Giocata dal 28/09/2021 19:18 al 29/09/2021 00:00 nella chat "Quartiere Notturno"
Notte brava all'Ochaya nell'odierna serata in cui il cielo sgombro da nuvole permette una chiara visione del bianco della luna, illuminatrice della crescente oscurità portata dalla notte. Il quartiere notturno, è risaputo, essere teatro di divertimenti al quanto particolari, tra questi spicca proprio l'Ochaya, locale di nuovissima apertura il cui successo è indiscussi con clienti abituali dalle tasche abbastanza gonfie da permetterne una ricca sopravvivenza. Numeroso il via vai al suo interno, dai diversi distretti provengono per acquietare mente e corpo nel relax più completo possibile. Uomini, donne, tutti si dirigono e il buttafuori alla porta controlla, quanto meno in superficie, chiunque cerchi di varcare la soglia. L'esemplare di questa sera veste in modo formale, elegante con pantaloni e giacca di nero colore, camicia bianca e un'auricolare posto all'orecchio destro. Pelle di colore, grosse le spalle, così come grosse risultano le braccia in suo possesso, mani pregne di calli il cui compito è ingigantire in maniera ulteriore l'autorità da lui dimostrata. Le porte dell'ingresso si mostrano libere, superata la soglia alla destra il solito, lungo bancone nero lucido, sulla pedana il barman alle cui spalle decine e decine di bottiglie di alcolici, dai più scrausi ai più pregiati e costosi. Sulla sinistra i cubi su cui le ballerine hanno iniziato ad esibirsi con balli succinti, particolare come siano ancora del tutto vestite, palese segno di come la serata non sia ancora realmente cominciata e quel balletto risulta essere un preambolo. Tavolini sono sparsi ovunque, divanetti posti al di sotto dei cubi; dinanzi all'ingresso, in fondo alla stanza, i privè non accessibili da tutti mentre, al loro fianco, si mostra una porta antincendio la quale sfocia sul retro. La musica è tenuta bassa per ora seppur le luci siano riflesse su svariate sfere stroboscopiche appese sul soffitto. Beh, cos'altro dire? La serata di divertimento può cominciare, i nostri protagonisti sono all'esterno del locale, potete cominciare e che la forza sia con voi...no, ho sbagliato brand. [Chiusa][Turni Liberi][No limite di tempo per ora][Angolo Bar: https://i.pinimg.com/236x/e8/87/3b/e8873ba082533d4fd99a335a8ab93a2a.jpg][Night: https://i.pinimg.com/564x/91/09/b4/9109b47b5094bdb3a31f59cd1aabda58.jpg][Buttafuori: https://static.wikia.nocookie.net/disney/images/5/55/Cobra_Bubbles_LAS.jpg/revision/latest?cb=20180416224952&path-prefix=pt-br][19:18]
Meta insolita quella del kusano. Di solito non è tipo da frequentare questo tipo di locali, ma sente la necessità di qualcosa di diverso, qualcosa che lo possa aiutare a ragionare fuori dagli schemi, visto il blocco che sta vivendo ultimamente durante gli allenamenti. Così, eccolo che si presenterebbe presso l'Ochaya, arrivando all'ingresso del locale. Come suo solito, è rivestito di quel gi blu scuro dalle maniche lunghe decorato dal simbolo a forma di rombo bianco, diviso a sua volta in quattro rombi ancora più piccoli, posto sul petto all'altezza del cuore e sulle maniche all'altezza delle spalle. Lo hanjuban bianco gli fa da maglia intima, appena visibile da sotto il gi stesso attraverso la piccola scollatura a v sul petto tipica di abiti tradizionali come quello. Alle gambe uno hakama nero, lungo fino a poco sotto le caviglie, legato da lacci marroni alla vita, cinta a sua volta da un obi nero che però è quasi del tutto celato sotto lo hakama. Ai piedi, dei semplici sandali zori. I lunghi capelli corvini sono legati dietro la nuca in una coda di cavallo, lasciando che due ciocche cadano libere lungo i lati del volto. Un outfit tradizionale e antiquato, che già di suo salta all'occhio, ma che probabilmente in quella zona lo farebbe in modo ancor più palese. Un pugno nell'occhio, un corvo in mezzo a uccelli multicolori <Sarebbe questo, quindi...> Sibilerebbe fra sé e sé, mentre le iridi castane osservano l'ingresso e le sue decorazioni attraversando le lenti degli occhiali. Le mani sono incrociate all'altezza del petto, l'una a nascondersi nella manica della gemella. Un breve sospiro, come a convincersi che cambiare aria in quel modo gli tornerà utile. Continuerebbe così la sua avanzata fino a, ovviamente, fermarsi una volta davanti all'enorme buttafuori che, come una possente montagna, decreta chi entra e chi resta fuori. Sguardo fugace verso di lui per coglierne l'espressione mentre estrarrebbe le braccia dalle maniche lasciando che penzolino lungo i fianchi. Questo per permettere all'omone di osservarlo meglio e constatare la sua non pericolosità, essendo infatti le braccia prive di qualunque cosa, eccezion fatta per un bracciale simile a un piccolo rosario di perle in legno al polso destro. In caso di verdetto positivo da parte del buttafuori, farebbe un cenno della testa come a ringraziarlo prima di addentrarsi in quella nuova dimensione, a lui tanto estranea. Si guarderebbe intorno, come a cercare di carpire quanto più possibile di quel luogo e cercare di ambientarsi, per quanto uno come lui possa riuscirci. Sguardo che palleggia prima sul bancone e gli alcolici alle sue spalle, poi sulla zona night con tanto di ballerine già all'opera <...> Qualche momento per valutare la situazione, prima di dirigersi al bancone e rivolgersi al barman <Dell'umeshu, per favore. Con ghiaccio> Questa la sua ordinazione che, seppur l'espressione sia seria, sarebbe espletata con la cordialità di chi rispetta la professione altrui. Resterebbe quindi lì, in attesa del suo drink, voltandosi poi verso la zona night, per valutare dove prendere eventualmente posto a sedere [ Chakra OFF ] Decisamente un posto strano ove vedere Matono quello, almeno lo è ora in quanto fino a qualche tempo prima era letteralmente casa sua, in ogni caso il moro si muove ad ampi passi all'interno del quartiere notturno di Kagegakure. Il sole ormai ha ceduto il posto alla sorella
e l'unica segno del suo passaggio resta una leggera luce ad ovest nella volta del cielo, tornando sulla terra attorno l'area pian piano inizia a colmarsi di passanti, d'altra parte non appena il sole lascia spazio all'oscurità iniza la reale "giornata" all'interno di questo quartiere. L'aspetto del ragazzo è il medesimo di sempre, la classica maglia bianca abbinata ad un pantalone scuro che tende al verde, scarpe chiuse e totalmente privo di accessori se non fosse per il coprifronte del suono portato sul braccio destro, legato stretto. Mentre avanza lungo la strada principale del quartiere lo sguardo balza da un lato all'altro della stessa, studiando bar e locali sparsi in quell'area, la musica ed il trambusto sembrano decisamente la normalità ovunque si guardi, così come svariate persone già intente a bere mangiare e chiacchierare tranquillamente all'interno dei tanti locali presenti. Matono dal canto suo si tiene ben lontano dai marciapiedi, essendo già colmi di passanti e il pensiero di urtare continuamente qualcuno gli da una leggera ansia, quindi per quanto possibile cerca di schivare ogni eventuale rischio zigzagando al centro della strada evitando di incrociare le rotte di altre persone, infatti l'attenzione e la vista del moro sono adibiti quasi esclusivamente a questo. L'obiettivo dell'uomo ora rsembra palesarsi a cinque metri sulla destra, un locale piuttosto interessante essendo una novità all'interno del quartiere, gli occhi del moro vanno prima a studiarne l'insegna, "Ochaya" per poi spostarsi sul controllo all'ingresso, un energumeno vestito di nero e dal colorito della pelle scuro, Matono si concentra giusto qualche secondo sull'uomo prima di muoversi a passi lenti verso l'ingresso, accodarsi agli avventori pronti in attesa di entrare e con espressione rilassata e neutra attende, tenendosi comunque circa un metro di distanza dall'avventore fronte a se, meglio tenersi a distanza di sicurezza. Passa qualche minuto e si trova di fronte al buttafuori, che ricambia il suo sguardo velocemente, prima di squadrar Matono da capo a piede ed infine tornare agli occhi, lasciando passare qualche secondo prima di far un cenno al ragazzo, non se lo fa ripetere due volte e riprende ad incedere verso l'interno. A primo acchito il posto si presenta bene, une bel bancone nero che riflette leggermente la luce manifestando quanto sia ben lustrato, questo anche perchè siamo ad inizio serata s'intende. Rapida occhiata al resto dell'interno, prima verso le ballerine su cui si sofferma distrattamente, poi un occhiata ai numerosi divanetti ancora parzialmente sprovvisti di clienti, la musica è ancora in modalità ambient, quindi non è così pressante ed alta, il tutto comunque è dominato da una luce rossastra, rotta solo dall'effetto strobo di alcuni faretti. L'obiettivo sulle prime diventa il bar, d'altra parte non c'i sono altri modi per iniziare la serata, dunque il moro con pochi passi sposta la sua figura vero il bancone, nota un ragazzo poco distante ma non vi interloquisce limitandosi ad una rapida occhiata prima di rivolgersi al Barman.<Sakè di prugna perfavore.> Con un cenno del capo ringrazia ulteriormente il barista che una volta servita la bevanda si appresta a salutare con un cenno del capo per poi dirigersi verso uno delle tante poltroncine vuote, un lungo sospiro prima di andare a sorseggiare lentamente il sakè perdendosi per l'ennesima volta nel suo cervello, con espressione distratta e sguardo perso nel muro del locale verso un punto non ben definito[Chk Off] D’altronde, perché no? Perché non dovrebbe far un giro all’interno del night club più gettonato dell’ultimo periodo? In fondo, entrare a vedere cosa fanno potrebbe risultare un ottimo incentivo per aiutare il bombarolo matto nell’opera di distruzione di quel locale. Non ha portato dietro molte armi con sé, nella fattispecie ha lasciato nell’appartamento di Tachiko la maggior parte del suo arsenale che fosse anche vagamente visibile. Quindi, priva di katana, di frusta e di kunai, ciò che si porta dietro è una piccola borsetta – una pochette nera con la chiusura argentata – nella quale ha un paio di tonici ( due coagulanti e due di recupero Chakra ) per qualunque evenienza, assieme a qualche ryo in contante qualora voglia prendere da bere. Non deve destare alcun sospetto. Due fuda son posti al di sopra del seno e, dato il vestito che ha scelto d’indossare, non saranno in alcun modo visibili. Al loro interno, vi ha sigillato la spada di Chakra ( precisamente a destra ) e un tronchetto da Sostituzione dall’altra parte. Sul naso, è poggiato un paio d’occhialini dalla montatura tonda e dalle lastre tinteggiate d’un azzurro chiaro. Non sono ottime per nascondere la propria identità, ma d’altronde non ha neppure desiderio di farlo. Son lì per mera scena, per sembrare un po’ più coerente con il mondo in cui vive. Il vestito è totalmente nero ed aderente alle flessuose curve della Judai. E’ privo di maniche, dunque son a giro ad altezza delle spalle e s’allungano verso l’alto a coprire parzialmente il collo. Non v’è scollatura, come anticipato, quindi niente da metter in mostra se non la forma di ciò che potrebbe aver al di sotto. Esso scende sin alle caviglie, munito di due spaccature laterali che lasciano intravedere completamente le nude gambe sottostanti. Infine, calza un semplice paio di scarpe col tacco anch’esse completamente nere, tanto per mantenere una coerenza con il suo stesso vestiario. I lunghi capelli rosei scendono verso la schiena, sin quasi a metà della stessa in piccole onde. S’appresta ad accedere al locale, attenta a dove poggia i piedi. Non è certo abituata a camminare con quei trampoli. Lancia un’occhiata al buttafuori, al quale rivolge un cenno del capo a mo’ di saluto, trovando che sia giusto farlo. Deve prendere quante più informazioni possibili da questa serata. Una volta dentro, non farebbe altro che adocchiar i dintorni, avviandosi pian piano verso il bancone del bar. Non è assidua frequentatrice di locali simili, dopotutto. Per lei, è completamente nuovo. [ Chakra ON ] Che siano i sogni a muovere i passi degli uomini su questa terra? O sono veri e propri segnali divini sul come erigere la propria strada, verso il futuro? Sono domande assai particolari, forse persino retoriche, quasi volessero essere appositamente senza una vera e propria risposta, restando lì come dubbi vaganti nelle menti dei ninja che vi soffermano a chiedere. Ma non tutti hanno questo tempo, e non troppi possono permettersi la briga e l'agio di adempiere a scelte e percorsi che esulano dal prestabilito destino che la strada della propria vita impone, lì dove il fuoco si erge in lontananza come faro per quelli come Sangeki. Il vestiario appare essere decisamente particolare, non curato è dir poco, la moda in quei panneggi è relativamente zero, in quel suo aspetto da uomo trentacinquenne che non ha mai speso neppure un minuto a pensare a cosa indossare. Stivali lunghi in stoffa che arrivano sino a sotto le ginocchia, coprendo la totalità degli stinchi con un colore tendente al grigio, mentre nelle stesse calzature viene lasciato cadere un pantalone di larga stoffa dal colore bluastro, stretto alla vita, racchiuso a quest'ultima da una cinta in pelle, dal classico colore marroncino; Al di sopra non indossa nulla di particolare, una canotta dal colore grigio chiaro come quello degli stivali, a giro maniche, giusto quel pò per coprirgli il corpo da eventuali intemperie, mentre sulle spalle poggia un mantello nero dalla media lunghezza, dal colletto alzato su ambo i lati, tenuto chiuso al petto dal copri fronte di Konoha, usato come spilla di quel nero indumento. Una chiara barbetta incolta al viso del medesimo colore rossastro dei capelli, mentre passo dopo passo s'appresta ad osservare a destra ed a manca le persone presenti in quel locale mondano, dopo che il buttafuori dovrebbe averlo fatto passare senza problemi, mentre continua quel suo pellegrinaggio senza darsi per vinto nei confronti di quella figura tanto agognata, di quel ninja che da tanto pare non vedere più, e che quest'oggi lo porta in giro tra i locali. <Del thè> chiede, poggiando il mancino braccio al nero bancone, in attesa di osservare la risposta dell'oste <Alla pesca, buon uomo> prende fiato <E che sia gelido, è imbevibile se caldo quella cosa...> zuccheri per la mente e dolce piacere per il palato, prima d'iniziare a cercare ed a chiedere in giro, è sempre meglio sorseggiare qualcosa, giusto per ambientarsi ecco, anche se non è per nulla pratico dei locali affollati, figuriamoci di uno del calibro dell'ochaya. Guarda tutti, e nessuno, si sofferma sul nulla praticamente, leggeri sguardi fugaci verso le persone in quel locale, giusto perchè non sa cosa fare, nessuna altra spiegazione strana. [Chakra Off]Tranne Furaya, tiratemi un d100
Sangeki tira un D100 e fa 64
Shuuya tira un D100 e fa 41
Matono tira un D100 e fa 92
Il buttafuori lascia passare tutti quanti senza ulteriori problemi ma solo uno di loro riceve una visita inaspettata. Banalmente chi è la vittima prescelta? Furaya con il suo vestitino spaccato, una volta all'interno un cameriere le si avvicina avente una nera chioma lunga fino al collo, iridi rosso sangue ed un orecchino all'orecchio sinistro figurante una croce. Viso pallido e divisa composta da una camicia bianca e un gilet nero al di sopra, intorno al collo un papillon nero. Infine un paio di calzari neri con scarpe lucide da sera. L'uomo sosta dinanzi alla donna mostrando una fronte decisamente sudata con parte della chioma attaccata all'epidermide della stessa, respiro affannato, sguardo eccitato mentre fissa la ex Kage <Buonasera signorina, posso rendermi utile? Desidera un tavolo?> esordisce alla donna, bloccandole il passaggio verso il bancone. In ordine, invece, gli altri tre giungendo al banco ricevono l'assenso del barman il quale, però, squadra Sangeki dall'alto verso il basso, sguardo schifato dinanzi alla sua ordinazione di un semplice, varie le smorfie effettuate, impercettibili ma presenti mentre prepara l'ordinazione. In ordine, Shuuya riceve un bicchiere di umeshu con ghiaccio mentre Matono un bicchierino con al suo interno del sakè di prugna; quest'ultimo, in particolare, riesce a scorgere alla sua sinistra una parte interna del bancone di colore bianco, essa è decisamente irrisoria ma un'attenta occhiata denota il suo essere una specie di polverina. In ultimo, Sangeki, s'avvede di come il barman gli conceda le spalle preparando il suo thè alla pesca (bestia, si prende al limone) senza accorgersi minimamente della correzione avvenuta in corso d'opera. Il bicchiere è fornito anche all'uomo di 35 anni, con ghiaccio, il colorito è il medesimo del tè, l'odore è quello. La musica all'interno del locale viene alzata sensibilmente, parlare risulta difficile, sentire lo è ancor di più con le ballerine intente a spogliarsi; i loro vestiti volano per la stanza lasciandole completamente in intimo. [Quest][Turni Liberi][25 minuti per azionare, complessivi][Cameriere: https://cdn.anisearch.it/images/character/cover/full/54/54386.webp][20:16]
[Interno locale - Poltroncina] <Ma quella era.> Bofonchia tra se e se con un tono talmente basso da quasi non sentirsi da solo, in realtà sulle prime sembra farci troppo caso ,ma ripensandoci un pò su e conscio del fatto che questo è un night arriva alla semplice conclusione che si tratta di qualche droga da sniffo, la sua pregressa esperienza in tha ghetto di kagegakure in mezzo mezzo ai criminali da quattro soldi, di droghe ne ha vista davvero a fiume,non che lo disturbi o sorprenda comunque. Ci mette poco a finire il Sakè comunque, anche perchè lo beve pensando e senza esser realmente cosciente di quello che fa il proprio corpo, ed ecco che in un attimo si ritrova con il bicchiere vuoto. Leggermente deluso prende a guardare il fondo biancastro del contenitore perlato, l'indice della mano destra, quella che lo tiene in mano, comincia a tamburellarci sopra a ritmo di musica, il capo ora si scosta leggermente verso destra mettendo gi occhi per un attimo verso le ballerine, non che di norma ami quel tipo di intrattenimento, infatti ci mette poco a perdere interesse e a spostare ulteriormente l'attenzione verso l'ingresso, studia distrattamente la fisionomia dei vari clienti che entrano all'interno del night, non così tante persone in realtà, la cadenza è piuttosto dilatata, giusto quando entra qualche gruppo c'è qualcosa da fissare. DOpo una lunga sequela di sconosciuti nota una figura familiare, più che altro ad attirare l'attenzione sono in primis i capelli rosa più che il viso in sè, che poi comunque fungerà da conferma.<Hm> Certo vedere il decimo in un night non dovrebbe sorprendere, è innanzitutto una persona, strano forse vederla entrare da sola in un night, per ora comunque sceglie di non attirare l'attenzione della donna in alcun modo, limitandosi a fissarla. Questo per qualche secondo prima di andare a poggiare completamente la schiena al divanetto, abbastanza stravaccato da aver quasi il collo poggiato sulla sommità dello schienale, le gambe si incrociano nei pressi delle caviglie mentre il piede destro penzola sul sinistro che poccia a terra solo con il tallone della calzatura. La mano destra và a portarsi a ridosso del petto quasi poggiandovisi sopra, risultando poco visibile in altre parole, compone il sigillo della "Capra", non conoscendo il locale e ricordando le passate esperienze sempre meglio farsi trovare pronti. Chiude le palpebre, mentre un parziale buio cade sulla vista di Matono, parziale perchè i flash dei faretti riescono quasi a frammentare questa oscurità imposta, in ogni caso cerca di ignorare tale piccola cosa per concentrarsi su se stesso, la mente dev'esser liberata da ogni pensiero di sorta, scoglio a cui è ormai abituato ad incagliarsi qualche attimo. Una volta che impone il bianco totale al proprio cervello Matono si occupa dell'altro se stesso, il se stesso corpo, in primis concentrando a mantenere stabile l'energia al centro del corpo, per poi passare all'azione lasciando fluire questa energia, ma con controllo, lungo tutto il corpo. Ora viene la parte difficile, sincronizzare l'energia della mente a quella del corpo, come due fiumi che s'incontrano su diverse intensità, forzandoli ad unirsi e sintonizzarsi sulla stessa velocità, sembrerebbe un processo lento, ma all'esterno non passa più di qualche secondo. Rimuovendo il sigillo riapre le palpebre, osservando velocemente tutto ciò che lo circonda, con le pupille che vanno da destra a sinistra, tenendo il capo fermo, capta palesemente che i suoi sensi sembrano acuirsi di reattività e percettività, certo la musica che di colpo si alza, facendolo trasalire e le luci rendano la cosa non così importante. Poi un fulmine nel cervello gli permette di ragionare meglio su quanto visto poco prima, droga sotto il banco, per un attimo spaventato riprende a fissare il bicchiere vuoto, cerca di passare in rassegna i suoi sensi per denotare un eventuale distorcimento dovuto all'esser stato drogato, ma al momento nulla sembra prender effetto sul corpo di Matono. Quel che è certo e che ora l'attenzione torna su Furaya, che sembra esser intenta a parlare con un cameriere, velocemente si rimette in piedi con l'ausilio del braccio sinistro, con ampi passi si avvicinia a Furaya, passandole proprio davanti in modo che lo veda e lo riconosca, dunque avvicinandosi alla destra della donna ad alta voce.<Non si preoccupi beve con me.> Attende che il cameriere perda interesse e si allontani prima di affermare verso la donna.<Se ordini qualcosa tieni il tuo bicchiere sott'occhio mentre lo prepara.> Avvisa con un filo di voce avvicinandosi leggermente all'orecchio sinistro di Furaya.[Chk ON mente 30 3/4 turno - 1/4 turno movimento verso Furaya] Noterebbe di sfuggita Matono che si avvicina anch'egli al bancone compiendo il suo ordine che, tra l'altro, risulta essenzialmente uguale a quello del quattrocchi. Una volta ricevuto il proprio umeshu, ricambierebbe il barista con un semplice <Grazie> Prima di infilare la destra nel risvolto del gi per estrarre qualche ryo, quelli che servirebbero a coprire il prezzo del drink, e porgerli al barista posandoli sul bancone. Terminata la transazione, andrebbe ad afferrare il gelido bicchiere contenente il dolce liquore e girarsi del tutto, dando ora le spalle al bancone e rivolgendosi verso la zona night, ma sempre restando fermo lì. Lo sguardo si poserebbe poi su un altro uomo, Sangeki, il cui ordine lascia un po' sorpreso il kusano, che inarcherebbe appena il sopracciglio <Scelta audace> Direbbe alla volta del konohano, ignaro anche lui della manomissione effettuata dal barman sull'ordinazione del rosso. Il livello di sarcasmo nel tono, però, è pari a zero <Ho sentito di gente che ritiene di essersi giocata la reputazione per aver ordinato qualcosa di non alcolico in locali come questo. Ammiro la vostra determinazione a restare fedele ai vostri gusti, per quanto singolari> Continuerebbe, mantenendo comunque un'espressione seria, che potrebbe quasi rappresentare una conferma per il rosso l'effettiva sincerità genuina in quell'affermazione, priva di intenti denigratori. Una volta che il rosso abbia ricevuto la propria ordinazione, il kusano solleverebbe appena il bicchiere alla sua volta, come a offrire una specie di brindisi e, dopo che sia eventualmente ricambiato dall'altro, andrebbe a portare il bicchiere alle labbra, così da iniziare a sorseggiare la bevanda <Non siete appassionato di alcolici, immagino> Fra i vari nuovi clienti noterebbe anche Furaya, seppur farebbe difficoltà a riconoscerla, complice l'attuale vestiario della Nara e il crescente traffico di gente. Osserverebbe anche come venga avvicinata da un cameriere belloccio in tempi record. Non reagirebbe, in maniera particolare, però. In fondo sta facendo il suo lavoro, anche se poi la donna verrebbe avvicinata anche da Matono, e vedrebbe come sembri cercare di dissuadere il cameriere per poter poi fare lui da Cicerone alla decima. Probabilmente si conoscono, questa l'ipotesi che si profila nella sua mente, mentre continuerebbe a stare lì, ignaro di cosa il sorso di prima possa probabilmente riservargli Un leggero ricordo ci appare sfocato riguardo una situazione davvero simile a quella di questa volta, una droga, delle persone su un tetto... chissà, forse l'ennesimo sogno propiziatorio, o deve solo smetterla di mangiare quei funghi strani che gli rifilano nei bassifondi di kiri. <Non si capisce nulla> prende fiato, strizzando gli occhi <Ma a questi giovani piace questa roba?> la perdizione frate, il male, vanno tutti purificati ed eradicati, e messi sulla strada del fuoco. Non disprezza mica le signorine che ballano mezze nude in quel locale, anzi, se le guarda proprio bene, che siano giovani, medie o anzianotte, lo pilù tira sempre per il buon sangeki, è ligio e giusto, mica dell'altra sponda. <Grazie capo> prende fiato, afferrando il bicchiere con la destrorsa mano, lasciando che quest'ultimo vada ad essere mescolato con un movimento rotatorio del polso, come per miscelarlo al ghiaccio e sentirne l'odore dolce del frutto prescelto: L'odore non inganna, e non ha visto che il capoccia gli ha messo qualcosa di MAGGGGGGICO nel bicchiere, quindi perchè non dovrebbe berlo? [Slurp] secco, rapido, veloce, di netto... come direbbe un suo conoscente, alla goccia, lasciando che il ghiaccio vada a fermarsi durante la bevuta sul labbro superiore, raffreddandolo al contatto. Scuote di rimando la testa, sia per il freddo che per la scarica di zuccheri, oltre che alla grossa bevuta fatta, ignaro di quanto stia probabilmente per succede nel suo corpo e nella sua testa, ma per quello dobbiamo solo aspettare, mentre appoggiato al bancone, ammira quelle belle donzelle ballare, leggermente infastidito dalla forte musica. Una volta all’interno, si premura di guardarsi attorno. Si dirige al bancone del bar a passi lenti e ben cadenzati, attenta anche a dove poggia i piedi sicché non abituata alle scarpe col tacco. Viene immantinente intercettata da un presunto cameriere del locale. Ne nota la fronte bagnata dal sudore, non che la schifi – d’altro canto, sta lavorando. E’ l’atteggiamento che la rende irrequieta. Quel locale potrebbe esplodere per molto meno ed è da sola soltanto perché il suo accompagnatore è stato praticamente bandito dall’Ochaya. Scruta l’uomo per qualche istante da dietro gli occhialini che rendono tutto il mondo parzialmente azzurro, se non fosse per quelle luci stroboscopiche d’ogni night che si rispetti. <Non si preoccupi, sto andando al-> Voce che s’interrompe nel notare l’avvicinarsi di Matono. Per fortuna, è riuscita a trovare un volto conosciuto in quel marasma di gente. Rivolge soltanto uno sguardo di scuse al cameriere, glissando rapidamente lo sguardo e l’attenzione sul corvino appena giunto. Gli mima con le labbra un: <”Grazie”> per averla salvata dal tipo che, con molta probabilità, era tutt’altro che intenzionato a portarla soltanto in prossimità d’un tavolino. Molto probabilmente, avrebbe voluto anche piegarcela sopra, ma è un dettaglio opinabile. Non succederà. Non questa sera e non con lui. Al sentir dell’altrui frase, fa finta di non essere assolutamente sorpresa. Non deve mostrare alcuna emozione, non per via della sua missione lì dentro, ma proprio per evitare che attirino ulteriormente l’attenzione su di loro or che hanno scoperto una delle magagne dietro l’Ochaya. <Non mi stupisce> Ammette, mostrando un piccolo sorrisetto di circostanza. <ma farò attenzione, grazie.> Aggiunge ancora, cercando di tener la voce un filino più alta del normale, avvicinandosi al suo orecchio affinché possa quanto meno farsi udire nonostante la musica alzatasi nel night. <Sei qui con qualcuno?> Domanda ulteriormente, cosicché da capire quanto possa spingersi oltre nelle sue ricerche e soprattutto da chi dover star attenta. [ Chakra ON ]Sangeki un d100. Da 1 a 50 sei fortunato, da 51 a 100 non lo sei
Sangeki tira un D100 e fa 47
L'abbeveraggio dei nostri protagonisti avviene con somma normalità partendo da Sangeki. Il suo tè ha lo stesso sapore di pesca notando, però, un gusto leggermente più forte, quasi speziato sentendo la propria testa girare leggermente con un'improvvisa felicità colpirlo nell'animo. Il desiderio di far festa, di vivere quella serata a pieno prende piede e la fortuna, a quanto pare, risulta essere dalla sua parte nel momento in cui una ballerina scende dal cubo incamminandosi esattamente verso di lui. Un ballo camminato è quello intrapreso dalla giovane donzella la cui nera chioma sventola per la forza del movimento; null'altro indossa se non il proprio intimo mentre allunga le braccia intorno al suo collo per tirarlo a se tentando di danzare con lui in mezzo al locale. Tutto sommato è andata bene, no? Shuuya si avvede di tutta quanta la scena senza risentire particolari effetti, il gusto è quello dell'alcolico da lui prescelto, niente fuori dall'ordinario per il momento e lo stesso possiamo dire di Matono. Non sente nulla di diverso o strano, in apparenza, la sua deduzione si rivela sbagliata eppure il genin non riesce nell'intento di richiamo del chakra, una troppa sicurezza può portare ad un fallimento, non sempre è un male ma è bene ricordarlo. Riesce, però, nello scacciare il cameriere il quale guarda entrambi tirando su con il naso un paio di volte, sorride con un sorriso a 32 denti <Che sballo> esordendo ad entrambi allontanandosi dalla zona. Una parola al quanto strana da usare, specialmente in un contesto tanto improvvisato ma torniamo un attimo su Shuuya. Poco distante dal bancone sono presenti delle scale il cui compito è portare i clienti al piano superiore dove sono presenti ulteriori tavolini da cui guardare tutto il balletto, oltre alle porte dei bagni, divisi tra maschi e femmine. Dalla scalinata scende un uomo privo di capelli, blue jeans e un maglione di fattura pesante; il passo è svelto, accelerato ma il nostro quattrocchi potrà avvedersi di un dettaglio in particolare. Dal polso sinistro di quell'uomo in discesa cola del sangue, non in maniera copiosa, al contrario, si tratta di qualche goccia, piccole ma presenti. [Quest][Turni Liberi][25 minuti di tempo complessivi][Ballerina: https://static.wikia.nocookie.net/highschooldxd/images/b/bd/Himejima_Akeno.jpg/revision/latest?cb=20130419043813][21:34]
[Interno locale - Poltroncina] Attende la replica della donna guardandosi attorno, ma arriva anche quella del cameriere, in quel frangente matono volta leggermente il busto in direzione dell'inserviente l'espressione si fa prima interrogata e subito dopo torva, osservandolo andare via, dopo qualche secondo torna a tenerla bella distesa e pacata, la linea degli occhi si vede appena e si scorgono appena metà delle pupille del moro, che comunque sono l'unico elemento che denota una tonalità circospetta, andando da destra a sinistra e viceversa un paio di volte, tenendo sott'occhio la parte fronte a se e di conseguenza alle spalle di Furaya. Non si muove per ora ascoltando i ringraziamenti della donna, a malapena in realtà dato la musica battente, sente anche la domanda postagli, prima scuote il capo lentamente per poi sottolinearlo a voce.<No semplicemente è la mia ora d'aria. > alzata di spalle per poi aggiungere con voce sospettosa ma bassa, data la relativa vicinanza <che aveva quel cameriere?> prima di voltarsi di 180° verso sinistra e far due passi, dunque rifare lo stesso movimento mettendosi fronte a Furaya distante un metro e mezzo, ora con voce alquanto alta
almeno un tono in più della musica in sottofondo, afferma.<Invece lei ? > ogni tanto da del tu a Furaya ogni tanto del lei, senza seguire una qualche convezione sociale precisa, in realtà va proprio a caso. Una volta terminati i convenevoli comunque torna a dare attenzione a se stesso, per un attimo, accorgendosi di un distacco nella connessione con se stesso. Dunque per un attimo prova a ripetere il processo interiore di interconnessione corpo-mente. Occhi socchiusi, capo che si abbassa leggermente, e sigillo della "capra" posto con la mano destra poggiata al petto. Rallenda la velocità delle fasi di respirazione, quasi per un attimo sembrerebbe interromperle del tutto cerca di imporre nuovamente quella connessione perduta, l'energia dal centro vien forzata a spargersi lungo tutto il corpo, affinchè ogni singolo punto di fuga ne venga in contatto. Con la mente cerca di gestire e condurre questo fiume energetico lungo il corretto tragitto gestendo in contemporanea tutte le ramificazioni. Ripeterà tutti i processi di concentrazione fino al sentire raggiunto l'equilibrio di forze al suo interno. Esattamente come prima, se dall'interno allo stesso Matono possa sembrare un processo lungo, chi lo circonda difficilmente noterebbe il tentativo di impasto, se non Furaya stessa. [Impasto del chakra tentato 3/4] La fortuna arride gli audaci, probabilmente, eppure questa volta ad avere il soffio della dea benevola è stato il nostro non tanto giovane eroe, che rosso di capelli e brillo di espedienti, sembra aver avuto un piccolo cambio in quel the, dandogli una strana ma piacevole euforia! Gli occhi leggermente dilatati ed il cuore che rapido pare battere decisamente con più veemenza e velocità, sintomi tutti che qualche sostanzetta nel corpo l'ha messa, mo che sia naturale, sintetica o shinobica, poco importa, ciò che conta è che sta decisamente nelle stelle. Poteva finire qui, certo, ma la fortuna gli ha donato anche qualcosa di diverso, una ragazza dal corpo divino, in completo intimo, e fortunatamente i pantaloni sono abbastanza larghi da permettere la totale invisibilità di eventuali reazioni corporee alla visione di quella bella fanciulla che lo afferra per danzare, e tra il battito aumentato e quelle zinn... movenze di danza, il sangue è tanto nel buon sangeki. <Ue cara> prende fiato <Stasera mi sento un re> continua <Vuoi essere la mia regina?> non sa manco lui di cosa sta parlando, ha visto un mezzo spettacolo teatrale in Tv l'altra sera, e chissà per quale motivo sta ripetendo quelle parole, scontato dire che si lascia trasportare dalla musica e dalla bella ragazza, cercando di seguire il tempo in quella sua statura da 180 cm, con un fisico si darebbe normalmente ad una persona decisamente in forma. <Bambola> verso la giovane <con questo fisico perfetto che ti ha dato tua mamma> continua <La bellezza di uno sguardo di una favola> vabbe raga, è partito, mo sta solo capendo l'ormone, e questo ci basta e avanza per lasciarlo lì a divertirsi con quello schianto di ragazza. Il rosso non se lo fila. Dopotutto, il kusano ha iniziato a parlare proprio quando la musica ha iniziato ad alzarsi e la calca di gente ha iniziato a intensificarsi, quindi dedurrebbe che in quella bolgia semplicemente non sia stato udito dall'interlocutore <Oh, beh> Rassegnato, cercherebbe di farsi scorrere addosso la scortesia, se così possiamo definirla, dell'uomo. Dal canto suo, avrebbe comunque bevuto il proprio umeshu, gustandoselo. Anche se quel casino non gli va molto a genio, tant'è che si porterebbe la sinistra alla fronte, massaggiandosela un po' come a cercare di placare il leggero mal di testa. Gli occhi si stringono appena in un'espressione di chi cerca di resistere a un'insieme di suoni e flash a cui, no, non è abituato per niente. In quel tripudio di colori e delirio poserebbe le iridi su Sangeki che sembra darsi alla pazza gioia con una cubista. Si godrebbe lo spettacolo, se così si può dire, continuando a bere il proprio drink, portandolo praticamente a un quarto del bicchiere. Spazierebbe di nuovo con lo sguardo per l'area, come a cercare prendere maggiore consapevolezza degli spazi e del luogo in cui si trova. Nel far ciò, non può non notare il pelato camminare con passo svelto. Ma soprattutto, noterebbe il sangue colare dal polso sinistro. Strizzerebbe appena gli occhi, come a cercare di capire se ciò che vede sia reale, il che gli richiederebbe un istante <!> Espressione che quindi assume visibilmente dei lineamenti di allarme. Bicchiere ancora non svuotato che verrebbe posato sul bancone, per liberare le proprie mani. Si avvicinerebbe quindi al tipo, non esattamente con l'intento di bloccarlo, ma comunque intenzionato a interagire con lui. Sinistra che cercherebbe la spalla dell'uomo, per attirare a sé la sua attenzione <Cosa vi è successo?! State bene?!> Nel mentre, si volgerebbe con lo sguardo verso le scale, per cercare di vedere se sia seguito o meno e deciderebbe comunque di portarsi in modalità operativa. Intanto che ascolterebbe l'eventuale risposta dell'uomo, la mano destra andrebbe a chiudersi a pugno all'altezza del petto, lasciando indice e medio uniti verso l'alto a formare il sigillo della "Capra", tramite il quale catalizzerebbe la propria concentrazione così da fondere l'energia fisica e psichica che sono origine del chakra, con l'intento finale di impastarlo all'altezza del plesso solare e irradiarlo, quindi, in tutto il corpo attraverso il sistema circolatorio del chakra. Resterebbe in attesa di un'eventuale risposta del pelato, pronto ad agire di conseguenza [ 3/4 - Tentativo impasto chakra ] [ Chakra OFF>ON ] Per fortuna, il cameriere decide saggiamente di demordere e d’andarsene altrove. Il commento che rivolge loro è abbastanza insolito. La donna decide di lanciargli giusto un’occhiata mentre lo vede allontanarsi, affinché possa captar cosa ci sia di strano in lui – o s’è soltanto una sensazione quella che avverte addosso. D’altronde, deve star attenta a quel che combina all’interno del locale, per di più deve cercare di capire se ci sono marchingegni particolari. Torna immantinente su Matono, dopo aver fatto un rapido giro d’ispezione in mezzo alla folla, ascoltando quel che ha da dirle o da chiederle. <Poco male. Ti piacciono questi locali?> Chiede, giusto per far conversazione, provando ovviamente a mantenere un tono di voce piuttosto alto data la mole di rumore che s’ammassa lì dentro. Normalissimo in fin dei conti, è soltanto lei a non esservi abituata per via della mancata frequentazione di simili locali in età giovanile. Insomma, il massimo che poteva fare in età adolescenziale era scendere in guerra contro Suna e diventare Consigliera del Villaggio. <Penso volesse soltanto attaccare bottone.> Peccato che non sia in grado di reggere anche per finta una serata in compagnia di qualcuno che non le sta particolarmente simpatico. Non potrebbe fingere a lungo d’aver interesse. Dopo poco, si stancherebbe e lascerebbe la presa. Per sua somma fortuna, si perde totalmente il disagio e il cringe scaturiti direttamente da Sangeki che pare piuttosto brillo e su di giri. <Volevo visitare qualche posto nuovo in questo villaggio.> D’altronde, come raccontato a Matono, lei è lì da poco dopo il “coma” di dieci anni. In verità, gliene ha parlato in maniera molto stringata, ma è sicura d’aver comunque accennato a qualcosa. <Se non possiamo bere, esattamente cosa facciamo qui dentro per divertirci?> Solleva lo sguardo per adocchiare il balcone sopra di sé ed è qui che ha un lampo di genio. Difatti, riporta l’attenzione su Matono per porgli un’ulteriore richiesta. <E se andassimo su? Dici che c’è meno gente?> E meno casino soprattutto, ma diffida decisamente da quest’ultima ipotesi. Per quanto la riguarda, alla fin fine, lei è lì per lavorare e non per divertirsi davvero. Ciò non implica che non possa quanto meno provarci. Le dispiace non poter prendere da bere, ma probabilmente è anche meglio così. Per lei, per tutti. Per chiunque. Ogni volta che ha avuto modo di bere, non è mai finita nel migliore dei modi. [ Chakra ON ]Il chakra scorre in Matono la cui forza prende piede trasformandolo nello shinobi qual è distanziandosi dai comuni esseri umani la cui vita prosegue all'interno delle mura di Kagegakure, lo stesso possiamo dire di Shuuya, adesso anch'egli sfrutta l'energia shinobistica compiendo un gesto inaspettato. Prima di addentrarci nelle conseguenze di tale movenze, un uomo sale sul palco con in mano un microfono di piccole dimensione, la musica lentamente si abbassa "Benvenuti, signori e signore, ad un'altra serata all'Ochaya" breve la pausa "E' nostro preciso dovere e compito assicurarci il vostro più totale benessere e divertimento, per questo motivo..." la musica nuovamente si alza "...per tutti coloro che nei prossimi 10 minuti prenoteranno il privè con una delle nostre ragazze, avranno uno sconto del 40%. Scatenatevi" il breve lasso di tempo tra l'annuncio e la fuga, porta una moltitudine di cliente ad alzarsi dalla propria posizione per prenotare il prima possibile. Lo sconto fa gola a tutti, in particolar modo coloro che frequentano un nightclub. La calca prende il sopravvento, musica e chiacchiericcio impediscono un corretto scambio di dialogo; il semplice camminare diviene un'impresa ardua per il caos creatosi. Ora, cosa starà succedendo a Shuuya? L'uomo da lui toccato si volta, attirato dallo straniero ma basta una domanda ad allargargli il sorriso <Io sto benissimo, ho usato la paradiso che mi hanno venduto nel retro. Devi provare> lieve l'espressione di dolore sul viso, istintivo il tenere il braccio destro con la mancina <Ha qualche effetto collaterale ma ne vale la pena> con il sanguinamento ancora in corso, l'uomo pelato si allontanata lasciando il genin in solitaria, cosa farà adesso? L'ironia vuole che sia Sangeki, Furaya e Matono, in tutto quel marasma di gente, riescano a sentire una frase detta ripetutamente, volentieri e con foga "La paradiso è fantastica, vai a prenderla". L'espressione sulla maggior parte dei clienti risulta divertita, soddisfatta, rilassata, eccitata, sentimenti comuni di chi cerca una serata di sfogo, senza pensieri. [Quest][Turni liberi][25 massimo per mandare][22:15]
[Interno locale - Poltroncina] Terminato il tentativo di impasto Matono riapre gli occhi e tornacon la testa ben dritta, verso Furaya, rimuovendo dunque il sigillo e tornando a distendere lungo i fianchi il braccio destro. La mente torna a dare attenzione al decimo, ssi umetta le labbra secche prima di affermare con la consueta voce abbastanza alta, combattendo contro la musica ed il vociare degli altri avventori.<Li ho frequentati in passato, per tirare a campare.> Non che gli piacessero particolarmente, in realtà per nulla, l'unico motivo è sempre stato per fine di lucro più che alla ricerca di ricreatività. Cosa che riesce sicuramente meglio ad uno sconosciuto poco distante, Sangeki per intenderci, che si direbbe piuttosto scatenato e disinibito, ma tantè che la distanza è sufficiente a non provocargli alcun fastidio, c'è abituato e fintanto che riesce a tenersi almeno a tre metri dagli elementi più in serata non ha molto di cui preoccuparsi. Dopo qualche secondo comunque, esaurita la distrazione torna a dar i lcapo e lo sguardo a Furaya, cerca di discernere le parole dal casino per percepire le successive repliche.<Attaccare bottone. Non sono molto convinto.> Non è per nulla convinto della cosa riguardante quelle due parole ma per il momento sembra archiviare la cosa con qualche domanda sopra.<Ad ogni modo questo posto è nuovo anche per me, ma posso azzardare che sopra ci sia un qualche specie di privè.> Osserva per un attimo in direzione del luogo proposto da Furaya, iniziando dalle scale che condurrebbero proprio in quello che agli occhi di Matono sembra una zona appartata ove l'accesso è ulteriormente limitato, sbuffa pensandoci su prima di continuare.<Possiamo provarci.> Sta per ragionare sulla cosa e sulla sua eventuale riuscita quando la sua attenzione viene forzatamente deviata verso il palco mentre la musica si abbassa per poi alzarsi nuovamente nell'atto del presentare la serata con uno sconto privè. Una piccola smorfia si disegna in quel frangente in viso al moro che sbuffando distoglie lo sguardo dall'uomo sul palco, un pò perchè non particolarmente interessato alla cosa, ma soprattutto perchè questo sconto ha creato un bel po di agitazione tra i clienti, che ora tutto d'un tratto prendono a sciamare tutti assieme verso una zona del locale, ove Matono stesso suppone per ovvietà si effettuino queste cosiddette prenotazioni. L'attenzione dell'udito viene dirottata ora verso qualcosa di cacofonico al gusto uditivo di Matono, una frase che sembra uno slogan. Vecchi ricordi forse infastidiscono la mente, in ogni caso riesce a isolare la frase, senza attendere molto da anche un occhiata all'indirizzo della decima.<Non serve un indovino immagino.> Asserisce incrociando le braccia e prendendo a guardarsi attorno con maggior attenzione.[Chk On] Ormai è perso nel suo mondo di donne e film dal dubbio gusto, ma capirlo è solo e soltanto il primo passo, i restanti teniamoli nascosti, visto e considerato che il rosso è un pò stranito da quella sostanza immessa all'interno del bicchiere poc'anzi bevuto, e se proprio dobbiamo essere sinceri, è pure la prima botta con una sostanza appositamente dedita allo sballo, di norma fa solo indigestioni di roba pseudo tossica, qui sembra dargli proprio il sorriso di chi felice torna a casa dopo aver passato una giornata fantastica, e con quella ragazza accanto... CI VOLEVA SOLA UNA VOCE CHE ANNUNCIASSE UN PRIVè SCONTATO! Parliamo di una zona privata, isolata, con delle donzelle uniche e decisamente Sexy, che potrebbero fare sicuramente molto di più rispetto alla bambola con la quale ora sta ballando, e considerato che un gruzzoletto da parte lo tiene, tanto vale andare a chiedere, no? Cerca di voltarsi per andare in direzione della zona prenotazioni, dove la folta e grande calca di uomini sono diretti per divertirsi, e lui, drogato e col sangue che fa avanti ed indietro per tutte le vene, fa proprio parte di quei marpioni allupati. <Ueue non finite i posti eh> tutto sorridente, contento e spensierato <Voglio un posto prenotato pure io, quanto costa con lo sconto?> continua, cercando come meglio può di non essere disintegrato da quella mandria di uomini eccitati, facendosi spazio anche grazie alla statura decisamente non esigua. <hai ragione frate, questo è proprio il paradiso> eh, ha preso fischi per fiaschi questo, la frase sulla paradiso l'ha travisata totalmente, credendo fosse riferita alle donzelle che lo stanno aspettando nel privè <Forza forza> impaziente, sorridente e con una foga davvero vistosa, sfrega le mani tra di loro come nei più classici dei banchetti, dove questo, pare essere a base di tuberi. Il suo corpo ora irrorato di chakra è pronto all'azione. Ma le cose, come al solito, non vanno esattamente come ci si aspetta. Nonostante lui fosse pronto ad intervenire nella classica rissa, il pelato non sembra curarsi della propria condizione e, anzi, gli parla di paradiso. Lo sguardo si sposterebbe dalle scale al tipo, sopracciglia aggrottate in un'espressione interrogativa e confusa, mentre il tizio se ne va. Non gli ci vorrebbe una laurea, però, per capire, o almeno dedurre, che quello di cui stava parlando era una sostanza. Una droga, molto probabilmente, che gli ha provocato quella ferita o presunta tale come effetto collaterale. Magari qualcosa che aumenta esageratamente la fluidità del sangue, o roba del genere. Il quattrocchi non lo sa, e non ha nemmeno il tempo per fare chissà quali elucubrazioni che verrebbe spinto a destra e manca dal gregge di clienti attratti verso il piano superiore dalla promessa enunciata poco prima dal tipo sul palco <Ugh..> Sballottato qua e la, cercherebbe di resistere alla calca, mettendosi quanto più vicino al bancone per evitare la gente. Nel delirio, ci sono anche buone probabilità che passi vicino a Sangeki, che va in direzione opposta alla sua, seguendo la mandria di gente. Nel mentre, sentirebbe quel mantra costante, in cui ancora una volta torna il nome di quella roba <Tch!> Lingua che schiocca sul palato in un gesto di stizza. Come pensava, quel posto non fa per lui, proprio per niente. Continuerebbe a muoversi cercando di allontanarsi e risalire il flusso di gente controcorrente, con l'intenzione di arrivare almeno all'area night. Molta gente proveniva da quella direzione, quindi per logica dovrebbe essere l'area che sta subendo lo svuotamento più rapido, Arrancherebbe con fatica, dando fondo a tutta la sua (ancora scarsa) agilità per risalire il fiume di gente lì dove è più scarsa, fino a quando non arriverebbe, si spera, all'altezza delle poltroncine <Anf... anf...> Ansimante e seccato, in caso fosse riuscito a raggiungere un'area più tranquilla, se così si può definire, cercherebbe di riprendere fiato. Se fosse riuscito nel suo intento, si troverebbe vicino alla poltroncina dove sono posizionati Matono e Furaya. Mano che si poserebbe sullo schienale della poltroncina, come ad assicurarsi il suo spazio vitale in quella che spera possa essere una sorta di oasi separata da quel girone infernale <Che branco di arrapati...> Si lascerebbe sfuggire questo sfogo, prima di passare con lo sguardo sull'otiano e la konohana. Solo a questa distanza riconoscerebbe la decima, senza celare una leggera sorpresa nel volto <Siete voi, Furaya-san?> Domanderebbe alla sua volta, per chiedere conferma [ Chakra ON ] La signorina qui presente non ha assolutamente idea di come funzioni un locale come quello. L’unica volta ch’è stata nei pressi del Tanzaku Gai, nel vecchio Paese dell’Erba, era per discutere animatamente contro Mekura e cercare di distruggere già allora il suo matrimonio. <Mi sembra giusto.> In fondo, non siamo mica tutti come la qui presente che, per tirare a campare, cercava d’andare a morire in guerra, talvolta anche senza un lauto guadagno da quel che faceva. Sposta a sua volta l’attenzione nei riguardi di quel che potrebbe vedere. Come anticipato, è alla costante ricerca d’informazioni. La musica non le interessa neanche più di tanto. Ed è infatti quest’ultima che viene abbassata affinché qualcuno, sul palco, possa annunciare un pagamento ridotto da parte dello staff per il privé. Partiamo dal presupposto che a lei ciò non interessi, tuttavia vi presta orecchio per ovvie ragioni che non staremo ulteriormente a spiegare in questa sede. <E cosa pensavi volesse?> Tornando a discutere del cameriere di poc’anzi, solleva un sopracciglio e rivolge la sua quasi totale attenzione nei confronti di Matono. Cos’avrebbe voluto dalla Nara se non lo stinco di coscia che le esce fuori dall’abito che ha deciso d’indossare? Fa spallucce, riportando gli occhietti chiari, da dietro le lenti, verso l’alto per adocchiar qualunque altra informazione utile. <Andiamo. Male che va, avremo fatto una passeggiata.> Tanto per smaltire quello che NON hanno bevuto, sicché rischiano di trovarci sostanze stupefacenti all’interno dei drink. Non ha granché interesse, anche in tal senso, di rischiar la serata per un cocktail condito con chissà quale sostanza. S’incamminerebbe verso i piani superiori, ammesso sia seguita anche dal corvino, mentre alle sue orecchie giunge una frase frammentata, ma che ha comunque il suo senso per come viene pronunciata. <La paradiso…> Mormora a mezza voce, cercando di memorizzarne il nome. E’ sicura che potrà tornare in qualche modo utile. Alla fine della fiera, non si sta affatto divertendo. Non è un posto adatto a qualcuno d’alto borgo come lei, abituata a ben altro genere d’affari. Tipo poltrire sul divano con il suo gatto dopo ore estenuanti in ufficio. Ecco cosa le manca: un gatto! Ma quello verrà dopo. Ora abbiamo altro a cui pensare... Un’altra voce s’aggiunge tra quelle conosciute, adocchiando immantinente la figura di Shuuya. Data la compostezza con cui l’ha visto allenarsi l’ultima volta, non direbbe assolutamente che l’Ochaya sia un posto per lui. Non lo è neanche per lei. <Già. Non pensavo di incontrare anche te qui.> Ammette nei suoi riguardi con un mezzo sorrisetto di cortesia, arrestando l’avanzare verso i piani superiori. <Io e Matono stavamo pensando di salire> In realtà, soltanto lei. <vuoi venire?> Più sono più si divertono, anche se detta in questa maniera potrebbe sembrare quanto più fuorviante possibile. [ Chakra ON ]d100 tutti quanti
Furaya tira un D100 e fa 84
Shuuya tira un D100 e fa 86
Matono tira un D100 e fa 38
Sangeki tira un D100 e fa 78
Ti stai divertendo Sangeki? Lo immaginiamo, la testa vola alta nel cielo nelle sue fantasie e il tuo avvicinarsi all'area prenotazioni ottiene il giusto successo mentre la ballerina con cui hai ballato fino a pochi attimi prima ti lascia andando da qualcun altro. Un uomo si staglia davanti a se, di bell'aspetto <Il privè, solo per oggi, viene 600 ryo e...> interrotto è dall'arrivo del barman il quale prontamente proferisce due parole all'orecchio di quest'ultimo non facendosi udire dal resto dei clienti <Ah è lui dunque? Bene grazie> ringrazia tornando a parlare con Sangeki <Se è interessato, la in fondo c'è ancora una stanza libera, non le resta che depositare qui la somma e potrà essere sua per ben 15 minuti> regole della casa, l'Ochaya, pur con lo sconto, mira al guadagno, all'arricchimento del portafoglio. Mentre il nostro guascone di provincia provvede ai propri interessi libidinosi, travisando completamente le parole udite, i tre moschettieri si riuniscono tutti insieme discutendo sul salire o meno quella scalinata, procedere verso la zona soprastante per? Indagare? Osservare meglio? Tutto è possibile, esattamente come è possibile notare in quel marasma, un numero abbastanza oneroso di clienti uscire sul retro per rientrare, due minuti dopo, felici, sorridenti quanto soddisfatti, cosa sia accaduto non è dato saperlo. La musica del locale ha alti e bassi, una tonalità lineare che segue note precise ed una di queste note porta inevitabilmente la musica ad abbassarsi quel tanto che basta da permettere a Shuuya di udire un grido proveniente dal retro del locale <AAAAAAAAAAAAAH Figlio mio> l'urlo è pregno di disperazione e dolore, puri, presenti eppure solo lui può sentire questo particolare, un po' per fortuna, un po' per aver colto il momento esatto. Difficile comprendere cosa sia realmente accaduto ma la voce proveniente è quella di una donna, di una madre disperata per qualcosa accaduto la fuori. [Quest][Turni Liberi][25 minuti massimo totali][23:00]
Finalmente, un volto conosciuto, in un certo senso <Nemmeno io> Direbbe in risposta a lei, come a dire che sì, quella è una situazione in cui lui stesso non pensava si sarebbe mai ritrovato. Ascolterebbe poi il dire di lei sulle intenzioni sue e di Matono, verso cui si volterebbe e che riconoscerebbe essere il tipo che ha ordinato il suo stesso liquore e a cui fisserebbe così quel nome. Poi, la proposta indecente. Abbastanza indecente, per lui, visto che da quella bolgia ci è appena scappato <Sul serio?> Domanderebbe di primo acchito, un po' scombussolato all'idea. Ma poi ci pensa un pochetto e valuta. Sono indietro, alla loro altezza la situazione sembra più rilassata. Per di più, stavolta c'è un volto conosciuto a fargli compagnia, il che potrebbe rendere più facile la permanenza lì. Prendilo come un addestramento, Shuuya. Questo si dice in tesa. Dopo poco, quindi, la risposta <D'accordo. Se per voi non è un problema> Piuttosto retorico il tono dell'ultima frase, essendo consapevole che è stata lei a invitarlo <Non in uno di quei privé, spero> Le direbbe aggiustandosi gli occhiali con la destra, mentre inizierebbe a seguirli. Si rivolgerebbe poi all'otiano, ricordandosi che non gli si è ancora presentato <Kanzaki Shuuya. Piacere> Anche se non è molto sentito. Non tanto per la persona che ha davanti, quanto per il contesto. Poi, sentirebbe un urlo provenire dal retro che lo porterebbe a voltarsi in quella direzione, fermandosi. Sguardo affilato e allarmato. Si rivolgerebbe poi verso entrambi <Avete sentito?> Chiederebbe loro, attento a farsi sentire con quella musica <Ha urlato una donna. Nel retro, credo!> Esclamerebbe poi, facendo per dirigersi verso la porta che darebbe nella zona da cui ipotizza provenga l'urlo <Dev'essere successo qualcosa!> Aggiungerebbe, con il tono di chi cercherebbe il supporto anche degli interlocutori. In ogni caso, scatterebbe verso l'esterno, attraversando la porta del retro, sperando di essere seguito <Cos'è successo?> Domanderebbe mentre apre la porta, prima ancora di poter vedere chi c'è e cosa gli si possa presentare davanti, anche se un'ipotesi in mente ce l'ha [ Chakra ON ] Non c'è molto da dire al riguardo di quanto succede in quel locale, donne, droga ed alcol, un luogo che non aveva mai frequentato prima d'ora, ed allo stesso tempo, delle sostanze che prima d'ora aveva soltanto visto all'interno dei film, un mix goloso di prime esperienze che vanno a coronarsi con quello che pare essere un quarto d'ora veramente fatto bene, con chissà quale giovine donzella. I soldi non sono certo un problema per il nostro rosso eroe, mai stati a dirla tutta, e quei 600 ryo può decisamente permetterseli al fine di portare avanti quelle sensazioni libidinose, portandolo a poggiare su di quel tavolino i soldi relativi al prezzo detto da quella figura che gli svelato il valore di quella stanza lì in fondo, dove ad aspettarlo dovrebbe esserci niente poco di meno che una giovine donzella che dovrebbe farlo sognare, e per il prezzo e la nomea del locale, speriamo che il servizio valga la pena. <Ecco a voi> poggia i ryo <Ahhhhh, sto arrivando splendida> mentre cammina gamba dopo gamba verso quella stanza, rapido, non correndo... ma quasi insomma <UEUE BAMBOLA> stagliandosi in quella sala, in attesa di vedere cosa succederà da ora in poi in quella stanza adibita ai piaceri carnali <...> resta silente, aspetta il servizio e le direttive, prima volta insomma, e soprattutto, aspetta di vedere chi donzella gli si paleserà davanti, mentre sorridente continua a sorbire gli effetti di felicità di quella magica polverina, paradiso, come il kinder, o come quello che tra poco si aprirà con la chiusura della porta del privè. [Interno locale - Poltroncina] Fortunatamente la ressa finisce per incagliarsi nella turnazione presso il piano superiore, componendo una delle file più caotiche viste da Matono, la cosa comunque attira la sua attenzione ancora per poco, tornando a dedicarsi a Furaya.<Non lo so. Probabilmente era fatto anche lui> Giunge alla semplice conclusione, con un pelo di titubanza nel dirlo. Ascoltando la proposta della donna va a riportare lo sguardo in direzione del piano superiore sottolineando un particolare.< Andiamo andiamo, sarà come allenarsi vedendo le gomitate che si stanno dando.> Non appena finisce la frase percepisce l'avvicinarsi di qualcuno con la coda dell'occhio, dunque il busto ruota assieme al collo per riuscire a focalizzare la vista su di Shuuya. A prima vista non gli sembra di conoscerlo, infatti così è non lo ha mai incontrato prima d'ora, quindi come consuetudine unpo per tutti gli sconosciuti, vien guardato con sospetto, poi notando Furaya comportarsi amichevolmente nei riguardi del ragazzo rimuove l'espressione appiattendola nuovamente, dunque andrebbe a guardare Shuuya facendo un piccolo cenno con la mano destra in segno di saluto.<Il mio nome bè lo sai. Piacere.> Afferma, notando poi che Shuuya sembra avere le stesse perplessità di Matono riguardanti il voler salire di sopra, certo si stava limitando a seguire Furaya anche se era più incuriosito dalla droga che girava all'interno del locale. In ogni caso aspettandosi che capisca, tornando alla ricerca di particolari di nota, quale potrebbe essere il continuo pellegrinaggio verso quella che dovrebbe essere la terra promessa, dato l'ingente numero di pellegrini.<Sicuramente in quella direzione c'è il paradiso.> Asserisce un pò schifato, indicando la direzione con l'indice destro dando un occhiata prima a Furaya e dunque a Shuuya.
Proprio in quel frangente nota un irrigidimento di del ragazzo, lo osserva con più attenzione notando l'espressione facciale tendersi. Alla prima domanda del ragazzo Matono scuote la testa in segno di diniego, interrogandolo immediatamente.<Sentito cosa? SOlo un sacco di casino> Dunque prende a guardarsi attorno, poi non fà in tempo a percepire anche l'ultima replica che Shuuya schizza via.< Andiamo!.> Afferma deciso affrettandosi a raggiungerlo lanciando un' occhiata fugace a Furaya aspettandosi che ella faccia lo stesso, in ogni caso segue Shuuya verso quell oche crede sia il retro del locale, coincidenza proprio.<Ci sono.> Afferma poco prima che Shuuya vada ad aprire la porta, tenendosi pronto con la mano destra a mezz'aria fronte al petto[chk ON] Oltre alla calca di gente che s’avvia in direzione del privé per riuscire ad ottenere la tanto agognata serata in compagnia d’una amichetta speciale, nonostante il tempo a loro disposizione sia limitato per ovvie ragioni, la Judai resta in compagnia delle uniche due persone che conosce all’interno del locale. Scuote immantinente il capo quando Shuuya vuol assicurarsi – a ragion veduta – che non siano diretti alla volta di qualche privé. <Non ne ho nessuna intenzione.> Anche se avrebbe potuto essere un’ottima idea. Però, non rende comunque l’efficacia, dato che non ricaverebbe chissà quante informazioni andando dietro ad una ballerina che si svende per seicento ryo. Ora, non è detto che siano pochi soldi, però non implica ch’è una cosa che farebbe – intendo dire anche spenderli per qualcosa del genere. Alterna lo sguardo tra i due giusto per comprendere cosa sia meglio fare prima che sia troppo tardi e decida di tornare alla propria abitazione. Anche perché è da tutt’altra parte di Kagegakure, quindi attardarsi troppo potrebbe essere una pessima idea, nonostante sia un night e – come nome comanda – è maggiormente visitato di notte. <Penso che la maggior parte di loro sarà impegnato nel privé, quindi forse ce la scampiamo con poche gomitate.> Commenta all’indirizzo di Matono, facendo appena spallucce. Non è certo costretto a salire in sua compagnia, ma si sta comportando piuttosto come un bodyguard durante questa serata. Sicuramente apprezza, ma reputa di potersi difendere benissimo da sola. Stupido orgoglio. <Mh?> Mugugna quando Shuuya pare aver sentito qualcosa. Sarà per la musica troppo alta o la distrazione che la coglie in un luogo tanto vasta con molta gente attorno, ma non s’è accorta assolutamente di niente. D’altro canto, con tutto quel marasma di gente, non è poi molto complicato che ciò non avvenga. <Vi seguo.> Manterrebbe dunque lo stesso passo di Matono e di Shuuya stesso, cosicché possa capire cosa stia accadendo. Si dirigerebbe a sua volta in direzione del retro, alternando le inferior leve in ampie falcate, pur essendo costretta di tanto in tanto ad arrestare il passo, vista e considerata la gente che affolla l’ampia sala. Quando sarà riuscita ad evitare un certo numero di persone, vorrebbe appunto raggiungere il punto focale di quell’urlo, così da valutare attentamente quel ch’è successo – col fiato sospeso. [ Chakra ON ]Sangeki dona i suoi soldi come se nulla fosse dirigendosi nella stanza adibita il privè, tutto contento, felice di ciò che lo aspetta, quale dolce donzella è la prescelta per assisterlo nel tragitto? La stanza risulta essere ricolma di tende, alle proprie spalle se la ritrova chiusa e dinanzi a se una sedia su cui sedere con l'ennesima tenda da aprire ma non da lui. Lento il movimento dell'anta destra nel venire scostata mostrando una gamba con calze a rete, poi un braccio con guanto lungo intorno alle dita e alla fine, l'intera persona. Si tratta di un uomo dai capelli viola e ricci travestito da donna avente un completo rosa con mantella, un reggicalze, rossetto sulle labbra e trucco intorno agli occhi con coroncina finale in testa <Tesoro, sei pronto a vedere il paradiso?> il tono vocale è maschile, greve. Pensavi di avere fortuna Sangeki? Invece t'è andata male, goditi il tuo privè costato ben 600 ryo, che ci sia lo zampino del barman? I tre moschettieri, insieme, si dirigono verso il retro del locale aprendo la porta; si ritrovano in un vicolo buio illuminato solamente da un lampione, alla loro destra da notare 3 figure in piedi il cui sguardo è rivolto nella loro direzione, li osservano ma solo uno passa alla memoria possedendo un occhio completamente bianco <Merda andiamo via prima che muoio di overdose> e mentre loro scappano la scena cambia, un corpo a terra in preda agli spasmi più violenti, schiuma alla bocca, una siringa inserita nel braccio le cui vene divengono viola, il viso totalmente rosso, occhi totalmente aperti con pupille dilatate e un'anziana signora in ginocchio in lacrime, troppo in là con gli anni per portarlo via da sola, troppo debole per reggere un figlio il doppio di lei. E' questo il paradiso? Questo accade veramente all'Ochaya o si tratta solo di una mera coincidenza? A voi la scelta di decidere, a voi cercare di trovare la soluzione a questo enigma ma se sarete fortunati, una vita innocente oggi potrà essere salvata. [END][Privè: https://static.wikia.nocookie.net/p__/images/2/21/Emporio_Ivankov_render.png/revision/latest?cb=20190902132708&path-prefix=protagonist]
[Interno locale - Poltroncina] Al momento il fatto di salire al piano superiore cadono in favore di una situazione decisamente più curiosa. Lo sguardo si porta oltre Shuuya ove si trova l'origine di qualunque cosa abbia allarmato il giovane. Di fronte ai tre altro non c'è che un vicolo umido e oscuro ove Matono nota tre figure che a loro volta ricambiano l'attenzione, cerca di scorgere i lineamenti facciali dei tre ma l'unico particolare imprimibile nella memoria che sia chiaro e un occhio bianco riconosciuto in uno dei tre, certo non sono stati li a farsi guardare precisamente, dandosela a gambe nel giro di qualche secondo, scomparendo nella strada principale del distretto, data l'ora e le probabili numerose persone in giro, trovarli sarebbe del tutto impossibile. Poi l'attenzione e lo sguardo vanno verso terra ove si trova una figura in preda agli spasmi, palesemente un overdose senza appello in atto stava per porre fine all'estrema agonia che parrebbe provare l'uomo in terra. La signora di fianco in preda alle lacrime a prima vista dev'essere una parente, anche vedendo l'età della stessa, non si fa troppe domande, in realtà l'unica cosa da fare sarebbe portarlo da qualche parte per sventare un destino segnato, ma questo comporterebbe anche il dover toccar l'uomo in difficoltà. Sebbene rabbrividisce al pensiero va a dare attenzione a Shuuya, guardandolo prima di affermare.<Dovremmo farlo noi. Signora lo alziamo.>laconico commenta, prima di rivolgersi alla probabile parente. Dunque si avvicina all'uomo con ampi e decisi passi, abbasserebbe la figura piegando le ginocchia e con le braccia anderebbe a posizionarsi alla destra di esso pronto per occuparsi di quel lato, attendendo dunque SHuuya nel caso volesse aiutarlo. In caso contrario data l'esigua stazza di Matono avrebbe dovuto trovare una soluzione ed un aiuto alternativo. Per prima cosa rimuovendo la siringa dal braccio e fasciando alla bene e meglio il foro di ingresso dell'ago.[END] Non è poi andata così male a dirla tutta, nessuno qui si è accertato dell'orientamento sessuale del nostro eroe dai rossi capelli, poichè per quanto decisamente più propenso alle belle donzelle, non si preclude l'idea di stare con degli uomini, in una situazione sentimentale che varia tra l'etero ed il bisex, una sorta di attivo passivo, nel campo sessuale ovviamente, ancora non ha mai provato dei veri e propri impulsi emotivi di altro tipo verso dei maschi, ma solo una grande e grossa esplosione di libido... se non si fosse capito, non importa che buco sia, l'importante è che ci sia, una filosofia che al rosso va ben più che bene. Ricordando la stazza e la statura del nostro 35 enne, oltre che alle misure nascoste poi, ed alla droga che lo rende molto più attivo del normale, forse forse, i brutti quindici minuti sta per averli il travestito lì in camera con lui, e non viceversa. <E come mi piacciono le sorprese> prende fiato, iniziando a muoversi verso il travestito <E fammelo aprire questo paradiso, tesoro!> ammiccante, ritto verso lui, con tono ed aria di chi ha solo e soltanto cattive intenzioni, e fatemelo dire, poveretto il tipo che gli passerà sotto le mani, chissà se lo rivedranno più al locale. <PARADISO, STO ARRIVANDO!> irrigidito muscolarmente ed a pieni polmoni, si gode quel suo istinto primitivo da animale, lasciandosi andare a quello che per molti lì dentro è il paradiso, e per alcuni invece... l'inferno. E dopo? Nulla, finirà, probabilmente soddisfatto, per tornare verso casa sua, fiero e contento di aver passato una serata all'insegna delle esplosioni emotive. [End]