Giocata dal 26/09/2021 20:42 al 27/09/2021 00:49 nella chat "Quartiere Notturno"
Ochaya. Si tratta d’un locale che, nel giro di poco tempo, è divenuto abbastanza rinomato e conosciuto per via delle serate a tema che vengono organizzate dallo staff del locale. Non sono frequenti, ognuna ha una data prestabilita ed una parola d’ordine da esibire innanzi al buttafuori posto all’ingresso. Si trova nel bel mezzo del Quartiere notturno, nel settore di Kusa. Ha una buona posizione e l’intero edificio è esclusivamente di proprietà della matrona. Infatti, l’ingresso s’affaccia sulla strada principale, mentre ai lati vi son due vicoletti che s’intersecano con altre piccole stradine nei meandri del quartiere. L’edificio in questione ha in totale tre piani ed è piuttosto ampio. Innanzi alla porta che precede l’entrata, vi son due scalini sui quali è tutt’ora immobile una donna tutta d’un pezzo. Raggiunge il metro e settantacinque d’altezza, capelli bianchi come la neve son tirati in alto tramite una coda di cavallo e occhi glaciali ne incorniciano l’ovale. Indossa un abito elegante, formato da un pantalone nero ed una camicia bianca ben abbottonata. Sulle spalle, una mantella nera e sulla sommità del capo un cilindro. Al fianco mancino, è possibile intravedere un coltello presumibilmente scenico, a giudicare dalle regole imposte dallo staff circa la partecipazione all’evento. La gente sta iniziando ad accalcarsi e alcuni uomini – vestiti non molto differentemente dalla donna posta all’ingresso – cercano di tenere ordinata la fila onde evitare che vi siano problemi di sorta. V’è un cordone che delimita la fila cosicché non si disperda eccessivamente. Le porte vengono finalmente aperte dietro di loro, sancendo l’inizio della serata. <Ognuno di voi verrà controllato per evitare che abbiate indosso armi vere, inoltre necessitiamo – come sempre – della parola d’ordine.> E’ un giochetto alla fine, anche scoprirla non dovrebbe essere stato alquanto difficile. Quindi, hanno reputato che sicuramente non ci saranno problemi in tal senso. Inutile ricordare di doversi vestire a modo e con un certo dress code. Inutile rammentare di che locale si stia parlando. Kan è l’unico che non si troverà nella fila all’ingresso, bensì nel backstage. Stanno finendo d’organizzare i preparativi, quindi al ragazzo vien detto di prepararsi e sistemarsi l’abito prima d’entrare in scena. In verità, è lì per lavorare, ma deve comunque mantenere a sua volta un certo rigore. Non gl’è permesso sbagliare. Avverte su di sé parte della tensione che ogni serata organizzata porta con sé, ma niente d’eccessivo. Qualcuno gli s’affianca, un collega ben truccato come se gl’avessero tagliato la gola, assieme alla maglia sporca di sangue sottostante. <Vuoi qualcosa per calmare la tensione?> Sussurra, tanto per cominciar bene la serata. Tutti gli altri, ovviamente, sono cortesemente invitati a trovarsi fuori dall’ingresso. [ “Quest” – Serata Serial Killer ][ Turni liberi ][ Nessun tempo limite per la prima azione ][ Buttafuori: https://i.pinimg.com/564x/d4/bc/3b/d4bc3b0d5b8dd1cb83f24b5c1ba3452f.jpg ][ Tirate un D100 dopo l’azione ][ Per dubbi&domande, siete pregati di usare le missive o la chat privata su discord. Domande non inerenti verranno cestinate senza l’obbligo di risposta ]
[Backstage] Primo giorno per il nuovo lavoro all'interno del locale. L'Ochaya, fin dall'apertura teatro delle sue più perverse fantasie, ora rappresenta il loco del secondo impiego in cui passare le serate dinanzi ai clienti. Felice? Come una Pasqua. La vita prende una piega del tutto diversa e la serata attuale risulta ben più che adatta, specie dopo la cattura del serial killer da parte della squadra Anbu. Come nuovo cameriere si trova direttamente all'interno del locale vestito a modo per l'odierna sera. L'atipico vestiario risulta formato da un maglione invernale rosso a strisce verdi lungo l'intero busto; calzari neri sgualciti ricoprono gli inferiori arti insieme ad un paio di scarpe scamosciate di pessima fattura. Capello nero poggiato sul capo e un guanto marrone posto sulla mano destra; l'estremità delle dita sono caratterizzate dalle presenza di lame in carta pesta, una per dito escluso il pollice. Dorate coperte da un paio di lenti a contatto color verde muffa mentre l'intero volto risulta truccato con svariate cicatrici, per lo più di ustioni di terzo grado occupando l'intero volto e parte del collo giungendo al bordo del colletto del maglione. Avverte quella leggera tensione per il proprio debutto, il primissimo giorno di lavoro eppure, insieme ad essa, percepisce l'incessante eccitazione da sempre presente per eventi del genere con la possibilità di viverlo dall'altra parte, non solo come cliente. Squadra se stesso in uno specchio eseguendo gli ultimi ritocchi per rendersi presentabile, perfetto, terribilmente terrificante dinanzi al pubblico. Leggero l'ampliarsi delle labbra mostrando parte dell'arcata dentale in quel sorriso di circostanza mentre il vociare di un collega giunge a se. Sguardo scostato sull'altrui viso squadrandolo da capo a piedi, ricercando l'altrui iridi <Amico, ci sono tette e culi a volontà di là, non basta per calmarla?> ridacchiando da sotto i baffi, scuote le spalle, esse vengon girate, voltate sciogliendo i muscoli del corpo, preparando se stesso a dar inizio a quella serata. Unica nel suo genere, da ricordare, soprattutto da raccontare in futuro eppure, ora, con se, ha la possibilità di portare avanti quella personale indagine, comprendere fino in fondo cosa effettivamente sia l'Ochaya oltre ad un bel locale.
È una festa a tema, no? E allora tema sia. Avanza percorrendo il marciapiede di quelle strade illuminate da un caleidoscopio di luci innaturali, insegne, neon, fari, colori. Vita. E lui è li in mezzo, un pugno nell’occhio, o forse oscuro riflesso di quello strano modo di vivere. Non è dato saperlo. Incede rapido verso la meta, l’Ochaya Night Club. E cosa potrebbe mai portarlo verso l’ingresso di quel famoso/famigerato locale? Beh, magari la voglia di abbandonarsi a un po' di divertimento? Mh difficile. Conversazioni interessanti precedentemente avute? Molto meglio. Anche perché, spoiler, lui non ha nemmeno idea di cosa sia, un night club. Ma questa nota la lasciamo a margine. Come al soluto, non avrebbe mai lasciato il distretto di Oto senza tentare di richiamare il proprio chakra. Troppe brutte esperienze, specialmente in quel buco nero di illegalità e perdizione. Avrebbe quindi tentato, di riporre l’elegante bastone da passeggio (si, ha un bastone da passeggio, ma parleremo tra un attimo di come è vestito) sotto l’ascella, incastrandolo tra il braccio e il petto. Avrebbe quindi portato gli avambracci paralleli al terreno, l’uno contro l’altro, con le dita delle mani ad intrecciarsi nel sigillo della capra. Sinistra chiusa in pugno con indice e medio a svettare verso il mento, destra ad avvolgere la sinistra, indice e medio ad appoggiarsi sugli altri due, dritti verso il mento anche questi. Avrebbe dunque preso un profondo respiro, necessario per ottenere la concentrazione atta a richiamare, oltre il velo della sua mente frantumata, l’energia psichica, racchiusa in una sfera instabile e elettrica come lui è. L’avrebbe portata al centro del plesso solare, a congiungersi con la gemella e contrapposta, l’energia fisica, fluida e costante nel suo perpetuo moto. Avrebbe tentato quindi di unire quel suo personale Yin e Yang in un tao perfetto atto a ricavare qualcosa di superiore: un’energia che le unisca, il proprio chakra. Non avrebbe quindi represso il brivido che ogni volta avverte nel sentire quell’energia fluire. Ma probabilmente, ripreso quel bastone da passeggio, sarebbe venuto il momento di spendere qualche parola sul suo abbigliamento, premettendo che, probabilmente, se pure risultasse veramente fuori contesto per strada, basterebbe raggiungere l’assembramento (aiut…) degli astanti per entrare nel locale, per rendersi conto che, forse, non è così strano. Fa la sua comparsa sotto la tempesta, non curante illuminato d’improvviso da un lampo lontano. Capelli lisci, neri come la pece, raccolti in una strana coda alta sulla nuca in parte, lasciati lunghi lungo il lato sinistro del cranio, la restante. Il fianco destro del cranio invece, è perfettamente liscio e non v’è traccia del dragone nero che di solito lo decora. Indossa un vistoso completo decorato da ampie righe verticali, bianco sporco che s’alterna a un verde melma, forse grigio, impossibile da definire sotto la pioggia. Guanti coprono le mani e, per concludere il tutto, la sua maschera. Grigia e pesante con ben cinque buchi a decorarla, disposti come una sorta di sorriso al contrario, sopra a un naso adunco, lungo e sporgente. Ovviamente solo due di quei cinque buchi sono per gli occhi, completamente invisibili. S’avvicinerebbe all’ingresso, passando il tempo necessario perché venga il suo turno a raccogliere le energie necessarie a far pace con l’idea che se vuole entrare dovrà farsi mettere le mani addosso da qualcuno. O d i a essere toccato. Giunto infine il suo turno, si presenterebbe davanti ai dipendenti di quel posto ed alzerebbe le braccia, tenendo il bastone nella mano sinistra. Si lascia perquisire, ovviamente. Qualora toccassero quel bastone, i dipendenti potrebbero notare che si tratta d’un pezzo di plastica, leggera e inutile, se non, appunto, per scena <Uovo.> avrebbe risposto alla richiesta della parola d’ordine. Tentando di lasciarsi il prima possibile l’ingresso alle spalle. E anche la pioggia. [Tentativo di impasto del chakra]Shinsei tira un D100 e fa 78
La notte, giunge, tempesta sulle loro teste, violenta essa cade, violenta essa viene amata, un sorriso smaliziato sboccia sul viso affilato della donna, crudele nelle sfumature della notte. La sola mano destra salirebbe a quel plesso solare, li ove andrebbe a mutar le dita in quel mezzo sigillo caprino, pronto. Li andrebbe a concentrarsi sul proprio essere, ad immaginarsi le due sfere che la abitano in due punti diversi del proprio corpo. Quella della mente rapportate al proprio intelletto , agli stessi pensieri, quella fisica di un corpo che non ne vuol sapere di farsi colpire in alcun modo, due sfere opposte che andrebbe a stimolare se trovate, cercando di trascinarle verso un unico punto, il plesso solare. Una scende, l'altra sale, un movimento simile che convergerebbe li adesso, in un ultimo atto nella quale ruotandole tra loro con impeto riuscirebbero ad unirsi per impastar infine la propria forza, in un vortice d'apprima lento, poi sempre più veloce, in modo da esser divenuti un unica cosa. Un richiamo necessario questa notte, nella consapevolezza del passato. I capelli rossi hanno raggiunto invece una sfumatura..violacea, qualcosa che riporta incredibilmente a Otogakure stessa, alla sua essenza intima. Lunghi scendono oltre le spalle sul davanti, filamenti violacei creati per l'occasione, e le iridi azzurre ormai son morte, annegate nell'oscura sclera e nella rossa pupilla di quelle lenti a contatto, semplice effetto , eppure oscuro, impregando quel viso che le appartiene di un essenza non propria, di qualcuna che è semplicemente morta.Sul nasino spuntano invece un paio di occhiali da vista, la montatura rossa, tenuti più bassi rispetto agli occhi di qualche millimetro, ma con delle lenti finte, non cambieranno il proprio modo di vedere. Il petto formoso è coperto in parte da quello che pare essere un top ninja, nero, con maniche corte e scollatura a V, mentre l'addome pallido e piatto - per il momento - coperto da quella maglia a rete. Le gambe affusulate, lunghe, morbide in alcuni punti invece coperte da un mero pantaloncino, del medesimo colore, che stringe per poco quelle cosce, pochi centimetri oltre i glutei. Anche le gambe, come l'addome, presentano quelle calze a rete nere, una rete piuttosto larga, non atta a coprire nulla in verità. La coscia destra regge il porta kunai - vero - riempito di nulla, se non di due tonici, uno per recuperare il chakra, l'altro per eventuali danni alla propria salute. Nessuna vera arma da poter requisire. Ma perchè andare li con quei piccoli accorgimenti? Ovviamente per via dell'ultima visita, quella della bambina, e da allora la Hyuuga pare esser scomparsa, sparita nel nulla, e solo l'annuncio visto al cellulare ha messo la pulce nel proprio orecchio - chissà che non possa rivederli? Quella donna e quella bambina dai capelli bianchi. I tacchi si fanno sentire li, in quella strada per l'entrata, e qualcosa svolazza alle proprie spalle, qualcosa che la fa ridere da dentro, beffarda, stronza, senza ritegno, in quell'haori bianco uguale a quello di un kage, ma dietro la schiena cosa vi è scritto? "Quinto Kokukage" a lettere violacee. Lo stesso che ha contribuito ad uccidere. La stessa che è morta per il loro desiderio, e adesso cosa fa? La prende , letteralmente, per i fondelli, come un grido muto a quell'alleanza in cui non ha creduto e che ha voluto fermare, ucciso, tolto la vita, la libertà, per prendersi insieme ad altri il proprio posto nel mondo. Avanzerebbe dunque verso l'eventuale fila, ma lo sguardo rosso questa notte si allarga, verso altri visi, verso altri..personaggi, improbabili o probabili che siano, come qualcuno che attirerebbe il proprio sguardo.. qualcosa di folle, il mancamento di una vita, il viso da poco lontano simile a quello di LUI. No, non può essere Yukio, quella maschera può riconoscerla benissimo da chilometri, e non può essere tornato, per quei momenti avanza cercando di portarsi vicino all'Uchiha, ossessa, senza rendersene conto, non comprenderà subito che egli sia troppo alto, troppo fisicato , provando a raggiungerlo nel momento in cui egli andrà a pronunciare la parola d'ordine, ma chissene frega , non quando quello sguardo lampeggia di..orrore. < Yukio > la voce che pare un ringhio, eppur mantiene ancora la propria voce, singolare, calda, bassa, graffiante. Lo odia. [mode Kunimitsu - ex quinto Kokukage : https://i.pinimg.com/564x/c3/4e/c0/c34ec0d7e7df57f40019086afdf4b8a9.jpg ][equip : 1 tonico chakra - 1 tonico salute][3/4 tentativo impasto + 1/4 cammino verso "Yukio"]Sango tira un D100 e fa 99
Oh quelle sono il tipo di feste a tema che gli piacciono, quelle ignoranti, in un locale notturno anche se c’è da dirlo, se solo avesse aperto quando era ancora lì in zona ad abitare, prima di lasciare l’appartamento a Kioku dopo che si era lasciato con Nene e tutta la vicenda, probabilmente sarebbe stato uno dei patroni più frequentemente visti al locale conoscendolo. Famoso in giro per i vari night di tutti i generi, dai karaoke con le signorine al pesce volante con le signorin* con sorprese poco nascoste e delle gambe più pelose della barba dei vari pirati da cui prendono spunto le storie delle ciurme come barba+colore a scelta di capelli. Leggende narrano che una sera si è sballato talmente tanto da finire a fare la figura del destriero volante cavalcato da un compagno che faceva spiderman… insomma, è l’uomo giusto per la serata. Aveva avvisato lo staff che si sarebbe presentato con un armamentario, come dire, particolare. Ma andiamo con calma e senza dileguarci troppo per il piacere del fato che ci sta leggendo. Aspetta fuori, in fila come gli altri, non li riconosce, sono mascherati dopotutto mentre lui… beh non può che essere da meno con tutti i costumi che ha portato. La scelta è stata difficile, pensava di venire in un costume enorme da orso con un sorriso creepy e un pistolone, ma in pochi probabilmente hanno letto di quella storia per capire la reference e così, opta per un qualcosa di più classico: scarpe nere lucide a stivaletto insieme a quei pantaloni anch’essi neri eleganti. Giacca sotta a tre bottoni allacciata, un rosso appunto sangue, scuro. Sotto una camicia bianca e un papillon nero. Le mani sono coperte da dei guanti bianchi, così come il capo, è protetto da un cappello nero a cilindro con una fascia rossa che richiama la giacca, in questo momento tra l’altro, lo protegge dalla pioggia. Il volto? Nascosto da questa mascherona bianca con sorrisone nero e occhi anch’essi neri, alla pierrot per intenderci. Ai fianchi porta sotto la giacca il suo armamentario che, al momento dell’ispezione, potranno vedere come alla sua destra ha, estraendo dal manico, un pugnale rosa a forma di dildo, il famosissimo sir john phaullstif, mentre a sinistra ha una specie di pistola squadrata… una spara banconote. Si lascia perquisire come da rito e, arrivato il suo momento, ecco che dice la parola <” palle… ah no, quello era il mio indovinello. Uovo!> Che burlone! [Outfit: https://static.wikia.nocookie.net/near_pure_evil/images/8/88/Kagetane_Hiruko.jpg/revision/latest/scale-to-width-down/300?cb=20210729135723 ] [Armi: https://cdnfuturartshop-9d53.kxcdn.com/61633/pistola-spara-soldi.jpg & https://images-cdn.9gag.com/photo/aQd0b9d_700b.jpg (+18?)]Nobu tira un D100 e fa 27
Ognuno dei presenti ha scelto qualcosa da indossare. Chi meno famoso e chi più originale. La prima ad avvicinarsi al buttafuori è Sango, assieme a Shinsei travestitosi da Yukio. Egli è il primo che professa la parola d’ordine, motivo per il quale sarà a lui concesso entrare. La donna gli intima, con un cenno del capo, d’entrare. Non devono far bloccare la fila. Al contrario, viene bloccato l’ingresso alla rossa dal momento che non ha pronunciato alcunché. La buttafuori la squadra dalla testa ai piedi, facendo poi spallucce. Non parla. Non trova niente da dire. Dovrebbe essere quanto più ovvio quel che manca per accedere. Chiaramente, il Richiamo del Chakra da parte del finto Uchiha è ben riuscito. Sta piovendo, quindi molte persone all’esterno, nel bel mezzo di quella fila si stanno facendo sentire, protestando. <Ci vogliamo muovere? Ci stiamo bagnando!> E se per alcuni sarebbe una bellissima frase da sentire in determinati contesti, ora non è esattamente il momento adatto. Alcuni si son muniti – per fortuna – d’un ombrello e quindi aspettano pazienti il loro turno. Nobu è colui che, vestito elegante e con un coltellino piuttosto particolare, è dietro Sango a circa un paio di metri di distanza. Può vederla di spalle e tentare di riconoscerla, qualora sia per lui essenziale trovar qualcuno con cui passar la serata. E giacché pronuncia ad alta voce la parola d’ordine, pur di far procedere la fila, anche allo Hyuuga sarà permesso entrare senz’alcuna problematica. Kan, invece, è ancor nel backstage e, innanzi al rifiuto, il suo collega fa spallucce. Inghiotte un paio di pasticche e s’avvia fuori dalla stanza, portandosi nella sala. A sua volta, sarà spronato a raggiungerla. L'interno del night club è di quanto più stravagante possa sembrare un locale. Innanzitutto, le luci che provengono dal soffitto son completamente rosse – totalmente, sicché devono emulare in qualche modo la caduta del sangue. Hanno infatti installato alcune luci piuttosto particolari che, salendo e scendendo, emulano proprio delle gocce che scendono sul muro. La musica all’interno è piuttosto alta, com’è giusto che sia in un night. Davanti agli occhi di coloro che son appena entrati, si stanzia una sala veramente spaziosa avvolta nel cremisi bagliore. Di fronte all'ingresso, superando il marasma di gente, di tavolini, di spogliarelliste, di pali, di altalene e quant'altro, v'è un angolo bar che chiamare ''angolo'' è in realtà un'offesa. Si tratta d'un bancone brillante, dal ripiano completamente nero su cui son già disposti un sacco di drink e shottini, per quanto la gente all’interno sia ancor poca per via della scrematura che avviene all’esterno. La musica copre gran parte delle parole, quindi sarà difficile capirsi l'un l'altro a meno che non s'adotti la consueta prassi di questi particolari avvenimenti: urlare nell'orecchio. L'intero muro alle spalle del bar, è coperto da vetrate e scaffali sui quali sono disposte le più svariate bottiglie d'alcolici - tra le meno care e le più usate, a quelle sovente richieste da coloro pieni di ryo nelle tasche e nel conto. Le ballerine danzano attorno ai pali che sono stati addobbati per l’occasione. All’estremità superiore, laddove le signorine non potrebbero arrivare, v’è appeso un gancio fintamente metallico per emulare quella che potrebbe sembrare una gogna d’esecuzione per impiccagione. Ulteriori corde dal consueto cappio son appese di qua e di là, specialmente sulle balconate che sovrastano il locale al primo piano. Le stesse ballerine, inoltre, vestono d’abitini succinti, in particolare quello da diavoletta che spicca per la maggiore. Alcune poltroncine attorniano un piccolo palco per osservar comodamente le ancelle che agitano il loro corpo per mero intrattenimento. Ci son delle stanze laterali coperte da pesanti tende cremisi. Chissà cosa c’è lì dietro. [ Scale che portano al piano superiore, ovviamente rosse: https://i.pinimg.com/236x/02/00/27/02002763b3ef750a23c0283e66ba3218.jpg ][ Ve lo devo spiegare?: https://i.pinimg.com/236x/e8/49/c3/e849c3888b8cb39aeb2ee872322f23eb.jpg ][ Angolo Bar: https://i.pinimg.com/236x/e8/87/3b/e8873ba082533d4fd99a335a8ab93a2a.jpg ][ Interno del Night Club: https://i.pinimg.com/564x/91/09/b4/9109b47b5094bdb3a31f59cd1aabda58.jpg ][ “Quest” – Serata Serial Killer ][ Turni liberi ][ 20min complessivi ][ Buttafuori: https://i.pinimg.com/564x/d4/bc/3b/d4bc3b0d5b8dd1cb83f24b5c1ba3452f.jpg ][ Per dubbi&domande, siete pregati di usare le missive o la chat privata su discord. Domande non inerenti verranno cestinate senza l’obbligo di risposta ]
[Backstage] Nota lo scrollare delle spalle del collega, nulla vien preso dall'uomo lasciando ad egli il sol compito di drogarsi per reggere una serata come quella ma per il Sumi risulta tutto quanto diverso, essa stessa basta per renderlo eccitato alla sola idea di comprendere come quest'oggi si sarebbe conclusa. Memore dell'ultima volta, con un battibecco piuttosto acceso, ninjutsu portati a compimenti e una fine serata con il botto, nel suo caso, con due botte ma questa risulta un'altra storia per altri momenti, altri luoghi più consoni in cui raccontare le proprie avventure notturne. Conclude il trucco sul proprio volto, perfetto, immacolato come non mai e come tutti gli altri, spinto ad inoltrarsi in quella stanza la cui musica alta ne riempie le mura. Dorate, con lenti a contatto, ammirano il suo interno, le luci emulanti il sangue, le ballerine intente in quei belli a dir poco fantastici, vestite da diavolette. Mentalmente segna un leggero appunto, comprare tali completini per la Kokketsu godendosi lo spettacolo. Profondo il respiro effettuato riempiendo il petto, inspirando l'ossigeno li presente <Odore di gnagna, adoro> esordisce l'albino inoltrandosi nella stanza in attesa del giungere dei clienti, focalizza lo sguardo sulla porta scrutando tutti quanti con minuziosa attenzione accorciando le distanze a separarlo, concentrandosi in particolare su uno spilungone vestito da Yukio Kokketsu. Shinsei è la vittima designata, il primo ad avere il servizio dell'albino. Cerca di avvicinarsi all'uomo seguendo i propri colleghi, osservando il loro modo di fare, di porsi nei confronti del pubblico; non può essere molto diverso dal fare il medico dopotutto, si tratta pur sempre di persone, esseri viventi con necessità e bisogni. Tono vocale sensibilmente innalzato verso Shinsei <Prego, da questa parte> cercando di portare il proprio tono all'udito altrui, essere sentito, compreso <Desidera un tavolo? O preferisce sostare al bancone? O ancora sotto le ballerine? Personalmente le consiglio quello, si vede tutto stando sotto, davvero tutto> allargando appena i superiori arti invitandolo a seguirlo, oltrepassare in via definitiva quella soglia per godere della serata da poco iniziata, intenzionata a durare ben più di una notte. Avanza, veloce adesso per via del proprio impasto avvenuto, sentirà il chakra nelle vene, potente, inutile dire che se ne sbatte le tette di quella parola d'ordine, ma troppo lenta nel provare ad afferrare il ragazzone che indossa quell'orribile maschera di colui che non è che un vero assassino, Yukio, potresti indossare la tua pelle e saresti perfetto, dovrebbe spaccargliela, vorrebbe farlo, se non che rimembra bene cosa succede ai polsi quando fa qualcosa di faticoso, a prova di forza, alias un angolatura orribile rischiando di spezzarsi, quasi, insomma, niente forza bruta per lei. La donna all'ingresso invece la ferma, la osserva, feroce nello sguardo, forse sembrando anche un pò la vecchia e vera Kunimitsu < Uova > quasi lo ringhierebbe, ma tutto pur di passare oltre quel primo ostacolo , quello che le ha impedito di allungare infine la mano all'ultimo istante per strattonare l'Uchiha, insomma, le buone maniere sono state mandate a quel paese in un attimo, anni e anni di istruzione Ishiba, indottrinamento, per cosa? Per nulla, ovvio! Se alla parola d'ordine la lasciassero passare, proseguirebbe verso quelle pre-entrata anche lei, lo conosce abbastanza bene, ricorda perfettamente l'ultima serata li dentro . E avanzerebbe verso Yukio, verso quello che le sembra Yukio..eppure la stazza non è la stessa, che quel nano sia cresciuto in quei dieci anni? Impossibile. Sbatte le lunghe ciglia nere, truccate per questa notte, contornate le palpebre da quel viola più scuro e intenso, in tinta coi capelli < ..non sei Yukio > lo sguardo stizzito che si calmerebbe adesso, che riuscirebbe a divenire di nuovo normale, come una persona normale, sempre che una persona normale possa sentirsi in quel vestiario. Sistema con l'indice gli occhiali sul nasino, per vederci meglio senza l'ostruzione della montatura . Che errore! Ma qualcuno verrebbe li a distrarla per qualche attimo, qualcuno di..conosciuto? Che sia..? < Kan?> sbucherebbe anche lei da dietro il gigante, o almeno, lo dovrebbe esser per metà se l'avesse raggiunto, osservandolo con l'espressione da "Sango", mezza incazzata, mezza pensierosa, la voce probabilmente quella che potrebbe aiutarlo così come aiuta lei, come il suo amore per la gnagna , e probabilmente non si perderebbe alcuna delle sue parole, inconsapevole che sia fidanzato, ma ricerchi "gnagna a gogo" < che diamine ci fai qui? > sorpresa, senza dubbio che sia perfino vestito da cameriere, non rimembra di saperlo, o magari dovrebbe saperlo? Bell'amica! [mode Kunimitsu - ex quinto Kokukage : https://i.pinimg.com/564x/c3/4e/c0/c34ec0d7e7df57f40019086afdf4b8a9.jpg ][equip : 1 tonico chakra - 1 tonico salute] Dopo una perquisa veloce lo fanno entrare, peccato, si sarebbe fatto toccare molto volentieri ancora per un po' dalla buttafuori in realtà, non sembrava male… inoltre le donne con la camicia sono assolutamente arrapanti e nessuno può provare il contrario! Passi di quelle scarpe eleganti che vengono nascosti con il rumore della musica alta , giusto un paio per poi entrare in quel locale con le luci rosse e l’arredo che lo accolgono. Musica e bassi che pompano dalle casse, natiche che si muovono a destra e a sinistra e così la sua testa comincia a muoversi a ritmo. Iridi bianche che da sotto la maschera, in quelle feritoie nere a mezzaluna che sono per gli occhi, si posano dal sedere delle cubiste al bancone, pit stop necessario. Passi che si susseguono in tutta calma arrivando così di fronte a quegli sgabelli alti, appoggiando il sedere su uno di questi per poi fare lo stesso con l’avambraccio sinistro però sul bancone. La mano destra si infila in tasca in realtà a prendere una bustina ma per ora non la estrae, chiude il pugno su quella, sentendo la sensazione di plastica dell’involucro mentre aspetta che la barista o il barista arrivino a dargli retta. Non appena chi è incaricato degli alcolici lo nota, ecco che la mano sinistra, con indice, medio e pollice, va a tenersi la punta del cappello a cilindro, inclinando appena la testa in segno di saluto. Considerando il tema della serata non poteva che esimersi dall’ordinare < Un bloody mary, grazie. > e, anche se fa schifo, bisogna comunque rimanere nel mood, no? Osserva le movenze esperte cominciare a mischiare quel succo di pomodoro e la vodka mentre abbassa la mano sinistra nel frattempo appena sotto il bancone, all’altezza dello stomaco. Pollice piegato che tiene inclinati l’anulare e il mignolo mentre indice e medio sono distesi a formare il mezzo sigillo che gli è necessario. Si concentra e prende spunto proprio dall’individuo che ha di fronte, con quelle due sostanze che da prima sono separate, trasparente e rossa. Queste vengono girate fino a mischiarsi in un'unica sostanza: il suo drink e, proprio nella stessa maniera, cercherebbe di fare la stessa cosa con le sue due energie, solo che è la sua volontà e concentrazione a fare da cucchiaino. Ma perché sta impastando il chakra? Semplice, non si aspetta nulla di insolito in quella serata e il suo non è per difesa anzi: ha un innata oculare che gli permette di vedere cose… beh, sfruttiamola, no?!
[Outfit: https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767808021626880/unknown.png ] [Armi: https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767962401407047/unknown.png & https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767901051310100/unknown.png (+18?)] [Mood: https://www.youtube.com/watch?v=cGEQGoKjrLI&ab_channel=JaidenCollis ] Entra nel locale spedito, e il richiamo che ode alle sue spalle, in un attimo si mischia al suono assordante della musica. Non v’è reazione a ci che vede, perché le maschere non hanno reazione, lo sguardo nero dentro di essa, tuttavia, coglie dettagli, nutrendosene e memorizzando. No, non c’è verso che avrebbe messo piede li dentro senza quella maschera. Mai. Chissà quale livello di dettaglio lo abbia portato non solo ad individuare quella che ha ritenuto la maschera più simile a lui, ma anche ad effettuare ricerche sul soggetto, per studiarne quanto più possibile. Quanto potrà essere stato difficile, in una visita a Kusa, trovare qualcosa su Yukio Kokketsu? E perché tutto questo? Perché, di nuovo, l’unico modo che ha per stare li dentro, è essere la persona che impersonifica. Sottile il filo su cui questa farsa architettata più che altro per illudere se stesso, si regge. Deve stare attento solo ad una cosa, n o n b e r e. Si vede solo il pomo d’adamo deglutire pesantemente alla vista di tutta quella carne così esposta. Ma d’altronde, siamo solo ad un primo sguardo. Sguardo che viene presto richiamato dietro di se da una voce che conosce troppo bene, arresta il passo, rotando abbastanza da avere l’Ishiba di tre quarti. <uh, Sango, sera!> e potrà notarlo lei, che l’ha conosciuto, che c’è una cura nel dettaglio. Probabilmente la voce potrebbe destare qualche dubbio, ma la maschera la rende davvero poco riconoscibile. La osserva osservarlo, sorride quella maschera senza espressione. <perspicace come sempre> commenta equivoco ma il gesto che compie poco dopo è semplice, flette di lato il capo, verso la spalla destra, quasi a voler far scrocchiare le vertebre del collo, quel gesto semplice però rivela profondi segni a marchiare il collo. Che tornano presto nascosti dalla camicia. Kan fa la sua comparsa <Kan> lo chiama anche lui, più seguendo Sango che altro in realtà <Fai strada…> dopo aver ascoltato la descrizione, dovunque sia, va bene. Osserva da sotto la maschera Kunimitsu e la propria guida. <Vieni?> abbastanza alto da farsi sentire sotto la maschera ma sopra la musica dal’Ishiba. Vedremo che sorprese porta questa serata, alla fine. [chakra on] A proposito di “gnagna”, una delle ballerine – da luminosi capelli rossi e dalle consuete corna da diavolo tra di essi – lancia un’occhiata a Kan, nel tentativo d’attirarne l’attenzione mentre è intenta a muover le anche. Balla attorno al palo, ma usa la mandritta e l’indice della stessa per mandargli un segnale: “dopo”. Che abbia qualcosa da dirgli? Sta di fatto che la gente inizia ad accalcarsi sotto le note musicali che fuoriescono dall’impianto stereo installato per tutto il salone. Kan potrà condurre sia Sango che Shinsei al primo tavolo che può offrire loro, il quale sarà posto direttamente sotto una delle brillanti ballerine. Dalla seduta, è possibile godersi tutto lo spettacolo, ma non senza bere. D’altronde, sono all’interno d’un night club, pensavano di trovare tavolini blandi e normali? In realtà, tra i due, la rossa Ishiba è quella che maggiormente sa orientarsi lì dentro, pur essendoci stata una volta sola e finendo la serata in maniera piuttosto catastrofica – tranne per il post. Nobu attiva a sua volta il Chakra con le più nobili intenzioni: sfruttare l’innata oculare che gli è stata donata per spiare in giro – o per spiare le ballerine? Man mano, la fila all’esterno viene sfoltita e molta gente riesce ad entrare. Difatti, Nobu sarà affiancato da un altro uomo. È vestito in maniera elegante, ma privo del dress code al quale dovrebbe fare riferimento. Capelli corvini con la piega da un lato son posti sotto ad occhi scuri e vigili, apparentemente attenti. Il labbro inferiore è interrotto sulla destra da una vistosa cicatrice. I guanti ne coprono le mani. Il resto è invece formato da una camicia bianca, un gilet nero che spezza totalmente quel colore chiaro ed una cravatta. La giacca è semplicemente posata sulle spalle, ma le maniche penzolano ai lati del corpo. <Kio! Il solito.> Si rivolge ad uno dei baristi posti dietro il bancone, il quale indossa un camice da macellaio sporco in più punti di sangue. Saluta con un cenno del capo Nobu vestito anch’esso piuttosto elegantemente se non fosse per la maschera che testimonia il seguire il dress code prestabilito dalla serata. L’ordinazione dell’agente vien presa subito in carico e potrà notare come subito venga iniziata la preparazione, ma che quest’ultima venga interrotta nel momento in cui l’uomo con la cicatrice s’avvicina al bancone. Gli occhi dell’Ishiba potranno captare di sfuggita qualcosa di familiare. Lunghi capelli corvini adornano un viso pallido dagli occhi verde smeraldo come quel liquore che la rossa s'accingerà a bere di lì a poco. Veste, per via della serata a tema, con una lunga tunica marroncina che gl’arriva sin ai piedi, con un casco – o presunto tale – che tien invece in mano, forse per respirare meglio. E’ una sorta di piramide al contrario. Chi potrà mai essere? Anche Shinsei potrà notarlo, ma a differenza della rossa non susciterà in lui alcunché. Che si goda le ballerine! [ PnG al bancone: https://i.pinimg.com/564x/92/f3/05/92f3055d8cb341040d7ae217bf0d0a22.jpg ][ Scale che portano al piano superiore, ovviamente rosse: https://i.pinimg.com/236x/02/00/27/02002763b3ef750a23c0283e66ba3218.jpg ][ Ve lo devo spiegare?: https://i.pinimg.com/236x/e8/49/c3/e849c3888b8cb39aeb2ee872322f23eb.jpg ][ Angolo Bar: https://i.pinimg.com/236x/e8/87/3b/e8873ba082533d4fd99a335a8ab93a2a.jpg ][ Interno del Night Club: https://i.pinimg.com/564x/91/09/b4/9109b47b5094bdb3a31f59cd1aabda58.jpg ][ “Quest” – Serata Serial Killer ][ Turni liberi ][ 20min complessivi ][ Buttafuori: https://i.pinimg.com/564x/d4/bc/3b/d4bc3b0d5b8dd1cb83f24b5c1ba3452f.jpg ][ Per dubbi&domande, siete pregati di usare le missive o la chat privata su discord. Domande non inerenti verranno cestinate senza l’obbligo di risposta ][ ORARIO: 22.32 ]
[Night] Al cospetto la figura di Sango giunge, outfit totalmente opposto al suo normale, un travestimento non riconosciuto, non nell'immediato focalizzando l'udito solamente su quella voce il cui timbro riesce a malapena nell'intento di penetrare l'apparato uditivo <Sango?> scosta le iridi sulla donna <Allora hai finalmente imparato come ci si diverte> esibendo un leggiadro sorriso pregno di divertimento nei confronti dell'Ishiba <Ci lavoro, non è fantastico? La situazione si è ribaltata, adesso è l'Ochaya a dover dare soldi a me, non più il contrario> l'ironia della vita da sempre presente. Da consumatore a fornitore di un servizio all'interno di un locale capace di allietare molte delle serate passate. Attenzione riposta verso Shinsei, all'essere chiamato da voce a lui completamente sconosciuta <Esatto e tu sei? Un amico di Sango? Comunque, da questa parte, andiamo> portando il gergo dalla formalità all'informalità più pura dandogli bellamente del tu. Dona ad esso le spalle procedendo con spedito passo verso un tavolino libero nella parte più buia del locale, non troppo distante dalle ballerine, difatti, sia l'uomo quanto Sango, in caso accetti di seguirlo, si ritrovano al di sotto di una di esse, un posto quasi in prima fila dove potersi gustare lo spettacolo. Dorate appena alzate, il giusto per notare il gesto della ballerina dai capelli rossi, un moto del braccio e della mano. Deglutisce sgranando gli occhi, sorriso permane in viso e con la mancina innalzata, l'indice smuove se stesso da destra a sinistra e viceversa negando quell'incontro, consapevole di cosa voglia probabilmente. L'intenzione di incontrarla risulta nulla, l'interesse inesistente verso un mero passatempo; oramai la geniale mente del Sumi è riflessa verso un'unica anima, nessun'altra può eguagliarla. Lento il moto del capo guardando intorno a se, tentando di osservare non solo clienti ma lo stesso staff, i dipendenti, i colleghi e le colleghe li presenti prima di riportare le iridi sulla coppietta li presente <Senza indugi, vi consiglio il cocktail ****> pronunziandone il nome <E' un po' costoso ma dannatamente buono e appagante. Quando lo bevi senti i problemi scivolare via, è forte ma abbastanza dolce da non essere ingombrante> consiglia, comporta alla maniera consona, dopotutto, essi son li per spendere, il divertimento è una conseguenza. Nobu? Non viene visto, troppo mascherato per esser qualcuno ai propri occhi, ma pur riconoscerebbe il non Yukio , ma riconoscendone il timbro vocale, qualcosa di decisamente differente, e menomale! Una voce che si ritrova ad affidare ad un viso diverso, senza quella maschera , e al movimento del collo per giunta < Shinsei > sorpresa, decisamente , una sorpresa visibilissima nei propri occhi oltre gli occhiali più che finti, fintissimi< che ci fai qui?> questa è la notte del "che ci fai qui?" , probabile, ma decisamente sorpresa che egli si sia avventurato in un loco ove troppi corpi sono vicini, ammassati, gli stessi che potrebbero toccarlo. < perchè hai scelto proprio Yukio?> infastidita da quella scelta, seppur attratta dal fatto che sappia sia lui, ma odiandolo nel vedere Yukio.. insomma, sta impazzendo letteralmente, tra gli ormoni e l'odio, qualcosa che può dare alla testa. Kan prenderà il sopravvento con il suo dire < non sono qui per divertirmi > anche però , almeno ci prova < volevo vedere se riuscivo a trovare Mekura > lui dovrebbe ricordarla, la Hyuga < un giorno di queste una delle ballerine ti ucciderà > quale altra fine potrebbe mai fare? Ma ci vorrà qualche attimo prima di spostare lo sguardo, non da lui cameriere - non si è ancora drogata ne ha bevuto signori - ma da lui con un maglione < non senti caldo?> a lei stessa da fastidio quell'haori, sarebbe stato fastidioso averlo da vera Kage? Qualcosa su cui riflettere, ma lo stesso che andrà semplicemente a far scivolare via dalle spalle, prendendolo sotto un braccio, portandolo vicino al petto e cercando in verità di smollarlo al primo passante vicino con un mezzo sorrisetto < mh si, vado.. > dove? Non dirà molto, solo seguendoli, eppure qualcosa stuzzica l'occhietto vispo, lo stesso che non perde molto tempo nelle infatuazioni momentanee, non più, non li dentro, per favore! Eppur guarda quell'uomo, stranita, qualcosa che le si smuove dentro, qualcosa che la fa fermare di botto e girarsi, ignorando Kan, Shinsei e compagnia bella < è lui..> mormora a bassa voce, un vibrato che non potranno sentire, ma s'alza da quella postazione, come in trance, seppur non paia molto sicura, nemmeno ha bevuto nulla, e siederebbe di nuovo, sotto il corpo della ballerina < Kan..non mi piacciono le ragazze > si volge a Kan adesso, sebbene punti a qualcos'altro < mi potresti dare carta e penna? Devo fare una cosa.. > un cameriere non avrà carta e penna? Si che lo avrà, se la ricevesse andrebbe a scrivere, sotto gli occhi di tutti e tre "tua moglie sta scendendo a prenderti , di nuovo. Scappa, coniglio" , e un cuoricino alla fine. Piegherebbe il bigliettino velocemente, porgendolo nel caso < potresti darlo in forma anonima a quel tizio con il casco?> chissà che abbia letto o meno, ma il sorriso sulle proprie labbra è affilato, da chi vuole combinare qualche guaio < io prendo un margarita > diretta nei gusti semplici e basilari che possiede, ma l'occhietto visto adesso è per Shinsei, e lo fissa, intensamente < prendi qualcosa > si, beh, è con lei, cosa mai potrebbe capitare di male? [mode Kunimitsu, addio Haori - ex quinto Kokukage : https://i.pinimg.com/564x/c3/4e/c0/c34ec0d7e7df57f40019086afdf4b8a9.jpg ][equip : 1 tonico chakra - 1 tonico salute] Mezzo sigilli che viene poi scambiato con quello detta tigre, una volta sentito che il chakra sia entrato in circolo correttamente e proprio questo verrebbe reindirizzato alla volta dei nervi oculari, coperti anche volendo da quella maschera a pieno viso che non lo fa riconoscere. Si intravede solo sul collo la carnagione scura a differenza della maggior parte degli astanti o forse di tutti, chi può dirlo, è una minoranza infondo. Chakra che dovrebbe essere spinto appunto sui nervi oculari ad andare ad attivare proprio quell’impronta genetica che è impossibile da replicare geneticamente e che reagisce appunto solo al chakra una volta che il possessore ha risvegliato il potere dormiente e sovrascritto i nervi, un po' come tutti i doujutsu infondo. Se tutto fosse andato come previsto ecco che la sua vista dovrebbe aumentare, come se avesse un mirino ACOG e una vista telescopica attorno a se per parecchi metri. Nota la persona che si sta avvicinando e si siede accanto. Lo ascolta parlare con il barista con fare molto intimo, come se si conoscessero e, a giudicare dal fatto che lo ha chiamato per nome, che non ha dovuto specificare la sua ordinazione ma soprattutto che il suo ordine è passato in secondo piano… deve essere qualcuno che frequenta assiduamente il posto. Lo osserva meglio, bypassando quel cenno di saluto che gli fa, che cosa lo saluti a fare se poi gli fotti il drink? Non è vestito come il dress code richiedeva e nessuno pare dire nulla, che sia il titolare del posto? Si volta verso Kio e sposta la mano destra ad afferrare dal manico la pistola, estraendola e puntandola immediatamente al barista. Inclina il collo di quasi 90 gradi verso sinistra, che aggiunto a quella maschera non è esattamente quello più naturale,anzi è abbastanza inquietante. < Kio, giusto? Non mi pare il caso, in una serata come questa di far uno sgarbo agli ospiti…> Dice mentre l’indice si sposta sul grilletto. Lo sguardo tuttavia non è propriamente posato su Kio ma su quello che ha di fianco, può vedere entrambi con la visione teleferica e soprattutto rendersi conto se qualcuno intorno a lui ha il chakra impastato proprio per non farsi prendere alla sprovvista. < … non sai mai chi si può nascondere dietro queste maschere e make up… bang! > finisce di parlare e flette l’indice a premere il grilletto con quello che dovrebbe uscire è una banconota dalla valuta minima di Ryo che volerebbe teoricamente in direzione del barista, come a incentivarlo a finire il suo cocktail come è giusto che sia. Sorride pure ma… non lo vedono che ha già la maschera che sta sorridendo per lui! [Chk 19/20][2/4 attivazione byakugan – 2/4 bang bang motherfucker]
[Outfit: https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767808021626880/unknown.png ] [Armi: https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767962401407047/unknown.png & https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767901051310100/unknown.png (+18?)] [Mood: https://www.youtube.com/watch?v=cGEQGoKjrLI&ab_channel=JaidenCollis ] È l’inesperienza una scusante? Difficile, la disattenzione? Meno che mai, l’insieme di tutte le location proposte da Kan s’è confuso con l’arrivo della rossa, ed è finito probabilmente nel posto più apprezzato ed ambito ma… più impattante, se così si può dire, su un estraneo di quei luoghi, tra Kan e la rossa, ben presto si ritrova la sotto e s’apre davanti a lui un mare di corpi danzanti. Lo sguardo si sgrana, lo stomaco si chiude <AH> sotto la maschera, poco udibile con la musica, sono le parole del bianco a riportarlo alla realtà <Io? Yukio no? > che domande. <Direi di si> risponde alla sua seconda domanda. Ma non mancherebbe di cercare con le oscure sotto la maschera la rossa. Inizia a far caldo? Non sta facendo caldo? Fa molto caldo. La maschera è troppo pesante, non esiterebbe dunque ad afferrarla per sfilarla. Rivelando il volto affilato, coperto da piercing e orecchini ove è giusto che siano. Tutto finto ovviamente. Lo sguardo austero, dal taglio affilato, non è del consueto colore. Anche lui ha mascherato gli occhi rendendoli, ironicamente, molto simili a quelli altrettanto mascherati dell’Ishiba. Ne ascolta le domande tenendole le iridi rosse addosso senza la maschera è più chiaro, che non sia Yukio, il volto è più affilato probabilmente <Si> conferma donandole il sorriso affilato, contento di averla sorpresa, sebbene anche nel suo di sguardo si legga sorpresa <è un discorso lungo> perché sia li. Avrà modo di parlargliene quando non ci sarà la musica ad assordarli <e tu?> ricambia la domanda. È difficile capire i toni espressivi con lui, ma non c’è altro se non una vena di curiosità. <Perché cercavo un farabutto che mi assomigliasse per presentarmi qui stasera, e ti ho ascoltata.> Lo fa sempre in effetti. In più non sapeva di trovarla li. Infila senza riserve un dito nel nodo della cravatta anch’essa a strisce ampie, tirando fino ad allentarlo, slacciando anche il primo bottone del collo e liberandolo <Si. Per forza> A quel “prendi qualcosa quasi ordinato>”Kocktail? What is? Fa niente. Ha la gola secca, sarà qualcosa di fresco. Vatti a fidare <Si quello che vuoi ma subito> taglia corto. Beata ignoranza, non gli sfugge il nuovo arrivato, lasciando correre lo sguardo in giro, come dovrebbe aver modo di percepire il fare della rossa e gli ordini che impartisce. Un semplice sguardo per lei, tinto di dubbio.[chakra on] Oltre ad importunare gli ospiti, Kan propone loro anche qualche cocktail per iniziare bene la serata. Tutto sommato, sta facendo soltanto il suo lavoro. Alla volta della ballerina, egli sancisce un secco no. Che sia diventato tutt’a un tratto un buon fidanzatino? Gli occhi della donna, tuttavia, s’infossano in quelli altrui mentre tenta di ballare e di non perder aderenza con le suole, evitando una brusca caduta. Insiste nel volersi veder dopo, ma deve lasciar perdere al momento poiché sta lavorando a sua volta. Vi saranno sicuramente altre occasioni… Kan non può scappare. Sango è ancor preoccupata che quel che abbia di fronte sia il vero Yukio e sperona l’altro con numerose domande, cercando di capir chi sia davvero. Qualcuno vi passa, in effetti, nei pressi della donna e s’appropria distrattamente dell’haori che gli tende. Qualora glielo lasci, quest’ultimo – vestito presumibilmente come un clown, a giudicare dal naso rosso, i capelli arancioni ed il vestito bianco coi bonbon – lo scruta per un istante, salvo poi fare spallucce. Non gli serve e lo getta a terra, poco distante dal divanetto. Potrebbe diventar un ottimo straccio per lavar i pavimenti a breve. Shinsei, allo stesso modo, oltre a potersi render conto di quel che accade nei suoi dintorni, può anche scegliere d’ordinare e di seguire i consigli di chi ne sa di più. Nobu, invece, alla volta del bancone e distante dagli altri tre, sta avendo a che fare con tutt’altro genere d’individuo. Il Byakugan viene attivato correttamente. Oltre a poter scorgere una quantità vasta di persone, chi senza Chakra e chi con quest’ultimo attivato, è naturale che vi siano anche dosi differenti in ogni corpo. Può senza dubbio accorgersi del neo giunto e del Chakra che irradia il suo corpo in una grande quantità. Non è specificato a che grado possa arrivare seguendo lo schema dei ninja di dieci anni fa, ma comunque ne possiede sicuramente più dello Hyuuga che lo sta analizzando. Inoltre, potrà notare il Chakra attivo nel corpo di Sango e di Shinsei, dall’altra parte del locale. Nel bel mezzo del marasma, con le luci fastidiose e la quantità ingente di persone, è abbastanza complicato anche col Byakugan capir bene chi siano. Nell’alzarsi, però, riuscirà quanto meno ad individuare i lineamenti di Sango – ammesso sia per lui d’interesse come informazione. Nei quattro angoli della struttura – impossibile dire se siano all’interno o all’esterno dell’edificio – vi son anche altre quattro fonti di Chakra, esclusa quella del buttafuori. In parole povere, può comprendere che ci sia gente posta di sorveglianza: due si trovano ai piani inferiori – ad est e ad ovest – e due ai piani superiori nei suoi sensi opposti. <Signore, non volevo creare scompiglio. Tuttavia-> Viene bloccato immantinente dalla mandritta dell’uomo con la cicatrice che s’alza e volge direttamente il viso verso quella maschera bianca che s’inclina da un lato. Farebbe senza dubbio spavento, ma all’uomo non sortisce alcun effetto se non un bieco sorriso che s’inclina maggiormente da un lato. <Pago io il tuo drink, così siamo pari, mh?> Come a voler acquietar la situazione. Subito dopo, dalle casse proviene una voce che annuncia chiaramente l’evento della serata e che ne spiega l’andamento. <Buona sera, Serial Killer! Vi auguro una fantastica serata> La voce è d’una donna, ma non si vede alcun altro nei dintorni che possa star parlando. <e vi annuncio l’inizio del nostro gioco notturno! Come ben sapete, tutti avevate l’obbligo d’un dress code. Qualcuno ha scelto di non rispettarlo.> E con ciò? Cosa dovrebbero fare? La voce s’abbassa, diventa fin troppo seria. <Tra di voi, c’è un impostore. Trovatelo!> Non vengono date molte spiegazioni in merito. Sembra un giochino come un altro. Dopo qualche istante di silenzio, spenta com’è anche la musica, la voce riattacca con un post scriptum: <Avete delle armi giocattolo per una ragione: qui nessuno muore e nessuno viene ferito! Quando troverete il falso Serial Killer, potete portarlo sul palco al centro della sala dove vi aspetteranno i miei collaboratori.> Che inizi la caccia… [ Scale che portano al piano superiore, ovviamente rosse: https://i.pinimg.com/236x/02/00/27/02002763b3ef750a23c0283e66ba3218.jpg ][ Ve lo devo spiegare?: https://i.pinimg.com/236x/e8/49/c3/e849c3888b8cb39aeb2ee872322f23eb.jpg ][ Angolo Bar: https://i.pinimg.com/236x/e8/87/3b/e8873ba082533d4fd99a335a8ab93a2a.jpg ][ Interno del Night Club: https://i.pinimg.com/564x/91/09/b4/9109b47b5094bdb3a31f59cd1aabda58.jpg ][ “Quest” – Serata Serial Killer ][ Turni liberi ][ 20min complessivi ][ Buttafuori: https://i.pinimg.com/564x/d4/bc/3b/d4bc3b0d5b8dd1cb83f24b5c1ba3452f.jpg ][ Per dubbi&domande, siete pregati di usare le missive o la chat privata su discord. Domande non inerenti verranno cestinate senza l’obbligo di risposta ][ ORARIO: 23.20 ]
[Night] Dubbio è manifesto sul volto del serial killer di sogni nell'apprendere la vera natura della presenza della rossa a una festa di tale levatura. Divertimento non contemplato e un nome a lui familiare <Mekura? L'amica dell'altra volta? Dopo il casino di quel giorno sarebbe stato stupido presentarsi qui> semplice, logico, una motivazione ben più che giusta per evitare un simile loco <Ci provassero, ho una nanetta come guardia del corpo. Non oso immaginare la sua reazione se mi sfiorano> lasciandosi andare a quella leggera risata pregna di divertimento a tal pensiero mentre il tono vocale permane alto consentendo alla donna di udirlo alla bene e meglio nonostante l'elevata musica li presente <No, sono abituato a portare abiti pesanti> alzata di spalle. Li porta verso il tavolino prescelte udendo la risposta di Shinsei, in quel preciso istante il passo viene arrestato, iridi incastonate nell'altrui maschera <No, in realtà io intendevo...> innalza la destrorsa, pensa, riflette, scuote il capo <...lascia stare> il desiderio di far discussioni è nullo, sindacare inutile. Quel lavoro serve, portare a compimento la serata è l'unico obiettivo capace di preporsi. Attende pochi attimi, una volta accomodati, permane in attesa di ricevere l'ordinazione <Purtroppo non è mio il locale Sango, dovrai accontentarti di guardare me o il tuo amico qui> ampliando le labbra mentre, dalla tasca, estrae un taccuino da strappa un foglio donandolo alla donna con relativa penna, ogni cameriere possiede gli attrezzi per gli ordini. Capo allungato in avanti, osserva la dicitura, ode la richiesta prelevando il bigliettino, annuisce, poco gli costa. Prende gli ordini di entrambi, un margarita e il consiglio del Sumi. Non attende altro momento aumentando il proprio passo, portando la propria essenza nei pressi del bancone, con esso, ovviamente, mette distanza dalla figura dei due piccioncini eppure, prima di far ciò, cercherebbe di dirigersi dall'uomo con il casco, il medesimo indicato da Sango. Mancina innalzata prova nel bussare all'altrui spalla per attirarne l'attenzione <Mi scusi, mi è stato chiesto di consegnarle questo. Non so chi sia il mandante> porgendo lui il bigliettino. Attende qualche attimo di esser calcolato, di avvedersi della presa del biglietto prima di volgere se stesso alla volta del bancone dove sostano Nobu e l'uomo dalla cicatrice. S'affretta ponendo le dorate sul barista <Un Margarita e un Daiquiri> pone l'ordinazione e li sosta, aspetta l'arrivo del vassoio con i cocktail. Nel frattempo la musica cessa, la voce emerge, una donna, la stessa dell'altra volta? Colei il cui compito è comandare tutto quanto? Non ne ha idea. Ode il verbo, il gioco messo in atto, sogghigna, scuote il capo <Santo cielo, questo posto diverrà un manicomio a breve>. Fa troppo caldo anche per lei, tanto che l'haori viene preso da un..pagliaccio, un naso rosso che ricorda qualcuno, Nejo, che sia lui? < Nejo?> richiede alla figura, magari è proprio lui, l'ultima volta aveva un bellissimo naso rosso solo per se! E' normale che la maggior parte della propria attenzione sia per Shinsei? Beh, si, senza dubbio, sebbene sia lieta che si tolga quella maledetta maschera e possa rivelare un viso non simile a quello di Yukio, sebbene si sia alquanto impegnato nel ricreare i piercing di quel maledetto! < sei stato.. bravo > confusa se fargli un complimento o meno, troppo confusa, deve bere, assolutamente < mmh un discorso altrettanto lungo > anche se avrà sentito nominarle il nome di Mekura stessa , sconosciuta forse alle sue orecchie, riconosciuta da Kan. Siederebbero , dunque, ma gli occhi saettano, prima all'uomo poco lontano da loro coi capelli neri, a cui deve un bel ringraziamento per aver rovinato l'unica serata in cui aveva deciso, dichiaratamente, di divertirsi, poi a Kan < siamo mascherati, nessuno ci potrebbe riconoscere > sottolinea l'evidente stato in cui sono, nemmeno lei sarebbe riconoscibile a chi non la conosce bene , sebbene la parola "amico" dedicata al biondo la faccia arrossire non poco < non è.. mio amico > e cos'è? No, non lo dirà, procede con la sua piccola richiesta, bigliettino annesso e ordinazione, scoccando un sorriso a Kan lieto di vederlo complice in quel piccolo giochino per la consegna di un mero bigliettino, uno sguardo che lo segue, spostandosi infine al non-biondo, notando come abbia già spostato cravatta, e snudato parte del petto. Beh..non guarderà la ragazza di certo, si limiterà a guardare proprio lui, dopotutto lo ha pure vicino, perchè non goderne completamente? Rendendosi conto solo adesso, che entrambi hanno le sclere nere..che Yukio e Kunimitsu..? Bah, non che possa interessarle più di tanto ! Qualcosa invece richiama il proprio sguardo, una voce proveniente dalla cassa e cerca di comprendere se l'abbia sentita, se sia la stessa di quella donna che accompagnava la figlia di Mattyse e Mekura, la musica che si calma per un attimo probabilmente per lasciarsi sentire più forte, e quello che pare esser un gioco, il gioco dell'impostore.. < interessante > mormora provando ad alzarsi sui tacchi, più alta del solito, ponendo lo sguardo in giro, il bancone compreso se riuscisse a vederlo , anche da li, alla ricerca di qualcosa di particolare, molto particolare. < lo troveresti divertente ? > domanda con il viso che s'abbassa all'Uchiha vicino < non ho armi, potrei.. prenderne qualcuna in prestito > ed eccoli , gli occhi felini rivivere, osservare intorno la gente che balla, si muove, qualcuno magari già ubriaco, per trovare qualche arma adatta alle proprie esigenze, un lancia palline sarebbe ideale, ma magari vuole troppo? [mode Kunimitsu, addio Haori - ex quinto Kokukage : https://i.pinimg.com/564x/c3/4e/c0/c34ec0d7e7df57f40019086afdf4b8a9.jpg ][equip : 1 tonico chakra - 1 tonico salute] Viene interrotto dal tizio che gli è accanto e, nonostante tutto, può notare come questi abbia il chakra attivo e, a giudicare dalla veemenza con la quale questo circola, beh, si direbbe che ha un bacino di quell’energia nettamente superiore al suo. Accetta quelle scuse da parte del barista ma , giudicando soprattutto il fatto che colui che gli è accanto è a quanto pare un personaggio di interesse per quel locale e, sicuramente, non un tizio qualsiasi, decide di rifiutare quel pagamento offertogli < No grazie, posso pagare da solo. Pew Pew > spara altre banconote, il giusto per quel cocktail prima di voltare la propria pistola giocattolo spara monete al tizio alla sua destra che non era vestito. < Piuttosto che offrirmi un drink, perché non mi dici chi sei? Sembri essere del posto e, il mio sesto senso mi dice che non sei un tizio qualsiasi tra gli ospiti > si certo Nobu, chiamalo sesto senso quando stai letteralmente cheattando con il byakugan attivo, che pagliaccio e non solo per la maschera! Viene interrotto da quell’annuncio che interrompe la musica e che annuncia sostanzialmente una caccia all’uomo e quell’uomo lo aveva proprio di fianco a quanto pare. < tch …> direbbe da dietro la maschera, raddrizzando il collo per poi riporre nella cintura la pistola spara banconote, sostanzialmente levandogliela dal viso e lasciandolo andare, in barba a quello che sono le regole del gioco notturno di quella serata. Probabilmente gli chiederà perché sta facendo questo, e come biasimarlo < Sono venuto qui per le signorine con il culo di fuori, non per fare una caccia all’uomo che avrei teoricamente già vinto per fortuna pura, non ci sarebbe divertimento…> finisce di dire per poi alzarsi in piedi, la mano sinistra si muove giusto ad alzarsi la maschera fino a scoprire la bocca, per poi prendere il bicchiere con quel bloody mary. La destra invece si infila in tasca a tirare fuori quella busta piena di cristallini azzurri, la apre e , con il bordo del bicchiere bagnato, si fa uno shot di ‘margarita’ con un bloody mary e al posto di lime e sale, la sua droga preferita: mdma. Ingurgita metà drink con gli acidi che si sciolgono contro la lingua. < Rendiamolo più divertente, hai bisogno di una guardia del corpo per sto gioco? >[Chk 18/20]
[Outfit: https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767808021626880/unknown.png ] [Armi: https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767962401407047/unknown.png & https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767901051310100/unknown.png (+18?)] [Mood: https://www.youtube.com/watch?v=cGEQGoKjrLI&ab_channel=JaidenCollis ] È qualcosa di viscerale a far aumentare la temperatura nella stanza. O è lui che sta andando a fuoco. Difficile capirlo. Non avrebbe neanche senso sforzarsi effettivamente. La musica gli riempie l’udito rendendo difficile percepire senza guardare il resto della stanza. Sensazione di chiuso che fatica a tollerare. Così come non riesce a sottrarre lo sguardo da ciò che è stato messo lì per guardare. Labbra che si schiudono, mentre lo sguardo, austero e pesante, ma rosso come il sangue, raggiunge l’Ishiba, e li resta. <quindi è così che ci si diverte?> la domanda più ingenua del mondo. Di chi non ha idea di dove sia. Una domanda che ha già avuto modo di porre ma non a lei, e non in quel contesto, ma che si ricollega stranamente, proprio alle parole che Kan le ha rivolto, discorso in realtà passato, quasi noioso. Ben altri sono i punti di attenzione anche per l’Ishiba. Segue la situazione incuriosito. Tutto bene per ora, quindi, a parte per il fatto che fa caldo e che ha la gola tremendamente secca. Sono gesti quasi istintivi, quelli che lo portano a giocare costantemente con il nodo della cravatta. Allentandolo sempre più. Per fortuna il collo è libero, marchiato si, ma anche da tatuaggi che non sono suoi, finti. Reggeranno fino alla prima doccia, se non li laverà via col sudore. Non si perde i discorsi con Kan ne le parole di Sango. Le ascolta, e quello sguardo si fa pesante, caratterizzato tra l’altro da un solo occhio visibile. L’altro sotto i capelli. Ascolta come non apprezzi la definizione che l’altro ha fornito. Interessante. Ben presto è distratto dalla voce che si lascia sentire in tutto il maledetto locale. Assottiglia lo sguardo infastidito. Quindi c’è un gioco. Che sia davvero così che ci si diverte. Difficile dirlo. Ma per un attimo quello sguardo si sposta verso il bancone. Assetato. Ci sta mettendo troppo. È l’Ishiba a richiamare di nuovo la sua attenzione. <è un inizio.> Risponde guardandola. Ma c’è un altro problema. Deve dissetarsi. <Perfetto.> Lesto lascerebbe correre lo sguardo intorno, come lei, tenterebbe d’alzarsi e contemporaneamente propendere una mano verso di lei. Deve uscire da la sotto. Tenterebbe di tirarsela dietro poggiando una mano pesante e irruenta su una spalla, quel tanto che basta. <Vai. Ti raggiungo. O mi raggiungi.> Ah si? Da solo? In quel mare di gente? Ottimo! Non esiterebbe a superarla, o a lasciarla andare dove crede, a seguire quel piano al quale pianifica comunque di partecipare, quando potrà dissetare quella mochette che adesso si ritrova in bocca. Ha una meta, a lei decidere cosa fare. Punterebbe senza garbo per nessuno il bancone. Noncurante di chi urta. Un doppio obbiettivo: Intercettare Kan o raggiungere quella zona piena di bicchieri già pieni. No, per ora è costretto ad ignorare il gioco. Ma d’altronde è un uomo. Non può fare più di una cosa per volta. Mezza, nel suo caso. [chakra on] Dopo l’annuncio nelle casse stereo, molta gente applaude contenta. Iniziano la loro ricerca, non senza ballare sul ritmo della musica ch’è tornata a farsi sentire. Continuano a bere, qualcun altro ha già optato per dirigersi nei privé o nelle stanze ai piani superiori. D’altronde, è questo che si viene a fare in posti del genere: bere, divertirsi e dar di matto. Qualcuno tra la folla sembra anche già dare i numeri. <Tu sei l’impostore! Sei vestito da infermiera!> Sancisce un uomo che, a sua volta, indossa abiti medici compreso di camice bianco ovviamente sporco di rosso. Ha indossato delle lenti a contatto bianche, che di fatto lo rendono un non morto. <Guarda che è di quel film che hanno trasmesso qualche giorno fa: “la collina silenziosa”.> Colui che l’accompagna annuisce, trascinandola via da quel megalomane che, quasi sicuramente, avrà già bevuto. Or non resta da capire chi possa essere l’impostore. Qualcuno che non veste come tutti gli altri. E se fosse Sango? Kunimitsu, del resto, ha solo creato un campo di sterminio ma non s’è sporcata le mani. E se fosse Shinsei? Yukio ha sterminato un clan, ma ciò basta per definirlo un assassino, addirittura un serial killer? Nobu e Kan, alla fin fine, hanno optato per vestiari che rappresentano una storia, una novella, un film che hanno avuto modo di leggere o vedere. Esistono anche gli original character, dopotutto, purché siano coerenti con il tema della festa. L’uomo a cui Kan dona quel foglietto, solleva un sopracciglio. Dubbioso a tal proposito, scosta l’attenzione nei dintorni per cercar di capire chi possa essere il mittente. Rigira un paio di volte la bianca carta, leggendo poi al suo interno. Non che ci voglia molto a capire chi possa essere, soprattutto con quanto accaduto con la moglie di quest’ultimo. Non è successo certo con molte. <Puoi dirmi dove posso trovarla?> Gli chiede una cortesia, niente di più che questo. Dall’altro lato del bancone, tuttavia, il barista sta preparando il daiquiri e il margarita con velocità, affinché tutto possa arrivare nel minor tempo possibile. La sala è gremita. C’è da lavorare. Potrà portare l’ordinazione in men che non si dica. <Altrimenti, mi basta che sappia che sono un uomo libero e che l’aspetto nella stanza 203.> Giusto per sottolineare quanto poco voglia lasciarsi scappare l’opportunità di riprendere la notte magica e di fuego che alla fine si son persi – o che s’è perso lui, considerando che la Ishiba l’ha ottenuta lo stesso. A proposito della rossa, quest’ultima pare voler cercare un’arma, ma difficile trovarla quando le uniche son giocattolo e son agganciate ai rispettivi abiti. Dovrà rubarla se ne vuole una. La serata è ancora giovane e son pochi quelli ubriachi che hanno iniziato a perdere le capacità cognitive. Zero fortuna per Sango. Il gioco, tuttavia, è cominciato. Shinsei opta per raggiungere Kan e, oltre a qualche sportellata in faccia alla gente, non avrà grossi problemi. In una discoteca così piena, non è innaturale che bisogni spingere qualcuno per ottenere un passaggio. Per tal ragione, s’affiancherà all’albino e al corvino. Che sia una buona idea? <Bella maschera.> Vocifera quest’ultimo, per mero spirito di conversazione in attesa di risposte da parte del cameriere a cui le ha chieste. L’unico che si sta DAVVERO divertendo a questa festa è Nobu. Non solo riceve finalmente il suo drink, ma opta per porre delle domande a colui il quale s’è presentato lì in mise elegante, scavalcandolo. <Mi occupo della gestione delle serate: sai, le ballerine, la musica, il piano bar sempre fornito, la sala piena di gente. Mi occupo del divertimento, ecco.> Allarga le braccia verso l’esterno, teatrale, portando infine i gomiti a poggiar sulla superficie del bancone dietro di sé. Arraffa il bicchiere richiesto, uno scotch, che solleva in segno di brindisi alla volta del bloody mary altrui. <Se vuoi le “signorine col culo di fuori”, ti conviene sederti su quelle poltroncine. Hai un’ottima visuale delle mutandine.> Gli strizza un occhio, buttando giù qualche sorso. Lo vede tirar fuori qualcosa d’azzurro, una bustina contenente della robetta senza dubbio particolare. Sospira pesantemente, terminando di bere quello scotch e lasciando il bicchiere vuoto in balia di Kio. Agita una mano. Il cameriere capisce il comando: un altro giro. <Vorrei tanto chiederti di non portare roba dall’esterno. Nei privé o nei bagni, ne trovi quanta ne vuoi. Inutile nascondere l’ovvio. In questi locali, funziona così.> Il tono è affabile, stranamente gentile – losco. Gli assesta delicatamente una pacca sulla spalla, come a voler dire “per questa volta, sei salvo”. Bisogna tenersi i nuovi clienti, ma fino a che punto? <Io non gioco, amico. So già chi è l’impostore. Chi pensi abbia organizzato?> Sistema gli occhiali lungo il setto nasale, tornando a poggiarsi al bancone e, da lì, assistere diligentemente al resto della serata. [ Scale che portano al piano superiore, ovviamente rosse: https://i.pinimg.com/236x/02/00/27/02002763b3ef750a23c0283e66ba3218.jpg ][ Ve lo devo spiegare?: https://i.pinimg.com/236x/e8/49/c3/e849c3888b8cb39aeb2ee872322f23eb.jpg ][ Angolo Bar: https://i.pinimg.com/236x/e8/87/3b/e8873ba082533d4fd99a335a8ab93a2a.jpg ][ Interno del Night Club: https://i.pinimg.com/564x/91/09/b4/9109b47b5094bdb3a31f59cd1aabda58.jpg ][ “Quest” – Serata Serial Killer ][ Turni liberi ][ 20min complessivi ][ Buttafuori: https://i.pinimg.com/564x/d4/bc/3b/d4bc3b0d5b8dd1cb83f24b5c1ba3452f.jpg ][ Per dubbi&domande, siete pregati di usare le missive o la chat privata su discord. Domande non inerenti verranno cestinate senza l’obbligo di risposta ][ ORARIO: 00.12 ]
[Night] Denota il rossore sul viso di Sango, non sfugge all'attenzione del bianco la cui mente permane sempre all'erta. Il geniale intelletto comincia nello smuoversi, pensare, agire per trovare un nesso, forse fin troppo palese dal proprio punto di vista eppure necessita di prove. Allontana se stesso da entrambi consegnando il bigliettino all'uomo con il casco e ben prima di poter andar via un quesito vien posto, sapere dove trovarla, la conseguenza è quella di creare scompiglio? Divertimento? Perchè no, dopotutto son tutti li per divertirsi, agire senza inibizioni e lui può mai permettere al divertimento di venire meno? Assolutamente no, al contrario, sceglie prontamente la strada più facile, la medesima che potrebbe scegliere al suo posto. Accorcia le distanze, cerca di farsi udire solo dall'altro <Il tavolo la dietro, quella donna li. Io non ho detto nulla però> divertito, forse ben più di prima si avvicenda verso il bancone adagiando il corpo in tal posizione udendo, per quanto possibile, i discorsi tra Nobu e l'uomo con la cicatrice. Silenzio cala sulla figura del Sumi permanendo in attesa dell'arrivo dei Cocktail preposti se non fosse per la comparsa di Shinsei in maniera improvvisa, inattesa sotto ogni singolo punto di vista <Ho mandato la vostra ordinazione, li stanno creando, ancora qualche momento> proferisce alla volta di Shinsei stesso rassicurandolo. L'udito cerca di captare quel tipo di discorsi effettuati sulle signorine, intervenendo non appena il culo di fuori entra con forza voltandosi per poter guardare sia Nobu che l'uomo <Concordo pienamente. Ero solito sedermi li e ti assicuro, vedi ben oltre il culo fuori da quella visuale> labbra serrate quanto ampliate, sorriso di conosce bene quel luogo, le sue posizioni. Denota, insieme all'altro, anche la presenza di Sango. Ella sceglie di seguirlo, avvicinarsi al bancone con l'uomo togliendo all'albino tutto il divertimento, non prima di continuare ad udire le parole del tizio con la cicatrice. Dorate chinate al basso, banale come informazione eppure risaputa persino dall'albino, quel tipo di locale ha tali attività ma cos'altro? <Visto che siete qui, vado da altri clienti> in fretta mette la dovuta distanza dal bancone dirigendosi verso il primo tavolo bisogno di un cameriere, di qualcuno per prendere ordini eppure, le iridi passano in rassegna l'intera stanza alla ricerca di qualcosa, della vera natura del posto. Possibile che, esso, sia un normale locale? No, il caos dell'ultima volta ha messo in chiaro ben altro, deve accertarsi. Come ci si diverte? < loro , di solito si > un indizio per tutti quelli li dentro, anche lei si sente un pesce fuor d'acqua, seppur meno rispetto al gigante . Lo sguardo corre alla conversazione del bianco e del corvo, nulla che possa interessarle adesso, decisamente ha perduto la sua occasione, ma il divertimento altrimenti dove sta se non nel cercar di mettere zizzania? Ovviamente non avrà modo di sentire la conversazione tra i due, seppur si dilunghi più delle proprie aspettative, doveva solo consegnare, no? No, adesso non importa,non sapendo come Kan invece che stare dalla sua parte, abbia cantato come un uccellino alle 4 del mattino, ah quando lo scoprirà! S'alza dunque, studia intorno a se, studia ciò che accade, cerca qualche arma magari qualcuna usata e rimessa al suo posto malamente, così da poter cercare di sfilarla nella mischia, anche se..qualcosa la invoglia a richiamare l'innata, potrebbe lasciare via tutta la carta presente ovunque in effetti, qualsiasi cosa, seppur durante quel pensiero venga letteralmente presa e sospinta verso un altra parte dalla mano ferma e pesante che poggia sulla propria spalle, e anche lei, ha sete, a modo proprio ,ascoltando e annuendo oltre la musica, cercando di seguirlo senza farsi sospingere troppo, va bene il chakra, ma ha anche dei tacchi a cui deve render conto, se non si pensa il fatto anche che in quel marasma qualcuno avrà pur fatto cadere qualcosa a terra , prendendo a seguirlo da dietro, di certo la sua mole sarà molto utile per aprire un passaggio senza dover faticare, anzi, dovrebbe esser fin troppo facile, viaggiando a passo veloce anche lei verso Kan, provandoci per lo meno dato che non avrà la stessa agilità altrui nello spostarsi con tutta quella agilità, e probabilmente lui stesso avrà modo di poter davvero veder bene dall'alto, lei si limiterò a guardarsi intorno , alla ricerca di qualcosa di particolare, ma ancora nessuna fortuna in merito, nulla di nulla , se non il fatto che probabilmente riuscirebbe a raggiungere Kan , Nobu il mascherato drogato, e l'uomo dal bel viso e stronzo da morire. No, non lo sa, purtroppo. < buonasera > saluta anche lei, cordiale, eppur senza sorridere in verità, volgendosi più a Kan con il corpo, sebbene chissà che anche lei non possa sentire uno sprazzo di quella conversazione particolare? Inconsapevole che il bianco l'abbia già svenduta in quel modo, dannato Sumi, l'unica speranza è che nel proprio lento cammino non sia stata seguita, ma.. il fato deciderà, e il fato è sempre stronzo, lo sappiamo. [mode Kunimitsu, addio Haori - ex quinto Kokukage : https://i.pinimg.com/564x/c3/4e/c0/c34ec0d7e7df57f40019086afdf4b8a9.jpg ][equip : 1 tonico chakra - 1 tonico salute] Diciamolo, il byakugan è attivo anche per un motivo e uno principalmente assolutamente importante: distinguere i draghi che la droga gli fa vedere e quello che è reale. Qualcosa di necessario data la tendenza da tossico dipendente e autolesionista che si ritrova. < Ahh! Ho capito, sei quello che ha organizzato la sera! Tranquillo, non ho bisogno di andare sotto le gabbie per vedere le signorine e ciò che nascondono! > la butta lì ma non scende nel dettaglio. Labbra che si posano contro il bordo del bicchiere un'altra volta e ora finiscono quel drink mentre si avvicina anche Kan che, a quanto pare, pure lui consiglia di andare più vicino. Ringrazia il sumi con un cenno del capo da dietro quella maschera, incurante del fatto che forse lo abbia sentito pure lui o meno. < L’unica differenza è che il mio spaccino lo conosco, te non so chi sei. Per quel che ne so puoi provare a vendermi cristalli spacciandomeli per ecstasy quando invece è Shabo, poi conla faccia rovinata che mi ritrovo per quella merda dovrei portare davvero la maschera di continuo… no grazie! >con la droga non si scherza, meglio evitarla ma, qualoria siate dei tossici come Nobu, almeno prendetela da chi di dovere: dai racket che fanno gli anbu e direttamente dai loro magazzini, altrimenti a che servono?!Si alza dunque in piedi e si congeda dal proprietario < Grazie per il drink e per la serata a tema, vado a fare qualche omicidio! > gli dice, salutandolo con un gesto della mano insieme a Kan. Passa accanto anche a Sango e Shinsei, riconosce la collega e il ragazzino… no, l’ha visto solo una volta a un locale, al karaoke forse, non se ne ricorda propriamente e la droga è in circolo. Inoltre guardando Sango, la sta squadrando con il byakugan quindi… sta guardando altro invece che prestare attenzione al viso di Shinsei, non conosce manco Yukio per intenderci. Proprio la rossa la saluta con un semplice < Ciao collega > niente di più, non si fa vedere gli occhi anche perché tiene segreta quell’arte oculare ai più, con lenti colorate, occhiali, cappelli e maschere, il più possibile almeno. Si scopre il volto fino al naso, sorridendo con quella dentatura bianca, e quella carnagione scura. Il fisico è quello asciutto e alto e, parliamoci chiaramente, quanti ragazzi di colore come lui conosce Sango che corrispondo a quell’altezza e che non siano degli armadi a quattro ante, per di più che lavorano con lei. Dovrebbe poterlo riconoscere tranquillamente. Mano sinistra che lascia il bicchiere vuoto su qualche tavolino per poi estrarre sir john phaulstiff, il suo fidato dildopugnale e, girovagando in giro tra le persone che si stavano divertendo, trova una ballerina con un bel sedere e un bel seno, spingendo appena quel fallo contro lo stomaco della ragazza <Ah! Ti ho uccisa > dice con una voce baritona e senza particolare timbro < Ora ti devo portare in obitorio… che ne dici se ti pugnalo ancora un pochino con qualcosa di simile? > alludendo ovviamente alla forma del pugnale… eh niente, prova a portarsi una signorina in privè per divertirsi e probabilmente finirà così, come spesso succede, la sua avventura ai night! [Chk 16/20][End]
[Outfit: https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767808021626880/unknown.png ] [Armi: https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767962401407047/unknown.png & https://cdn.discordapp.com/attachments/274649513803907072/891767901051310100/unknown.png (+18?)] [Mood: https://www.youtube.com/watch?v=cGEQGoKjrLI&ab_channel=JaidenCollis ] Non dovrebbe volerglici molto a farsi strada per il locale, anche vista la stazza. Effettivamente non si è reso conto di aver lasciato la maschera e il bastone sul tavolino, ma ha importanza? In teoria dovrebbe essere riconosciuto come Yukio anche senza la maschera, ma agli occhi di un ubriaco potrebbe comunque essere solo un tipo strano con un vestito strano, senza armi tra l’altro. O no? Non ha modo di chiederselo. Non aspetterebbe altro se non vedere la figura di Kan farglisi incontro, ma senza vassoio. Sciagura a te! Ascolta quella spiegazione In realtà no. Lo sguardo ossessivo si guarda intorno. Finirebbe col cercare l’Ishiba. Non nota subito dove sia, seppur fosse sicuro di averla vicina per una parte del tragitto almeno. Giusto per capire se ce l’ha nei paraggi o meno. Se la visione dall’alto l’aiutasse a localizzarla, si limiterebbe a tornare alla ricerca di qualcosa per dissetarsi. Diventato lui cane da tartufo ora. Non esiterebbe, venuto meno Kan, quindi, l’alternativa è aspettare al bancone. E per una volta è l’Ishiba a fare da apripista. Si limiterebbe dunque a seguirla, ma un pizzico più lento, le mani alle falde della giacca, che tenterebbe di sfilare e lasciar cadere, rivelando una semplice camicia bianca a fasciargli il torso. Non dovrebbe tardare a notare che l’Ishiba sta interagendo con persone che conosce. Si limiterebbe ad appoggiarsi con irruenza poco distante, sul bancone. Lo sguardo piantato sulla barista. Arriverà l’ordinazione prima o poi? Non s’accorge di Nobu. Come potrebbe, ma forse da vicino quel viso privo di maschera potrebbe rimandare a qualcosa, soprattutto quando inavvertitamente si passa la mano sul lato scoperto del cranio, togliendo una parte del trucco che copre i dragoni neri che lo decorano. [Chakra On]
Giocata dal 01/10/2021 21:00 al 02/10/2021 00:27 nella chat "Quartiere Notturno"
Per sommi capi, la serata sta proseguendo in maniera normale. La gente s’accalca alla ricerca del traditore che non veste con abiti tipici della serata. Potrebbero essere in molti a non sottostare a tale dresscode, ma quattro di loro son intenti a far ben altro. Kan sta lavorando, avvicinandosi al bancone dove son seduti anche Nobu e il capo sala, da come s’è presentato. Lo stesso Sumi non ha sentito parlare granché di lui, non ne conosce il nome. Sa che c’è qualcuno che coordina, ma non lo riguarda. Gli hanno detto soltanto questo. <Hai occhio, eh?> Gli rivolge un mero commento l’uomo con la cicatrice, prima di batter piano il bicchierino ormai vuoto sulla superficie del bancone. Intima al barista dietro il bancone di volerne un altro, ma senza parlare. Gli rifila anche un’occhiataccia bieca. Avrebbe dovuto riempirglielo senza chiedere, forse? Nobu, tuttavia, sceglie di destreggiarsi tra le cosce di qualche ballerina con quel coltello particolare, optando per rifiutare la richiesta dell’uomo con garbo e cortesia. <Stai sottovalutando la mia merce.> Allarga le braccia verso l’esterno, facendo spallucce e scuotendo la testa dai capelli corvini. Gli sorride, poi. Bieco. Non è sicuramente un bel sorriso e anche gli occhi lo scrutano con far sinistro, come se nascondessero qualcosa di più. <Divertiti con le donzelle, allora, ma usa le protezioni.> Mero avviso, anche perché non intende star dietro ad una ballerina che aspetta un figlio. Non lavorerebbe più come si deve, il corpo andrebbe a deformarsi con il tempo. In parole povere, del denaro in meno nel fatturato mensile. Shinsei attende la sua ordinazione al bancone, restando in silenzio. Nobu ormai s’è dileguato dalla scena, quindi lo potrà veder allontanarsi in direzione del privé. Sango s’affianca all’uomo che ha conosciuto l’ultima volta, salutandolo di rimando. L’uomo con la cicatrice allunga la mandritta per cercare d’afferrare la di lei mano. Vi poggia delicatamente le labbra per mera galanteria. <Che portamento.> Mormora, cercando d’alzar la voce affinché si faccia sentire. Il bicchiere vien riempito e lui beve di nuovo. L’uomo che cercava, invece, Sango s’è diretto verso il posto a sedere, perdendola di vista e non riuscendo a rintracciarla. Poco male. Continuerà a cercare tra la folla gremita. Alla scena del bacio sulla mano, ovviamente il nostro Shinsei potrà assistere senz’alcun problema trovandosi nei paraggi. <Signore, vuol qualcosa?> Chiede il barista al biondo in questione, essendosi spostato dal tavolo e direttosi al bancone nel bel mezzo della marmaglia. E’ complicato capire chi sia chi e a chi deve servire il drink, d’altro canto se la stava vedendo Kan. Il problema principale è che l’attenzione dell’albino sarà attirata immantinente da una donna che corre verso di lui. E’ vestita da diavoletto. Mutandine rosse da capogiro che coprono il copribile, un reggiseno d’egual cromia che fa risultare ulteriormente le sue forme generose. Calze a rete nere ne coprono le gambe, i cui piedi son poi infilati in un paio di tacchi neri a spillo e belli alti. Tra i capelli color sangue, spiccano due corna rosse da diavolo unite ad un cerchietto per tenerle ben ferme. <EHIII! Kan!> Lo richiama ancora, alzando la voce e tentando di raggiungerlo. E’ la stessa ballerina che s’è portato nel vicolo qualche mese prima, la stessa che poc’anzi cercava d’attirare l’attenzione del cameriere. Tuttavia, v’è troppa gente e molti sono fomentati, oltre che ubriachi e impasticcati, dalla ricerca del finto Serial Killer. Uno di loro, troppo grosso per passare, spinge gli altri, finisce per urtarla troppo forte e farle perdere l’equilibrio. Cade a terra, storcendosi una caviglia per via del tacco alto. Ma non è questo che renderà la serata memorabile… Nella foga del momento, la gente balla. Non si rende conto di chi è a terra. Ella si pone in posizione fetale, ma viene colpita, spintonata, pestata. C’è da far qualcosa, che dite? [ Scale che portano al piano superiore, ovviamente rosse: https://i.pinimg.com/236x/02/00/27/02002763b3ef750a23c0283e66ba3218.jpg ][ Ve lo devo spiegare?: https://i.pinimg.com/236x/e8/49/c3/e849c3888b8cb39aeb2ee872322f23eb.jpg ][ Angolo Bar: https://i.pinimg.com/236x/e8/87/3b/e8873ba082533d4fd99a335a8ab93a2a.jpg ][ Interno del Night Club: https://i.pinimg.com/564x/91/09/b4/9109b47b5094bdb3a31f59cd1aabda58.jpg ][ “Quest” – Serata Serial Killer ][ Turni liberi ][ 20min complessivi ][ Buttafuori: https://i.pinimg.com/564x/d4/bc/3b/d4bc3b0d5b8dd1cb83f24b5c1ba3452f.jpg ][ Per dubbi&domande, siete pregati di usare le missive o la chat privata su discord. Domande non inerenti verranno cestinate senza l’obbligo di risposta ][ ORARIO: 21.50 ]
Incredibile come quell'essere dalla maschera priva di nulla se non quel sorriso inquietante, possa esserci qualcuno che conosca, se non benissimo, almeno bene di sicuro < Nobu > un sussurro, un mezzo sorriso, dopotutto non ha mai avuto modo di avercela in qualche modo con il collega, sebbene la voce sarà bassa per poterla sentire oltre la musica e il baccano che la notte di sfrenate follie pone su di loro , come un arnese maschile brandito con tale maestria dal collega < alla faccia > eh già, non immaginava che il cioccolatino con occhi così belli potesse esser un degustatore in tali sensi - si perderà la mossa della ballerina, in quanto lo sguardo viaggia da Kan, Shinsei, Barista. Verrà distratta da qualcuno a lei non sconosciuto, non di nuovo l'uomo dell'ultima volta, ma qualcuno che si presenta in maniera affabile nei suoi bei vestiti d'alta sartoria. Si ricorda dell'uomo con la cicatrice? Si, ma non così bene, dopotutto l'ultima volta che si son visti è scoppiato il finimondo, per propria voce in realtà annunciando una mole di bombe esplosive ai piani superiori, ed infine non l'aveva visto più. Di certo non rimane inerme alla sua bellezza, questa è oggettiva, sorridendo delicata a quel suo stesso dire, estremamente ancora vicina a Shinsei, inconsapevole che quel suo consiglio sarebbe dovuto esser seguito anche da lei, ma insomma, lei viene da un epoca diversa, non sono nemmeno sicura che conosca l'esistenza di tali aggeggi! La mano stringe per poco quella dell'uomo con cicatrice, le iridi rosse e le sclere nere si poggiano su quel viso, ne vuole registrare i dettagli del suo essere < un gentiluomo > affabile, comportamenti che si possono avvedere in chi è davvero sicuro di se in un ambiente del genere < è un piacere conoscervi signor..?> ovvio che ne richieda una presentazione, la sua non è necessaria, è evidente no? Anche senza Haori bianco, morto e sepolto chissà dove < peccato che stia aspettando da bere da un pò troppo > non dovrebbe bere, si, lo sa? No. Ovvio che no, facendo invero un cenno con la mano, adesso libera si spera, verso lo stesso uomo dietro il bancone < ma vedo che per questa notte si sono lasciati prendere la mano > un commento inutile forse, ma di colei che analizza, di quelle scale che conosce, ballerine, tutto come prima ma con quel quid in più, con quella spolveratina di trash che mai guasta e che sempre diverte, riportando per un attimo lo sguardo alle verdi altrui, in attesa che infine arrivi sto maledetto margarita. Che stiano fabbricando in quel momento la sua tequila? Insomma, un pò di spinta! [chakra on] [Ochaya] Veloce l'occhiata lanciata all'uomo con la cicatrice a quel commento alle proprie parole, annuisce senza tentennamento alcuno <Per la bellezza sempre> soltanto quello, nulla di più avanzando quel dire con un ampio sorriso in viso il quale poco si addice al tipo di costume da egli scelto. Un serial killer con guanto lamato, insomma, ridere in simil portamento non è il massimo della normalità eppure, prima di scostarsi verso altri clienti osserva tutta quanta la scena di Nobu intento ad andar via con qualche ballerina, esattamente come lo sguardo dell'uomo poco raccomandabile <Ehi amico, riempigli quel bicchiere per la miseria. Un tempo eri più svelto in queste cose> rivolgendo la parola al barista, intimandogli di darsi una mossa il prima possibile <Mi scusi signore ma ad alcuni vanno dette fin troppo chiaramente le cose> breve pausa quella presa <Comunque le serve qualcosa, non esiti a chiedere. Sono a sua disposizione per tutta la serata> null'altro vien detto dopo la palese leccata di culo appena svolta ad un potenziale quanto longevo cliente. Purtroppo l'ignoranza del neo arrivato non consente lui di andar oltre, impedendogli di portare avanti determinati discorsi ben più approfonditi e diretti. Scosta se stesso dalla marmaglia per dirigere il proprio operato verso qualche altro tavolo se non fosse per il proprio nome richiamato a gran voce. Corpo interamente pietrificato, dorate girate all'alto squadrando il soffitto, pesante il sospiro appena effettuato <Dannazione> ne riconosce il timbro vocale, come potrebbe essere il contrario? Non lo sa nemmeno lui, puro l'istinto nel fargli volgere lo sguardo nella di lei direzione scrutandola fin troppo attentamente, cercando un modo per fuggire o peggio, tagliare quel filo nel minor tempo possibile sorbendosi chissà quale sviolinata. Labbra umettate, pronto con quel dire eppure ella cade spintonata, ne vede la figura giungere a terra, essere calpestata dalla marmaglia. Iridi spalancate inevitabilmente, il passo è smosso nella di lei direzione, cerca di muoversi tra la folla, di scostare clienti e staff <Fatemi passare santi Kami>, prova nell'intento di raggiungere la donna dai capelli rosso alzando il tono vocale in maniera sensibile <C'è una ballerina a terra, spostate quel culo più in la> nel dire ciò flette le ginocchia abbassandosi al capezzale altrui prendendone il superiore arti destro, una mano sul fianco per poterla aiutare ad alzarsi, rimettersi in piedi il prima possibile così da scostarla da quella zona verso una più sicura, meno affollata <Fai attenzione e pensa a lavorare piuttosto che chiamarmi> sbuffa sonoramente, poveretta. Musica assordante, un caldo asfissiante, e nemmeno niente da bere. Non ci mette molto, a quanto pare, ad attirare l’attenzione di qualcuno dall’altra parte del bancone, ma la risposta non è quella sperata. Ma come, non c’è già un’ordinazione a nome suo li? Non ha forse detto l’albino vestito strano che stavano provvedendo? Quella domanda lo inceppa. Sbatte due volte le palpebre, lo sguardo stupito. Dai sta scherzando, è una presa in giro. Non risponde. Non subito, probabilmente mai. Lo sguardo nero che in realtà adesso è mascherato. Sclera nera e pupilla rossa, saetta verso Kan, che sarà perso chissà dove. Oh glie la pagherà. Riuscirà a incastrarlo prima o poi da solo. Non dovrebbe metterci molto a notare il gesto dello sfregiato ne gli atteggiamenti della rossa, che ha imparato a conoscere. È ancora troppo tranquillo e incatenato ai suoi freni inibitori per fare qualcosa, il finto Yukio. E poi a che cosa avrà mai assistito… per ora. non troppo distante dalla rossa, ovviamente dall’altra parte rispetto allo sfregiato. Non dovrebbe volerglici molto ad ascoltare le parole della rossa li di fianco <Sono maledettamente d’accordo> ringhia <ce le avete le ordinazioni!> e che diavolo su! Se solo riuscisse a ricordare cosa ha ordinato poi. Sarebbe anche meglio. Ha fatto fare all’albino. L’ordinazione per lui e per Sango. Ormai è tardi per pensarci. Probabilmente a breve prenderà in considerazione l’idea di scavalcare e dissetarsi con ciò che trova. mentre si libera d’un altro bottone della camicia. La pelle lucida sotto di essa. Fa un caldo povero. Lascia correre lo sguardo, sotto i capelli oggi corvini tutti da una parte, un attimo sulla barista, quindi sullo sfregiato e la rossa, e poi sul locale. L’ha mai vista una bolgia del genere? Decisamente no. Quasi sorpreso quello sguardo nel vedere la bolgia non troppo distante. Ma la mano appoggiata sul bancone, tamburella senza sosta. Nervoso? No, per niente. Dovrebbe esserlo? Proprio no. Che bella serata. [Chakra On] Impossibile per Sango riconoscere Nobu se non per qualche aspetto della voce che le farà risultare la persona in questione familiare. Egli indossa una maschera ed è vestito ben diversamente da come è abituato a vederlo. Quindi, anche per via del fatto che questi fugge non molto dopo il suo arrivo al bancone, non potrà riconoscerlo al cento percento. Stessa cosa per l’uomo con la cicatrice. Non lo ha mai visto prima. La prima volta ch’è stata all’interno di quel locale, l’uomo era rintanato in uno dei privé a mostrare la mercanzia minorile al bombarolo che ha poi causato un casino infernale all’interno di quelle mura. <Oh, il mio nome deve scoprirlo, signorina. Altrimenti che divertimento c’è?> Mormora alla di lei volta, alzandosi subito dopo in piedi. Beve il drink e s’avventura altrove, dirigendosi nei privé. Lancia soltanto un’occhiata nei riguardi di Kan, mani nelle tasche. <Grazie per il servizio, ma vammi a salvare quella ballerina. E’ una delle migliori del locale, ma ultimamente non sta in gran forma. Non voglio pagarle altri giorni di malattia.> Sfila la mano dalla tasca soltanto per adagiarla delicatamente contro la spalla dell’albino. Una sorta di pacca d’incoraggiamento, per così dire. <E scusati coi clienti per il ritardo dei drink. Se il barista continua a non fare il suo dovere, fammi chiamare.> Gli spiega ancora all’orecchio, salvo poi andarsene definitivamente dalla scena non prima d’aver accennato ad un ulteriore saluto nei confronti della rossa – galante e gentile. Nel frattempo, anche i drink di Sango e Shinsei arrivano a destinazione. Finalmente, possono bere senz’alcun problema ed alcolizzarsi come si deve mentre, davanti ai loro occhi, una signorina vestita da diavoletto sta venendo schiacciata da altra gente nel bel mezzo della pista dove poc’anzi camminavano anche loro. La musica rimbomba nelle casse senza mai fermarsi. Tra un pezzo e l’altro, non v’è neanche lo stacco. Tutto deve continuare e non può in alcun modo fermarsi. Kan s’avventura nei pressi della ballerina, la quale è stesa a terra e si tiene il basso ventre. Il cerchietto è un lontano ricordo, le scarpe son volate chissà dove in mezzo alla gente e le calze son strappate in alcuni punti. V’è del sangue che inizia ad esser un po’ eccessivo. Scivola dalle sue gambe e s’accumula ulteriormente sotto di sé. <Oh no, no no. Non voglio morire> Bofonchia, chinandosi in avanti per via d’una fitta lancinante che la coglie improvvisamente. Non sarà difficile intuire per il dottore qui presente che le cause di quel sangue potrebbero esser due: ferita da perforazione – che non par esserci – ed un aborto da trauma. Sicuramente, non è flusso mestruale, non in quella quantità. [ Sango e Shinsei – Tirate un D100 ] [ Scale che portano al piano superiore, ovviamente rosse: https://i.pinimg.com/236x/02/00/27/02002763b3ef750a23c0283e66ba3218.jpg ][ Ve lo devo spiegare?: https://i.pinimg.com/236x/e8/49/c3/e849c3888b8cb39aeb2ee872322f23eb.jpg ][ Angolo Bar: https://i.pinimg.com/236x/e8/87/3b/e8873ba082533d4fd99a335a8ab93a2a.jpg ][ Interno del Night Club: https://i.pinimg.com/564x/91/09/b4/9109b47b5094bdb3a31f59cd1aabda58.jpg ][ “Quest” – Serata Serial Killer ][ Turni liberi ][ 20min complessivi ][ Buttafuori: https://i.pinimg.com/564x/d4/bc/3b/d4bc3b0d5b8dd1cb83f24b5c1ba3452f.jpg ][ Per dubbi&domande, siete pregati di usare le missive o la chat privata su discord. Domande non inerenti verranno cestinate senza l’obbligo di risposta ][ ORARIO: 22.35 ]
Shinsei tira un D100 e fa 91
Sango tira un D100 e fa 71
[Ochaya] Il dire dell'uomo non viene ripetuto seppur quelle frasi nascondano un significato maggiore, andare a salvare la ragazza per lui, ciò vuol dire che anch'egli risulta implicato nel locale? La proprietaria non è una soltanto? Squadra il volto dell'altro con dovuta minuzia osservandolo nei minimi particolari, ricercando in quella figura qualche indizio per poterlo alla comprensione sulla suo reale ruolo all'interno del locale; inoltre, l'apprendere che ella non stia neanche bene lo porta a riflettere maggiormente, un'informazione in più. Forse è di quello che vuol parlare la donna? Il suo non stare bene? Può darsi stia solamente cercando un medico e nient'altro travisando tutto quanto. Annuisce all'organizzatore prima di percepire la pacca sulla spalla <Sarà fatto> al quel sussurro, prepara il proprio terreno, la carriera all'interno dell'Ochaya ma bando alle ciance. Il passo è diretto dalla donna la quale perde il cerchietto, la scarpe eppure non risulta la cosa peggiore come il sangue da lei sgorgato scivolando via dalle gambe. Dorate fisse, incredule. In quelle condizioni non può smuoverla, non può rischiare di farle qualcosa <Fate largo, sono un medico> alzando il tono vocale al massimo, ponendosi dalla parte delle gambe <Tu non morirai se farai esattamente ciò che ti dico, intesi?> osserva la zona mentre il guanto sulla destra viene sfilato liberando la mano stessa; pensa, riflette su quanto vede, quel sangue può ricondursi a due sole cose. Deglutisce portandosi nell'immediato nell'ipotesi più terribile <Aspettavi un bambino?> taglia la testa al toro. La donna ha preso solamente colpi da botta in tal frangente, in apparenza, spera vivamente sia una ferita, altrimenti il tutto potrebbe complicarsi. Porta i superiori arti ad altezza petto unendo le dita delle mani nella creazione del sigillo caprino cominciando visualizzando due piccole sfere di energia, mentale e fisica poste relativamente nella zona adibita alla mente ed in quella del ventre. Entrambe le sfere cercano di essere mosse dal loro torpore, risvegliare cominciando a percorrere il corpo; quella mentale discende l'essenza percorrendo le zone di viso, collo e petto velocemente, tracciando una linea netta e ben definita mentre l'energia fisica andrebbe a provare un movimento inverso per portarsi in alto attraversando l'intero ventre, salendo per lo stomaco ed entrambe cercherebbero di giungere nella bocca dello stomaco. In talo posto proverebbe a dare inizio ad una fusione tra le due, miscela le energie cercando un contatto tra loro nel tentativo di dar vita alla forza primaria dello shinobi, una terza energia dal colore blu astro denominata chakra. <Guardami, andrà tutto bene> esordisce cercando un mero modo di consolarla. [Se C On] Nobu, bello gnocchetto de mamma, va a farsi le sue ballerine, giustamente, lei invece converserà con il belloccio, no, ha sbagliato, non è lo stesso, ne l'ultima volta aveva una cicatrice del genere, insomma guarda i begli uomini, può capitare di sbagliarsi, no? < potrei provarci > una sfida, una sfida da accogliere in effetti quella, ma che non troverà mai la risposta in realtà, in quanto l'uomo va via, e lei viene richiamata da qualcosa di diverso, migliore e decisamente molto meglio di qualsiasi uomo sulla terra, chiunque, un bellissimo cocktail che porterà alle labbra. < finalmente > un dire verso Shinsei, prendendo il proprio con la mano, portando le labbra sulla parte in sale che contornerà il bicchiere in vetro - se non sarà vetro lo getterà addosso al barista senza pensarci un secondo eh - per gettare dentro lo stomaco il miscuglio di tequila e succo di limone. Meraviglioso calore che invece si amplia nel proprio corpo, di quella scarica che approva, addolcisce il proprio viso e l'espressione corrucciata, di quella incazzata pure, di qualsiasi cosa rendendola un tenero micio da compagnia, provando a poggiarsi perfino al fianco di Shinsei , la testolina alla sua spalla per la differenza d'altezza, sempre che ci sia riuscita insomma < molto meglio > decisamente, se non fosse per quello che vedrà lei stessa da lontano , di quella giovane donna dai capelli simili ai suoi gettata a terra, scalciata e pestata < mmh > sospira, affranta quasi dalla consapevolezza che, avendo visto, non potrà nemmeno ignorare la cosa. Si concentrerebbe sul proprio essere, su quello che lo abita, su quella bellissima pozza d'argento puro che si trova li, nel profondo. Se la trovasse proverebbe ad intingerne il chakra, modificandolo, rendendolo qualcosa di bellissimo. Così come il proprio corpo che verrebbe meno alla completa compattezza, quasi un libro, ma non vuole quello, vorrebbe invece prender possesso e allargare il proprio chakra nel massimo raggio che può - se in quel raggio trovasse carta, qualsiasi genere di carta, tenterebbe di richiamarla insieme a quella che può creare col suo corpo , non a se, quanto più al punto ove Kan e la ragazza si trovano, ma nemmeno su di loro, invece cercherebbe di usare l'innata per spingere via la gente con la forza del proprio ninjutsu, per creare quella sorta di bolla di spazio coperta da chissà quanti bellissimi origami , che si mischierebbero tra la normale carta e quella prodotta da se, quella che si stacca dal proprio corpo, dalla pelle, dal viso, dalle spalle, sol per loro due, per quel sangue di cui non capisce la provenienza , non è un medico così esperto dopotutto. < cosa l'ha colpita ? > una domanda, posta ad alta voce, ma a chi , non lo sa nemmeno lei, decisamente a disagio adesso. [chakra on][2/4 tentativo Ishibaku I + 2/4 tentativo utilizzo innata][chakra 29/30] Lascia ripercorrere lo sguardo sulla folla. Che possa accorgersi di quello che sta succedendo? Con la ballerina per terra in mezzo a quel casino? Magari si. Ma no, non se ne occupa. Probabilmente se ci provasse farebbe già un buon risultato se non la acciaccasse lui stesso. C’è qualcuno di competente, va bene così. Quei drink finalmente arrivano. La mano tamburellante sul bancone s’alza nell’aria, rapace ad afferrare quel bicchiere prima ancora che tocchi la superfice del legno. Tenterebbe un gesto fluido e se avesse la bocca abbastanza larga ci infilerebbe proprio il bicchiere. Un sorso? Un sorso e mezzo? Ghiaccio compreso? Questo dovrebbe volerglici per svuotare il bicchiere, decorazioni comprese, col rischio di trovarsi lo stuzzicadenti con la bandierina che gli esce dal gargarozzo. In quel gesto ha giusto in tempo di notare con la coda dell’occhio rosso l’uomo sfregiato andarsene, inarca un sopracciglio, ma lo sguardo viene attirato dalla rossa, che s’accoccola li poco distante <Era a lui che hai mandato il biglietto? Deve essersi perso qualcosa. Ne attenderebbe la risposta, ignorando il fatto che due sottili linee rosse <s..si, molto meglio> Per un solo secondo si è sentito dissetare, prima di percepir salire dalla gola il bruciore dell’alcool. Non era molto? Per lui basta e avanza, al punto da colorargli, per l’appunto, le gote. Ha caldo e, istintivamente porta le mani ai lembi della camicia, iniziando a farsi vento sotto la giacca, ma lo fa con tanta irruenza da farsi saltare i bottoni senza nemmeno accorgersene. Lo sguardo torna presto alla rossa, che ha anche l’ardire di fargli sentire quel contatto. Sgrana piano lo sguardo, quel poco che basta, ma è troppo il nervosismo accumulato, le emozioni che s’affastellano in quel cervello che non è abituato. Trema un braccio che si stringe in pugno. <Si può fare a botte in questo posto?> Lo chiede alla rossa come se niente fosse, cercando di trattenere quel desiderio viscerale che probabilmente, se non gli trovano qualcosa di diverso da fare subito, difficilmente riuscirà a trattenersi dall’esaudire. Eppure qualcosa di utile potrebbe farlo, basterebbe, seguire lo sguardo della rossa verso la situazione della ballerina, per inarcare un sopracciglio <mh? Che?> oggi non siamo proprio prontissimi a cogliere le situazioni, vero? Nah [Chakra On] La coppietta vincente ha evidentemente una bella fortuna dalla loro parte. Non appena assaggeranno il drink che è stato loro portato, si renderanno conto che, probabilmente per farsi perdonare l’attesa, l’hanno caricato abbastanza d’alcol. Quindi, non solo genera quel consueto calore che parte dallo stomaco e arriva al volto, ma ben presto vi sentirete galleggiare in aria. Già a metà drink, potrete cantare al karaoke senza timore del parere del pubblico per quanto siete in realtà stonati. Sono stati sicuramente fortunati, ma d’altro canto stanno rischiando di far serenate. Sango, nel frattempo, tenta di richiamare l’innata e vi riuscirà sicuramente, ma è l’obiettivo successivo a non rientrare completamente nelle sue facoltà mentali. Cerca di manipolare la carta, la quale volteggia in aria senza prendere una linea precisa. E’ già brilla la sua innata. Avete mai provato ad usarla mentre si è sbronzi? Secondo me, è da provare. Sta di fatto che la carta s’appiattisce contro il petto e il busto di coloro che bazzicano nel locale. Cerca di spingerli via, ma non vi riesce come aveva pronosticato. Il drink inizia a farsi sentire. La serata potrebbe iniziare proprio adesso a volare – con un ipotetico aborto spontaneo poco più in là. Shinsei continua ad assecondare Sango, chiedendo se sia possibile fare a botte. Qualcuno ascolta la sua richiesta, ma allo stesso modo anch’egli inizierà a sentirsi un po’ alticcio. Gli bussano sulla spalla. <Vuoi fare a botte, mh?> E’ un tizio pelato con una cicatrice sull’occhio sinistro che non minaccia in alcun modo la vista. Ha una folta barba nera ed è vestito chiaramente da punkettone: giacca nera in pelle con le borchie, pantaloni neri strappati in più punti e una maglietta d’egual cromia con un teschio bianco disegnato al di sopra. Ha alcuni piercing: setto nasale, sopracciglio e labbro inferiore, per non parlare delle orecchie e delle catenine d’acciaio che porta attorno al collo. E gli stenderebbe subito l’arto mancino in avanti, in direzione della guancia destrorsa altrui [ Malus Shinsei: Agilità -10 (ringrazia il barista) ]. Kan è invece interessato al soccorso della fanciulla, la quale è ancor piegata in due per via del dolore che avverte al basso ventre. <E’ per quello che ti cercavo-> Stringe i denti mentre parla, iniziando a sudare freddo. I battiti sono accelerati, le vene del collo ingrossate per lo sforzo che sta subendo. <sono incinta, ma non voglio—arghh> Si lamenta ancora, mentre la gente inizia a capire che forse c’è qualcosa che non va. S’agita, s’allontana e lascia finalmente liberi i due, cosicché l’albino possa adoperare direttamente sulla ballerina. L’uomo con la cicatrice è svanito, ma non è detto che non possa tornare per via del casino appena accaduto. Cosa farà adesso il nostro medico? Attiva correttamente anche il Chakra, mentre i clienti si proiettano anche all’esterno per avvisare chi di competenza che qualcuno, evidentemente, sta parecchio male. Tornando alla rossa per eccellenza, potrò rendersi conto del tipo che cerca di colpire Shinsei ed agire di conseguenza [ Malus Sango: Mente -10 ][ 2/4 – Difesa Shinsei ][ Scale che portano al piano superiore, ovviamente rosse: https://i.pinimg.com/236x/02/00/27/02002763b3ef750a23c0283e66ba3218.jpg ][ Ve lo devo spiegare?: https://i.pinimg.com/236x/e8/49/c3/e849c3888b8cb39aeb2ee872322f23eb.jpg ][ Angolo Bar: https://i.pinimg.com/236x/e8/87/3b/e8873ba082533d4fd99a335a8ab93a2a.jpg ][ Interno del Night Club: https://i.pinimg.com/564x/91/09/b4/9109b47b5094bdb3a31f59cd1aabda58.jpg ][ “Quest” – Serata Serial Killer ][ Turni liberi ][ 20min complessivi ][ Buttafuori: https://i.pinimg.com/564x/d4/bc/3b/d4bc3b0d5b8dd1cb83f24b5c1ba3452f.jpg ][ Per dubbi&domande, siete pregati di usare le missive o la chat privata su discord. Domande non inerenti verranno cestinate senza l’obbligo di risposta ][ ORARIO: 23.36 ]
La domanda del biondo arriva, decisamente fallace purtroppo < non proprio > ammette con calma senza sfarsi poi troppo, anzi < era per qualcuno di cui non provo più alcun interesse > solo per stuzzicarlo e divertirsi a proprio modo. Si, l'ardire lo avrà, di poggiarsi senza troppi problemi alla spalla del gigante per sorreggersi in qualche modo a quella stanchezza di aver atteso tanto, e godersi la serata, ci si prova insomma , dato che il sangue a terra, i piedi, i calci, le pedate, veder quella ragazza crollare sotto il peso di tutti loro la fa fremere. Samaritana? Mai. Egoista, sempre. Ma crudele? E' mai stata tanto crudele dal girare il viso dall'altra parte e ignorare? No. Per questo proverebbe a richiamare l'innata stessa, cercando di donarle quell'aiuto sebbene da lontano, con la propria forza, cercando di concentrarsi su qualcosa che in verità le verrebbe naturale, sebbene abbia difficoltà rispetto dieci anni prima a padroneggiarla al meglio, di certo riconducibile quel sentore ai dieci anni passati sotto terra < ma cosa ci ha messo qui dentro? Droga?> magari, potrebbe, cosa ne sa lei che si sente alticcia, cercando di comandare la propria innata < mannaggia a tutte cose > si, Sango, si, mannaggia davvero, e proverebbe, sempre con il controllo dell'innata questa volta non a fare da spintone, non funge evidente, ma a coprire gli occhi della maggior parte dei presenti, magari ci sarà anche della cartaigienica usata da poter spalmare su di loro, che divertimento, prima che passi di nuovo al < credo di si > ammette < vuoi fare a botte? > ah , ingenua, l'ha sempre visto quasi totalmente lucido, non a fare a botte nei locali, senza rendersi conto di avergli appena dato il via libera < sta perdendo sangue dalle gambe.. > gentile nel dire gambe, il sesso della ragazza par aver preso una botta < spero non l'abbiano toccata > ovvio che la mente voli a quello, non di certo ad una gravidanza, che ne può mai sapere lei no? Ah i giochi del fato, che belli < perchè non fai a botte con quegli stronzi? Guarda quella poveretta, l'hanno schiacciata e nessuno se ne rende conto > si, vorrebbe deviare la mente del biondo verso Kan, cioè, non precisamente verso di lui ma si dimentica di dirlo, cercando difatti di avanzare lei stessa lentamente verso Kan, provando a farsi spazio < FATE SPAZIO AD UN KAGE > si, è alticcia , e proverà a giunger a Kan, sola o accompagnata che sia < cosa sta succedendo Kan Kan > ripete il suo nome, sembra divertente, ma il rosso del sangue rende tutto meno divertente < come ti senti cara?> si, è per la ballerina la propria voce, ci prova insomma , cercando di controllare la carta per farla volteggiare stronza davanti le facce di tutti coloro che può in un modo non lineare, così come la sua mente adesso < eheh > EHEHE COSA DANNATA STRONZA? Stai parlando con una persona spaventata e persa nel sangue, come diamine vuoi che stia? [2/4 controllo innata + spostamento] [Ochaya] La situazione precipita nell'apprendere la risposta della ballerina, è incinta. In quell'attimo il cuore perde un battito, un singolo momento in cui la mente svanisce al proprio controllo viaggiando nell'incredulità più totale. E' andato con la ballerina, questo è vero ma non può essere suo, non la vede da mesi, da ben prima di iniziare la relazione con Shizuka, forse anche prima di innamorarsi effettivamente della ragazzina, di conseguenza, cosa può essere accaduto? Avesse acconsentito a vederla prima, adesso lei non sarebbe in queste condizioni. Sensi di colpa? No ma non può lasciarsi dominare dalle emozioni così facilmente, che fine ha fatto il ragazzo di prima? Quello pragmatico, da sempre lucido, sul pezzo in ogni occasione? La situazione con la Kokketsu lo sta cambiando, non può permettersi più simili stupidaggini. Osserva con la coda dell'occhio il fare dell'Ishiba, la carta inutile da lei richiamata <Non ti accadrà nulla, neanche al tuo bambino, vi salverete> veloci le dorate si portano sulla genin <Un colluttazione, sta abortendo. Devo stabilizzarla e poi va trasportata di corsa in ospedale> esordisce alla donna. La destrorsa è avvicinata all'utero della ballerina, dita avvicinate mentre la mancina è posizionata al di sopra della gemella prendendo la corretta posizione di esecuzione cominciando a smuovere il chakra all'interno del corpo, cercando di modificarlo, far assumere all'energia una forma verde acqua, ben più potente e benefica per poi tentare di convogliarla all'interno degli arti superiori fino alle mani, cercando di far emergere da essere il chakra medico ma non solo, con esso l'albino tenta di infonderlo nel corpo della donna oltrepassando l'utero, giungendo al suo interno per poter fornire lei una prima cura per mettere fine all'emorragia, risanare il risanabile, impedire l'aborto, prova con tutte le sue forze sfruttando il chakra in suo possesso. Dorate ferme sulla rossa, a lei tutta la propria attenzione <Resisti, non cedere> la patina intorno alle mani acquista d'intensità, ingrandita più del normale infonde ogni briciolo di energia presente nel proprio eppure, Sango, fuoriesce con frasi del tutto inappropriate, scherza sul suo essere Kage, ne ripete due volte il nome. Labbra tremanti <Che cazzo stai facendo Sango? Non è il momento, allontanati, non sei d'aiuto> il momento per scherzare non è giunto, necessita di aiuto, non d'ironia <Come vuoi che si senta? Al posto di fare domande stupide, trova il tizio con la cicatrice sul viso, va portata in ospedale> il tono vocale viene sensibilmente alzato <Anche voi, trovatelo> rivolgendosi al resto della clientela, allo staff, a chiunque sia in ascolto, dopotutto, egli è il capo mentre lui un medico in azione, impossibilitato a qualunque tipo di moto. [C 25/30][Se Mani Terapeutiche] Si sgrana lo sguardo, e che è?! Alla faccia del bicarbonato di sodio. Ben presto la vista s’annebbia, e paradossalmente è come se percepisse meglio, se vedesse meglio, se sentisse meglio. Infatti che bello sentire ancora di più nell’anima questa bella musica, ah, che paradiso. È la rossa a farsi sentire. Finalmente un suono degno di questo nome <ooh, okkè> risponde alle prime parole. Si ma come risponde? Da ubriaco, ovvio, se di solito gli basta mezzo bicchierino, che succede con quel cocktail pimpato bevuto tutto d’un fiato. Si volta stranito verso Sango <Droga? Mannaah, era così freshco> come? Ti pare che in un posto così per bene ti drogano il cocktail? Che parola buffa il cocktail <AHAHAHAHAH> ma perché? Ma chi lo sa. Ascolta di nuovo la rossa, che ha la lucidità per capire la situazione, lui guarderebbe in quella direzione, probabilmente vedendo comunque poco e niente. Farebbe spallucce <okkè> uno vale l’altro, ma mentre lei s’allontana qualcuno decide di esaudirlo <Uh!?> sguardo rosso nella sclera nera che s’allarga, sorpreso, mentre il capo pallido, decorato dai capelli neri, si volta verso l’altro, lo vede, quel bell’omaccione tutto convinto, e il sorriso s’allarga, affilato e malato, fino a snudare le zanne. Un sorriso irregolare ma euforico <ooh siih!> tra goduria e l’infantile eccitazione di avere un giocattolo nuovo? Lo vedrà quel braccio steso verso di lui? È auspicabile di si e se riuscisse a notarlo in tempo, tenterebbe il più basilare dei movimenti. Essendo li, con le spalle al bancone, a guardare davanti a se, tenterebbe semplicemente di allungare la gamba opposta rispetto al pugno che sta arrivando, ovvero la propria sinistra, per tentare semplicemente un passo in diagonale, che dovrebbe portarlo, complice anche una rotazione del busto favorita proprio da quel mezzo passo in diagonale, di tutta la catena cinetica del corpo: bacino, spina dorsale, spalle collo e volt, in modo da trovarsi questa volta perpendicolare al bancone, che dovrebbe essere alla sua destra, sperando d’aver schivato il colpo del pelatone. L’effetto vorrebbe essere quello di mandarlo a vuoto a piegarsi sul bancone. Se vi riuscisse, proprio mentre si piega, tenterebbe semplicemente di attivare di nuovo il bacino, a ruotare in senso antiorario, spingendo quindi la parte destra del corpo, fino alla spalla, all’indietro. Un movimento a vite che sarebbe propedeutico a consentirgli di lanciare, sfruttando quella rotazione, la mano sinistra in avanti, ad afferrare il cranio pelato del ragazzone, per spingerlo con forza contro il bancone. Tenterebbe di avvicinarsi lesto, fino a portare le labbra sottili, deformate in quel sorriso affilato, a contatto con l’orecchio dell’altro <Grazie, sei il mio nuovo amichetto> Mormorerebbe, solo per lui, prima di tentare di schiudere le fauci e di chiudere i denti sull’orecchio di lui, stringendo e tirandolo a se se con tutta la forza che ha, tenendo contemporaneamente la testa contro il bancone [2/4 difesa: tentativo di schivata con rotazione verso la sinistra di Shinsei, la destra dell’altro][2/4 tentativo di offesa: morso] [Chakra: on]
Giocata del 05/10/2021 dalle 14:41 alle 17:26 nella chat "Quartiere Notturno"
Inutile dire che le preoccupazioni della Ishiba sono di quanto più inutile possa esserci al momento, difatti lo stesso Kan – attrezzatosi come medico in questo frangente – le fa notare. L’ubriachezza molesta ha colpito ancora. Sango, di rimando, tenta d’avvicinarsi alla ballerina e vi riuscirà senz’alcun problema, salvo ondeggiare da un lato all’altro. Il barman alla sua domanda iniziale risponde con un’alzata di spalle, lavandosene chiaramente le mani e tornando alla preparazione d’altri succosi cocktail. La ballerina vorrebbe pronunciar qualcosa nei confronti di Kan, ma non le esce niente dalla gola se non delle urla per via del dolore che avverte nella zona bassa del ventre. <Va bene così—Ngh> Stringe i denti, gettando il capo all’indietro, completamente sudata per via dello sforzo eccessivo ch’è costretta a reggere. Per fortuna, le mani terapeutiche del Sumi fanno quanto meno una parte dello sporco lavoro, pur consapevole del fatto che non basteranno. Ha necessità di portarla d’urgenza in ospedale. Le sue cure possono calmare l’emorragia evitando di portarla alla morte, ma avrà bisogno non soltanto d’una stabilizzazione bensì anche d’una trasfusione qualora riesca ad arrivare per tempo. Per somma fortuna, l’ospedale è praticamente dietro l’angolo. Non ci sarà comunque bisogno di cercare a lungo l’uomo con la cicatrice, il quale sbuca da uno dei privé posti nei sottoscala. Si sistema febbrilmente i capelli, portando il ciuffo lungo tutta la superficie della testa, in modo che possa venir sistemata a dovere. Dopodiché le mani passano in rassegna l’abito e la giacca nera, così da piegar meglio il bavero di quest’ultima mentre s’avvia riluttante verso la sala dove sta avvenendo il problema. Successivamente, come se passasse in rassegna tutto quel che c’è da fare, mentre continua ad avanzare ad ampie falcate, sistema la cravatta affinché venga tirata su. Deve essere immacolato. Gli occhi s’assottigliano, l’espressione cinerea fulmina chiunque si trovi davanti alla sua traiettoria. Quei pochi presenti che son rimasti in sala, assieme ai dipendenti, si irrigidiscono immantinente sul posto consapevoli dell’altrui rabbia. Difatti, anche il tipo con cui Shinsei si stava menando, non tenta neanche per sbaglio d’evitare il morso che gli viene appioppato, poiché gli occhi sbarrati si sono focalizzati sul tipo con la cicatrice. E’ come se dietro di sé si portasse un’aura maligna. Qualora il biondo alzi il capo, potrà notare il viso del suo ipotetico “nemico” sbiancare, tentare di divincolarsi dalla presa a costo di farsi male e svicolare rapidamente verso l’uscita. L’uomo misterioso, del quale nessuno dei presenti sa ancora il nome, fa calare uno strano silenzio nella stanza, macchiato esclusivamente dalla musica in sottofondo. <Portatela immediatamente in ospedale, chiamate qualcuno per pulire e sgomberate la fottuta area.> Tuona, adocchiando subito dopo Kan che si sta prendendo cura della spogliarellista. <Accompagnala in ospedale, sei un medico – noto.> Indicando con un cenno del capo le mani terapeutiche che sta usando per salvarle la vita. L’occhiataccia, invece, vien donata alla ballerina per qualche motivo sconosciuto ai più, però il Sumi potrà rendersene conto senz’alcuna problematica. <Aggiornami costantemente sulle sue condizioni tramite il sito Ninjagram del locale.> Gli spiega, pur non dandogli alcun contatto telefonico proprio. Nella stanza, potrebbero esser rimasti esclusivamente Sango, Shinsei e Kan, al momento. Anche i dipendenti son svicolati immediatamente ad eseguire gli ordini a loro impartiti, non facendoselo ripetere due volte. Verso l’orecchio di Shinsei, giunge ovattata una voce che comprenderà a grandi linee, data l’ubriachezza molesta. <…arrabbiare… Kemono…> In breve, anche loro verranno scortati all’esterno, scusandosi per la maggiore e offrendo il drink senza far loro spendere neppure un ryo per via della serata rovinata. [ END ]