Percezione e Inganno

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21:44 Keiga:
  [Vicolo] Come è giusto che sia, ci si becca per fare festa e ovviamente il cielo piscia fulmini e secchiate. E' comunque un buon momento per lavarsi, cosa che a lei, che vive nel bosco, non farebbe neanche troppo male. Indossa la felpa nera compratale da Furaya, con il cappuccio posizionato sulla testa in modo che possa vedere senza impedimenti. I due triangolini rossi, simbolo del clan, sempre sulle guance sono nascosti per la maggior parte da una mascherina nera di tessuto. In pratica in quello stato il viso si vede poco e niente. Sotto, un paio di pantaloni neri, attillati e di finta pelle, le coprono la parte inferiore infilandosi in un paio di anfibi neri ben allacciati. Sulle braccia, sotto la felpa, sono presenti i vambracci e alle mani porta i guanti senza dita con la placca di ferro a protezione dei dorsi. Sopra il pantalone, invece, porta gli schinieri. Legato alla coscia destra c'è il porta armi con dentro due kunai e due shuriken. Al fianco sinistro è fissata la tasca porta oggetti che porta all'interno solo un tonico curativo e uno di recupero chakra. E' ovviamente fradicia, ma si può dire che vivendo al bosco, le calamità naturali di questo tipo non sono troppo un problema. Al suo fianco, intento ad annusare sia aria che, poveraccio, anche acqua, c'è il bestione nero. Akuma. Un pastore italiano decisamente più grande del normale che la segue ovunque quando serve. Sono lì, in quel punto dove aveva ritrovato e sentito l'odore della peluria datale da Mattyse. Onde evitare attese non idonee, unisce le mani a formare il sigillo della capra. Mentre AKuma controlla lei chiude gli occhi ed immagina le due energie fisica e psichica. L'idea è quella di cercare di farle muovere, iniziando a farle ruotare sul posto e poi provando a farle scorrere, lentamente fino a quando non prendono velocità e si incontrano all'altezza della bocca dello stomaco. Qui, pezzo finale più importante, tenta di unirle, fonderle, assemblarle in modo da provare a ricreare quell'energia decisamente più potente. E se ci fosse riuscita, riaprirebbe gli occhi, abbasserebbe le braccia ed infilerebbe le mani nelle tasche. Aspetta un ordine da Mattyse, incurante dell'acqua che il cielo sta pisciando. [Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.][Tentativo Impasto]

21:59 Mattyse:
 Akuma ha consegnato il messaggio senza nessuna difficolta`, messaggio molto complicato da decifrare visti i geroglifici usati dalla signorina Inuzuka, ma con le giuste conoscenze tutto e` traducibile! No, questo non significa che ci sia riuscito, infatti si fara` spiegare tutto proprio dalla corvina. Passeggia di nuovo per quelle strade malfamate, con indosso la sua tenuta da battaglia preferita: alti stivali neri, che stringono fino a meta` polpaccio un paio di comodi pantaloni dello stesso colore. Una lunga veste verde oliva copre la sua figura dalle ginocchia fino all'altezza del naso, con un collo appena piu` alto del normale. La veste presenta maniche larghe da cui sbucano appena le punte delle dita, un cappuccio che in questa occasione e` alzato e dei bottoni, in tre altezze diverse, utili a tener chiuso l'indumento, avente questo un apertura verticale che lo percorre poco piu` a destra del classico centro. La veste ha pure due tagli obliqui all'altezza delle anche, che permettono al Senjuu di infilarvi le mani rapidamente sotto per afferrare oggetti dal porta kunai legato attorno al quadricipite sinistro e dalla borsa porta oggetti legata attorno al quadricipite destro. Nel porta kunai sono presenti tre di queste lame, mentre nella borsa porta oggetti dieci carte bomba, ma sappiamo che il nostro bombarolo tiene altrove l'equipaggiamento importante: avvolto attorno all'avambraccio sinistro vi e` difatti un fuuda con tronchetto da sostituzione, un fuuda contenente il maglio ed uno contenente il Bo. Attorno all'avambraccio destro, invece, vi sono altre tre carte bomba. Attaccate al corpo sono piu` rapide da attivare! I lunghi capelli sono legati in una coda utile a tenerli all'interno dell'indumento, cosi` che non possano scappare e mostrarsi al di fuori di quel cappuccio sollevato di cui il primo utilizzo non e` certamente quello di proteggerlo dalla pioggia. <Quindi, dove hai perso le tracce?> Chiede secco quando la commpagna avra` sciolto il sigillo. <Vediamo di non farci vedere troppo o rischiamo di compromettere la tua prossima missione, ricordi?> Parlando alla volonta` di mandarla dentro l'Ochaya, se li vedessero insieme potrebbe rendere tutte le cose piu` difficili. Il bianco chiuderebbe entrambi gli occhi per poi ricreare nella propria mente un immagine del proprio volto. Questo avrebbe entrambi gli occhi aperti, i diversi colori sarebbero ben visibili e messi in risalto: il destro un ambrato piu` acceso rispetto a come sia realmente, ed il sinistro cosi` opaco da essere paragonabile al bianco della cornea. Mat andrebbe a concentrarsi inizialmente sul sinistro, associando a quel bianco quella che sarebbe l'energia mentale, tentando inizialmente di smuoverla con una vibrazione, come se si trattasse di un liquido, per poi cerca di farle compiere un movimento circolare. Se vi fosse riuscito, andrebbe a concentrarsi sull'occhio destro, quello ambrato, a cui tenterebbe di assegnare l'energia fisica, caratterizzata dalla forza dei propri muscoli, anche con questa tenterebbe inizialmente di smuoverla con una vibrazione per poi farla girar in senso orario, come quando si mescola un minestrone con il cucchiaio di legno. Se fosse riuscito nel ricreare le due energie, continuerebbe inizialmente a farle girare, per poi cercar di farle avvicinare, proprio come due liquidi, verso il centro di quel volto ricreato dalla sua mente. Mat tenterebbe di farle riunire attraverso sempre una rotazione, l'energia mentale cercherebbe di unirsi dall'alto, mentre quella fisica dal basso, cercando di mischiarsi man mano che i due recipienti, gli occhi, andrebbero a svuotarsi, donando il loro contenuto al quel miscuglio. Cercherebbe cosi` di mischiare le due energie, intento ad unirle per ricreare quello che, se vi riuscisse, inonderebbe il suo corpo come Chakra. [3/4 impasto chakra][SE chakra 25/25][Equip: Porta kunai(3 kunai), Borsa porta oggetti(10 carte bomba), avambraccio sinistro (fuuda con tronchetto, fuuda con maglio, fuuda con bo), avambraccio destro(3 carte bomba)]

Piove ancora... il che è abbastanza iconico, considerando che ci troviamo in quel settore di Kagegakure che dovrebbe appartenere al villaggio della nebbia! Le temperature sono abbastanza basse, ed il fatto che le nubi abbiano iniziato a riversare acqua sul creato ormai da svariate ore, ha aumentato esponenzialmente l'umidità nell'aria. Il sipario si alza nel quartiere più povero di Kiri: settore del villaggio dimenticato persino da chi aveva giurato di proteggerlo. Il Mizukage, infatti, sembra aver dato precedenza al proprio agio, rispetto a quello della popolazione, così da rendere Kirigakure l'unico distretto a possedere un settore povero. Settore che sembra esser stato palcoscenico di eventi strani nell'ultimo periodo... ma che non sembrano aver smosso nulla a livello di cronaca giornaliera. I Presagi dell'Est sono passati in sordina, per qualche motivo, come demoni che strisciano nell'ombra. Ebbene, forse è arrivato il momento che qualcuno inizi a portare la luce laddove l'ombra nasconde la verità. E' il momento che qualcuno inizi a diradare la nebbia misteriosa e accumuli informazioni. Risposte. A decidere di agire per primi sono proprio Keiga e Mattyse. La prima, su commissione del collega, sembra aver trovato una traccia olfattiva che li ha condotti fino ad un vicolo cieco tra i palazzi diroccati. Qui, l'odore peculiare percepito dall'Inuzuka e dal suo fidato segugio, si perde e si confonde... e non è possibile capire perchè. Si trovano entrambi in un vicolo rettangolare, ampio circa dieci metri e profondo venti. Sotto i loro piedi non v'è altro che terreno battuto ormai ridotto a fanghiglia, mentre innanzi a se potranno notare come due abitazioni si staglino sul fianco destro della strada, due sul fianco sinistro e la quinta chiuda il vicolo in fondo. In quel vicolo non vi sono viuzze secondarie o muretti di fortuna. Le palazzine, con le loro peculiarità, sono tutte adiacenti e collimanti, così da fornire un'unica barriera di mattoni dalla resistenza discutibile. Per l'appunto, all'apparenza sembrano essere molto fatiscenti. Sono vecchie case di due o tre piani, con i portoni di ingresso e qualche finestra che si affacciano proprio sullo spiazzo del vicolo. Le porte non sembrano essere chissà quanto resistenti. Quelle delle case sulla destra sono addirittura socchiuse, sintomatico del fatto che possano essere abbandonate. E come se ciò non bastasse, dalle finestre dei piani superiori non filtra neanche un briciolo di luce. [Gneeeeek! Sbam!] Qualche anta di legno che ha visto giorni migliori, cigola sospinta dal vento fino a sbattere contro il muro. Alcuni vetri sono rotti e il buio fa da padrone in tutto il circondario. L'unica nota di colore che potrà attirare la curiosità dei due ninja è la porta della palazzina sul fondo del vicolo. Questa non è differente dalle altre, almeno in termini di resistenza e usura, tuttavia... da sotto filtra una luce fioca e calda. A primo impatto sembrerebbe quasi quella di un braciere. Luce, si, ma nulla di più. Non una voce, ne suoni particolari. Inoltre, i due piani superiori di questa palazzina sono completamente all'oscuro. I due Ninja, forti del chakra appena richiamato e che irrora il loro corpo, potranno decidere come approcciare il loro sopralluogo. Akuma, intanto, mostra sintomi di inquietudine. Si guarda attorno e annusa l'aria. Non sembra essere convinto della situazione e getta occhiate ripetute alle palazzine presunte vuote. Istinto animale o paranoia infondata?[Turnazione Libera]

22:41 Keiga:
  [Vicolo] Akuma nell'attesa si scotola via l'acqua di troppo dal pelo, ritrovandosi spelacchiato nel giro di poco, per poi tornare fradicio subito dopo a causa dell'acqua che insiste a schiantarsi dal cielo alla terra. Alcuni schizzi arrivano di certo addosso a lei ed altri potrebbero arrivare al bianco. Lei si limita a voltarsi a guardarlo, alzando gli occhi al cielo, senza dire una parole a riguardo. Quando però è Mattyse ad interpellarla, lo sguardo nero si fossilizza su di lui, alzando appena la testa per dia della differenza di altezza. <Qui> Risponde, ricordando il vicolo cieco formato dalle cinque abitazioni comunicanti. <Anche sul muro> Un cenno del capo verso la direzione in cui vi è il muro che separa i ricchi dai poveri. Poi sotto al cappuccio aggrotta la fronte <Ma non l'hai letto il messaggio? Era chiaro> La voce profonda, ovattata dalla mascherina, sembra quasi diversa all'udito. Il rumore del legno che si schianta contro il muro la porta a guardare in alto, da entrambe le parti. Akuma annusa l'aria, annusa a terra, fissa le case e mugola anche, cosa che la porta a soffermarsi più del dovuto su di lui. Le nere si chiudono in fessure nel guardarlo, per studiarne il comportamento che già conosce fin troppo bene. <Qualcosa non va> Lei è tragica, ma il cane pare essere inquieto. Uno sguardo poi a Mattyse ed un cenno del capo verso la porta dell'ultima casa, quella frontale. <...> Non fiata più. Mattyse opta per avvicinarsi. Dietro la mascherina schiocca leggermente la lingua sul palato, due volte. Uno dei richiami che si perdono nell'aria, che ha con il cane. E' ora di andare, di avvicinarsi a quella porta. Il buio aiuta, probabilmente sia loro che chiunque altro ci sia. Lei, con Akuma, preferiscono muoversi rasenti al muro delle case di sinistra. Si ferma di tanto in tanto per guardare verso il bianco oltre che per alzare lo sguardo sulle palazzine. Addirittura, per comodità, una volta ferma, flette le ginocchia, inclinando la schiena in avanti ed appoggia le mani su quel terreno fangoso. E' più comoda. E' quasi più naturale così per lei. Colpa del tempo passato allo stato brado. Akuma, subito dietro di lei, continua a guardare verso le palazzine, ringhiando appena come se volesse lamentarsi. Guarda Mattyse, ancora una volta, come se aspettasse da un momento all'altro l'ulrlo di guerra. Avesse la coda scodinzolerebbe per l'emozione, conoscendola. [Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.][Chakra 25/25][TurnixEntrambi: 2/4 attesa, 2/4 spostamento verso la casa]

22:58 Mattyse:
 Il bianco osserva il vicolo, annuendo poi appena con il capo nel sentire la conferma che quello e` il posto da lei disegnato. <Parleremo del tuo concetto di chiaro in una comunicazione quando avremo finito qui.> non e` certamente il momento adatto per farle una lezione sul come si devono mandare le informazioni. L'occhio ambrato studia la zona nonostante la poca luce e la pioggia, soffermandosi poi sulla luce fioca che proviene dal fondo della porta, luogo ove il suo sguardo si sofferma per qualche secondo in piu`. <Apriamo quella. Gli edifici potrebbero essere collegati, fai attenzione.> Non esclude che i cinque edifici non siano in realta` uno solo con ben cinque ingressi differenti... sarebbe una tattica perfetta per eludere chiunque stia per scoprire il proprietario, tralasciando la comodita` nel tendere trappole, imboscate e pattugliare meglio la zona. Mentre Keiga fiancheggia il muro sinistro, lui preferisce rischiare la sorte, avanzando in maniera centrale, stando distante dalle finestre e da pareti che possono nascondere il bersaglio e favorirgli un rapido attacco a sorpresa. A volte rimanere allo scoperto puo` avere un suo perche'. <Se possibile, dobbiamo averci una conversazione. Ricordatelo.> Se possibile, ovviamente. Mat quindi percorrerebbe quei venti metri mettendo un piede davanti all'altro, avvicinandosi cosi` a quel pezzo di legno rovinato dal tempo. Osserverebbe la maniglia per qualche istante, portando il peso sulla gamba opposta al lato di questa (Se la maniglia si trovasse alla sinistra di Mat, il peso verrebbe portato sulla destra), sollevando appena il piede opposto in modo che possa toccare terra con la punta. L'occhio osserverebbe bene la maniglia, studiandone la struttura interna, poi isserebbe la gamba appena sollevata precedentemente, piegando il ginocchio per portare il piede all'altezza della maniglia e successivamente distenderlo, cercando di dare un calcio secco con il tallone appena sopra a questa, utilizzando il metodo migliore conosciuto per sfondare le porte lasciando le maniglie attaccate al resto della parete. Se fosse riuscito nell'intento ritrarrebbe la gamba per posare a terra il piede nell'esatto luogo da cui lo aveva sollevato. Meglio evitare trappole inutili. [movimento 20 metri 2/4][Calcio sfondamento 2/4][combattimento senz'armi +10 forza]{Chakra 25/25][Equip: Porta kunai(3 kunai), Borsa porta oggetti(10 carte bomba), avambraccio sinistro (fuuda con tronchetto, fuuda con maglio, fuuda con bo), avambraccio destro(3 carte bomba)]

Il legame tra Keiga e il suo segugio è forte abbastanza da farle comprendere istantaneamente che qualcosa in lui non va. Il cane è irrequieto, nonostante la stazza... e lei non può fare a meno di tenerne conto. Di fatti, l'approccio utilizzato è decisamente meno esplosivo di quello che Matt avrebbe potuto desiderare. Keiga decide di spostarsi lungo il versante sinistro del vicolo. Segue il profilo della strada, fiancheggiando il muro e chinandosi appena, così da cercare di camuffare la propria presenza per quanto possibile. Il muro alle spalle, inoltre, vuole fungere da riparo per le retrovie, qualora la situazione dovesse peggiorare di colpo. Scelta saggia, almeno in apparenza, considerando che i guaiti sommessi di Akuma si fanno leggermente più insistenti man mano che ci si avvicina a quella porta illuminata. Le suole degli stivali di Keiga incontrano la fanghiglia a più riprese, mentre le ombre sembrano danzare attorno a loro. I più paranoici potrebbero persino pensare che qualcuno li stia guardando da quelle finestre buie... che si tratti di una trappola. Tuttavia, a conti fatti, non v'è ancora alcun elemento che possa effettivamente far pensare ciò. Ad ora, si tratta solo di un semplicissimo vicolo, immerso nel quartiere povero. Ad ogni modo, differentemente dalla propria collega, Mattyse approccia la porta dritto per dritto, lasciandosi ben distante dalle strutture. Anche il suo ragionamento potrebbe avere un suo perchè... oppure potrebbe avergli appena garantito un bel segnalino dritto sulla fronte. Una cosa è certa: stare al centro di quella strada gli ha virtualmente puntato i riflettori contro. Anche lui percepirà la scomoda e angosciante sensazione di essere osservato, seppur non vi sia nessuno a cui imputare tutto ciò. L'avanzata verso la porta, in ogni caso, non incontra evidenti ostacoli. Il ragazzo è libero di avvicinarsi e studiarla, mentre Keiga mantiene un basso profilo con la schiena poggiata sul muro che ora Mattyse sta fronteggiando, tenendo la porta a circa due metri alla propria sinistra. Il ticchettio della pioggia contro i mattoni e i tetti fa da sottofondo alla serata. Dalla strada da cui provengono, non sopraggiunge mezzo suono. Nessuno calca quelle strade a quell'ora... e persino l'inquinamento luminoso del resto di Kagegakure, è innaturalmente assente. Troppo troppo silenzio. Un silenzio che, tuttavia, non sembra essere in grado di fermare Mattyse. Pondera la posizione della porta, prende la mira e [SBAM!] un calcione mira a divellere il costrutto legnoso per permetter loro di entrare. La porta, palesemente non in grado di reggere il colpo, cede integralmente. Non si apre, bensì viene scardinata completamente e casca al suolo con il tipico [TONF!] ovattato del legno fradicio che impatta con la pavimentazione. Il Ninja dinamitardo potrà gettare uno sguardo all'interno della struttura, ma ciò che lo attende non è ciò che si aspettava. Buio totale. Non è possibile vedere -nulla- del suo interno. Eppure da sotto la porta filtrava della luce! Che sia stata una svista? Un brutto scherzo della vista? <Ohiohi... che ragazzo maleducato...> Finalmente qualcosa spezza il silenzio. Si tratta di una voce femminile, appartenente ad una donna evidentemente molto in la con gli anni. Le tonalità raschiate dal tempo sopraggiungono dalle ore sei di Mattyse... e neanche troppo distante da lui. Keiga, essendo di spalle alla parete, e quindi con il proprio sguardo rivolto esattamente verso le ore sei di Matt, potrà vedere questa donna con largo anticipo rispetto al compare, che invece dovrà voltarsi. Si tratta di una nonnina alta su per giù mezzo metro. Occhi piccoli ridotti a fessure e manine raccolte dietro la schiena, ormai incurvata per via del peso del tempo. Dista non più di due metri da Mattyse... il che lascia legittimamente sorgere una domanda. Come è arrivata fin li, se Matt ci è appena passato? Come ha fatto a raggiungerli senza che neanche Keiga se ne accorgesse? <Non il migliore dei presupposti per avviare una conversazione... si?> Domanda, rauca, sbilanciandosi appena verso destra e osservando la porta a terra. Ancora, l'interno della casa è buio come il più oscuro degli oblii.[Turnazione Libera][Vecchia Mikage: https://cdn.myanimelist.net/images/characters/15/221915.jpg]

23:39 Mattyse:
 La porta cade completamente, un effetto anche esagerato, ma prevedibile visto lo stato piu` che trasandato... L'occhio scruta quel poco che riesce a vedere all'interno dell'edificio, quella luce e` svanita, rendendo plausibili due ipotesi all'interno della mente del Senjuu: o e` stata spenta rapidamente, tanto rapidamente, o sono gia` finiti in una illusione. Il bianco non esclude nessuna delle due ipotesi, anche perche` ha camminato venti metri con Akuma che si e` mostrato titubante e con una strana sensazione addosso. Potrebbero essere anche piu` soggetti, cio` renderebbe possibile anche un mix di cose, quali velocita` di agire, precisione nelle tempistiche... e non escluderebbe l'ipotesi Genjutsu. La voce della vecchia arriva dalle spalle del bianco, che subito accennerebbe ad un sorriso, piegando i gomiti di novanta gradi cosi` da portare gli avambracci verso l'esterno, oltre che renderli paralleli al terreno. <Chiedo scusa per la porta. Pensavo reggesse molto meglio...> Una piccola risata scuoterebbe le sue spalle e si farebbe sentire senza alcun timore. Il bianco sprizza di sicurezza, in se stesso, in Keiga e in Akuma. Il braccio sinistro verrebbe lentamente portato verso il destro, messo sempre in vista, permettendo alla mancina di afferrare la manica della destra per tirarla su tanto da mostrare l'avambraccio avvolto dalle tre carte bomba. <Se fossi venuto per uccidere avrei iniziato in maniera completamente diversa...> Tenterebbe di lasciarlo intuire mostrando quella piccola parte del proprio equipaggiamento. Il volto verrebbe poi rivolto verso la propria sinistra, ove sarebbe Keiga, senza pero` vederla vista la ferita all'occhio sinistro. <Keiga, se fa un passo fammi un fischio.> lo dice cosi`, ad alta voce. <Va bene fidarsi tanto da darle le spalle, ma non voglio un coltello nel centro della schiena.> Come se i tempi di reazione possano impedirglielo effettivamente, no? O forse il bianco ha altro per la testa? <Stiamo cercando una persona e quello che ipotizziamo essere il suo animale... qualche settimana fa hanno seminato un po` di caos per Kiri... Ho una proposta per loro.> Una proposta che Keiga non sembrava condividere visto la sua reazione quando le e` stata esposta... ma su, un briciolo di gelosia e` accettabile. <Ci permetta di trovarli.> Da per scontato che la signora sappia, anche perche` sembrava quasi li stessero aspettando, tralasciando il fatto che l'odore termina proprio li`. [Chakra 25/25][Equip: Porta kunai(3 kunai), Borsa porta oggetti(10 carte bomba), avambraccio sinistro (fuuda con tronchetto, fuuda con maglio, fuuda con bo), avambraccio destro(3 carte bomba)]

23:50 Keiga:
  [Vicolo] Il continuo mugolare di Akuma le fa increspare le labbra dietro alla mascherina. Non si sente niente, e con niente, intendo niente. Non un rumore che non sia quello della pioggia che impatta su terreno e superfici e non un odore che possa anche solo far loro capire se sono da soli o meno. Nulla. Arrivano alla porta, lei ben piazzata contro il muro ed in posa canina, con Akuma subito dietro che ha spesso il muso alto. Anche lei per un attimo ne segue la direzione, chiudendo le nere in fessure, sfidando la pioggia, per vedere se riesce a capire cosa il cane sta percependo. Questa ricerca viene interrotta dal silenziosissimo Mattyse che "teniamo un profilo basso"- "Parliamo" e poi gli sfonda casa. Sotto al cappuccio aggrotta la fronte, inclinandosi appena per cercare di guardare dentro, prima di guardare lui. Sente una voce che la porta a tenere la fronte aggrottata. Chi ha parlato? Guarda Mattyse, ed è proprio nel guardare verso di lui che si accorge della comparsa della vecchia che però così, su due piedi lei scambia per altro <Topo!> Non lo urla ma è solo un avvertimento. <Ah, no.> Guarda Akuma che tira le orecchie indietro nel guardare la vecchina, brontolando sommesso. Deglutisce, inclina il capo di lato nel guardarla, per poi sporgersi verso di lei, e così fa Akuma ma senza essere invadenti. Le narici dietro la mascherina si attivano, lavorano, cercando in quella vecchia un qualcosa che possa essere un odore, di qualsiasi cosa. E lo stesso fa Akuma, sebbene resti più indietro, non convinto quasi. Ma il fatto di non poter sentire che qualcuno si avvicina è una tortura per loro. Togli l'olfatto ad un Inuzuka e può anche andare ad ammazzarsi. Annusice alla richiesta del bianco, ed è per questo che non toglie gli occhi di dosso dalla nonnina neanche per un secondo. Da brava cagna, segue gli ordini del padrone, uno dei due, padroni. Certo è che no, avere a che fare con qualcun altro di simile non le va proprio a genio, tanto che le labbra, dietro quella mascherina, si arricciano in una smorfia quasi schifata, oltre che contraria. Le ginocchia piegate ed il peso che appoggia in parte sulle punte dei piedi ed in parte sulle mani, immerse nella fanghiglia senza preoccuparsene, anzi. Pare particolarmente a suo agio, come nel bosco. La posa canina prevale, gli occhi neri restano sulla vecchietta. Quelli di Akuma balzano da lei alle palazzine. Anche lui è in allerta adesso, perchè è saltato fuori un umano dal nulla, un umano senza odore? E' davvero un umano? Per ora devono aspettare, devono controllare e avvertire. [Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.][Chakra 25/25]

Quel vicolo è ufficialmente diventato il loro palcoscenico. La vecchina resta immobile, mentre Mattyse mostra le sue carte bomba e le sue intenzioni. <Mh.> Mugugna pensierosa. Le sue palpebre si assottiglierebbero, se non fossero già ridotte a delle fessure per l'età(?). <Beh... avresti potuto provare a bussare.> Commenta con tono palesemente ironico, seppur macchiato dalla tenerezza che può suscitare una donna anziana così piccola e pacata. <Le porte di un tempo non erano studiate per essere aperte a calci. Gli facevano ancora i pomelli, sai? Quelli per le mani...> si, insomma... sembra essersela presa parecchio per lo sfondamento della porta. Anche perchè la cosa collima molto male con la dichiarazione di intenti dell'altro. E' come accettare in casa un ladro che ha appena fatto irruzione, ma che giura di non volerti fare del male. Alla minaccia delle carte bomba, infatti, torce appena le labbra in una smorfia di disappunto. Lei, di rimando, non risponde alle provocazioni. Non accenna alle carte bomba, ne al coltello dietro la schiena. Mattyse non avrà la soddisfazione di cimentarsi in un botta e risposta degno di esser definito tale. Piuttosto, dovrà accontentarsi del classico colloquio che si può intrattenere con una comune vecchina del vecchio borgo di Kiri. Peccato che quella situazione abbia comunque molto poco di comune. Sono ancora avvolti nell'oscurità e nel silenzio. Le portelle delle finestre continuano a cigolare, disturbando il sottofondo della pioggia. Intanto, Keiga apprende della presenza della vecchina e rischia di rovinare la quiete della conversazione con un commento realmente scortese. <...> L'anziana incassa, mentre una venuzza le si gonfia sulla tempia sinistra. <Fino a prova contraria sei tu quella a quattro zampe, signorinella.> Acidula, sbotta... ma prima che possa effettivamente continuare il botta e risposta con la Inuzuka, Mattyse esige delle informazioni. Parla di un uomo e della propria bestia. Parla di disordini a Kiri nei giorni passati e di un'eventuale proposta da fare a questa fantomatica persona. <...> La vecchia Mikage, nome a loro ancora sconosciuto, non batte ciglio e non proferisce parola. Difficile capire se sia effettivamente ancora sveglia, o se si sia addormentata in piedi. Magari potrebbe essere anche morta. Per fortuna, le sue labbra rugose si schiudono dopo una pausa innaturalmente lunga, e non sono foriere di buone nuove. <Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando.> E sorride appena, dolcemente. Diniego totale sulla questione. Pare che non sia a conoscenza di questi avvenimenti. Che non sappia di uomini e di bestie... ne tanto meno di disordini a Kiri. <Io sono solo una povera vecchia. Mi chiamo Mikage, e temo che i giorni in cui uomini, bestie e disordini erano di mia competenza, siano passati ormai da troppo tempo.> Non riuscirà a scucirle altro, così. Sempre ammesso che ci sia altro da scucirle, è chiaro. Keiga, dal canto suo, mantiene un profilo basso anche a livello interattivo. Lascia parlare Mattyse, concentrandosi più che altro su ciò che le parole non possono dire. Il suo olfatto, però, farà cilecca esattamente come quello della bestia che porta con se. La vecchia non ha odore alcuno... e, anzi, se solo ci facessero caso, noterebbero come questa non sia bagnata dalla pioggia. Le gocce impattano contro di lei, certo. Rivoli d'acqua scivolano lungo il suo viso, attirati dalla forza gravitazionale verso il basso. Eppure, vestiti e capelli sono asciutti. Non lascerà loro il tempo di pensare, tuttavia. Invero, riprende rapidamente la parola e mette in guardia i ragazzi. <In ogni caso, credo che cose del genere non dovrebbero interessarvi. Queste cose sono di competenza... degli Anbu.> Gli stessi che Mattyse ha visto in giro quella notte. Intanto, con sguardo indagatore passa in rassegna i due ragazzi. Che stia cercando di studiarli?[Turnazione Libera]

00:39 Mattyse:
 Il bianco attenderebbe ed ascolterebbe le risposte della vecchia, ridendo alla puntigliosa frecciatina inerente ai pomelli <non posso darvi torto, vi faccio le mie scuse.> In maniera educata, cercando di non dar l'impressione di voler prendere in giro la vecchia in nessuna maniera. Se vuole delle informazioni deve darle un pezzo di se, possibilmente quella piu` educata e rispettosa. La signora rimane in silenzio quando lui chiede le informazioni, risponde dopo diverso tempo, facendo sollevare l'occhio al cielo per qualche istante in segno di disappunto. <Mikage, potete chiamarmi Kiofu.> Kiofu, nome utilizzato da quando e` entrato a Kagegakure per celare la propria identita` verso chi potrebbe volerlo morto... tipo gli amici di Orochi. <E la vita mi ha insegnato un paio di cose... del tipo che quando ci si prende del tempo per rispondere e` per trovare una scusa. Soprattutto se poi la risposta si rivela tanto semplice da non meritare ben tanti secondi di riflessione.> Condivide ora i suoi pensieri, abbassando entrambe le braccia adesso. <E si, potrebbero non essere piu` vostra competenza, ma visto che le tracce conducono qui mi viene piu` da pensare che vogliate nasconderli.> Come detto prima, condivide i propri pensieri in maniera aperta. Ecco, la signorina, non piu` tanto ina, commenta dicendo che sarebbe competenza degli anbu... sta cercando di invogliare il duo ad abbandonar le ricerche tentando di rimaner pulita, e` una tattica psicologica molto subdola... come quando dici alla sicurezza che senza un agente di polizia non puoi venir perquisito! <Ma noi non siamo qui per la stessa ragione degli anbu. Loro lavorano per la giustizia e arrestano chi fa casini. Noi prendiamo chi fa casini, li copriamo e li invitiamo a farne altri!> Ora piu` sicuro, gia` di quanto possa esserne stato prima, visto che il discorso ricade proprio sul metodo con cui ha scelto i suoi compari... vedi Keiga, che aggrediva gente nei vicoli per riprodursi e poi ucciderli. <Mikage, abbiamo seguito l'odore... sappiamo che e` qui.> E il volto ora verrebbe sollevato, rivolgendo lo sguardo verso le diverse finestre. <Se fossimo venuti qui per arrestare o uccidere avremmo gia` raso al suolo questo vicolo. Potete controllare nella mia mente se non mi credete. Tanto sembra che con i Genjutsu ci sappiate fare.> Molte cose glie lo suggeriscono e, un pochino, ha voluto lanciare la classica moneta. <Vi do la mia piu` sincera parola che non siamo qui per nuocere a nessuno... anche se con la porta potrei aver dato un impressione completamente diversa... Dai, faccio il primo passo per la fiducia: Kiofu e` il nome che uso per impedire che alcuni pezzettini di merda del distretto di Kusa vengano a prendermi prima che li prenda io. Ho partecipato alla guerra di dieci anni fa, quasi undici, e undici anni fa ero proprio tra le strade di Kiri a difendere i cittadini.> Si, anche se poi hai distrutto il ponte Naruto, meno male che il tuo nome non e` mai stato collegato ai tuoi attentati.[Chakra 25/25][Equip: Porta kunai(3 kunai), Borsa porta oggetti(10 carte bomba), avambraccio sinistro (fuuda con tronchetto, fuuda con maglio, fuuda con bo), avambraccio destro(3 carte bomba)]

00:50 Keiga:
  [Vicolo] Il profilo basso le è stato chiesto all'inizio, e lei così sta facendo. Esegue gli ordini di qualcuno che nel branco è ad un livello maggiore del suo, e lo stesso fa Akuma, al pari della cagna. La vecchia risponde al bianco, irritata per la rottura della porta, e su questo probabilmente si sarebbe arrabbiata anche lei. Il suo unico intervento poi, pare sia stato capace portarla ad arrabbiarsi pure di più, e lo nota da quella venuzza pulsante. E' rinomata per i suoi commenti scortesi, lei. Ed il suo ribattere non le fa ne caldo ne freddo. Non risponde, limitandosi ad inclinare nuovamente il viso da un lato. E poi tornano a parlare i due, lasciando lei e il cane liberi di osservare, ed annusare quello che la vecchia non emana. Uno sguardo verso il canone che ricambia con il proprio. Non ha odore, ed è su questo che si concentrano più che sul resto. Non è mai stata troppo brava a cogliere simili dettagli che non fossero alla sua portata. In pratica sa annusare e basta ma è spesso richiesto quindi va bene così. Il peso viene spostato solo sui piedi dal momento che le mani abbandonano il fango e, ancora luride e vicine al suolo, si uniscono a formare il sigillo della capra. Akuma si mostra più attivo, in protezione dell'umana in questo momento dove potrebbe essere scoperta. Le porta via più concentrazione questa cosa, tanto che gli occhi si chiudono in fessure come se potesse servire ad aver maggiore controllo. Cerca di sfruttare una parte del chakra, richiamandone quanto basta per poi provare a far agitare il flusso in maniera sempre più violenta in modo da tentare di, almeno, disturbare il casino imposto dall'onda di chakra di chiunque lo stia mandando, ammesso che sia un genjutsu. Il tutto mentre i due se la chiacchierano. Lei resta nel suo ma agisce nel suo piccolo. L'orecchio capta le parole di Mattyse, portandola a riaprire lo sguardo quando e se sarà riuscita nell'intento di scoprire se sono finiti in un illusione o meno. Il cane è lì a protezione, in allerta, la coda dritta, di tanto in tanto fende l'aria e la pioggia. Il muso è rivolto in alto, verso il cielo ed a costo di snuffiare qualche goccia d'acqua vuole cercare di sentire qualche odore. Se non quello della vecchia, magari di qualcuno che resta nascosto nell'ombra. [Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.][Chakra 22/25][Tentativo Rilascio Illusorio 4/4]

La pioggia continua a picchiettare insistente sul creato. L'atmosfera tetra ed inspiegabilmente silenziosa che circonda il trio si fa più pesante, man mano che la conversazione procede, seppur non esattamente nei modi che ognuno dei tre si aspettava. Mikage assottiglia appena le palpebre, ascoltando le parole del giovane bombarolo. <...> Non parla, almeno inizialmente, lasciando all'altro la possibilità di monologare e trarre le proprie conclusioni. Tuttavia, non è una condizione destinata a durare a lungo. Le labbra della vecchia Mikage si schiudono, finalmente, dando concretezza ai pensieri. <Per essere un ragazzo così giovane, sembri averne parecchie di certezze.> Socchiude le palpebre definitivamente, raccogliendo entrambe le manine dietro la schiena e lasciando passare qualche secondo tra una frase e l'altra. <Forse anche troppe...> di certezze <... consapevole di esser sotto l'effetto di un'arte illusoria.> Insomma, non ghigna di rimando, ma ci manca poco. Poche parole per mettere in discussione tutto ciò che il ragazzo pensa di aver assodato. E' sicuro di aver sentito una traccia reale? E' sicuro che quella traccia sia scomparsa? Potrebbe chiedergli se è sicuro di una marea di cose, e probabilmente la risposta sarebbe sempre no. Non per ultima, la cosa che Mattyse non può sapere è: <Cosa ti fa pensare che sarei contenta di aiutare qualcuno che ostacola l'operato degli Anbu e mina la tranquillità già vacillante della società?> E qui la testolina di Mikage si inclina appena. Forse Mattyse ha fatto il passo più lungo della gamba e si è esposto un po' troppo. <La tua sincera parola...> quella di non nuocere a nessuno. <... è una magra consolazione, se affiancata a quello che è stato l'incipit del tuo discorso.> Ovvero l'essere dei sovversivi dediti alla distruzione e al disturbo della quiete. <Mi perdonerai se, di conseguenza, divien particolarmente difficile dar spessore al tuo atto di buona fede.> Dirgli il suo nome e parte del suo passato. Bugia o verità, allo stato attuale delle cose conta proprio poco. <Ciò che stai cercando...> riprende a parlare, dopo un profondo sospiro. Non sembra essere ostile, ma dopotutto è una vecchina... come potrebbe sembrare ostile? <-Sempre ammesso che tu sappia cosa stia cercando-...> premessa doverosa, dal suo punto di vista. <Non è qui.> Non vi sono flessioni emotive nelle sue parole. Nessun vacillamento. <Ed è meglio così, credimi. Se davvero hai combattuto per difendere questo paese dieci anni fa, allora dovresti ben sapere quanto è stato sacrificato per questa pace.> Una pace a cui Mikage non sembra esser disposta a rinunciare. <E dovresti sapere che nel mondo esistono forze che non si possono governare.> Ridacchia, questa volta un po' più amareggiata. <Il problema di chi ama -fare casini-...> come dice lui <... e ancor più in generale dei giovani, è che spesso non avete idea di quale sarà la reale conseguenza delle vostre azioni. Non sapete se sarete veramente in grado di gestire il flusso degli eventi.> Flusso che potrebbe persino ritorcersi contro di loro. <Qualsiasi cosa ci sia qui, non è di tuo interesse. Devi fidarti di me, su questo.> E' qui il vero atto di fiducia che l'altra richiede. Ammette di star occultando qualcosa, ma non svelerà al ragazzo cosa e, invero, gli chiede di accettare tacitamente questa realtà. <Ciò che cerchi non è tra le nostre mura.> Una frase che può significare un sacco di cose. <E a prescindere dovresti lasciar perdere, se non vuoi che la storia si ripeta. E' fuori dalla vostra portata.> Lo dice con una sicurezza quasi disarmante. Come faccia ad esserne certa? Sicuramente avrà fatto le sue valutazioni. Non le è sfuggito, infatti, che Keiga ha provato a disperdere l'eventuale illusione in cui è cascata. Si concentra, prova ad interferire con il flusso di Chakra eventualmente emanato dalla padrona di casa, ma l'aria non vibra neanche un po'. Anzi, l'atmosfera si appesantisce impercettibilmente di più. Sono ancora estremamente soli in quello spiazzo. L'assenza totale di luce inizia a far sprofondare i dettagli ambientali nel nulla e la loro percezione del circondario si fa più vacillante. Non è il caso di Mattyse, che preso dalla discussione con la vecchia sarà troppo concentrato su di lei per rendersi conto del circondario. Keiga, invece, è assai più predisposta alla percezione del mondo che li circonda... e le sarà ben chiaro che quella non è una notte come tutte le altre. Chi vive nel bosco per tanto tempo sa bene cosa significhi doversi abituare al buio pesto e alla luce ambientale. Qui il connubio di elementi è decisamente ambiguo e non ci saranno dubbi per lei, relativamente all'essere sotto l'effetto di un Genjutsu. La domanda che sorge spontanea è: come mai non è riuscita a dissiparlo? Sulla bocca della vecchia si apre un sorrisino, concentrandosi su Keiga per qualche istante. <Ad ogni modo... siete stati bravi a capire di essere in un'illusione così in fretta.> Glielo conferma, senza muoversi dalla sua posizione. <Di solito la gente ci casca con tutte le scarpe.> Ridacchia, rauca.[Turnazione Libera]

22:07 Mattyse:
 La voce della vecchietta spezza nuovamente il silenzio, pare aver molto da ridire sul giovane, che quasi ne trae lezione dalle tante parole. <Vi ringrazio.> Riferendosi a quel mezzo complimento di esser un giovane con tante certezze, consapevole che non sia proprio una cosa positiva. La signora palesa e argomenta il fatto che una frase ben precisa del bianco sia stata fraintesa, ma non per errore di lei, quanto per esser stato lui ad evitare alcune informazioni, troppo ottimista forse, tanto quanto pragmatico quando ha proferito quelle parole. <Il mio operato non mina la tranquillita` di una societa`. Mina coloro che guadagnano nel mantenere la tranquillita` vacillante, come avete detto voi.> Ha parlato di fare casino, non ha specificato verso i confronti di chi. L'argomento avanza, facendo nascere un sorriso appena piu` educato sul volto del Senjuu, nonostante stia dando le spalle alla vecchietta. <Bene a sapersi, quindi voi siete collegati a quella creatura e a quella persona.> Taglia corto, non e` qualcosa che possono affrontare? E` un bene? Non ne e` cosi` sicuro. <Vi ringrazio per la vostra premura, mi fa piacere che qualcuno tenga ad altri in questo modo... ma... Come lo spiego.> La mente del bianco ragiona, su come fare, come spiegarsi al meglio per potere avere delle informazioni utili... <Mia cara, qualsiasi cosa sia e` gia` in giro e quindi e` gia` un pericolo. E` qualcosa che dovremo affrontare lo stesso, ma magari vi e` una possibilita` per far si che sia un alleato, un amico da difendere, piu` che un nemico di abbattere.> E anche questo lo dice con sicurezza, sicuro di poterci riuscire. <Collaborate ancora una volta. Pensate alla vostra Kiri. Non vi pescare? La spiaggia? La sabbia?> Ecco che cerca di far leva sui ricordi dei presenti. <Il bosco in cui un Doku mi ha avvelenato per puro divertimento... Bhe, questo magari non e` proprio un bel ricordo> ammetterebbe a voce bassa. <Ve lo chiedo un ultima volta, in ginocchio. Frugate nella mia mente e andate voi a cercare le motivazioni per cui siamo sicuri di poter affrontare ogni avversita`, guardate cosa ho passato e cosa mi spinge a combattere con tanta determinazione...> E` piu` o meno l'ultima speranza, o cosi`... o morte. <Cosa avete da perdere? Siete lontani dalla vostra vera casa, ingabbiati tra quattro mura.> Il bianco lentamente chinerebbe la propria figura, andando a mettersi con le ginocchia a terra. Neanche uno sguardo verrebbe rivolto verso Keiga, solo la mano mancina verrebbe allungata in sua direzione, porgendole le punte delle dita appena alzate, invitandola ad aspettare e stare calma. <Date un occhiata.> Prima di esplodere?[Chakra 25/25][Equip: Porta kunai(3 kunai), Borsa porta oggetti(10 carte bomba), avambraccio sinistro (fuuda con tronchetto, fuuda con maglio, fuuda con bo), avambraccio destro(3 carte bomba)]

22:16 Keiga:
 La pioggia continua incessante. Sembra voler mettere ancora più disagio di quanto la situazione in se non stia già creando. La vecchina e Mattyse continuano con i loro discorsi che, per alcuni versi, lei non capisce neanche. La vecchia parla troppo forbito per lei. Interpreta il succo del discorso ma di certo non potrebbe mai farci lei una chiacchierata come quella che sta facendo Mattyse. A lei sembrano parole dette a caso. Parole anche inutili quando le si potrebbe spezzare il collo subito. E' inutile parlare. Ad ogni modo non è quello il suo compito. Deve tenere d'occhio la vecchia e tenere d'occhio attorno, assieme ad Akuma che, irrequieto, sembra volersi concentrare sugli odori che arrivano dall'alto, quegli odori che potrebbe portare una folata di vento. Lei, nonostante la concentrazione impressa non viene a capo di nulla. Lo sguardo scuro, nero, balza sulla vecchia. L'espressione dietro la mascherina, è apatica, inespressiva. C'è qualcosa che non va. Se lo sente, lo percepisce quasi. Le mani tornano con i palmi sul terreno, ad impiastricciarsi nuovamente in mezzo a fango e schifezze. Il buio, è probabilmente merito suo se riesce a capire, anche senza rilascio, che il genjutsu c'è per davvero. Dietro la mascherina le labbra si schiudono, piazzandosi meglio con i piedi, spostando il peso da uno all'altro per cercare una posizione pronta per un eventuale scatto di qualsiasi tipo. Akuma snuffia l'aria, starnutendo più volte per via dell'acqua che gli entra nel tartufo. Ma cerca qualcosa. Un odore anche solo passeggero, con tutta quell'acqua, se mai dovesse sentirlo, vuol dire che dovrebbe essere vicino. Quando arrivano i complimenti che confermano la sua ipotesi silenziosa, inclina il capo di lato nel guardare la vecchietta, mantenendo quell'inespressività caratteristica di lei. Mattyse se ne esce con l'ultima sparata. Mettersi in ginocchio. Le ginocchia vengono flesse maggiormente ed il peso ben scandito su tutti gli arti. E' pronta, sposta anche un piede indietro ma la mano del Senju arriva sul più bello, interrompendo un qualsiasi suo movimento. E se ne sta. Come un cane che ha appena ricevuto un ordine da uno dei padroni. Akuma drizza le orecchie e guarda per un attimo quella vecchiaccia inodore. Allunga il muso verso di lei assicurandosi di restare accanto alla sua umana a debita distanza. E' impossibile che non ci siano odori e lui da bravo testone vuole dimostrare di essere il migliore. Si, se la tira più dell'umana. [Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.][Chakra 22/25]

Cala nuovamente il silenzio. La pioggia riprende a far da leggiadro sottofondo, quando ecco che la vecchia riprende a mugugnare. <Mh.> Le parole di Mattyse non sembrano convincerla appieno. Muove qualche piccolo passetto verso di lui, ma non scioglie la presa delle mani dietro la schiena. <Alzati ragazzo.> Non è un ordine, bensì una richiesta cordiale. <Non devi piegarti per me.> Cordiale, si, ma altrettanto sicura di se. Abbastanza da muovere passetti estremamente brevi e ripetuti in direzione di Keiga. Si porta frontale rispetto a lei e al suo cane, lasciando Mattyse alle proprie ore cinque. <Ho già perso tutto quanto una volta.> Preambola, donando ai due una piccola pillola di se. <Qualsiasi cosa avessi da perdere, è stata cancellata con la mia vecchia casa.> Di conseguenza, in un primo momento sembra essere quasi in linea con il pensiero del ragazzo. <Tra queste quattro mura...> riprendendo il discorso di lui. <... abbiamo ritrovato la pace. Questa Pace, ragazzo mio, è tutto ciò che -ora- ho da perdere.> All'altro sarà chiaro che la donna non vuole una nuova guerra. Non vuole conflitti. Non vuole regimi. Di conseguenza, tutti coloro che pensano di poter scoppiare questa bolla di pace che ovatta kagegakure, non sono i benvenuti a casa sua. Eppure... qualcosa la fa tentennare. E' completamente padrona delle loro percezioni. Potrebbe metterli seriamente in difficoltà e toglierseli di torno, pur di non ascoltarli più, ma non lo fa. Resta lì. Questa volta è lei a donare le spalle e Mattyse, preferendo guardare in faccia Keiga e il suo animale. <Mh.> Mugugna daccapo, pensierosa. <...> tira un lungo sospiro e successivamente riprende a parlare. <Non è una persona, quella che cerchi.> Si scuce un po' e rivela qualche importante informazione. <Stai cercando una Bestia. Una Bestia che non sarebbe mai dovuta entrare nei nostri confini.> Lei stessa fatica a capire come mai una bestia dell'outer world si sia spinta così tanto dentro Kiri. <L'uomo che hai visto, non la accompagnava.> Non erano alleati, no. <Era la sua preda.> La vecchia non fa una piega. Lascia che passi un po' di tempo, così che i ragazzi possano assimilare le informazioni e maturare le proprie considerazioni. <Capirai, quindi, che è difficile riuscire ad ipotizzare una collaborazione in questo caso...> ovviamente non con lei, ma con la bestia. Non c'è un uomo con cui mercanteggiare. Muove ancora qualche passo verso Keiga. Quanto basta per essere a portata di mano. La manina destra vola nel vestito non esattamente nuovo e pulito della vecchia. Ne tira fuori un frontalino ninja, completamente sporco di sangue. Così sporco che il simbolo inciso su di esso è praticamente irriconoscibile. <Se volete che io vi dica di più... allora dovrete fare qualcosa per me.> Ecco perchè titubava! <Non ho mai visto questo frontalino a Kagegakure, seppur sia molto simile a quello di Kiri.> Porge il frontalino verso Keiga, così che l'altra possa vederlo e prenderlo, se lo desidera. Per la prima volta in questa serata uggiosa, sia lei che il suo animale potranno sentire un odore differente da quello della pioggia e della fanghiglia. Un'odore che fino ad ora era stato potentemente occultato. Si tratta di sangue umano bello e buono, dalle tipiche note ferrose. Una traccia che i due potranno riconoscere abbastanza facilmente! Si mescolava in maniera imponente con l'odore della bestia che li ha condotti fin dentro quel vicolo. <Vorrei che scopriste da dove proviene.> Sembra esserne seriamente interessata. Abbastanza da commissionare la cosa a due sconosciuti. <Il suo proprietario... non è nelle condizioni di parlare.> Lascerà trascorrere del tempo. Attimi di silenzio importanti, che possano servire ai due per comprendere se è il caso di accettare la commissione della vecchia o no. <Aiutatemi e io vi dirò tutto ciò che so.> Sempre ammesso che sappia qualcosa, chiaro. Su questo i ragazzi non potranno metterci la mano sul fuoco. <Qual è la vostra risposta?> Il frontalino resterà a disposizione di Keiga. Potrà appropriarsene e portarlo via per indagini, se vorranno accettare la missione della vecchia.

23:26 Mattyse:
 L'invito ad alzarsi viene quasi rifiutato dal bianco che ascolta il parlare della vecchia sempre con quel mezzo sorriso. I modi da lei utilizzati sono diversi, le pause cadenziate ma non abbondanti, viene esposto un parere, come quello di aver gia` perso una casa e non volerne perdere un altra. A sentire quel parlare gli occhi vengono ben aperti per un qualche istante, neanche ci credeva piu` di poter trovare una soluzione pacifica. Il bianco chinerebbe in avanti il capo, portando tutto il peso sul ginocchio sinistro mentre solleverebbe la gamba destra per portare la pianta del relativo piede sul terreno, ove il peso verrebbe spostato ed il ginocchio steso per sollevarlo nuovamente. Il piede destro ora farebbe da perno, mentre il sinistro indietreggerebbe appena, abbastanza da far voltare il Senjuu in senso antiorario di poco piu` di novanta gradi, permettendo finalmente alla sua vista di inquadrare sia Keiga che la vecchia. <Saremo noi a riprendere la vostra casa, con un numero particolarmente ridotto di volontari.> e compagni. <L'intento non e` quello di una guerra, ma quello di aver dei validi combattenti> Non vinci in una guerra se non hai qualche rotella fuori posto. Lo sguardo si posa su Keiga, osservando se lei prendera` o meno l'oggetto. <Una bestia vera e propria...> Commenterebbe ora a bassa voce, mentre il sorriso si estenderebbe appena sul lato sinistro del proprio volto. <non vi sono bestie che non si possano addomesticare. E in caso mi sbagliassi, vi farei un favore ad ucciderla, no?> Chiede conferma, avanzando ora lentamente in direzione della propria compagna, in maniera lenta, senza fretta alcuna, mantenendo pero` lo sguardo sulla Inuzuka. <Ma sono sicuro che la mia bestia sia in grado di domarla.> Abbassando ora l'occhio in direzione di Akuma. Che parli di lui o della sua compare umana? [Chakra 25/25][Equip: Porta kunai(3 kunai), Borsa porta oggetti(10 carte bomba), avambraccio sinistro (fuuda con tronchetto, fuuda con maglio, fuuda con bo), avambraccio destro(3 carte bomba)]

23:33 Keiga:
 Inclina il capo nel guardarla avvicinarsi, spostando il piede destro indietro e bloccandosi in quella posizione. Essendo sui quattro arti potrebbe anche essere più o meno alta come la stessa vecchia, tanto da guardarla nel viso rugoso e gli occhi piccoli. Le sta di fronte e non ne capisce il motivo. Avverte in lei una sorta di cambiamento emotivo ma può essere dettato dal genjutsu. Non può esserne certa. La ascolta, guardandola dritta negli occhi, mantenendo la sua inespressività convinta. Non parla, non ne ha bisogno. Comportarsi come un cane è meglio e riesce a farsi capire ugualmente. Quando si ritrovano a guardarsi per svariati secondi e l'altra mugugna, La fronte si aggrotta in un movimento quasi impercettibile prima di tornare normale. Guarda lei ma parla con Mattyse, questo lo ha capito. Quello che non capisce è.. che diavolo vuole da lei e Akuma. Ma eccola iniziare a sfornare informazioni. Raddrizza il capo senza distogliere lo sguardo. Deglutisce a quelle parole, schiudendo le labbra dietro la mascherina che comunque non emettono nessun verso. Poi si avvicina ancora ma adesso quella vicinanza inizia ad essere troppa per lei, che quella non la conosce e non ha odore. E' strana. Akuma drizza le orecchie per quella vicinanza e la punta a sua volta. La coda ferma come se avesse puntato la preda. E quando la vecchietta infila la mano nel vestito, le parte un mezzo ringhio, di avvertimento che le trema nella gola. Akuma invece pare sentire molto prima quell'odore che ora è libero di vagare nell'aria. Sbuffa dal naso per poi far lavorare il tartufo molto più velocemente immagazzinando quell'odore che riconosce in parte. E poi ecco arrivare lo stesso odore anche a lei. Le pupille si dilatano al sentire il sangue pervaderle le narici. Una mano, la sinistra, si stacca da terra. Guantata e sporca di fango e altro schifo. Afferra il frontalino, lentamente, portandolo verso di se nello stesso modo. Abbassa lo sguardo per ammirarlo, in silenzio. Non si capisce niente con tutto quel sangue. Ma rialza lo sguardo sulla vecchia, porgendo il frontalino verso Akuma che si fionda a snuffiarlo, in barba alla pioggia, per assimilarne l'odore per bene così nel caso si perdesse o succedesse qualsiasi cosa lui può ricercarlo in ogni caso. E quando Akuma, preso bene, inizia d'istino ad annusare anche a terra, lei alza la sinistra per porgere il frontalino al senjuu che intanto si è avvicinato, senza distogliere lo sguardo dalla vecchietta. Neanche quando Mattyse parla della sua bestia smette di guardarla. Che sia lei o Akuma, sa di essere sua o meglio, loro e quindi non fa una piega. E lo stesso AKuma che tira indietro le orecchie un attimo mentre si sofferma in un punto ma poi rialza il muso e soffia via qualcosa di fastidioso dal tartufo> [Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.][Chakra 22/25]

Mattyse si rialza e si avvicina alla vecchia e a Keiga. Le sue parole sprizzano sicurezza da tutti i pori e la cosa, in un modo o nell'altro, strappa un sorriso a Mikage. <La tua sicurezza mi mette allegria, in un certo qual senso.> Un'allegria malinconica, in realtà. Forse una sorta di speranza molto fioca, da anni soffocata nella rassegnazione. <Spero vivamente che ci riusciate, allora...> Eppure non sembra esserne propriamente convinta. Punta lo sguardo su quel frontalino che ora viene passato di mano in mano. I pensieri pervadono la mente della vecchia, estraniandola per qualche istante dal contesto, salvo poi rinsavire e riprendere a parlare. <Mh.> La risposta alle domande sulle bestie è unicamente un lento mugugnare. E' palese che non sia particolarmente convinta di quello che l'altro stia dicendo. Non tutte le bestie si possono addomesticare... e non sempre si ha la forza per abbatterle qualora qualcosa vada storto. In cuor suo, però, spera vivamente che il ragazzo abbia ragione. <Molto bene. E' deciso, quindi.> I due le daranno una mano a capire da dove provenga quel frontalino. Quando la puliranno e potranno studiarla meglio, noteranno che si tratta di una fascia ninja molto simile a quella che portano gli Shinobi di Kiri. Le quattro ondine sono esattamente dove dovrebbero essere, tuttavia, tra queste v'è una circonferenza con un punto nero più marcato al centro. Questo secondo segno, a differenza delle ondine, sembra esser stato inciso in un secondo momento rispetto alla forgiatura del frontalino. <Attenderò notizie e nel frattempo cercherò di rimettere in sesto il mio ospite.> Ormai era palese che stesse nascondendo qualcuno. Quel qualcuno è proprio la preda di cui parlavano poco fa. <E se scoprirò altro, ve lo farò sapere.> Si smuove dai due, dirigendosi verso la porta abbattuta. Arrivata lì, volgerà il proprio fronte ai ragazzi. Alle sue spalle, l'interno della casupola sembra essere ancora nero come l'oblio più profondo. Non è possibile vedere nulla e il contrasto con il profilo della vecchia è disarmante. <Allo stesso modo, spero vivamente che mi terrete aggiornata sugli sviluppi. Ormai...> guarda la porta con la coda dell'occhio. <... sapete come trovarmi, si? Ah! Io sono Mikage Ojima.> Ridacchia divertita, anche se quel sorriso è destinato a sparire presto. <Fate attenzione la fuori.> Un'ultima raccomandazione, prima che la terra sotto i loro piedi inizi a tremare. Abbastanza forte da costringerli ad abbassare lo sguardo verso la pavimentazione. Quando rialzeranno lo sguardo, scopriranno che la vecchia Mikage non c'è più. Volatilizzata. La porta di legno abbattuta da Mattyse trema e improvvisamente [SBAM!] Si rialza e si incolla nuovamente ai cardini, dov'era originariamente posizionata. Inoltre, prima ancora che possano rendersene conto, lo stesso spazio attorno a loro inizia a deformarsi in maniera rapida. Sembrerà loro quasi che tutto si stia allungando, fino a donargli la percezione che la terra letteralmente gli stia scorrendo sotto i piedi a gran velocità. Colti da improvvisa, seppur non grave, perdita di equilibrio vedranno la palazzina farsi sempre più lontana in un battito di ciglia. Stesso dicasi per i palazzi adiacenti! Ed in breve tempo, si ritroveranno tutti e tre all'imbocco del vicolo... come se non vi si fossero mai addentrati. Dopo questo attimo di disorientamento, casca nuovamente il silenzio. Scopriranno che ormai ha smesso di piovere, chissà da quanto, e che la luminosità ambientale è tornata quella naturale. Da lontano potranno scorgere ancora quella porta che avrebbe dovuto essere stesa al suolo e che, in realtà, è ancora lì... in piedi. E non c'è nessuna luce a filtrare da sotto la soglia. [Gneeeek! Sbam!] Una finestra che cigola e sbatte li riporterà sicuramente alla realtà. Qui saranno liberi di fare le proprie considerazioni, forti delle nuove conoscenze acquisite e con una prova tangibile che tutto quello che è successo, non è stato solo un brutto sogno. Keiga, infatti, stringe ancora tra le mani il frontalino sporco di sangue. Quel sangue che, impresso nella memoria olfattiva del suo fedele compagno, non verrà dimenticato con tanta facilità.[END]

00:34 Mattyse:
 E` Keiga a passargli il frontalino su cui lo sguardo ambrato si poserebbe, accarezzando le incisioni passandovi sopra il pollice della mano mancina. Conosce bene i simboli di Kiri, ma quell'aggiunta centrale e` particolare. Subito la mente disegna ipotetici significati, potrebbe essere l'aggiunta di un qualche traditore? No, quello era un taglio orizzontale che attraversava lo stemma del villaggio.. <Che sia una semplice ammaccatura?> E che quindi la signora si stia facendo tante domande inutilmente? In effetti potrebbe essere il foro lasciato da uno dei denti della famosa bestia... Ma meglio tenere questa considerazione come caso estremo in cui non trovassero nulla a riguardo. La vecchia pare essere contenta dell'accordo, quindi alla fine Mat ha raggiunto il suo obbiettivo, piu` o meno, e le permette di allontanarsi in maniera completamente sicura. AL termine del saluto, lo sbattere della porta, che si rialza, attira l'attenzione del Senjuu, che repentino solleva lo sguardo. <Ma... ah gia`...> Dimenticandosi per un qualche secondo ove i due, e Akuma, si trovano. Le sensazioni successive sono delle peggiori, vedere gli edifici allontanarsi, il senso dell'equilibrio venire a meno, causando cosi` anche un forte so di vertigini... brividi che attraversano le braccia, mentre i pugni vengono serrati con forza, ma il bianco non e` in grado di sentire con quanta di questa stia stringendo. Pure gli occhi vengono chiusi, intento a non dar ascolto a tutte quelle sensazioni che purtroppo giungono dall'interno del suo corpo e da cui non potra` scappare fino a quando... Ecco, tutto finito. Il piede sinistro viene staccato dal suolo ed allontanato appena dal gemello a causa di un ultimo giramento di testa, mentre l'occhio destro verrebbe riaperto lentamente. Ecco, sapeva che nascondersi contro un muro era inutile, erano gia` nel loro mirino. <Hai visto? Profilo basso.> E non gli si potra` dar torto, no? Il bianco si volterebbe, stringendo ancora tra le dita il frontalino dell'ipotetico kiriano. <Furaya potrebbe saperne qualcosa.> Un ultimo commento prima di riprendere a camminare. Il secondo posto da controllare sarebbe le mura, ma hanno abbastanza per oggi, meglio tornare a casa a riposare. <Arrivati a casa, grattini, alcool e buonanotte. Inizio a non reggere piu` le ore piccole...> Anche lui diventa vecchio? [END]

00:39 Keiga:
 La vecchia pare davvero essere cambiata, rispetto a prima. Uno sguardo verso Mattyse per poi tornare su di lei. La ascolta, seguendone i movimenti fino a quando non se ne torna dentro la casa. Si sposta per seguirla, essendo con le spalle al muro della parete accanto alla porta. Guarda oltre, verso quel buio dove nessuno probabilmente vorrebbe stare. Arriccia il naso dietro la mascherina, quando la terra inizia a tremare. Abbassa lo sguardo, e lo stesso fa Akuma, quasi appiattendosi a terra, d'istinto, per non cadere. E brontola in un ringhio smorzato. Rialzano lo sguardo sulla porta che si rimonta e richuiude. La fronte si aggrotta per quella sensazione di instabilità, nonostante sia ben fissa con mani e piedi a terra. Akuma tira indietro le orecchie, cercando di star saldo al suolo, appiattito un poco, come prima. E gli occhi si sgranano nel vedere come tutto si trasformi, si allarghi, si deformi fino a sparire. E sono di nuovo lì, all'inizio del vicolo. I muscoli si rilassano, recuperando lentamente la postura eretta, lasciando le braccia libere di penzolare lungo i fianchi, con la sinistra che tiene ancora il frontalino. Akuma si riassesta, annusando l'aria, contento di sentire nuovamente anche altri odori oltre a quello del sangue del frontalino. Non piove più e questo porta lei ad alzare la testa per guardare il cielo. Tutto è di nuovo come prima. La curiosità la spinge a guardare verso il fondo, dove c'è la porta priva di bagliori interni. Ma soprattutto c'è, ed è integra. La testa di scatto si volta seguendo il rumore della finestra che cigola e sbatte, rendendo per un attimo i muscoli di nuovo rigidi. Akuma volge il capo, tirando le orecchie indietro ed annusando l'aria in quella direzione. Sospira, tornando a guardare Mattyse. <Vuoi tenerlo tu?> Domanda <A noi non serve> Continua, dal momento che ormai Akuma ha ben fissato quell'odore che probabilmente lo farà sclerare fino a che non troverà qualcosa. Guarda poi il sangue sul frontalino tenuto da MAttyse. <E' aperto il vecchio? Ho fame> Akuma scodinzola, segno che qualcosa se la mangerebbe volentieri anche lui. <...> Al profilo basso non risponde ma annuisce riguardo a Furaya. <Casa? Vieni al bosco con me? Io ho fame. Voglio due bistecche> Akuma brontola <Si, anche tu, lo so> Cammina accanto al Senju <La vecchiaia che avanza..> Che per lei non sembra arrivata più di tanto, nonostante sia più vecchia, al momento. [Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.][Chakra 22/25]||End

Keiga e Mattyse seguono la traccia olfattiva fino a raggiungere il vicolo dove questa si interrompe. La serata non promette bene, meteorologicamente parlando, ma una luce in una delle palazzine sembra fornire immediatamente un punto da cui iniziare ad indagare.
Le indagini portano lo shinobi e la kunoichi a confrontarsi con una vecchia di nome Mikage Ojima. Il primo approccio non è dei più amichevoli, ma continuando la conversazione lei sembra trovare in loro qualcosa di speciale... o forse utile. Quello che all'inizio era un totale diniego alla collaborazione, quindi, si trasforma nell'assegnazione di un incarico la quale pericolosità è ancora tutta da comprendere. Scoprono di esser stati per tutto il tempo sotto l'effetto di un genjutsu estremamente potente, impossibile da spezzare con un semplice rilascio al loro attuale livello potenziale, e alla fine la coppia accetta il patto e si ritira con uno strano frontalino come indizio da cui iniziare a comprendere cosa stia succedendo.


Commento OFF:
In realtà non c'è molto da segnalare. Questa Quest aveva una moltitudine di output e voi vi siete cuciti addosso quello che conoscete, tramite le vostre scelte ON Game. Mi ha divertito molto perchè il mio piano originale era completamente differente!
Inoltre sono stato estremamente contento di come avete approcciato la parte descrittiva della quest. Non essendo stata una quest combattiva, la percezione dello spazio e l'immersione nel contesto giocano un ruolo ancor più importante di quanto non lo sia di default.
Keiga, nello specifico, pur avendo giocato un personaggio che per coerenza ha scelto di non partecipare attivamente alla discussione, è stata in grado di produrre azioni complete e che prendevano in considerazione l'integrità degli spunti visivi, uditivi e più in generale sensoriali. Il personaggio reagiva a ogni singolo stimolo dall'esterno e questo, egoisticamente parlando, mi rende molto contento come master, perchè significa che gli esiti sono stati letti e compresi nella loro integrità.

Sono curioso di vedere come proseguirete con lo spunto!
Ps.
Come ho già detto ad altri, se fate giocate di ricerca/studio/indagine che ritenete sia il caso che io legga, utilizzate un tag identificativo e avvisatemi via missiva, così non perdo di vista nulla <3