Quarto atto - preparazione e un pò di sano trash

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15:58 Sango:
  [Locanda il Puledro Impennato] Bella calda e asciutta Suna, o almeno, è questo quello che tutti penserebbero al solo immaginarsi dune di sabbia, colori vivaci, odori di spezie che risalgono dalle narici avvenenti, di donne meravigliose dalla pelle calda, così come di uomini forti, ma beh, siamo a Kagegakure, non alla versa Sunagakure. Ciò significa che il tempo è nettamente differente, ad iniziare dalle temperature autunnali, quelle che pungono la pelle e costringono a coprirsi di più, cosa ottimale nella maggior parte dei casi, ma in questo? Molto. La nostra rossa, amata o meno che sia, ha dato specifici ordini da eseguire, o meglio dettati sotto consigli, ma si aspetta che vengano seguiti da entrambi i ragazzi , alias : venire ognuno per conto proprio seguendo una strada per Suna qualsiasi senza dirsi quale in modo da arrivare li alla spicciolata, tutti e tre insieme avrebbero avuto una maggiore visibilità, e avrebbero potuto attirar ancor di più l'attenzione. Secondo , andare a Suna, sebbene Matono fosse già stato informato direttamente, il bigliettino lasciato a casa per Shinsei chiarificava "Vieni a Suna, nei bassifondi all'indirizzo XXX locanda " .. "il puledro impennato" ...senza null'altro, se non un ultimo , per entrambi, appunto ... "bruciate il biglietto". Non si è mai troppo accorti , no? Di certo rischiano tutti e tre, lei più di tutti con la Shinsengumi, sebbene il farne parte la metta in una situazione di maggior agio, ma non di stupidaggine, sia chiaro. Ma come riconoscerla nel caso? Semplice, un disegno di una spirale simile ad un tatuaggio di circa 5 cm alla caviglia sinistra. Dunque, puledro impennato sia. Locanda squallida, in legno vecchio che scricchiola a qualsiasi passo, sabbia ovunque ma non nei sandali - oggi indossa quelli chiusi appositamente per evitare quell'inferno fastidioso tra le dita dei piedi - la stessa locanda utilizzata con Mekura molti mesi prima per scambiarsi informazioni. Sta poggiata accanto l'ingresso, il corpo morbido tenuto nascosto da un mantello nero legato sul davanti, la maniche larghe e lunghe che scivolano oltre le mani nascondendole, nascondendo tutto in effetti. Così come il cappuccio, che fa intravedere qualche ciocca rossa da sotto, ma il tutto è stato cercato di tenere a bada da una bassa coda , in modo da poter tenere sotto controllo tutto, e le iridi azzurre invece si presentano d'un nero intenso, scuro e pesante come quello degli Uchiha, di un trucco che ne risalta la scurezza, d'un rosso bordeaux. Non di certo abituata a truccarsi molto, ma uno sguardo può cambiare con semplici cose, come il makeup. Porta alla gamba destra , sotto il mantello, un porta kunai con dentro 2 kunai a 3 punte, e 3 shuriken. Alla base della schiena, sempre nascosto, un porta oggetti con 1 pillola per il recupero del chakra, una per eventuali evenienze mediche , e un set di fumogeni. Sembra tutto pronto, le gambe sono scoperte oltre quel mantello avendo avuto cura di fare un piccolo disegno con un pennarello, una semplicissima spirale alla caviglia, sottile, ma come se fosse un tatuaggio. La destra nascosta sotto il mantello andrebbe a fare il mezzo sigillo della capra, Li andrebbe a concentrarsi sul proprio essere, ad immaginarsi le due sfere che la abitano in due punti diversi del proprio corpo. Quella della mente rapportate al proprio intelletto , agli stessi pensieri, quella fisica di un corpo che non ne vuol sapere di farsi colpire in alcun modo, due sfere opposte che andrebbe a stimolare se trovate, cercando di trascinarle verso un unico punto, il plesso solare. Una scende, l'altra sale, un movimento simile che convergerebbe li adesso, in un ultimo atto nella quale ruotandole tra loro con impeto riuscirebbero ad unirsi per impastar infine la propria forza, in un vortice dapprima lento, poi sempre più veloce, in modo da esser divenuti un unica cosa. Se vi fosse riuscita avrebbe impastato la propria forza, utile in qualsiasi momento, specialmente in quello stesso loco non troppo ben visto, di certo i suoi frequentatori non appartengono ad una casta sociale alta , anzi. Ma attende, in silenzio, che arrivino anche i due ragazzi, poggiata alla destra dell'ingresso principale di circa 1 metro di distanza dallo stesso, in modo da poggiarsi diretta sulla squallida vetrina. [Equip : porta kunai : 2 kunai a 3 punte, 3 shuriken | Porta oggetti : 1 tonico recupero chakra, 1 tonico curativo, 1 set di fumogeni ]

16:14 Matono:
 Si torna a casa, anche se non proprio precisamente, Matono infatti si muove all'ingresso dei bassifondi della sabbia, luogo che sa appunto di passato in quanto tipologia di luogo prediletta da parte del moro, se non fosse che effettivamente cresciuto in quelli del suono. Prima di entrare però, considerando che è conscio di dove sta andando si ferma un attimo, alza il braccio destro e lo porta vicino al petto componendo il sigillo della "capra". Socchiudendo gli occhi cerca la concentrazione mentale mentre rilassa il fisico, attenua la cadenza del respiro mentre tenta di convogliare l'energia spirituale al centro di sè, fatto questo andrebbe a forzare il chakra a muoversi dalla posizione esodando in tutto il corpo nello stesso momento. Dunque la mente si occuperebbe di render stabile e sicuro questo tentativo, controllando e dirigendo l'energia fino a creare un flusso costante di passaggio energetico all'interno del corpo. Tentato questo, si sarebbe mosso all'interno luogo ove un paio di scappate le aveva fatte anche, infatti nel suo incedere qualche cosa riesce a ricordarla attraversando l'attuale stradella semideserta, non che ci sia così tanto di bello da ricordare, in ogni caso qualche sentimento nostalgico a Matono torna in mente, giusto una sensazione, sta sicuramente meglio ora. Dopo qualche minuto raggiunge quello che dovrebbe essere il " centro dei bassifondi, luogo alquanto grigio, la cosa acuita senz'altro a causa della giornata uggiosa, un po ovunque si possono scorgere cumuli di rifiuti, chiazze di liquidi maleodoranti e gatti randagi, letteralmente alla vista di chiunque risulterebbe un postaccio, Matono resta piuttosto impassibile continuando al suo incedere, ne i vari olezzi ne il sottofondo ne minano la morale in qualche modo, non che la esterni più di tanto con la solita espressività piatta. Si presenta vestito come consueto nonostante la giornata per nulla soleggiata e dalla brezza piuttosto fredda, maglia semplice chiara, pantalone scuro alzato fino al ginocchio alla cazzo e scarpe chiuse, non porta il coprifronte quel dì. Mentre cammina senza farsi notare troppo cerca di riconoscere Sango tra i passanti, aspettandosi o quel rosso acceso che sicuramente la denoterebbe, o la passata trasformazione, certo non si mette a muovere il capo a destra e a manca facendosi notare a cercare qualcuno, potrebbe indispettire le persone presenti, lo sa fin troppo bene quanto sia irascibile un abitante di questo tipo di ambienti, soprattutto notando qualcuno guardarlo in maniera visibile. Continuerebbe ad avanzare fino a giungere fronte una bettola, alzando lo sguardo cerca il nome del locale di quel biglietto, ora distrutto, infatti per qualche attimo ha il dubbio sia effettivamente quello il posto giusto.<Puledro..> Sussurra tra se e se, prima di annuire, sempre a se stesso e poggiare la mano destra sulla porta, ma poi con la coda dell'occhio nota una persona, non l'aveva guardata bene ma per un attimo ha notato qualcosa di un rosso acceso a livello del capo, dunque muovendo il collo in sua direzione la osserva per un attimo con espressione insospettito, dunque sposta verso il basso il capo e lo sguardo, cercando di notare qualcosa nelle caviglie.<Oh Ciao.> Dunque scosta la mano dalla porta ritraendola e tornando sui suoi passi, dirigendosi invece verso quella che sembra essere Sango.<Ne manca uno.> Considera vedendo la rossa da sola, si guarda in intorno circospetto e cauto prima di sussurrare ancora.<Te l'ha già detto?> Afferma mentre il dolore e l'intorpidimento sono ancora li a ricordargli quanto successo qualche giorno fa.

16:38 Shinsei:
 Istruzioni ben chiare sono giunte. Un incontro necessario s’appresta. Ha informazioni da condividere con entrambi, ma con Matono soprattutto. Parlare coi cazzotti fa bene all’anima, soprattutto per due come loro, ma non è il massimo per condividere informazioni essenziali. E poi adesso un oscuro segreto li lega. Un bacio rabbioso e frettoloso. Le trame si infittiscono. Non s’azzarderebbe nemmeno ad uscire da casa di Sango, senza il Chakra, figurarsi avventurarsi in un posto simile. Lesti i gomiti si sarebbero flessi fino a consentirgli di portare gli avambracci paralleli al suolo. Con le dita delle mani ad incrociarsi nel sigillo della “capra” proprio davanti al plesso solare. Un profondo respiro, necessario al biondo per attingere, oltre il velo dei ricordi spezzati, alla sua energia psichica. Elettrica e vibrante, per portarla al plesso solare ad unirsi alla gemella e opposta, l’energia psichica, costante, fluida e violenta come un fiume in piena. Avrebbe quindi tentato di unire il suo personale Yin/Yang in un tao atto a fornire qualcosa di più, un’energia superiore: il suo chakra, che avrebbe spinto nell’apposito sistema circolatorio senza reprimere un brivido di piacere nel gesto. Non si trova poi tanto a disagio nei bassifondi, a dirla tutta. I tratti somatici, in fondo sono quelli del teppista, del farabutto. E il suo vestiario ne accentua quelle caratteristiche, anfibi, pantaloni lisi e strappati, una felpa a maniche lunghe con le maniche tirate su fino a dopo il gomito. La zip che chiude l’indumento è lasciata aperta fino a metà ed evidenzia una fasciatura a coprire praticamente tutta la parte del petto, e della spalla destra. È stato colpito dietro la scapola, ma fasciare quel punto comporta praticamente fasciare tutta la parte superiore del torso, esclusa la spalla sinistra, che invece è libera. Il cappuccio della felpa è tirato su, e sotto di esso, i capelli sono sciolti, i tatuaggi sono quindi invisibili, e anche il viso è parzialmente celato dalle ciocche ribelli dei capelli. Il naso appuntito ne emerge, il volto è dipinto nella solita aria austera, non curante, che, in quel contesto, passa quasi per spacconeria, e tutto sommato lo aiuta a confondersi. Lo sguardo nero è piantato sull’insegna della locanda. Li sotto noterà le due figure, eppure la prima cosa che cerca, è il segno distintivo concordato. Non scapperà una caviglia che conosce bene, con un disegno che riconosce. Autorizzato quindi a far salire quello sguardo pesante sul corpo della donna, fino a cercarne lo sguardo, con le labbra che si tirano in un sorriso affilato che le dedica, non privo di una nota di curiosità per quegli occhi così diversi. S’accompagna con il moro, che sente addirittura parlare, in quell’ultima domanda <Dirle cosa? Che ti piace pomiciare?> Da dietro di lui, tiene lo sguardo sulla sua nuca <Domani andiamo a farci curare, piccolo unicorno> Chiaro riferimento al bozzo che deve avergli lasciato, chissà di che colore sarà diventato. Siamo tutti. E ora?[Tentativo di impasto del chakra]

16:46 Sango:
  [Locanda il Puledro Impennato] Ha dato un vago orario, nulla di troppo specifico per trovarsi li, lei stessa potrebbe esser li chissà da quanto tempo, immobile, in attesa, di rumori e visi vicini, ma nessuno degno della propria di attenzione. Se non quello all'ultimo, quella voce che riconosce, e volge il proprio scuro nero sguardo a quello del giovane nuovo Uchiha, rimanendo..interdetta , fissandogli il bernoccolo e lo stato pietoso in cui si ritrova < ti hanno preso a pugni mentre venivi qui? > sta da schifo, come una gomma mangiata, masticata da un barbone e poi sputata via a terra, insomma, non una bellissima visione paradisiaca insomma, ma non è li per discutere di quello, avranno tempo per farlo dentro senza alcun problema < non qui > non avrebbe rivelato nulla all'aperto, sebbene il tono si mantenga basso, caldo, per esser solo in confidenza con il nanerottolo che ha davanti . Ma qualcun altro sopraggiunge, di certo non avrà bisogno di altre cose evidenti data la sua mole da gigante incazzato pieno di muscoli, ma decisamente meglio messo fisicamente dell'altro, per quanto riguarda ferite, non consapevole che abbiano fatto a pugni. Il proprio nero sguardo scivola dal basso verso l'alto, verso il viso del ragazzo fermandosi per qualche secondo su di esso, ad udire la voce stessa vibrare bassa, e anche quelle parole, parole confuse, estranee < in che senso?> lo sguardo che torna a Matono interrogativa < hai trovato la ragazza? > ovvia che possa esser quella la domanda, immediata, ma non perchè li abbia trascinati fin li dall'opposto del villaggio. < seguitemi > una strada già presa, quella per il locale, lo stesso che riconosce ma di cui non si preoccupa d'abbassar il cappuccio stesso, anzi, ben calcato sul volto in modo da tener quanto più in ombra parte dello stesso viso, cercando chiaramente di mangiare veloce quei metri che la separano dall'oste poco lontano, dietro un solito bancone in legno fradicio e sporco, pulito con un panno altrettanto fradicio e sporco, potrebbe vomitare. < la stanza più grande che hai > non ha tremori, una voce autoritaria, di chi sa cosa vuole, di chi ha già impartito ordini, e nessun grazie e per favore di contorno, sarebbe stato stupido, decisamente. La destra che andrà alla tasca del mantello nero, interna, per estrarne dei ryo, abbastanza in verità, il doppio per quello che le verrà chiesto dall'oste, per metterlo sul bancone, prendersi la chiave, e < il resto per nessun nome. > non vuole lasciare nulla li dentro, di certo quei soldi farebbero comodo a chiunque in quella zona < si assicuri solo di portare cibo e bevande al piano di sopra. Bussi solo una volta, e lasci tutto davanti la porta > un ultimo dire, sperando che i ragazzi la seguano, di certo salire in una stanza, con due ragazzi, con lei sola come donna potrebbe far comprendere di situazioni..particolari. E lei vuole di certo che lo credano, niente di nuovo e speciale insomma. Avanzerebbe verso il piano superiore, e quello ancora sopra, in totale silenzio, cercando di far meno rumore possibile, prima di giungere alla loro mangiatoia, al loro bellissimo castello. Spalanca la porta ma resta fuori < prego signori > un invito, mentre lei? Darà un ultima occhiata intorno, prima di infilarsi lei stessa al suo interno e chiudere la porta a doppia mandata, nulla di più se non l'attuale < che puzza > beh, che t'aspettavi, un albergo a 5 stelle? AH. < meglio di niente > insomma, sono al caldo almeno, e comodi. Con un letto a doppia piazza enorme, di lenzuola e coperte non ottimali ma nemmeno troppo sporche, e andrebbe invece lei stessa a chiudere le persiane < perdonatemi, ho la mania del controllo > almeno, in quei momenti, li ha, dato che li ha reclusi al buio totale in quella stanza < mettetevi comodi > un altro invito, il proprio , in attesa insomma che anche gli altri beh, si mettano a sedere. [stessi tag][chakra on]

17:06 Matono:
  [Locanda Puledro Impennato] Guarda Sango, certo non poteva non notare l'aspetto ammaccato di Matono che ora sospirando si vede costretto a spiegare ma non passano più di due secondi dalla fine della domanda che ode una voce e dei passi in avvicinamento, si volta lentamente verso destra utilizzando l'occhio di quel lato per scorger la provenienza della voce, che in ogni caso riconosce in Shinsei.<Perlomeno ti ho fatto uscire il senso dell'umorismo.> Bofonchia toccandosi distrattamente la fronte, se ne era quasi scordato, raddrizza il capo attendendo che il biondo si affianchi prima di lanciargli un occhiata.<Da ?> Domanda, con una vena d'ansia addosso, linea dello sguardo s'assottiglia, ma poi pensando che è Shinsei ad aver trovato questo medico, probabilmente non dovrebbe rappresentare un problema, dunque si limita ad affermare sospirante.<Ok comunque.> Non lo esalta ma se lo fa andare bene, certo attendere che il male passi da solo richiederebbe più tempo, farà uno sforzo per ottimizzare giusto in vista degli impegni. Dunque sposta l'attenzione verso Sango.<No> risponde secco, d'altra parte non ha molti modi se non cercarla.<Ma ho un contatto, a tal proposito dovresti trovarmi un merdoso telefono.> Non che abbia così tanta voglia di doversene portare dietro uno, sicuro lo perderebbe entro poco ma l'utilità e davvero molta rispetto all'ingombro. Dunque annuisce e segue Sango all'interno, subito un olezzo pesante di chiuso misto ad alcool, sudore e vomito investirebbe Matono, che per quanto di certo abituato si vede comunque leggermente disturbato, in ogni caso raggiunge l'interno, ascolta Sango e continua a seguirla su per le scale, giungendo ad un pianerottolo e dunque al piano superiore. Quando la donna si ferma sull'uscio di una delle porte, non molte a dire il vero, disponibili, Matono si limita ad osservarla, osservando poi lungo il corridoio e di nuovo la porta.<Mh> Emette un suono con la gola che dovrebbe essere di assenso, dunque una volta che la porta vien del tutto aperta vi entra, non badando troppo all'odore andando verso l'angolo a sinistra della porta e poggiandosi al muro sporco con la spalla osservando Sango, al suo ulteriore invito poggerebbe la schiena al muro perpendicolare alla porta, scivolandovi poi stancamente fino a raggiungere la posizione seduta, a terra, ginocchia alte alle quali poggia le braccia, ognuna sulla sua rispettiva.<Non siamo viziati vai tranquilla.> In risposta alle preoccupazioni riguardo il posto dove sono, piuttosto sul fatto di del perchè.< In ogni caso ci siam menati. Ad una certa mi son trasformato in te, e per uscire da una presa l'ho baciato da trasformato in te. > Molto semplice insomma, spiegazione diretta e concisa su quanto accaduto, d'altra parte quello a che interessa Sango alla fine è quello.<Se mi chiedi il perchè, bè volevo provocarlo. Ho avuto successo.> Si indica il bernoccolo, d'altra parte era quello il risultato.[Armatura leggera - Chk On]

17:18 Shinsei:
  [Puledro Impennato - Stanza] Sorregge lo sguardo stranamente scuro di lei finchè lei lo desidera. Fa strano vedere iridi tanto uguali, quando l’abitudine impone al cervello altre immagini. Ma la lascerà andare senza indugio. Non sono certo li per godere dell’aria differente di quel posto. Lascerà solo lo sguardo indugiare su quello sprazzo rosso che incornicia il volto di lei. Un sorriso. Niente di più. È invece un ghigno arriva a snudare le zanne, quello suscitato dalle parole di lei rivolta a Matono. Ne ascolterà la risposta, incuriosito. Arrivando però a sorridere, scuotendo il capo <A suon di Ninjutsu ce l’hai fatta> Ammette verso l’altro. Ascolterà quella domanda e semplicemente farà spallucce, se le sue possono definirsi spallucce. <Non so, all’ospedale di Kusa c’è un conoscente di Sango. Vediamo che ne esce> è l’unico piano che ha. Ascolta poi il dialogo tra di loro. Può forse solo lanciare qualche ipotesi su chi sia quel contatto, ma per ora, si limiterà ad ascoltare, ponderando. In effetti avrebbe bisogno di un telefono anche lui. Stanno continuando a comunicare con messaggini e forse non è il caso. Se solo sapesse usarne uno. Due volte le palpebre vengono sbattute, cancellando quei pensieri. Non è il momento adesso. Non continuerà la discussione, visto che gli altri si muovono. Lascia che siano gli altri due ad andare avanti, resta di mezzo passo indietro. Entrando ne locale con passo pesante e facendo cigolare le assi del pavimento. Sarà una triste suoneria che lo accompagnerà anche su tutte le scale e sul pavimento della stanza, ma si ferma, con lo sguardo, ad osservare la rossa. L’esperienza e la prudenza con cui si comporta. Sguardo e orecchie sono puntate sulle movenze e sulle parole. Prende appunti mentali. Imparare un po' di quella scaltrezza, di quell’attenzione ai dettagli, sarà sicuramente utile per mitigare il più possibile quelle maniere forti con le quali tenterebbe di risolvere ogni cosa, finendo sempre con l’aggravare tutto. Che idea può farsi la gente se una bella donna salga nella stanza più grande con due uomini di quella risma? E chi se ne frega. Di certo non è uno abituato a tenere in considerazione i pareri altrui. Seguirà i due, lasciando scricchiolare i gradini sotto i suoi piedi, ma terrà le mani costantemente nelle tasche della felpa. Tiene la testa bassa, inarcando la schiena, per non dar capocciate mentre sale, raddrizzandosi solo nel corridoio, che non esita ad occupare, dopo tutti gli altri, lo sguardo oscuro di nuovo sulla donna che apre, che li fa passare, non la molla, compiendo un rapido cenno del capo, muto ringraziamento anche solo per la precedenza concessa, se proprio vogliamo che ci sia un motivo per quel cenno. S’abbasserebbe poi di nuovo per passare dalla porta, incedendo nella stanza. <Un paio di giorni fa ci siamo scontrati, lui ha pensato bene di trasformarsi in te nel tentativo di cambiare le sorti dello scontro, ce le ha prese e per cercare di interrompere tutto mi ha baciato> Una frase sparata nell’aria come un colpo di cannone. Vabbè, vedremo le conseguenze. Incederebbe fino al fianco del letto, verso la parte dei piedi e, dandogli le spalle, semplicemente, ci si siede sopra, gambe larghe e gomiti poggiati sulle ginocchia, ma lo sguardo resta sulla rossa, tentando di capire dove vorrà sedersi. <Visto che ci siamo, e credo siamo qui per questo, Ho due aggiornamenti, uno per te> Indicando Matono <E uno per entrambi> Lasciando correre lo sguardo tra i due. <Prima però di capire come entrare, cosa fare dentro altri dettagli, vorrei capire meglio qual è lo scopo della missione. Perché vogliamo entrare li?> Ci si mette dentro, ovviamente, è in una stanza con le uniche due persone a cui tenga, eppure sono loro due ad aver ideato questa cosa. è bene almeno tra di loro scoprire le carte, per darsi una mano a vicenda.[Chakra On]

17:26 Sango:
  [Locanda il Puledro Impennato] E' chiaro che non abbia voglia di star li fuori a discutere, cosa che la rende parecchio nervosetta anche nello sguardo che lancia a Shinsei, prima, intorno subito dopo, non ha proprio voglia di attirare l'attenzione, anche il conoscere poco quel loco e chi lo frequenta abitualmente, tanto da infilarsi per prima e fare gli onori di casa. Provvederà lei stessa ad accender stoppini e candele se necessario, in modo da poter avere almeno un poco della luce che le serve per camminare, muoversi, così come per gli altri < Kan, lavora all'ospedale di Kusa. Dovreste esser in buone mani > non che abbia avuto davvero modo di vederne le capacità, quanto più una sensazione, se lavora li dentro ci sarà pur un motivo < un contatto? > si, non ha dimenticato certo il primo dire di Matono insomma < per il cellulare non ci sono problemi, ma linguaggio con me > ah, beh, non si possono mica cambiare le abitudini in così poco tempo, e non avrebbe parlato come un pirata con un uccello sulla spalla e una gamba di legno . Ascolta inoltre anche quella storia appena narrata, qualcosa di strambo, tanto da portare le nere dal viso di Shinsei a quello di Matono, e ritorno, per diverse volte < ..ti è piaciuto almeno il bacio? > quelle si che son le domande giuste da fare! Curiosa di sapere cosa abbia provato il piccolo Uchiha nel tentativo di baciare il grande Uchiha, troppi Uchiha in quella stanza < Bene , potrai farlo > aggiornarli, ovviamente, per poi sentire la sua richiesta di spiegazioni < comunque sia, Matono sa già perchè siamo qui > andrà a togliersi adesso il mantello nero per poggiarlo sul letto, rivelando il proprio vestiario, decisamente più comodo, fatto di un paio di shorts neri, e una maglia a maniche corte, stesso identico colore. Nulla di più che non le proprie armi portate dietro, e un taccuino preso da dentro il pastrano con diversi appunti scritti sopra < vogliamo entrare ai piani superiori dell'Ochaya > il proprio dire è rivolto al gigante biondo adesso, colui che probabilmente non sa ancora nulla, o forse qualcosa < voglio scoprire perchè si tengono una bambina rapita da dieci anni, e se la nascondono ai piani superiori > la voce si mantiene bassa, calma, in ascolto non solo nella stanza ma anche per quello che c'è fuori dalla stessa, in caso di passi, rumori ambigui, tutto insomma. Paranoica. < e se il governo ne sa qualcosa > insomma, se c'è un collegamento tra le due cose . Il motivo lo abbiamo messo in chiaro. Andrà a camminare al centro della stanza aprendo il piccolo quaderno, vi è una piccola riproduzione dell'edificio stesso, nulla di troppo dettagliato < abbiamo due possibilità, e la tua presenza potrebbe davvero esserci di grande aiuto > ovviamente ha un piano anche per lui, ma non starà solo a lei decidere < possiamo entrare io e Matono come coppia. Cercare di arrivare al piano dei Privè > non troppo difficile da fare < e da li provare a salire. Dovremmo esser cauti nel farlo > quella è una possibilità, la prima < la seconda opzione sarebbe il tetto > tace, per adesso, le prime informazioni son state già dette, lasciando lo spazio anche agli altri due di pensare, parlare, intervenire insomma. < mi hai detto che volevi proporti come guardia del corpo o buttafuori, no? > ecco dunque a cosa sta puntando, il sorriso che si solleva alle labbra la dice lunga sulle proprie intenzioni nei suoi riguardi, per il momento son tutte pedine, seppur almeno del duo riesce a fidarsi. [stessi tah][chakra on]

17:48 Matono:
  [Locanda Puledro Impennato] Praticamente affermano la stessa cosa quasi allo stesso momento, Matono non sembra dar troppo peso alla cosa, non per quel che ha per la testa in quel momento, Shinsei anticipa l'argomento spinoso portando all'attenzione un aggiornamento riguardo il biondo, questo se lo era perso, che era successo qualcosa anche a Shinsei. In ogni caso la voce di Sango lo riporta a guardare la rossa, ascolta il rimprovero un po confuso ma da poi più attenzione alla domanda successiva, alza il sopracciglio destro poco piu del sinistro.<La vedrei più come una tattica disperata.> Guarda per un attimo storto Sango cercando di capire che gli passi per la testa, poi lascia perdere e torna a occuparsi di cose terrene, quali il motivo per cui sono in quel loculo scuro, definito il più grande disponibile.<Questo non è che un abbozzo ovviamente, ci ho pensato su parecchio.> Dunque poggia la testa sul muro, sembra ragionare su qualcosa per qualche secondo, prima di ricominciare a parlare.<Sempre ammesso che la bambina sia li e che data la natura "mafiosa" del problema, io direi che in ogni caso se è viva serve a qualcosa o a qualcuno. Pertanto sarà controllata, nel peggiore dei casi a vista.> Una pausa in cui la mano destra si porta sul mento, come in una posa pensierosa.<Dunque secondo logica, salire ai piani superiori dall'interno significherebbe uno scontro quasi sicuramente subito dopo i privè al primo piano.> Almeno questo è quello che si aspetta.<Questo ammesso che per salire al secondo ed al terzo piano la scala sia nei privè.> Aggiunge per maggior precisione, non avendo visto di persona la cosa, certo era sicuro che al primo piano ci fosse quello.<Ammettendo che sia li comunque dovremmo trovare un modo per superare le guardie senza far rumore, altrimenti dovremo combattere contro tutte quelle presenti.> Afferma infine, massaggiandosi con la destra la tempia corrispettiva, sbuffando fuori l'ossigeno pensando ora a metter giù un altro discorso.<Mentre per quel che riguarda l'entrare dal piano superiore o dal tetto se ce ne fosse la possibilità, potrebbe farci arrivare con più facilità all'obiettivo, ammesso sia al terzo piano come ipotizzerei.> Davvero davvero TANTE ipotesi e supposizioni, infatti l'espressione di Matono e assai poco convinta dell'attuale situazione del piano.<Per quel che penso io, ci servono assolutamente altre informazioni. Se si possa entrare sul tetto o meno oppure l'effettiva presenza delle scale che dal privè vanno su.> Altrimenti rischiano per rimanere bloccati li.<In secondo piano sarebbe anche interessante capire se possiamo prendere le sembianze di qualcuno per salire, occupandoci di farlo sparire per un po.> Potrebbe essere un ottima idea nel caso di non cercare violenza nel passaggio, se non una volta trovata la bambina.<Ah un ultima cosa.> Nel mentre sembra che continui a guardare il soffitto, con il capo poggiato al muro.<I miei occhi l'altra sera sono diventati rossi.> Il riferimento dovrebbe essere sufficente.[Armatura leggera - chk ON]

18:19 Shinsei:
  [Puledro Impennato - Stanza] Resta in ascolto, il biondo. Come è giusto che sia, il discorso si fa complicato, al netto del fatto che anche Matono sceglie di ignorare le provocazioni della rossa su quello scontro e sulle tattiche disperate che ha portato. Quelle su Kan sono informazioni che già conosce. Si può dunque procedere. Ascolta i due discorsi, che cercano di rispondere e si addentrano subito nelle tattiche d’ingresso. Lascia lo sguardo nero, pesante, vagare dal moro alla figura dell’Ishiba, piegata su quel tavolino. Si perde tra quei discorsi, cercando di tenere le fila. Ma una domanda martella nella sua testa. Aspetta che entrambi abbiano finito di parlare e non risponde subito alla rossa, ne alle ipotesi di Matono <Vorrei capire…> Cerca le parole giuste, <Se la nostra è una missione di salvataggio oppure se è una missione di reperimento informazioni> è una distinzione importante da fare. E questa volta è direttamente a Sango che si rivolge. Ricollegando discorsi fatti in intimità, su chi sia quella bambina. Chi sia la madre, quale sia la storia dietro di essa. Lo sguardo nero cercherebbe direttamente lo sguardo camuffato di lei. <Dobbiamo uscire da quel posto con una bambina, o con delle informazioni sul perché quella bambina è tenuta li?> Le implicazioni cambiano, il piano potrebbe risultare radicalmente diverso, sono dettagli che il biondo ha bisogno di avere ben chiari in mente <Lo chiedo solo per capire come agire al meglio> Sono anche due tipi di missione diversi. Fatta quella domanda, ovviamente non può che ascoltarne la risposta. Ma nel frattempo riflette su quanto detto dai due. Nel ripensare a Matono e Sango come coppia improvvisamente, d’istinto, senza ragionare, le mani si stringono tanto da far scattare le ossa delle nocchie. Due tonfi sordi risuonano nell’aria. Ma non commenta. Non adesso. C’è la missione a cui pensare, le emozioni vengono dopo. Lo sguardo si pianta al suolo, coperto dalle ciocche di biondi capelli. <Se fossi il proprietario dell’Ochaya e avessi dei piani in cui non voglio che i clienti ficchino il naso, non metterei l’accesso a quei piani dai privè> riflette ad alta voce <Collegherei i piani superiori direttamente con i locali dei dipendenti, le cucine, o il retro del bancone. Posti meno accessibili> Ma questa è una riflessione sua, dopotutto <Se siamo sicuri che si possa accedere ai piani superiori dai privè allora dobbiamo tenerla tra le opzioni> Insieme a quella del tetto, ovviamente <E in ogni caso si, ci servono informazioni. Sia degli interni che dell’esterno.> Lui ha visto quel posto una volta sola, e nemmeno tanto bene, lei sicuramente di più, ma in ogni caso solo l’area riservata ai clienti, dovranno farsi un giro sul tetto di quel palazzo, ai fianchi, capire le entrate e le uscite, fare turni di guardia. C’è da fare. <Portando avanti l’idea della…> deglutisce <coppia. Ammettendo che l’accesso ai piani alti da li sia presente, come ti muoveresti?> Chiede di nuovo alla rossa. Perché a lei? Perché è la ninja più esperta, perché ha la motivazione più forte, e perché fino ad ora conosce il posto meglio di loro. E perché è suo il piano. Si rivolge ora a Matono <Ho parlato con Kan in questi giorni, lavora all’Ochaya come cameriere e mi ha detto che volendo potrebbe aiutarmi a fare richiesta per un lavoro come bodyguard, buttafuori o cose del genere.> il primo annuncio per Matono. Sango conosce già la storia <Può esserci utile?> Chiede a entrambi. Per poi continuare, e questa volta guardare la rossa <La notte del Serial Killer ho captato un nome. Ci ho messo un po' a ricordarene.> Commenta semplicemente <Kan ipotizza possa appartenere al tizio con la cicatrice. Potrebbe avere un ruolo li dentro. Dovremmo fare qualche ricerca. Kemono è il nome> Lo condivide. Per poi ascoltare la confessione del rosso. Se la rossa volesse condividere uno sguardo con lei, lui annuirebbe <La notte in cui sono tornato… messo male> Ammette, richiamando quel ricordo nella mente della rossa <Ero con lui, ho visto il suo Sharingan> Lo nomina. Conosce fin troppo bene gli effetti di quegli occhi. Reprime un brivido, riportando lo sguardo al suolo <è un Uchiha> uno vero. Si stringono le mani tra loro.[Chakra On]

18:34 Sango:
  [Locanda il Puledro Impennato] < peccato > si limita a formare quella singola parola, senza poi aggiunger molto se non una fugace occhiata al gigante, veloce, prima di tornare davanti a se piegata su quel tavolino, lasciando a Matono il tempo di spiegare la sua visione, e ciò che potrebbe o non potrebbe accadere. Sarà la voce del nanetto a far da padrone per un pò, mentre lei potrebbe solo aggiungere piccole parti < trasformazione > una tecnica base, da allievi, qualcosa che si impara quasi subito dopo aver appreso il chakra e il suo relativo impasto < dobbiamo puntare direttamente a quella tecnica, pericolosa , si, ma almeno possiamo per un pò passare senza esser visti > in ogni caso, se entrare da normali esseri umani che vanno ad una festa insieme, all'entrare da un tetto che fosse , c'ho dipenderà dalle loro ricerche < mi preoccupa il terzo piano > quello che nessuno di loro conosce, per nulla anzi < la bambina l'ho vista li l'ultima volta, insieme a colei che si occupa di reggere su tutta la baracca > si tratta di una donna quella che stanno cercando < capelli bianchi occhi dorati > minima descrizione mimando l'altezza con la mano al fianco, per dare una sorta di connotazione vera a quella creatura. Ma per cosa sarebbe quella loro specie di missione suicida? Per salvare la bambina, o per trovare delle informazioni? Stringe i denti, deve decidere, deve scegliere da quale parte la propria bilancia scenda < informazioni prima di tutto > osserva la stessa senza nemmeno guardare Matono poco più in la < mi chiedo, allora, se qualcuno di loro dovrebbe temere qualcosa. Siamo noi che stiamo andando dritti nella tana del lupo > nella tana? Ci si stanno per tuffare direttamente in bocca, per esser masticati e poi sputati via, se tutto andrà bene < direi che ci serviranno più informazioni prima di poter agire > il passo che inizia a farsi sentire, il proprio, le braccia incrociate al petto < scopriamo se le scale portano oltre il primo piano > avanza, ancora e ancora, in quel cerchio infinito senza accorgersi in verità di nulla se non dei propri pensieri, perdendosi lo scricchiolio di Shinsei stesso, di quella sua vena che si gonfia , della sua stessa gelosia, per esser fredda, calcolare < controlliamo il tetto, i vicoli anteriori > tutto ciò che è interno, o esterno insomma < e.. > si ferma, per portare gli occhi al biondo < vorrei piazzare alcune bombe > la butta li come nulla fosse, senza interessarsi dei possibili morti che possano mai esserci, vite sacrificabili, per lei. < bombe a sensore, movimento, carte bomba > insomma, pronti a far esplodere tutto quanto? Non proprio. < ma quello sarebbe solo l'ultima spiaggia da utilizzare > spera almeno di non uccidere lei stessa quella bambina < ecco perchè ci serviresti tu Shinsei > e solo adesso prenderebbe posto ai piedi di quel letto, sedendosi con calma < potresti capire quale genere di sicurezza c'è li, di porte, piani inferiori se ce ne fossero, delle cucine allo stesso tempo.. anche se > qualcosa arriva alla mente, violenta e veloce, ma lo sguardo carico di gioia è per Matono < se ci facessimo assumere anche noi? > ovvio, momentaneamente < potremmo davvero comprendere cosa c'è la dentro > perchè non c'ha pensato subito? < Kemono , non mi dice niente > storce il nasino < ma se lavorassi li, potrei provare a scoprirlo..> in un luogo dove può atteggiarsi liberamente soprattutto, eppure quell'ultimo dire la ferma, entrambi a confessare qualcosa, v'è sorpresa si, ma non eccessiva < stavo per chiederti se avessi le mestruazioni dagli occhi > elegante Ishiba eh < eppure colui che non voleva alcun peso del clan, adesso si ritrova ad esser un loro discendente > lo sguardo che saetta attraverso la stanza, verso le mani del biondo, di qualcosa che le sta celando adesso, ma a cui avrà tempo di indagare < i genjutsu sono bene accetti sugli altri > non è così Matono ? Non sei forse TU il genjutser qui? [stessi tag][chakra on]

18:48 Matono:
 Lascia che la rossa definisca precisamente la main quest del piano, ovvero il portare fuori la bambina, possibilmente illesa e senza farsi beccare, idealmente semplice, tutto il contorno lo è meno. Riabbassa la testa nel frattempo, osserva Shinsei nella penombra, più che altro ne vede i contorni. Ode il suo rumoroso gesto con le mani, lo osserva distrattamente annotando ma non sottolineando vocalmente l'essersene accorto.<Per questo ci serve avere un quadro più ampio, con quello che abbiamo ora tanto varrebbe entrare e pestare tutti. No direi che il piano di inserire Shinsei è più che perfetto per avere almeno una zampa dentro, inoltre questo Kan di cui parlate, è elemento fidato? se lo è siamo messi meglio di quanto sospettassi.> Ovviamente NON è una strada percorribile il pestare tutti, e nel migliore dei casi finirebbero nei peggiori casini possibili che ne deriverebbero. Mentre Shinsei se non altro potrebbe origliare sicuramente qualche informazione durante eventuali turni.<Dunque se dovessi identificare questo Kemono, dovremmo valutare l'idea di prendere in prestito la sua figura.> Conviene, non serve necessariamente ucciderlo, basta che dorma abbastanza per poter entrare ed uscire con la bambina. Poi arriva la conferma che Shinsei ha effettivamente visto cosa era successo, anche se l'aveva capito prima dello scontro, voleva un incontrovertibile prova del suo esserne al corrente e non appena Shinsei gli dà quel nome gli fa un appunto<Solo di sangue a quanto pare. Non ne ero minimamente al corrente.>Sospira ed incrocia le braccia portando lo sguardo su Sango, parla di bombe, dunque parla di un diversivo, pensa anche per un attimo che qualche civile potrebbe finir coinvolto, e che sicuramente comporterebbe ulteriori guai nel caso venissero beccati, il pensiero successivo e quindi che sia mandatorio non fallire.<Se ci aiuterà a non fallire non è da scartare inserirsi lavorativamente.> Si chiede cosa dovrebbe fare, idealmente non sa dove mettersi all'interno di un Night.<Se avessero una pianola o un pianoforte potrei suonarla.> Perlomeno suonare nelle bettole gli è servito a qualcosa, oltre a prender bottigliate in testa o alcool addosso. Dunque guarda Sango, abbastanza stranito e disturbato, va oltre per il momento fermandosi sulla frecciatina della rossa.<Non so attivarlo comunque ne ho idea di come farlo. Inoltre genericamente ai genjutsu mi sono appena approcciato non ci farei affidamento.> Su entrambi i fronti c'è uno stallo, il primo più che altro dovuto al fatto di non aver idea di cosa vuole da quegli occhi, forse cavarseli. Il secondo dovuto più che altro a dubbi personali. Torna sul discorso glissato palesemente in precedenza, ovvero il peso del clan.<Sono ancora della stessa idea. Non voglio nessun peso di nessun clan.> Deciso e con sguardo torvo.<In ogni caso qual'è la tua novità allora?> Lancia un occhiata a Shinsei, spostando il capo verso il biondo, glie lo chiede semplicemente, tanto l'aveva già sdoganata lui stesso.[Armatura leggera - Chk On]

19:16 Shinsei:
  [Puledro Impennato - Stanza] Ascolta quelle riflessioni. Di entrambi. Sono tante informazioni da annotare. È una missione che parte come una ricerca di informazioni. Vantaggi e svantaggi. Vuol dire che sarà una missione sicuramente più lenta rispetto a una missione di recupero, dovranno stare attenti, aspettare che il nemico abbassi la guardia, reperire informazioni. Una missione di recupero, viceversa, poteva adottare un approccio più diretto, sfruttando l’effetto sorpresa. Ma andarsene di li con una bambina al seguito senza essere seguiti è uno scoglio non da poco per tre genin. Si sgrana lo sguardo, che però resta li sul pavimento, invisibile agli altri, quando la rossa propone di farsi assumere tutti. Deglutisce pesantemente, costretto a celare le palpebre al mondo, impegnato a togliersi dalla testa l’idea di Sango su quel palco. Deve recuperare lucidità e sangue freddo il prima possibile, o finirebbe col farsi cacciare, o peggio, ammazzare tempo zero <Vale la stessa questione dei laboratori> Commenta con voce bassa, vibrata, ma insolitamente calma. Gonfia il petto inalando un grande respiro, per poi esalarlo tutto dal naso appuntito <Ora come ora io non sono in grado di rispondere le mie azioni se dovessi vedere te> indicando col capo Matono <In pericolo, o te> Indicando sempre col capo, la rossa <In pericolo oppure… su quel palco> Lo ammette senza problemi. È una cosa che hanno tenuto in conto per il piano precedente. Dovrebbe essere un ninja, in grado di tenere meglio a freno le sue emozioni. Ma per ora non lo è. <L’idea di finire tutti quanti a lavorare li dentro non mi piace per niente. Vi costringe a celarvi costantemente quando siete li dentro a lavorare. E ci espone tutti a una serie di problemi molto lunga> Abbassa di nuovo lo sguardo <Ma se vogliamo acquisire informazioni, è l’idea migliore che abbiamo. Forse prima di questo potremmo… potreste provare a vedere da clienti cosa riuscite ad ottenere… Ci costerebbe molto meno di un’assunzione e potrebbe nascere qualcosa di interessante> Non c’è molto altro da dire, non hanno tante opzioni <Da parte mia, penso di poter avere accesso alla parte della sicurezza, tramite i turni potrei cercare di capire quanti sono a lavorare li… e poi…> Sta riflettendo con loro <Potrebbe essere un sistema piramidale, dove più ti fai valere e più hai possibilità di finire a proteggere non solo il locale, ma magari i piani alti, o qualcuno che comanda…> Chi si priverebbe di un buon guerriero? E a quel punto avrebbe accesso a informazioni di ben altro tipo <In ogni caso… ci vorrà parecchio tempo> Mormora più per se che per gli altri, accogliendo quindi la domanda di Matono <Non ho altre novità. Ciò che non sapevi era l’idea che finissi a lavorare li dentro e questo nome che è uscito fuori qualche sera fa mentre ero con Sango li dentro… potrebbe essere una pista> Ma lo sguardo s’allarga leggermente. Come ha potuto dimenticarsi di dirglielo <Un’altra cosa che devi sapere, Matono, è che sto per iniziare a risolvere il mio problema. Ho trovato qualcuno, per il quale non nutro fiducia, ma con il quale ho stretto un accordo che ci costringe ad aiutarci a vicenda. Se sa fare il suo lavoro, a breve avrò molto più controllo di me.> E si, un brivido lo percorre al sentir parlare di Genjutsu. Dove sono finiti i tempi in cui la gente si prendeva a botte e basta? Non sono mai esistiti. Non per i ninja. E lui di questo è succube.[Chakra On]

19:26 Sango:
  [Locanda il Puledro Impennato] Lavorare tutti e tre li dentro, perchè non ci aveva pensato subito? Avrebbero potuto studiare il loco, i personaggi che vi abitano, tutto il via vai, i luoghi nascosti magari , una posizione decisamente migliorata < No > andrà lei a rispondere immediatamente per escludere un qualsiasi coinvolgimento del Sumi < per quanto mi fidi di Kan, non mi fido per niente di quella sudicia sporca Kokketsu che frequenta. Non posso escludere che le racconterebbe tutto. > se si fida del bianco non significa fidarsi lei stessa di chi non sopporta completamente , anzi, ancor meno si fida del bianco a rivelar lui cose che possano tradirla nel proprio fare e nella propria sete di conoscenza < Potrebbe parlare e non posso permettermelo > per se stessa, per loro due perfino, di quei giovani che sta portando al macello, che bello < Dopo sarei costretta ad ammazzarli entrambi, sarebbe un peccato, ha un viso così carino lui > perchè quel suo sottolineare proprio quel punto? Oh perchè è stronza dentro, non so se lo sapevate, difatti andrebbe a dare un occhiata anche a Shinsei, ovviamente, in attesa di una sua nuova reazione < Matono > s'alza lei, cercando di raggiungerlo, guardandolo dall'alto al basso, mano sui fianchi, sorriso terribile e occhi che brillano < mi faresti vedere come saresti vestito da ragazza? > a cosa sta pensando? Non promette nulla di buono < una bella cameriera ci farebbe comodo > qualcuno le tolga immediatamente quell'idea dalla testa per favore prima che si convinca da sola lei stessa a mettergli un vestito da maid addosso e farlo sfilare per quella stanza con un bel paio di tacchi a spillo. < non penso che ci siano pianoforti > ha visto cubi, culi, alcool, culi, droga forse, culi, insomma di chiappe ne avrebbero a bizzeffe, così come di tette < potrei cercare di far la cameriera anche io, o la ballerina > non che le importi il cosa faccia, ma il perchè lo faccia, a cosa potrebbe portarli, eppure in quel momento andrà ad interrompersi per voltarsi direttamente a Shinsei, poterne udire tutte le parole, le congetture , le preoccupazioni, leggendovi qualcosa in più < cameriera sia allora > molto meglio, no? O almeno dovrebbe poterlo essere < Shinsei, non dovremmo farci scoprire, nel caso dovessi aver problemi avrei comunque Matono vicino > lo sguardo che torna al nuovo Uchiha stesso, in cerca di evidente appoggio che le serve < così come io con lui > si sarebbero coperti le spalle a vicenda, andrebbe ad avvicinarsi al biondo infine, spostando la mano verso la sua, in quella lieve carezza che dona sul dorso della mano < non credo che cercherebbero di farmi del male li dentro, specialmente se ci lavoro. > oh no, non vuole di certo pensare al sangue uscito via da quella ragazza, non adesso < e tu serviresti a proteggere anche tutte le ballerine, suppongo > supponi forse troppo bene ma immagini ancora poco, di quale aneurisma dovrai esser padrona tu stessa alla vista di tutto ciò! < ma è la priorità, dobbiamo scoprire qualcosa, non possiamo solo buttarci li dentro alla cieca. Informazioni prima di tutto. Se poi riusciamo a portarci via la bambina senza morirci sarebbe gradito > insomma, l'obiettivo primario è quello, il resto è secondario, perfino la bambina in quel momento non potendone garantire la sopravvivenza al cento per cento. < mmh > sospira al dire dell'Uchiha < i tuoi occhi son preziosi, ho visto cosa possono arrivare a fare > di occhi del genere non se ne farebbe nulla lei personalmente, ma potrebbero aiutare la squadra < se non sai attivarlo, come credi di riuscire a fare? Il ruolo del clan è questo, tramandare i segreti, le tecniche, le arti proibite. > senza di questo, Matono, cosa ti rimane se non un potere latente che non è utile? < conosco un tizio al locale, qualcuno che ci provava con me tempo fa > qualcuno che anche Shinsei ha potuto forse notare nel loro ultimo tour all'interno del locale < potrei riuscire a farmi dire qualcosa di più su quello che accade la dentro > ci pensa, soppesa le varie possibilità, tutto ciò che hanno in mano è quello, piccole informazioni, piccoli fili di Arianna da seguire, sbrogliare. < direi che..possiamo iniziare dalla prossima serata > ce ne sarà qualcuna in attesa, no? [chakra on][stessi tag]

19:52 Matono:
  [Locanda Puledro Impennato] Denota la considerazione di Shinsei, non può dargli torto in nessuno dei due punti toccati in quel frangente, c'è poco da pensarci.<Allora dovremmo muoverci aspettando eventuali informazioni da parte tua in altro caso.> Lo indica guardandolo, per poi spostarci verso Sango< Dunque a noi resta che occuparci della parte esterna.> Sottolinea l'ovvio, d'altra parte le strade son quelle.<Io non ho nessun problema in questo punto, alla fine lavorarci o meno non mi cambia particolarmente.> Ammette, lascia al biondo e a se stesso la scelta su cosa fare riguardo ciò. Ragiona sul consecuzio del biondo<Il problema è che non so quanto tempo abbiamo, innanzitutto abbiamo un tempo?> Va ad osservare velocemente Sango, in quanto questa parte di discorso effettivamente non se ne era parlato ancora mai, dunque da qui la domanda. Messa in pausa però da quel che dice inseguito sempre il biondo, un po confuso riguardo quanto afferma si vede costretto a sollevare un qualche dubbio in proposito.<Se sei così certo di star per risolvere questo problema mi sta bene, non tanto per gli scatti d'ira, di quelli non mi tange. Ma perlomeno significa che hai messo insieme qualche pezzo del tuo puzzle.> Una pausa.<Spero tu abbia fatto un buon accordo.> Conviene, un pò preoccupato, di questo sconosciuto, ma il cervello è del biondo d'altra parte.<Dobbiamo stare attenti in qualche modo a questo processo di "risolvere" il problema?.> Malfidente chiede riguardo questo progetto poco chiaro prima di spostarsi su Sango.<Kokketsu?> In quel momento quel nome non gl indice proprio nulla, forse c'è un clan che si chiama così, sul momento non saprebbe dirlo precisamente. Poi si perde per un attimo nel cercare di capire se Sango parla sul serio riguardo a uccidere questi sconosciuti, in ogni caso poco importa al momento.<Eviterei di seminare strisce di sangue ora. Non servirebbe proprio a niente.> Probabilmente l'ha presa troppo sul serio(?). La nota alzarsi in piedi, dunque la fissa interrogato, quello che le esce dalla bocca continua a interrogare matono, il quale probabilmente non ha capito precisamente quanto detto, infatti ci ripensa un attimo.<Che?> Poi sicuro di quanto sentito incalza<No non credo lo farò mai.> risponde lapidario sull'argomento, ora ha un ulteriore motivo in più per chiedersi cosa passa per la testa della rossa, non escluderebbe qualche droga.<In ogni caso sono abbastanza sicuro che lei non avrà molto bisogno d'esser protetta.> Dubita fortemente non sia in grado di farlo da sè, <Direi che il prossimo passo lo abbiamo, ovvero raccogliere le informazioni che ci servono, dunque dovremo camuffarci con la trasformazione e sperare di non essere beccati in eventuale servizio.> Infine dunque torna non proprio di gran voglia sul discorso Uchiha, non ha torto sul potenziale, ma il punto non è quello, sono le catene che si porta dietro.<Sono certo che sia una abilita utile.> Non potrebbe affermare il contrario d'altra parte.<Temo più quello che il clan vorrà da me, perchè so che qualcosa vorrà, finirò legato in un modo o nell'altro.> Il cruccio è proprio quello, ignorare di aver questa abilità e restare sicuramente libero , oppure tentare la sorte con questo clan, che tutto sembra tranne che libero.<Ci penserò. Dovrei trovarli facilmente d'altra parte.> Afferma a voce bassa, dubbioso e titubante, che ci pensi è vero, non ha mai smesso effettivamente di farlo. Fortunatamente il discorso passa su quello che dovrebbe essere un ulteriore arma da usare in quel contesto. Di istinto però il capo si sposta verso il biondo, dubitando passi inosservato quanto detto da Sango.[Chk On]

20:35 Shinsei:
  [Puledro Impennato - Stanza] Inizia a far caldo in quella stanza. Più di quanto possa sopportare. Istintivamente stacca le mani tra loro per tirarsi giù il cappuccio dalla testa, ed infilare un paio di volte le dita nei capelli lasciati sciolti. Difficilmente Matono l’ha visto così. Diverso il discorso per la rossa. Ma è tutto atto a nascondere quei dragon d’inchiostro così vistosi. Scuote il capo, sentendo anche Sango rispondere. <Nemmeno io mi fido, ma andrò con lui ad Ochaya. Non sa niente di tutto questo, mi ha preso in simpatia per Sango, e per ora potrebbe esserci utile, ma lo terrei anche io all’oscuro di questa cosa> Lui più ancora di Sango, visto quanto poco riesce a fidarsi delle persone. Sorpassa le ragioni di Sango. Conosce bene quell’intento, quell’obbiettivo che hanno condiviso, ma è una cosa che non riguarda questa missione, ed è meglio tener separate le cose. Scuote solo il capo infatti, al dire del moro <Non credo riguardi questa missione, per ora. Limitiamoci a tenere chiunque a parte noi tre all’oscuro. Se le cose cambieranno, ne parleremo e decideremo il da farsi> è comunque la cosa migliore da fare. La sola parola “ballerina” lo porta ad alzare lo sguardo, inchiodando con quelle iridi nere, pesanti, quelle mascherate dell’Ishiba. Uno sguardo che parla, che comunica senza bisogno di altre parole ciò che agita l’animo del biondo. Non servirebbero nemmeno i muscoli della mascella che si serrano, facendo strisciare sulla pelle quei dragoni d’inchiostro. Non ha bisogno di parole, sono emozioni che lui non ha problemi a trasmettere solo dagli occhi. Uno sguardo che si discosta solo nel sentirla verte verso una mansione diversa, seppur non meno preoccupante, dal suo punto di vista. Ci prova lei, a rassicurarlo con la presenza del moro che effettivamente qualcosa fa, per ora, insieme a quel tocco, che lei potrà percepire, come sempre, rovente e agitato, solido sotto la pelle sottile <mh> Si, proprio convinto. È lei a ipotizzare nuove mansioni. Farebbe qualsiasi cosa pur di non far da balia a una mandria di galline tutte in tiro, ma non ci mette niente a spingere verso la rossa un <Mh, è vero.> tre parole. Due parole e un mugugno che le riportino alla mente cosa a detto, e il peso che potrebbe avere su di lei una mansione del genere affidata a lui. La lascia a rifletterci, mentre risponde a Matono <Non sono certo di niente, Matono. Il percorso che ho intrapreso è quanto di più incerto ci sia, ma è l’unica strada che conosco per riprendermi ciò che mi manca> Risponde secco <L’accordo è vincolante per entrambi. Dovrò far qualcosa per lui, e lui dovrà rimettermi in sesto per ottenere ciò che vuole.> Legato ad quel Kokketsu, sospira, un velo di sconforto. <Si, Matono, c’è da tenere gli occhi aperti, sto per violare la mia mente e non ho idea di come andrà.> Commenta senza nascondere la preoccupazione. Perché dovrebbe, è tra persone fidate <Ora ho un posto sicuro dove stare> Commenta, chiaro riferimento alla nuova residenza nel quartiere Ishiba <Ma cerca di non farle mancare il tuo aiuto, se dovesse servire> è una richiesta diretta a Matono. mentre lentamente sposta lo sguardo sulla rossa <Anche se è così orgogliosa che non te lo chiederebbe mai> Non c’è rimprovero nella voce, solo un ghigno provocato da quel lato che tanto apprezza di quel carattere. <Vedremo> Conclude. Non c’è altro da fare che aspettare e vedere gli effetti di quell’azione d’emergenza che sta compiendo. Ascolta il dire del moro sul clan <Sei legato in ogni modo, Matono, e non sei in condizione di sottrarti. Vedi come va, sono sicuro che se un giorno vorrai spezzare quelle catene, troverai la forza necessaria> è anche quello un processo di crescita. Ma la rossa, decide che quella non può essere una conversazione tranquilla, e ci mette un altro accenno di quelli che lo incendia. E di nuovo lo sguardo nero del biondo saetta animalesco verso di lei, tra le ciocche bionde la inchioda li dov’è. E non la lascerà certo finire di parlare, scattando in piedi e superandola con un movimento ampio, per guadagnare la porta. Afferra la chiave, ruotandola con violenza due volte, Affera il pomo della pomo della maniglia e lo ruota con tanta forza da far gemere la serratura, incrinandola <DOVE STA LA NOSTRA ORDINAZIONE?!> Sbraita in corridoio, per poi rientrare e sbattere la porta tanto violentemente da far vibrare le pareti della stanza e il tetto. Gemono le assi della porta, sbuffando polvere, cigola tutto. Dovrà pur prendersela con qualcuno. Lo sguardo fiammeggiante stavolta è tutto per Matono <Se li dentro le succede qualcosa che non mi piace giuro su quello che vuoi che le mie testate saranno l’ultima cosa da cui dovrai scappare.> Non esiste che vada da sola. E infondo è stata la rossa stessa a scaricare questa responsabilità su Matono. Che sia chiaro all’Uchiha cosa rischia. Sposta adesso lo sguardo sulla rossa, non meno colmo di… no, non è ira, è qualcosa di più viscerale. Mentre istintivamente tenta di raccogliere di nuovo i capelli in una coda alta, per liberare di nuovo i fianchi del cranio, accaldati, ma non ha legacci, e quindi lascerà presto ricadere i capelli <La prossima serata può andare. Provo a parlare con Kan e vedere quanto è disponibile a portarmi, e magari chiedo se hanno bisogno di… due cameriere in più> Ormai anche Matono è una cameriera, che lui voglia o meno. Non si siede, per ora, restando appoggiato a quella porta maltrattata con le ampie spalle. Ha caldo.[Chakra On]

20:57 Sango:
 I punti sono stati fissati, le possibilità pure, adesso devono solo iniziare ad agire, tutti e tre coscienti delle loro possibilità, della loro presenza, e dei pericoli in cui possono incorrere. Insomma, tutto perfetto. < non lo so, ma son dieci anni che li hanno loro, poi dove pensi possano scappare? > solleva quel sopracciglio a ricordare dove si trovano < se vanno fuori, muoiono, dentro le mura in un modo o nell'altro li scopriamo > non che kagegakure sia piccola, ma almeno è circoscritta, e fuori non possono andare. Insomma, perfetto anche quello. < Kokketsu, manipolano il loro sangue nero . Ninjutser.. sebbene sia Yukio che Ryuuma usano i genjutsu, no?> la domanda viene una nuova volta posta al biondo, e così che Ryuuma la sta aiutando < ma non posso esserne certa, dovrei far qualche ricerca su di loro. Uno è morto, Kamichi, avrei preferito prendermi io la sua testa > peccato < e quella piccoletta. Non mi fido di nessuno di loro, non mi piace Kusa. > com'è che si dice? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio . Ma quello sguardo, al solo aver nominato "ballerina", lo sente, violento, sulla propria pelle, di un oscuro senso che le da i brividi lungo la schiena, cercando di attenuarlo rassicurandolo, cameriera, meglio, no? Cerca di distrarsi, di volerlo vedere più calmo , così come il nuovo Uchiha privo di Sharingan, ti perseguiteremo per la vita < sei noioso Matono > si, avrebbe voluto divertirsi un pochetto anche con lui, nel vestirlo come una bellissima signorinella di buona famiglia. Tornano le nere scure iridi a quelle del nuovo Uchiha, colui che ancora non sa utilizzare nemmeno il grande potere che gli è stato donato , ascoltando le sue congetture, trovandone disappunto < non penso > interviene la stessa rossa < il vostro doujutsu è ambito e voluto, credo che passerebbero invece a proteggerti > piuttosto che lasciarlo solo come una pecorella smarrita in chissà quali possibili mani < almeno così credo facesse Kioshi Uchiha quando era capo clan. Non so cosa è rimasto del suo retaggio adesso , ma quando ero ad Oto > nella vera oto < era molto protettivo con coloro che vivevano dentro le mura, probabilmente ancor di più con i suoi clannati > il proprio pensiero che si conclude, per il momento, perchè Shinsei stesso decide di prender le proprie difese(?) o simile, insomma < non sono stupida, in una missione si fa gioco di squadra. Significa mettere da parte l'orgoglio per salvarsi la pellaccia > nel proprio caso sono in due, adesso, quindi deve stare ancora più attenta . L'orgoglio in confronto alla vita non vale davvero che nulla, solo una mera costruzione ai propri occhi. Ma le parole sulla propria conoscenza, verranno ovviamente seguite, da un altro di quegli sguardi di piombo che le finiscono tra capo e collo, come se volesse mangiarla viva solo per averlo pronunciato ad alta voce, così come le sue di urla in quella bettola, chissà che l'oste non si sia davvero dimenticato di tutto? < Shinsei > lo richiama a se, cercandone le iridi, cercando di riportarlo a se, prima che se la prenda col povero Matono innocente di tutto e inconsapevolmente messo in mezzo tutto ad un tratto < so cosa fare > davvero lo sai? < non dovrei avere problemi > cerca di mantenersi, almeno lei, calma, sbattendo le lunghe ciglia per più volte in cerca della sua attenzione < cerca di non dire i nostri nomi > ovviamente < se chiederà perchè sono li, ho semplice necessità di soldi > come se vivesse nella povertà, lei! Tzè, ma almeno qualcosa dovranno pur dire. < dunque sia, aspettiamo che Shinsei si muova da se, e poi, raggiungiamolo , ho già in mente qualcosa.. > ma è stronza? Si, eccome , e forse anche per farsi perdonare? < ho già in mente il vestito per entrambi Matono > le mani andrebbero al plesso solare a formare il sigillo della capra, pensando al proprio corpo per come è fatto adesso, visualizzandolo nella mente, eppure cambiandolo nelle vesti, in quelle orecchie da coniglio alla testa, il body nero a coprir le proprie grazie, ma lasciando il petto aperto, li ove sosta un mezzo collettino con un campanello a gingillare. Le calze coloro fumo che coprono interamente le stesse gambe e i tacchi alti a spillo. Sulla gamba destra rimane il suo porta kunai, mentre il porta oggetti permane ancora dietro la schiena. Tutto il vestiario sarebbe nero, tranne che per la campanellina e la cerniera al centro del body, completo delle decorazioni dello stesso, e per finire un paio di guanti neri. Visualizzerebbe il tutto nella propria mente, plasmando il proprio chakra intorno al corpo, e se vi fosse riuscita, comparirebbe in una nuvola di fumo completamente (s)vestita < che ve ne pare? > si diverte, adesso. Stronza. [ vesti : https://s1.zerochan.net/Avenger.%28Maou.Nobunaga%29.600.3355853.jpg ][chakra 28/30 se trasformazione in 2/4][stesso equip][chakra on]

21:26 Matono:
  [Locanda Puledro Impennato] La fiducia non sembra esser parte di quell'accordo, questo è chiaro, vorrebbe chiedere allora perchè mai farlo proprio con quello, però sta zitto, decide di lasciar stare, non è effettivamente imperante indagare ora riguardo questa cosa, andando per ordine dunque anche la missione sembra aver già dato quanto da dire, ora c'è semplicemente da fare qualcosa di concreto.<D'accordo.> Si limita ad affermare, la segretezza non c'è bisogno nemmeno di concordarla in realtà, essendo un meccanismo automatico, almeno per quel che riguarda il biondo. Poi lascia che poi replichi e chiarisca tutto, nel mentre lo fissa, fermo immobile, lasciando andare un espirazione rumorosa alla richiesta.<Abbiamo già un accordo e le ho dato la parola. Una cosa che conta.> Almeno per lui.<Non ho obiezioni, ma credo che lasciarci la tua posizione quando dovrai.> Detto questo si trova ad affrontare per la prima volta in maniera effettiva e diretta su quel problema con gli occhi, la mente gli suona un campanello, deve cogliere l'occasione già che c'è.<Sei anche diventato più coscienzioso di me.> Quasi una battuta, continuerebbe poi.<Però mi devi dire una cosa prima di tutto.> Il tono diventa decisamente più serio, anche nella voce.<Cosa ti risvegliano nella testa questi occhi?> Doveva chiederlo per forza di cose, a ripensarci fu anche una delle principale scatenanti del loro allegro colloquio, sebbene ogni tot tempo ci sia il bisogno di una scontro per aggiornare le menti di entrambi. Non può non percepire una strana tensione nell'aria, sulle prime non ci fa molto caso, ma col passare del tempo nota diverse cose strane, che lo portano ad uno strano disagio. A distrarlo dalla cosa comunque è Shinsei, che si alza e si precipita sulla porta urlando, Matono non si scompone particolarmente limitandosi ad osservarlo, con la testa che ruota senza staccarsi dal muro mai, pigramente.<Due cameriere ?> Ripete, forse non era stato sufficientemente chiaro prima, sbuffa profondamente passandosi la mano destra in volto.<credo farò il cliente.> Afferma un po più deciso. Ora tocca a Sango, annota mentalmente l'informazione e considera semplice.<Bene possiamo prenderla con tutta la dovuta attenzione.> Cosa assolutamente necessaria alla buona riuscita.<Mi preoccupa più che se ne liberino comunque> Unica remora lasciata posta alla rossa, poi ascolta la breve descrizione di quel clan, annota anche questo nella sua memoria.> Oh credo di averlo visto una volta quel Kamichi. Mi disse di non stare nel bosco perchè c'era un assassino in giro. E che aveva avuto uno scontro con esso, era una guardia come te.> Il nome gli aveva riportato alla mente quell'accadimento, in realtà non fu un incontro con un fine specifico, che non portò a niente di fatto.<é un odio giustificato da qualche cosa?> Chiede, d'altra parte non ha capito se odi in sè il clan, il villaggio o quelle persone in particolare.<Lo so.> Effettivamente lo è, non se ne dispiace più di tanto infatti alzando le spalle da quella posizione stravaccata sul muro. Poi si torna al quello scomodo cognome.<Mh Spero tu abbia ragione.> Ammette con voce bassa, non che le parole di Sango bastino a fugare tutte le incertezze, forse bisognerebbe buttarsi e basta.<Va bene Va bene andrò a parlare con questi maledetti uchiha.> Infastidito dal disappunto lanciatogli addosso da Sango la fa corta. Non ha detto quando beninteso. Poi arrivano altri strane tensioni nell'aria, comincia anche a notare degli strani silenzi, anche troppo lunghi, per ora ha lo sguardo perso nel muro sporco e macchiato comunque. Non bada troppo a quel che dice Sango poi, se non quando si sente chiamato per nome, ovviamente, vedendosi costretto a porre l'attenzione su di lei.<Quale vestito? Ma non fa tempo a incalzare sull'argomento, che Sango compone un sigillo, poi il vestiario cambia, analizza comè vestita, cercando di capire perchè mai ed in che contesto dovrebbe mai utilizzare questo tipo di vestiario.<Ma perche dovrei mettermi quello?> Lo indica riluttante.<Non ho capito questa tua improvvisa intenzione di travestirmi da cameriera.> Decisamente non sembra assai incline a farlo.[Chk ON]

21:57 Shinsei:
  [Puledro Impennato - Stanza] Eccoli la, i tre moschettieri intenti a confabulare e a costruire piani e poi. E poi niente, la rossa decide che il cervello del biondo ha funzionato troppo a lungo, e tutto va a farsi benedire. Ma prima di arrivare a quel momento ci sono un paio di discorsi seri da concludere. Kamichi Kokketsu, aggiunge un tassello alla sua lista di cose da annotare, una persona morta evidentemente. Sulla noia di Matono, a dirla tutta, contavamo un po' tutti. Almeno uno normale è giusto che ci sia. La storia degli Uchiha la lascia al moro, è giusto che sia così. Sango sta ignorando il discorso del recupero mentale del biondo, ma forse anche a ragione. È stata parte attiva nella creazione di quella possibilità, quindi sa già tutto. <Sarò nel distretto di Kusa per le “sedute”> Mimando le virgolette con le dita e lasciando trasparire un certo disgusto nel tono di voce. <Abbiamo ipotizzato che lei sarebbe potuta venire con me> Parla a Matono, e ovviamente si riferisce alla rossa li di fianco <Ma mi sento mentalmente troppo forte con lei di fianco. È una cosa che devo fare da solo. Lei in ogni caso saprà sempre dove mi trovo> è ovvio. La domanda successiva, gli adombra lo sguardo d’una luce buia <Quegli occhi Matono sono il centro dei miei incubi. Sono la fonte del dolore che sento ogni volta che la mia mente si destabilizza.> Si prende qualche secondo per far assaporare al moro la pesantezza di quella frase, la pesantezza di vedere quegli occhi di proprietà di una delle uniche due persone di cui si fida. Non può esserne contento, fatica troppo a vederne i lati negativi adesso. Col tempo, vedremo, ma almeno che l’Uchiha abbia più chiaro il motivo della rabbia che li ha portati a scontrarsi <Ti saprò dire di più, quando avrò recuperato i miei ricordi> Ovviamente è una discussione che continuerà. Sono solo alla cima dell’iceberg. Un accenno alle rispose di Sango <Ovviamente i nostri nomi e i vostri volti non devono mai essere quelli originali.> Scontato. Sarebbe troppo pericoloso altrimenti. E poi niente. Sango decide che è arrivato il momento di trasformare quella riunione in qualcos’altro. Più o meno piacevole? Dipende. Si sente chiamare, dopo lo sbocco d’ira riversato fuori da quella porta e su Matono, e di nuovo torna con quello sguardo affilato come una lama, incorniciato dalle ciocche dei biondi capelli, su di lei <So che non avrai problemi.> Commenta affilato <E so anche quanto rigida e pronta sarà la pila di soldi che quel …> linguaggio Shinsei, ti prego, niente turpiloquio, anche perché sennò a me mi bannano e tu prendi schiaffi da Sango <che q u e l l o> sibila, animale <ti offrirà per le informazioni che chiederai> Si, se non fosse chiaro, è questo che lo preoccupa, ma comunque, quello scoppio gli provoca due battiti di ciglia veloci, e poi quello sguardo che s’allarga, passando senza ritegno alcuno su tutta la figura così imbellettata. Il sopracciglio si inarca, mentre il cervello spegne le luci, cala il sipario e esce dalle orecchie sconcertato, per lasciare che il sangue vaghi verso latitudini ben più basse. Una visione che richiama azioni di cui non voglia di privarsi per colpa del moro, verso il quale si gira <Sai… credo non sia il momento di farsi queste domande.> No, il tempo delle riflessioni è un po' scaduto, non ce n’è cervello. <Non so se hai voglia di restare o di aspettarci giù, ma io devo fare una cosa con lei, ora.> Cose un po' più impellenti su cui riflettere insomma. Difficile trovi la forza di aspettare la risposta del moro, a dirla tutta, prima di tornare con lo sguardo su di lei a divorarla. E se lei non si mette in testa di smorzare subito i toni, probabilmente per il biondo ciò che è descrivibile in una chat pubblica finirà qui.[Chakra On]

22:07 Sango:
 Non ha più molto da dire, lascerà a quei due ragazzi confrontarsi per quello che desiderano, starà a shinsei la volontà se spiegargli o meno quella cosa, sebbene anche lei sia alquanto interessata, ma non li, non in quel posto, decisamente troppo sconosciuto e diverso dalla propria casa dove può sentirsi a proprio agio. < un giorno ti spiegherò bene tutto, Matono > su quell'odio efferato che vibra nelle vene e sotto la pelle. ;a si trasforma, per qualcosa che Matono poveretto non potrà comprendere appieno, non ne conosce il vero motivo che vi sta dietro, non tanto lui, quanto il biondo stesso. Ascolta il dire del biondo, lo osserva dalla sua parte, di quello che causa gli incubi dello stesso ragazzo, di occhi rossi e neri che si allargano e si restringono, dello stesso Sharingan che lui possiede. Avrà modo di chiedere qualcosa a parte, ma non li, sarà Matono stesso a dover chiedere. Solleva di nuovo il sopracciglio, soldi, ancora quelli < non credo che mi chiederebbe soldi .. > ma non è li per discuterne, ne per mettere puntini sulle i, quanto più sviare quello stesso discorso in favore di qualcos'altro , per Matono ad esempio, ingiustamente preso di mira, ormai la parte seria di quella mini riunione è terminata, si son detti praticamente tutto, adesso bisognerà solo agire < perchè saresti veramente carino vestito così con le orecchie da neko magari > sorride, qualcuno la faccia smettere! Poi debole per come lo vede non dovrebbe nemmeno esser difficile mettergli addosso qualche vestito frù frù. Lei invece ha cambiato aspetto, e ne sentirà il peso di quello sguardo nero e profondo sul proprio, cercando quasi di ignorarlo, ma non potrà farlo per sempre, le parole vengono recepite < o se vuoi restare..> chissa che..? No, niente strane idee, o solo strane idee(?). Non saremo qui a narrare nulla , lasceremo alla fantasia il compito di viaggiare e formare le immagini più ambigue e strane che possano fare in una mente, lei ormai è quasi stanca di attendere, mentre da fuori sentiranno un solo "TOC" alla porta dopo dei passi, e poi il nulla. Il cibo è arrivato, al momento perfetto. Ma qui cala il sipario, almeno per la rossa infame, per rilassarsi fino al calar della notte, quando potrà andare via da quel postaccio e tornarsene nella propria di casa, molto più confortevole. [end]

22:27 Matono:
 Che nella stanza tiri un aria strana non è più in dubbio, si guarda attorno e poi guarda la porta, come alla ricerca di una via di fuga. Le repliche di Shinsei, per un attimo gli fanno accantonare questo panico improvviso, distretto di Kusa, un po generico, ma il moro si limita ad un semplice <Ok> intanto rimugina un po sulla cosa, ha avuto poco tempo di rimuginare sulle cose ultimamente. Certo scoprire che virtualmente ogni volta che attiverebbe lo sharingan, se mai capirà come, manderebbe in palla Shinsei che potrebbe esplodere in reazioni violente, certo un inghippo problematico da dover affrontare.<Dunque ammettendo che riuscissi ad usarlo, di manderei il cervello a quel paese ogni volta.> Ovviamente la soluzione dovrebbe trovarsi in quelle sedute, è presto comunque anche per capire dove si andrà a parare sotto quel punto di vista, però a Matono, ogni volta che porta il pensiero sull'argomento, sente uno strano presentimento che lo riguarda. Poi torna a sango, la cosa viene posticipato e la scarsità di argomenti sembra fornirgli una buona scusa per cercare una scappatoia che gli permetterebbe di andarsene. Non servirebbe nemmeno l'invito di Shinsei, dato che sango torna a diventare piuttosto inquietante, una lenta deriva sfociata in travestimenti che matono dovrebbe indossare, non ben chiari i contesti che lo dovrebbero richiedere a dirla tutta, ci dovrebbe pensare su, ma sicuramente non lo farà in quella posizione ed in quella stanza, tempo di lasciare la stamberga.<No non credo sarei carino.> Sottolinea, issandosi sulle ginocchia e inarcando la schiena, poggiandola al muro tirandosi fino alla posizione eretta sfruttandola.<Ehm no.> Risponde in ultimo a sango prima di guadagnare la zona della porta con due ampi passi.<Ci si vede.> Mano destra sulla maniglia approfittando del fatto che anche il cameriere è giunto, per aprire dunque l'uscio, schivare il cameriere e scivolare via lungo il corridoio scuro, per scendere dunque le scale e uscire dalla catapecchia, prendendo la strada e scomparendo nei bassifondi.[END]

Sango invita Matono e Shinsei nei quartieri brutti brutti di Suna per prepararsi tutti e tre a capire cosa c'è all'Ochaya. Si confrontano, buttano giù un piano per entrare con l'idea di farsi assumere per qualche serata come camieriere ( Matono in veste di maid ) e come buttafuori Shinsei con l'aggancio di Kan.

Tra cose serie, piani, possibilità, c'è anche del bellissimo trash.