Sogni Infranti (?)

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16:27 Shizuka:
  [Ospedale di Kusa - Ingresso Laboratorio di Rasetsu] Che brutta giornata! Mai nella vita avrebbe immaginato di dover andare a reincontrare quel tipo che tanto le sta antipatico, quello scenziato pazzo che per il bene delle sue fantasie non è in grado di limitare i danni al resto del mondo. Ryoma non è più tornato, non tirerà fuori l'argomento per prima, ma le cose potrebbero prendere una piega spiacevole qualora fosse lui a nominarlo. E' nervosa, per Akaya principalmente, la mano di Kan è stretta in quella della rossa, come a darle supporto e forza per sopportare quell'incontro. I capelli sono sciolti, liberi di accarezzarle la schiena, il busto coperto da una felpa bianca, lunga fin sotto il sedere e discretamente larga così da confondere un poco le forme prosperose della ragazzina, sotto questo indumento troviamo una T-shirt, bianca anch'essa ma con dei ricami floreali colorati. Le gambe sono fasciate da dei jeans strappati in più punti, ai piedi della scarpe da ginnastica alte sulla caviglia, di colore bianco. Al collo svetta quella collana dorata con il pendente a forma di farfalla, con le ali internamente datte di brillanti blu. Con se ha il fedele zainetto sulle spalle, quello nero, contenente due mazzi di chiavi, portafogli, cellulare blocco da disegno e matite contenute in un astuccio. La Nara dovrebbe affiancare la coppietta, proprio mentre ormai si trovano in prossimità della porta d'ingresso del laboratorio di quel folle Kokketsu. << Entreremo io e te Akaya-Chan, Kan ci aspetterà fuori. Speriamo che questo tizio ci dia buone notizie riguardo al possibile intervento! Sei agitata? >> Il tono di voce è sempre il solito, sembra non voler lasciar trasparire i propri problemi, non vuole rendere problematico quell'incontro per problemi pregressi con quel tipaccio, per ora l'importante è ottenere qualcosa per Akaya e supportarla nella di lei scelta per il proprio futuro.

16:38 Akaya:
  [Ospedale di Kusa - Ingresso Laboratorio di Rasetsu] La giovane Nara indossa i suoi soliti abiti, composti da un top nero sovrastato da una maglia bianca a maniche lunghe che davanti le lascia scoperta la zona addominale e dietro ha uno strascico che le rriva fino al retro delle ginocchia. Un paio di aderenti pantaloni le fasciano le gambe, i cui gambali vanno ad infilarsi all'interno dei propri stivali. I suoi porta kunai sono fissati rispettivamente sulle cosce e sugli avambracci, mentre sulle natiche sono fissati i porta-oggetti. Un auricolare le sporge dai lunghi capelli violacei, stesso colore del grosso fiocco che li adorna. Il coprifronte di konoha si trova sul suo collo, usato come foulard o sciarpa. Dalle maniche fuoriescono due guanti ninja dalle cui nocche sbucano un terzetto(per nocca) di corte lame. La man dritta è tenuta chiusa a pugno davanti al proprio plesso solare mentre ella estrarrebbe l'energia psichica dal proprio cervelletto e l'energia fisica dall'area addominale con lo scopo di portarle, attraverso l'esofago ed il midollo spinale, sul plesso solare dove vorticherebbero l'una sull'altra per alimentare quella scintilla di chackra come fa di solito. Segue al contempo Shizuka, ascoltandone le parole e quindi sospirare appena mentre abbassa e solleva il proprio capo < Ovviamente lo sono... Potrei avvicinarmi ad un altro mio scopo ed al contempo per farlo devo parlare con una persona fuori di testa... > ammette deglutendo appena < Ma ti ringrazio comunque per il tuo supporto e per avermi portata qui... Lo apprezzo sinceramente > sorridendole [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Impasto del chackra 3/4]

16:58 Rasetsu:
 Ha ripreso ufficialmente a lavorare all’interno dell’ospedale del distretto di Kusa. Qui, sta affrontando una giornata intensiva nel laboratorio. D’altronde, non è buono a nulla nel settore medico il che dà per scontato che sfrutti sapientemente il suo sapere dal punto di vista genetico. A prescindere da ciò, non è autorizzato a svolgere chissà quali incarichi – chi si fiderebbe d’un elemento del genere? Tuttavia, ha dato riprova più volte del suo sapere. E’ seduto dietro una scrivania, al momento. Sta sfogliando alcuni libri di genetica e d’anatomia. Al fianco di questi ultimi, dei documenti scritti a mano. Altri stampati direttamente dal computer che ha imparato ad usare. Non che nella vecchia Kusa non vi fossero congegni del genere, giustamente. Quindi, non è stato molto difficile. Sta valutando eventuali problematiche nei calcoli che ha iniziato a gettar giù affinché possa prendere in esame vecchi lavori svolti una decade prima e mai portati a compimento per chiare quanto ovvie ragioni. Indossa un paio di pantaloni neri tipicamente eleganti, sorretti da una cintura in cuoio d’egual cromia ma con fibbia argentata. Una camicia bianca, i cui lembi son infilati nel bordo dei calzoni, ne fascia uniformemente l’addome, lasciando i primi due bottoni slacciati in modo che il collo sia libero da qualunque impedimento. Ai piedi, calza un paio di scarpe classiche e laccate d’una tonalità scura a loro volta. I capelli cremisi son piuttosto ordinati, addirittura puliti e lucenti. Gli occhiali, anch’essi, son tenuti molto bene privi delle solite catenelle, ma comunque le lenti son perfettamente lucide. La porta è chiusa e sicuramente non aspetta visite – o quanto meno non gliene hanno parlato. Sta di fatto che s’attende il papabile ingresso d’una collega, nonché membro della famiglia assieme a qualcuno che non ha certamente mai visto. Silente, per il momento, sta continuando a spaziare tra i vari progetti genetici. Troverà una quadra prima o poi. La clonazione. Oh, che feels. [ Chk Off ]

17:07 Shizuka:
  [Ospedale di Kusa - Ingresso Lab. -> Laboratorio di Rasetsu (?)] L'amica risponde, dopo aver cercato di impastare il Chakra, confermando il nervosismo ovviamente, anche se sembra molto grata alla rossa anche solo per averle proposto quella possibilità. << Non ti avrei mai lasciata sola. E poi vediamo! E' uno che ama gli esperimenti, quindi potrebbe anche accettare ma vorrà sicuro qualcosa in cambio... >> Si esprime verso l'amica, ipotizzando cose e spiegandole quel poco che sa del rosso. I passi si arrestano davanti all'ingresso del laboratorio, la mano che stringeva quella del Sumi viene fatta scivolare via, volgendosi in di lui direzione: << Andrà tutto per il meglio Mio, gli ho tenuto testa una volta, la seconda andrà pure meglio! >> Gli rifila un occhiolino per poi allungarsi sulle punte dei piedi e rifilargli un bacio su di una guancia, per evitare di mettere troppo a disagio l'amica che sa essere particolarmente timida. Se lui l'avesse fatta scivolare via ricambiando il bacio e rivolgendole qualche parola di conforto e supporto la rossa si sarebbe girata in direzione della porta, per poi andare a bussarvi un paio di volte, la vocetta a passare attraverso di essa: << Sono Shizuka Kokketsu, sono qui con Akaya Nara per discutere di un progetto. >> Sta sul vago, lui sa già parte del discorso probabilmente, ma sicuramente ciò non verrà detto a voce alta in corridoio, anche per una questione di privacy per quel che riguarda la gattina. Qualora avesse ricevuto risposta dall'interno di procedere avrebbe aperto la porta, entrando per prima in quel luogo, occhi blu a ricercare il genetista, a fronteggiarlo subito, trovandolo molto più curato di quanto non ricordasse: << Buongiorno Dottor Rasetsu. >> Chinerebbe appena il capo verso di lui, in maniera un poco forzata ma sicuramente educata, cercando di non partire con il piede sbagliato di nuovo. Istintivamente quelle blu verrebbero poi mosse attorno a se, andando a osservare il luogo che la circonda.

17:20 Akaya:
  [Ospedale di Kusa - Ingresso Laboratorio di Rasetsu] Continua a camminare ascoltando le parole di Shizuka mentre inizia ora a distribuire il chackra in tutto il corpo, in particolar modo sulla nuca e sulla base della coda, mentre completerebbe il sigillo della "capra" portando l'altra mano ad intrecciare le dita con la stessa, eccetto ovviamente indice e medio. Al contempo si porterebbe alla mente la sua solita immagine di se stessa con una lunga e sottile coda ed un paio di triangolari orecchie, il tutto ricoperto da una corta pelliccia del medesimo colore dei propri capelli. Sistema qualche dettaglio e poi attiva la sua solita tecnica, oramai lo dovrebbe fare praticamente per abitutidine. Ed al contempo sorride a Shizuka < Il che ammetto che è sia incoraggiante che spaventoso... Ma mi fido di te > ammette facendo guizzare la propria coda dietro di se e muovendo le orecchie per verificare la riuscita della tecnica come al solito. Ascolta le parole di Shizuka quando bussa e l'espressione si fa seria, senza dire altro ma limitandosi a seguirla con un semplice < Suminasen > quando entra, più per educazione che per aver davvero qualcosa di cui scusarsi. Segue Shizuka e quando capisce chi sia Rasetsu lo squadra per un attimo, prima di salutarlo flettendo lievemente il busto in avanti e quindi limitarsi a studiarne le fattezze e le movenze, senza dire assolutamente nulla di più per ora [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline 2/4] [Rilascio del chackra base 1/2] [Chackra 28/30]

17:54 Rasetsu:
 Perso mentalmente nei suoi lavori, si rende però conto del bussar alla porta. Solleva immantinente gli occhi verdastri per incoccarli in prossimità dell’ingresso. <Avanti.> Biascica, palesemente infastidito. Lo schermo del cellulare s’illumina per un istante. Notifiche. Risponderà poi. Son poche le persone che hanno il piacere di contattarlo privatamente. Non c’è nessuna novità fondamentale su chi possa essere là fuori. La voce gli è ben poco familiare, avendola sentita soltanto una volta. Piega un sopracciglio verso l’alto quando, aperta l’anta, potrà ritrovarsi davanti non soltanto Shizuka, ma anche un’altra figura che non ha praticamente mai visto in vita sua. Immantinente, l’attenzione vien rivolta quasi esclusivamente nei confronti della Kokketsu. Un brivido gli percorre la schiena, stringendosi nelle spalle per farlo passare il più in fretta possibile. <Genetista, scienziato, deficiente, pedofilo> Elenca, gesticolando con la mancina. <stupratore di vecchiette, capo della Yakuza, Mukenin, sbirro di merda> Continua, abbastanza sicuro di sé. <demone, Kokujin – non dottore, ti prego.> Le ha elencato la stragrande maggioranza degli epiteti con i quali ha avuto a che fare da quand’era giovane, tralasciando gli ovvi insulti tra cui traditore ed altre paroline poco belle da scrivere. Se non ricorda male, gli hanno insultato anche la madre, ma da quel punto di vista si trovava spesso d’accordo. Lascia da parte la documentazione, soffermandosi di rimando su Akaya. Il di lui tono non è neanche infastidito adesso, più che altro scocciato dalla considerazione di medico che hanno del demone. Dovrà farsene una ragione… il termine dottore racchiude molteplici incarichi. <Lei chi è?> Chiede in verità ad entrambe, indicandola con un cenno della dritta – maleducato come pochi. Non che se ne curi, ovvio. <Cosa volete da me?> Lo vogliono arrestare? E’ un Anbu sotto copertura? Deve scappare dalla finestra? Ma c’è una finestra lì vicino? Oh sì, dietro la schiena, sapientemente chiusa per evitare fughe d’informazioni. Deve trovare un modo per uscire dalla porta principale. Il Chakra, diamine. E’ da impastare. Cosa vogliono da lui? [ Chk Off ]

18:05 Shizuka:
  [Ospedale di Kusa - Laboratorio di Rasetsu] Ma Kan non gli aveva parlato di loro? Un sospiro sfugge dalle labbra della nanetta che avrebbe fatto volentieri a meno di interagire nuovamente con lui che per quanto meno trasandato sembra comunque scontroso. << Capo della Yakuza? Forse questo dettaglio non dovrebbe rivelarlo a voce alta, così come il Mukenin. >> Lo sguardo blu andrebbe a fissarsi in quello verde dell'altro che sproloquia e non si accorge di avere già parte delle informazioni. Muoverebbe due passi in direzione della scrivania dove egli al momento si trova, quel tipo non le ha mai fatto troppa paura a dire il vero, ma forse è fortunata in fondo lei è di famiglia. << Come detto poco fa, lei è Akaya Nara, e siamo qui per proporle un progetto. >> Si interrompe dando spiegazioni che già fuori dalla porta erano state accennate. << Pensavo che il Dottor Kan Sumi l'avesse avvisata. >> Così per lo meno erano rimasti? Va beh chissene importa alla fine ormai sono li e lo hanno disturbato quindi può anche dedicar loro del tempo. << Genetista Kokketsu penso che sia una cosa un poco particolare da discutere. Possiamo sederci e parlarne? E' qualcosa per cui ho pensato di rivolgermi a lei a cui piace sperimentare nuove cose. >> Resta sul vago, quegli occhi blu non lo mollano un attimo, se lui ha solo una vaga memoria della nanetta che gli ha ringhiato contro a causa di quanto fatto a Ryoma, dovrebbe ricordare quanto ella sappia dei di lui esperimenti fastidiosi. << Credo che Akaya sappia spiegarle meglio quello che vorrebbe da lei. >> Lascerebbe quindi parola alla gattina, così che sia lei a esprimersi compiutamente.

18:18 Akaya:
 Inutile dire che quando sente la sua presentazione rizza le orecchie e la coda, seguite poi dal busto mentre deglutisce visibilmente < O... Il pedofilo... O lo stupratore... > fissandolo ora con uno sguardo inorridito, per poi lanciare uno sguardo decisamente preoccupato a Shizuka e quindi voltarsi verso di lui < Ecco... > arrossendo appena < Uno dei motivi per cui sono diventata kunoichi > anzi forse è quello principale < È l'henge no jutsu... Che uso per queste > facendo scattare sia le orecchie che la coda per renderle più evidenti < E... Shizuka-chan mi ha detto che potresti essere in grado... Di darmele come mie, non dipendenti dal jutsu... > mormora con cautela, sebbene chiuda le mani a pugno così da essere pronta in caso debba usare gli artigli. D'altronde l'altro è un mukenin... E tra tutte le cose che ha detto la maggior parte non le ispirano molta fiducia. Fa comunque un mezzo passo avanti, così da porsi tra Shizuka e lui per mera sicurezza, sebbene non dica nulla di più, tranne confermare il fatto che lei è < Nara Akayadesu > presentandosi ma mantenendo comunque quell'allerta e quella tensione dovute a quello che lui stesso ha detto di essere, che sicuramente non sono dettagli che la rendono molto a suo agio [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline] [Chackra 28/30]

18:47 Rasetsu:
 Il blocco schermo attuale del suo telefono è una Dokuhiro un po’ infastidita, a giudicare dallo sguardo. Lo sta giudicando. Lo sta tenendo d’occhio. Il messaggino risultante dal precedente “ping” era proprio di quest’ultima, ma risponderà quando potrà. Adesso, come s’evince dalla situazione, è parecchio indaffarato. <Difficile non rivelarlo ad alta voce quando tutti mi conoscevano in quanto tale. Idem per il Mukenin, ma quello è stato solo un effetto collaterale.> Ammette, stringendosi nelle spalle. Mica tanto, considerando che per l’Alleanza era visto come la carogna che cercava d’aiutare Kusa, a discapito del gruppetto di Oto al quale s’era avvicinato e con il quale aveva conquistato il villaggio del Suono di conseguenza. Tuttavia, ormai è talmente storia vecchia che, qualora decida di prender in esame questa problematica, dovrebbero considerare a loro volta quella che riguarda la Ishiba. <Nara.> Ripete ad alta voce, scostando gli occhietti verde smeraldo alla volta della suddetta. Dovrebbe esser qualcosa d’interessante, ma per quanto riguarda i clan di Konoha conosce veramente molto poco. Quindi, si sofferma esclusivamente sul cognome, qualora possa dirgli qualcosa, sorvolando per il momento. <Io e Kan abbiamo parlato di molte cose, temo che questa non fosse essenziale.> O, con molta probabilità, se n’è dimenticato lui. Gesticola con la mancina come a voler far cadere il discorso. Alla fine dei conti, l’importante è che siano lì davanti e possano parlargliene a prescindere dalla sua memoria. <Le sedie sono lì> Indicandone due disposte ai lati del muro, poiché difficilmente inutilizzate da chi ne ha bisogno. Tutt’attorno a loro, dopotutto, oltre a quella bianca scrivania su cui ha poggiato i suoi progetti, laddove v’è anche disposto un computer, vi sono molteplici accessori. S’una parete, s’uno scaffale grigiastro son disposti alcuni dei marchingegni usati dai genetisti, quali microscopi, becher, aghi di diverso genere, siringhe, garze sterili, disinfettanti, monitor di varia misura e dal differente impiego, bisturi e quant’altro. E’ tutto sapientemente sterilizzato. Si dà il caso che non è neanche il “suo” – quel laboratorio. Lo sta occupando abusivamente nel tempo libero per portare avanti delle ricerche, quindi non è stato molto difficile per le due trovarlo lì dentro. <ve le devo anche poggiare sotto al culo o ci riuscite da sole?> Giusto per sottintendere che non è molto servile nei confronti altrui, perché dovrebbe? Cosa gli stanno dando in cambio? Chiamarlo genetista non è sufficiente. <Hm?> Rivolge infine nuovamente l’attenzione ad Akaya, la quale è la diretta interessata per quanto concerne la richiesta che gli sta per rivolgere. Aggrotta le sopracciglia, fissa l’interlocutrice come se stesse dicendo una sciocchezza. <Uno dei primissimi esperimenti è stato quello d’attaccare un orecchio umano sulla schiena s’un topo da laboratorio. Al contrario, dovrebbe essere fattibile, tuttavia non so quanto il tuo corpo possa tollerare degli innesti animali. C’è l’alto rischio di rigetto.> Spiega sommariamente, sedendosi a sua volta sul bordo della scrivania. Il camice bianco gli scende dietro la schiena, lasciato aperto sul davanti. Si sente così a suo agio con quello indosso. <Inoltre, dovresti procurarmi un animale da cui rimuovere quelle determinate parti del corpo.> Ed è così sicura di voler ammazzare un povero gattino indifeso…? [ Chk Off ]

19:48 Shizuka:
  [Ospedale di Kusa - Laboratorio di Rasetsu] La ragazza dai capelli viola è molto meno decisa a parole, infatti si rivolge all'uomo in maniera titubante, quegli epiteti messi uno in fila all'altro sono certamente terribili ma potrebbero pure essere insulti, prove non ce ne sono, lei lo definirebbe sadico forse. Tutavia l'amica spiega sommariamente quello che vorrebbe ottenere con quell'intervento, un innesto vero e proprio di orecchie e coda e il genetista pare capire, oltre che invitarle malamente a sedere. << Molto gentile. >> La nanetta di sposterebbe da dietro le spalle di Akaya, andando a sedersi su una delle sedie accanto al muro, permanendo in alscolto di quanto l'altro ha da proferire. Inutile dire che non si aspettava nulla di così macabro e che lei aveva in mente ben altro in realtà. I cricetini nella testa della rossa si mettono in moto, in maniera rapida, c'è qualcosa che non le torna. Ammazzare un gatto? A che scopo? Inoltre un vero gatto ha delle orecchie troppo piccole rispetto a quelle di un umano, bisognerebbe trovare un felino molto più grosso e quindi anche molto più pericoloso. << Non credo sia il suo campo di specializzazione. Ma cosa ne pensa di protesi meccaniche? >> La proposta non dovrebbe venire da lei ma quella testolina Kokketsu aveva pensato a donare all'amica qualcosa di unico, e magari anche mobile. << Pensavo che con la nuova tecnologia si potesse eventualmente creare una protesi artificiale da utilizzare poi a livello neuronale. >> Già una fantasia? Però le protesi stavano facendo passi da gigante negli ultimi anni, gli studi scientifici pure. Ma forse quel tipo strano che si trovava innanzi non era interessato a quella branca, a lui piace fare esperimenti sulle persone, possibilmente vive, e farle soffrire, no?

19:59 Akaya:
 Alle parole iniziali di Rasetsu aggrotta le proprie sopracciglia < E non vuole usare questo "nuovo mondo" per provare a farvi una nuova nomea? > domanda confusa, per poi limitarsi ad annuire piano quando l'altro palesa il conoscere del proprio clan, quindi inclina il proprio capo di lato e rizza le orecchie quando sente la sua maleducazione, per poi semplicemente seguire in silenzio Shizuka in quelle sedie. Inutile dire che alle sue successive parole sgrana gli occhi < Non... C'è un modo per farmele semplicemente crescere? > domanda rabbrividendo. Semplice. Come se fosse davvero così semplice come parrebbe suggerire la frase detta da una profana. Quando poi sente l'idea di Shizuka aggrotta le proprie sopracciglia < Protesi... Meccaniche? Intendi orecchie e coda finte? > domanda per sicurezza < Poi potrebbero muoversi come se fossero vere? Come faccio con quelle dell'henge no jutsu? > domanda interessata a questa alternativa, anche se il resto della frase per lei è praticamente arabo, quindi preferisce non metterci becco per ora. Si limita semplicemente a tenere un orecchio piegato verso Shizuka e l'altro verso Rasetsu, ascoltando le loro frasi ed attendendo il respunso dell'ultimo con estremo interesse, verso cui rivolgerebbe le proprie iridi dorate [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline] [Chackra 28/30]

20:39 Rasetsu:
 Ascolta quanto proferito da Shizuka, piegando la testa da un lato. <Pensavo foste interessate a degli innesti. Per questo, parlavo di orecchie e code animali. Non posso creare da zero una coda.> Dovrebbe trovare delle cellule adatte, farla crescere in provetta, ma non ci sono prerequisiti ideali per unirla poi ad un essere umano. Alterna l’attenzione tra le due, apparentemente sorpreso dalla richiesta, seppur quella pronunciata dalla Kokketsu possa sembrare la più fattibile tra le due. <Le protesi meccaniche sono sicuramente un’idea> Apprezza il tentativo, ma storce le labbra. <ma lungi da me sottolineare quanto stupido sia infilarsi delle protesi nel corpo, per di più inutili dal punto di vista tattico o di tutti i giorni.> Spiega alla di loro volta, allargando le braccia verso l’esterno. Credeva che fosse una richiesta divertente, particolare, ma a conti fatti non gli sembra nient’altro che qualcosa d’inutile, che senza dubbio gli farà perdere tempo nell’ambito delle sue teorie di clonazione. <Per la coda, il problema sorge spontaneo: dovrei aprirle la schiena, operare direttamente sulla colonna vertebrale.> Scosta le iridi verdastre sul viso della collega dai cremisi ciuffi, aspettandone una plausibile replica. <Sai bene cosa questo possa comportare.> Aggiunge difatti, come se volesse ulteriormente invogliarla a far qualcosa in merito, come sottolineare alla qui presente Akaya che forse è meglio averne di finte – o continuare con la tecnica della Trasformazione. <Inoltre, avrei necessità d’allungare le vertebre e farne uscire una prolungazione che, nel caso di voi umani> Tenendosene ovviamente in disparte, come al solito, puntando però le iridi alla volta della Nara, sicché Shizuka fa parte della famiglia del sangue nero. <si conclude con l’osso sacro.> Inspira, passandosi una mano tra i cremisi ciuffi, portando la testa all’indietro per qualche istante. Deve ragionare attentamente su quel che gli hanno proposto, seppur l’idea delle protesi resti, al momento, la migliore sulla quale operare. <Aggiungerei anche che le protesi meccaniche all’altezza del cranio son difficili per quanto riguarda l’inserimento. State tenendo in considerazione che si tratta di due punti abbastanza cruciali per l’inserimento?> E’ difficile credere alle sue orecchie. Non tanto per Shizuka che comunque dimostra d’avere delle domande efficienti, quanto più per Akaya che gli chiede addirittura se possa fargliele crescere. <Nyahahahah!> Scoppia a ridere fin da subito, non riuscendo a farle neanche terminare il discorso. <Sì, è fattibile> Chiaramente ironica la risposta che sta per concederle. Ovviamente, non la prende sul serio, perdonatelo. <dovrei usare le tue cellule per ricrearti in provetta> Che sarebbe esattamente ciò a cui sta lavorando. <unendo delle cellule d’un felino per capire cosa ne esce fuori. Non è un esperimento mai compiuto, ma chiaramente sarebbe una persona a sé stante.> Niente a che vedere con le altre teorie che sono riusciti a tirare fuori sino a questo momento. Infine, inspira nel tentativo di tornare quanto più serio possibile. Le protesi neuronali sono molto più in là delle sue capacità al momento, sicché si tratta d’innovazioni d’ultima generazione alle quali lui non s’è certo approcciato. <L’unica chance di riuscita che avete è innestare delle parti animali s’un corpo umano e sperare che il corpo non le rigetti. Non potrà muoverle, temo. Ma è da testare la capacità che abbiamo di collegare i nervi e i vasi sanguigni. Tuttavia, io non voglio prendermi alcuna responsabilità per quanto riguarda innesti da voi citati.> Allarga le braccia verso l’esterno, sollevando le mani per mostrarne i palmi vuoti. Già rischia soltanto respirando, figurarsi se vuol provare ad ammazzare una persona con così tanta facilità sul posto di lavoro. <Non è convenzionale come metodo. In ospedale, non potrei adottarlo> Si rivolge alla collega, guardandola di sottecchi riferendosi ancor una volta agli innesti appena pronunciati dalle due. <e sarebbe più che altro un rischio. Conviene rischiare l’invalidità per sembrare un cazzo di gatto, quando esistono p1ug idonei per la coda e orecchie finte da infilarsi tra i capelli?> Spicciolo, eh. Però, è serio quando tratta questi argomenti. O circa. [ Chk Off ]

21:12 Shizuka:
  [Ospedale di Kusa - Laboratorio di Rasetsu] Resta silente, le risposte che ottiene da lui sono ovviamente molto accurate, oltre al sottolineare quegli aspetti che già di sua testa aveva immaginato incorressero nella problematiche di un applicazione di protesi meccanica di quel tipo. Il rischio è sempre stato alto nella testa della Kokketsu, ma l'amica sembrava veramente così decisa a provare un tale esperimento, sembrava veramente desiderare a ogni costo di farsi spuntare naturalmente quelle orecchie e quella coda che aveva comunque deciso di provarci, mettendo da parte il suo amor proprio pure e l'odio provato per quel tipo. E' poi però l'affermazione di Akaya che la sconvolge totalmente, lasciandola veramente stupita e comprendendo appieno quanto ella viva in un mondo tutto suo, lontano dalla medicina e dalla scienza che in questo momento la fanno da padrone. Strano e singolare come due Kokketsu dai capelli rossi abbiano preso strade tanto diverse, tuttavia l'uomo, sa il fatto suo, le conoscenze che dimostra sono notevoli e non può far altro che ammetterlo anche se resta il ribrezzo per i metodi utilizzati. La piccoletta si alzerebbe dalla sedia, sulla quale si era appena seduta, le cobalto a cercare le smeraldinee di nuovo: << La ringrazio molto per il consulto. Non sono molto pratica di questo campo e ho ritenuto corretto venire a sincerarmi delle mie ipotesi davanti a un esperto. >> In una sola frase gli ha fatto dei complimenti notevoli e in maniera educata per giunta. << Mi dispiace molto averla disturbata per una cosa che a lei pare inutile, tuttavia ognuno ha qualcosa a cui tiene in maniera particolare e farebbe di tutto per raggiungerla. >> Si interrompe anche se non distoglie lo sguardo, persino quell'essere che si trova innanzi a lei in quell'istante desidererà qualcosa nella vita, forse nulla di buono. << Credo che Akaya desideri avere qualcosa di vivo, e mobile attaccato al corpo. >> Solo ora si volge verso l'amica. << L'unica opzione possibile risulta essere l'impianto di protesi meccaniche, questo vuol dire che dovrà aprirti la testa, arrivare al tuo cervello estrarne dei nervi per collegarli alle protesi e forse le orecchie si muoveranno a suo comando. >> Si interrompe, le blu in quelle dorate che somigliano molto a quelle del ragazzo che ama, << Stesso vale per la schiena. I nervi caudati escono dai fori che si formano fra la prima vertebra sacrale e l'ultima lombare, questo significherebbe aprirti la schiena estrarre parte delle terminazioni nervose che afferiscono alle gambe estrarli, sfilacciarli e portarne parte alla coda. Tradotto rischi di perdere l'uso delle gambe. >> La spiegazione scientifica è per lui, quella pratica per lei. << Se tu ritieni che avere coda e orecchie vere e mobili sia più importante che saperti muovere con le tua gambe io non ti fermerò. Ma sappi che non approvo minimamente questa scelta. >> Si avvicinerebbe all'amica andando a prenderle le mani, sguardo quasi supplichevole. << Io sono sicura che dietro a quelle orecchie ci sia solo una bambina ferita nell'animo che vuole nascondere la vera se stessa e scappare da ciò che le è successo in passato. Forse più che sulle orecchie dovremmo lavoraro su chi sei e cosa vuoi diventare. >> Imbarazzante fare certi discorsi davanti a un tipo che ha aperto a metà qualcuno per impiantargli dei geni. Attenderebbe pacatamente risposta prima di voltarsi eventualmente verso l'altro: << La ringrazio per la gamma di possibilità che ci ha offerto comunque. >> Perchè tutta questa gentilezza? Solo per il bene di Akaya probabilmente.

21:23 Akaya:
 Alle iniziali parole di Rasetsu abbassa le orecchie < Ne sono interessata... Ma non voglio fare del male ad un gatto se posso evitarlo... > mormora mesta, per poi sentire la descrizione della questione della colonna vertebrale che le fa salire un brivido, facendo guizzare la propria coda, per poi abbassare lo sguardo quando sente le successive parole di Rasetsu, che palesano la pericolosità di simili interventi. Alle sue successive parole riguardanti quella che a tutti gli effetti è una clonazione distoglie lo sguardo < Capisco... > mormora piano. Quando poi arriva alla conclusione, tra l'altro giusta anche se non dal punto di vista della gatta, un'ombra le passa sul viso e lo sguardo si abbassa. Anche se le parole di Shizuka le fanno risollevare lo sguardo e quindi sorriderle appena visto che sembra averla capita. Sente quindi il riassunto, che praticamente capisce solo per la "traduzione" dell'amica. Alla domanda implicita abbassa lo sguardo e le orecchie stesse, dato che nemmeno lei sa se conviene prendere un rischio così grande per qualcosa del genere. Deglutisce lievemente quindi, andando a mormora piano un < Suminasen... > dato che sicuramente la sicurezza che le era nata ora ha tremolato parecchio, sebbene alle parole di Shizuka sollevi lo sguardo e mormori piano < In... Ogni caso devo pensarci... > mormora, rivelando che, sebbene non più con la sicurezza e decisione di prima, sta effettivamente valutando di prendere quella strada. Quindi semplicemente si alza e chinerebbe appena il proprio capo < Arigatou... Jaa ne > mormora con tono quasi spento, dato che alla fine quello che ha subito è un grosso colpo che deve ancora metabolizzare. Limitandosi quindi a seguire Shizuka, almeno per ora [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline] [Chackra 28/30]

22:14 Rasetsu:
 Rivolge un’occhiata di sottecchi a Shizuka, tutt’ora stranito dalla gentilezza che gli sta mostrando nonostante l’ultima volta abbiano discusso ampliamente. <Guarda che non c’è bisogno che ti comporti così nei miei confronti. Non andiamo d’accordo e probabilmente non ci andremo mai> Commenta verso di lei, stringendosi nelle spalle. Prima o poi, deve rispondere a quel messaggino sul cellulare, ma ora come ora è di vitale importanza che porti a termine questo patteggiamento – se tale possa definirsi. Non è molto sicuro neanche a sua volta di operare in tal senso. <allo stesso modo di come ti porto rispetto esclusivamente perché sei una Kokketsu.> Una bella differenza rispetto a Sango, hm? Sta di fatto che la studia per qualche altro istante, titubante sul riferirle della morte di Kamichi. Lo conosceva? Ci aveva mai parlato? Non è il momento opportuno, ritiene. Si tratta d’un argomento delicato e familiare, parlarne di fronte ad una sconosciuta non è la migliore delle situazioni. <Ad ogni modo> Si schiarisce la voce, continuando ad ascoltare le spiegazioni che Shizuka, in quanto medico, elargisce direttamente alla fanciulla appartenente al clan Nara. <Le protesi meccaniche non sarebbero comunque vive> Sottolinea l’argomentazione altrui. <ma pur sempre meglio delle altre ipotesi che avete tirato fuori quest’oggi.> Anche la sua non era certo delle migliori, ma quasi sicuramente risultava essere tra le più efficaci. Lascia parlare la rossa, piegando le braccia al petto ed incrociandole qui innanzi. L’espressione titubante si rivolge or ad Akaya, piegando un sopracciglio verso l’alto. Non gli interessa granché che si senta turbata e dispiaciuta per la mancanza effettiva di ottenimento di quel che vuole. Lo guardate? Non prova compassione. Tutt’al più, compie un’altra alzata di spalle. <Se vuoi provare questo rischio, sappi che il mio compenso sarà salato. E soprattutto non ortodosso ai metodi ospedalieri. Rischio il licenziamento anche soltanto per prendere in esame un intervento del genere.> Va da sé che probabilmente non dovrà neanche essere svolto in quella sede, bensì in un posto che sarà quanto più utile possibile alla problematica appena esposta. S’allarga un ghigno sul suo viso. Ne aspetta una reazione, pur consapevole che nessuno sano di mente cercherebbe di far qualcosa del genere. Nessuno. Non per così poco. [ Chk Off ]

22:29 Shizuka:
  [Ospedale di Kusa - Laboratorio di Rasetsu] Le parole di lui le arrivano dirette, punzecchiando quella calma che ha ostentato fino a quel momento, toccando dei tasti dolenti. Non commenta subito, sente arrivare quella frase che per quanto posta in maniera diversa da come l'avrebbe esposta lei stessa è un punto in comune fra loro, forse l'unico, l'amore per il clan al quale appartengono. << Vedi io ora ti sto portando rispetto in qualità di esperto genetista quale dovresti essere. Se mi comportassi in un altro modo, sarebbe fuori luogo non trovi? >> Un sorriso di facciata gli viene rivolto, uno dei pochi che probabilmente lui vedrà su quel visino, rivolto in sua direzione. Il discorso viene messo da parte, per dare priorità al presente, a quella follia che per i due sangue nero è considerata tale ma non per la Nara che ancora vuole riflettere. Però fortunatamente è il Kokketsu stesso a tirar fuori un tasto dolente: il costo. Infatti sa perfettamente che l'amica non naviga nei Ryo dato che non ha nemmeno ancora comprato un telefono cellulare. Forse questo può essere un buon modo per farla desistere da quest'impresa smodata: << Quale sarebbe l'eventuale compenso per questa prestazione? Qualora lei decida ovviamente di sottoporsi a tutto quanto... >> Lascia sottointenso nel tono che non è affatto d'accordo, quell'ultimo tassello intavolato dall'altro potrebbe essere un tasto definitivo per chiudere la questione, una questione che lei stessa aveva tirato fuori, forse con troppa fantasia, forse con troppa speranza nel cuore.

22:39 Akaya:
 Inutile dire che non si intromette nel discorso tra i due, in parte perché non conosce Rasetsu nel dettaglio, in parte perché non parlano con lei ed in parte perché, beh, lei in questo momento ha tutt'altro in testa. Quando arriva l'informazione delle protesi le orecchie si abbassano ulteriormente, e la coda calerebbe a terra nel subitre quell'ennesimo colpo. Poi sente l'altro tirare fuori l'argomento "denaro", cosa che lei aveva ovviamente evitato di esplorare per ora visto che, come l'amica sa, sta facendo fatica anche solo a recuperare i soldi per un telefono cellulare. Raabbrividisce alla domanda si Shizuka, ma solleva un poco un orecchio dato che non è ancora in grado di capire se sarebbe davvero disposta a compiere un rischio del genere per avvicinarsi sempre meno, man mano che arrivano nuove informazioni, a quell'obbiettivo. Non osa dire nulla, andando anche ad mordicchiarsi il labbro inferiore per quella che sospetta sia la mazzata finale per quella speranza sempre più tenue che aveva nutrito riguardo a quella questione. Ma prende un profondo respiro, limitandosi ad osservarli e cercando di farsi forza visto che, alla fine, ha passato di peggio del sentirsi dare un preventivo... Per quanto esso sia su una cosa che ha tremendamente a cuore [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline] [Chackra 28/30]

23:09 Rasetsu:
 Lascia decadere a sua volta il discorso inerente al clan. Lei non sembra darci troppo peso, reputa che lo stia facendo soltanto per via del contesto lavorativo. Si limita ad un piccolo sospiro. Non ha molto senso starci a perdere tempo se il ragionamento che vien fuori è quest’ultimo. Ha fatto il proprio, di certo non spera che possano andare d’accordo. L’importante è che sia viva, no? <Piuttosto> Piega la testa da un lato. <sto aspettando notizie da parte della Shinsengumi> Un attimo prima, era titubante sul dirglielo o meno, ma la sua risposta gli ha fatto cambiare magicamente idea. Chi se ne frega, no? Il ragionamento funziona sempre nella maniera migliore. <per quanto riguarda Kamichi. Ti aggiornerò.> Non che possa fare altro, tuttavia reputa che sia giusto interpellarla dal momento che possedevano il medesimo sangue. Quasi sicuramente Kamichi non discendeva direttamente da un Kokketsu, idem Rasetsu. Il suo sangue è quello di Yukio, altrimenti non possedeva alcun clan. <Comunque, è inutile parlare del compenso se la signorina qui presente non è neanche sicura d’accettare.> Sghignazza come suo solito, sbloccando il blocco schermo del cellulare. Ovviamente, è tenuto sollevato cosicché nessuna delle due possa guardar quelle mirabolanti immagini d’una Dokuhiro imbronciata e d’un’altra addormentata. Apre il messaggino in cui son disposti due cuoricini: uno rosso ed uno blu. Le manda in tutta risposta l’emoji d’un diavoletto seguita da un cuore nero – il suo. <Quindi, quando avrà preso la decisione finale, potrete tornare da me e farmi sapere.> Si rialza dalla scrivania sulla quale s’era seduto, infilando il cellulare nella tasca del camice e prendendo i suoi documenti ed appunti. <Devo andare a lavorare.> Sentenzia, infine, avviandosi verso la porta che conduce ai corridoi. Non saluta, sia mai che diventi educato tutto d’un botto. Si premura soltanto d’allontanarsi. Per quanto lo riguarda, ha fatto già più del suo dovere a star ascoltare quella pantomima. [ Exit ]

23:32 Shizuka:
  [Ospedale di Kusa - Laboratorio di Rasetsu -> (?)] L'altra tace, nemmeno ci prova a interessarsi personalmente al discorso, qualcosa che forse dovrà ponderare con più tranquillità in un altro momento ed ecco che quell'uomo che le sta innanzi cambia radicalmente argomento nominando la Shinsengumi. Inevitabile come un brivido le percorra la schiena, pensando a quanto successo di recente con i membri di quella corporazione e su come fosse necessario per lei tornare ad aprire la mente anche nei loro confronti. Tuttavia è il resto che la fa letteralmente sobbalzare, il nome di Kamichi. Gli occhi blu si fanno confusi e preoccupari allo stesso tempo, lui può notarlo facilmente, così come noterà sicuramente il tono di voce concitato: << Che intendi con quanto riguarda Kamichi? Gli è successo qualcosa? >> Non riceverà risposta, verrà ignorata, quel ti aggiornerò era perentorio come se non volesse parlarne in presenza di qualcuno che non sa nemmeno chi sia e che in fondo è folle abbastanza da pensare di farsi impiantare delle orecchie e una coda feline. Le deride anche di fronte alla richiesta di un prezzo, non si scuce minimamente in merito data l'indecisione totale di Akaya in quella direzione. Lui si alza da quel tavolo, lo osserva allontanarsi, approcciarsi alla porta ma proprio mentre quell'uomo sta per varcare la sogli, la vocetta femminile raggiungerebbe presumibilmente le spalle del Kokketsu, con un tono quasi implorante: << Spero tu abbia notizie anche su Ryoma, mi manca. >> Pronuncia quel nome, davanti al rosso che lo aveva etichettato come RK, davanti ad Akaya nonostante avesse promesso al defunto ragazzo di non rivelare quel nome a nessuno. Sono davvero così tanto diversi? Davvero non hanno nulla in comune se non il sangue nero e il crine rosso? Questo non è certo il momento di scoprirlo. Lui si chiude la porta alle spalle nascondendosi in quel silenzio familiare che tanto gli piace. Lo sguardo blu si muoverebbe in direzione di Akaya. << Mi dispiace tu non sia riuscita ad ottenere le risposte che cercavi. Però è un punto da dove cominciare magari a cambiare. >> Le sorride, porgendole una mano, qualora l'altra l'avesse presa o meno, la nanetta si sarebbe diretta verso la porta, allontanandosi da quel laboratorio ormai vuoto e inutile dove ha messo in gioco tutta la sua pazienza per l'amica. [//END]

23:44 Akaya:
 Ascolta le parole di Rasetsu e di Shizuka, sollevando un orecchio quando sente parlare di Kamichi ma non commenta, dato che nemmeno lei sa che fine abbia fatto. Quindi abbassa lo sguardo alle parole di Rasetsu che la riguardano, deglutendo lievemente < Sì... È qualcosa su cui devo riflettere bene... > mormora con un filo di voce, per poi sorridere lievemente < Non importa... È comunque un punto di partenza > ripete, sebbene sia palesemente un poco giù di morale per aver sbattuto il muso contro la realtà < E... se non sarà possibile si troveranno altre soluzioni: il ninjutsu dopotutto è qualcosa di fenomenale... > mormora speranzosa, anche se lei stessa non sa quanto effettivamente crederci. SEnte la richiesta su Ryoma, aggrottando le proprie sopracciglia dato che non lo conosce ma, da come ne chiede notizie, è palese che sia qualcuno di importante per lei. Quindi eccola che stavolta è lei, ovviamente facendo attenzione a non ferirla, a cercare di posare una mano sulla sua spalla. Nessuna parola, dato che non sa cosa dire e probabilmente non potrebbe dire nulla di utile, ma le fa sentire che è lì con lei, e che comunque intende supportarla. Detto questo, semplicemente l'accompagnerà fuori, diretta... Semplicemente altrove, forse passando un'altra serata con l'amica per tirare un po' su di morale entrambe chissà. Dopotutto, del domani non c'è certezza: potrebbe capitare anche un miracolo ad una delle due [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline] [Chackra 28/30]

Akaya, Shizuka e Kan si presentano nell'ufficio abusivo di Rasetsu. Kan resta a fare il palo mentre le due ragazze entrano a parlare con il Genetista riguardo alla possibilità reale di avere delle orecchie e una coda vere e proprie per Akaya. Le risposte che l'uomo darà alle ragazzine fanno schiantare la gatta di Konoha contro un muro. Mentre i due Kokketsu sembra che debbano incontrarsi ancora per parlare di problemi di "famiglia".