Missione D - Giochi pericolosi

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Missione di Livello D

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20:35 Sango:
 Una missione D, di nuovo. E perchè poi ha scelto proprio una missione di tale livello da poter esser affrontata anche da chi del chakra ne sa poco e niente? Presto detto, difatti non si trova sola soletta in quel luogo lugubre ad attendere un treno per chissà dove, può contare di certo su un biondo di propria conoscenza. Alto e palestrato si erge lo stesso < mi mancava potermi muovere così liberamente > non le manca il peso e l'occlusione visiva e fisica che un pancione le aveva donato per così tanti mesi, senza considerare la possibilità di bere adesso e potersi finalmente rilassare come dovrebbe. Indossa delle vesti adatte, che si confanno in shorts neri e aderenti fino a metà coscia, sotto la quale nascono come ragnatele le calze a rete che giungeranno ai piedi, coperti dai soliti sandali da shinobi. Il petto è coperto da una maglia a maniche lunghe, la scollatura si presenta non eccessiva sui seni ancor più gonfi del normale, ma per chi sa non dovrebbe poi esser tutta questa grandissima sorpresa < spero che Ren stia bene > la piccola per ovvie ragioni è rimasta a casa, tra le cure di un Jikken probabilmente annoiato e di una bambinaia del clan, una di quelle più anziane che non hanno la forza di combattere, ma che sanno tirar su i figli di genitori assenti. E loro lo sono già, nemmeno pochi giorni che non sono più con lei. Un pensiero che le stringe lo stomaco in quella morsa, i denti che affondano nel labbro inferiore con forza. Son fermi dopotutto, la stazione si presenta per lo più vuota, alla ricerca del terzo ed ultimo membro di quella missione. E qualcosa viene visto, una maschera bianca, semplice e legata chissà a quale festività o scherzo che solo un ragazzino può indossare adesso, eppure si ferma a quello, a fissarlo, con le azzurre spalancate e il viso a perder completamente colore. Una maschera a cui non aveva mai pensato, una maschera che si è macchiata del sangue del suo sangue, la mano che ha mosso la sua lama, la stessa lama che adesso porta lei sul fianco sinistro, oltre una cappa nera che copre le spalle fino ai polpacci, aperta sul davanti, a mostrare anche lei una Katana < chi è stato > un sussurro, incantata, e vuole solo affondare nella mente, nei ricordi nebulosi per cercare i dettagli di quella notte, di chi sia stato a muovere la sua di mano < perchè..> perchè è morto. Qualcuno la smuova o rimarrà davvero li a parlare da sola. [chakra on][equip : katana]

20:39 Matono:
  [Dintorni ferrovia] Nottata di luna piena ed intensa, l'area attorno al moro risulta leggermente illuminata dalla tiepida luce del satellite che rende meno amara questa fredda serata invernale, il vento gelido della notte ha già cominciato ad infierire sulle strade del villaggio, figurarsi in quell'area ferroviaria senza troppi edifici attorno. Matono si presenta con il consueto vestiario non troppo impegnato, maglia a maniche lunghe e pantaloni lunghi scuri, scarpe chiuse e fagotto portaoggetti legato al fianco destro contenente oggetti utili quali 2 fuuda con tronco, spray curativo e tonico chakra. Si trova in un area attorno a delle rotaie dalla quale sono arrivate segnalazioni di giovinastri intenti a cercare di farsi metter sotto da un treno, quindi sfida il freddo notturno decisamente poco vestito per il clima per cercare di pescare qualcuno di questi idioti. Il luogo è piuttosto deserto, tralasciando le rotaie ed i pali dell'alta tensione posti sopra di esse non sembra esserci molto altro, se non una piccola stazioncina di intercambio ad una ventina di metri dalla sua posizione, prima di raggiungere l'effettivo luogo di incontro si ferma li e tiene socchiuse le palpebre, meglio concentrarsi ora che può componendo ora il singolo sigillo "capra" mente e corpo entrano in contatto, l'energia del corpo tenta d'esser controllata dalla mente, accumulata prima al centro di quest'ultimo, vorticante ribolle li per qualche attimo. Dopo tenterebbe tramite uno sforzo mentale di muovere questa energia lungo tutto il corpo, dall'alto al basso ed in ogni anfratto ove è presente uno tsubo, tentando di irrorare tutta la sua figura con il chakra attivando di conseguenza la possibilità di utilizzarlo attivamente. Fatto questo riprenderebbe a camminare, ovviamente con gli occhi aperti in direzione delle rotaie, cercando attivamente con lo sguardo la presenza eventuale del biondo e della rossa, che di fatto vede qualche metro poco più avanti<Buonasera> Esordisce con il massimo dei Chlichè del saluto, alzando la mano destra in direzione prima di uno e poi dell'altra, riservaundo un occhiata di qualche secondo ad entrambi.<Dobbiamo cercare dei ragazzini al buio.> Bofonchia, iniziando a concentrarsi sui propri occhi.[3/4 tentativo impasto chakra - 1/ 4 spostamento - Borsa: 2fuuda tronco - spray curativo - tonico chakra]

20:59 Shinsei:
 Si muove accanto alla sua rossa, passi che graffiano il terreno desolato attraverso il quale passa la ferrovia. Un luogo perfetto per dei ragazzini per andare a fare le loro scorribande in effetti. L’abbigliamento è il solito, tutto sommato monotono e nient’affatto entusiasmante. Anfibi neri a graffiare il terreno, pantaloni neri di tessuto spesso, una felpa nera a coprire il torso e basta. Il cappuccio dell’indumento è adagiato sulle spalle, i capelli racchiusi nella solita treccia, chiusa dal solito drappo rosso, una treccia ben fatta questa volta, segno che la mano che l’ha composta non è la sua. Tatuaggi ancora bene in vista, neri serpenti nella notte che decorano i fianchi del cranio. Il volto, austero e dai lineamenti duri, è piantato davanti a se. Lo sguardo feroce, assottigliato come la lama di un coltello, e impreziosito dalle due iridi del color dell’abisso, vaga pigramente davanti a se e alla rossa che ha di fianco, la ascolta parlare. Le labbra sottili si stendono in un sorriso affilato <Andrà sempre meglio> Commenta, la voce è profonda, come sempre, dal tono scuro e grave, ma c’è una nota di dolcezza che sarebbe molto difficile da notare per chiunque, ma non per lei. Non esiterà a tentare di alzare la mano sinistra, chiusa in pugno con solo l’indice e il medio, congiunti, a svettare verso il mento, disegnando il mezzo sigillo della capra. Ampio sospiro sarebbe servito al biondo per tentare d’andare oltre la coltre nebbiosa dei ricordi frammentati per attingere alla preziosa energia psichica, che in lui assume la forma d’un globo scuro, elettrico e vibrante, che tenterebbe di spostare al centro del plesso solare, insieme alla gemella e opposta, l’energia fisica, globo chiaro fluido e costante. Avrebbe quindi tentato di unire questo suo personale Yin/Yang, impastando le due energie per tentar di ottenerne una più forte e irruenta delle due: Il prezioso chakra che tenterebbe, se fosse riuscito, di spingere nel sistema circolatorio apposito, senza reprimere un brivido di piacere nell’atto. Mano che quindi, in caso di successo, avrebbe sciolto il sigillo. Spostando lo sguardo su Sango, per notare quanto sia assorta nei suoi pensieri. Un atteggiamento che probabilmente ha già visto da parte della rossa, a casa, da dopo il parto, qualcosa non la smette di attanagliare la sua mente. La ascolterà, irrigidendosi appena e stringendo i muscoli della mascella, tenterà semplicemente di sollevare di nuovo la mano per appoggiarla sulla sua spalla e da li farla scorrere fino alla nuca, rovente come ogni volta, <hei> un mormorio per lei, a richiamarla. Ma c’è anche Matono nei dintorni, riconosce la voce lentamente lascerà scorrere via quel tocco dalla rossa, per voltarsi fino alla frontalità col moro <buona…che?> No, decisamente troppo didascalico come saluto. Eppure c’è ancora un sorriso sottile ma presente, su quel volto appuntito e austero. Gli riserverà niente di più che un cenno del capo, contento di vederlo, indubbiamente. Ma non solo <Hei, mi sa che tu devi cercare un bambino in più.> Commenta verso l’Uchiha <Una bambina anzi.> Continua semplicemente inclinando il capo verso Sango, con quel sorriso che si estende fino a snudare le zanne <è nata Ren> Lo informa e aspetterà la sua reazione prima di assecondare il dire dell’Uchiha sulla missione, <Già> Che missione strana. Per come la vedo io possiamo dividerci, Matono sulle rotaie a perlustrare tutti e due i lati della ferrovia, io da una parte dei binari> Lo sguardo nero come l’abisso si sposta a cercare gli occhi blu di Sango <E tu dall’altra.> Una proposta. Lo sguardo a Matono, e poi di nuovo alla rossa, tanto per tentar di capire che ne pensano. [3/4 tentativo impasto chakra]

21:14 Sango:
 Il calore di quella mano s'estende sulla nuca nuda, i capelli tirati in quella coda molto alta a stringere i filamenti di sangue , solo alcuni rimangono ad incorniciare il viso ovale e sottile della donna, prima che anche lei riprenda ad esser nuova parte di quello stesso mondo, con loro. < .. > un mormorio, basso e graffiante, prima di staccarsi dalla propria visione. Non c'è nessuno con nessuna maschera, era solo uno scherzo di qualche luce e anche della propria mente, ossessionata ed assorbita da dubbi e congetture. Finalmente anche il proprio sguardo si scosta a Matono, il nuovo arrivato, qualcosa che fa scattare una piccola scintilla di curiosità nella mente ma a cui ancora non darà voce, non quando sarà Shinsei a prendere parola per primo. Da lei il silenzio, le ombre scure sotto gli occhi sono pesanti, la mancanza di sonno, o anche solo di tranquillità in quel momento. In effetti per lui dovrebbe esser facile da comprender che non sia più incinta, è sparita un'anguria dalla pancia di lei praticamente < andiamo > suggerisce dopo gli altri, con quella luna alta nel cielo e completamente tonda, la stessa strada verso i binari dovrebbe esser lievemente illuminata, a condurli verso un cammino atto alla ricerca di qualche ragazzino stupido e avventato. Si muoverà probabilmente per prima, il corpo agile e veloce in quelle falcate più veloci e decise, quando camminare la rende nervosa, ecco che la stessa inizia quella breve corsa verso l'esterno stesso dei binari, veloce, estremamente veloce e agile, con i sandali che colpiscono i piccoli sassi sotto di se smuovendoli per un breve momento che ormai è altri metri più avanti, solo alla fine di quel picco massimo di agilità andrà a fermare il proprio moto per posizionarsi precisamente alla sinistra degli stessi in attesa del duo poco più indietro < muovetevi lumache > un breve sorriso, un accenno di ilarità, prima che lo stesso si spenga in favore del viso dell'Uchiha. Lo osserva, intensa , come a volerlo denudare e poterne leggere l'anima, o meglio, gli occhi. Non sono rossi, non vi è alcuna tomoe o disegno al loro interno, sono solo normali occhi scuri di un qualsiasi individuo < Matono > comincia, sempre che non l'abbia già visto lui quello sguardo < so che gli Uchiha sono ottimi sia nel Ninjutsu ma soprattutto nei Genjutsu > mormora, calda la voce, fatta di informazioni che dovrebbero essere tenute segrete a molti, di arti che alcuno al di fuori dei membri dovrebbe conoscere. E attende dunque il suo dire, il passo che comincia la sua lenta camminata, adesso lo sguardo è posto solo in avanti, verso l'infinità di rotaie che collegano tutta quanta kagegakure, da una punta all'altra, da una periferia all'altra. [chakra on][equip : katana][tentativo spostamento 2/4 - 70 metri]

21:27 Matono:
 Shinsei non si fa attendere dal saluto fuorinorma portato dal moro, questo gli fà guadagnare un occhiataccia rapida, prima di andare sempre distrattamente a guardare Sango, non denota che manca un pezzo di pancia subito, infatti serve la sveglia bionda.<Ah> Ora guarda effettivamente meglio la figura più longilinea della rossa rendendosi anche conto che non porta più un bambino al proprio interno.<Credo si dica congratulazioni a questo punto.> Inspira ed espira, mentre focalizza l'attenzione per un attimo su se stesso, dirotta parte del chakra a livello oculare fermandolo li fino a richiamare attivamente la propria abilità oculare. Batte un paio di volte le palpebre mentre gli occhi prendono un colorito cremisi, che attorniati da quell'oscurità, risulterebbero piuttosto luminosi e vistosi.<Avrò l'occasione di vederla.> Considera lanciando un ultima affermazione sull'argomento mentre la rossa sembra avere una certa fretta, iniziando già a muoversi, anche se per il momento l'attenzione del moro è ancora sul biondo.<Per me va bene, dò un occhiata in giro.> Detto questo aumenta il passo passando in rassegna gli immediati pressi anche tramite l'uso dello sharingan, la voce di Sango viene recepita anche se la risposta arriva con qualche secondo di ritardo.<Lo so bene, me lo hanno detto, di norma si specializzano in una delle due comunque.> Non gli preme il discorso comunque, almeno per quel che riguarda parlarne con altre persone, da solo ci pensa già abbastanza da solo.<Sono ancora ad uno stadio acerbo, le cose arriveranno con il tempo.> Certo cela il fatto che nel suo allenarsi e provare le sue ricerche già le ha fatte a tempo debito. Detto questo riporta il silenzio e la concentrazione su quanto devono portare a termine, percorre dunque la parte destra delle rotaie guardando attorno eventuali segni lasaciati da persone di passaggio, oltre la solita sporcizia dovuta alla sola presenza dell'uomo. Passa qualche secondo senza trovare altro che sassi ed erbacce, poi grazie alla visione nella quasi oscurità dei segni sull'erba subito dopo il ciottolato delle rotaie, quella che sembra una brusca frenata con i tacchi delle calzature, prosegue per circa un metro mentre dall'altro lato non vi è alcun segno.<Qui abbiamo i primi segni.> Segnala alla compagine nelle vicinanze, senza alzare lo sguardo da terra.[Chk on]

22:44 Shinsei:
 Ascolta la reazione dell’Uchiha, non può che ghignare divertito a quel dire. Si può dire che in questa missione non è che ci siano particolari comunicatori, affabulatori di folle, ecco. Anche le reazioni più normali possono risultare complicate. <Suppongo di si> Risponde a Matono, reprimendo un pizzico il suo orgoglio di essere diventato padre. La stessa Sango, a dirla tutta, non sembra dare troppo peso alla situazione, concentrandosi piuttosto sulla missione e su altre questioni. La osserva muoversi, agile e veloce come un felino. Sembra davvero che l’assenza di quel peso l’abbia resa leggera come una farfalla e veloce come un colibrì. Si gode i movimenti di quella donna che sembra decisamente rinata da quell’esperienza. Rinata nel corpo, rimasta indietro nella mente. Chissà dove. Ma non è questo il momento di indagare, osserva lo sguardo di Matono mutare, un brivido lungo la schiena verrà represso <Sembra tu abbia imparato a controllare alla perfezione quegli occhi> Gli si avvicina mormorando. Hanno avuto decisamente poco tempo per parlare delle vicende interne alla famiglia nella quale Matono si è ritrovato ad essere. Ma arriva la voce di Sango, e quindi il biondo accantonerà l’argomento appena possibile, ne parleranno, ne è sicuro. Dovrebbe dunque giungere accanto agli altri, ma si limiterebbe a guadagnare il fianco opposto delle rotaie, allontanandosi anche un poco dal tracciato di ferro, tentando di penetrare l’oscurità, senza molto successo a dire il vero, riuscendo solo ad osservare i contorni di cespugli, vecchi muri diroccati e erba alta. Una cosa però la coglierà: fruscii. Multipli a dire il vero, da più direzioni. Ascolterà anche le parole di Matono, annuendo semplicemente<Ho la sensazione che non siamo sole> Ammette donando agli altri due la coda dell’occhio <Mat?> Un richiamo all’amico, tanto per capire se si sta sbagliando o meno. Arriveranno infine le parole di Sango, in merito agli Uchiha, resterà in ascolto. Lui alla fine di Uchiha, e questo l’abbiamo capito, ha veramente poco.[Chakra On]

22:52 Sango:
 Non risponderà agli auguri su quella nascita, solo un breve cenno nei suoi confronti, nulla di più. Non hanno avuto modo di parlare dopo il loro ultimo incontro non esattamente idilliaco, che già ormai s'è mossa per i fatti suoi iniziando a camminare lungo i binari. Non le interessano nemmeno se possano trovare indizi, un branco di stupidi ragazzini lo sentiranno di certo schiamazzare al primo passaggio di qualche treno < ho fatto una foto agli orari del treno > solleva il cellulare, lo sblocca per riprendere quella foto < dovrebbe passare tra non molto, circa 6 minuti esatti > se il treno , il primo di quella lunga serata, sta per passare, allora anche i ragazzini usciranno fuori come le lumache in tempo di pioggia per fare qualche stupidata. Ma l'attenzione si sposta lievemente verso Matono, nuovamente < sei in grado di usare i genjutsu? > che ne sia divenuto capace alla fine? Come lei, che si è messa d'impegno nell'arte della spada stessa, anche lui avrà approfondito le sue arti ? E poi perchè una domanda come quella proprio in quella missione? Dopotutto sono solo loro tre, inutile nascondere il fatto che grazie a Shinsei abbia un notevole apporto di informazioni che pensano altri di poterle negare, ma ciò non viene detto, non a Matono ovviamente. Per quanto abbia un minimo di fiducia in lui, il suo rapporto con un ex kage di sua conoscenza ha di certo avvelenato la propria lingua e il proprio pensiero, ma son discorsi questi tra prime donne. < usciranno fuori appena sentiranno il rumore del treno fermo , suppongo saranno più avanti in attesa di una velocità maggiore dello stesso mezzo > un treno che parte non ha alcuna velocità ancora, invece più avanti avranno sicuramente modo di divertirsi maggiormente < so che hai trovato insieme a questo membro della shinsengumi > un occhiata fugace anche al biondo adesso < qualcosa su di lui > qualcosa su qualche genere di ricerca, qualcosa che le puzza , decisamente , mentre lo sguardo corre veloce al viso del biondo. No, non si lascia andare in nulla con lui all'esterno, non sarebbe da lei donare effusioni troppo sdolcinate d'innanzi occhi altrui, specialmente all'interno di una missione per quanto questa sia semplice e una sola D. Le basta lo sguardo per sentire quello stesso legame. [chakra on][equip: katana][4/4 cammino]

23:03 Matono:
 Passato il momento imbarazzante riguardante il bambino, Matono può tornare alla sua tranquillità mentale, ode giusto dei passi avvicinarsi alla sua posizione, che a giudicare dall'andatura appartengono al biondo, ode quanto afferma, voltandosi li a guardarlo.<Quando riuscirò ad entrare nella testa della gente> Afferma schietto prima di andare ad osservare lungo le rotaie con attenzione, alla ricerca sia di un eventuale luce che di eventuali movimenti nell'oscurità.<Non vedo chakra in giro.> Afferma, certo dei ragazzini potrebbero non esser in grado di richiamarlo, soprattutto se non hanno intrapreso la via del ninja. Si sposta dalle rotaie ulteriormente verso il prato, prosegue costeggiando le rotaie distante un metro guardando ora con attenzione nella direzione opposta concentrandosi sugli eventuali nascondigli ove ci sono conformazioni boschive, con qualche albero niente di immenso.<Ciò provato.> Afferma verso sango, lasciando il dubbio se effettivamente ci riesca o meno.<Aspettiamo questi sei minuti dunque, saranno puntuali.> D'altra parte altrimenti dovrebbero aspettare ulteriormente al freddo di notte. Ode le indicazioni di Sango, quindi si sposta di conseguenza più lontano dalla stazione, ove dovrebbero trovarsi i ragazzini nel caso vogliano tentare di provare a fare la schivata.<Non entrerò nel merito, quel che penso è che la parte interessante è che si trovasse in fondo ad un laboratorio governativo.> espira profondamente prima di terminare.<Ma questo non è il momento ne il luogo per entrare nel merito.> Conclude dando ulteriore spinta alla sua andatura portandosi in posizione, dunque spostandosi verso destra di diversi metri, andando a celarsi nei pressi di un gruppo di grossi cespugli sempre verdi, li si inginocchia e si sporge oltre il cespuglio fronte a sè.<Se arriveranno lo faranno ora, vediamo di coglierli in flagrante.> Afferma sussurrante prima di concentrarsi ad osservare tutto il fronte, muovendo il capo da una parte all'altra.[chk On - Sharingan attivo 23/25]

23:30 Shinsei:
 Continuerà ad ascoltare Matono e la sua risposta. Annuisce semplicemente, è sempre stato quello il suo obbiettivo, per quanto il moro si diletti molto anche nelle arti magiche. Anche l’indicazione viene recepita ed archiviata senza tanti fronzoli, è già un sollievo che non ci sia chakra intorno <Almeno questi mocciosi qui non sanno usare il chakra> Chiaro il riferimento ai mocciosi incontrati nelle fogne, di ben altra fattura a dire il vero, tutt’altro che concentrati a fare bravate. Anche di quello poi ci sarebbe da parlare, ma vabbè, troppe cose. Ascolterà dunque il dialogo tra Sango e Matono, la domanda di lei lo porta ad inarcare il sopracciglio sinistro. Lui stesso è stato un cercatore di gente in grado di entrargli nella testa. Ma se non altro lei ha la compiacenza di non chiedere a un genetista pazzo. La risposta di Matono poi, gli desta, inaspettato e incontrollato, un ghigno a stendere le labbra <E ci è anche riuscito, tempo fa> Completa la risposta del moro, donandogli nient’altro che un’occhiata divertita <Migliorerà.> Non può non farlo, adesso che ha scoperto di avere quel sangue li, quegli occhi li. Conoscendolo poi, c’è veramente poco di cui dubitare. Esce fuori una foto degli orari del treno. Ottimo. Basta andare un po' più avanti e aspettare a questo punto, si limiterà a seguire anche lui il gruppo, ascoltando i discorsi di entrambi. Accoglierà e restituirà lo sguardo della rossa. Domande complicate per un contesto simile, ma non le impedirà comunque di farla. Ma lei potrà cogliere la tensione nel suo sguardo. Quelle informazioni che ha ricevuto gli hanno letteralmente tolto il sonno, soprattutto unite al fatto che c’è qualcuno, libero per la città, che ha rubato informazioni su di lui e che, è quanto meno ipotizzabile, verrà a cercarlo prima o poi. Fantasmi del passato sono tornati da lui, uniti insieme alle sedute di Rasetsu. Due spinte che stanno creando un tornado emotivo dentro di lui. Ma ancora una volta, anche per lui, è il momento di concentrarsi. Raggiunto il punto adeguato, si allontanerà anche lui dai binari scegliendo il suo nascondiglio. Ovviamente vista la stazza sceglierà un albero dal tronco bello largo e, semplicemente, ci appoggerà la schiena, posizionandosi frontale alla ferrovia ma con lo sguardo alla sua destra e alla sua sinistra, alternando, ascoltando, fiutando. <Quanto manca?> No, non ha orologi, il suo è poco più che un sussurro, sa bene che gli altri due hanno i sensi ben sviluppati, e non vuole farsi sentire, anche perché inizia a percepire quei fruscii. [Chakra On]

23:36 Sango:
 Segue il dire dei due ragazzi, i loro scambi, le loro espressioni come fosse una spettatrice della vita altrui, di cose che non le competono come il legame che li unisce. Ne rivede in effetti una vaga forma simile a quella con Mekura, ma quella Hyuga sembra ormai esser scomparsa. Morta forse, rapita, o semplicemente non desidera farsi trovare, e uno Hyuga sa bene come fare. < non te l'ho chiesto per avere una vaga risposta, Matono > sottolinea con calma, le iridi che non sono per lui, ma per i dintorni, alla ricerca di qualche movimento sospetto e di qualsiasi rumore non prodotto direttamente da loro < e non andrò a farmi mettere le mani addosso da Rasetsu per trovare qualcosa nella mia mente > conclude dando un primo barlume di ciò che le interessa davvero, qualcosa che in pochi sanno fare < ho visto Kioshi in persona riuscire a cancellare interi ricordi grazie al suo sharingan > qualcosa che Shinsei dovrebbe sapere, di come sia stato lui stesso a cancellare i ricordi di una figlia adottiva. < capisco > mormora a bassa voce, portando sempre quelle iridi nei dintorni, grazie alla luna alta in cielo anche i loro occhi potranno fendere le ombre scure della notte , per tornare in breve ad uno sguardo teso , lo sa quali sono i suoi timori, gli incubi che lo tormentano, l'attesa inesorabile che qualcuno alla fine bussi alla loro casa < farò alzare il livello di guardia del clan > lapidaria nel dirlo, una sicurezza in più non solo per lui, ma anche per la bambina, per Jikken stesso < mi sono ripresa ancora una parte del mio posto nel clan, almeno adesso hanno decisamente più considerazione di un ex capo clan che di un ragazzo che si inebria solo di corpi > piccata nel dirlo, infastidita, avvelenata dalla visione di un clan in decadimento continuo < non ti toccheranno > un sibilo violento, vibra la voce, lo sguardo che s'accende come quello di un grosso felino, di una tigre, riprendendo lentamente parti della propria essenza che aveva creduto perduti nelle piaghe del tempo, del dolore, della stessa disperazione. Ma l'attenzione adesso si scosta in avanti di nuovo, il cellulare che viene recuperato < mancano circa.. 2 minuti > secondo più secondo meno sono li, e potranno sentire in realtà i binari tremare sotto di loro, un chiaro segnale che di li a poco, se quei ragazzini sono li, allora usciranno. E loro sono li per attenderli e dargli magari una bella lezione di comportamento e di civiltà, oppure lasciarli morire sotto ad un treno, spingerli proprio loro.. chissà. [chakra on][equip:katana]

23:53 Matono:
 Coglie la citazione del primo incontro con Shinsei, onestamente è anche da quella volta che non ha più usato pubblicamente quel tipo di tecniche, messe in pausa per qualche ragione.<E dire che quello è un trucchetto da mago e basta. In ogni caso appena li sento avvicinarsi vedrò di illuminarvi l'area in qualche modo, a voi prenderli a calci .> Illustra ai compagni, limitandosi a fornire supporto tattico nella manovra, se i calci siano figurati o meno è tutto da vedere.<Ti ho risposto vagamente perchè ancora non ho risultati sicuri.> Afferma semplicemente.<Sono certo che il potenziale dello sharingan sia immenso, ma non sono ancora a quel livello questo è sicuro.> Afferma sinceramente, non ha nemmeno l'idea di come interfacciarsi attraverso gli occhi, figurarsi manipolare i ricordi di qualcuno. Continua a guardarsi attorno quando in lontananza le tipiche luci del treno annunciano all'area il proprio arrivo, lo sferragliare metallico passa da appena appena accennato a ritmato e pressante nell'udito del moro. Guarda a turno prima il biondo e poi la rossa, certo sa che non riescono a scorgere l'espressione di Matono, non con quell'oscurità attorno, li guarda più per assicurarsi siano pronti ad agire, questo è il momento di cercare con lo sguardo, intanto il treno si avvicina.<Contatto sulla sinistra delle rotaie, venti metri da noi, la zona alberata.> Rapidamente bisbiglia i minimi termini indicativi per chiamare la posizione del movimento che ha scorto. Dunque con passo felpato e la figura abbassata inizia a spostarsi parallelo alle rotaie, tenendo lo sguardo fisso nell'area dove poco prima ha visto qualcosa, percorre circa una decina di metri prima di fermarsi ad attendere immobile, sfruttando l'udito per localizzare la posizione di eventuali ragazzini dall'altra parte, nel frattempo il treno è alle porte, dunque inizia i preparativi per eseguire la propria parte del piano. Mani che si uniscono assieme, componendo i sigilli "Drago serpente tigre scimmia" nel mentre concentra dentro di sè e alimenta un calore intenso, energia ribollente e celata risiedente da qualche parte all'interno di sè, a volte un demone a volte un alleato, cercherebbe di infondere queste energia nel proprio chakra per unirli e mescolarli in un energia diversa sia nel colore che nella forma. Tenterebbe ora, col chakra modificato, di spostare e indirizzare il chakra dal plesso solare verso l'alto, in direzione delle fauci con le guance che si gonfierebbero vistosamente nell'azione, caricandola in quel modo, il proiettile cerca d'esser tenuto in bocca il tempo necessario alla sua stabilizzazione, ma prima di scagliarlo alza il capo in aria, posizionando il getto dunque verso l'alto. Non appena riesce a scorgere il movimento verso di qualche figura in direzione delle rotaie, questo con l'occhio sinistro, andrebbe a tentare di rilasciare la tecnica dalle labbra, dalle quali dovrebbe ora scaturire una fiamma via via più grande, andando a formare una grossa palla fiammeggiante dal raggio di circa due metri e mezzo. Questa sfera si staglia verso l'altro a distanza di due metri dalla bocca dell'uchiha ed illuminando l'area circostante in maniera considerevole, almeno fintanto che la mantiene attiva ed in volo verso il cielo[1/4 spostamento 10 metri -2/4 palla di fuoco - Sharingan attivo 18/25 chk]

00:11 Shinsei:
 Non riesce a nasconderla alla sua rossa, l’ansia per il futuro. Non riesce a rendere duro quello sguardo, ad essere il padre fiero e orgoglioso sempre, l’uomo sempre al massimo e in grado di proteggere i suoi cari. Una mente debole si annida in quel corpo statuario, un tarlo che lo scava dall’interno rendendolo marcio e inutile. Ma queste preoccupazioni per fortuna lei le sente bene. Tenta una rassicurazione. E lui di rimando annuirà, donandole uno sguardo veloce, ma grato per quelle parole che gli consentono di rimettere il fuoco sulla missione, per ora. Non che sia convinto che la sicurezza privata di un clan possa riuscire quando quel tizio è entrato in una struttura governativa e ne è uscito sostanzialmente indisturbato, ma sapere di avere qualcuno vicino è sempre una bella sensazione. Ascolterà quindi il dialogo sulle capacità illusorie di Matono, ascolterà l’Uchiha rispondere, si limita ad annuire col capo <Dagli tempo, Subarashi, saprà essere all’altezza e col tempo sono sicuro che diventerà inarrivabile inarrivabile nelle arti illusorie.> La chiama, Sango, evocandone l’essenza. Si fida del moro, e per quanto abbia ormai compreso da tempo che è molto difficile riuscire a consigliare la rossa, le ha promesso sincerità, e di quelle parole, che ovviamente descrivono Matono, lui è sinceramente convinto. <Rasetsu credo sia una persona da evitare per te> Sempre verso la rossa. Ma non proseguirà oltre, lo sguardo affilato s’abbassa sulle rotaie, vibrano, un ghigno si stende. Arrivano le parole di Matono. e lui, come se Matono fosse il cecchino e Shinsei il proiettile, punta la direzione di quella zona alberata. Matono ha promesso che illuminerà la zona, così non può far altro che aspettare. Non appena la palla di fuoco verrà scatenata lui potrà vedere le sagome scure dei ragazzi, muoversi tra gli alberi, quindi fermarsi, sorpresi da quella palla di fuoco “hei sono i ninja!” dirà qualcuno “e che me ne fotte, meglio! Parleranno tutti di noi quando avremo scavalcato il treno fuggendo a quegli idioti!” commenterà qualcun altro ridanciano “ Io me la squaglio!!!” Qualcuno con più sale in zucca, ma bando alle ciance, da parte sua, si limiterà ad uno scatto in avanti, verso la zona e, sfruttando la luce, individuerà immediatamente una figura correre verso i binari, ma sfortunatamente non correrà abbastanza velocemente da sfuggire al placcaggio che verrà effettuato con la forza di un uomo normale, quindi fortemente depotenziata della sua vera capacità distruttiva. L’intento è solo quello di atterrarlo <Sta giù. Idiota.> commenterà tentando di piantare un piede sulla schiena del ragazzino per ricominciare a guardarsi intorno[Chakra on]

00:40 Sango:
 Sembra esser lei la più calma di tutti in quella missione, dopotutto è una D, non che la prenda sotto gamba ma son comunque dei semplici ragazzini senza testa ne cervello, qualcosa che può esser sistemato immediatamente senza spreco di sforzi e utilizzo di forza. No, non tutti la pensano come lei. Ma la risposta di Matono le lascia l'amaro in bocca, la torce in quella smorfia chiara agli occhi di un Doujutsu come il suo < vorrei riavere qui Ekazu > l'unico a cui ha richiesto davvero aiuto per entrare nei propri ricordi e cancellarli, modificarli, riaverli. < non ho troppo tempo da sprecare in attesa Shinsei > lo sguardo che tiene di nuovo testa a quello scuro e affilato del biondo. Sa benissimo che possono esser in pericolo, in quello stesso istante qualcuno si potrebbe davvero intrufolare dentro la propria casa e.. fare una strage. Allontana quei pensieri per ricondursi al presente, e al futuro anche < credo di aver bisogno di ritornare a casa > mormora, lentamente, la voce calda, graffiante nella notte ma non sarà solo per Shinsei, ma anche per Matono, in un modo o nell'altro e sempre messo in mezzo < alla vera Amegakure > un desiderio che non aveva mai espresso dal momento in cui ha varcato le porte di quelle mura, alla ricerca di protezione, di un angolo di mondo dove potersi riposare, e adesso il desiderio è mutato, adesso vuole uscire fuori da quel loco e condursi in una strada che non calca da trent'anni. Ma non è li solo per quello, per parlare, sia chiaro che possa fare entrambi, ma adesso verrà decisamente distratta da quello che è il loro obiettivo, quella piccola banda di deficienti pronti a fare giochi pericolosi. I rumori sono distinguibili per lei, ne riesce a ricondurre la direzione precisa, quante voci sente e distinguerle tra di loro . Lo stesso corpo che si muoverebbe immediatamente, le gambe a calare verso il basso flettendo le ginocchia, il baricentro si sposta in avanti così come la sua stessa figura. La potenza accumulata dalle gambe esploderebbe in quello scatto, ove i piedi spingono contro la stessa terra con una velocità nettamente superiore perfino a quella del Taijutser, cercando di raggiungere dunque i ragazzini. Se vi fosse riuscita, se fosse riuscita a macinare quei metri di distanza, allora andrebbe a fermarsi stoica davanti loro, la mano destra a scivolar al lato sinistro estraendo lentamente la katana. La lama si inebria della luce lunare, scintilla di una figura che si volge loro, così come volge loro la katana alla gola, senza però davvero fare un movimento veloce per tagliarle < provate a farlo di nuovo, e sarà la vostra ultima volta > ringhia bassa osservandoli dall'alto, prima che arrivi Shinsei ad atterrarne uno come fosse un orso, e giungere infine anche Matono con quel Katon < esagerato > mormora con un mezzo sorrisetto < dunque, vediamo chi abbiamo qui e vediamo quante sculacciate dovrò darvi > sorride maligna, la luce del katon dietro le loro spalle dando solo una parvenza di luce ai loro visi e alle loro figure < faranno molto male, così imparerete a farlo di nuovo > lo avrebbero ricordato per sempre < non per niente mi chiamavano l'incisore di chiappe > non proprio, anzi, ma dirlo dovrebbe fare più paura a loro che agli altri, e si, è vera anche la storia dell'incidere chiappe altrui. [chakra on][equip:katana][1/4 tentativo spostamento + 1/4 estrazione katana]

freezeeee

15:47 Matono:
 La tecnica scaturisce con successo dalla bocca del moro, le guancie si sgonfiano da quella smorfia via via che passano i secondi mentre l'ingente palla di fuoco creata si staglia a diversi metri verso l'alto, illuminando a giorno l'area attorno abbastanza da denotare con la coda dell'occhio l'agire dei compagni sui ragazzini, cessando la tecnica una volta che tutto e stato riportato alla normalità ed il treno è ormai in passaggio davanti alla propria figura sferragliando rumorosamente. Rimuove le mani dalla posizione dell'ultimo sigillo prima di resettare la postura, rimettendosi con il viso perpendicolare al terreno, cercando con i suoi occhi rossi prima i compagni e poi i ragazzini, dando un ultima occhiata alla locomotrice allontanarsi con i propri vagoni.<Bene.> Afferma con un filo di voce ora che il silenzio e la tranquillità sono tornati ad avvolgere la ferrovia, ascolta le parole che prima il biondo e dunque la rossa rivolgono ai ragazzi colpevoli, dal canto suo si limita a fissarli senza grandi emozioni nello sguardo, che comunque è celato dalla pressante oscurità notturna, certo il cremisi delle iridi sarà ben visibile ai ragazzini.<Era l'unico modo che mi è venuto in mente.> Ammette sincero verso Sango, riguardo alla tecnica utilizzata.<In ogni caso l'obiettivo è stato raggiunto.> Fa qualche passo in direzione del biondo, che come sua consuetudine sembra aver atterrato qualcuno, dunque meglio sincerarsi delle condizioni del malcapitato, che comunque sembra stare abbastanza bene.<Se volete fare cose fighe diventate ninja. I treni li schivavo a 5 anni.> Afferma mentre si abbassa sulle ginocchia, avvicinandosi con il corpo al ragazzo nella morsa di Shinsei.<Almeno sarete anche utili alla società a differenza di ora.> Certo non è la sua maggiore forza l'insegnamento, quindi non si dilunga in altro, confidando che anche l'altro presente abbia sentito, alzandosi nuovamente ed andando verso la rossa con passo lento.<Cosa dobbiamo farne di loro?> Chiede, si aspetta certamente una risposta minacciosa da parte di Sango dati i preamboli che sta portando a voce.[chk 17/25 Sharingan attivo]

16:25 Shinsei:
 È probabile si sentano schiamazzi, magari grida, di qualcuno che incita comunque a passare il treno, o di altri che invece preferiscono darsela a gambe. Lui, dal canto suo, ormai ha puntato i suoi obbiettivi, e dopo aver atterrato, si spera senza conseguenze, il primo ragazzino, lo lascerà alle amorevoli cure del moro per compiere un altro scatto in avanti e afferrare per le vesti, due ragazzini che corrono appaiati, Non compirà nulla di violento, semplicemente, una volta afferrate le loro maglie all’altezza delle scapole, inchioderà, producendo nei due l’effetto del guinzaglio tirato su un cane in corsa libera. Un bel rinculo all’indietro e la gola arrossata per l’effetto del collo della maglietta tirato sul collo. <Ekazu> Sta compiendo quei gesti meccanicamente, l’attenzione in realtà è altrove. Ha imparato un altro nome, ma soprattutto ha saputo le intenzioni della rossa. Tornare a casa, la vera amegakure. Che il destino non fosse tra quelle mura lo sapeva, ma effettivamente, forse adesso inizia a toccarlo davvero con mano. Non risponderà al fatto che non ha tempo da perdere. Ovvio non sia d’accordo. Non per Matono almeno. Ma non obbietta perché ha capito la differenza di opinioni in gioco. Il dire di matono gli suscita un sonoro “Grrrahahahahah!!” Un misto tra una risata e un ringhio, un suono che andrebbe ad assordare i due che ha li di fianco. Cosa faceva lui a 5 anni? Difficile dirlo, era un altro mondo a dirla tutta. Ma l’idea di vedere Matono alle prese con un treno, effettivamente lo diverte. <Non saprei> Ammette rispondendo alla domanda di Matono, mentre quello sguardo feroce, cattivo, si poggia sui due che ha li nei pressi <Potremmo lasciarli agli ambu, a loro piace interrogare e torturare> Così, giusto per spaventarli un po' <Ma in effetti, a lei piace anche di più> Indicando proprio Sango, li da qualche parte. Più sadico di lei non conosce nessuno in effetti, lo sguardo saetta lesto e inesorabile sulla sua Rossa <Che poi… credo ora sia la più alta in grado..?> Quasi interrogando se stesso, Matono, lei.. gli importa zero dei gradi in realtà, ma forse in quel caso qualcosa potrebbero contare [Chakra On]

21:33 Sango:
 In due scatterebbero avanti, violenti nel loro spostamento, veloci e decisamente molto più allenati di un gruppo di ragazzini che tentano di ammazzarsi per un gioco e per delle scommesse. Sorride anche la rossa, maligna, come osserverebbe una madre aver beccato il figlio a fare qualcosa che non dovrebbe fare, insomma, con le mani nel sacco. Ode il duo, per prima Matono in verità < menomale che non hai puntato alla foresta > su questo non può transigere, avrebbe dovuto poi punire anche lui nel caso < a 8 anni scappavo dalla guerra, altro che un treno > le mani piantate ad entrambi i fianchi, scivolando verso il basso con il busto per avvicinare il viso al loro < provateci di nuovo e non saremo così .. gentili > sono gentili? Ma quando mai, hanno tutto meno che la gentilezza quel trio. Per un attimo lo sguardo si scosta a Shinsei, sorpresa di se stessa in effetti < ti racconterò andando a casa > mormora a bassa voce, non è tempo ne luogo di affrontare quel discorso, non quando devono decidere cosa devono farne di quei ragazzini. Li osserva, mormora a bocca chiusa, i vari pensieri che si instillano nella mente e solleva il busto per rimettersi completamente dritta < potrei davvero farvi una bella incisione sulla fronte, così da non dimenticarmi mai > maligna, ma poi sarebbe un problema da spiegare alla Shinsengumi in effetti, un problema che avrebbe creato altri problemi. < non ancora, non so cosa aspettano dato che ero una jonin > ma sorride, Shinsei potrà vederla sorridere perchè lei una risposta, la ha già. < IDEA!> quel sorriso non smette di mostrarsi, quasi dolce ma terribile < portiamoli alle loro madri. Ci penseranno loro a metterli in punizione e farli stare davvero..molto male > non c'è niente di più pericoloso di una madre incazzata con i propri figli, dopotutto sarebbero tre ninja di Kagegakure a portarglieli e con molta altra probabilità non abiteranno nemmeno così lontano vista la tarda ora. < probabilmente non cammineranno per un bel pò dopo tutte le sculacciate > crudele, immensamente crudele. [chakra on]

22:01 Matono:
 L''evolversi della situazione esula in realtà dagli interessi di Matono, le punizioni sono pur sempre burocrazia in cui non ha voglia di entrare nemmeno per un attimo. L'attenzione comunque l'attira Shinsei a se che emette un suono difficile da definire che rimbomba per qualche secondo nell'area, con un piccolo eco si direbbe, dal canto suo Matono lo guarda perplesso.<Ci uniamo a loro? Potremmo> Dovrebbe essere un tono ironico ad accompagnare la battuta, ma non vi è traccia di esso, pertanto uscirà come una semplice affermazione definita.<Io sono d'accordo> Riferendosi al lasciarli alla rossa, indicandola, scarica la responsabilità di procedere secondo la giustizia del villaggio, o sua, a Matono il discorso importa in senso lato. Con due ulteriori passi raggiunge il fianco destro di Sango, fermandovisi.<Non sono mica scemo.> risponde piccato, ovvieta sciocca che non debba incendiare il villaggio, almeno al momento<Io non sono Ekazu.> Sospira e continua.<Non so che aspettative tu ti sia creata su di me.> Torna sul discorso passato della rossa, volutamente ignorato per concentrarsi. Guarda avanti mentre le parole escono con il consueto tono secco.<Mentre se vuoi uscire posso essere sicuramente più incline al parlarne.> Non può certo aiutarla in qualcosa su cui non ha potere, mentre per le cose più terrene e manuali il discorso cambia.<Per quel che valgono i gradi ora.> Afferma verso il biondo alzando le spalle, tanto ha gia dato il via libera a Sango di agire come meglio crede.<Le madri siano allora, datevi una mossa e seguite la rossa.> Esorta a voce, le mani gia + bravo ad usarel Shinsei in questo caso, dunque lascia a lui il compito di raggrupppare le due pecorelle smarrite<Andiamo via da sto posto.> Incalza dunque indicando la via del ritorno con la mano destra, attraversa nuovamente le rotaie per giungere dall'altro lato, puntando alle prime case a poco più di un kilometro dalla loro posizione attuale, per fare il punto della situazione e consegnare a qualcuno questi mocciosi, certo non sarebbe stato il moro ad accollarseli personalmente per il ritorno a casa, lui la dose di bambini la ha già, ancora deve digerirla.[END]

23:13 Shinsei:
 Il discorso si riaccende tra la sua Rossa e il moro. I muscoli del volto si contraggono, la mascella si serra. Nervoso, certo. Non sono discorsi da tenersi in quel contesto, e probabilmente anche la rossa lo sa. Soprattutto lei. No, non che ci sia niente di male a voler uscire dal villaggio, questo l’ha capito. Ma non ha intenzione di parlare di cose tanto serie alla presenza di quei quattro scavezzacollo. Le labbra si stendono snudando le zanne in un ringhio nervoso <Basta.> ringhia con la voce scura, piantando lo sguardo in un punto indefinito ma lontano dai presenti <Ne riparleremo insieme.> No, non è un argomento desinato a cadere, e loro due sono i suoi legami più importanti, è evidente abbiano qualcosa di profondo di cui parlare, ma non ora, maledizione. All’arrivo della proposta di Sango quel ringhio che, diciamolo, ha ridotto quei ragazzini a dei fuscelli tremolanti, si trasforma in un ghigno ancor più feroce, cattivo, che, se possibile, spaventa ancora di più quei poveracci “No! Da mamma no!” Si sentirà una voce, ma niente che possa fermare il nostro biondo dall’afferrare la collottola di entrambi tirandoli su come fossero fatti di carta, <Vi conviene camminare> Chissà perché, detto con quello sguardo inesorabile, pare convincente come affermazione. Così convincerà i ragazzi a raggiungere gli altri e a formare quel piccolo gruppetto che verrà circondato da tre ninja. Lui si limiterà ad avvicinarsi appena a Sango <Sono curioso> Un semplice, basso mormorio, raramente lei parla di Ame, della vera Ame. La ascolterà, ovviamente, magari riuscirà anche lui a confidare cosa attanaglia la sua mente in questi giorni. Cosa lo priva del sonno, cosa lo preoccupa insomma. Quando sarà il momento. Uno sguardo decisamente esausto a quei ragazzini <Sono stanco di questa merda> Lo ammette senza problemi. Ad alta voce, non ne può più di vecchiette, ragazzini e cose di questo tipo <Ma penso che stasera vedremo un bello spettacolo> Mamme incazzate ne abbiamo, bambinetti da punire pure, manca una poltrona comoda e i popcorn alla fine. [END]

23:16 Sango:
 < una volta ho dato fuoco alla foresta della morte ad Otogakure > rimembra lei stessa < Kioshi non ne fu molto contento > avrebbe dovuto controllarsi, non distruggerne una parte con il katon, ma son ricordi labili e passati, nulla a cui dare importanza adesso. < so bene che non sei Ekazu > mormora di sua volta, sempre rivolta all'Uchiha < era un grande Genjutser, così come molti altri che ho conosciuto > abbastanza bravo da chiedergli la cancellazione della memoria < magari un giorno anche tu saprai usarli > questo ha compreso, il fattore mancanza di genjutsu da parte del giovane Uchiha. Non conosce ovviamente le tecniche perfette di quel clan, ma ha avuto modo di vederle coi propri occhi, e saprebbe davvero farne affidamento. < uscissimo ora vi manderei al macello, specialmente ad Amegakure, non conoscete la città sospesa sull'acqua > non conoscono il territorio, la parte in cui arrivarci, e lei ha solo dei ricordi di troppi anni prima per essere sicura di giungervi senza morire prima. Ma sarà proprio Shinsei a mettere un punto a quella conversazione con quel suo ringhio, il che la riporta a lui, non ne ha paura ne timore, solleva muta solo un sopracciglio prima di volgersi di nuovo ai ragazzini < adesso andiamo piccini, le vostre mamme vi stanno aspettando > con probabile zoccolo in legno in mano e qualche schiaffone volante per aver fatto qualcosa di tanto stupido < sbrigatevi, anche io ho una casa a cui dover fare ritorno > lo stare troppo lontana dalla bambina le mette quel senso di ansia perfetto, quello che potrebbe sempre succedere qualcosa quando non sono vicini a lei. Uno sguardo al biondo a trafiggerlo della serie "guai a te se mi lasci qui da sola con questi bambini o ne vedrai anche tu di sculacciate". Insomma, molto carina e coccolosa, come al solito in presenza di altri, eppure nel ritornare affiancherà velocemente il biondo, la mano a stringere la sua delicata, nel buio nessuno avrebbe visto niente, per andare a divertirsi con qualche mamma decisamente incazzata. Ah no, non lascerà passare quel termine senza nemmeno un occhiata fulminatrice, con lei le parolacce non sono ammesse. [end]

Sango, Shinsei e Matono si trovano insieme per affrontare una missione basilare :
dover trovare degli stupidi ragazzini che vogliono morire.

Non ci metteranno poi molto, prima di tentare di recuperarli per dare loro una bella lezione : portarli alle loro mamme arrabbiate