Amicizia e sogni

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11:22 Shizuka:
  [Oasi di Suna] Sole, alto, altissimo, la giornata perfetta per finalmente concedersi un poco di pace e tranquillità prima del travaglio. Già perchè ha deciso di farsi quel tatuaggio di dimensioni non indifferenti sulla schiena, cosa che le impedirà per un mesetto o forse più di concedersi una sana esposizione solare completa e comunque sicuramente non un bagno all'oasi come punta a fare oggi. I capelli sono sciolti, in testa ha uno di quei cappelli di paglia a falda molto larga, occhiali da sole sul nasino, le cuffie riposte in un borsone anch'esso in simil paglia che contiene un lungo asciugamano, crema solare, chiavi di casa, cellulare, portafogli e il book da disegno con una matita. Indosso ha ovviamente un costume da bagno, che si compone di due pezzi, entrambi rigati in bianco e blu, la parte superiore un reggiseno normalissimo con le spalline e una chiusura che anzichè essere posteriore è anteriore con un bel fiocco blu al centro dei due seni decisamente grandi. La parte inferiore si compone di una mutandina rigata bianca e blu e sovrapposta ad essa una finta gonnellina bianca, a chiudere il tutto un fiocchettino blu laterale sulla sinistra. Ai piedi indossa dei sandaletti blu comodi per camminare che le fasciano le caviglie con un laccetto, mentre indossaa una lunga veste blu con dei motivi floreali bianchi sopra il costume da bagno. Gli occhi blu si guardano intorno da dietro le lenti scure così da trovare il luogo ideale dove fermarsi, un posto tranquillo senza che ci sia troppa gente attorno a lei. Una volta trovato il luogo prescelto andrebbe a stendere l'asciugamano, togliersi cappello e abitino e sedersi sulla spiaggia, per il momento guardando la riva, ponderando se bagnarsi o meno. Il cappello di paglia viene riportato sulla testolina rossa, così che non si prenda un'insolazione tempo zero.

11:26 Furaya:
 Vorremmo poter dire che legati a Suna ci siano soltanto bei ricordi, ma non è così. In effetti, l'unico villaggio contro cui non ha mai avuto nulla è esclusivamente Kusa, sottintendendo Konoha. Ame è il villaggio d'origine di Sango, ma tutto sommato non le hanno mai dato alcun fastidio. Ha dovuto affrontare Suna, Kiri e Oto rispettivamente in ordine cronologico. Sospira. Forse, le cose adesso sono un po' diverse. A passi cauti, s'avvicina alla piccola Oasi. Per necessità, nonché per l’arrivo d’eventuali intemperie dettate dall’arrivo dell’autunno, è andata alla ricerca d’un outfit che facesse al caso proprio. S’è munita d’una camicia bianca dal collo alto, abbottonata sin ad altezza del seno e col colletto sbottonato, ben ripiegato ai lati. Le maniche son lunghe con doverosi polsini anch’essi allacciati come si comanda attorno ai polsi. Al di sotto delle suddette, è posta una coppia di vambracci metallici che ne circonda totalmente l’avambraccio sin quasi al gomito in qualità di protezioni. Le estremità del vestiario citato son infilate in una gonna sottostante a vita alta, la quale circonda inesorabilmente i fianchi della fanciulla. E’ nera con dei bottoni dorati posti sulla destra e fungenti da chiusura ermetica dell’indumento. Essa giunge a metà coscia, lasciando il resto delle flessuose gambe ben in vista eccezion fatta da metà stinco in giù. Qui, infatti, prendono posto un paio d’anfibi dalla suola alta, al cui interno son stati sistemati degli schinieri in modo che, come i vambracci, fungano da protezioni per le inferior leve. C’è ovviamente da considerare anche l’equipaggiamento del quale non fa letteralmente mai a meno. La vita è circondata da una cintura in cuoio nera e piuttosto spessa, al cui fianco mancino viene agganciato un fodero contenente la sua fedelissima katana – l’unica rimasta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno i due elementi da cui prende nome, per un totale di tre ciascuno. Sul gluteo posteriore dal medesimo lato, sempre agganciata alla cintura di cui sopra, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti, qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica della camicia, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Tra i capelli rosei, incurante del tempo e della società attuale, splende il suo coprifronte raffigurante il simbolo di Konoha con tutti i relativi segni d’usura e di graffio. <...> Uscire dai confini, non è poi così male per quanto, in cuor suo, sia consapevole del fatto che nulla di quel che ha davanti è l'origine: solo imitazioni. Non sa neppur lei perché si sia spinta fin lì, forse per riuscire finalmente a trovare un kimono che sia degno di tale nomea. [ Chakra ON ]

11:30 Akaya:
  [Spiaggia] La giovane Nara si sta concentrando per raccogliere l'energia psichica dalla propria mente e farla discendere attraverso il proprio midollo spinale mentre estrarrebbe l'energia fisica dalla zona addominale facendola ascendere tramite l'esofago. Tali energie si dovrebbero incontrare nella zona pettorale, precisamente nel plesso solare davanti al quale si troverebbe la mano destra chiusa a pugno eccetto per indice e medio distesi per formare il mezzo simbolo della capra, dove vorticherebbero l'una sull'altra per alimentare quella minuscola scintilla da cui si genererebbe il chackra che viene usato nei modi più disparati. Indossa i suoi soliti abiti per ora, composti da una maglia bianca smanicata con i bordi neri con sopra un leggerissimo corpetto di stoffa nero chiuso all'altezza del diaframma con un singolo bottone. Un paio di aderenti pantaloni neri le fasciano le gambe per poi andarsi ad infilare all'interno degli stivaletti neri privi di tacco. Un fiocco violaceo come i suoi lunghi capelli lisci completa la sua figura. Sì, niente costume da bagno oggi, ma il perché bisognerà scoprirlo. Quanto al coprifronte, lei lo indossa al collo con il simbolo di konoha posto frontalmente a se. Ma a parte questo non ha particolari segni del suo status di kunoichi. Tiene gli occhi dalle dorate iridi aperti e si guarda attorno, sebbene osservi con curiosità il vestiario di Shizuka senza però palesarne, almeno per ora, il motivo < Non hai freddo? > le chiede quindi, una volta finito di accumulare il suddetto chackra [Impasto del chackra 3/4]

11:43 Shizuka:
  [Oasi di Suna] Una voce le giunge all'orecchio, in maniera totalmente inaspettata. Le blu si volgono alla figura che ha parlato riconoscendo la ragazza con cui era casualmente andata a fare shopping qualche settimana prima. << Akaya-San! E' un piacere vederti! >> Un enorme sorriso le si stampa sul viso, al collo ora la gatta di Konoha potrebbe vedere quel pendente che indossa sempre ormai, la sua arma, il suo simbolo: una farfalla dorata, al cui interno delle ali vi sono dei brillanti blu, i colori degli occhi di lei e quelli di lui. << Beh veramente non molto stando al sole! Avevo deciso di prendere il sole prima di farmi il nuovo tatuaggio! >> Chiacchierona, come sempre, manco fossero amiche di lunga data, ma una volta guadagnata la confidenza è molto semplice interagire con la rossa. Strano accorgersene ma forse quelle protezioni sul corpo dell'altra donan di Konoha ne disvelano la presenza, un rumore particolare rispetto a quanto dovrebbe circondarle. Il testino si volta in sua direzione, le blu ne scrutano la figura, una sconosciuta dal vestiario singolare, elegante ma allo stesso tempo combattivo, armata per giunta. Tuttavia essendo a distanza non le presta particolare attenzione al momento, rivolgendo di nuovo le blu ad akaya, togliendo anche gli occhiali da sole per consentire all'altra di avere un contatto diretto: << Tu che ci fai qui invece? Hai deciso di esplorare ciò che si cela oltre konoha? >> Curiosa, in fondo la corvina le aveva detto che non aveva mai gironzolato fuori dal proprio quartiere, però magari quell'invito fatto dalla Kokketsu l'aveva resa più curiosa e intraprendente verso ciò che il mondo riserva. [Costume: https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT_mKJlZgJFQ0CHZ_vOvuytccRI_SRciiT4LA5MFsaJGTt7WYuP25zck48bwvqYl1o0Dk8&usqp=CAU - Collana: https://m.media-amazon.com/images/I/71wqusvibjL._AC_UY500_.jpg -> Oro bianco sostituito con oro giallo]

12:00 Furaya:
 A differenza delle altre, lei neppure ha con sé un costume da bagno. Non pensava d'averne bisogno, tanto meno crede che farà davvero il bagno. Si appresta ad avvicinarsi all'oasi, potendo in qualche modo riuscire a scorgere la figura di Akaya dai lunghi capelli neri. Scherma gli occhietti tramite l'ausilio della mandritta che va sollevandosi ad altezza della fronte, così da evitare che il sole le dia eccessivo fastidio. Più che altro, deve tener conto della pelle diafana che si ritrova, qualora voglia prevenire delle fastidiose conseguenze. La persona alla quale Akaya si è affiancata non è ovviamente conosciuta dalla rosata, ma non per questo evita di avvicinarsi. D'altronde, il suo obiettivo è quello di raggiungere la conclannata. Niente di più e niente di meno. Il di lei passo accelera appena un pochetto, assicurandosi che stia attenta a dove poggi i piedi. Lancia delle occhiate nei dintorni per sincerarsi che non ci sia nessuno che possa infastidirla. Ha anche evitato di indossare l'haori, per il momento. Non le resta che far passare del tempo e valutare i movimenti altrui, stessa cosa per quando dovrà discutere della suddetta situazione con il suo agente "preferito". Tuttavia, torniamo a ciò che accade in data odierna, poiché pensare ai piani futuri talvolta non li fa neanche accadere come vorremmo. Vecchia regola del Karma! Giunta ad una lieve distanza, abbastanza da poter farsi sentire senza urlare, si rivolgerebbe ad ambedue, soltanto perché la Kokketsu è nelle vicinanze. Del resto, non la conosce. <Buongiorno.> Mostra un sorrisetto gentile che svanisce in breve, poiché soltanto di accompagnamento al saluto. <Come stai, Akaya?> Lasciando intendere che le due si conoscano, ma trattandosi comunque d'un gesto caritatevole nei suoi confronti, conoscendola da così tanto tempo. Non crede di star disturbando, anche perché in caso glielo faranno presente o si scuserà poi. Per il momento, è passata solo a salutare una vecchia conoscenza... [Chakra ON]

12:20 Akaya:
  [Spiaggia] Continua ad accumulare chackra fino a quando non si ritiene soddisfatta, andando quindi ad disperdere quel chackra in tutto il corpo prestando maggiore attenzione alla nuca ed alla fine della spina d'orsale mentre unirebbe anche l'altra mano intrecciando le dita con la precedente e, così facendo, completare il sigillo della "capra". Cerca di ricostruire nella sua mente la sua immagine da nekomata, con coda ed orecchie triangolari ricoperte da soffice e corto pelo violaceo come i suoi capelli, così da definirne tutti i dettagli come al solito... Prima di rilasciare la tecnica e quindi far uscire quelle appendici dal proprio corpo. Una volta completato questo passaggio torna a concentrarsi sui presenti e quindi sorride prima a Shizuka < Anche per me è un piacere vederti Shizuka-san > sorridendole allegramente mentre farebbe guizzare la propria coda dietro di se ed abbassarebbe le orecchie per poi risollevarle in un moto puramente meccanico adibito al controllo dell'esito della tecnica. Quindi si limita a sorriderle lievemente < Capisco, allora va bene così > ammette < Non sono mai stata in spiaggia fino ad ora... Certo che i suniani hanno proprio modificato l'aspetto della zona... > ammette pensierosa, guardandosi attorno. Al saluto di Furaya si volta verso di lei e fletterebbe il proprio busto in un profondo inchino per salutarla alla maniera orientale con cui è cresciuta < Furaya-sama, bentrovata > per poi raddrizzarsi e sorriderle alle sue successive parole < Per ora bene, non vedo l'ora di iniziare gli allenamenti > ammette senza dire altro per ora < Ma... Suna era sempre stata così? > le chiede quindi, guardandosi attorno con un'espressione perplessa [Trasformazione 1/2] [Impasto del chackra 28/30]

12:47 Shizuka:
  [Oasi di Suna - Spiaggia] Quella figura ignorata perchè non conosciuta pare decidere di avvicinarsi, ma prima di questo le giungono le parole e la trasformazione della gattina. << Modificato? >> La parola le sfugge dalle labbra, in fondo lei aveva detto di non essersi mai mossa dal distretto di Konoha, invece ora pare quasi che abbia già visto Suna in passato. << Nemmeno io sono mai venuta qui. Però un amico di Konoha aveva proposto a me e... >> Si interrompe, come meglio definire l'ex ragazzo ora? << ...il mio amico d'infanzia di venirci qui insieme una volta. Uno non lo sento più, l'altro è sempre impegnato con il lavoro, quindi ho deciso di venirci da sola. >> Breve spiegazione prima che quel buongiorno giunga. Le blu si scostano in direzione dell'ex hokage, che lei non ha idea di chi sia, però la cortesia è qualcosa che le è stato insegnato tempo addietro. Il corpicino dall'alteza ridotta andrebbe a guadagnare la posizione eretta, affiancandosi a quell'asciugamano e imitando akaya, effettuando un inchino di fronte alla nuova giunta: << Buongiorno a lei. >> Per ora non continua quella frase, la rosa si rivolge esclusivamente ad Akaya mentre ella sembra conoscere quella figura particolare. Le osserva, quel discorso sempre rivolto a un passato che lei fatica a comprendere. Si parla di allenamenti come se le due fossero d'accordo, il pensiero automaticamente a quello effettuato a Kusa con il fidanzato. << Che sbadata >> La man destra viene allungata verso Furaya, così come aveva fatto con la gatta in precedenza, << Io sono Shizuka Kokketsu. Se volete potete sedervi sull'asciugamano con me, sempre che non sia una conversazione privata la vostra. >> Il tono è cortese, decisamente ccordiale, ha solo pensato che fosse meglio sedersi per fare due chiacchiere invece che stare in piedi, anche perchè pare che le due fossero li proprio per incontrarsi. Ovviamente non vuole essere di troppo, ma la curiosità riguardo a quel cambiamento accorso a Suna la incuriosisce parecchio.

12:53 Furaya:
 La piccola gatta si premura, non solo di trasformarsi, ma anche di salutare la donna che le ha rivolto dapprima parola. E non ha timore di venir chiamata col proprio nome, non più. <Stai aspettando da molto?> Le chiede per mera cortesia, poiché si erano date appuntamento in quel punto. Cambiare settore, in fin dei conti, non fa così male come pensa. D'altronde, niente di tutto questo appartiene al vero mondo ninja che conosceva. Spera ancora di svegliarsi la mattina ed essere capitata in un brutto sogno. Tuttavia, non si farà buttar giù di certo. Ne ha affrontate di peggiori e ne è uscita sempre a testa alta. <Inizieremo ben presto.> D'altronde, perché non dovrebbe addestrare un altro elemento necessario per il raggiungimento dei suoi obiettivi? È un'altra pedina sulla scacchiera del mondo... Sì guarda attorno per via dell'ultima domanda che le viene rivolta proprio dalla gatta, adocchiando i grandi edifici che si stagliano nei pressi dell'oasi. <L'ultima volta che sono stata a Suna, quella vera> Si premura di specificare. <avevo davanti un'enorme distesa di sabbia dorata. Tutto il villaggio era immerso in quel deserto.> Una spiegazione che dovrebbe essere abbastanza sufficiente per rispondere al suo quesito. Indirettamente, è una risposta negativa. Il settore di Suna è ben lontano da come ne ha memorie lei. Gli occhietti chiari della fanciulla vengono rivolti verso Shizuka, la quale le tende una mano per presentarsi assieme ad una proposta cordiale. Stende a sua volta la mandritta innanzi, porgendole il palmo e le dita divaricate. <Furaya Nara, piacere.> Non che abbia preoccupazione, ormai, nel pronunciare il suo nome ad alta voce. Si sente quasi libera di essere chi è davvero, almeno finché non le tirano dietro qualche sasso per cacciarla da Kagegakure. <Oh, non preoccuparti. Preferisco restare in piedi.> A proposito dell'offerta, salvo poi ricordarsi d'aver sentito un cognome particolare. Un cognome legato ad una persona che lei ha conosciuto fin troppo bene. <Kokketsu? Che ricordi.> Ricordi per i quali sarebbero passati ben pochi mesi per chi è rimasta congelata nel cristallo, seppur in realtà sia ormai trascorsa una decade. E Yukio? Vivo o morto? Non ne ha assolutamente notizie certe e nessuno ne fa menzione. Tuttavia, si tratta d'un essere proveniente dagli inferi. Quasi sicuramente sarà sopravvissuto e scampato anche alla morte stessa. Ne è sicura. [ Chakra ON ]

13:03 Akaya:
  [Spiaggia] Alle parole di Shizuka sorride lievemente < Lo faccio sempre, dopotutto finché quella roba genetica di cui mi hai parlato non sarà pronta è l'unico modo che ho per averle > ammette ridacchiando mentre farebbe guizzare la coda dietro di se. Quindi si volta verso Furaya, andando quindi ad allargare le proprie labbra incurvandone gli angoli verso l'alto per esprimere la propria reazione alle parole dell'altra, andando quindi a risponderle che < No, non da molto: sono appena arrivata > ammette mantenendo quel sorriso per poi riprendere a guardarsi attorno senza dire altro per ora. Ascolta attentamente la sua spiegazione mentre cerca di paragonare quell'immagine alla Suna che vede in quel posto, aggrottando le proprie sopracciglia < Non sono un'esperta di deserti... Ma mi sembra molto più ospitale così > ammette semplicemente, per poi tornare a guardare la ragazzina e quindi sorriderle lievemente < Furaya-sama è una persona di cui mi fido molto. Sentirai sicuramente brutte cose su di lei ma ti invito ad ignorarle: so per certo che quello che vedrai ti farà capire che tipo di persona è realmente > sorridendole per poi lasciare che le due si presentino da sole, andando quindi a voltarsi verso la ex Decima prima di replicare < Oh... Conosci il loro clan? > domanda incuriosita < Mi ha detto qualcosa riguardo a demoni e similari, ma non sono sicura di aver capito molto di quello di cui parlava > ammette pensierosa, senza dire altro ma limitandosi a piegare un orecchio verso ognuna delle due parisesso [Trasformazione 1/2] [Impasto del chackra 28/30]

13:10 Shizuka:
  [Oasi di Suna - Spiaggia] La proposta viene rifiutata dalla ragazza dai capelli rosa che principalmente ovviamente conversa con colei che arriva dal medesimo distretto. A quanto pare si alleneranno insieme a quanto pare un po' come successo a lei, avere un partner migliora sempre il risultato. Tuttavia prima di quel rifiuto gli occhi girano intorno, osservando quel distretto che ovviamente non è la stessa Suna di cui parlano le altre, sembra che quella donna dai vestiti particolari abbia un passato burrascoso, probabilmente ha l'età dei genitori della rossa, ha vissuto la guerra, come Sango e ora si ritrova in un mondo di pace che non sa se le piaccia o meno. Solo dopo quella spiegazione e alla destra che le viene rivolta dalla Genin si presenta, in direzione della nanetta; Furaya, un nome che non sente per la prima volta ma che non riesce assolutamente ad associare a qualcuno in particolare, il Clan non aiuta sa solo che anche loro si occupano di qualcosa di oscuro, ovvero le ombre. La proposta rifiutata non le dispiace, in fondo se l'altra si trova più comoda in piedi non può certo obbligarla, però lei si accovaccia a terra, va ad estrarre dal borsone la crema solare protezione 50 e inizia a spalmarsela addosso, per evitare di tornare rossa come i propri capelli a casa. Mentre esegue quell'operazione sente il suo cognome nominato, parlando di ricordi, e fortunatamente non sembra avere dei fastidi in merito a quel clan. Insolito, ma apprezzato dalla Kusana. Quella spiegazione poi di Akaya riguardo alla più matura delle presenti fa si che le blu scrutino dall'alto in basso quella figura che si trova innanzi. << Beh sono abituata ad essere oggetto di giudizi superficiali, perciò non sarò certo io a farne nei confronti di qualcuno. >> La destra che sorregge la crema verrebbe allungata appunto verso la Nara: << Almeno la crema solare posso prestargliela? Ha una pelle molto chiara come la mia, non vorrei si scottaste. >> Permane con quella distanza dettata dalla cortesia, un lei impersonale ma che non verrà rimosso se non su richiesta. Mentre le parole riguardo al proprio clan aumentano. << Non è proprio riguardante i demoni...cioè diciamo che quello è ciò che si dice in giro, quello che dovrebbe essere l'inizio della nostra esistenza. Io non ho mai parlato con un demoni in vita mia Akaya-San, Giuro! >> Cerca a suo modo di mettere in chiaro le cose, come per proteggere la propria posizione di fronte agli altri, come sempre.

13:37 Furaya:
 Non si intromette nel loro precedente discorso, preoccupandosi di fatto esclusivamente di far da contorno alle due. Si limita ad un mero cenno del capo quando la Nara la tranquillizza circa il suo arrivo e il tempo d'attesa. L'importante è che non abbia aspettato troppo. Non sembra, ma da brava maniaca del controllo qual è, quantifica attentamente il tempo — minuto dopo minuto. <Non metto in dubbio che sia ospitale, ma non sono abituata ad edifici così grandi attorno ad una oasi così piccola.> Trova che stonino, ovviamente è un problema suo dettato dal non aver mai visto palazzi così alti. Del resto, le costruzioni più elevate erano le maglioni o i templi. Niente più di questi. È una delle tante motivazioni, forse tra le più futili, per le quali non si trova a suo agio all'interno del villaggio delle Ombre. <Ne ho sentite anche di carine nei miei confronti> Chiosa alla volta di Akaya, stringendosi appena nelle spalle. <quindi, non è tutto perduto. Accetto le conseguenze delle mie azioni, dopotutto.> Possono anche sparlare di lei, possono anche etichettarla come un'assassina, ma mai possono dirle che sia stata la donna meno coraggiosa sul campo di battaglia. Determinate illazioni potrebbe non riuscire ad accettarle, ma in fin dei conti che importa? Sa esattamente chi è, conosce perfettamente quel che ha fatto. La sua fama non è mai stata una priorità, nonostante fosse un ninja leggendario conosciuto in ogni angolo dei villaggi. <Ognuno deve giudicare secondo il proprio punto di vista.> In maniera oggettiva, ma trova inutile sottolinearlo proprio perché reputa chi ha davanti abbastanza intelligente da poterci arrivare in completa autonomia. A, proposito del clan, annuisce prima di replicare prontamente, rivolgendosi anche alla ragazzina dal crine rossastro che ha ammesso di farne parte. <Ho combattuto al fianco di Yukio Kokketsu, il vostro fondatore, innumerevoli volte.> Non sarebbe neanche scorretto aggiungere che ci fosse una sorta di legame d'amicizia tra i due, seppur quello di Yukio andasse quanto più dietro a favoritismi di qualche genere. <Mi ha insegnato molto ed eravamo l'uno affianco dell'altra anche durante l'ultima guerra.> La disfatta dei Monti Ardenti, quando gli unici a scendere in campo furono Kusa e Konoha contro Oto; quando tutto il resto dell'Alleanza tacque, venendo spazzati via a loro volta. <Non conosco bene la storia del vostro clan, ma ho ben presente la trasformazione e le fattezze che assumeva l'Hasukage. Volente o nolente, somigliate un po' a dei demoni. Manipolando il vostro sangue, infine, sembrate tutt'altro che esseri giunti per portare la pace.> Senza contare che la nomea di Yukio non fosse delle migliori. Sterminò un Consiglio intero e si insediò come Primo Hasukage; sterminò l'intero clan Yoton, lasciando in vita soltanto un Capo clan solitario. Ed aveva fatto un patto col demonio. <D'accordo. Almeno la crema solare.> Ammette con un piccolo sorriso di circostanza, pur studiando attentamente la figura di Shizuka, più che altro per comprendere se possa essere o meno un puzzle importante. Tende la mano, in attesa della crema solare, così da poterla utilizzare. [ Chakra ON ]

13:51 Akaya:
  [Spiaggia] Continua ad ascoltare i presenti e quindi si volta verso Furaya, sorridendole appena per poi inclinare il proprio capo di lato < Ne abbiamo già parlato Furaya-sama, non siate troppo dura con voi stessa > fissandola seria per un istante, per poi annuire alle sue successive parole e quindi sorridere lievemente, voltandosi verso Shizuka sorridendole lievemente per la premura che ella mostra, per poi ridacchiare appena < Non so nemmeno cosa sia un demone Shizuka-san, quindi non preoccuparti > ammette per poi tornare a sorriderle mentre piegherebbe le proprie gambe per accovacciarsi lì sul posto < Per me sei solo una giovane ragazza molto simpatica > sorridendole, per poi inclinare il proprio capo di lato mentre ascolta le successive parole di Furaya, per poi aggrottare le proprie spalle < Manipolare... Il sangue? > domanda perplessa, piegando un orecchio per poi voltarsi verso Shizuka < Sicuramente è una tecnica particolare... Spero per voi che non sia dolorosa > ammette preoccupata < Noi manipoliamo invece le nostre ombre... > per poi arrossire appena sul proprio volto < O meglio... Il mio clan lo fa, io non ho ancora iniziato > ammette facendo guizzare la propria coda dietro di se mentre ascolta le sue successive parole, inclinando il proprio capo di lato e quindi osservare Furaya dal basso della sua attuale posizione, spazzando semplicemente con la coda per spostare lo strato di sabbia granulare che c'è sempre sopra quella più compatta, così da avere un posto più comodo per se stessa senza il rischio che le si infili la sabbia nei vestiti [Trasformazione: coda ed orecchie da gatto] [Impasto del chackra 28/30]

13:58 Shizuka:
  [Oasi di Suna - Spiaggia] La conversazione continua, pare che anche la rosa non sia troppo indifferente alle chiacchiere anzi, pare proprio una a cui piace conversare. Però al di la dei convenevoli la figura della Nara disvela dettagli particolari, che le fanno strabuzzare gli occhi osservandola ora in maniera diversa. Potrebbe mentire, ma perchè farlo? In fondo vantarsi di essere stata al fianco di qualcuno prevalentemente odiato non fa certo di te qualcuno di migliore. Più lei si lascia andare a considerazione riguardo al proprio clan più la bocca dell'altra si palanca involontariamente: << Scusi se mi permetto... Ma lei deve essere fenomenale per aver combattuto al fianco di Yukio...>> I cricetini iniziano a girare, il pensiero va alle ore di storia passate in accademia, noiose per la verità, alle quali ha prestato pochissima attenzione, ma quel nome deve essere scritto su qualche pagina della memoria ben nascosta. << Però...nel momento in cui si è sul campo di battaglia, la paura gioca un ruolo fondamentale. Sembrare spaventosi, dei demoni, può portare a dei vantaggi tattici non indifferenti. >> Si interrompe guardando entrambe in maniera molto seria, come se quella frase fosse molto importante per la nanetta: << Anche la pace ha molte facce. Così come il sangue nero. Alla fine è come viene utilizzato un potere a fare la differenza fra ciò che sembri e ciò che sei. Me penso di non dover essere io a dirlo a qualcuno come voi >> Il sorriso le torna sul faccino, non voleva essere tanto seria, ma la questione relativa al suo sangue, a quel che sembrano, a come appaiono agli occhi degli altri è particolarmente delicata per la Kokketsu. Testimone ne è pure il ragazzo, il quale era riuscito a buttarla giù di morale con una singola battura relativa al fatto di essere spaventosa. Lascia fra le mani dell'ex Hokage la crema solare per poi sedersi sull'asciugamano, notando i movimenti di Akaya e sentendone il verbo. << Che fai Akaya-San! Siediti sull'asciugamano così sei sicura di non riempirti di sabbia! Per me non ci sono problemi, di spazio ne abbiamo! >> La esorta a prendere posto in prossimità della di lei figura, senza indugiare oltre, più preoccupata per altro. Inoltre se le venisse concesso andrebbe istintivamente a prendre le mani della gattina, stringendole con forza e sorridendole apertamente: << Non temere Akaya-San! Presto riuscirai anche tu a dominare le ombre! L'importante è impegnarsi sempre al massimo! >> Non mollerebbe la presa, finchè l'altra non fosse sembrata quanto meno in imbarazzo. << Comunque no... non è dolorosa, non molto credo, basta un graffietto anche se effettivamente è un po' stancante sfruttare il proprio sangue per parecchio tempo. Ma lo ritengo più efficace del Chakra alcune volte. >> Le sfugge una risata, a conti fatti è molto più avezza all'utilizzo del sangue che non del Chakra.

14:19 Furaya:
 È vero, ne hanno già parlato. Non è la prima volta che discute con qualcuno del modo che ha per parlare di sé stessa. Per quanto possa essere orgogliosa, riconosce sia i suoi fallimenti che le sue vittorie. <Assolutamente. Il nostro unico errore è stato quello di dar per scontato che il Kami fosse abbastanza debole da non dover risultare essere un problema.> Reputa che la discussione possa terminare anche così, dopotutto non ha molto altro da aggiungere. La di lei attenzione glissa alla volta di Shizuka, la quale è sorpresa d’aver a che fare con qualcuno che ha combattuto al fianco di Yukio. La risposta basilare avrebbe potuto essere tranquillamente: “ero l’Hokage, veda un po’ lei”, ma non lo reputa opportuno. <Dieci anni fa, forse.> Replica soltanto, poiché nell’effettivo non possiede alcuna potenza tale da poter essere paragonata alla Judai Hokage d’una volta. Tutt’altro, non ne sarebbe neanche l’unghia del pollice. L’unico vantaggio è che, al momento, pur non possedendo la forza necessaria, vanta un’esperienza che in molti potrebbero soltanto invidiarle. <Dipende da chi stai affrontando. Un tempo, i ninja venivano addestrati affinché in battaglia si pensasse esclusivamente alla missione, mettendo da parte qualunque emozione> Chiosa verso Shizuka, mantenendo gl’occhi rivolti in quelli tanto chiari altrui. <soprattutto le più pure.> In netto riferimento a quelle dolci, gentili e caritatevoli che nei confronti d’un nemico non si dovrebbero mai avere. <La paura in battaglia è da considerarsi amica perché ti permette di comprendere il pericolo in fretta. Tuttavia, bisogna anche saperla sfruttare.> Dunque, da difetto, qualora saputa usare, potrebbe diventare la miglior alleata in assoluto. La paura fa parte dell’essere umano, ciò non vieta che l’uomo stesso ne provi perché nessuno è imbattibile, forse soltanto i Kami e, nonostante questo, stavano riuscendo a sigillarlo – ma non ad ammazzarlo, appunto. <La pace è utopistica. Serve soltanto a far credere che tutto vada bene, che si possa vivere in quell’armonia, ma al contempo bisogna avere la consapevolezza ch’essa verrà sempre e comunque spazzata via. Esistono “periodi di pace”, ma non la pace assoluta.> Prima regola: non parlare di guerre e di pace di fronte alla qui presente. Si rischia d’iniziare un discorso piuttosto lungo e travagliato che, spesso e volentieri, non trova neanche una fine nel breve periodo. <Concordo sul potere. Averlo ma non saperlo usare, non indica che si abbia di fronte qualcuno di rispettabile o di potente.> Si stringe nelle spalle, distendendo la mandritta per agguantare la crema solare che le viene porta dalla Kokketsu. Ne apre il tappo, così da far scivolare una piccola quantità del suo contenuto sul palmo della mancina. Piegandosi sulle ginocchia, non farebbe altro che strofinarla sulle inferior leve al momento scoperte. Che si ricordi anche del naso, altrimenti sembrerà una renna natalizia… <Ti ringrazio.> Educata con chi lo merita, sempre. Infine, con un ultimo cenno alla volta di Akaya, torna proprio su quest’ultima. <Non temere. Tempo al tempo. Non sarai lasciata indietro.> Niente di più e niente di meno, certa di quel che dovrà fare per poi presentarsi diligentemente al Clan… Con una lamentela ed una prova del suo lavoro. [ Chakra ON ]

14:31 Akaya:
  [Spiaggia] Continua ad ascoltare le parole di Furaya, sorridendole lievemente senza replicare ulterioremente alle sue parole, per poi inclinare il proprio capo di lato e quindi abbassare le orecchie alla risposta di Furaya, senza dire altro ma chiaramente quell'aspetto non le è del tutto indifferente. Quindi sente il loro discorso sulla pace e quindi si mordicchia appena l'interno della guancia prima di replicare che < Forse... Parlo per mancanza d'esperienza > premette con cautela < Ma a livello di esperienza personale la pace "prima" del Kami non mi pare troppo diversa da quella successiva... > mormora < Solo... Ci sono più divisioni di prima per il semplice fatto che gli shinobi sono malvisti > ammette semplicemente, Quando poi sente le sue succcessive parole rizza le orecchie < Sei sicura? > domanda mentre sposterebbe con cautela le proprie natiche sull'asciugamano, andando però a tenere le suole degli stivali fuori dallo stesso e senza portare la coda sopra di essa, Quindi sente le proprie mani venir afferrate da quelle altrui andando a rizzare le proprie orecchie, per poi sorriderle lievemente mentre si mordicchia appena il proprio labbro inferiore. D'altronde la cultura orientale limita molto il contatto fisico, ma più che essere stata spiazzata dal gesto non ne parrebbe infastidita per ora. Quindi si volta verso Furaya e le sorride grata, mostrando l'assoluta fiducia che ha nei suoi confronti con quella semplice e genuina espressione mentre la coda si solleverebbe dietro la propria schiena [Trasformazione: coda ed orecchie da gatto] [Impasto del chackra 28/30]

15:04 Shizuka:
  [Oasi] Quelle brevi frasi scambiate con la più anziana delle presenti si rivelano una fonte di informazioni e punti di vista ben più ampia di quanto ci si aspetterebbe. Evidentemente lei ha qualcosa che agli altri manca, che sia esperienza, forza o altro non ne ha idea ma quell'incontro sembra interessante. Ascolta il dire dell'ex hokage senza interrompere con sguardo attento e interessato. Però é qualcosa di serio che non aveva pensato di affrontare nel suo giorno di relax sulla spiaggia. << Come detto tutto dipende quasi dal punto di vista che ognuno ha, di se stesso e degli altri. Però devo dire che sembrate veramente saggia. >> Un modo per dire che si capisce molto la differenza di età? Non proprio, voleva essere un complimento ma l'interpretazione é lasciata alla rosa. Quel gesto spontaneo della Kokketsu viene vissuto in maniera passiva ma non negativa come potrebbe aspettarsi dalla gattina. << Certo che puoi! Anzi adesso vado un attimo a fare un bagno e vi lascio tranquille dato che sembrava doveste incontravi!>> Detto ciò finalmente le manine della Genin si scosterebbero da quelle dell'amica, riguadagnando anche la posizione eretta. Sguardo blu sulle figure presenti, una seduta sull'asciugamano e l'altra in piedi. << Così magari la signorina Furaya senza di me si sentirà un poco di più a suo agio! >> Non lo dice con astio, non si sente di troppo ma comunque non vuole causare fastidi. << Torno tra poco! Se sarete ancora qui fuori! >> Sorride ampiamente ad akaya per poi fare un piccolo inchino alla decima << É stato un piacere conoscervi signorina Furaya spero di incrociarla ancora in futuro. Passo spesso a Konoha, il mio ragazzo abita lì. >> Dettagli insignificanti prima di abbandonare le ciabatte vicino al luogo, e avviarsi verso l'acqua per rinfrescarsi un pochino. [//END (?)]

15:20 Furaya:
 Si premura di coprire le inferior leve di crema solare, onde evitare che possa bruciarsele. Successivamente, ne prende giusto una goccia per proteggere anche la punta del naso. Soltanto a seguito di ciò, richiuso il contenitore, lo porgerebbe nuovamente alla Kokketsu. Pur restando in piedi, con il peso delle armi che fa aumentare il proprio, gli occhi della donna vissuta rivolgono al piccolo laghetto, all’oasi circondata da quelle enormi case composte da innumerevoli appartamenti. E se proponesse al bombarolo di vivere lì? Dovrebbero cambiare settore. Idea scartata. Nel Quartiere dello spettacolo? Troppa gente. A questo punto, il quartiere dei Clan sembra quello grossomodo migliore, seppur lei non abbia intenzione di tornare dai Nara né tanto meno lui dai Senjuu. Rimuginerà più tardi sull’eventualità di trovar una casa differente, magari proprio un piccolo appartamento pur di avere parte della loro intimità, pur d’avere una base degna di tale nomea anziché star nei pressi di Tachiko, la quale è ampliamente sorvegliata – testimone il sigillo che porta sul petto. <La pace> Rivolgendosi sempre ad Akaya. <è effimera. Anche al momento, questa nostra stasi puoi definirla tale, ma c’è un serial killer ancora a piede libero nel villaggio. Inoltre, non puoi uscire dalle mura senza sperare di non venir divorato da una bestia.> Definirla “pace” sta a significare che non si vuol guardare alle problematiche che comunque circondano quella parola. L’importante è che tutti vivano in maniera serena e che la gente sia soddisfatta di quel che hanno, giusto? A lei non va bene. S’accorda all’argomento trattato anche da Shizuka, così da risponderle con far pacato – come finora s’è dimostrata d’essere. Saggia è effettivamente un aggettivo che le viene spesso accomunato. <Sarà la vecchiaia.> Ammette scherzosamente, lasciandosi scappare a sua volta una piccola risata. D’altronde, ne dimostra una trentina, ma ne ha sulla carta ben dieci di più. Inoltre, ha vissuto in un’epoca durante la quale eri abbastanza maturo per andare in guerra non appena si terminava l’Accademia Ninja. Non avevi scelta: dovevi maturare in fretta od eri il primo a morire appena uscito dal villaggio. <Non mi sentivo a disagio!> Esclama, seppur teme sia troppo tardi scusarsi in tal senso poiché la Kokketsu pare aver avuto tutt’altra visione della Judai. D’altronde, si mantiene sulle sue, concede e prende confidenza soltanto da chi reputa corretto e non si sbilancia mai troppo né nel sorriso né in qualunque altro contesto. E’ facile pensare che non si senta a suo agio in mezzo a gente che non conosce. <Oh, buono a sapersi. Ci rivedremo sicuramente.> Non è un male, sembra abbastanza affabile come ragazza. Potrebbe essere una conoscenza utile. La vede entrar in acqua, preferendo restar ancor una volta fuori. Spogliarsi? Sia mai. <Tutto sommato, è una bella giornata.> Aggiunge, giusto per mantenere un minimo di discussione, per non restare in silenzio dopo aver pronunciato parole sì veritiere, ma che hanno del catastrofico. [ Chakra ON ]

15:35 Akaya:
  [Spiaggia] Continua ad ascoltare entrambe e quindi sorride dolcemente alla ragazza, replicando semplicemente che < Furaya-sama era la più saggia di tutte a Konoha > ammette quella che è puramente una sua opinione personale, Alle sue successive parole di Furaya deglutisce lievemente, abbassando lo sguardo e le orecchie < Già... Alla fine la pace non è mai per tutti, bisognerebbe sempre guardare ciò che si nasconde sotto di essa per comprenderla davvero > ammette con un piccolo sospiro, per poi ridacchiare alla battuta di Furaya anche se mantiene il sorriso divertito quando quest'ultima viene chiamata "signorina". Probabilmente a causa del fatto che fra qualche anno nemmeno lei potrà davvero essere chiamata così, ma non commenta. Andrebbe quindi a voltarsi verso Shizuka nel vederla gettarsi in acqua con naturalezza, sorridendole lievemente per poi voltarsi nuovamente verso Furaya. Quindi si mordicchia il labbro inferiore mentre la osserva e si trova ad annuire al suo successivo dire prima di inclinare il proprio capo di lato < Furaya-sama... Com'era Kusa prima del Villaggio delle Ombre? > domanda con cautela, lei che non è mai uscita dal villaggio prima dell'esodo... Ed ora espone una delle tante domande che ha da quando ha visto tutte quelle culture così differenti farsi strada nel mondo che conosceva, molte delle quali ovviamente ancora fa fatica a comprendere dato che anche ora non esce spesso dal distretto di Konoha. La goda quindi si flette lievemente dal lato opposto di Furaya, quasi fosse direttamente collegato alla rotazione del busto con cui si è rivolta verso di lei [Trasformazione: coda ed orecchie da gatto] [Impasto del chackra 28/30]

16:08 Furaya:
 La rossa s’è ormai inoltrata nell’oasi, così da farsi tranquillamente un bagno. Soltanto allora, sceglie di fletter le ginocchia così da poggiar le regali natiche sull’asciugamano di fianco ad Akaya. Porta le gambe a piegarsi, così da rivolgere le ginocchia al cielo. Sistema come meglio può quella gonnella nera indossata, affinché possa coprire gran parte della zona paradisiaca che altrimenti sarebbe esposta. Intreccia le braccia attorno alle gambe, assumendo dunque una posizione certamente comoda per sé stessa. <Oh, non esagerare.> Anche lei ha fatto degli errori, alcuni anche più gravi d’altri. La saggezza non è comunque sinonimo di prendere scelte corrette al fine di difendere ciò che s’è giurato di proteggere, dopotutto. Gesticola appena con la dritta, come a voler sventolare un fazzoletto bianco di resa: la sta lusingando non poco. <Non ci sarà mai una pace se ci sarà costantemente gente pronta a rovinarla per ottenere quel che vuole.> E lei non n’è esente. A sua volta, vuole infrangere la pace del loco in cui si trovano, ancorché servisse, per riuscirsi a prendere i territori esterni e riuscire a riottenere, finalmente, casa sua ancora una volta. Konoha è come una fenice che non muore mai: tornerà a risplendersi, ergendosi – neanche tanto metaforicamente – dalle sue ceneri. <Mh?> L’ultimo quesito di Akaya fa sì che l’attenzione venga esclusivamente rivolta in sua direzione, al momento. <Kusa> Ripete, rimembrando le poche volte in cui c’è stata – seppur poche non erano. Avevano perlopiù iniziato a prendere una scorciatoia chiamata Dislocazione, raggiungendo immantinente la sala principale del Palazzo del Consiglio senza passare dal via. <era molto avanzata rispetto al villaggio della Foglia. Yukio aveva speso il proprio denaro per renderla migliore da ogni punto di vista: costruzioni, grandezza, nel settore della medicina e della genetica.> Aveva stanziato anche un accordo con Mekura per migliorare l’ospedale di Konoha, peccato si parlasse d’un conto fin troppo salato da saldare e che la Judai non fosse granché d’accordo sullo sperperare un milione di ryo dei quali il villaggio neppure disponeva. <Non era un brutto villaggio, ecco.> Annuisce alle proprie parole, seppur rimugini su cos’altro possa dirle in merito. <Vuoi sapere qualcosa di specifico?> Giusto per non spezzare immediatamente il discorso in maniera brusca. [ Chakra ON ]

16:16 Akaya:
  [Spiaggia] Lascia che l'altra si accomodi sull'asciugamano mentre ridacchia divertita alla sua risposta, senza commentarla ma limitandosi a passare a quello successivo mentre fa guizzare la propria coda dietro di se < Sì, sono d'accordo > sospirando appena < E purtroppo siamo troppi affinché possiamo essere sempre d'accordo su tutto > ammette mestamente, per poi inclinare il proprio capo e quindi piegare un orecchio verso di lei quando sente il nome di Kusa. Quindi sospira appena nel replicare che < Non credo... Ero solo curiosa > ammette tornando a guardare verso Shizuka < Lei viene da Kusa, e mi ha detto che questa cosa chiamata genetica potrebbe darmi davvero coda ed orecchie in futuro > ammette sospirando appena, per poi voltarsi verso Furaya < Ecco... Ero curiosa di sapere com'era Kusa dopo aver capito quanto diversa era Suna... E... > arrossendo un poco < Ammetto che mi chiedo se sia davvero possibile modificare in modo permamente il corpo umano fino a quel punto... > ammette con un'espressione vagamente sognante, sollevando il proprio sguardo verso il cielo mentre abbassa le palpebre davanti alle dorate iridi abbassando, nel frattempo, anche le orecchie. Non una parola di più viene proferita, ma continua a tenere sotto controllo l'altrui risposta mentre elabora ancora quello che ha scoperto in quella giornata nel proprio cervello senza dire nulla di più per ora. Semplicemente si gode il calore del sole sulla pelle del viso e delle braccia dato che gran parte del resto del corpo è coperta dai vestiti [Trasformazione: coda ed orecchie da gatto] [Impasto del chackra 28/30]

16:32 Furaya:
 Muove immantinente il capo innanzi alla prima affermazione altrui. <Il problema è esattamente questo. Troppa gente indica troppi modi di pensare, differenti l’uno dall’altro.> Gesticola ancora, riprendendo fiato prima di proseguire nella spiegazione che le sta dando. <Non ci sarà mai possibilità che tutti vadano d’accordo ed è per via di questo che la pace non è duratura. Affinché ciò avvenga, tutti dovrebbero essere votati ad un’unica bandiera, pensarla in una stessa maniera.> Semplice ed intuitivo come discorso. Niente di troppo astruso e di difficile comprensione. Non ci gira attorno, tenta di farle cogliere fin da subito le spiegazioni che realmente vuole dare. D’altronde, non avrebbe senso cincischiare s’un argomento che lei conosce fin troppo bene e del quale ha sempre emanato prove e fatti. <Purtroppo, non sono molto ferrata in materia.> Ammette, cambiando argomento e riprendendo a parlare a proposito della genetica e della branca della medicina. Non s’è mai occupata di questo settore, ne capisce veramente poco. <Tuttavia, avevo sentito dire che a Kusa ci fossero degli ottimi genetisti, anche se Oto era principalmente il loco in cui svolgevano molti esperimenti.> Basti pensare ad Orochimaru o alla storia del villaggio del Suono, ben risaputa da chiunque ai quei tempi o, comunque, da chi n’era interessato come la Judai. Fin da piccola, non ha fatto altro che apprendere nozioni, imparare a conoscere la storia dei vari villaggi, soprattutto del proprio. Le informazioni sono di vitale importanza. <Penso che a breve tornerò al settore konohano> Avvisa la fanciulla con la quale si trova seduta in terra nei pressi dell’oasi. <ho delle mansioni da svolgere.> Qualche arma da sistemare, dei soldi da recuperare, una missione da portare a termine, del tempo da passare con la propria prole. [ EXIT ]

16:52 Shizuka:
  [Oasi di Suna - Spiaggia] S'è fatta un bagno decisamente lungo, mandando di tanto in tanto qualche sguardo in direzione dei propri averi, protetti da Akaya e da Furaya. In particolare la seconda pare infine sedersi, nonostante le abbia detto di non sentirsi a disagio evidentemente certi atteggiamenti evitava di mostrarli in presenza della ragazzina. Non si offende, immagina che non sia poi così immediato per qualcuno che ha affrontato la guerra fidarsi della prima che passa per strada. Crescere in pace porta a sviluppi diversi della psiche. Arrivata alla spiaggia aveva trovato l'acqua insolitamente calda, tuffandocisi quasi subito, testolina rossa affondata sotto per poi stare a mollo nuotando o galleggiando. I pensieri i più disparati, dalle due a riva al discorso sui demoni avuto con Kan in biblioteca. Forse in effetti la rossa avrebbe potuto recuperare qualche informazioni a riguardo dall'ex Hokage? Può darsi ma al momento deve solo rilassarsi. Dopo parecchi minuti, senza accorgersene uscirebbe dall'acqua, il sole ancora alto utile per asciugarsi. Tornerebbe ad avvicinarsi alla propria postazione, vedendo allontanarsi la decima e rivolgendole un saluto cortese poco prima che scappi, capelli grondanti ancora così come tutto il corpicino: << E' stato un piacere fare la sua conoscenza Signorina Furaya. Magari la prossima volta avremo modo di parlare più a lungo! >> Un piccolo inchino le viene rivolto mentre gli occhi si spalancano pensando al fatto di averla chiamata per nome tutto il tempo, complice probabilmente il fatto che la gattina le si era rivolta in tal modo. Senza lamentarsi troppo ma con il visino arrossato andrebbe a recuperare nella borsa un piccolo asciugamano con il quale inizierebbe ad asciugarsi un poco la chioma. << Akaya-San ho fatto un errore...Forse avrei dovuto rivolgermi a lei con il cognome. Per quello si è sentita a disagio mentre ero qui io! >> Sembra veramente preoccupata di essersi presa troppa confidenza, qualcosa che solitamente non le succede nonostante la spontaneità che la caratterizza. Continuerebbe ad asciugare il resto del corpo, passando bene anche quella collana che indossa. << Spero vi siate divertite in mia assenza! Devi andare via anche tu? >> Domanda all'altra, come per capire le altrui intenzioni ma con un tono che lascia intendere che le farebbe piacere la compagnia.

17:10 Akaya:
  [Spiaggia] Incurva le proprie labbra verso l'alto per emettere un lieve sorriso quando sente che il proprio ragionamento era corretto, per poi inclinare il proprio capo di lato e piegare ambo le proprie triangolari orecchie verso di lei per ascoltare la sua risposta, per poi sospirare lievemente < Peccato > mormora piano, dato che un po' ci sperava ad avere notizie più precise. Però è anche vero che la notizia che le ha dato è abbastanza incoraggiante. Quindi le sorride e quindi annuisce < Non si preoccupi, ci vediamo a Konoha allora > sorridendole lievemente per poi voltarsi verso Shizuka e quindi sorridere all'altrui arrossarsi < Beh, se la chiamavi Nara-san avrei potuto confondermi anch'io: d'altronde abbiamo lo stesso cognome > ridacchiando appena per poi inclinare il proprio capo di lato < No, non penso che sia per questo... Ma è tutta la questione del villaggio che la mette a disagio credo > ammette sospirando appena < Non sei stata poi via molto > la rassicura < E... Le ho chiesto un po' di Kusa e di questa genetica > ammette con un piccolo sospiro, per poi arrossire appena < Non sono di fretta... Ma è la prima volta che vengo in un posto simile... > ammette con tono imbarazzato < Non... So nemmeno cosa potrei fare e... > deglutendo appena < Non... So nuotare ecco > ammette arrossendo visibilmente, abbassando le orecchie e lo sguardo dorato sulla sabbia sottostante. Quindi solleva lo sguardo verso di lei e quindi replica che < Ma... Siamo praticamente in autunno... Sicura che è una buona idea girare così bagnata? > domanda incuriosita < Inoltre se mi facessi vedere così in giro probabilmente oka-san mi farebbe passare un brutto quarto d'ora... > ammette incuriosita [Trasformazione: coda ed orecchie da gatto] [Impasto del chackra 28/30]

17:25 Shizuka:
  [Oasi di Suna - Spiaggia] Riceve rassicurazioni dall'amica riguardo all'utilizzo del cognome che ha evitato, in effetti sarebbe stato un po' macchinoso distinguerle, essendo esse appartenenti allo stesso clan. Cerca di asciugarsi il meglio possibile mentre torna a sedersi sull'asciugamano cercando di non stare troppo vicino all'altra per non bagnarla: << Questione del villaggio? Intendi Kagegakure o il distretto di Konoha? >> Si informa più per conversazione che per spiare i piani altrui, riceve inoltre informazioni riguardo alle discussioni avvenuta in di lei assenza, venendo di nuovo a contatto con quel desiderio fervente della Konohana, avere orecchie e coda vere e proprie. << Puoi fare quel che vuoi! Stare seduta in riva a prendere l'arietta, spanciarti al sole per abbronzarti.. >> Si interrompe un pochino per pensare a come metterla a suo agio. << Puoi passeggiare sulla riva, bagnando solo i piedini senza immergerti completamente! Oppure posso insegnarti io a nuotare prima o poi se mai ne avrai voglia! >> Le sorride apertamente, con tranquillità come se non le pesasse quel gesto. << Qui a Suna fa abbastanza caldo ancora sarà per il deserto! Però meglio non restare fino a sera altrimenti la temperatura diminuisce rapidamente! >> Spiega un pochino perchè non è preoccupata di prendersi un malanno. Lo sguardo blu si fa poi più incuriosito riguardo al sentir nominare una nuova figura: << E chi sarebbe Oka-San? Il tuo ragazzo? >> Chiede incuriosita e anche un poco in modalità 'confidenze fra ragazze'. << A proposito di ragazzo. Sai il vestito che ho comprato l'altro giorno con te gli è piaciuto! >> Diventa leggermente rossa sulle guance ripensando a quanto quel vestito le sia effettivamente rimasto addosso. << In realtà.. >> Boffonchia un pochettino per cambiare argomento e non continuare quello sull'abitino e che fine ha fatto. << ... io conosco un genetista, anche se non andiamo molto d'accordo. Il mio ragazzo ha il suo numero, però preferirei chiedere io a lui prima di farlo parlare con te! E' un tipo pessimo.... voglio essere sicura che non ti faccia del male ne che si approfitti di te! >> Il faccino si imbroncia, ovviamente non ce l'ha con Akaya ma il pensiero di chiedere qualcosa a Rasetsu la indispone parecchio.

17:40 Akaya:
  [Spiaggia] AScolta le parole di Shizuka cercando di non guardarla troppo mentre si asciuga, per poi sorriderle appena nel replicare che < Un... Po' entrambe: io stessa ho trovato quasi un insulto ai primi tempi il finto monte degli hokage... > ammette sospirando appena < La testa di Hashirama ad esempio è diversa da quella che ricordo... Ed immagino che chi l'ha fatta non ha mai incontrato il Primo Hokage > ammette mestamente, per poi inclinare il proprio capo di lato ed ascoltare il suo successivo dire < Abbronzarmi? > domanda confusa, dato che ovviamente in un posto privo di spiagge di abbronzarsi non se ne parlava neppure. Quindi le donerebbe un piccolo sorriso < Beh... Devo imparare molte cose ultimamente... > ammette arrossendo appena < Ma quando ne avrò smaltite un po' volentieri > sorridendole per poi fissarla confusa < Oka-san è mia madre > d'altronde nel linguaggio tradizionale è così che si nominava la parola "mamma". Quando poi sente le sue successive parole sorride lievemente < Ne sono felice! Ma alla fine l'avevi scelto tu > ammette ridacchiando appena < Spero che non ti sia sentita a disagio, mi pare che non eri abituata a quel genere di abiti > ammette pensierosa, per poi rizzare le orecchie al suo successivo dire per poi storcere le proprie labbra con un'espressione pensierosa < Potremmo... Sentire cos'ha da dire... E magari potreste accompagnarmi quando lo incontro se è così... Particolare > ammette poco convinta, per quanto quel suo desiderio sia molto forte... Anche perché è l'unico motivo per cui è entrata nell'accademia da piccola

17:50 Shizuka:
  [Oasi di Suna - Spiaggia] Quindi entrambe hanno nostalgia della vera Konoha, quel posto dal quale provengono, lei di nostalgia della vecchia Kusa ne ha ben poca, ha pochi ricordi confusi di tale luogo, due generazioni molto diverse. << Deve essere veramente brutto dover lasciare la propria casa. Io in un certo senso sono fortunata, non ricordo granchè di Kusa. Ero troppo piccola. >> Il tono si fa inevitabilmente più mesto, ma solo perchè si sta immaginando la fatica altrui. L'abbronzarsi sembra quasi una proposta assurda, eppure non le sembrava tanto strana, però le risponde sorridente all'affermazione sull'imparare a nuotare: << Quando avrai tempo! Non c'è fretta io sono a disposizione se non sono in ospedale! >> Lei non è per nulla avezza ai termini tradizionali quindi arrossisce vistosamente a quella domanda stupidamente posta, anche se lei non pare essersi offesa, anzi si preoccupa per l'eventuale problematica causatale dal vestito. Le manine si proterebbero davanti al corpo, muovendosi ritmicamente a destra e sinistra per mimare un dinniego che viene rivoltole persino verbalmente: << No no no no, cioè... non sono abituata ma non ero a disagio, lui non mi ci ha fatto sentire... >> Di nuovo il discorso viene avvallato in favore di quello relativo alla genetica. << Certo! Non ti lascerei mai andare da sola con quel pazzo! Ci manca solo che abbia idee strane! E magari se riusciamo e il lavoro è fattibile lo lasciamo pure fare a un altro genetista, che è meglio! >> Vermanete Rasetsu non le piace, ha paura che squarti Akaya da mezzo busto in giù come a suo tempo aveva fatto con Ryoma, per impiantargli il gene Kokketsu. Rabbrividisce al solo pensiero, il visino pensieroso e leggermente triste.

18:02 Akaya:
  [Spiaggia] Ascolta le parole successive della ragazza, andando quindi a sospirare lievemente < Già... Soprattutto quando tu eri una dei pochi genin che ha dovuto spiegare agli altri, anziani e bambini, che dovevano farlo se non volevano morire > ammette distogliendo lo sguardo per poi annuire alle sue successive parole < Allora ti verrò a cercare! > promette, anche se detto così potrebbe apparire quasi una minaccia. Quando poi la sente reagire in quel modo ridacchia appena, inclinando il proprio capo di lato < Meglio così, già prima della guerra del Kami era difficile trovare un uomo affidabile > ammette < Se poi è pure un cavaliere sono contenta per te > ammette sospirando appena nel rendersi conto che probabilmente sta parlando come sua madre... Ma d'altronde non ha avuto molto tempo per gli amori e forse è per questo che nella voce c'è una punta d'invidia. Quando sente le sue successive parole deglutisce lievemente, andando ad abbassare le proprie orecchie nel sentire quanta poca fiducia abbia su quell'uomo, distogliendo lo sguardo nel rifletterci per un istante prima di annuire < Mi... Fido di te > ammette lievemente preoccupata, ma sospira appena < Però dobbiamo anche avvisare Furaya-sama: sono sicura che se lei sa la situazione a quel "pazzo" sicuramente non verranno strane idee > probabilmente un po' idealizzando l'ex decima, ma è anche vero che è stata il suo principale punto di riferimento prima della Guerra del Kami [Trasformazione: coda ed orecchie da gatto] [Impasto del chackra 28/30]

18:14 Shizuka:
  [Oasi di Suna - Spiaggia] Non deve essere stato facile abbandonare la propria casa, ora che ci pensa pure i genitori hanno dovuto fare la stessa cosa e non glielo hanno mai fatto pesare, forse anche per questo la madre non è più riuscita ad avere figli. I cricetini corrono veloci in quella mente ma vengono interrotti dall'entusiasmo altrui al quale risponde in maniera altrettanto energica: << Tu scrivimi che ci organiziamo sicuramente quando potremo! >> Le sorride in maniera ampia, come se con quel sorriso volesse farle scordare il discorso di poco prima, un poco triste e malinconico. Poi lei commenta quella sua nuova relazione, in maniera positiva, sembra felice che si trovi bene con il Sumi anche se il tono lascia trasparire un poco di invidia, ma riferita al sentimento: << L'altro giorno ci siamo allenati insieme! Siamo una squadra con un potenziale altissimo, lui è molto intelligente ma ha bisogno di protezione e io non farò arrivare nessuno da lui, sarò il suo scudo. >> Lo dice con una sicurezza e una fierezza non indifferenti, come se si sentisse invincibile davanti a chiunque nel momento in cui lo scopo è proteggere Kan. Tuttavia le parole che avrebbero dovuto essere di conforto all'altra sembrano scoraggiarla, sente che tituba un pochino e trova un'eventuale ulteriore sicurezza proprio nella figura dell'ex Hokage ormai allontanatasi: << Non ti lascerei mai da sola con lui! Ho pensato di domandargli solo perchè è l'unico che conosco e perchè sembri tenerci molto! Mi assicurerò che tu non corra alcun rischio comunque! >> Questo viene detto nuovamente poco dopo che il corpicino si è lanciato in avanti, proteso a prenderle le mani e strignerle con forza, come a donarle sicurezza. << E se vorrai potremmo dirlo alla Signorina Furaya! Sono sicura che lei gli incuterà timore e non si azzarderà a far nulla di male! >> Ripone parecchie speranze anche lei in quella donna armata che conosce appena, o forse ne ripone perchè pare che la micetta la tenga in gran considerazione.

18:42 Akaya:
  [Spiaggia] Sorride alle sue successive parole allarga ulteriormente quel sorriso, facendo guizzare la propria coda dietro di se mentre le dona un ampio sorriso, per poi inclinare il proprio capo di lato mentre ascolta le sue successive parole, sorridendole lievemente < Mi... Piacerebbe avere qualcuno che mi motiva così tanto a combattere > ammette sinceramente, sospirando appena e quindi annuisce semplicemente. Quando poi sente le sue successive parole sorride lievemente < L'ho detto, mi fido di te > ammette con un piccolo sorriso, per poi inclinare il proprio capo di lato < E so che non lo faresti... Ma mi conosco > sospirando appena < Questa cosa è letteralmente il motivo per cui sono diventata una ninja... > ammette arrossendo un poco per poi sospirare < Quindi sì.. .Ci tengo molto... E potrei prendere decisioni poco intelligenti se davvero sarà possibile fare questo genere di cose > dopotutto, esserne consapevole è il primo passo per prevenirle no? Si lascia prendere le mani e quindi sorriderle allegramente, inclinando il proprio capo di lato e quindi sospirando appena < Anzi... Sono felice che sei pronta a supportarmi in questa cosa, che con tutti i problemi del mondo e quelli che potresti avere tu stessa può anche sembrare essere una stupidaggine... > spiega per poi risollevare lo sguardo verso il cielo < Ma... Alla fine ciò che ci è rimasto sono i nostri sogni, no? > domanda incerta, dato che alla fine lei non ha mai avuto grandi obbiettivi nella vita quindi, ora che l'unico che ha è apparentemente a portata di mano... Beh, non ha intenzione di lasciarselo sfuggire [Trasformazione: coda ed orecchie da gatto] [Impasto del chackra 28/30]

18:55 Shizuka:
  [Oasi di Suna - Spiaggia - > (?)] Sembra che sia felice per lei ma che sarebbe altrettanto felice di avere qualcuno di altrettanto importante nella di lei vita. Non commenta oltre quel discorso e ascolta il resto, felice di essere un punto di riferimento per l'altra e che si fidi di lei. Stringendole appena le mani rincarerebbe la dose: << Non preoccuparti Akaya-San! Siamo amiche, quindi il mio scopo è supportarti e impedirti di fare pazzie allo stesso tempo! >> Già perchè a questo servono gli amici no? A sorreggerti nei momenti difficili, a difenderti dai nemici. Quel discorso sui sogni la fa riflettere, lei non sa nemmeno cosa le piacerebbe davvero fare, al momento in balia dei sentimenti, di quanto desideri far funzionare le cose con Kan. E prima? Ah già dimostrare al mondo intero che un Kokketsu non deve necessariamente essere un mostro, un demone distruttore, voleva dimostrarlo a Ryoma, per farlo felice di essere quello che era, fiero di portare in corpo lo stesso sangue nero della nanetta. << I sogni sono la cosa più preziosa che abbiamo, raggiungerli sarebbe il massimo, ma spesso il percorso è difficile. Cercherò di fare del mio meglio perchè tu possa raggiungerne almeno uno dei tuoi! >> Le sorride apertamente prima di lasciarle le mani alzarsi dall'asciugamano e cercare nella borsa i propri abiti ora che il costume pare essersi asciugato un poco. << Però ora sarà il caso di rientrare che come detto, la sera nel deserto diventa parecchio fredda, e con la testa umidiccia rischio un accidente! >> Le fa un occhiolino prima di andare a reindossare il vestitino e tornare un poco più coperta. << Facciamo un pezzo insieme ti va? >> Le porgerebbe la mano per aiutarla ad alzarsi, per poi riporre anche le ultime cose all'interno della borsa di vimini, rimettendosi il largo cappello in testa. Se l'altra avesse accettato di allontanarsi insieme alla rossa, probabilmente avrebbero continuato a chiacchierare del più e del meno, fino a separarsi poi, ognuna diretta al rispettivo distretto! [// END]

19:10 Akaya:
  [Spiaggia] Sorride alle parole dell'altra, stringendole le mani di rimando mentre inclina il proprio capo di lato < Già! È anche a questo che servono le amiche > ammette ridacchiando appena, per poi inclinare il proprio capo di lato mentre piega le proprie orecchie nella sua direzione per essere sicura di sentire meglio ciò che ella dice, sorridendo sollevata e facendo guizzare le proprie orecchie prima di alzarsi anch'ella in piedi e quindi la lascia rivestirsi anche se distoglie lo sguardo per mero pudore, andando ad annuire mentre raccoglierebbe l'asciugamano dov'è stata fino a poco fa per metterglielo in testa così da cercare di avvolgerglielo per farle una specie di turbante con cui proteggerla dall'aria fredda della sera, sempre che lei glielo permetta. Quindi annuirebbe alle sue successive parole per godere della sua compagnia durante il tragitto, sempre parlando quando ha qualcosa da dire ma, come al solito, prevalentemente ascoltando ciò che ella le dirà. E così la seguirà fino al centro, dove la saluterà e si dirigerà verso il distretto di Konoha, probabilmente ponderando il fatto che la sua attuale migliore amica è una ragazzina della sua età di quando andava all'accademia... E la cosa non le da particolarmente fastidio ma conclude che non è il caso che i suoi genitori sappiano questo dettaglio. Sia mai che pensino male pure loro, che le bastano già i loro commenti sulle sue orecchie e sulla sua coda felina, quindi meglio non mettere altra carne al fuoco ma limitarsi a godersi quell'amicizia... E fare piani per il futuro [Trasformazione: coda ed orecchie da gatto] [Impasto del chackra 28/30]

Akaya si incontra con Furaya sulla spiaggia dell'oasi, e lì incontrano Shizuka con la quale passano un piacevole pomeriggio