Kusa.

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16:58 Shuuya:
 Il centro di Kagegakure si sa, è ormai un tripudio di modernità e tecnologia che molti dieci anni prima non potevano nemmeno immaginare. Strutture architettoniche nuove e luci di natura innovativa tempestano l'area, trafficata di gente in quanto melting-pot di tutti i settori che ospitano i vecchi villaggi ninja. E in questo paesaggio pregno di modernità il kusano potrebbe risaltare ancor di più agli occhi considerato il suo vestiario, tipicamente tradizionale ed essenzialmente antiquato. Il torso è rivestito da un gi blu scuro, decorato all'altezza del petto e ai lati delle lunghe maniche da un simbolo bianco a forma di rombo diviso a sua volta da quattro rombi più piccoli, mentre sotto il gi si può intravedere appena il bianco dello hanjuban a diretto contatto con la pelle del quattrocchi. Alle gambe, invece, uno hakama nero legato alla vita da dei lacci marroni, che ricopre gli arti inferiori per intero fino alle caviglie. Vita cinta inoltre da un obi nero, che però viene principalmente coperto dallo hakama stesso. Il suono ovattato degli zori ai piedi segna il cadenzato passo del Genin lungo una delle strade del centro. Il braccio sinistro è piegato appena a sorreggere una busta quadrata di carta contenente qualcosa. Probabilmente libri, considerato anche il marchio sulla busta che farebbe dedurre con una certa facilità che proviene da una libreria. La destra, invece, tiene un libro aperto tenuto davanti al petto, appena sotto il volto così da permettergli una lettura facile e, allo stesso tempo, di sollevare periodicamente lo sguardo per evitare di schiantarsi contro qualcuno. Espressione seria dietro le lenti degli occhiali, assorto dalla lettura. Silenzioso, avanza [ Chakra OFF ]

17:08 Sango:
 Anche la rossa quest'oggi si ritrova a camminare lungo la stessa via imboccata dal Kanzaki stesso. Il sole purtroppo è ancora tra di loro, cosa che la infastidisce non poco, eppure anche la sera alle porte le dona un senso di benessere, sebbene ancora lontana dal vero tramonto. Anche la rossa porta i soliti vestiti, un kimono che avvolge la figura , seppur meno antico rispetto a quelli che portava prima di quei dieci anni, specialmente nel mostrare in quel modo le gambe. Le maniche son lunghe, giungono ai polsi aprendosi più larghe, il busto recluso alla vista grazie ad una fascia più spessa, e infine la gonna che si ferma a qualche centimetro sotto i glutei. Il tutto d'un rosso scuro, intenso, come la parte più spessa di una ferita, solo la cintola e i sandali ninja sono completamente neri. Porta con se il porta kunai legato alla gamba destra, poco sotto la veste, con due kunai a tre punte reclusi dentro. Alla base della schiena invece un semplice porta oggetti contenente tonici per chakra, per le ferite, e anche un set di fumogeni da poter utilizzare nel momento opportuno. I capelli rossi sono stati relegati in quell'alta coda di cavallo sulla cima del capo, e ad ogni passo i lunghi capelli carezzano la base della schiena, ma il viso pulito e privo di trucco non è concentrato sui dintorni, quanto più rapiti da uno schermo blu che sta guardando. Mekura non le risponde da un pò, Shiroyuki chissà che fine ha fatto dopo la propria ultima scenata, e par esser tornata indietro di tanti anni, quando ancora nemmeno sapeva cosa significhi essere una kunoichi. Un passo distratto, probabilmente scansando a fatica altre persone, perdendosi nei propri pensieri, perfino quando sentirà di aver toccato qualcuno finendogli probabilmente addosso di petto, libro compreso - sempre che lo stesso occhialuto non sia meno distratto di lei in modo da poterla evitare < mi perdoni, ero distratta > la voce che pare calda in quel velato sussurro per l'estraneo mentre cala elegantemente il capo in segno di scuse , eppur lo sguardo prima o poi salirà verso il suo viso < .. > silenzio, imbarazzante silenzio che le cucirà le stesse labbra. Ah, l'orgoglio , che brutta cosa no? [equip : porta kunai - 2 kunai a 3 punte | porta oggetti : tonico recupero chakra, tonico coagulante , 1 set di fumogeni]

17:27 Shuuya:
 Il kusano continua imperterrito nella propria avanzata, preso da quel libro tenuto con cura con il pollice al suo interno, ad assicurare che sia tenuto aperto. Forse dovuto a una parte del testo particolarmente interessante, forse dovuto a un semplice colpo di sfortuna, non riuscirebbe effettivamente a deviare lo scontro con la Ishiba, che si scusa istintivamente prima di guardarlo. A seguito dell'impatto, ovviamente, si fermerebbe, abbassando d'istinto il libro visto che la sua attenzione ora è portata ad avere altre priorità. Lui non dice niente, più che altro perché viene anticipato nelle scuse e non fa in tempo a elaborare una risposta che la sorpresa lo coglie, forse allo stesso modo della rossa, appena la vede <...> Qualche secondo di silenzio, prima di accennare un leggero sorriso, che quasi stona con quel volto affilato che si ritrova. Sinistra che si solleva all'altezza degli occhiali, per sistemarli meglio sul naso con una leggera pressione di medio e indice <Lo eravamo in due> Distratti, intende. Il tono sembra essere quello di uno che allo stesso tempo accetta le scuse altrui e porge le proprie, per condividere con cortesia la colpa di quella svista <Come sta?> Domanda relativamente di rito <Oh, le farà piacere sapere, come ha fatto piacere anche a me (e non sa quanto) che il responsabile della svista dell'altro giorno è stato dovutamente redarguito> Aggiungerebbe infine, mantenendo quel sorriso sul volto. Cordiale, cerca di mettersi alle spalle la vicenda dell'altra volta, relegandola a un incidente che aveva prettamente a che fare con il posto di lavoro [ Chakra OFF ]

17:38 Sango:
 Sono più che sorpresi entrambi, specialmente dal sentirsi divulgare scuse proprio a lui. Lo sguardo che s'affila, alcun sorriso ad ammorbidire le labbra mentre il cellulare verrà messo insieme agli altri oggetti dietro la schiena, chiuso e nascosto. Si, lo erano in due a quanto pare, e lo stesso sguardo che seguirà il libro - ficcanaso nel leggiucchiare, o tentare, di vedere cosa stia in effetti leggendo < bene > secca la risposta sebbene molto meno spigolosa rispetto il loro ultimo incontro, mentre le azzurre verranno riportate nuovamente al giovane, perfino più basso di lei in altezza, tanto che egli forse avrà avuto modo di sentire più il proprio petto che il resto < voi?> è cortesia ricambiare quella domanda, perfino quando non v'è alcun interesse reale nella risposta. Ode quel suo dire, quella svista che è stata causa di una bella lavata di capo da cima a piedi per colui che non c'entrava nulla invero < spero che voi non diverrete così come i vostri superiori > una stoccata a lui, invero ancora non è riuscita ad inquadrarlo ne a metterlo sulla propria personale bilancia , ed ecco che lo stesso sguardo andrà a studiarne meglio il viso, l'espressione stessa, perfino il vestiario, insomma , come se fosse davanti i raggi x del proprio sguardo, e lo sta evidentemente giudicando. Bene o male ancora non verrà detto, non quando l'espressione appare così distaccata. < cosa leggete?> ah il tatto, che bella cosa, un tempo avrebbe fatto in modo d'esser più gentile proprio come insegnato dal clan, ma adesso si lancia senza se e senza ma alla ricerca di risposte, poco importa di sembrare invasiva. Farebbe un passetto indietro a metter più distanza tra il loro corpi, e nel frattempo la stessa vita continua a girare intorno a loro, di corpi veloci, di alcuni shinobi, anbu, e anche agenti della Shinsengumi , e lo stesso sguardo della rossa scivolerà di lato alla vista d'essi.

18:03 Shuuya:
 Stavolta lo scambio sembra avere presupposti migliori. O, perlomeno, non gli è ancora saltata con le zanne al collo. Anzi, ricambia rispondendo alla sua espressione dettata dal galateo chiedendo lo stesso al quattrocchi <Non mi lamento> La risposta, espressa con calma, mentre abbasserebbe la destra insieme al libro, portandola in posizione di riposo. Ascolterebbe poi la raccomandazione di lei riguardo il suo futuro professionale <Non accadrà, può contarci> Secco, chiudendo appena gli occhi, come a decretare un fatto inoppugnabile <In quanto apprendista capita più volte di trovarsi in situazioni del genere, anche quando è il cliente ad avere torto. Ed essendoci passato in prima persona, non intendo far vivere a futuri apprendisti gli stessi disagi. In caso ne avrò mai qualcuno, ovviamente> L'umiltà di uno che non aspira a chissà quale posizione di rilievo, la sua. Osserverebbe ancora la rossa, soffermandocisi solo adesso (l'ultima volta la situazione era troppo concitata perché potesse pensarci). La domanda di lei, poi, sembra portare a cambiare il discorso. Il classico parlare del più e del meno <"Il tratto della spada"> Risponderebbe alla domanda di lei, sollevando il libro per mostrare la copertina <Una sorta di saggio sul legame fra arte della spada e calligrafia. Non sarà un capolavoro, ma offre interessanti spunti di riflessione> Lo dice cercando di non mostrare la classica pedanteria che può avere un appassionato dell'argomento, notando anche come l'attenzione di lei non sembri diretta solo e interamente a lui. Comprensibile, visto l'astio verso Kusa che aveva mostrato non si aspettava certo che pendesse dalle sue labbra <Cosa vi porta in questa zona? Sango-san... giusto?> Domanderebbe poi, infondendo nell'ultimo quesito il tono di chi cerca conferma sulla correttezza del nome del proprio interlocutore. iridi castane su di lei, in attesa di un suo dire [ Chakra OFF ]

18:21 Sango:
 Lascia scivolare via il discorso sul futuro e sulla carriera in quell'ambito, di certo nemmeno lei interessa molto, non per scalare quel genere di gradi , quanto più per avere possibilità d'avere accesso a quante più informazioni possibili per quanto riguarda quel nuovo mondo. Solo un sopracciglio si solleverà a quel dire, senza andare ad indagare oltre, se non per quanto riguarda il libro stesso. Spada e calligrafia, di certo un argomento interessante di cui non vede alcun collegamento < siete un utilizzatore di spade?> se vi è dell'interesse in quel campo, che anche egli sia davvero uno Shinobi? Indaga a proprio modo, sebbene appaia ancora seria, ma non aggressiva come l'ultima volta, quello è terreno neutrale per entrambi e troppo vicini al grande edificio del Governo. Quell'enorme occhio li sta osservando tutti < sebbene non comprenda la relazione tra l'utilizzo di una spada e la calligrafia > anche lei utilizzatrice di armi e spade, di certo non un maestro, ma le sfugge quel concetto e di certo non si priva delle domande da porre. < Sango va bene > non le piacciono i suffissi nominativi nomignoli e compagnia bella, concedendogli invero di chiamarla direttamente col proprio nome < ho finito il mio giro di perlustrazione per la Shinsengumi > non che sia un segreto che ne faccia parte < e stavo cercando un modo differente di trascorrere la mia serata > solitudine, beneamata solitudine, di certo meglio che perder tempo con altri, non quando può fermarsi a pensare e rimuginare su molti aspetti di quel mondo. < voi?> altra domanda di commiato, almeno si mostra un pò più gentile rispetto al loro primo incontro < siete arrivato anche voi qui dopo l'ultima grande guerra?> pone quella domanda con una certa curiosità, sebbene si tenga ben distante dal pronunciarsi in merito al proprio congelamento, e alla propria partecipazione ultima a quell'evento catastrofico . Permane nella propria attesa, poche le parole che potrebbe pronunciare adesso mentre la mente elabora , chissà che egli non sappia qualcosa di più che possa tornarle utile?

18:31 Maano:
  [Centro] Una zazzera rosa si muove per il centro di Kagegakure. Il proprietario, che se ne ciondola in giro con aria un po' da perdigiorno, è un tizio con indosso, in barba ai dintorni ipertecnologici e all'avanguardia, uno yukata maschile biancastro tenuto su da una cintura obi azzurra. Ai piedi, tanto per completare il quadro, delle infradito calcano il selciato. Il volto fa spavento: è molto tatuato, dandogli un'aria da bullo di quartiere. Con le mani sprofondate nelle maniche dell'indumento, ampie e tenute una contro l'altra, se ne ciondola, come già detto, per il centro con l'aria di chi sta ammazzando il tempo prima di scofanarsi qualche pietanza per cena. Visibilissimo, il suo passo lo sta casualmente portando verso il luogo dove Sango e Shuuya conversano...

18:44 Shuuya:
 Dopo aver presentato il libro, abbasserebbe di nuovo la destra permettendole di riposare, seppur continui a tenere il libro, ora chiuso <Sono dedito al kendo e all'arte della spada, sì> Ammette lui. Non trova motivazioni vere nel celarlo. Per quanto lei pare odiare Kusa e i suoi abitanti, lui personalmente non vede nella Ishiba una vera e propria nemica, indipendentemente dal fatto che si trovino sotto lo sguardo della torre o meno <Secondo l'autore, un maestro di spada, ci sono tratti in comune fra queste due arti. Per esempio, entrambe le arti spingono alla fluidità del pensiero e dell'azione e puntano a svuotare la mente per un'esecuzione quanto più impeccabile> Soddisferebbe il dubbio di lei, anche se probabilmente non era stato nemmeno richiesto <O qualcosa del genere> Terminerebbe lasciando comunque il beneficio del dubbio <Sango, quindi> Direbbe in risposta alla conferma di lei, stabilendo così i termini del rapporto, se così si può definire. Solleva appena le sopracciglia in una posata espressione di sorpresa quando lei rivela la sua altra occupazione, forse quella principale <Siete anche un agente della Squadra d'Esecuzione Speciale, quindi> Direbbe quindi, riguardandola passando lo sguardo dall'alto verso il basso e viceversa, come a cercare segni particolari che possano attestare la sua appartenenza alla Squadra. Non che non ci creda, semplice istinto indagatore <Semplici compere> Solleverebbe quindi la sinistra e con essa la busta contenente i libri, come prova. Poi, una domanda più seria, mentre la quale la sinistra si abbasserebbe di nuovo lungo il fianco, restando con l'avambraccio piegato per sostenere la busta. Il tono si fa leggermente più greve, come se racchiudesse una serie di ricordi ovviamente spiacevoli <Già, esatto. Anche se allora ero ancora un civile. Non ho potuto fare nulla, se non scappare> Si limiterebbe a dire, abbassando appena lo sguardo <Immagino che valga più o meno lo stesso anche per voi, vero?> Una posata curiosità, senza arrivare a sembrare ficcanaso. O almeno, quello sarebbe l'intento. Ancora non si accorgerebbe di Maano, essendo più che alto preso dalla conversazione con la amese [ Chakra OFF ]

18:54 Sango:
 Ascolta il suo dire, sebbene non ne sia completamente in accordo , non alla propri visione delle armi, che siano spade o kunai esse hanno un unico compito < le armi son fatte per uccidere. Punta alla gola, quella permetterà di farli soffocare nel loro stesso sangue, seppur alle volte si possa pensare ad una morte più.. lenta > decisamente meno affine a quell'arte in quanto tale, da studiare specialmente nei movimenti per una mera bellezza, quanto più a trovarne il miglior utilizzo per rendere loro ciò per cui son state create, una buona arma permette una perfetta esecuzione solo quando toglierà la vita a coloro da uccidere. Semplice sebbene brutale a proprio modo, nei propri occhi lo spirito vivente non di una mera spadaccina, ma di una kunoichi. < agente scelto per la precisione > insomma, sta attento a ciò che dici, sebbene solo adesso andrebbe a fare un mezzo sorriso, forse un pò troppo inquietante per il genere di conversazione che sta avvenendo. La conversazione che prende una piega decisamente differente, su qualcosa di più interessante, di come egli sia semplicemente fuggito al caos e alla morte per trovar riparo con gli altri tra quelle mura < non siete l'unico ad esser fuggito senza fare nulla > il sorriso che lentamente si spegne < i deboli si son sempre nascosti dietro mura e shinobi > la stessa storia che ne darà conferma a ciò che dice, difatti coloro a subire le conseguenze delle azioni private e dettate dall'egoismo son stati proprio coloro che si son rifugiati li dentro < io?> scuote lievemente il capo, i capelli intorno al viso che andranno a muoversi lentamente a quello scuotere < la mia fine è stata ben differente > ricorda ancora gli ultimi attimi, del re delle tigri ad osservarla, di colui che in preda a qualcosa corse verso di se per quegli ultimi istanti di vita. La propria innata ancora attiva, i ninja dell'alleanza morti davanti i propri piedi, il sangue scorrere a fiumi..e lentamente un cristallo prender possesso del proprio corpo, l'urlo delle bestie lontane, e infine..il nulla. Ne vita ne morte. < stavo combattendo per uccidervi > il sorriso che si riapre, di nuovo strano nella verità delle proprie parole, dalla parte del suono fin dal principio, tutto per distruggere kusa e i suoi abitanti e prender il posto che le spettava. < purtroppo le cose sono andate diversamente > No, Maano decisamente troppo lontano per lei e per la propria curiosità ancora non verrà avvistato.

19:00 Maano:
 Sbadiglia: non sembra esserci molto da combinare questa sera. <Nemmeno delle forze dell'ordine che mi fermano per la faccia tatuata. Proprio piatta, stasera. Oh beh.> E quindi estrae da sotto le maniche quello che si direbbe un libro. Ai più attenti, potrebbe apparire intitolato "Le magiche avventure di Yachi la Kunoichi e gli otto nerboruti Bonzi", bello cubitale. Un vero spreco di carta, a quanto appare. <Ho-ho. Guarda un po' che roba.> Sghignazza leggendo il presunto obbrobrio alquanto inappropriato, mentre passerebbe probabilmente di fianco a Sango e Shuuya, visibile lui e visibile anche il titolaccio, nonchè l'espressione piacevolmente incuriosita con cui sta esaminando quella robaccia stampata...

19:19 Shuuya:
 La risposta della Ishiba alla sua spiegazione sul rapporto spada-calligrafia lo aiuterebbe a inquadrarla. Cinica. Pratica. Nessun fronzolo. Solo l'obiettivo. O almeno, questa è l'impressione che gli ha dato <Uhm> Mugola appena, senza mostrare accordo o disaccordo. Semplicemente, prende atto di quel suo modo di pensare, molto distante dal proprio. In questo, forse, più affine a quello di un ninja rispetto al Kanzaki. Annuirebbe poi alla precisazione di lei sul proprio ruolo nella Shinsengumi. E quel sorriso, così inquietante, lo coglie un po' impreparato, seppur non al punto di allarmarsi. Il discorso poi si sposta sulle azioni durante la guerra e, alle parole di lei, sentirebbe un brivido lungo la schiena. Ad aver partecipato attivamente alla guerra, non importa quali fossero state le fazioni, erano solo i ninja più abili. Se, quindi, lei stava combattendo, significa che si trova di fronte a una kunoichi estremamente abile. Il sorriso inquietante che accompagna quell'affermazione non aiuta a tranquillizzarlo, anche se cerca di mantenere comunque la sua compostezza. Più che altro, è quella specie di istinto, a metà fra la paura e la presenza di spirito, che porta uno a stare in guardia da una bestia che lo minaccia. Però, qualcosa non torna <Devo dedurre che la vostra posizione abbia subito... dei mutamenti?> Un po' irrigidito e allerta, anche se dal contesto sembrerebbe improbabile un'aggressione. Tace [ Chakra OFF ]

19:28 Sango:
 Il proprio sorriso che si inebria di vecchi ricordi, eppure anche loro fanno male, pungono il petto e affondano, l'ultimo atto della morte nemmeno è stato concluso a dovere, non quando dopo dieci anni è stata risputata fuori. Sospira a quella semplice domanda, seppur paia esser perfetta in quel dato momento, ne vedrà decisamente il suo irrigidirsi , lo stato che cambia, perfino le parole che la riportano a Kusa ancora . Ne nota il viso, cerca i segni del nervosismo, quasi della paura, eppur se ne nutre e nutre il veleno del petto. Il corpo si muoverebbe proprio in quel momento di più verso di lui, quasi a volersi metter al suo stesso fianco, nel momento esatto in cui lo stesso Maano passerebbe loro vicini con quel libro tra le mani. Probabilmente in quel movimento andrebbe a cozzare con il proprio fianco contro il rosato - perfino facendogli volare via il libro , ma senza accorgersene, non quando la propria piccola preda è così vicina , la propria priorità è il Kusano vicino. Se fosse riuscita adesso proverebbe ad allungar il viso, le labbra , al suo stesso orecchio < chissà Shuuya, chissà > calda la voce, la stessa che utilizza per attrarre a se gli uomini, soave e graffiante allo stesso modo ; stronza nel giocare in quel modo seppur una breve risata andrebbe a a sbocciare tra le morbide rosse gemelle, allontanandosi proprio in quel momento per indietreggiare ancora e donargli completa libertà < sono della Shinsengumi mio caro, il mio compito è proteggere tutti voi > quello status raggiunto la mette nella posizione di non dover far sollevare dubbi in genere, seppur chi la conosca da tempo possa avere .. dubbi. Ma questi non verranno di certo alimentati, non ancora < quello era il passato, l'ultima guerra che ho combattuto. Adesso viviamo in questo attimo di pace, bisogna coglierlo completamente > sceglie bene le proprie di parole, in quello che definisce semplicemente un attimo , in attesa che la prossima guerra bussi alla propria porta. Par esser già pronta mentalmente, il fisico tuttavia rimane ancora relegato alla propria rinnovata debolezza.

19:36 Maano:
 Passa di lì, appunto, e da un momento all'altro si vede il libro cascare dalle mani. <MA. Haaah?> reagisce bloccandosi sul posto, mentre il manoscritto inappropriato colpisce il selciato. Assume un'espressione da bullo da strada, o almeno così sembra, voltandosi verso Sango e Shuuya come a voler attaccarci briga... almeno fino a quando la donna si qualifica come Shinsegumi. Alchè quell'aria da teppista lascia il posto ad un'espressione stupita. Una manaccia procede a grattare il mento, pensosamente. <Ma dai. Ho pensato alle forze dell'ordine e sono apparsi.> Fa un mezzo sorrisaccio compiaciuto. <Ho dei poteri speciali. Fico.> commenta tutto da solo, assolutamente non richiesto mentre osserva, probabilmente senza capire un'accidente della situazione nè cogliere la tensione che si taglia con un coltello, lo scambio fra Sango e Shuuya. <Ah, non badate a me.> sentenzia infine, dovesse aver attirato l'attenzione di qualcuno. <Sono solo un guardone.> Si giustifica, ma nemmeno poi troppo, simile a un monellaccio.

20:29 Shuuya:
 Il battito cardiaco è alterato dalla tensione, sente sudare freddo. Quando lei si avvicina lui rimane immobile, continuando a fissare davanti a se, anche quando non ce l'ha più effettivamente di fronte, ma di fianco. Mentre lei compie quel movimento, la sua mente andrebbe a concentrarsi su tutti i suoi sensi, come per cercare di migliorarli ed essere pronto a chissà quale minaccia, pur avendo la consapevolezza che probabilmente non potrebbe fare nulla. In balia dell'aura che percepisce dalla Ishiba, un'altra scossa percorre la sua spina dorsale quando la rossa gli sussurra quella risposta ambigua. Una voce terribilmente calda e sensuale, che però in quel momento non provoca sicuramente eccitazione nel kusano. L'espressione tesa poi lascia il posto alla sorpresa. Gli occhi sgranano appena quando la sente ridere. Le parole successive sembrerebbero poi decretare effettivamente la posizione di Sango in tutto questo. O almeno, quella attuale. Alle ultime parole di lei, che parla di passato e di un presente attimo di pace da cogliere, il battito sembra decelerare, tornando con difficoltà al ritmo originario <Capisco> Dice semplicemente <Mi fa piacere... saperlo> Anche se dal tono non sembrerebbe. Più che altro, la sua testa è altrove. Non più paura. La sensazione si avvicina alla rabbia. Rabbia verso sé stesso. In questo momento si è ricordato cosa è davvero: uno straccione raccolto per strada. Un debole. Ne è prova il solo modo in cui ha reagito a quella che non è stata nemmeno una vera minaccia. Si prenderebbe qualche secondo, dando fondo ai suoi anni di meditazione, per tirare le fila di quello che, in fin dei conti, ha comunque raggiunto. Della strada che ha intrapreso. È un debole, sì. Proprio per questo si sta allenando. A un tratto, la voce di Maano che, con il suo essere fuori luogo, smorzerebbe per assurdo la tensione creatasi. Si volterebbe verso di lui, osservandolo di sfuggita. Ormai si sarebbe ricomposto, o comunque sarebbe sulla buona strada <...> Un momento di silenzio, come a terminare di riprendersi. Non bada troppo a lui, più che altro anche perché osservando su un display di uno dei vari locali lì vicino, si rende conto che ormai deve rincasare <Devo andare, adesso> Direbbe solo alla volta di Sango <Buonaserata> Proferirebbe quindi, prima di allontanarsi. Abbastanza turbato, questo si vede. Lo sapeva già, ma adesso lo ha toccato con mano. Si è ricordato qual è il nemico. E quello non è tanto lei. Ma se stesso. E intende fare di tutto per far sì di affrontarlo e vincerlo, così da trovare un sé stesso migliore. Più consapevole. Più forte [ USCITA ]

20:40 Sango:
 Che strana la mente umana, l'essere umano, eppur non ha proferito alcuna minaccia invero se non qualcosa relativo al passato. Decisamente più a proprio agio in situazioni del genere, consapevole della propria mancata forza, forte della propria conoscenza. Il sussurro è arrivato come voleva, senza aggiunger poi molto invero, se non il tirarsi indietro fisicamente per smorzare quella tensione creatasi. < davvero?> lo vuole metter di nuovo in dubbio, decisamente inconsapevole di ciò che ha scatenato nel Kusano con pochissime parole in effetti, anche lei alla fine richiamata dalla voce di Maano che si solleva vicina, troppo vicina, perdendosi anche il commento sulle forze dell'ordine. Lo osserva con un certo distacco al suo ultimo dire , squadrandolo invero da capo a piedi, tatuaggi facciali compresi < non mi piacciono i guardoni > affilata sboccia la voce in sua direzione, notando solo di sfuggita il libro, senza rendersi conto d'esser stata lei quella ad averglielo fatto cadere. Un ultimo attimo per portare le azzurre iridi al Kusano, quasi a volerlo trafiggere, scoprire cosa celi al suo petto, ma soli pochi secondi seppur anche lei vada a voltare le spalle al duo maschile, prendendo visione in lontananza della propria casa < anche a te, Shuuya > un ultimo saluto, sempre con quella voce proferita all'orecchio, adesso alta, come il mezzo sorriso alle labbra. I passi che riprenderanno il proprio moto, il corpo che inizierà ad allontanarsi per mischiarsi alla stessa folla per potersi inoltrare verso la casa della pioggia. Rimarrà qualche momento a rimuginare su ciò che delle semplici parole come quelle han potuto scatenare, di solito è rabbia, ira, ma adesso v'è una sfumatura tutta nuova. Paura? [end]

Sango e Shuuya si scontrano per sbaglio durante il loro cammino, per riprender in seguito alcune vicissitudini del loro primo incontro. Eppur alle parole di Sango ( che per una volta non sono una minaccia abbiate pietà ) qualcosa cambia nel giovane Kusano.

Anche Maano si ritrova li per caso, e per rimanere a fare il guardone ai due ragazzi.