Creepy Sango

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22:27 Sango:
 Cala la notte eppur se l'etere s'è intriso di un calore nuovo, dovuto all'altezza di montagne così alte e vulcaniche, la terra della pioggia porta seco ancora anni di storia e guerra. Sangue che scivola dall'alto in lacrime che si trasformano sui visi di coloro che ancora rimembrano cosa significhi davvero vivere, gloria, potere, in cerchi concentrici di un viso di pietra che si erge statuario al centro d'una piazza enorme, di Pain stesso che protegge coloro che ancora sanno cosa significa esser uno shinobi. Qualcuno cerca riparo, qualcun altro corre via, altri ancora coprono i loro capi dall'amore dei kami con quegli ombrelli inutili e schifati da colei che della pioggia ne ha fatto la vita e il sostegno perenne, meraviglioso che s'apre al viso pulito da qualsiasi umana concezione di bellezza costruita, per unirsi alla pulizia di un mondo interiore sporco e scuro, fatto d'ombre e di mani orrende che cercano scheletriche d'affossarne l'animo. Il rosso che si rende sangue davvero, un colore violento che s'appesantisce ad ogni goccia d'amore che riceve, di lacrime che non riesce ad esprimere più, adesso il cielo piange per lei. E' sola incredibilmente, non vi è Shinsei con lei, ne la propria bambina rimasti nella tiepida casa e nel nido che ha saputo e voluto costruire in quella nuova parte di mondo per rendersi partecipe, ma in fin dei conti dal passato non si può mai fuggire, e gli occhi cerchiati e incastonati in una pietra prendono vita d'innanzi le iridi tempestose della rinnovata chunin, ex jonin del Suono. Violacei quelli l'osservano, e lei prega col cuore che tutto possa rinascere infine come dovrebbe essere. Un singolare abito, un kimono scuro di un denso blu da nascondersi nei meandri delle ombre più scure di quella nuova civiltà, di una fattura meravigliosa e preziosa ricamata a mano di un disegno d'argento che rappresenta una tigre, che rappresenta la rinascita di colei che portò il sacro vincolo dell'Alba, della tigre bianca di Konan, colei che ha portato con orgoglio lo stemma che sboccia al petto di un clan che ama.. un capo clan, ecco cosa era, ecco l'orgoglio che si manifesta violento in uno sguardo fermo e ferreo, di decisioni prese oramai. E' tempo dunque. [chakra on]

22:35 Kashirama:
 Il motivo per cui il Senjuu sia, di tutti i posti possibili sulla terra, ad Ame e non a casa al riparo dalla pioggia incessante è un mistero di cui lui stesso non ha la soluzione; perché in primavera una persona sarebbe dovuta andare nel villaggio, o per meglio dire oramai settore, la cui caratteristica principale era la pioggia? Non si sa, ma pazienza. Sfruttando il giorno libero che gli è stato concesso quella mattina, il giovane konohano si ritrova per le strade di Ame, unica zona che non aveva ancora avuto la possibilità e la voglia di visitare, camminando con passo tranquillo ed elegante e osservando il cupo ambiente circostante; la figura del ragazzo è protetta dall’acqua scrosciante grazie al solito ombrello giallo sole, così come il fisico di Kashirama è a sua volta coperto da vestiti ideali per la stagione: il busto è scaldato da una semplice maglia maniche lunghe grigia, mentre le gambe lunghe e snelle sono fasciate da dei semplici pantaloni color terra i cui orli coprono la parte alta degli stivaletti di pelle nera che ad ogni passo si inzuppano nelle pozzanghere a terra; per comodità i capelli sono raccolti sotto la nuca e sul naso sono poggiati un paio di occhiali dalla montatura in metallo grigia a goccia. Canticchiando tra sé e sé Kashirama raggiunge la piazza centrale di Ame dove, fermandosi in mezzo alla strada e sollevando leggermente lo sguardo verso il cielo, i suoi occhi incontrano la statua del Dio Pain che torreggia imponente su tutti i presenti… un po’ inquietante ad essere onesti. [https://i.pinimg.com/564x/54/62/fc/5462fc7e53a6620ab7b70ea8747022f6.jpg]

22:43 Sango:
 Quando l'ora si fa tarda ecco dunque tanti piccoli esseri tornare al caldo focolare che li attende, ai caldi locali stesi in una massa di insegne poco lontane e troppo luminose ad inquinar la bellezza di qualcosa che in pochi sanno apprezzare, e Pain si trova nella pioggia, seppur in quell'assorto pensiero contratto si dissipa per un attimo l'attenzione verso qualcosa che giunge chiaro come il sole d'un ombrello al proprio udito, qualcosa che stona nel canto di una Musa meravigliosa, e così che quelle azzurre scivolano da un viso che conosce bene per incontrare a pochi metri un nuovo viso, non del tutto nuovo, ne ricorda le fattezze, l'espressione, la fisionomia del Senju vicino, qualcuno a cui desta il proprio sguardo e parte dell'interesse, ma qualcosa stona nella ruga piccola che si dipinge al centro della fronte bagnata < un colore come quello non è per queste terre > sicura nel dire, di un sibilo che lo raggiungerà senza difficoltà se le avesse prestato attenzione oltre il proprio canto. Scura, lievemente rauca, intrisa di una conoscenza e d'un dolore che si fanno spazio ancora nella propria anima martoriata e nuda, sotto la pioggia è questo, quasi un fantasma di ciò che l'ha abitata, riflessiva ben più di quanto non sia stata dieci anni prima < chiudi l'ombrello Senju, se vuoi sapere davvero cosa sia La Pioggia e incontrare lo sguardo di un Dio che potrebbe ucciderti per esserti scansata ad essa > credenze, ma parole intrise di una profonda propria verità mai celata, di quelle che si snudano come serpi in seno ad avvelenare esseri ancora non pronti alla conoscenza più profonda d'un mondo antico e annegato nel proprio sangue. Cela per un attimo le iridi ad esso, il genin non vedrà altro adesso che di nuovo il profilo della rossa, intenta di nuovo a celebrare un essere divino < l'Alba tornerà un giorno, ancora una volta > una dichiarazione d'intenti la propria, o forse semplicemente un desiderio che cova interiormente? [chakra on]

22:56 Kashirama:
 Il ticchettio ritmato ed continuato della quantità d’acqua che viene rovesciata dal cielo plumbeo sulle figure presenti lì fuori quella sera, fa sospirare pesantemente il ragazzo di Konoha che con un’espressione spenta, fa girare il giallo parapioggia nella sua mano destra un paio di volte e subito dopo, portando la gamba sinistra davanti all’altra, procede di qualche metro in direzione della statua. I cupi pensieri che in quei giorni gli affollano la mente vengono all’improvviso scacciati da una voce femminile rauca e cupa tanto quanto il villaggio in cui il ragazzo si trova quella sera; una tonalità che cattura subito l’attenzione del Senjuu che, sentendo pronunciare il nome del proprio clan, ruota il capo di qualche grado in direzione della donna, distogliendo così lo sguardo dalla statua di Pain e portandolo sulla figura di Sango. Gli occhi ambrati di Kashirama scrutano con attenzione da capo a piedi la nuova arrivata, posandosi sul particolare kimono blu scuro che la donna, priva di qualsiasi riparo dall’acqua, non ha timore o riguardo di inzuppare. Le parole dell’Ishiba portano un sorriso sul volto del giovane il quale, guardando negli occhi l’interlocutrice, risponde con tono altrettanto serio < Ah, buonasera… > esordisce cordiale come il suo solito < vuole dirmi che il giallo non appartiene alle terre di Kagegakure? > la domanda viene posta con uno sbieco sorriso e potrebbe essere intesa come un flebile tentativo di stuzzicare Sango il cui ordine (perché si tratta di un ordine) viene nonostante tutto eseguito da Kashirama. Quest’ultimo infatti, afferrato l’asta dell’ombrello dalle estremità e chiuso il parapioggia, viene subito travolto dall’eccessiva quantità di pioggia che bagnandolo da capo a piedi, fa aderire maggiormente alla sua figura gli indumenti e gli scompiglia i capelli fortunatamente legati. < sono parole decise le sue > commenterebbe tranquillo alle dichiarazioni di Sango per poi rivolgerle una domanda < Come mai ne è così certa? >

23:06 Sango:
 Non si turba di quel primo commento, eppure il sopracciglio destro inarcato di certo non è che visibile sul proprio viso sottile, maturo, tanto quanto lo sguardo che gli lancia, profondo , come a volerne tastare l'anima e la forza che cela, per comprender che genere sia : un ramoscello che si spezzerà subito o qualcosa di duraturo? < Sei nella terra della pioggia adesso e i kami ti accompagnano osservandoti > un ammonimento il proprio, seppur quasi lieta nel veder l'altro disfarsi di una copertura così ridicola ai propri occhi. Un ombrello per coprirsi dalla natura, quale spreco e quale sozzeria immonda! Scivola li, ancora e ancora, seppur ode le parole d'egli tanto vicine al proprio essere, eppur il tempo scivola tra le dita bagnate sotto il kimono, solo le punte laccate in nero son visibili e pallide come ossa < l'Alba è giunta senza che io potessi vederla. Questo nuovo mondo, la sua fine, la sua nascita, è stata la creazione di qualcosa di molto più antico che non ho potuto controllare > scivolano le iridi sulla cappa che copre meravigliosamente il corpo che si protrae in pietra dal cielo alla terra, il collegamento che le manca ancora < nuvole rosse su un manto nero come le tenebre > quello che i suoi occhi vedono oltre il grigiore che si abbarbica a distinguersi oltre gli edifici che li circondano, ed è il momento in cui giunge di nuovo al figlio di colui che venne definito il dio dei ninja < cosa sai dell'alba mio giovane e innocente ragazzo? > di un innocenza tale da disfarsi anche delle conoscenze più antiche e profonde, meravigliose e crudeli che hanno tessuto una storia fino a quel momento, che hanno portato i figli degli dei a incontrarsi ancora una volta sulle terre sconsacrate dalla viltà di uomini privi di forza e volontà. Si interroga e interroga, un circolo vizioso in cui incappa troppo spesso e che mai ha potuto davvero abbandonare, che mai ha voluto pensare invero, e adesso ritorna dolcissima la serpe a rinascere, pronta a mordere come la regina delle tigri. [chakra on]

23:19 Kashirama:
 Gli occhi color dell’oro del ragazzo non vengono spostati dalla figura femminile accanto a lui nemmeno per un attimo. Alla faccia della statua di quel dio. La prima è unica volta che aveva incontrato Sango, o per meglio dire Byakko, il Kashirama era supportato dalla presenza di Shizuka a cui l’Ishiba aveva rivolto la maggior parte delle proprie attenzioni (non che il Senjuu se ne lamentasse) e sebbene si fossero scambiati relativamente poche parole il konohano aveva in un certo modo intercettato strane ‘vibrazioni’ dalla donna e di certo non vibes di quelle positive come se fossero state di un golden retriever… Nonostante il ragazzo possa ritenersi un buon giudice di caratteri e di persone in generale, cerca sempre di conoscere più a fondo gli individui con cui viene a contatto proprio per ridurre al minimo il possibile margine di errore e ciò lo porta a mantenere il contatto visivo con Sango senza vacillare un secondo, pronto a dimostrare di che ‘legno’ è fatto. < Mi sembra una giusta osservazione > risponde pacato alla donna che pare ammonire il giovane di Konoha quasi come il maestro fa con l’allievo poco attento o troppo arrogante; alzando il mento verso il cielo e portando di conseguenza il capo all’indietro, il Senjuu lascia che la pioggia fredda gli cada direttamente sul viso abbronzato e coperto di lentiggini, per poi inspirare profondamente l’aria frizzante ed umida del villaggio di Ame. Ascolta attento le successive parole della Ishiba, curioso e desideroso di conoscere qualcosa di più su quel mistero che gli è parso davanti, minaccioso e cupo tanto quanto la statua che scruta dall’alto la piazza in cui si trovano; annuendo leggermente come ad indicare di star prestando attenzione, il Senjuu riporta lo sguardo sulla donna quando quest’ultima gli pone un domanda, affibbiandogli il termine di ‘innocente’… i muscoli della mascella vengono contratti un paio di volte velocemente e nel brevissimo attimo in cui ciò avviene, il konohano si concede il tempo necessario per riflettere su come replicare < Di sicuro meno di lei, Byakko… > esordisce ragionevole < forse dovrei porle io questa domanda, non crede? Avrei decisamente più possibilità di imparare io da lei che lei da me > conclude così con tono serio e controllato, senza azzardare niente che possa metterlo in una situazione scomoda. < Cosa potrebbe insegnarmi sull’Alba, Byakko-san? >

23:33 Sango:
 Pare quasi un'altra persona nel proprio villaggio, nella propria terra in cui la sicurezza la rende perfettamente inglobata al suo interno, seppur alle volte dimostrandosi slegata da quell'avanzamento tecnologico che loro stessi in tempi ben più antichi già dimostravano d'avere a dispetto di tutta la restante parti dei villaggi maggiori . Sicura, seppur non vi sia quella sorta di freddezza di cui si dipinge un animo lontano dal proprio Nindo, adesso v'è il roco calore d'una voce che crede di saper anche troppo, ma che sia vero o meno non starà a noi deciderlo, ma a qualche anima superiore. Il pizzico dello sguardo altrui non è nulla in confronto a quel piacere immenso del freddo gelido e umido passo che l'accarezza sul viso come la mano calda e fremente di un amante devoto, carezze che ama ricevere ma ben poche mani umane e reali hanno potuto donare e voluto farlo. Il labbro inferiore freme in un breve sussulto, in un mezzo sorriso che sboccia come rose morte in un campo sterminato di corpi sfatti e mossi solo dalla volontà altrui, nello sguardo affilato che dona nuovamente al Senju vicino, in un breve scintillio che può donare a sentir vibrare di nuovo la tigre bianca al centro del proprio petto morbido di forme di donna che sono ormai ben sviluppate < una risposta che mi delizia invero, di solito percepisco l'arroganza di chi ha solo letto ciò che il passato ha donato, senza dar riguardo a chi l'ha vissuto > incede in parole criptiche, svariate sono quelle che posson rivelare verità nascoste e indisponenti forse, ma almeno adesso il corpo d'ella può virare al suo cospetto, senza scomporsi ma rimanendo ferma come un albero già ben cresciuto, le cui radici son piantate da tempo < e chi ha portato con sè quelle nuvole con consapevolezza e con l'orgoglio di nascere e venire al mondo per mano di un kami > scioglie il nodo delle possibilità, mostrando come abbia portato davvero sulle proprie spalle l'orgoglio e il peso vile di una cappa simile < posso dirti cosa è stato per molti, o cosa è stato per me > una scelta viene posta infine, che scelga dunque cosa voler sapere, ma mai tutto verrà alla luce con così tanta facilità, conscia di starlo mettendo in qualche modo alla prova. [chakra on]

23:48 Kashirama:
 L’aria fredda di Ame mischiata all’umidità della pioggia porta un brivido lungo la spina dorsale del giovane coperta dalla maglia ormai fradicia. Inclinando a destra e subito dopo a sinistra il volto, il konohano fa scrocchiare il collo per poi spostare parte del proprio peso sul manico dell’ombrello ormai chiuso la cui punta è piantata saldamente a terra. La differenza di altezza, o per meglio dire quei dieci centimetri che li separano, inducono il ragazzo ad inclinarsi leggermente verso la figura dell’interlocutrice per osservare meglio attraverso le lenti trasparenti la donna davanti a lui. < Ne sono lieto > replica gentile, rivolgendo un sorriso pacato verso l’Ishiba nel mentre che porta la mano libera all’altezza degli occhi per sistemare gli occhiali da vista che sono scivolati leggermente dal naso del giovane; lascia che Sango continui a discorrere senza interromperla, interessato alle parole che fuoriescono dalle di lei labbra, quasi avido di sapere e di conoscenza ovvero le uniche cose che interessano al Senjuu tanto quanto gli interessi la natura. Rimane dunque in silenzio, annuendo brevemente alle dichiarazioni dell’interlocutrice e mostrando curiosità nei confronti degli altrui pensieri < Ciò che è stato per molti o forse per tutti è già scritto nei libri no? > domanda razionalmente, mantenendo il tono di voce piatto e serio < Ritengo che sia più interessante sapere cosa è stato per lei… è la prima persona che incontro ad essere così legata ad Alba e credo che se dovessi chiedere ad altri, non saprebbero rispondermi bene tanto quanto lei > asserisce tranquillo, dando quell’inutile informazione alla donna solo per mostrare in maniera migliore il proprio interesse.

12:06 Sango:
 I sandali sciaguattano lieti nelle pozze che si formano sotto i piedi semi nudi, l'intero corpo è attraversato dalla continua pioggia intensa, non v'è spazio per ignorarla e rimanere asciutti eppure non se ne sente toccata, non sente alcun fastidio ne desiderio di coprirsi, il corpo che torna ancora alla vita riprendendo la propria verve e la propria forza come un tempo, resiste dunque anche adesso, tra la danza di un kami e di un Senju appena giunto al suo cospetto. < i libri, le pergamene, sono scritte dai vincitori > una stilettata che rende quella lingua se possibile ancor più tagliente < non conoscerai mai il dolore che voi di Konoha avete portato in questo mondo, e di quanta crudeltà siate capaci di spillare dai vostri cuori corrotti > e un lieve sorriso nasce sulle labbra, ma non v'è dolcezza , solo un amara quanto sofferta verità < sapevi che nell'ex paese del suono, voi dell'alleanza.. > se ne trae indietro senza nemmeno rendersene conto, così come un tempo torna ad esser Mukenin di quelle grandi forze < avete costruito dei campi di concentramento, ove gettare tutti coloro che hanno anche solo tentato di far valere la propria voce, la propria idea diversa > cose che ha visto coi propri occhi, di crudeltà che hanno indurito un cuore già freddo e distaccato, adesso rinascono davanti gli occhi le distese di prigioni e di orrende torture afflitte < non sai di come Kusa ha reso schiavi noi figli della pioggia > dopotutto la storia è quella < quando il vincitore è scelto, il passato del perdente va solo cancellato totalmente . > una piccola lezione di un sensei con l'animo marcio fino al midollo. < non troveresti nessun altro oltre me che ha portato le nuvole di Amegakure > ci tiene a sottolineare pure quello, di quanto quelle nuvole siano strettamente legate a quel preciso villaggio < la pioggia di sangue non s'è mai fermata nella nostra terra, quelle nuvole ne sono la rappresentazione fisica, del dolore, della morte, di un acqua così rossa che nemmeno la pioggia riusciva a farla tornare limpida > una storia forse troppo antica per il giovane, di ella che della propria età ne dimostra troppi meno per via di un cristallo che l'ha tenuta in vita, eppur spettatrice anche lei di quell'immenso orrore e anche protagonista dello spargimento di quel sangue < può portarle solo chi ha conosciuto l'intenso dolore, la perdizione, chi ha visto tutto crollare e tutti morire, perchè da quello rinasce un Alba degna d'esser chiamata tale > tace infine, di informazioni criptiche ne ha tessute nella storia che ha narrato fino ad adesso. [chkara on]

12:23 Kashirama:
 L’avambraccio sinistro del giovane viene sollevato fino a quando la rispettiva mano non è giunta all’altezza del mento, dove le snelle dita sono passate in maniera distratta sulla barbetta che ricopre l’intera zona mascellare, portando via la piccole gocce d’acqua che si sono adagiate sulla corta peluria che il ragazzo non ha avuto la voglia di rasare da qualche giorno, pur ben sapendo che questa azione sia inutile essendo il tempo ancora dannatamente piovoso. Alle prime parole dell’Ishiba, il Senjuu non può fare altro che essere d’accordo, abbassando il capo leggermente un paio di volte come ad annuire alla spiegazione rivoltagli dalla donna < Su questo non c’è dubbio… il perdente passa dalla parte del torto e i vincitori sono esaltati come eroi > interrompe per un attimo Sango, volendo fare capire a quest’ultima che in quel momento entrambi la pensano allo stesso modo; sebbene Kashirama abbia sempre avuto a cuore la pace, l’armonia e la giustizia, il ragazzo è consapevole di come tutto ciò spesso venga preceduto da azioni inumane e scellerate, atte solo a mostrare con smania chi sia il più forte tra i contendenti ed è proprio l’affermazione seguente della donna dai capelli rossi che attira l’attenzione del moro, il quale, spostando lo sguardo dalla statua al centro della piazza, riporta gli occhi sulla figura femminile seguendo attentamente < Avevo sentito delle voci a riguardo, mai confermate ma nemmeno negate a essere sincero… > esordisce tranquillo pronto ad esplicitare la propria opinione all’Ishiba < Se quello che dici è vero non posso che essere disgustato dalle azioni dei miei predecessori, ma sono contrario alla generalizzazione dei cittadini di Konoha… tu parli di noi come se tutti quanti abbiano avuto a che fare con ciò che è successo, ma molti ne sono probabilmente all’oscuro. > il tono di voce assume una nota più cupa di prima, per poi ritornare in silenzio e attento come un alunno a scuola, continua ad ascoltare l’Ishiba. Quand’ella conclude il suo discorso, il Senjuu punta i suoi occhi ambrati a contatto di quelli di lei, ponendo una domanda che ormai gli sorge spontanea < Che cosa avrebbe intenzione di fare, Byakko-san? > un piccolo sorriso stende sulle labbra ora serrate del giovane, che curioso inclina di qualche grado il capo verso sinistra.

12:38 Sango:
 Tante le parole che son pronunciate, verità inespresse e celate al mondo di coloro che non hanno avuto lo spirito o la forza di poterle vedere coi propri occhi , quelle azzurre tempestose che s'abbattono sul giovane Senju, e che mostrano un ardore quasi spietato nei confronti di chi colpe forse non ne ha. < sei giovane, questo nuovo mondo è troppo giovane e ha dimenticato l'importanza di ciò che eravamo prima. Siamo reclusi dentro queste mura, costretti a vivere con coloro che un tempo hanno trucidato interi villaggi.. compresi il mio > un rossore violento nello sguardo, pericoloso tanto quanto la mascella che s'irrigidisce < e molti sono andati avanti, troppi sono andati avanti > inchiodata con una doppia catena al collo a trascinare parti di un passato moribondo che finirà per cancellarsi infine < ah, la volontà del fuoco > quasi ride nel pronunciarla ancora una volta < l'ho conosciuta al tuo vero villaggio molto tempo fa, e per un attimo l'apprezzai, in qualche forma senza dubbio, in un solo viso che portate come nono hokage su quel monte dei volti che ancora vi ostinate a portare con voi > lontano ci sono ancora quei volti di pietra a osservare un mondo sterminato, privi di vita, e molti di loro privi di onore < posso accettare solo chi ne è consapevole, non chi è all'oscuro > egoista a mettersi su quel gradino superiore, superba nel farlo ancora nonostante il proprio nome e la propria fama siano andati scemando nel tempo < io? > tornano ancora gli occhi su quel viso così alto e in pietra < devo comprendere cose del passato che mi sono sfuggite, cose a cui non ho prestato attenzione per una colpa che grava ancora sulle mie spalle e macchia le mie mani di sangue innocente > iridi che si socchiudono lievemente, seria nel perdersi nei meandri della propria mente < ma alcuno potrà portare quelle nuvole ancora una volta se non appartiene alla pioggia > lei che custodisce i segreti di quell'Akatsuki e porta celato il manto nero di colui che portò per ultimo l'anello di Pain e i suoi stessi occhi violacei e cerchiati < conoscenza, quella che desidero è così lontana > un sibilo che forse udirà l'altro, forse no, ma poco le importa quando il corpo comincia a muovere i primi passi, volgendosi lontana li ove gli antichi clan ancora vivono < le colpe dei tuoi avi gravano sulle spalle di coloro che vivono, così come il loro onore quando ve ne fu. Fai parte di un clan molto antico, Hashirama ha tutto il mio rispetto ancora > un ultimo dire soffuso, un saluto, uno sguardo bieco, prima di scivolare di nuovo nella notte e nella pioggia sparendo così come fanno i fantasmi del passato. [end]

12:57 Kashirama:
 Stare fermo immobile sotto la pioggia a chiacchierare con una donna dall’aspetto morale effettivamente discutibile non era di certo nei piani del giovane Senjuu che, aspettandosi semplicemente una passeggiata per le vie di Ame, ora si ritrova inzuppato da capo a piedi, con i vestiti appiccicati alla propria figura e gli stivaletti immersi nei pochi centimetri d’acqua che ricoprono l’asfalto della piazza centrale. Portando lo sguardo verso il cielo coperto dalle nuvole pesanti e grigie, il konohano lascia che il proprio udito intercetti le parole dell’Ishiba: parole contorte e violente, decise nelle proprie convinzioni e soprattutto spietate tanto quanto appare al giovane la loro padrona. Nonostante gli sguardi ed i pensieri della donna possano essere definiti taglienti o addirittura astiosi nei confronti di ciò che è accaduto nel passato e di conseguenza di tutti coloro che sono stati la causa del danno fisico e morale di Ame, senza fare eccezioni, il Senjuu non ha problemi a mantenere il contatto visivo con Sango con la quale è in grado di riconoscere una celata idea comune ad entrambi: ambedue vogliono che un qualcosa che sta loro a cuore ritorni alle glorie del passato ed pare che tutti e due i presenti siano intenzionati a compiere qualsiasi cosa perché ciò avvenga. Sospirando pesantemente e lasciando fuoriuscire dalle labbra una nuvoletta di aria calda, il ragazzo di konoha continua ad osservare l’interlocutrice, trovandosi a volte a concordare ed altre volte a divergere dalle parole altrui. < Spero per lei che ciò che desidera avvenga in un futuro prossimo > dichiara cordiale abbozzando un mezzo sorriso < Ma spero altrettanto che questa sua ambizione non vada a nuocere a persone innocenti… > la frase che pronuncia viene lasciata così sospesa nell’aria umida di Ame, lasciando sottinteso che il Senjuu si stia riferendo in particolare al proprio villaggio e ai propri concittadini. Il moro osserva così la figura dell’Ishiba allontanarsi dal luogo in cui si sono trovati, l’eco delle sue ultime parole raggiunge la figura maschile che ridacchia quando il primo Hokage viene nominato e scuote la testa rassegnato < E’ sempre un piacere incontrarla, Byakko-san! > esclama dunque il Senjuu, alzando di qualche tono la voce per farsi sentire dalla donna che sempre più lontana scompare tra le pesanti e spesse gocce di pioggia; gli occhi ambrati si spostano per l’ennesima volta sulla statua del Dio Pein, attenti nell’osservarne i dettagli < Che donna particolare > commenta tra sé e sé, deciso ormai a rimanere in quel settore ancora un po’ nonostante possa essere messo a confronto con un animale bagnato. [end]

Sango ha più di qualche rotella fuori posto e Kashirama ne è sempre più certo. L'Ishiba pare sulla soglia dell'instabilità mentale parlando un po' a vanvera e il Senjuu cerca di fare buon viso a cattivo gioco assecondandola.

Creepy Sango: certified