Solo divertimento e fracasso per Liuka e il grande spasso

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con Kan, Liuka

15:19 Kan:
  [Estemporanea | Interno] In quella nuova serata il Sumi è al lavoro all'interno del locale più famoso di Kagegakure nell'ultimo periodo dove le serate non risultano mai noiose, neanche le più banali. Ogni sera al suo interno un marasma di clienti vi entrano lasciando un numero considerevole di Ryo nelle tasche dell'Ochaya ma il bianco? Si diverte nonostante la stanchezza finale, quel lavoro gli permette di essere a contatto con chiunque, osservare tutto ciò che avviene al suo interno rimanendo, però, in continuo movimento senza mai fermarsi, una manna dal cielo per il suo fisico non dovendo pagare la palestra. La sera è appena cominciata, il numero clienti per il momento non risulta eccessivo, al contrario, abbastanza abbordabile da reggere l'intera botta. Il locale presenta sulla destra un bancone da bar con alle spalle tutte le bottiglie di alcolici esistenti insieme al barman intento nel servire ogni tipo di richiesta o riempire i vassoi dei vari camerieri, tra i quali lo stesso Kan. Andando avanti il palco dove si esibiscono le ballerine con i vari cubi per un incontro più ravvicinato; sparsi per il locale i vari tavolini con sedie o divanetti a seconda della posizione. I privè poco più in la e, infine, una scalinata che porta al piano superiore dove vi sono altre stanze di cui non facciamo menzione per il momento. Le ballerine sono impegnate a danzare, alcun con indosso l'intimo, altre ancora senza nemmeno quello mettendo in mostra il corpo donato loro dai Kami; i clienti bevono, si gustano la visione, urlano, ridono e schiamazzano. Alcuni di loro si portano le ragazze nei privè, altri al piano superiore; l'Ochaya è comunque in movimento mentre il Sumi corre da una parte all'altra prendendo ordinazioni su ordinazioni, il vassoio costantemente pieno, a volte di bicchieri vuoti, altre invece pieni mentre indossa abiti formali la cui composizione comprende un paio di blu jeans aderenti agli inferiori arti, privi di strappi e con una cintola legata intorno alla vita; un paio di sneakers bianche e, per finire, una camicia bianca a maniche lunghe nel ricoprire il busto. Spacco a V sul petto mostrandolo in minima parte, ampio sorriso sul viso <Arrivo subito ragazzi> verso un tavolo mentre finisce di prendere l'ordinazione da un altro.

15:30 Liuka:
  [Estemporanea | Interno] Era finalmente giunta la sera, quella sera, quella dove avrebbe, finalmente, messo piede nel locale, quale? Beh quello di cui gli aveva parlato il Sumi ovviamente, e se è un artista a consigliarti un locale notturno...beh, ci sarà sicuramente da divertirsi. Il ciuffo diaspro è un amante delle folle, non particolarmente estroverso eppure amichevole al punto giusto. Per quella serata, così ricercata e in uno spazio stretto ma pieno di occhi, aveva deciso di lasciare il coprifronte a casa, per poi, togliersi i cerotti dal viso: ormai bello bianco come il latte. I pantaloni a campana, per questa e questa sera soltanto, lasciano spazio a dei lunghi jeans neri, decorati, poi, da una coppia di catenine appese alle tasche laterali; Le solite scarpe col motivo a scacchiera ne calzano i piedi, accompagnate, da una semplice maglietta bianca a maniche corte, la quale, però, è sormontata dal pezzo forte: una lunga giacca nera, lucida, bella, elegante, probabilmente l'unico capo per situazioni di un certo calibro che la sua famiglia può permettersi. I capelli diaspri cinti in una coda alta si muovono assieme alla sua testa, con la quale, sta velocemente scandagliando il locale: a parte le cubiste, si, loro erano decisamente da evitare, con il corpo e con la mente. Mani ben dentro le tasche dei jeans ed inizia a girare un po' attorno, ad esplorare, ad osservare la clientela, insomma, si sta ambientando. Si prende una decina di minuti per esaminare il plesso, poi, va a sedersi ad uno dei tanti tavolini, precisamente, scegliendo una sedia che dia le spalle alle varie cubiste danzanti. < Beh...che posto... > commenta, tra se e se, mentre lascia vagare lo sguardo per quella struttura dedica al giubilo.

15:43 Kan:
  [Estemporanea | Interno] Continuo il movimento del Sumi, avanza, indietreggia, giunge al bancone prelevando la precedente ordinazione per portarla al tavolino incaricato; subito dopo dirige se stesso al prossimo tavolo prelevando gli ordini, portandoli al bancone richiedendo cocktail di un certo tipo, uno di essi è il più costoso dell'interno locale, non a caso molti dei clienti sono ricchi, pieni di soldi da spendere. Non tutti sono come il Sumi le cui precedenti finanze le ha investite totalmente nel divertimento pur non potendoselo permettere ogni singola sera, dettagli, sta recuperando in questo periodo di fermo. Improvvisamente la musica viene alzata, il movimento delle ballerine si intensifica decisamente lasciando volare per la stanza i loro capi di abbigliamento mentre le dorate del bianco ricadono inevitabilmente sulla figura di Liuka, da poco entrata nel salone del locale. Arresta il passo osservandolo con una certa attenzione, si sofferma sulle scarpe da lui indossate storcendo il naso prima di riprendere il proprio fare, lasciando che si segga senza problemi seppur dia le spalle alle ragazze. Pessima scelta da fare ma non c'è problema, ci avrebbe pensato prima di subito <Ehi> rivolgendosi al barman <Chiama quello scansafatiche svaccato li infondo, io mi prendo 10 minuti di pausa ora che posso> informa il barman della propria decisione. Adesso è il momento ideale per fermarsi prima del sopraggiungere del pienone notturno in cui avrebbe lavorato come un piccolo demone. Oltrepassa i clienti, labbra ampliate mostrando l'intera arcata dentale, un sorriso felice, divertito soffermandosi dinanzi alla persona di Liuka, squadrando il suo viso <Liuka> richiamando il ragazzo all'attenzione <Guarda che sono loro da guardare, non dirmi che ti vergogni a dare una sbirciatina> ridacchiando con fin troppa goliardia nel tono vocale il quale si manifesta lievemente più alzato per via della musica <Sei venuto alla fine, ti piace? Prendi qualcosa da bere? Ci sono cocktail da far perdere la testa e fartela ritrovare in posti più piacevoli> cenno del capo verso la ragazza, chi vuol intendere intenda.

15:55 Liuka:
  [Estemporanea | Interno] La figura del Sumi che diventa statica attira la sua attenzione. Lo fissa per qualche secondo, sbattendo le palpebre. Appena nota che il capello color avorio si avvicina ecco che ricambia il sorriso, alzando il braccio destro per salutarlo con un cenno della mano. < Ehi > ricambia la menzione, con sguardo divertito. Sposta un attimo anche lo sguardo sul barman, per pura curiosità, poi, riprende a guardare l'altro. < Non sono venuto qui per guardare loro, ergo...non lo farò > convincente il discorso del capello diaspro, che nasconde quel velato imbarazzo dietro ad una espressione placida, serena ma statica. < Già, alla fine eccomi qui! > esclama, con tono gioviale, indicando, con le mani piegate verso di se, i contorni della propria silhouette. < Un BloodyMary andrà più che bene. Voglio evitare di uscire da qui bagnato, senza portafoglio e per giunta ubriaco > sempre rigido il Kiriano eh? Beh si, purtroppo, o per fortuna, a causa dell'insegnamento e del suo ambito familiare. < Non sapevo tu lavorassi qui, pensavo apprezzasti le donzelle e basta... > ammette, divertito, mentre, con la schiena, si fa comodo sulla sedia. < Siediti pure, goditi la pausa, il locale è molto animato ed è positivo > dice, guardandosi intorno. Il braccio sinistro, per questioni di comodità, viene spostato al fine di sormontare lo schienale della seggia con il gomito, per poi, tenere il busto lievemente girato dal medesimo lato per evitare dolori alla schiena. < Che mi racconti di bello? > chiede, sorridente, ora tornando con gli occhi sulla sua figura.

16:10 Kan:
  [Estemporanea | Interno] Scossone del capo nel guardare ancora le scarpe a scacchi dell'altro, fuori moda, banali, inutili in un loco del genere dove bisogna mettere in mostra qualcosa, apparire è la chiave per ottenere un giusto successo nell'Ochaya, questo secondo il punto di vista del Sumi. Ancora non dice nulla in merito preferendo ascoltare la risposte dell'altro; innalza il destro sopracciglio, per nulla convinto di una risposta simile mentre trattiene una risata pregna di divertimento <Liuka, Liuka, sei vergine, vero?> chiaramente è la prima cosa giunta alla mente da parte del Sumi, pensare nell'immediato a quel piccolo particolare. Per alcuni verso in lui rivede Nejo, tranne per la totale idiozia, quella per fortuna manca eppure il crine rossastro ricorda il konohano per quel modo di porsi nei confronti del sesso femminile <Sai che puoi passare del tempo in privato con una di loro? Non ti stuzzica l'idea?> permane in piedi dinanzi alla di lui figura, a breve si sarebbe seduto attendendo prima l'ordinazione <Loro non ti giudicano, sono qui per farti divertire amico, farti dimenticare i guai della vita. Che diamine amico, sei rigido come un tronco, rilassati e goditi il momento> lanciando una veloce occhiata alla donna, facendole un occhiolino. Ella s'abbassa appena, destro superiore di lei allungato mentre il dito sfiora appena l'epidermide del collo di Liuka, un minuscolo preambolo a quanto può succedere da li in avanti <Puoi stare tranquillo, conosci me, ergo il tuo portafoglio è al sicuro, se ti ubriaco mi assicurerò che tu ne esca illeso e se sarai bagnato, beh, spero sia colpa per qualcuna di loro> occhiolino al ragazzo prima di allontanarsi. Smuove velocemente i passi nella direzione del barman, avvicina il volto a quello di lui <Un bloodymary, caricalo come se non ci fosse un domani. Quel ragazzino deve diventare una spugna> attende paziente il suo fare, silente mentre il barman prepara il cocktail apposito. Una volta pronto lo preleva portandolo al tavolo di Liuka verso il quale viene porto, quasi tra le mani si può dire <Sai, le apprezzo moltissimo ma i mie occhi sono solo per una, perciò si, ne riconosco la bellezza ma non fanno alcun effetto su di me> Shizuka è e rimane l'unica dinanzi alle iridi dell'albino, le altri risultano vuote. Finalmente si siede esattamente difronte al ragazzo per poterne inquadrare meglio le iridi, l'intero viso <Di bello? Beh, ti faccio uno spoiler, ho appena proposto al mio capo un certo tipo di serata e se l'accetta, sarà la miglior serata mai vista qui dentro dannazione> estasiato nel dirlo, eccitato persino <Tu invece? Come te la passi? Fatto qualche incontro particolare?> chiedendo curioso, rilassando il busto.

16:22 Liuka:
  [Estemporanea | Interno] L'espressione rimane placida, accidiosa, eppure, la carnagione del suo viso diventa rossa come le carni di un salmone. Le labbra tremolano, gli occhi vibrano, la fronte inizia a coprirsi di sudore. < è una domanda inutile e fuori luo-... > si interrompe, si guarda attorno, per poi, sospirare profondamente. < No, mea culpa, è perfettamente coerente al luogo come domanda. > ammette, sconsolato, per poi, rialzare di scatto, a molla, il viso sul suo. < Ancora? No ti ho detto. Non vedo perché dovrei aver alcun interesse per-... > Era partito, il Kiriano era ufficialmente partito, pronto, più che mai, al suo preambolo pieno di nervosismo e...qualcosa gli ha toccato il collo? Istantaneamente si paralizza, le mani alzate bloccate prima di intraprendere un buffa pantomima, lentamente gira lo sguardo. Incrocia gli occhi con quelli della donna, la fissa dritta nelle iridi, muto, silenzioso. Tira un profondo sospiro, per poi, tornare calmo. < Kan...potresti dire alla tua ami- > l'albino era sparito, diretto verso il bancone. Un secondo sospiro pieno di frustrazione lo affligge, per poi, cercare di scacciare l'entità femminile con un gesto contenuto della mano. < Vada a tormentare qualcuno di più ubriaco perfavore...io sono ancora troppo lucido... > si lamenta, tutto rosso in viso. La sua attenzione torna sull'albino appena questo si mette seduto, limitandosi, ad accogliere il cocktail nella mano destra. < Come me la passo...? Beh... > avvicina lo stelo di vetro alle labbra, per poi, prendere un sorso. Cruccia il viso mentre rimescola il liquido contro il palato, limitandosi ad esalare un amaro sospiro. < Santo cielo è forte...comunque... > e tornerebbe sugli occhi del Ninja. < Beh...ho condotto qualche ricerca sulle mie origini ed ho trovato clan, mi aspetta soltanto un colloquio a breve. Mi sono fatto picchiare da una Inuzuka...poi... > ed abbassa gli occhi sull'alcolico, ruotandolo sul posto per rimescolare i ricordi. < ...nient'altro. Ho fatto altre conoscenze e stretto accordi, tu? > chiede, prendendo un altro sorso.

16:39 Kan:
  [Estemporanea | Interno] Di inutile e fuori luogo all'interno dell'Ochaya non vi è nulla, tutto risulta coerente ed è il non detto a parlare più del genin. Quel viso rosso, labbra tremolanti, sudore improvviso, tutti segni e dettagli di un'affermazione taciuta. Labbra serrate, sorriso espresso mentre scuote quel capo con sommo divertimento, esplicito <Sai, non hai nulla di cui vergognarti. Quanti anni hai?> domanda improvvisamente, necessita di apprendere la verità dalle di lui labbra <La vita è troppo breve per farsi prendere dall'imbarazzo Liuka, specialmente in posti come questi dove i sentimenti e l'emozioni non devono entrare. Lo spirito dev'essere votato al divertimento e basta, metti da parte il resto> come insegnare a qualcuno come divertirsi e passare il proprio tempo, Kan maestro di vita. La prossima volta avrebbe chiesto un aumento a Kemono per la sua indole di procurargli clienti <Sai, se ci provi, ti pago io un privè con una di loro> indicando una delle varie ballerine li presenti, di certo sa come fare affari ed offrire qualcosa ad un verginello è il modo migliore. Non ha il tempo di andare via un attimo e se lo ritrova totalmente rosso in viso, la pelle assume il medesimo colore della capigliatura, se non peggiore; poco gli serve per comprendere l'accaduto avendo persino udito il finale di quella conversazione <Guarda che se le stai simpatico potrebbe anche darti il suo numero per vederti al di fuori del locale> ne sa qualcosa, dopotutto la prima ballerina con cui ha passato una notte ha continuato a tartassarlo per mesi prima di mettere la parola fine alla questione, ovvero dal fidanzamento con la Kokketsu. L'osserva bere, silente, consapevole di quanto esso sia estremamente forte, pregno di alcol fino al midollo, solamente per vederlo strisciare a terra oppure tra le braccia di qualcuna <Hai trovato clan? Cioè?> incuriosito da quel tipo di affermazione e divertito dall'apprendere il suo spiacevole incontro. Palpebre appena socchiuse, quasi incredulo <Ti sei fatto picchiare da una Inuzuka? Liuka...cosa le hai detto? Dimmi che non sei stato diretto, non si conquista così una donna> perchè non può pensare diversamente, ovviamente, lui è il re di quel mondo <Oh, che tipo di accordi? Cos'hai in ballo?> avvicinando di più se stesso all'altro per ascoltarlo meglio <Io nulla di che al momento, pensavo di fare una seratina particolare con Shizuka, essere un tanto più romantico del solito> alzata di spalle.

16:49 Liuka:
  [Estemporanea | Interno] Sposta lo sguardo altrove alle parole dell'altro, prendendo un altro sorso. La cagione del suo viso torna, lentamente, al suo stato originale, lo sguardo, di nuovo sorridente. < Lo so lo so...diciotto, comunque. Altrimenti non sarei neanche potuto entrare qui dentro > ammette, limitandosi ad una scrollata di spalle. Il bloodymary era forte, si, però ci stava prendendo gusto, ormai, i sorsi si susseguivano come tirare di sigaretta. < Semplicemente non è il modo in cui mi diverto, tutto qui... > già, quella che gli stava facendo l'albino era una richiesta capiente per la mole caratteriale del rosso, il quale, intanto, aveva iniziato, per miracolo, ad osservare le varie ragazze presente nel locale, ovviamente, con sguardo sereno ed innocente. < No grazie, ci manca soltanto che vengo visto in giro con...qualcuno di poco raccomandabile > parole stranamente amare per il Kiriano, il quale, torna con le iridi color fuoco sul ciuffo avorio. < Mio Nonno faceva parte del Clan Yoton. Non so ancora se ho ereditato il suo dono, ma ho speranze... > ammette, per poi, prendere un altro sorso, limitandosi, a leccare i confini della bocca. < Mi ha scambiato per un ficcanaso e mi ha pestato, tutto qui. Ti assicuro che non farei mai la corte a Keiga... > la nomina addirittura, forse l'alcol sta iniziando a fare il suo effetto: le parole gli scivolano dalla bocca. Nota l'altro avvicinarsi e fa lo stesso, per poi, abbassare il tono di voce. < Nulla di che, sto facendo qualche indagine per conto di una persona. Mi hanno chiesto di guardarmi le spalle nel quartiere di Kiri e vedere se gira qualche brutto muso > ovviamente si rifà all'accordo ripreso con sango, per poi, tornare composto sulla sedia. < Niente Privè comunque > per rispondere alla precedente proposta dell'altro. < Il carnale non mi emoziona, per quanto possa tentare la mente... > e riprende a guardarsi attorno, spizzicandosi i vari clienti, si stava veramente perdendo seppur con un piccolo cocktail.

17:08 Kan:
  [Estemporanea | Interno] Le spalle permangono alzate nello scrutare il ragazzo il quale, con somma sorpresa dell'albino, possiede la medesima età, un qualcosa di incredibile <Beh, io ho conosciuto gente che dimostra vent'anni ma ne ha venti di più, per questo chiedo> Furaya e Sango ne sono un classico esempio, un aspetto giovane ma con una mentalità tanto vecchia da poter essere accomunate a due nonnine <Quindi diciotto anni? Come me dunque, beh, non è tardi, sei ancora in tempo> la sorpresa resta nonostante tutto. Non vuole divertirsi in quel modo, bensì in modo del tutto diverso; non riesce a comprenderlo ne a carpire esattamente i suoi intenti, è certo come egli non sia una persona comune o forse troppo estraniato dal mondo per entrare nel giro <In che modo ti diverti allora? Non dirmi che ti metti a giocare a mahjong> un giochino fin troppo attempato per quei tempi moderni dove i videogiochi hanno surclassato i giochi da tavola, dove i film hanno distrutto posti come l'Ochaya favorendo un abbassamento della fantasia dell'essere umano. Eppure storce il naso nell'udire la frase altrui tanto da mettere una leggere distanza lasciando morire il sorriso, serioso questa volta <Hai un forte pregiudizio, parli come un vecchio> diretto, senza peli sulla lingua <Dimmi un po', hai mai chiesto a una di loro perchè fanno questo lavoro? Hai mai chiesto la loro storia prima di etichettarle come "poco raccomandabili"? Solamente perchè fanno questo come lavoro, non vuol dire siano scarti della società, è comunque un lavoro fatto per un motivo. Se avessi bisogno di denaro, probabilmente anche tu accetteresti di farlo> sentenzia innervosito dal modo di porsi del genin, non sopporta quel pregiudizio, non sopporta i pregiudizi in generale. L'ha esposto a Sango per quanto riguarda i Kokketsu e lo fa anche lui. Per un momento cambia discorso andando ad affrontare qualcosa di più personale come l'altrui discendenza attribuita al clan Yoton <Il clan Yoton? Qual è il dono del clan? I capelli arancioni?> ci scherza sopra ovviamente, non può sapere della loro innata, non sul momento. Ennesima sorpresa nell'udire il nome di Keiga, udito in precedenza, essa torna alla ribalta apprendendo il suo essere un'Inuzuka <Keiga? Me ne hanno parlato, ha amicizie in alto quella ragazza, lo sai?> Furaya risulta decisamente qualcuno in alto dal suo punto di vista pur non pronunciandone il nome ne facendo alcun tipo di riferimento, più interessato al successivo dire <Oh, qualche brutto muso? Spiega meglio, magari posso aiutarti. Chi è questa persona?> facendosi ancor più avanti, notando come l'alcol entri sempre più in circolo <Scusami, come fa a non emozionarti il carnale? Mi stai davvero suggerendo di non avere alcun tipo di impulso? Sul serio la sotto non si muove nulla?> indicando il cavallo dei pantaloni di lui.

17:24 Liuka:
  [Estemporanea | Interno] Spalanca gli occhi all'affermazione altrui. Blocca il calice di vetro contro il labbro inferiore, per poi, dopo aver deglutito, abbassare lentamente la mano che tiene il cocktail. < La stesa età? > chiede, storcendo la testa. < Beh...questa è una sorpresa. > Ammette, con tono divertito. < Mi aspettavo tu avessi...venticinque anni o giù di lì. Da come parli, e da di che cosa parli, sembri molto più maturo di me > spiega lo stato di shock all'altro, riprendendo a bere dopo una veloce scrollata di spalle. < Mi diverto allenandomi...aiutando i vicini...non ho altri modi > eh già, la persona placida del caro Kiriano è ben più rigida di quanto dia a vedere, decisamente segnata dal forte carattere impresso dalle tradizioni familiari. < Non ho pregiudizio verso di loro. > si sbriga e spostare gli occhi su quelli dell'altro, ricambiando l'espressione innervosita. < Vivo in un quartiere mangiato dalla miseria, credi che non lo sappia? > ribatte, questa volta con una palpabile fiamma nelle iridi rubiconde. < è solo che...se ci dovessi uscire insieme... > ed alza gli occhi verso il pubblico intorno a lui, mettendo una mano contro la fronte. < Gli occhi...tutti quegli sguardi lanciati...io non...ce la farei... > la parlata del rosso diminuisce, gli occhi lentamente si spengono. Di cosa stesse parlando? Poco chiaro perfino a lui, eppure, sicuramente, l'etanolo non stava facendo quel che doveva fare. < Non lo so ancora...Furaya mi ha menzionato che ha a che fare con il Katon ed il Doton... > si riprende velocemente per la prossima domanda, limitandosi ad un profondo sospiro. < ...ed io li ho entrambi, quindi...il carrello non fa che guadagnare prove su prove > ammette sorridente, per poi, abbassare nuovamente il tono di voce. < Mi hanno chiesto di indagare sulla criminalità organizzata che gira a Kiri...non ho obbiettivi > e poi torna a parlare normalmente, rimettendosi comodo. < Ogni persona ha impulsi diversi, la chiave sta nel contenerli...ed io sono molto bravo...forse anche troppo... > la temperanza è un pregio, si, ma a volte anche una maledizione. C'è davvero poco da dire, quel cocktail lo stava facendo aprire si, eppure...non sembra un'apertura positiva.

17:43 Kan:
  [Estemporanea | Interno] Annuisce alla domanda di lui, stessa età ma diversa mentalità ovviamente seppur, per la seconda volta, riesca a farlo rimanere male. Un'età maggiore affibbiata solamente per il suo modo di parlare superiore all'altro; deglutisce <25 anni? Io? Cioè fammi capire, prima mi dici che ho perso il mio charme e adesso che dimostro più anni di quelli che ho? Cosa sei? Un serial killer emozionale?> l'ha presa sul personale, due botte del genere dalla stessa persona non possono essere tollerate, non vuole tollerarle, ha una reputazione da mantenere oltre alla giovinezza. Un'essere perfetto come lui non può dimostrare più anni, la gioventù, l'intrinseca bellezza della sua persona deve essere evidente a tutti, quella vecchiaia, seppur di poco, non gli si addice <Questo perchè non mi conosci. Negli ultimi mesi sono successe talmente tante cose che una persona normale scoppierebbe> quel suo radicale cambiamento ma non desidera parlare di se, non quando lo sta facendo bere di proposito per spingerlo ad essere una piccola larva al pari di tutti gli altri clienti. Innalza il destro sopracciglio ascoltando i modi di divertirsi <Liuka, quello non è divertimento, è spaccarsi la schiena. Chi si divertirebbe ad aiutare i propri vicini? I miei a momenti pensano io sia indemoniato, una volta per poco non finivo per litigarci> non comprende come un ragazzo della stessa età possieda una mente tanto vecchia, retrograda, votata esclusivamente alla tranquillità. Qualcosa dal rosso emerge però, nota la medesima serietà, una fiamma presente nelle iridi di lui lasciando emergere una parte di personalità inedita, comprendendo come egli tema il giudizio altrui <E allora? Quale cazzo è il problema? Ti preoccupi di cosa pensa la gente? Degli sguardi?> incredulo, labbra totalmente schiuse, su di giri, totalmente preso dall'argomento <Non devi mai temere di fare quello che vuoi. Desideri uscire con una di loro? Fallo e non vergognarti. La gente non ti conosce, non sa chi sei ma si sente in diritto di giudicarti solamente perchè vuoi essere qualcosa di più> pugno sferrato sul bracciolo della poltroncina <Invita una di loro ad uscire, facciamo un'uscita a 4 con la mia ragazza esattamente dove tu temi che ti vedano e se dicono qualcosa, poveri loro, non hanno idea a cosa vanno incontro> ecco la proposta <Ci stai?> destrorsa allungata nella direzione del giovane, mano ben aperta in attesa di essere stretta. Odia profondamente il giudizio altrui, odia vedere qualcuno limitarsi per un simile motivo; in quel momento la personalità vera del Sumi emerge, il desiderio di libertà insito nell'animo esplode in una volta sola. Furaya viene nominata, la conosce <Suppongo che sia stata Furaya a presentarti questa Keiga, dico bene? Ecco l'amicizia in alto a cui mi riferivo> ammette francamente <Spero per te, riuscire ad avere un potere in più fa sempre comodo al giorno d'oggi>. Nonostante ciò è l'argomento di Kiri a prenderlo particolarmente, un sorriso emerge sul volto del bianco <Ti svelo un segreto, a Kiri non c'è criminalità organizzata, solamente tanta povertà. Gli atti così detti criminali, sono guidati dalla fame> informa l'altro <Chi ti ha chiesto di svolgere quest'indagine ha sicuramente un secondo fine> sentenziando apertamente, una deduzione la sua, nulla di più, non possiede la dovuta sicurezza in merito. Inspira, espira <Contenerli? In un posto del genere? Lasciati andare, qui nessuno ti giudica, anzi, se cedi agli impulsi sono anche più contenti, vuol dire che svolgono un buon lavoro. Provaci, adesso, smetti di pensare, smetti di fare tutto e cedi. Io lo feci anni fa e non me ne sono mai pentito>.

17:55 Liuka:
  [Estemporanea | Interno] Un sorriso divertito si schiude sulle labbra del Kiriano, il quale, mette il viso di traverso. < Un serial Killer? Come mai? > gli chiede, riflettendoci qualche istante. < Oddio no Kan, mi spiace, non volevo offenderti > un briciolo di lucidità riemerge con quel discorso, difatti, si sbriga subito a portare le mani avanti e scusarsi. < Dovrei pensare di più quando parlo, ma mi riesce difficile in questo momento... > pronunciate quelle parole ferma la mano destra, abbassando gli occhi sul Cocktail: ormai svuotato. Mette il calice davanti a se, tirando su con il naso. < Si ecco, magari...magari basta > ecco che iniziava ad accorgersene, di star parlando troppo. L'argomento si infiamma, il capello diaspro non fa altro che stare in silenzio. La proposta dell'altro, tutte quelle belle parole, gli occhi rossastri bloccati sul bloodymary appena consumato. Non dice nulla, si guarda un attimo intorno, portando la mano alla testa. < è stato un...errore. Nessuna uscita, nessuna ragazza, niente di nulla. > ed abbassa lo sguardo sul tavolino, limitandosi a stringere la mano destra in un pugno. < Grazie della conversazione Kan. Ma...no, mi dispiace. > Cosa stava rinnegando? I discorsi? Il locale? La serata? Le persone? Non lo sa neanche lui a tratti, è tutto così confuso. Si alza in piedi e per poca non ritorna giù a capitombolo, per sua fortuna, però, riesce a stringere lo schienale della sedia e tenersi in piedi. Tutto gira, tutto è mezzo sfocato, i suoi si appannano. < Io devo...si devo uscire, grazie di nuovo per la serata > scuote la testa, per poi, spalancare gli occhi. Sorride in direzione dell'altro e, lentamente, con passo solido, inizia a riprendere le proprie cose: in silenzio.

18:10 Kan:
  [Estemporanea | Interno] Di nuovo si ritrova a scuotere il capo lasciandosi andare ad una leggera risata, ennesima pregna di insolito divertimento, più per l'altrui reazione piuttosto che per la situazione in se <Non mi sono offeso, baka. Ti prendo in giro> non proprio la verità, ha ancora il suo orgoglio e desidera mantenerlo intatto. Ricevere botte del genere al proprio animo non è mai una buona cosa, tutto il contrario, per quelli come lui risulta essere da sempre una tragedia <E' questo quello che intendevo, qui non devi pensare, devi agire, devi fare. Qui non sono ammessi i pensieri Liuka, si spontaneo e togliti quel palo dal culo> eppure, lentamente, riesce a comprendere cosa attanaglia l'altro, o meglio, dubbio insorge nella mente del bianco. Schiarisce la voce permettendo alla geniale mente di muoversi verso più direzioni, vaglia svariate possibilità uno dopo l'altra. Egli ha 18 anni, vergine, arrossisce dinanzi alle donne, timido con loro, perciò, quel rifiuto continuo può essere causato solamente da un evento passato, da qualcosa avvenuto ben prima di ora. Una deduzione di semplice natura. Capo chinato mentre con la coda dell'occhio osserva il fare dell'altro, l'etichettare quella situazione come un'errore rifiutando la proposta fattagli, non vuole niente, nulla di tutto questo portandolo a pensare nuovamente. Il suo alzarsi dalla sedia, la volontà di andare via esibendo quel sorriso, estremamente finto dal punto di vista del genin. <Liuka> alza il tono vocale per poter farsi sentire <Non permettere al passato di limitarti il presente condizionandoti il futuro> a sua volta si alza dalla poltroncina, è ora di tornare a lavoro, il locale si sta riempiendo e non può più permettersi di perdere tempo tra le chiacchiere <Se avessi voglia di cambiare o fare due chiacchiere, la nostra conoscenza in comune sa dove trovarmi> ovvio il riferimento alla Nara. Un cenno del capo con fare serioso riportandosi verso il bancone dove preleva il vassoio per dare inizio ad un nuovo giro riprendendo il lavoro. [END]

Durante una serata di lavoro all'Ochaya, Kan incontra Liuka, finalmente giunto al locale. Il bianco si prende una pausa per parlare con l'altro toccando svariati argomenti, imparando qualcosa persino sulla vera persona del kiriano. Si parla di Furaya e di Keiga, scoprendo l'essere Inuzuka di lei; della missione a Kiri di Liuka e del suo temere il giudizio degli altri.