Il piscio di Akuma non si sente

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14:32 Keiga:
  [Boscaglia] Piove. Secchiate d'acqua che vengono rovesciate dai nuvoloni scuri con contorno di fulmini che illuminano temporaneamente il cielo. Non è un problema per lei, ormai abituata a vivere come un cane randagio in quel bosco che definisce casa. Indossa una felpa nera con cappuccio sempre sulla testa. Un paio di pantaloni neri, attillati e di finta pelle, le coprono la parte inferiore infilandosi in un paio di anfibi neri ben allacciati. Capelli neri, lunghi fino al sedere e lisci sono nascosti sotto al cappuccio e qualche ciuffo incornicia il viso dagli occhi neri e la pelle olivastra con i due triangolini rossi, simbolo del clan, sempre sulle guance ma nascosti per la maggior parte da una mascherina nera di tessuto. Sotto la felpa, le braccia sono avvolte da vambracci mentre le mani da guanti senza dita con la placca di ferro a protezione dei dorsi. Sopra il pantalone, invece, porta gli schinieri. Legato alla coscia destra c'è il porta armi con dentro due inutilissimi kunai e due shuriken. Al fianco sinistro è fissata la tasca porta oggetti che porta all'interno solo un tonico curativo e uno di recupero chakra. Appare come una sagoma nera, del cui viso, tra cappuccio e mascherina, si vedono a fatica solo gli occhi. Al suo fianco c'è Akuma. Un pastore italiano completamente nero e fuori taglia. Enorme a dire il vero, addirittura cavalcabile. Entrambi fradici, stanno camminando nella boscaglia fitta. Lei tiene in mano due conigli selvatici, ovviamente morti, che saranno la loro cena. La lingua del cagnolone viene messa in mostra in modo da slappar via il sangue rimasto delle due povere creature. Sono entrambi sempre allerta, nonostante tutto. Akuma in particolare ha le orecchie belle dritte che ruotano a destra e sinistra. L'olfatto è all'opera, sebbene molte tracce siano già state cancellate dalla pioggia. Silenziosi, si muovono nell'oscurità, conoscendo quel percorso come le loro tasche. Tutto tranquillo, tutto bagnato, ricco di fango. E loro grondano acqua. Lei è anche costretta a beccarsene altra dopo una bella scrollata di Akuma che provvede ad ammonire con uno sguardo tutt'altro che dolce. Occhi neri che vengono rivolti al bestione che, di conseguenza, tira indietro le orecchie manco volesse chiedere scusa.

14:38 Mayume:
  [Bosco] E lei avanza in quell'ambiente che ha visitato poco. Ha addosso un paio di pantaloni neri di una tuta, ben attillati. Hanno sulla gamba destra due strisce bianche larghe un centimetro che seguono tutto il fianco. A coprire il busto invece c'è una maglia a maniche lunghe, grigia, che di certo, a differenza dei pantaloni, non fa risaltare le forme della ragazza. I capelli della mora sono tenuti racchiusi in una coda da un nastro rosso. Le gocce d'acqua continuano a cadere su di lei che oramai è bagnata, seppur passi sotto agli alberi per essere un po' più riparata. Alla coscia destra ha un porta armi che contiene due shuriken . Non parla, semplicemente avanza in silenzio per quel bosco. Avanza, forse senza saperlo, verso di Keiga. Passi valutati, cerca di fare il minor rumore possibile. Il respiro è tranquillo, lento. Gli occhi rossi puntano davanti a sè in qul bosco.

14:54 Keiga:
  [Ramo] Di certo la pioggia cancella le tracce ma un minimo l'olfatto del cane riesce a percepire un odore nuovo. Un odore che lì, nella loro casa, non aveva mai sentito. Motivo per cui si ferma, mettendo in allerta anche l'umana con un ringhio sommesso in gola, flebile. S'arresta anche lei, portando gli occhi neri davanti a se, verso cui sono direzionate le orecchie e gli occhi neri del cane. Occhi umani che si chiudono in fessure, mentre il cuore inizia a battere più velocemente. Nonostante abbiano appena cacciato, non le dispiacerebbe un'altra bella corsetta. La mano libera dai cadaveri si alza all'altezza del petto, formando mezzo sigillo caprino. Lo sguardo davanti a se, spento, mentre s'attiva l'immaginazione di quelle due sfere, fisica e psichica. Due sfere che cerca di far muovere in quell'immaginazione. Solo in un secondo momento cerca di far spostare, veloci, all'altezza della bocca dello stomaco per poi provare a fonderle in una unica. Una sfera molto più potente che dovrebbe sprigionare una forza altrettanto forte in tutto il corpo. Un tentativo di impasto che ormai non dovrebbe causarle troppi problemi. Un lieve cenno del capo e la mano che torna lungo il fianco danno il via ad Akuma che in modalità caccia si muove furtivo proprio verso l'odore flebile di Mayume. Un colosso interamente nero che lento affonda le zampone nel fango mentre si avvicina alla ragazza sconosciuta. Lei come sempre, preferisce scomparire dalla vista. Flette le ginocchia, spostando parte del chakra sulle gambe per una maggiore stabilità e salta verso l'alto. Il ramo più basso a circa 2metri e mezzo di altezza, non dovrebbe avere problemi a raggiungerlo. Posa i cadaveri vicino al tronco e si appollaia. Una sagoma nera tra le foglie ma con un'ottima visuale su quello che potrebbe passare li sotto. [Chakra ON - Salto sul ramo 2/4]

15:03 Mayume:
  [Bosco] E la sua persona, o meglio, quella parte della sua persona si sta muovendo passo dopo passo. E' palesemente pensierosa in questo momento, non è dato sapere se nella sua testa ci sia una riunione condominiale o meno, ma di certo non pare fare troppa attenzione a quello che c'è intorno a sè. Si nota di tanto in tanto un espressione scocciata su quel viso, tanto che un sospiro esce dalle sue labbra. Muove i suoi passi verso l'animale in maniera del tutto tranquilla. E tale rimane fino a raggiungere una distanza da questo breve, troppo breve per essere sicura e tranquilla. Infatti quando i suoi occhi notano, se fosse possibile quell'animalone. L'espressione cambia. < Cazzo.> unica parola che esce dalle sue labbra mentre gli occhi si spalancano. Si blocca li sul posto e deglutisce a vuoto. Il cuore nel suo petto aumenta il numero dei battiti, spingendo sangue nelle sue vene. Sul viso l'espressione è divenuta seria. Lo sguardo rimane piazzato su quello che al momento risulta essere un problema. Un problema grande e grosso, in tutti i sensi. Inspira cercando di mantenere la calma in quel momento. Studia quella sagoma da capo a piedi, per modo di dire.

15:13 Keiga:
  [Ramo] Akuma è ovviamente il primo ad intercettare la strada della genin. E come lei, quando la vede si ferma. Orecchie tese, la linea del garrese dritta che si alza solo per il muso. Impettito. Imponente davanti a quella che secondo lui è una ragazzina. Il tartufo si muove cercando di assaporare il suo odore, nuovo, e stamparselo in testa. La coda è ferma, orizzontale e parallela al suolo. Le labbra nere si alzano appena, mostrando quelle fauci decisamente poco carine e per nulla piccole. Questione di un momento, manco le avesse donato un sorriso. Solo dopo, il muso si inclina di lato, verso destra, lasciando scemare quella posa imponente in una di un cucciolone giocherellone. Anche la coda inizia a muoversi a destra e sinistra. Raddrizza il muso ed abbassa le anteriori, tenendo il culone nero e scodinzolante in aria. Ebbene si, non è lui quello da temere tra i due. Fa una balzo a destra e poi torna a sinistra per poi risollevare le anteriori. *Woff!* Un abbaio giocoso che fa inclinare il viso dell'umana, ben nascosta più indietro. Umana che alza anche gli occhi al cielo dal momento che il cane ha la, secondo lei, brutta abitudine di voler fare amicizia con chiunque non ritenga un pericolo. Un altro abbaio per poi muoversi per tornare verso la sua umana, fermandosi però a guardare Mayume in un chiaro invito a seguirlo. [Chakra ON]

15:20 Mayume:
  [Bosco] Chiude gli occhi solo un decimo di secondi mentre l'aria viene richiamata nei polmoni. Le mani si muovono agilmente e con impegno per formare il sigillo della capra. Cerca di far riunire le due energie del suo corpo in una sola. Infatti si sforza per muovere quell'energia entale e quella fisica in un solo punto, in modo da mescolarle, da farle unire e vorticare più rapidamente e più forte, quasi fosse una centrifuga in quel momento. Quella posa dell'animale di certo la lascia ancora bloccata seppure le sue energie si siano mescolate e siano attive e pronte a muoversi nel suo corpo. Ma lo stupore si può leggere sul viso di Maya quando l'animale si fa giocherellone. Non pare molto convinta in quel momento. Nota il cambiamento ma la fiducia non pare essere il suo forte in quel momento. Tant'è che non lo segue da subito. Ma solamente quando il " cane" ne richiama per una seconda volta l'attenzione. Si sofferma solo un paio di secondi ancora, ma poi alla fine accetta, forse, l'invito dell'animale. Infatti fa un passo lentamente verso di questo, che ha già iniziato comunque a muoversi. I suoi sensi sono ora concentrati su quel che accade accanto a sè. [Chakra ON impasto chakra 3/4]

15:27 Keiga:
  [Ramo] Lei, nascosta sul ramo dalle foglie, con la visuale pulita verso il basso, nota il cane tornare. Tutto scodinzolante e con il muso che si guarda indietro più volte, in modo da non perdere di vista Mayume che, finalmente, anche se titubante ha deciso di seguirlo. E lei chiude gli occhi nuovamente in due fessure. Dannato Akuma. Sempre a fare il cane da compagnia. Un altro abbaio da parte del pastore italiano per richiamare la ragazza, fermandosi sotto quell'albero dove ovviamente sa esserci Keiga. L'odore della sua umana è inconfondibile per lui. Ma non guarda in alto, non svela la sua posizione. La coda continua a scodinzolare mentre aspetta la genin. Perfino la lingua è uscita a penzoloni. Il muso èè molto più dolce ora, donandogli l'esatto aspetto di un cagnolone dolce e fradicio. Lei attende, in silenzio, immobile. [Chakra ON]

15:39 Mayume:
  [Bosco] [Chakra ON]Sospira appena guardando quell'animale che ora scodinzola < Ma cosa c'è?> chiederebbe a quell'animale. L'espressione della ragazza resta comunque concentrata su quell'animale. Se lo studia ancora un po' per poi sospirare < E dove mi stai portando?> Sospira appena, ha un'espressione leggermente scocciata in questo momento.< C'è qualcosa da vedere o da scoprire?> domanda limitandosi a fare un paio di passi ancora, senza però avvicinarsi mai troppo a quel cagnolone. Si tiene sempre a debita distanza, un tre, quattro metri sempre. Non mostra una grande attrazione per quell'animale che comunque viene guardato sempre con un pizzico di sospetto. <Dimmi te.. > boffonchia poi.

15:40 Mayume:
  [Bosco] /edit [chakra on]

15:47 Keiga:
  [Ramo] <Hai portato un'altra randagia a casa, Akuma?> La voce profonda con un lieve accenno di raucedine si espande per la zona, proprio quando sente la voce della ragazza che parla con il cane. Cane che si limita a scodinzolare nel guardarla <Chi sei> Non sembra neanche essere una domanda. Come al solito non sa cosa siano le buone maniere. Torna silente senza però spostarsi da quel nascondiglio tra le fronde, su quel ramo più in alto. Akuma abbaia ancora, una volta, verso Mayume. La invita nuovamente ad avvicinarsi. Le direbbe anche altro ma tanto non lo capirebbe. Si limita a mantenersi affabile, per quanto possa esserlo un affarone nero enorme. <Akuma, perquisiscila> Che è tutto dire. Ed il cagnolone tira indietro le orecchie, mugolando appena. Cosa che la fa sospirare, gonfiando il petto quasi più del normale. Ma non fiata più, si limita a guardare Mayume. Neanche Akuma esegue l'ordine, ma chi c'ha voglia. E poi se avesse avuto del cibo lo avrebbe già sentito, in teoria. [Chakra ON]

16:00 Mayume:
  [Bosco] Le parole di Keiga arrivano dal nulla, come un fulmine a ciel sereno. L'espressione della ragazza si fa seria mentre con un movimento fulmineo punta gli occhi su quella figura sul ramo. < Randagia lo dici a qualcun altro.> Si, schietta, senza troppe parole risponde all'altra < Da quando una persona si interessa alle ragazze randage?> domanda schietta rapida e decisa in questo momento. Prende un bel respiro in cui squote il capo in segno di dissenso. < Non amo essere perquisita. Quindi, ringrazio, ma rifiuto l'offerta.> dice all'altra alternando lo sguardo tra l'animale e la padrona.< Piuttosto, tu chi saresti? E' tuo?> domanda che pare esssere del tutto tranquilla mentre studia ora la ragazza, guardandola da capo a piedi, senza troppi problemi. Senza celare nemmeno lontanamente che la sta studiando, proprio fisicamente parlando.

16:09 Keiga:
  [Ramo] Le parole della genin le fanno allargare le labbra in un ghigno. Un ghigno nascosto dietro alla mascherina nera che con il cappuccio le nasconde quasi interamente il viso. <Da quando entrano nel suo territorio senza permesso> Risponde a sua volta secca ma ancora tranquilla. Poi silenzio. Parla poco. Pochissimo. <Io non vengo a casa tua a chiederti chi sei> Risponde ancora a quella sua domanda. E dopo una pausa risponde anche riguardo al cane. <Lui non è di nessuno. Sta con me per sua volontà> Cosa che è vera ma nessuno ancora l'ha capito. Poi nuovamente si zittisce, limitandosi a lasciarsi cadere dal ramo, flettendo le ginocchia una volta che tocca terra per attutire la caduta. Recupera la postura eretta, accanto al bestione. Si nota la differenza tra i due. L'angelo e il diavolo, sebbene il nome inganni perchè il diavolo non è di certo il cane. Nonostante ora sia in bella vista agli occhi di Mayume, resta comunque tutta bardata ed irriconoscibile. Solo gli occhi neri sono ben visibili e stanno puntando la genin come un predatore punta la sua preda. <Cosa vuoi> Aggiunge infine, perchè ancora non ha capito il motivo per cui quella si è infilata nel suo "soggiorno". [Chakra ON]

16:31 Mayume:
  [Bosco] La mora alterna lo sguardo tra Akuma e Keiga studiando sempre l'umana. La guarda ancora da capo a piedi lentamente. < Sarà che non c'è segnato da nessuna parte quale sia il suo territorio?> Fa una piccola pausa per poi tacere e puntare lo sguardo su di lei. L'espressione di lei poi si fa leggermente scocciata mentre la segue con lo sgurdo. < Sarà che per entrare a casa mia, saresti obbligata ad accorgertene?> fa una piccola pausa in cui prende fiato. La guarda e poi andare ad annuire < Animo libero?> direbbe verso di lei guardando l'animale< Non hai paura che ti lasci?> domanda verso di lei per poi andando a sospirare lentamente. < E comunque nulla. Non so dirti.> prende un paio di respiri per poi sospirare < Non voglio nulla. Sono qui per caso e..> fa spallucce per poi sospirare < Tu invece, cosa vuoi? perchè vivi qui?> chiede limitandosi a prendere un respiro.

16:42 Keiga:
  [Ramo] Un altro ghigno dietro la mascherina <Mpf> seguito da uno sbuffetto che quasi pare divertito. <Hai sentito, Akuma?> Pausa mentre guarda la genin <L'odore del tuo piscio non l'ha sentito> Perchè lei pretende che tutti lo sentano. Poi si zittisce, non risponde fino a che non si parla di Akuma. Alza il braccio più vicino al cane ed appoggia la mano aperta sul suo fianco peloso e bagnato <No> No che non ha paura, hanno un legame ma anche questo lo sanno in pochi. Poi la ascolta, mentre il cane alza il muso al cielo per annusare l'aria, probabilmente una leggera ventata dei cadaveri rimasti sull'albero. <...> Le parole della genin bastano per non saltarle addosso ma non per farle abbassare la guardia. Quello mai. <Il villaggio puzza. Odio le persone> Motivi ottimi per starsene da sola, in pratica. E pare essere abbastanza tranquilla oggi. Forse di tanto in tanto apprezza vedere qualche anima umana, ma tanto non lo ammetterà mai. Si volta verso Akuma, continuando ad accarezzarlo, salendo fino al garrese e poi verso il muso, donandogli un grattino dietro l'orecchio destro, con la mano sinistra. Un gesto che il bestione accetta sempre di buon grado, inclinando il muso dalla sua parte. <...> E nulla. Abbassa la mano e guarda verso il cielo qualche istante prima di tornare con gli occhi neri fissi su quelli di Mayume. [Chakra ON]

16:51 Mayume:
  [Bosco] La ragazza ascolta le parole dell'altra < No, mi chiedo come ho fatto a non sentirlo..> l'ironia è palese in quel tono mentre ruota il capo verso la femmina per poi sospirare. < Quindi in pratica, mi odi a priori?> abbozza un piccolo sorriso divertito, tanto divertito. < Almeno sei schietta..> dice quasi a volerle trovare un lato positivo anche a questi. < Forse potrebbe essere una nota positiva..> si limita a dire< Quindi sociopatica e sensibile agli odori?> prende un respiro.< uhm..> mugugna senza aggiungere una singola parola. L'espressione resta interessata su di lei per ora. Ma non le parla oltre per ora, iniziando a guardarsi intorno.

17:00 Keiga:
  [Ramo] Colpita dall'ironia si limita ad alzare debolmente un angolo delle labbra sotto alla mascherina. Poi ascolta, la guarda, senza rispondere. Gli occhi neri continuano a fissarla, scuri, manco ricordassero quelli degli squali. Le domande e le affermazioni dell'altra non riceveranno risposta, come al solito. Ma se c'è una cosa che apprezza in quella ragazza è che non ha rotto i coglioni chiedendole il nome. Tanto non lo avrebbe detto in ogni caso ma dettagli, almeno non le è stato neanche chiesto. Sospira infine, flettendo le ginocchia. Parte di chakra fluisce nuovamente nelle gambe permettendole di spiccare nuovamente un salto sul ramo che prima usava come trespolo. E' ora di andare ma come sempre non avverte. Prende e se ne va. Tra le foglie cascano le due carcasse proprio davanti al cagnolone, ovviamente incaricato di portarle. Lei continua a salire di ramo in ramo fino a scomparire agli occhi di Mayume, ma non al fiuto di Akuma. Il cane abbaia due volte verso la genin. Un saluto, perchè quello educato è lui, mica lei. Abbassa il muso per prendere le due carcasse di coniglio tra le fauci e poi si muove verso la boscaglia. Le zampone lasciano impronte enormi sul terreno fangoso, manco fosse passato un orso. Anche lui scompare poco dopo, nel buio, tra gli alberi. [Chakra ON - End]

17:05 Mayume:
  [Bosco] E anche lei, quando non riceve risposta rimane un po' spiazzata. Ma la guarda saltare via, proprio letteralmente. Infatti scuote il capo in segno di dissenso per poi andare a sospirare. Il cane abbaia e lei lo guarda per poi far un cenno del capo alla bestia. Poi lentamente si volterebbe se andarebbe a tornare da dove è venuta. Bagnata fradicia. La sua mente ora rimane fissa per qualche minuto ancora su quella donna tanto strana. Non dice nulla però, passo dopo passo se ne va [ end]

Mayume incontra Keiga al Bosco Oscuro. Stranamente più calma del solito l'Inuzuka non le è saltata al collo, limitandosi a donarle qualche risposta breve. Dopo la velocissima "chiacchierata", ognuno per la propria strada.