E così ci siamo, siamo giunti finalmente all’ultimo atto. Avete avuto un ultima soffiata sul luogo del killer dopo che per mesi è sfuggito alle forze dell’ordine, ai team Anbu che lo seguivano, alle squadre di shinobi che interessate a riportare la parola “PACE” all’interno delle mura, si sono trasformati quasi in detective, seguendo tracce, indizi. Tutto questo vi ha portato qui, davanti a quello che sembra un multisala dove vengono riprodotti spettacoli come già è capitato. La luna si aggiunge alle luminarie della strada mentre il perimetro è già stato sgombrato in maniera preventiva, vi ritrovate solo voi davanti a questo edificio, quadrato. In alto a quella che sembra la porta di ingresso, fatta di vetro rinforzato con le maniglie placcate d’oro, massicce, potete vedere le varie locandine dei vari show. Non sono tante in realtà, essendo questo uno dei multisala più piccoli in realtà che Kagegakure possiede, semplicemente cinque spettacoli unici. I led retrostanti alle locandine, illuminano un pannello per volta, mettendo in risalto ogni spettacolo. Data la natura del materiale che compone la porta d’ingresso potete benissimo vedere le luci all’interno ancora accese. Un piccolo gabbiotto sulla sinistra appena all’ingresso è l’unica cosa che stona da quel complesso quasi elegante, classico, con un tappeto rosso che si estende per il lungo dall’ingresso fino alla divisione per ogni sala. Il tappeto viene interrotto da quella che sembra un inferriata , anche qui due pali con una corda rossa che li unisce ma di per se è solo un elemento decorativo, così come quel lampadario di cristalli che emana una luce particolarmente forte in maniera da essere il principale ‘occhio di bue’ di quell’ingresso con le varie luci elettriche lungo le pareti del perimetro. La folla al di fuori intanto comincia a gremire, curiosa di vedere quei blocchi: ovviamente le forze dell’ordine erano state avvisate ma la notizia non era stata resa pubblica sui social e quindi, i passanti del centro e del quartiere, chi per curiosità o altri pensando che si stia girando una scena di qualche pellicola, data la natura del quartiere, si accingono ad accalcarsi tutt’intorno a voi e all’ingresso, lasciandovi comunque spazio di manovra a voi tre che siete dentro l’area ristretta e protetta proprio da quel personale della sicurezza. A voi quindi entrare in azione e porre fine a questa trama, a tagliare i fili che questo serial killer pare avesse attaccato a ognuno di voi, come se voi foste burattini in uno show e vi stesse facendo danzare nel palmo della sua mano da mesi. [Turni liberi][Cerchiamo di non metterci troppo soprattutto ora]
Capelli sciolti, cadono intorno al suo corpo in un caldo abbraccio fragola, ondeggiando ad ogni suo movimento, gli occhi rossi fissi davanti a lei, ha studiato per quanto possibile i suoi compagni di team uno le è non troppo simpatico e l’altro lo detesta invece, a voi capire. Lo sguardo appare quindi in parte corrucciato, infastidito dall’idea di dover collaborare con loro ma decisa a farlo al meglio, dovesse servire non esiterà a sacrificarli tutti, anzi un po’ ci spera. Ciò che indossa oggi è un vestitino nero, cade leggero lungo le linee del suo corpo ancora non completamente maturo e sottolinea quelle forme acerbe. Arriva circa a metà coscia ma in compenso presenta su entrambi i lati un vertiginoso spacco atto a garantirle un movimento senza alcun impedimento. Nero e a maniche lunghe potrebbe sembrare semplice se non fosse per la presenza di due tasche laterali verso la vita e quello scollo a v che si replica identico anche sulla schiena, scopre la pelle candida ma viene sormontato da quello che vuole ricordare il tipico colletto di una camicia, bianco, collegato lì sulle spalline, unico punto di congiunzione. I polsini infine sono l’altro dettaglio candido che vuole ricondurre all’idea di camicia, classici ed eleganti. Ai piedi un paio di anfibi in pelle bianca, comodi e capaci di garantirle un’ottima presa al terreno. Nelle tasche, il tutto equamente diviso tra i lati, ci sono quei pochi oggetti che si porta dietro in combattimento, due rotoli per tasca ed un sacchettino a lato contenente uno le schegge di vento e l’altro invece i frammenti di terra. La destra conta in aggiunta un tonico recupera chakra. La mano destra poggia sulle natiche e compone con delicatezza il mezzo sigillo della capra mentre lei andrebbe a concentrarsi sulle proprie energie mentali, radunando in una sfera dentro al cranio la sua determinazione e la sua concentrazione, nulla può o deve turbarla ora, è necessario portare a termine brillantemente la missione per raggiungere i suoi scopi e chissà così sfuggire al finto Dio. Invece all’altezza del basso ventre andrebbe a radunare in una sfera non dissimile dalla precedente le sue energie fisiche, i muscoli pronti a scattare e ben caldi, la tensione che l’attraversa tendendola e preparando a reagire anche fisicamente. Se fosse riuscita in questo processo andrebbe a muovere le due sfere controllandone la velocità di rotazione così da farle avvicinare l’un l’altra lasciando che si incontrino proprio all’altezza della bocca dello stomaco. Lì dove si colloca il plesso solare andrebbero le due energie a schiantarsi e scontrarsi amalgamandosi tra loro e volendo così dare vita al chakra che a questo punto inizierebbe a scorrere lungo tutto il suo sistema circolatorio. La folla accalcata dietro di lei è impossibile da ignorare ed eccola voltarsi e semplicemente alzare la mano destra, sorridere e salutarli gentile. Devono stare tranquilli, devono poter lavorare con calma. Verso di loro andrebbe a rivolgersi, con gli occhioni che adesso vorrebbero quasi implorare pietà <se vi prometto un spoiler potete lasciarci girare la scena senza comparse? È davvero molto importante> attende qualche istante, raduna le mani davanti al volto, fingendosi implorante per la seconda volta di seguito. Infine torna ad osservare il cinema, i volantini e cerca di collegare ricordarne le trame e la storia. Non è mai sembrato che l’assassino colpisse a caso, perché avrebbe dovuto trovarsi lì per caso? Cerca una storia prima di procedere, lasciando eventualmente ai compagni l’azione priva di riflessione [chk on][Guanto tecnologico][4 rotoli: disco roccioso, decapitazione terrestre, soffio , corrente ascensionale][schegge di vento][frammenti di terra][tonico recupera chk][abito: https://urly.it/3fd-j] Brividi, di tanto in tanto, gli percorrono la colonna vertebrale. Cerca di mangiare, ma puntualmente digerisce ben poco. Talvolta, ha conati di vomito pur non avendo messo nello stomaco alcunché. Sono sintomi che, ovviamente, conosce ma che difficilmente ha testato su di sé. Di solito, giunto al principio dell’astinenza, non faceva altro che prenderne ancora – e ancora. Adesso, è diverso. Se torna da Dokuhiro strafatto – o peggio, rischia soltanto di essere messo alla gogna o costretto e legato al letto. Non gli conviene. Le ha promesso che farà il bravo. Il problema, però, è uno solo: chi è lei per il demone. Nessuno, assolutamente nessuno. Una ragazzina che crede di poter prendere le redini dell’altrui vita, convinta che si stia prendendo cura d’un misero gattino dal pelo rosso e folto. Oh, non sa quanto si sbaglia. Tuttavia, ha compreso come il demone debba far fronte alla missione odierna, indipendentemente dalla volontà della ragazzina o del suo permesso: e così è stato. Si passa una mano s’un braccio, sbuffando dalle labbra. Gli occhi saettano da un punto all’altro come se fosse perennemente in stato d’agitazione. C’è qualcuno nei dintorni? Dokuhiro potrebbe sbucare da un momento all’altro, ci pensi? Ma ha la coscienza a posto, quanto meno per oggi. Per quanto riguarda il vestiario, indossa un paio di comunissimi pantaloni neri eleganti, con tanto di scarpe d’egual cromia ben allacciate. L’indumento è sorretto da una cintura in cuoio nera, sul cui retro è agganciata anche la tasca porta oggetti. In essa, vi ha inserito tre tonici per il recupero del Chakra e tre tonici coagulanti, senza contare un unico fuda contenente un tronchetto per la Sostituzione. Nulla d’eccessivo. A coprir l’addome scarno, porta una semplice camicia bianca i cui primi due bottoni son slacciati, permettendo la visuale del petto sottostante perlopiù risaltante le costole e lo sterno. Attorno ad avambracci e polpacci, ha ben pensato d’indossare delle protezioni quali vambracci e schinieri, seppur non siano chissà quanto utili considerato il suo sistema di combattimento – chissà, potrebbero tornare utili a prescindere. Ci penserà a tempo debito. Si passa tremante una mano tra i capelli. Per chi non lo conoscesse, potrebbe anche sembrare un uomo intimorito da qualcosa. Forse dalla missione? Dall’idea d’incontrare il Serial Killer? D’altronde, è lui stesso un ninja del passato. Al contrario, vorrebbe soltanto iniettarsi in corpo qualcosa che lo renda allegro. Cercando d’inspirare a fondo, così da mantenersi vigile, porterebbe una singola mano al centro del petto, laddove farebbe in modo che le dita s’alzino nel formare il consueto mezzo sigillo caprino. Necessita d’una concentrazione perfetta, soprattutto con quella goccia di sudore freddo che gli scende dalla tempia, iniziando ad immaginare le due sfere necessarie all'attivazione del Chakra. Visualizzerebbe il proprio corpo suddiviso a metà da un'asse orizzontale, in modo che abbia una divisione migliore delle due sfere e possa concretizzarle a dovere. La prima si formerebbe ad altezza della fronte, racchiudente la forza spirituale del demone e caratterizzata dal colorito bluastro. Essa ruoterebbe sul proprio asse in maniera dapprima lenta, dopodiché assumerebbe una velocità sempre maggiore. Dabbasso, ad altezza del ventre, formerebbe invece una seconda sfera che avrebbe il colore rossastro dei suoi capelli. Raggiungerebbe la stessa dimensione della prima ed anch'essa inizierebbe a ruotare su sé stessa, dapprima lentamente e poi aumentando la velocità. In questo caso, racchiude la forza fisica dell'utilizzatore. Una volta data loro la forma, verrebbero attirate come i poli opposti d'un magnete cosicché possano confluire ad altezza del plesso solare dove la mancina non si sarebbe mai spostata dal ruolo principale. Dovrebbero finalmente coincidere, infrangersi tra di loro e generare una sfera unica dal caratteristico colore violaceo dettato dall'unione delle due sfere precedentemente enunciate. Il Chakra dovrebbe dunque iniziare a scorrere per tutto il corpo del demone. Soltanto allora, persino incurante della calca che s’avvicina al multisala, pur tenuti lontani dalla sicurezza, qualora sia riuscito a richiamarlo con correttezza, s’avvicinerebbe all’ingresso dal lato opposto a quello di Kamichi. Non vuole in alcun modo scontrarsi con quest’ultimo o con la bella fanciullina dai capelli rossicci. Quindi, non farebbe altro che effettuare qualche piccolo passo verso la porta d’ingresso, mantenendosi disposto lateralmente pur occupando una posizione tale che possa adocchiar l’interno senz’alcun problema, nel caso in cui vi sia qualche movimento sospetto. Adopererebbe gl’occhi, l’udito potrebbe esser un problema con tutta la folla esterna che crea casino. [ ¾ - Tentativo Richiamo del Chakra + ¼ - Avvicinamento alla porta ][ Chakra: 35/35 ][ Equipaggiamento: (Tasca Porta Oggetti) 3 Tonici Rec. Chakra + 3 Tonici Coagulanti + 1 Fuda con 1 Tronchetto per Sostituzione – Vambracci & Schinieri ] [EDIT perchè non rileggo mai le mie azioni] polsini infine sono l’altro dettaglio candido che vuole ricondurre all’idea di camicia, classici ed eleganti, *sotto al sinistro spunta l'inizio di quel guanto necessario per lanciare le tecniche, nascosto appena dalla stoffa.[//pappa finita, arrivo <3]
La folla vi guarda e forse proprio per quella frase detta da Saigo e qualcuno che l’ha riconosciuta in qualche scena secondaria, spot pubblicitario o altri che la ricollegano a quella diretta della Shinsengumi, non si preoccupano troppo e vi credono appunto attori come spesso accade da quelle parti essendo il quartiere apposito! Non avrete impedimento da parte della folla di nessuna natura, anche perché controllati dalla sicurezza. Tutti e tre richiamate il chakra all’interno del vostro sistema come vi hanno insegnato a fare, chi con un mezzo sigillo su una natica e chi altri con immagini più o meno variopinte, dovendo convivere con quell’eredità genetica particolarmente pesante, quel sangue nero. Le luci vengono appena appena filtrate da quei portelloni di vetro rinforzato, offuscandola appena per non renderla così abbagliante. Sarà che non vi concentrate in qualche punto particolare o che più semplicemente vi state anche muovendo ma non notate niente di particolare visivamente, lo stesso ingresso che, chi ha già frequentato quel multisala conosce e ha calcato diverse volte. Il rosso del tappeto è un attimo sporco, segno che tante persone ci hanno camminato sopra come è normale che sia, mentre l’oro dei dettagli rende il tutto più elegante, in linea con il dress code che avete deciso di adoperare senza che vi sia stato chiesto. I film sono cinque delle ultime pellicole uscite: una commedia, un film horror, uno d’azione, un fantascientifico e infine, uno romantico. Sono tutti film di cui avete visto sicuramente le locandine sparse in giro per la città, non c’è niente di diverso o fuori dal posto che vi possa far pensare a qualche manomissione del programma del multisala! Più andate in la con lo sguardo, seguendo quel tappeto rosso, oltre la transenna fatta con quei due pali e il cordone, ed ecco che potete vedere come la strada si divide in cinque vie: un trittico iniziale con una che prosegue centrale e due che si dividono a destra e a sinistra. Tra quella centrale e quelle periferiche invece, potete vedere due rampe di scale a semicerchio che portano, in maniera speculare tra di loro, a una balconata dove sia a destra, che a sinistra, ci sono le ultime due delle cinque multi sale. Non notate movimenti, nulla, quel cinema è vuoto, esattamente come vi avevano detto: la sicurezza ha fatto il suo dovere, no? O forse anche questo, la mancanza di movimenti, può essere un sospetto di per se? Chissà… Prego dunque, prendete un biglietto ed entrate, preparandovi, dato che potrete notarlo sia dall’opacità del vetro in primo luogo, che non appena avrete aperto una delle due portone, come la luce di quel lampadario è accecante e particolarmente calda, come se fosse stata accesa da parecchio tempo. [22:07]
Lascia andare Idiota 1 e Idiota 2, dovrò trovare un modo per collaborare e almeno apprezza che quello più antipatico sia rimasto in silenzio. Di che diamine avrà paura poi, magari crepasse davvero. Oh no, non si può deve compiere la missione, però potrebbe magari inciampare e spaccarsi la testa, può sempre sperare. I film li ha già visti ma non riesce a vedere tra loro alcun collegamento, nulla di nulla, tanto vale quindi. Osserva i compagni che si sono già mossi ed eccola quindi procedere, prima però punta verso il baldacchino d’ingresso, sì insomma il gabbiotto dei biglietti. Osserva qualche istante il suo interno per poi seguire quelle impronte, il posto è stato calpestato a lungo difficile per lei però comprendere quale serie di impronte sia la più recente, non che questo potrebbe però sia garanzia di un vero indizio, infondo non sa nemmeno da quanto sia lì e soprattutto se lo sia ancora. Sospira avvicinandosi ai suoi compagi <reggetemi il gioco e guardatemi le spalle> sussurrato questo in loro direzione si limiterebbe a fare il suo trionfale ingresso. Testa alta, passo deciso. Non si pone problemi d’essere troppo silenziosa anzi, sembra stia facendo l’opposto. Ritmici i suoi anfibi vanno a sbattere su quel tappeto rosso che appena dovrebbe attutire il rumore dei suoi passi. Si muove volutamente seguendo un preciso conto nella sua mente “un, due, tre e un..”. Teatrale? Bhe siamo in un multisala magari l’assassino apprezzerà. Vorrebbe continuare dritta, attraversando quindi il passaggio, tenendosi al centro di quelle scale che salgono a semicerchio. Alzerebbe le braccia allargandole oltre i suoi fianchi, se ci fosse un tendone da attraversare le sfrutterebbe per aprirla la via altrimenti si limiterebbe ad alzare di lato <So che mi senti> la voce è sicura, quasi divertita, come qualsiasi cattivo che si rispetti nei film. Il momento di mostrare le sue doti da attrice è arrivato <perché non esci e ne parliamo?> attenta mentre parla e si muove cadenzata cercherebbe di aguzzare ogni suo singolo senso, non vuole certo farsi cogliere di sorpresa da un attacco, soprattutto ora che sa star attirando l’attenzione su di sé. Insomma parla a voce alta apposta per farsi trovare. Lo sta urlando “cercami- vienimi a prendere” <devo ammettere che ho trovato il tuo lavoro molto interessante quasi arte> quasi. Lo sottolinea con il tono della voce, rallentando appena la cadenza di quella frase così da sottolineare la singola parola, gli accenti nei punti giusti come musica <insieme potremmo tramutarla in vera arte, passare il messaggio alle masse> quale messaggio? Oh beh nella sua testa già solo uccidere i vecchi ninja è un bel messaggio. Per quanto stia recitando poi c’è da osservare come non stia nemmeno davvero mentendo, da voce a quelle parole che nella sua testa sono state soffocate giorno dopo giorno. La pensa come lui, quei falliti dovrebbero crepare tutti ma differenza dell’assassino lei ritiene di avere metodi più raffinati per arrivare a quel punto[chk 30/30][4/4 movimento fino ad ingresso sala][Guanto tecnologico][4 rotoli: disco roccioso, decapitazione terrestre, soffio , corrente ascensionale][schegge di vento][frammenti di terra][tonico recupera chk][abito: https://urly.it/3fd-j] E’ lapalissiano che restare all’esterno potrebbe non essere abbastanza – potrebbe non servire affatto. Inspira ancora una volta dalle narici, gonfiando la cassa toracica e cercando di mantenere quello che potrebbe essere definito un “contegno”, anche se sta sudando freddo. Sarebbe stato il momento adatto per una dose, peccato non possa prenderne, tanto meno ne abbia dietro. Un nuovo brivido di terrore gli attraversa la colonna vertebrale, quasi come se si fosse accorto della presenza del killer a qualche metro di distanza. Invero, è soltanto qualche effetto collaterale della sua disintossicazione. <…> Non lo si sente neanche parlare o ridere, strano ma vero. Rivolgerebbe esclusivamente un’occhiata al conclannato, indicando l’ingresso con un cenno della testa dal crine rossastro. Allungherebbe gl’arti superiori per aprire la porta in maniera piuttosto lenta, attento ovviamente a qualunque movimento possa anche soltanto ritenersi sospetto all’interno del multisala. Non devono lasciarsi sfuggire niente. Ed è talmente in uno stato d’ansia che si guarderebbe perennemente attorno come se qualunque cosa dovesse sbucare da un momento all’altro e stordirlo in definitiva. S’acquatterebbe appena sulle inferior leve così da spingere l’anta della porta e portarsi al suo interno. Rivolgerebbe un’occhiata anche a Saigo, della quale percepirebbe le parole. Non ha neanche voglia di mettersi a sottolineare quanto delicate siano le curve dell’unica ragazza della squadra. Sta veramente male! Quindi, innanzitutto, il suo interesse cardine sarebbe quello d’avviarsi verso le scale sulla SINISTRA, indicandole nuovamente a Kamichi con un cenno dell’arto mancino sollevato e tremante. Intende suddividersi per coprire quanta più zona possibile, ma al momento non riesce a spiccicare parola. Sente ancora la nausea crescere. Forse, ammazzare qualcuno e vederne scorrere il sangue potrà farlo star meglio: di solito, funziona. Decisa la direzione, pur cercando di mantener concentrati i propri sensi su qualsiasi movimento possa anche solo venir causato da qualcuno all’interno del loco, si preoccuperebbe di lanciar spesso e volentieri occhiate in giro, assicurandosi di raggiunger i primi scalini con assoluta tranquillità, quanto meno evitando di venir sorpreso alle spalle. Anche e soprattutto per questo, porterebbe la mancina alla volta delle proprie fauci. Quivi non farebbe altro che far scivolare dabbasso la manica quel tanto che basta affinché scopra la pelle del polso. Essa appare molto pallida – come il resto del proprio essere – e le vene son d’un colorito piuttosto scuro, differente dal normale o dalla concezione umana che si hanno di queste ultime solitamente verdastre o bluastre. Dapprima, farebbe in modo che l’elemento dell’Acqua – l’unico che al momento sappia utilizzare – venga risvegliato e vada miscelandosi con il proprio sangue nero. I canini appuntiti del mostro andrebbero a penetrare la carne del polso, in modo che possa riaprire una delle tante cicatrici che difficilmente permette di far cicatrizzare, utilizzandole spesso e volentieri per l’attivazione della propria innata. Causandosi quella piccola ferita, una stilla di sangue dovrebbe iniziare a fuoriuscire ma galleggerebbe nell’aria per volontà dell’utilizzatore. Infatti, il proprio sangue nero – passivamente sempre di questo colore – sarebbe unito all’elemento del Suiton che ne faciliterebbe la fuoriuscita e l’attivazione dell’hijutsu Kokketsu. Due lacrime nere scenderebbero dalle palpebre inferiori degli occhi del demone, scivolando sugli zigomi e le guance, assestandosi ad altezza del mento. Persino le iridi muterebbero colore assumendo una tonalità ambrata simile a quella d’una bestia. Ulterior sangue gli galleggerebbe attorno in un’area che dovrebbe comprendere circa i dieci metri, formando quella che potrebbe anche assomigliare ad una nuvoletta violacea con delle piccole scariche – del tutto sceniche – attorno alla propria figura demoniaca. Si sente sicuro, si sente sé stesso nei panni di chi è davvero. Non deve impersonare nessuno: si tratta d’un ruolo che ricopre da quand’è nato. L'obiettivo ultimo, oltre all'attivazione dell'innata, è soprattutto quello del raggiungimento delle scale che conducono al piano superiore, nonché (appunto) arrivare al piano rialzato. [ 2/4 – Spostamento completo verso le scale + 2/4 – Tentativo Attivazione Hijutsu Kokketsu II ][ Chakra: 34/35 || PV: 99/100 ]Non appena entrare tutti e tre la porta viene rilasciata in maniera automatica e, come accade, il peso la fa richiudere normalmente, se non fosse che potete sentire chiaramente il lucchetto della porta scattare con i cardini che si irrigidiscono e le barre che si estendono nei fori appositi, bloccando la porta, classico scenario dei film horror. Ma andiamo in ordine, Saigo fa quello che… beh, fa sempre: seguire quello che il grillo in testa le dice e prova una tecnica che, si sa, nel mondo dal quale veniamo è decisamente sbroccata: la talk talk no jutsu ovvero la parlantina. Uff quante situazioni sono state risolte con le parole invece che con i pugni, manco fosse un opera psichiatrica invece che delle avventure di questi bravi e prodi shinobi e kunoichi. Il problema è che… non ha effetto, non risponde niente, nulla e quel grillo che le suggerisce cosa fare in testa potrebbe quasi palesarsi all’esterno nella classica scena comica di silenzio con il frinire di grilli e cicale a interrompere la quiete. Per quel che ne sapete potreste anche essere solo voi tre all’interno e quella chiusura potrebbe essere un meccanismo automatico. Il camminare in maniera cauta ti fa rimanere indietro rispetto ai tuoi compagni ma questo non è un problema. Rasetsu invece, reo di essere un ninja del passato, conscio di ciò che è stato fatto e a conoscenza di chi sono i target di questo killer, fa bene a farsela sotto in questo momento, come biasimarlo. L’innata viene attivata con quel sangue che comincia a sgorgare, con il viso che viene solcato così come succede anche per l’altro clannato, lasciando che il chakra di quell’ente esterno prenda il sopravvento. Ti sposti tranquillamente verso le scale di destra e, di fronte a te ci sta una porta con un maniglione verticale. Alla sua destra la locandina del film fantascientifico, a te decidere se entrare o meno. Kamichi fa più o meno la stessa cosa di Rasetsu, decidendo però di andare dalla parte opposta al primo piano. Anche te ti troverai una porta con un maniglione verticale e, alla sua destra, la locandina del film horror. Al piano terra, partendo da sinistra, abbiamo il film romantico, la commedia al centro e infine a destra, quello d’azione. Se per voi all’interno non succede niente, ecco che invece fuori le cinque locandine vengono sostituite su quei led da quelle che sono delle riprese all’interno, da quelle telecamere a circuito chiuso che sono sul soffitto, celate dalla luce abbagliante di quel lampadario. [23.10]
Che lo spettacolo abbia inizio! Ah no. Non le risponde, in un certo modo è anche prevedibile quindi meglio non esitare altre. La faccia resta impassibile, sicura proprio come ci si aspetterebbe dal ruolo che sta interpretando in questo momento, la chiusura alle sue spalle appena entrata l’ha convinta infondo di trovarsi in una trappola perfettamente architettata. Se si trattasse di un ladro tenterebbe d’uscire presupponendo quella chiusura come un modo per prendere tempo e fuggire ma il killer, no lui no. Sa di avere per compagno uno dei ninja tornati dopo dieci anni, se davvero l’uomo è attratto dall’idea di vendicarsi su queste persone ha con sé l’esca perfetta <oh andiamo!> ed è con queste parole che adesso vorrebbe andare a prendere la scala che ha intrapreso il maledetto rosso che vorrebbe vedere stecchito. Idiota 1 in pratica. Non è però così scema. Prima di muoversi andrebbe a concentrarsi sul suo flusso di chakra, ha tre vie davanti a lei e deve comprendere, vederci qualcosa. Seppur sia limitata ancora la sua capacità tenterebbe di lasciare che inspirando ed espirando il mondo attorno a lei si svuoti, così come la mente, il chakra che andrebbe ad immaginarselo come una rete di fumo mentre si dipana a partire da lei. Coprirebbe così una piccola area, insomma la sua attuale capacità, dirigendola però verso le porte. Tenterebbe così di utilizzare la conoscenza della percezione della presenza sperando di ricevere qualche segnale. Se comunque tutto tacesse a questo punto andrebbe ad utilizzare la logica <ti ho portato un regalino> voce alta così da farsi sentire. Andrebbe solo ora ad effettuare uno scatto, nulla di impegnativo proprio perché non vuole fuggire ma solo recitare quel personaggio, il tipico cattivo manipolatore dei film. Vorrebbe dunque salire le scale così da raggiungere Rasetsu. Individua in lui l’obiettivo più papabile, come potrebbe altrimenti resistere? <non so se lo sai> vuole farsi notare, vedere ed ascoltare, non sa dove sia ma nel caso in cui fosse lì allora è l’attenzione che ricerca <ma qui> e se fosse giunta in prossimità del rosso lo indicherebbe <abbiamo niente popò di meno che uno dei ninja tornati dalla guerra di dieci anni fa> sorride affilata. Certo recita e al contempo esprime solo verità insindacabili per lei <non lo voi il dolcetto?> domanda ancora a voce alta. Vieni da me, sii tu a trovare noi. Un flebile sussurro della sua mente ora ad espandersi. Loro sono qui insieme ad uno che dalle informazioni ricevute tu dovresti voler morto. [chk 30/30][1/4 percezione della presenza][2/5 movimento verso Rasetsu][Guanto tecnologico][4 rotoli: disco roccioso, decapitazione terrestre, soffio , corrente ascensionale][schegge di vento][frammenti di terra][tonico recupera chk][abito: https://urly.it/3fd-j] Riesce a raggiungere le scale, quindi non resta da far altro che raggiungere la zona designata. Davanti agli occhi del demone, senza contare la locandina raffigurante il film fantascientifico, sopraggiunge anche la malsana idea di far qualcosa di concreto – per una volta nella vita. Inspira profondamente, cerca di riprendere ancora una volta padronanza di sé stesso, nonostante abbia perso gran parte del suo fantastico sex appeal con l’assenza di sostanze stupefacenti in circolo. Continua a sudare freddo, di tanto in tanto sente freddo e i peli sulla nuca e sulle braccia si rizzano, neppur avesse davvero timore che il serial killer possa giungergli alle spalle e accoltellarlo senz’alcuna remora. Di conseguenza, incurante dell’arrivo di Saigo che ha finora ignorato come entità a sé, non farebbe altro che tentare a sua volta di circondarsi d’una stasi necessaria. Si concentrerebbe affinché possa riuscire a “percepire” qualunque forma di vita nelle sue vicinanze, negli ovvi limiti preimposti dalla tecnica che sta adoperando. Si tratta d’una tecnica piuttosto basilare, giacché insegnata in Accademia. Vorrebbe poter avvertire la presenza di “qualcuno”, riuscire a scovare quel pazzoide che vorrebbe ammazzare tutti i vecchi ninja. Soltanto in seguito, che sia riuscito o meno a sua volta a percepir qualcosa, andrebbe ad adoperare il sangue che gli volteggia attorno. Cerca di creare quello ch’è uno scudo: perfettamente quadrangolare – non gli piace la rotondità, a quanto pare. Si tratta d’un rettangolo effettivo avente i quattro lati lunghi mezzo metro ciascuno. Niente di più e niente di meno. Potrebbe essere utilizzabile qualora il nemico compaia di punto in bianco con qualche arma da taglio. D’altronde, dalle autopsie, è stato rinvenuto soltanto questo genere d’attacchi per quanto ne sappia. Il sangue nero, dunque, andrebbe ad agglomerarsi nei propri pressi, precisamente sul fianco destrorso, ad altezza delle anche. Lo muoverebbe mentalmente, ragion per cui non ha necessità d’agganciarlo al corpo o al braccio, resta semplicemente in aria. <…> All’udir delle parole di Saigo, non può far a meno di rifilargli un’occhiataccia, irrigidendosi sul posto. Scuce la bocca per rivolgerle anche delle sentite parole, sia mai che si lasci scappare l’opportunità. <C-Capisci perché non hai un fidanzato, Brunilde?> Ma tu che ne sai esattamente della vita privata delle persone? Ma poi… Brunilde?! <Non camperai manco cent’anni se non ti fai i cazzi tuoi.> Soprattutto, eh. Quanto meno, gli ha permesso d’aprire bocca per dire due stronzate delle sue… E’ ancora Rasetsu, per quanto instabile. [ ¼ - Percezione della Presenza – 2/4 – Creazione I Costrutto ][ Chakra: 34/35 || PV: 98/100 ][ Hijutsu Kokketsu I ON ]Oh se solo i piani andassero come i nostri ninja vorrebbero ecco che il killer si paleserebbe davanti a Saigo e Rasetsu, li avrebbe invitati a prendere un thè, parlando male come due portinaie dei vecchi ninja con Manami e invece mettendo un po' di sbrilluccica nel thè del rosso per farlo felice, portandolo poi probabilmente a prostitute minorenni, sicuro che questo lo renderebbe felice dato il fetish per le loli del fu luminare di Kusagakure e di quella relazione con la serpentina dai tratti così fanciulleschi. La realtà però è un'altra, nessuna preda si butta direttamente nelle fauci del proprio predatore e in questo caso, conscio che è ricercato e che lo hanno rintracciato… beh, è un killer che è scappato fin ora, perché affrontarli a viso aperto ora? O forse non è così, solo il tempo e il fato lo sanno. Il regalino di Saigo rimane esattamente lì dov’è con nessuna risposta, sa benissimo chi è Rasetsu, lo conosce quasi da vicino per via del fatto che pure lui è un ninja del passato e per altri motivi ancora non noti ai media e al pubblico. [Tutti e tre] La percezione della presenza non vi dice niente di nuovo rispetto a ciò che già sapete: ci sono delle presenze, non è un radar che vi indica il numero e la direzione di esse, inoltre per quello che sapete, le presenze che percepite attorno a voi, nel raggio di 15 metri e 17,5 sono quelle dei vostri compagni e nient’altro. È ovviamente una conoscenza basilare ed estremamente utile ma molto situazionale con inoltre un counter che insegnano di pari passo, è scappato da ben di peggio che una ricerca di presenze. Il duo di “rossi” si trovano davanti a quel portone, con tutte le precauzioni che volete, scudo di sangue nero che si compatta al richiamo di Rasetsu senza problemi. Qualora aprite la porta troverete al posto del film di fantascienza una serie di riprese, come se fosse un video documentario con i vari orrori avvenuti nei laboratori. Le torture su quelli che sembrano cloni in fiale, occhi rossi contenute in altre fiale più piccole. Immagini cruente passano una dietro l’altra di esperimenti, mutazioni, seguite da quelle che sono foto o brevi riprese di genetisti famosi all’epoca e, tra i tanti, ci sono scampoli di Rasetsu su quella pellicola. Le immagini si susseguono e dopo vari effetti glitch lo scenario cambia con quelli che sembrano altri laboratori, più moderni questa volta, con gli esperimenti che proseguono e uomini e donne in camici bianchi che li eseguono su quelle che sono cavie vive, umani. LE immagini sono delle più disparate, da trapianto di geni a reazioni di rigetto per finire in mutazioni dovute a innesti di organi delle chimere all’interno di uomini. Tutto viene ripreso e, come per le vostre immagini, viene riportato all’esterno da quella che sembra una ripresa grand’angolare con meno dettagli sullo schermo e più su di voi. Vedere i seggiolini della sala occupati ma queste persone sono sedute immobili e, dal vostro punto di vista, vedete solo le loro nuche, niente di più. [Kamichi] te invece ti ritrovi da solo a quanto pare, come il tuo compagno di clan generi uno scudo a goccia con la quale ti proteggi entrando in quella stanza. Lo spettacolo che te invece hai davanti ai tuoi occhi non è il film, bensì anch’esso è un videodocumentario su quelle che sono, o meglio, che è stato Keimusho: persone rinchiuse, torturate e usati per ‘profitto’ da quelli che era l’alleanza ninja, le vere persone che in realtà dovevano mantenere la pace e la ‘giustizia’ se così possiamo dire, prima del ritorno della nemesi, il falso dio. Così come i tuoi compagni, anche se non lo sai, ecco che ti ritrovi con il pubblico di spalle anche se puoi notare che ad alcuni manca la testa, qualcuno ha il collo reciso e quella che sembra un cranio penzoloni all’indietro, altri sono proprio privi, nel buio di una stanza del cinema però non riesci a identificarlo al meglio anche perché, dal momento che sei già dentro e proprio lì stai cercando di percepire la presenza o meno di qualcuno, come già precedentemente spiegato, ecco che mentre sei concentrato ti senti invadere nella parte bassa del corpo, dove lo scudo a goccia non ti arriva a proteggere, da del calore intenso e infine da una forza d’urto che ti sbalza a sinistra contro il muro più prossimo. [-13pv] Riprendendoti dalla botta che ti lascia giusto leggermente stordito, con l’orecchio destro che ti fischia, puoi renderti conto di tue cose: la prima è la carne della parte esterna dello stinco destro che è ustionata, ti sanguina appena ma non è niente di troppo severo, sei un ninja e sicuramente riuscirai comunque a muoverti nonostante il dolore che senti, perché si, lo senti. Il secondo dettaglio che puoi notare è come la spallina esterna della prima poltrona alla tua destra, rispetto a dove sei rimasto fermo a concentrarti per percepire la presenza altrui, sia bruciata e saltata in aria, con quella che sembra una carta bomba sensore o rimasugli. Il bello del cinema sono le mura e i portoni insonorizzanti e, con il video che stanno andando, Saigo e Rasetsu non sentono nulla di quell’esplosione. [Turni liberi]
Bene, bene, bene. Non appare, che non si dica che non si è fatto desiderare eh. Sospira apparentemente delusa da quella scelta nemica mentre la ricerca della presenza le è servita a poco e nulla. Tace quindi andando a voltarsi verso il compagno ed il portone, un gesto della mano seguito da un semplice inchino <prego> si limiterebbe a pronunciare andando così dare il via alle danze. Non sue. Infatti vorrebbe attender l’ingresso di Rasetsu ed almeno un cinque secondi buoni prima di scegliere di seguirlo. Ha senso che il Killer cerchi di dividerli, Kamichi ormai è andato di sua spontanea volontà, spera solo che sia così stupido da incastrarsi da solo in qualcosa e non incontrare il nemico a lei non resta che il rosso anche definito: probabile prossima vittima. Lo seguirebbe quindi andando ad effettuare quei primi passi con molta attenzione in quella stanza. Aveva rilevato delle presenze ma così tante? Non saprebbe dirlo con certezza quindi semplicemente dubita, probabilmente ciò che aveva captato apparteneva ai suoi compagni e non a tutte queste persone. Loro sono immobili, come manichini, che lo siano davvero? Sarebbe corretto dissipare i propri dubbi cercando di attaccare dei probabili civili? No. Non lo farà lei dunque<psss vecchio assicurati che quelli siano viventi> modulerebbe il tono così che la voce possa viaggiare verso il compagno di team di oggi ma non sovrasti completamente la colonna sonora delle immagini dei laboratori che sta ignorando in gran parte, le interessa ben poco di ciò che secondo lei non è che un film. Se anche sapesse che si tratta della realtà comunque la ignorerebbe, sa concentrarsi completamente sul suo obiettivo e ora la missione è il focus. Non nota minimamente la presenza di Rasetsu stesso sullo schermo. Deve liberarsi del maggior numero di ipotesi in minor tempo possibile nella sua mente quindi tre sono le possibilità a partire dalla più probabile alla minore:1 si tratta di manichini e ha dato il compito al rosso di testarlo 2è tutta un’illusione 3 sono persone drogate 4 sono complici. La prima cosa che quindi può eliminare dalla lista personalmente è la seconda ipotesi, assurdo come pensi più semplice una simile illusione piuttosto che la complicità con un serial killer comunque. Le sue mani andrebbero a comporre il sigillo della capra davanti al suo ventre mentre lei vorrebbe concentrarsi per un istante sul suo flusso di chakra, vorrebbe semplicemente sospingerlo e agitarlo, scuoterlo e risvegliarlo andando produrre un’enorme onda di caos all’interno del suo sistema circolatorio in modo tale da permetterle di cacciare un eventuale nemico nella sua mente[chk 27/30][4/4 movimento fino ad ingresso sala][Guanto tecnologico][4 rotoli: disco roccioso, decapitazione terrestre, soffio , corrente ascensionale][schegge di vento][frammenti di terra][tonico recupera chk][abito: https://urly.it/3fd-j][1/4- ingresso][3/4 - rilascio illusorio] La percezione della presenza è molto vaga, esattamente come l’hanno insegnata in Accademia. Non permette di comprendere appieno quel che c’è tanto meno dov’è, tuttavia permane un valido aiuto, ma di base ha fornito risposte che tutto sommato conoscevano già. Una volta entrati, permettendosi d’aprire la porta pur tenendo le orecchie ben aperte, nonché l’attenzione ai dettagli nei dintorni, ciò che si presenta loro davanti lo lascia per un attimo sbigottito. <Oh!> Gli sfugge dalle labbra una piccola esclamazione di sorpresa. Le iridi giallastre glissano da un punto all’altro dello schermo, cercando di cogliere quanti più dettagli possibili. <Che bei ricordi!> Esclama, sbattendo rapidamente le palpebre come se fosse circondato da un sacco di stelline dorate, contento d’aver a che fare con un killer che capisce appieno quel ruolo, tanto da girarne un documentario. Sia chiaro, non si sarebbe preoccupato di queste risposte neppur di fronte al capo della Shinsengumi stesso, figurarsi quanto possa dargli grattacapi la presenza di Saigo o il fatto che son loro stessi sul monitor all’esterno del multisala. <Sai> Verso la Manami, come se dovesse importarle. <è davvero interessante che un uomo tanto acculturato come il nostro killer abbia messo a soqquadro il villaggio con le sue azioni.> Lancia delle occhiate nei dintorni, giusto per sincerarsi se ci sia o meno la presenza di qualcuno: un’ombra in un angolo, uno spostamento repentino tra le sedie. Inoltre, per via dei glitch, la luce dovrebbe cambiar di tanto in tanto nella sala, ragion per cui nelle slide più illuminate tenta comunque d’adocchiare i dintorni, sincerandosi che non stiano avendo a che fare con delle trappole, delle armi. Alza persino il capo verso l’alto per comprendere bene la situazione. Ne ha passate davvero tanto, hanno provato ad ammazzarlo o a fargli male in così tanti modi! <So che parlare non t’aiuta, ma esattamente cosa vuoi che facciamo?> Allarga le braccia verso l’esterno, stringendosi nelle spalle, come se stesse a sua volta recitando. Un nuovo brivido di freddo lo investe in pieno, anche se tenta moderatamente di tener la propria figura sotto controllo, per quanto possibile. <Che ci sediamo, guardiamo queste tue belle riprese e attendiamo che il film finisca? Pensi che abbiamo tutto questo temp--- UAAAAAH, MA QUELLO SONO IOOOOO!> E agita una manina nei pressi della ragazza che s’è aggregata a lui. Adesso, è interessato, capite? Perché è talmente egocentrico da esser contento d’aver visto la sua orrenda faccia in quelle riprese, ammantato di bianco indossando quel camice che tanto lo rappresentava: un tuffo nel passato. Insomma, è palese che quelle rotelle nella sua testa non stia funzionando nel modo più corretto possibile. Tuttavia, le parole di Saigo lo riportano alla realtà in men che non si dica, anche s’è palese ci sia qualcosa di strano ed è esattamente a questo che dovrebbero far attenzione. Gonfia le guanciotte infastidito, mentre telepaticamente s’occuperebbe soltanto di smuovere quel costrutto che ha precedentemente creato e che gli sarebbe funto da copertura. Al contrario, l’adopera per farlo passare sulle teste dei vari presenti, ancorché ci suonino contro come un “dong”, quindi niente d’eccezionale – male che va ne atterra uno, non è un suo problema in effetti. Ed è stranamente questo a cui pensa l’agente. Finché lo fa lui, è tutto a posto e lui può comunque pararsi le chiappe per via del “è una missione, non è colpa mia”. Farebbe compiere allo scudo un movimento rettilineo sulla fila più vicina a sé stesso, partendo dalla sinistra e arrivando alla propria destra per quanto possibile. In soldoni, deve solo sincerarsi che siano vivi o che non lo siano. [ ¼ - Ingresso in sala + ¼ - Osservazione + 2/4 – Movimento Costrutto ][ Chakra: 34/35 || PV: 97/100 ][ Hijutsu Kokketsu I ON ][ I Costrutto ON ][ Equipaggiamento: (Tasca Porta Oggetti) 3 Tonici Rec. Chakra + 3 Tonici Coagulanti + 1 Fuda con 1 Tronchetto per Sostituzione – Vambracci & Schinieri ][// per Kamichi: https://c.tenor.com/EzSaFUJWNGoAAAAC/door-away.gif ][Master a cena]
[Saigo] È legittimo pensare che sia un illusione, non te ne si fa nessuna colpa anzi, fate bene a pensare a questa evenienza considerando quanto ci sia di strano e il fatto anche che il killer stia giocando a fare il gatto e il topo con voi, seppur i ruoli non siano chiari in quel quartetto di persone intrecciate in questa vicenda sia finale. Ti concentri a sufficienza e smuovi il fluisso di chakra all’interno del tuo corpo in maniera talmente violenta da destabilizzarlo, tuttavia niente, non succede nulla, lo scenario alla quale assisti non muta di una virgola. Fai bene a pensare a quelle persone così come [Rasetsu] che decide di muovere il costrutto per verificare cosa siano e, al primo contatto di questi con uno di quei fantocci, questi cadono a terra, esattamente come se fossero appunto manichini. Una fila su dodici l’avete controllata, le controllerete tutte una a una? Intanto quelle immagini continuano a essere proiettate sullo schermo in loop. Chissà quante volte sono già andate e, a differenza vostra il pubblico non pagante comincia a farsi qualche domanda a riguardo, soprattutto sul come mai un partecipante di quel film sia già in un altro ‘film’ mentre altri cominciano a vedere quella pellicola per qualcos’altro. A voi il da farsi. [Kamichi] Ti rialzi e a parte il dolore riesci comunque a camminare in maniera più o meno agiata. A meno che non farai troppa forza su quella gamba non dovresti essere impattato da quella ferita più di troppo. Decidi di usare un costrutto per aprire il grilletto di quella porta e forzarla quando… era già aperta e non chiusa a chiave, bastava tirarla. Ignori quello che erano scene realmente accadute, dando per scontato che in quella camera non ci sia nessuno, a tuo rischio e pericolo ovviamente. Una cosa la puoi capire però, dovrebbe esserti chiara: stai provando dolore e lo scenario non è cambiato, non sei sotto l’effetto di un illusione, per ora. Esci dalla stanza così come ci sei entrato e ti riporti nel corridoio centrale con ancora 3 stanze da controllare più quella che stai abbandonando. [23:01][Turni liberi]
[Distanza: Saigo e Ryuuma > 1° fila 14 m - Display 20m][Kamichi > Saigo&Ryuuma 50m]
Non pare succedere nulla o almeno così sembra, già perché mentre il duo ispeziona i manichini, alcuni non cascano e anzi, quando arrivate a metà di quella rampa di scale, ecco che questi si alza in piedi e si voltano verso voi due. A giudicare dalla posizione siete circondati. La luce dello schermo riflette sui volti di quelle persone, prive di espressione con occhi spenti che tuttavia vi osservano. Potete notare un particolare, i tratti visivi sono molto simile tra quelli che sono 10 individui. L’età pare circa tra i venti e i trenta e non c’è distinzione tra uomini e donne in un rapporto 50 50. Che fare dunque? A voi la libertà di mossa. Kamichi invece vede una figura dirigersi in sua direzione e più si avvicina e più il biondo la può riconoscere, si tratta di Saigo, proveniente da quella che sembra la porta dove il duo in realtà sia. Le persone all’esterno del cinema fanno chiasso come a indicare che qualcosa non fosse in regola, dopotutto come è possibile che Saigo sia in due punti contemporaneamente? E hanno ragione ma Kamichi, questo, non lo può sapere! La figura è vestita in maniera uguale alla Manami, ha la stessa altezza, gli stessi dettagli e lo stesso portamento. <Trovato qualcosa? > gli chiederebbe, la voce medesima a quella della donna della Shinsengumi, stesso timbro. Quegli occhi si abbassano pure sulla ferita alla gamba, vedendolo zoppicare mentre si avvia verso quella stanza. Domanda in maniera pacata senza però mostrare troppo interesse, esattamente come Saigo sta dimostrando di fare nei confronti di Rasetsu, utilizzandolo come scudo di carne sostanzialmente. [Turni liberi]
Pure lei poteva arrivarci. Marionettista. O almeno questo è ciò di cui si è convinta ed è in questo momento che due possibilità si affacciando alla sua mente. La prima è che Fuji sia il killer e ammette che ora come ora trovarlo e farlo a pezzi sarebbe decisamente catartico nonché liberatorio l’altra è invece la sua parte più fredda e razionale, Deve comprendere se sia davvero capace di utilizzare quei manichino come il suo amico lo era. Concentrazione. Dove attaccava i fili di Aozora? Come la muoveva? <cerca di recidere dei fili di chakra> lo ammette semplicemente <potremmo aver contro un marionettista, cerca di reciderli non limitarti a distruggere loro> lo suggerisce a Rasetsu ed eccola quindi decidere di trovare l’origine di quel potere ai finti vivi. Alla fine Fuji era sempre dietro alla sua amata per poterla muovere, così come doveva allungare le sue dita verso il frigo per aprirlo e negarle la birra. Lo ha visto usare quel potere così tante volte che l’idea stessa di trovare i loro momenti utili le fa male. Non deve però lasciarsi soffocare dai sentimenti. Trovare la fonte e chiuderla SUBITO. Non vuole ricordare quel rapporto, quella scomparsa e quel dolore. La mano destra si alza verso i manichini, li osserva lei. La sinistra recupera nella tasca un rotolo, un preciso rotolo. Andrebbe ad inerirlo all’interno del guanto caricandolo così’. Una delle sue preziose armi di scorta che viene sprecata così nel vano tentativo e nella speranza di poter vedere oltre quella corte. Non scorge fili di chakra e non può sperare di reciderli tutti ma vediamo un po’ cosa succede se decide di far volare le marionette. Così mentre le osserva la sua mano andrebbe a spiegare tutte le dita tranne pollice e mignolo componendo così il sigillo di attivazione di quello strumento. Il guanto puntato proprio davanti a lei, verso il centro di quella metà di manichini che le si avvicinano. Volate belli e ora fatele vedere che traiettoria seguirete cadendo, sbattete tra voi permettetele di calcolare cosa, al principio, vi muove e vi unisce, quale direzione deve seguire oltre a cosa lei debba guardare. Proprio dal guanto dovrebbe partire quella folata di vento, come se fosse stata lei stessa, con il suo chakra fuuton, a produrre un soffio che ha come epicentro il suo polso. Cercherebbe, se fosse riuscita nell’attuazione della tecnica, di seguire i movimenti andando a ritroso, cercando di comprendere dove siano i fili, almeno generalmente e quindi da dove arrivino. Per lei sono tutte marionette, perché muoversi così altrimenti. Non si staccherebbe comunque dalla schiena del Kokketsu, al momento sua unica difesa per quel che riguarda il resto dell’accerchiamento[chk 27/30][Guanto tecnologico][3 rotoli: disco roccioso, decapitazione terrestre, corrente ascensionale][schegge di vento][frammenti di terra][tonico recupera chk][abito: https://urly.it/3fd-j][1/4- ingresso][3/4 soffio]Saigo usa Rotolo Tecnologico I! (- Disco Roccioso -Soffio -Decapitazione Terrestre -Corrente ascensionale)
La lingua schiocca con evidente fastidio contro gli incisivi. <Te l’avevo detto.> Pronuncia di rimando nei confronti di Saigo, con la quale ancor si trova schiena a schiena. Il costrutto, ancor nelle sue immediate vicinanze, dovrebbe fungere – in questo momento – da unica arma in suo possesso. E se la medicina non erra, un colpo forte alla testa potrebbe al contempo causare un danno serio, a seconda dell’entità del colpo e della forza immessa. Poco male. Ha ben poco tempo per rimuginare e vuole uscire ben presto da lì, non soltanto dalla stanza ma dall’intero edificio. Non vuole attendere oltre. <Salto i convenevoli.> Specifica alla compagna di missione, adoperando di fatto il costrutto che possiede al momento. Giacché son circondati, essi dovrebbero occupare una porzione delle sedute antistanti al rosso. Di conseguenza, non farebbe altro che manipolare mentalmente il costrutto quadrangolare da sinistra verso destra. Vorrebbe far sì ch’esso compia una movenza parabolica, a seconda ovviamente dell’eventuale posizione degli avversari o presunti tali. Sembrano, in effetti, ben poco consenzienti e coscienti. Tuttavia, al rosso cosa volete che importi? È il momento di fare casino e non intende indugiare un minuto di più. Ha concesso ben più di qualche istante alle teorie della Manami. Ma al contempo gli giunge una deduzione alla quale lui non ci sarebbe mai potuto arrivare, non avendo mai avuto a che fare con gente che adopera il proprio Chakra per manipolare altre persone. <Un marionettista?> Fili di Chakra. Li vede? Non lo sa con certezza, per questo – anziché cercare di colpire alla testa – la traiettoria del costrutto si sposterebbe poco più sopra ad esse. Una marionetta si gestisce dall’alto, no? <Non dovrebbe essere nelle vicinanze per poterle muovere?> È un ragionamento sensato legato alla moltitudine d’innate che ha studiato nel corso del tempo. Anche nell’uso dei costrutti, è conscio che, ad una determinata distanza, essi non possono venir utilizzati. Stessa cosa per gli Yakushi che, ad un certo punto, non riescono più a scorgere fonti di calore. I paragoni che potrebbe fare sono immensi. Ma ancorché non si tratti d’un’innata – in fondo, lui non ne ha mai visti all’opera – o d’una tecnica, dovrebbe aver comunque un margine d’uso. Cerca, in soldoni, di spezzar eventuali fili invisibili. Eppure… i fili di Chakra si possono spezzare? La moltitudine di domande che affolla la sua testa da genetista, in questo momento, è molta e alla maggior parte d’esse non può dare risposta. Quindi, procederebbe con un’ulteriore creazione. Al di lui fianco destro, opposto alla posizione del primo costrutto a forma di scudo, prenderebbe forma una compatta lancia dalla punta acuminata, la cui lunghezza raggiunge il metro intero. La circonferenza non supererebbe la decina di centimetri, così da risultar essere versatile e facile da manovrare rispetto ad un agglomerato di 1x1x1 metro come quello scudo. Non lo muove, non ancora, ma sa che ben presto tornerà utile. Continuerebbe a sanguinare, ovvio, con l’aura tinteggiata di violacee sfumature a fargli da contorno. [ 2/4 – Attacco con I Costrutto + 2/4 – Creazione II Costrutto ][ Forza&Resistenza Costrutti: 18.5 ][ Velocità Costrutti: 55 ][ Chakra: 34/35 || PV: 95/100 ][ Hijutsu Kokketsu I ON ][ II Costrutti ON ][ Equipaggiamento: (Tasca Porta Oggetti) 3 Tonici Rec. Chakra + 3 Tonici Coagulanti + 1 Fuda con 1 Tronchetto per Sostituzione – Vambracci & Schinieri ]La mente a volte può fare diversi scherzi, come convincerci di un qualcosa, spesso sbagliato, ed elevarlo automaticamente a realtà. Il problema tuttavia è che la realtà è una sola e, per quanto la soggettività dei pensieri che proviamo, ci faccia sembrare il nostro punto di vista come quello corretto, ecco che questo diventa un conflitto con la vera realtà, inconfutabile. È il caso di Saigo che associa quei ‘manichini’ come marionette o dando per scontato che il suo rilascio illusorio possa essere sufficiente a districare un illusione senza sapere nulla di particolare sul loro avversario se non che è un ninja del passato estremamente elusivo! È anche il problema di Kamichi che non si è curato di controllare la stanza che ha lasciato indietro, pensando invece che sia un illusione nonostante si sia ferito, seppure non volontariamente, in maniera sufficiente da districare qualsiasi illusione, negligenza che pagano. Saigo ha la fortuna, se così possiamo dire, che quelle figure non si muovono ulteriormente, lasciandole il tempo di prendere il rotolo tecnologico, caricarlo nel guanto e farle usare uno slot. Quel getto d’aria investe quattro delle dieci ‘marionette’, così da lei chiamate, facendole volare indietro. Tuttavia la dinamica e la fisica sono quelle di corpi e, una volta proiettati all’indietro, questi si rialzano in piedi a guardarla, cominciando a camminare per riportarsi in posizione. Rasetsu invece ha le risposte sotto il naso, o meglio al di fianco del naso e nel so passato. Indizi sono stati sparsi come se stesse partecipando a un gioco macabro e siate voi i protagonisti di quella narrativa che gli spettatori fuori dal cinema stanno seguendo. Il tema della sala, il filmato che sta girando e infine quel costrutto che dovrebbe attanagliarsi con dei fili di chakra che tuttavia… non ci sono fili da recidere e quel costrutto si muove liberamente, compiendo quella parabola parallela al suolo. Una schermata del glitch illumina periodicamente e, se osservate bene, non hanno tratti di giunture tipiche delle marionette, sono a conti fatti corpi. Come fa il ninja killer ad avere tutto quel materiale sui laboratori? [Kamichi]la persona che hai davanti ti ascolta e ti interrompe esattamente come pensa che Saigo farebbe, capendo che c’è del rammarico tra voi due <Siamo in due. > a collaborare solo per la missione. Gli occhi però della Manami si sbarrano in concomitanza con quelli che sentite essere passi provenienti dalle spalle di Kamichi con un incedere rapido. < Sei venuto te da quella direzione no? Non dovrebbero esser…Attento! > si interrompe mentre quei passi arrivano sempre più rapidi. Se ti volterai potrai vedere quella che è la figura di Rasetsu correre verso di voi con quello che è un Kunai un bisturi in mano. Il ninja è un ninja del passato, teatrale che ammazza le persone con ciò che sembra un arma bianca da perforazione. L’arma è puntata proprio verso il cuore di Kamichi mentre Saigo, si sposta di due passi verso destra, cercando di allungare la mano per tirare con se il Kokketsu che dovrebbe vedere tardi il colpo arrivare, data dalla sua negligenza nel cercare a fino quella stanza da dove è provenuto. Che fare quindi? Ti ritrovi attaccato da un tuo compagno di missione mentre l’altra ti sta tirando fuori dagli impicci [1/4 difesa Kamichi][01.06]
Il costrutto viaggia a vuoto. Non riesce a recidere alcunché, pur seguendo la teoria della Manami per l’ennesima volta. Inizia a spazientirsi. C’è un problema fondamentale. Se quelle non sono marionette – e a giudicare dalle affermazioni di Saigo non lo sono – cosa diamine possono essere? Conosce tecniche che possano generare qualcosa del genere? Un’illusione di massa? <Se non sono marionette, non conosco molti altri clan che possono gestire e manipolare così tanti fantocci> Si premura di spiegare alla fanciulla, anche se in questo momento ha parecchio da dire, quindi tenta di straparlare e di scandire al contempo le parole, velocemente. D’altronde, non c’è tempo. <però esiste un’illusione generica, una tecnica avanzata> Di livello Jonin che lui conosceva e sapeva usare. <con la quale si può tirare sotto scacco un bel po’ di gente contemporaneamente.> Si premura di chiosare ancora alla di lei volta, mentre il costrutto a forma di lancia sarebbe quello principalmente adoperato, al momento, per liberarsi la via e tentare una fuga disperata verso l’esterno. I filmati dovrebbero ancor viaggiare sullo schermo di fianco a sé, la qual cosa rende lo scenario ancor differente. I glitch son fastidiosi, ma lui neppur sa cosa possano essere. Non è avvezzo al mondo del cinema, difficilmente guarda gli schermi se non quello del cellulare e di qualche computer in ospedale. Non potrebbe mai intuire che siano un vero “problema”. <Piuttosto, chi cazzo poteva riprendermi mentre facevo gli esperimenti?> S’era fomentato, ma adesso sta ragionando anche sull’eventualità che si abbia a che fare con un tizio che sta manipolando altra gente che, d’altro canto, non sarebbe molto diverso da quello che faceva Rasetsu anni or sono quand’era ancora capace di lanciare Genjutsu ad alta potenza. <Mi sembra una raccolta di scienziati e, per carità, sono contento di esserne incluso, ma non conosco neanche mezza faccia degli altri. E non ricordo che ci fosse qualche assistente che mi riprendesse> Bercia, forse l’ansia e la parlantina gli permettono di restare adeguatamente concentrato, evitando di pensare ossessivamente all’alcol e alla droga delle quali deve fare a meno. Il costrutto si sposterebbe nuovamente in orizzontale, da un punto all’altro. Tenta di minacciare chiunque si trovi frontalmente ad entrambi e alla scalinata che vorrebbero percorrere per risalire. La lancia dovrebbe viaggiare in linea retta, a poca distanza dal terreno e fermarsi senza limitare alcun movimento dei due Genin, restando nella gittata massima della manipolazione mentale. <anche perché era poco ortodosso quello che facevo.> Ti conviene dirlo ad alta voce? La tecnologia, stupido d’un demone. La tecnologia! Ma è troppo anche per lui arrivarci. I glitch. Le riprese. Gli Sharingan esposti nei filmati. <E diamine, ma sono un coglione! Coloro i quali potevano lavorare con me erano costantemente sotto il mio Genjutsu> Proprio perché aveva bisogno di gente per i suoi esperimenti, gente che non fiatasse, che non parlasse e a cui veniva manipolata la memoria affinché dimenticasse. Qualora sia riuscito a liberare la strada per entrambi o anche solo per sé stesso – alla fine, che importa? – tenta immantinente d’alternar con celerità le inferior leve, senz’intuire il problema CARDINE. <non gli era permesso conservare alcunché!> E ALLORA ARRIVACI, PEZZO DI SCEMO! Tuttavia, si confida nel fare di Saigo ch’è quella più analitica tra i due, rispetto al rosso che sta combattendo contro la sua stessa assuefazione. Il tentativo ultimo sarebbe quello d’imboccare l’uscita il prima possibile. [ 2/4 – Attacco con II Costrutto per spianare la strada + 2/4 – Fuga verso l’esterno ][ Chakra: 34/35 || PV: 94/100 ][ Hijutsu Kokketsu I ON ][ II Costrutti ON ][ Forza&Resistenza Costrutti: 18.5 ][ Velocità Costrutti: 55 ][Equipaggiamento: (Tasca Porta Oggetti) 3 Tonici Rec. Chakra + 3 Tonici Coagulanti + 1 Fuda con 1 Tronchetto per Sostituzione – Vambracci & Schinieri ] Non sono marionette. La loro caduta, così slegata e così dettata dal modo in cui vengono colpiti dall’aria le basta per comprendere quel dettaglio. Quell’unico singolo dettaglio che incasina maggiormente la sua testa. Non potevano essere altro, insomma come si potrebbero muovere altrimenti? Non è a conoscenza di altri modi. Quei manichini intanto si rialzano e si avvicinano nuovamente. Non attaccano, non ancora. Che non lo facciano? <non sono marionette> lo comunica apertamente, deve collaborare con il suo compagno per quanto lo detesti <aprici la via di fuga a lato e andiamo!> non c’è nessuno lì, nessuno che possa percepire o vedere e non può stare in una simile situazione a riflettere. Troppa pressione, troppo pericolo per permetterle un pensiero davvero lucido, se avesse uno scudo davanti sarebbe un conto ma così no. Attenderebbe quindi che Rasetsu faccia come chiesto per poi tentare di scattare verso gli scalini più in alto, così da provare a raggiungere la porta. Attenderebbe quindi l’attacco del compagno e sperando che questo abbia abbattuto quei manichini proverebbe a correre su per le scale. Fletterebbe così le ginocchia voltandosi vero la porta, verso quella salita che l’aspetta. Il peso che viene spostato in avanti così come il baricentro che verrebbe momentaneamente abbassato. Tenterebbe di tendersi proprio come una corda di violino e poi eccola lanciare il primo passo, alzare di colpo il suo baricentro sfruttando così la semplice fisica, o cadi trascinato dalla tua stessa forza o corri. Proprio correre è ciò che vorrebbe fare cercando di coprire tutti i metri che le mancano per giungere a quella porta mentre l’altro straparla. Sì parla anche troppo, informazioni inutili. O forse no? Alcune tra le parole pronunciate dal rosso sembrano essere interessanti, le danno un nuovo punto di visione, una nuova consapevolezza. Se fosse stata debole ancora una volta? Una tecnica illusoria, pensava di essersene messa al sicuro ma lui la nomina. Un’occhiata allo schermo alla ricerca di qualche indizio. Quello è Rasetsu? Quello è il vecchio lui? Cerca semplicemente di analizzare nuovamente tutti le sue informazioni, ha escluso fosse qualcuno in grado di usare bene le arti illusorie per via delle coltellate ma forse è qui che ha peccato ancora una volta. Ha pensato di essere più forte, ha creduto di non poter essere fregata ma forse è solo troppo debole per fuggire come normalmente si farebbe pensieri che vorticano nella sua mente mentre comunque vorrebbe provare ad aprire quella porta, se fosse arrivata fin lì ovvio. Non ha sbagliato lei, c’è qualcosa che non conosce ma quella non può essere un’illusione, non può aver sbagliato. Ecco perché nonostante tutto tenterebbe la fuga. Le manca la risposta ma non è quella che può aver pensato per qualche istante; le illusioni le ha già escluse. Eppure più l’altro parla più il dubbio si insinua <colpiscimi> mentre cerca ancora di capire. Non vuole farsi toccare da lui, non vuole che lui abbia il privilegio di ferirla ma le sue parole hanno insinuato quel dubbio a fondo in lei. Lo odia per ciò che rappresenta ma di sicuro odia di più essere debole e non avere le conoscenze necessarie per difendersi da sola. Odia dover ammettere il fallimento ma odia ancor di più il fallimento[chk 27/30][Guanto tecnologico][3 rotoli: disco roccioso, decapitazione terrestre, corrente ascensionale][schegge di vento][frammenti di terra][tonico recupera chk][abito: https://urly.it/3fd-j][2/4 scatto (a fine turno)]//Nanna.
[DUO]Rasetsu muovi quella lancia che, diciamocelo, con il controllo che hai e i bersagli praticamente immobili, non ti viene così difficile trapassarne uno ma, al momento dell’attacco, quel costrutto si, si infilza nel ventre di uno di quelle dozzine di uomini e donne dagli aspetti identici tra di loro, ma manca di forza per poter trapassare da parte a parte il corpo e proseguire nel suo moto perpetuo. Puoi notare come sangue rosso cominci a sgorgare attorno alla maglietta di cotone bianca ma come questo non sia abbastanza per farlo accasciare e anzi, altri due vi si parano davanti all’inizio della scalinata, bloccando il vostro incedere per risalire quelle scale, rendendovi la vita particolarmente difficile. Se non fosse per quel sangue e il fatto che avete già controllato, quei movimenti semplici vi indurrebbero a pensare che siano robot oppure marionette, eppure fanno solo quello, si muovono per tenervi li, accorciando sempre di più le distanze. Il viso del bersaglio colpito ha un rivolo di sangue che gli esce dalla bocca eppure nessuna espressione. Rimanete chiusi dentro per ora e, da fuori, ancora nessun segnale. Siete a 5 scalini dalla porta mentre attorno a voi a distanza di 7 metri ci sono tutto attorno a voi, ci sono questi 12 figuri che continuano ad avvicinarsi. Dai pressi della prima fila però potete sentire una risata molto soffusa farsi tra i vari rumori statici del video e dell’effetto glitch ma, non vedete nulla. [Kamichi] Te…. Non te la stai passando bene, probabilmente oggi volevi essere all’ichiraku a mangiarti un ramen e a immaginarti le bombe assurde di Shizuka in costume. Il fato ti è vicino e, per quanto non condivida, ti capisce. La schivata ti riesce tranquillamente, anche aiutato da quella spinta che entra in contatto con il tuo braccio, portandoti fuori posizione. Quel colpo lo vedi tirare dritto come se fosse quasi pilotato e, per l’inerzia, ti sorpassa di due metri prima di girarsi verso di te. Guardando il volto della persona finta come Rasetsu vedrai quella trasformazione dissiparsi e mostrarsi esattamente per quello che è una donna sui 25 anni, capelli neri, carnagione spenta con occhi anch’essi neri e occhiaie pesanti nelle palpebre inferiori. Non fa niente ma sorride, quel che basta per aver portato a termine momentaneamente il compito che le era stato assegnato. I problemi infatti arrivano da Saigo o meglio da quell’individuo che sembra essere la Manami, infatti già dal momento che salti all’indietro, ecco che con la coda dell’occhio la puoi vedere comporre tre sigilli al volo per poi alzare l’indice destro a modi di pistola , puntarlo verso di te e dire un semplice < Bang >. È un attimo, fai in tempo solo a vedere un flash e un ronzio abbastanza forte per te che sei nel corridoio. Ti sta arrivando che sei impegnato a comporre i sigilli necessari per quel soffio ma, dato che hai visto quei sigilli venir eseguiti in maniera molto rapida, puoi provare a reagire [Difesa extra Kamichi]
[21.46][Kamichi solo per ora, max 20 minuti altrimenti non ci muoviamo]
Il Nostro eroe biondo ha deciso quindi , quei movimenti in obliquo che, considerando ore due come punto di vista del Kokketsu che ha frontalmente l’avversario a ore dodici, decide più che prendere il più possibile le distanze, muovendosi i qualsiasi altra direzione, usando lo stesso metro di misure, da ore tre a ore cinque, o speculare dall’altro lato dell’orologio, ancora meglio dato che dal lato mancino non avrebbe la persona che lo ha oltrepassato con il kunai. Di fatto con quel muoverti in obliquo a conti fatti stai accorciando le distanze verso quel jutsu, avvicinandoti ulteriormente. Troppa confidenza nel potere del tuo sangue nero o di una prontezza ed esplosività fisica che in realtà non sono tue, o almeno, non sono sufficienti al tuo livello davanti al livello del tuo nemico che, a giudicare da quella velocità del colpo che non vedi neanche arrivare ma che potevi solo intuire dalla direzione del dito puntato verso di te e di quel bagliore di luce improvviso. Passi che a malapena riescono a susseguirsi un paio di volte, destro e sinistro, ma prima che il destro si posi di nuovo, ecco che vieni investito. Lo scudo lo riesci a portare effettivamente a coprirti il busto, gli organi vitali e fai bene in realtà, questo ti salva, infatti quel rombo lo senti impattare contro il tuo sangue condensato e, l’elemento che pensavi potesse essere, il katon, in realtà non si presenta. Quel lampo è talmente veloce e forte che senti il tuo scudo infrangersi lasciandoti con niente in mano mentre quel colpo prosegue dritto. Lo senti impattare verso di te, ti illumina e ti ‘assorda’ (figura letterale, nessun malus sensoriale) facendoti rendere conto che in realtà si tratta di raiton. Il colpo si infrange in pieno contro il tuo costato sinistro, lo scudo ne ha deviato appena il percorso che era diretto in realtà al tuo cuore, facendo abbassare la traiettoria fino a incrinarti la terza e quarta costola che si frantumano con un frammento di questi che ti minaccia il polmone sinistro. Non ti fossi parato e non lo avessi schivato, il colpo ti avrebbe causato la perforazione di esso e molto probabilmente avrebbe decretato la tua fine. Senti l’energia del raiton irradiarsi nel tuo corpo, irrigidendo i muscoli, rallentandoti oltre alla botta che prendi trovandoti sbalzato indietro di un metro, a soli cinquanta centimetri dal muro. Il colpo però è si forte ma ti va di fortuna che non è ne lacerante ne penetrante, bensì da impatto puro, lasciandoti comunque un margine di riuscita. Se aprirai la bocca per lamentarti, tuttavia, anche qualsiasi gemito di dolore, non uscirà niente. La trasformazione si scioglie ed ecco davanti a te il vero volto del killer: un uomo sulla cinquantina, capelli bianchi corti, occhi affilati e barbetta solo sotto il mento anch’essa bianca. Dalla tua mancanza di suono puoi dedurre come mai nessuna delle vittime ha fiatato e nessuno se ne è accorto nella folla prima che il corpo fosse trovato a terra stramazzato, si tratta di un abilità particolare, perfetta per un assassinio, anche conosciuta nel mestiere ai piani alti, quindi difficilmente a voi genin, come Bokuton, rilascio del silenzio. [Kamichi -43 pv] [Iniziativa libera][22.56][max 20]
Dimenticavo [Kamichi - 10 agilità per 2 turni]
E se si stesse sbagliando? Quei manichini sanguinano ma comunque non le hanno attaccare per quanto siano stati capaci di fermarle. Allora che fare? Testare su sé stessa? No. Senza preavviso quindi eccola ricorrere alla unica e semplice soluzione che già aveva provato ad adottare, seppur come risultato di un fallimento, contro quell’immagine del finto dio. Uno a lui e uno a te. Con lui intende Rasetsu, insomma comunque si tratta sempre di una cavia no? Come presa nella sua trance quindi non rettifica l’ordine appena impartito ma si limiterebbe ad inspirare profondamente alla ricerca della sua concentrazione mentre le mani andrebbero a comporre i sigilli di gallo e tigre. Mentre quindi le dita si muovono lei farebbe ricordo al suo chakra cercando di farlo fuoriuscire dalle sue mani, lasciando che l’aria intorno a lei si finisca in quell’artistica opera di creazione. Terminati i sigilli punterebbe la destra verso la gamba sinistra di Rasetsu, più precisamente verso l’esterno del polpaccio <resta fermo provo a colpirti anche io> La gemella invece che andrebbe a puntarsi davanti a lei diretta in un punto non meglio precisato dell’addome del manichino che si trova davanti a lei a bloccarle la strada. I suoni di quel film che scorre, l’aria ferma e stagnante andrebbero in suo soccorso insieme al chakra, mischiandosi ad esso cercando di creare un semplice piccolo pezzo di vuoto. Qualche cm in cui ciò che farebbe sarebbe svuotare dell’essenza stessa l’aria e l’atmosfera, cercando così davanti ad ogni palmo della mano teso una semplice arma di vuoto. Finito questo processo senza esitazione alcuna le rilascerebbe entrambe. La mira su Rasetsu viene presa con estrema attenzione così che lei possa colpirlo senza però provare davvero a trapassarlo o rischiare di comprometterne la velocità. Se fosse riuscita poi vedendo il fare di Rasetsu non si porrebbe problemi, ha dato quell’ordine meglio rischiare d’essere uccisa da lui o dall’assassino? Difficile la risposta, ma in questo momento la missione viene prima di tutto quindi meglio rischiare di farsi colpire dal rosso. Chissà poi se sta davvero obbedendo a quell’ordine. Resterebbe quindi immobile, un bersaglio. Un respiro profondo, quasi affannoso segno della paura per il dolore stesso, il timore che lui decida di tradirla e farla fuori, la vita ancora una volta appesa ad un filo e soprattutto sapere d’essere dipendente da qualcun altro. Attende quel dolore quasi immobile cercando di concentrarsi esclusivamente su ciò che vede davanti. Eccolo quindi quel dolore lancinante, stringe i denti e cerca di non chiudere gli occhi, traballa un pochino forse quasi assecondando il colpo per ridurne il dolore e cerca di resistere, la coscia destra si infiamma. Ha paura ora ma spera di cavarsela, uscire da lì viva. Basta pensare a come fregare gli altri ora deve prima pensare a salvarsi, giacché che il suo atto masochistico è stato giustificato solo dalla consapevolezza d’essere troppo debole per cavarsela senza aiuti, ancora una volta è quella bambina di sei anni contro la bestia.[chk 17/30][Guanto tecnologico][3 rotoli: disco roccioso, decapitazione terrestre, corrente ascensionale][schegge di vento][frammenti di terra][tonico recupera chk][abito: https://urly.it/3fd-j][2/4 2 armi di vuoto] Okay, quel che potrebbe fare al momento – onde evitare che Saigo possa morire dissanguata o rischiare d’ucciderlo successivamente – è adoperare una tecnica che sia facilmente controllabile. Inspira profondamente, devono uscire d’urgenza da quella questione prima che sia anche solo troppo tardi. Al momento, sono circondati e la situazione che le circonda è piuttosto problematica, tanto quanto l’idea che si trovino all’interno d’una illusione. Per questa ragione, deve optare per qualcosa di concreto, che non faccia perdere tempo a nessuno dei due – senza contare che l’assenza di Kamichi potrebbe diventare un ulteriore problema. Sta di fatto che fa schioccare la lingua contro il palato e le si rivolge con far frettoloso, come se sentisse su di sé la necessità di non perdere in alcun modo tempo prezioso. <Ti ferisco alla coscia. Non prenderò nessun’arteria, farà sicuramente male e perderai un po’ di sangue. Se hai tecniche di tipo Katon, puoi cauterizzarla immediatamente, ma di base non morirai.> Straparla, come suo solito, il che è incoerente con quanto pensato poc’anzi. C’è una diatriba in atto con sé stesso. E mentre egli dovrebbe parlare, la fanciulla dovrebbe preoccuparsi a sua volta di colpirlo, in modo tale che possa uscire da quella trappola mortale nella quale si son trovati. Stringe i denti, consapevole di quel che dovrebbe arrivargli a breve, pur tenendo in considerazione la stabilità mentale e fisica. Divaricherebbe le gambe, cosicché possa star ben equilibrato e attendere il colpo in arrivo da parte della ragazza. Soltanto in seguito, quando e se questo colpo da parte di Saigo sia stato portato con successo, farebbe a sua volta medesimo attacco. Adopererebbe mentalmente quel costrutto precedentemente formato dalla forma d’una lancia, piuttosto basilare – come sempre, ma ben coerente con lo scudo creato per primo, dalla lunghezza massima d’un metro. Cerca di mirare esclusivamente alla COSCIA DESTRA della donna, facendo attenzione – date le sue competenze mediche – a non colpire punti vitali od essenziali al movimento. Tenta di ferire esternamente la coscia, andando poco più a fondo. La punta acuminata dovrebbe passar nei pressi della coscia e lasciare il segno del suo passaggio. Vuole che sanguini affinché possa avvertire dolore. Calibrerebbe adeguatamente l’attacco, adocchiando di sguincio la figura della Manami così da tenerla quanto meno d’occhio mentre tenta d’assecondarla in questa follia. Fosse per lui, si sarebbero potuti colpire da soli, invece sta addirittura provando ad assecondarla – ancora una volta. <E spera che sia una tattica corretta, ‘stavolta, capogruppo.> Non intende ricoprire lui quel ruolo finché campa e, a giudicare dalle premesse, potrebbe voler dire anche ben poco dello stesso tempo che vantava di perdere prima. [ 2/4 – Incasso del colpo + 2/4 – Uso II Costrutto ][ Chakra: 29/35 ][ Hijutsu Kokketsu I ON ][ II Costrutti ON ][ Forza&Resistenza Costrutti: 18.5 ][ Velocità Costrutti: 55 ][Equipaggiamento: (Tasca Porta Oggetti) 3 Tonici Rec. Chakra + 3 Tonici Coagulanti + 1 Fuda con 1 Tronchetto per Sostituzione – Vambracci & Schinieri ][Duo] Immaginate di essere in un illusione senza essere in un illusione. Gioco di menti, indizi lasciati e tra la confusione e le vostre convinzioni, anche dovute alle vostre abilità, vi portano in giro in un trip mentale pari al gioco dell’oca, ed ecco che solo ora, ad estremi rimedi, vi rendete conto che tutto quello che vedete, non è un illusione, non è mai stata un illusione e, nessuno delle tre persone lì presenti è esperto di genjutsu, anzi. Si tratta una collaborazione tra le tre persone lì con una persona, il killer talmente esperto di tattica da tessere una ragnatela intricata di trappole dove, purtroppo, siete caduti tutti e tre. L’arma del vuoto che punti di fronte a te si scaglia, lacera i vestiti e taglia orizzontalmente il manichino, causandogli un ingente emorragia che comunque non è sufficiente a trapassarlo. Manichini, cavie, omuncoli, chiamateli come volete. Esperimenti che già una volta il nostro killer, dal passato genetista di Oto, aveva scartato per salvarsi la vita e che ora, di nuovo sta usando come mezzo. Vessilli vuoti senza un ego, corpi camminanti senza percezioni di dolore, con il sistema nervoso totalmente spento e in grado di seguire ordini basilari come quello che gli è stato imposto: accerchiare le persone che entrano. Rasetsu, quella lama ti colpisce il polpaccio sinistro da dietro data la natura della posizione in cui siete, un peccato considerando quei parastinchi che ti parano solo il frontale del perone. Il colpo è si di striscio e ti colpisce per metà ma… beh, diciamo che la sberla la senti e anche abbastanza! [-18pv] Stessa cosa per te Saigo, quell’affondo alla coscia lo percepisci e, nonostante Rasetsu sia chirurgico nel non colpire nessun arteria o vena, quella punta penetra tra le tue fibre muscolari facendoti percepire quel dolore lancinante alla quale ti sei comunque preparata [-17 pv]. Intorno a voi però… non cambia nulla se non che quelle persone, arrivano a 5 metri, approfittando della vostra immobilità. Quella risata che non avete sentito ecco che si palesa, si muove a portare le mani al petto a formare il sigillo preposto e mentre si muove ecco che quel panno imbevuto di chakra cade, facendo cadere appunto la tecnica della trasparenza con la quale vi ha fregato tutto questo tempo. Le risate si fanno più forti mentre è rispettivamente alla destra di Saigo e alla sinistra di Rasetsu, per entrambi a 90°, sotto il muro dove era presente il video in riproduzione. Sentite solo una parola: [KAI] ed ecco che le schiene di cinque dei dodici fantocci si illuminano ed esplodono. Dovete muovervi o altrimenti verrete investiti da quell’esplosione con voi al centro di essa! [1/4 difesa]. [Kamichi] Decidi di mantenere fino alla fine il tuo animo nobile e cavalleresco, ti anteponi fino alla fine come scudo della giustizia identificando in quel nemico il tuo acerrimo rivale, colui che devi sconfiggere a ogni costo. Purtroppo a volte per un ninja è più importante sapere quando bisogna ritirarsi e quando bisogna attaccare e te, purtroppo, non hai capito quando è il momento opportuno di fare uno o l’altro. Inizi a fare quei sigilli davanti a te così come la figura davanti a te li compone allo stesso tempo, incurante di quello che tu stai facendo. Ti rendi un bersaglio fermo, un bersaglio troppo facile per un esperto come lui ed ecco che forma i sigilli del gallo e della tigre a formare due armi, così come la controparte Manami ha appena fatto, due lame, sottili, come bisturi appunto e, per essere coerente con il suo modus operandi, ecco che la prima si scaglia frontalmente verso il tuo cuore, penetrandolo, seguito dalla seconda sul ventre, anch’essa facendo la stessa fine della prima. La tua gogna lo afferra, solo per un attimo, più lenta rispetto alla sua abilità nelle arti ninja ma, nel mentre che senti la tua vita scemare dal tuo corpo, in un silenzio quasi triste, senza che nessuno possa soccorrerti in quel corridoio, senza nessun verso o un lascito, le forze per mantenere quel sigillo vengono meno, facendoti sciogliere la tecnica, impossibilitandoti anche solo il pensiero telecinetico di muovere quella spada che torna al suo stato primitivo, sangue, come quello che ora sta abbandonando il tuo corpo.[-38 pv e morte] La visione all’esterno tuttavia viene solo ora presa in considerazione dalle guardie, anche loro niente di più che genin per intenderci, vedendo l’unico spettacolo che avevano a disposizione: la stanza horror e quelle esplosioni, vedendo le due persone che dovevano portare a termine la missione attaccarsi da sole: c’era qualcosa che non va. Si cominciano a mobilitare quindi, dirigendosi per fare irruzione all’interno. [Arrivo rinforzi 3 turni.]
Rasetsu decide di placcare brutalmente il fantoccio che ha di fronte sulle scale, uno che aveva la bomba attaccata e soprattutto quello che bloccava le scale. Gambe che si susseguono anche se leggermente accusando la pugnalata della tua compagna e… beh, diciamolo…. Più che un giocatore di football americano sembri il coach matusa che lo allena: non sei particolarmente prestante fisicamente e non disponi di una forza fisica necessaria per sollevarlo. Quello che ti viene in tuo soccorso però è la tua velocità superiore a quella di un individuo normale e anche il fatto che è sulle scale. Ti abbassi al punto da impattare contro le sue gambe, dietro le ginocchia con la tua spalla e questo è sufficiente per farlo indietreggiare appena e cadere sui gradini con l’ordigno esplosivo che si illumina proprio in quel momento iniziando l’esplosione. Questa viene coperta parzialmente dal corpo mentre ti serve a portarti fuori range da quello diametralmente opposto ma non dai due ai lati. Il danno puro che dovresti prendere però viene mitigato anche da Saigo che ti corre dietro e che, essendo anche lei pure più lenta di te, ti fa in qualche modo da scudo involontariamente, proteggendoti da quella parte di danni che può con il suo corpo esile. Allo stesso modo Saigo, te ti trovi protetta da quell’esplosione frontale, con il corpo e il pavimento che prendono a panino quella carta bomba e con Rasetsu che ne blocca ciò che doveva arrivare. Per il Kokketsu si troverà ustioni e lesioni alla pelle dalle cosce in giù mentre Saigo viene colpita nella trequarti posteriore delle braccia dato che si stava allontanando. [-18pv entrambi]
I danni non sono così ingenti da fermare il vostro moto (Si, daremo per buono che Saigo continua nella corsa) e, mentre vi avvicinate alla porta, questa si apre con quello che sembra la figura di Kamichi che tiene per i polsi quella che sembra una ragazza. Vi trovate anche con il nemico che ora non è più nascosto che, riconoscendo la compagna, esclama < Lasciala subito! >.
Lontano da voi intanto, coperto da tutto quel frastuono che stava accadendo, le porte del cinema vengono sfondate con uno squadrone di ninja incappucciati di questi cappotti bianchi che corre proprio in vostra direzione. [2 turni all’arrivo dei rinforzi][Iniziativa libera]
[edit: distanza da porta - Rasetsu 10 mt - Saigo 11 mt] Me l'ero scordato, sorry <3
Kamichi sembra aver finalmente fatto qualcosa di utile della sua inutile vita. Insomma chi se lo aspettava. Un po’ sorpresa lo osserva e quasi senza parole, esterrefatta deglutisce prendendo coscienza del fatto. Se solo sapesse. Ad ogni modo annuisce senza dire molto altro se non un <tienila e stai qui> ed è con queste parole, un ordine molto semplice che vorrebbe effettivamente voltarsi a guardare il nemico di tutta la sera finalmente rivelato <guardami le spalle> verso Rasetsu. Non ha molte alternative se non fidarsi soprattutto visto che tutta quell’esplosione le ha causato delle ferite che in parte stanno accecando il suo solito e freddo modo di ragionare. Crede davvero che Kamichi ci sia riuscito, basta questo per spiegare quanto poco lucida sia a causa del dolore. I manichini per quello che ne sa potrebbero avere ancora degli esplosivi addosso quindi meglio fidarsi del Kokketsu vivo. Quello che vorrebbe fare a questo punto è uno scatto di circa cinque metri verso le scale, scendendole nuovamente per raggiungere il suo nemico, ora che finalmente lo ha individuato. Tornerebbe quindi a spingere sulle gambe, flettendo le ginocchia, ruotando con sé stessa e poi andando ad effettuare quello scatto portato anche grazie al busto piegato in avanti ed al baricentro spostato. Se fosse riuscita quindi a questo punto andrebbe solamente a concentrarsi sul suo flusso di chakra che vorrebbe far fuoriuscire dal suo corpo. Un’onda che tenterebbe di investire il suo nemico, per intenderci l’infame che l’ha quasi fatta saltare in aria, sforzandosi di tenere a bada il dolore per quelle ferite. Se fosse riuscita quindi vorrebbe nascondere al nemico la realtà, cercherebbe di ghermire il suo senso dell’udito e quello della vista per isolarlo dal mondo e al contempo crearne uno completamente identico. Nulla in quel mondo illusorio vorrebbe cambiare se non i loro movimenti. L’uomo vedrebbe infatti Rasetsu andare a scattare verso sinistra per poi creare dalla sua gamba ferita una lunghissima frusta nera, del tutto simile a quello che gli ha visto fare in creazione dell’innata. Il rosso riderebbe proprio come prima per poi aggiungere un semplice <e ora ti lego come un salame> al tempo stesso mostrerebbe sé stessa continuare in quella corsa, riprendendola dopo un pit spot dovuto a quel fiatone che rende palese nell’illusione, un ansimare pensante, mentre tra le mani le apparirebbe un kunai estratto dalla tasca destra con un movimento fluido, lo sta attaccando dritta e diretta al suo petto, si avvicina con la stessa velocità con cui si muoverebbe, non agilissima quindi. Similmente dovrebbe vedere la donna, la complice, piegarsi appena in avanti e poi puntare un piede su quello di Kamichi, una tallonata diretta alle dita del piede destro seguita subito dopo da un violento raddrizzarsi della testa volta solo a tirare una capocciata sul naso del povero Kamichi che come reazione si starebbe piegando appena in avanti per il dolore, il volto distorto e disgustato da quel gesto apparentemente inaspettato, del sangue uscirebbe dal suo naso. Mentre questo avviene un mugolio di dolore giungerebbe con la voce del collega della shinsengumi seguito invece dalla sua di voce(e s’intende della stessa Otsostuki). Mentre la Saigo illusoria apre la bocca <ma tienila dannato incapace>. Nella realtà invece lei cercherebbe solo di mantenere la concentrazione, sforzandosi di analizzare ogni dettaglio del luogo, immagini proiettate comprese così da rendere la sua illusione più realistica possibile e piena di dettagli[chk 10/30][Guanto tecnologico][3 rotoli: disco roccioso, decapitazione terrestre, corrente ascensionale][schegge di vento][frammenti di terra][tonico recupera chk][abito: https://urly.it/3fd-j] [1/4-scatto verso il maledetto houjuster][3/4 illusione a due sensi- vista e udito] Digrigna i denti. Non sopporta di venir ferito. Nessuno – prima – sarebbe riuscito a toccarlo ed adesso non fanno nient’altro che ferirlo. Non lo sopporta. Va contro il suo orgoglio, va contro l’onore e il rispetto che porta nei confronti del proprio clan. Inspira profondamente, deve continuare, deve proseguire. L’obiettivo principale sarebbe quello di spingersi verso la porta d’ingresso, ma non compie neppur mezzo passo nel rendersi conto che di fronte a sé ha Kamichi. Che non sia quello originale, lui non lo sa di certo. Tuttavia, chi porta con sé è una ragazza che non hanno mai visto e che, per trovarsi all’interno della struttura, sta a significare che c’entra qualcosa col serial killer che dovrebbero affrontare – a meno che non muoiano prima, considerando come stanno venendo sfrattati da qualche manichino e una tecnica livello Genin della quale avevano dimenticato anche solo l’esistenza. Cerca di rialzarsi, di rimettersi in una posizione tale che affrontare l’avversario sia abbastanza facile per lui. Fronteggia Kamichi e la ragazza, disposti a circa dieci metri dalla sua posizione. <Occupati di quel deficiente a cui piace ridere. Io blocco il bottino di guerra.> Ghigna, adoperando mentalmente quel costrutto a forma di lancia che dovrebbe essersi mantenuto nelle proprie vicinanze. E giacché il raggio massimo d’azione del suo costrutto è di dieci metri, rientrando perfettamente nella distanza raggiungibile, non farebbe altro che adoperare quest’ultimo in modo tale che funga come “manette”, ma tutt’altro che in maniera ortodossa. Non spreca tempo alcuno per modificare il costrutto e fargli assumere una degna forma riconducibile all’oggetto in questione, neanche per sogno. <Resta immobile, Kamichi e non ti succederà niente.> L’avvisa, credendo appunto che sia il suo compagno di missione, impossibilitato a sapere che sia spirato neanche pochi istanti prima che si prendesse quell’esplosione nelle gambe. La punta del secondo costrutto – quello a forma di lancia – sarebbe diretto immancabilmente verso le mani della ragazza che il finto Kamichi tiene ferma. Il suo obiettivo sarebbe quello di farla trapassare dal proprio costrutto, come a formar due stigmate. Così facendo, dovrebbe anche entrar in circolo parte del suo sangue che, se usato a dovere, rischia di diventare un problema non indifferente. <Non si scherza più con Zio Rasetsu. Mi avete fatto male. Mi avete rotto le palle.> Sono due frasi conseguenti che non vengono assolutamente pronunciate a caso. Qualora sia riuscito nel suo obiettivo, lancerebbe un’occhiata al compagno di missione dai biondi ciuffi, mentre ingollerebbe rapidamente un tonico curativo per cercare d’arrestare parte del dolore che avverte, nonché recuperare un po’ del sangue perduto. <Dove l’hai beccata? Chi è? Se ci sono soltanto loro due, uno può essere il serial killer. Tieni a bada la ragazzina, altrimenti dovrò farlo io e sono abbastanza sicuro che non le piaceranno le mie attenzioni.> Assolutamente. Non piacerebbero nemmeno ad una prostituta ed è tutto dire visto che le paga – anche profumatamente, oseremmo dire. Infine, in direzione di Saigo con un cenno del capo appena, cosicché gli occhi non si discostino neanche per un istante dalla ragazza e dal finto Kokketsu, aggiungerebbe: <Hai dei tonici? Me ne sono rimasti due. Te ne regalo uno solo perché m’hai protetto la schiena.> Non capisce che il senso non era esattamente quello… ma vabbè, premio per l’ingenuità. [ 2/4 – Utilizzo II Costrutto + ¼ - Utilizzo Tonico Curativo ][ Chakra: 34/35 || PV: 56/100 + 15 – Tonico Curativo: 71/100 ][ Hijutsu Kokketsu I ON ][ II Costrutti ON ][ Forza&Resistenza Costrutti: 18.5 ][ Velocità Costrutti: 55 ][Equipaggiamento: (Tasca Porta Oggetti) 3 Tonici Rec. Chakra + 3 Tonici Coagulanti + 1 Fuda con 1 Tronchetto per Sostituzione – Vambracci & Schinieri ]Rasetsu usa Tonico Curativo!
Iniziamo con Saigo che prende l’iniziativa correndo incontro al ninja che si era nascosto, fai pochi passi e mentre ti vede arrivare, ecco che infila la mano nel porta oggetti e impugna un kunai con già attaccato una carta bomba. Incocca il colpo, piegando il braccio destro e, mentre lo sta per estendere, ecco che voi da fuori vedere come si immobilizza, intrappolato in quel genjutsu. La visione che vedrà in realtà è esattamente quella descritta da parte di Saigo, con la Manami che in questo momento si è arrestata bruscamente ad ansimare, anticipando quel colpo di kunai ed esplosione. [Kai] direbbe pure ma è tutto un illusione. Rasetsu invece fa di quel costrutto uno spiedino ed ecco che il torikaraage è bello che servito. Il killer trasformato in Kamichi non fa niente per fermarlo, anzi esegue quel lavoro, avendo più o meno individuato in Kamichi il ‘portaborse’ di quel team da come tutti gli avevano dato ordini, un qualcosa che non può sapere in realtà dato che non li conosci a priori. Lascia che quindi Rasetsu si allontani e, una volta che entrambi sono vicini, pure lui si avvicina, i passi sono seguiti mentre spinge con le quella persona che è stata catturata, la complice che non sapete in realtà chi essa sia. Una volta a quelli che sono tredici metri dietro di voi, esattamente mentre state scambiando i convenevoli per i tonici, ecco che le mani si staccano dai polsi della catturata e cominciano a muovere quelle dita a comporre dei sigilli. Il livello di esecuzione di quei sigilli è velocissimo, non so se siete a conoscenza delle abilità originali di Kamichi, ma sono nettamente superiori. Quattro sigilli in croce e mani che si abbassano. Corrente che si concentra attorno a queste per poi venire scagliata proprio in vostra direzione, prendendo in mezzo quei tre manichini che erano ancora in piedi e barcollanti. Siccome si muove lentamente per non dare nell’occhio, farete appena in tempo a vedere che ‘Kamichi’ lascia la prigioniera e fa dei sigilli, soprattutto Saigo che ha modo di vederlo, visto che Rasetsu, anche chiamando Saigo, da ora le spalle al nemico mentre Saigo dovrebbe girarsi e vederlo. [1/4 difesa]. Rasetsu non vedendolo arrivare ti rendi conto al massimo di quella corrente che si sta accumulando alle tue spalle e le reazioni che può avere in viso Saigo dato che la stai guardando ma, non essendo preparato a un possibile attacco proveniente dalle tue spalle, da un nemico che soprattutto non sai che sia la tua nemesi! [Difesa extra Rasetsu] [Turni: data la natura della difesa Saigo > Rasetsu, anche se extra][Killer a 13 mt alle vostre spalle – Ninja ‘trasparente’ a 17 mt]
[1 turno all'arrivo dei rinforzi, forzaaaaa]
Ora Kamichi è scemo ma attaccarle no. Chiaro che sia capitato qualcosa, non che abbia tempo per rifletterci adeguatamente ora. Le fa male tutto, è stanca, stufa, impegnata a tener su un’illusione dove deve far esplodere qualcosa a caso insomma, anche meno. Ora non ha bene idea di che cosa le stia arrivando addosso, non ha colto nemmeno i sigilli capisce solo di doversi togliere dalle palle e anche in fretta, soprattutto visto che pare siano tre contro due. <a destra ORA!> urla semplicemente a Rasetsu mentre le sue gambe già si starebbero flettendo con forza. Carica così, come una molla mentre il busto ed i piedi ruotano nel lato indicato al ragazzo, ancora una volta sposta il peso sulla gamba destra, per questo la scelta di quel lato. Onde evitare scherzetti della gamba sinistra ferita. Il sinistro è il primo piede ad alzarsi mentre il corpo ruota ed il baricentro viene portato in avanti, flette anche il busto per abbassarsi ed essere il più aereodinamica possibile. Inizia così quello scatto. Poggia la sinistra e ripete il movimento con la seconda gamba. Uno scatto che la vorrebbe vedere correre verso il centro della fila di sedili, uno scatto non elegante portato con il solo obiettivo di ripararsi dietro ad essi. Non rialzerebbe la schiena lei allontanandosi di fatto del più possibile. Non c’è altro tempo da perdere, a questo punto nascosta e riparata dai sedili, a terra essendosi lasciata andare invece di controllare la corsa così da non rallentare nemmeno un singolo istante decide di concentrarsi sul suo chakra che ora vorrebbe lasciar fuoruscire da lei il chakra, andrebbe a manipolarlo così che si apra il portale, la sua dimensione Doton, come se stesse rivivendo i traumi del passato è a lei che ricorrerebbe nel tentativo di avere un attimo i respiro e forse salva la vita. Tenterebbe dunque di lasciare che il chakra esca e mettendosi in contatto con i suoi geni Otsotsuki proverebbe ad aprire e spostarsi in quella dimensione. I sedili dovrebbero venir spostati con lei, così come tutto ciò che è all’interno di quel raggio. Il mondo dovrebbe essere come la cima di una montagna, piatta e assurdamente senza vento ma con le nuvole estremamente basse, terra ovunque a distesa d’occhio. Solo se fosse riuscita a questo punto oserebbe parlare <dobbiamo riflettere e stare qui il più possibile, magari si rassegnano e quando torniamo indietro se ne saranno già andati> la voce è scossa, sta tremando. Non sembra la ragazzina di prima, è regredita proprio a quel giorno di dieci anni fa quando per errore si rifugiò con Fuji ferito in quella dimensione per la prima volta. La casa che l’ha salvata e a cui ora si aggrapperebbe in maniera disperata[chk 9/30][Guanto tecnologico][3 rotoli: disco roccioso, decapitazione terrestre, corrente ascensionale][schegge di vento][frammenti di terra][tonico recupera chk][abito: https://urly.it/3fd-j] [1/4-scatto verso destra][Kinshiki 1] Come disse un grande filosofo… “Annamo bene”. Uno vuol far qualcosa di carino per il prossimo e viene ripagato in questo modo: venendo attaccato alle spalle. Neanche un codardo – neanche Rasetsu in persona – attaccherebbe con questo genere di movenze (non è vero, ma la frase è bella scritta in questo modo). Dando le spalle al rivelatosi nemico, la qual cosa è risaputa dagli albori quanto sia sbagliata, si rende conto esclusivamente da pochi e piccoli dettagli l’eventualità d’arrivo d’un attacco. Se solo potesse, se soltanto ne avesse il tempo materiale, potrebbe portarsi una mano al petto ed assumere un atteggiamento da puro drammaturgo nei confronti del biondo Kokketsu. Della serie “come osi colpire il tuo creatore?”. Tuttavia, impossibilitato a fiatare, opta esclusivamente per correre, complice l’avviso dell’agente scelto della Shinsengumi. Alternerebbe con veemenza le inferior leve, volgendo il proprio corpo verso la propria sinistra – dunque destra di Saigo, standogli frontalmente. In parole povere, tenta d’andare nella medesima direzione da quest’ultima scelta, cosicché non si dividano, ma che restino adesso uniti. Dividi et impera, così è il detto e pare proprio che ci stiano riuscendo data la mancanza di Kamichi. Sta di fatto che, per una volta in vita sua, tenta d’utilizzare la propria agilità al massimo della forza. Gonfierebbe i polpacci e le cosce di Chakra, ancor incurante del dolore che il suo corpo invece avverte, provando a stringere i denti e a proiettare la propria mente altrove, pur di non fermarsi. L’adrenalina scorre a fiumi nel di lui corpo, tanto da spingerlo ulteriormente nella corsa. Il baricentro s’abbassa, le braccia resterebbero ben attaccate al corpo per fungere da piccole barriere – grazie ai vambracci, per quanto sia possibile. Incasserebbe inoltre la testa tra le spalle, nel tentativo di ridurre ulteriormente l’area del corpo presa di mira, seppur abbia a disposizione veramente troppo poco tempo. Sposterebbe la leva inferior manca in avanti, seguita a ruota dalla specular opposta e continuando ad avanzare – una dopo l’altra. A sua volta, vorrebbe raggiungere una distanza non inferiore ai dieci metri. <Per quale cazzo di motivo quel deficiente mi attaccherebbe? Nessuno.> Biascica dopo poco, qualora si sia tratto in salvo e si sia allontanato dalla posizione precedente. Chiaro che, dato il loco, sia attualmente finito nel bel mezzo dei sedili precedentemente menzionati. <Dovevi tenere ferma la ragazzina, sei un cazzo di buono a nulla!> Non lo capisci, eh? [ ¼ - Scatto di 10m ] [ Chakra: 34/35 || PV: 71/100 ][ Hijutsu Kokketsu I ON ][ II Costrutti ON ][ Forza&Resistenza Costrutti: 18.5 ][ Velocità Costrutti: 55 ][Equipaggiamento: (Tasca Porta Oggetti) 3 Tonici Rec. Chakra + 3 Tonici Coagulanti + 1 Fuda con 1 Tronchetto per Sostituzione – Vambracci & Schinieri ]Rasetsu è fortunato che Saigo lo avvisa o comunque reagisce in maniera evidente a quell’attacco che arriva addosso a tutti e due. Vi buttate appena sulla sinistra, vedendovi dalla porta come punto di vista, protetti da quei sedili mentre quel vento si scaraventa alle vostre spalle. Non c’è bisogno di dirvelo, foste rimasti lì probabilmente vi sareste rotti qualche osso se non tutti talmente era forte quel vento eppure, anche la conformazione della stanza, vi offre subito un riparo dietro a quelle file di sedili, fuori da quel cilindro di aria compressa che viene scagliata lungo tutto l’androne dei gradini centrali larghi tre metri complessivi. Fortunato si, nonostante comunque la caviglia sinistra, l’ultima che rimane in traiettoria, viene investita in pieno e, tempo che atterri insieme a Saigo, ecco che solo adesso realizzi il dolore lancinante che stai provando, con quella caviglia piegata di 60°, fratturata[-27pv]. La dimensione della terra della Otsutsuki arriva appena in tempo, portandovi via insieme alle poltrone e, istanti dopo quelle cinque cappe bianche incappucciate, con le maschere a coprirne il viso, circondano il trio. A differenza vostra, venendo da fuori, possono vedere il corpo di Kamichi e ricondurre al fatto che quello attualmente in piedi non sia in realtà il vero, spirato poco più in là. LA parola fine viene messa a questo capitolo nonostante voi non siate lì per assistervi e anzi, probabilmente al vostro ritorno, quando Saigo sverrà priva di chakra o deciderete di avere il coraggio per tornare, vi troverete in quel salone del cinema con i segni della battaglia ma nessun nemico. Vi diranno sicuramente cosa è successo e lo leggerete nei prossimi giorni sulle testate dei giornali e in televisione anche se nessuna parata vi aspetterà, il killer ha mietuto troppe vittime e, pure tra di voi, c’è qualcuno che ancora deve piangere la scomparsa di un suo caro che ha avuto la peggio. Si sapeva che era una missione difficile, un nemico temibile che ha fatto ballare sul palmo della sua mano tutta Kagegakure, scappando con ogni sotterfugio possibile, era un killer e ha sempre fatto di tutto per salvarsi e portare a termine la sua missione anche se, Kamichi, è un incidente di percorso. All’ingresso del cinema, recintato in questo momento come scena off limits, troverete solo un Anbu che vi darà le indicazioni sul Kokketsu morto e sull’ospedale più vicino per le vostre ferite e le vostre fratture. Non siete stati i risolutori della saga ma, senza il vostro prezioso tempo guadagnato, la squadra d’assalto degli anbu non sarebbe arrivata in tempo. [End]