Allenamento dimostrativo

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10:14 Shizuka:
  [Casa Kokketsu - Camera di Shizuka -> Esterno (?)] Sole, il cielo terso, nemmeno una nuvola all'orizzonte, ma non è qualcosa di raro nel distretto Kusano, più raro è che lei decida di andare al campo di addestramento. I genitori non sono in casa stamane, probabilmente impegnati in lezioni in accademia o con qualche noia ninja. Al momento la rossa è in camera da letto, con il ragazzo, e no non Yasuhiko bensì Kan, che si è guadagnato quella posizione con fin troppa pazienza. Si sta preparando per uscire, recuperando dall'armadio una maglietta larga, decisamente comoda di colore nero come la pece, sopra di essa un paio di farfalle coloratissime stampate sopra. Le gambe vengono infilate in un paio di legginns neri anch'essi, molto aderenti pratici e comodi per muoversi, ai piedi delle scarpe da tennis nere completano il tutto. Si sposta davanti allo specchio, i capelli vengono raccolti in una coda alta con un elastico, da essa vengono lasciati liberi il ciuffo e qualche ciocca ad incorniciarne il volto. Non è truccata minimamente e non ha intenzione di farlo, però decide di portarsi dietro quel porta oggetti con un tonico di recupero Chakra all'interno, il tutto posizionato attorno alla gamba sinistra della Genin. Le grandi cuffie blu con le quali di solito ascolta la musica sono lasciate sulla scrivania, ma il cellulare viene recuperato e inserito anch'esso nel porta oggetti. Si è ovviamente vestita e preparata con il Sumi attorno senza alcun problema, sul corpo della Kokketsu visibili quelli che sembrano dei piccoli lividi, in più punti del corpo, non molto intensi come colore ma di sicuro in vista su quella pelle candida. << Pronta! Possiamo andare! Però prima dobbiamo passare in un posto, devo comprare una cosa! >> Gli sorride, avvicinandosi all'altro, fermandosi esattamente di fronte a lui per poi portare le braccia dietro la schiena, allungarsi sulla punta dei piedi e provare a baciarlo. Se lui non si fosse opposto a tale gesto, non sarebbe durato che qualche secondo, si sarebbe allontanata poco dopo, prendendolo per mano e trascinandolo verso l'esterno della dimora, chiudendosi la porta alle spalle, chiavi inserite anch'esse nel porta oggetti. [Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

10:33 Kan:
 L'attesa procede all'interno della stanza della Kokketsu, adagiato con l'intero corpo contro una parete al fianco della porta d'ingresso, le dorate passano in rassegna il luogo già avveduto tempo addietro, scrutano ogni singola novità al suo interno soffermandosi dapprima sulla rossa e successivamente sullo smartphone tenute nella mano, intento nell'inviare un messaggio breve e conciso prima di riporlo all'interno della tasca concentrando tutte le proprie attenzioni sull'unica. In una settimana un susseguirsi di emozioni una dietro l'altra passando dall'immane dolore all'incredibile felicità dell'affermazione di qualcosa a lungo sperato, agognato, ora finalmente giunto. Lento il respiro nello scorgerne i movimenti, pensiero, seppur fisso sulla figura, discosta appena portando se stesso su Kushina, immaginandola li, in compagnia di Shizuka. Un altro sogno, purtroppo irrealizzabile date le ultime novità. L'outfit odierno del Sumi risulta profondamente cambiato, un modo radicale per decretare il nuovo modo di vestire, totalmente opposto al precedente, diverso nei colori, nei tessuti e nelle stesse vesti prescelte per l'occasioni. Nera maglietta a maniche lunghe, di sottile fattura, sovrasta l'intero busto in maniera aderente delineando il fisico, collo alto coprendo il collo per circa la metà di esso; pantaloni di un nero leggermente più chiaro sugli inferiori arti ricadono fino a metà della coscia essendo inseriti in calzari, anch'essi del medesimo colore seppur presentino il bordo di un grigio chiaro con varie linee dello stesso colore. I pantaloni su di essi presentano medesime linee a decorarli ma di un color rosso tenue, simile a del sangue. Cintura passa per la vita dalla fibbia grigia recante il simbolo del proprio clan. Lungo giaccone nero vien riposto al di sopra della maglietta con lunghe maniche ricadendo per tutta la figura dell'albino fin a metà polpaccio. Bordi di esso contornati dal grigio come mera decorazione, il tutto è concluso da una cinta dello stesso tenuta sciolta. Sulla cintola dei pantaloni è riposto un portaoggetti contenente al suo interno fuda e inchiostri speciali donati direttamente dal clan per portare a compimento l'atto liberatorio del dogma Sumi. Bianca chioma spettinata eppure mai in disordine ricopre il capo discendendo ben oltre il collo dal volume piuttosto basso nonostante tutto. Il fare di Shizuka giunge alla sua naturale fine con abiti semplici, poco eclatanti, assenza totale di trucco, non che ne abbia bisogno ovviamente <Andiamo allora, cosa devi comprare?> prima di poter effettuare qualunque movimento, il busto è avvinghiato dalle braccine di lei, labbra incontrano le altrui in un bacio della durata di qualche secondo, non di più <Ora è un buongiorno davvero> ampliando appena le labbra, tenendola per mano, seguendola verso l'uscita, non solo dalla camera, bensì dall'intera abitazione seguendola pedissequamente senza opporre resistenza alcuna. [Portaogetti: fuda e inchiostri speciali][New Outfit: https://cdn.ezcosplay.com/media/catalog/product/cache/88a5a78f5dc8f5fb801e9020fd0d9592/y/u/yu-gi-oh_gx_hell_kaiser_zane_truesdale_cosplay_costume.jpg]

10:55 Shizuka:
  [Limitare del quartiere del Clan] Dopo quel breve contatto ora solo le mani dei due si intrecciano mentre la Kusana si muove in maniera tranquilla accanto al Konohano, facendo strada fra le viette lastricate della zona dei Clan della zona. Gli alberi coprono gran parte del luogo, consentendo di procedere all'ombra, entrambe le figure pallide e vestite di nero a risaltare al passaggio. La differenza di altezza fra i due è notevole, 20 centimetri a separarli, così come il tipo di vestiario li distingue in maniera netta: due diversi uniti da quelle mani. << Ho trovato una collana molto carina e molto utile per mostrarti quello che sono. >> Ovviamente si riferisce a quell'innata che lei non gli ha mai mostrato, cosa che invece lui ha fatto. Si ricorda ancora di quando era corsa a casa per mostrare all'amico d'infanzia i progressi fatti con tale abilità, sembrano passati secoli. Mentre camminano in direzione del campo di addestramento la rossa sembra guardarsi intorno con quegli occhi blu, alla ricerca di quanto ricercato. Dopo qualche minuto, al limitare della zona dei clan ecco apparire una bancarella, piena di oggetti di vario tipo, dai gioielli alle armi. << Trovata! >> Il tono è molto alto, decisamente felice di aver reincontrato il venditore. Lascia la mano dell'altro e scatta in avanti, andando a presentarsi davanti all'anziano signore che pare essere il proprietario. Inchino formale davanti a lui prima di esordire con tono cortese: << Buongiorno Signor Chan! Sono Shizuka Kokketsu, la ragazza che le aveva chiesto per quella collana a forma di farfalla si ricorda? Le avevo chiesto se si potesse avere con l'interno blu invece che rosso! E in oro giallo anzichè bianco! >> Ecco che il vecchietto ci riflette, poi sembra ricordare a cosa si stia riferendo la rossa, tono cordiale usato da lui nel rispondere a sua volta: << Aaaah sì sì ricordo! Tu sei la figlioletta di Riuky giusto? Aspetta un secondo che ce l'ho qui sotto! >> Detto questo l'anziano andrebbe a ricercare sotto il bancone quanto descritto dalla ragazza, trovandolo pochi minuti dopo, sigillato in una bustina nera. << Mi fa piacere che tu sia cresciuta così tanto cara. Sperò che questa collana ti porti tanta fortuna in combattimento! >> Un occhiolino rapido verso la Genin che di nuovo andrebbe a inchinarsi, recuperando il pacchettino dalle mani dell'anziano, salutandolo infine e tornando accanto al Sumi, se egli non avesse deciso di raggiungerla. In ogni caso avrebbe allungato quel pacchetto in sua direzione con un sorriso molto ampio sul viso: << Aprilo! E' una cosa per me, ma voglio sapere cosa ne pensi! >> Già è per lei, ma i colori sono sostanzialmente scelti in modo da riprendere il colore degli occhi dei due ragazzi, cosa che un artista come l'albino dovrebbe notare senza troppa difficoltà, oltre al fatto che il ciondolo sia una farfalla, non a caso. [Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa][https://m.media-amazon.com/images/I/71wqusvibjL._AC_UY500_.jpg -> L'oro bianco è sostituito da oro giallo, i bordi delle ali sono decisamente più affilati, non abbastanza da tagliare al tocco leggero.]

11:18 Kan:
 Mano stretta in quella di lei nell'avanzare per le strade del distretto Kusano recandosi ai campi di addestramento dove poter cominciare un breve allenamento in sua compagnia eppure le intenzioni della rossa risultano non distanti bensì ampliate negli atti da compiere prima di raggiungere suddetto luogo. Nonostante non avanzi chissà quali effusioni in pubblico, le dita stringono il palmo di lei con certa decisione evitando in maniera alcuna un possibile distacco <Ovvero una rospetta bisbetica e carina quando si arrabbia?> lanciandole una veloce occhiata squadrandola dall'alto verso il basso, troneggiando dalla propria altezza la quale, pur rasentando la normalità, risulta immensa ad occhi altrui. L'idea di cosa ella intenda, per quanto sforzi il geniale intelletta, non giunge abbandonando l'idea di arrivarci da solo. Non impossibilitato ma con possibilità potenzialmente infinite per esplorarle tutte in un lasso di tempo talmente breve come l'attuale vissuto dall'albino. Non arresta il proprio passo se non quando è la Kokketsu la cui stretta viene meno liberandosi dalla presa; non smuove un singolo arto nell'avvicinarsi permanendo fermo nella propria posizione seppur il destro sopracciglio s'innalzi dalla curiosità repentina accolta nell'animo. Silenzio avvolge il Sumi con le dorate intente nello scrutare il fare della genin, il suo rivolgersi al commerciante ascoltando dalla distanza quanto detto, non ode del tutto i discorsi effettuati notando, comunque, un modo di fare affabile, privo di distanza. Le probabilità di conoscenza pregressa aumentano col passare degli attimi, non pone quesiti a se stesso permanendo in attesa, osservando qualche momento i passanti giungere in tal direzione, oltrepassarlo, sospirando fino al momento in cui le compere non giungono al loro naturale termine col ritorno della ragazzina ed un pacchetto; sorriso nuovamente ampliato mostrando parte dell'arcata dentale perfettamente in ordine, denti bianchi, nulla fuori posto. Innalza i superiori arti avvicinandoli, prelevando il pacchetto per scrutarne il contenuto. Pupille dilatate, osserva i dettagli del ciondolo cogliendo quelle piccole sfumature e note di colore scelte non a caso. Inspira smuovendo qualche passo, aggirando la rossa, stacca la collana ponendola dinanzi al collo di lei e riattaccandola subito dopo lasciando che indossi l'acquisto appena effettuato; distanza tra i visi totalmente assente portando le labbra all'orecchio di lei <E' esattamente come te, bellissima> leggero il sussurro, frase possibile da sentire esclusivamente da lei mentre il verbo fuoriesce alle di lei spalle. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

11:38 Shizuka:
  [Limitare del quartiere del Clan -> Campo di addestramento (?)] << Io non sono una bisbetica! >> Eccola la risposta diretta tagliente e a tono, con il faccino che si imbroncia un poco, rendendola di fatto arrabbiata, cosa che a conti fatti molto probabilmente lo farà ridere di gusto, dato che, con ogni buona probabilità, stava proprio puntando a quello. Fortunatamente giungono dove devono, l'acquisto viene effettuato senza che l'altro la affianchi, in realtà aveva pagato in anticipo dato che voleva delle modifiche molto particolari per quel pendente. Ma non è la prima volta che l'anziano signore si era prestato a creare un pendente specifico; Riuky stesso gli aveva commissionato uno ying yang dai bordi affilati e da dividere con la sua metà. Ma questa è una storia per un'altra volta. Torna dal bianco, porgendogli il sacchetto e lasciando che ammiri quanto da lei creato, ipotizzato e voluto. Lui per tutta risposta inspira profondamente, la aggira e le sistema quell'oggetto al collo, le blu a osservare quel pendente che risalta in maniera totale sulla maglietta nera che indossa. Il sumi le si avvicina all'orecchio, sussurrandole appena quelle parole che ovviamente provocano un rossore improvviso sulle guance di lei. Però nonostante il complimento lei la pensa diversamente, si gira su se stessa, restando vicina a lui, appoggiandosi al corpo dell'altro che potenzialmente è ancora un poco piegato in avanti, verso di lei. << E' esattamente come noi! >> Null'altro viene detto prima di cercare di raggiungere le labbra dell'altro ancora, in un bacio decisamente passionale, sentito e voluto. Se lui non l'avesse trattenuta più di qualche istante, si sarebbe nuovamente svincolata, tornando a prendere la mano dell'albino, trascinandoselo verso il campo di allenamento, ove effettivamente avrebbe sperimentato anche l'utilità di quel pendente. Fortunatamente il luogo non è molto distante, e una volta arrivata in prossimità, senza staccarsi dall'altro, ma rallentando il passo, andrebbe a comporre un parziale sigillo ovino con l'arto libero, posto davanti al corpo, occhi chiusi, affidandosi alla guida dell'altro per il momento. La concentrazione verrebbe portata alla ricerca di quel potere che risiede nel corpicino della Genin, componenten mentale rappresentata da una fiammella blu, a livello del capo, componente fisica rappresentata da una fiammella rossa a livello dello stomaco. Entrambe una volta ritrovate verrebbero smosse in direzione del cuore, cercando di farle unire ed amalgamare, andando a creare una fiammella violacea, viva e pulsante, richiamando così il Chakra. Forse lui non ha ben chiaro quale sia lo scopo di quell'allenamento, ma potrebbe ormai quasi intuirlo. [Se Chakra 30/30][Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

11:54 Kan:
 Reazione pronosticata con larghissimo anticipo giunge non solo alla vista bensì anche all'udito del Sumi. Replica di negazione accompagnata con il solito broncio sul faccino, nervosa, arrabbiata e come pronosticato dalla Kokketsu, si lascia andare ad una sonora risata di pancia, goduta, rilassante, da portarlo a tenere il ventre oramai contratto, Ride sonoramente, non ad altissima voce eppure è possibile sentire quella risata scaturita da una banale reazione avvedute moltissime volte nel recente e lontano passato, sempre in compagnia di lei <E' proprio vero, sei carina quando ti arrabbi> una semplice frase nata per il puro gusto di sfottere provocandole ulteriore rabbia, nervoso aumentando il divertimento dell'albino. Il cambiamento del rapporto lo porta inevitabilmente nel rivedere tale significato, pensando effettivamente ciò che viene detto, in misure ben più larghe di cui non esplica nulla lasciando il discorso morto, interrotto, non più continuato. Sospira nell'attesa di vederla tornare con quel pacchetto da cui estrae la collana rappresentativa, un simbolo nato da un desiderio di lei esaudito dal Sumi tramite la propria arte creativa creando un insetto di puro inchiostro, vivo e vegeto alimentato dall'energia primordiale dell'umano corpo, il chakra. Semplice operazione per legargliela al collo esplicando chiaramente il pensiero avvenuto con il rossore ancora ad avvolgere il visetto di lei; assenza di divertimento nella frase e nel viso, solo sincerità espressa a chiare lettere <Come noi> replica adagiando i palmi sui fianchi, tenendola leggermente più stretta nel ricambiare quel bacio decisamente più passionale in mezzo all'intera via, non curante di esser avveduto da chiunque. Anch'esso di breve durata trovando nel Sumi qualche lamentela, smorfia di dissenso eppure non replica avventurandosi nuovamente verso i campi, non troppo distanti, immergendosi in essi. Totalmente vuoti, privi di giovani shinobi, nessuno sceglie di allenarsi in una calda giornata come quella mentre scioglie l'intreccio delle dita mettendo qualche passo di distanza, eseguendo la medesima mossa della Kokketsu. Porta i superiori arti ad altezza petto unendo le dita delle mani nella creazione del sigillo caprino cominciando visualizzando due piccole sfere di energia, mentale e fisica poste relativamente nella zona adibita alla mente ed in quella del ventre. Entrambe le sfere cercano di essere mosse dal loro torpore, risvegliare cominciando a percorrere il corpo; quella mentale discende l'essenza percorrendo le zone di viso, collo e petto velocemente, tracciando una linea netta e ben definita mentre l'energia fisica andrebbe a provare un movimento inverso per portarsi in alto attraversando l'intero ventre, salendo per lo stomaco ed entrambe cercherebbero di giungere nella bocca dello stomaco. In talo posto proverebbe a dare inizio ad una fusione tra le due, miscela le energie cercando un contatto tra loro nel tentativo di dar vita alla forza primaria dello shinobi, una terza energia dal colore blu astro denominata chakra. <Bene, cosa vuoi fare? Allenamento di base? O qualcosa di più complicato?> quesiti posti per decretare il modus operandi della giornata. [Se C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

12:12 Shizuka:
  [Campo di addestramento] Sono cambiati parecchio, uniti in maniera quasi impensabile all'inizio. Quel vecchietto guarda da lontano lo scambio fra i due sorridendo appena ripensando probabilmente alla gioventù o a un'altro episodio simile avvenuto qualche tempo addietro. In ogni caso dopo quel breve scambio e qualche lamentela del Sumi i due riprendono la marcia, raggiungendo il campo di allenamento che sembra pressochè vuoto, dato che le lezioni pomeridiane sono adibite solitamente alla pratica. Lei riesce a richiamare quell'energia dentro di se, e il ragazzo fa lo stesso, sciogliendo quel contatto fra loro. Poi arrivano quelle domande riguardo a cosa avesse architettato lei riguardo a quella mattinata. << Beh te l'ho detto no? Volevo farti vedere quello che sono principalmente. >> La man destra viene portata sotto al mento come a riflettere un poco riguardo l'altrui proposta. << Non avevo pensato proprio a un allenamento quanto più a una dimostrazione. Se saremo una squadra, ci sarà bisogno di collaborare e se non sai di cosa sono capace non riusciremo a muoverci bene insieme. >> Si interrompe di nuovo, passeggiando sul campo, le mani portate dietro la schiena. << Però direi di partire dalle cose facili, prima di tutto devi riconoscermi sul campo di battaglia >> Gli rifila un sorriso divertito, occhi blu che lo osservano, curiosa di carpire ogni reazione a quel suo dire ambiguo. Detto questo andrebbe a concentrare il proprio chakra nel corpo, ricercandone l'essenza, focalizzata sull'elemento di esso, il Suiton. Poi la mano destra andrebbe a prendere quel ciondolo fra le dita, braccio sinistro portato a livello del collo, premendo con una forza un poco maggiore del solito quell'ala più affilata del solito dovrebbe bucare l'epidermide superficiale della ragazza, che andrebbe a fare la stessa cosa con il braccio destro, tenendo il ciondolo con la sinistra. Piccole gocce di sangue nero inizierebbero a scorrere lungo gli avanbracci di lei, rigandone il naturale candore, sangue che però infuso del Chakra Suiton non permarrebbe li a lungo, inizierebbe a fluttuare attorno al corpo femminile, generando un'aura violacea attorno a quel corpicino, al contempo sul viso gli occhi verrebbero avvolti da quel medesimo viola, e due lacrime nere, lunghe fino al mento andrebbero a comparire sotto di essi, marchiandone il visino in maniera notevole. Una volta riuscita nell'attivazione della propria innata lo sguardo si volgerebbe diretto su quello dell'altro, per carpire la portata di quanto appena eseguito sull'animo altrui. << Questo significa essere un Kokketsu, decisamente meno elegante di quanto tu sia >> Gli sorride, forse difficile trovare un membro del proprio clan che sorrida in quella condizione di combattimento. [Se Chakra 29/30; HP:99/100][Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

13:38 Kan:
 I campi vuoti rappresentano il loco perfetto in cui allenarsi permanendo in solitaria, evitando di essere disturbati da qualunque tipo di passante, shinobi e non. Il chakra è impastato per entrambi percependo l'energia donargli una forza maggiore, la vita prende piede in lui consapevole di poter effettuare azioni impensabili solamente pensando, smuovendo dita e arti attingendo alla magia insita nel suo essere shinobi. Breve la distanza intercorsa tra i due, giusto un paio di metri per permettere la corretta esecuzione delle loro movenze. Arti superiori innalzati ad altezza petto, incrociati l'uno nell'altro permanendo in attesa, irrigidendo muscoli e spalle <Si ma vuol dire tutto e niente comunque> vedere la vera essenza di lei, tutto significa, nulla ha significato. Non solo l'innata, comportamento, reazioni, azioni, tutto ciò può portare a galla la vera natura di un'essere umano eppure non appone altri dubbi lasciandole il verbo totalmente in completo silenzio <E' sensato> breve pausa presa metabolizzando il pensiero da esporre <Come hai potuto vedere, agisco dalla distanza con lo Choju Giga e preferisco l'immobilità per adesso> il controllo su tale forza non si eleva abbastanza da risultare così malleabile come possa sembrare <Cosa intendi con riconoscerti?> non giunge in tempo la risposta, le azioni di lei proseguono velocemente lasciando le labbra schiuse. Stupito certamente, dorate sbarrate quanto basta, voce assente nell'osservare l'esecuzione di richiamo dell'innata altrui. Sangue cola dal corpicino, sangue trasformato in aura demoniaca donandole un aspetto estremamente diverso, quasi terrificante mantenendo, nonostante ciò, il fascino solito di lei. Deglutisce scrutandola nel silenzio più totale. Inspira, sospira riportando ossigeno all'esterno, svuotando l'intera essenza di se <L'eleganza è data da come l'abilità viene presentata> destrorsa smuove verso la schiena inserendosi nel portaoggetti traendone il rotolo con pennello e inchiostro. Flette gli inferiori arti adagiando il rotolo sul suolo, aprendolo dinanzi a se. Lento il respiro mentre l'arto destro incastra tra le dita il pennello ancora immerso nell'inchiostro con la mancina sollevata ad altezza petto formando un mezzo sigillo della pecora cominciando ad agitare il chakra all'interno dell'essenza del genin. Mosso per il sistema circolatorio esso infonde energia ad ogni singolo arto cercando di convogliarne una maggiore quantità nel destrorso fino al raggiungimento dell'inchiostro provando a far uscire l'energia bluastra al suo interno per attivarne le potenzialità inespresse. Mischia l'energia con il liquido, tenta di dar vita al proprio potere in modo diretto e perfetto. In caso di riuscita, la capacità innata del proprio clan pervade l'essenza dell'albino donando ad egli il potere di compiere meraviglie. Pennello viene estratto dall'inchiostro cominciando a disegnare, in particolare disegna la propria figura partendo dall'alto delineandosi nell'alto dei suoi 175 centimetri per 65 chilogrammi di pesi, capelli bianchi e spettinati, occhi dorati, fisico allenato e outfit composto come segue: nera maglietta a maniche lunghe, di sottile fattura, sovrasta l'intero busto in maniera aderente delineando il fisico, collo alto coprendo il collo per circa la metà di esso; pantaloni di un nero leggermente più chiaro sugli inferiori arti ricadono fino a metà della coscia essendo inseriti in calzari, anch'essi del medesimo colore seppur presentino il bordo di un grigio chiaro con varie linee dello stesso colore. I pantaloni su di essi presentano medesime linee a decorarli ma di un color rosso tenue, simile a del sangue. Cintura passa per la vita dalla fibbia grigia recante il simbolo del proprio clan. Lungo giaccone nero vien riposto al di sopra della maglietta con lunghe maniche ricadendo per tutta la figura dell'albino fin a metà polpaccio. Bordi di esso contornati dal grigio come mera decorazione, il tutto è concluso da una cinta dello stesso tenuta sciolta. Sulla cintola dei pantaloni è riposto un portaoggetti contenente al suo interno fuda e inchiostri speciali. Completato il disegno con veloce moto dell'arto destro, la mancina si porta ad altezza petto componendo mezzo sigillo caprino cominciando a smuovere il chakra in tutto il corpo cercando di portarlo verso gli tsubo, all'esterno di essi provando a convogliarlo interamente nel fuda concentrando una buona quantità di energia al suo interno con il chiaro intento di donar vita al disegno appena effettuato agendo su di esso. In caso di riuscita dal foglio emergerebbe una copia perfetta ed uguale al Sumi stesso ad un metro di distanza da se <Bene Kokketsu> sorriso beffardo caratterizza il volto dell'albino, fin troppo divertito <Mostrami cosa sai fare dunque e non trattenerti, amore mio> usufruendo di quel termine per la prima volta mentre le dorate si incastonano in quelle viola di lei, ammirandone le fattezze. [C 20/30][2/4 Choju Giga I + 2/4 clone d'inchiostro][Clone: 10 pt chakra][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

14:02 Shizuka:
  [Campo di addestramento] Riconoscimento. Questo viene proferito e di questo lui si stupisce inizialmente, non avendo mai avuto modo evidentemente di combattere al fianco di uno di quei demoni di Kusa. Lei cambia leggermente nell'aspetto, quell'aura la rende decisamente più tetra, a tratti spaventosa. E questo si evince dalle dorate del Sumi; a contrario di quanto avvenuto con Yasuhiko il bianco resta notevolmente stupito da quel radicale cambio di fattezze, il corvino le aveva riso in faccia, ammettendo quanto fosse spaventosa ma non sembrando minimamente tediato dalla cosa, l'albino non dice nulla la osserva silenziosamente lasciando parlare gli occhi. Lui è sicuramente più forte sulla distanza mentre lei, beh lei può fare quel che le pare con quel sangue, sempre che non siano troppo lontani in effetti. Lo vede inginocchiarsi, disegnare come aveva fatto con quella farfalla, la sera al bosco. Ma questa volta il disegno pare più complesso, elaborato, sbircia con lo sguardo cosa lui sta creando da quella distanza infima, scorgendo quella che pare una figura umana. Lui porta a compimento quel procedimento in maniera rapida, andando poi a generare una dopia di se, fatta d'inchiostoro poco distante dal ragazzo. La prima impressione è quella di trovarsi una copia del proprio fidanzato di fronte a se, cosa che la mette non poco a disagio non appena lui la invita a non trattenersi. Però ci aggiunge quelle parole. Le guance diventano rosse sotto quelle righe nere che dovrebbero renderla terribile agli occhi del nemico: << Ti sembra il caso di dire certe cose? >> Si lamenta, lo sguardo i modi sono identici ai soliti, cambiata nello sguardo ma poco nello spirito. La mente si distrae ritorna all'azione però pensando a come mostrargli quel che può fare, decidendo per l'approccio diretto. << Posso fare tutto ciò che immagino con questo sangue, purchè stia vicino a me. >> Spiegazioni, brevi per fargli comprendere cosa può fare e cosa no. << Arrivo Sumi >> Un sorriso le si stampa sul viso a pronunciare quel cognome. La testa va a rivolgersi al sangue però, concentrazione nel creare, in corrispondenza alle ferita inferta sul braccio destro, una lama di sangue, salle dimensioni massime di 1 metro quadrato. compatta, affilata, come se fosse una spada ma attaccata al proprio corpo, come una protuberanza. Non è poi difficile per lei scattare in avanti verso la copia, cercando semplicemente di passarle accanto, provando a colpirne il fianco destro, causandone ipoteticamente una ferita lacero contusa. [Se Chakra 29/30; HP:98/100][Turno: Creazione costrutto di sangue 2/4 - Movimento a metà della distanza massima 1/4][Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

10:47 Kan:
 Alcun ordine è proferito per la copia, l'immobilità regna sovrana nel banale intento di vedere le reali capacità della ragazzina in un combattimento. Non hanno bisogno di affrontarsi ne di fare chissà quale azione troppo avventata ma la necessità di apprendere possibili strategie da applicare in un prossimo futuro sono. Squadra decisa ma incompleta, priva di un sistema di lotta complementare dovuto all'ignoranza tra le rispettive abilità. Il nero sangue della Kokketsu può rivelarsi potenzialmente un'arma di grande levatura nonostante il continuo consumo del liquido di vita, consapevole di doversene prendere cura nei modi più disparati per provvedere alla salute di lei, permettendole di continuare un combattimento. Osserva silente in principio la trasformazione, assenza di paura o di simili termini, stupore ovviamente ma il timo risulta assente, forse per il legame capace di interconnetterli, per il sentimento provato o semplicemente per la bellezza intrinseca del nuovo, della natura capace di creare opere d'arte con il nulla <E' sempre il caso, l'avversario va distratto o destabilizzato se possibile. Una buona strategia non si basa solo sulle abilità in nostro possesso ma anche nella conoscenza di chi abbiamo dinanzi a noi, a livello di capacità e di mentalità> breve la pausa prescelta prima di continuare il discorso <In un combattimento, il mio conoscerti mi fornisce un vantaggio sulla tua psiche, una singola parola può destabilizzare la tua concentrazione e attenzione ai dettagli fornendo a me un'apertura per colpirti> prende ovviamente lei come mero esempio, non realmente intenzionato a far ciò, limitando se stesso ad un verbo esplicativo. Silenzio ricade sul Sumi nell'udire la breve spiegazione dell'altrui potere, creare con il solo limite dell'immaginazione e della distanza di creazione, similitudini con l'arte dell'albino. Non pone alcun commento alla rossa preferendo inquadrare la mossa di lei prima di proferire parola alcuna. Di nuovo, silenzio, una lama di sangue emerge dal braccio della ragazza, un breve scatto l'avvicina alla copia trasformando il tutto in un nonnulla di fatto ai propri occhi con un attacco non pervenuto, forse il corpo è sforzato troppo <Mh> osserva la scena permanendo inginocchiato, distante un metro soltanto dalla copia <Sei una ninjutser, no? Se puoi creare qualunque cosa, perchè scegli l'attacco ravvicinato? A livello pratico è un suicidio per quelli come noi> arresta il dire, permette lei di metabolizzare tutto quanto <Allontanati, attaccami dalla distanza, pensa a qualcosa capace di arrestare un avversario. Lascia le lame agli houjutser> non pone sconti, non fa eccezioni, viso capace di mostrare serietà, una certa determinazione nel portare avanti simili parole. [C 19/30][2/4 Choju Giga I][Clone: 10 pt chakra][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

11:28 Shizuka:
  [Campo di addestramento] E' indubbio che lui abbia un'esperienza maggiore di lei per ciò che riguarda gli scontri, quell'impressione l'aveva avuta proprio con quell'incontro con l'assassino a Oto. Si era difesa, aveva cercato di evitare il peggio quando forse, avrebbe potuto attaccare, indebolirlo, ma è troppo inesperta di scontri diretti per muoversi efficacemente su un campo di battaglia. La voce di lui le arriva chiara e concisa, più orientato, da lui può apprendere parecchio e questo potenzialmente potrebbe salvarle la vita; anche in questo lui può aiutarla, non solo con le cure. La lama viene creata con il sangue, sul braccio le si forma tale costrutto, si avvicina alla potenziale vittima, senza di fatto colpirla. La domanda di lui sorge spontanea, suggerisce una distanza media per lei essendo ninjutser, ma è proprio li che sta la differenza in un Kokketsu: egli può tutto. << Te l'ho detto no? Questo non è un vero combattimento, è più una dimostrazione di capacità. Non è una preferenza di strategia la mia, voglio solo mostrarti tutto quello che sono in grado di fare >> Lo sguardo blu lo osserva, un sorriso le si dipinge sul volto mentre concentrando nuovamente se stessa sulla creazione andrebbe a generare con il sangue, accanto alla propria testa, una sorta di spada corta dalle dimensioni sempre non superiori a 1mq. Questa invece che essere attaccata al corpo della ragazzina semplicemente fluttua accanto a lei, restando sospesa nel vuoto a circa un metro e mezzo di distanza dalla figurina. Due costrutti generati, il massimo della capacità che possiede, uno attaccato al proprio corpo, uno a distanza, non infinita ma comunque abbastanza da poter essere considerata un'arma accessoria. << Al momento riesco a gestire solamente due creazioni per volta. Ho provato a crearne una terza ma immancabilmente la prima si sfalda. >> Ha fatto degli allenamenti su se stessa, è già qualcosa. Spiega in maniera molto meno elaborata di lui, in modo semplice. Essendo una dimostrazione però non è finita. << Questi due tagliano... >> Il braccio destro viene mosso in direzione della copia d'inchiostro, un fendente, come se stesse appunto usando una spada, cercando di colpire il fianco destro appunto della copia. Questo semplicemente per dimostrare che quei costrutti possono infliggere danno in diversi modi e quale sia la potenza offensiva delle capacità della rossa. << Ma non è l'unica cosa che posso fare >> Non dice altro, si ricompone solamente tornando in una posizione rilassata, mantenend la concentrazione al momento su entrambe le proprie creazioni, con quella spadina che è rimasta immobile.[Se Chakra 29/30; HP:97/100][Turno: Creazione costrutto di sangue 2/4 - Attacco diretto 2/4][Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

11:51 Kan:
 Dorate scostate dalla loro posizione portandosi sulla rossa osservandone le intenzioni, i modi di fare, permanendo ammaliato dall'aspetto da lei assunto. Il sangue nero si rivela essere un'abilità interessante, ancor di più il passivo potere di eterna giovinezza insito in esso, un tempo desiderato ma scacciato nel conoscere in maniera approfondita la ragazza. Tale desiderio è messo totalmente da parte, privato del suo interesse avendo con se un nuovo motivo per poter continuare la lunga vita pur bramando ancora l'eterna giovinezza. Un modo per mantenerla esiste sicuramente, serve tempo, ricerche, una certa dose di follia. Nel mentre spiega, fornisce dettagli sul proprio modo di vedere quei combattimenti, le strategie effettuate, la maniera più consona nell'affrontare, secondo lui, un avversario degno di tale nome e ne ode la risposta in merito. Comprende certamente le intenzioni di lei, fino ad ora ha avveduto uno dei tanti modi per poter usufruire del sangue nero secondo la fantasia della rossa <Allora mostrami il massimo delle tue capacità> invoglia la ragazza nel mostrare tutto, dare il tutto per tutto in quella dimostrazione da lei voluta. Non accenna minimamente nello scostare la propria presenza, permane inginocchiato a terra, rotolo aperto, pennello stretto tra le dita ancora imbevuto di residui d'inchiostro, pronto all'uso, nel creare una nuova forma da mettere contro la ragazza in caso di nuovo attacco. La nuova creazione, leggermente più lontana, è una spada dalla corta lama, un'arma utile per gli houjutser ma quest'ultima ha il bonus della distanza <Dunque hai un limite di due creazione per volta, è da tenere conto> assimila quell'informazione mettendola effettivamente da parte per un prossimo futuro, può tornare effettivamente utile eppure anch'esso dev'essere inserito in una strategia atta a funzionare in maniera perfetta. Scorge l'attacco ai danni della copia, non abbastanza resistente per poter restare in piedi sfaldandosi dinanzi agli occhi di entrambi in una pozza d'inchiostra. Non un cenno o reazione dell'albino a tale visione, la copia ha assolto al suo ruolo primario, stare immobile, prendere attacchi fino alla distruzione <Cos'altro sei in grado di fare allora? Hai una lama al braccio e una poco più distante, suppongo tu voglia alternare attacchi fisici con quelli a distanza, almeno questo è ciò che vedo dalle creazioni> pone, esprime dubbi e quesiti, possibilità sulle intenzioni di lei. Nulla è certo, solo deduzioni generali ben lontane, probabilmente, dai piani originali. [C 19/30][2/4 Choju Giga I][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

11:53 Kan:
 edit [C 18/30]

12:13 Shizuka:
  [Campo di addestramento] Non pensava assolutamente di distruggere quella copia in maniera totale in un sol colpo, anche se effettivamente aveva utilizzato solo manichini per allenarsi, nulla di lontanamente paragonabile allo scontrarsi con le abilità altrui. Purtroppo la copia scompare, ma in fondo per mostrargli quel che vuole non ha bisogno di essa. In questo momento lei sta sostanzialmente fornendo lui ogni informazione necessaria per trovare punti deboli nelle femminili capacità. Questo significa che è così certa di non dover temere nulla da lui che gli concede la totale fiducia. La osserva, prende nota delle informazioni che la rossa gli fornisce e domanda, desideroso di conoscere, di capire, comprendere quel che non conosce e che pare affascinarlo. Un po' come la camera di lui, piena di libri di ogni genere. << Si potenzialmente è una delle tante strategie. >> Si interrompe mentre la lama che ha generato se ne sta li, a distanza di un metro e mezzo da loro forse a distanza di 2 metri e mezzo da Kan che precedentemente aveva generato quella copia di se a distanza. << Ma ho un limite anche nello spazio >> Detto questo in maniera rapida andrebbe a portarsi a una distanza dal Sumi di circa 9 metri, e quindi a una distanza di almeno 10 metri e mezzo dalla spada da essa generata. Gli occhi dorati dell'altro dovrebbero però riuscire a mantenere il contatto visivo sia con la rossa che con quell'arma a distanza. Quest'ultima in particolare, quando lei si è allontanata di all'incirca 10 metri dovrebbe completamente sfaldarsi, tornando a essere sangue nero che, come un serpente tornerebbe strisciando a terra dalla sua legittima proprietaria. Una scena abbastanza inquietante a dire il vero, come se non si potesse separare un Kokketsu dal proprio sangue. << Se mi allontano eccessivamente da quello che creo, non riesco a mantenere la concentrazione su di esso. Ma il mio sangue mi abbandona solo se io decido che si debba allontanare da me. >> E' molto seria nel tono, a conti fatti stanno facendo esperimenti. Andrebbe ad alzare poi il braccio destro, dove quella lama troneggia, socchiudendo brevemente le blu andrebbe a immaginare altro. Il bianco dovrebbe poter vedere quel sangue colare lentamente dal braccio della rossa nel vuoto, fermandosi a mezz'aria, andando lentamente a generare una sfera nera, densa sempre ad occupare quel metro quadrato di spazio. Le iridi dischiuse poco dopo si volgerebbero direttamente agli occhi d'oro di lui. << Stai fermo immobile amore mio. Se ti prende potrebbe farti male >> Il tono è meno serio, divertito, anche lei utilizza quelle parole, copiando da lui, mettendolo in parte alla prova. Lei si sta mostrando a lui in tutto ciò che può fare, la fiducia è totale, stessa cosa deve essere da parte dell'albino. Una volta quindi modificata la struttura del costrutto, senza ulteriori indugi andrebbe a scagliare quella sfera in maniera rapida in direzione del Sumi, ovviamente evitandolo, mirando a far passare quel proiettile di sangue accanto alla testa altrui, senza assolutamente toccarlo ne ferirlo se lui non si fosse spostato, traiettoria dritta, calcolata precisamente. Ovviamente il costrutto si muoverebbe fino alla portata massima raggiungibile senza oltrepassare il limite dei 10 metri. << Questo fa danni decisamente meno taglienti e più direi da botta >> Gli sorride, sicura che lui non si sia beccato nessun danno. [Se Chakra 29/30; HP:96/100][Turno: Modifica costrutto di sangue 1/4 - Movimento di metà della capacità massima 1/4 - Attacco diretto 2/4][Forza e resistenza dei costrutti: 22 - Velocità costrutti: 60 - Portata: 10m][Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

12:35 Kan:
 Come strategia non è del tutto da buttare eppure resta il problema della vicinanza, un ninjutser ravvicinato rasenta la sconfitta totale di quest'ultimo salvo imprevisti o lo sfruttamento di nuove abilità in grado di rivaleggiare con una distanza pari a zero. Il caso del Sumi non è questo, distanziato da tutto sfrutta quei metri per combattere al meglio delle proprie possibilità eseguendo arti magiche in grado di ferire più o meno gravemente a seconda della situazione; nonostante ciò, le strategie da egli adottate non richiedono attacco ma puro quanto semplice supporto. Annuisce al verbo di lei corrucciando appena la fronte nell'udire un altro limite del sangue, la distanza stessa ed è questa ad essere messa alla prova seguendo la Kokketsu nel moto di allontanamento, una distanza ben più ampia rendendo difficili le comunicazioni con le dorate nello scrutare la spada dalla corta lama sfaldarsi dinanzi a se. Uno spettacolo inusuale, non macabro bensì particolare, un altro tratto in comune con l'inchiostro <Mh> evita qualsivoglia commento, dorate fissano la pozza di sangue appena disfatta indicandola con un leggero cenno dopo la conclusione della spiegazione <Dunque hai un limite non indifferente, uno spazio di azione limitato in cui agire, abbastanza ristretto devo dire, esattamente come me> si sofferma qualche attimo nel pensare, elargire qualcosa di sensate <Perciò non bisogna far avvicinare nessuno più di tot metri> conviene ovviamente su quello, banale come affermazione ma necessaria <Ma se tu volessi lasciare il sangue a terra senza farti raggiungere? Una volta rientrata nello spazio di azione puoi nuovamente sfruttarlo, dico bene?> fondamentale capire quanta libertà di azione essa possegga, gli svariati modi di utilizzi. Se esso dimostra di esser veramente malleabile, le possibilità risultano infinite, immense, inimmaginabili, ben più potenti dell'inchiostro, indissolubilmente legato al fuda. Dorate riportano l'attenzione su Shizuka, alla nuova creazione di lei, una sfera nera di un metro quadrato eppure, all'epiteto preposto labbra vengon ampliate appena elargendo un mesto sorriso prima di effettuare un sospiro immobilizzandosi sul posto, lasciando passare al proprio fianco quel costrutto, donandole fiducia nella sua intenzione di non colpirlo. Dorate fisse, volto immobile, sorriso mantenuto e solo a fine esecuzione riprende il proprio dire <Perciò puoi creare forme appuntite e non cambiando il tipo di danno, utile se non si vuol spargere sangue inutilmente, ironicamente parlando> ironico si, privo di divertimento comunque. <Il choju giga è molto simile al tuo sangue, non differisce di molto e questo può essere un vantaggio per entrambi> concludendo il verbo in attesa di ulteriori informazioni. [C 17/30][Choju Giga I][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

13:19 Shizuka:
  [Campo di addestramento] Quella scena assume nella brillante mente altrui significati diversi: la distanza è un limite, bisogna arginarlo. Entrambi sono limitati, a distanza ma non troppo, capaci di creare ma non all'infinito. Simili in quelle abilità che comunque si basano sul nero, chi per l'inchiostro e chi per il sangue, lentamente a riscoprirsi non così diversi come sembrava all'inizio. Lui pone nuove domande, per comprendere, vagliare ogni possibilità: << Non posso abbandonarlo. Il mio sangue torna da me ogni volta che eccedo il limite massimo. Posso lasciarlo a terra se voglio e riplasmarlo in altre forme. >> Detto questo andrebbe a smembrare quella sfera di sangue, lasciandola colare a terra in modo che resti una pozza poco distante dal corpo del Sumi. Questo sangue non accennerebbe minimamente a tornare all'interno del corpo femminile, come per dimostrare che il gioco sta appunto tutto nella distanza. Lui non si è mosso minimamente, è rimasto nello stesso punto come da lei richiesto, sicuro che non gli sarebbe stato fatto alcun male. Lui le sorride da quella distanza, sia prima che dopo l'attacco, spiegando a sua volta di cosa lui sia realmente capace con quel suo potere. << Quindi le nostre innate sono simili. Però ho altri trucchi da utilizzare! >> Da quella distanza gli sorride, divertita. Le manine verrebbero congiunte davanti al corpo, andando a comporre il sigillo del bue, concentrazione volta a espandere il proprio chakra in direzione del bianco, immaginando di obbligarlo, incatenarlo mani e testa in una gogna. In maniera discretamente rapida la parte superiore della suddetta gogna andrebbe a ricomporsi, con un colore violaceo, posteriormente al collo del Sumi, e alle mani che per ora sono in prossimità del fuda da lui utilizzato. La parte invece frontale verrebbe generata poco dopo, andando a bloccare il ragazzo per polsi e testa, impedendogli in quel modo di creare sigilli e si eventualmente disegnare. Probabilmente l'azione di lei andrà a segno senza troppi problemi considerato che per ora lui non è mai stato nemmeno sfiorato dalle capacità della rossa, cogliendolo forse un poco di sorpresa. Tuttavia l'intento della Kokketsu ora è uno solo: Tornerebbe in prossimità di lui, azzerando quei metri di distanza fra loro e, una volta raggiunto il suo bersaglio, andrebbe a sfiorargli le guance con le mani, rifilandogli un bacio sulle labbra, mentre lo tiene bloccato in quella specie di morsa. << Questo è un trucchetto che non richiede sangue, ma torna utile se vuoi bloccare qualcuno. >> Permarrebbe con le mani sul viso del bianco, poco distante da esso, sorridendogli pacatamente. << Come ti sembra quello che vedi per ora? >> Non si scosta minimamente da quella posizione, dovrà essere lui a richiederle di allontanarsi se lo desidera. [Se Chakra 22/30; HP:95/100 -> Gogna dell'oppressione e mantenimento innata Kokketsu][Turno: Modifica costrutto di sangue 1/4 - Movimento di metà della capacità massima 1/4 - Gogna dell'oppressione 2/4][Forza e resistenza dei costrutti: 22 - Velocità costrutti: 60 - Portata: 10m][Velocità della gogna 60 - Resistenza Gogna 52][Tecnica lenta che diventa istantanea perchè ninjutsu 50+][Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

14:18 Kan:
 Nuove nozioni sopraggiungono, informazioni su un utilizzo non proprio di questo nome. Il sangue, una volta a terra può essere giustamente controllato entro quei limiti, superati esso ritorna nel corpo. Dorate chinate sul terreno, pensa, riflette sul da farsi, sull'esecuzione più corretta creando in se una certa idea sul da farsi <Qualunque tipo di strategia, perciò, va messa in atto entro determinati limiti, non si può spargere il sangue oltre> umetta le labbra, lingua emersa dall'oscurità carezzando le stesse con delicatezza, scacciando la secchezza, favorendo la morbidezza primordiale di cui son fatte. La sfera giunge alla naturale fine liquidandosi sotto i propri occhi, una chiazza nera sul suolo, questa volta non svanisce, permane li come prova delle parole appena enunciate dalla Kokketsu. Trattiene ossigeno nei polmoni riflettendo su quanto avveduto fino ad ora <Supponendo non sia una cosa risaputa, può tornare utile. Teoricamente si dovrebbe pensare al sangue come finito una volta distrutto il costrutto ma se permane sul suolo, nelle vicinanze, può essere sfruttato a meno che, per la costruzione di un costrutto, tu non debba avvicinarti> riflettendo sul verbo di pochi attimi prima in cui la costruzione avviene a distanza ravvicinata mentre l'utilizzo in portata ben più ampia. Svariati i fattori da mettere insieme, tasselli il cui scopo è unirsi per creare un quadro altamente preciso con le abilità di entrambi <Direi abbastanza simili ma a differenza mia, tu hai una marcia in più, un maggior margine di creatività e utilizzato> soffermando le dorate sul visino indemoniato della Kokketsu nell'apprendere il possedimento di nuove mosse. Incuriosito attende paziente a tale distanza non smuovendo un singolo arto, inginocchiato eppure qualcosa accade; il nero sangue attiva la sua forza giungendo ad applicarsi sul proprio corpo, delle gogne ne bloccano collo e mani impedendo lui di portare a compimento arti magiche, movenze sul fuda <Cosa diamine...> sorpreso neanche il volto riesce a smuovere, totalmente bloccato. Evidente come la propria forza sia imparagonabile alla ragazzina, un fisico si allenato ma privo dell'energia necessaria per poter essere sfruttato al meglio. Superiori arti irrigiditi, muscoli contratti tentando di smuoverli, liberare inutilmente se stesso da una morsa decisiva; ne denota il moto, l'avanzare verso la propria direzione, leggera la carezza sul volto e il bacio ricambiato, ci prova <Noto, posso fare qualcosa di simile anche io in modo meno appariscente> ammette franco lasciando l'ampiezza del sorriso immutata agli occhi altrui <Mi sembra ottimo e sapendo dei limiti, puoi giostrarla al meglio. Sei davvero forte, sai?> incastonando le iridi nelle altrui <Puoi liberarmi adesso?> quesito inevitabilmente posto, in altre occasioni può gradire eppure non li, non in pubblico. [C 17/30][Choju Giga I][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

14:50 Shizuka:
  [Campo di addestramento] Lui è intelligente, lo è sempre stato e affidarsi a quel tocco in più senza alcun timore di essere tradita, in combattimento può fare la differenza. Ragiona a voce alta, pone altre domande indirette, supposizioni. Però lei non dice nulla a riguardo, ascolta pacatamente mettendo in atto quel blocco totale ai danni del Sumi, preso alla sprovvista e la cui forza non è sufficiente a disperdere quella gogna, decisamente resistente. Si avvicina, lo sfiora mentre sta impotente davanti a lei, lo bacia e lui ricambia in maniera spontanea per quel poco che lei gli concede. Effettivamente ora che quel sangue è in movimento da un poco quel sentore di potere che ne deriva inizia a picchiettare prepotentemente nella mente della rossa, una sensazione provata più volte durante gli allenamenti, provata la prima volta che era riuscita a padroneggiare quell'innata, quel potere descritto da Ryoma al quale costantemente si oppone almeno nei pensieri. Lo stupore del bianco, la sua totale e inutile opposizione a quel gioco l'anno soddisfatta fin troppo. Lui le sorride commentando controbattendo spiegando qualcosa di proprio, del proprio clan. Poi a quella domanda finalmente posta da lei le sfugge una risata, innata, sinceramente coinvolta: << Lo so >> Si allunga di nuovo prendendosi un altro bacio come se fosse soddisfatta di poterlo fare a proprio piacimento. << Devo essere forte perchè devo proteggere te. Nessuno può toccarti perchè tu sei Mio. >> Quell'aura violetta attorno agli occhi probabilmente rende lo sguardo ancora più determinato per ciò che riguarda quell'affermazione appena lasciata sfuggire dalle labbra femminili. << Certo che posso, ma è stato molto divertente prenderti di sorpresa >> Il sorriso torna a essere preponderante per quel che riguarda il visino altrui mentre scioglie quella tecnica così da liberare il malcapitato all'interno. Si scosta un poco indietro lasciando qualche passo fra i due Genin per essere sicura di non coinvolgerlo nel prossimo trucco. << Se c'è una cosa che ho imparato sulle tecniche del mio Clan, è che ai nostri avi piaceva terribilmente essere scenografici. >> Nuovo sigillo viene eseguito, davanti al petto di nuovo a comporre il bue, e poi poggiare le main a terra inginocchiandosi. Attorno alla figurina così posta andrebbe a formarsi una sfera di sangue nero che la ingloberebbe dapprima completamente, per poi lentamente convogliare e concentrarsi in un unico punto, così da generare una figurina le cui sembianze ricordano quelle di un goblin, con una canottiera lunga, sulla nuca un cappellino ottenuto da un gatto morto. La particolarità sta nel fatto che quell'esserino ha gli stessi identici occhi della Genin, blu, con quell'aura viola che li avvolge. Non appena creato il piccolo diavoletto lo sguardo della rossa si portebbe su di lui: << Se ti azzardi a fargli del male ti distruggo con la stessa velocità con cui ti ho creato. >> Il tono è decisamente aggressivo nei confronti della propria creazione che per tutta risposta incrocia le braccia davanti al petto lagnandosi e mostrando una faccina arrabbiata e scontenta. << Scusa. Non sono particolarmente intelligenti ho notato e adorano picchiare le cose. >> Si scusa con lui, il viso notevolmente più disteso mentre si rivolge al ragazzo, anche se è evidente come il sangue nero la renda un poco più incisiva, molto più aggressiva di quanto in realtà non sia solitamente. << Questi cosini sono utili ma mi sembra sempre di dover investire troppa energia su di essi. >> Cerca di spiegare in quel modo il dispendio di Chakra che essi richiedono, fin troppo per una che potrebbe combattere solo con il proprio sangue riplasmandolo all'infinito. Gli occhi blu a ricercare quelli dorati: << A proposito tu come attacchi il nemico? >> Per ora in effetti è solo stata lei a mostrare le proprie abilità nel migliore dei modi che conosce. << Ah giusto, purtroppo non riesco a creare qualcosa troppo lontano da me. Però posso plasmare il mio sangue a mio piacimento se ne sono in prossimità in maniera rapida. E' possibile che qualcuno che non abbia mai affrontato un Kokketsu non si curi del sangue a terra. >> Già potrebbe tornare in prossimità del punto quando meglio le aggrada, oppure ricreare da capo qualcosa, lasciando che esso ritorni naturalmente nel proprio corpo. Ci aveva già provato in effetti quando aveva cercato di creare tre costrutti. [Se Chakra 12/30; HP:94/100 -> Richiamo degli inferi e mantenimento innata Kokketsu][Turno: Gogna dell'oppressione 2/4][Forza e resistenza dei costrutti: 22 - Velocità costrutti: 60 - Portata: 10m][Velocità del richiamo 60][Statistiche dei Goblin - Mente 20, Forza 35, Resistenza 30][Tecnica lenta che diventa istantanea perchè ninjutsu 50+][Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

15:21 Kan:
 Impotente, inerme in quella morsa di sangue in cui si ritrova racchiuso, completamente alla mercé della rossa e della sua potenza, troppo elevata per quanto gli riguarda, troppo oltre le proprie capacità. Mai un singolo giorno ha sottovalutato tali capacità e vederle eseguite su di se, consentono di comprendere maggiormente i modi in cui poter usare quel potere, fermarla se necessario; denota un sottile cambiamento in lei, lievemente più decisa nelle proprie azioni. Non ha idea del motivo di tale sensazione ma l'animo percepisce ciò senza provare alcun tipo di timore o astio, la sua abilità è conosciuta solamente da ella, probabilmente l'usarla scatena euforia. Deduzioni, pensieri gettati li improvvisamente senza un vero senso logico. Pone quesiti verso cui riceve una risata improvvisa, inattesa da parte della donna portando l'albina all'innalzata del sopracciglio accompagnato nuovamente dal sorriso nell'udirne la risposta, la prima mentre è la seconda a tenerlo stupito nel verso senso della parola. Etichettato nuovamente come Mio dopo che un altro bacio viene preso, non oppone resistenza alcuna ricambiando tali effusioni di affetto <Con questa forza non mi toccherà davvero nessuno> penetrare una simile abilità in apparenza è impossibile, non senza una strategia pregressa in grado di contrastarne gli effetti ed attualmente nulla sovviene alla mente dell'albino. Lenta la liberazione sciogliendo la gogna, braccia ricadono al suolo, collo libero di muovere se stesso schioccando, stirandolo il giusto; colpo di reni spiega gli inferiori arti innalzandosi, tornando in posizione eretta nei pressi del fuda, troneggiando appena sulla Kokketsu <Di certo non passate inosservati, non ho mai visto qualcosa del genere. E' una trasformazione in tutto e per tutto> occhi, viso, aura, scenografici è solo un eufemismo, essi son molto di più eppure le azioni di lei proseguono con la formazione dell'ennesimo sigillo. Un paio di passi indietreggiando nello scrutare il suo avvolgimento dal sangue, la mano poggiata e la nascita di una creatura totalmente dal nulla, un'evocazione particolare dedicata solamente ai Kokketsu. Scruta l'esserino con estrema curiosità evitando accuratamente di dimezzare le distanze, anche per via del verbo di lei, una minaccia verso quell'alleato brutto come la morte <Questi cosi possono essere dei diversivi eccellenti se possiedono un caratteraccio simile> commenta continuando a notare il cambio comportamentale, una versione di lei totalmente inedita alla propria vista. Alcuna la pressione fatta <Si tratta di un richiamo comunque, non è semplice portarli qui, ci vogliono immense energie ma se seguono il loro scopo, sono energie ben spese> ammette franco smuovendo qualche passo per aggirare il goblin avvicinandosi a Shizuka, restandone a fianco a pochi centimetri di distanza. Dorate scivolano sul visetto di lei, incastonano lo sguardo nelle azzurre sospirando inevitabilmente <Io non sono molto votato all'attacco, posso comunque disegnare oggetti o armi da scagliare contro un avversario ma tendo ad agire dietro le quinte. Sostanzialmente do supporto o blocco l'avversario se necessario, come fatto nell'ultima missione lasciando il compito ad altri> spiega brevemente senza mostrare nulla a conti fatti non essendo in possesso di molto per agire sotto quell'aspetto <Dunque dobbiamo basarci sull'effetto sorpresa con te, buono a sapersi. Saremo una squadra interessante, su questo non ci sono dubbi> continuando a guardarla, immergendo la vista in lei <Male che vada li spaventi> lasciando andare se stesso ad una sottile risata appena accennata. [C 16/30][Choju Giga I][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

15:47 Shizuka:
  [Campo di addestramento] Chissà perchè va sempre a finire che sia lei che debba proteggere e preservare il proprio compagno, dapprima l'Uchiha, con quell'innata oculare particolare, maestro nel tediare la mente, ora il Sumi, ottimo come supporto e come intelletto un poco meno nel ferire il nemico. Non la infastidisce la cosa ma la fa riflettere e al contempo la rende fiera di essere in grado di poter fare in modo che nessuno tocchi ciò che di fatto le appartiene. Lei viene liberato, istintivamente si muove in direzione del fuda senza tuttavia utilizzarlo, la supera in altezza come sempre. E' di nuovo la rossa a sposarsi indietro mettendo di nuovo in mostra le proprie abilità costruendo quell'esserino dal nulla e rimproverandolo. Le spiegazioni che fornisce sono abbasttanza perchè il bianco decida di starci alla larga. Sospira rivolgendole quelle parole, spiegando che appunto la sua funzione è più quella di supporto, concludendo con una deduzione. << Siamo già una squadra interessante no? >> Non è qualcosa di futuro, è qualcosa di attuale, presente, usare un tempo futuro non rende giustizia a quanto entrambi stanno creando. << Sono in grado anche di creare barriere, quindi anche da lontano non ci spaventeranno per nulla. >> Gli sorride, ora che ha messo in campo ciò che è in grado di fare e glielo ha dimostrato è decisamente più tranquilla. Poi arriva quella che dovrebbe essere una battuta, alla quale la risata segue automaticamente, però il faccino di lei si imbroncia lo stesso, ricordando alla lontana il broncio del Goblin evocato che ancora sta li, seduto a terra a prendersela coi sassi. << Vuoi dire che sono così spaventosa? E dire che non è nemmeno la mia forma peggiore >> Sembra quasi offesa ora, come se quella battuta l'avesse a suo modo messa di fronte al fatto che effettivamente esteticamente non è proprio il massimo della vita. << Una volta ho visto Yuki trasformata, era terribilmente bella >> Le sfugge quel dettaglio sulla madre anche se il termine utilizzato è volutamente ricercato. E' un'abilità che ha un certo fascino, se vista con gli occhi di chi la possiede, ma in effetti essere ricoperti di sangue non è esattamente la migliore delle cose. [Chakra 12/30; HP:93/100 -> mantenimento innata Kokketsu][Forza e resistenza dei costrutti: 22 - Velocità costrutti: 60 - Portata: 10m][Statistiche dei Goblin - Mente 20, Forza 35, Resistenza 30][Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

16:05 Kan:
 La protezione è alla base di una squadra, di un rapporto; nel combattimento è la nanetta risulta decisamente colei in grado di proteggere con azioni offensive contro qualsivoglia avversario mentre lui, dal canto suo, può solamente creare la situazione per permettere l'avvenimento di tutto ciò. Non solo, le abilità curative risultano utili per poter ripristinare l'energia di lei permettendole di continuare lo scontro, forse all'infinito sfruttando tutto il sangue rigenerato dall'albino. Accorcia la distanza evitando il goblin, lasciandolo lontano da se preferendo permanere al fianco dell'altra tramite una vicinanza quasi del tutto irrisoria mentre il vociare di entrambi continua portandosi avanti con nuove informazioni, nuovi piani d'azione, strategie confezionate a puntino. In missioni tali abilità possono risultare ben più che utili, resta solamente l'unione tramite le proprie eppure entrambi possono potenzialmente svolgere il ruolo dell'altro senza eccessiva difficoltà; in un modo o nell'altro il genin può trovare il modo più conveniente quanto adatto alla situazione preposta <Vero> al quesito di lei, sono effettivamente una squadra, non solo di shinobi quanto nella vita di tutti i giorni. Per mesi l'ha rincorsa ricercando una vita superiore all'amicizia senza mai osare chiedere qualcosa, dire una parola di troppo, restando al suo fianco in attesa del momento propizio. Una volta giunto il cerchio viene chiuso <Sei mia amica, la mia partner, la mia confidente, il mio mondo, l'unica> ponendo particolare accento sull'ultima parola da sempre rimembrata, dalla volta del disegno fino ad oggi confermando la natura di quel sentimento <Potrei esserne in grado anche io ma dubito possa essere resistente abbastanza da fermare un attacco a potenza piena> consapevole dei limiti imposti dal proprio fisico, dalle capacità in possesso non ancora completamente sviluppate. Possiede molto da imparare, dopotutto si ritrova ancora all'inizio di un lungo percorso evolutivo. Al di lei broncio smuove gli inferiori arti nel palese tentativo di aggirarne la piccola figura giungendo alle sue spalle; in caso fosse concesso, i superiori arti si innalzano portandosi avanti per abbracciarla da dietro spingendola e stringendola contro il proprio busto <Non lo sei Shizuka e non pensarlo mai> tono vocale emerge in un sol sussurro nei presi del visetto di lei; non scosta se stesso da tale posizione neanche quando è la madre nel venire tirata in mezzo ampliando il sorriso dell'albino <Non l'ho vista ma tu sei molto più bella di lei. Questa tua abilità accresce solamente ciò che hai e sei, la mia piccola e fantastica Shizuka> lasciandole un tenero bacio sulla guancia, nulla di spinto o malizioso, un bacio consolatorio, un modo per chiedere scusa di quell'ironia fatta pochi momenti prima. [C 15/30][Choju Giga I][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

16:26 Shizuka:
  [Campo di addestramento] Alla domanda retorica di lei il ragazzo conferma quella loro ottima compatibilità, la descrive per tutto ciò che ella rappresenta per lui facendola arrossire nonostante quell'aura mascherino un pochino la cosa. Anche lui spiega di poter creare degli scudi, ma evidentemente dopo aver visto lei e quello che sa fare sembra intuire che non riuscirebbe ad ottenere certi risultati. << Non importa. Due sono meglio che uno no? >> Gli sorride appena prima di mettere il broncio, cambiamento repentino che fa fa smuovere il bianco, portandolo alle di lei spalle, ad abbracciarla, senza che lei si opponga in alcun modo, toccandola e stringendola a se nonostante quell'aura violacea ancora la circondi. Davanti a quegli occhi dorati lei non è spaventosa, non è qualcosa da temere, è sempre e comunque la piccoletta dai capelli rossi di cui è innamorato cotto. Il nominare la madre non fa altro che farle vincere altri complimenti, e per la prima volta viene posta come la più bella fra le due, in fondo di battute sulla madre il ragazzino ne aveva fatte parecchie già. Vince anche un bacio su una guancia, che la fa sciogliere un pochino, tanto da lasciar perdere tutto il resto, innata compresa. Il corpo torna al suo normale candore, gli occhi tornano di quel blu sconfinato, senza nessun aura attorno, il goblin scompare così come quella pozza di sangue lasciata a terra non ritorna a quel corpicino, restando li come simbolo della vita utilizzata per quelle azioni. Non si sposta da quella posizione ma le manine vengono poggiate sulle braccia di lui che l'hanno circondata iniziando ad accarezzarle: << Grazie per l'attenzione >> Un sorriso le si stampa sulla faccia, quella frase come quasi volerlo ringraziare per aver assistito allo spettacolo appena proposto. << Sono stanca! E sopratutto ho fame! Andiamo da me a mangiare? >> Sembra essere tornata in tutto e per tutto la stessa nanetta del solito, nessun moto veramente aggressivo nei toni, nessun atteggiamento troppo maturo o deciso. << E poi magari mi faccio una doccia! >> Ha già intavolato un progetto, glissando amabilmente sul fatto che i genitori saranno sicuramente a casa per pranzo, così che abbiano modo di passare del tempo insieme a loro. In fondo ha sempre portato gli amici a casa, portarci il ragazzo è solo un di più no? [Chakra 12/30; HP:93/100][Porta oggetti: x1 Tonico Recupero Chakra - Cellulare - Chiavi di casa]

16:51 Kan:
 A fatica ne denota il rossore sul volto, inglobato interamente dal nero sangue di lei. Qualche spiraglio di colore emerge, nulla di più passando avanti, continuando nel parlare delle proprie abilità rispettive <Questo è vero ma sto già cominciando ad elaborare qualcosa> informandola di come la geniale mente già sia in moto per creare qualcosa di efficace capace di sfruttare entrambe le abilità dei due senza commettere errori di ingenuità o simili. Alla propria battuta la comprensione di aver toccato un dolente tasto avanza, forse quella forma è vista come un male, una maledizione, un potere capace di modificare una persona, cambiare qualcuno eppure agli occhi del Sumi, essa porta solamente maggiore fascino nella rossa. Non avvede mostri o demoni, solamente la ragazzina di sempre al massimo delle sue potenzialità mostrando al mondo di non essere una semplice ragazzina, bensì molto di più con in mano una forza priva di eguali. Non può batterla per ora, non ha la forza necessaria per poter controbattere al potere insito in lei. Relativo l'interesse nel farlo, occupato, preso nel consolarla in quel lungo abbraccio ammettendo candidamente la natura dei propri pensieri, esplicati ogni volta, ora ancor di più donandole un leggero bacio sulla guancia, lasciando morire quel sangue permettendole di tornare come nuova. Rossa di capelli, priva di aura, iridi blu, la Shizuka di sempre. Osserva tutto quanto il processo in atto in silenzio <Grazie a te per fidarti di me, rospetta> quell'epiteto sempre presente, un marchio di fabbrica del loro rapporto, da parte sua. Mai offensivo, mai volgare, solo pregno di affetto verso l'altra, un modo carino al posto di nominarla come Mia. Permane quell'abbraccio, fermi entrambi nelle rispettive posizioni <Da te?> guance si gonfiano, la mente viaggia, vola al preludio di quel che possa accadere <Ci vengo con il chakra già impastato, fuggirò da Ryuki più in fretta> lasciandola andare per prenderle la mancina stringendola in una piccola morsa, pronto per incamminarsi verso l'altrui dimora. L'ora di pranzo è quasi giunta, la fame pervade il Sumi stesso percependo i gorgoglii dello stomaco <E poi magari mi accompagni in biblioteca, devo fare delle ricerche> continuando con il progetto della giornata o dei giorni a venire. Il tutto giunge a conclusione, l'allenamento è compiuto, i progetti fatti ed è pronto ad incamminarsi seguendo la rossa. [END]

Kan e Shizuka si recano ai campi di addestramento dove quest'ultima mostra al Sumi le sue abilità con il sangue nero fornendogli tutti i dettagli necessari per formare una squadra con le possibili strategie da attuare.