Okaeri Tenjiro!
Quest
Giocata di Clan
Giocata dal 30/09/2021 21:28 al 01/10/2021 00:50 nella chat "Quartiere dei Clan [Konoha]"
[Ingresso Dojo Hyuga] Un'altra giornata volge al termine. Il sole è ormai tramontato all'orizzonte, portando con se un'immenso telo nero puntellato di stelle. Come se avesse rimboccato le coperte a Kagegakure. Tuttavia, seppur la luce naturale sia ormai sparita, la vita nel Villaggio dei villaggi non si ferma minimamente. La gente continua a calcare le strade principali e la routine si sposta all'interno di abitazioni e ristoranti. Ombre placide oscillano, tra focolari e lanterne, mentre un leggero vociare indistinto fa da sottofondo a questo palcoscenico serale. E' nel quartiere dei Clan di Konoha che i riflettori di questa sera vengon puntati. Qui la vita è molto meno frenetica a quest'ora... e il brusio della massa è ormai distante. Tenjiro avanza con passo lento, forte di una calma interiore invidiabile. Indossa un kimono nero, stretto in vita da una cintura in tessuto bianco. Sopra di esso è inforcato un haori bianco, riportante il simbolo della famiglia Hyuga... tuttavia celato a sua volta dalla presenza di un secondo giaccone, rosa e voluminoso. Questo, a differenza dell'haori, è solamente poggiato sulle spalle e sventola al ritmo del passo detenuto. Nonostante la mancanza della luce solare, il buon vecchio Ten indossa il suo kasa di paglia sul capo... e lo sguardo basso fa sì che la parte frontale del cappello copra una porzione considerevole del viso. Le suole dei sandali incontrano la pavimentazione a più riprese, mentre il dojo degli Hyuga si fa sempre più vicino. Ad un certo punto, il suo passo si ferma. Sosta a qualche manciata di metri dalla struttura, mentre il capo viene sollevato e lo sguardo puntato verso l'ingresso. Un ingresso che rievoca ricordi e nostalgia, seppur questa struttura nello specifico non sia mai stata visitata prima d'ora. <...> Ci riflette. Come sono arrivati a tutto questo? Una domanda che non necessita adesso di una risposta. Le risposte importanti, quelle per cui si è recato fin lì, sono all'interno di quel dojo. O almeno lui lo spera. Per questo, forte di queste convinzioni, ecco che la gamba destra apre un'ampia falcata verso avanti, come principio di un moto il cui intento è quello di condurlo nella struttura. Intento fallimentare, invero, considerando che <...> da sconosciuto quale è, viene bloccato all'ingresso da chi si occupa della sicurezza del clan. <Yare yare...> Borbotta, sollevando entrambe le mani come se avesse un'arma da fuoco puntata contro. <Non ho intenzioni ostili.> Sorride, con gli occhi socchiusi e l'espressione placida. <Mi chiamo Tenjiro... magari qualcuno qui si ricorda ancora di me.> Ed è proprio in quel momento che spalanca l'occhio sinistro e mostra l'iride perlaceo. Che non ci sia bisogno neanche di pronunciare il cognome? Trent'anni di allontanamento sono tanti...Trovi un cancello chiuso, nonostante i tempi moderni gli hyuga hanno deciso comunque di mantenere le apparenze con un dojo vecchio stile, tradizionalista, almeno all'esterno. È uno dei clan che ovviamente sono più storici e iconici, legati intrinsecamente alla storia di Konoha, come lo è tutt'ora dato che l'attuale capo del distretto del fuoco è niente popò di meno che una Hyuga, a simbolo appunto del prestigio del clan che se non era a capo, era comunque sempre nel consiglio o aveva uomini e donne attue a ricoprire cariche di spicco all'interno della società e dell'organigramma burocratico che era il villaggio, consiglio e anche forze militari e private, come gli anbu. Ti vedono arrivare e ovviamente ti fermano. Non hanno un modo di fare aggressivo, anzi non hanno neanche loro intenzioni ostili, tuttavia sono lì a protezione del clan e dei suoi segreti, essendo uno di quelli che li custodisce gelosamente e da sempre bersaglio di cacciatori di innate oculare, sciagura condivisa con gli Uchiha e altri clan che devono la propria abilità riconducibile a un organo in particolare. < Hmm Tenjiro... no, non mi dice niente. A te Akio? > la ragazza di sinistra ci riflette un attimo, chiedendo poi al compagno alla sua sinistra, ovvero la tua destra. < Hmm no, non mi viene in mente nessuno con quel nome in tutta onestà. > Anche lui ti guarda un attimo cercando di ricordarsi ma nulla. Li vedi e hanno a vista d'occhio venti, venticinque anni al massimo, sono dei giovani adulti nel fiore degli anni e purtroppo per te, essendo stato lontano dal clan così tanto tempo, i presenti non hanno assistito e non c'erano al tempo in cui te lo frequentavi. Ti guardano meglio e nonostanti condividi con loro quella carnagione bianca, il crine nero e quegli occhi di ghiaccio, non è sufficiente per farti entrate. < Hmm potresti averlo preso dai vari corpi durante la caduta di Konoha.. a giudicare dal tuo aspetto eri già una persona adulta e matura dieci anni fa... > Dice Karin, la ragazza. Nonostante i due hanno la stessa età visiva, Akio è stato scongelato mentre Karin no, un tempo fratello maggiore e sorella minore, ora coetanei... cose che possono capitare nei salti temporali. < Che ti è successo all'occhio? E non so, hai figli per caso, magari li conosciamo, dovrebbero avere la nostra età o poco meno. > risponde il ragazzo, con la sorellina che si illumina < Si, magari sei il papà di qualcuno che si allena con noi o.. puoi provarci che sei un nostro parente e che non hai acquisito l'occhio tramite maniera illecita > già perchè prima della caduta di Konoha il marchio maledetto era stato rimosso proprio perchè considerato crudele visto che comunque c'era il modo per appropiarsi di quegli occhi celestiali anche in presenza del marchio!
Il suo nome non richiama niente di noto. Come aspettarsi qualcosa di differente, invero... Ai tempi era soltanto un giovane ninja, tutt'altro che famoso. Dopo trent'anni, poi... potrebbe persino esser scomparso dagli archivi genealogici del clan. <Prevedibile, temo...> sospira, abbassando le mani ed incrociandole avanti all'addome all'interno delle larghe maniche dell'Haori bianco. Gli altri non si fidano neanche del colore dei suoi occhi, ma anche qui non può dargli troppo torto. In un mondo in cui la sottrazione degli occhi più rari è stata, per un certo periodo, quasi una moda... non ci sarebbe da stupirsi se qualcuno potesse spacciarsi per qualcosa che non è. <Mi piacerebbe dirvi che ho un modo per dimostrarvi che quest'occhio è mio... ma direi una bugia.> Non c'è un modo per dimostrarlo. Non così su due piedi, per lo meno. <Mh?> Mugugna interrogativo, quando gli viene chiesto della benda sull'occhio destro. <Sono stato ferito in missione...> Allontana la mano destra dalla presa con la gemella, per poterla avvicinare alla benda e sollevarla appena. Nella penombra non dovrebbe essere così complicato per gli altri due scorgere un occhio chiuso e una vistosa cicatrice a solcarne le palpebre. <... circa trent'anni fa. Anno più, anno meno.> Lascia andare la benda, che con un tonfetto sordo torna al suo posto. <Quindi si... dire che ero adulto dieci anni fa, probabilmente è un eufemismo.> Riporta la mano nelle maniche del giaccone, mostrando ancora quell'espressione placida e tranquilla. <Tenjiro Hyuga.> Il busto si inclina leggermente in avanti, in un saluto formale, seguito a ruota da un fiume di parole il cui mero scopo è quello di spiegare un po' la propria situazione. <In seguito a questa ferita decisi di abbandonare il mondo degli Shinobi e tutto ciò che lo riguardava. Con tutta probabilità è per questo che non ci conosciamo.> Non svierà le domande su prole e famiglia. <Non sono sposato e non ho discendenti. Mi ritirai a vita privata trent'anni fa... e credetemi se vi dico che -privata- è una parola forte, nel mio caso.> Si lascia scappare una risatina contenuta. Mentre ridacchia, tuttavia, gli viene in mente che forse qualcosina da mostrare c'è! <Ah...> Sobbalza, sciogliendo ancora una volta la presa tra le mani e portando la destra sulla spalla sinistra, così da cercare di agguantare il giaccone rosa e sfilarselo di dosso. <Non è un gran che...> Come dimostrazione, intende. <... ma tutto fa brodo, si?> Lo spera vivamente. Qualora dovesse esser riuscito a sfilarsi il giaccone, si girerebbe di spalle per mostrare che al centro della sua schiena, sul grande Haori bianco, v'è il simbolo della casata Hyuga: un grosso cerchio con al suo interno una fiammella rossa. <Sono venuto fin qui...> Preambola, dando ai due modo di studiare quel simbolo ancora per qualche istante. <... per recuperare quel poco che resta di me e delle mie radici.> Un po' criptico, forse. <Tanti anni di abnegazione hanno gettato ciò che ero in meandri cosi profondi da non poterci più arrivare da solo.> Sospira, stringendosi nelle spalle. <Ho bisogno di... consigli.> Quel breve momento di rassegnazione viene immediatamente soppiantato da una rinnovata espressione placida e serena. <Non sono neanche più in grado di usarlo, sapete?> E ridacchia in maniera palesemente forzata, indicandosi l'occhio sinistro. E' ovvio che si stia riferendo al Byakugan. Anche se fosse illecito... non sapendolo usare non risulterebbe un pericolo. Attende che gli altri gli diano un responso. Positivo o negativo che sia!I due lo guardano e notano quel simbolo del clan, mai cambiato ma anche lì... non sono prove evidenti purtroppo per far si che Tenjiro venga riaccolto all'interno del clan a braccia aperte, come potrebbe essere altrimenti, sopratutto quando questi gli sta dicendo che sono oltre trent'anni che si è ritirato come Ninja e che ora, tutto d'un tratto vuole tornare a ripercorrere quei passi e a recuperare gli anni persi. Per quel che ne sanno loro potrebbe aver raccattato l'haori da qualche parte e magari si è fatto impiantare il byakugan in maniera da sopperire alla mancanza della vista in uno dei due occhi. Il moro gli spiega ai ragazzi pure che non sa più usare manco la loro arte oculare, un qualcosa di veramente sospetto, troppo, eppure < Beh... sei fortunato allora, si dia il caso che il Byakugan è solo uno degli elementi che ci distinguono da tutti gli altri. Se effettivamente sei uno Hyuga, come dici di essere, sicuramente capirai di che cosa parlo, no? > Gli risponde la ragazza, un qualcosa di più sconosciuto eppure di estremamente unico all'interno del clan, quello stile, quell'arte marziale insegnata solo all'interno del dojo. Senti schiamazzi tipici dei dojo quando si praticano i kata nelle arti marziali, come a farti venire in mente che Karin sta parlando del Juuken ovviamente. Non te lo dice in quanto se sei Hyuga, dovresti saperlo e, non avendo neanche detto chi sono i tuoi parenti, membri effettivi del clan o magari eroi caduti, non possono ricollegarti a nessuno di vivo per garantirti l'accesso, un pò come accaduto con quel ragazzo di colore che, a vederlo è la pecora nera di quel gruppo ma, grazie al nome della madre, è stato accolto all'interno e ha appreso appunto quell'arte e i segreti dell'arte oculare, come è capitato anche a te Tenjiro anni orsono. Fanno un passo indietro quindi i due e in realtà una mano te la danno. Entrambi chiudono gli occhi e davanti a te fanno il sigillo della tigre, mantenendolo. Puoi vedere come le venature ai lati degli occhi si cominciano a fare più definite fino a quando le palpebre si riaprono, con i fratelli che ora ti osservano e ti scrutano con il potere della stessa innata che possiedi.
Ancora una volta, come prevedibile le sue parole non bastano a convincere il duo. Logico che sia così, ma un sospiro rassegnato non glielo si potrà certo negare. Il citare i propri avi non gli sfiora la mente neanche per un istante. Il motivo? Chi lo sa... forse sono morti così tanto tempo addietro che sarebbe problematico persino aiutare i ragazzi a ricordare loro. Forse non ama rimembrar eventi che lo hanno ferito in profondità... o forse semplicemente è così concentrato su se stesso da non fare quel semplice collegamento logico. E' il problema di chi va avanti un po' troppo con l'età e comincia a pensare di aver visto più di quanto si vorrebbe vedere. Tenjiro, seppur in maniera abbastanza soft, potrebbe rientrare in questa categoria. Per fortuna il duo sembra volergli andare incontro, incontrando in Tenjiro una reazione molto pacata e razionale. <Invero.> Conferma, senza mostrare chissà quale sorpresa. Non è come un ragazzino a cui viene suggerita la risposta alla domanda posta dal maestro. In questo caso, Tenjiro sa -esattamente- di cosa stanno parlando... perchè se da un lato abnegazione e inutilizzo possono portare il corpo a degenerare e dimenticare, dall'altro mente e morale non perdono l'allenamento mai... neanche ora, alla soglia del mezzo secolo di vita. <Il Juuken è l'arte marziale alla base di ogni membro della casata Hyuuga che si rispetti.> Ammette. Probabilmente ora riuscirebbe persino a replicarne le movenze più basilari, ma anche qui il mancato esercizio gioca un ruolo schiacciante. <E in sinergia con il Byakugan, ci permette di essere estremamente... pericolosi...> non è esattamente la parola che vorrebbe usare in quel momento, ma non gliene vengono altre. <... pur non essendo armati.> Solleva daccapo entrambe le mani mostrandole completamente vuote. <C'è un motivo se giro completamente disarmato.> Ridacchia, portando poi la mano al mento e facendosi pensieroso. <Più di uno, in realtà... ma non è questo il punto.> Sta divagando. Il duo fa qualche passo indietro. Riproduce il sigillo della tigre ed evoca l'arte oculare peculiare della casata. Quella dimostrazione di potere non sbalordisce Tenjiro... bensì lo porta a socchiudere l'occhio sinistro e tirare un lungo sospiro. Conosce bene quei movimenti... sono corpo e chakra che non riescono a far pace, in lui. <E va bene... ci proverò.>. Una leggera spazzata verso l'esterno, attuata dalle braccia, lascia sventolare le maniche e libera le mani. Mani che successivamente si incrociano ad altezza del plesso solare nel tentativo di formare un sigillo. Non quello della tigre, però... quello della capra. Ha bisogno di prepararsi fisicamente... a dimostrazione di quanto fuori allenamento sia. Socchiude l'occhio per qualche istante, cercando di prender consapevolezza del proprio -io- fisico e di quello spirituale. Le due fonti di energia ripercorrono il suo corpo, richiamate in un unico punto, baricentro della forza vitale nella sua forma più pura: il chakra. Il connubio di queste due forze, infatti, dovrebbe dar vita ad un'energia tutta nuova e rinvigorente, cui spetta l'ingrato compito di sobbarcarsi il peso delle varie tecniche che gli shinobi sfruttano per i propri interessi. Purtroppo l'attivazione del Byakugan arriverà un momentino più tardi.[Richiamo del Chakra]i due fratelli lo osservano come attiva quel chakra, come lo mette in moto e come si inizia a propagare all'interno. Almeno quello se lo ricorda apparentemente! In qualsiasi caso erano certi che almeno questo lo sapeva fare, sia se come dice era un vecchio ninja che ora voleva tornare alle origini, sia che quel byakugan, ora dormiente, fosse stato prelevato da un corpo o da un loro consanguigno ancora vivo. Aveva bisogno di connessioni con gente capace e le persone comuni queste non le hanno. < Ma toglimi una curiosità ... > Gli chiede Akio facendosi un attimo in avanti mentre puoi notare come ti osserva Tenjiro. < Ma non ti sei allenato ne hai fatto nulla in questi trent'anni o hai smesso che avevi appena iniziato? > ti chiede, facendo riferimento ovviamente a come muovi il chakra all'interno dei tuoi numerevoli tsubo e della quantità che vedono ora attiva all'interno del tuo bacino dove ha origine il tutto. Da qui puoi capire come quei due ragazzi ti sono già superiori nonostante siano molto più giovani di te anche se, probabilmente, non dovrebbe sorprenderti chissà quanto. <Su, fammi vedere che sei uno di noi, non mi aspetto niente di chissà quanto complesso sopratutto se dici che per tanti anni hai oziato!> replice ora Karin, dandoti un sorriso innocente nonostante ti abbia appena tirato una frecciatina non da poco. I due quindi fanno un paio di passi indietro e ti lasciano lo spazio, come a esibirti in un kata, di dimostrargli, anche se tutt'ora arrugginita, che l'arte del pugno gentile l'hai imparata al tempo , tecnica tramandata solo all'interno del clan e quindi non ereditabile se non tramite proprio gli insegnamenti di quel gruppo di persone, di quella famiglia allargata, anche se ormai non si fa più distinzione tra le casate.
Riapre lentamente gli occhi, o meglio... l'occhio. Il Chakra è stato richiamato con successo e, ora, viene distribuito nel corpo perchè possa beneficiarne al meglio. Il giaccone rosa casca al suolo, mentre il piede sinistro striscerebbe lentamente verso avanti. Lo spazio tra le gambe vorrebbe aumentare sempre di più, vedendo la gamba destra farsi sempre più arretrata rispetto alla gemella. Lentamente Tenjiro dovrebbe offrire al duo il proprio fianco sinistro, con il busto leggermente indirizzato verso di loro. Entrambe le gambe sono leggermente piegate e tenute in tensione, costrette sia a reggere la mole dello shinobi, sia ad esser pronte ad eventuali movimenti immediati che la tecnica richiede. L'arte del Juken, invero, si basa molto sul principio di azione e reazione... e spesso è preferibile attendere che il nemico attacchi e si esponga, per poi deflettere i suoi colpi e abusare degli spazi lasciati aperti. In tutto questo, in ogni caso, è estremamente importante la posizione del busto: leggermente inclinato verso avanti e con il braccio sinistro teso, proprio come prolungamento di quella proiezione verso il basso. La mano sinistra è aperta, ma non irrigidita, mentre in maniera esattamente speculare, il braccio destro è allungato verso le retrovie e resta teso con il palmo aperto verso l'alto. Permane leggermente sbilanciato verso avanti, pronto a reagire ad un'ipotetica offesa avversaria. <Ho smesso poco dopo esser uscito dall'accademia.> Ammette. Non si esibirà in colpi nel vuoto, più per imposizione morale che per il resto. Tenjiro non attacca mai per primo, a prescindere da tutto. Tuttavia, seppur ad occhi inesperti possa sembrare immobile sul posto, a chi è dotato di sguardi particolari come il duo Hyuga, non potrà sfuggire certamente il fatto che stia convogliando un maggior quantitativo di Chakra proprio nelle mani. Nello specifico, nelle dita. Se avesse la possibilità di studiare gli tsubo del proprio avversario infatti, utilizzerebbe quel chakra per delle micro instillazioni atte a disturbare il regolare flusso energetico dell'altro. Questo è il principio alla base del Juken. Il perfetto equilibrio tra forza, agilità, precisione ed eleganza... in uno stile di combattimento unico ed inimitabile. <Ero anche molto promettente, all'epoca... Ma poi le cose hanno preso una piega spiacevole.> L'occhio sinistro si alterna tra i due, cercando di capire il da farsi. <E' necessario che vi attacchi?> Non vuole farlo. Neanche simularlo. <Potessi vedere i vostri punti di rilascio, sarebbe tutto più sensato. Ma, ahimè...> non farebbe altro che sventolare le mani a caso sul corpo dei due. Certo, con forza ed eleganza(?), ma non è certamente quello lo scopo del Gentle Palm. In ogni caso, dovrebbe star dimostrando di essere pienamente padrone dell'argomento... e di aver ricevuto quegli insegnamenti che, seppur ora legnosi e un po' arrugginiti, non possono essere dimenticati. Quell'equilibrio interiore, una volta conquistato, è difficile da spezzare. [Edit][Chakra ON][Juken]
Giocata del 01/10/2021 dalle 19:12 alle 22:16 nella chat "Quartiere dei Clan [Konoha]"
Non c'era bisogno d'altro in realtà, non sarebbe stato giusto farti scontrare contro quelle due figure a guardia del clan anche perchè probabilmente sono più forti di te e, se non ti sei allenato per anni, anche solo uno di loro è più di quello che puoi gestire, specialmente senza il massimo potere di quegli occhi perlacei che ti ritrovi. Fa un passo avanti Akio ma non ti attacca. Lo sguardo vigile del suo byakugan si abbassa sui palmi delle tue mani a vedere come correttamente fuoriesce il tuo chakra dagli tsubo che si trovano sul palmo nello stesso metodo con cui viene insegnato il palmo gentile, uno stile talmente delicato e preciso che, senza l'aiuto del byakugan, è impossibile anche solo da imitare dato che non il concetto di tsubo e meridiane lo si ha solo tramite libri didattici ma non si ha la vista per poter governare appunto il chakra in così precisi punti. Akio alza la mano destra e te la appoggia sulla spalla sinistra, sorridendoti mentre chiude gli occhi. Puoi vedere come le venature ai lati srientrano sotto lo strato cutaneo, sparendo dalla vista. < Bentornato a casa, Tenjiro! > gli risponde dunque così, accogliendolo nuovamente all'interno delle fila degli Hyuga. Casa, famiglia, quello sono, consci che un tempo erano tutti legati tra di loro e ancora questo clima familiare è rimasto, o meglio, è stato riportato così per volere dell'attuale capo clan e reggente Hokage: Satomi Hyuuga.
Karin apre il portone e così ti è concesso entrare. Vieni scortati all'interno proprio da chi ti ha valutato, passando subito in quel giardino curato, molto zen, con le varie casate disposte a ferro di cavallo, tutte rivolte sul giardino frontale. All'ingresso, alla sinistra, c'è un piccolo bazar rialzato con un minuscolo ponticesso dato che è sito sopra un laghetto dove, all'interno dell'acqua cristallina, nuotano tranquillamente delle carpe. < Lì spesso è dove l'attuale capo clan si dedica un pò di tempo per se> gli indica, dato che nonostante si è mantenuta un impronta del passato, tutto è stato rifatto a nuovo come si nota anche dagli stili architettonici con la necessaria palistica comunque a vista e, alle spalle, quella che sembra una magione, dietro alla casata frontale. Le mura sono ricoperte di vetro anche se è difficile da vedere dall'esterno per via del fatto che sono oscurati e riflettenti. In mezzo al giarfino frontale, puoi riconoscere però una visione a te familiare, del passato: ragazzini e giovani membri sono lì che si allenano nel Juuken e nei vari Jutsu del clan, supervisionati dagli anziani che sono sotto il porticato a guardarli e istruirli.
[Dojo Hyuga] Non è destinato a mantenere quella posizione a lungo. Esattamente come prevedeva, non gli chiedono di cimentarsi in uno scontro che non avrebbe chissà quale risvolto pratico. Sia perchè i ragazzi si dimostrerebbero tristemente più forti, sia perchè senza Byakugan il Juken fatica molto a trovare un senso. <Mh.> Mugugna, nel momento in cui viene riaccolto nella famiglia. La tensione nelle gambe viene rilasciata, così che la muscolatura possa distendersi e permettergli di riassumere una posizione eretta. Composta. Le stesse braccia vengono riportate lungo i fianchi e il chakra torna a fluire uniformemente nel suo corpo. Lo stato di guardia è ufficialmente venuto meno. <Troppo gentile.> Ammette cordiale a quel benvenuto. Il sorriso placido che lo caratterizza è immancabile sul viso. I due si dimostrano pronti a guidarlo all'interno della magione, ma la sua priorità sarà sicuramente quella di recuperare il giaccone rosa. Un paio di colpetti per separarlo dalla polvere raccolta dal pavimento e via... daccapo sulle spalle. Ciò che segue è un lento ed inesorabile alternarsi di ampie falcate, seguendo la guida dei due ragazzi. <E' innegabile che siano cambiate tante cose...> E come potrebbe non essere così? Praticamente è passato quasi mezzo secolo... e gli ultimi dieci anni non sono neanche stati tra i più tranquilli. L'occhio di Tenjiro si posa inevitabilmente sui ragazzini intenti ad allenarsi nella stessa arte che lui ha appena dimostrato di conoscere. Piccoli membri di un clan nobile e rispettato, cui molto probabilmente toccherà il compito di portarne alto il nome. Qualcosa a cui Ten rinunciò tanto tempo fa. <...> Non parla, per un attimo abbassa lo sguardo. No, non è vergogna. Si tratta più del pesante riaffiorar dei ricordi. Qualcosa che fa molto più male del senso di vergogna. <Come dicevo...> Riprende parola, cercando l'attenzione dei ragazzi che lo stanno guidando. <Sono qui per ricevere consiglio... e magari un aiutino a recuperare ciò che resta delle mie radici.> Vuole risvegliare daccapo il proprio potere. Costi quel che costi. <Ci ho provato da solo, ma... con scarsi risultati.> Ha provato più volte a richiamare il chakra per la propria tecnica, ma la mancanza di esercizio lo ha rammollito parecchio. C'è il rischio che gli tocchi nuovamente allenarsi proprio come quei ragazzini. Sarebbe imbarazzante, invero. I due lo ascoltano ma scuotono la testa, non sono le persone più adatte per dare consigli agli altri anche perchè non dispongono della saggezza necessaria che arriva con l'esperienza e l'età, tanto meno sono degli insegnati quindi certificati per dare quel tipo di risposte. Hai ragione Tenjiro, sono cambiate tante cose, eppure, rimane comunque un pò di tradizione, esattamente come quei richiami di decorazioni, quello stile ferreo di allenamenti rigidi che ti ricordi e sopratutto lo stesso sergente di ferro a seguire le nuove reclute. Sono passati tanti anni e non è detto che tu te lo ricorda, non ti biasimeremo se così fosse dato che ai tuoi tempi era ancora nel bel pieno del vigore della vita, a differenza di adesso che sembra più spento. Lo vedi, un uomo anziano sulla settantina, capelli bianchi alzati, sopracciglia folte battute solo dai baffi ancora più lunghi e folti che tuttavia non cadono naturali ai lati delle labbra, ma bensì proseguono dritti. Al di fuori di questo il viso è glabro, così come il collo, il tutto solcato solo dalle vistose rughe, non solo espressive. Il fisico è comunque un fisico del tutto rispettabile, visibile dietro quella maglietta aderente nera a maniche lunghe, mentre i movimenti delle mani sono fluidi, un tutt'uno con il corpo, tipico del Juken così come quegli indici e medi lasciati tesi, pronti a colpire con precisione gli tsubo, tecniche più avanzate di cui non sei a conoscenza personalmente e che non hai mai masterato, magari le hai viste in azione ma ben lontane da quello che la tua, attuale e precedente, padronanza dell'arte oculare ti permette di fare. I due fratelli ti portano proprio davanti a lui e, se non lo avessi riconosciuto, puoi avere un altra chance ora, vedendolo più vicino e sentendo il nome < Maestro Kojiro, questo è Tenjiro, da quello che ho capito è tornato solo ora al clan dopo tanti anni e vorrebbe una mano a ripadroneggiare le proprie arti. > l'anziano Hyuga guarda i due fratelli e poi ti guarda. È un attimo, neanche te ne accorgi e tra quelle rughe, quasi mimetizzate, si fanno presenti quelle venature di nuovo con il byakugan che si riattiva. < Forza, Tenjiro, prova a riattivare il Byakugan, vediamo che cosa non va..> ti dice con una voce roca. La sua sembra gentilezza ma il tono è fermo ed è quasi un ordine il suo [Kojiro: https://i.pinimg.com/originals/a3/20/58/a320584622224e3774610aa6e084da8c.jpg]
[Dojo Hyuga] Quel lento incedere non è destinato a durare molto. In breve tempo viene condotto alla presenza di un uomo che non vedeva da tanto tempo. Forse troppo. <Kojiro-sensei...> Seppur il tempo non sembri esser stato clemente con lui, il suo spirito si dimostra ancora saldo. Esattamente come la sua padronanza delle arti segrete del clan. Le mani di Tenjiro si incontrano ad altezza del petto. I palmi si incontrano e le dita di una mano si piegano sul dorso dell'altra. <Ne è passato di tempo.> Ammette Tenjiro, inchinando appena il busto verso avanti in un inchino riverente. Prima ancora che possa riacquistare posizione eretta, tuttavia, Kojiro passa alla parte pratica e gli ordina di riattivare il Byakugan. <...> Tenjiro tentenna leggermente, in prima battuta, ma alla fine raccoglie quel poco di onore che ancora gli resta e procede. <E sia... ma non sarà un bello spettacolo.> Ci ha già provato, infatti. Il Chakra, già precedentemente richiamato, viene fatto fluire daccapo all'interno del proprio corpo ed indirizzato in maniera massiccia verso l'apparato visivo. Per poter sfruttare a pieno l'abilità innata dei propri occhi, infatti, è necessario irrorarli e potenziarli con una massiccia dose di Chakra. Massiccia abbastanza da costringere le vene laterali del viso, in prossimità degli occhi, a rigonfiarsi e mostrarsi in rilievo. Tenjiro incrocia le mani, riproducendo il sigillo necessario al convogliamento dell'energia nel punto desiderato. Il chakra si mobilita per ordine del proprio padrone, e quelle venuzze al lato degli occhi iniziano a gonfiarsi neanche troppo lentamente. Tenjiro spalanca le palpebre dell'occhio sinistro improvvisamente e di colpo anche quelle vene ricevono quasi uno strattone fisico. Vengon portate all'estremo. Eppure, quello che all'inizio può sembrare un potenziale successo, si tramuta immediatamente in una disfatta totale. Riesce a mantenere il controllo per qualche frazione di secondo, prima che una potente fitta all'occhio destro lo costringa a serrare immediatamente entrambi gli occhi e perdere la padronanza del flusso energetico precedentemente convogliato. <!!> Non geme, seppur soffra... e sotto l'occhio attento del maestro, una piccola goccia di sangue sbuca da sotto la benda e segue il profilo laterale del naso. Che sbagli nel cercare di convogliare il chakra in entrambi gli occhi? Forse è troppo presto. [Chakra ON][Byakugan I] <hoooh a quanto pare devo aver lasciato una forte impressione su di te> ti risponde mentre ti chini a salutarlo con il dovuto rispetto. Ti assiste in quello sviluppo, in quel tentativo di richiamo ma quello che guarda non è tanto le tue venature o il cambiamento nell'occhio, bensì il flusso del chakra che è particolarmente violento in questo momento, sopratutto quando tenta di riattivare il nervo ottico dell'occhio gravemente ferito. Infatti la concentrazione viene meno e il chakra si disperde tra le varie meridiane. < Hmmm.. Sembra che in realtà tu prova ad alimentare più chakra del dovuto al tuo occhio coperto. > ti risponde, vedendo il bilancio di quell'energia e di quel flusso per come vengono distribuiti. Alza la mano destra con l'indice ben puntato al tuo volto e, senza dirti niente, ecco che ti senti colpire leggermente in tre punti precisi che corrispondo a tre tsubo, speculari ovviamente anche dall'altro lato. Sopra il sopracciglio destro, esattamente al centro, poi di nuovo all'angolo del sopracciglio destro esterno, dove ci sono due tsubo ravvicinati e infine al centro dello zigomo destro. Senti a malapena il chakra di Kojiro entrarti all'interno, andando a conti fatti a destabilizzare la funzione di quei tre portoni, se così possiamo chiamarli, per ridirigere il flusso, un pò come fanno i semafori con il traffico per renderti chiara l'idea, alterando momentaneamente il flusso del tuo chakra nella metà destra del tuo volto per alleggerire il carico che può supportare, visto che stavi distribuendo più chakra proprio all'occhio ferito, come se dovessi compensare la perdita della vista, come se quel trauma di anni fa fosse ancora vivido! < Prova ora ragazzo... > già, ragazzo, chiama tutti così in quel modo di fare che ha un qualcosa di caldo e nostalgico, nonostante ormai sei un uomo. Kojiro fa un passo indietro e incrocia le mani al petto, assistendoti nuovamente in quel nuovo tentativo che ti chiede di fare, ora con le dovute accortezze del caso. [Kojiro https://i.pinimg.com/originals/a3/20/58/a320584622224e3774610aa6e084da8c.jpg ]
[Dojo Hyuga] L'occhio di Kojiro è decisamente più esperto e sa dove guardare. Inevitabilmente finisce per dare a Tenjiro una notizia che, volendo, avrebbe potuto anche scoprire da solo: il chakra immesso nell'occhio destro è eccessivo e lo porta ad uno sforzo fisico tale da auto infliggersi del dolore fisico. <...> Scuote la testa, forse ritenendosi uno stupido, ma senza ammetterlo. Nel mentre, il maestro lo raggiunge e gli colpisce il viso proprio con quella tecnica che entrambi dovrebbero conoscere. Tre tsubo vengono momentaneamente occlusi e la traiettoria del Chakra subisce inevitabilmente una deviazione. Uno smorzamento. <...> Silente, Tenjiro. Non proferisce parola e lascia che sia il maestro a muoversi ed elargir consiglio. Dopotutto è per quello che si è recato al Dojo, no? <Va bene.> Accetta di riprovarci con lo stesso entusiasmo che proverebbe il se stesso di cinquant'anni prima. Le mani vengono richiamate daccapo al centro del petto e le palpebre dell'occhio sinistro si chiudono alla ricerca di una rinnovata concentrazione. Per frazioni di attimo che sembreranno durare un'eternità, Tenjiro cercherebbe di ripristinare il regolare flusso del Chakra e di convogliarlo daccapo verso gli occhi. La notizia appresa da Kojiro, coadiuvata dalla rinnovata consapevolezza di aver incanalato troppa energia nell'occhio destro, gli dovrebbe permettere di gestire il quantitativo di chakra, ed il suo equilibrio, in maniera decisamente più efficace. Ed è qui, che aprendo le palpebre una volta pronto, l'occhio sinistro torna a guardare il mondo da una prospettiva differente. Le vene rigonfie garantiscono il giusto apporto energetico all'occhio, che dal canto suo cercherebbe di ammirare Kojiro in una veste tutta nuova. Una veste energetica... una mappatura completa dei suoi punti di fuga del Chakra. Non solo... anche la consapevolezza del mondo che lo circonda è notevolmente incrementata. Dopotutto il clan Hyuga è famoso anche per questo! Peccato che il suo occhio sinistro apprezzi meno di quanto avrebbe potuto. Il gemello ferito, infatti, almeno per ora non contribuisce ad enfatizzare la percezione del circondario, risultando in un indebolimento dell'abilità innata del clan. <...> Non parla ancora. Forse le parole gli muoiono in gola prima ancora di poter prender forma. Poter riosservare il mondo da quella prospettiva, ha un sapore differente. Una piccola vittoria personale, magari.[Chakra ON][Byakugan I]Non dice tanto Kojiro, si limita ad annuire alla tua volta non appena mantieni il controllo di quel flusso rendendolo stabile, anche se tutto ciò è dovuto a un trucchetto da poco fatto grazie alla vasta abilità e conoscenza da parte del maestro che ormai tanti anni fa ti aveva istruito. < Goditi il momento e torna qui al dojo, almeno fino a quando non sei riuscito a padroneggiare la sensazione e la distribuzione del chakra in entrambi gli occhi. > Fino ad allora ci penserà lui a ridarti quella fiducia che hai da tempo perso, anche se non te lo dice te lo lascia intendere che ti aiuterà, come ha sempre aiutato tutti. Ci sono quei ninja che dedicano la propria carriera a fare il sensei, Kojiro è uno di questi che ha dedicato tutto il suo tempo e la sua esperienza al fine di crescere le nuove fiamme di quel clan così nobile e antico. Si volta e torna dai ragazzini a bacchettarli non appena ripetono quei movimenti basilari con sufficienza. Lo puoi guardare e il suo sistema circolatorio è ancora più forte e violento di quello che ti ricordavi o di quello che puoi vedere paragonato a Akio e Karin che hai comunque lì. I due fratelli si dimostrano contenti di veder quel byakugan di nuovo in funzione e ti danno ufficialmente il ben tornato tra le loro fila. Kojiro dal canto suo non ti dice parecchie cose, come che c'è la possibilità di ripristinare il byakugan all'interno di quell'occhio, di sostituirlo e che nulla è ancora perduto definitivamente. Non sta a lui e non è lui il padrone di quella tecnica che, anni fa ormai, circa sei , gli è stata concessa proprio dalla capo clan per ripristinare la vista al suo byakugan che, dopo anni di servizio, aveva ceduto alla vecchiaia e ai vari acciacchi. Si ricorda bene l'astio nei confronti di quelli della sua generazione, eppure, per gli anni di servizi svolti, gli è stato concesso di tornare ad allenare e sviluppare i nuovi giovani. Nulla è perduto e anzi, in questa serata di autunno, è il contrario: è stato riacquisito un qualcosa che era considerato perso e con se porta tanto significato: l'onore ninja, le radici hyuga e la fiducia nei propri mezzi per poter reiniziare da capo, non più come un ragazzo prodigio, ma come un uomo di mezza età che sa apprezzare ciò che la fatica e la vita gli sa dare. [End]