Anelli e Kami

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21:09 Shiroyuki:
  [Sotto albero] I tre quarti di quella luna andavano ad illuminare parte di quel bosco insieme ai lampioni. Alcune coppiette che ancora si incamminano per il viali stretti tra loro. Gli occhi azzurri quanto il cielo estivo del Seiun le guarda, le studia, riflettendo su qualcosa. La mano destra, libera in quel frangente, andrebbe a muoversi per prendere una ciocca dei propri capelli argentati, lasciati liberi di vagare, ed inizierebbe ad arrotolare la stessa intorno all’indice. Lo sguardo si abbassa su quella sorta di telo messo per terra in stile scozzese. Sistema meglio quella boccetta di sakè e quei due bicchierini presi per l’occasione. Addosso ha una camicia bianca, con le maniche arrotolate fino ai gomiti, un paio di jeans neri attillati. I piedi sono lasciati liberi per ora di toccare la fredda erba di quel prato mentre le scarpe sono poste vicino all’albero dove egli ha deciso di poggiare la schiena. La sta aspettando dopo averle lasciato quel biglietto a casa. In tasca, un rigonfiamento cubico. Fa un respiro profondo prima di poggiare la testa sulla corteccia cercando di calmare il cuore che batte più del dovuto, più di tutto il tempo rimasto ad aspettarla. Si morde il labbro inferiore in silenzio, sperando di vederla arrivare prima o poi.

21:19 Sango:
 Un appuntamento. Le pare tale nella sua mente rigida, quella stessa che s'è percossa e riavvolta nella notte precedente, e quel dire. Il non esser mai stata invitata a far cose, ma solo a prenderle, e se ne sente a disagio, ovviamente si. Una esperienza decisamente nuova, per quanto si siano incontrati in molti e disparati modi, quella notte par aver una consistenza più densa e differente Avanza la stessa rossa per il punto a lei indicatole, indossa solo un kimono leggero, corto invero fino a sotto le natiche, di maniche quasi corte che giungono fino ai gomiti. Ma per una volta, incredibilmente, pallido. Di un celeste quasi bianco, sottile e pallido ma non per far gara con la luna, ma per sentirsi quasi calma nell'animo. La notte precedente passata in completa solitudine dopo l'avvenuta nascita della vecchia se, di comprender come non sia cambiata molto, di come il proprio istinto e volere siano sempre gli stessi. Ma non ci vorrà molto perchè lo trovi, non solo per i capelli candidi e puri, ma anche per quel viso che riconosce immediato come il proprio, e quel brio di vita che le dona. Un battito pallido nel petto, un formicolio nel corpo stesso, per avvicinarsi coi sandali in legno che porta e i rossi capelli color sangue ad ondeggiare liberi su quella stessa schiena < buonasera > si introduce calma, le azzurre che cercano le altre del mare, per capire e comprendere, si, ma anche per godere di quella stessa visione che si pone a lei < scusa per il lieve ritardo > lei in ritardo? Si, solo perchè i pensieri l'hanno occlusa e il non voler sudare l'hanno portata con calma fino a li, da Ame stessa. Andrebbe anche lei a prender posto, sedendo elegante su quella stovaglia utilizzata dal Seiun, e toglier di rimando anche lei le scarpe una volta poggiato il sedere, e le mani su di essa < sei sempre bello > non può non apprezzarlo in quello, in quella camicia pallida e in quei pantaloni che gli fasciano le gambe mettendole in risalto estremo. E un lieve, breve sorriso sorge alle labbra morbide , in evidente attesa, senza voler interromper quel silenzio, non che con lui ne senta davvero il bisogno. Con lui si sente tranquilla , leggera, perchè sa che egli la conosce e non deve finger nulla invero.

21:32 Shiroyuki:
  [Sotto albero] La voce della donna lo raggiunge come una leggera carezza. Sorride, un sorriso che può vedere di profilo prima di voltare la testa verso di lei. < Buonasera…> direbbe con un sussurro, un soffio caldo verso di lei. Si in effetti da quando si conoscono, quello potrebbe essere considerato il loro primo e vero appuntamento. Le lascia spazio mentre si siede osservandola ed annuendo a qualche suo pensiero < Nessun ritardo Tranquilla.> direbbe calmo e serafico come al solito, placido come lo specchio di un lago, quella calma che è andata quasi sempre in contrapposizione con il fuoco di lei, ghiaccio e fuoco, sempre e comunque. La mano andrebbe a muoversi, provando a sfiorare con il dorso delle dita la guancia della tigre prima di prendere fiato < Mai quanto te> una frase delicata, dolce e gentile allo stesso tempo. Si morderebbe il labbro inferiore prima di andare a prendere quella brocca piccola di sakè, riempiendo i due bicchierini per tentare di offrirne una alla compagna <Ti ricordi...? Dieci anni fa non saremmo riusciti a stare da soli in un posto del genere, tra mia madre ed altri impegni> e ridacchia leggermente a quel pensiero < me la immagino ancora lo sai? Dietro ad un albero a spiarci e fare il tifo> un cenno di diniego muovendo la mano sinistra fino a dietro la nuca per andare a ravvivarseli < Ma il tempo passa> un lungo sospiro, liberatorio < ed alla fine, le anime che dovevano congiungersi si sono ritrovate> conclude prima di bere il suo primo sorso e leccarsi le labbra. Gli occhi azzurri si soffermerebbero verso di lei per un attimo prima di chinare la testa di lato < come stai? Ieri sei stata particolarmente silenziosa quando sei tornata> chiede infine per riuscire a sentire la voce che lo ha fatto innamorare prima di muovere una mano e tentando di nuovo di farle una caerzza.

21:45 Sango:
 Oh quanta dolcezza e calore che nemmeno meriterebbe, lo sente dentro, nel petto, quel piccolo calore che non brucia, non fa male, non lacera tutto, ma un calore che fa bene, che la rinvigorisce in qualche modo. Non nega ovviamente quel suo tocco, lo accetta di buon grado sospirandone, quasi fosse l'arma definitiva solo per spegnerla in quella sua stessa violenza e voglia di voler rader tutto al suolo . Con lui si sente tanto, troppo calma, quasi ad immaginarsi diversa , più dolce come quel lieve sorriso che dona infine. Lo ascolta parlare ma non vi è nulla se non un vago pensiero, una vaga tristezza che sente ma che vuole solo scacciare < mi piaceva lei > si, molto, impertinente anche più di quanto ella sia mai stata, e con molta più voglia di vivere di quanto ella non ne abbia mai avuto < adesso vorrei solo aver vissuto un pò come vedevano i suoi occhi > disincantati e docili, divertiti e sempre, troppo impegnati a veder ciò che ella e lui stavano costruendo. Ma è morta, ed il cuore fa un tuffo profondo < mi dispiace > non saprebbe cos'altro dire, se non accollarsi anche lei quel piccolo peso sulle spalle, uno che si aggiunge a coloro che son morti, dimenticati . < lei era una delle poche cose felici che abbia conosciuto in quella guerra > ecco quali erano davvero gli impegni per lei, combattere, lottare, sopravvivere e infine morire. < si, lo hanno fatto > eppure perchè sente quel magone nel cuore, nella gola stessa, quello che non permette altre parole e portano lo sguardo alla luna alta . Piccolo spicchio a cui sussurra il cuore, sospira semplice per ritornar a lui . Anche lei di riflesso andrà a prender quella bassa tazzina, a bere quel sakè che ama < sai che mi piace > si, lo sa eccome, eppure nemmeno sa il perchè. E quanti segreti cela ancora nel proprio cuore, per non morirne, e per non far appassire quel candido giglio che si ritrova d'innanzi. Alla domanda non risponde subito, non è suo fare farlo quando vi son cose importanti, e si permetterà di bere un altro pò prima di poterlo fare < ieri ho discusso con Kan > ... < quell'amico che ti raccontavo tempo fa > si, lo stesso che doveva organizzarle quella piccola feste di quel loro nuovo rituale < e mi ha scosso non poco > ancor non parla, lascia che il discorso si intavoli per bene, per quello che serve adesso < avevi tu qualcosa da dirmi in particolare?> curiosa senza alcun dubbio su quel che voglia dirle, sul perchè l'abbia portata li. SOlo anche per star da soli, vuole saperlo.

21:57 Shiroyuki:
  [Sotto albero] A quella sua affermazione l’uomo non potrebbe far altro che ridacchiare annuendo. La mano sinistra che si blocca sulle palpebre massaggiandole < Ed a lei piacevi tu> conclude prima di osservare davanti a sé, verso quel vialetto che non fa altro che rendersi sempre meno pieno, lasciando il posto a loro due, la luna ed al silenzio. < Prima di sacrificarsi mi diceva sempre..> e quindi cambierebbe la voce cercando di imitare quella della propria genitrice < “Guarda che torna eh, non si può stare lontani da un figone come te”> chiudendo gli occhi come a ricordare la scena < quanto mi faceva imbestialire> ai tempi si, lui era ben meno calmo di questo momento, di questa nuova essenza < Fidati, ti vergogneresti> scherzando, ricordando quanto poco pura fosse la madre sotto certi aspetti < ma sarebbe stato un punto di vista interessante, quello si.> i toni si fanno più cupi però, quando lei parla della guerra. Annuisce lentamente prima di mordersi il labbro inferiore< lei è una delle poche cose belle che abbia mai avuto> direbbe prima di abbassare il capo. Il ricordo di lei, di quella donna che lo ha salvato da morte certa, ancora gli attanaglia il cuore, seppur amorevolmente < Lo so> direbbe cambiando argomento < per questo ho preso uno dei migliori> concluderebbe con quel sorriso delicato che è sempre disposto a regalarle. Ascolta quelle parole, quel nome, annuisce lentamente prima di mordersi l’interno della guancia < capisco…quando e se ne vorrai parlare…sai che ci sono sempre per te> come è sempre stato insomma. Alla domanda, per la prima volta, ha un sussulto. Le gote che diventano rosse e la gola che si fa secca < …io?> un sussurro prima di ridere imbarazzato < magari più tardi, ora godiamoci la serata, insieme> andando a riempire di nuovo il bicchierino proprio e di lei prima di provare a poggiare la propria spalla su quella della donna, in modo da sentire un contatto più intimo con lei.

22:21 Sango:
 Ascolta silente tutto, senza nemmeno avere la forza per dibattere, per dirgli qualsiasi cosa, per dirgli di smetterla di rinvangare così il passato. E le fa male, duole il petto anche per quella donna < vorrei che anche mia madre fosse stata così forte > indipendente, intraprendente, mentre della propria non è rimasta che la memoria di una donna debole e instabile, nemmeno capace di occuparsi di lei per affidarla alle cure di un fratello maggiore. Sospira amara sebbene non pianga, non questa notte, sebbene le lacrime per lui non possono mai terminare e possano solo aumentare nel proprio cammino. Se ne sente quasi stanca, ma in quel dolore trova l'unica forza che conosce, il dolore e il bruciore delle bugie che ha raccontato, o meglio , delle verità celate < Shiro.. io non ti ho detto tante cose > comincia limpida, semplice, per non farlo agitare < di cose che mi son accadute prima di incontrarti > trattiene quel respiro così come i ricordi che fanno troppo male, che bruciano , che la distruggono in mille pezzettini < una vita fa..io quando camminai e compresi la bellezza e la forza di questa vita > un piccolo rimando a quello che ha vissuto tra i villaggi ma soprattutto fuori da essi < incontrai qualcuno che mi pose davanti gli occhi la mia strada > scelte, destra o sinistra, guerra e morte o pace e benevolenza, e lei ha scelto benissimo da se, sa benissimo cosa abbia scelto in quel momento, ma lui no < sono successe tante cose che tu nemmeno sai > ne sente il peso adesso e vuole liberarsene, da quella notte in cui Kan l'ha fatta pensare a quella in cui l'ha fatta imbestialire . Sorvola sul sakè adesso, non v'è dolcezza se non quella del dolore che prova, infimo e spille che premono sul petto e sulla carne volendola solo per loro < chiedimi di lui > intromette subito lei < vi siete conosciuti, so che avete parlato ad un bar > lo sa bene, lo sa perchè il Sumi l'ha raccontato < capelli bianchi, viso giovane, occhi dorati > una mera pallida descrizione invero, ma sempre viva davanti i propri occhi come un giudice . Ne sente il sussulto, ne vede il rossore, se ne rabbonisce eppure non lo forza sebbene sia molto famosa per la propria curiosità e il vizio di ficcare il naso ove non dovrebbe, ma con lui? non lo forza, mai < quando vuoi, puoi dirmi qualsiasi cosa . E ti aiuterò in qualsiasi cosa > sceglie bene le parole da pronunciare sebbene il bruciore al petto non finisce adesso. Fa male, respira, ma ne sorregge lo sguardo.

22:30 Shiroyuki:
  [Sotto albero] Rimane in silenzio prima di umettarsi le labbra. Sente quelle parole ma non risponde, la lascia in sospeso prima di muovere una mano per cercare quella della donna < Sango, non ti preoccupare> direbbe solamente quando lei inizierebbe a parlare. Un leggero sorriso si incresperebbe sul suo viso prima di annuire < parlamene, sai che voglio sapere tutto di te> un attimo di pausa < ma sappi una cosa> continuerebbe prima di muovere il viso verso il suo orecchio sussurrandole qualcosa prima di tornare ad osservarla per bene. Ed ecco che lei subito gli chiede di parlare di Kan. Sente quella descrizione superficiale e cerca di fare mente locale sul ragazzo, il luogo, il suo fare < si, ci siamo conosciuti> direbbe poi facendo mente locale ed andando a fare un cenno di diniego con la testa < una persona strana> direbbe inarcando un sopracciglio < quale è stato l’argomento della discussione?> chiede infine prima di andare a bere il suo bicchierino di sakè, forse per darsi più forza per quell’azione ora che sta cercando di fare.< Si…dammi dieci minuti e ci provo…> direbbe poi lasciando ancora più mistero in quelle parole. < Sango, non devi farti problemi con me, lo sai, sarò sempre accanto a te, anche se magari non sembra> concluderebbe prima di socchiudere gli occhi, attendendo le parole della donna, quelle confessioni che ancora non conosce, che tanto incatenano l’anima della rossa tigre. La mano continuerebbe a tenere, nel caso ci fosse riuscito, la mano della donna, come a darle forza, come a ricordarle di non essere sola in quel mondo di cui fa e non fa parte.

22:44 Sango:
 Lo ascolta e ne stringe le labbra rapide, un fil di rasoio di quasi odio ma che non esprime < anche la sua vita pesa sulle mie spalle > annuncia gelida seppur mantenga quel contegno che le si addice < cosa significa non preoccuparmi?> per lei quella parola nemmeno esiste < tutto ciò che accade o meno mi peserà sempre > sua madre, la propria,Ren, tutti quanti sono solo pesi sulle proprie spalle che deve trascinare per poter andar avanti e lasciarli indietro sarebbe come dimenticarsene inverno . Lo sguardo che s'allarma per la semplicità delle sue parole, consapevole del peso delle proprie.. < se desideri > e lei vuole che sappia, in comune < un tempo incontrai un Kami > pare l'inizio di una favola, ma che tocca piedi terreni, per altri, ma per lei rimarrà una luce differente di uno sguardo che nessuno ha mai visto se non lo stesso Kami. Adesso lo rivolge a lui < terribile, austero, vuoto > poche parole che forse nemmeno potranno significare altro per il bianco, ma per lei son la base, l'essenza stessa di quell'incontro < mi trovai in quella via dispera. Non sapevo cosa fare, in bilico come sempre tra una scelta ed un'altra. Tra una me e l'altra parte di me > quella parte della storia par scivolare via con molta, molta più facilità < ed egli mi mise davanti quella scelta. Cadere o no? Sappiamo bene cosa scelsi > cadere nell'oblio più intimo e oscuro, ma adesso il cuore e il petto si fan più stretti, le labbra stesse pure per vari minuti, secoli quasi! < lo amai come mai potrei amare qualcun altro > confessa senza alcuna voce strozzata, solo quelle azzurre che cercano le gemelle, limpide e umide, di quel che dice è veritiero < e farei di tutto per egli > no, non sta parlando di lui e probabilmente sta spezzando il cuore e l'anima di chi la ama davvero, di chi è davvero così puro dal farlo. Ma ella non pare nemmeno rendersene conto adesso < e lo penso, lo desidero , lo vorrei ogni giorno della mia vita > quasi disperata nel dirlo , qquasi alle lacrime ma non escono < ma non potevo star vicino ad un dio > dio, kami, sono la stessa identica cosa < e arrivasti tu. Bellissimo e.. uguale a mio fratello > la storia è quella, semplice giammai, pregna di dolore, ma quasi bella e perfetta < e ti amai, ti amo tutt'ora.. ma > si, c'è un ma < non potrei amarti come amai lui > lo deve dire, lo deve confessare per liberarsi anche solo il petto e la coscienza, ma son passati così tanti anni! < sono egoista Shiro > lo è sempre stata, e adesso è la massima espressione che egli possa veder in lei. < h-hai tutto il tempo che desideri > sempre che rimanga li, sempre che non la odi < non devo farmene? Saresti tu a doverne farne nella tua testa! > quasi si arrabbia, alzando i toni < adesso.. adesso.. sai > si, che lo ama indubbiamente, ma non potrà mai raggiungere la profondità del suo predecessore Seiun. E le fa male, le fa terribilmente male, ma il viso..è rilassato. Come nulla fosse.

23:09 Shiroyuki:
  [Sotto albero] Ed eccola, che racconta quella storia. Rimane in silenzio, attento. Abbassa il capo quando il discorso volge sulla parte importante. Non parla. Si, il cuore si stringe a quelle parole, più pesanti di tutte le altre che lei gli abbia mai detto, più pesanti di sapere del suo incontro con il capoclan Ishiba, più pesante di quando aveva deciso di rifiutare il matrimonio ed andarsene. Deglutisce sonoramente, cercando, lentamente, di togliere la mano da quella della donna. Aspetta che finisce, finisce quel discorso prima di andare a prendere una sigaretta, staccandosi da lei sapendole quanto le da fastidio. Deve fumare, almeno questo potrebbe concederglielo. Rimane ancora in silenzio aspirando il primo tiro, quel tiro che farebbe accendere il suo viso. Riflette. Il viso che sembra una statua di marmo ora, inespressivo < Adesso so.> risponde infine andando a sbuffare quel fumo dalle narici prima di sentire il sapore del tabacco sulla lingua ed in gola. Cerca di riflettere il ragazzo, certamente non andandosene da quell’appuntamento < Beh.> direbbe solamente < Certamente sarei un folle ad affrontare un Kami, io un mero essere umano.> direbbe abbassando il capo prima di fare un respiro profondo < e capisco la tua posizione> tranquillo e calmo l’uomo prima di fare un respiro profondo < e sia> mh? < allora farò in modo che quando diventerai mia moglie…> ed ecco che tirerebbe fuori quella piccola scatolina di pelle nera < di essere un folle che va ad affrontare Kami per la propria amata.> direbbe mostrando un leggero sorriso. Ecco che aprirebbe la scatola andando a mostrare un anello in oro bianco, una fedina per sancire quel rapporto, quell’unione < E credimi, sono davvero così folle ed innamorato da non inginocchiarmi davanti a nessun Kami…> un attimo di pausa < anche perché, io venero solamente la mia Dea> e rimarrebbe in quella posizione, con la scatola aperta davanti al viso della donna, attendendo qualsiasi reazione possa fare. Certo, Non potrebbe mai vincere contro di lui, ma ora, in quel momento, Ci sono solo loro due, e niente, niente, potrà distruggere quello che si vuole creare.

23:24 Sango:
 Parla, quasi grida, si sfoga del marcio e dell'occulto che tiene nel petto. Un peso in meno per lei, ma non sa davvero cosa significhi per lui .. ma per lei significa troppo. Qualcosa di troppo che spinge e preme sul petto, che brucia ogni giorno di rimpianti e dolori..ma non è per lui tutto questo, tutto è per rendersi migliori, no? Ma ne osserva il viso e vorrebbe davvero vedere qualcosa di esplosivo, qualsiasi emozione travolgente di odio gelosia dolore, amore! Ma nulla, solo il silenzio, e per lei si rende troppo silenzio. Il petto che batte troppo piano, schegge di ghiaccio che si infilano, e no, non è lei a doversi sentire una vittima, ma solo e soltanto una colpa. < come..> inizia , solo dopo a quando egli annuncia che diventi sua moglie in un modo tanto austero e freddo < come puoi anche solo non arrabbiarti, non volermi nemmeno vedere morta Shiro! > la voce che si alza di diverse ottave ma non importa ove siano adesso < come puoi dirmi queste cose con così tanta leggerezza > oh si, parla lei di dir le cose con leggerezza. Ipocrita. Kan aveva in pare ragione < io non ho mai voluto una cosa del genere > se ne spaventa solo ora, ritraendosi in fretta su quel prato < non ti ho mai chiesto di ..di sconfiggere un kami ne io ne avrei l'ardire di volerlo mai fare > perchè vorrebbe mai farlo per lei poi le rimane all'oscuro, ma le sue parole non sono pregne di saggezza, solo del non vedere, del non osservare freddamente tutto intorno. E del non calcolare. Lo osserva solo adesso aprire quella scatolina, di quell'anello che vi è dentro, di come brilli, di come le sue stesse parole siano pregne di speranza, ma il proprio sguardo rimane tra il dolore e lo spavento, lo stesso sguardo che adesso pone su di esso < Shiro > quasi a non crederci , nel momento peggiore di tutti, ma anche nel momento peggiore di consapevolezza < come puoi chiedermi adesso qualcosa di tale adesso?> sussulta male, si, ha visto molti programmi e sa cosa significhi un anello. E avrebbe preferito diversamente, senza quello, fuori da quelle mura, soli nella foresta loro due a fare un giuramento di sangue per la vita. Se ne ritrae veloce, spaventata così come nel viso spalancato < nemmeno sai chi sono > chi è ella alla fine? Forse solo uno o due l'hanno davvero conosciuta e solo li andrebbe a voltarsi e correre via, lasciando le scarpe li, non solo un passato, un dolore, ma anche una paura che adesso prova. Chi mai davvero l'ha conosciuta? [end]

23:35 Shiroyuki:
  [Sotto albero] Vede quel suo fare e rimane imperterrito. La guarda, l’ascolta. Si morde la guancia interna prima di vederla alzarsi in piedi. Fa un respiro profondo < vederti morta?> chiederebbe andando a chiudere quella scatola < vederti morta?!> no, non alza la voce, non è nel suo stile, non ce la fa < ti ho visto morta per dieci anni sperando non fosse vero!> le direbbe prima mordersi il labbro superiore < pensi che sia leggerezza la mia? Davvero pensi questo? Dopo tutto quello che ti ho detto, che ho cercato di farti capire, pensi davvero che lo stia facendo con leggerezza?> in effetti, come potrebbe lei capire le sensazioni del ragazzo dopo tutto quello che è successo. < Volevo solo farti capire che non è un problema, che tutti abbiamo il nostro passato, da ricordare o dimenticare, volevo solo spiegarti che a prescindere da tutto sarei rimasto accanto a te, che ti amo.> le spiega, ma lei sembra pensare con la sua testa senza ascoltare in quel frangente. Scappa via, lasciandolo con quel sakè e quelle scarpe. No, non la rincorrerebbe, anche perché sa come non farsi trovare. Prenderebbe le sue scarpe, e tutto l’armamentario di quella serata che purtroppo è stata un fallimento, almeno in testa al ragazzo. Camminerebbe lento, sotto quei tre quarti di luna, testimone di un’altra serata, testimone di un’altra sigaretta, testimone di altro sakè. Tornerebbe a casa ed aspetterebbe dunque il ritorno della rossa, se mai decidesse di tornare per quella notte, cercando comunque di rimanere sveglio per più tempo possibile, anche al costo di addormentarsi seduto a quel tavolo [End]

Shiroyuki invita Sango a fare un'uscita di sera al bosco dei ciliegi. Lei decide di confrontarsi con lui raccontando del suo amore eterno per un'altra persona. I due discutono ed alla fine prendono strade diverse.