/ri·scos·sió·ne/

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12:06 Sango:
 Sole, dannato sole, vogliamo fare qualcosa per questo sole? Grazie. Ecco la preghiera mattutina di una rossa non scocciata, ne arrabbiata..rilassata. Qualcosa che non capitava da molto tempo, anni probabilmente, sicuramente l'ultima volta è stata dentro il cristallo - dieci anni di pura pace, sodalizio, e sonno, che gioia! Ma la piazza è già gremita a quell'ora, gremita di persone, agenti, e chissà cos'altro, poco importa dato che si mescola a loro come nulla fosse, abituata ai cittadini del distretto, respirando l'aria intrisa di acqua perenne, sebbene non sia completamente naturale, sospetta un utilizzo di genin notturno per riempire quell'enorme distesa di acqua ove è stato ricostruito il villaggio. Ma non è tempo di pensarci questo, è tempo di attraversare lentamente quella stessa piazza, cercando ombra nelle parti meno affollate, con gli occhi cerchiati ad osservarli dall'alto come fossero piccole formiche. Solleva le azzurre a lui, ne vede i tratti del kami che è stato, e sorride, consapevole che un giorno l'avrebbe raggiunto, solo per sperare infine nella totale fine. L'animo che s'avvelena ad ogni passo, ogni giorno non porterà a nulla di dolce, o quasi.. dato che nella notte, qualcosa di dolce lo ha, incredibilmente non ne rifugge, non ne ha paura, di cose che non può dare del proprio essere, ma lieta che vi sia qualcuno di egoista tanto quanto lei. Indossa oggi, stranamente, non un kimono, ma qualcosa di più comodo, pratico, vestiti che si rifanno ai primi anni di vita come shinobi, alias : un pantaloncino che raggiunge metà coscia, nero, in grado di metter in evidenza le forme, una maglia dello stesso colore a maniche corte, e i sandali ninja. Alla coscia destra ha il suo porta kunai, dentro se ne trovano due, entrambe a tre punte, accompagnati da un set di fumogeni. Alla schiena, al pantaloncino, è stato fissato invece il porta oggetti con due pilloline, una per il chakra, una per salvarsi il culetto e la vita. Armata, si, eppure sta cercando qualcosa, qualcosa di nuovo da comprare, da utilizzare, qualcosa di particolare. Avanza dunque, coi capelli rossi stretti in quell'alta coda di cavallo, inconsapevole che li vive momentaneamente anche un altro rosso di propria conoscenza. [equip : porta kunai , 2 kunai a 3 punte - set di fumogeni | 1 tonico chakra, 1 tonico pv]

12:09 Rasetsu:
 Lento è il passo che quest’oggi mantiene, appena uscito d’ospedale. Dimesso, ha ben pensato che l’unica meta da poter raggiungere fosse la dimora di Dokuhiro. Invero, ci ha pensato un po’ tutta la notte a seguito di quel ch’è accaduto ieri. Come al solito, sta camminando s’un pavimento completamente coperto di lava e deve stare attento a non bruciarsi. Si passa velocemente una mano tra la zazzera rossa, scompigliandola più di quanto già non sia, poiché un pettine od una spazzola li vede veramente poco or che sono così corti. Veste con una camicia bianca ed un pantalone nero. Niente di eccessivamente elegante, ma neppure casual. L’indumento inferiore è sorretto da una cintura in cuoio della stessa tonalità del primo. Ha con sé parte dell’equipaggiamento sistemato nella tasca porta oggetti sul gluteo manco. Nella dritta, stringe una busta contenente del cibo e il suo pigiama di ricambio che gli ha gentilmente portato la Corvetta. Gli occhiali vengono meglio sistemati al di sopra del naso, il cellulare è riposto nella tasca posteriore destra impostato sul silenzioso. Non vuol sentire nessuno, tanto meno Kan che ha iniziato a contattarlo anche tramite messaggio. Gli occhietti verdastri captano immantinente una figura dai capelli cremisi che avanza lungo la stessa via che sta percorrendo a sua volta. <I miei veleni, Sango-chan.> Nessun saluto, addirittura la chiama per nome, incoccando lo sguardo serio e attento sui lineamenti del viso altrui. Sì, esatto, la sta guardando in faccia anziché far apprezzamenti come suo solito. [ Chakra OFF ]

12:18 Sango:
 Brividi, di fastidio? Una sensazione strana si annida allo stomaco, si fissa li, non vuole andarsene via, come se qualcuno la stesse osservando da lontano nel proprio cammino. Una gocciolina scende dalla fronte, no, non dovrebbe star sudando, no? Ed eccola infine la motivazione rivelata , colui che la richiama, colui di cui percepisce il suono familiare, la voce conosciuta da anni ormai, ma ..come l'ha chiamata? Lenta andrebbe a voltarsi, come ad aver visto un fantasma, per posare i propri occhi sul viso del Kokketsu non troppo lontano, nemmeno troppo malmesso < Rasetsu > non ci saranno suffissi per lui, perchè dovrebbe utilizzarne poi! < Mi hai appena chiamata Sango-chan? > deve chiedere, esser sicura che quel "chan" non sia stato aggiunto da qualche passante vicino intento ad una chiacchiera con qualcun altri < e non chiappe d'oro? > dunque Shinsei aveva ragione? Che si sia completamente ripulito? Ecco che proverebbe ad annullare quasi le distanze, portandosi pericolosamente vicina se concesso, ad un paio di passi di distanza, annusando l'aria in sua direzione < non sento odore di alcool > qualcosa che lo accompagnava quasi sempre, e le sue pupille? Andrà a ricercarle, a controllare che siano davvero delle pupille normali < ti sei ripulito davvero > avrebbe potuto esser felice, non felice, perfino non dire nulla, eppure pare che le abbiano tolto una certezza da sotto i piedi. Chiunque abbia conosciuto Rasetsu sa benissimo chi sia, come affoghi nell'alcool, nella droga, e in tutto ciò che è losco. < veleni..> sospira per un attimo, riprendendo qualcosa di decisamente più importante < so che li hai chiesti a Shinsei > non si farà molti problemi a pronunciare il suo nome < insieme a qualcos'altro > le iridi stesse che si stringono , indaga, e vuole fargli sentire il peso del proprio sguardo < vieni con me > inizia in verità quel passeggio lungo la stessa via, lento il proprio moto, puntando li, ove i commercianti si dilettano in piccole botteghe nel vendere armi per gli Shinobi, ma davvero poche in confronto al passato < li vuoi ancora da me quei veleni?> la richiesta è chiara, che stia cercando da entrambe le parti, o solo da chi glieli porterà prima? [equip : porta kunai , 2 kunai a 3 punte - set di fumogeni | 1 tonico chakra, 1 tonico pv]

12:35 Rasetsu:
 “Chiappe d’oro” resta un dannatissimo marchio di fabbrica. Tuttavia, data la situazione, pretende anche di comportarsi in un determinato modo. Senza contare ch’era proprio l’alcol o la droga a renderlo così fastidioso ed impertinente. <Vuoi che ti chiami per cognome?> Sarcastico, lascia perdere il discorso poiché non gl’interessa davvero. Son molte le cose che, ultimamente, non lo riguardano e dalle quali se ne lava le mani. Davvero. Preferisce vivere in maniera tranquilla. La vede avvicinarsi molto, azzerando quasi completamente le distanze. La differenza d’altezza tra i due è pressocché impossibile da vedere ad occhio nudo. Quindi, sono alla pari. La fissa negli occhi. La sfida. Non ha nessuna intenzione d’abbassare lo sguardo perché sa quel che vuole. <Cosa intendi dire con “davvero”?> Ovviamente, non è informato del fatto che Shinsei gliene abbia parlato, anche perché non conosce molte cose a proposito del biondino, tanto meno della rossa – seppur possa immaginarle a giudicare dalle risposte. Mantiene costante lo sguardo, incurante d’averla vicino. Riesce a controllarsi. La sua mente è concentrata su ben altro, tanto che qualunque ragazza gli si potrebbe strusciare addosso e non riceverebbe alcuna attenzione. Deve parlare con Saigo, deve discutere di quant’accaduto con Dokuhiro, anche se quest’ultima ha stabilito di per sé che non è mai successo niente. Deve rimettersi a lavoro. E’ troppo debole. <Oh, ho capito. Ti scopi lui adesso?> Il sorrisetto affilato è ben diverso dal solito ghigno tutto denti ch’era solito mostrare, da bravo svampito qual è. I suoi malumori lo condizionano comunque, questo probabilmente non cambierà tanto facilmente a meno che non decida d’assumere degli stabilizzanti. <Io e Shinsei abbiamo un accordo, un accordo nel quale non c’entri assolutamente niente.> Fa spallucce, seguendola verso le bancarelle delle armi, seppur disinteressato dalla motivazione per la quale dovrebbero gironzolare precisamente in quel punto. Si guarda attorno, la busta dondola contro la coscia. <Aspetto da mesi dei veleni da parte tua. Non avendoli ottenuti e non potendo riprendere indietro la merce che ti ho regalato, ciò che potrei fare è farmi pagare. E no, tesoro, non in natura come l’ultima volta> Nonostante si riferisca a dieci anni prima, quando le ha svenduto delle informazioni riguardanti Kusa. Era davvero adirato con Yukio. <ma con dei ryo. A meno che tu non decida di darmeli davvero, quei veleni.> Fa spallucce, mostrandosi sicuramente risoluto, attento ai dettagli e soprattutto alle circostanze. Sa con chi sta avendo a che fare, ma al contempo è lei a non aver saldato il debito; tanto vale farglielo notare. [ Chakra OFF ]

12:48 Sango:
 Un marchio di fabbrica made by Rasetsu, ovviamente. Lo studia, affascinata da quel nuovo essere che vede, come uno scienziato davanti una cavia , e ne segue le risposte, il modo di fare , qualcosa di nuovo, particolare. Disagio o non disagio? < non ci sarà bisogno > del cognome, ovviamente, ma per lei non sarà una sfida, è la pura curiosità a muoverla adesso, a decretare se lui sia davvero Rasetsu, ma chi altri poteva conoscere il loro scambio? < non sono sicura se mi piaci più così, o come eri prima > non che prima le piacesse molto, ma c'era abituata, e alle volte lo trovava anche divertente, chissà che in questa nuova veste non stuzzichi qualcosa di più? Ma pare esser concentrato, non si fissa nemmeno sulle tette, no, qualcosa non va. < forse > sorride anche lei, a modo proprio, seppur non dia davvero una risposta, che sia lui a sceglierla per lei, dunque, non è li per disquisire della propria vita privata insomma! < comprendo, ero solo curiosa > sa tutto di quell'accordo in verità, eppure tace, lasciando che il discorso lentamente decada per non agitarlo . La stessa rossa che si mette ad osservare le armi, kunai, shuriken, alcuni prendendoli a mani nude senza nemmeno tagliarsi, per osservarli nella loro imperfezione < manca del sangue > una vita sopra a macchiarli, a renderli davvero utili, e li lo sguardo si protrae a Rasetsu , di nuovo < avresti dovuto chiedermi prima il pagamento, come giusto che sia > sorride, affilata, di nuovo < ma non sono qui per inimicarti. Mi sei utile, come lo eri in passato > incredibile come quell'essere abbia un utilità tutta sua, in quel suo vivere sempre nei bassifondi, adesso si rivela alquanto utile < sai bene che posso accedere fino ad un certo livello di veleni > sbatte quelle lunghe ciglia in sua direzione, portandosi ad una nuova bancarella, pregna invece di veleni di tutti i tipi , dai livelli base che può maneggiare a quelli mortali, a pillole di chakra, a giochini creati con mini rotoli e guanti, insomma, di tutto e di più < ti possono bastare? > sussurra, adesso, cercando la sua complicità, nel caso vi fosse < ricordati che necessito di informazioni > la voce sempre bassa sotto il chiacchiericcio, allungandosi un poco al suo orecchio , come ci stesse provando, solo per non destare.. sospetti. Non nel commerciante, almeno. [equip : porta kunai , 2 kunai a 3 punte - set di fumogeni | 1 tonico chakra, 1 tonico pv]

13:38 Rasetsu:
 Oh, Sango riesce a cagare fuori dal vaso in poche e semplici parole. Non è cambiata affatto. Inspira profondamente. La nausea torna a farsi sentire, nonostante non abbia avuto episodi di vomito di recente. I primi tempi è stata decisamente dura. Storce il naso, abbassando lo sguardo in direzione del banco che vende armi. Non ne ha bisogno, mai usate. Quindi, si ferma ad osservare la ragazza dal rosso crine come il proprio in attesa che gli dica qualcosa di concreto e che abbia un senso. Piega un sopracciglio innanzi alle prime constatazioni della donna, non trovando niente da pronunciare ad alta voce ed in risposta. <Le armi sono utili soltanto se sai usarle.> Commenta soltanto in riferimento a quell’ammasso di ferraglia che si ritrova di fronte, impossibili per lui da catalogare in qualunque modo o nome. <No, Sango-chan. Eravamo rimasti che ti davo una pillola in cambio del veleno. E’ un patto al quale tu non hai mai tenuto fede. Va da sé che, d’ora in poi, non mi fiderò più della tua parola. Quindi, non riceverai alcunché dalla mia persona finché non avrò ricevuto il pagamento.> Serio nel discorso che le rivolge, torna a fissarla durante tutta la parlantina che ha appena tirato fuori con tono pacato, assurdamente tranquillo e monocorde. Del resto, sta parlando con un uomo ancor a lutto, che ha ben altro a cui pensare e ch’è scampato alla morte per puro miracolo, inoltre è anche stato ripulito a dovere. Insomma, è una persona diversa per certi aspetti. <Tu a me non lo sei, però, Sango-chan. Finché non vedrò da parte tua della collaborazione, non comprendo cosa farmene d’un accordo con te.> Si stringe nelle spalle, tirando poi sul col naso. Gli occhietti or si distolgono dalla figura della Ishiba, tornando a guardar nei propri dintorni, sincerandosi che Dokuhiro non appaia di punto in bianco com’è solita fare. Non è un buon momento, non di fronte alla rossa – ovviamente. <Con questi veleni, saldiamo il debito dell’altra volta, assieme agli interessi maturati durante questo lasso di tempo.> E ne afferra tre boccette che porta immediatamente nella busta che detiene al braccio. Il commerciante, naturalmente, nota la cosa e, adocchiando il demone, chiede cosa stia facendo – a ragion veduta. <Paga la signorina qui affianco.> Asserisce, lasciando decadere il discorso mentre colui che gl’ha fatto domanda or va rivolgendosi a Sango. Egli, invece, inizia ad incamminarsi in tutt’altra direzione. Ha avuto quel che voleva. <Cosa mi dai in cambio delle informazioni? Pensa bene al tuo guadagno e al mio costo. Senza dimenticare che, ogni ritardo nel pagamento, alimenterà degli interessi. Dimentichi sempre con chi hai a che fare, Sango-chan. La Yakuza t’avrebbe fatto fuori per molto meno non pagando. O avrebbe ucciso chi ti stava attorno.> Le rivolge sì le spalle, ma guardandola con la coda dell’occhio da sopra la spalla. Che faccia quel che deve, ma che trovi anche un pagamento adeguato alle informazioni che vuole ricevere, altrimenti quella bocca resterà serrata. [ Chakra OFF ]

14:35 Sango:
 Non che le importi, di lui, ma di certo le interessano le sue abilità - alias ficcanasare come un matto dentro posti in cui non può arrivare, colpa del suo essere parte del governo, di certo non può mostrare viso aperto. Le sa usare quelle armi? Beh, il fatto di non affettarsi la mano è già qualcosa < mi ricordo quando mi insegnasti a incidere la carne > chissà perchè, quel ricordo, proprio adesso? Non si ferma a guardare lui, si ferma a guardare le armi, potrebbe usarle in quel momento per mettergliene una in gola? Si. < Rasetsu, non mi importa del passato, o starei ancora vivendo come dieci anni fa > è riuscita ad andare avanti, così come andare avanti con una nuova vita, qualcosa di nuovo, eppur pare più seria in viso, meno.. amorevole per quello stesso villaggio ove si trovano. I passi che continuano, così come le parole del rosso, eppur da parte propria non vi è che silenzio, ma lo sguardo è vigile, attivo < se ciò ti può mettere in pace l'animo per una singola pillola, Rasetsu , sia. > lo tratta quasi come un bambinetto preso dal desiderio di prevaricare su qualcun altro, che prenda quei tre veleni, senza dargliene peso, non quando pensa, anche lei , a qualcos'altro . Tira fuori una manciata di banconote, decisamente benestante anche adesso dopo dieci anni di nulla e di una piccola fortuna spesa da un tizio in carrozzina per le ragazze, direttamente donate al venditore. < oh quello che voglio io è particolare. > lo sguardo finalmente torna a lui < voglio sapere come mai il governo chiuda gli occhi sui vostri traffici > intesi come droga < e quali siano i traffici più importanti, qualcosa di.. scabroso > beh, a lui scegliere capire cosa sia scabroso, no? < posso pagarti, ovviamente. Offrirti delle informazioni in cambio, se le desideri. Non ti darei il mio corpo, non penso che provi interesse, adesso > soldi? Non ne mancano, nemmeno informazioni particolari, e no, non la guarda più come prima, niente sesso < quale è dunque il tuo prezzo per ciò che voglio sapere, E vedrò se fai al caso mio; o trovare qualcuno di migliore magari > sorride < mi sembrava che fossi tu il migliore > ah, che stronza, lo adula in quel modo, chissà che non ci caschi però? < Rasetsu, non mi ha ucciso Yukio ne l'alleanza, credi davvero che la Yakuza avrebbe potuto far qualcosa?> ride sommessa prendendo di nuovo il cammino, se non v'è riuscito un tessai, ne un sannin, ne un alleanza, ne un falso dio, chi potrebbe se non lei stessa? [equip : porta kunai , 2 kunai a 3 punte - set di fumogeni | 1 tonico chakra, 1 tonico pv]

15:02 Rasetsu:
 Fa roteare gli occhi verso l’alto, andando alla ricerca d’un qualcosa che possa attirare maggiormente l’attenzione rispetto alle parole di Sango. <Che bel ricordo di merda che hai di me.> Sospira, restando sì sul posto ma lasciando intuire quanta poca pazienza ancora abbia per rispondere alle farneticazioni altrui. L’ha seguita soltanto per aver qualcosa in cambio, per riscuotere la sua tassa assieme agli interessi. Niente più che questo. <Se non t’interessasse del passato, non m’avresti parlato d’un ricordo d’oltre dieci anni fa. Pensa di più prima d’aprire bocca, vedrai che non ti contraddirai ancora.> Il ghigno ferino s’allarga sul pallido ovale dell’uomo, il quale manterrebbe or l’attenzione sulla fanciulla per sincerarsi che non esegua movimenti avventati. Trovandosi nel bel mezzo d’un mercatino, cosa potrebbe mai decidere di voler fare? Attaccarlo? Sta ovviamente tenendo conto delle dinamiche e delle problematiche alle quali potrebbe andar in contro. Il suo è un cervello che ragiona ed è perfettamente funzionante adesso. <Sango-chan, quando sai far qualcosa, mai farla gratis. T’ho offerto un servizio> Riferendosi alla pasticca che le ha dato. <in un momento in cui eri talmente disperata da cadere nel circolo della droga.> Si stringe nelle spalle, equilibrando il peso sulle inferior leve. E’ abbastanza sicuro da sé da saperla affrontare meglio dell’ultima volta. Ragiona – come detto. Le rotelle funzionano nel verso giusto e hanno strappato via le ragnatele che vi s’erano formate. La richiesta che proviene dalla donna è piuttosto bizzarra. La guarda con un sopracciglio alzato, come se di fronte avesse qualcuno a cui è dato di volta il cervello. <Fai parte del governo a tua volta, per quale ragione non ti cerchi da sola queste informazioni? In più, sperperando denaro quando puoi lavorare dall’interno a questa ricerca.> Le fa notare. Non sta perdendo un affare. I soldi sa farseli anche in altro modo. L’espressione diventa di pura sorpresa quando la fanciulla continua ad aprir bocca per parlare. <Non m’interessa infilarmi in mezzo a delle cosce che avrà visto tutta Kagegakure.> Considerando come s’è svenduta e come continua a svendersi, non è poi molto difficile immaginare che non sia l’unico con cui lo faccia. Porta le braccia dietro la schiena, con la dritta che ancor sorregge la busta contenente quel cibo dolce che gl’è stato donato come augurio di pronta guarigione. <Mille ryo per ogni informazione. Si tratta d’un lavoro pericoloso da fare per il sottoscritto. Un aggiornamento ogni due settimane.> Solleva la mancina per formare un due con indice e medio sollevati. Per quanto riguarda l’ultima affermazione, non ha niente da dire. La Yakuza minaccia sino ad un certo punto, dopodiché agisce. Sango non immagina neanche quanto sia legato alle regole della mafia. Lei non immagina il motivo per il quale la sua schiena sia completamente tatuata, raffigurando il ruolo massimo dell’organizzazione direttamente sulla pelle. Non sa con chi ha a che fare, ma presto potrebbe scoprirlo. Annuisce soltanto. La quiete. [ Chakra OFF ]

20:41 Sango:
 < l'unico altro ricordo decente di te è quando hai voltato le spalle a Kusa > quando ha combattuto con loro, molto semplice come pensiero, eppure importante ai propri occhi, o non starebbe li a parlarne con lui, decisamente no < senza passato dove saremmo ora Rasetsu? Cosa saremmo ora.. > se lo chiede, sempre, una domanda che ormai s'è infilata tra le pieghe della propria mente spezzata , pregna di dolore, odio, rabbia, le stesse cose che la portano ancora avanti senza che affoghi mai del tutto. Vive su quella pozza oscura sotto di se, ma il viso rimane fuori, arrancando verso una luce di cui non conosce la vera forma. < ecco perchè so che in questo sei il migliore > di certo averlo avuto con la Yakuza era stato un ottimo modo per approcciarsi a quella vecchia guerra, perchè non riesce ad andare avanti? Cosa la reprime? < chissà come mai. Avevo perso tutto ciò per cui ho speso la mia intera vita > come si può restare impassibili a quel cambiamento? Impossibile, bisogna maturarlo, farlo proprio, accettare la sconfitta e la debolezza che ha nel petto, e trovare qualcosa di nuovo. < so che una bambina è stata rapita e portata al quartiere notturno > ecco il motivo, vero? Nah, solo una piccola parte, ma anche quel fatto ha acceso la sua curiosità < tutti tacciono. > che motivo ci sarà mai? magari davvero non sanno nulla di quella situazione? Quasi impossibile ma non esclude nemmeno quella possibilità, la sete di conoscenza arde ancora in lei. E adesso lui caga davvero fuori dal vaso, sorride la giovane donna, giovane beh, potremmo rivedere i parametri per sapere se sono vecchi, giovani o nessuna di queste due opzioni, portando le braccia ad incrociarsi al petto tuttavia, sollecitando lo sguardo invero sui veleni, sulle armi stesse, meditando per se < menomale, sarebbe stato un pagamento troppo alto per chi nudo corre per le vie del quartiere notturno > alias, non la meriterebbe , ne ora ne mai più < di errori se ne compiono, ne ricordo bene uno > lo stesso sguardo che adesso, solo adesso andrà a lanciarsi contro di lui , fiero, felino . Lui, l'errore. < conosco i tuoi prezzi adesso > continua il proprio cammino, lento il proprio fare < ci penserò > ne si, ne no, nessuna risposta data adesso, e neppure lui sa quanto sia testarda e invadente, di certo non sente lei, adesso, il pericolo. < prendi i tuoi veleni rosso, corri al quartiere, sia mai che ti vedessero qui > un invito, il proprio, senza aggiunger molto altro , se non un cambio di direzione, non più verso le bancarelle, ma verso il centro stesso della città. Chissà se accetterà o meno, ma non è tempo di pensarci adesso, quello può aspettare, ha cose più importanti da fare adesso. [end]

13:48 Rasetsu:
 Rimugina attentamente su quel che ha fatto nei confronti di Kusa. <Era allettante, all’epoca, la proposta che mi feci> L’aprirgli la veste sotto il naso, provocarlo. Insomma, era strafatto ed ubriaco gran parte della sua giornata, non è innaturale che abbia ceduto. <ed ero arrabbiato con Yukio.> Una volta, l’avrebbe definito anche “padre”, ma in questo momento non rende l’idea, quindi soprassiede. Ci saranno sicuramente altre occasioni per definirlo ancor tale, forse. <Io sarei esattamente quel che sono adesso. Quanto meno, non mi contraddico da solo.> Si stringe nelle spalle, pronunciando di fatto una bugia. Il rosso è solito per contraddirsi in continuazione, dato che la stragrande maggioranza delle volte non ricorda granché di quel che accade – ora, forse, riuscirà a farlo più spesso. <Anch’io ho perso il mio locale, la mia donna, i miei affari, la mia merce> Compreso il mercato nero, compreso il Byakugan di Orochi che s’era portato dietro dopo dieci anni di conflitti in un fuda, perso chissà dove ai Monti ardenti. <ma ciò non mi ha condotto sull’orlo del baratro. E sai perché? Perché ci vivo da quando son nato.> Se ci si cresce a contatto con il baratro e con quel che c’è sotto, vivrai ogni tuo giorno come se fosse l’ultimo e in alcun modo avrai timore della perdita o della caduta. Al contrario, anche in questo il nostro demone è abbastanza incoerente, poiché dalla morte di Kamichi si sente comunque abbastanza solo, per via dell’assenza di molti membri della famiglia Kokketsu. <E cosa te ne frega d’una bambina?> Potrebbe indagare per via traverse, ma in fondo chi è lui per dirle come fare meglio il suo lavoro? E’ soltanto uno Yakuza, dopotutto. Cosa vuole saperne di queste cose? <Me le hai comunque offerte – di nuovo. Quindi, affibbiarmi come errore ti rende incoerente con te stessa.> Le commenta dietro, stringendosi nelle spalle. Non ha nient’altro da dirle. <Io non mi muovo finché non ricevo l’anticipo di cinquecento ryo. Quindi, saggia bene le tue scelte perché non troverai nessun altro che lo farà al posto mio.> In quanti rischierebbero l’incolumità per qualcosa del genere? Probabilmente nessuno di quelli che vivono agiati all’interno delle mura di Kagegakure. Si volta, pur stando attento a qualunque menata da parte della rossa che potrebbe attaccarlo alle spalle, iniziando ad incamminarsi verso la dimora di Dokuhiro. <Saranno cazzi miei dove dormo la notte o devo renderti conto pure di quando cago?> Sbuffa sonoramente dalle labbra, scocciato dall’ultimo commento che gli viene rivolto, tornando a casa dopo poco con tutto il necessario tra le mani. [ EXIT ]

Il rosso incontra la rossa nei pressi della Piazza centrale di Ame mentre torna a casa da Dokuhiro.
Riesce a riscuotere i suoi veleni, due in più rispetto a quanto pattuito per via degli interessi aumentati dopo mesi d'attesa.
Sango gli propone un altro affare: capire perché il Consiglio chiude gli occhi su determinati traffici illeciti.
Rasetsu è un po' dubbioso sulla proposta, ma le concede 1000 ryo per ogni informazione...