FIGLIO MIO

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21:35 Shizuka:
  [Davanti alla porta del Laboratorio] Con tutti i posti al mondo in cui si potevano incontrare ha scelto l'ospedale, così ha dovuto indossare degli abiti un poco più consoni che non altrove. Indossa comunque una gonnellina che le arriva appena sopra le ginocchia di color nero e a pieghe, delle calze alte bianche che giungono sotto il ginocchio, ballerine nere ai piedi. Sopra una camicetta bianca a maniche corte, dalla cui scollatura si intravede la collana con il pendente a farfalla dalle ali blu brillanti, il tutto sovrastato dal camice bianco lasciato aperto, all'interno del taschino superiore penne, pennarelli forbici ed evidenziatori, il cartellino del medico proprio appeso li, nome e cognome in bella vista. I capelli rossi sono ricresciuti, quella criniera le arriva poco più sotto delle spalle, su di essa si trovano i due fermagli che ricordano le farfalle, regalo dei genitori per la promozione di rango. Gli orecchini si intravedono appena sui lobi e men che meno il piercing in cima all'orecchio sinistro; mascara e eyeliner le definiscono lo sguardo. I passi si susseguono in maniera calma verso il laboratorio del parente, ormai ci è stata diverse volte da ricordare la strada. Non sa bene nemmeno lei cosa aspettarsi da quella serata, Rasetsu alla fine le ha chiesto la stessa cosa per due favori differenti, cosa che le fa strano, e non sembra qualcosa che si addica al soggetto, potrebbe approfittarsene ma in qualche modo vuole prima verificare che sia solamente un po' stordito. La manina destra si alzerebbe una volta giunta davanti alla porta, per poi bussare educatamente e aspettare di essere invitata ad entrare. [Chakra ON]

21:50 Rasetsu:
 Sta aspettando Shizuka all'interno del suo laboratorio. E' in compagnia di qualcuno - o qualcosa. Sosta innanzi ad un bancone avente su di esso un gran numero d'oggetti vari, quali becher, attrezzature che bippano ogni tre secondi. C'è qualcosa che stanno monitorando, altrimenti per quale motivo dovrebbero risultare accesi? Qualora la fanciulla giunga di lì a poco, potrà notare il battito di un cuore che risulta essere piuttosto regolare per quanto lento. Altri tubi e un macchinario più vasto soggiorna innanzi al demone dal sangue nero... ma andiamo per gradi. Indossa sì i classici pantaloni neri, ma la camicia ha subito un drastico cambiamento rispetto al classico perla che porta sopra al lungo giaccone cremisi. E' totalmente nera con rifiniture violacee - quasi l'abbia fatto di proposito - con le maniche piegate sin ad altezza dei gomiti. Lascia scoperte le vene nerastre che risaltano sull'incarnato pallido, nonché le numerose cicatrici ad altezza dei polsi - alcune delle quali neanche mai guarite del tutto, poiché costantemente torturate dai suoi canini. I primi bottoni son lasciati sbottonati scoprendo lievemente il petto e il collo. I capelli cremisi, solitamente mal pettinati e lasciati fluenti sulle spalle, son raccolti - solo nella parte superiore - in una piccola coda che glieli tieni fermi, liberando la fronte. Gli occhiali, stranamente ben tenuti, vengon tirati sul naso da un movimento solito. Il camice bianco vien indossato ben stirato, pulito, inamidato. Nel taschino superiore compare una targhetta col nome del demone assieme alla sua professione, assieme ad altre varie cianfrusaglie che si ritrovano anche nelle altre due tasche laterali. Cosa sta facendo con il riverbero in volto di quella luce fioca dei macchinari? Cos'ha trovato di così interessante da far vedere alla dottoressa? <Entra.> Mormora in tutta risposta con un tono catartico, come se l'aspettasse, come se non vedesse l'ora che questa giunga per raccontarle del suo piccolo segreto. [ Chk On ]

22:01 Shizuka:
  [Davanti alla porta del Laboratorio] La risposta è più pacata del solito e ciò la spaventa non poco. Apre la porta e si infila nel laboratorio guardandosi intorno alla ricerca della figura del parente. Contrariamente al solito il vestiario è cambiato, ma non solo ciò, quello che la stupisce forse maggiormente è la lunga chioma ordinata e tenuta indietro da quella mezza coda. Nemmeno si volta verso di lei, restando in fissa su quello che apparentemente è un esperimento. Le blu femminili si scosterebbero quindi in direzione dello sguardo verde, carpendo cosa attragga l'attenzione altrui in maniera così notevole. << Ciao. Come stai? >> Domande di rito, ma dopo che Dokuhiro era riuscita a svegliarsi da quella trasformazione lo zietto era praticamente sparito dalla circolazione. Comprensibile, anche lei era stata impegnata e sicuramente avrà dato modo all sua compagna di imparare qualche trucchetto. Qualche passo in sua direzione, continuando a cercare di capire cosa sia di suo grande interesse, oltre a cercare di intravedere qualcun altro nella stanza, considerato che lui le aveva detto di volerle presentare qualcuno. << Chi devi presentarmi? >> Se lui non si fosse ancora esposto in tal senso, queste sarebbero state le parole pronunciate dalla nanerottola, giusto per trattare subito l'argomento di maggior interesse almeno per il demone occhialuto. Ciò che interessa a lei non può assolutamente essere ridotto a un singolo incontro, inoltre richiede ancora la piena accettazione da parte dell'altro, e il chiarimento riguardo a quel veleno. [Chakra ON]

22:20 Rasetsu:
 Ciò che s'aprirà agli occhi di Shizuka non è soltanto un vano ripiano avente su di esso un grosso numero di macchinari. Ma è quel che c'è al suo interno a doverla stupire più di tutti. Quattro centimetri. Non di più. Iniziano a formarsi i vari organi che comporranno quell'essere tra qualche tempo. E' in posizione fetale per quanto possa vedersi. Il liquido amniotico - con qualunque cosa l'abbia creato - lo avvolge completamente. Il suo cordone ombelicale è collegato ad un altro macchinario... ma non chiedete alla sottoscritta di spiegarvi come sta facendo funzionare tutto quel marasma d'aggeggi perché non ne sarei capace. Sta di fatto che osserva la sua opera - già, ma perché n'è così fissato? <Sto bene.> Mormora soltanto con lo stesso tono di poc'anzi, come se la cosa non lo affliggesse più del dovuto - come se niente, al momento, possa importargli più di quel feto che galleggia in un utero improvvisato, meccanico. <Di cosa devi parlarmi?> Non le ricambia la cortesia, non sembra essere interessato a conoscere l'altrui situazione fisica o emotiva. Come al solito, aggiungeremmo. E' una parente, certo, ma ciò non implica che a lui importi qualcosa di qualcuno. Il demone non si smuove dalla sua posizione, anzi piuttosto permane a guardare ciò che ha davanti a sé e lascia che Shizuka possa avvicinarglisi. <Ti presento mio figlio> Indicando il contenitore che ha davanti agli occhi con un sorrisetto mefistofelico... ma felice? Riesce a sorridere in maniera felice? Ne attende una papabile reazione... qualunque essa possa essere. <o figlia, non sono ancora sicuro del sesso.> Così, come se fosse questa la parte veramente importante della discussione. [ Chk On ]

22:30 Shizuka:
  [Laboratorio] Lo sguardo altrui è fissato su quello che sembra essere uno sgorbietto informe, qualcosa di veramente poco definito e che vagamente le ricorda qualcosa studiato in anatomia ma non pare collegare immediatamente, anche se quel filo che lo collega ad altro pare portare la di lei mente nella direzione corretta. La risposta giunge per distrarla, non si aspettava che ricambiasse la cortesia, non è mai stato tipo da convenevoli, spesso si stupisce ancora di quanto faccia per lei nonostante non voglia ammetterlo spudoratamente. Gli occhi blu sono ormai fissi su quell'esserino mentre la domanda altrui sopraggiunge, alla quale darebbe una risposta breve, concisa dato che ora l'interesse è tutto per altro. << Vorrei che mi facessi da insegnante privato. >> Insomma qualcosa che vuol dir tutto e pure niente, soprattutto perchè detto in un laboratorio di genetica e lei dovrebbe essere il medico fra i due. Ecco però che la domanda femminile converge su uno dei misteri della serata, e la risposta è a dir poco stupefacente. La bocca si spalanca, gli occhi blu finalmente tornano sulla figura del genetista, guardandolo dall'alto in basso così che egli abbia il tempo di fare quella precisazione inutile. << ODDIO CI SEI RIUSCITO DAVVERO? >> Lei sembra reagire in maniera decisamente più vivace dell'altro, forse perchè meno avezza ai miracoli della genetica. << Sei un fottuto genio! Quanto tempo ha? La crescita è normale per ora? Intendo come tempistiche ovviamente... Lo hai detto a Dokuhiro? >> Certo perchè dopo le informazioni biologiche l'altra parte importante è sapere se la madre è a conoscenza che l'esperimento sia andato a buon fine. Una dei due rossi presenti nella stanza è decisamente sempre più concentrata sugli altri e i loro sentimenti: tiriamo a indovinare chi è? [Chakra ON]

22:57 Rasetsu:
 Smette di guardare la sua 'creazione', poiché di tale si tratta pur avendo effettivamente il suo DNA e quello di Dokuhiro. Inarca un sopracciglio a causa della domanda che gli viene rivolta da parte di Shizuka. <Insegnante privato di cosa?> Particolare l'inflessione sull'ultima parola, mentre la scruta di sottecchi con l'espressione sorpresa e turbata al tempo stesso. Cosa diamine vuol dire, adesso? Perché dovrebbe farle da insegnante privato? Lui, poi, che non è noto per la sua immane pazienza. <Non urlare!> Esclama contrariato dal fare della ragazzina, allargando le braccia verso l'esterno come se fosse esasperato - o forse lo è davvero. Si sta già pentendo d'averle mostrato quel piccolo feto d'appena dodici settimane. <Ovvio che sono un fottuto genio. Sono un genetista. Con chi pensi d'aver a che fare?> Fa roteare gli occhietti verdastri verso l'alto, scuotendo poi il capo. E' ulteriormente contrariato. Non è affatto contento perché è capace di prendersela per ogni minima cosa. <Al momento, dovrebbe essere attorno alle dodici settimane. La crescita è standard, anche se sto facendo fatica per i nutrimenti. Il macchinario ne crea abbastanza, ma è diverso dal ventre materno.> Sospira, piegando la testa da un lato mentre lo sguardo si sofferma di nuovo sul piccolo feto che sta crescendo in un'ampolla - per così dire. <Sono soddisfatto del mio lavoro, ma non abbastanza. Ha una bassa percentuale di sopravvivenza, al momento.> Le spiega, tentando forse anche d'evitare la domanda finale su Dokuhiro, alla quale difatti non pare rispondere affatto. Incrocia le braccia al petto, osserva quella ch'è la sua opera ultima. Dopo aver creato un bambino tramite dei macchinari... su cos'altro potrà mai buttarsi? Avrà raggiunto l'apice della sua carriera o troverà ancor una volta un esperimento nuovo nel quale fiondarsi? Ma adesso, qualunque cosa gli riservi il futuro, deve prima pensare alla crescita di quel bambino - del suo bambino. [ Chk On ]

23:12 Shizuka:
  [Laboratorio] << Ops scusa... >> Tutta quell'energia sprigionata in un istante effettivamente è stata rimproverata. In effetti forse ha esagerato ad alzare tanto la voce ma la sorpresa è stata troppa. Le domande si susseguono, però riceve risposta solo a quelle più tecniche. Dodici settimane, quindi ha aspettato tre mesi prima di parlarne, quasi come se fossero i mesi in cui si può ancora decidere se abortire o meno. << Chiaro che sia diverso, ma dodici settimane è già un ottimo risultato. >> Non che lui ne abbia bisogno, ma a suo modo sta decisamente lodando il percorso fatto dal genetista che è molto ben conscio delle proprie capacità. << Beh capisco che la sopravvivenza sia il problema maggiore al momento, penso sia molto complicato gestire qualcosa del genere con delle macchine. >> La manina destra andrebbe sotto il mento, come in una posizione di ragionamento, non che possa fare molto per aiutarlo in quel frangente. << Comunque congratulazioni! >> E' giusto dare dei meriti a chiunque quando ottiene un risultato no? O quanto meno questa è la visione dell'innocente Shizuka che tuttavia non ha risposto alla prima domanda del Kokketsu, ovvero quella riguardante le lezioni private. La mano scende dal visino, le braccia si incrociano sotto il prosperoso seno: << Vorrei ampliare le mie capacità in qualità di Kokketsu. Sono molto brava nelle arti magiche ma tu stesso mi hai detto che nel nostro sangue scorre anche il potere illusorio e io non l'ho nemmeno sfiorato con un dito. >> Ammette senza troppi giri la propria incapacità totale nel poter eseguire un Genjutsu, ma dato che lo ha nel sangue, vuole sostanzialmente stimolare le proprie capacità con qualcuno che possa insegnarle bene e del quale possa fidarsi. << Hai detto di essere molto bravo anche in quello no? Vorrei che provassi a insegnarmi, tutto qui. >> E' una richiesta non così semplice come possa sembrare, ma quegli occhi grandi e blu ora sono alla ricerca delle verdi, decisi e intestarditi su quanto richiesto. [Chakra ON]

15:50 Rasetsu:
 Non gli crea disagio che qualcun altro all'esterno possa ascoltare quella conversazione, anche perché bene o male non ha negato a nessuno di chiedere. Ha dato risposte vaghe, certo. Non crede di dover dare eccessive spiegazioni. Il problema è che non vuol lasciare quell'esserino completamente da solo. Gli sta facendo letteralmente da 'madre' se parliamo della questione dell'incubazione, nonostante sia a conti fatti il padre del futuro nascituro. <Lo è, ma deve riuscire a sopravvivere per le prossime settimane. Soltanto allora potrò tirare un sospiro di sollievo.> D'altronde, deve tenere sempre gli occhi aperti, deve controllarlo notte e giorno, deve essere sicuro che giungano i nutrimenti adatti e che il liquido nel quale galleggia non vada a farsi benedire. Deve star certo che ci sia abbastanza di tutto, che il macchinario funzioni a dovere, che nessuno stacchi la spina per caso neanche per un istante, che non ci sia un corto circuito. Sì, sta pensando generalmente a tutto. La sua mente è pur sempre analitica, nella fattispecie quando lavora e deve tener a mente molte informazioni. Non che sia una novità, dopotutto. <Ad Hiro...> Riprende l'argomento, cambiando atteggiamento da un momento all'altro - volubile, come sempre. <non ho voluto dirle niente perché non sono certo del risultato. E se non sono certo del risultato, è inutile darle vane speranze.> Questo che si trova davanti è il primo vero esperimento della creazione di un clone, seppur questa volta abbia semplicemente usato un ovulo e lo spermatozoo per fecondarlo. <Ero molto bravo, adesso ci sto riprendendo la mano. Ho un buon controllo, ma non è abbastanza potente. Quindi, potrebbe tornarmi utile insegnarti perché m'allenerei anch'io.> Ammette, lanciandole una nuova occhiatina di sottecchi, tirando su col naso - un gesto che l'aiuta anche a rimettere a posto gli occhiali che son scivolati in avanti. <Quanto conosci della teoria inerente ai Genjutsu? Ti servono proprio le basi?> La domanda è oltretutto lecita se deve insegnarle, no? Ma questo sta anche a significare che sta accettando? [ Chk On ]

16:38 Shizuka:
  [Laboratorio] Insomma ci va con i piedi di piombo, incredibilmente serio riguardo al suo lavoro, a qualcosa di cui ha interesse in particolare. Insomma si assomigliano anche in questo aspetto. Poi senza che sia lei a rimenzionare la fidanzata è lo stesso demone a tirare in ballo l'argomento, rivelando di non averle detto nulla, ma per un motivo inaspettato. Non vuole darle false speranze su qualcosa di incerto. Ne capisce le intenzioni, e sembra qualcosa di estremamente dolce e considerato per essere quel Rasetsu. Non commenta il tutto, annuisce solamente con il capo e giusto una parola: << Capisco >> Il tono è comprensivo, non vuole deriderlo o prenderlo in giro, pensa che sia una scelta responsabile. Inoltre ha ben compreso che prenderlo in giro per qualcosa inerente alla parte sentimentale non è esattamente la cosa migliore. Pare però che la sua attenzione riguardo a quella richiesta di tutoraggio sia stata in qualche modo ascoltata. Incredibilmente lui ammette di essere parecchio indebolito rispetto a prima, un poco come Furaya, però dell'allenamento non gli dispiacerebbe. << Del Genjutsu ho delle nozioni elementari, diciamo che so in cosa consiste il rilascio e quindi a cosa dovrei potenzialmente reagire, però è più un concetto difensivo che offensivo. >> Conoscenze accademiche di base, niente di troppo particolare. << Però direi che non sono proprio ignara dalla sua esistenza e del fatto che ti scombussoli la testa. >> Conclude, come se questo possa bastare come spiegazione di quel che sa o meno. [Chakra ON]

16:57 Rasetsu:
 L'argomento inerente al feto scivola man mano, ma gli occhi del futuro genitore non smettono di guardare quella creazione. Anche quando Shizuka parla, lui la ascolta però resta a fissare davanti a sé. Le braccia vengono piegate e incrociate ad altezza dello stomaco. <Devi incanalare il tuo Chakra verso l'esterno, indirizzandolo verso il cervello avversario.> Inizia la sommaria spiegazione, quella basilare per così dire. Il tono mellifluo di chi sa di cosa sta parlando, senz'alcuna esitazione. <Poi, devi immaginare cosa vuoi che lui veda. Puoi sconvolgerne solo il senso della vista, solo quello dell'udito, solo quello dell'olfatto. E' utile in molti sensi.> Vocia in sua direzione, stringendosi nelle spalle. La lingua va capolino fuori dalle labbra del demone, il quale prende addirittura a sogghignare. <Una delle tecniche dei Kokketsu ti getta in una paura incontrollata nei confronti dell'utilizzatore.> Oh, quella è davvero tanto carina. Yukio l'avrà usata così tante volte a discapito di qualche povero sventurato rinchiuso nella sua prigione. <Conoscevo una tecnica, tempo addietro. Mi permise di modificare i ricordi del vecchio direttore dell'ospedale. In questo modo, io firmai un documento che attestava me come capo Genetista e la mia Serpe> Non fatelo sentire a Dokuhiro, vi prego. Fate finta di non aver sentito niente di tutto questo. Se soltanto Kouki tornasse... <come direttore dell'ospedale.> Non poco letteralmente era tutto nelle sue mani. Le lascia il tempo d'assimilare queste informazioni anche se finora non è stato nient'altro che generico in merito. [ Chk On ]

17:22 Shizuka:
  [Laboratorio] Ascolta più che parlare al momento, incanalare il proprio chakra verso la mente avversaria, disturbandola e modificandola. Questa l teoria, molto più facile a dirsi che a farsi probabilmente. Poi si passa alla parte d'immaginazione, quella che dovrebbe uscirle in maniera più semplice, in fondo lei è un'artista ma forse esagerare può essere controproducente. << Posso fargli vedere qualsiasi cosa? Anche qualcosa di assurdo? Non capirà che è una stupidata? >> Insomma qual è il potere di cui un Genjutser dispone? Cosa può accadere a quella mente intrappolata? Vista, udito, olfatto, tutti i cinque sensi probabilmente possono venire modificati e circuiti. Poi però si va nello specifico, le arti del Clan, qualcosa che induca paura incontrollata, proprio quella che lei vorrebbe eliminare nella mente delle persone, quindi qualcosa da utilizzare con criterio. Non solo quella, ma pare che si possano modificare i ricordi, così da costringere il prossimo a fare azioni che altrimenti non eseguirebbe o far scordare dolori importanti. All'affermazione altrui, che parla sempre fissando la sua creatura, senza concentrarsi sulla rossa, alla quale quel gesto non da fastidio. << Quindi mi stai dicendo che i tuoi gradi li hai guadagnati con l'inganno e non per i meriti? E io che pensavo fossi il migliore al mondo... >> Questa è una frecciatina non indifferente, qualcosa che non è esattamente accettabile nell'etica morale della nanerottola che sente il dovere di rimbeccarlo quando fa qualcosa di estremamente sconveniente. << Chi è la tua Serpe? >> La domanda sorge spontanea, la curiosità ha fatto si di muoverla automaticamente. << E' congelata? >> La immagina come un collaboratore quella figura, come qualcuno che ha i suoi stessi anni, ormai bloccato però in un tempo infinito. << Ah comunque se per errore dovessero servirti opinioni o consigli riguardo alla gestazione, o semplicemente qualcuno con cui parlare ad alta voce per farti ragionare meglio, puoi farlo con me. >> Dato che Dokuhiro è off limits fatica a credere che lui possa trovare qualche altra anima pia che lo stia ad ascoltare, non sa nemmeno se quel progetto è stato condiviso con Kan. << Per sviluppare il dono delle illusioni...Ci sono esercizi particolari da fare? >> Quello è l'interesse primario per lei, e al momento sta ottenendo tali nozioni giusto perchè lui vorrebbe allenarsi in parte, quindi quasi gratuitamente rispetto alle premesse. [Chakra ON]

17:45 Rasetsu:
 La domanda che riceve in risposta da parte di Shizuka è altrettanto lecita tanto quanto quelle che lui le ha rivolto anticipatamente. <E' proprio per questo che devi pensare bene a cosa l'altro deve vedere. Se risulta essere qualcosa d'eccessivamente diverso dalla realtà, allora sarà per lui più facile capire che si tratta d'una illusione e liberarsi di conseguenza.> Le spiega, gesticolando appena con la mancina per sottintendere meglio il proprio discorso. <Se ti trovi in un bosco e vuoi fargli perdere la strada per coglierlo di sorpresa, potresti ricreare una nebbia che, tuttavia, è altamente difendibile. Se, invece, gli manipoli la vista facendogli vedere un sentiero diverso da quello che avrebbe dovuto prendere, allora avrai una sicurezza maggiore per la sua riuscita.> Questo è ovviamente soltanto un esempio, ma reputa che sia sufficiente anche solo per darle un'idea del fatto che le illusioni non sono così semplici da gestire e da attuare. <Vorrei dirti di no> Che non ha guadagnato niente con l'inganno. <ma sono abile anche e soprattutto in questo.> Lui non lo ricorda perché si fece cancellare la memoria, tuttavia fu lui a scatenare Yukio contro quelli di Oto perché gli rivelò del piano della Yugure. Nonostante anch'egli avesse affiancato, durante tutta la battaglia, proprio quella fazione. <Con le illusioni, potevo manipolare i miei nemici. Con le mie posizioni, potevo invece intimorirli. Invero, la vicinanza con Yukio aiutava moltissimo: non posso negare che la sua influenza mi facesse comodo.> Solleva poi però l'indice della mano per segnalare un'accortezza, neppur fosse un punto esclamativo che ha appena pingato per cercare l'attenzione altrui. <Ero forte, però, Shizuka.> L'espressione diviene magicamente seria. <La manipolazione del mio sangue era pari a quella dell'Arufa> Qui forse un po' esagera. <e il controllo delle illusioni era pressoché perfetto.> Gonfia il petto d'orgoglio. Sospira nell'istante in cui riprende il nome della Serpe, scuotendo il capo e tornando a darle il fianco - senza più guardarla direttamente. E' un argomento spinoso. <Era l'amore della mia vita. L'unica e la sola. Non credo sarò più capace di provare qualcosa del genere per qualcun altro.> Allunga le dita verso quel piccolo nocciolino che galleggia nel liquido amniotico, ancor lontano dalla forma che dovrà avere, ancor distante dal poter vedere la luce. <Non so se sia o meno congelata, ma so che non è tornata dal sottoscritto. E che quindi può marcire all'inferno nel quale è andata.> Oh, questo cambio repentino d'emozioni... Il ringhio che risale dalla gola del demone, sbuffando contro le fauci. Cosa succederebbe se davvero Kouki tornasse? E perché rivelare ad una persona come Shizuka la tua più grande debolezza? <Tu non sai quante voci ho nella mia testa con le quali confrontarmi. Nyahahah!> No, Rasè... non fa ridere. Quelle voci non sono poi così tanto normali. Ti prego, ripensa all'offerta che t'ha appena fatto perché non sarebbe una cattiva idea, quella. <Innanzitutto, devi esserne portata. C'è chi non riuscirà mai ad ottenerle nonostante s'alleni ogni giorno. Tuttavia, avendo sangue nero nelle vene, sei automaticamente improntata a questo genere di cose - a meno che non ci sia un blocco o qualche altro genere di problema.> Straparla, come sempre, quando l'argomento lo interessa da vicino. <Dovrai provare ad usare un'illusione su qualcuno. La prima volta è complicato.> Non glielo può nascondere. [ Chk On ]

21:36 Shizuka:
  [Laboratorio] Le domande banali che fuoriescono dalle labbra femminili vengono accolte in maniera scolastica. Non viene derisa, anzi le viene impartita una lezione riguardo al modo migliore per confondere il cervello altrui, cosa che dovrà mettere in pratica più avanti. Annuisce alle prime frasi, ascoltando attentamente l'esempio che le propina il genetista, così che possa comprendere in maniera più pratica. << Insomma, modificare il reale senza allontanarsi eccessivamente altrimenti è facile comprendere l'inghippo. >> Borbotta a mezza voce, forse più a se stessa che non all'altro, lasciando però che lui intenda che la rossa ha recepito il senso generale di quanto ha cercato di spiegarle. Dalle affermazioni poi riguardo all'impiego ospedaliero la domanda sorge spontanea, ma la risposta ottenuta la spiazza, tanto da farle sgranare quegli occhioni blu, parte un racconto però, di quanto la vicinanza a Yukio lo abbia aggevolato. E' in fondo tuttavia che lui posa le verdi su di lei, un indice in alto per puntualizzare quello che era, orgoglioso di quanto raggiunto. L'espressione seria di lui da si che anche la Kokketsu mostri altrettanta serietà nella risposta che gli da: << Era proprio quello che pensavo. Altrimenti non sarei venuta da te a chiedere di insegnarmi, se non fossi stato il migliore! >> Leccata di culo? Non esattamente, ha imparato standogli attorno che per quanto sconclusionato nella vita di tutti i giorni e sentimentale, dall'altro lato il presente Rasetsu è decisamente legato al clan, che venera, e alla genetica. Ha solo dedotto che ha la tendenza ad eccellere nelle cose che gli piacciono veramente. Inaspettatamente di nuovo riceve risposta riguardo a quella serpe, una donna a quanto pare, qualcuno che ha amato e che ancora ama, più di chiunque altro, più di Dokuhiro sicuramente. Però sembra essere ferito dal fatto che ella non sia tornata da lui, arrabbiato per quello che pare ritenere un tradimento. La nanerottola non commenterebbe oltre quello sfogo, non ce n'è bisogno, però si offre disponibile ad ascoltarlo, in fondo anche i matti hanno bisogno di aiuto ogni tanto. Non ride a quella che forse voleva essere una battuta ma lo guarda storto, come se non sapesse se stia mentendo o meno riguardo alle voci. << So che mio padre non è assolutamente in grado di usarle. Però lui non è un discendente puro, è un innesto. Mamma invece è in grado di usarle, la loro squadra si basa parecchio su questo dualismo. >> Piccole informazioni che non sa se torneranno mai utili. << Per i primi esperimenti dovrei provare su qualcuno di consapevole o inconsapevole? >> Altre domande, per capire come meglio approcciare il tutto, forse potrebbe anche ricorrere alla meditazione, come le aveva consigliato Tenjiro molto tempo prima. [Chakra ON]

22:10 Rasetsu:
 Nonostante gli occhi del demone restino focalizzati sulla sua creatura in fase di crescita, il suo udito è pronto a captare le parole che vengono pronunciate da Shizuka. <Esattamente. Ci sono comunque diversi tipi di illusioni da poter creare, devi dare perlopiù sfoggio alla tua immaginazione.> Oscilla leggermente in avanti sulle punte delle scarpe, tornando poi indietro. <Devi anche tenere conto della preparazione mentale altrui. I ninja, col passare del tempo, avevano sviluppato tolleranze contro i Genjutsu.> L'avvisa che quindi non sempre è fattibile riuscire ad usarle, quanto più andrebbero usate come metodo intimidatorio o per disturbare il prossimo - a meno che non si sia abbastanza forti, ovviamente. In quel caso, non c'è illusione che non possa destabilizzare l'avversario. <Che grandissima leccaculo, ma d'altronde è vero.> Ecco come avere a che fare con un demone egocentrico che si vanta tranquillamente da sé delle sue capacità. Del resto, basti vedere cos'ha di fronte per capire quanto imponente sia la mente del rosso - anche se talvolta sembra soltanto uno scappato di casa. Tira su col naso, gonfiando il petto convinto al cento percento. <Per quale motivo, quindi, non hai chiesto a tua madre un aiuto?> Aveva bisogno d'un essere più vecchio, di qualcuno che la guerra l'ha combattuta per davvero, d'un elemento rimasto al fianco del grande e primo Arufa per tanto tempo? Questa sarebbe una risposta da egocentrico, quindi permettiamo alla rossa di dare una spiegazione maggiore. <Prova ad usarle su qualcuno che conosci, evitando così di farti malmenare da qualche inconsapevole. Magari in quel frangente non rivelargli di star per usare un'illusione, ma goditi lo spettacolo.> Si stringe nelle spalle, dandogli quello che parrebbe essere quanto meno un consiglio sensato ed onesto, anche se, provenendo dal demone, non è detto che lo si possa prendere come affidabile, eh... Alla fine, è sempre a suo rischio e pericolo. <Ad ogni modo, devo riprendere a lavorare.> Agitando la manina in direzione della porta, così da lasciarle intuire - senza spreco di tempo e parole - la strada che deve intraprendere e le intenzioni dietro le sue parole. Un gentiluomo! <Aggiornami.> In merito alle illusioni, chiaramente. L'ultimo sospiro - quasi appesantito dal parlare - che gli fuoriesce dalle labbra. [ Exit ]

22:34 Shizuka:
  [Laboratorio -> (?)] Insomma ha capito bene che l'ovvietà non è qualcosa da utilizzare quando si vuole fregare qualcuno. E se si tratta di immaginazione lei ne ha fin troppa da utilizzare e mettere in pratica, dalla carta alla mente altrui da brava artista. Però si aggiungono altri pezzi, una tolleranza, o meglio una resistenza dei ninja contro tali tecniche prodigiose. << Beh, considerando che non è la mia principale arma dovrò utilizzarla con criterio. Sempre che io riesca a padroneggiarla. >> Chiaramente ha capito che è un'arma a doppio taglio, qualcosa che nella coppia Kan/Shizuka non si adatta alla perfezione come nel caso di Yuki/Riuky. Non nega di essersi lasciata forse molto andare con i complimenti ma ha capito come prenderlo, e lui probabilmente sta diventando sempre più consapevole di questa cosa, scegliendo passivamente di accettare che qualcuno gli si avvicini in maniera discreta, senza disturbare troppo. Un sorrisino furbo le si stampa sul viso a quell'affermazione. Le notizie riguardo ai genitori non passano inosservate anzi danno origine a una domanda: << Mamma è un ninja attivo di questo villaggio. Spesso lei e papà vanno in missione di pattugliamento oltre le mura, senza preavviso. Avere un insegnante stabile credo che possa aiutarmi di più soprattutto nelle fasi iniziali. >> Si interrompe, valutando se rivelare o meno il resto dei pensieri che le occupano la mente, quel dato di fatto che si porta dietro da quando ha memoria. << Inoltre deludere lei credo che mi avrebbe fatto più male che eventualmente deludere te. >> Insomma già ci ha messo sedici anni per utilizzare la propria innata, poi anche deluderla riguardo alle proprie capacità illusorie sarebbe stato uno smacco. Poco importa che entrambi i genitori non abbiano mai espresso lontanamente qualcosa come la delusione nei confronti della loro unica figlia, però nella testa della nanerottola, il pensiero di non essere mai abbastanza è onnipresente. Provare su qualcuno che conosce, magari senza avvisarlo precedentemente. << D'accordo, prima penso che lavorerò sull'estendere il Chakra a livello della mente poi farò delle prove. >> Parla più a se stessa di nuovo, anche perchè il rosso è tornato a concentrarsi sulla sua prole. Lamenta di dover lavorare, indicandole l'uscita in maniera garbatissima (?) << Buon lavoro! Ci sentiamo! >> Lascia a lui intuire che verrà sicuramente aggiornato sui progressi, in quanto è stata proprio lei a domandargli di essere il suo insegnante. Alla fine lo ha quasi ottenuto gratis no? Uscirebbe dalla porta cercando di non fare troppo rumore, saltellando in direzione dello spogliatoio per poi tornare a casa, sui libri. [Chakra ON][//END]

Sì, lo so, è tutto così strano.
Rasetsu crea un figlio in un improvvisato utero artificiale, mentre Shizuka gli chiede di fargli da insegnante per i genjutsu.