Ashura vs Kan

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19:43 Kan:
  [Pressi Magione] In quella sera il Sumi si è diretto all'incontro con il Mizukage di Kiri dopo una convocazione pervenuta poco tempo dopo l'attacco delle chimere alle mura del distretto. Respiro lievemente appesantito, passo dopo passo macina la strada necessaria per giungere nei pressi della magione del Mizukage attraversando il distretto dell'acqua, passando dalla zona distrutta pregna di desolazione, segno del passaggio dei demoni esterni. L'odierno outfit del bianco è profondamente diverso dal precedente, esattamente come ogni volta in cui sceglie di cambiare stile. Questa volta ha optato per qualcosa di sobrio ma allo stesso tempo delineando i tratti della propria personalità limando quell'eccentricità iniziale. Calzari di scuro grigio discendono lungo gli inferiori arti ricoprendoli nella loro interezza, partendo dalla vita per giungere poco sopra la caviglia; marroncina la cintura intorno alla suddetta vita con fibbia nera per tenerli sollevati mentre un paio di alti stivali, del medesimo colore della cinta, ricoprono piedi risalendo fino a metà polpaccio inserendo in essi quei calzari. Al di sopra della caviglia due piccoli cinturini per tenere stretta la calzatura. Di un grigio estremamente chiaro, quasi bianco, è la maglietta a maniche corte a ridosso del busto la quale mette in evidenza il fisico del giovane, non scolpito ne tantomeno delineato alla perfezione, solo il giusto per poter risultare in forma con un minuscolo spacco a V all'inizio del petto. Al di sopra del tutto è posta, per concludere, una cappa dal colore nero all'esterno e dal rosso all'interno; una scelta di colori estremamente peculiare da parte del genin. Essa presenta una mantella la cui lunghezza tocca le caviglie, maniche lunghe a ridosso del palmo, un cappuccio tenuto abbassato, all'indietro. I laccetti son messi in posizioni diverse con uno solo ad unire le due ante della cappa mentre sul lato sinistro, in direzione del cuore, una placca in metallo con un effige al di sopra legata alla cappa stessa. Il tutto è concluso dalla presenza di un portaoggetti con al suo interno gli speciali inchiostri e fuda forniti dal clan, permettendo al suo innato potere di mostrarsi in tutto la bellezza di cui è dotato. Chakra ampiamente richiamato appena uscito di casa, si sofferma all'ingresso della magione bloccato da due Shinobi richiedenti la propria identità <Kan Sumi, mi ha convocato il Mizukage> nel dire ciò va ad estrarre la missiva recapitata tempo orsono mettendola in bella vista e, insieme ad essa, slega il portaoggetti dalla vita porgendolo ad entrambi sotto richiesta. Non che abbia molto all'interno <Qui ci sono dei fuda, un pennello e dell'inchiostro> descrivendo persino il contenuto così da rendere al meglio l'idea. Dorate poste sull'altrui viso in attesa di una possibile reazione mentre il muscolo cardiaco incrementa il proprio battito. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

Il sipario si apre ancora una volta sulla magione del Mizukage, questa sera. Man mano che il sole si allontana dai cieli del grande villaggio e lascia spazio al satellite che gira attorno alla Terra, un velo nero inizia a coprire tutto quanto come se fosse il più oscuro dei presagi. Peccato che questo avvenga ciclicamente ogni dì e che abbia iniziato a significare veramente poco per l'essere umano, che ormai la considera normalità. Come può essere considerato normalità un evento così gigantesco come la rotazione di un pianeta, quando eventi assai più piccoli e localizzati potrebbero sconvolgere il nostro mondo così come lo conosciamo? L'abbattimento del Cancello della Nebbia da parte delle chimere ha dato il via ad una serie di eventi che la popolazione probabilmente ancora non può considerare, o valutare. Ha attirato l'attenzione di occhi indiscreti... e non solo l'evento in se, ma anche chi vi ha preso parte. Di chi siano questi occhi, beh, è da vedere... ma tanto per iniziare, i volti più noti presenti sulla scena sono stati richiamati personalmente dal Mizukage per un incontro formale alla magione. Kan dovrebbe essere ormai uno degli ultimi, ma solo in linea temporale. Non è sicuramente di importanza minore. Si affaccia alla soglia della magione, così che le due guardie possano fermarlo e ostacolare la sua avanzata. <Altolà. Si identifichi.> Un ordine che non viene minimamente disatteso e a cui spetta una lettera firmata dal Mizukage in persona. <Kan Sumi.> Ripete una delle due guardie, citando ciò che la lettera riporta a chiare lettere. <Deve consegnarci tutto l'equipaggiamento. Lo tratterremo finchè il suo incontro con il Mizukage non sarà terminato.> Non sembra essere una richiesta da cui è possibile evadere. Se vuole entrare nella struttura, dovrà necessariamente consegnare tutto. <Una volta entrato, si diriga verso la scalinata in fondo al corridoio. Non sosti sugli uffici del piano terra... sono tutti amministrativi. L'ufficio del Mizukage è al piano superiore. Lo riconoscerà sicuramente, sicchè presidiato anch'esso.> Esattamente come l'ingresso della magione. <Vada. Il Mizukage attende.> E ritirati fuda ed equipaggiamenti vari, lo lasceranno libero di andare. Arrivato alla porta indicatagli, potrà tranquillamente mostrare la lettera e farsi avanti, così da palesare la propria presenza a colui che l'ha convocato.

20:08 Kan:
  [Pressi Magione] Oltre al nominativo dona l'intero portaoggetti annuendo agli ordini rilasciati. Non ha la minima intenzione di trasgredire a quanto detto, tutto il contrario, poco gli importa di mostrarsi ostile nei confronti di una convocazione da parte di un organo come il Kage <D'accordo> lasciando il tutto nelle mani delle guardie mentre la spiegazione su come raggiungere l'ufficio sopraggiunge in pochissimi secondi. Nuovamente si ritrova a chinare il capo per poi oltrepassare la sorveglianza penetrando all'interno della magione stessa, passi lenti una volta dentro scrutando tutto quanto il corridoio. Dorate passano in rassegna l'edificio metro dopo metro, incuriosito sulla composizione di una magione, in particolare quella di un Kage. Forse pregna di lusso o forse semplice, difatti mai ha messo piede in passato in un loco del genere. Inspira ed espira crucciando la fronte, passa dinanzi agli uffici amministrativi verso cui butta comunque un occhio, guidato dalla mera curiosità di scoprire cosa vi sia all'interno eppure la strada prescelta prende in esame la scalinata indicata. La salita ha inizio calpestando i vari gradini uno dopo l'altro percependo la crescita di un velo di tensione intorno a se; consapevole di cosa voglia parlare eppure non ne comprende pienamente la motivazione, ha partecipato alla battaglia in qualità di shinobi seguendo il proprio compito, nulla di più nulla di meno. Si ritrova nel corridoio al piano superiore, da li porta se stesso ad avvicinarsi alla porta dell'ufficio del Mizukage, anch'essa presidiata da un paio di guardie. Nuovamente estrae la lettera di convocazione mostrando, lasciandola nelle loro mani senza proferire parola alcuna, in attesa di ricevere il permesso per entrare nella stanza. Ricevuto esso allunga l'arto superiore destro abbassando il pomello per oltrepassare la soglia inoltrandosi nell'ufficio del Kage. Tempo è passato ma, ora, si ritrova al suo interno dinanzi alla figura superiore il cui compito è guidare il distretto Kiriano <Buonasera> esordisce <Sono Kan Sumi, mi ha mandato una lettera di convocazione> presentandosi per l'ennesima volta, questa volta in maniera definitiva. Il tono vocale risulta apparentemente calmo, tranquillo mentre guarda intorno a se adocchiando la stanza, la sua composizione e tutto quello che essa comprende. Qualche altro passo è fatto per accorciare, seppur di poco, la distanza dal Kage. [C On]

Kan avanza lungo il corridoio del piano terra, lasciandosi sfilare di fianco gli uffici amministrativi, ormai pronti a concludere la propria giornata lavorativa. Nonostante la magione richiami uno stile tipicamente orientale e nobiliare, ancora non v'è tanto sfarzo da ostentare. Tuttavia, la situazione cambia drasticamente non appena Kan mette piede all'interno della stanza del Mizukage. L'impatto visivo è spiazzante. A tal punto da non permettergli di accorgersi quando il ninja di guardia chiude la porta alle sue spalle. Si tratta di un enorme salone estremamente sfarzoso, con drappeggi decorati, una grossa scrivania in mogano e la parete di fondo completamente sostituita da una vetrata che si affaccia sul distretto Kiriano. Proprio in prossimità di questa vetrata, immerso in così tanto lusso che sarebbe possibile risollevare le condizioni economiche del quartiere povero semplicemente vendendo il contenuto della stanza, si trova niente meno che Ashura Yoton. E' seduto ad un lato della grossa vetrata su una poltrona di velluto rosso, con ricami dorati. Le sfumature dell'oro sono quasi una costante in quella stanza. Dalle decorazioni del mobilio alle rifiniture pregiate del lungo vestito del Kage, fino a finire ai suoi capelli e al simbolo del sole tatuato sulla fronte... tutto ricalca queste tonalità. Ad ogni modo torniamo a noi. Ashura siede con lo sguardo momentaneamente perso nel vuoto, almeno finchè la voce del ragazzo non ne richiama l'attenzione. Non sobbalza, il Kage, ne piega il proprio aspetto alla sorpresa. Semplicemente sposta lo sguardo verso la porta, mentre regge in mano un calice di vino che probabilmente non si avvicina alle sue labbra da un bel po'. Sembra pensieroso. <Kan Sumi.> Ribadisce, con tono chiaro e ben udibile. Si leva dalla sua poltrona, nel mentre, mostrandosi in tutta la sua altezza e fierezza. Il lungo vestito di seta, argentato e con rifiniture d'oro, slancia ancora di più il suo fisico e ostenta non meno ricchezza del resto del mobilio. <Si, i miei uomini mi hanno parlato di te!> A quanto pare, il Kage sa già qualcosa. <Ti ringrazio per aver accettato il mio invito. Io sono Ashura Yoton. Decimo Mizukage di Kirigakure.> Un leggerissimo inchino viene esibito, seppur non seriamente sentito. <Prego vieni avanti.> Gli indica una delle due poltrone antistanti la sua scrivania con la mano sinistra, mentre le sue labbra si schiudono ancora una volta per proferir verbo. <Esattamente come per tutti gli altri prima di te, voglio ringraziarti personalmente per aver aiutato le difese del villaggio a reggere quel giorno, contro le chimere.> Solleva il calice in segno di brindisi e cordialità. <La popolazione di Kiri ti è estremamente grata.> Invero. Il loro intervento ha limitato estremamente i danni che quelle bestie avrebbero potuto causare. <Confido che ormai tu sappia l'altro motivo per cui sei qui.> Sembra essere fiducioso nel fatto che l'altro si sia già confrontato con chi è stato in quella stanza prima di lui. <Ritengo che l'evento che ha visto cedere il Cancello della Nebbia non sia solo un caso isolato... e temo che potrebbe esserci sotto qualcosa di più profondo. Tristemente più profondo.> Tuttavia non scende nel dettaglio. Preferisce che sia l'altro a sentirsi libero di confessarsi con lui. <Quindi ti chiedo...> Poggia il calice sulla scrivania, raccogliendo le mani dietro la schiena e gonfiando il petto con sicurezza e fierezza. <... c'è qualcosa che desideri dirmi? Qualsiasi cosa che può essere sfuggita alla mia attenzione e che ritieni sia il caso di tenere in considerazione?> Una domanda molto generica, in apparenza, ma che in realtà mira ad una risposta ben precisa. Chissà se Kan sarà un portatore di buone nuove o meno.

21:03 Kan:
  [Ufficio] La stanza del Mizukage è imperlata di sfarzo, una ricchezza fuori dall'ordinario abbastanza ampia da portare il Sumi a sgranare gli occhi. Non perde alcun dettagli di essa, dalla vetrata al legno usato per la scrivania alle vesti del Kage, degne di un'imperatore tra i più ricchi; persino il portamento altrui vanta l'essere altolocato eppure è il dettaglio sulla di lui fronte a scaturire interesse, estremamente peculiare. Non commenta nulla di quanto le dorate scrutano, ogni cosa è tenuta per se non trovandosi esattamente nella posizione per poter dire qualcosa in merito, pur notando persino il calice di vino in mano all'altro. Tale loco cozza con la situazione del distretto il cui quartiere povero ha in se vite di esseri umani in preda alla disperazione, alla fame, portati a rubare per sopravvivere giorno dopo giorno. Com'è possibile che un Kage permetta ciò? Perchè tanta ricchezza non viene elargita per il distretto donando un pizzico di serenità? Tali domande sarebbero state discusse in separata sede, con chi di dovere, non certamente con l'uomo il cui comando giace nelle di lui mani. Nome replicato, richiamato ed un cenno del capo vien fatto alla volta dell'altro andando, poi, a ricambiare l'inchino eseguendone uno a propria volta, molto leggero <Piacere di conoscerla di persona, Mizukage> avanzando verso le poltrone. Macina quei pochi metri coprendo l'intero salone per poi sedersi alla poltrona posta sulla destra mettendosi comodo, portando le dorate sul viso del superiore in attesa dell'inizio del discorso <Ho fatto solamente ciò che farebbe qualunque ninja> modesto? No, realista. Tale è il compito di uno shinobi, non può essere diversamente eppure, in apparenza, tale figura risulta essere sempre di più mistica, la generazione shinobistica non può essere realmente morta con l'avvento del villaggio delle ombre <La ringrazio> comprensibile, ha aiutato molta gente a non morire <Mi sono fatto un'idea, si> commenta deglutendo, immergendo se stesso nel proprio pensiero, riflettendo al meglio su quanto accaduto ma son le parole dello Yoton a risvegliare in lui teorie, ricordi, vecchie chiacchiere avvenute in compagnia della Kokketsu. I timori espressi alla genin vengon condivisi, incredibilmente, dal Mizukage <Se la mette su questo piano> prende una breve pausa <So che ci sono stati degli attacchi a Kiri di recente, una persona a me cara si è ritrova immischiata venendo a sua volta attaccata da strane bestie> dando il via alla sequela di informazioni in suo possesso <Sempre questa persona mi ha parlato anche di un particolare copri fronte della nebbia e se l'attacco delle chimere è collegato, suppongo ci sia qualcuno all'interno del villaggio che sta architettando qualcosa> si ferma lasciando all'altro il tempo per poter assimilare le informazioni. Inspira, espira <Le mura del villaggio hanno retto per anni ma adesso crollano, subito dopo quegli attacchi. Secondo me è possibile ci sia qualcuno con la capacità di attirare le chimere ed è possibile, adesso, che quelle bestie che hanno attaccato il villaggio siano a loro volta chimere di dimensioni ridotte; dopotutto, bestie più piccole sono entrate insieme a quello più grosso> tutto torna incredibilmente <Non so ancora, però, come quella volta abbiano fatto ad entrare senza sfondare le mura> ammettendo, dunque, la propria ignoranza in merito. [C On]

La discussione entra immediatamente nel vivo e Ashura riprende in mano il vino, per poi accomodarsi sull'enorme sedia che gli spetta dietro la scrivania. Gli occhi dorati incontrano quelli di Kan, che in prima battuta si perde nei convenevoli di rito. Convenevoli su cui Ashura sorvola bellamente, dimostrando di avere interesse unicamente per quello che il ragazzo ha da dire successivamente. <Mh.> Il Mizukage mugugna, ma inizialmente non proferisce altro. Assimila le informazioni, in silenzio, magari rimettendo insieme i pezzi di un puzzle assai più grande di quanto Kan possa immaginare. <Sapresti descrivermi il coprifronte?> Domanda a bruciapelo, finalmente concretizzando l'interesse nei confronti della faccenda. <Questa persona a te cara può fornirti un identikit delle bestie? O un rapporto sulle dinamiche che l'hanno vista coinvolta quella sera...> Dimostra una certa affabilità, seppur mescolata a saccenza e ostentazione di superiorità. Chiunque si sia trovato in presenza di Ashura non ha potuto fare a meno di percepire la sua viscidità. E' chiaro che sia incline al fare buon viso a cattivo gioco... ma dopotutto quale politico non è disposto a farlo? Ashura più che mai si confà a quello che è lo stereotipo del despota con manie di controllo e brama di potere. <Ogni dettaglio che sarà in grado di fornire, potrà aiutarci a scongiurare qualsiasi nuova forma di pericolo per Kiri e Kagegakure tutta.> La spaccia così... per interesse verso il bene civile e la sicurezza del villaggio. Per quanto riguarda il crollo dei cancelli... <Non accadrà una seconda volta. Il Consiglio ha già provveduto ad intensificare le difese ed evitare che tutto si ripeta una seconda volta. Tuttavia, è indubbio che il comportamento delle chimere sia anomalo e che vi sia da investigare su.> Ashura socchiude le palpebre per qualche istante, lasciando che il silenzio cali. Entrambi i gomiti vengon poggiati sulla scrivania, mentre le mani si incrociano a mezz'altezza, parallelamente al viso. Subito dopo, quel silenzio vien spezzato ancora. <I miei uomini mi dicevano che hai combattuto fianco a fianco con il Decimo Hokage.> Ovviamente si riferisce proprio al giorno del combattimento. La loro performance in pubblica piazza non è passata inosservata agli occhi della grande Magione di Ashura. <In che rapporti sei con la signorina Nara?> Domanda con sguardo penetrante e complice. Non aggiungerà altro, sicchè ora è tutto nelle mani di Kan... onestà o menzogna? Sarà liberissimo di scegliere che strada percorrere, con la consapevolezza che ad ogni azione corrisponde una reazione!

21:43 Kan:
 I convenevoli lasciano il posto alla spinosità degli argomenti entrando nel vivo della conversazione, dando il via a spiegazioni di un certo tipo regalando informazioni all'altro. Dapprima tutto normale, chiaro come un Kage non possa sapere tutto quanto l'accaduto all'interno di un villaggio o distretto in questo caso <E' un copri fronte di Kiri attorniato da un cerchietto, tutto qui> semplice, diretto <Presumo che sia il simbolo di una banda o alla peggio mukenin, a meno che la raffigurazione non sia un messaggio, la rappresentazione di un'ideale perchè il cerchio può rappresentare facilmente le mura che ci circondano> deduzioni avanzate senza prove alcune, solo illazioni di una mente in grado di ragionare. L'idea su cosa possa essere è, purtroppo, assente nel Sumi nonostante cerchi di trovare un senso a quanto sta avvenendo nel kiriano. Capo inclinato nell'osservare il viso dell'uomo ricercando in esso sfumature in grado di fornirgli dettagli maggiori sull'altrui carattere, le vere intenzioni dietro le parole e le richieste; la storia insegna che neanche un Kage è mai ciò che sembra, lampante il caso Kuugo Gaito della foglia e del tradimento da lui avanzato <Potrebbe si ma è molto scossa, farò quel che posso> null'altro vien detto ne dettagli ulteriori forniti. Preserva l'identità di Shizuka con chiunque non volendola coinvolgere, non adesso <Ne convengo anche io Mizukage> sta per aggiungere qualcosa di più me viene bloccato dal dire altrui, rassicurandolo sul fare del consiglio, l'intensificarsi delle difese, l'evitare che accada una seconda volta <Non metto in dubbio che abbiate preso precauzioni ma ora il problema è un altro, non trova?> prendendosi il giusto tempo <Le mura sono crollate, la sicurezza di Kagegakure è venuta meno e per quanto le difese possano essere intensificate, potrebbe diffondersi il panico tra i cittadini, senza contare che, la chimera che ci ha attaccati ha ricevuto su di se una quantità di attacchi spropositata andando via, però, sulle sue zampe e so per certo che la fuori ci sono chimere ancora più potenti> deglutendo nel ripetere le parole pronunziate dalla Nara stessa <Attualmente, Kagegakure, non è più un luogo sicuro e abbiamo avuto la prova che i ninja attuali non possono sostenere una minaccia del genere> tutti loro, nessuno escluso non ha la forza per affrontare simili minacce. Gli shinobi di un tempo risultano morti, defunti, la vera forza seppellita sotto cumuli di cenere dieci anni prima. Non scosta le dorate dalla figura autoritaria, dal dittatore la cui falsità emerge verbo dopo verbo <Vero> confermando la presenza della Nara-Yoton <Mentore Allievo> non aspettando oltre <Le ho chiesto di allenarmi, volevo e voglio apprendere le arti ninja da qualcuno che ne ha fatto un vanto> una breve pausa <Se posso, lei invece cosa pensa di Furaya e del suo essere una shinobi del passato?> palese il riferimento all'astio provato verso coloro che hanno lasciato morire il mondo ninja e che, ora, son tornati alla vita. [C On]

Annuisce silente, apprendendo che l'altro conosce effettivamente la morfologia del coprifronte. Allo stesso modo, annuisce alla presa in carico della sua richiesta nei confronti della ragazza, e non proferirà oltre. Sembra in qualche modo star decidendo le sorti di questo ragazzo, sulla base delle informazioni che gli fornisce. Esattamente come un generale pianifica prima della battaglia e decide lo schema della propria formazione militare, allo stesso modo Ashura sta piazzando le proprie pedine laddove si conviene per ottenere il risultato più proficuo e omogeneo possibile. Ad ogni modo, la discussione tra i due continua e Kan si lascia andare a congetture che non dovrebbero esser elargite con tanta leggerezza in presenza di uno dei massimi esponenti dell'attuale governo. <Pondera bene le parole, ragazzo mio.> lo sguardo ambrato del Kage è severo. Evidentemente non ha apprezzato le sue filosofie. <L'unico motivo per cui in questo momento potrebbe scoppiare il panico nella popolazione, sono le tue congetture fuori luogo.> Senza mezzi termini, gli rende noto il proprio disappunto. <Un portone è stato aperto, è vero. Tuttavia, gli shinobi presenti sono stati più che in grado di reggere la minaccia e non farla avanzare, fino al mio arrivo.> Forse Kan non lo sa, ma Ashura è intervenuto direttamente quel giorno, scagliando un poderoso drago d'acqua sullo scimmione. <Ora quel portone è nuovamente in piedi e più fortificato di prima. Posso assicurarti che questo evento ha avuto una risonanza così distruttiva solo nella mente di pochi stolti.> O dei pochi presenti che hanno potuto assaporare il terrore da vicino. La verità è che l'evento ha coinvolto una porzione così piccola di popolazione e per così poco tempo, che l'azione mediatica del Consiglio tramite i telegiornali ha tempestivamente calmato le acque e rasserenato la popolazione. <Non esiste posto più sicuro di Kagegakure, allo stato attuale delle cose.> Asserisce Ashura con solennità. Intransigente. <Forse le chimere non sono alla portata dei ninja che conosci.> Severo e tagliente, con il suo dire. <Non hai la più pallida idea di cosa siano capaci i guerrieri più valorosi del Grande Villaggio.> Kagegakure, infatti, vanta non uno, ma ben sei Kage a difenderla. Ognuno con il rispettivo comparto Anbu e gli shinobi più fidati. Inoltre, c'è un grandissimo velo di mistero che aleggia attorno alla torre del Consiglio e chi la abita. Nessuno sa di cosa siano effettivamente capaci. <Non sbilanciarti in commenti e supposizioni privi di stabili fondamenta su cui basare delle oggettive valutazioni. Qualcuno potrebbe interpretare le tue parole nella maniera sbagliata e... darti del sovversivo.> L'ultima cosa che vogliono è, appunto, scatenare il panico a Kiri. Ashura non ha timore di rimbeccare i propri interlocutori, specialmente quando si arrogano diritti che lui ritiene non gli spettino. <L'unica cosa su cui posso convenire è che, in qualche modo, questa situazione va studiata... e risolta.> Intanto sopraggiunge la risposta circa la sua relazione con Furaya. Una risposta che per Ashura si dimostra chiarificatrice. Ha la soluzione. <Non ho più nulla da dirti, allora. Immagino che sarà lei stessa ad illustrarti tutti i dettagli del percorso che ti aspetta.> Suppone, saccente e sfacciato, che l'altra lo trascinerà fuori dalle mura per combattere contro la grande chimera. Anche lui servirà il villaggio, in un modo o nell'altro. <La tua tracotanza non conosce limite.> Commenta con una risatina beffarda, quando l'altro chiede info riguardo la Decima. <Non ho timore, ne rancore dei ninja del passato.> Si sbottona relativamente poco a riguardo, senza mancare di ostentare la pienezza di se. <Ti basti sapere che ritengo che chiunque possa rivelarsi ancora utile alla causa... al posto giusto e nel momento giusto.> E lo liquida così. Ormai l'incontro è praticamente giunto al termine. Kan dovrà chiedere spiegazioni a Furaya, oltre che interfacciarsi con Shizuka per fornire nuove informazioni al Mizukage.

22:27 Kan:
 Non si scompone nel parlare proferendo il proprio pensiero nella maniera più completa possibile dopotutto è li per questo, donare lui informazioni e quello è deciso a fare. Dare informazioni oltre al proprio punto di vista, deduzioni avanzate non ponendosi molti problemi. Il risultato? Trova nel Mizukage il dissenso più completo venendo bellamente rimbeccato, poco male, non si può aspettare altro da una figura come quella che si ritrova difronte <E' probabile ma ne sto parlando qui signore, non al villaggio. Lei è il primo che sente i miei pensieri ad alta voce e se l'ho fatto è perchè cerco il punto di vista da parte di qualcuno ben più in alto di me. In tutta franchezza, ho semplicemente sfruttato a pieno il vostro invito> adagia la schiena contro lo schienale della poltroncina mettendosi comodo pur mantenendo un contengo e lo sguardo fisso sul volto dell'uomo. Ode quanto vien detto, del portone ricostruito, rimesso a nuovo e fortificato quanto basta per proteggere un villaggio da altri attacchi <E' dagli stolti che bisogna guardarsi, sono loro i più pericolosi> per quanto stia osando molto, il tono permane pacato, il rispetto da sempre presente nei riguardi di qualcuno che, nonostante tutto, ha raggiunto una carica non indifferente prendendo il commento del villaggio a discapito di molti altri shinobi <Io mi baso solamente su quello che ho visto ma se mi dice il contrario, allora non ho motivo di dubitare> serrando la mascella finendo per esibire un mesto sorriso alla volta dell'uomo. Non si vede nei panni di un sovversivo, neanche lontanamente quanto più in quelli di un liberatore alla continua ricerca della suprema libertà che le chimere sono state in grado di togliergli. In silenzio attende qualche momento, metabolizza la discussione odierna, ne fa un certo tesoro apprendendo, seppur di poco, il carattere del Mizukage della nebbia <Difficile che qualcuno mi dia retta, non sono nessuno. Anche se mi mettessi a gridare in mezzo a una piazza, riceverei soltanto insulti ma non è il mio intento essere un sovversivo, quanto più, come lei, cerco di arrivare alla verità seppur in modi diversi> pensieri diversi, diversi modi di agire e studiare la situazione <Concordo e suggerirei di partire dal quartiere povero di Kiri. So che le cose hanno avuto inizio li, potrebbe essere un buon inizio> rivelando l'ultima informazione tenuta nascosta, forse per dimenticanza, forse per un secondo fine, non è dato saperlo. Assottiglia lo sguardo, quell'ultima frase nasconde in se ben più del necessario, ha già parlato con la Nara probabilmente, altrimenti una simile dicitura sarebbe priva di senso alcuno. Cosa l'aspetta? Già è a conoscenza delle varie avventure con la donna, che ci sia dell'altro dietro. Si limita ad annuire con fermezza <Sono molto schietto con chiunque Mizukage, non me ne voglia> ricambiando il sorriso ma a labbra serrate <Comprendo> ancora una volta si limita ad annuire <Se non ha altro da dirmi Signore, io andrei. A breve inizio il turno di notte in ospedale> permane in attesa di un consenso. [C On]

Ashura torna con la schiena contro lo schienale pregiato della sua poltrona, ora che la discussione sembra esser rientrata nel binario consono. <Ed è giusto che resti in questa stanza.> Tutta la discussione. <Purtroppo la società non è mai veramente pronta per sapere la verità nuda e cruda. La pillola va indorata alcune volte... invece altre è addirittura meglio restare nell'ignoranza, sicchè non tutti hanno le capacità per comprendere lo spessore di un avvenimento. Errori di valutazione più o meno gravi possono essere commessi e, di conseguenza, portare a conseguenze poco desiderabili.> Un discorso molto ampio, che ovviamente non si prenderà la briga di sviscerare oltre. Starà al ragazzo comprendere al volo, oppure ignorare bellamente tutto il trattato verbale. <La cosa divertente degli stolti, ragazzo mio, è che sono in primis un pericolo per se stessi.> Risponde altrettanto tagliente con una sentenza oltremodo criptica. Ashura si stringe nelle spalle innanzi alle perplessità dell'altro, circa l'essere ascoltato. <Quando siedi su questa poltrona, impari che quello che dici non è propriamente vero.> Non bisogna essere necessariamente qualcuno per essere ascoltato. Il discorso è totalmente diverso. <Nonostante io sia all'apice della mia piccola sfera sociale, la mia voce non è ascoltata da chiunque. Questo succede perchè ogni ascoltatore ha bisogno del suo specifico interlocutore.> E' un pensiero profondo, specialmente se consideriamo che viene dalla bocca di un despota. <Qualcuno...> resta vago. <... potrebbe preferire sentirsi dire le cose da un Nessuno, piuttosto che da me.> Ed ancora una volta termina la trattazione, lasciandola sfociare nel mistero. Per quanto riguarda il piano d'azione... <I miei uomini si muoveranno a tal proposito.> Per il distretto povero, s'intende. La verità è che ha già sguinzagliato Shinsei con questa missione, sicchè il luogo di partenza gli era già noto. Tuttavia, questo non lo farà presente al ragazzo. Le due missioni resteranno ben distinte e segrete l'una per l'altra, a patto che i ninja non decidano di interagire o collaborare. <Suppongo di no.> Non hanno altro da dirsi, invero. <Discrezione, Sumi.> Una semplice raccomandazione, che l'altro sarà libero di accettare o meno e che varrà come permesso di congedo per il ragazzo. Il sipario, anche questa sera, cala sull'ennesima pedina piazzata sulla grande scacchiera del Mizukage. [The End]

Infine anche Kan giunge al cospetto di Ashura Yoton. Come da rito, giungono dapprima i ringraziamenti per aver servito il villaggio e subito dopo le domande inquisitorie sugli avvenimenti del giorno dell'assalto. L'incontro si consuma in uno scambio di informazioni e di raccomandazioni a volte anche abbastanza taglienti. In ogni caso, dopo aver appreso dello stretto legame tra Furaya e Kan, destina quest'ultimo alla stessa missione affidata alla sua mentore, così che insieme possano occuparsi delle chimere e tenere al sicuro Kirigakure.