Il sipario si apre ancora una volta sulla magione del Mizukage, questa sera. Man mano che il sole si allontana dai cieli del grande villaggio e lascia spazio al satellite che gira attorno alla Terra, un velo nero inizia a coprire tutto quanto come se fosse il più oscuro dei presagi. Peccato che questo avvenga ciclicamente ogni dì e che abbia iniziato a significare veramente poco per l'essere umano, che ormai la considera normalità. Come può essere considerato normalità un evento così gigantesco come la rotazione di un pianeta, quando eventi assai più piccoli e localizzati potrebbero sconvolgere il nostro mondo così come lo conosciamo? L'abbattimento del Cancello della Nebbia da parte delle chimere ha dato il via ad una serie di eventi che la popolazione probabilmente ancora non può considerare, o valutare. Ha attirato l'attenzione di occhi indiscreti... e non solo l'evento in se, ma anche chi vi ha preso parte. Di chi siano questi occhi, beh, è da vedere... ma tanto per iniziare, i volti più noti presenti sulla scena sono stati richiamati personalmente dal Mizukage per un incontro formale alla magione. Kan dovrebbe essere ormai uno degli ultimi, ma solo in linea temporale. Non è sicuramente di importanza minore. Si affaccia alla soglia della magione, così che le due guardie possano fermarlo e ostacolare la sua avanzata. <Altolà. Si identifichi.> Un ordine che non viene minimamente disatteso e a cui spetta una lettera firmata dal Mizukage in persona. <Kan Sumi.> Ripete una delle due guardie, citando ciò che la lettera riporta a chiare lettere. <Deve consegnarci tutto l'equipaggiamento. Lo tratterremo finchè il suo incontro con il Mizukage non sarà terminato.> Non sembra essere una richiesta da cui è possibile evadere. Se vuole entrare nella struttura, dovrà necessariamente consegnare tutto. <Una volta entrato, si diriga verso la scalinata in fondo al corridoio. Non sosti sugli uffici del piano terra... sono tutti amministrativi. L'ufficio del Mizukage è al piano superiore. Lo riconoscerà sicuramente, sicchè presidiato anch'esso.> Esattamente come l'ingresso della magione. <Vada. Il Mizukage attende.> E ritirati fuda ed equipaggiamenti vari, lo lasceranno libero di andare. Arrivato alla porta indicatagli, potrà tranquillamente mostrare la lettera e farsi avanti, così da palesare la propria presenza a colui che l'ha convocato.
Kan avanza lungo il corridoio del piano terra, lasciandosi sfilare di fianco gli uffici amministrativi, ormai pronti a concludere la propria giornata lavorativa. Nonostante la magione richiami uno stile tipicamente orientale e nobiliare, ancora non v'è tanto sfarzo da ostentare. Tuttavia, la situazione cambia drasticamente non appena Kan mette piede all'interno della stanza del Mizukage. L'impatto visivo è spiazzante. A tal punto da non permettergli di accorgersi quando il ninja di guardia chiude la porta alle sue spalle. Si tratta di un enorme salone estremamente sfarzoso, con drappeggi decorati, una grossa scrivania in mogano e la parete di fondo completamente sostituita da una vetrata che si affaccia sul distretto Kiriano. Proprio in prossimità di questa vetrata, immerso in così tanto lusso che sarebbe possibile risollevare le condizioni economiche del quartiere povero semplicemente vendendo il contenuto della stanza, si trova niente meno che Ashura Yoton. E' seduto ad un lato della grossa vetrata su una poltrona di velluto rosso, con ricami dorati. Le sfumature dell'oro sono quasi una costante in quella stanza. Dalle decorazioni del mobilio alle rifiniture pregiate del lungo vestito del Kage, fino a finire ai suoi capelli e al simbolo del sole tatuato sulla fronte... tutto ricalca queste tonalità. Ad ogni modo torniamo a noi. Ashura siede con lo sguardo momentaneamente perso nel vuoto, almeno finchè la voce del ragazzo non ne richiama l'attenzione. Non sobbalza, il Kage, ne piega il proprio aspetto alla sorpresa. Semplicemente sposta lo sguardo verso la porta, mentre regge in mano un calice di vino che probabilmente non si avvicina alle sue labbra da un bel po'. Sembra pensieroso. <Kan Sumi.> Ribadisce, con tono chiaro e ben udibile. Si leva dalla sua poltrona, nel mentre, mostrandosi in tutta la sua altezza e fierezza. Il lungo vestito di seta, argentato e con rifiniture d'oro, slancia ancora di più il suo fisico e ostenta non meno ricchezza del resto del mobilio. <Si, i miei uomini mi hanno parlato di te!> A quanto pare, il Kage sa già qualcosa. <Ti ringrazio per aver accettato il mio invito. Io sono Ashura Yoton. Decimo Mizukage di Kirigakure.> Un leggerissimo inchino viene esibito, seppur non seriamente sentito. <Prego vieni avanti.> Gli indica una delle due poltrone antistanti la sua scrivania con la mano sinistra, mentre le sue labbra si schiudono ancora una volta per proferir verbo. <Esattamente come per tutti gli altri prima di te, voglio ringraziarti personalmente per aver aiutato le difese del villaggio a reggere quel giorno, contro le chimere.> Solleva il calice in segno di brindisi e cordialità. <La popolazione di Kiri ti è estremamente grata.> Invero. Il loro intervento ha limitato estremamente i danni che quelle bestie avrebbero potuto causare. <Confido che ormai tu sappia l'altro motivo per cui sei qui.> Sembra essere fiducioso nel fatto che l'altro si sia già confrontato con chi è stato in quella stanza prima di lui. <Ritengo che l'evento che ha visto cedere il Cancello della Nebbia non sia solo un caso isolato... e temo che potrebbe esserci sotto qualcosa di più profondo. Tristemente più profondo.> Tuttavia non scende nel dettaglio. Preferisce che sia l'altro a sentirsi libero di confessarsi con lui. <Quindi ti chiedo...> Poggia il calice sulla scrivania, raccogliendo le mani dietro la schiena e gonfiando il petto con sicurezza e fierezza. <... c'è qualcosa che desideri dirmi? Qualsiasi cosa che può essere sfuggita alla mia attenzione e che ritieni sia il caso di tenere in considerazione?> Una domanda molto generica, in apparenza, ma che in realtà mira ad una risposta ben precisa. Chissà se Kan sarà un portatore di buone nuove o meno.
La discussione entra immediatamente nel vivo e Ashura riprende in mano il vino, per poi accomodarsi sull'enorme sedia che gli spetta dietro la scrivania. Gli occhi dorati incontrano quelli di Kan, che in prima battuta si perde nei convenevoli di rito. Convenevoli su cui Ashura sorvola bellamente, dimostrando di avere interesse unicamente per quello che il ragazzo ha da dire successivamente. <Mh.> Il Mizukage mugugna, ma inizialmente non proferisce altro. Assimila le informazioni, in silenzio, magari rimettendo insieme i pezzi di un puzzle assai più grande di quanto Kan possa immaginare. <Sapresti descrivermi il coprifronte?> Domanda a bruciapelo, finalmente concretizzando l'interesse nei confronti della faccenda. <Questa persona a te cara può fornirti un identikit delle bestie? O un rapporto sulle dinamiche che l'hanno vista coinvolta quella sera...> Dimostra una certa affabilità, seppur mescolata a saccenza e ostentazione di superiorità. Chiunque si sia trovato in presenza di Ashura non ha potuto fare a meno di percepire la sua viscidità. E' chiaro che sia incline al fare buon viso a cattivo gioco... ma dopotutto quale politico non è disposto a farlo? Ashura più che mai si confà a quello che è lo stereotipo del despota con manie di controllo e brama di potere. <Ogni dettaglio che sarà in grado di fornire, potrà aiutarci a scongiurare qualsiasi nuova forma di pericolo per Kiri e Kagegakure tutta.> La spaccia così... per interesse verso il bene civile e la sicurezza del villaggio. Per quanto riguarda il crollo dei cancelli... <Non accadrà una seconda volta. Il Consiglio ha già provveduto ad intensificare le difese ed evitare che tutto si ripeta una seconda volta. Tuttavia, è indubbio che il comportamento delle chimere sia anomalo e che vi sia da investigare su.> Ashura socchiude le palpebre per qualche istante, lasciando che il silenzio cali. Entrambi i gomiti vengon poggiati sulla scrivania, mentre le mani si incrociano a mezz'altezza, parallelamente al viso. Subito dopo, quel silenzio vien spezzato ancora. <I miei uomini mi dicevano che hai combattuto fianco a fianco con il Decimo Hokage.> Ovviamente si riferisce proprio al giorno del combattimento. La loro performance in pubblica piazza non è passata inosservata agli occhi della grande Magione di Ashura. <In che rapporti sei con la signorina Nara?> Domanda con sguardo penetrante e complice. Non aggiungerà altro, sicchè ora è tutto nelle mani di Kan... onestà o menzogna? Sarà liberissimo di scegliere che strada percorrere, con la consapevolezza che ad ogni azione corrisponde una reazione!
Annuisce silente, apprendendo che l'altro conosce effettivamente la morfologia del coprifronte. Allo stesso modo, annuisce alla presa in carico della sua richiesta nei confronti della ragazza, e non proferirà oltre. Sembra in qualche modo star decidendo le sorti di questo ragazzo, sulla base delle informazioni che gli fornisce. Esattamente come un generale pianifica prima della battaglia e decide lo schema della propria formazione militare, allo stesso modo Ashura sta piazzando le proprie pedine laddove si conviene per ottenere il risultato più proficuo e omogeneo possibile. Ad ogni modo, la discussione tra i due continua e Kan si lascia andare a congetture che non dovrebbero esser elargite con tanta leggerezza in presenza di uno dei massimi esponenti dell'attuale governo. <Pondera bene le parole, ragazzo mio.> lo sguardo ambrato del Kage è severo. Evidentemente non ha apprezzato le sue filosofie. <L'unico motivo per cui in questo momento potrebbe scoppiare il panico nella popolazione, sono le tue congetture fuori luogo.> Senza mezzi termini, gli rende noto il proprio disappunto. <Un portone è stato aperto, è vero. Tuttavia, gli shinobi presenti sono stati più che in grado di reggere la minaccia e non farla avanzare, fino al mio arrivo.> Forse Kan non lo sa, ma Ashura è intervenuto direttamente quel giorno, scagliando un poderoso drago d'acqua sullo scimmione. <Ora quel portone è nuovamente in piedi e più fortificato di prima. Posso assicurarti che questo evento ha avuto una risonanza così distruttiva solo nella mente di pochi stolti.> O dei pochi presenti che hanno potuto assaporare il terrore da vicino. La verità è che l'evento ha coinvolto una porzione così piccola di popolazione e per così poco tempo, che l'azione mediatica del Consiglio tramite i telegiornali ha tempestivamente calmato le acque e rasserenato la popolazione. <Non esiste posto più sicuro di Kagegakure, allo stato attuale delle cose.> Asserisce Ashura con solennità. Intransigente. <Forse le chimere non sono alla portata dei ninja che conosci.> Severo e tagliente, con il suo dire. <Non hai la più pallida idea di cosa siano capaci i guerrieri più valorosi del Grande Villaggio.> Kagegakure, infatti, vanta non uno, ma ben sei Kage a difenderla. Ognuno con il rispettivo comparto Anbu e gli shinobi più fidati. Inoltre, c'è un grandissimo velo di mistero che aleggia attorno alla torre del Consiglio e chi la abita. Nessuno sa di cosa siano effettivamente capaci. <Non sbilanciarti in commenti e supposizioni privi di stabili fondamenta su cui basare delle oggettive valutazioni. Qualcuno potrebbe interpretare le tue parole nella maniera sbagliata e... darti del sovversivo.> L'ultima cosa che vogliono è, appunto, scatenare il panico a Kiri. Ashura non ha timore di rimbeccare i propri interlocutori, specialmente quando si arrogano diritti che lui ritiene non gli spettino. <L'unica cosa su cui posso convenire è che, in qualche modo, questa situazione va studiata... e risolta.> Intanto sopraggiunge la risposta circa la sua relazione con Furaya. Una risposta che per Ashura si dimostra chiarificatrice. Ha la soluzione. <Non ho più nulla da dirti, allora. Immagino che sarà lei stessa ad illustrarti tutti i dettagli del percorso che ti aspetta.> Suppone, saccente e sfacciato, che l'altra lo trascinerà fuori dalle mura per combattere contro la grande chimera. Anche lui servirà il villaggio, in un modo o nell'altro. <La tua tracotanza non conosce limite.> Commenta con una risatina beffarda, quando l'altro chiede info riguardo la Decima. <Non ho timore, ne rancore dei ninja del passato.> Si sbottona relativamente poco a riguardo, senza mancare di ostentare la pienezza di se. <Ti basti sapere che ritengo che chiunque possa rivelarsi ancora utile alla causa... al posto giusto e nel momento giusto.> E lo liquida così. Ormai l'incontro è praticamente giunto al termine. Kan dovrà chiedere spiegazioni a Furaya, oltre che interfacciarsi con Shizuka per fornire nuove informazioni al Mizukage.
Ashura torna con la schiena contro lo schienale pregiato della sua poltrona, ora che la discussione sembra esser rientrata nel binario consono. <Ed è giusto che resti in questa stanza.> Tutta la discussione. <Purtroppo la società non è mai veramente pronta per sapere la verità nuda e cruda. La pillola va indorata alcune volte... invece altre è addirittura meglio restare nell'ignoranza, sicchè non tutti hanno le capacità per comprendere lo spessore di un avvenimento. Errori di valutazione più o meno gravi possono essere commessi e, di conseguenza, portare a conseguenze poco desiderabili.> Un discorso molto ampio, che ovviamente non si prenderà la briga di sviscerare oltre. Starà al ragazzo comprendere al volo, oppure ignorare bellamente tutto il trattato verbale. <La cosa divertente degli stolti, ragazzo mio, è che sono in primis un pericolo per se stessi.> Risponde altrettanto tagliente con una sentenza oltremodo criptica. Ashura si stringe nelle spalle innanzi alle perplessità dell'altro, circa l'essere ascoltato. <Quando siedi su questa poltrona, impari che quello che dici non è propriamente vero.> Non bisogna essere necessariamente qualcuno per essere ascoltato. Il discorso è totalmente diverso. <Nonostante io sia all'apice della mia piccola sfera sociale, la mia voce non è ascoltata da chiunque. Questo succede perchè ogni ascoltatore ha bisogno del suo specifico interlocutore.> E' un pensiero profondo, specialmente se consideriamo che viene dalla bocca di un despota. <Qualcuno...> resta vago. <... potrebbe preferire sentirsi dire le cose da un Nessuno, piuttosto che da me.> Ed ancora una volta termina la trattazione, lasciandola sfociare nel mistero. Per quanto riguarda il piano d'azione... <I miei uomini si muoveranno a tal proposito.> Per il distretto povero, s'intende. La verità è che ha già sguinzagliato Shinsei con questa missione, sicchè il luogo di partenza gli era già noto. Tuttavia, questo non lo farà presente al ragazzo. Le due missioni resteranno ben distinte e segrete l'una per l'altra, a patto che i ninja non decidano di interagire o collaborare. <Suppongo di no.> Non hanno altro da dirsi, invero. <Discrezione, Sumi.> Una semplice raccomandazione, che l'altro sarà libero di accettare o meno e che varrà come permesso di congedo per il ragazzo. Il sipario, anche questa sera, cala sull'ennesima pedina piazzata sulla grande scacchiera del Mizukage. [The End]