Test sulla fiducia

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15:11 Sangeki:
 C'è forte pioggia oggi, acqua che lascia andare via gli odori ed i sapori di un mezzo autunno che si avvicina passo dopo passo ad un freddo inverno, tra lampi e fulmini di un cielo che difficilmente uggioso sorriderà a breve ai nostri eroi ninja, o di chi sfortunato ancora si trova sul monte dei volti di pietra. il vestiario appare essere decisamente particolare, non curato è dir poco, la moda in quei panneggi è relativamente zero, in quel suo aspetto da uomo trentacinquenne che non ha mai speso neppure un minuto a pensare a cosa indossare. Stivali lunghi in stoffa che arrivano sino a sotto le ginocchia, coprendo la totalità degli stinchi con un colore tendente al grigio, mentre nelle stesse calzature viene lasciato cadere un pantalone di larga stoffa dal colore bluastro, stretto alla vita, racchiuso a quest'ultima da una cinta in pelle, dal classico colore marroncino; Al di sopra non indossa nulla di particolare, una canotta dal colore grigio chiaro come quello degli stivali, a giro maniche, giusto quel pò per coprirgli il corpo da eventuali intemperie, mentre sulle spalle poggia un mantello nero dalla media lunghezza, dal colletto alzato su ambo i lati, tenuto chiuso al petto dal copri fronte di Konoha, usato come spilla di quel nero indumento. Una chiara barbetta incolta al viso del medesimo colore rossastro dei capelli, mentre alla destra mano viene chiuso in stretta un classico ombrello dal nero colore, abbastanza largo, sito ovviamente al medesimo lato, atto per natura a coprire il fisico muscolo del nostro giovane eroe dalla pioggia e dalle eventuali intemperie che possono cadere dallo scuro e triste empireo. Perchè si trova lì? Semplicemente, è il luogo dove al tempo incontrò la Decima, e dopo l'ultima volta, non sono più riusciti a vedersi e a sentirsi, tantomeno per quel suo far parte di quel gruppo, cosa che invece al rosso interessa e come... e senza numero, non gli resta che cercarla qui, dove la scorsa volta l'ha incontrata, alle teste dei grandi kage del passato.

15:34 Furaya:
 Piove. Ultimamente, il clima è divenuto abbastanza piovoso, tanto da bagnar le strade e restar umido per gran parte delle giornate a venire. Poco male. Come suo solito, non ha un ombrello. Non c'è abituata, capitela. Ha sempre preferito la natura, riuscendo persino a diventare parte d'essa durante la sua esistenza da shinobi - prima che venisse sotterrata per dieci anni senz'alcuno sconto sulla condanna. Ha variato nel vestirsi in vista delle temperature in rapida diminuzione e si presenta con abiti particolarmente comodi. Indossa, difatti, un paio di pantaloni nero tipologia skinny tagliati giusti ad altezza del ginocchio, i quali fasciano perfettamente le inferior leve della fanciulla. Le estremità inferiori son infilate in un paio d’anfibi d’egual cromia, ben allacciati a loro volta attorno alle caviglie. Gli schinieri, invece, son nascosti dall’indumento e coprono perfettamente lo stinco anteriore d’ambedue le gambe. Un maglioncino verde mela copre sin ad altezza del ventre il resto del corpo, lunghe maniche a sfiorar metà falangi delle dita tenendole comunque al caldo. I vambracci prendono posto negli appositi spazi, proteggendo l’avambraccio sia destro che sinistro. C’è ovviamente da considerare anche l’equipaggiamento del quale non fa letteralmente mai a meno. La vita è circondata da una cintura in cuoio nera e piuttosto spessa, al cui fianco mancino viene agganciato un fodero contenente la sua fedelissima katana – l’unica rimasta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, sempre agganciata alla cintura di cui sopra, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti, qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica della camicia, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Per ultimo, ma non per importanza, sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. Deve ancora testarla, ma le ha solleticato non poco l’appetito. Tra i capelli rosei, incurante del tempo e della società attuale, splende il suo coprifronte raffigurante il simbolo di Konoha con tutti i relativi segni d’usura e di graffio. Gli abiti citati le aderiscono completamente indosso, tanto da ovviare alla lettura che voleva svolgere: non ha portato con sé dei libri. Deve però fare un tentativo in merito a quanto trattato con Matono. Questi le ha fatto notare che non è mai seduta sulla propria testa. Ed è verso quella che lei andrebbe a dirigersi, non notando per il momento Sangeki, poiché le sue orecchie si riducono ad ascoltare soltanto il rumore della pioggia. [ Chk On ]

15:55 Sangeki:
 Se l'acqua cade copiosa al suolo come lacrime di tristezza, decisamente meno malinconico è l'attitude del nostro eroe trafilato, lui che forte della sua missione è alla ricerca di una persona specifica, di una donna, quella donna, la stessa donna che al tempo gli promise uno scopo, degli obiettivi, degli ideali da seguire, ineluttabili come merce di scambio per la forza di cui lui stesso brama la conoscenza, offrendo la vita sua e le sue abilità in quello scopo, investito in pratica delle vesti di mercenario. L'occhio vigile cerca, tra le poche genti lì sopra, proprio quella stessa figura, riconoscibile dai panneggi, dai lineamenti e dalle stesse movenze che la suddetta decima possiede in diverso modo dalle altre persone, unicamente suddivisa e distinta per il titolo che possiede, per la forza che possedeva, e per l'autorità che la stessa dovrebbe poter ancora esercitare sulle persone, rispettose o non del titolo che l'ha accompagnata anche oltre l'apparente morte; Complice la poca folla per l'acquazzone, la fortuna o chissà quale altro kami scellerato, pare proprio riuscire ad intravederla però, occhio vigile sicuramente da parte del kakuzu, che tomo tomo, pare avvicinarsi a passo leggero verso la donna dagli azzurri occhi, che quasi per caso, sembra camminare verso di lui, già sito proprio sulla testa della rocciosa faccia di Furaya Nara, Ex Decima Hokage di Konoha. Prende fiato, scostando di rimando l'ombrello, non troppo, il giusto per avere una linea visiva decisamente più ampia e valida, quantomeno più diretta nei confronti della stessa Nara <Poteva sembrare scontato trovarvi qui, nuovamente, sulla vostra testa> prende fiato <Decima> occhi che vanno a serrarsi rapidi, di rimando, in controbattuta ad un corpo che si china leggero in avanti, assieme al coprente ombrello, come da prassi in onore e rispetto verso la donna dai kanji governativi, dal faccione di pietra immortalato sul monte, in segno di stima verso colei che, per lui, ancora veste gli abiti di una guida di stato. <Vi stavo cercando> ammette, verso la donna <Non ho più avuto il piacere di vedervi in giro, tra i vari settori> continua, prendendo fiato <In mancanza di numeri ed email poi, non mi è rimasto che tentare la sorte cercandovi qui> rivela verso la Yoton <Ma fortunatamente sono riuscito ad incontrarvi> quasi felice della cosa, o chissà quale altro strano senso di appartenenza <Come state> prende fiato <Decima> cortese nei confronti suoi, come a volersi sincerare, come con tutti poi, se tutto sia ok.

16:12 Furaya:
 Sicché l’acqua rende scivoloso il terreno nonché la pietra nella quale hanno creato il suo volto, reputa idonea anche un’ulteriore attivazione. Difatti, il di lei Chakra verrebbe nuovamente adoperato per venir diretto lungo le inferior leve. Da qui, scenderebbe ancora alla volta verso le piante dei piedi, laddove formerebbe una sottile patina azzurrognola fuoriuscendo dagli tsubo. Così facendo, dovrebbe riuscire a mantenere stabile la propria posizione, a prescindere dall’acqua che le cade addosso e che la investe in pieno. Inspira, il maglione indossato è divenuto oltremodo pesante e le s’è appiccicato addosso al pari d’una seconda pelle. Mentre assottiglia lo sguardo per via dell’acqua che cade e per osservar meglio il panorama dalla testa che la rappresenta, la donna dovrebbe riuscire a percepire senz’alcun problema la voce di Sangeki in avvicinamento. Infatti, volgerebbe immantinente la testa in sua direzione, apparentemente sorpresa di vederlo lì e piegando il collo da un lato. <”nuovamente” e “sulla mia testa” non penso vadano di comune accordo, ma comunque è vero. Se vuoi trovarmi, fai prima a cercarmi qui.> O nel settore konohano in generale. Sta di fatto che non ci vuol comunque un genio. Frequenta spesso e volentieri gli stessi posti proprio per ovviare ai problemi creati nei confronti di chi ha bisogno proprio di lei. <In realtà, ne ho appena acquistato uno. Non capisco bene come funzioni, però.> Mormora, stringendosi nelle spalle. Un lieve rigonfiamento è visibile sul retro del pantalone, seminascosto dalla tasca porta oggetti per via della pioggia, affinché non si bagni eccessivamente. Le hanno specificato che non è “waterproof”, pur capendo soltanto che non deve farlo cadere in acqua – e tanto le basta anche per starci attenta sotto la pioggia. <Oh, non me la passo male. Tu, invece, Sangeki?> Dovrebbe ricordarsi il nome, pur adoperando il suo tempo prima di poterlo pronunciare e, nello sguardo, è innegabile quel velo d’incertezza - seppur non si sappia se per la risposta che sta attendendo da lui o se per questa sua problematica legata alla memoria. Sarà la vecchiaia. Ad ogni modo, in attesa di nuove notizie, si sofferma un istante su di lui, squadrandolo dalla testa ai piedi per sincerarsi che sia sempre lo stesso o che non abbia qualcosa di strano indosso. [ Chk On ]

16:41 Sangeki:
 Il rosso kakuzu ascolta piacevolmente le parole della giovane, pardon, della ormai stagionata donna che ha difronte, che pare rivelargli una info importante, quale quella di un telefono appena acquistato, oggetto che potrebbe sicuramente facilitare senza ombra di dubbio la messaggistica d'informazione tra lui e lei, o semplicemente con il gruppo in generale. Ascolta anche successivamente, sentendo che per ora le cose vanno bene alla Yoton, e che tutto sommato, anche alla vista, quelle stesse affermazioni sembrano quantomeno veritiere, decidendo così di abbonarle come sincere, anche se sicuramente molto viene nascosto alle orecchie ed alla conoscenza del nostro eroe. <Non tutti possono vantare l'onore di avere la propria faccia scolpita nella roccia, Decima> prende fiato <Oppure in questo caso, forse l'onere, che questa comporta ancora> non sarà più la kage vigente, ma le persone la conoscono, la vedono e probabilmente se la ricordano pure, in grazia anche ai dieci anni che se pur molti non sono poi così tanti da risultare il classico baratro verso l'oblio dei ricordi; <Menomale, è una buona notizia, in questo modo sarà sicuramente più facile cercarla in caso di necessità> attacca, subito dopo, riguardo le difficoltà <Non sono proprio il massimo della praticità, per come ho capito sono i primi modelli di questi dispositivi, però una volta imparato il movimento di base, chiamate e messaggi sono abbastanza facili> continua <Soprattutto su WhatsNinja> nota app verde utilizzata dai giovani per messaggiare e per inviarsi stickers disparati e divertenti. <Come vede sono ancora tutto intero, carne ed ossa> e fili, non dimenticare i fili <Fino ad ora scorre tutto liscio, per i miei gusti attuali, anche troppo> prende fiato, verso la nara <E la cercavo proprio per questo Decima> continua <In merito alla nostra ultima discussione, a quella sua aspirazione, idea o come più precisamente lei preferisce chiamarla> non è un grande appassionato di precisazioni ed affini, va più per i sensi diretti e per quello che capisce <Credo sia pressochè inutile, per me, restare con le mani in mano in questo periodo> sempre verso la Nara <Non sapendo altro di questa vostra idea, di chi altro ci sia e quant'altro> piccola pausa <La cercavo per chiederle cosa possiamo iniziare a fare riguardo tutto questo, se servisse una mano sotto qualche aspetto, verso qualche direzione o strada> prende una piccola pausa riflessiva, con gli occhi verso la donna <Le ho offerto le mie abilità e le mie conoscenze, basta chiedere e sarà fatto, Decima> è quanto di più vicino possibile ad un mercenario, barattando la sua vita e la sua forza per la conoscenza di lei, per l'esperienza e la crescita di quel gruppo, e come tale, cerca bramoso d'iniziare a macinare spazio in quella zona per lui ancora franca.

17:14 Furaya:
 Tentenna con la testolina ammantata di rosei ciuffi innanzi all’espressione pronunciata dal ragazzo, portando altresì le braccia ad incrociarsi al petto per mantener una posa statuaria – sulla sua faccia – ed evitare di sentir ulterior freddo. Se lo ripete da giorni di doversi procurare un soprabito od uno spolverino, ma ha la testaccia più dura di quella pietra sulla quale poggia i piedi tramite il rilascio del Chakra. <Che onere dovrei avere?> Gli domanda, non tanto perché lei in primis non sappia la risposta, ma perché vuol sentire da Sangeki in persona cos’abbia in mente a tal proposito. Cos’è per lui l’onere d’avere la faccia sul Monte dei Volti di Pietra? <Devo iniziare a salvare i numeri che mi ha distribuito diversa gente... mia figlia mi sta aiutando, ma sono talmente “antica”> Per usare le parole che la bambina sta usando in merito alla madre. <che non riesce ad avere abbastanza pazienza.> E quest’è un particolare che ha certamente preso dal padre e non da lei, sicché ha sempre avuto una pazienza smisurata, facendone un vanto in effetti. Fa spallucce, reputa che diventare autosufficiente sia la via migliore che abbia per poter risolvere in fretta quel problemuccio. Detesta dipendere dagli altri, reputa che perda esclusivamente del tempo prezioso, quando potrebbe apprendere e farlo da sola. <Whats—cosa?> Gli chiede, cadendo praticamente dal pero, non capendo esattamente a quale applicazione si riferisca - né cosa sia un’applicazione, alla fin dei conti. Sospira quando l’argomento verte immancabilmente su quel principio d’intenti dei quali avevano parlato tempo fa, la prima o la seconda volta che si son incrociati, parlando perlopiù di Kamichi. <Aspettavo mi cercassi, che ti facessi vivo e vedo che ci sei riuscito> Replica prontamente, mantenendo un tono pacato mentre le gocce d’acqua piovana le scivolano sul volto sin a cadere dabbasso – come lacrime di pianto o di gioia che ne solcano le guance. <tuttavia, sei ancora certo di poter fare qualcosa? Sei sicuro di voler seguire me? Perché ti fidi così ciecamente d’un ninja che ha perso una guerra importante?> Assottiglia appena lo sguardo, in attesa d’una risposta che sia quanto più coscienziosa possibile. Vuol sapere cosa davvero pensa di quel piano, cosa ne pensa di lei. Il discorso della fiducia con Matono e Shinsei è stato provvidenziale, essenziale. Quindi, anche con Sangeki potrebbe esser il medesimo. [ Chk On ]

18:02 Sangeki:
 La Yoton riporta avanti il discorso rispondendo alle parole del nostro eroe dai rossi capelli, in quella loro discussione durante la pioggia battente, cadente, schioccante al suolo nel classico tonfo pieno dell'acqua al suolo come cozzante col terreno sottostante. Ascolta con molta tranquillità il kakuzu, non interrompe il parlare di lei, decisamente più breve del suo, ma l'essere logorroico in queste situazioni appare a noi tutti normale, è uno che chiacchiera, gli piace, e fino a quando riesce e può, lo fa volentieri con le persone che compongono la sua strada; <Credo che queste facce qui scolpite siano a dimostrazione di chi si è distinto per il villaggio della foglia> verso la nara <Un punto di partenza assieme al cappello ed alla tunica> riferendosi al vestiario classico da hokage <Non so quale sia il vostro rapporto con il mondo Decima, ma c'è probabilmente chi ancora si aspetta molto dalla propria hokage> come fu al tempo lo stesso kamichi, e come lui sicuramente altrettanti molti, ormai non si sta più nascondendo dagli sguardi delle persone, e per quanto alcuni siano ostili ed offensivi verso i ninja ed il passato, altri saranno sicuramente contenti di vedere che la Nara è ancora viva a camminare tra di loro. <Per ovviare a questo problema, anche per memoria, ho sempre con me qualche bigliettino con scritto il mio numero sopra> gli sono serviti in alcune situazioni, così da poter dare un recapito anche a chi nell'immediato non avesse un telefono <Sono sicuro che con la guida di vostra figlia riuscireste presto a padroneggiare anche questi cellulari> prende fiato aggiungendo <ed anche le applicazioni per messaggiare> che lui a poco a poco ha imparato ad usare, a differenza della yoton, ha vissuto il passaggio tecnologico nella sua casetta, dieci anni sono anche abbastanza per lui per capire come funzioni quel cosino, anche se non ne conosce e carpisce tutti i segreti, sia chiaro. <Eccomi qua dunque, sono nuovamente qui, a distanza di abbastanza tempo per averci pensato meglio> in modo tale da lasciare intendere ad ella che lui stesso ha spesso pensato a tutta questa situazione, nel bene e nel male. <Come mai vi ponete tutte queste domande, Decima?> curioso di quanto sta chiedendo <Non mi pareva dubitaste così profondamente delle mie parole, la nostra ultima volta> cita il loro incontro, dove tra parole e quant'altro fu lei stessa ad immettere il nostro trafilato verso la strada del gruppo che sta formando <Ne abbiamo già discusso la scorsa volta, forse è ben più semplice il mio di motivo che quello di molti altri> non conosce gli altri, non li ha mai visti e mai conosciuti, non se ne interessa neppure poi molto, potrebbero essere in due o in dieci, chi esso sia gli è indifferente. <Forza chiama Forza, saggezza richiede saggezza, ed un fuoco richiede una fiamma per accendersi> criptico nel suo dire, gli piace usare allegorie e sensi indiretti plasmati adhoc per il momento, una piccola vena poetica che utilizza volentieri <Siete arrivata ai vertici più alti che un ninja possa scoprire o vedere, le vostre gesta si narrano ancora nei libri di scuola, le vostre azioni e decisioni hanno plasmato in anni la storia stessa di noi ninja, tra la vostra forza e la vostra testa> prende fiato, con una leggera pausa, ponendo le braccia muscolose incrociate al petto, stringendo sotto l'ala del braccio sinistro l'ombrello, come per chiudersi tale da evitare troppa dispersione termica in quel tempaccio <Avete perso una guerra, e chissà quante altre cose avrete sbagliato nella vostra vita, Decima> continua <Siete umana, come me> annette <Eppure questo non vi toglie da tutto quello che siete riuscita ad avere ed ottenere nella vostra vita, non dopo tutto quello che siete riuscita ad avere> è un mix tra invidia pura ed ammirazione, loda le gesta con la rabbia di chi nei suoi trenta e passa anni, non è manco riuscito a diventare un chunin, e difronte ha una leggenda dei libri di storia. <Come vi dissi l'ultima volta, se esiste una strada per essere ricordati, per non essere dimenticati dalla gente, è al vostro fianco> la fiducia c'entra poco in questo discorso, parlano i fatti di quanto successo nella vita della Yoton, parlano i libri, le storie, i segni marcati nella realtà di dieci anni dopo <Fino ad ora ho sempre vissuto senza un briciolo di scopo, e se fosse stato qualsiasi altro individuo a chiedermelo, avrei rifiutato seduta stante> ammette, riguardo il gruppo appunto <Ma con voi è diverso, con Furaya è diverso> prende fiato <Fino a quando questo cammino esiste, avrete questo rosso al vostro servizio, Decima> brama la forza, la visibilità, il ricordo... vuole arrivare in alto, vuole poter raggiungere quelle vette inesplorate, vuole poter vivere quei sogni mai riusciti manco a vedere nella sua mente durante i più lucidi sogni, e quella donna è di quanto più vicino a questo possibile. Il rosso è questo, un mercenario che baratta la sua vita per l'altrui forza, virtù e saggezza, e sul piatto questa volta c'è una puntata enorme, con quella kage difronte al suo corpo asciutto.

13:01 Furaya:
 Glissa lo sguardo alla volta della propria testa – quella di pietra, s’intende - sulla quale poggia ancor i propri piedi. Nel frattempo, continua ad ascoltare senz’alcun problema le parole che vengono pronunciate da Sangeki, così da dargli anche un’adeguata risposta. <Oh, quest’è sicuro. Chi raggiunge quest’ambito traguardo è perché ha fatto qualcosa per il villaggio. Alla fine della fiera, però, c’è sempre la pecora nera.> E il di lei sguardo si sposta alla volta dell’Ottavo, superando la testa bionda di Hitomu che, invero, è forse l’unico che maggiormente s’è avvicinato ad Hashirama pur non superandolo. <Il mio rapporto col mondo è molto semplice, in realtà. Non ricopro più il ruolo d’Hokage perché sono rimasta intrappolata per dieci anni sotto terra. Nell’animo, non ho mai smesso d’esserlo. Non è la carica che attribuisce a me un determinato comportamento.> E’ sempre stata così, ben prima che la nominassero come Decima, ben prima che tutto questo accadesse. Anzi, or come ora, il suo comportamento è andando a degradare, iniziando a combattere per i suoi obiettivi. Deve difendere soltanto chi crede davvero in lei, facendo redimere gli altri, dando loro una possibilità, ma togliendo di mezzo chiunque la limiti nel suo obiettivo – la qual cosa, tempo addietro, non era affatto contemplata. Konoha e i konohani erano al primo posto, anche prima di sé stessa e della sua famiglia (com’è stato). <Devo solo impegnarmici, per quello.> Riferendosi al cellulare, un discorso che comunque passa in secondo piano sicché non ha necessità di continuarlo. Scuote il capo quand’ecco che Sangeki le domanda il motivo per il quale si ponga innumerevoli quesiti. <Ti fideresti mai d’una persona che conosci appena?> Non bisognerebbe rispondere ad una domanda con un’altra, tuttavia questa volta reputa che ce ne sia necessità. Difatti, riporta anche le iridi azzurre sul volto dell’uomo. <Devo chiaramente valutare chi ho di fianco, testarlo e capire dove e come possa aiutarmi.> Reputa che sia qualcosa d’abbastanza ovvio, ma se non c’è arrivato da solo non è un problema: ci penserà lei a farglielo capire. <Ho conosciuto molta gente che diceva che m’avrebbe seguito in capo al mondo, che non avrebbe mai potuto dirmi una bugia> Con ciò non intende che Sangeki possa farlo o lo stia facendo, ma reputa altrettanto corretto ch’egli capisca il punto di vista della donna. <e che mi hanno pugnalata alle spalle in men che non si dica. Gente con cui avevo condiviso bei momenti, persone per le quali m’ero impegnata a fondo.> Tenshi, Rio, lo stesso Saisashi che aveva giurato di sostenerla in tutto ma non nella ricostruzione del vecchio villaggio. Un paradosso a suo avviso, tanto da prendere strade differenti. Le avrebbero prese lo stesso, chi lo sa. <Se ti dicessi che questa squadra non è gestita soltanto dalla sottoscritta, seguiresti anche qualcun altro di cui io mi fido ciecamente?> E’ questa l’unica vera domanda che deve rivolgergli ed è la sua l’unica e vera risposta che vorrebbe sentire per compiere un ulteriore passo. [ Chk On ]

13:34 Sangeki:
 Le parole della Yotono arrivano rapide alle orecchie del nostro kakuzu, che da canto suo, ascolta con attenzione le parole di lei, la lascia parlare senza interromperla, prendendo tempo e spazio per poter dare una risposta quantomeno esaustiva e corretta, in una situazione particolarmente fitta tra i due, si sta parlando di un futuro relativamente prossimo, non di barzellette. <Sono anch'io convinto di queste vostre parole, Decima> riferendosi al suo sentirsi ancora Kage, guida politica e militare del villaggio della foglia al tempo, cosa che come lui e lei, credono invero forse in molti <Esistono rapporti di fiducia particolari, diversi dal classico sentimento di cui state parlando> prende fiato, aggiungendo <La differenza che si frappone tra me e chi vi ha giurato fedeltà, è negli obiettivi> stringe il pugno del braccio destro, chinato il capo per qualche istante prima di alzare lo sguardo verso gli occhi empirei della Yoton <Sapete che sto ricercando fama, forza, gesta> alcuni e taluni dei significati più volte esplicitati durante i loro discorsi <Sapete che da uomo sto cercando di prendere posto verso la strada delle leggende> prende fiato <E sapete anche per quale motivo è lei e solo lei la persona di cui ho bisogno per tutto questo> un discorso che non fa una piega, un mercenario spudoratamente aperto nel dichiarare i propri intenti <Fino a quando ci sarà lei, lui, egli o essi, a potermi portare più avanti, a mantenere fede a questo principio di scambio equivalente, avrete i miei cuori nelle vostre mani> cuori, non detto a caso, visto che ne ha ben due, quello di scorta, come la ruota. Ricerca la forza e la conoscenza dei ninja leggendari, la fama e la gloria di cui essi godono ancora da eoni, ed ha trovato la leggendaria kage pacificatrice di konoha, ancora viva <Trovo che questo sia più che un valido motivo, Decima> prendendo fiato, attaccandosi subito dopo <Non importa quale sia lo scopo, il motivo o la fine> chiusi gli occhi mentre respira <Se potete rendermi più forte, ancora più forte, ed ancora più forte, non dovrete temere nulla> sentenzia, imperioso infine <Che sia la morte ad aspettarmi, con questi termini sarò lieto di abbracciarla> è un fanatico, ha sviluppato a seguito di quei sogni strani e malati una quasi pazzia interiore, ossessionato dalla paura di essere dimenticato, necrofobico forse, ha un solo obbiettivo nella sua vita ora come ora, ha perso fin troppo tempo <Decima, se avete bisogno di qualcuno come me, se voi tutti potete tenere fede a questo mio obbiettivo di forza, sarò spada e scudo, e se servisse, persino lancia> in fine, passando il testimone.

14:50 Furaya:
 Sangeki continua a darle ragione, convinto anch’egli di quanto ha appena proferito la donna. Poco male, vuol dire che sono sulla stessa lunghezza d’onda e non può ch’esserne contenta. <La reciproca fiducia, nel nostro caso, sarà appunto legata dagli obiettivi.> Com’è successo con Kan, ad esempio. Egli aiuterà la squadra se questi ultimi l’aiuteranno ad avere il suo ambito desiderio. Niente e nessuno può dire cosa diventerà quel legame successivamente, ma finché avranno qualcosa che spinge entrambi ad essere un’alleanza non sarà altro che un bene. <Il mio era un chiaro esempio di come la gente sfrutti il prossimo, ragion per cui, a prescindere dal legame che ci unisce, devo potermi fidare di te. Per farlo, ho bisogno di dimostrazioni e non soltanto di parole.> Si stringe nelle spalle, mantenendo comunque una certa autorità in quel che fa, ferma sul posto con le gambe leggermente divaricate e le braccia incrociate al petto. <S’è questo che vuoi, lo otterrai perché saremo al centro dell’attenzione ben presto.> Tuttavia, evita d’allargare la discussione poiché non intende rivelargli tutto quel che c’è da fare, oltre a quello che gli ha riferito, finché non avrà incontrato anche Mattyse – il quale n’è all’oscuro, proprio per via del mancato incontro con Sangeki nell’ultimo periodo. <Ciò che ti viene chiesto è d’aiutarci in questo compito. Come per gli altri, il tuo compenso sarà l’obiettivo da te indicato.> Per Kan, ad esempio, l’obiettivo ultimo è il demone; per Liuka, diventare più forte e proteggere Kiri, facendola rinascere. Ognuno di loro ha una motivazione che li muove e la loro alleanza si fonda sul reciproco rispetto e target. <Cerca Mattyse> Pronuncia alla di lui volta. <è un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi ambrati, ha vistose cicatrici sul volto.> Impossibile dunque confonderlo con il Sumi, quanto meno! <Quando l’avrai trovato, capirai anche il motivo per il quale mi fido ciecamente di lui.> Se non c’è altro da dire, con molta probabilità, nel breve periodo potrebbero anche pensare di salutarsi. Quel che doveva esser detto è stato detto, ragion per cui adesso non resta da far altro che proseguire verso quel cammino, ipotizzare un possibile accesso di Sangeki alla squadra e conoscerlo meglio. Si sa, se si vuol combattere assieme, l’alleato deve dimostrarsi affidabile. <A proposito> Spalancando gli occhietti. <mi daresti il tuo numero? Sono stanca di cercare la gente per tutta Kagegakure.> O improvvisare missive volanti con piccioni poco viaggiatori. La tecnologia si sta rivelando utile ALMENO per le comunicazioni! [ Chk On ]

19:14 Sangeki:
 La discussione con la ex Decima kage di konoha sta continuando relativamente con calma, diversamente da quanto succedeva con kamichi, questa volta il linguaggio ed i modi sono diversi, così come totalmente opposti sono il kakuzu ed il kokketsu, che giace in pace in quella tomba concessa dal mentore e maestro Rasetsu. Interessi, principio di scambio equivalente lo chiama lui, mettere in gioco qualcosa di grosso per riceverne indietro altrettanto, un gioco letale in cui il valore del premio è direttamente proporzionato al rischio in cui si sta immettendo, la vita in pericolo è sicuramente qualcosa che richiama qualcosa di grosso, in questo caso, l'aiuto da parte di una kage e del gruppo tutto per adempiere il proprio obiettivo, in un gruppo che pare voler agire per il bene di ogni singolo membro. <Ed il mio obiettivo avrà termine solo quando smetterò di respirare> e nemmeno, visto che può anche ritornare in vita volendo, qualche piccolo trucchetto kakuzu nascosto nella manica, o nella pelle, visto che fa abbastanza schifo con quei fili in corpo <Non sono uno che se ne sta con le mani in mano, Decima> prende fiato <Non più almeno, proprio per questo sono nuovamente qui da lei> riprende il concetto. <Se questo è il primo passo per attingere a quella conoscenza e quel potere, sarò lieto di cercare questo Mattyse anche in capo al mondo> il concetto a parole pare essere sempre lo stesso, l'ossessione della forza e del potere per avere il ricordo eterno delle persone <Ricorderò quanto detto da lei, ma, lo ha già avvisato di me? O le ha spiegato qualcosa su chi sono?> replica, volendosi assicurare che quella donna abbia almeno accennato qualcosa del kakuzu al legnoso bombarolo, per non farsi trovare impreparato dalla visita del nostro rosso eroe. <Il mio numero è questo qui> gli lascia un foglietto sul quale è scritto appunto il suo numero di cellulare <Se puoi a questo punto, avvisa questo Mattyse che può trovarmi ad [X] per le ore [y]> prende fiato <Così non giocheremo a nascondino quantomeno, sicuramente con la tua descrizione sarò in grado di riconoscerlo> sentenzia, convinto e deciso, nei confronti della yoton, asserendo <Decima, chiunque esso sia, fintato che i patti saranno mantenuti, la mia fiducia segue la vostra> motivo per il quale, riafferma quel concetto quasi fanatico, di chi brama la forza e la gloria, terrene forme di potere, si, ma umanamente accettate nella storia, per essere quello che lui vuole. <Ci rivediamo presto, e magari, mi farete conoscere anche qualche altra persona> salutando la kage, voltandosi, e scomparendo. //

23:29 Furaya:
 Il di lei atteggiamento, come anticipato, non è cambiato tantissimo da quand’era un Kage, senonché sia decisamente sbocciata. Continua ad ascoltare, ad apprendere quelle che sono le intenzioni ed il modo di discutere di Sangeki, annotando mentalmente le sue caratteristiche principali. <Hai una buona prospettiva di vita, allora.> Palesando la propria ironia in merito all’altrui affermazione. Pur continuando a lanciar occhiate al panorama che riesce ad adocchiare da lassù, mantiene l’attenzione concentrata anche alla volta altrui. <Concordo con te. Stare con le mani in mano non è ciò che vedo nel mio avvenire. Se non prendo in mano la situazione, non avremo una soluzione immediata ai nostri problemi né il raggiungimento dei nostri obiettivi sarà celere.> Ammette, trovandosi nuovamente concorde con le parole proferite e ascoltate, interpretate ovviamente a modo suo. L’uomo che ha di fronte deve ancora imparare a conoscerlo bene, dopotutto. <Non in capo al mondo, ma per Kagegakure.> Non può aiutarlo, non può indicargli i luoghi da lui maggiormente frequentati, altrimenti sarebbe come barare. Gli altri compagni di squadra hanno rintracciato lei e Keiga completamente da soli, privi d’alcun aiuto che li avrebbe condotti ben prima dalle due donne. <Ne sarà informato.> Aggiunge, anche perché è una domanda piuttosto futile. E’ naturale che il bianco ne sarà informato, a differenza di Keiga che, sovente, viene aggiornata soltanto quando c’è effettivamente qualcosa di grosso da dirle – o qualcuno da NON picchiare. <Non posso, altrimenti si perde il senso della sfida. Se qualcosa t’interessa così tanto, ti sforzi di cercarla. Hai appena messo che lo cercheresti fino in capo al mondo, no? Inizia a mantenere fede alle tue parole, altrimenti il senso di fiducia non crescerà mai.> Gli dona un nuovo insegnamento, facendo spallucce e sorridendogli di rimando, seppur si tratti d’un sorriso ironico e divertito nei di lui riguardi. Non lo sta prendendo in giro, ma lo ha appena rimbeccato su qualcosa che ha detto. <Buona giornata, Sangeki.> Lo saluta, iniziando ad avviarsi altrove così da scendere dal Monte dei Volti sul quale s’era attardata, dirigendosi alla volta della dimora che tutt’ora divide con la cugina. Un appartamento che sta diventando angusto, piccolo, troppo stretto per tutti quanti, specialmente con quell'aria di tensione che si respira costantemente al suo interno. Ma questa è un'altra storia... [ Exit ]

Sangeki incontra nuovamente Fru dopo molto tempo e riprendono l'argomento trattato durante il loro primo incontro. Come per gli altri, viene incaricato di rintracciare Mattyse così da discutere anche con quest'ultimo della squadra e della plausibile fiducia cieca che Sangeki ripone nella Decima.