti, non a caso, è tornato a dormire sei ore ogni tre giorni. Il minimo sindacale, secondo chissà quale studio. Ha dormito l'altro ieri, per inciso, ragion per cui dovrebbe riuscire a dormire domani... o dopodomani. Tanto lo sappiamo tutti che non rispetterà alcun criterio. Si sta dirigendo strisciando contro un muro al konbini più vicino, al distributore, a qualunque negozio alimentare sia aperto in questo frangente. Percorre una delle vie principali nel caldo torrido del pomeriggio estivo, sudando sette camicie - ed addosso ne ha soltanto una. <CaAaAaAffè...> Sbiascica, il miraggio ormai innanzi agli occhi - e senza neanche la necessità di drogarsi o bere - d'un'enorme macchinetta del caffè che smercia bicchierini ricolmi dell'amaro liquido risvegliante soltanto per lui. E per la cronaca... Veste con un pantalone nero sorretto da una cintura d'egual cromia con fibbia argentata. Una camicia bianca ne copre il petto, ben abbottonata, con le maniche però piegate sin ad altezza dei gomiti mettendo dunque in risalto le cicatrici biancastre - alcune delle quali perennemente in via di cicatrizzazione - che s'ammassano sui suoi polsi. No, giuro che non si taglia con le lamette... gli bastano i denti! Gli occhiali vengono ben sistemati sull'aquilino naso mentre i capelli risultano essere - come sempre - una zazzera di media lunghezza nient'affatto pettinata. Specialmente adesso. Sembra scappato da un centro riabilitativo per drogati, che tutto sommato sarebbe perfetto per essere definito dal demone 'casa'. [ Chk On ]

15:24 Shiroichi:
  [Uscita Ichiraku] Cosa c'è di meglio in un pomeriggio estivo che non pranzare con un bel ramen? Ovviamente nulla, proprio per questo il giovane Nara sta uscendo dalla succursale Kusana di Ichiraku, sudato come poche cose al mondo ma con la pancia piena <Grazie mille! Buona giornata!> Sarà stato l'orario insolito oppure il caldo ma il tredicenne era l'unico del negozio, e il venditore sembrava anche piuttosto stupito della sua presenza. Il ragazzino indossa una semplice maglietta bianca, che è diventata quasi trasparente a causa del sudore ed un pantaloncino cargo color cachi, unica decorazione, se così possiamo definirla, è il coprifronte della foglia usato come fibbia per la cintura, da quando si è diplomato all'accademia non lo molla mai, nemmeno quando è fuori servizio come in questo caso. Si è trovato nel settore Kusano di Kagegakure quasi per caso questa mattina mentre inseguiva un rapace che era difficile osservare in questo periodo dell'anno e quando l'ha perso di vista si è accorto che si era fatta ora di pranzo. La piazza appare un po' malmessa ai suoi occhi, la fontana in riparazione con le transenne non sono di certo un bel vedere, ma come al solito la sua curiosità lo attira verso le cose fuori dall'ordinario quindi con fare circospetto si guarda attorno controllando se ci fosse qualcuno; proprio in quel momento un uomo dai capelli rossi passa in piazza in quello che gli sembra a tutti gli effetti uno stato confusionale, forse dovuto al troppo caldo, quindi decide di non oltrepassare le transenne della fontana e di accertarsi che l'uomo non sia preda di un colpo di calore. Prova ad attirare la sua attenzione <Emh... signore? Tutto bene?> dice con tono abbastanza alto da poter essere udibile all'uomo; la voce è calma e pacata, una di quelle che ti mette pace ad ascoltarla per un breve periodo e sonno se la si ascolta troppo a lungo. Per ora non nota ancora le cicatrici.

15:42 Rasetsu:
 S i g n o r e. Un brivido gli percorre lungo l'intera spina dorsale quando si sente appellato a quel modo. <Gradirei essere chiamato 'signore' preceduto da un 'mio'.> Non starai esagerando con le tue manie di grandezza? Nessuno nutriva grande rispetto per te neanche quand'eri passabile di 'qualcuno'. Sbuffa sonoramente mentre tenta di alzarsi con fastidio, rimettersi quanto meno dritto sulle gambe onde evitare di finire all'aria come suo solito. Fa roteare per un attimo gli occhi verso l'alto, gli stessi percorsi da piccole venuzze nere e da occhiaie più scure di quelle d'un normale umano - d'altronde, il suo sangue è nero. <Devo solo riuscire ad arrivare al konbini all'angolo.> Bofonchia infastidito - il che sarebbe il suo solito tono se chi ha di fronte non fosse un perfetto sconosciuto. Solleva il braccio manco indicando proprio la direzione da voler raggiungere e che deve seguire. Tira su col naso, scuotendo appena la testa per scostare qualche ciocca cremisi dalla fronte, rivelandosi però appiccicaticcia a causa del sudore. <Ma tu chi sei? Da dove sei uscito?> A chi appartieni? Ti prego, manca solo la classica domanda che fanno i vecchi così capirai finalmente dov'è il tuo posto: nell'antichità, nei dieci anni prima della costruzione di Kagegakure, esattamente dove saresti dovuto restare e da dove invece sei riuscito a scappare, eludendo la morte che ti chiamava a gran voce. Prova a compiere qualche altro passo, ormai spietato verso il raggiungimento del proprio obiettivo. La porta del konbini è lì, vicina, assieme alla stramaledetta aria condizionata che questi geni del male sono riusciti ad inventare. E' il momento, vola e librati in cielo! L'innata sarebbe utile, ma ha finito le energie. Cerca comunque di squadrare il ragazzo, sia mai che decida d'essere il suo angelo custode. Gli piacerebbe, ma difficilmente gli angeli hanno a che fare coi demoni. Sai, nemici da una vita... tutte quelle belle storie! [ Chk On ]

15:55 Shiroichi:
 Shiroichi è un po' stupito dal modo di porsi dell'uomo e sussurra tra sé <Sì...è decisamente un colpo di calore>. Ora che si è avvicinato all'uomo nota quanto particolare sia la sua figura tra cicatrici e occhiaie che nemmeno un panda dopo una folle notte a mangiare bambù... Decisamente l'uomo non sembra stare bene <Che caso, andavo proprio in quella direzione> mente <Lasci che l'accompagni> sorride gentilmente; gli occhi azzurri continuano a scrutare l'uomo con un misto tra curiosità e preoccupazione. <Sono uscito da lì> indica il chiosco alle loro spalle <fanno davvero un buon ramen, peccato avessero pochi clienti oggi.> Una breve pausa poi risponde <Sono Shiroichi Nara, mi sono ritrovato qui inseguendo un uccello raro, pensi addirittura che il suo ultimo avvistamento in questo periodo risale a circa quindici anni fa! Da non credere!> La sua voce trasmette tutta la passione che prova nei confronti dell'ornitologia <Probabilmente ha fatto il nido poco fuori dal villaggio, secondo quello che ho letto questo è periodo di covata> non interessa a nessuno Shiroichi, piantala. <Piuttosto lei non dovrebbe andare in giro con questo sole, scusi se glielo dico ma non mi sembra stare troppo in forma> ed ecco qui un'altra caratteristica tipica del genin, non ha peli sulla lingua. Cammina al passo dell'uomo avvicinandosi alle porte automatiche del Kombini e pregustando anche lui l'aria condizionata di quel posto. <Lei è di queste parti invece?> chiede un po' per curiosità e un po' perché gli sembrerebbe strano osservare in silenzio una specie di zombie dai capelli rossi che sembra avere più di un piede e tre quarti nella fossa.

16:18 Rasetsu:
 Che il demone non stia bene è piuttosto palese! Ma anche solo mentalmente, eh. Fisicamente è un altro discorso, tuttavia si reputa immortale. In realtà, c'è stato un periodo in cui i Kokketsu lo erano. Hanno perso da un po' di tempo quella peculiarità. Forse Yukio non ha fatto i conti con chi gli ha donato quel potere, dunque quest'ultimo ha proteso per rimuovere parte d'esso. Torniamo al discorso principale... Svarionando nell'immensità, non si raggiunge il tanto ambito konbini. <Ichiraku non è ancora esploso?> La smettiamo? Solo perché non ti piace il ramen, non vedo proprio nessuna ragione corretta per far esplodere un chiosco che vende e che dà da mangiare anche ai tuoi concittadini kusani. Tenta d'effettuare qualche altro passo in modo da poter raggiungere quello stramaledetto negozietto. Vuole quel dannato caffè. <Mhn... Nara. E' un clan?> Non ha molte conoscenze nell'ambito konohano sicché ha passato gran parte della sua patetica (perché tanto inutile non lo è stata) vita tra Kusa ed Oto. Mentre cerca di raggiungere quel miraggio definito caffeina, il ragazzino comincia anche una descrizione accurata d'un ipotetico uccello che dovrebbe aver fatto il nido poco fuori dal villaggio. <...posso farti una domanda?> Arcua un sopracciglio, poggiando una mano al muro e l'altra sul ginocchio corrispondente così da reggersi in piedi autonomamente. <Ma a me che cazzo me ne frega a me?> E' volutamente ripetuto come a voler dar maggiore considerazione del fatto che sia a LUI, sì proprio a lui, che non gliene frega niente dell'argomento dal quale Shiroichi sembra tanto preso. <Sono della vecchia Kusa, ma fondamentalmente sì.> Inutile rivangare il passato, no? Quel bellissimo tempio che aveva assieme alla sua famiglia, gestito da quest'ultima poiché unico ritrovo dei pochi clannati ch'erano! Eh già. Compie qualche altro passo, la porta sempre più vicina, l'odore del caffè gli pervade le narici... un miraggio, l'ennesimo. Una volta raggiunta quella fatidica porta, che Shiroichi l'abbia o meno seguito come un'ombra, tenta di spingerla in dentro. C'è scritto 'tirare'. E lui continua a spingere perché o si è teste di cazzo o lo si diventa col caldo e la mancanza di caffeina. Digrigna gli acuminati dentini bianchi da squalo. E continua a spingere. [ Chk On ]

16:34 Shiroichi:
  [Entrata Konbini] La strana coppia è quasi arrivata all'entrata del konbini <Perché dovrebbe esplodere? Fa del buon cibo a del buon prezzo... poi mi sembra che l'esplosione della fontana sia già abbastanza per questa zona, lei non crede?> dice tranquillamente con un pizzico di ironia nel tono di voce mentre continua a seguire come un ombra l'uomo <Sì è un clan di Konoha, pensi che addirittura alcuni miei avi sono stati Hokage!> piccola pausa <Però a me non interessa il ruolo del politico, troppe rotture di scatole, preferisco andare in giro per il mondo a servire il villaggio e a proteggere i suoi cittadini> o almeno questo è l'obbiettivo del giovane per quando sarà diventato un ANBU. <Certo dica pu...> stava acconsentendo alla richiesta dell'uomo quando la sua domanda lo spiazza. <Emh... è solo una nozione interessante, sa... si chiama fare conversazione... avrebbe preferito un banalissimo: CeRtO ChE fa PRopriO cAldO oGGI?> chiede sarcasticamente e imitando quella che secondo lui è una voce di una persona banale è poco interessante. Sono finalmente arrivati all'entrata del Konbini mentre ascolta le parole di Rasetsu <Ah... non ci sono mai stato, vorrei visitarla un giorno, così come vorrei visitare gli ex villaggi segreti> afferma tranquillamente tornando al suo solito tono di voce pacato e affabile. Osserva il rosso mentre cerca di spingere una porta sulla quale c'è scritto grosso come una casa "Tirare". Una punta di imbarazzo scuote l'animo del Nara quando si trova costretto a fargli notare l'errore <Emh...provi nel verso opposto...> dice gentilmente, non volendo far notare la scritta che ovviamente l'uomo si è perso. All'interno il commesso del Konbini non sembra troppo felice delle sollecitazioni che il Kusano sta somministrando all'entrata del suo negozio.

12:31 Rasetsu:
 Fa roteare gli occhietti verdastri verso l'alto. Non gli interessa che ci sia già stata un'esplosione, come non gli interessa star ancora qui a parlare. Lui è uno scienziato, ha da fare. Deve soltanto ricaricare le pile scariche con della caffeina, della taurina, della teina. Qualunque cosa possa essere abbastanza agitante, anche una dose d'adrenalina direttamente nel petto. Sarebbe oltremodo capace se non conoscesse le ovvie conseguenze. <Perché è un konohano bastardo che si è insediato in ogni fottuto quartiere.> Borbotta infastidito, dando fondo a tutto il suo spassionato razzismo nei confronti del povero Ichiraku, la cui unica colpa è quella di essere sopravvissuto assieme al suo marchio di fabbrica alle chimere e alla distruzione dei villaggi. Schiocca la lingua contro il palato, arrancando nuovamente verso quella porta che si sta facendo via via più vicina. E' lì a due passi, è il momento di varcare la soglia e morire sotto il getto dell'aria condizionata. <Non interessa neanche a me il lato politico, chi se ne fotte chi è Kage e chi no? Appena fanno qualcosa di sbagliato, ci sarà qualche ninja che insorgerà per ammazzarlo. Come hanno fatto con Kunimitsu.> Si riferisce alla Kokukage di Oto prima che Kioshi - per l'appunto - ne prendesse il posto a seguito della sua uccisione diretta. Fa spallucce, difatti. Ormai il mondo va avanti così da sempre, non crede che siano capaci di cambiare modus operandi all'ultimo momento. <Avrei preferito che tu fossi andato al konbini a prendermi una lattina di caffè, di thè, di bevanda energizzante o anche soltanto una pasticca della miglior droga che trovi agli angoli delle stradine malfamate del Quartiere notturno.> Tira su col naso. Sembra essere abbastanza informato in quest'ambito, forse perché quella zona è effettivamente leggermente malfamata - o perché è stato il primo luogo in cui ha passato il primo anno della sua nuova vita nel villaggio di Kagegakure. Potrebbe aver sboccato in ogni angolo del quartiere, come un cane che marchia il territorio con il piscio. <Villaggi segreti?> Drizza l'udito, gli manca come informazione. Per fortuna, però, il getto d'aria fresca arriva sin al suo collo, mentre si rasserena e sospira piacevolmente contento d'aver raggiunto la tanto fatidica meta. La porta viene finalmente "tirata" anziché "spinta". Ma ignora che sia stato l'altro a dirgli come fare, OVVIAMENTE. <ECCOCI!> Si ridesta d'improvviso come se fosse la principessa alla quale hanno dato il bacio per risvegliarsi dal torpore durato anni. [ Chk On ]

12:47 Shiroichi:
  [Konbini] Il ragazzino ascolta il rosso bofonchiare e come faceva il più famoso Nara della foglia rotea gli occhi e fa una sbuffata <Si chiama libero mercato, uno dei tanti vantaggi di Kagegakure, lui si sposta dove c'è domanda, evidentemente lei si trova in minoranza Signor...> Lascia in sospeso perché effettivamente il rosso non si è ancora presentato <Inoltre il razzismo non serve più a niente adesso se non a indebolirci verso le minacce esterne che potrebbero esserci> Annuisce quando lo sente parlare dei vari colpi di stato <Effettivamente anche i miei nonni mi hanno sempre raccontato queste cose, credo sia il caso di evolverci, magari che ne so, un voto di sfiducia dei cittadini del villaggio o qualcosa di simile, sarebbe meno cruento.> Cerca sempre di trovare una soluzione pacifica e razionale il Nara, chissà forse sarebbe davvero un buon politico... <Perché drogarsi? Perdere il controllo di sé stessi, non è controproducente? Meglio un endovena di caffè, zuccheri o thé> dice tranquillo. Entra nel Konbini dietro il rosso e saluta il cassiere con un cenno della testa mentre si gode il fresco dell'aria condizionata. <Ahhh ci voleva proprio, un piccolo assaggio d'inverno in piena estate> sorride mentre si avvicina alla macchinetta che serve il thé freddo. <Comunque se vuole sapere la mia dovrebbe riguardarsi un po' non mi sembra stare troppo bene> sorride imbarazzato <Sicuro che non vuole l'accompagni al pronto soccorso? Non mi costa niente> dice con voce calma e pacata, chissà perché poi si preoccupa così tanto per la salute di uno sconosciuto...

13:59 Rasetsu:
 Un piccolo sospiro proviene dalle labbra del demone, il quale s'accinge a guardarsi attorno nel konbini. Non saluta nessuno, non gli interessa neanche avere a che fare con colui che dovrà poi fargli pagare quel qualunque cosa decida di acquistare. <Rasetsu e non chiamarmi signore che non sono così vecchio.> Hai superato i trent'anni, quindi l'appellativo è relativamente corretto, ma facciamo finta che così non debba essere necessariamente. Assottiglia lo sguardo in modo che possa guardarlo con fare torvo, come suo solito, poiché è per lui assolutamente normale mostrare l'odio e il fastidio. <Il razzismo è lo stesso che il Consiglio rivolge nei nostri confronti, considerando che loro fanno i ricconi a discapito nostro, imponendo regole delle quali non me ne può fregar di meno.> Bofonchia di nuovo, dando ovviamente la sua visione della cosa. In realtà, al rosso non frega granché delle regole perché è colui che maggiormente le infrange. Tuttavia, rispetto alla vecchia Kusa, non ha quella copertura di chiappe che Yukio gli aveva gentilmente concesso, facendogli per l'appunto favori od essendo meramente il suo braccio destro - o sinistro? D'altronde, si sta parlando di demoni. Sarebbe convenzionale. <E' questo il bello, la mente va alla deriva per cazzi suoi, ti toglie qualunque freno inibitorio> Come se tu ne avessi già tanti di freni... <e ti permette d'essere chiunque tu sia.> Una volta, era in giro per Kiri con Zashiki, uno dei suoi maggiori collaboratori. Era chiaramente strafatto. D'un tratto, iniziò ad urlare di vedere un d r a g o. Era talmente reale che si nascose in un cespuglio - come se non fosse noto che i draghi sputano fuoco. Una volta nel konbini, vola direttamente in direzione del primo banco frigo disponibile. Ne apre lo sportello. Tira fuori qualcosa come dieci lattine di cola, dieci di caffè, cinque di energy drink e quattro di thè al limone. <DAMMI UNA MANOOOO!> Un paio iniziano a cadere ai lati delle braccia, alcune inizia a tenerle sorrette col mento e con parte dell'addome, inclinando la schiena all'indietro. Invoca l'aiuto di quel povero Shiroichi. Al posto suo, me ne sarei scappata a gambe levate. Ma qualcuno potrebbe essere al contrario di buon cuore. <Ci lavoro in quel posto di merda> Al pronto soccorso, riferendosi all'ultima richiesta che gli viene rivolta dal ragazzino che l'ha accompagnato fino al konbini. <e fidati, mi lascerebbero morire piuttosto che farmi una flebo!> L'importante è saperlo, Rasè... sul serio. Terra bruciata. [ Chk On ]

14:14 Shiroichi:
  [Konbini] Stava per prendere il suo thé freddo quando Rasetsu ha ben deciso di svaligiare il banco frigo. <Mi scusi, Rasetsu-san> dice rilassato ma comunque formale, la sua educazione gli impone un certo grado di forma anche se non è a livello degli Hyuuga dei tempi d'oro. <Il consiglio fa quello che fa perché noi gli diamo la possibilità di farlo> dice sbrigativo, se non fosse così di buon cuore qualcuno potrebbe pensare a una specie di rivoluzionario <Se tutti protestassimo verso questo status quo, i Kage e chi per loro non potrebbero far altro che ascoltarci se vogliono evitare una guerra civile... Inoltre... se non ti interessano le regole non dovrebbe fregarti nemmeno di chi il razzismo lo subisce> si avvicina al rosso e prende le lattine di troppo. <Forse è per questo che sembra più morto che vivo, forse dovreste ridurre la quantità di caffeina che assume, sarà difficile all'inizio ma poi la sua salute ne gioverebbe> dice schietto <avere dei freni inibitori è quello che ci rende umani, senza essi saremmo solo degli animali senza scrupoli pronti a ferirsi l'uno con l'altro> Quel tizio lavora in ospedale? <Ah sì?> chiede provando a mascherare il suo stupore <Perché i suoi colleghi non l'aiuterebbero Rasetsu-san?> chiede curioso anche se è quasi certo che se ne uscirà con qualcosa del tipo che i suoi colleghi sono tutti figli di p... oppure pezzi di m... <Ha finito di prendere bevande o le serve altro? Ho ancora le tasche del pantaloncino vuote, ma la prossima volta le converrebbe prendere uno dei cestini vicino alla cassa> Li indica con un cenno del mento attendendo la sua risposta.

14:34 Rasetsu:
 La teoria secondo la quale sia opera degli stessi cittadini quel che permettono di fare al consiglio è purtroppo reale. <Se nessuno insorge, non ci saranno cambiamenti. Ma la gente non insorge perché è stanca delle guerre.> E' un'equazione talmente facile che persino uno come il demone, solitamente lontano da queste vicende tranne che per l'ultima Grande Guerra, riesce a comprendere. Si stringe nelle spalle, ma si rende conto facilmente di come non possa in alcun modo portar con sé tutta quella roba che ha deciso di prendere. Gli occhietti saettano anche altrove, dove visualizzano del cibo in scatola, dei dolcetti che potrebbe portare a Dokuhiro (ancora non le ha detto della morte del feto, tanto meno che sta riprovando con la seconda sperimentazione e deve addolcire in qualche modo la pillola). Sospira, andandosi a mordere con violenza il labbro inferiore abbastanza da far scaturire una piccola stilla di sangue nero che riluce proprio laddove ha appena morso. Dapprima, farebbe in modo che l’elemento dell’Acqua – l’unico che al momento sappia utilizzare – venga risvegliato e vada miscelandosi con il proprio sangue nero. I canini appuntiti del mostro andrebbero a penetrare la carne del polso, in modo che possa riaprire una delle tante cicatrici che difficilmente permette di far cicatrizzare, utilizzandole spesso e volentieri per l’attivazione della propria innata. Causandosi quella piccola ferita, una stilla di sangue dovrebbe iniziare a fuoriuscire ma galleggerebbe nell’aria per volontà dell’utilizzatore. Infatti, il proprio sangue nero – passivamente sempre di questo colore – sarebbe unito all’elemento del Suiton che ne faciliterebbe la fuoriuscita e l’attivazione dell’hijutsu Kokketsu. Due lacrime nere scenderebbero dalle palpebre inferiori degli occhi del demone, scivolando sugli zigomi e le guance, assestandosi ad altezza del mento. Persino le iridi muterebbero colore assumendo una tonalità ambrata simile a quella d’una bestia. Ulterior sangue gli galleggerebbe attorno in un’area che dovrebbe comprendere circa i dieci metri, formando quella che potrebbe anche assomigliare ad una nuvoletta violacea con delle piccole scariche – del tutto sceniche – attorno alla propria figura demoniaca. L'unica leggera differenza è quell'alone violaceo che gli circonda anche gli occhi e, avendo le maniche sollevate, sarà possibile intravedere quegli schizzi di sangue dipinti da un artista psicotico che vengono disseminati lungo ambedue gli avambracci andando a coprire persino quelle ferite che utilizza per far uscire la sua arma principale. La trasformazione, avvenuta con successo, sarebbe soltanto l'inizio del reale intento dell'uomo. Mentalmente, andrebbe a ricreare un costrutto di circa mezzo metro dalla forma d'una mano. Le dita spesse e acuminate in punta sarebbero incurvate proprio per formare quella che potrebbe sembrare una conchetta. Il costrutto sarebbe di color totalmente nero con sfumature violacee e, non appena presa la forma del palmo, andrebbe a depositare in esso tutte le lattine che ha preso. <Poggiale qui.> Aveva quest'asso nella manica e ha rotto le palle al ragazzino? Bravo, complimenti, il solito cagacazzi. Recupera febbrilmente dei mochi e un pacco di pancake già pronti, un paio di scatolette di ramen istantaneo (e meno male che Ichiraku vorrebbe vederlo esplodere...). <Sono privo di freni inibitori anche come sono, non mi ritengo un essere umano ormai da parecchio tempo.> Fa spallucce, adocchiando altri prodotti che però non lo incuriosiscono abbastanza da decidere di prenderne e portare a casa. <Sono un essere immortale, la mia salute è la migliore che possa avere.> A parte qualche svenimento qua e là per mancanza di zuccheri e riposo, eh. Facciamo sempre finta d'essere immortali e prima o poi dovranno ricoverarti! E sai benissimo che nessuno si prenderà cura di te. Raccogli ciò che semini. <Perché sono degli stronzi e non apprezzano la mia ironia.> LA TUA IRONIA? Il discorso sarebbe troppo lungo e tanto vasto. Si stringe nelle spalle, ormai convinto che basti questo per mettere a tacere un ragazzino che s'è pure offerto d'aiutarlo. <Posso offrirti un'aranciata, non di più.> E la getta nel cestino di sangue nero improvvisato senza attendere un responso adeguato da parte dell'altro. Ha deciso lui per Shiroichi. Ecco perché lo odiano. Alla fine del giretto nel konbini, s'appresterà a pagare... con non poche occhiate torve al cassiere che non toglie manco un ryo dal conteggio. Dopodiché s'allontanerà fuori rinvigorito già con una lattina di caffè aperto. Elusivo su molte domande di Shiroichi, lo saluterà con un cenno del costrutto a forma di mano lasciandogli la lattina d'aranciata. Che bello il mondo di Rasetsu. [ Il costrutto è simile a questa mano: https://static1.mangayeh.com/manga/chapter/60191e40a566934fb06d15d7/60196b41a739175be90b520a/blood_lad_16_9.jpg ][ Hijutsu Kokketsu II ON ][ - 2PT Chakra ][ - 2PT Vita ][ 2/4 - Attivazione Hijutsu Kokketsu II + 2/4 - Creazione I Costrutto ][ EXIT ]

14:52 Shiroichi:
  [Konbini] <Non gli si può dare torto, ma a tutto c'è un limite e prima o poi ci sarà qualcosa che farà traboccare il vaso> dice con un fatalismo che ha del disarmante. non fa quasi in tempo a rendersi conto che Rasetsu si sta mordendo il labbro che lo vede sanguinare nero e cambiare colore degli occhi, il ragazzo istintivamente fa un paio di passi indietro, le tecniche viste dal vivo sono tutt'altra cosa rispetto a quelle studiate, se poi ci aggiungiamo anche che questa tecnica non l'ha nemmeno mai sentita nominare è possibile capire il suo stupore. Si riprende però quasi subito e poggia le lattine nel costrutto nero <Wow, sembra un'ombra, è veramente figo!> dice tranquillo provando ad analizzare quanti più dettagli possibili di quella tecnica a lui sconosciuta. <Ma no, non c'è bisogn...> sta per dire il Nara quando Rasetsu mette l'aranciata nel cestino-mano <Grazie> sorride un po' imbarazzato. <Comunque se posso dire la mia anche se non la conosco bene: Siamo tutti umani e in fondo in fondo abbiamo bisogno tutti di qualcuno o di qualcosa, io non la vedo come un qualcosa di differente...> piccola pausa <Certo forse dovrebbe migliorare un po' l'interazione ma non mi sembra così male> dice tranquillo. Prende poi la lattina d'aranciata dal rosso e lo vede andare via <Passi una buona giornata e si riguardi!> dice urlando per poi aprire la lattina di aranciata e prenderne una sorsata; infine saluterà il commesso del combini ed uscirà di nuovo nella calura estiva scrutanto il cielo per vedere se c'è qualche altro volatile degno di essere seguito e condurlo verso nuove conoscenze . [Exit]

Shiroichi lasciandosi guidare da un uccello raro si ritrova a Kusa all'ora di pranzo; uscito da Ichiraku incontra Rasetsu e preoccupato per la salute del rosso lo accompagna al konbini parlando del più e del meno.

Commento: Mi sono divertito molto, è stato divertente ricominciare a ruolare dopo anni e non credo avrei potuto trovare una partner di gioco migliore, spero di replicare quanto prima!