Ruota del Karma o Libero arbitrio?

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16:15 Furaya:
 Direzione: biblioteca. Ha necessità di reperire alcune informazioni che può ricevere esclusivamente da una biblioteca funzionale. Nel settore konohano, le han detto che ce n’è sicuramente una, tuttavia sta rintracciando l’indirizzo. Gironzola nelle vie da qualche minuto, cercando d’individuare – per l’appunto – un’insegna o una scritta – qualunque cosa, in realtà – possa farle capire d’essere arrivata. Eppure non dovrebbe essere così difficile come le sta sembrando adesso. Quasi sicuramente, è davanti ai suoi occhi e non trova l’ingresso. Le informazioni son necessarie, tutt’al più per quel che ha in mente, quindi vorrebbe approfittare della giornata per adempiere a questo compito nel tempo necessario. Ha variato nel vestirsi in vista delle temperature in rapida diminuzione. Indossa, difatti, un paio di pantaloni nero tipologia skinny tagliati giusti ad altezza del ginocchio, i quali fasciano perfettamente le inferior leve della fanciulla. Le estremità inferiori son infilate in un paio d’anfibi d’egual cromia, ben allacciati a loro volta attorno alle caviglie. Gli schinieri, invece, son nascosti dall’indumento e coprono perfettamente lo stinco anteriore d’ambedue le gambe. Un maglioncino verde mela copre sin ad altezza del ventre il resto del corpo, lunghe maniche a sfiorar metà falangi delle dita tenendole comunque al caldo. I vambracci prendono posto negli appositi spazi, proteggendo l’avambraccio sia destro che sinistro. C’è ovviamente da considerare anche l’equipaggiamento del quale non fa letteralmente mai a meno. La vita è circondata da una cintura in cuoio nera e piuttosto spessa, al cui fianco mancino viene agganciato un fodero contenente la sua fedelissima katana – l’unica rimasta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, sempre agganciata alla cintura di cui sopra, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti, qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica della camicia, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Per ultimo, ma non per importanza, sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. Deve ancora testarla, ma le ha solleticato non poco l’appetito. Tra i capelli rosei, incurante del tempo e della società attuale, splende il suo coprifronte raffigurante il simbolo di Konoha con tutti i relativi segni d’usura e di graffio. Chiare le iridi che ancor si soffermano qui e là, assicurandosi di trovar l’entrata il prima possibile. [ Chk ON ]

16:32 Tenjiro:
 Un pomeriggio tranquillo, quello che aspetta il nostro Tenjiro. O almeno questo è quello che spera! Di ritorno dalla missione alle fogne, sembra godersi finalmente un po' di aria pulita nel suo settore d'origine. Passeggia senza apparente meta, lasciando lavorar le gambe piuttosto che la mente. <Yare, yare...> Borbotta, dopo aver pigramente sbadigliato. Il cappello di paglia che porta sul capo gli offre riparo dai pungenti raggi del sole pomeridiano, seppur siano già di loro smorzati dal cambio di stagione, mentre il giaccone rosa con motivi floreali evita che il venticello malvagio gli incricchi la schiena. Perchè lui ha una certa età! Ad ogni modo, Konoha è l'unico settore dove si sente realmente a suo agio. Certo, anche qui cozza con il contesto in maniera inverosimile per via del proprio stile, ma almeno è casa sua. Lo è sempre stata. A differenza di tutti gli altri, infatti, lui indossa ancora dei sandali di paglia e un kimono nero, fermo in vita per via di una fascia di tessuto turchese. Sopra di esso indossa un lungo haori bianco, riportante il simbolo della casata Hyuga, e ancora più su, l'ultimo strato è costituito proprio dal grande mantello rosa. Tanti strati molto voluminosi, che nascondono la reale fisionomia del vecchio Tenjiro. All'apparenza sembra un placido uomo di mezza età... cosa che effettivamente non è possibile smentire, ma è la muscolatura decisamente più definita di quella di un cinquantenne comune, che la gente non si aspetta da lui. Rispetto ai suoi compagni shinobi, inoltre, lui non porta con se arma alcuna. Ne rotoli ninja pieni di oggetti o sigilli utili. Persino il chakra resta sopito, se non necessario... ma questo non fa di lui uno sprovveduto o una preda facile. E' risaputo, infatti, che l'arma prediletta di uno Hyuga è il proprio corpo! Quindi Tenjiro è letteralmente armato fino ai denti(?). Peccato che ci veda poco(?) e che l'occhio destro sia bendato per via di una vecchia ferita che, a quanto pare, ha lasciato una cicatrice sia sul suo corpo, che sul suo animo. Ad ogni modo, pensieroso passeggia alla ricerca del nulla cosmico. Ed è qui che il destino entra in gioco a gamba tesa, piazzando sulla sua via una pedina dai capelli rosati e dal viso noto. <Il mondo è proprio piccolo...> borbotta, con una battuta carica di più ironia di quanto non dovrebbe. La verità è che il loro mondo è piccolo sul serio. Vivono nelle quattro mura innalzate dal consiglio, quindi è normale che si finisca per reincontrarsi ciclicamente. Continuerà ad avanzare verso Furaya, placido, sollevando la mano destra in segno di saluto nel momento in cui la distanza tra loro sarà tale da poter permettere la comunicazione. <Yo!> Ragazzone troppo cresciuto. <Era da un po' che non ci si vedeva!> In qualche modo, sembra essere quasi contento di vederla. Chissà come mai.

17:03 Furaya:
 Infila la dritta tra i rosei ciuffi, scostandone alcuni. E’ disperata. Un tempo, sapeva orientarsi perfettamente tra le strade del villaggio della Foglia – ma questo settore la rende inquieta. Il quartiere dello spettacolo prima non esisteva, tanto meno la disposizione attuale dei vari locali e negozi. Alterna il peso tra una gamba e l’altra, aspettando un’anima pia che possa aiutarla nell’attuazione ultima del suo obiettivo. Una voce attira quanto meno la sua attenzione pochi istanti dopo, soffermandosi proprio su quest’ultima che le sembra molto familiare. Volge il capo in tal direzione, adocchiando immantinente la figura di Tenjiro ormai non molto distante che par averla inquadrata per primo. <Ciao a te> Lo saluta di rimando, lungi dall’utilizzare lo stesso metodo altrui, mantenendosi coerentemente nel proprio. Gli sorride per cortesia ed educazione, annuendo di rimando all’affermazione ultima appena enunciata dallo Hyuuga. <vero, sono stata parecchio indaffarata ultimamente.> La missione alla quale deve prendere parte, le informazioni da raccogliere, la situazione con Keiga e il nuovo appartamento, l’Ochaya, l’armatura in costruzione… insomma, c’è sicuramente molto da fare. <A proposito> Giusto perché si parla di poco tempo a disposizione. <sapresti mica indicarmi l’ingresso della biblioteca? Devo fare delle ricerche…> Reputa che lui possa conoscere meglio di lei quel posto, sicché la fanciulla soggiorna tra quelle quattro mura esclusivamente da pochi mesi. Inoltre, se proprio deve chiedere a qualcuno dei passanti, tanto vale farlo nei confronti di chi parzialmente conosce e con cui ha già avuto modo di disquisire in altri contesti e con tutt’altro genere di discorsi. Ne attende una plausibile risposta, nella speranza che a sua volta conosca l'ubicazione del luogo appena citato, altrimenti dovrà necessariamente rintracciare qualcun altro che ne sia informato ben più di loro due messi assieme... [ Chk On ]

17:19 Tenjiro:
 Sorride appena, placido. <Immagino, immagino. Lo siamo un po' tutti in questo periodo.> Indaffarati. Un commento che può significare un sacco di cose... tipo che pensa che la ragazza stia usando la cosa come scusa, come fanno un po' tutti. Oppure che effettivamente in questo periodo Kagegakure sia un po' -irrequieta-. Dopotutto, anche lui ha deciso di dare una svolta alla propria vita, no? Lo dimostra il fatto che ormai sta tornando padrone della propria arte oculare. <Mh...> Mugugna pensieroso, tirando la mano destra fuori dall'ampia manica dell'haori e portandola al mento. Indice e pollice che sfregano contro questa estremità del viso, mentre la mente cerca di ripescare nozioni e locazioni apprese nel corso degli ultimi anni vissuti in zona. <Si, ricordo.> Dove si trova la biblioteca. <Purtroppo Konoha non è più quella di tanti anni fa. Le strade in cui ho corso da piccolo non esistono più... ed abituarsi ad una nuova realtà diventa faticoso quando raggiungi una certa età.> Ridacchia portando la mano dietro la nuca, così da potersela massaggiare. Si atteggia da vecchio più di quanto in realtà lo sia effettivamente. Sta di fatto, però, che quando la vita cambia così radicalmente di punto in bianco, è difficile lasciar andare il passato per abituarsi a qualcosa che non è stato mai chiesto o desiderato. <Vieni di faccio strada.> Fa sicuramente prima a mostrarle la via, piuttosto che darle indicazioni poco precise, o che lei potrebbe anche non essere in grado di seguire. <Ci vorrà relativamente poco, non siamo distanti.> Riporta le mani a ciondolare lungo i fianchi, nascoste dalla lunghezza e dall'ampiezza del suo vestiario. Nel mentre, le leve inferiori riprendono ad alterarsi con la solita calma, mentre il cervello si occupa di articolare un discorso che possa occupare l'eventuale silenzio imbarazzante del tragitto. <Come vanno le cose?> Domanda, tanto per cominciare. <Sei riuscita a far progressi dal nostro ultimo incontro?> Hanno parlato di tante cose, tra cui il riuscire a riprendersi uno spazio nel mondo. O addirittura riuscire a redimersi dagli errori del passato. Lui, dal canto suo, di progressi ne ha fatti! Ed è solo l'inizio... i programmi per il futuro sono corposi.

17:46 Furaya:
 Innegabile. Il tempo passa, i problemi aumentano e c’è necessità di far qualcosa affinché possano migliorare e risolversi. <E’ accaduto qualcosa in particolare?> Mera domanda la sua cosicché si possa avere una parvenza di discussione pacifica, d’altronde si son conosciuti qualche tempo prima e hanno già affrontato abbondanti argomenti. <E’ faticoso anche per chi è abituato alle vecchie strade del villaggio. Sono totalmente differenti: le posizioni, i luoghi nuovi, addirittura Ichiraku s’è ingrandito!> Esclama sorpresa, ma non per questo rattristita. Invero, è molto contenta per il cuoco giacché il suo ramen resta uno dei migliori. Non poteva assolutamente desiderare di meglio: è probabilmente l’unica miglioria che apprezza in quelle quattro mura del villaggio delle Ombre. <Quindi, tutt’ora non riesco ancora ad orientarmi come si deve.> Ammette, sospirando pesantemente, sentendosi quasi fuori posto. Una decade prima, poteva vantarsi di conoscere a menadito la cartina di Konohagakure, nonché le uscite sotterranee con le quali fece entrare Hanabi al villaggio a discapito dell’Ottavo Hokage. <Oh, grazie.> Replica all’altrui cortesia, dal momento che Tenjiro par più che propenso ad accompagnarla direttamente nel luogo da lei ricercato, senz’alcun problema. Si limita, dunque, ad affiancarlo e lasciar che sia lui a proseguire per primo, sicché sembra conoscer la strada certamente meglio della qui presente Judai. <Mi avevano raccomandato di raggiungere questa via, tuttavia non so dove altro voltare.> Commenta alla di lui volta, abbassando immaginarie orecchie da cucciolo da cane bastonato. Durante l’avanzata, ascolta le domande che le vengono rivolte dallo Hyuuga, replicando dapprima con un cenno fugace della testa rosata, dopodiché direttamente a parole con tono pacato e colloquiale. <In realtà, sì> Con un’alzata di spalle, prosegue comunque nel suo avanzare di pari passo a quello altrui. <credo d’aver trovato un punto da cui iniziare il mio nuovo obiettivo – o la mia nuova vita, che dir si voglia.> Gesticola con la mandritta durante il verbiare appena proferito, volgendo lo sguardo sul volto altrui per sondarne eventuali reazioni. Infine, sarebbe comunque interessata a novità da parte dell’uomo, ragion per cui le vien spontanea il conseguente quesito. <Tu, invece?> Di rimando, solamente. Nel frattempo, attenta a dove poggia i piedi, evita opportunamente di andar a sbattere contro altra gente che frequenta quei luoghi. Il fine settimana son vie molto movimentate. [ Chk On ]

18:14 Tenjiro:
 Continua a camminare. Il suo passo, seppur possa sembrare un po' svogliato, è tutt'altro che impacciato. Tenjiro risulta essere comunque una presenza imponente, non solo per stazza, bensì anche per portamento. L'appartenenza alla casata nobile Hyuga, invero, ha lasciato un marchio più che evidente. Entrambe le mani vengon raccolte ad altezza dell'addome, lasciando che una entri nella manica dell'altra. Così spariscono alla vista del mondo e donano a Tenjiro l'aspetto di un vecchio sensei. Peccato che, se da un lato potrebbe veramente avere qualcosa da insegnare sulla vita, dall'altro non ha nulla da insegnare sul piano dei combattimenti e della forza da schierare in campo. Per quanto concerne ciò, è lui l'allievo al giorno d'oggi. <Non preoccuparti, ti ci accompagno io. Mi è capitato qualche volta di andarci per faccende personali e, ora che mi ci fai pensare, potrebbe essere utile che io ci torni.> Potrebbe trovare qualche informazione utile circa le fogne. Soffiate sul contrabbando? Assolutamente no... non sono cose di cui parlare in una biblioteca pubblica. Magari, invece, è possibile che vi trovi una planimetria. Una cartina... qualche vecchio progetto. Insomma, qualcosa che possa accompagnare la sua abilità oculare nello studio del campo di battaglia. <Ah si?> Domanda incuriosito, quando l'altra annuncia di aver trovato da dove ricominciare la propria avventura. <E' una piacevole coincidenza. Non sei l'unica, sai?> Ridacchia, senza arrestare mai la propria avanzata. <E da dove ricomincerebbe questo percorso?> E soprattutto <Per arrivare dove, dunque?> Hanno parlato di tante cose e spesso è venuto fuori un discreto risentimento nei confronti di Kagegakure e del consiglio. Non gli interessa realmente quale strada Furaya deciderà di intraprendere, a patto che non preveda spargimento di sangue civile. In quel caso, Tenjiro potrebbe sentirsi costretto a schierarsi. <Io... ho ricominciato da me.> Lo dice con una certa fierezza... e non perchè ami vantarsene, quanto più perchè lo ritiene un traguardo di cui esser soddisfatto. <Ho riallacciato i legami con il mio clan e mi hanno aiutato a recuperare le mie abilità sopite.> La mette al corrente del fatto che il suo Byakugan è effettivamente operativo, anche se magari lei non sapeva che ne fosse sprovvisto. <Inoltre una ragazzina mi ha aperto gli occhi...> Ridacchia. <Chi lo avrebbe detto che avrei avuto qualcosa da imparare da una sedicenne.> Che se ne vergogni un po'? <Ho intenzione di apprendere le arti mediche.> Con tutto ciò che ne comporta: una carriera nell'ospedale... o magari la creazione di una divisone medica speciale. Chi lo sa. Intanto, la biblioteca non dovrebbe essere poi così distante. <Ci siamo quasi. Un'ultima svolta a destra.> e avranno la struttura innanzi a se.

18:39 Furaya:
 Conosce fin troppo bene quella posa statuaria e rigida, che in realtà porta con sé tutti gli onori e gli oneri che la casata Hyuuga ha sempre avuto. Rammenta il suo ex marito che, nonostante tutto, ha sempre portato rispetto al Clan in qualunque forma egli potesse, morendo poi per quest’ultimo. Ricorda ancor Mekura, quando un tempo ricopriva la più alta carica del suddetto, pur perdendo la retta via a causa d’Orochi e di molteplici altri motivi. <Non si smette mai d’apprendere, mh?> Commenta in riferimento al fatto che Tenjiro ha a sua volta necessità di frequentar la biblioteca. Evidentemente, ha anch’egli qualcosa da trovare, un tomo da leggere o informazioni da recuperare come la rosata. Prosegue nell’alternarsi costante delle inferior leve, mantenendo lo stesso passo altrui. <Quand’arriveremo in biblioteca, potrai vederlo tu stesso> Sicché cercherà dei libri precisi, storici addirittura, per quanto possibile. Non è detto che tutti i libri siano presenti tra quelle quattro mura, tuttavia tentar non nuoce come prima ricerca tra tante. Se vuol riesumare quell’antico corpo di mercenari, deve anche capire cos’avessero di particolare per renderli tali ad eccezione della tunica. Per quella, non è un grosso problema. <ma principalmente, ho intenzione d’uscire all’esterno e ripulirlo dalle chimere. Non sarà affatto un compito semplice, ma lo reputo adatto per far ammenda.> Riesumando in parte il discorso che fecero tempo addietro, parlando – appunto – di colpe e delle possibilità per espiare queste ultime. Vi son sicuramente diversi metodi, lei pare aver trovato quello maggiormente adatto a sé stessa. Per il momento, vuol fermarsi qui. Reputa di poter stuzzicare la curiosità di Tenjiro già con queste poche parole. Un sorrisetto sicuro di sé aleggia sul volto della Judai. L’orgoglio – ah, dannato. Le gonfia il petto. La fa sentire la più forte dell’universo, ma è il primo a buttarla giù quando viene infranto: il suo più grande vanto e la sua più immane debolezza. <Oh> Sorpresa, spalanca gli occhietti chiari, focalizzando l’attenzione esclusivamente sul cinquantenne. <son contenta per te.> Non indagherà approfonditamente a proposito dell’innata o del clan, sa bene che son questioni d’una certa importanza e segretezza, per i quali è bene farsi gli affari propri. Si congratula esclusivamente con lui, mostrandosi contenta di quant’appena sentito. <Ci son stati molti giovani che m’hanno insegnato tanto durante il mio mandato da Hokage. Così come m’hanno insegnato che son capaci di prendere decisioni drastiche, a prescindere dalla loro età.> Non dimentica di certo Tenshi, per la quale avrebbe fatto fuoco e fiamme sol per riportarla al villaggio e condannarla come avrebbe meritato. L’ha presa in giro, ha cospirato contro Konoha – non meritava la libertà. <E’ una bell’ambizione. Se non avessi seguito la mia strada, la carriera da medico credo che sarebbe stata la mia seconda scelta.> Racconta un po’ di sé, non crede di far male. <Quando inizierai?> Perché si presume che ancor non l’abbia fatto. Annuisce soltanto all’ultima affermazione, trovandosi – difatti – una volta svoltato, la struttura davanti ai loro occhi. Un miraggio – si direbbe. Era in tutt’altra via. [ Chk On ]

19:02 Tenjiro:
 Apprende in silenzio le intenzioni della ragazza. Almeno per ora, non sembra avere mire nocive nei confronti dei popolani di Kagegakure e tanto basta. <Mh?> Mugugna interrogativo, nel momento in cui apprende del desiderio di ripulire l'esterno. <Una missione ambiziosa, Furaya-san.> Si permette di commentare, seppur non abbia mai potuto testare personalmente le capacità di quelle creature. Sa per certo che non è un giochetto da ragazzi, altrimenti non sarebbero sigillati all'interno del villaggio delle ombre. <Ma se ritieni che possa permetterti di espiare colpe e rimpianti... nessuno potrà dirti di fare il contrario.> Su questo potremmo parlarne, in realtà. Il consiglio non sarà felice di sapere che qualcuno ha deciso di minare l'egemonia fondata sulla paura dell'esterno. Peccato che agli occhi della popolazione il consiglio risulti intonso e profetico salvatore. <Chi lo sa... magari potresti riuscirci. E tutto questo...> si riferisce a ciò che li circonda. Case, negozi... realtà che non gli appartengono. <... potrebbe non essere più necessario.> Ridacchia, seppur un po' malinconico. <La mia casa, a Konoha...> quella vera, s'intende. <... potrebbe essere ancora in piedi, sai? L'idea di ritornarci non è poi così malvagia.> Al di la del rispetto per il clan e per l'hokage, Tenjiro è un uomo molto affezionato alle proprie cose. Alla privacy e all'intimità dei posti conosciuti. Dei posti sicuri. Tornare a casa è oltremodo un sogno. <Anche se temo che tutta questa innovazione non sia reversibile.> Ripensa a tutti i cellulari, droni e gingilli vari che le generazioni più giovani adoperano costantemente. Lui non li comprende, ma è un dato di fatto che abbiano preso una fetta importante della quotidianità di tutti. <Quindi riavere la vecchia Konoha... sarà molto complicato, se non impossibile.> Riguardo le sue ambizioni da medico, si lascerà scappare una risatina soddisfatta. <Si, lo è.> Davvero una bella ambizione. Altruista e filantropica... esattamente come Tenjiro. <Sai, ai tempi dell'accademia ero un giovane Shinobi prodigio. Le materie in cui eccellevo erano svariate...> glielo confessa. Per quanto si sia rammollito con il passare degli anni, da giovane era uno Hyuga provetto. Degno erede della casata nobile. <L'unico problema era che non avevo il tempo per specializzarmi in tutte quelle che avrei potuto o voluto.> Si stringe nelle spalle. <Scelsi un'altra via, tralasciando le arti mediche... e me ne pento.> Le altre vie non hanno portato i risultati sperati. Anzi... quella volta, trent'anni fa, non servirono proprio a nulla. <Magari è arrivato anche per me il momento di espiare qualche colpa lontana nel tempo.> Ed infine ecco la biblioteca. Si fermano innanzi ad essa, pronti ad entrare. <Chi lo sa... magari un giorno tornerai sanguinante da qualche missione e sarai felice di vedermi sul serio.> Ridacchia, ironico. Conosce bene le persone e il loro modo di vedere il mondo. Di conseguenza sa bene di essere un fantasma ininfluente nella vita di chi non ha ancora stretto un legame abbastanza forte con lui. Eppure lui è diverso. Lui tiene anche alle persone che non conosce. Anche alle piccole cose che, per gli altri, possono anche risultare invisibili.

19:34 Furaya:
 Per il momento – ha detto bene. Non è detto che a lungo andare quest’intenzione possa mutare. Non è nelle sue corde, in realtà. S’è sempre fatta condizionare da chi aveva affianco, in questo caso un terrorista bombarolo che pensava di risolvere le questioni mondiali più importanti con una mano protesa e una carta bomba dietro la schiena pronta ad esplodere. <Ho sempre aspirato ad obiettivi ambiziosi. Uno di questi era diventare Hokage.> Ammette, stringendosi nelle spalle. Più ambizioso di questo, in effetti, v’è la possibilità di ripulire i territori esterni così da riprendere in mano i vecchi villaggi, rendendoli nuovamente abitabili e permettendo a chi vive in quelle mura d’uscire – finalmente. <Dal mio punto di vista, è così.> Le permetterà d’espiare le sue colpe, farà sì che potrà vivere serenamente in pace con sé stessa. E tanto basta. Quel che possano pensare gli altri le interessa relativamente, poiché dal proprio punto di vista è abbastanza coscienziosa dall’accettare consigli e da dispensarne, provando poi a far di testa propria. <Non è detto che tutti quelli tra queste mura vogliano tornare a vivere all’esterno, pur riuscendo ad ottenere quel che voglio.> Non v’è minaccia nelle sue parole, bensì una consapevolezza. Tutto qui. Sa bene che non tutti saranno d’accordo con le sue ideologie trattandosi d’un ninja del passato. Al contrario, esiste ancor qualcuno che si fida di lei a tal punto da metterle questa responsabilità nelle mani. <Quando ci son stata, mesi fa, erano poche le case ancora in piedi. Molte di loro hanno bisogno sicuramente d’un restauro perché con un alito di vento rischiavano di cadere. Non ho avuto il coraggio di veder la mia, di casa.> Sarebbe stato straziante e lo è già stata soltanto la visione d’una Konoha rasa al suolo, col portone difensivo a giacere a terra, inerme – distrutto. Ha adempiuto sicuramente al suo dovere, ma non abbastanza da fermare chimere tanto forti ed enormi. <Non intendo rinunciarvi. Sono consapevole che, per quanto io voglia la vecchia Konoha, tecnologie del genere le ricercavo già dieci anni fa. Avevo preso un accordo con l’Hasukage per iniziare la modernizzazione dell’ospedale. Avevano sistemi avanzati, rispetto a noi.> La totalità di Kusa era avanzata rispetto al villaggio della Foglia, quindi è palese che volesse prendere spunto – pagando profumati ryo. Anche troppi, a giudicare dall’accordo che la sua Gran Consigliera prese a discapito della Nara che, iraconda, sancì malfatto quella specie di presa di posizione altrui. <Prendila come un’altra chance per poter fare quel che non hai potuto. Non sottovalutare la ruota del Karma.> Agisce nel bene o nel male, distribuendone a chi di dovere. Gli mostra un sorriso, fermandosi nei pressi della biblioteca nella quale, ovviamente, dovrà adempiere ad altri compiti. <Penso proprio che lo sarò.> Una decade prima, l’ospedale aveva iniziato a vederlo molto più raramente delle prime volte. Adesso, invece, è ben diverso. Potrebbe finirci ben presto. <Quindi, apprendi con consapevolezza quelle arti mediche.> Un alleato… può definirsi tale Tenjiro. [ Chk On ]

21:14 Tenjiro:
 Ridacchia divertito, nel sentire le ambizioni della ragazza. <Ci sei riuscita, alla fine.> A diventare Hokage. Quel pensiero lo porta inevitabilmente a riflette su se stesso. Su quello che avrebbe potuto fare della sua vita. Avrebbe potuto diventare capoclan, o hokage a sua volta. Avrebbe potuto fare tantissime cose, eppure ha trascorso la maggior parte della sua vita nell'abnegazione più totale. <...> Resta silente. Non si esprimerà oltre in merito, sicchè le sue parole potrebbero risultare non adatte al contesto. Non vuole rattristarla. Piuttosto vira sul discorso dei popolani, non desiderosi di cambiare daccapo vita. <Come biasimarli.> Ammette, con tutta la tranquillità del mondo. <Non siamo nati tutti combattenti. Non siamo tutti guerriglieri e forti. C'è chi desidera unicamente un'esistenza pacifica... ed anela ad una tranquillità che questo mondo par divertirsi a minare in continuazione.> Si stringe nelle spalle, per qualche istante. <E' per questo motivo che ho deciso di riprendere il mio cammino da Shinobi.> Combattente e difensore. <Le mie abilità...> innegabilmente superiori rispetto a quelle di un uomo qualunque. <... possono difendere quella tranquillità. Io posso offrire quell'esistenza pacifica a tutti coloro che non hanno la forza per reclamarla.> Per Furaya sarà possibile scorgere una nota di orgoglio tra quelle parole. Una percezione che probabilmente non è mai venuta fuori nei primi attimi della loro conoscenza. Le sarà chiaro che Tenjiro sta cambiando... e che quell'abnegazione che lo caratterizzava all'inizio, sta lasciando il posto alla fierezza di uno Hyuga che vuole mettere le sue capacità al servizio di una buona causa. Ovvio... questo non fa di lui un guerrafondaio, ne cambierà il suo approccio placido e pacato alla vita... ma non osserverà più il mondo cambiare da lontano. Non osserverà più un dio fare scempio del suo mondo, senza muovere un dito per difenderlo. E' arrivato il momento di dimostrare che quel piccolo shinobi prodigio, effettivamente avrebbe potuto seguire una strada lastricata di successi e meriti. <Ruota del Karma?> Ridacchia, divertito. <No, io non credo nella fortuna, nel destino o nella presenza di esseri superiori che architettino la nostra esistenza.> Scuote la testa. <Io credo che la vita sia fatta di scelte, Furaya-san. Queste scelte le prendi tu... e nessun altro può farlo al posto tuo.> Si volta un attimo verso di lei, guardandola con l'occhio buono. <E alla fine, il tessuto del mondo non è formato da altro se non l'intrecciarsi delle varie scelte fatte da ciascuno di noi. Non c'è destino, ne fortuna in tutto questo. Solo un incrocio di volontà.> Sorride. <Ho scelto io di farmi da parte, trent'anni fa. Esattamente come ho scelto io di riprendermi ciò che mi appartiene.> La sua vita. <Nessun evento casuale e inaspettato.> In tutto questo discorso, mantiene la sua parlata pacata e serena. E' placido, persino nel pieno di discorsi che infervorerebbero chiunque altro. La sua determinazione la si percepisce dallo sguardo fermo. Fiero. <Vogliamo entrare?> Le domanda, lasciandole la possibilità di avanzare per prima come galanteria impone. Dopo di che la seguirà all'interno, dove si separerà da lei per svolgere le proprie ricerche. ||

15:39 Furaya:
 Con non poca fatica, quanto meno c’è riuscita. Ne deve dare atto. Annuisce. <Non è andata come avrei voluto, in seguito.> Riferendosi alla caduta dei villaggi e del mondo ninja per come lo conoscevano. E’ accaduto sotto il suo mandato. <Il finto Dio me l’aveva fatto capire: sarebbe andato tutto a scatafascio e sarebbe stata colpa del mio orgoglio.> Ha rifiutato d’accettare d’entrare a far parte della Yugure per cercare di mantenere quella parvenza di pace. Ha preferito affrontare di petto la situazione, la qual cosa ha portato esclusivamente alla distruzione totale. Col senno di poi, avrebbe potuto prendere decisioni differenti da quelle effettivamente prese. <Come dissi già> Mormora per tutta risposta alla volta di Tenjiro. <la pace è utopica, è soltanto una pausa tra una guerra e l’altra. Quindi, già dieci anni fa, la maggior parte delle persone erano adibite al combattimento. Or come ora, invece, stanno vivendo> Secondo l’ottica delle mura che difendono il villaggio sin allo stremo. <una pace duratura, ma che sotto sotto ha ben poco da essere definita tale. Siamo intrappolati tra delle mura che dovrebbero proteggerci, ma è la stessa storia che, invece, ci racconta di come siano cadute al pari del burro a causa di quelle bestie.> Sospira, rilassando le spalle le quali son state sinora abbastanza contratte durante la discussione avuta a proposito d’obiettivi e argomentazioni futili circa la pace e l’impossibilità di tutti d’essere dei combattenti. <Come sempre, c’è bisogno dei ninja, nonostante questo nuovo villaggio li disdegni così tanto.> Pur lasciando l’opportunità d’esserlo e diventarlo, quanto meno di sfruttare del potenziale bellico per la difesa del paese. Tutto sommato, non è cambiato così tanto. Hanno modificato nomi, regolamentazioni, ma nella fattispecie i ninja continuano a giungere in loro soccorso – volente o nolente. L’argomentazione successiva, inerente all’ipotetica esistenza della ruota del Karma, ruba un sorriso anche alla rosata, la quale si limita sì ad annuire per quanto commentato dall’altro, ma anche a replicare successivamente. <Assolutamente, ma temo che parte di questo destino sia regolamentato anche dal Karma, nonostante ti permetta di prendere le decisioni migliori per te stesso. Esistono comunque delle conseguenze alle quali non è detto tu possa far qualcosa.> Non puoi fermarlo. E’ anche per questo che il destino, sovente, vien definito piuttosto infame. Le spalle vengono contratte di nuovo. Ha senso perfettamente anche il suo discorso, però dal canto proprio reputa che ci sia anche dell’altro. Non una divinità che tutto vede e tutto toglie, se vuole. Però, un ordine delle cose – quello lo reputa appropriato. <Entriamo.> Replica infine, varcando la soglia dell’ingresso con passo cauto al fianco dello Hyuuga. Dovrà cercare qualche informazione, di tempo pare averne in abbondanza, ma deve star attenta al perderne troppo. Sta di fatto che la presenza altrui la mette stranamente di buon umore: è una buona compagnia. [ Exit ]

Fru sta cercando una biblioteca per raccogliere delle informazioni, ma pare essersi persa non conoscendo a fondo il luogo. Tenjiro l'aiuta a raggiungerla, aggiornandosi circa nuovi spunti di vita intrapresi da entrambi.