L'inizio di una nuova strada

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21:53 Shizuka:
  [Casa Kokketsu -> Verso Konoha] Pomeriggio, dopo il turno in ospedale è tornata al volo a cambiarsi a casa, si è legata i capelli in uno chignon molto alto, ha indossato una maglietta molto larga e nera, con qualche kanji bianco stampato sopra, dei pantacollant neri le adornano le gambe, anfibi ai piedi, legata in vita una felpa molto larga anch'essa nera. Insomma niente di appariscente per questo viaggio in quei di Konoha, già da questo si può intuire che la rossa non sta andando a trovare il Sumi questa volta. L'immancabile zainetto nero contenente uno schizzo del piano da applicare, chiavi di casa, portafogli e cellulare è sulla schiena, cuffie grandi e blu attorno al collo mentre esce di casa, salutando suo padre: << Ciao Pà torno per cena probabilmente! >> Lo sguardo azzurro di Riuky si alza, la osserva allontanarsi raccomandandosi: << Vedi di non strafare tutto in una volta, anche se stai lontano da Kan per qualche giorno non muore nessuno! >> Lo sguardo viene alzato dalla ragazzina mentre praticamente sul ciglio della porta si sta allacciando gli scarponi. E' li che la blocca il padre, le sfiora una spalla, ricercandone lo sguardo, lo scambio fra quei mari avviene in maniera semplice, si riesce a leggere bene negli occhi azzurri di Riuky, o quanto meno a lei è concesso di farlo: << Sei convinta di tutto questo Shizu? Lo sai che sono pronto a supportarti in qualsiasi cosa, però ne sei veramente certa? >> Il viso della Kokketsu si intenerisce, si allunga automaticamente verso il padre che viene abbracciato in maniera intensa mentre la risposta gli viene donata all'orecchio: << Si papà. E' quello giusto e te ne accorgerai conoscendolo. >> Lo sguardo del padre si storce un pochino, stringendo però la figlia in un abbraccio molto intenso: << Si facesse conoscere! Penso di averlo messo in soggezione! >> Risata generale sfugge dalle labbra dei due, mentre si scioglie quel contatto, lasciando che la rossa raggiunga la porta, alzando di nuovo la mano sinistra per salutare: << A dopo! Ti voglio bene! >> Un bacio volante viene scoccato in direzione del padre che per tutta risposta finge di prenderlo al volo e sciogliersi dopo averlo ricevuto. Di nuovo gli occhi si volgono al cielo, anche se ridacchia mentre esce dalla porta, volgendo i propri passi in direzione di Konoha.

22:10 Shizuka:
  [Konoha - Negozio di Tatuaggi (?)] Il viaggio è lungo, ma la musica dell'amico di infanzia l'accompagna costantemente, per arrivare in stazione, sul treno e poi per le vie del centro di Konoha, meta del suo spostamento. E' incredibile come le canzoni di Yasuhiko le piacciano, non ha mai smesso di ascoltarle, nemmeno nei momenti peggiori, però si è accorta di aver messo da parte quel dettaglio, quelle cuffie ogni volta che sta con Kan. Lentamente ma inesorabilmente il Sumi si sta scavando un posto tutto suo, sempre più preponderante nella vita della Kokketsu cosa che proprio oggi in qualche modo inizierà a sancire. Quel ritmo che una volta associava all'uomo che amava ora le da una sensazione di nostalgia. E' da parecchio che non gli scrive, molto troppo tempo dall'ultima volta in cui si sono parlati. Le mani recuperano il cellulare dallo zaino proprio durante quel viaggio in treno, le dita scorrono veloci sulla tastiera digitando qualcosa per l'Uchiha che viene inviato con un sorriso sulle labbra: << Hey Hiko! Come stai? Spero che il lavoro non ti stia prosciugando. Io sto bene, sto andando a Konoha per farmi dare un nuovo tatuaggio è qualcosa di importante, un po' come quello che mi sono fatta per te. Fatti sentire ogni tanto fra un impegno e l'altro! >>. Magone assente, tristezza pure, sconforto idem. Che finalmente quella ferita inferta stia passando? Che le stia scivolando addosso grazie alla costante presenza dell'altro? Forse. Oppure, in realtà, ciò che era nato e scaturto da Yasuhiko era davvero solo un primo amore o meglio un affetto intenso e scambiato per amore. Difficile a dirsi ma per ora il dolore sembra quieto, sa che non otterrà risposta, non a breve. Discende dal treno a Konoha, da li prende la direzione che la dovrebbe condurre allo studio di tatuaggi del proprio datore di lavoro, la principale succursale di quella catena per la quale lei stessa lavora. Già quel tatuaggio vuole farlo fare al migliore in circolazione, e chi meglio del datore di lavoro sia della Kokketsu che di Ryoma? I passi proseguono convinti, in poco tempo dovrebbe giungere a destinazione, le cuffie ancora sulle orecchie, musica che la carica a ogni passo.

22:39 Shizuka:
  [Konoha - Negozio di Tatuaggi] Non è difficile trovare lo studio che appare deserto, la scritta sopra la porta segna "CHIUSO" anche se lei sa benissimo che è una menzogna, semplicemente avranno bisogno di tempo per la di lei schiena e il capo le ha dedicato un intero pomeriggio, così da non essere disturbato. Si approccia alla porta, bussa ritmicamente tre volte e infine un uomo di circa 35 anni viene ad aprirle, squadrandola dall'alto del suo metro e ottantotto di altezza. << Hey Shizu! Ben arrivata piccoletta! >> E' decisamente amichevole come tipo oltre che essere uno gnocco atomico per la maggior parte dell'universo. La accoglie indossando quei pantaloni un poco larghi neri, pieni di tasche e una canottiera nera aderente, che lascia ben intendere il fisico asciutto e muscoloso, oltre che lasciare in bella mostra ei numerosi tatuaggio che solcano il suo corpoin particolare quello di una viverna che si allunga dalla scapola sinistra fino a tutto il braccio, la punta a terminare sulla mano, con colori rossi e neri. Anche il crine dell'uomo è della medesima tinta, sul braccio destro un altro tatuaggio simile in corso, di color bianco. Entra senza complimenti: << Ciao Boss! Grazie ancora per il lavoro! >> Gli sorride, dandogli del tu, come da lui richiesto, per poi ritrovarselo di fronte al naso, piercing al labbro inferiore, e uno sul sopracciglio destro. << Piantala, mica te lo faccio gratis! Piuttosto spero tu sia preparata psicologicamente per questo lavoro. Sarà lunga! >> Si allontana da lei, che incredibilmente non è diventata rosso fuoco a quell'avvicinamento improvviso. << Lo so lo so >> Si addentra nel locale che viene di nuovo chiuso a chiave, avvicinandosi al lettino a lei dedicato per questa prima seduta di tortura. << Solo volevo ringraziarti per aver accettato di togliere dallo stipendio il prezzo del tutto e in anticipo per l'ottimo lavoro che farai! >> Il sorriso è ampio su quel visino, sembra insolitamente serena nonostante ciò che sta per accadere. Lo sguardo rossiccio del moro si posa poi sul lettino indicandolo alla piccola: << Ok tesoro, ti do il tempo di spogliarti e sdraiarti, fammi un fischio quando sei a posto che quelle tette sono enormi e preferirei non vederle a meno che tu poi non sia disponibile per il resto! >> Le rifila un occhiolino, così che finalmente ottenga quel faccino imbronciato e un tono di voce acuto a riempire la stanza: << BOSS!! >> Scoppia a ridere, allungando una mano verso il collo candido della Kokketsu, donandole un grattino, nemmeno fosse una gatta: << Lo sai che scherzo bimba, potresti essere mia figlia se ne avessi una. Sei stata bravissima a legare i capelli, ti aspetto di la mentre preparo la macchinetta. Il disegno lasciamelo pure sul tavolino, so già che sarà stupendo. >> E' un tipo strano, cortese a suo modo nonostante non sia per nulla formale, si allontanerebbe lasciandole tempo e modo quindi di denudarsi.

22:40 Shizuka:
  [Konoha - Negozio di Tatuaggi] Reference PV: https://i.pinimg.com/564x/47/b9/35/47b9350a1816a0ae1ab7d67304aed1d2.jpg https://i.pinimg.com/564x/b0/88/c3/b088c3a7f26f6dda9fafdef2400c6f15.jpg

23:00 Shizuka:
  [Konoha - Negozio di Tatuaggi] Quando lui effettivamente esce dalla stanza la Kokketsu non fa altro che poggiare lo zainetto sul tavolo da disegno, estrarre da esso l'immagine di ciò che vorrebbe realizzare e ivi lasciarla. Poi andrebbe a togliere le cuffie dalle orecchie, la felpa dalla vita, la maglietta nera, restando così solo in intimo nero anch'esso, però a fascia e senza alcun ferretto. Andrebbe a rimuovere anche questo ultimo capo di abbigliamento, restando completamente nuda per ciò che riguarda il busto, per poi andare a sdraiarsi prona usl lettino pronto per il tatuaggio. Una volta assicuratasi di non essere troppo scoperta andrebbe a richiamare l'altro a gran voce: << Credo di essere pronta capo! >> Non ci mette molto ad arrivare l'altro, con l'attrezzatura del mestiere che viene poggiata su un tavolinetto proprio accanto alla testa della rossa: << Mamma mia Shizu, sei pallidissima! E io che pensavo che quelli con il sangue nero fossero addirittura più scuri! >> Ci scherza, le osserva quella schiena scoperta e le forme nascoste sommariamente al di sotto con occhio professionale, studiando la muscolatura e pensando a come meglio procedere. << Lo sai che sei una matta vero? Mica immaginavo fossi così fissata quando ti ho assunta! >> Le mani di lui si scostano sul disegno da lei riprodotto, osservandolo attentamente e immaginando il tutto su quel corpicino che per lui pare piccolo e delicato. << Sarà una roba lunga piccola. Oggi sarà meglio fare solamente la parte nera. Ti lascio qualche giorno per far spurgare quella che con il tuo sangue sarà un casino capire se perdi quello oppure colore. Poi quando il tutto è stabile ci aggiungiamo i colori. >> Pragmatico, concentrato ora sul lavoro, mentre con un pennellino andrebbe ad avvicinarsi alla schiena di lei, quelle mani grandi incredibilmente sensibili nel tracciare i contorni di quelle che sono ali di farfalla, abbozzate, senza un corpo, ma che si estendono su tutta la lunghezza della schiena, dalle spalle fino a praticamente la zona sacrale. Lei rabbrividisce un poco sentendo quel pennello freddo sfiorarla e capendo finalmente l'entità del lavoro che sta andando a fare. << Mi sembra un buon piano, anche perchè domenica dovrebbe aver smesso di spurgare sicuramente. Ho un pranzo a casa di Kan coi miei e vorrei essere tranquilla se lui dovesse allungare le mani su di me! >> già in sostanza non vuole che lui rovini il lavoro o che ella si allontani per il dolore, vuole fargli una sorpresa ma deve essere completa. Non cambia idea, decisa nei toni, nello sguardo e negli atteggiamenti. << Parto dall'alto a destra e faccio un lato alla volta, stringi i denti piccola d'accordo? Farà male sorpattutto a metà lo sai! >> Entrambi sanno perfettamente a cosa sta andando incontro la Kokketsu. La macchinetta viene accesa, così come la radio, che inizia a riprodurre una musica metal abbastanza pesante, così che l'artista riesca a concentrarsi a dovere.0

23:27 Shizuka:
  [Konoha - Negozio di Tatuaggi] La pelle viene toccata, il fastidio inizia dal centro della schiena, come ad allungare quella prima ala destra verso l'esterno, verso l'alto, a crescere e librarsi in qualcosa di nuovo. Stringe i denti, sa che la parte più prossima alla colonna è una delle più dolorose ma non si lamenta, almeno non ora. Lui prosegue, lo sguardo fisso su quel corpo che sta marchiando, i capelli neri e rossi che scivolano sui lati del viso, tuttavia di questo la Kokketsu non si avvede. Ella sta sdraiata, testa rivolta al muro, fissando un punto prestabilito cercando di rilassare la muscolatura, allienandosi con la musica. Lo sta facendo davvero, si sta tatuando addosso quel simbolo, qualcosa di unico, qualcosa di grande e imponente, qualcosa che consenta agli occhi dorati del fidanzato di dimenticarsi di quelle quattro lettere incise sotto il seno sinistro della rossa. E' vero, questo tatuaggio non ha potuto farselo autonomamente ma sicuramente ha una portata maggiore. L'uomo prosegue imperterrito, tracciando le linee base delle ali di quell'insetto, una farfalla, come ciò che lui aveva animato per lei con l'inchiostro. Labbro inferiore viene mordicchiato ogni volta che il tatuatore si riavvicina alla colonna, per iniziare a tracciare i fili che compongono quella struttura leggera, che almeno per ora risulta solamente in nero. Lui indossa dei guanti, e continua a passare del disinfettante sulle zone trattate, rimuovendo il sangue che ne fuoriesce, anche se a dire il vero non comprende se sia inchiostro o fluido vitale, inghippi di essere un erede di Yukio. << Shizu respiri ancora? >> Una volta arrivato a metà schiena si interrompe per farla respirare, per darle modo di riposare. << Si, credo... >> Effettivamente fa male, anche se la parte esterna della schiena non la sente quasi più, quasi insensibile a causa del lavoro. << Vuoi fermarti piccola? Mi sposto a sinistra? >> Ci pensa per qualche istante prima di esprimersi: << No Satori ti prego, finisci a destra voglio che tu vada fino in fondo così non ci penso più. >> E' convinta, finire un lato per poi riposarsi un pochino, fare due chiacchiere, bere un tè e ricominciare; sarà un lungo pomeriggio in fondo. << Ok tesoro. Ti abbasso un poco i pantaloni perà, per la punta inferiore. Ti va che arrivi a filo della natica? >> Le testolina rossa ci riflette, i cricetini corrono finchè non arriva a una degna conclusione: << E' un'ottima idea. >> Null'altro, dando così il permesso all'altro di proseguire, abbassando dapprima un poco le vesti altrui, per poi tornare a seviziarla con quella macchinetta automatica. Piccoli mugugni andrebbero a sfuggire alle labbra della rossa soprattutto in prossimità del bacino e del sacro, senza eccessi.

23:44 Shizuka:
  [Konoha - Negozio di Tatuaggi] Il tempo passa i minuti scorrono il dolore aumenta a momenti, quasi la stordisce e lascia inerme in altri. Però pare che infine almeno il lato destro viene concluso. Lui spegne il macchinario, toglie i guantini e le accarezza il viso con una mano: << Vado a preparare del Tè Shizu. Prova a sederti senza appoggiare la schiena ne coprirla, ci fermiamo un poco e recuperi. >> Più un ordine che non un consiglio, lei sa di averne bisogno e anche l'altro non vuole veramente renderle la vita un inferno. Si allontana lasciandole modo di ritrovare le forse di alzarsi, di coprire il seno e mettersi in una posizione comoda. Lei si sente assolutamente intorpidita, la schiena pare essere per metà defunta, in parte però pulsante. Un profondo sospiro viene emesso, quella decisione ormai presa non può essere cambiata, bisogna completare il lavoro. Il ragazzo dai capelli bicolor torna con due tazze di tè verde, aromatizzato al miele, una viene allungata verso la Kokketsu che ha un visino decisamente stanco: << Bevi piccola che devi rilassarti un poco. >> Null'altro in di lei direzione mentre la rossa afferra la tazza e ne inspira l'aroma. << Sto bene capo, però una pausa è d'obbligo a metà dell'opera! >> Gli sorride, sembra assolutamente fiera di quanto sta facendo. << Certo che sto Kan ti piace davvero tanto eh? Lo sai che tatuaggi del genere sono pericolosi bimba.. >> Si effettivamente ora lui suona quasi come suo padre, ma la prima affermazione la fa arrossire visibilmente. << Si direi che mi piace parecchio. E in ogni caso sto migliorando no? Non è certo un nome! >> Ci scherza, lasciando intendere che ora il risultato è meno netto, meno diretto, ma allo stesso tempo più profondo. Lui le sorride, facendole di nuovo un paio di grattini dietro la testa. << Sei una matta Shizu, però a conti fatti mi farai pubblicità così! >> Le rifila un occhiolino, il tè che lentamente scompare in entrambe le tazze mentre fanno conversazione, parlando del più e del meno senza problemi. La pausa dura un poco, almeno mezz'ora se non di più tuttavia il tempo di riprendere e prossimo se vogliono terminare almeno il lavoro base prima di sera. La tazza le viene rubata dalle mani in maniera delicata nonostante le grandi mani di lui: << Vado a portarli di la! Ristenditi e chiama appena sei pronta piccola >> Un altro occhiolino in di lei direzione, lui si allontana, lei si ridistende, consapevole che ora la tortura sarebbe proseguita, con soste minime fino al completamento di quel lavoro, facendo si che alla fine del pomeriggio quel tatuaggio molto esteso ma solamente nero si estenda sulla totalità o quasi della schiena della rossa. [base farfalla: https://ibb.co/89X88Vw - Il corpo centrale non viene riprodotto ma solo le ali e dai contorni un poco più sottili]

23:56 Shizuka:
  [Konoha - Negozio di Tatuaggi] La tortura prosegue, il tempo passa, il sangue viene perso e il marchio viene impresso. Una volta finito il lavoro la Kokketsu è decisamente stremata, resta distesa per un poco mentre l'altro mette via i ferri del mestiere e le disinfetta completamente la schiena. Una volta terminata la procedura ricoprirebbe il tutto con uno strato di crema rigenera tessuti e infine le rivolgerebbe di nuovo parola: << Piccola devo impacchettarti, ti devi alzare su >> Detto questo con qualche mugugno la ragazzina si alzerebbe, lui voltato di spalle a recuperare della pellicola trasparente. << Non sto qui a farti raccomandazioni pulcino. Sai come funziona! Aiutami a impacchettarti. >> Detto fatto, lui passerebbe a lei la pellicola che la farebbe partire dalla spalla destra, per poi passarla dietro, arrotolarla attorno ad essa e proseguire sulla controlaterale. La discesa poi è sul seno, fino alla vita, e il basso ventre. Lui in maniera molto professionale non commenta, non osserva quelle forme accentuate difficili da evitare. Con quel lavoro di squadra lei risulta insalamata, pronta per reindossare gli abiti. Abbandona l'idea del reggiseno immediatamente, per andare sulla maglietta e eventualmente sulla felpa sopra di essa qualora avesse freddo sulla strada del ritorno. Lo sguardo blu di lei si volgerebbe infine a quello del datore di lavoro, un sorriso ad accompagnarlo: << Grazie davvero Satori! Deve essere stato faticoso anche per te! >> Lui nega tutto nonostante quell'affermazione sia vera. << Mi raccomando Shizu se vedi qualcosa che non va fammelo sapere subito! E se tutto prosegue a dovere ci vediamo qui settimana prossima!! >> Lei annuisce e invece che mettere lo zainetto a tracolla se lo porterebbe in mano. << A settimana prossima capo! >> I passi verrebbero mossi fuori dal negozio infine, dolorante, impacchettata ma felice di aver portato finalmente avanti quel progetto. Un passo alla volta avrebbe sancito il passaggio dal passato al presente, e in parte anche verso il proprio futuro. Ma per il momento il problema è tornare a casa in treno senza sedersi o appoggiarsi da qualche parte, e poi è necessario nascondere il tutto a Kan, cosa molto complessa ma che in qualche modo riuscirà a fare con l'aiuto dei genitori. [//END]

Solitaria.
Finalmente Shizuka mette in atto un'idea che le era balenata in mente da un po': avere un nuovo tatuaggio rappresentativo della nuova se e del suo nuovo rapporto con Kan.
Si trova allo studio di tatuaggi,nel distretto di Konoha, del suo capo Satori. Qui l'uomo inizia il lungo lavoro che farà penare la nanetta per parecchie ore.