Partners in crime

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17:03 Rasetsu:
  [Ochaya] Ha dato appuntamento alla sua nuova amichetta del cuore - Saigo - nel nightclub chiamato Ochaya. E' ancor presto per dar inizio alla serata essendo prossimi ad essa, tuttavia i due hanno bisogno di scambiarsi adeguate informazioni - oltre che di bevicchiare un po'. Palese come questa sia la mera intenzione del rosso, un dettaglio non indifferente se teniamo conto del fatto che Dokuhiro potrebbe apparirgli alle spalle quando meno se l'aspetta. Si sta dirigendo ad un locale prestabilito perché v'è stato soltanto all'inaugurazione, ragion per cui vorrebbe visitarlo meglio - magari anche da sobrio. Indossa una camicia bianca ben abbottonata col colletto piegato ai lati del collo, con al di sotto un paio di pantaloni neri sorretti da una cintura d'egual cromia in cuoio. La fibbia è argentata, come se fosse un pugno in un occhio assieme alla brillante camicia sulla quale si riflettono i raggi solari - quelli che riescono a passare oltre la coltre di nubi che s'è andata accalcandosi nel cielo pomeridiano. Ai piedi, calza un paio di scarpe laccate di nero. Un largo e pesante giaccone lo copre dalle spalle a ben oltre le ginocchia, d'un rosso bordeaux molto scuro. E' lasciato aperto sul davanti, permettendo dunque d'intravedere gli indumenti sottostanti. Non ha granché con sé se non un paio di tonici coagulanti e di recupero Chakra. L'unica nuova aggiunta è stato un fuda contenente un coprifronte che gli è stato fornito proprio dall'agente con il quale deve incontrarsi di lì a breve. S'una cosa non eravamo certi nella vita del rosso ed era che diventasse amico delle guardie. Sguaina il cellulare fuori dalla tasca, grigio e rettangolare - piuttosto anonimo. "Non ho tutto il giorno, sono davanti all'ingresso", digita velocemente e clicca invio nella chat adibita alle loro conversazioni. La porta alle sue spalle è chiusa, vi sono degli scalini che precedono l'ingresso. Buttafuori, per il momento, neanche l'ombra. Non v'è il solito pienone serale quando le ballerine iniziano le loro danze seducenti. Sposta il proprio peso da una gamba all'altra, come se fosse in trepidante attesa, come se odiasse aspettare qualcun altro - la qual cosa non è neppur poi tanto falsa. [ Chk On ]

17:06 Saigo:
 In pieno giorno in un locale notturno, Effettivamente chi poteva chiederle di raggiungerla in posto simile se non Rasetsu? Almeno ha la speranza che l’invito le sia stato fatto perché finalmente ha scoperto qualcosa su quel frontalino, piccoli pezzi di un puzzle che ancora non ha iniziato, come se fosse alla ricerca della scatola prima ancora della fase a divisione a colori, la sua mente fatica ma per fortuna, in un certo senso, ha trovato quell’improbabile alleato, un continuo scambio di favori. Cade proprio a fagiolo visto che ha appreso degli strani accordi su cui sente la necessità di saperne di più, la vita si divide tra alleati e nemici deve per questo fare molta attenzione alle relazioni delle persone che la circondano, sarebbe poco fruttuoso essere alleata di due nemici e non saperlo. Vista l’occasione ha deciso di vestirsi decentemente, forse anche per via di quel film in cui ha fatto da protagonista, quella piccola produzione che potrebbe anche lanciarla in quel mondo di finzione, ormai le apparenze contano sempre di più. Ha deciso quindi di optare per un paio di aderenti pantaloni di finta pelle, dalla vita alta e tre bottini per lato in corrispondenza delle ossa del bacino, slanciano la sua figura e sottolineano quel corpo giovane e comunque attraente, un bel culetto, magra al punto giusto, gambe muscolose quel giusto per non farla apparire moscia e troppo debole. Ai piedi un paio di tronchetti con il tacco, tagliati sulla caviglia, una piccola vi che va a formarsi andando così a creare una discontinuità con i pantaloni, infatti per quanto anche le scarpe siano nere il tessuto è vellutato, differente dal lucido della finta pelle che le fascia le gambe. In vita, infilata magistralmente nei pantaloni, una maglia in cotone bianca, sul petto il tipico disegno dei una band molto in voga, il loro logo stampato nero su bianco a sdrammatizzare la serietà dei pantaloni e la forza delle scarpe. Per coprirsi dal freddo della stagione, lei che non sopporta proprio quelle basse temperatura, una eco pelliccia bianca, morbida e candida racchiude i suoi abiti e valorizza i capelli sciolti che si adagiano rosa su di essa. Le arriva fino a metà coscia circa ed è lasciata aperta. Il volto è appena truccato come al solito, solo una punta di mascara a distinguersi. La destra sorregge un ombrello nero, abbastanza grande da poterla proteggere da quel clima orrendo, ancheggia sicura e decisa verso quel locale. Sotto alla sua tettoia si limiterebbe a chiudere il suo ombrello e a riporlo nell’apposito vano, raggiungendo così la figura di Rasetsu <immagino tu voglia entrare> così vorrebbe coglierlo, non un saluto, non un caloroso abbraccio solo il loro solito comune interesse d’andare al sodo e non perdere troppo tempo in dettagli. Lo odia? Non più. Ha imparato a tollerare uno scarafaggio sopravvissuto alla fine del mondo. Andrebbe quindi a dirigersi verso la porta d’ingresso in attesa che le sia permesso di proseguire

17:19 Rasetsu:
  [Ochaya] Non c'è neppur il tempo per rispondere a quel messaggino che il rosso le ha mandato sicché la figura slanciata della rosata giunge dopo pochi istanti. Ancheggia, sicura di sé - ancorché fosse mera apparenza non lo darebbe neppure a vedere. Gli occhi del demone la scandagliano dalla testa ai piedi, deglutendo quando gli occhi si soffermano sui pantaloni di pelle che ne fasciano le gambe atletiche e giovani. <...> E la pelliccia? Potrebbe fare pazzie se non fosse Saigo quella che ha di fronte. Quindi, si limita soltanto a schiarirsi la voce, protendere la mancina verso la maniglia della porta ed aprirla. Da galante - nient'affatto invero - le permette d'entrare per prima a causa della conosciutissima mossa basilare: guardarle le chiappe. Non mette in conto che la pelliccia è troppo lunga e quindi gliele copre, è stato preso alla sprovvista dall'outfit altrui. <Andiamo.> Mormora, già prediligendo quella stupenda visione che, di contro, qualora la Manami decida effettivamente d'entrare non avverrà affatto. Gli distrugge il cuore. Glielo spezza in tanti piccoli pezzi, incapaci da rimettere assieme. <Ho notizie su quel coprifronte che mi hai dato.> Le anticipa, pur tenendo un tono di voce piuttosto confidenziale, assicurandosi che, come al solito, sia l'unica ad ascoltare quel che stanno dicendo pur in prossimità dell'ingresso del locale. All'interno, oltre alle normali passerelle con i pali da lap-dance e tavolini posti proprio al di sotto di questi, direttamente frontale alla porta - dall'altra parte del locale - v'è un bancone piuttosto ampio in mogano. Alle spalle, una filiera immensa di bottiglie di vetro d'alcolici d'ogni genere. Vorrebbe già provarli tutti. Potrebbe riprendersi dalla disperazione poc'anzi provata anche solo grazie al goccio d'ognuno d'essi. I soldi, del resto, non gli mancano con il lavoro che svolge... non sarà ricco come dieci anni prima, ma non si può neppur dire che non ne abbia. Non li spende neanche più in droga - figurarsi. Quella, per il momento, l'ha bella che accantonata purtroppo. Senza veleno è paradossalmente inutile starci dietro. Sta concentrando le sue attenzioni su ben altro, ora come ora. [ Chk On ]

17:29 Saigo:
 Passa avanti, sicura di sé, non di fretta, non stanca e dopo quello strano chiarimento con Nene persino più leggera, la mente interamente concentrata su suoi obiettivi, ha tanti puzzle da ricostruire ma uno alla volta ci sta riuscendo, non si chiede nemmeno il motivo di un simile gesto galante, certo non pensa lo faccia per osservarle le chiappe, infondo è chiaro e palese che siano coperte dalla lunghezza della giacca, non ci arriva. Appena entrata i suoi occhi le chiedono di rallentare il passo qualche istante così da abituarsi alla luce soffusa di quel locale, ma in che posto è+ finita. Ora verrà venduta come schiava sessuale. Osserva i pali, le donne su di essi. Osserva i pali con maggiore attenzione, chissà che schifo. Per qualche istante riflette sulla vendita del proprio corpo, non è molto distante dal suo lavoro di attrice, infondo usa la sua bellezza per far soldi così come usa quel faccino delicato per ottenere informazioni quando serve, compatisce appena quelle ballerine, la differenza tra loro è il potere, le sembra chiaro che le altre non ne abbiano, cosa potrebbero mai ottenere? Una mente giovane che non è in grado di capire davvero cosa dia il sesso, ma forse è meglio così. Compatendole silenziosamente ma senza mai guidarle decide quindi distogliere lo sguardo e cercare Rasetsu che andrebbe a seguire, infondo è probabile che sia lui a conoscere il posto, o magari la sta vendendo davvero, non del tutto improbabile come eventualità. Ma lui sa quanti anni ha? Le sorge il dubbio e la domanda si ferma spontaneamente nei suoi occhi, perplessa la bocca si piega permettendole di spiegarsi semplicemente così. La notizia successiva ovviamente cancella tutto, chissene se tra poco li sbatteranno fuori perché ha dimenticato i documenti falsi. Lo segue fino al bancone, al suo fianco vorrebbe andare a sedersi <che hai scoperto?> domanda limitandosi a prendere posto, lì dentro non fa ancora così caldo motivo per cui la pelliccia viene tenuta addosso, si limiterebbe a scoprire appena le spalle, facendola ricadere dietro alla schiena, le maniche che lasciano libera la maglia a maniche corte rivelando qualche centimetro di pelle bianca. Il volto va a puntare su quello altrui, domandandosi solo lontanamente quando sganciare la sua bomba, prima le informazioni giusto? Poi offrirà il pagamento

18:16 Rasetsu:
  [Ochaya] Prende posto s'uno sgabello libero sulla sinistra di Saigo, in modo che possano star sì vicini, ma neanche tanto. Le lascia i suoi spazi, prendendosi il tempo d'ammirare quelle bottiglie poste dietro il bancone e scegliere quella da cui iniziare. <Sono indeciso.> Commenta, poggiando il gomito sulla superficie lignea, sollevando di rimando l'avambraccio e adagiando con calma la guancia contro il palmo ben aperto e le dita distanziate tra di loro. La schiena s'incurva in avanti, scrutando la ragazzina con la coda dell'occhio. E' ovvio che non s'è posto minimamente il problema riguardante l'età anagrafica altrui. Troverà qualche metodo per sistemare la cosa, presto o tardi, sperando anche nel fatto che, avendo a che fare con un'agente della Shinsengumi, non rompano troppo le scatole. <Paghi tu il conto? Altrimenti, tengo le informazioni per me.> Mostra un piccolo ghigno che si fa spazio su quel volto pallido dell'uomo, il quale continua comunque a guardarla di sottecchi giusto per sondare l'eventuale reazione che possa avere da parte di quest'ultima a quanto appena proferito. Ne attende ovviamente una reazione mentre indica una bottiglia a caso in mezzo al marasma di quelle presenti. <Quella.> Proferisce mentre il barista gli rivolge uno sguardo pressappoco allibito. Ne solleva una palesemente a casaccio, ondeggiandola leggermente innanzi al demone il quale si limita ad un piccolo cenno del capo. Va bene, qualunque cosa sia. <Shot.> Giusto per andare sul leggero, per iniziare con calma la serata. D'altronde, non è altro che l'inizio, a prescindere dall'alcolico che ha scelto. Per quanto lo riguarda, hanno smesso d'avere sapore da tempo, utilizzandoli meramente per ubriacarsi. <Prendi qualcosa?> Tanto paga lei, no? Non che sia una saggia scelta quella d'accettare una proposta simile. D'altronde, sta avendo a che fare - sia l'uno che l'altra, invero - con persone di dubbio gusto, dal carattere pessimo, che sfruttano il prossimo per ogni loro bisogno. Sotto certi punti di vista, sono più simili di quel che credono. E potrebbero andar d'accordo se non fosse per entrambi. Sono destinati ad essere gli apici del mondo in cui vivono: l'angelo ed il demone. [ Chk On ]

18:28 Saigo:
 Simili sì ma la vera domande è capire chi dei due sia effettivamente l’angelo. Entrambi sanno essere demoni, in un modo differente, ma forse l’errore di lettura sta nella dualità tipica dell’angelo contrapposto al demone, bene contro il male ed è palese che lì il bene scarseggi. Lo osserva comunque appena le propone di pagare, lo squadra attentamente cercando di comprendere come introdurre l’argomento <non saprei> replica lei. Come usare correttamente l’informazione che ha ricevuto da Shinsei? Come far in modo che quel poco che sa possa andare in qualche modo a suo vantaggio? Tante le domande che l’affollano <pare che paghi sempre io> ma facendo questo si limiterebbe a cercare nelle tasche, sorride al barista mentre andrebbe a mostrare appena a Rasetsu cos’ha lì, il distintivo che si mostra di quel poco così da lasciarlo decidere <potrei usare questo per pagare> lo rende esplicito. Infondo come non credere a quel punto che siano entrambi nella Shinsengumi. Inizia quindi lo scontro, persino su chi pagherà il conto, una sottile linea quella su cui si muovono, equilibristi. Lo scambio è semplice, non avrà problemi a liberarsi ma questo potrebbe compromettere la relazione del medico e del locale o forse addirittura migliorarla, lascia a lui la palla così che possa decidere se rischiare <per me quello dell’altra volta> replica al rosso, non ha memorizzato il nome ma le era piaciuto, certo è finita sbronza in poco tempo ma a differenza di quella sera oggi si è preparata mangiando e non presentandosi a stomaco vuoto e sull’orlo di uno svenimento. Insomma può reggerlo, almeno fino alla fine di quella conversazione. Attende dunque che sia lui a conti fatti ad ordinare, affidandosi ma non abbassando la guardia, ricorda abbastanza bene il sapore di quel cocktail. <che ne dici ora di parlare di cose serie?> domanderebbe solamente dopo, con la mano ancora sul distintivo. Hanno iniziato, come due combattenti di scherma per ora si studiano, un affondo ed una schiavata, attenti ai propri movimenti. Improbabili come alleati perché sempre sui due estremi opposti della pedana, meglio mettersi la maschera e proteggersi, non ha intenzione di concedere nemmeno un millimetro, tiene la posizione ed è pronta a portarsi a casa anche questa serata

18:56 Rasetsu:
  [Ochaya] Per quanto possa scarseggiare la purezza d'animo sovente ricollegata agli angeli, essi non possono dirsi anche solo ingenui? Il demone, nel frattempo, è intento ad adocchiare quel bicchierino da shot venir riempito. Lo guarda, soffermandosi sul colorito ambrato dell'alcolico, ma non per questo ignorando la ragazza che ha di fianco. <Pare che mi chiedi sempre favori. E' il minimo.> Fa spallucce, chinando appena lo sguardo in direzione del distintivo che tira fuori, mostrandoglielo di nascosto. Si china appena di lato, così da giungere in prossimità del suo orecchio e sussurrare quanto segue: <Insceniamo il mio arresto? Sarà divertente, si dimenticheranno che qualcuno deve saldare il conto.> La crederanno un'eroina che ha fatto il suo lavoro, osannandola come tale piuttosto che chiedendole un pagamento di quanto consumato. Sì, sarebbe abuso di potere. Sì, a lui non interessa che a rimetterci possa essere soltanto la Manami. Non ha capito che in realtà quel distintivo è esclusivamente una minaccia se compie i passi sbagliati. S'allontana, evitando che quel distintivo gli venga ficcato nella cassa toracica al posto di quel cuore nero che pulsa incessante. <Un Whisky sour.> Ordina al cameriere rimasto dietro il bancone a pulire qualche bicchiere, il quale si limita ad un mero cenno del capo lasciando i due a parlare di quel che devono. A differenza dell'agente, il rosso ha una buona memoria quando non è totalmente offuscata da alcol, droghe e chi più ne ha più ne metta. Ultimamente, infatti, è molto limpida. <Sul coprifronte, sono state rinvenute tracce di sangue umano> Solleva il bicchiere ben prima che l'alcolico altrui possa giungere a destinazione, affatto educato come si sarebbe potuto pensare quando le ha tenuta aperta la porta. <in età giovanile, un normalissimo riscontro. Non è stato possibile risalire all'identità dell'individuo.> Si getta tra le fauci quel liquido ambrato che ha precedentemente ordinato, assaporandola per un attimo, lasciando che prenda la via dello stomaco e che bruci nel frattempo. <E non perché non ne avessi voglia o tempo: non esiste nel database.> Il che può significare effettivamente poche cose... o molte, dipende da come la si vuole guardare. Snocciola attentamente le informazioni necessarie, beandosi sì di quella compagnia, se non fosse per la minaccia costante del distintivo. Dovrebbe ormai capire che non gli causa alcun timore, non a caso le ha proposto una via alternativa per fuggire dall'Ochaya senza pagare alcunché. [ Chk On ]

19:08 Saigo:
 Ha lasciato a lui la decisione e ascoltando quel sussurro, per quanto si ritragga quel tanto che le basta per non venir sfiorata troppo da quella faccia o anche solo bagnata dalle particelle d’acqua in quel caldo fiato, sorride, osservando il barista. La mano ora si limiterebbe ad estrarre il suo distintivo e posizionarlo sul bancone. Sempre di abuso di potere si tratta ma è appena appena più sottile quello che sta facendo ora. Insomma non sa una mazza di quel locale ma ha fatto la comparsa in abbastanza film polizieschi da sapere che nessun night club vorrebbe avere uno sbirro come cliente abituale, quindi sperando che il locale piaccia a Rasetsu quello per lei è un buon modo di renderlo persona non gradita <spero ci tratterai bene> parla al plurale, mostra un distintivo ma parla anche per colui che ha appena ordinato per lei. Come se fossero compagni, colleghi. Due sbirri, non uno. Sorride adorabilmente. Il conto lo pagherà comunque ma almeno si è presa la sua parte di rivincita. La minaccia infatti non era quello di portarlo dietro alle sbarre, non ancora almeno, semplicemente ha ricordato lui quanto potere può avere. Si volta quindi ad ascoltare quelle informazioni <era per caso sangue doku?> lo osserva, anzi lo fissa e sorride divertita. Un buon modo per tirare fuori l’argomento, decisamente servito su un piatto d’argento <ho saputo che sei interessato> e che altro potrebbe aver saputo. Gioca su ciò che non si sono detti, gioca semplicemente su quello che lui potrebbe immaginare. Affondo. Attende dunque che il suo cocktail sia pronto mentre si limiterebbe a rimettersi il distintivo nella tasca. Troppo spesso fa in modo che le persone dimentichino quanto può essere affilata, quanto quel visino carino può rivelarsi invece un vero e proprio incubo. L’angelo? Sì potrebbe apparire come tale ma è ora che lascia al potere del non detto tutto il lavoro sporco. Gli occhi rossi tornerebbero sul rosso per studiarne le reazioni, lo ha volutamente colto alla sprovvista, volutamente ne ha parlato come se nulla fosse sottintendendo il significato reale della sua frase, volutamente non l’ha preannunciato perché adesso è nelle sue reazioni che vorrebbe poter leggere. C’è dell’assunzione di colpevolezza? Rabbia? Qualcosa a cui potersi semplicemente aggrappare. Allunga ora la mano sinistra verso di lui <intanto vorrei riavere il frontalino> deve concentrarsi, non focalizzarsi troppo sulle informazioni appena ricevute. Certo quelle le ha memorizzate ma ora si sfor5za di metterle in un cassettino per procedere con il secondo punto all’ordine del giorno, liberare Shinsei della spada di damocle che potrebbe avere addosso così da muoversi liberamente

20:06 Rasetsu:
  [Ochaya] Non è esattamente quel che s'aspettava lei facesse, ma d'altronde non poteva neppure aspettarsi niente di diverso da una del suo calibro. <Ma così sembra che sono amico degli sbirri.> Gonfia le guanciotte con fare infastidito, battendo il bicchiere di vetro sul tavolo. Non si preoccupa neppure dell'eventualità che si rompa, ha così poca forza che non c'è la minima possibilità che avvenga. <Un altro, però scegli una bottiglia a caso.> Sta di nuovo iniziando ad esagerare. La sua fortuna è che, un tempo, era in grado di reggere piuttosto bene l'alcol. Tamburella con le dita sulla superficie lignea del bancone, in attesa di qualche risposta o domanda da parte della rosata, la quale se ne esce fuori con qualcosa di... nuovo? Un'informazione che non avrebbe dovuto sapere. Tuttavia, il demone non sembra esserne neanche arrabbiato. Piuttosto, sorride. Ride. <Oh!> Sorpresa l'espressione che proviene dalle sue fauci, affinando lo sguardo e socchiudendo le palpebre. Mantiene il capo poggiato sulla mano, ma direzionando la posizione affinché sia sbracato e possa osservarla meglio. <Anche tu hai indagato sul mio conto, vedo.> D'altronde, perché non avrebbe dovuto? Alza per un attimo gli occhi al cielo, fingendosi nuovamente pensieroso. In realtà, ha buone risposte dalla propria parte. Sono poche le persone alle quali ha chiesto un aiuto dal punto di vista del veleno Doku: Sango e Shinsei. E Dokuhiro, certo. Ma la esclude a priori: perché dovrebbe tradirlo? Passano la maggior parte del tempo assieme quando lui non lavora, ma per il momento non c'è niente che possa mettergli il tarlo nel dubbio che c'entri quella ragazzina. <C'è qualcosa che vuoi avanzare, Saigo. Perché non scopri le tue carte?> Gesticola distrattamente con la mano libera. Suvvia, per quanto possa essere rozzo e sembrare ignorante (non perché ignori, ma perché è stupido), si tratta pur sempre dell'ex capo della Yakuza. Quindi, si suppone che qualcosa abbia saputo farla a suo tempo: contrattare, collaborare, investire in aiuti futuri. Non ha mai smesso di ragionare in quanto tale anche quando non ricopre più quel ruolo. <Tieni.> Allunga la mano all'interno della tasca della giacca, tirando fuori il fuda nel quale è sigillato. Non penserà mica che le farà il favore d'estrarlo e consumare Chakra per niente. Glielo allunga pian piano sul tavolo, evitando che vada sporcandosi con la condensa dei bicchieri o con la sporcizia. [ Chk On ]

20:18 Saigo:
 Beh è riuscita proprio nel suo intento, ricambia quell’espressione corrucciata con un occhiolino divertito ma ora si torna ai veri affari. Intanto finalmente il bicchiere con il ghiaccio viene messo davanti a lei, ignora il barista per ora limitandosi a fissare il cocktail messo davanti a lei. Per adesso l’attenzione è su Rasestu ed è inutile sottolineare come ci resti male davanti all’altrui reazione, ci ha davvero sperato di coglierlo in fallo, non che potesse aspettarsi qualcosa di diverso <non ho indagato, le informazioni vengono a me> ribatte lei semplicemente. Lo lascia parlare mentre raccoglie quel fuuda, non ha la minima intenzione di richiamare a sé il chakra per riprendersi il frontalino, soprattutto considerando che dovrebbe farlo davanti a Rasetsu e potrebbe anche essere visto come un segno di debolezza. Recupererebbe quindi rotolo e contenuto infilandoselo nel pellicciotto prima di tornare a fissare davanti a sé <sai…> lascia che quella parole vaghi intorno a loro, danzi nell’aria sudata e vibratamente eccitata di quel locale mentre la destra si porterebbe sul bicchiere, la condensa cola lentamente sul bancone di quel bar. L’indice della mano destra raccoglie una gocciolina, lei l’osserva <non mi piace quando qualcuno con cui sono in affari non rispetta la sua parte e mi nasconde delle cose> replica andando a schiacciare quella gocciolina <una cosa così compromettente poi> bluffa. Non ha idea di cosa voglia davvero da quel clan ma qualsiasi cosa sia può aspettarsi sia abbastanza sporca da doverla nascondere ad un agente della shinsengumi <a conti fatti io ti pago da bere ma non ho più informazioni sulla nostra conoscenza in comune e poi vengo a scoprire che mi tieni anche dei sordidi segreti> non vuole mettere fine alla collaborazione, eppure il tono lascia che si possa sottintendere, potrebbe farlo finire dentro? Beh è in un night club con una sedicenne, se se la giocasse bene potrebbe passare per adescamento, non che alla shinsengumi fregherebbe un granchè comunque. Le dita affusolate tornano sul bicchiere, lo stringe e lo alza quel tanto che basta per portarlo vicino alle labbra che ora si schiudono e mentre vorrebbe prendere quel primo sorso lo sguardo tornerebbe sul rosso. Serio. Non sta scherzando, la fiducia che ripongono l’uno nell’altro è un equilibrio delicato che lei ha l’impressione sia stato spezzato. Deglutisce lasciando che la sensazione di schifo passi oltre senza mai venir mostrata, insomma ricordava meglio quell’alcolico, a lei piacciono le cose dolci e delicate. Il bicchiere tornerebbe verso il bancone <che ne dici di iniziare a parlare?> perché non le dai qualcosa? I capelli ricadono lungo quel pallido viso incorniciandolo ma lasciando che le luci del locale le permettano di sottolineare quella vera natura, non le importa nulla del rosso o della sua fine ciò che vuole sono le informazioni

21:03 Rasetsu:
  [Ochaya] Giochicchia con il bicchiere che gli è stato dato, un liquido dorato questa volta - poco più chiaro del precedente. Ne attende una reazione, non immaginando neppure cos'abbia in serbo per lui. Ha scoperto qualcosa d'interessante, ma ciò non implica che sappia tutto. Non ha rivelato granché a Sango e a Shinsei: non la formula, ma a cosa serva il veleno Doku sì. Sospira, lasciandosi per un attimo andare in avanti. La mano, sulla quale precedentemente poggiava la guancia, vien portata ad altezza del setto nasale. I polpastrelli massaggiano delicatamente mentre i ciuffi cremisi scendono a coprirgli parte della fronte e degli occhi, scurendosi. <Capisco, si tratta di fiducia.> Annuisce un paio di volte appena, lasciando da parte lo shot perché ha bisogno d'una doverosa lucidità mentale per rispondere alle sue domande. <Non t'ho nascosto niente, non lo reputavo idoneo rivelartelo fin da subito. Anzi> Aggrotta le sopracciglia, senza distogliere neanche per un istante gli occhi dalla ragazza, così da avere un contatto visivo tale da potersi capire a vicenda. <era un asso nella manica che stavo sfruttando per riuscire a darti Sango s'un piatto d'argento.> S'avvalora della musica ad alto volume per chinarsi ulteriormente e parlarle, cercando di mantenere un timbro vocale tale che sia chiaro per lei, ma non per chi sta nei dintorni. <Che io non ti abbia portato ulteriori informazioni, non significa che io non mi sia mosso, Saigo.> La serietà nei suoi occhi è qualcosa che, molto probabilmente, gli ha visto di rado. D'altronde, non è quel genere di persona eternamente seria, anzi la maggior parte delle volte sembra soltanto un ritardato sotto effetto di stupefacenti. <La tua informazione è oltremodo sbagliata, non sanno neanche dartela come si deve.> Sospira, prendendo il bicchiere con la mancina e raddrizzando il corpo - la schiena. Ne inghiotte il contenuto, sospirando contento di quel bruciore che si riversa nelle sue fauci, scendendo attraverso d'esse e dandogli nuova vita. <Tuttavia, arrivati a questo punto, potrei ritenermi offeso anch'io. Potrei pensare che tu sia scesa a compromessi con Sango per avere un'informazione del genere. E non dirmi che non è vero, perché temo che nessuno dei due possa fidarsi sulla parola ora come ora.> Agita il bicchiere sotto gli occhi del barista. E' un tipo che va a shot, a ben vedere. Non sta ordinando per niente drink o cocktail di chissà che genere. <Un altro. Sì, scegli tu.> Non gl'importa granché quel che mette in corpo, ma le reazioni che quei liquidi creano in lui nel giro di qualche tempo. <Si gioca in due, Saigo. E' un'informazione che non hai ricercato, ma che è venuta da te, no? Cosa ti cambia cosa io voglia farci coi Doku se riesco a ficcarci dentro Sango e a darti una motivazione più che valida per toglierla dal cazzo come volevi tu?> Snocciola, come sempre. Anche col frontalino... non aveva mica finito. [ Chk On ]

21:49 Saigo:
 Quel nome, quella singola informazioni cambia improvvisamente tutto, compreso le motivazioni per cui era interessata a saperne di più. Che c’entra Sango con Shinsei innanzitutto? Non era stato chiesto a lui in cambio di un qualcosa? Sì lo ricorda non è mai stata nominata la rossa e ora questo cambia tutto. Non sa se può fidarsi di Rasetsu ma ancora una volta le è chiara una cosa: con lui ha un obiettivo comune e stanno rischiando entrambi, con Matono e Shinsei? Ha fatto un passo, chiesto d’essere parte di quella relazione, li ha voluti accanto ed è chiaro che a questo punto le sia stato nascosto qualcosa. Il turbamento, anzi lo stupore passa sul suo visto un solo istante mentre si avvicina al rosso così da poterlo ascoltare meglio <come pensi possa guardarti le spalle se non so che combini?> replica semplicemente <se dovesse essere lei a fare il doppio gioco con te?> già altrimenti perché Shinsei? Perché. Non ha una risposta e la sua mente sta andando fin troppo velocemente. Non può proprio fidarsi di nessuno eh. <devi dirmi tutto o non potrò fare nulla> lo ammette semplicemente, da una parte vuole saperne di più e sicuramente crede che queste parole possano aiutarla ma dall’altra ne è convinta. Per quanto reputi Sango una stupida non è la stessa opinione che ha di Shinsei ed è chiaro che quei due sono legati in qualche modo. Come si è arrivati a lei? E se fosse invece Rasetsu a mentirle? Troppe domande e troppi dubbi, è il caso di iniziare a fare chiarezza <parlami della tua idea e solo dopo che ti avrò risposto potrai decidere se ritenerti offeso> lo ammette chiaramente. Solo dopo che avrà deciso a chi credere, le informazioni che ha la confondono, sono discordanti e non fanno che lasciarla annaspare, ha bisogno di collegare i punti, i fili e comprendere chi le stia nascondendo cosa, detto che in ogni caso Rasetsu già le ha nascosto qualcosa

22:14 Rasetsu:
  [Ochaya] Odia queste situazioni. C'è sempre quel freno che l'obbliga a non dire poi molto, assieme a quella vocina che, al contrario, gli sussurra di farlo. Perché Saigo ha una valenza come alleata, a differenza di Sango che non perdeva mai attimo per pugnalarlo alle spalle. Un membro della Shinsengumi è importante in un villaggio dove contano più di chiunque altro. <Ma che hai capito?> Replica a proposito di Sango, sgranando leggermente gli occhi. Attende ancor che venga servito con il terzo e nuovo alcolico, non facendo neppure caso a cosa gli venga fornito nel bicchiere. <Io e Sango non siamo alleati. Altrimenti perché la starei vendendo a voi?> Blatera ancora, mostrandosi sorpreso - inevitabile a questo punto - dall'affermazione che la donna gli ha appena rivolto. <La tua amichetta ha perso la fiducia che aveva da parte mia, già labile, molto tempo fa.> Mormora con un'alzata di spalle, mantenendosi sempre nei di lei pressi, ma senza invadere eccessivamente il di lei spazio vitale. D'altro canto, ha compreso come possa darle fastidio e non sono mica così tanto in confidenza. <Saigo> La guarda direttamente negli occhi, storcendo le labbra per il disappunto. <giochiamo a carte scoperte entrambi.> Si sono trovati in una situazione per la quale quella collaborazione potrebbe scemare in un niente di fatto. E ciò che ne perderebbe, a conti fatti, è lui più che la Manami. Può raccogliere informazioni altrove e, considerando quanto stupida sia la Ishiba, non ci vorrà poi molto tempo per fare la scelta sbagliata di turno. Dopo il suo promemoria, si limita a risponderle con fare attento e accorto, snocciolando come al solito le informazioni in suo possesso. <Sango veniva spesso da me a chiedermi roba con la quale sballarsi. Non accettava di essere in un nuovo mondo così diverso da quello d'un tempo, anche se vedo che s'è così ambientata bene che ha avuto persino un figlio.> Che fosse incinta era un'informazione all'ordine del giorno, motivo per il quale si limita ad una nuova scrollata di spalle. Il bicchiere, ormai riempito con un altro alcolico, vien tenuto nella mano. <Tuttavia, non ho mai ricevuto il pagamento adeguato ai miei servizi. Voleva offrirmi il suo corpo, ma quando l'hai già provato una volta...> Ne parla come se, appunto, si trattasse d'una prostituta o d'una poco di buono in generale. Non la tratta da persona tanto meno da donna perché di tale non si tratta. L'ha sempre disprezzata per il suo modo d'essere e non ha mai nutrito grande rispetto nei suoi confronti. <Sto facendo un grosso favore all'uomo con cui se la fa di recente, un certo Shinsei. Anche lui deve ancora darmi il pagamento che gli ho chiesto e non mi stupirebbe se, per aiutarlo, ci fosse di mezzo la rossa.> Sembra una zecca, sta attaccata al culo di tutti e non lo molla finché non l'ha svuotato d'ogni linfa vitale. <Premetto che non è niente di illegale.> Almeno stavolta. <Se riuscisse a darmi quel che ho chiesto, potrei far trovare la prova addosso a lei in qualche modo.> Che poi sarebbe in realtà la parte più difficile di tutte, a rigor di logica. <Così facendo, ricadrebbero su di lei ulteriori accuse se scoperta da un agente di passaggio durante lo scambio... Ci sono però delle incognite.> Il prelievo del veleno. Gli porteranno un Doku vivo? Un Doku morto? Ancor meglio! <Ora dimmi. Cos'altro ti hanno raccontato e chi?> Carte scoperte, no? [ Chk On ]

22:33 Saigo:
 Carte scoperte. Lo osserva e si fa maggiormente attenta. Lui s’avvicina abbastanza da poterle parlare bene da poterle far comprendere che qui hanno smesso di giocare, le cose sono serie. Non se lo aspettava. Un sorso da quel bicchiere il cui ghiaccio si è sciolto abbastanza da poter rendere il tutto più bevibile per lei. Un bel sorso che scende dalla sua bocca mentre torna a fissare il rosso negli occhi, lo ascolta come forse mai aveva fatto. Scopre fin troppe cose di cui era completamente all’oscuro. Shinsei. Questa notizia la sconvolge <Shinsei> replica dopo aver deglutito a quella domanda, ecco chi le ha rivelato tutto <non sa nulla del nostro piano ma è saltato fuori il tuo nome e mi ha detto che cercavi due boccette di veleno doku o un doku> cerca di riportare alla memoria ogni singola frase così da essere sicura di quel che le è stato detto. Brucia l’alcool che ha appena buttato giù mentre brucia ancora di più la consapevolezza di essere in qualche modo stata tradita, il fatto stesso che Shinsei sia così vicino a Sango la infastidisce oltre ogni dire, un suo alleato <e ora lo sa anche Matono> ammette. Deve porre fine alla questione, tirarsi indietro prima di <penso abbiano dato del Sangue da analizzare a Shizuka> ammette. Deve mettere fine a tutto ma soprattutto a loro tre, tirarsene fuori <forse ho un modo migliore per incastrarla> fidarsi? Non lo sa. Lui comunque è un genetista e ha appena scoperto tutto. Lei ora è titubante. Si scosta e lo sguardo torna al bicchiere, meglio prendersi un altro sorso, ne ha bisogno, lo chiamano coraggio liquido no? <A quanto pare qualcuno ha trafugato un file dai laboratori di Oto, c’era sia il mio nome che quello di Shinsei, volevamo saperne di più ma non voglio aver a che fare con quella troia nemmeno per sbaglio> cosa l’ha sconvolta di più di quel discorso? Difficile a dirsi. Beve ancora. Non sa nemmeno come concretizzare la proposta che ha nella mente <ma forse sbaglio, tu saresti in grado di occultare il mio nome dai laboratori? Faremo noi le ricerche e daremo solo false informazioni a lui, proverò a coinvolgere anche Sango> bluffare <sarò io a fare il doppio gioco, deve ficcanasare ben oltre e terrò informata la shinsengumi passo dopo passo, così che i nostri nomi siano puliti, solo io e te avremo le vere informazioni> lei è come un fiume, un calcolatore che sta elaborando i risultati di una difficile equazione, non articola parla e basta. La musica aiuta a far sì che con il suo tono di voce sia solo il medico così vicino a poter sentire, il bicchiere ben messo davanti alle labbra impedisce anche di leggerle il labiale, sembra sconvolta e sta bevendo, questa è la realtà dei fatti ma osservandoli si potrebbe pensare a tutto tranne che ad un simile complotto, resta lucida quel poco che le serve per non farsi udire e per nascondere le sue labbra ai curiosi. Torna ad osservare Rasetsu, illuminata in un certo senso, agguerrita. Lavoriamo insieme? Una domanda ferma nella sua gola, smettiamola di passarci informazioni, incastriamoli insieme.

23:28 Rasetsu:
  [Ochaya] Fa schioccare la lingua contro il palato. S'incupisce, aggrottando anche le sopracciglia. Gli è quasi passata la voglia di bere se non fosse la capacità di risollevargli il morale che quell'intruglio riesce ad avere su di sé. <Quanto ti è utile in questo momento Shinsei?> Cerca di mantenere la calma, di respirare a fondo. Deve ragionare apertamente, riuscire a risolvere il problema alla radice evitando che Shinsei sia il primo a morire. Prima di Sango, pensa un po' che culo! <Non lo nego.> Ammette nei suoi confronti, indurendo però la mascella. Non gli piace il fatto che il signorino sia andato a dirlo in giro, per di più ad un membro della Shinsengumi. E se non fosse stata Saigo? E se avessero iniziato ad agire nei suoi confronti? Che non potesse fidarsi di Shinsei lo sapeva dall'inizio, ma sta giocando male le sue carte. Pensa davvero di togliersi il demone di dosso ed il suo pagamento? <E chi cazzo è Matono?> Non l'ha conosciuto, non ha la più pallida idea di chi possa essere. E' l'ultimo dei suoi problemi questo tal dei tali, poiché la pugnalata alle spalle poteva aspettarsela nuovamente da Saigo e non da chi sta 'aiutando'. <Non che mi stupisca del fatto che te l'abbia detto senza problemi, mi chiedo la motivazione.> La scruta di sottecchi, valutando l'espressione del di lei volto. E' un'attrice, sa certamente mentire e come comportarsi. Tuttavia, non deve fidarsi neanche ciecamente di lei. Può contattare il biondo per un'altra seduta e adoperare una tecnica divertente. Da lì, avrà il quadro chiaro della situazione. <Shizuka Kokketsu? Posso chiederle cosa hanno trovato.> Hanno una discreta confidenza e non immagina neanche lontanamente che, in realtà, anche quest'ultima non voglia che scopra di questa fiala di sangue. Potrebbe realmente sentirsi pugnalato da ogni fronte e non aver nessuno di cui fidarsi al cento percento. Ma, d'altronde, non ha scelto lui d'avere una vita del genere? Non sono queste nient'altro che le conseguenze delle sue azioni? <Aspetta> Drizza la schiena, cerca di capire dove voglia andare a parare, in modo che possa seguire attentamente le parole altrui. Evita anche di bere, figurarsi. Sta facendo pausa. <qualcuno ha preso dai laboratori di Oto un file contenente il tuo nome e quello di Shinsei. Cosa c'entra Sango in tutto ciò?> Non sta seguendo ben bene il filo del discorso, con molta probabilità gli manca qualche tassello che deve riuscire a trovare e ad unire agli altri. Per questo, tenta di starci attento. <E fin qui sarebbe tutto facile e tutto molto bello, Saigo.> Ammette a mezza voce, cercando di superare di poco la musica che li circonda, purché venga ascoltato dalla controparte. Lo sguardo serio, arrabbiato, infastidito e quei denti digrignanti fanno presagire come non sia dell'umore adatto al gioco. <Chi mi ripaga del tempo speso dietro Shinsei? Chi mi dà il fottuto veleno? Posso provare a lavorare nei Laboratori di Oto, avranno bisogno d'una mente eccelsa come la mia se gli presento dei progetti adeguati.> Propone, ovviamente, ma lui non lavora per la gloria e non ottenere in cambio NULLA da quanto fatto per il biondo gli fa girare NON poco le scatole. E non intende prendersela con Saigo, la quale ha giustamente giocato a carte scoperte e merita una degna approvazione. [ Chk On ]

23:41 Saigo:
 Lo ascolta mentre continua ad elaborare informazioni a mettere in fila i pezzi che lei ha. Matono, lui sembrava non esserne mai stato a conoscenza ma certo ora non ha intenzione di farlo diventare un suo vero alleato, è già stata esclusa da quei due una volta di troppo e ha compreso chiaramente chi tra i tre sarebbe il primo a venir sacrificato, quindi tanto vale che sia la povera vittima che ci finisce in mezzo <è di Oto, ha un legame con Shinsei, per quello che ho visto direi quasi fraterno> per quello che lei ha potuto interpretare almeno <e che cazzo c’entri Sango non lo so ma avevo messo dei paletti alla nostra ricerca e nessuno di loro si è visto interessato a dirmi che Shinsei se la fa con lei quindi posso dedurre che così come ha spifferato tutto a me possa averlo fatto con lei>. Ma giustamente lui esige un pagamento, infondo così ci guadagnerebbe più lei. Annuisce. Ascolta e riflette, un nuovo sorso <a cosa ti serve davvero? > una domanda che esce spontanea, infondo le ha detto che serviva giusto per incastrare Sango, perché volerlo comunque se possono fregarla in altro modo? <Ciò a cui penso io è metterla in mezzo, farle fare il lavoro sporco con gli altri tre, io mi terrò defilata e tu farai trovare le informazioni che li porteranno a farsi arrestare> semplice, coinciso ora bisogna solo dettagliarlo abbastanza da poter concludere la questione, annientarla. Il sangue però resta un bel problema, non ha la minima idea di come poterlo reperire, mentre il cappio al collo dei suoi nemici le sembra farsi più stretto ed il suo appena più largo. Non ha senso cercare amici, cercare la fiducia o la compagnia, tutti prima o poi la tradiranno, tutti l’abbandoneranno quindi eccola tornare al punto: meglio fare in modo che almeno ne ottenga qualcosa. Esiste un legame sacro? Qualcuno da cui non debba guardarsi le spalle? Nemmeno si rende conto di non aver incluso in quel discorso Nobu o Nene, persino Fuji è qualcuno di cui ancora si fida per quanto l’abbia profondamente ferita e sia in perenne fuga da lui. Il liquore brucia lungo la sua gola come la consapevolezza del tradimento c he sta architettando, non le piace essere tenuta all’oscuro, non le piace essere tradita e come ha esplicitato poco fa non può far a meno di credere che Shinsei abbia detto a Sango quello che hanno scoperto, ciò che lei potrebbe essere, il segreto che nasconde a tutti <ma se devo fregarli tutti> aggiunge poi sull’onda dei suoi pensieri <ho comunque bisogno di qualcuno che con me scopra la verità> ammette semplicemente <perché ero in un file con lui e perché è stato trafugato ma soprattutto perché sento la voce del finto dio persino ora che è morto> lo ammette solo perché il coraggio liquido è finito tutto nel suo stomaco e lei ora sta poggiando il bicchiere sul bancone, vuoto se non fosse per quel poco ghiaccio rimasto

00:13 Rasetsu:
  [Ochaya] Inspira profondamente, cerca di mantenere la situazione sotto controllo. Per il momento, non sembra essere molto complicato. Deve soltanto pazientare e trovare il momento giusto in cui agire con la sua vendetta. <Veniamo pugnalati alle spalle dalle stesse persone, a quanto vedo.> Non sa se ridere o meno, dato ch'è una situazione nella quale c'è fondamentalmente da piangere. O da incazzarsi, come nel suo caso. Però, si permette di lasciarsi sfuggire una mezza risata scemata rapidamente. <Ultimo giro per me.> Sta imparando quand'è il caso di fermarsi, anche perché potrebbe ancora andare avanti. La rabbia gli ha fatto bruciare l'alcol che stava iniziando a creargli quella bella sensazione paragonabile all'essere brilli. <Tempo fa, ero riuscito ad usare il veleno Doku per creare delle pasticche che, oltre a dare il consueto effetto d'una sostanza stupefacente, fornivano anche un supporto in battaglia. Voglio semplicemente tornare a produrle.> Si stringe nelle spalle, osservando il suo bicchiere venire riempito ulteriormente. E' sicuramente l'ultimo perché deve tornare a casa. Deve sfogare la sua frustrazione e non è così lucido da coprire le tracce d'un ipotetico tradimento. Dokuhiro se ne accorgerebbe già soltanto dall'odore. <Posso rifinirle, c'era un mondo di cose che avrei potuto ancora fare.> E' un genetista, in parole povere. Lui vive per continuare a lavorare a questo genere di cose, motivo in più se riesce ad entrare nei Laboratori di Oto che sono il top del top. <E' fattibile.> Mormora, pur continuando a ragionare su quel che sta dicendo, mettendo assieme i tasselli per riuscire a trovare una via corretta da seguire per entrambi. E' una serata proficua perché ha compreso di potersi fidare maggiormente di Saigo rispetto ad altra gente con cui ha preso accordi. Se riescono ad avere qualcosa in comune, informazioni da scambiarsi ed un piano da eseguire sanno essere l'uno la spalla dell'altra. Si tratta di quelle coalizioni che non t'aspetti e nelle quali non c'avresti speso neppure un ryo. <Dobbiamo> Plurale. <fregarli tutti. E per farlo, dobbiamo lavorare assieme da due fronti diversi, ma che comunque s'intersecano a vicenda.> Fissa il bicchiere davanti a sé che viene riempito da un nuovo alcolico, questa volta verdastro. Chissà cos'è. Ormai non gli importa più di tanto. Solleva un sopracciglio con espressione sorpresa nel momento in cui la ragazza parla del Finto Dio e della sua capacità di sentirne la voce anche adesso ch'è morto. <Avrai le traveggole. Un disturbo post traumatico...> Vola basso, come potrebbe mai pensare che ci sia qualcosa di ben più grosso...? La scruta per qualche altro istante. Ha appena detto qualcosa di sensato senza prenderla in giro? [ Chk On ]

21:39 Saigo:
 Lei non ci trova molto da ridere, anzi. Nella sua mente composta al 90% di complotti quella che si mostra ai suoi occhi è una realtà che doveva venir prevista con estrema facilità, oh andiamo poteva mai trovare due sconosciuti di cui fidarsi davvero? Due che poi si sono professati pronti a distruggere il suo reale obiettivo: il potere nel villaggio. Stupida lei. Osserva quindi Rasetsu che invece sembra trovarci qualcosa di divertente, cosa le fa pensare di potersi fidare di lui? Oh sì quell’ammissione di colpa, in un certo senso. Scuote le spalle <ovviamente io non so nulla del tuo obiettivo in merito> ammette lei semplicemente, lo lascia fare e anzi se dovesse servirle potrebbe addirittura aiutarlo ma non ha mai saputo nulla, che sia chiaro. Si fida di lui solo nella misura in cui sa di non essere l’unica che rischia di affogare <quindi tu continuerai con la tua ricerca, io invece vedrò di far coinvolgere quella stronza, gli forniremo informazioni false e tu darai quelle corrette a me> il bicchiere sta sempre davanti alla sua bocca, il tono resta teso ma sempre un filo sotto il necessario così che sia solo il rosso a poter correttamente interpretare ciò che sta dicendo <dobbiamo solo capire come togliere Shizuka dall’equazione> se lei si mettesse a dare le reali informazioni, se la contraddicesse non potrebbe di certo cavarsela facilmente. Resta da capire quando svelare tutto alla Shinsengumi, il momento migliore per poterli fregare tutti insieme. Completa così le parole del rosso, continuando a lavorare con quel cervellino, non può permettersi più alcun errore. Scuote poi distrattamente la testa lasciando che i capelli ondeggino in quel movimento <lo pensavo anche io> disturbo da stress post traumatico <ma poi un file con il mio nome è stato trafugato> scuote le spalle. Non che al momento abbia modo di riflettere anche su quel piccolo particolare. Deve sparire dagli archivi, deve semplicemente non esistere o avrebbe fatto prima ad andare da Unohana e dire che è diventata pazza tutto d’un colpo

22:06 Rasetsu:
 Ognuno ha il proprio carattere, dopotutto. In verità, neanche lui vorrebbe ridere. Avrebbe intenzione d'alzarsi, di radere al suolo quel cazzo di locale nel quale si trova e uscirne illeso, contento, felice, soddisfatto. Si ritroverebbe sulla lista di Kemono in men che non si dica, ma questo è un mero dettaglio. <E io non so niente d'un ipotetico file.> Commenta nei di lei riguardi, cercando di giocare sul suo stesso campo minato. Su due piatti d'una stessa bilancia hanno posizionato sia l'obiettivo dell'uno che dell'altra e, al momento, s'equivalgono. Abbassa lo sguardo in direzione del bicchiere, facendosi per un istante pensieroso. <Posso entrare nella mente di Shinsei> Professa di punto in bianco, senza alzare lo sguardo dal liquido trasparente che ha nel bicchiere e che vorrebbe bere - ma non adesso. <posso accedere alle sue memorie. Bene o male, è quello che già sto facendo. Anche se, nelle sedute attuali, sto soltanto cercando di sviluppare in lui dei ricordi che già ha.> Spiega in sua direzione, sancendo questo come un metodo per provare a scovare dentro la testa del biondo qualche informazione necessaria o utile allo scopo ultimo d'entrambi. Per quanto riguarda la Kokketsu da lei menzionata, il rosso si limita a lanciarle un'occhiata di sottecchi, mentre getta tra le fauci l'alcolico precedentemente menzionato. <Avevo chiesto a Shizuka di trovare informazioni a proposito di Sango e ad aiutarmi a metterla nei guai. Non le sta particolarmente simpatica.> Si stringe nelle spalle, preferendo dirle apertamente cos'ha cercato di fare nell'ultimo periodo piuttosto che zittirsi ancor una volta. Il discorso odierno, d'altronde, ha rivelato come vi siano cose che è meglio pronunciare. <Posso parlarci.> E trovare un compromesso, un accordo, qualcosa che possa giovare chiaramente tutti i presenti, piuttosto che soltanto i pochi. A proposito dell'ultimo argomento trattato, il demone riflette attentamente su quanto finora raccontato. Un file trafugato che riguarda sia lei che Shinsei. Potrebbe tornare utile a prescindere rintracciarlo. <Insomma, è importante anche trovare questo file. Mi stupisce che sia stato tenuto cartaceo in un'epoca in cui i computer ti fanno anche il caffè.> Cerca di sdrammatizzare, ma se lo chiede davvero. Rispetto agli altri ninja del passato, non è stato per lui un problema ambientarsi e riuscire a comprendere il corretto funzionamento degli aggeggi tecnologici, dopotutto. <Partner?> Le solleva il braccio destrorso, posto più nelle sue vicinanze, mentre la mancina giocherella ancor con il bicchiere nel quale son rimaste alcune gocce di quant'appena bevuto. Serra le nocche, porgendo il classico 'pugnetto' chiuso - desiderando sol che faccia la stessa cosa, come a voler sancire un patto tacito, per di più di fronte a dell'alcol. [ Chk On ]

22:17 Saigo:
 Lo osserva ed ascolta con quel bicchiere ormai vuoto che finalmente abbandona il volto tornando al bancone. Annuisce alle sue parole, a lei non piace Shizuka ma le sembra decisamente meno fastidiosa e pericolosa di Sango. Annuisce ancora una volta. La mano destra va a chiudersi in un pugno, il gesto fatto da lui non le è completamente sconosciuto ma nemmeno è abituata a farlo quindi quasi titubante lo andrebbe ad imitare per poi poggiare le nocche contro le altre, delicata ma decisa ora <lascio a te allora> Shizuka. Al resto ci penserà lei, fare il doppio gioco non le rimane altro, spera di non perdersi in quel labirinto di informazioni, persa tra la verità e le ipotesi sempre più in balia delle onde <Partner> che strano. Odia ammetterlo ma sta stringendo un patto con un ninja di dieci anni fa, una delle entità che aveva giurato di odiare e distruggerle adesso si offre come sua migliore opzione, un’alleanza nata dalla necessità di salvarsi da un assassino, da un nemico comune e da quello strapiombo che minaccia entrambi ad ogni falcata. Un passo falso ed entrambi faranno una pessima fine <se riesci ad entrare nei laboratori di Oto ti farò avere i campioni che ti servono per scoprire la verità, intanto tesserò la tela > sorride adesso. Ora che il bicchiere non ne copre più la bocca omette nomi e tradimenti, lascia solo che il compagno possa arrivarci da solo. Continua comunque a tenere un tono di voce abbastanza basso da rivelarsi praticamente inudibile. Scambiato per segno quasi di tregua, non che abbiano mai iniziato una guerra, la mano torna verso la tasca di quel pellicciotto <quanto ti devo?> domanda al barista, certo gli ha anche appena mostrato il distintivo quindi quasi si aspetta che venga offerto. Solo dopo aver saldato un eventuale conto si alzerebbe per tornare a camminare verso l’uscita, un bel sorriso divertito dipinto in faccia, come se nulla fosse successo, non ha appena scoperto d’essere stata tradita <ci sentiamo> si volta verso Rasetsu, i capelli ondeggiano e la circondano docili in quel movimento. Lo saluta e poi esce. Appena fuori dalla porta risponderà al messaggio di Nobu [end]

22:53 Rasetsu:
 Non avrebbe scommesso neanche un centesimo s'una alleanza con Saigo. Ed, invece, adesso si ritrova persino propenso a protendere un braccio in sua direzione, rivolgendole un segno... d'amicizia? Invero, è soltanto un modo per sancire quella sottospecie d'alleanza. <...> Non vien pronunciato nient'altro da parte del rosso, il quale sta rimuginando sull'eventualità di prendere altro da bere prima d'abbandonare definitivamente il locale nel quale ha soggiornato sino a questo momento con la ragazza. <Ti terrò informata> Conferma alla di lei volta, volgendo il capo esclusivamente per guardarla prima che si separino nuovamente. La piega sta prendendo un'altra strada, si sta inerpicando verso sentieri tortuosi e non ne conosce la destinazione. <questa volta sul serio.> Sghignazza, gli viene perfettamente naturale. D'altro canto, resta pur sempre il solito stronzo di sempre. E si diverte veramente con poco. La sua mente sta continuando a ragionare su come comportarsi, per non parlare della moltitudine d'informazioni ch'è riuscito a recepire nel giro di poco tempo seduto al bancone d'un nightclub. <Fa la brava.> Tutto sommato, si tratta pur sempre d'una ragazzina, nonostante lo stia divertendo più di quanto possano fare i veri adulti della società moderna. Dal canto proprio, resterà all'interno di quel locale ancora un po', il tempo necessario per capire se abbia o meno desiderio di bere o se preferisca sostare sotto la gonnella di qualche ballerina. Avventurarsi verso il settore kiriano con qualche bicchiere in corpo starebbe a significare morte certa appena supera la soglia di casa. Deve prima smaltire. Ha ancora qualche ryo con sé, forse sarà sufficiente per del ramen istantaneo. Se la fortuna gira dalla sua, sarà sufficiente anche per qualche donnicciola di basso borgo. [ Exit ]

Vengono scoperte le carte e tutte le informazioni ai quali i due hanno avuto accesso di recente per cercare di collaborare.

E' incredibile come si possano fidare solo di loro stessi, a conti fatti.