Un Sabaku all'orizzonte - Ingresso nel clan

Quest

Giocata di Clan

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con Kan

Il clima estivo colpisce ogni distretto di Kagegakure ma in particolare, l'afa si estende in quel di Suna ove le sabbie si estendono per miglia e miglia. Il cielo totalmente alla mercé di un sole talmente caldo da far impallidire persino il fuoco stesso; il calore provoca colate di sudore a chiunque, sunesi compresi e non importa se son abituati o meno, i vestiti si appiccicano addosso, ogni movimento irrita il corpo e ci si sente sporchi, dannatamente sporchi. Oggi per fortuna non siamo qui per parlare di sporcizia ma per un evento estremamente particolare che vede, tra i protagonisti, una ragazza il cui nome risponde a quello di Kore la quale ha ricevuto un messaggio in cui la si convoca al Dojo Sabaku per un incontro insieme ad altri esponenti. Non è specificato il motivo ma l'ordine è perentorio, decisivo, non trattabile. Il dojo dall'esterno si presenta come una cinta muraria con un arco al centro e le porte aperte; in cima all'arco il simbolo dei Sabaku, segno che si sta entrando nel loro territorio. Ai lati dell'arco vi sono due shinobi a far da guardia mentre, una volta varcato si entra in quella che è la ricostruzione di un vero e proprio deserto con una magione estesa avente al suo interno varie palestre per permettere l'allenamento degli allievi. Al centro di quel deserto ricreato è possibile notare un uomo in piedi e 5 persone dinanzi a lui mentre alle spalle dell'uomo 6 giare tra cui quella tanto bramata dalla nostra Kore. Cosa bolle in pentola? Lo scopriremo presto ma prima diamo il via alle danze. [AMBIENT CHIUSO]

19:43 Utente anonimo:
 è in ritardo, di questo la Sabaku è consapevole, non che lo sia davvero non è nemmeno il tramonto e le riunioni non si fanno con il sole alto, sperava di arrivare semplicemente prima ma a dovuto gestire un Uchiha, un ubriaco, un incipit di crisi di panico da senso colpa, gli ormoni di un adolescente e niente, neanche a parlare di sudore, con l'enorme zaino sulla schiena che usa come allenamento per la sua Giara, contenente bottiglie piene e vuote di sabbia ed acqua principalmente, e l'aver dovuto correre dai confini di Suna dove ha lasciato Akainu, è lei quella pezzata. Il sudore non le ha solo appiccicato i corti bianchi capelli dalle bionde striature sulla fronte, no, ha ben grondato sulla gaccia, disegna degli aloni di bagnasciuga sotto le ascelle della maschile canotta color sabbia e che i Kami non le tolgano quello zaino dalla schiena perchè fidatevi: non volete vedere cosa c'è sotto. Alle tasche laterali dello zaino poco di utile, il nuovo telefono prepagato da spacciatore colombiano che non vuole essere rintracciato, il suo Kunai e degli unguenti curativi. Il Dojo dei Sabaku dovrebbe essere il più importante, quantomeno di quelli che se la tirano di più sicuramente, le riconosce quelle cinte mentre si avvicina all'arco rallentando il passo con il fiato ridotto ad un affanno del petto, affanno oltre le labbra scure. Dei suoi 23 anni ne dimostra assai meno se non per la vitalità degli occhi, maturi, e della voce, poi è minuta, mascolina, magra e con uno zaino quasi più grande di lei cosa che non aiuta a ricondurne l'età. <Sono arrivata!> Verso le guardie come a chiedere il permesso di entrare, quantomeno salutare con i garbati convenevoli prima di accedere, presentandosi qualora necessario ma approfitta delle guardie per riprendere fiato (e dignità, o almeno metà) prima di accedere al cortile. Si aspettava una sorta di compiti di pulizia da assegnare e quando invece lo sguardo va oltre i pochi, meno di quanti si aspettasse, presenti le palpebre si sbarrano sugli occhi dalle note di sabbia e miele di mandorlo. Sei giare, tra cui la sua Sunodeki, che sua non è, ma tutti i mesi passati a sognarla da quando l'ha lucidata con le altre per caso l'hanno resa sua, un'ossessione che le appartiene ed è là, ad attirare il passo in avanti verso il gruppo come una falena verso la luce fredda di una lampada. Scarponcini che affondano nella sabbia. <Kore Sabaku...> Soffia, ipnotizzata dalla sua Sunodeki, verso i presenti la sua presentazione prima di voltarsi a guardarli, davvero, per cercare di capire chi le sia meno noto con la riluttanza di chi separa la vista da qualcosa con grandissimo sforzo

Giunta all'ingresso le guardie la fanno passare, l'hanno riconosciuta ovviamente e le permettono l'ingresso, anche perchè, vedere una ragazza correre come una forsennata e con il fiatone, vuol dire certamente essere in ritardo. Entrando ed avvicinandosi gli occhi dell'uomo al centro notano le occhiate della ragazza alla Sunodeki ma com'è fatto costui? Lunghi capelli rossi fino a metà schiena, barbetta sul pizzetto rossa, elegante con un vestito interamente bianco ed una giara giallo ocra sulla schiena legata intorno al busto da una fascia rossa. La prima a parlare, senza permesso, è Kore arrivando a presentarsi, portando su di se tutta l'attenzione dei presenti, compresi i cinque ragazzi la cui carnagione è pallida da far paura <Oh Kore, finalmente, ti stavamo aspettando> esordisce l'uomo <Avvicinati e togliti quello zaino di dosso, sembri una beduina> il tutto accompagnato da un sorriso in primi e da una risata successivamente, allegra, capace di contagiare i cinque ragazzi li presenti i quali iniziano a ridere. La voce di costui è quella di un uomo adulto sulla quarantina, molto calda, confortevole, di chi ci si può fidare. Si attende l'unione di Kore al gruppo prima di dare il via al tutto <Allora, adesso che ci siamo tutti cominciamo con le formalità> schiarisce la bocca <Io sono Asuke Sabaku e, per chi di voi non lo sapesse, sono anche il capo del nostro amato clan, ergo quello che vi comanda a bacchetta> ironico persino nelle formalità, apprezzatelo su. Apprezzatelo ho detto. Tutti i ragazzi e la ragazze presenti lo guardano assorti, in particolar modo le ragazze, due escludendo Kore, son ben più che assorte ma questi irrilevanti dettagli vengono bellamente ignorati da Asuke <Vi chiederete perchè siete qui, presto detto. Abbiamo seguito il percorso di tutte le giovani leve e tra tutti, voi 6 siete stati selezionati per avere la vostra prima giara ed essere iniziati ai segreti del clan> semplice, diretto, senza troppi giri di parole. <Solitamente non sono io ad occuparmi di questo ma stavolta ho deciso di fare un eccezione ma ad essere onesti, abbiamo finito il sakè e servono circa 3 ore per prendere quello che mi piace, non sapevo come occupare il tempo> alzata di spalle come a dire "questa è la triste verità" ma ciò non toglie che, oltre ai ragazzi li presenti, nessuno degli shinobi del dojo sta ridendo. Verità o meno, vi è del rispetto nei loro sguardi per tale figura <Impastate il chakra o devo darvi la manina? Forza su> si parte fin da subito. [AMBIENT CHIUSO]

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20:14 Utente anonimo:
  [Dojo] Tutti pallidissimi, almeno quello l'ha preso da parte di Sabaku, ma sono i capelli rossi di Asuke contro il bianco della sua veste che calamitano il primo sguardo della fennec, quegli occhi velati di nero accentuano le palpebre lievemente più scure su connotati tondeggianti. L'avrà riconosciuto? Da come schiude le labbra scure e sottili con stupore si direbbe di sì, che possa averlo intravisto nelle mansioni di pulizia -che ovviamente vengono assegnate da gradi inferiori- e la conferma è nell'occhiataccia che dona ai cinque ragazzi prima che, per completare a quanto pare le figuracce, dallo zaino suona dirompente una di quelle vecchie suonerie dei messaggi da Nokia3310 quando ancora andava di moda il volume al massimo. Mentre lascia cadere lo zaino dalle spalle, dopo che le hanno dato della beduina, serra la mascella maledicendo intimamente quanto brevemente l'unica persona che ha il suo numero: io ti troverò, e ti ammazzerò. Tralasciando le minacce mentali tuttavia scopre la schiena pezzata interamente di sudore avvicinandosi al gruppo in silenzio prima che Asuke inizi a parlare, anche lei come le altre ragazze sembra affascinata ma sembra essere più il ruolo di quelle parole, ed i rossi capelli, a tenerla distante con gli occhi dalla Sunodeki, invece del suo aspetto fisico. La sbircia però di tanto in tanto: sia mai le crescano le gambe e scappi. Improvvisamente le parole di Asuke però le fanno sgranare lo sguardo che va solo in direzione della sunodeki, l'espressione sul viso è chiara e sta urlando "WTF?!" con ogni ruga d'espressione. Impastare il chackra? Giara? Prima giarla? Certo ma qual'era il sigillo? Cavallo, no no, non cavallo. Mentre la mano destra si avvicina all'altezza del ventre. Scimmia? No non era scimmia. Oh, non può averlo dimenticato, le serve solo tempo, sa farlo con una mano sola ormai e se ne dimentica? Ha atteso quel momento riempiendosi zaini di sabbia per sopportare il peso della Sunodeki ed ora che ce l'ha di fronte no...Non dimenticheranno le dita come animare il sigillo della capra mentre gli occhi si chiudono, sono soli, lei e la Sunodeki, soli su un fondo nero ove visualizzare il chackra è quasi facile, alla bocca dello stomaco una spirale del marrone più scuro delle terre più profonde, appena oltre il capo un'altra del bianchiccio alone dei venti. è a sigillo ultimato che ne circoscrive il movimento, rotazione su loro stesse ed antiorario, una verso l'altra, avvicinandosi in una doppia spirale fino ad intrecciarle, ad intrecciare quei due colori, quelle miscele che assumono il colore dei Sabaku, delle sabbie più brillanti. Solo preso il controllo, sentendolo circolare, del suo Chackra gli occhi si riaprono mollemente, prima sulla giara che fissava e dopo su Asuke stesso {CHK ON 30/30}

Il chakra viene impastato correttamente dai presenti e Kore, oltre alla schiena pezzata, aumenta le figure fatte con la suoneria del cellulare, talmente alta da portare tutti i ragazzi presenti a guardarla, compreso il capo clan <Kore, la prossima volta spegni il ninjaphone. Se è il tuo ragazzo digli di non disturbarti quando sei al dojo. Se è un tuo amico o un tuo parenti, di la stessa cosa> non un rimprovero, il tono utilizzato è quello di un mero consiglio, imperativo allo stesso tempo, ovvero o lo segui o lo segui, non esiste alternativa. Attende qualche momento Asuke prima di tossire riportando l'attenzione esclusivamente su di lui e su di lui soltanto <Bene, ora, come sapete, la nostra abilità consiste nel controllare la sabbia. Essa è per noi un'arma e uno scudo allo stesso tempo, ci permette di attaccare, di difenderci e, sostanzialmente, creare qualunque cosa la nostra mente desidera, purchè si sia abbastanza forti per farlo> prima parte conclusa, una spiegazione veloce ma concisa <Ogni Sabaku ha in se, consciamente od inconsciamente, due elementi ben distinti, fuuton o doton che uniti ci donano il potere di controllare le sabbie ed a differenza di molte altre arti, non abbiamo bisogno di comporre sigilli per far ciò> breve pausa accompagnata da un gran sorriso <Comodo no? L'ho sempre detto io, nessuno ci batte..a parte gli utilizzatori del suiton, stato attenti con loro> raccomandazione simile ad una battuta impregnata di ironia ma che nasconde un fondo di verità dopotutto. Chiunque conosce l'effetto dell'acqua sulla sabbia ma non si parla di questo, no, bisogna andare oltre. Il sole nel mentre sta calando, la sera prende piede ed il calore diviene meno pressante, abbastanza da impedire ad ulteriore sudore di fuoriuscire <Ogni Sabaku controlla la sabbia contenuta nella propria giara e la vostra giara è una di quelle 6 alle mie spalle> indicando i vari contenitori <Ma come capirlo? Il metodo è sempre, prima però voglio sapere da voi il motivo per il quale dovreste essere inoltrati ai nostri segreti. Secondo voi, perchè dovresti essere meritevoli di tale onore? Perchè proprio voi?> incuriosito dalle risposte si siede per terra a gambe conserte ed in quel momento preciso arriva una donna di corsa con in mano un vassoio. Sul vassoio è presente una bottiglia ed un bicchierino di vetro <AH E' ARRIVATO IL SAKE', ALLELUIA> festaiolo ed allegro come pochi aspetta che gli venga porto il vassoio prima di versa il contenuto della bottiglia nel bicchierino ed iniziare a bere. [AMBIENT CHIUSO]

20:49 Utente anonimo:
  [Dojo] Si limita ad annuire alla questione del telefono, non ci prova nemmeno a spiegare che è il suo primo giorno con un telefono e che ha totalmente dimenticato quel qualcosa di cui non si era mai dovuta preoccupare: che va spento. Tutto si impara a proprie spese ed una volta impastato il chackra si impara pure quello, non le resta che ascoltare quelle nozioni, alcune probabilmente accademiche ed a lei non esattamente sconosciute, il fratello aveva una sua Giara, i suoi genitori pure, eppure alla questione del Suiton aggrotta le sopracciglia, effettivamente aveva visto Asuke ma non l'aveva mai sentito parlare e per quanto perentorio sia è difficile non riconoscergli una curiosa bizzarria. All'accenno alle sei giare glissa lo sguardo verso la Sudoneki, quella clessidra trasparente di materiale moderno, resistente e leggero, la luce della sua falena interiore che deve abbandonare sempre con riluttanza, persino in quel momento. La domanda cruciale, perchè sono meritevoli proprio loro, a rispondere per prima non vi si arresca neanche per sbaglio, è solo quando interpellata, finanche per ultima, che parlerebbe come se l'idea di venire interrotta davanti alla sua clessidra le logorasse l'animo. Lei mi sta guardando, la mia giara mi osserva. <Perchè non sono debole, sono determinata, ed intendo onorare il clan Sabaku con ogni granello della mia forza e della sabbia nella Sunodeki.> Non una giara qualsiasi, quella lì, qualunque sia il metodo è proprio quella la nomina e lo sa, ma era tra le prime parole quella riconosciuta determinazione. La vista del Sakè richiama alla memoria l'ubriaca visione del pomeriggio, anche quello rosso di capelli e per qualche momento la sua risposta disperde un gorgoglio. <Perchè nessun altro nome è superiore al clan Sabaku e di questo io non ho dubbio alcuno> Non bisogna solo dirlo, bisogna crederlo, e non ha la presunzione nè lo scetticismo di chi sta sbattendo l'appendice genitale sul tavolo alla 'sommejodete', non vi è superbia ma la stessa descritta determinazione. Non dice nulla, non aggiunge nulla, come se non avesse nulla da approfondire. Il potere, la vendetta, la perdita, non sono nulla di fronte all'ossessione e lei, piccina volpina, è un animale dall'ossessione tanto facile quanto bramosa, l'oggetto che la ossessiona da mesi è lì, piccolo amore, prezioso brillante in fondo alle notti buie, un granello soltanto del tuo affetto come si dona agli amanti perchè non riesce a smettere di sbirciarne oltre la figura di Asuke, determinandosi verso il suo stesso capo-clan mentre le spalle si sollevano, non accorgendosi nemmeno di quanto il petto si sia allargato ed impettito e per farlo le è bastato solo vederla. {Chk 30/30}

Piano piano tutti rispondono offrendo motivazioni simili o diverse, personali e generiche ma due sono le risposte che più di tutti colpiscono il capo clan. La prima è quella di un ragazzo visibilmente annoiato la cui risposta consiste in "Perchè i miei genitori non hanno saputo farsi gli affari loro" abbastanza da far ridere il capo clan mentre l'altra è quella di Kore. Di base la ragazza non dice niente di troppo complesso od eccezionale restando nei parametri degli altri 4 ma è nell'udire il nome proprio di una delle 6 giare <Perciò tu credi di essere destinata a Sunodeki> sorridendo beato mentre sorseggia il proprio sakè con somma serenità ed un pizzico di menefreghismo, ancora seduto a terra <Allora partiremo proprio da te, piccola Kore> con un cenno della mano sinistra l'invita ad avvicinarsi <Mettiti davanti Sunodeki> vari ordini datigli per portarla dove vuole lui. Attende il fare della genin, il suo muoversi verso la zona indicata dinanzi alla giara e una volta fatto, dandole le spalle e bevendo sakè ricomincerebbe a parlare <Unendo l'elemento doton e l'elemento fuuton richiama dal torpore la nostra arte, poi fai confluire il chakra nella sabbia all'interno della Sudoneki e con essa crea qualcosa> ecco il di lei compito, la prova da superare <Ogni giara è personale, se ci riuscirai vorrà dire che Sudoneki era destinata a te fin dal principio altrimenti, dovrai andare altrove> al termine del discorso la mano sinistra viene fatta lentamente scivolare sulla sabbia nel terreno, il palmo adagiato completamente su essa restando in attesa dell'altrui fare <Se non sei debole e sei determinata, non dovresti avere difficoltà perciò mostraci il nostro potere in tutto il suo splendore> e con ciò si zittisce definitivamente. [AMBIENT CHIUSO][2/4 richiamo innata e 2/4 uso innata][Segui le linee guida dell'innata base di livello 1 del clan Sabaku]

21:58 Utente anonimo:
 Non ha riso lei della noia dei genitori di quel ragazzo, a dire il vero l'ha meramente osservato come se quella fosse stata una risposta degna di una qualchevoglia stima, il motivo per cui lei si crede meritevole ed Asuke sceglie lei per iniziare è la Sunodeki, non poteva che essere lei, meravigliosa ossessione e per qualche motivo quello è solo un segno quando inizia ad avvicinarsi alla Sunodeki. Non risponde a quella che è una domanda retorica sul cosa crede lei, lo sa, e si limita ad annuire compostamente. Si prende del tempo, per comprendere la questione. <Qualcosa di mia fantasia Asuke Sempai?> La domanda sembra titubare qualche momento, cioè DAVVERO quel che ti preoccupa, a fronte di quella richiesta è la mancanza di fantasia? è più facile seguire un ordine che crearlo? Non lascia spazio al suo scetticismo, comprende quello che le è stato chiesto quando si volta verso Sunodeki, come i colori del suo chackra, quell'unione tra la terra più scura e la brezza di montagna più pallida, il colore che richiama dal Doton e dal Fuuton è l'unione armoniosa e desertica delle dune più silenziose. Le narici si dilatano in un respiro profondo, il petto scarno sotto la casacca maschile si gonfia, leggera quella concentrazione come se volesse accogliere un odore specifico, l'odore della sabbia dentro la giara che le è di fronte, che il fato ha assegnato alle sue ossessioni e che non sembra contemplare non esserle destinata MA come ogni amore predestinato esso va corteggiato, e la mente cerca coi sensi più intimi di avvicinarsi alla sua brama, va accarezzato, e l'energia del chackra che cerca di convogliare verso il suo elemento innato, va appassionato, quando la mano destra si sporge verso Sunodeki con la stessa timidezza degli amanti che non si conoscono ancora cercando di sfiorarne dall'esterno l'intimità di un animo che le è ancora precluso. [Richiamo Innata 2/4] Solo qualora sentisse, per la prima volta, quella miscela dei suoi elementi fattisi energia, l'energia Sabaku, cercherebbe di convogliarla verso quei morbidi granelli, può disegnarli alla mente, come una spirale, flautista della sua arte a scoverchiare la serpe del suo amore. <Sù...> Gli occhi pregni delle note di sabbia riflettono quella giara come uno specchio lucido, ma non è lei che incita, nemmeno la sabbia, sembra più un sù, piccola mia, vieni a conoscermi. Granelli che richiama a librare dal foro della sua amata, che sibillano in quella stessa spirale con cui la mente disegna il proprio chackra verso l'uscita e che cercano il metro di altezza sopra la giara. Qualcosa è una pessima definizione per la bionda, alla fantasia mancante un pensiero si trincera e si combatte -se fosse qui- ma quel pensiero è confuso e la sua confusione si agglomera nella sua sabbia, se vi fosse riuscita, perchè quella è la SUA sabbia, è sua perchè la ama e perchè è la sua mente, e se la sua mente si combatte ad un metro d'altezza quella piccola creatura si stabilizza altrettanto combattuta e deforme, nelle forme reali di un fennec, dimensioni incluse quindi non esagerate, ma con un solo enorme occhio al centro del viso, invece che due, e con le orecchie mozzate, non incomplete no no, proprio mozzate, ferite, frastagliate e dettagliatamente pure, quasi qualcuno avesse giocato a colpirle e sbruciacchiarle. Diciamolo, se quel che ha creato è la sua mente: che cavolo di problema ha la sua mente?[Uso 2/4]

21:59 Utente anonimo:
 {chk 28/30}

Parte l'era di Kore, la sua prova per vedere se è in grado di controllare l'innata Sabaku. Gli elementi vengono fusi tra loro, doton e fuuton uniti per portare ad un controllo della sabbia in maniera quanto meno giusta, non vi sono grossi errori nell'esecuzione di ciò. Il capo clan lo sente, lo percepisce ma è l'esecuzione principale a lasciare tutti di stucco, allibiti, senza parole alla vista di un fennec deturpato, un solo occhio, orecchie ferite. In principio può sembrare un'errore e tutti i partecipanti da inorriditi passano allo schernimento "Esecuzione più pessima non l'ho mai vista" esordisce uno dei presenti, una ragazza in particolare. Il capo clan, al contrario, resta silente volgendo solo il capo alla volta della ragazza per osservare quanto da lei creato; il viso è serioso, per nulla sorpreso o schifato, tutto il contrario. Scruta attentamente quanto emerge dalla giara, un mostriciattolo di un metro di larghezza, lunghezza e altezza, niente di più, niente di meno. Beve ancora sorsi di sakè, lo sorseggia restando silente qualche momento <Corretta esecuzione> afferma senza indugiare troppo <Sudoneki era destinata a te a quanto pare> qualche attimo di pausa <La giara è tua, Kore Sabaku> si solleva mettendosi in piedi, diritto con le spalle ed il busto, schiocca il collo volgendo l'intero corpo alla di lei volta così da guardarne meglio il viso <Ti do un consiglio, controlla le tue emozioni perchè un ninja in grado di controllarsi è un ninja pericoloso oltre che potente mentre un ninja che si lascia andare in preda alle emozioni del momento è facilmente abbattibile> ha capito e compreso la natura di quella creazione. La mente di lei l'ha portata ad una simile creatura ed una simile creatura nasce dalle emozioni. L'esperienza del capo clan è visibile anche in questi piccoli dettagli <Puoi andare adesso Kore e fai un favore a tutti, lascia quello zaino a casa. Per l'amor dei Kami, soffro io al posto delle tue spalle> ultima vena di ironia prima di lasciarla andare non senza seguirla con lo sguardo, scrutarla ma a cosa sta pensando non viene reso noto, non adesso, non così presto. [END]

22:33 Utente anonimo:
 Non è un fennec malriuscito, è come se tutto quel che volesse impastare l'avesse messo in una sola creatura orribile, disperde le sue energie ma CERCA di farlo comprendere mantenendolo, senza provare a sistemarlo e sentendo, per la prima volta, lo sforzo che quel mantenimento richiederebbe prima di sentire le parole di Asuka-Sempai, colui che ha compreso, allentando la presa della sua innata da quei granelli ed accompagnandoli, con la mente, a tornare nella Sunodeki preziosamente, tutto l'amore che la Sunodeki dà alla Sunodeki è restituito, venerato. <Grazie Asuke-Sempai> China il capo verso il capoclan dopo aver ritrovato la sua figura ma la mano, ancora sulla giara, è quella che fa scivolare verso i fianchi di clessidra che l'hanno sedotta e di cui cerca di appropriarsi sollevandone, conscia che necessiterà della fascia di imbracatura per portare la sua giara in spalla. è abbracciata alla sua ossessione, al suo amore, che ascolta il consiglio del Sempai. <Certo, Asuke Sempai. è un onore per me.>Che sia lui, le sue parole o essere del clan tale onore non lo specifica però in quel congedo. Un nuovo inclinare del capo, la sua determinazione che resta lì ma che a quel commento sullo zaino si congeda silenzioso, limita ad annuire iniziando poi a scostarsi con la sua Sunodeki. Non ha bisogno di specificare che quello zaino non le servirà più, occhieggia solo di mala grazia la ragazza che non ha compreso la sua esecuzione, la sua arte, perchè tale è dire al suo amore quel che si è, e tale è lasciare che il tuo amore possa renderlo creazione e visione per te, uno specchio di sabbia che l'altra forse non comprenderà. Gli occhi sembrano solo dirle "ma che ne vuoi sapere tu, la tua giara può essere stupida come te, al massimo, non perfetta come la mia Sunodeki" che si stringe appena al petto maggiormente oltre quel tagliente sguardo. Recupera lo zaino posandola solo un momento, uno zaino che non utilizzarà mai più pieno di un kunai, un telefono, due unguenti curativi e 23 kili di nulla, acqua e sabbia in bottiglie per calibrare i pesi, necessari solo ad allenarsi per uno specifico momento che ora ha tra le mani. Ci dormirà accanto a quella giara, chi la vede andar via con la sua amante non può non pensarlo.{Chk 27/30/exit}

Kore entra nel clan ottenendo la sua tanto bramata Sudoneki con un'esecuzione al quanto particolare.

Note:
I miei personali appunti te li ho fatti in sede privata. Personalmente non ho trovato male l'esecuzione di richiamo dell'innata ne quella del chakra. Non mi sei dispiaciuta affatto.
Ovviamente lascio l'ultima parola a Furaya.

Buona fortuna!