Shinsei e Matono una coppia fenomenale

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Anche questa notte è già scesa su questo luogo infame. Kagegakure? Probabilmente per molti lo sarà, ma adesso ci troviamo nelle periferie ignorate da molti e troppi : i luoghi malfamati di Suna. Insomma, perchè siamo tutti qui questa sera? Per una cenetta romantica? Per giocare a Majong con qualcuno? Assolutamente no. Siamo qui tutti riuniti per un semplice motivo : la bambina e il bambino che avete trovato l'ultima volta. Insomma, ripercorrendo i vostri ultimi passi ricordiamo di come avete ricevuto delle carte particolari delle fake ninja di un tempo, e di come abbiate quasi ucciso una ragazzina di dieci anni circa. Un fuscello appena nato, sottile e troppo delicata per chi della forza ne ha fatta la sua arte. Ma non siamo qui nemmeno per puntare il dito su qualcuno, assolutamente no. Anzi, siamo qui perchè l'ultimo vostro incontro all'ospedale di Konoha - ove avete portato la bambina l'ultima volta per ricevere cure immediate - siete stati cacciati dallo stesso ospedale. I motivi sono svariati, innanzitutto non avete il potere decisionale per farlo, non facendo parte ne degli Anbu ne della Shinsengumi, quale dottore vi farebbe rimanere dentro un ospedale con dei bambini? Nessuno. Oltre questo anche il ragazzino ha cantato come un fringuello, indicandovi come i due ragazzi che hanno attentato alla vita di quella essersi scoperta, la sua amata. Insomma, ci sono stati tutti i crismi per riuscire a farvi cacciare fuori da li, ma non prima però di avere avuto una informazione molto importante e vitale, il fatto che entrambi i ragazzini provengano dalla zona malfamata del distretto di Sunagakure ove vivono attualmente. Dopo qualche giorno difatti entrambi i ragazzini hanno abbandonato la loro postazione nel cuore della notte, sfuggendovi di fatto. Dove siano precisamente non lo sapete, ma vi troverete proprio all'inizio dello stesso quartiere malfamato. Di solito le case del villaggio delle ombre sono decenti, carine alcune, meravigliose altre, ma li non si tratta di meraviglia, ma di sporcizia, criminalità che si diffonde come una piaga per le strade strette e mezze buie, e soprattutto un grandissimo fetore che vi entra nelle narici. Tra spazzatura, pipì e tanto altro, avrete subito il sentore che in quelle vie non sarete i benvenuti, anzi. Vi trovate in questa via iniziale - e centrale - larga un paio di metri scarsi, con i palazzi che giungono massimo a quattro piani di altezza con le serrande completamente chiuse, altre con delle protezioni in ferro a proteggere le varie finestrelle degli svariati piani. L'intonaco delle case perde pezzi ad ogni secondo, come fossero gocce di pioggia i calcinacci si accumulano nella strada stessa, principalmente agli angoli della stessa. Le case sembrano buie, fredde, inabitate, e molti tipi loschi viaggiano da li coperti in volto, con grossi mantelli per non farsi riconoscere. Insomma, un luogo paradisiaco. Solo dopo una decina di metri alla vostra sinistra sta un baretto mezzo sgangherato con l'insegna obliqua, che stia per cadere e tranciare la vita a qualcuno? Ma dalla vostra postazione potrete solo vedere come non si veda l'interno, coperto da vari fogli di giornale, e potrete leggere solo il nome "il Guercio". Niente di più, pochi rumori, molti sussurri. A voi il da farsi. [ ambient ][turni liberi][no orario]

20:31 Matono:
 Biondo e moro camminano affiancati nell'area periferica della sezione della sabbia, certo vorrebbe sicuramente essere in tutt'altro posto, non tanto per l'essere decisamente un posto poco sicuro, fosse solo quello lo preferirebbe ad altri luoghi, bensì rimugina sulla motivazione.<Sarà una passeggiata cercarli qui.> Una punta di stizza in quella che già gli appare un arduo fastidio. Matono si presenta quella notte con il consueto vestiario semplice con il plus dell'armatura leggera indossata, sotto di essa invece pantalone scuro scarpa chiusa e maglia bianca a maniche lunghe con due bottoncini sul petto, chiusi. Sul fianco una saccoccia contenente oggetti vari quali 2 fuuda con relativo tronco sigillato, uno spray curativo ed un tonico per il chakra. L'espressione invece sembra manifestare un nervosismo perfino superiore alla consuetudine, decisamente una giornata storta complicata ulteriormente dal dover camminare nel pieno della notte per le favelas sunesi. Il passo è cadenzato, le braccia tenute lungo i fianchi leggermente rigide, tese muscolarmente. Ora guarda Shinsei analizzando l'espressione dell'uomo, visto poco di recente, ma non dice un bel niente, si limita a un paio di secondi di occhiata vagamente storta o sospettosa, comunque viene distratto dalle soventi vampate di puzza che attaccano l'olfatto del moro con costanza da qualche minuto, non vuole nemmeno tentare di identificarne la provenienza e si concentra sul vedere i dintorni. Ci fosse qualcosa da guardare, compie diversi metri trovando solo abitazioni o locali chiusi e abbandonati, inoltre con cadenza di due minuti si guarda attorno circospetto, date presenze non ben identificate che si aggirano fronte e retro ai due. Decide dunque di trarre un bel sospiro e comporre il mezzo sigillo della "capra" con la mano destra, portata fronte al petto. per un frangente si estrania dalla realtà concentrando la propria attenzione sul suo corpo, la mente tenta di attivare il processo di accumulo energetico al centro del corpo, mirando a riempire una metaforica ampolla. Il tentativo successivo riguarderebbe il provar a muovere il chakra accumulato per portarlo ovunque lungo il proprio corpo attivando via via tutti gli tsubo presenti, infine tenterebbe di rendere questo movimento un flusso continuo, coadiuvato dalla mente fino a renderlo stabile anche senza la propria attenzione. Non appena ritiene il tentativo sufficiente rimuoverebbe il sigillo, espirando nuovamente prima di tornare a dar peso a ciò che lo circonda, la prima cosa degna di nota da quando è in quel loco, un insegna di un bar, il resto sono solo rumori di sottofondo che innervosiscono l'espressione e le movenze.[Tentativo impasto chakra 3/4 - Spostamento verso Guercio 1/4 - Inventario Armatura leggera - borsa portaoggetti Spray curativo x1-Fuuda tronco x2-Tonico chakra x1]

20:39 Shinsei:
 Puzza di piscio, certezza del fatto che sarà un’altra nottata di merda per colpa di quei due ragazzini, scarsa visibilità tutt’intorno. Che cosa stiamo aspettando. Niente. Cammina affianco al suo moro di fiducia, Shinsei. L’abbigliamento oggi è adeguato al contesto. Anfibi logori a graffiare il terreno, lunghi pantaloni color piombo a coprire le gambe, tenuti alla cinta dalla solita cinta vissuta dalla quale pende il portaoggetti che contiene un tonico del chakra e un tonico curativo, una felpa nera, anonima a coprire il torso. Cappuccio tirato sul capo a coprire i capelli e i fianchi della testa così caratterizzanti. Ora è un anonimo passante, forse un po' troppo alto. La mano sinistra nella tasca, la destra tiene un pacco ben saldo tra le dita. Ovviamente non si sarebbe mai avventurato in quel posto senza attingere al proprio chakra. Avrebbe quindi tentato di sfoderare la mano sinistra dalla tasca per portarla all’altezza del petto, chiusa in pugno con solo l’indice e il medio, congiunti, a svettare verso il mento, disegnando il mezzo sigillo della capra. Ampio sospiro sarebbe servito al biondo per tentare d’andare oltre la coltre nebbiosa dei ricordi frammentati per attingere alla preziosa energia psichica, che in lui assume la forma d’un globo scuro, elettrico e vibrante, che tenterebbe di spostare al centro del plesso solare, insieme alla gemella e opposta, l’energia fisica, globo chiaro fluido e costante. Avrebbe quindi tentato di unire questo suo personale Yin/Yang, impastando le due energie per tentar di ottenerne una più forte e irruenta delle due: Il prezioso chakra che tenterebbe, se fosse riuscito, di spingere nel sistema circolatorio apposito, senza reprimere un brivido di piacere nell’atto. Mano che quindi, in caso di successo, avrebbe sciolto il sigillo, per tornare placida nella tasca dei pantaloni. Lo sguardo affilato e nero si dirigerebbe immediatamente verso l’Uchiha al suo fianco. Nessuna parola, un semplice sospiro stanco. Profonde occhiaie scure incorniciano lo sguardo, rendendolo forse più simile agli abitanti di quel posto, visto che già normalmente non ha proprio la faccia del principino. Ma la stanchezza che si evidenzia non è certo per il mancato sonno. È stare dietro a questa situazione che lo sta stancando. <mh> Risponde al moro, senza farsi problemi ad evidenziare anche nel tono di quel mugugno quanta voglia abbia di stare li. Ma d’altronde anche l’altro non è che sembri così desideroso. Non sembra desideroso mai, di fare niente, ma a questo ormai è abituato. Non ha altri elementi a giudicare da quel posto, se non infilarsi in quel bar e cominciare quell’infame ricerca. Facendo attenzione a non finire nella traiettoria dell’insegna, tenterebbe quindi di raggiungere, camminando, la porta e di entrare all’interno, facendo attenzione che l’altro lo segua[3/4 Tentativo di impasto del chakra][Oggetti: Tonico curativo e tonico del chakra]

Il nostro duo, lo spilungone e il nano si avviano dunque, dopo aver entrambi impastato perfettamente il loro chakra, verso "il Guercio". Ma entrambi commettono una svista impastando il loro chakra li in una strada qualsiasi compiendo il loro mezzo sigillo a cielo aperto - si, si può fare il mezzo sigillo anche solo con la mano in tasca, bisogna ovviamente tenere molto alta la concentrazione al solito. La conseguenza quale sarà? Nessuna. Solo che le poche anime che passeggiano di li , vi vedranno, e tutti in men che non si dica fuggiranno veloci verso le viuzze laterali, quelle nascoste nelle ombre, fuggendo letteralmente da voi. Ma il vostro cammino non verrà interrotto, riuscirete ad avanzare, ma al contempo due ragazze si pianteranno tranquille ai lati della baracca. Una donna dai capelli neri lunghi e lisci, alta, dagli occhi profondi e azzurri , di quelli indimenticabili come il ghiaccio, in un viso sottile e ovale con delle labbra morbide e poco colorate. La pelle è chiara, e giunge in altezza quasi ad un metro e novanta in tutto. Una donna molto alta in effetti, e impossibile da non vedere. L'altra invece ha i capelli arancioni, lunghi e morbidi in onde con quella piccola frangia morbida . Gli occhi castani, normali in effetti rispetto a quelli dell'amica, ma pregna di un sorrisetto molto più scaltro e violento dell'altra mentre vi osserva arrivare. Lei che raggiunge un metro e settanta perfetti, e il cui sguardo va subito al nostro Uchiha di turno. Entrambe vi osservano ad ogni passo, le braccia incrociate sotto le lunghe e nere vesti che portano entrambe fino alle caviglie, ma per via delle cinture spesse che portano alla vita potrete entrambi notare le loro forme. I seni morbidi, i fianchi più larghi rispetto alle vite sottili, e quando proverete ad entrare, proprio la rossa andrà a vociare < cosa ci fanno qui due ninja di kagegakure? > si, insomma, pare che li non vi sia molto controllo, e di certo il loro distacco è palese. Ma interviene subito la mora < almeno quello alto è bello > nulla da dire, ma qualcosa viene fuori, un lungo bastone azzurro che vi bloccherà il passaggio verso l'interno di quella locanda < non ci piacciono i visitatori esterni > ringhia male la prima, piccola, rossiccia ragazza. [ ambient ][ turni liberi][no time][ png mora : https://i.pinimg.com/236x/36/2a/dc/362adcb2771e1f4ffd32f7186f72189a.jpg - Png aranciata : https://i.pinimg.com/236x/da/9c/f5/da9cf57d6021317bbb0ec25443e6bb93.jpg ]

21:08 Matono:
 La conferma del successo della concentrazione di qualche istante prima la ha immediatamente tramite i sensi, ora acuiti, infatti sente incredibilmente di più la puzza del ghetto, ma a parte questo i rumori risultano più chiari e nitidi e anche la vista sembra aver migliorato in messa a fuoco anche nella decisamente poca luminosità nel loco. Ma resta il fatto che gli angoli bui sono molti, lo innervosisce non aver controllo completo su ciò che lo circonda, soprattutto in quel luogo, in ogni caso va verso il guercio senza difficoltà, nell'avvicinamento il locale anche si presenta come quando scorto poco prima, chiuso il cui interno celato, sbuffa guardandosi attorno, notando che i precedenti passanti si sono dati alla fuga, l'espressione diviene interrogata per un attimo e lo diviene ancora di più quando giunge nei pressi del locale, notando due figure posizionarsi ai lati dell'entrata. D'istinto prima rallenta e poi ferma il suo incedere, studiando con più attenzione le fattezze delle due presenti, due donne entrambe abbastanza altre almeno dal suo punto di vista, L'attenzione dunque viene forzata sull più bassa delle due e dalla chioma carota che prima lo fissa e poi lancia un paio di affermazioni, in tutta risposta Matono la guarda senza dire nulla con la consueta espressione piatta, storce leggermente la linea della bocca quando nota l'estrarre da parte della rossiccia un bastone blu sospetto, ora lo sguardo perde la neutralità, non è molto contento ma per il momento la logica è ancora in dominio della mente.<Cerchiamo due ragazzini.> Afferma molto semplicemente, tono mantenuto tranquillo.<Un maschio ed una femmina, dieci undici anni di età. Nient'altro di strano, dobbiamo solo parlarci e poi spariamo> Mantiene stesso tono e stessa espressività piatte e neutre, concentrato al massimo a non guardare male quelle due tizie sconosciute, sente un lieve calore all'interno dell'addome, nulla di allarmante per il momento. Uno sguardo a Shinsei, pensando in primis alla reazione del biondo alla minaccia non troppo velata lasciata andare dalla rossa, preparando i muscoli belli tesi nel caso gli animi si scaldino repentinamente.[Chk 25/25 - stesso equip]

21:33 Shinsei:
 Inarca un sopracciglio nell’osservare le due figure che si piazzano ai lati dell’ingresso che cercano di varcare. Osserva quel bastone porsi davanti a loro, istintivamente si serrano i muscoli della mascella, facendo danzare quei serpenti d’inchiostro nero che decorano i fianchi nudi del cranio, ora invisibili sotto al cappuccio. Quello sguardo, lento e pesante seguirà il bastone verso il basso fino a trovare la mano della proprietaria dai capelli rossi, e quindi ripercorrere il braccio fino al collo e al viso e piantarsi nei suoi occhi. Uno sguardo dal taglio animale, gelido e fiero. Nel vederla ringhiare. Ma non dirà niente. Non la degnerà di altro, spostando le iridi per un attimo su Matono. Muto cenno del capo, assenso, mentre parla, ma non solo. Compirà solo mezzo passo avanti, spostando ora lo sguardo sull’altra, sulla mora che ha chiesto il loro intento, dritto al volto questa volta, pesante lo sguardo cerca il suo, ovunque esso sia direzionato, lui insisterà su quegli occhi. <Sono tornati qualche giorno fa dall’ospedale. > Si schiudono le labbra e la voce che ne esce è scura, densa e vibrante, ma non v’è rabbia, e lascerà a lei, qualora lo volesse, lo spiraglio per leggere qualcosa in quel nero infinito <è stata colpa mia. Ho quasi ucciso la ragazzina e non mi hanno fatto parlare con lei dopo che l’ho portata in ospedale> è un senso di frustrazione costante, quello che la mora potrà leggere in quello sguardo profondo e vivo, ma stanco e contornato da quelle occhiaie. <Non abbiamo intenzione di fare del male a lei ne a nessuno qui. Ma è meglio per tutti se mi dici dove posso trovarla.> Non c’è minaccia in quello sguardo, ma una convinzione granitica, solida come l’acciaio <…Devo chiederle…scusa> L’ultima parola è appena udibile. Mormorata e sottile. Difficilmente parla così tanto in pubblico e la cosa pesa tanto che stringe troppo la scatola di cartone che tiene ancora tra le dita, ammaccandola leggermente [Chakra On, stessi item]

oh miei giovani uomini, avete mai conosciuto delle donne così sicure di loro come quelle che vi si trovano ai lati? Forse si, forse no, ma i loro occhi sono attenti, fieri come quelli delle bestie, schivi nel loro fissarvi. La carotina vi blocca il passaggio con un singolo braccio, solo la mano pallida potrete vedere sebbene le dita , alcune di esse, siano nere e violacee come quelli di lividi impregnati. Se noterete ancor meglio l'alta donna mora sarà bellissima, si, ma soprattutto sotto la mandibola destra avrà anche lei un bel segno sulla pelle. Ma entrambe sembrano troppo armoniose in quel loco, come se fossero entrambe uscite dalle mura, come se fossero nate li, ed entrambe rimarranno in silenzio . Tacciono alle prime parole di Matono, sollevando insieme il sopracciglio e si scambiano un veloce e intenso sguardo tra loro. Una muta comunicazione prima che anche Shinsei prenda parola. Ma li, in quel momento, anche la mora si irrigidisce nella mascella, la sua amica pochissimo dopo < dunque sei tu ad aver ridotto la mia sorellina così > confessa, con un sorriso amaro e malato che si tinge nel suo volto. < adesso dimmi tu, perchè non dovrei ucciderti > sicura di se? Ancor meglio. Furiosa nei confronti del biondo. < delle tue scuse in questo quartiere non ci facciamo nulla > la stessa inizia a dirlo , e un cenno verso di voi, anzi non proprio, verso le vostre spalle da cui nasce un piccolo e sottile corridoio tra due case. Dallo stesso punto nascono dunque uno, due, tre... fino a una dozzina di scagnozzi fermi e ferrei con le loro armi, alcuni già pronti a scattare nei vostri confronti < ora ditemi > sempre la mora parla, la rossa adesso rimarrà in silenzio spostandosi poco dal suo muretto ma con quel bastone particolare ancora tra le mani < le vostre ultime parole. Avete toccato mia sorella facendola quasi morire > si, lo avete fatto? Ma dal locale, piccolo e nanetto, uscirà proprio il ragazzetto dell'ultima volta, lo stesso che si impietrisce davanti il vostro sguardo < SONO LOROOOO!> e vi indica tremante, beh, in realtà indica più Shinsei che Matono, ma non che quest'ultimo sia salvo. Tutto è da decidere, e tutti attendono un ordine, un cenno, e le vostre forse ultime parole. [ambient][turni liberi][no time]

22:45 Matono:
 Certo non si aspettava un accoglienza calorosa ma perlomeno puntava a mantenere la situazione non ostile almeno per gran parte della loro permanenza li. Invece senza che possa fare molto la situazione scivola nel problematico, nota il cambiamento espressivo e di postura nelle due donne, ragiona velocemente sul da farsi mentre anche l'espressione del moro cambia, si tende ed una vena compare sulla fronte. Ode dei rumori alle spalle, non si volta subito, resta a fissare la rossa, sospirando gira il capo e parte del busto, dando un occhiata alle retrovie oramai colme di gente. Vorrebbe davvero imprecare ma si morde la lingua, torna in posizione normale spostando lo sguardo verso la donna mora ed alta.<Il nostro reale obiettivo è cercare un certo Don tua sorella è finita erroneamente nella situazione.> Scandisce per bene il nome, anche l'unico indizio di sorta che eran riusciti a cogliere finora.<Non nego quel che è successo ma se questa persona è in qualche modo problematica per voi.> Una pausa, guarda la rossa e poi di nuovo la mora più precisamente le mani di una e la mascella dell'altra.<Noi vi aiutiamo e voi perdonate il nostro errore dell'altro giorno.> afferma sicuro, certo è una sicurezza di facciata, infatti il corpo risulta teso, certo il moro vive in perenne tensione quindi sarebbe la normalità. Lancia ora un occhiata al biondo, per ora sembra esser piuttosto tranquillo e sereno, nonostante questo sono ad un passo dall'ennesima rissa. Ora cerca in entrambe le donne la minima reazione violenta, pronto a scattare.[Chk 25/25 - stesso equip]

22:56 Shinsei:
 Ascolterà quelle parole. A quanto pare qualsiasi cosa cerchi di fare in tutta questa situazione riguardante quei bambini diventa inspiegabilmente controproducente. Forse dovrebbe davvero lasciare tutto nelle mani di quel moro. Si limiterà a sospirare stancamente. No, quello strano sorriso non scatena paura ne nessun altro tipo di emozione. Solo stanchezza. Lascerà di nuovo che sia Matono a parlare. Tenendo lo sguardo sulla mora per prima cosa, e lasciandolo poi scorrere sugli scagnozzi che sbucano di qua e di la. Neanche la minima reazione sarà visibile su quello sguardo che torna nero, piatto e illeggibile. Errore suo a credere potesse essere utile condividere qualcosa li. Eviterà di condividere di nuovo qualcosa tramite quello sguardo con chiunque abbia di fianco. Le parole di Matono si susseguiranno, ma lo sguardo si pianterà in un punto neutro, la porta per esempio, che a breve si aprirà lasciando uscire il ragazzino. Non reagisce neanche a quello, forse davvero troppo stanco, lo sguardo si riporterà sulla mora <Le scuse non sono per te ne per il quartiere, e potrai farmi quello che vuoi. Non ho intenzione di combattere> No, non ce l’ha davvero <Se sai che ho quasi ucciso tua sorella sai anche che l’abbiamo salvata. È viva perché l’abbiamo portata in ospedale. Se avessi voluto davvero farle del male non mi sarei impegnato tanto per salvarla> Commenta semplicemente, voce profonda. < Ha ragione lui> un cenno col capo a Matono <Facci parlare con lei. Vogliamo solo porre fine a quello che lei, lui> indicando con lo sguardo il ragazzino <e tutti i loro amici, e le loro amiche, e chissà chi altro qui, sta subendo.> Ancora lo sguardo per lei.[chakra on, stesso equip]

Dunque si passa alla parola. Quella che può vivere e uccidere allo stesso tempo, quella che si fa pregna di importanza alle volte molto più della mera forza. E voi dovrete affidarvi ad essa. Iniziando da Matono che sarà invero il primo a spiccicare parola, tutti saranno per lui. E tutti i visi che vorrai leggere, che siano solo delle ragazze, o coloro che si destreggiano dietro di voi, sarà solo un unica maschera "cosa cazzo vuoi da noi". Insomma, non il meglio che si possa ottenere. Regna l'omertà, nessuno che vuole parlare, nessuno che tenta anche solo di mettersi dalla vostra parte. E gli occhi di tutti per poco sono su di te Uchiha, per poi sfuggire al tuo compagno, che degli Uchiha vorrebbe far parte, ma che di loro non potrà mai farne. Si crede. Ma è la mora adesso a tacere come co-protagonista della conversazione, colei che ascolta in primis tutto quanto e tutti attendono solo un suo gesto, un suo sguardo, un singolo movimento del petto. Ma ella rimane impassibile, scrutando tutto ciò che avrete, tutte le vostre emozioni, tutto il tempo, il respiro, il freddo e il caldo che si può ripercuotere. < volete parlare con la mia sorellina > pronuncia la stessa, ma lentamente andrà a darvi le spalle in favore dell'entrata ultima, quella del locale < non mi fido di voi > come potrebbe in effetti farlo? < dunque vi lascio un compito se volete scusarvi non solo con lei..> e apre le braccia, con quella cappa nera sembra più un pipistrello < ..dimostratemi che non siete di quei ninja affiliati al governo. Che siete oltre , che potreste far...crollare qualcosa solo per il vostro bene > si, le parole sono sottili, perfette, solo per voi in quanti tutti gli altri compari si stanno avvicinando all'entrata. Sono a mezzo metro dai vostri corpi. < magari dopo vi possiamo mettere al corrente di come funziona..qui > un ultimo dire della mora, prima che entra in quella bettola , seguita subito dopo dalla rossa amica. Ma voi , entrambi, siete presi di mira da tutti gli altri. Nessuno si azzarda adesso a farvi qualcosa, ma attendono che voi facciate la vostra mossa. [ambient][no time][ turni liberi]

23:34 Matono:
 La donna sembra diventar improvvisamente più disposta a scender a patti e meno tendente all'omicida, Matono senza dubbio ne è rincuorato, lo è meno per quel che riguarda la richiesta che sta per arrivare, legge tra le righe e lo fa nella sua personale maniera ovviamente.<Vogliamo parlare con tua sorella si, avanza la tua richiesta e vedremo quel che possiamo fare.> Resta calmo e tranquillo, si dimostra anche disponibile addirittura, però una particolare frase rompe tutto, il semplice fatto di crederlo affiliato al governo sembra frantumare del tutto l'autocontrollo almeno a livello vocale.<Io non devo dimostrare a nessuno che non sono affiliato al governo> Indica la donna colpevole dell'affermazione.<Sicuramente non a voi, verrete anche dai bassifondi ma non siete gli unici, quindi non fate a me questi test come fossi un qualche cazzo di abitante del centro figlio di qualche coglione governativo.> Lo sguardo e la voce denotano rabbia ed offesa, certo le presenti potrebbero intuire il motivo della sua reazione.<l'accordo è che noi facciamo quello che volete e voi ci perdonate.> Sottolinea gesticolando, inspira ed espira danzando con lo sguardo prima alla rossa e poi alla mora. Loro di certo avranno le loro regole personali ma Matono ci è nato e cresciuto praticamente nello stesso posto ma spostato di area, nulla più.<Ma non darmi mai più dell'affiliato al governo, Io sono al servizio di me stesso.> Certo non si metterà a spiattellare la propria storia personale per convincerle, ma il tasso di rabbia insito nelle parole nelle espressioni e nella gestualità dovrebbero denotare a sufficienza.<Ora dicci qual'è l'obolo.> La esorta, non ha intenzione di farsi fermare da un compitino, per il momento ha riappacificato la fiammella interiore, che sotto benzina governativa era divampata istantaneamente, rendendo palpabile a chiunque senta quanto provi fastidio all'essere accomunato al governo.[Chk on - stesso equip]

23:53 Shinsei:
 Ascolta di nuovo quella che a quanto pare è la capetta della zona. Certo, fa riflettere che la sorella di una persona tanto influente sia finita in quello che, per il governo, è una compravendita di bambini. Si perde a riflettere su questo dettaglio, mentre lei pronuncia le sue parole. Le ascolta in realtà, eppure arrivano con quello strano sentore di amaro, comodo accusare qualcuno d’esser segugio e, per dimostrare che non lo sia, trasformarlo nel proprio segugio. Eppure non si sofferma su questo. Ci sta già pensando Matono a porre l’accento sull’incongruenza di quelle parole. Indubbiamente avventarsi contro quegli scagnozzi potrebbe essere controproducente, sia in termini di danni subiti, sia in termini di fiducia che andrebbe inequivocabilmente a scendere. Sono altre le parole ad attirare la sua attenzione. Scusarsi non solo con la sua bambina. Con chi altri dovrebbero scusarsi? Ci pensa. Col ragazzino forse? Si, ma lui non è stato toccato, e tra l’altro, che abbia paura o meno di lui, il moccioso ha ricevuto le sue scuse. No, <C’è qualcosa che mi sfugge, in tutto questo> mormora quasi per se, cercando di capire. Ripensando all’atteggiamento quasi protettivo della bambina nei confronti del tizio grassoccio incontrato la prima volte. Che ci siano rapporti che non conosce, sembra ovvio ormai. Ma ne lui ne Matono hanno ormai gli strumenti per capire, non da soli almeno <C’è sicuramente qualcosa che abbiamo bisogno di capire. Ma ci serve un obbiettivo. Se non è il Don di cui abbiamo sentito parlare, di chiaramente cosa vuoi.> Commenta con lo stesso tono piatto ad accompagnare lo sguardo freddo e nero <Dicci il prezzo della sua fiducia, e sono sicuro che insieme, potremmo esserci reciprocamente per far crollare ben più che un palazzo o una statua> Sorprendentemente calmo nel dirlo. In fondo, condivide con Matono un sogno tanto profondo e oscuro che non può non specchiarsi in quel posto. Forse quello potrebbe essere un primo incontro tra futuri alleati.[Chakra On]

Matono sarà il primo a farsi sentire, colui che cerca ovviamente di fare sentire quato più la propria voce e non la propria forza < abbassa i toni nanerottolo prima che ti facciamo sparire > non è nessuna delle donne che parla, ma uno che ha la voce da uomo, nascosto come il resto della banda non solo dal cappuccio utilizzato, ma anche da una maschera completamente bianca come tutti i suoi compari. Non vi è nulla al momento delle loro personalità che vi sono note. Son tutti uguali e perfetti tra loro. Pupazzi utilizzati al momento migliore. Ma la mora adesso vocia < non ti permettere Nano di parlarmi. Prima devi dimostrare il tuo valore > si, proprio lei che parla, ella che finirà coperta incredibilmente da tre ragazzoni all'ingresso di quel locale di cui non avere nemmeno varcato la soglia, ma di cui avete solo visto l'ingresso e il posto esatto. Shinsei giunge come l'amico, nel suo esser un poco gradasso per via anche solo della sua prestanza fisica, ma comunque sia l'importante è l'ultima cosa < se volete lavorare qui.. tu o il tuo amico > si, perchè avete parlato ma non al nulla totale < dovete farvi perdonare. Dovete lavorare per noi > si, sempre di soldi si tratta alla fine. Ma ovviamente non siete che liberi dallo scegliere qualsiasi cosa. Ma prima di morire, voi , prima di finire in qualsiasi voglia localaccio di quartiere, la voce della rossa risuona ancora, sbucata fuori da quell'entrata anonima < sappi che ci piacciono i bei ragazzi, specie tu e quel ragazzo che avevi insieme. Senza tutto non vale niente, e vi facciamo cacciare subito > un riso, un delirio, e scompare anche lei dopo esser rientrata al suo posto. un locale molto piccolo alla vista, un locale molto normale, ma il nostro Uchiha potrebbe solo vedere una scala che conduce verso il basso. [end]

00:21 Matono:
 Si concentra e si sforza di stare zitto, certo è una di quelle poche volte nelle quali il moro ha un enorme voglia di parlare, sente calore nella pancia e con intuito sceglie la via del silenzio, con molta fatica questo e certo. Annuisce un paio di volte, certo lo sguardo non è così tanto morbido.<Quale ragazzo?> Chiede non ricordandosi di essersi trasformato, ma poco male non sembra essere intenzionato a prolungare ulteriormente la sua presenza in quel loco, nemmeno per sentire un eventuale risposta a quella domanda che tra qualche ora lo farà sentire studipissimo, sempre se Shinsei non glie lo fa notare.<Dunque torneremo per lavorare.> Afferma con discreto peso nelle parole, uno sguardo a Shinsei seguito da un cenno, dunque la figura del moro si volta di 180 gradi per poi iniziare una camminata piuttosto lenta, certo ha fretta di andarsene, ma nessuna intenzione di cambiare le proprie abitudini, inoltre il calore interno continua a dargli noie, certo lo stato d'animo non aiuta contro l'impulsività, con tutta la forza d'animo comunque riesce ad allontanarsi dai bassifondi di suna senza proferir parola, con lui il biondo sempre in stato silente guarda avanti, tornano in un area ben più illuminata, in ogni caso continua a guardarsi attorno, analizza l'area anche alle spalle di tanto in tanto, i pugni serrati dalla rabbia e dal fastidio, in testa i piani per il futuro sembrano cambiare via via che si allontana da suna e rientra ad Oto, ogni minuto a rimuginarci sembra portar ad un inasprirsi dell'espressione, e manca ancora un bel pezzo al loro distretto[End]

Matono e Shinsei si trovano nei sobborghi di Sunagakure.
Il motivo? Semplice.Dopo aver cercato di sorvegliare due minorenni in ospedale son stati allontanati, ma non prima che abbiano avuto un piccolo grande indizio.

Una volta a Suna, si trovano a incontrare la sorellona della prima ragazzina - pestata per sbaglio da Shinsei e dalle sue mani al collo - insieme ad un amica molto grande e ad una dozzina di persone molto poco ... educabili.

Rimangono col dubbio, i due Shinobi son stati invogliati a far qualcosa per permettere ad altri di avere la loro fiducia e dunque incontrare la ragazzina precedenemente colpita.

Qualcosa è stato detto, poco, molto è stato lasciato alle loro volontà.

Entrambi i giovani ragazzi sono capaci del loro futuro, nessun altro. Ogni volta che entreranno al territorio di Kusa verranno seguiti e perseguitati a vista , non importa con chi egli siano.


commento off :
L'essenziale è invisibile agli occhi.

Siete migliorati ancora un pochetto, sebbene mi aspettassi da Matono un comportamento molto più semplice ed efficace - come ha fatto vedere e ha mostrati molte volte, in role, quest e altro - ma soprattutto molto sorpresa da Shinsei che si è mostrato nuovo, molto particolare con le parole che son state molto.. giuste. Almeno vi hanno dato una possibilità per scoprire qualcosa di oltre..

Consiglio? Andate avanti giovani, cercate, provate, tutto il mondo è per vobis!