...genitori?

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21:11 Dokuhiro:
 ironicamente, se si evitano di dire le famose scenate che ogni tanto occorrono da una parte e dall'altra per tenere il pepe della vita presente nella sana...circa...vita di coppia del duo, la vita trascorre piuttosto bene, con doku che si divide tra la casa e il lavoro e anche l'accademia, e rasetzu che fa...il rasetzu suo. questo significa che anche oggi sono all'interno dell'appartamento mentre doku si era piazzata impunemente davanti alla finestra, lasciando per una volta la stessa a rasetzu, per poter guardare la neve che cade in fiocchi pomposi fissati dalla donna dandogli il fianco con sguardo pensoso, e questo significa quasi sicuramente che una nuova foto farà da sfondo al cellulare di rasetzu, ogni tanto in grado di osservare certi lati adulti della giovane, forse sta osservando se si stanno per aggredire nuovi nemici, o forse è semplicemente immersa nei suoi pensieri divisi dalle frittelle che rasetzu le prepara e che, a furia di mangiare, la hanno rimpolpata facendola diventare sempre una donna piuttosto fragile, ma con carne nei punti giusti

21:19 Rasetsu:
 E' tornato relativamente da poco. Sta salendo le scale che conducono al piano superiore, all'appartamento che condivide con Dokuhiro. Una volta aperto, scivola all'interno soffermandosi però sull'uscio. Lascia che la porta vada chiudendosi dietro le proprie spalle, recuperando rapidamente il telefono dalla tasca. Lo sblocca con un rapido switch del pollice, cliccando immantinente sul tastino della fotocamera. Così facendo, indirizza la fotocamera alla volta della fanciulla che volge l'attenzione alla finestra - alla neve che all'esterno cade iniziando a depositarsi. Qualche fiocco s'è poggiato anche tra i ciuffi cremisi del demone, andandosi pian piano sciogliendo. <Ehi.> Cerca di richiamarla con un piccolo bieco sorriso ad affiorare sul proprio volto, aspettando che quest'ultima faccia o dica quanto meno qualcosa. Egli indossa una camicia bianca le cui maniche son arrotolate poco sopra i gomiti, così da lasciare gli avambracci completamente scoperti così come le cicatrici che si porta dietro lungo le vene principali. Al di sotto, prendono posto un paio di pantaloni neri aderenti alle magre gambe, sorretti da una cintura d'egual cromia. Ai piedi, infine, le scarpe laccate scure rintoccano leggermente sulle assi del pavimento ad ogni suo passo. La giacca bordeaux ch'è solito portare con sé sulle spalle è in questo momento riversa sull'avambraccio destrorso, mentre la mancina infila la chiave nella toppa e gira affinché possa aprirla. <Ti sono piaciuti i cioccolatini che ti ho dato per San Valentino?> Non le ha riferito ch'è stata un'idea di Shizuka, tuttavia n'erano a malapena solo quattro - d'altronde, è stato lui in primis a sancire che sarebbero stati più che sufficienti. Inoltre, si spera che la sorpresa sia stata più il gesto da parte d'un assassino genetista che il regalo in sé. [ Chk On ]

21:26 Dokuhiro:
 <mh?> domanda volgendosi verso di lui, per poi fare un leggero sorriso di gioia sincera nel vederlo, e balzare giu dal davanzale per raggiungerlo <bentornato> saluta con la sua solita aria serissima, andando ad allungare la mano per prendergli la borsa mentre l'altro si spoglia <hai visto? nevica> come se fosse qualcosa di incredibile, in effetti, doku tende a focalizzarsi fin troppo su cose che qualcun altro troverebbe normalissime, anzi, forse pure una rottura. pioggia, neve, un riflesso strano nei vetri e tra le altre cose...i cioccolatini che le aveva regalato per san valentino. li aveva fissati per minuti interi prima di degnarsi di mangiarli e appunto ora ha una feroce reazione sulle gote, andando ad voltarsi di sbieco <....shi.> mugugna, col tempo, doku non era cambiata di molto, ma era diventata piu sincera con le proprie emozioni-parole nei riguardi di rasetzu, anche se lei lo ha ringraziato gia quella sera stessa fino a che rase non ha pregato per la resa <hai fame?> domanda stavolta verso l'altro, ultimamente, concentrandosi soprattutto sul lavoro, e con un doppio stipendio, si puo dire che gli stia andando di lusso e pure la manica di doku si era allargata nella spesa

21:47 Rasetsu:
 Poggia il giaccone all'appendiabiti posto all'ingresso, affinché possa liberarsi le mani da un impiccio fastidioso. Anche il telefono torna a prendere posto nella tasca posteriore dei pantaloni, avvicinandosi di qualche passo in direzione della ragazza. Allungherebbe un braccio per condurre la relativa mano ad altezza del capo, carezzando delicatamente i suoi capelli nel tentativo poi d'attirarla a sé affinché possa cingerla al suo corpo. <Ho visto, infatti fa abbastanza freddo.> Poggia il mento sulla di lei testa, così da cercare del tepore fisico proveniente proprio dalla diretta interessata. L'intento sarebbe quanto meno quello di scaldarsi, alla fin fine. Lancia un'occhiata verso la finestra per sincerarsi che sia abbastanza chiusa da non far trapelare proprio quel gelo della neve all'interno dell'abitazione. <Un botto. Ma non ho nessuna intenzione di mettermi a cucinare.> Piuttosto, ordina qualcosa tramite NinjaGlovo, perché preferirebbe esclusivamente star seduto su un divano o addirittura dormiente in un letto sino al giorno successivo. <Ma ho troppe cose da fare. Ho comprato un portatile> Coi soldi che riesce a guadagnare lavorando, anche perché in quella casa sono letteralmente degli abusivi. <e devo terminare dei lavori.> Deve farsi assumere ai Laboratori di Oto, dopotutto. E ciò non avverrà senz'aver qualcosa di concreto da presentare loro. Deve anche incontrare Saigo, ma per quello reputa che sarà necessario ancora qualche tempo. Sospira, occhieggiando il divano come una chiara domanda indiretta volta alla fanciulla: della serie, possiamo sederci che sto per morire in piedi? Anche i demoni sono stanchi, del resto. Di tanto in tanto, non sempre, eh. Restano comunque immortali e questo è importante tenerlo a mente e sottolinearlo il più possibile. [ Chk On ]

21:55 Dokuhiro:
 non si fa di certo indietro dalla consegna del proprio calore fisico, anzi, va pure ad abbracciarlo e strofinare le mani sulla schiena del demone per scaldarlo di piu per qualche secondo prima di provare a togliersi [allora siediti] dato che ha stanchezza nelle membra facendogli strada fino al tavolo e battendo una mano sulla sedia libera, guardando il demone, e poi piegare un po il corpo verso il portatile [ti ci stai davvero impegnando...] piuttosto stupita tenendo le mani dietro la schiena mentre va a prendere un asciugamano per qualche ragione [preparo io, vuoi qualcosa di particolare?] domanda mentre scivola da una parte all'altra della cucina, ironicamente è anche quello che fa per lavoro in un vero ristorante, un bel salto da quando era una cameriera per un nightclub o peggio ancora prima. mentre va ad aprire il frigo, osserva cosa ce all'interno piegandosi fin troppo per non lasciare immaginare brutte cose a rasetzu [posso farti degli hamburgher velocissimi, o se mi dai piu tempo dei ravioli] propone al demone

22:15 Rasetsu:
 Prende posto sulla sedia che gli viene indicata poco dopo, scostando qualche ciocca di capelli cremisi dalla fronte affinché possa averla quanto più libera possibile. Tramite l'ausilio della mancina, spinge anche gli occhiali al di sopra del setto nasale, così da avvicinarli agli occhi e permettergli una migliore visuale del documento che ha di fronte. Batte qualche lettera per tentare d'aggiungere dei particolari, una frase dietro l'altra. <Devo.> A riguardo dell'impegno che ci sta mettendo, non può tirarsi indietro se questo può servire a mettere nei casini la rossa Ishiba una volta per tutte. E' qualcosa di necessario, tanto quanto la sua teoria e la clonazione stessa. <E' un progetto che avevo iniziato tempo fa, ma per farlo ho bisogno di alcuni elementi chiave da qualcuno che sia disposto a fornirmene.> E fissa l'interlocutrice con occhio insistente, come se sottintendesse che quel qualcuno possa essere proprio lei in particolare. Una delle tante... o una delle poche elette? Ha sicuramente in mente qualcosa. <No, vanno bene anche dei ravioli mentre continuo a scrivere.> E a lavorare, dato che sembra non smettere neanche quando esce dal laboratorio dell'ospedale di Kusa - quello in cui passa la maggior parte del suo tempo quando non è tra quelle mura domestiche. <Cosa c'è da bere?> Le domanda mentre la scruta di sottecchi, tra un carattere e l'altro che sta digitando su quel portatile. Sa già perfettamente che non gli concederà neanche un goccio d'un alcolico! E la serata potrebbe peggiorare solo per questo. Spera nella di lei benevolenza, ma non è poi molto sicuro che glielo lasci passare. Gli occhioni dolci dovrebbero poter funzionare - un giorno. Quando non avrà quei lineamenti né quello sguardo da eterno pedofilo. [ Chk On ]

22:21 Dokuhiro:
 <va bene> riguardo ai ravioli, andando a tirare fuori la pasta gia pronta e il resto degli ingredienti, mettendosi a ticchettare il colpetto dei coltelli per tagliare gli ingredienti <guarda che sento i tuoi occhi sulla nuca> gli fa presente senza nemmeno voltarsi quando parla della rossa, anche se si chiude un po nelle spalle perche sa che quel qualcuno che comunque deve fare qualcosa sia proprio lei, ma diciamo che fa la finta tonta. non appena ha finito di tagliare i primi ingredienti, si mette ad aprire il frigo un'altra volta quando l'altro domanda cosa ci sia da bere, e avvicinandosi all'altro gli mette accanto una birra in lattina, e gli schiocca un bacio sulla guancia, e poi gli butta l'asciugamano sulla testa cominciando a fargli delle carezze col cotone per asciugargli il capo dalla neve che fuori imperversa silenziosa. in realtà quando ha capito che rasetzu era davvero dalla sua parte, le piccole gentilezze erano diventate piuttosto comuni, ma dargli addirittura un alcolico!! <non ti ci abituare>

22:44 Rasetsu:
 Accetta di buon grado l'idea di cucinare dei ravioli - nonostante siano già pronti e debba soltanto metterli a cuocere. Il rosso non avrebbe avuto comunque pazienza d'attendere che venissero pure preparati, quindi è un punto a favore del cibo che ha proposto lei. <Sì, ma valuta l'idea che sto per dirti. Devo creare un clone di me stesso, ciò implica che io abbia bisogno d'un ovulo da fecondare col mio DNA. Se non vuoi donarmelo tu...> Sa bene cosa le sta proponendo e in quel caso si parlerebbe ben poco di clonazione, bensì di creazione d'un nascituro in una provetta. Sarebbe comunque una gran cosa, ma sta spaziando le possibilità e allargando i suoi orizzonti. Sgrana gli occhietti, dapprima focalizzati sullo schermo del computer portatile, nel notare l'avvicinarsi d'una fredda lattina di birra - quella che lasciano nel frigorifero in attesa di qualche evento o giornata particolare. O quando Dokuhiro, come in questi casi, sceglie arbitrariamente di concedergli un goccio fuori dagli schemi. Gli occhietti gli si illuminano alla visione della sacrosanta birra, allungando immediatamente le mani verso gli altrui fianchi - ed anche verso la lattina. <Ma se la bevessi da te?> Domanda sicuramente allettante e ostentatamente provocatoria, umettandosi le labbra con un fugace movimento della lingua che saetta fuori dalla bocca del demone - forse pregustando più che altro il sapore della birra più che della ragazzina stessa. <Sei troppo carina con me, quasi non ti riconosco.> Mormora, arcuando un sopracciglio come se tal gesto possa farle capire che è in realtà una domanda indiretta, un 'perché lo stai facendo?' che necessita urgentemente della sua risposta. Vuole sapere cos'ha fatto di così positivo da meritarsi una reazione nonché dei gesti del genere - lui che raramente ha ottenuto qualcosa di carino nella vita. [ Chk On ]

21:08 Dokuhiro:
 <muoviti a berla prima che si scalda> risponde a tono all'altro quando domanda di bere dalle sue labbra la bevanda alcolica, andando poi a ricominciare a strofinare piano il panno sui capelli del rosso per fargli asciugare la chioma innevata, ma alle sue parole si blocca, e si sporge un po verso l'altro con lo sguardo allibito quasi quanto quando le ha fatto il regalo di san valentino <mi...stai chiedendo di darti un figlio?> chiede piuttosto stupita, ma per ora non c'è ancora una vera risposta, rimanendo solo a fissarlo con i soliti occhioni da pesce morto di doku anche alla domanda successiva <non fare quella faccia, o sai che te la smonto a suon di ceffoni> dove i suoi ceffoni sono piu simili ad artigliatine di micetto, ritirandosi dal suo campo visivo per tornare verso la pentola <sei stato un amore, su tanti campi, e ti stai impegnando e non urli o fai il matto, e non sei tornato ubriaco marcio...e insomma, ti vedevo un po giu e te lo meritavi una birra fredda in casa> spiega semplicemente dandogli le spalle

21:38 Rasetsu:
 Fa rotear gli occhietti verdi verso l'alto, annuendo distrattamente a quell'ordine indiretto. Stappa la lattina, aprendola dall'apposita linguetta. Lascia fuoriuscir la fragranza del luppolo, leccandosi già le labbra al sol pensiero di degustare quella bevanda miracolosa. La conduce alle labbra, reclinando il capo all'indietro e prendendone una lunga sorsata col gargarozzo che sale e scende. Ne beve almeno metà buona - senza neanche riprendere fiato. <Ahhh! Quanto m'è mancata?> Dipintosi di rosso sulle gote, non può che bearsi di quella leggera schiumetta postasi sul labbro superiore, andando a ripulirla con far celere tramite l'ausilio della punta della lingua. <Non esattamente. Si tratta di crearlo in provetta. Devo fare dei test per la clonazione, quindi sarebbe conveniente partire da questo.> Dal creare un bambino tramite il DNA di due persone, combinarlo e far sì che prenda vita - in provetta, ovviamente. <Puoi anche rifiutarti. Non è neppur detto che riesca nell'obiettivo.> Le sta chiedendo se vuole - il che è diverso dall'atteggiamento spocchioso che ha di solito, anche con le persone a cui vuol vagamente bene. Si alza per andarle in contro, avendogli dato le spalle nei pressi della cucina per tentare di cucinargli qualcosa di buono. Lascia la birra sul tavolo, non sentendone strenuamente il bisogno, ma riuscendo nell'obiettivo di controllarsi per restare quanto meno lucido. Allarga le braccia per piegarle attorno al suo busto, ad altezza dello stomaco, così da stringerla verso di sé. Poggia la testa sull'altrui spalla, osservando quel che sta preparando. <Sono solo occupato col lavoro. Devo farmi assumere al laboratorio di Oto, ma per farlo devo trovare uno studio approfondito sia sulla creazione di umani in provetta e sia la mia teoria della clonazione di dieci anni fa.> Che è stata sicuramente già vagliata anche dagli Uchiha, i primi assoluti creatori. Tuttavia, intende replicarla e non intende fermarsi innanzi a niente. [ Chk On ]

22:03 Dokuhiro:
 viene acchiappata, e non si sottrae affatto da quel piacevole contatto che stringe il corpo dell'altro al suo, torcendo appena il volto per andargli a dare un bacetto sulla guancia <a patto che mi fai prelevare l'ovulo da un dottore bravo> non pare affatto essere così contraria come l'altro avrebbe potuto credere <che funzioni o meno, è comunque...nostro. giusto?> chiede semplicemente come se fosse una cosa normale mentre sbatte gli occhioni provando a fare un grattino sul fianco del cranio dell'uomo per fargli piacere un po così, nella pentola bolliscono felicemente le verdure che saltellano tra le bolle di acqua per cuocere e preparare i ravioli, impastati all'ultimo secondo in formine rotonde che sta stendendo la pasta sul tagliere con il mattarello per fare felice entrambi con una vera, buonissima cenetta <quindi se non fossi occupato mi romperesti le palle tutto il giorno?> domanda con un ghignetto quando l'altro fa quelle parole <non mi manca litigare, sai?> gli fa sapere giusto per sicurezza con un sorriso

22:33 Rasetsu:
 Sbatacchia un paio di volte le palpebre innanzi alla richiesta della ragazza. <Non ti fidi del tuo genetista di fiducia?> No, neanche io mi fiderei a farmi toccare da quelle manacce luride, tuttavia non è detta la stessa cosa per Dokuhiro. Ha già accettato la parte più difficile, quindi perché non anche la successiva? Chiaro come sia tutto nelle sue mani e che sia l'unica dalla quale non pretende - ma chiede. <Possiederà parte del mio DNA e parte del tuo, ma non è detto che riesca a sopravvivere. Quindi, evita di affezionartici. Non intendo neanche mettermi a crescere un infante, s'è questo che ti stai chiedendo.> Invero, lo immaginiamo bene nei panni del genitore che deve cambiare il pannolino al figlio venendo investito da una cascata di odore pessimo e piscio di neonato. Certo che detta un po' così, potrebbe rischiare che l'altra cambi idea, ma in effetti non è stato neppur saggio esprimere ad alta voce il desiderio di non litigare... Porta sfiga! Le poggia un delicato bacio sulla guancia, scendendo gradualmente lungo la linea della mascella e il collo. Niente d'eccessivamente spinto, stringendola solamente a sé come se non desiderasse in alcun modo lasciarla andare. <Probabilmente sì, ma non è fattibile.> Glielo anticipa prima che se ne esca fuori con qualche sua teoria strampalata: non sa mai per davvero cosa passi per la testa della fanciulla, quindi tanto vale essere previdenti. <A me un po' sì, ma reputo che succederà ancora.> Anche molto presto, ha questo vago sentore simil sesto senso che gli formicola ad altezza della nuca risalendo il cranio e scendendo verso le spalle. <E' pronto?> Prova un cambio d'argomento in corner, come a volersi salvare le chiappette prima che sia troppo tardi. [ Chk On ]

22:48 Dokuhiro:
 [no, nemmeno un po, sei un genetista, non un ginecologo] gli spiega semplicemente con la naturale sua affinità per il tatto, che sta ad abitare dall'altra parte dell'isolato dove si sono nascosti loro, per poi guardarlo vagamente alzando un sopracciglio [se sopravvive, vorrei tenerlo, cioè, se sopravvive ed è sano...la vita è gia abbastanza difficile [alzando le spalle e sorridere un po a tutte quelle afflizioni di gentilezze [tra poco, tra poco, ma saranno i migliori ravioli che avrai mai avuto] gli assicura, d'altronde lo fa pure per lavoro [non vuoi figli?] chiede pericolosamente con il volto piuttosto tranquillo fissando l'altro dal basso della sua infima statura che riuscisse a raggiungere e schiaccia intanto una delle pastelle per riuscire poi a metterci dentro il ripieno che fa passare poi nella cuociera di vapore che dovrebbe così dare un sapore tutto tipico al piatto [mi piace quando mi rompi, sai?] chiede con gentilezza tipica di doku con un sorrisino leggero in volto che lo guarda

22:56 Rasetsu:
 Fa roteare per l'ennesima volta gli occhi verde smeraldo verso l'alto, non trovandosi assolutamente concorde con l'affermazione di Dokuhiro. <Conosco l'anatomia meglio d'un medico!> S'impunta, sentendosi chiaramente ferito nell'orgoglio a causa delle altrui considerazioni. Allenta leggermente la presa, mentre quei piccoli baci che le stava dando mutando rapidamente in piccoli morsetti. Tira la pelle del collo, ma evitando opportunamente d'esagerare trattandosi d'un punto delicato - delicata com'è lei, poi. <Te ne occuperesti?> Le domanda poiché pare evidente come il demone non sia assolutamente molto propenso ad avere della progenie. Certo, si tratterebbe quasi certamente di un Kokketsu, che però non risulterebbe essere puro. Non che lui lo sia, ma nelle sue vene scorre il sangue dell'Arufa - del primo Kokketsu, in parole povere. Sarebbe diverso. <Ti sembro un genitore affidabile?> Le chiede, staccandosi dall'abbraccio che l'ha finora tenuta attaccata al demone, il quale aggrotta le sopracciglia. Si pone lateralmente alla fanciulla, piegando le braccia al petto e un fianco al ripiano della cucina. In questo modo, oltre allo star comodo, le permette di guardarlo meglio in faccia - laddove è andata formandosi un'espressione interrogativa. <Smettila di essere così gentile e carina nei miei confronti. Non mi sembri neanche più tu! Che ne hai fatto della vera Hiro?!> Esclama, alzando leggermente il tono della propria voce, rendendosi di fatto fastidioso come piace a lei! E' letteralmente ironico nel suo pronunciarsi, almeno questa volta. Però, la risposta in merito all'essere un buon genitore la pretende... potrebbero cambiare molte cose sulla base di quella, n'è incuriosito come un bambino di fronte ad un mondo nuovo non appena comincia a camminare. [ Chk On ]

23:06 Dokuhiro:
 [graaa] si lamenta con ironia per i morsetti il fatto che sia carina e gentile nonostante mantenga l'inespressività dello sguardo, significa che non è cambiata molto, anche se quando la prende in giro solleva gli occhi pure lei facendoli roteare [quanto sei fastidioso] ironizza appunto come se dicesse sul serio mentre sta riempiendo un'altro raviolo senza nemmeno osservare che cosa stia facendo, ormai un'operazione manuale e normale [anche se la conosci, non significa che sai dove mettere le mani per evitare di fare danni, o rompere l'ovulo e costringerti a trovare qualcun'altra] gli fa notare, per poi prendersi qualche secondo e osservarlo di nuovo, piu a lungo, aggrottando la fronte come se stesse cercando di capire che cosa stia facendo l'altro sgattato sul ripiano [non so se saresti un genitore, ma nemmeno io so se lo sarei io...ma sei affidabile.] conclude tornando a fare le sue cose, con naturalezza facendo passare i ravioli nelle mani rovinate da una parte all'altra per chiuderli e buttarli nella vaporiera

23:35 Rasetsu:
 Resta un po' attonito a causa della considerazione precedente, aspettando sì una risposta, ma al contempo confabulando con sé stesso. E se ne fosse invece capace? Lui però non è incline al provare affetto per qualcun altro - salvo rare eccezioni. E se si trattasse del proprio sangue? Non potrebbe essere totalmente diverso? Non lo sa, per questo motivo ci sta riflettendo. <In realtà, sì. Vuol dire che dovrai affidarti a Shizuka, se non vuoi me. Ma non credo lei sia molto concorde sui miei esperimenti, quindi resta sul vago se ti fa delle domande...> Prova quanto meno a trovare un compromesso, strano ma vero, soltanto perché ha dalla sua un medico piuttosto capace che conosce anche bene. <Però quando ci metto mani, non ti dispiace.> Sia mai che si lasci sfuggire l'opportunità di provocarla con determinate risposte; sia mai che possa dimostrarsi di tanto in tanto la persona matura ed intelligente ch'è sul serio. <Hm, pensiamo a mangiare per adesso. Quando sarà il momento, penseremo anche all'eventualità di crescere uno sgorbio - che però gradirei non avere. Dipende dall'innata che svilupperà.> Non è esattamente così che ci si comporta in qualità di genitore, ma è anche vero che il demone è legato indissolubilmente alla propria famiglia dal sangue NERO. Quindi, nel caso in cui nasca con quel particolare gene, non ci sarebbe ALCUN ripensamento. Anzi, l'accoglierebbe a braccia aperte perché non potrà sottrarsi all'onore per la famiglia. Preparerà i piatti, dandole qualche altro piacevole fastidio - tipo le pacche sulle chiappe. Poi la serata passerà... un po' come piace a loro. [ Exit ]

Rasetsu chiede un ovulo di Hiro.
Per fecondarlo.
Col suo DNA.
In provetta.