Esame Genin - Hayato

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Nonostante il tempaccio, forse per sfortuna o per reali cattive intenzioni del Sensei, ha condotto comunque una coppia di allievi nel campo d'addestramento affiancato all'edificio accademico. Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi ambrati è il loro Sensei quest'oggi. Li precede lungo il percorso che conduce al campo, tenendo le braccia dietro la schiena e le mani guantate unite. Il resto degli abiti è formato da un paio di pantaloni neri, un paio di sandali ninja dello stesso colore ed una maglietta a mezze maniche violacea con il simbolo del Suono sul pettorale mancino. Lascia scoperte le braccia poco muscolose, ma abbastanza allenate come il resto del proprio corpo, mantenendo sulle spalle una felpa nera che potrebbe tornargli utile qualora faccia troppo freddo. <Hayato-kun e Kiramaru-kun> Chiama entrambi per nome, soffermandosi nei pressi del terreno fangoso. Si tratta d'un piccolo ring in realtà, senza sbarre a delimitarlo poiché incassato in quello che potrebbe essere definito un contenitore rettangolo fatto apposta per questo particolare terriccio. Giacché è tutto bagnato, è altresì naturale che il terreno su cui dovranno combattere non sarà affatto dei migliori e dovranno fare particolare attenzione. <vi affronterete qui.> Si ferma proprio in prossimità del ring, lasciando che i due decidano come affrontarsi e dove disporsi. Il ragazzo contro cui dovrà combattere è alto all'incirca un metro e sessanta, capelli biondicci, occhi ambrati e apparentemente neanche tanto allenato. Egli si dispone alla destra del ring, entrano ed affossando i piedi nel fango bagnato, storcendo le labbra con evidente disappunto. "Che schifo". Ma annuisce in direzione del Sensei mentre porta le mani al petto per richiamare il suo Chakra. <Vai.> Izuku-sensei invita anche Hayato a far lo stesso, allontanandosi d'un paio di metri per permettere loro di muoversi al meglio. Il ring non è grandissimo, un dodici metri di lunghezza per dieci di larghezza. [ Prova pratica di Combattimento ][ Izuku Sensei: https://i.pinimg.com/564x/36/72/03/36720336c44f84ce3f7a07d577a3a3f3.jpg ][ Per qualunque dubbio, non esitare a chiedere! ]

21:51 Hayato:
  [Ring] C'è un po' di Hayato in quest'ansia. Scherzi a parte, c'è una certa adrenalina che scorre questa sera nelle vene del giovane Uchiha. Non ancora risvegliato, ovviamente, o non sarebbe qui in questa prova pratica di combattimento contro un altro allievo dell'Accademia ninja di Oto. Ha l'espressione concentrata, cercando di scacciare via ogni possibile pensiero negativo che possa anche solo condizionarlo in minima parte per quel che riguarda quest'esame e che, di conseguenza, possa fargli commettere qualche imprudenza o qualche errore e quindi non farcela. È risultato ancora più taciturno del normale, a dire la verità. Quindi insomma, una mummia. Nemmeno un mugolio o cose del genere mentre il tempaccio, quindi la pioggia, gli inzuppa i vestiti rendendolo un po' più pesante e di conseguenza gli incolla i capelli sulla fronte, che per altro scosta con una mano, un movimento veloce per evitare che la lunghezza degli stessi sia tale da farli finire davanti agli occhi. Indossa un paio di pantaloni neri, con dei semplici calzari ninja ai piedi e una maglia blu scuro a coprire la parte superiore del corpo. Sul fianco destro, v'è il portaoggetti con una bomba luce, una carta bomba e il fuuda col tronchetto per la sostituzione. Più in basso, invece, legato alla coscia del medesimo lato, vi è il porta armi (?) che contiene due kunai e due shuriken negli appositi scompartimenti. Per il resto, sembra che non ci sia altro. Segue quindi Izuku Sensei in quel ring delimitato dal nulla, ma incassato in quel pavimento fangoso che si appiccica ai calzari e di conseguenza anche ai piedi. Specularmente a quanto fatto da Kiramaru, si dispone alla sinistra del ring, ad una distanza accettabile (saranno tipo otto metri dall'altro allievo e due dall'eventuale bordo (?)). Un cenno del capo in direzione del sensei, mentre anche lui si attiva per richiamare il proprio chakra. Le gambe ora si trovano in una posizione distesa, mentre la schiena è un po' incurvata in avanti. Le spalle sono comunque basse, le braccia che vengono sollevate davanti alla propria figura con le mani che si avvicinano all'altezza del plesso solare. Respira profondamente, in modo tale da mantenere un certo grado di concentrazione nel focalizzare quelle due energie statiche e distanti tra di loro, proprio mentre le dita cominciano ad intrecciarsi e formare il sigillo caprino nella sua interezza: mignolo ed anulare della mano destra sono tenuti piegati, impattando contro la parte interna dei propri gemelli che invece, specularmente, si richiudono sulla parte dorsale della controparte. Svettano medio ed indice di entrambe le mani, anche se la sinistra (vista la posizione delle dita poc'anzi citate) è appena più alta di circa una falange, puntate verso l'alto; quindi i pollici chiudono l'intero sigillo. Socchiude lievemente gli occhi mentre ritorna a quelle due sfere, una posizionata all'altezza della testa e di colore verde che rappresenta l'energia mentale, mentre l'altra all'altezza dello stomaco -o ombelico- di colore rosso, che rappresenta la forza fisica. Con l'imposizione delle mani, comincia a smuovere quelle due energie sul posto in un moto rotatorio crescente. Lento, lento, man mano più veloce, come la rotazione terrestre sul proprio asse e del movimento compiuto in un giorno. Man mano che quella rotazione acquista velocità, con l'ausilio della forza di volontà, immagina al centro del petto -quindi ad altezza plesso- una specie di calamita che comincerebbe ad attrarre i magneti -le due sfere distinte che ruotano sul proprio asse- l'una verso l'altra, con una coordinata di scontro che è proprio il punto in cui si immagina questo magnete. Le spinge, impone loro di scontrarsi ma non violentemente, ma con dolcezza, anche se in modo determinato, in modo tale che possano trovare tra di loro un equilibrio e cominciare ad entrare l'una nell'altra, a fondersi, diventare una sola partendo da due. Se l'operazione dovesse essere un successo, si verrebbe a creare una terza e nuova energia spirituale, un'altra sfera di colore blu vivo, denominata Chakra, che comincerebbe a scorrere nell'intero corpo, rinvigorendolo, donando alle articolazioni e alla muscolatura tonicità, elasticità e forza, ma anche ad una migliore percezione di ciò che c'è intorno, di cui la fonte principale è il cervello. Ma non solo, anche altre “migliorie” verrebbero apportare. [Tentativo Impasto Chakra 4/4] [Equip: Carta bomba x1, bomba luce x1, fuuda con tronchetto x1, kunai x2, shuriken x2]

L'attivazione del Chakra da parte da Hayato avviene in maniera corretta. Compone i sigilli e genera le due sfere che, unendosi, danno appunto vita al Chakra. Kiramaru, dal canto proprio, s'è già disposto ad una distanza tale da poter affrontare il suo avversario. Hayato, invece, si dispone ad una distanza maggiore - raggiungendo gli otto metri. L'allievo dall'altro lato recupera rapidamente un kunai dalla tasca porta armi sul fianco mancino. Distende il braccio assieme alla relativa arma ben impugnata tra le mani, preoccupandosi di prender bene la mira ed evitare movimenti eccessivi a causa della tempesta e del terreno fangoso nel quale sono costretti a combattere quest'oggi. Non la lancia ancora, la tiene soltanto impugnata al momento, portandola ad altezza del mento come se fungesse da ulteriore difesa nel momento in cui l'Uchiha possa partire all'attacco. "Vieni pure", bercia in sua direzione, alzando volutamente il tono di voce a causa della pioggia che continua a cadere scrosciante dal cielo notturno. Il Sensei s'è allontanato, pur restando nelle consuete vicinanze, in modo che non possa disturbarli ma che sia in grado d'intervenire nel momento in cui sia necessario. Nulla varia al momento, se non la posa difensiva adottata da Kiramaru adesso. Che la prova pratica di combattimento abbia davvero e finalmente inizio. Cosa penserà di fare il ragazzo? [ Distanza Hayato - Kiramaru: 8m frontali ][ Prova pratica di Combattimento ][ Per qualunque dubbio, non esitare a chiedere! ]

22:40 Hayato:
  [Ring] Può constatare da solo l'attivazione corretta del Chakra, visto che sente una nuova forza scorrergli parallelamente al sangue e alla linfa vitale, in dei condotti appositi che vengono ostacolati dai cosiddetti “tsubo”, ovvero punti di fuga dai quali il chakra dovrebbe fuoriuscire in caso di pressione, ma che in questo caso torna indietro e viene semplicemente rimesso in circolazione, come un fiume che non smette mai di scorrere ma che anzi, per una strana forza di gravità, torna indietro per l'appunto. Riapre gli occhi scuri come la pece, come il tempo che burrascoso si impone impetuoso sopra le loro teste. La pioggia continua a bersagliarlo, a rendergli forse un po' ostica la possibilità di tenere per bene gli occhi aperti, ma l'attenzione è puntata sul proprio avversario. Scioglie il sigillo ora che la forza spirituale è stata correttamente richiamata e nella fase di discesa, la mano destra viene infilata nel porta armi ed estrae un kunai, ruotandolo velocemente con l'indice incastrato nell'anelletto metallico per poi impugnarlo saldamente nella destra, il cui relativo braccio è alzato a mezz'aria con un'impugnatura che permette al filo della kunai di scorrere parallelo al braccio, e non contiguo. Per semplificare, la punta del kunai è direzionata verso il gomito del proprio braccio. Le ginocchia sono lievemente flesse, ora, col piede sinistro sporto lievemente in avanti e con la punta dritta, mentre quello destro rimane leggermente indietro e puntato appena verso l'esterno. Il braccio sinistro rimane distante una quindicina di centimetri dal busto, collaborando con la leggerissima genuflessione per l'equilibrio stabile e l'abbassamento del baricentro. Studia le movenze dell'avversario che tuttavia se ne resta fermo ma anzi, lo incita ad attaccare per primo. Cerca di non peccare di frenesia e di perdere di vista l'obiettivo o fiondarsi a capofitto, ma si sposta. Il piede destro si sposta velocemente in avanti, col sinistro che vede scaricarsi per un secondo l'intero peso del corpo, fungere quindi da perno, almeno fin quando la rotazione antioraria del busto e la schiena lievemente sporta in avanti non gli permetteranno di scambiarsi di ruolo col gemello, dando vita ad uno scatto con cui tenta di accorciare visibilmente le distanze e di arrivare ad una distanza d'ingaggio, quindi a tipo un metro e mezzo da Kiramaru, bruciando quindi sei metri e mezzo e facendo attenzione all'elemento scivoloso costituito dal fango, cercando di poggiare per bene le leve inferiori sul suolo e di distribuire per bene il peso quando questo affonda, cercando di coordinarsi ovviamente quanto più possibile col busto e la schiena. Qualora fosse riuscito ad avvicinarsi ad una distanza tale da poter ingaggiare, contando di arrivare col piede sinistro avanzato, quest'ultimo funge per l'ennesima volta da perno in quel tentativo d'attacco, cominciato con l'ennesima rotazione del busto in senso antiorario per accumulare abbastanza energia cinetica, portando il braccio armato ad allargarsi verso l'esterno, fino a quando sarà necessario ruotare in senso opposto per incanalare quell'energia in un semplice attacco col kunai, con la spalla che ruota appena per permettere al braccio di acquisire velocità in quel movimento di rientro, con la mano direzionata verso il braccio, altezza spalla, sinistro di Kiramaru e quindi con la parte esterna del filo del kunai, preparandosi comunque ad un'eventuale risposta altrui. [Chakra ON: 15/15] [2/4 spostamento vs Kiramaru + 2/4 attacco con kunai] [Agilità 10] [Houjutsu 5] [Equip: Carta bomba x1, bomba luce x1, fuuda con tronchetto x1, kunai x2, shuriken x2]

Nel vederlo avvicinarsi, Kiramaru opta immediatamente per l'estrazione d'un fuda con tanto di tronchetto al suo interno. Tramite il suddetto tentativo di schivata, al suo posto compare un tronchetto da sostituzione che sicuramente l'Uchiha conosce fin troppo bene. Agisce in rapida movenza, nell'istante stesso in cui Hayato decide di muoversi - quindi, peccando di impazienza e consumando Chakra che avrebbe potuto utilizzare in un altro contesto. Si tratta pur sempre d'un allievo, dopotutto. Sono lì per imparare dai loro errori. L'attacco dell'avversario, alla fine, si rivela essere un mero colpo di kunai che, in tutt'altro contesto, avrebbe potuto evitare con uno spostamento laterale piuttosto semplice, anziché usufruire d'una sostituzione. Va da sé che quanto meno non subisce il malus dovuto all'alta velocità, riuscendo a spostarsi d'appena mezzo metro sulla SINISTRA - il necessario secondo lui affinché uscisse da qualunque presa di posizione di Hayato. Col kunai ancora impugnato nella manca, quest'ultimo tenta di sferrare a sua volta un colpo con il quale intende minacciare il fianco DESTRO altrui ad altezza del costato. La distanza s'è resa dunque irrisoria, il colpo che minaccia il fianco viene comunque visionato dall'allievo poiché la velocità d'esecuzione della tecnica precedente non è sufficiente a sparire alla vista altrui. Per questa ragione, possiede anche tutto il tempo per difendersi in maniera adeguata oltre a comprendere la posizione avversaria. [ Distanza Hayato - Kiramaru: mezzo metro ][ 2/4 - Difesa ][ Prova pratica di Combattimento ][ Per qualunque dubbio, non esitare a chiedere! ]

23:40 Hayato:
  [Ring] Prima ancora che possa semplicemente impattare contro la spalla di Kiramaru, il fumo con relativa estrazione del tronchetto lascia presagire che l'allievo avversario abbia optato per una sostituzione nello schivare il colpo, spostandosi di poco alla destra del giovane Uchiha, che nel frattempo ha impostato per bene il piede destro a terra che vede bilanciare di nuovo l'equilibrio dopo che il sinsitro si è fatto carico dell'intero movimento in fase d'arrivo per poter portare l'attacco col kunai. Al tempo stesso, però, riesce a seguire comunque i movimenti del ragazzo che con le gambe irrorate di chakra scarta mezzo metro di lato e col kunai mira pericolosamente al costato destro. Segue col proprio sguardo i movimenti del ragazzo, col capo ruotato parzialmente sulla propria destra e l'attenzione sui suoi movimenti A questo punto, reduce del movimento precedente, sposta in avanti il piede sinistro, allungando la gamba di una ventina di centimetri. Il piede destro viene staccato dalla pavimentazione fangosa, pur sfiorandola, in modo tale che possa avere una sola articolazione e riuscire meglio nel suo intento, che è quello di ruotare parzialmente il busto in senso orario, aiutandosi col piede sinistro che si erge in mezza punta e, aiutato dalla scivolosità del suolo, ruotare anch'egli in direzione oraria e coordinare quindi il movimento di gambe e corpo, con la spalla sinistra che viene portata avanti e quella destra all'indietro, sottraendo di conseguenza il busto e quindi il costato all'affondo altrui. Se questo fosse andato a buon fine, Kiramaru dovrebbe avere la parte destra del SUO corpo molto vicina al braccio armato di Hayato. Intanto, per recuperare abbastanza stabilità col corpo, e quindi equilibrio, dopo l'eventuale schivata il piede destro tornerebbe a bilanciare il peso, re-distribuendolo di nuovo su entrambi gli appoggi, mentre con una rotazione del busto in senso orario, mantiene le spalle in una linea orizzontale quanto più precisa e simemtrica possibile, in modo tale da aiutarsi anche con una rotazione dell'articolazione superiore nel portare il kunai proprio al FIANCO DESTRO di Kiramaru, sempre col filo esterno del kunai, quindi un colpo di taglio e non di punta, che vorrebbe incidere per buona misura (non troppo in fondo, ovviamente), dandosi lo slancio necessario liberando l'energia cinetica accumulata con la rotazione del busto esibendo una torsione in senso contrario, indurendo per bene gli appoggi e magari chissà, riuscire anche con quelli a darsi un po' di sprint in più. [Chakra ON: 15/15] [1/4 tentativo schivata + 2/4 attacco semplice con kunai] [Agilità 10] [Houjutsu 5] [Equip: Carta bomba x1, bomba luce x1, fuuda con tronchetto x1, kunai x2, shuriken x2]

Hayato pensa immantinente ad un modo per spostarsi dalla traiettoria. Effettua un movimento piuttosto abbozzato, ma che riesce nel suo intento. Viene a malapena tagliuzzato l'indumento superiore, ma niente di veramente fastidioso come potrebbe essere un taglio. L'acqua continua a cadere dal cielo, motivo per il quale lo spostamento di lato causa un problema ad entrambi. Mentre Hayato tenta di colpire a sua volta il fianco avversario con un kunai, quest'ultimo deve riacquistare ancora l'equilibrio precedente. Si lascia abbandonare al suolo, proprio per evitare di gravare eccessivamente su una posizione instabile, finendo nel bel mezzo dell'arena fangosa con la schiena rivolta al cielo. Seppur grossolano come metodo, il kunai minacciante il suo fianco passa oltre e colpisce soltanto l'aria circostante, se non qualche goccia che si trova malauguratamente lanciata via dallo spostamento stesso. Kiramaru ruota immantinente sul fianco, in modo che possa trovarsi or con il ventre all'aria e le gambe quasi attorcigliate alle caviglie dell'Uchiha. Se non hai ancora capito l'intento, è il momento di aprire gli occhi! Il suo tentativo sarebbe quello di stringere le proprie gambe attorno alle sue caviglie, esattamente come detto, per causargli una perdita d'equilibrio tale da portarlo giù con sé. Ha ampie possibilità di visione e di relativa schivata, quindi niente di veramente impossibile o paradossale. Deve soltanto calibrare bene le sue mosse, valutando anche il malus ambientale con il quale hanno a che fare. [ 2/4 - Difesa ][ Prova pratica di Combattimento ][ Per qualunque dubbio, non esitare a chiedere! ]

00:18 Hayato:
  [Ring] Nessun colpo è ancora andato a segno, nemmeno quello dell'altro Deshi che è riuscito a tagliuzzare solo un po' la maglietta, ma non v'è goccia di sangue riversata dal costato, né tantomeno un accenno di ferita da penetrazione. E nemmeno il secondo colpo del giovane Uchiha va a segno, che trova una risposta a dir poco bizzarra, ma quantomeno funzionale. Il corpo di Kiramaru, come un sacco di patate, si lascia cadere. Così, il braccio di Hayato, fila liscio nel fendere quella che è la pioggia che continua ad appesantirlo, a battere come un tamburo e a fargli chiudere e riaprire più volte le palpebre per scacciare via l'acqua in eccesso depositatasi sulle ciglia, cosa che può essere anche un po' fastidioso visto che appesantisce un po' anche la vista. Conseguentemente al movimento effettuato in precedenza, si dovrebbe trovare a circa tre quarti rispetto al corpo di Kiramaru, quindi quasi di spalle, o un profilo un po' più pesante. Intenzionato a togliersi subito da quella posizione scomoda, quindi una posizione che potrebbe essere pericolosa ma che gli consente comunque di percepire e vedere i movimenti e quindi le intenzioni dell'avversario, LASCIA CADERE il kunai dalla mano destra, in modo tale da infilarla all'interno del portaoggetti e provare a tirare fuori il fuda col tronchetto sigillato. Con quello tra le mani, e quindi sempre nella stessa posizione, andrebbe a comporre i sigilli necessari in rapida (per quanto gli sia permesso) sequenza: serpente, drago, cinghiale e alla fine il cavallo, in cui ultime tre dita finiscono per intrecciarsi tra di loro, mentre gli indici posti in una direzione obliqua impattano tra di loro grazie alle ultime falangi. Il fuuda, invece, verrebbe tenuto tra i pollici piegati e lo spazio interdigitale tra questi e la lunghezza degli indici. Scuoterebbe e direzionerebbe il proprio chakra verso il pezzetto di carta che regge tra le dita, cosicché la forza spirituale possa reagire col sigillo impresso sul pezzetto di carta e dargli la possibilità di evocare il tronchetto, che sarebbe l'oggetto attorno al quale la presa di Kiramaru dovrebbe serrarsi. Appena compiuto ciò, il chakra discorrerebbe lesto e repentino negli arti inferiori, come un fiume tumultuoso che gli consentirebbe uno scatto laterale verso la propria DESTRA ed uscire quindi dal raggio di presa del Deshi, spostandosi ad una distanza di circa UN METRO (quindi comunque d'ingaggio) dal corpo altrui che dovrebbe essere in una posizione supina e che, magari, cercando di restare in asse rispetto al volto. Non accade, ma se dovesse accadere... Detto questo, nel movimento proverebbe anche a ruotare completamente il corpo, in modo tale da trovarsi frontale rispetto all'altro. Così facendo, vista la distanza irrisoria, non dovrebbe essergli troppo difficile ruotare il busto in senso antiorario, sporgendosi un po' verso destra con l'intera linea della spina dorsale, col piede destro ben ancorato sulla pavimentazione scivolosa e l'anca che aiuta l'intero movimento nella coordinazione nell'accumulare energia mentre il piede sinistro viene sollevato da terra, piegato all'indietro con l'angolo della cavità poplitea che va a restringersi e il ginocchio indurito, per poi rilasciare con abbastanza “cazzimma” l'energia accumulata, quindi la distensione della gamba e la rotazione inversa del busto e provare ad impattare col collo piede pienamente sul volto di Kiramaru, sperando che abbia seguito con lo sguardo il proprio movimento e quindi abbia già il volto in posizione. [Chakra ON: 12/15] [2/4 tentativo sostituzione primo tipo + 2/4 calcio semplice vs volto Kiramaru] [Agilità 10] [Fora 5] [Equip: Carta bomba x1, bomba luce x1, fuuda con tronchetto x1, kunai x1, shuriken x2]

Hayato usa Kunai!

Hayato usa Fuuda!

L'idea di Hayato sarebbe consona al contesto se soltanto si fosse spostato indietro. La chiusura delle gambe attorno alle sue prevede che sia a destra che a sinistra egli fosse circondato da queste ultime. Inevitabilmente, inciampa con il collo del piede a ridosso della gamba avversaria che si sta chiudendo attorno alla propria. A sua volta, dunque, finisce a terra nel fango - il quale per fortuna attutisce anche la caduta, non facendosi assolutamente nulla. Si ritroverà sporco come un maialino che s'è rotolato al suo interno, ma sempre meglio che tornare a casa con il setto nasale deviato o qualche dente in meno. La schiena volge al cielo notturno dal quale l'acqua ha smesso soltanto di recente di cadere, restando oscurato per la gran parte. Che sia positivo per lui? Sta di fatto che la posizione di svantaggio guadagnata fa in modo che il ragazzo possa adottare un attacco decisivo ai danni di Hayato. Ritira la gamba, caricandola tramite piegamento del ginocchio e rivolgendo la suola della scarpa da ginnastica - bei tempi quando c'erano ancora i sandali ninja - direttamente verso la spalla mancina altrui data la posizione ottenuta. Si riprende presto, non ha alcun malus derivante dalla caduta, tuttavia si renderà conto appena in ritardo del calcio che sta giungendo proprio in sua direzione, oltre ad aver problematiche dettate dalla posizione e dal suolo fangoso sottostante. Riuscirà a salvarsi la pelle anche questa volta? Il calcio sarebbe andato probabilmente a buon segno qualora si fosse semplicemente spostato all'indietro o aver provato a saltare via come un grillo dalla morsa nemica. I due ad ogni modo sembrano essere piuttosto alla pari. [ 1/4 - Difesa ][ Prova pratica di Combattimento ][ Per qualunque dubbio, non esitare a chiedere! ]

01:15 Hayato:
  [Ring] Inciampa come un eterno beota nella gamba altrui in quel movimento che avrebbe dovuto essere repentino e veloce, ma che altrettanto repentino e veloce gli permette di schiantarsi a terra. Le mani vengono portate in avanti, coi palmi rivolti verso il terreno per provare in qualche modo ad attutire il colpo, che comunque non gli lascia alcuna ferita, solo un insozzamento totale che lo macchia completamente di fango, anche il volto. Gli occhi premuti l'uno contro l'altro per evitare che la stessa sostanza possa entrare negli occhi ed essere fastidiosa. Un gesto più istintivo che altro, coi palmi che puntellano il pavimento e che tentano di tenere parte dello sterno sollevato e di conseguenza il capo, che viene ruotato subito istintivamente verso la posizione di Kiramaru, giusto in tempo per veder partire quel calcio alla propria SPALLA DESTRA, a cui è richiesta una risposta rapida, forse troppo, ma ci si prova. Approfittando del fatto che le mani siano già affondate nel suolo e quindi nel fango, cerca la presa sul terreno (e riducendo al minimo la possibilità che la stessa possa scivolare arpionando per bene le dita, quasi volesse sorreggersi con le unghie) su cui scaricare parte del proprio peso. Contrae l'addome, con cui spinge assieme alle mani per cercare di “dondolare” velocemente sul posto, di rotolare fino ad un'angolazione che gli darebbe una posizione quasi supina, ma non completa, poggiando la spalla sinistra a terra e sollevando quella destra, di conseguenza anche il braccio che, con una generosa spinta, verrebbe richiamato da quella torsione del busto da sinistra verso destra che porterebbe fuori traiettoria la spalla e di conseguenza mandare a vuoto l'estensione della gamba altrui e il calcio alla propria articolazione. Lo stesso movimento verrebbe fatto in sincro e per una questione di equilibrio anche dalla gamba destra, lievemente flessa al ginocchio. La mano sinistra rimarrebbe arpionata a terra come ulteriore sostegno sul suolo, mentre il braccio e la gamba del lato destro allargati al massimo consentito poiché complici e forse coprotagonisti del movimento successivo, collegato, perchè a minaccia ormai evitata (si spera), la mano sinistra ancorata sul terreno si farebbe carico dell'intero peso, aiutato dal piede sinistro che ha semplicemente ruotato attorno al proprio asse. Piegherebbe il braccio sinistro, col gomito che quasi sfiora il terreno. Come se stesse facendo una flessione un po' rivisitata (?), il braccio sinistro viene disteso rilasciando l'energia accumulata col piegamento, con la mano che cerca di darsi lo slancio necessario per compiere un piccolo saltello di circa mezzo metro verso il corpo di Kiramaru. In tutto questo, i fianchi e il busto ruotando andando a richiamare il braccio destro, flesso, la cui mano viene serrata a pugno nel tentativo di caricare un pugno, tutto sommato semplice, direzionandolo verso lo stomaco del Deshi, con l'articolazione che viene di colpo distesa mentre il saltello in avanti (quindi verso Kiramaru) dovrebbe portarlo ad una distanza sufficiente affinchè possa attentare alla parte del corpo scelta. Sperando che il saltello comunque non sia corto e anziché allo stomaco, arrivi ai gioielli... [Chakra ON: 12/15] [1/4 tentativo schivata con rotolata + 1/4 saltello mezzo metro vs Kiramaru + 2/4 pugno semplice vs stomaco] [Agilità 10] [Forza 5] [Equip: Carta bomba x1, bomba luce x1, fuuda con tronchetto x1, kunai x1, shuriken x2]

Il giovane Uchiha - dannati Uchiha - rotola rapidamente per cercare d'evitare il calcio mirante alla sua spalla destra. Si sporca completamente di fango, ma ribadiamo il concetto unico trattato quest'oggi: non importa sporcarsi, quanto meno non s'è fatto male. I vestiti saranno sicuramente sporchi, sgualciti e anche strappati, ma quanto meno pare starne uscendo completamente integro. Evita l'attacco avversario tramite questo spostamento, anche perché la distanza tra i due era già irrisoria poc'anzi, ragion per cui non necessita d'eccessiva metratura aggiuntiva durante la schivata appena effettuata. Si slancia rapidamente in avanti, mentre Kiramaru tenta di spostarsi con l'unico problema precedentemente citato a dargli contro: il fango. La mano, arpionata al fango, perde la sua doverosa aderenza. Quindi, non riesce a spostarsi in tempo, arrancando all'interno di quelle che ormai paiono essere diventate sabbie mobili. Al contempo, Hayato non possiede una altrettanta ed adeguata stabilità per la stessa ed identica ragione, ma si trova maggiormente avvantaggiato rispetto all'avversario. Il pugno, anziché colpire lo stomaco, trova il corpo altrui ad altezza del ventre. Non gli spezza il fiato, tanto meno gli causa troppo dolore, tuttavia riesce a portare a compimento un attacco che gli lascerà senz'altro un piccolo livido per ricordo. "Bastardo", bofonchia l'allievo precedendo l'arrivo del Sensei Izuku che scruta i due contendenti dall'alto, mano sui fianchi. <Per fortuna, nello spogliatoio abbiamo una doccia.> A mo' di scherno nei loro confronti, si lascia scappare persino una risata fuori dalle fauci come se niente fosse. Arretrando, permette loro di rialzarsi, poiché la sua presenza dovrebbe esser ovvia: la prova è terminata. Non aiuta loro a rialzarsi, fosse matto a combinarsi in quella maniera. <A breve, avrete anche i risultati.> A meno che non voglia lasciare che attendano sino all'indomani mattina... Sta di fatto che potranno rialzarsi, persino salutarsi qualora vogliano farlo, nonostante da parte di Kiramaru vi sia un muro d'orgoglio che gli consentirà al massimo una stretta di mano. Dopodiché... ognuno potrà protendere per la via che ha deciso di seguire. [ End ][ End non obbligatoria ]

Hayato affronta Kirimaru nella sua prova pratica di combattimento, la quale ha anche valenza d'eventuale Esame Genin.


Non ci sono stati grossolani errori, tranne qualche disattenzione o di tattica.
Chiedo perdono per alcune imprecisioni, ma come avevo fatto presente iniziavo a sentire la stanchezza e avrei potuto perdermi qualche pezzo.
I quarti li hai compresi, ti serve soltanto un po' di pratica ma quella ti viene giocando e non rifacendo un esame che comporta le stesse prove che hai svolto ieri sera.

Niente exp per la natura della quest.
Per me, puoi passare tranquillamente al grado successivo ♥