La gatta, la minorenne e lo psicopatico
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Giocata del 10/10/2021 dalle 19:50 alle 23:05 nella chat "Bosco Dei Ciliegi"
[Ospedale -> Bosco dei Ciliegi - Ingresso] Finito quel lungo turno in ospedale passato quasi esclusivamente a curare i due chiacchieroni di Oto ha deciso di passare dal centro e comprarsi qualche takoyaki per cena, per poi andare a mangiarselo in santa pace al bosco dei ciliegi. E' li che sta per entrare, zainetto nero contenente i mazzi di chiavi, il portafogli, il blocco da disegno, le matite e il cellulare. Indossa un maglioncino a collo alto e maniche lunghe di un colore panna, lavorato in maniera semplice, dei pantaloni neri molto aderenti le fasciano le gambe esili, ai piedi delle ballerine nere con un fiocchetto davanti. I capelli rossi sono raccolti in una lunga treccia morbida che le cade lungo la schiena, un paio di ciuffi ribelli le cadono comunque sulla fronte, al collo indossa una collana dorata, con pendente a forma di farfalle, le cui ali all'interno sono adornate da brillanti blu, colore pressochè identico agli occhi della Kokketsu. Sulle orecchie ha quelle cuffie grandi e blu che trasmettono quella musica ritmata, suonata dall'ex ragazzo. E' decisamente sovrapensiero, il messaggio ricevuto da Furaya, l'incontro con quei due malmenati in ospedale che conoscono il fidanzato, la questione Kiri, Saigo che ancora non ha risposto al femminile messaggio. Insomma è abbastanza distratta, anche se il profumo del cibo la sta lentamente portando a un buon umore inaspettato. Si addentrerebbe quindi per l'ingresso principale del bosco, guadagnando una delle vie principali alla ricerca di una panchina libera per potersi sedere a gustare la sua cena in solitaria. I genitori sono in missione, il fidanzato ha detto di essere impegnato quella sera, perciò potrebbe tornare a casa poi a finire il disegno di quel tipo conosciuto per caso al bosco centrale. Le ombre sono ormai calate su tutta Kagegakure, portando con loro sia l'aria tipicamente frizzantina della stagione, sia la luna che, come ogni giorno, prende il posto dell'astro diurno nell'alto dei cieli, governando sulla notte. Stasera il Goryo ha deciso di spingersi fino ai confini del proprio distretto, addentrandosi nel bosco dei ciliegi, polmone verde del villaggio che si trova tra Suna e Kusa. Non ha una meta definita da raggiungere, cammina da solo, avvolto nei pensieri più intimi e segreti, gustandosi quell'attimo di pace e relax lontano dal caos dei centri abitati. Di tanto in tanto immergersi nella natura fa sempre bene. < ..... > Tra le labbra è stretta la sigaretta accesa, la quale rilascia nell'aria un rivolo di fumo grigio, denso, che offusca in parte i tratti somatici dalla carnagione chiara. Ad occhi esterni appare come un ragazzo dalla figura slanciata, alto poco più di 180cm e con una muscolatura non eccessivamente sviluppata, ma dannatamente definita. Una folta capigliatura rossa ne incornicia il viso, dove gli occhi dal colore scuro come la pece risaltano su quel candore della pelle chiara, albina, in cui prende vita un'espressione singolare, figlia dello status mentale di cui è vittima. Gli angoli delle labbra sono distesi verso l'esterno, ricreando un sorriso divertito, superiore, di chi è sicuro dei propri mezzi. Vestiario total black così costituito: giubbetto a mezze maniche in pelle su cui spuntoni in acciaio e cerniere in metallo fanno la loro porca figura; maglietta scura strappata in più punti, precisamente da costato ad altezza anca mancina; pantaloni tenuti stretti in vita grazie alla presenza non di una, ma di ben tre cinture e infine, gli anfibi dalla suola importante, stretti fino alle caviglie. Sulle mani dei guanti rinforzati con una pistra in metallo nella zona delle nocche, mentre gli avambracci son ornati con bracciali ed altri accessori che lo rendono ancora più "rock n'roll", come la moltitudine di anelli infilati nelle varie dita. Cammina con calma, ritrovandi nei pressi dell'ingresso principale del parco. [Chakra OFF] [Bosco dei Ciliegi] La Nara si sta godendo la brezza serale, indossando i suoi soliti abiti composti da un top nero sovrastato da una maglia bianca a maniche lunghe con uno strascico nella parte posteriore che si allunga fino al retro delle proprie ginocchia. Agli avambracci sono legati un paio di porta-kunai sulle suddette maniche, dalle quali sbucano un paio di guanti ninja dalle cui nocche sono fissati due terzetti(uno per guanto) di lunghi artigli. Le gambe sono fasciate da degli aderenti pantaloni neri i cui gambali si infilano negli stivaletti.del medesimo colore. Sugli stessi, all'altezza delle cosce, sono presenti un'altro paio di porta-kunai mentre un paio di tasche porta oggetti più larghe si trovano sulle proprie natiche. Un fiocco violaceo quasi si mescola ai lunghi capellli a causa del colore molto simile, dai quali sbuca l'antenna di un auricolare. Si trova inginocchiata all'ombra di un ciliegio, tenendo una mano chiusa a pugno tranne per l'indice ed il medio, formando così il mezzo sigillo della "capra", davanti al proprio petto. Sta estraendo l'energia psichica dal proprio cervelletto per farla discendere lungo il midollo spinale al pari dell'energia fisica che salirebbe dall'area addominale attraverso l'esofago. Tali energie si avvolgerebbero l'una sull'altra in una duplice spirale che dovrebbe alimentare la scintilla che produrrebbe il proprio chackra mentre lei, con le palpebre calate sugli occhi dalle iridi dorate, rimane quasi perfettamente immobile. Quasi perché, a causa della respirazione, il proprio petto si gonfia e si sgonfia ritmicamente [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Impasto del chackra 3/4] [Bosco dei Ciliegi - Ingresso Principale] Uno spadiglio viene celato dietro qualla manina esile, lo sguardo blu si volge attorno prima di incamminarsi verso una panchina intravedendo così la figura del rocker fumatore dal crine rosso. Più lo osserva e più gli sembra di averlo già visto da qualche pare. Le cuffie vengono abbassate, la riproduzione interrotta mentre involontariamente si mette a fissarlo. Possibile che oggi sia la giornata degli incontri casuali? Prima Shinsei intravisto una volta fuori dal Karaoke poi quel tipo dai capelli rossi. I passi vengono mossi automaticamente in sua direzione, sacchetto del cibo d'asporto in mano mentre le blu si fissano intensamente su di lui. Una volta abbastanza vicina tuttavia andrebbe a rivolgergli la parola in maniera spontanea ma educata: << Buonasera. Scusi il disturbo ma mi sembra di averla già vista da qualche parte. Durante quello spettacolo a Oto... >> Resta sul vago, se fosse veramente quel tipo anche lui dovrebbe ricordarsi di lei almeno vagamente, in fondo sono stati loro a frapporsi all'assassino e impedirgli di uccidere su due piedi un vecchio ninja, colpevole di atti disdicevoli certamente, ma una pena non applicabile da qualcuno che non amministra la legge. Lo sguardo blu andrebbe dal basso verso l'alto comunque a cercar conferma negli occhi scuri di lui, attendendo pazientemente, non si è ancora accorta della presenza di Akaya non essendo entrata effettivamente all'interno del parco. Qualora lui non avesse risposto in maniera rapida alla domanda della Kokketsu dopo un paio di minuti avrebbe potuto sentire tranquillamente lo stomaco di questa borbottare rumorosamente, così da portare un certo rossore sul viso della ragazzina che distoglierebbe lo sguardo dal Genin borbottando qualcosa come un: << Mi scusi >> Quasi mortificata poveretta! Mani infilate nelle rispettive tasche dei pantaloni, camminata cadenzata e sguardo assorto nei propri pensieri. Eccom come si presenta davanti a Shizuka. Quest'ultima, vista ormai la distanza drasticamente ridotta, potrà carpire altri dettagli del rosso. Sia l'orecchino a forma di foglia che ciondola dal lobo mancino, emettendo dei leggeri bagliori visto il rifletteri della luna sullo stesso; sia la collana avvinghiata al collo con il pendente a forma del suo distretto d'appartenenza: Suna. < Uhm? > La coppia d'onice si abbassa sul volto di Shizuka, inquadrandola nel proprio raggio visivo. < Ehi ehi... > Cerca di mettere tra lui e la kusana più spazio. < Chi sei tu, uh? > Domanda, aguzzando la vista e attivare allo stesso tempo la memoria. Tabula rasa. < Non dirmi che sei l'ennesima spogliarellista che vuole affibiarmi qualche figlio illegittimo eh... > Cos..? < Evita stronzate del genere. Anzi, dì alle tue colleghe di non stressarmi. > L'ha presa per una delle donne dai facili costurmi con cui di solito passa le serate al quartiere notturno. Il problema è solo uno: Shizuka ha sedici anni. < Però, ora che ti guardo meglio... > Finalmente si è accordo che ha a che fare con una minorenne. < Non ti ho mai vista ballare o adescare uomini. > Sfarfalla un paio di volte le palpebre, tremendamente serio nel suo verbo. < Oh... > Inspira ed espira, consumando il tabacco avvolto nella sigaretta tenuta in bocca, ricreando un nuovo rivolo di fumo che si disperde nell'aria. < Lo spettacolo ad Oto dici eh... > Aggrotta la fronte, pensieroso. Le immagini finite nel cassetto dei ricordi, ritornano prepotentemente d'attualità, richiamate dalla frase della ragazzina. < In quella circostanza conobbi una mocciosa che utilizzava una sostanza strana... > Il suo stesso sangue da brava e abile Kokketsu. < Non dirmi che sei tu? > Forse è riuscito a mettere a posto tutti i vari tasselli del puzzle. Forse. Di Akaya, per ora, non si avvedere, completamente attirato dalla figura della sua interlocutrice di serata. [Chakra OFF] Beh, lei non si trova nel folto del bosco ovviamente. Dopotutto Konoha confina con il Bosco Oscuro, che non è esattamente un luogo dove vagare senza meta e senza motivo, soprattutto ad occhi chiusi. Lei è semplicemente sotto un albero non troppo lontano dall'ingresso. abbastanza da avere abbastanza silenzio da essere tranquilla mentre porta la mano libera contro la precedente, facendo attenzione a non ferirsi da sola con gli artigli, intrecciandone le dita e posando l'indice ed il medio contro i gemelli per completare quel sigillo quando finisce di impastare il chackra, andando quindi a distribuirne una parte in tutto il proprio corpo, in particolar modo sull'estremità inferiore della propria spina dorsale e la propria nuca. Soprattutto quei punti per il semplice fatto che vuole farsi comparire le proprie solite orecchie triangolari e sottile coda da gatto, entrambe ricoperte da una corta pelliccia violacea come i propri capelli... Andando a spostare anche l'auricolare di conseguenza. Quando è soddisfatta della propria figura semplicemente completa la propria tecnica e si alza del posto, andando quindi a muovere la propria coda e le proprie orecchie per valutare la riuscita della tecnica ed andare e semplicemente a muoversi verso l'ingresso [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline 2/4] [Rilascio del chackra base 1/2] [Chackra 28/30] [Bosco dei Ciliegi - Ingresso -> Vialone principale (?)] Non avrebbe mai pensato di metterlo in allarme così tanto solo per averlo approcciato, lui chiede chi sia lei, ma ancora prima di ottenere risposta balza indietro, aumentando la distanza e sproloquiando. Le da della spogliarellista quando evidentemente non indossa abiti succinti, anche se le forme abbondanti potrebbero effettivamente trarre in inganno. Lei è talmente sconvolta che non riesce a interrompere quel fiume di parole se non quando lui si avvede di non averla mai vista in atteggiamente del genere. Le guance si gonfiano, è arrabbiata, era da parecchio che qualcuno non la irritava così immediatamente: << Io non faccio certe cose! Se tu sei un poco di buono che lo infili in ogni buco senza nemmeno usare le precauzioni posso immaginare che poi ti stressino la vita! PORCO! >> Questa relazione fra i due parte benissimo, i toni accesi, lei nemmeno si preoccupa di non farsi sentire da chiunque passi li in zona. << Conobbi mi sembra eccessivo! Ti ho riconosciuto e ho pensato di ringraziarti dato che con il trambusto non lo avevo più fatto! Ma evidentemente non era necessario! >> Ecco adesso è così innervosita da comportarsi da antipatica. << E per inciso Mister Futon quella sostanza strana è il mio sangue! Ora se vuoi scusarmi vado a cenare. >> Gli volterebbe le spalle, passi diretti in direzione dell'ingresso del bosco, takoyaki alla mano e decisa a trovare un posto riparato dove rifocillarsi senza dover necessariamente restare a contatto con qualcuno che evidentemente non era meritevole nemmeno di un ringraziamento. Le mani vengono sfilate dalle rispettive tasche dei pantaloni e, successivamente, entrambi gli arti superiori s'intrecciano davanti al petto, assumendo una posizione più rilassata. < ..... > Resta in silenzio durante tutta la fase d'arrabbiatura di Shizuka, lasciandola parlare senza interromperla. < Hai finito di berciare come un'aquila? > Domanda, mettendo in mostra quel sorriso irriverente stampato sul viso di cui va tanto fiero. Nel frattempo, consuma quasi tutta la sigaretta tenuta tra le labbra, tant'è che la cenere cade a terra, mescolandosi con il terreno sottostante. < Sono un poco di buono? > Inarca il sopracciglio destro, riflettendo sul significato di quelle parole. < Ne sono più che fiero. Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, sorridendo divertito. < Tutti e tutte fanno certe cose. Solo che la popolazione si divide in quelli che lo esternano senza alcun problema e chi, invece, lo tiene per sé facendo la pudica davanti agli altri. > Non inizia benissimo la loro fase conoscitiva, ma di certo non può sottrarsi al suo carattere, al suo essere. < Poi... > E lì, lo sguardo malizioso va a squadrare dall'alto verso il basso senza alcuna discrezione le forme di Shizuka. < ...sei anche ben carrozzata. Potresti fare carriera nei nightclub. > Gli strizza l'occhio destro, utilizzando un tono di voce ilare, condito dall'ennesima risata di serata. < Anche di buon cuore sei. Questo potrebbe essere un difetto. > In un mondo dove vanno avanti figure come la sua, egoiste, furbe e chi più ne ha più ne metta, è raro trovare una persona che vada controcorrente. < Dove vai, fermati. > Cerca di bloccare sul nascere quel suo tentativo di abbandono. < Come ti chiami piccoletta? > Lo ha ringraziato, bene. Tuttavia nonostante questo sia il loro secondo incontro, ancora non sa il nome della tatuatrice. < Il tuo sangue eh... > Pensieroso. < Dovresti farmi rivedere come fai... > Per analizzarlo, osservarlo e magari carpire qualche caratteristica utile al suo passato. < Andiamo a cenare. Mi hai fatto venire fame. > Si è praticamente autoinvitato al suo rancio serale. E' fatto così. [Chakra OFF] Continua a muoversi fino a quando non sente Shizuka esclama quella parola e quindi rizza le orecchie mentre corre verso verso di lei a grandi passi, cercando di raggiungerla il più rapidamente possibile mentre urla < Shizuka-chan! Cosa sta succedendo? > domanda frustando la propria coda con un'espressione preoccupata in viso, mentre si fermerebbe non appena la localizzerebbe, andando quindi a fissare alternativamente preoccupata Shizuka e lanciando un'occhiataccia verso Shin mentre lo fissa con un'espressione decisamente ostile, tenendo le proprie orecchie basse e le mani chiuse a pugno < Cosa sta succedendo? > soffia nella direzione dei due, senza dire altro ma nel vedere che Shizuka semplicemente si allontana da lui aggrotta le proprie sopracciglia fissandola con un'espressione enormemente confusa, senza dire niente ma mutando la propria espressione con una decisamente confusa mentre richiede con tono più incerto < Cosa... È successo? > domanda sfarfallando appena le proprie ciglia[Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline] [Chackra 28/30] [Bosco dei Ciliegi - Pressi dell'ingresso] Lui invece che scusarsi esterna il suo punto di vista da persona che pensa di aver visto tutto quello che c'è e anche di più. E' infastidita? Parecchio! Le ricorda quel finto Kan che invece che mostrarsi per come è al mondo indossava una maschera. Fastidioso. E come lui non fa altro che giudicarla per quelle forme abbondanti che non ha chiesto lei. << Non mi importa niente di fare carriera come spogliarellista! Ho qualità migliori da valorizzare a contrario di te a quanto pare! >> Risponde a tono, dimentica del lei, dimentica della cortesia. Come sempre quando arrabbiata perde tutta quella sua cortesia, gentilezza ed educazione. Se ne va e lui la segue, per lo meno a contrario del Sumi non ha ancora nemmeno provato a toccarla però le parla facendo domande alle quali non ha voglia di rispondere: << Quei venti centimetri più di me non ti danno il diritto di conoscere il mio nome! >> Continua a camminare imperterrita, mentre inevitabilmente svela inghippi di quell'abilità senza accorgersene: << Ti conviene non vederlo il mio sangue ora, potrebbe essere pericoloso! >> Faccino corrucciato mentre nel suo incedere a quanto apre incontra la gattina. Il passo si blocca, consentendo a Shin di raggiungerla: << Akaya-Chan? Non mi aspettavo di trovarti a Kusa! >> E' decisamente stupita, il tono arrabbiato completamente sparito, << Niente di importante, volevo ringraziare questo tipo ma sarebbe stato meglio evitare! >> Di nuovo torna nervosa, sentendo anche la proposta del Goryo alla quale risponde vivacemente: << Io i miei takoyaki non li divido con te! >> Linguaccia finale verso di lui, manco fosse una bambina di cinque anni, infantile senza ombra di dubbio. Attenzione tutta rivolta alla figura di Shizuka, ascoltandone il dire, mentre la mano destra si distacca da quell'intreccio nei pressi del petto, portandosi nelle vicinanze delle labbra. Qui, l'indice e il pollice vanno ad afferrare il filtro bagnato, gettandolo con nonchalance a terra. Osserva la luce spegnersi dopo pochi istanti, prima di ritornare a parlare con la tatuatrice di Kusa. < Se lo dici tu... > Fa spallucce, lasciando morire il discorso della spogliarellista. Sia chiaro, cade perchè lui lo vuole e non viceversa. < Ehi, ragazzina alta un metro e una scodella di ramen, non ti scaldare, non ce n'è bisogno. Dormirò lo stesso stanotte anche non sapendo il tuo fottuto nome. > Schietto e diretto, come suo solito. Cerca di mantenere i toni bassi, anche perchè se la temperatura verbale s'innalza, c'è il rischio che il sangue Goryo prenda il sopravvento. E non sarebbe un bel spettacolo. < Oh oh... > Reclina appena indietro il capo, dipanando le dita della mano destra e farle passare tra la folta capigliatura rossastra. < Pericolo è il mio secondo nome... > Borioso come pochi. < Ma n...?! > Blocca le parole in bocca, attirato dall'entrata in scena di Akaya che squadra con insistenza. < Che diamine di costume è questo? > Sbatacchia un paio di volte le palpebre, non riuscendo a capire perchè la konohana ha delle orecchie e una coda. < Hai chiamato i rinforzi? > Sbuffa sonoramente. Ci manca solo che la sua reputazione di picchiatore di bambine si sposti da Kiri agli altri distretti. Ahhh, maledetta Saigo. Prima o poi avrà la sua vendetta(?). < Non sta succedendo niente. Stiamo solo chiacchierando... > Almeno per ora. < Non voglio che tu divida i tuoi takoyaki con me. Faremo un piatto ciascuno e via... > La incalza. La stuzzica. La provoca sotto ogni punto di vista, divertendosi nell'avere a che fare con una diciassettenne dal carattere focoso. < Che ne dici? Andata? > Omette di dire che sarà la minorenne a pagare, ma questi son dettagli che in caso si scopriranno più tardi. [Chakra OFF] Alle parole di Shizuka abbassa e solleva il proprio capo, sospirando sollevata per poi sollevare la propria coda e le proprie orecchie quando sente la domanda si Shin < Non... È un costume... > replica piano, abbassando appena le proprie orecchie < Ho solo usato l'henge no jutsu perché mi piace avere una coda e le orecchie da gatto, mi fa sentire più vicina a me stessa > replica semplicemente, donandogli un sorriso incerto prima di voltarsi verso Shizuka e quindi si avvicinerebbe a lei appoggiando una mano sulla sua spalla < Non innervosirti, quasi sempre non ne vale la pena > spiega semplicemente < Dovresti vedere certa gente che incontravo a Konoha, quella vera < ammette uggiolando divertita per poi scostarla con attenzione, dato che non vuole rischiare di farle del male con gli artigli, e quindi semplicemente aspetta di sapere cosa intende fare in base dopo la domanda che Shin le porge. Quindi inclina il proprio capo di lato facendo guizzare la propria coda alle proprie spalle [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline] [Chackra 28/30]
Giocata del 12/10/2021 dalle 20:46 alle 22:40 nella chat "Bosco Dei Ciliegi"
[Bosco dei Ciliegi - Ingresso Principale] Si è accesa in un istante, come sempre quando ritiene di essere presa in giro o trattata con sufficienza senza alcuna ragione. << Bravissimo allora vattene a dormire e lasciami in pace! >> Beh insomma iniziato bene sto rapporto eh? Forse sarebbe stato meglio non approcciarlo proprio quel tipo che poco prima della comparsa di Akaya riesce a tirar fuori una risata, dal sapore decisamente ironico alla Kokketsu: << Pericolo! Figuriamoci forse solo nella tua testa, o ti fai chiamare così dalle spogliarelliste che paghi per farti felice? >> Linguetta tagliente non c'è che dire. L'arrivo della ragazza di Konoha distrae il genin di Suna dalla rossa, così che si concentri almeno sulle orecchie e la coda dell'altra. La genin dal crine violaceo sembra offesa dall'affermazione altrui e spiega bene come si sia dotata di tali strumenti, mettendo poi una mano sulla spalla della nanetta cercando di spegnere il fuoco vivo che Shin è riuscito ad accendere in poche frasi. Sembra quasi assurdo che l'amica non prenda fuoco lì sul momento. Tuttavia pare che il rosso non si sia distratto abbastanza tornando quasi subito all'attacco con la storia della cena. << Io la mia cena già la ho! Se vuoi dei takoyaki te li devi andare a comprare! E poi sperare di ritrovare me qui che aspetto un tipo pieno di se come te! >> Non ha ovviamente alcuna intenzione di accompagnarlo ne tanto meno di aspettarlo li, in fondo lui non si è per nulla dimostrato incline ad andare d'accordo con lei. << Comunque hai ragione Akaya-Chan non ne vale proprio la pena. Che ci fai qui? Vuoi un Takoyaki? >> Nel rivolgersi alla gatta è decisamente più cordiale, sembra quasi un'altra persona sostanzialmente. Ha incontrato una coppia di ragazzine alquanto particolari, non c’è che dire. La prima, Shizuka, sembra incendiarsi nel momento in cui viene in qualche modo additata come la persona che non è; Akaya invece, la seconda, ama trasformarsi in un gatto. Proprio su quest’ultima resta con lo sguardo, sfarfallando un paio di volte con le palpebre. < E dimmi, è un allenamento… > Passando in rassegna le orecchie e la coda. < …oppure è uno spreco di chakra solamente? > Chiede con curiosità, non capendo veramente le motivazioni che spingono la genin ad utilizzare l’henge no jutsu. < Se lo dici tu che non ne vale la pena… > Fa spallucce, prima di sbadigliare sonoramente e portarsi la mano destra davanti alla bocca aperta. Anche lui, un minimo, conosce il galateo. < Mi state annoiando… > Bofonchia, biascicando le parole dopo quella sensazione di sonnolenza che lo pervade. < Prima attacchi bottone e poi vuoi mandarmi a dormire? Certo che anche nella fase adolescenziale siete contraddittorie voi donne… > Eccolo lì, altra benzina gettata su quel fuoco già appiccato. < Sei minorenne. Altrimenti ti avrei fatto provare sulla tua pelle la parola pericolo… > Gli strizza l’occhio destro, provocante, mantenendo sempre e comunque quel maledetto sorriso irriverente stampato sul viso. < Nella mente di una donna, adulta o adolescente che sia, c’è sempre il pensiero di avere l’uomo perfetto accanto a sé. Carino, premuroso, attento a tutte le sue necessità e stronzate di questo genere. > Sta facendo la paternale per giustificare il suo atteggiamento borioso. < E poi, quando lo hanno trovato, vanno alla ricerca di tipi più diretti, schietti e con quell’alone di mistero che tanto vi attrae. E’ proprio in quel preciso istante che compaiono figure come me. Figure che vi fanno assaporare la bellezza dell’avventura e il fascino del confronto. Abituate ad avere accanto a voi degli zerbini, io sono una ventata di freschezza che spezza la routine. > Ci crede veramente in quello che dice. Ego e livelli di stronzaggine al massimo. [Chakra OFF] Ascolta le parole dei presenti con un'espressione decisamente perpelssa, per poi sorridere lievemente a Shin mentre fa guizzare la propria coda di lato < Quello che dici è un allenamento o un semplice spreco di fiato? > domanda con un sorrisetto palesemente di cirstanza, per poi voltarsi verso Shizuka e quindi sospirare appena < Ad un takoyaki non si dice mai di no > ammette con un piccolo sorriso ed un guizzo di coda, tenendo un orecchio piegato verso il maschio e l'altro verso l'amica < Ma ero venuta qui perché volevo incontrarti, solo che non avevo idea se stavi ancora lavorando o meno > ammette, con un sorriso molto più sincero nei suoi confronti < Sai... Voi medici siete famosi per avere degli orari abbastanza assurdi a volte > ammette < Ah, e poi ho fatto quella domanda a Nara-sama, poi ti dico l'indirizzo a cui contattarla ma dovrai promettermi > facendosi seria < Che non ci andrai *mai* > sottolineando quella parola con un tono serio < Senza Nara-sama... Potrebbe andarne della tua vita > fissandola < Lì ci abita una persona che odia profondamente i medici, ed io stessa sto cercando ancora di capire chi è davvero, perché credo che sia solo una strana condizione mentale sua > ammette sospirando appena, per poi voltarsi verso Shin, riflettendo pensierosa per un lungo momento < Magari ti presento una kunoichi molto... Calda che conosco > sorridendo con un'espressione furbetta < Così potrai testare la tua teoria > ammette mantenendo quel sorrisetto e facendo guizzare nuovamente la coda dietro di se [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline] [Chackra 28/30] [Bosco dei Ciliegi - Ingresso Principale] Akaya rifiuta quel takoyaki partendo con un discorso decisamente molto privato davanti ad un tipo che al momento non ritiene affidabile. Lo sguardo si spalanca osservando la gattina e i suoi modi per commentare brevemente: << Ci siamo già accordate su una data e un luogo. Ti ringrazio per averle lasciato i miei contatti. >> China leggermente la testolina in sua direzione per poi degnare di attenzione quell'altro che non fa altro che sproloquiare sentenze maschiliste manco fosse qualche strana divinità. Ora che la Nara è li con lei e l'ha fatta calmare un pochino si volterebbe verso il rosso, quei venti centimetri di meno non le impediscono di guardarlo dritto negli occhi, che sono ardenti, pungenti: << Si da il caso che non siamo qui per farti diveretire, quindi se ti stai annoiando sono solo problemi tuoi. >> Adesso è molto meno nervosa di prima, il faccino non è più paonazzo ma non per questo è meno diretta con ciò che vuole dire. << Pensavo di ringraziare un ninja, non un ragazzo borioso e pieno di se che crede anche di essere irresistibile. Anche se fossi maggiorenne le tue mani addosso non le vorrei nemmeno tra un milione di anni. >> Le mani sono poste sui fianchi, gomito piegato di circa 90 gradi così che sostanzialmente assuma la classica posa da ramanzina. Ma il Goryo non contento di quanto già detto decide di sparare qualcosa sui massimi sistemi, spiegando a voce alta quello che le donne generiche vogliono secondo lui e il motivo per cui tutte tornano dal cattivo ragazzo che sarebbe lui. Gli occhi blu si muovono verso il cielo, le mani si allungano accanto al corpo mentre un sorriso divertito le si stampa in faccia: << E quindi siccome tu saresti un play boy è per quello che ingravidi le spogliarelliste? >> Un paio di passi verrebbero mossi in sua direzione, la mano destra andrebbe a riprodurre un movimento ritmico, invitandolo a farsi avanti ed approcciarla: << Se vieni qui ti svelo un segreto >> Qualora lui si fosse mosso in direzione della rossa e magari anche abbassato un pochino lei si sarebbe avvicinata all'orecchio del ragazzo, eventualmente alzandosi sulle punte, sussurandogli: << Il mio ragazzo è carino e premuroso, ma non è uno zerbino. Ci pensa lui a farmi divertire abbastanza da non desiderare nessun imbecille che è convinto di essere un play boy e poi è da solo come un cane. >> Rischioso fare la dura con qualcuno alto venti centimetri in più, decisamente, tuttavia quel tipo proprio non lo regge. Qualora non vi fossero ripercussioni violente, lei tornerebbe a distanziarsi dalla faccia di lui, muovendo un paio di passi insietro. Come in una partita di tennis, la coppia di pietre in onice incastonata in quei tratti somatici dall’espressione irriverente, si muove a destra e manca, rimpallando da Shizuka ad Akaya. < Ma non dirmi… > L’attenzione vien focalizzata sulla Kokketsu. < …il barattoletto qui davanti è un medico. Interessante. Molto interessante. > Non ce la faceva come rappresentante medico. < Potresti tornarmi utile. Un giorno verrò a trovarti in ospedale. > Si ma quale? Non c’è solo quello di Konoha. < Non serve testare la mia teoria. So già della sua efficacia. > Replica così all’indirizzo di Akaya, ampliando quel sorriso altezzoso stampato in viso. < Mmm… > Umetta le labbra, mentre la mano destra guantata si porta a massaggiare il mento glabro. < Hai ringraziato entrambi… > Sia il ninja che il ragazzo borioso. < E comunque fai attenzione. Mai dire mai… > Sulla questione del non venir mai toccata dalle mani del rosso. < Cos…?! > Strabuzza gli occhi quando sente la ragazzina utilizzare delle parole non proprio adatte alla sua età. < Shahahah… > Ride di gusto, reclinando indietro il capo e muovere sia la folta capigliatura rossa, sia l’orecchino a forma di piuma ben assicurato al lobo mancino. < Sei forte nanerottola. > Ammette, puntando di nuovo lo sguardo in quello della tatuatrice. < Giusto per la cronaca. Io non ingravido nessuna spogliarellista. > Tratti somatici che s’induriscono appena per rendere il concetto ancora più chiaro. < Uh? > Inarca il sopracciglio destro nel vedere quell’invito fattogli da Shizuka. Le permetterebbe di procedere nelle azioni successive, ascoltando quanto gli viene sussurrato all’orecchio. Anzi, la facilita con un lieve chinar del busto. < Non ripeterlo ad alta voce. Potresti svegliarti dal sogno e tornare alla nuda realtà. > Risponde con altrettanto tono di voce basso, quieto, profondo. Osserverebbe indietreggiare il medico, prima di allargare le braccia oltre i rispettivi fianchi e poi far combaciare i palmi davanti al petto in un fragoroso rumore acuto. < Tutte queste chiacchiere mi hanno fatto venire fame. Io me ne vado a mangiare… > E così, dopo aver preso tale decisione, inizierebbe ad avanzare verso l’uscita del parco, passando tra le figure di Shizuka ed Akaya, lasciandosele alle spalle. < Il piacere spero che è stato tutto vostro… > Stronzo e irrispettoso fino alla fine. < Ci rivedremo molto presto. > La mano destra si agita vicino all’orecchio rispettivo, da dritta a manca, replicando il più classico dei saluti. Non si volta. Fa tutto dando le spalle alla coppia di ragazzine. Piano piano, verrebbe inghiottito dall’oscurità della notte, perdendosi nelle stradine di Suna. [X] Ascolta le parole di Shin lancia semplicemente uno sguardo verso di lui, sorridendogli < Oh, sono sicura che ti presenterà un suo collega molto volentieri > strizzando l'occhio a Shizuka, nella speranza che l'altra capisca cosa intende. Quindi li lascia parlare tra loro e quindi assottiglia lo sguardo senza dire una singola parola, per poi sospirare lievemente quando si allontana. Torna quindi a voltarsi verso Shizuka sorridendole lievemente < Sei stata fortunata: diversi anni fa mi capitò un idiota che sfruttava ogni scusa per allungare le mani. Ho dovuto davvero far ricorso a tutto il mio autocontrollo per non mozzargli le mani > sollevando le mani artigliate per confermarle quanto intende, prima di inclinare il proprio capo di lato < Comunque sia ti darò l'indirizzo, che è tecnicamente quello di una sua parente > spiega, mentre inizierebbe ad incamminarsi verso il banco dei takoyaki, dato che gliel'aveva chiesto qualche secondo prima < Tu come lo prendi? > domanda facendo guizzare la propria coda mentre si appresa a passare il resto della serata con l'amica, magari chiacchierando del più e del meno o sparlando di Shin, chissà... Dopotutto per sapere di cosa parlano bisognerà rimanere ad ascoltarle non credete anche voi? [Auricolare, guanti, artigli, porta-kunai braccio dx(), porta-kunai braccio sx(), porta kunai gamba dx(), porta kunai gamba sx(rotolo piccolo, pennello e inchiostro), porta-oggetti dx(), porta-oggetti sx()] [Traformazione: coda ed orecchie feline] [Chackra 28/30] [Bosco dei Ciliegi - Ingresso Principale] Al commento interessato del rosso lei non fa altro che repplicare piccata: << Ooooh non vedo l'ora! >> Non è ironica ma seria, ovviamente non vede l'ora di vederlo arrivare menato da qualcuno o con una malattia venerea. Quando lei si acciglia cercando di dargli del filo da torcere lui sembra stupito, ma al contempo divertito, ridendosela di gusto e facendola una sorta di complimento. Anche se poi specifica che solitamente non cerca di dar figli a ogni spogliarellista del circondario. Quell'avvicinamento rischioso avviene, con l'altro che risponde a parole e non fisicamente, cercando di istigarla ma trovando davanti un muro. Il Kan di cui si è innamorata è quello nascosto sotto strati di apparenza, non c'è dubbio che si svegli da un sogno fittizio. Lei indietreggia e per tutta risposta facendo un gran caos afferma di voler cenare, lasciando le due fanciulle con qualche parola e un saluto con la mano. La vocetta della rossa lo seguirebbe nella sua uscita di scena, rimbeccandogli: << Spero vivamente il più tardi possibile Mister Fuuton! >> Ha vinto un soprannome se non altro quella sera. Quando quella figura scompare all'orizzonte un sospiro sfugge alle labbra della Kokketsu che viene affiancata dall'amica, che spende qualche parola sulla fortuna avuta dalla nanetta. Lo sguardo blu si poggia su di lei, divertito quasi: << Quelli come lui sono tutto fumo e niente arrosto! Kan era molto più pericoloso e vicino a me si è sciolto >> Le rifila un occhiolino per poi ascoltare il resto del discorso. << Va bene, ne parliamo mentre ceniamo allora! >> Solo questo per ora, mentre la vede allontanarsi dal bosco, per andare verso il centro. << Io sono a posto! >> Alzerebbe la mano nella quale ancora porta il sacchetto con le cibarie, che per qualche miracolo forse non sono già completamente congelate. Si prospetta dunque una piacevole serata fra donne, piena di chiacchiere più o meno serie e magari qualche pettegolezzo! [//END]