Ambivalence

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21:11 Matono:
  [Campo d'addestramento - area ristoro] Il maltempo dei giorni precedenti ha lasciato il villaggio in uno stato tipicamente autunnale, l'umidità residua ed i venti freddi provenienti da nord ovest hanno causato un leggero irrigidimento delle temperature oltre che uno un velo malinconico e grigio adagiato su Kagegakure. Il moro sembra del tutto noncurante di ciò, beandosi nell'ozio notturno e solitario presso il suo consueto loco di fuga, il campo d'addestramento post orario di chiusura, quindi niente via vai allenamenti e corsi, solo i grilli ed un the verde allo zenzero, bollente e fumante, temporeggia nel sorseggiarlo infatti, meglio non ustionarsi la lingua, di nuovo. Oramai i grilli sembrano aver cessato l'incessante frinio che accompagnava l'estate, l'area attorno a Matono è avvolta in uno stato di torpore e silenzio, qualche foglia cade dagli alberi vicini, un tonfo silenzioso che si adagia su altri mucchi delle stesse, seppur buio il marroncino tipicamente autunnale tappezza l'area esterna al campo, ove si trovano sparuti alberi che via via diventan più fitti, fino a diventare il bosco oscuro, diversi metri verso est. L'uchiha sembra non aver perso ancora l'abitudine di vesti leggero, portando la consueta maglia bianca a maniche lunghe, ma per nulla pesante, anzi le ha arrotolate lungo il braccio fino al gomito, pantalone lungo scuro tendente al verde e scarpe chiuse, in quella nottata porta anche il coprifronte del suono, legato al bicipite destro. Per quel che riguarda il resto, porta una borsa porta oggetti al fianco destro, ove tiene tre fuuda con relativi tronchi sigillati al proprio interno, uno spray curativo ed un tonico del chakra. Inizia ora a sorseggiare il suo the, afferrandolo con la mano sinistra, sfrutta ovviamente il manico della tazza, bianca perlacea e priva di disegni od altro, piatta come la tipica espressione del volto di Matono, ci va piano comunque, è ancora parecchio caldo il liquido, infatti sfrutta la leggera aria fredda presente nell'ambiente circostante per raffreddarsi la bocca, respirando ad ampie boccate. Poi un ramo scricchiola e si rompe,l'attenzione del ragazzo si acuisce in direzione di codesto rumore, storcendo la posizione composta, con la gamba sinistra che si alza, il cui piede ora va a poggiare sulla panca da tre cui è seduto, il busto si torce permettendogli di voltarsi parzialmente mentre il capo termina il movimento. Poggia la tazza nuovamente sul tavolo legnoso, porta il braccio e la relativa mano dominante verso il petto componendo subito il mezzo sigillo della "capra", palpebre che si chiudono e respiro che rallenta. Inizia il tentativo di muovere il chakra lungo tutto il corpo, iniziando dalla parte fondamentale, accumularne una buona quantità al proprio centro, sfruttando poi la mente per regolarizzare questo processo. Se dovesse riuscirci andrebbe a provare a muovere questa energia da li, lungo tutto il corpo da capo a piedi, tenta di muoverla lungo canali specifici fino al raggiungimento di ogni tsubo, attivandolo ed energizzandolo. Una volta terminato il secondo passaggio tenterebbe infine di rendere questa energia un canale continuo che scorre lungo tutto il corpo, in maniera regolare e continua. Una volta terminato il tentativo che ci sia riuscito o meno aprirebbe le palpebre, tornando a guardare in direzione del rumore precedente, fissando l'oscurità guardingo e torvo, decidendo poi di non dover fare sempre il paranoico e tornando al suo thè[3/4 tentativo impasto chakra - Portaoggetti; 3 fuuda, spray curativo, tonico chakra]

21:31 Sango:
 Se deve trovare il nanetto, sa benissimo dove poterlo fare. Quartiere di Otogakure ovviamente, con molta probabilità anche nell'area ristoro a bere il suo solito tè. Ecco perchè la rossa ha abbandonato il calore e l'intimità della propria abitazione, in favore di quella ricerca, non sente nemmeno la possibilità di doverlo chiamare o scrivergli un messaggio, preferendo fare come un tempo, alias vestirsi di quella scura cappa nera e camminare tra le ombre di quel villaggio. La cappa copre il corpo quasi completamente, le maniche son lunghe e larghe scivolano coprendo quasi completamente le mani, solo le dita son visibili, con le unghie laccate in nero. Il collo sollevato in modo da coprirsi di più fino al mento del volto sottile e affilato. La stessa cappa completamente chiusa sul davanti da quella cerniera, fino a metà dei polpacci, sotto il quale spunteranno dei pantaloni scuri attillati che si collegano ai sandali da shinobi che porta. I capelli rossi come il sangue son relegati in quell'alta coda di cavallo, ondeggiano i filamenti come mossi dal vento, e il proprio passo che ormai s'è fatto morbido, selvatico quasi. Ma non agile, non ha fretta questa notte, non ha fretta di dover cercare ma sa benissimo che troverà l'oggetto della sua attuale curiosità. La veste che preme fastidiosamente sul davanti, avrebbe dovuto trovare qualcosa di ancora più largo che non prema contro il pancione, ma tant'è che non dovrebbe importarle poi molto, non ora che prima di giungere alla presenza dell'Uchiha, da sotto quella cappa la mano destra proverebbe a formare il mezzo sigillo della capra, Li andrebbe a concentrarsi sul proprio essere, ad immaginarsi le due sfere che la abitano in due punti diversi del proprio corpo. Quella della mente rapportate al proprio intelletto e alla propria forza di volontà, due sfere opposte che andrebbe a stimolare se trovate, cercando di trascinarle verso un unico punto, il plesso solare. Una scende, l'altra sale, un movimento simile che convergerebbe li adesso, in un ultimo atto nella quale ruotandole tra loro con impeto riuscirebbero ad unirsi per impastar infine la propria forza e le proprie abilità . Vuole sentire quel proprio chakra, scorrere, linfa vitale e rabbiosa che ne accende ogni singolo nervo e ogni singolo pensiero, quella che andrebbe a donarle abilità superiori. Un richiamo che dovrebbe durare troppo anche per lei, ma che riuscirebbe a donare la nuova energia al proprio corpo . Se vi fosse riuscita anche lei giungerebbe lentamente nell'area del ristoro, nascendo direttamente dalle ombre, mentre le azzurre iridi si poseranno su un viso amico, conosciuto < ti ho trovato > nessun ciao di cortesia, nessun sorriso a smuoverle le morbide gemelle, dovrebbe lui stesso conoscerla abbastanza da poter dire che un sorriso per qualcuno non sia altro che una rarità mai commessa. Ma non fermerebbe mica il proprio cammino, tenterebbe invero di avvicinarsi a lui quanto possibile, prendendo anche lei posto in totale silenzio. [ tentativo impasto chakra]

21:49 Matono:
  [Campo d'addestramento - area ristoro] Il the termina in fretta, come tutte le cose belle d'altra parte, quindi resta li qualche secondo a fissare il fondo lucido di una tazza vuota, con la solita espressione ovviamente. Un altra cosa che sembra essere giunta al suo zenit è la solitudine del luogo, i sensi energizzati dal flusso di chakra lo allertano di passi in vicinanza, lenti e cadenzati, ma prima che possa voltarsi a vedere una voce colpisce il suo udito, il cervello cerca istantaneamente di riconoscere la voce tra quelle sconosciute, ma il corpo d'istinto ha già imposto alla mano sinistra di afferrare il tavolo, i polpacci si tendono così come gli addominali, pronto a saltare e voltarsi con il braccio destro che sembra voler già andare a posizionarsi in un eventuale preparazione ad effettuare un sigillo. Poi il cervello porta il corpo alla calma, forzandolo a rilassarsi e a rimuovere lo stato di allerta repentina, il capo lentamente si sposterebbe verso Sango, guardandola storto per un attimo.<Magari non avvicinarti di soppiatto di notte la prossima volta.> La riprende riportandosi seduto composto, con la muscolatura rilassata, sospirando, se la rossa è qui sicuramente non è per bere il thè e passare il tempo, mentre ella prende posto il cervello di Matono inizia ad arrovellarsi sul motivo per il quale la sua quiete è stata interrotta, ma essendo che Sango sembra aver tutte le intenzioni di prolungare il silenzio successivo decide di darle una spintarella verso il motivo per la quale lo ha cercato, poggia i gomiti sul tavolo, guarda un punto non precisato fronte a se mentre le mani si incontrano unendosi, su di esse vi poggia il viso.<Perchè mi cercavi?> Chiede, effettivamente avendogli lanciato un telefono poteva sfruttare quello stesso apparecchio, quindi sicuramente se la questione merita il vedersi di persona a sorpresa, dev'essere qualcosa di problematico, ma tanto ci è abituato. Dunque non gli resta che attendere la risposta della rossa, lasciando nuovamente piombare il silenzio sulla scenetta.[Chk On]

22:06 Sango:
 Problemi, è possibile che la rossa porti solo problemi?? Si, la maggior parte delle volte si tratta proprio di questi, e nota benissimo il fare di matono grazie anche al proprio chakra impastato, anche in quel buio che s'estende intorno a loro, la sua figura spiccherà incredibilmente, come illuminato da un piccolo faro personale. Non si lamenterà di certo di quella presa di posizione da parte del giovane, comprensibile ai propri occhi, ma ciò non la fermerà dal suo cammino e dal prendere posto su quella sedia, comodamente poggiata sopra, con la schiena che si rilassa infine < ogni giorno sembra perfino difficile camminare > brontola la rossa, portando le mani in una sorta di mezza preghiera sopra il pancione, qualcosa che adesso sta invadendo fin troppo la propria vita nella comodità dei giorni. Ma il viso è solo per il nostro giovane dai rossi occhi, non li vede adesso attive quelle tomoe, ma sa che sono li , pronte a mostrarsi. Avrebbe si potuto chiamarlo, ma di quei discorsi non ne può che parlare di presenza, troppo deve esser detto, troppo deve esser ascoltato, ma solo da loro , in quella bolla che vuole creare di pura privacy. < non è stato difficile > trovarlo, sia chiaro < ho avuto modo di conversare con Shinsei qualche giorno fa > e quando non lo farebbero quei due? Ma se lo riporta a lui significa che non si tratta solo del biondo, non oggi < e che avete avuto modo di parlare con Furaya Nara > lo sguardo che s'assottiglia lievemente, in attesa che egli esprima qualsiasi genere di emozione, studiandolo con calma < che vuole fidarsi di voi.. > qualcosa che l'ha letteralmente mandata in bestia con Shinsei accendendo di nuovo malesseri e malumori antichi riportati fino al presente . Ma per l'Uchiha non v'è quella stessa verve, non v'è quello stesso istinto di possessione e ossessione che la anima, curiosità quanto più < conosco le intenzioni di quell'ex kage da quattro soldi > la riduce così, come un mero vestiario senza nome ma non da ignorare completamente < volevo comprendere la tua visione di questo nuovo mondo > allarga lieve il palmo della mano sollevando il braccio verso quelle mura, indicandole in un attimo, la lontane potranno vederle innalzarsi per chissà quanti metri, occludendo la loro visuale. Ma tace, adesso, in attesa di ciò che potrebbe mai dirle. [chakra on]

22:36 Matono:
 vorrebbe quasi chiedere alla donna se ha riportato ferite di recente, notando il suo fare stanco e claudicante, poi si ricorda di un piccolo particolare, ovvero che Sango versa in stato interessante, certo non è una cosa facile da dimenticare, anche vero che nella testa di Matono i pensieri sono davvero molti, e tende a mettere in secondo piano tutto ciò che non lo riguarda direttamente, ma di questa cosa ormai è partecipe in senso lato, quindi non gli resta che avvedersene.<Oh giusto.> Dovrebbe preoccuparsi di come procede questa cosa, perlomeno chiedere come sta insomma, ma non riesce a costringersi alla colloquialità, quindi tutto quello che gli esce è una sterile replica portata a voce bassissima, quasi impercettibile, a pensarci un attimo risulta anche strana come affermazione, ma ormai può solo sperare di non esser sentito.<Infatti non ci vengo per nascondermi.> Sottolinea, d'altro canto chi lo conosce, sa bene che li potrebbe trovarlo molto spesso, e che se deve cercarlo andare li è quasi sempre un ottima idea. Il discorso che segue è esattamente uno dei problemi che si aspettava di dover affrontare, certo è arrivato con una discreta velocità a bussargli la porta, questo è certo. Non gli resta che udire le affermazioni di Sango, legge ostilità nel tono e nei modi quando cita la decima, non ci vuole un investigatore per capire che tra le due non scorre buon sangue.<Io non ho parlato di te con lei e non parlerò di lei con te. Questa è una delle mie regole cardine.>Afferma lapidario, la guarda ora, dritto negli occhi. Non è la prima volta che gli è capitato di trovarsi tra due possibili fuochi ostili l'uno verso l'altro, riserbo e segretezza per quel che non concerna meramente se stesso sono d'obbligo caratteriale.<Appurato che Matono parla solo per Matono.> Suppone che comunque la rossa lo abbia marginalmente conosciuto, malgrado l'estrema chiusura che lo caratterizza, ma sempre meglio fugare ogni dubbio, le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre.<La mia visione del mondo è che l'umanità non può ridursi a vivere artificialmente in queste mura circolari.>. Una pausa con sospiro.<Quindi sono dell'idea che qualcosa vada fatto. Il ruolo dei ninja non è sempre stato quello di gettarsi in mezzo ai nemici? Tirarsi indietro non ha mai risolto le cose> termina dunque, un discorso abbastanza lungo per i suoi standard, il tono sembra infatti anche prender una nota di decisione, di fermezza, così come l'espressione che si tende appena.[chk On]

22:52 Sango:
 Ignora palesemente le sue prime parole, non è li per conversare amichevolmente e parlare del tempo, le premono questioni più importanti da affrontare, domande più pressanti che s'affollano nella mente e che fa fatica a rendere tanto calme nelle proprie parole, sebbene vi sia anche della stizza, del riserbo che concede alla decima, ormai sorpassata da altri. A quel suo primo dire sorride mesta < la conosco meglio di quanto possiate credere > loro chi? Ovviamente lui e il biondo . Non sfugge al suo sguardo, lo tiene dritto su di lui, lo sorregge senza mai mancare la presa, senza scostarlo altrove < ti ho chiesto la tua visione > i dubbi che son nati dopo aver avuto una conversazione alquanto spinosa con l'altro Uchiha, di come la visione di quelle mura, di quel mondo, venga macchiata da occhi ciechi e dalla mancanza di conoscenza, di coscienza perfino. E' li per lui, non per altri o avrebbe parlato ad altri. E rimane semplicemente in silenzio, in attesa e in completo ascolto, assorta non solo da quello che quelle labbra giovani posson pronunciare , ma ne osserverà anche l'espressione, i cambiamenti che può mostrare, nella forma delle labbra, nella durezza dello sguardo, nella voce stessa che si pone con fermezza a lei, e che le da dubitare. Lento il corpo andrà di nuovo a poggiarsi sulla sedia completamente, s'era difatti chinata lievemente avanti, verso di lui. < posso comprendere come voi giovani non comprendiate come tornare ad un nuovo passato, significherebbe riprender tutte le vecchie guerre > quelle che non hanno vissuto attivamente, quelle che non hanno creato per il loro puro egoismo < credevo che almeno un kage dovrebbe saperlo. Ecco perchè ho sempre rispettato Hitomu, ma Furaya non s'è mai guadagnata un posto in questo mondo, è solo stata la cagna di Yukio > parole forti perfino da lei, specialmente da un Ishiba, che per una sera si lascia andare a descrizioni più colorite. < ma abbiamo fallito. In quanto shinobi avremmo dovuto proteggere la nostra gente > lei avrebbe dovuto proteggere Amegakure, il suo clan, la sua vita stessa < il nostro egoismo ci ha sempre e solo messi l'uno contro l'altro. La ricerca di un potere sempre più grande.. > sospira, portando le iridi al cielo sopra di loro, nero, intenso, lugubre nel freddo di un inverno ormai alle porte < ..se potessi avere di nuovo Amegakure, avere di nuovo il potere che avevo raggiunto.. > solo adesso, lento, lo sguardo andrà a porsi su di lui, intenso, bruciante, come l'anima che s'è risvegliata e che tanto ,di nuovo ,somiglia a Byakko. < distruggerei Kusa e tutti i suoi abitanti. > decisa e marziale, la sua volontà sarebbe stata quella di distruggere quel paese e mettere la parola fine a tutti i suoi clan e i suoi abitanti. < perchè non possiamo dimenticare, nessuno dimentica. Ma qui hanno cercato di andare avanti, di estirpare da noi shinobi anche solo la concezione di poter cambiare un mondo per i nostri capricci > le parole vengono pesate per lui, per invitarlo al pensare, a riflettere < tu cosa faresti dunque? > la domanda viene posta, di nuovo, elegante nel farlo ma indisponente, vuole saperlo lei stessa quello che è il pensiero di quei nuovi, giovani shinobi.

23:32 Matono:
 A sango sembra premere maggiormente il discorso che verte sulla decima, d'altra parte il moro sospettava fin da subito che non era un incontro di cazzeggio, incontri che detesta comunque, quindi in un certo senso è quasi contento di nuove problematiche all'orizzonte.<Non ne dubito affatto.> Non mente, sa perfettamente di non conoscere affatto Furaya, sopratutto in confronto a Sango.<Nessuno ha mai detto che io mi fido della decima.> Forse la rossa lo ha inavvertitamente estrapolato da qualunque cosa Shinsei gli abbia detto, Matono comunque come già detto parla per se stesso e non indaga minimamente sulla cosa, continuando invece quanto ha da dire, abbastanza deciso come poco prima.<La stessa cosa vale per te Sango.> Sottolinea veemente, la realtà è che sia la decima che la rossa allo stato delle cose attuale sono rispettivamente sullo stesso piano dato dalla logica ferrea del moro.<Io non sono affiliato ne a lei ne a te. Ne a nessun altro.> Ulteriore rimembranza di un altro dei suoi pensieri cardine, che sebbene la scoperta del sangue uchiha lo avesse fatto scricchiolare, ultimamente sta riprendendo forza. Il proseguo del discorso verte ora verso uno dei suoi principali pensieri, il fatto che l'uomo non impara, annuisce e porta la mano destra verso la donna, come a volerla fermare mentre lei porta a termina i suoi ricordi storici.<Lo so benissimo!> Esclama, almeno due toni più alti rispetto alla sua normale intensità vocale, il pugno destro si serra, sospira.<Ciò pensato Sango, io penso sempre.> Ancora non sembra aver ripreso il consueto tono piatto e neutro, ancora una volta sente una fiammella dentro di sè ardere, gli succede sempre più spesso, ma per ora il cervello è troppo impegnato per avvedersene.<Il copione è sempre quello giusto? Una volta spartito il mondo tempo qualche anno di pace e nuovamente inizierà il valzer politico fatto di sotterfugi e guerre.> Ha studiato storia l'uchiha, certo l'aver accesso a pergamene del clan, non solo per quel che concerne le mere tecniche, si è rivelato più utile del previsto per allargare la propria visione d'insieme, infatti non da torto a Sango.<Però non credi che prendere un bel pacchetto e chiuderci tutti quei bei ricordi vendicativi, poi farli vivere insieme dentro. Questo è procastinare il problema, non puoi dirmi di credere davvero durerà in eterno!.> Lui non ci crede affatto, ed è palpabile nel tono e nell'espressione la cosa, increspata molto più del solito, percepisce un tepore che ha origine al centro della pancia, avrebbe voglia di alzare la voce, per un attimo percepisce che il chakra confluisce inconsciamente a livello oculare, il respiro si fà leggermente più rapido.<Tu vuoi forse aspettare? A quel punto tanto valeva ci estinguessimo dieci anni fa!> ancora una volta il tono e sopra la sua norma, per una frazione di secondo gli occhi cambierebbero colore, proprio mentre esclama le ultime due parole della replica, inavvertitamente lo sharingan sembrerebbe attivarsi, per un battito di ci glia che Sango potrebbe notare, oppure no, Matono in ogni caso non se ne avvede minimamente. Si accorge invece di esser fuori dai binari consueti, quindi si calma, sospira e attende due secondi prima di riprendere, appiattisce l'espressione e neutralizza la tensione nel tono, tornando pagato e abbastanza inespressivo.<Io non voglio aspettare che il problema esploda. Qualunque cosa si faccia, attesa o no gli stessi problemi che citi si potrebbero verificare qui ed in qualunque momento, così come fuori con la normalità ristabilità.> Ora è tornato decisamente il Matono consueto, cancellata quella piccola vena di agitazione.<Tu stessa serbi abbastanza rancore da radere al suolo un villaggio intero. Magari anche la decima. Quel che voglio fare io è provare a fare i vostri stessi errori.> Certo magari con risultati divertsi? troppo presto per dirlo in realtà il tempo cambia un sacco di cose.[chk On]

23:54 Sango:
 Si sorprende della mole di parole che l'altro riesce a dire, quel suo quasi mutismo selettivo che s'è andato a sciogliere infine, l'ha punzecchiato, ne è cosciente, lo ha messo alla prova, così come continua a fare lei stessa con quel nuovo mondo. Lei che continua a mettere alla prova la propria logica con quel confronto, se non ne fosse stata interessata avrebbe semplicemente preso le proprie considerazioni per merito di parole di altri, ma è li dopo averlo cercato di persona, qualcosa di simile ha un valore almeno per lei. Solleva quel sopracciglio al suo alzare la voce, ma non muterà espressione, tantomeno posizione, rilassata invero con quelle mani sul pancione, se avesse attaccato avrebbe trovato il modo per farlo fuori. Con calma, attenderà la fine di quel flusso di coscienza, lo lascerà parlare, sfogarsi, alzare anche la voce mentre lei permane nella propria piccola bolla esterna, rilassata, fin troppo rilassata. < mi chiedevo cosa ti avrebbe esposto così tanto, Matono > un lieve mezzo sorriso adombra ancora le morbide gemelle che si schiudono dolci, la voce calma, calda e lievemente roca < secondo te > ricomincia lei, non darà risposte, non ancora, questo è ancora il tempo delle domande < perchè credi che abbiano tolto il potere agli shinobi? I kage non servono a nulla, non hanno alcun potere da mostrare qui e adesso. L'odio di tutte le popolazioni dilaga nei nostri confronti, perchè non abbiamo risposto alla chiamata nel momento di estrema necessità > quando tutti erano impegnata nella loro guerra personale, scendendo in campo proprio in quei monti li dove solo alla fine morti. Chi davvero, chi solo per dieci anni, ma nessuno di loro ha mai risposto a quella chiamata. < non è mio interesse uscire fuori da queste mura, trovare un vecchio paese distrutto sarebbe il ritrovare solo una terra > un pezzo in più che non servirebbe a nulla, a lei almeno , ma qui sorride, malefica nel farlo, esponendo quella piccola parte di se che un tempo era sempre viva e vegeta, ardente come un fuoco bruciante < quello che voglio fare io è capire > sostiene ancora quello sguardo, sempre che sia nelle proprie iridi < non cosa ci sia fuori, ne il perchè uscire. > scuote lievemente il capo, non punta a quello, ma la mano andrebbe a muoversi, la destra , verso quello che è il grande palazzo del governo posto al centro di tutto < chi ci sia la dentro. Come hanno fatto ad avere il loro potere è chiaro > nel momento di debolezza hanno potuto prendere facilmente il posto del potere < ma nessuno pare sapere nulla, nessuno che sembra averli visti > chissà quali e quanti figuri ci sono la dentro! < voglio sapere chi muove le fila del villaggio delle ombre > la mano che tornerà ad abbassarsi, lentamente per riunirsi alla gemella < la yakuza amministra l'Ochaya, chissà quanti altri. Ma sappiamo ben poco su molte cose. Prima di uscire, Matono, prima di provare a fare i nostri stessi errori, vedere le persone a te care morire uno dopo l'altro > pone un accento grave su quelle parole, vere, condite di estrema amarezza < prima di rivedere ciò che hai amato venire distrutto nuovamente > perchè quegli errori hanno sempre portato alla fine di tutto, di amori, amanti, famiglie, clan, villaggi e nazioni intere < non vorresti scoprire cosa c'è di marcio qui dentro? > pone la sua domanda, pone il motivo reale per cui s'è recata li da lui. Ovviamente prima ha dovuto tastare il terreno, conoscere la mentalità del giovane Uchiha < non ti piacerebbe scoprire quali sono i segreti che stanno la dentro? > lei muore dalla voglia di sapere, di scoprire, di ficcare il naso all'interno del cuore di quel nuovo governo, e adesso a lui verrà lanciata l'esca, che voglia coglierla o meno sarà solo una sua prerogativa, lei il suo l'ha già fatto. [chakra on]

00:34 Matono:
 Il moro ora sembra badare con attenzione alla fiammella, ora spenta e sopita, che ogni tanto, sempre più spesso sembra accendersi, certo Sango non ha finito, inizialmente ha solamente cercato di portare allo scoperto il moro, che impulsivamente ha lasciato che le sue stesse emozioni lo annebbiassero, ma ora è certo che il suo pensiero sia stato chiarito perfettamente. Ora Sango incalza, sebbene lui non si senta esposto ha già pensato alle eventuali problematiche relative alla sua identità, certo non si ritiene esposto, infatti con il capo porta un segno di diniego, ma non commenta direttamente quell'espressione, lasciando andare avanti la rossa, che continua con la lezione di storia, non la disdegna di certo, ma non sarà certo sapere queste cose che lo smuoveranno da quello che crede<Gli shinobi sono stati delegittimati dalla sconfitta.> Lo sa perfettamente come è andata, lui era dall'altra parte, dovrebbe odiarli dunque? invece è quello che è ora, certo non può sentirsi partecipe di quella sconfitta.<Quindi io in nome della vostra sconfitta dovrei lasciar perdere?>Domanda curioso, sebbene non avrebbe potutto probabilmente fare meglio al loro posto, perchè dovrebbe pagare le conseguenze di una battaglia che non ha combattuto? non è concepibile nella sua mente accettarlo così semplicemente.<Se vuoi vedermi come un egoista non posso darti torto.> Si stiracchia, rimuove temporaneamente l'attenzione dalla rossa, dandole il profilo destro , sedendosi dunque a cavallo della panca, con una gamba da una parte e una dall'altra.<Al tempo stesso è egoistico pensare che io desista in nome di un bene superiore che proviene dalla tua concezione di vedere le cose. Magari hai ragione tu.> Ammette sinceramente, alzando il capo e sbuffando l'ossigeno verso l'alto, osservando la nuvoletta fumosa generata dal calore del suo respiro a contatto con l'aria fredda della sera.<Ma anche io sono sicuro di averla ed è mio interesse tornare a vedere quella terra, anche sia deserta e ridotta a ruderi. Senza l'auto-convinzione di essere nel giusto, vivere non sarebbe possibile no ?> Non è certo una persona senza dubbi il moro, ma su questo sembra essere piuttosto sicuro. Sango prosegue, lo scenario di discussione cambia leggermente, torna a guardarla mentre espone quello che sembrerebbe essere la sua main quest, certo non sembra minimamente essere in contrasto con quella del moro, le preoccupazioni della rossa sono sedimenti del passato infatti. Il discorso della rossa parla di sotterfugi interni, proprio la paura citata dalla stessa, in un certo senso verrebbe istintivo far notare la cosa, ma attende che abbia portato tutte le sue idee fino alla fine, molte domande in essere comunque, le annota tutte quante, come se gli mancassero le domande nella testa. Sorride amaro quando cerca di far leva su affetti e cose amate, la guarda confuso.<Di quali affetti parli, quali persone care?> Non gli viene in mente nessuno da poter considerare addirittura un affetto, forse il biondo si sta lentamente avvicinando, ma la cosa è piuttosto strana da definire.<Le cose verranno fatte quando ci sarà necessità di farle. Se le due cose non si incroceranno non vedo perchè tu debba preoccupartene. Io non mi schiero verso nessuna bandiera.> A pensarci bene sono obiettivi che ad un certo punto potrebbero addirittura percorrere la stessa direzione, certo è una visione ottimistica della cosa.<Non c'è un prima od un dopo, c'è il presente, la tua stessa strada e conveniente per certi versi alla mia, così come lo è quella della decima, quindi non c'è motivo che far strade assieme, finchè non cozzeranno con i miei pensieri.> COnclude, quasi assetato dopo tutto questo parlare, ultimamente si trova a dover disquisire davvero tanto, gli verrà certamente mal di gola[chk On]

20:14 Sango:
 Parla lei, ma soprattutto parla e si apre lui stesso a cui andrà a porre quelle domande, quei pensieri in modo non solo da scoprire in che modo ragiona l'Uchiha, ma specialmente in che modo può portarlo a riflettere su ciò che narra. Così come la storia che ha vissuto sulla propria pelle, peggiore anche di molti altri per la sua sconfinata faccia di bronzo a presentarsi in pubblica piazza proprio davanti l'intero corpo della Shinsengumi. < Matono > sorride brevemente a quel suo primo dire, divertita < è più facile dare la colpa ad altri oppure ammettere di esser stati tremendamente deboli? > E le colpe per la rossa stanno in entrambe le parti, che punti più su uno o sull'altro poco le importa adesso che si è abituata a questo nuovo mondo e adattata in sommario modo. Ha però abbandonato molte vesti, nomi, pensieri del passato in favore dell'evoluzione stessa della mente che l'ha favorita. Adesso è lei stessa ad essere parte di quel governo. L'osserva a quella domanda, e si trova di nuovo a sorridere morbidamente, ma lo sguardo si fa più sottile, affilato < non ho mai detto questo > inizia lei, calda e roca la voce < ti porto semplicemente a riflettere, e adesso so cosa pensi . La scelta non è mia di ciò che vuoi fare della tua vita > ha posto interrogativi pesanti lei, in modo da poterlo mettere in luce, scoprirlo dal suo mutismo in modo da poterlo guardare davvero. Non è lì per fermarlo, ne per metterlo in guardia davvero da Furaya, anzi, necessita di quel collegamento in modo da poterlo sapere da vicino cosa lei voglia fare, e farla magari cadere, perché no. Ci si diverte in molti modi in quel mondo. < Oh siamo tutti egoisti qui > si mantiene in quella posizione lei, semplicemente non potrà mai definirsi altruista. < Non sono qui per ragione o non ragione, altrimenti non avrei chiesto, avrei solo giudicato > come suo solito pecca della sua arroganza, sebbene ultimamente si sia ristretta compulsivamente e incredibilmente, merito anche della rinnovata debolezza che la affligge. < Quello che mi portó ad esser Byakko non furono solo convinzioni , quelle sono arrivate solo in seguito > quando era certa, quando si era già formata, aveva visto e vissuto abbastanza dal rendersi quella mukenin < poniti invece delle domande, su tutto, anche su quello che credi luccichi, scoprirai quanto è profonda una bugia e quanto faccia schifo. > Lo sguardo lampeggia ma non vedrà lui, ma qualcuno di morto, colui che la tradí per primo, che le indicó la via per una vita votata alla vendetta e al risorgere. E infine giunge dove vuole, lei. Giunge al suo obiettivo. Porsi quelle domande, indagare, scoprire come fu dieci anni prima ancora adesso, pronta a mettersi nei casini e giocarsi la vita. < Persino coloro che credono esser sole finiranno per averne > ovviamente son parole per la di lui persona, per colui che la guarda , che un giorno chissà quanto lontano avrà qualcuno a cui tenere < questo mondo si regge sull'amore. Da esso nasce l'odio, la rabbia, la vendetta. > Ogni guerra parte da quello < ma questa è solo la mia visione, la mia guerra. > Per lei tutto è nato proprio dall'estirpare un amore che non necessitava nemmeno di esser coltivato, era nata con esso, vi era cresciuta, sangue del suo sangue. Ascolta il suo dire, di nuovo senza star lì a commentare, non è per quello che lo ha cercato < son sempre piena di dubbi, ciò si pone anche con una certa sete di conoscenza > forse l'unico potere che le è rimasto fino ad adesso è quello, e quello cerca di alimentare. < Voglio entrare in quel locale per questo. Per sapere, sono un essere estremamente egoista. Se la bambina dovesse esser un problema beh, so a cosa dare la precedenza > adesso per lei vale più quello, se stessa. La propria figlia. Shinsei. Nulla di più che loro. < Ma voglio scoprire se c'è del marcio... E son sicura che c'è sempre del marcio in ogni governo, villaggio e kage che viva. > La natura umana dopotutto non può cambiare, non ai suoi occhi. < Il fuori lo conosco, voglio sapere il dentro cosa nasconde > sorride quasi maligna nel farlo, mai da una parte o dall'altra, ma solo dalla propria.

20:44 Matono:
 Sente il proprio nome, in risposta un espressione interrogata, poi la rossa continua il suo discorso con una domanda che lo lascia ancora una volta con la stessa espressione, ci ragiona velocemente, cerca di estrapolare il significato dell'espressione.<Gli unici a risultare deboli sono quelli che prendono quella sconfitta come una condanna eterna, una punizione senza fine. Non ho intenzione di lasciarmi punire per qualcosa che non ho fatto.> Non si muove dalla linea di pensiero finora tenuta, l'espressività nel frattempo torna distesa e neutra, la voce mantiene una nota decisa anche per le successive repliche.<Rifletto 25 ore al giorno.> Sottolinea piccato, come se non riflettesse abbastanza, punto nel vivo insomma. Sango dunque cerca di portare nuovamente il moro sulla strada della misantropia, certo non è esattamente l'individuo che ha bisogno di esser spinto a schifare il prossimo, infatti un piccolo sorriso beffardo storce la perfettamente piatta espressione, qualche secondo dopo lo rimuove e sospira profondamente.<Io non ho mai visto luccicare nulla.> Ne prima ne dopo il falso dio, quindi si sente quasi divertito dal farsi redarguire sull'argomento, forse Sango vede nel moro più innocenza di quello che di fatto c'è.<Tutto qua dentro fa schifo, lo faceva anche prima fuori? può essere, ma fare schifo in una scatola è molto peggio. Sono cresciuto nello schifo, quindi? Chissenefrega, non c'è differenza finchè va nella mia stessa direzione.> La domanda non c'è bisogno di porla avendo già dato a se stesso la più nichilista delle risposte, letteralmente da sempre il moro non crede a niente ed a nessuno, se non a fatti compiuti, quelli sono tangibili. Il discorso verte nuovamente verso il vecchio piano dell'ochaya, incrociando le braccia riprende a fissare Sango con intensità.<Sei la prima a voler rovesciare il governo insomma.> Sottolinea prima di schiarirsi la voce e proseguire sull'altra parte del discorso.<Questo lo sapevo, ne abbiamo parlato parecchio, non metto in dubbio le tue intenzioni e non l'ho mai fatto.> Certo una doppia linea che si incrocia come questa presenta diverse problematiche al moro, che si manifestano sottoforma di pensieri, ragionamenti sui perchè di una e l'altra parte, dando per scontato che in entrambi i lati qualcosa deve puzzare in qualche anfratto.<La bambina dovrebbe essere un problema?> Domanda incuriosito, per poi aggiungere<Spiega anche che significa Byakko> Parola che tutt'ora gli sfuggiva.<In ogni caso vorrei tanto sapere che fine farà questa bambina una volta in salvo.> Ha già Nani a casa, non vorrebbe diventasse un abitudine portarsi gente in quel gia stretto cubicolo.<Una volta che avrai trovato del marcio cosa cambierà comunque? Mi sembrava di capire che questa stasi fosse la soluzione migliore per evitare il ripetersi degli errori.> Domanda a Sango, non lo fa in maniera pressata o incalzante, anche se la natura del quesito posto sembra aver quell'obiettivo, la porta con voce bassa e serena, parole scandite lentamente.[Chk On]

21:19 Sango:
 Solleva il sopracciglio, decisamente non incline a quel suo pensiero < quando fallirai nel tuo sogno > non parla di obiettivi ma di qualcosa di più alto, più grande da cui la caduta farà sempre più male < ne riparleremo > ancora lei si crocifigge per quella sua debolezza, non dimentica nulla, specialmente i fallimenti. Lo stuzzica senza saperlo così come lui, senza andare ad indagare oltre , non lo necessita adesso ma registra quel suo tono piccato li ove è riuscito a pungerlo in un modo che non riteneva possibile. Ascolta il suo dire, di nuovo in silenzio lasciando ai processi mentali l'ardire di formare pensieri ma che fluiranno in poche brevi parole < il mondo è marcio > forse un dire troppo utilizzato, ma ha avuto troppe prove, troppo ha visto e preferirebbe alle volte vivere nell'ignoranza totale e non porsi e porre domande scomode , di quelle che mangiano il cervello a tutte le ore e consumano lo spirito e la stessa fiamma. Ma adesso vibra vorace in attesa di cogliere quanto più può da altri, cibarsi per poter risplendere ancora di più di loro mentre li lascia a marcire e morire. Lo osserva con la stessa intensità a quel dire < forse > sorride ancora < o forse voglio farne parte. > Vuole esser lei stessa a sedere su quel trono ma questa volta su tutti quanti, orribile come visione di aver lei a decidere delle vite altrui , ma lascia il dubbio che possa o non possa volerlo, non è ancora giunto il momento di decidere per lei. Che sia stata chiara con lui è palese, di certo non deve ripetere quel singolare punto, ma per motivi e raffinatezze che crede importanti adesso che sa che anche la rosata e amichetti vogliano entrare in un loco a lei interessato. < Potrebbe diventare un problema > non aggiunge altro finché quella domanda non arriva e si ritrova a riflettere. Lo asseconda un attimo prima di riprendere parola. < Me lo diede il junchuriiki di Oto > ricorda ancora quella notte < Byakko era il nome della tigre bianca di Ame, la compagna di Pain, colei che portava le nuvole dell' Akatsuki > un nome che non si è data da sola ma ha fatto suo nel tempo, sentendo di poter calzare molto bene quei panni. < Verrà riconsegnata alla madre > semplice ma manca la motivazione per quello , che non si dilungherà a dire , non qui, non adesso. < Che sia la soluzione migliore e che sia ciò che voglio io è differente > ancora non sa bene cosa volere e le risposte si presenteranno a loro modo, a loro tempo. < Voglio scoprire molto e ciò è pericoloso. Forse è giunta infine anche loro per me di andare nell'Ade in attesa del mio giudizio > e con quelle ultime parole andrà a sollevarsi da quel posto mostrando il viso verso la notte ormai intensa < grazie per il tuo tempo, Matono > andando a muovere i passi verso dove è già arrivata, ha avuto le sue risposte adesso, può ritenersi momentaneamente... Soddisfatta.[end]

21:44 Matono:
 Sango lancia un figurato anatema sul suo sogno, ma quale sogno? Matono non ha veri e propri sogni ma più un misto di rabbiose intenzioni oltre che un codice personale a dirigerlo, ma agisce almeno al momento sul corto periodo, anche pensando sul lungo comunque la sua logica gli segnala che stimar qualcosa è troppo imprevedibile.<Sogni? Supponi il mio sogno sia complesso. Attualmente mi basta morire fuori.> Molto semplice, certo è una cosa del momento, con quello di cui dispone e con le possibilità attuali, quindi pensa molto al presente. Ora saggai le altrui reazioni alle varie repliche oltre che a quest'ultima, arrivando a ciò che riguarda il governo la rossa non si scuce, resta sul vago fermandosi all'indecisione, che sia essa farlocca o reale poco importa, valuterà naturaldurante come reagire ad eventuali cambi di strada.<Forse dovresti decidere.> Lo esorta il moro, non si aspetta una risposta ed infatti prosegue con l'ascolto, annota questo singolare nomignolo ed anche la spiegazione conseguente.<Quindi ancora una volta questo bene superiore dell'umanità.> Sottolinea il ragionamento di Sango con questa semplice espressione, ma il moro anche su questo ci va cauto, rimugina qualche secondo ma decide di non indagare oltre con commenti od incalzi.<La conoscenza vale il prezzo del pericolo, non so se vuoi rovesciare il governo per il solo gusto di farlo o peggio.> Una pausa.<Ricordati che hai una vita con te.> La ammonisce mentre la osserva andarsene, il moro la fissa con il capo poggiato al pugno destro, il cui gomito e sul legnoso tavolo, non dice altro limitandosi ad osservarla andarsene claudicante, sicuramente ha ancora qualche ora di buio per poter ragionare su quanto detto in questa nottata, tempo di fare un altro thè[END]

Sango trova Matono nel posto prediletto, ovvero il campo d'addestramento del suono, luogo che frequenta nottetempo per starsene per i fatti suoi. La rossa spuntando all'improvviso e di soppiatto allerta il moro, ne consegue una discussione a tratti animata, comprendente parte degli avvenimenti presenti legati a Furaya e che in qualche modo si sono legati anche a Sango con Matono ora nel mezzo. Il moro comunque glissa velocemente l'attenzione da quello portando poi ad animarsi particolarmente dopo le domande postegli dalla rossa. L'una cerca di portare dei racconti storici per portare l'uchiha a porsi degli interrogativi, che per sua stessa manifestazione hanno giù per lui una risposta. L'incontro termina con un ulteriore battibecco sulle colpe e sul passato con Sango che sembra vertere verso una deriva rivoluzionaria dall'interno, anche se a tratti sembra essere anche pro corporativa.