Campa cavallo che l'erba cresce

Free

0
0

18:42 Mattyse:
 Ed eccoci di nuovo, finalmente, al termine di una travagliata settimana (ma dove che siamo a meta`) in cui hanno regnato preparazione psicologica e la creazione di alibi decenti per il corvo e per quello che sara` il locale, mancano ancora un paio di cose per il bianco, cose che ritiene essenziali: quella nuova decade ha un sacco di tecnologia avanzata rispetto a quando faceva scoppiare ponti come popcorn, visto il suo indebolimento sara` sicuramente opportuno riprendere a studiare come fatto ai tempi di kiri e ancora prima. Sia mai che quello stesso avanzamento tecnologico non possa essere la rovina di Kagegakure! Il bianco cosi`, alla prima occasione, si e` vestito rapidamente per avviarsi verso uno dei luoghi a lui piu` sacri e che ringrazia coloro che sono sopravvissuti per averlo ricreato. La biblioteca. Il bianco avanza con un paio di scarpe eleganti di colore nero, i pantaloni son del medesimo colore e stile, ben stretti in vita da una cintura in cuoio che comprime l'indumento attorno ad una camicia bianca, ben stirata ed abbottonata. Le maniche di questa presentano dei risvolti fino a terminare poco sotto al gomito, lasciando scoperti i due avambracci che ora non portano alcun fuuda o carta bomba, rispetto l'ultima volta. Il colletto e` aperto, lascia intravedere parte delle ustioni che risalgono lungo il lato sinistro del proprio corpo per andare sul volto e una piccola porzione del sigillo impressogli attraverso la lava sul pettorale destro, nulla di troppo vistoso, ma che con un briciolo di attenzione si potrebbe anche notare. I capello sono legati in una coda alta, ben stretti da un elastico di colore... (ambaraba cicci cocco') ...rosa. Il volto del bianco viene portato lentamente verso la figura della rosata che solitamente lo affianca, porgendole un piccolo sorriso. <Quindi? Posso chiederti un favore grande grande?> Chiede appena ironico, sollevando entrambe le sopracciglia come per illuminare meglio il volto. <Non ti offendi se ti chiedo un po' di lava in un fuuda vero? Dai, lo sai che ne faro` buon uso! Prometto di non giocarci!> utilizza una tonalita` di voce tutto sommato pacata, non urla, ma non sussurra nemmeno, chiacchierando cosi` senza problemi, anche quasi in maniera giocosa.

19:02 Furaya:
 S'affianca - come ormai da non molto accadeva - il terrorista dal bianco crine. Gl'occhi della fanciulla vagano nei dintorni della via che stanno percorrendo, poiché a causa di qualcuno d'innominato non sta facendo altro che tener sotto controllo la sua figura e la situazione di chi la circonda. Il Consiglio li tiene tutti sotto controllo, ragion per la quale fa sì che non venga mai colta in flagrante. Difatti, è facile notare il suo stato d'allerta, pur preoccupandosi d'ascoltare le domande che provengono dalla voce del Senjuu. <Mh?> Smuove appena le labbra tramite una lieve vibrazione, portando or la coda dell'occhio ad inquadrar quest'ultimo nel suo raggio visivo. La richiesta che le viene mossa tuttavia non è assolutamente qualcosa di molto semplice da effettuare. <Posso provare> Ammette, stringendosi nelle spalle poiché non conosce una vera e propria risposta che possa soddisfare l'altrui curiosità. <ma non t'assicuro nulla. Per quale motivo mi chiedi una cosa del genere?> Lecito anche il dubbio ch'è sovvenuto alla Judai, adocchiando nel frattempo l'ingresso di quella biblioteca che potrebbe far al caso loro. Un top nero dalle lunghe maniche ne copre il busto sino allo stomaco, lasciando scoperto il piatto ventre. Lieve la scollatura che lascia intravedere, affatto trasparente come si potrebbe pensare che sia. Le maniche giungono a tre quarti, permettendole ampia manovra, mostrando il paio di vambracci sottostanti. Un pantaloncino nero a vita alta, invece, ne circonda le flessuose gambe, il quale permette soltanto una lieve visione delle cicatrici che attraversano il corpo della giovane lungo il busto. La vita è altresì circondata da una cintura nera collegata a delle cinghie poste attorno alle toniche cosce. Sulla cinghia di destra, è stato attaccato un porta kunai e shuriken con le relative armi al suo interno. Dal lato opposto, invece, nonostante la cinghia sia presente, non porta con sé alcunché poiché alla cintura superiore v'è unito un fodero con la sua katana. Tornando al lato destro, ma appena defilato sul retro, trova posto anche un piccolo passante usato per portarsi dietro la frusta dal manico rosso. Ai piedi, infine, calza un paio di sandali ninja - quelli vecchio stampo, chissà dove li ha trovati - con tanto di schinieri che giungono sin ad altezza del ginocchio. Manchevole del coprifronte della Foglia, attorno alla gola ha soltanto una collana con il ciondolo raffigurante il ventaglio degli Uchiha nonostante non faccia parte del suddetto clan né v'abbia avuto chissà quali contatti nel corso degli anni passati. Non solo. E' tornato al suo posto anche il coprifronte della Foglia, posto tra i lunghi capelli rosei, scintillante come al solito, sul quale è tuttavia ben notabile l'usura del tempo. <Entriamo?> Come ultimo quesito. [ Chakra ON ]

19:19 Kamichi:
 Un giorno come gli altri per il nostro giovane eroe della foglia, o meglio, del villaggio delle ombre, in cammino proprio nel settore residenziale di Konoha, una piccola fetta di villaggio che richiama in toto le fattezze e la naturalezza di una delle più grandi potenze della nazione del fuoco. Perchè alla biblioteca ci si potrebbe chiedere? Insomma, è abbastanza semplice a dire il vero, nessuno di noi dovrebbe essere stupefatto di quello che sta facendo, in quanto, come ultimamente sta facendo, si incammina tomo tomo per la strada delle evocazioni, cercando di capirne in primis qualcosa, ed in secundis, di carpirne i significati ed i segreti; La guerra di Oto e lo scontro con Kunimitsu, passando poi all'alleanza e alla Yugure, tutti fenomeni studiati ed accennati dal nostro giovane eroe dai rossi occhi, tutte storie dove s'intravedevano rapide queste animalesche e ferali figure di bestie ed entità prorompenti, esseri dalla potenza fuori dal comune, alleata e nemiche allo stesso tempo dei ninja del passato. Il vestiario borghese del giovane è alquanto semplice a dire il vero, parliamo di una T-Shirt bianca e di un pantaloncino nero che gli copre le ginocchia, accompagnato da un paio di scarpe bianche da ginnastica e da un paio di orecchini di colore ocra, chiudendo così il vestiario classico giovanile di un ventenne di kagegakure. <Credo sia il caso di fare una capitana anche alla biblioteca di konoha> tra se e se, in maniera quasi del tutto impercettibile, quasi volesse apparire come un ventriloquo professionista <ma...> due figure scorte da lontano richiamano la sua attenzione, un bianco di capelli ed una ben più curiosa e conosciuta rossa, Yotono, Nara, donna dai mille volti, <Chi è quello lì...> sa dai rapporti della shinsengumi che quella figura dovrebbe, semmai riuscisse successivamente a squadrarlo per bene, essere Mattyse Kanishiro, colui che al tempo si faceva chiamare dal nostro eroe Kyofu, attuale fiamma della judai. <Hey...> alza la mano, poco distante da quel duo <...> resta silente qualche secondo, forse, indeciso se chiamarla come furaya o come pakkurida, in generale, entrambe le cose potrebbero portare ad una conseguenza più o meno piacevole <Pakkurida> prende fiato, continuando a camminare verso quella figura particolare, verso quella donna particolare <Vedo che hai fatto amicizia con qualcun altro qui> andando con lo sguardo a mattyse <Piacere di conoscerti, Kamichi> termina <E basta> continua <Cosa ci fate qui?> lecito chiederlo, non è in servizio, ma non dovrebbe farsi vedere con quei due, è quanto di più sbagliato possibile per uno shinsengumi... ma è kamichi, lasciatelo stare. [Chakra Off]

19:37 Mattyse:
 Nel suo indugiare, per qualche secondo, la rosata attira l'attenzione del bianco, che assottiglia repentino lo sguardo e fa sparire alla stessa velocita` quel sorriso. Alla sua mene quel semplice "mh?" e` stato un segno di distrazione. La Nara probabilmente pensava ad altro o vi era altro a cui stava dando la priorita`. In effetti, consapevole lei che il consiglio sta addosso ai rinati, non si puo` certamente biasimare. <E` una possibile arma che puo` dare molteplici vantaggi. E poi nessuno si aspetta della lava da un manipolatore del legno.> Palesa quindi la possibilita` di usarla come arma a sorpresa, ma nella sua testa sono gia` apparsi molteplici scenari, piu` e meno bizzarri in cui quella stessa lava potrebbe anche risultare il piano d'emergenza. Mat avanzerebbe ancora di qualche passo, osservando poi la fanciulla dall'alto verso il basso, studiandone quasi ogni centimetro. Il vestiario di lei lascia intravedere alcune cicatrici, ma per quanto aveva capito lui, non adorava metterle in mostra. <Certo che con questi abiti...> Ecco, ora commenterebbe a bassa voce, non intenzionato a sorridere ma la figura della ex-hokage fa apparire un lieve sorriso involontario sul di lui volto. <...Sei davvero stupenda> Gli occhi, o meglio, l'occhio, viene rivolto verso il basso mentre i due si avvicinano alla porta. Sguardo fisso verso il terreno fin quando una voce, gia` conosciuta, non attraversa le sue orecchie, bloccando il passo in maniera irruenta con il piede destro per poi portare l'occhio destro nella direzione di Kamichi. <Kamichi> Ripete il nome che il fanciullo ripete. Ma che diamine, gia` si conoscono... <Gia` ci conosciamo, fan di Yukio.> Accennerebbe a quella battuta, intento a strappare una piccola risata quanto a contestualizzare nella mente del biondo il loro primo incontro. Il suo sguardo salterebbe tra furaya e il Kokketsu, mentre le labbra appena schiuse mostrerebbero la lingua far capolino. <Ah, vi conoscete?> Che domande, questo gia` lo sapevi. <La signorina e` piu` socievole di quando l'ho conosciuta io eh?> Rivolgendosi ora verso Furaya. Parla di Kiri, quando l'ha minacciata con una carta bomba per caso? Oh no, lui sta mantenendo ancora il nome di Kiofu, non vuole rinunciare alla propria copertura per nulla al mondo. Fin quando non entreranno nella sua testa, lui neghera` anche l'evidenza. <Comunque...> Intento a distaccare le frasi, lasciando indietro l'argomento "Come conosci Furaya" per rispondere alla sua domanda <Voglio riprendere gli studi e la signorina...> Sollevando la mano mancina per indicare proprio la sua compagna (non che limonatrice di taijutser) <...si e` offerta di accompagnarmi e tenermi compagnia. E te invece?> Solare, sorridente, educato e innocente. Non mostra nulla da nascondere, non Kiofu non deve spiegazioni a nessuno, a differenza di Mat, quindi perche` avere la coda di paglia? Va tutto bene.

20:15 Furaya:
 L'idea che s'è fatto l'altro del possibile uso in battaglia della lava sigillato all'interno d'un fuda fa in modo che la donna sollevi un sopracciglio. Dubbiosa in merito, proprio come poc'anzi, non sa effettivamente volgergli una risposta esaustiva. <E anche tu hai ragione.> Ammette seppur appaia ancor troppo pensierosa. Probabilmente, non sta pensando esclusivamente alla richiesta che le ha appena rivolto. Durante il suo avanzare, nota poi il far di Mattyse, il quale si preoccupa anche di farle sapere un suo pensiero. Che si mostrino alcune cicatrici, purtroppo, è inevitabile quando ne hai il corpo pieno. Volente o meno, non è ancora riuscita a trovare un kimono che facesse al caso proprio. Stende l'arto mancino, portando l'estremità del pollice e dell'indice a contatto col fianco altrui, così da pizzicarlo appena - senz'alcun dolore chissà quanto fastidioso. <Senti chi parla.> Non sa rispondere ai complimenti, sia mai che impari col passare del tempo. Solleva il capo e gli rivolge una lieve incurvatura delle labbra, prima di venir nuovamente distratta. Parli del diavolo... La di lei attenzione vien poi richiamata dalla presenza di qualcuno di sua conoscenza. Effettivamente, deve ancora aggiornare il terrorista di quant'accaduto di recente. <Kamichi> Pronuncia alla di lui volta, espressione neutra quella tutt'ora mantenuta dalla fanciulla che si preoccupa quanto più dell'agente scelto della Shinsengumi che, al momento, del resto. Non distoglie lo sguardo dal neo giunto. <sei qui per fare un altro terzo grado?> E' evidente come non abbia digerito gran parte delle discussioni che hanno avuto di recente. Getta giù un grumo di saliva, facendo altresì schioccar la lingua contro il palato. Permane ovviamente al fianco del Senjuu. Fa rotear per un attimo gli occhi verso l'alto, quasi timorosa che possa scatenare una nuova scenata di gelosia. <Sono sempre stata socievole.> L'ironia sprizza da tutti i pori grazie a questo commento. Un'affermazione che comunque rivolge ad entrambi, considerate le parole che vengono scambiate tra i presenti, lasciando che al momento sia proprio Kyofu a intercedere anche per lei. [ Chakra ON ]

20:35 Kamichi:
 Ben due le figure quest'oggi davanti a lui, la yoton e mattyse, due figure decisamente conosciute dal nostro eroe dalla bionda chioma, chi più e chi meno, sicuramente la figure della judai ha un valore diverso in quel triangolo di individui, anche se il bombarolo pazzo sgravato esplosivo potrebbe serbare in se molte sorprese. <Oioi, fan di Yukio è un parolone> sorridente a occhi chiusi, mano dietro al capo a strusciare dietro la nuca, imbarazzato forse di essere riconosciuto come un fan di uno di cui tutti ricordano lo schiavismo <Solo uno che non smette mai di farsi i fatti degli altri haha> è socievole, di buon carattere e di buona compagnia il nostro biondino, un cucciolo cerkamichi direbbero alcuni infami demoni del naraka, ma noi sappiamo quanto in realtà sia il baluardo della giustizia tutta, il giudice ed il carnefice che espande se stesso in mezzo quel mare di energie negative, l'angelo che li salverà tutti. <Mh...ora che ci penso ti ho già visto da qualche parte> prende fiato, dubbioso, è passato davvero tanto tempo dall'ultimo loro incontro, durato tra le altre cose davvero poco <Kyofu?> lo riconosce, in parte, non collegando ancora la descrizione del giovane alla figura di Mattyse, a sua volta ricevuta per intero dalla shinsengumi... ci vorrà ancora un pò prima che riesca, a freddo, ad arrivare a collegare quanto sta vedendo con quanto detto al tempo dalla sua corporazione. <Certo che la conosco, un fabbro fa sempre comodo no?> continua <Diciamo che abbiamo avuto dei modi molto...> virgoletta con le mani <Di parlare, ma dovrebbe essere sempre andato tutto bene> nel bene o nel male, quei due vedono il mondo nello stesso modo, solo due realtà opposte che cercano di costruire lo stessi secondo l'inclinazione più idonea, chi lotta per tutti, per il bene e per la giustizia... chi invece, come la Judai. <Nono, nessun terzo grado> prende fiato <Che cattiva> sbofonchia il giovane, storcendo le labbra verso il mancino lato per produrre un suono ed un rumore abbastanza tenero e divertente, non ha davvero nessuna intenzione cattiva, quando non veste gli abiti della shinsengumi, quando non è il giustiziere e l'araldo della pace, è un pacioccone cucciolone. <Figo, qualcosa d'interessate da studiare?> prende fiato <Anche io ero qui per delle ricerche, ma pakkurida mi capita proprio a fagiuolo> a cosa? ma come cazzo parla questo <Ti ricordi che facemmo quella discussione l'ultima volta, alla fine ti accennai di quelle mie ricerche> non vuole parlarne all'aperto e davanti a tutti i passanti in quella strada, ha un minimo di privacy su queste cose, e poi, per quanto faccia il bonaccione non è stupido, ma ingenuo, e sta imparando ad essere prevenuto... meglio entrare dentro che restare dinanzi ad occhi indiscreti. <Ne parliamo meglio dentro però, vi precedo signori> prende fiato, fermandosi un secondo <Ah, non do fastidio vero?> ritornando a compiere quel suo passo di marci <Andiamo susu, che c'è molto di cui parlare, e magari posso esserti utile in quelle ricerche no?> verso kyofu, sperando in cuor suo, che quelle figure, lo stiano seguendo. [Chakra Off]

21:08 Mattyse:
 Il pizzico della Judai fa contorcere il bianco nel lato colpito, saltellando appena di lato mentre una flebile risata sfuggirebbe dalle sue fauci. <Non iniziare!> Intimidatorio, issando la mano destra, chiudendo tutte le dita e mantenendo solo l'indice sollevato, come a puntualizzare, quasi minacciare. <Non e` il luogo o il momento per una guerra del solletico.> Divertito ora, forse un po` piu` spensierato del solito, come se qualcosa avesse rilassato quella testolina che tanto stava lavorando fino a proprio qualche settimana prima. L'attenzione poi si rivolge a Kamichi, che ammette di non essere proprio un fan della versione narutiana di un dittatore che ha governato la germania in un periodo storico a cavallo tra il 1930 e il 1940 circa. SI YUKIO, HAI CAPITO BENE. <Bhe, non e` sempre un male farsi gli affari altrui> Annuirebbe appena con il capo, accennando ancora una volta ad una piccola risata. Le apparenze sono tutto e mostrarsi allegro e spensierato potrebbe essere una valida opzione. <Si posso immaginare...> Parlando di Pakkurida e di come il biondo lasci molto all'immaginazione sulla sua interazione con la rosata. <La prima volta che ci siamo incontrati fu per caso, io avevo male ad un ginocchio e lei subito scorbutica e` venuta a giudicare e a trattare male un povero ferito> E ovviamente, per questo racconto, che per meta` e` pure vero, non puo` che fare gli occhioni da cerbiatto, voltandosi in direzione del soggetto femminile di quella frase. Furaya Nara. <ma con un po` di pazienza diventa mansueta come una micia.> E sorvoliamo su cosa effettivamente Mat possa intendere. Ricordiamo solo che non ha temuto l'ira di Furaya in modalita` eremitica e le ha tirato la coda in piena guerra. E con in piena guerra, si intende proprio sul campo di battaglia. Molesto come pochi il ragazzo eh? Kamichi cosa il bianco voglia studiare, obbligandolo a sollevare appena lo sguardo, portare la mano mancina sotto al gomito destro, con l'avambraccio che verrebbe reso cosi` orizzontale, davanti al proprio busto; la mano destra verrebbe portata sotto al proprio mento e quest'ultimo verrebbe afferrato tra indice e pollice. <Bhe, vorrei sapere qualcosa in piu` di come funzionano gli elettrodomestici e simili. Mi incuriosisce sapere come sia possibile trasmettere un immagine ed un suono da un punto in un altro!> Siamo sinceri Mat, vuoi far scoppiare cose a distanza, non e` vero? Il biondo poi pare aver bisogno della rosata proprio per avere informazioni inerenti alla stessa cosa che voleva cercare, di qualsiasi cosa si tratti, lo shinsengumi diviene pure piu` riservato e attento nel parlare... Annuirebbe appena, posando lo sguardo sulla rosata in una tacita domanda per sapere cosa ne pensi, se l'idea possa andarle bene o meno. Da fastidio? <In tutta sincerita`? Stai rovinando il sogno erotico di una vita, ma se ti leverai dalle scatole per tempo Pakkurida potrebbe farti perdonare.> Ironico, forse non cosi` tanto. Attenderebbe quindi Furaya per poi seguire il cucciolo.

21:41 Furaya:
 Glissa sul discorso riguardante Yukio. Non vuole commentare qualcosa di cui potrebbe pentirsi subito dopo. Preferisce restare in silenzio, piuttosto. Le sorge un sorriso spontaneo nel veder finalmente Mattyse così solare, addirittura giocoso. Nell'ultimo periodo, lo ha visto veramente poche volte felice e dunque deve decidere quando e se rovinare quell'atmosfera. Solleva ambedue le mani verso l'alto, mostrando i palmi aperti al bianco in segno di resa. <No no, ci mancherebbe. Non inizierei mai una battaglia che vincerei a tavolino. Ne va del mio orgoglio.> Lo prende bonariamente in giro, cercando quanto meno di fargli godere adeguatamente quella giornata senza che debba in qualche modo fargli pesare qualcosa. <Già, chissà perché lo immaginavo.> Piccata per l'ennesima volta, si riferisce al non farsi gli affari suoi - amorevole dire pronunciato da Kamichi poc'anzi. Il di lei sguardo vien lanciato in tutt'altra direzione, nello specifico alla volta della porta d'ingresso della biblioteca verso la quale il trio si starebbe dirigendo - a prescindere dalla presenza l'uno dell'altra. <Non mi hai ancora mai commissionato qualcosa. Quindi, ti conviene farlo in fretta se vuoi avermi ancora come appoggio.> Mormora verso il Kokketsu, pur mantenendo un tono di voce particolarmente calmo lo sguardo dice tutt'altro. Freddo e fiero, squadra per un istante il biondino come se volesse accertarsi di qualcosa di non ben definito ancora. <Cosa ne guadagno se rispondo alle tue domande, agente scelto?> La palese provocazione che esce dalla sua voce ha sicuramente un obiettivo ultimo da considerare. Dal punto di vista del Senjuu, tuttavia, sarà palese la pessima compagnia che Kamichi potrebbe costituire assieme alla Nara. Si volta repentinamente verso Mattyse, al quale rivolge un'occhiataccia torva. <Partiamo dal presupposto che stavi per far esplodere una carta bomba> Giusto per sottolineare quel ch'è veramente successo. <e che eri zoppo, certo.> Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, hai mai tenuto in considerazione questo proverbio da quando hai incontrato il terrorista e ci sei finita addirittura a letto? Allunga di nuovo la destrorsa in direzione del fianco, ma questa volta scendendo un pochetto di più e assestandosi ad altezza del gluteo più vicino. Glielo pizzica, di nuovo. Pensate veramente che avrebbe potuto arrendersi? Giammai, l'orgoglio è il suo pane quotidiano. <Non so proprio di cosa farmi perdonare, ma sbrighiamoci ad entrare anziché restare qui davanti tutto il tempo.> Bofonchia alla volta d'entrambi, accedendo alla struttura a prescindere dalla presenza dei due. Considerando l'entrata in scena di Kamichi, tuttavia, è costretta a seguirlo subito dopo, invece che protendere per un ingresso in scena da primadonna. [ Chakra ON ]

22:21 Kamichi:
 Alla fine dei conti quei due si conoscono anche troppo bene, lui fa un pò da terzo in comodo, ma tutto sommato non gli sembra essere troppo un problema, va lì per la sua strada in quella biblioteca, cercando di fare attenzione con il corpo in slalom veloci tra sedie e tavoli di una legnosa biblioteca fatta di carte e pergamene particolari, antiche e nuove, santuario della cultura per i coraggiosi guerrieri della lettura che s'apprestano a scegliere l'approccio migliore. <Uh, quindi ti ha medicato? Non solo una guerriera, anche un medico provetto?> davvero lodevole, anche se gli atteggiamenti scorbutici e bellicosi della NON più giovane yoton lasciando davvero a desiderare in certi momenti, a differenza di un Kyofu almeno più socievole. Le parole gli arrivano rapide alle orecchie, continuando quella loro discussione <Interessante, non sono un super tecnico di quegli arnesi, però se può esserti d'aiuto sono diventato abbastanza pratico coi computer e con quegli aggeggi strani> mica cazzi, è più tecnologico che ingegneristico, sicuramente, per necessità nelle ricerche e nelle archiviazioni, tempo dopo tempo, settimane e mesi, è riuscito a divenirne uno che tutto sommato di elettronica ne capisce. <Andiamo su, la vita è lunga e c'è tempo per le mele> prende fiato <Prendiamo posto qui, mi sembra abbastanza appartato, così evitiamo inutile interferenze esterne> ma sei tu l'interferenza esterna <Che odio gli scocciatori che arrivano e si buttano in mezzo> robusto, deciso, praticamente una fototessera. Le parole di furaya vengono risposte in un secondo momento invece <Tempo al tempo, sono ancora indeciso sul cosa maneggiare, ne parleremo davanti ad un mercato di questo> prende fiato, non avendo mai disprezzato l'idea di usare delle armi vere. Si siede, sedia ritta in legno ad un tavolo, tranquillo e sorridente, è di buon umore come al solito, mentre se ne sta in compagnia di quelle due figure <Oh, eravamo rimasti che ne avremmo parlato un secondo momento?> prende fiato <Speravo volessi darmi una mano, d'altronde abbiamo bisogno di una bella mano per andare a combattere gente come quell'assassino maledetto> mica cazzi, e si, le evocazioni nascono come alleati unici a cui il giovane vuole affidarsi per la cattura dei criminali <Ne guadagneresti di nomea, potrei dire alle persone della tua preziosa mano> continua <Avresti la coscienza e la testa a posto, insomma, ne parlammo già, siamo dalla stessa parte noi, no?> è convinto, tanto, soprattutto dell'alleanza della sua mentore, di quella figura così importante per lui <E poi fintato che ti giro attorno io, tenendoti d'occhio, dovresti avere molto meno fiato sul collo dalla parte della shinsengumi> prende fiato <Io so che non sei un nemico, loro forse un pò meno...> continua <Ma così facendo, almeno puoi respirare un pò di più no?> lo sanno che bazzica attorno a lei, molte volte assieme, hanno parlato in pubblico più volte, e non ha mai riferito nulla alla shinsengumi, sia perchè non v'è mai stata una reale possibilità, sia perchè da canto suo sta cercando di coprire in parte il fango che il consiglio getta sul nome della sua eroina lavica. <Poi è un pò d'infarinatura sulle evocazioni> verso furaya <Non può essere così un segreto dai!> braccia sul tavolo, testa tra queste con la guance destra attaccata al legnoso materiale di quest'ultimo <uff> respira sbuffando <Dai(?)> rialza il capo, in una pessima sceneggiata comica, che in realtà è il suo modo scherzoso e gioviale di presentarsi alle persone quando non in divisa, la medaglia assoluta tra la purezza del bene giovanile, ed il castigo assoluto della giustizia, kamichi e basta è questo. [Chakra Off]

20:00 Mattyse:
 Solleva gli occhi al cielo alle ultime parole della rosata, posando poi l'occhio ambrato nei riguardi del biondo. Che la Nara non apprezzi in particolar modo la sua compagnia diviene rapidamente palese al Senjuu, che l'ha vista atteggiarsi in quella maniera solo con un altra persona. Con lui. <Medicato e` un parolone. Direi che mi ha curato un tatuaggio sul pettorale...> Si, un bel kanji, che tra l'altro ha disegnato lei! Prima con la lava, poi con l'inchiostro. Ma questa e` un altra storia. La quasi Yoton puntualizza le dinamiche del loro incontro, attirando completamente la sua attenzione mentre oramai il trio e` in procinto di entrare. <Mi chiedo come mai non sia esplosa... Ah gia`! Non esplodono senza chakra!> Si... e Kamichi lo ritiene piu` simpatico e socievole... Si vede che ha conosciuto Kiofu e non Mat. Se avesse conversato con Al Miaeda probabilmente tremerebbe con qualcuno di spiritoso. Un po' come la Yakuza di Orochi, che non cantera` mai piu` ai propri figli "se sei felice e tu lo sai". E per quell'ultima frase della rosata? <Eh? Non hai capito, tu potresti far si che io perdoni lui.> piegando il gomito sinistro per permettere all'indice della mano mancina di indicare lo stesso Kamichi. Il biondo quindi decide si sedersi in un luogo che lui ritiene appartato, il bianco preferisce guardarsi attorno e pensarci su. In un luogo silenzioso anche i sussurri rimbombano. Quindi? Quindi non e` appartato per nulla, non per chi necessita di aria per parlare. Mat utilizzerebbe la punta del piede destro per roteare con tutto il busto su se stesso, intento a voltarsi in direzione di Furaya per poi mimare poche parole: "non ucciderlo". Come se fosse semplice eh? Non darebbe aria alla bocca, cosi` che quel movimento di labbra non diventi voce, intento con quella rotazione a lanciare un messaggio solamente per la Judai. <Io arrivo subito, vado a cercare un paio di libri.> Commenterebbe prima di afferrare con la destra una delle sedie e tirarla appena indietro, distanziandola dal tavolo per far si che la fanciulla possa sedersi (o assittarsi). Mat poi repentino prenderebbe a camminare in direzione di quei mille mila scaffali in legno contenenti libri di vario genere: sorpasserebbe i romanzi senza alcun problema, almeno inizialmente, attraverserebbe il reparto di cucina, qui gia` in maniera piu` lenta e, infine "Cultura generale". Il Senjuu allungherebbe le mani verso un totale di tre libri, perche` si, al ritorno afferrerebbe un libro anche dagli altri due reparti passati precedentemente, per poi tornare dal gruppo, solo dopo qualche minuto, posando sul tavolo un libro bello robusto con il titolo "basi di elettronica', sotto di esso vi sara` "mille ricette speciali", ed in fine un classico, colui che ha condannato la povera rossa il giorno in cui il ponte Naruto cadde. "Il paradiso della pomiciata." Non ha mai terminato quella lettura per colpa di Tamaki. Maledetta Tamaki. <di che stavate parlando?>

20:11 Furaya:
 Medicato? Di cosa sta parlando? S'è persa qualche pezzo per strada? <Medico provetto?> Non ne capisce praticamente niente di medicina, se non per qualche esperienza passata su di sé o per quanto riguarda l'anatomia, grazie allo studio da tatuatore che ha fatto in gioventù, seppur ora vi abbia perso decisamente la mano, preferendo adottare uno stile di vita improntato alla creazione o riparazione delle armi per il combattimento. <Se proprio dobbiamo, a questo punto conviene.> Riferendosi al posto in cui Kamichi ha scelto di sedersi, apparentemente appartato cosicché nessuno possa infastidirli per via dei discorsi che qui in avanti potrebbero esser costretti ad affrontare. Lancia un'occhiata al Senjuu, ma niente di più, prendendo posto e tirando da sotto il tavolo una sedia libera. Si lascia scappare una mezza risata nel momento in cui il Kokketsu sancisce d'odiare gli scocciatori che arrivano e si buttano in mezzo. Paradossalmente, sta parlando di se stesso. <Un secondo momento che avrei avuto modo di decidere a mia volta> Considerando come - appunto - si sia praticamente imbucato in una passeggiata romantica per la biblioteca. <tuttavia, non ho bisogno d'alcuna nomea, come ben sai.> Dovrebbe aver intuito il fare della rosata, la quale ha da sempre preteso di mantenere un profilo basso a causa del rischio che correva all'interno del villaggio. <Non ho bisogno del consenso della gente per essere in pace con me stessa.> Ha soltanto bisogno di tornare a casa. La sua, quella vera. Non deve in alcun modo pretendere che la popolazione di Kagegakure l'accetti poiché son i primi ad aver rifiutato la vita d'un tempo, maledicendo i Ninja scesi in battaglia per proteggere quelle stesse terre. Meritano di restare rinchiusi tra quelle mura come i conigli che in realtà sono. Prima di sedersi effettivamente, volge la sua attenzione al bianco che le s'avvicina, roteandole di fronte. Ne legge il labiale. Gli rivolge un mero cenno del capo, seppur le parole che in mente le rimbombano - memore purtroppo di quel sigillo empatico che non può più sfruttare - son ben altre: "Non te lo posso promettere". Spera vivamente che non la lasci da sola con Kamichi più del necessario, non è dell'umore. S'è imbucato senza chiedere, una volta tanto che riusciva a veder Mattyse sorridente - per quanto non fosse totalmente reale. Tuttavia, era quanto meno spensierato rispetto a qualche tempo prima in cui non riusciva neanche ad immaginare cosa poter fare affinché lo fosse. Accavalla la leva inferior manca sulla specular opposta, preoccupandosi delle domande che provengono dall'agente scelto in attesa che il bianco possa tornare da loro. <Devo ringraziarti per questo trattamento di favore?> Non le va giù che siano sorvegliati, purtroppo è abbastanza evidente. Incrocia le braccia al petto. <Piuttosto, dimmi cosa vuoi sapere a proposito delle evocazioni.> In breve: facciamo qualcosa di utile prima che mi passi totalmente la voglia di spiccicare parola. Solleva il capo verso il terrorista di ritorno soltanto infine, squadrando i libri che porta con sé. <Il paradiso della pomiciata?> Perplessa, allungherebbe la mano verso quell'agglomerato di fogli ammesso glielo lasci vedere e/o prendere, ovviamente. [ Chakra ON ]

20:56 Kamichi:
 Le parole di entrambi quei giovani arrivano alle orecchie del nostro biondo eroe del villaggio delle ombre, parliamo comunque di un duo che si è trasformato in un trio, quindi quello che si dicono e fanno tra di loro è abbastanza palese da percepire, non è nè cieco nè sordo. Alla fine prendono posto nella locazione scelta dal nostro ragazzo dal nero sangue, un posticino appartato dove difficilmente il rimbombare del suono potrà essere un problema, in quanto l'eco è un fenomeno dello spettro acustico che si presenta non in condizione di silenzio, ma in condizione particolare di rimbalzi delle onde sonore. Scaffali e libri non saranno un problema, ed il massimo che si potrà udire sarà quasi sicuramente un bisbigliare forse fastidioso, ma difficilmente comprensibile, a patto che ambo le parti non inizino ad urlare come dei dannati, lì sarebbe abbastanza diversa come situazione. <Okay, nessun problema> prende fiato <Nel frattempo> ascoltando le parole della Judai <Alla fine dei conti se le persone conoscessero una buona situazione attorno alla figura di pakkurida, sarebbe sicuramente un qualcosa che gioverebbe alla tua figura> continua, verso la Yoton <Sono poche le persone che conoscono la tua reale identità F> non la chiama per nome, ma con la prima lettera del suo nome <Riplasmare una buona nomea potrebbe essere un buon punto di partenza per il reintegro del buon occhi da parte dei cittadini> il punto del loro ultimo discorso è stato quello, lei che viene odiata dai cittadini, e questo sarebbe un buon modo per apparire "redenta". <Dalla nostra ultima discussione mi pareva di aver capito che avessi invece a cuore il parere delle persone, dei tuoi cittadini e ninja da difendere> ci sono figure che ella proteggeva al suo tempo, non sono mica morti tutti andiamo! <Sni> prende fiato <Non lo faccio per una gratitudine, ma perchè credo in quello che mi dici, dopo la nostra ultima discussione, spero di potermi fidare di te F> la lettera viene pronunciata per intero, proprio come Effe, per capirci. <Eh, bella domanda> prende fiato <So che esistono queste creature dalla stazza variabile che sono alleate dei ninja, si sono viste in alcuni eventi specifici importanti, come l'attacco ad Oto con la successiva morte di Kunimitsu per mano di Sango Ishiba> ancora, lui crede a quelle parole, e nell'internet nulla smentisce le sue credenze. <Cosa sai dirmi al riguardo? Cosa sono queste creature? Da dove vengono... e soprattutto, che fine hanno fatto? Dalla tua posizione avrai conosciuto qualcuno che aveva a che fare con queste cose?> chiede, ignaro del suo cucciolone saccagnato di botte durante l'attacco delle chimere.

21:22 Mattyse:
 Il bianco accenna ad una risata per la tacita risposta che la rosata gli mima, ma di quello che i due si diranno sentira` ben poco. Appena tornato, voltera` lo sguardo in favore di Furaya, permettendole senza alcun problema di prendere e curiosare quei libri che si e` portato dietro. <Si.> Risponde alla sua domanda. <Qualche tempo fa avevo iniziato a leggerlo, ma una signorina me lo ha sottratto e ha reso impossibile il recupero... Mi sarebbe piaciuto un sacco sapere come finiva.> Ecco spiegato il perche` abbia afferrato un romanzo romantico a luci rosse, scritto dal nostro adorato eremita pervertito. Che casualita`, lo stesso Kamichi sta parlando, in maniera molto tranquilla, proprio di bestie di diverse misure. Ma queste parole che le sue orecchie sentiranno appena, essendosi allontanato, piccoli respiri e riverberi che rimbalzano tra quelle pareti e quegli scaffali comunque rigidi a sufficienza per far si che delle onde sonore possano rimbalzarvi contro, anche a causa della loro struttura verticale. Ma, in ogni caso, al bianco sara` comprensibile appena le ultime parti di quel discorso che il biondo ha preso a fare, citando anche Sango Ishiba. Lo sguardo ambrato, o quel che ne rimane, del Senjuu si solleva repentinamente in direzione del Kokketsu, mentre le spalle vengono aggredite da qualche piccolo spasmo che andrebbe a spingere l'aria verso la bocca per una piccola risata che il bianco tenterebbe di sopprimere tra le proprie labbra. <Sembra tu stia chiedendo delle informazioni riservate o segrete.> Commenterebbe con totale disinvoltura, sollevando la gamba sinistra per andare, o cercare di andare, a posarla sulle ginocchia della rosata, come forma di contatto fisico diverso dalla classica stretta di mano. Il bianco aprirebbe la prima pagina del libro di elettronica e ne leggerebbe un paio di righe. <Siamo in queste quattro mura da dieci anni, ma prima bene o male andavamo a scuola come bambini normali... tra chi voleva fare l'idraulico e chi il ninja, bene o male a tutti veniva data un'infarinatura. Quindi perche` girarci attorno?> Lo chiede in totale liberta`, quale sarebbe il problema di parlare a riguardo delle evocazioni? Non si tratta neanche di una qualche tecnica proibita.

21:43 Furaya:
 Continua a non trovarsi d'accordo con quanto espresso da Kamichi. <Ho detto che t'aiuterò, ma preferisco farlo coi miei metodi. Dunque, voglio mantenere un basso profilo.> Ribadisce, pur utilizzando parole diverse, che non ha alcun bisogno della fama positiva della quale il Kokketsu ha tanto parlato. <Siamo in pubblico> Lancia un'occhiataccia nei confronti del biondo. <chiamami Pakkurida.> Non intende ripeterlo, il che è abbastanza intuibile dal tono di voce che utilizza nei suoi confronti - piatto, a tratti infastidito. Quando vuole, sa nascondere le sue emozioni. In questo frangente, come anticipato, non è molto incline a restare in silenzio o a non far trapelare alcunché. Scuote mestamente il capo nei confronti altrui, mantenendo ancor l'attenzione rivolta esclusivamente verso l'agente scelto per risponder in maniera precisa alle insinuazioni che le sta rivolgendo. <Ti sbagli. So che ho fatto degli errori, ai quali intendo rimediare. Non posso chiedere scusa a coloro che sono caduti in battaglia.> Quanto detto in precedenza, durante l'incontro sul Monte dei Volti, verteva sulla possibilità di redenzione dai propri peccati - non ha mai menzionato il parere delle persone. L'espressione seria viene rivolta all'altro, incoccando il proprio sguardo in quello altrui. <Al tempo stesso, non posso costringere la gente a pensarla come me e ad essere d'accordo con me. Difatti, c'eravamo lasciati con una frase da me pronunciata: "restate a guardarmi".> Non intende rivelargli alcunché delle sue intenzioni né di come vuol far ammenda, a prescindere dal modo. Trae comunque un profondo respiro prima di prendere a parlare di quel che sa a proposito delle evocazioni. Mattyse, nel frattempo, li ha raggiunti ed è costretta ad abbassar la gamba accavallata per far posto a quella altrui, onde evitare che ribalti un tavolo data la posizione. <Comodo?> La mandritta vien poggiata sul di lui stinco, carezzandone distrattamente il tessuto e avvertendo l'osso sottostante. Con la mancina, invece, si preoccupa di legger - per niente attenta - le prime righe del libro che gli ha precedentemente rubato dalle mani. Solleva con cipiglio un sopracciglio, chiudendo di scatto il libro con il pollice di mezzo così da non perdere il segno della pagina. <Sango Ishiba non credo fosse capace d'ammazzare un Kage da sola. Non era certo al mio livello per quanto riguarda la forza combattiva.> Stiamo parlando pur sempre d'un ex Hokage che vantava la possessione di poteri diversi e che ha fatto veramente di tutto per raggiungere quell'obiettivo massimo del quale poteva - appunto - vantarsi. Quindi, sicura di sé ed orgogliosa oltre ogni misura, reputa che Sango non fosse abbastanza capace. Purtroppo, non possiamo saperlo con certezza, ma son ancora vive entrambe. C'è tempo per valutare la situazione. <Ha sicuramente collaborato all'uccisione di Kunimitsu.> Torna a spiegare, prima di passare all'argomento vitale di questa conversazione che, con molta probabilità, il Kokketsu sta aspettando più d'una specifica ai danni della Ishiba. <Le Evocazioni sono delle enormi bestie animali che stringono un patto, un contratto con un essere umano, il quale diventa inevitabilmente il loro evocatore. Sommariamente si tratta di strutture piramidali, al cui apice v'è il Re delle bestie.> Spiega alla volta del biondo, mentre gli occhi spulciano con interesse la copertina e l'eventuale trama posta sul retro, nonché il nome dell'autore. <Non posso sapere che fine hanno fatto. Alcune di loro hanno combattuto al nostro fianco e contro di noi durante la battaglia ai Monti ardenti.> Tono di voce che s'abbassa per ovvie ragioni, considerando il luogo nel quale è consuetudine far silenzio più d'ogni altro. <Personalmente parlando, avevo stretto un contratto con il capo branco dei Lupi, Fenrir.> Le manca quel lupacchiotto scontroso e fastidioso che con un solo alito poteva congelarti il sangue nelle vene. [ Chakra ON ]

22:05 Kamichi:
 Entrambi hanno un modo di dire e di fare particolare, decisamente due caratteri affini in certi aspetti quelli del Senju e della Yoton, anche a pensarci bene, un pezzo di legno sta con una pozza di lava... il kami li fa, e poi li accoppia signori. <Non credo siano informazioni segrete, ma dalla nostra ultima conversazione uscì fuori che le conosceva bene> prende fiato, riferendosi ovviamente alle evocazioni di cui stanno parlando quei 3 amici del cuore <Ovviamente però, una cosa è se detta da lei, o se detta da internet> capiamoci, ha trovato informazioni molto valide nella iper rete dei ninja, però la figura della ex decima potrebbe acquisire ben altre connotazioni in questi discorsi, e le informazioni da ella portate avanti sono di una validità decisamente più alta. Si riallaccia sempre a mattyse <Eh, diciamo che forse ho saltato quella parte> quale parte, l'accademia è come se non l'avesse proprio frequentata, per quel poco che c'è stato <Però con le voci che corrono in giro... meglio evitare di parlare di creature giganti in pubblica piazza, con un pizzico di buon senso è sempre meglio non dire ste cose ai 4 venti> quattro venti o 4 20? Pessima, ma andava fatta, aspettiamo un ban temporaneo senza problemi, ahimè. <Bene, allora sono felice che tu voglia aiutarmi> è contento di questo, e la judai già dovrebbe sapere di come la sua fiducia sia in prova <Non puoi costringerla, ma almeno puoi provare a farglielo capire> non ironicamente, almeno possono fare qualcosa al riguardo, almeno stendere qualcosa, delle idee, dei piani... e poi diamine, la judai dovrebbe capire che quelle sono frasi da numeri due sulla scala massima di forza, e lei ora come ora non è assolutamente neppure in classifica, ci vorrà qualcosa che le faccia superare i suoi limi qui ed ora, qualcosa che la porterà a destreggiarsi attorno al suo PLUS ULTRA, al fine di ergere il di lei fuoco fatuo verso la vetta di un PROMINENCE BURN! <Và comunque fermata, che sia stata lei o non l'assassino non possiamo saperlo> la tipetta, che tiro mancino che ha lanciato al nostro eroe <E come hai fatto ad entrare in contatto con quel lupo? Come si può arrivare a parlare al vertice di quella piramide per richiedere l'aiuto di queste creature?> domanda, diretto, senza mezzi termini <E come decidono se darti o no il loro potere> tutte domande a cui su internet non è riuscito a dare risposte, parliamoci chiaro, ora ha davanti una grande summoner, altro che ninjipedia.

22:20 Mattyse:
 <Si> Risponde subito alla domanda di Furaya. E` comodo? In realta` non tanto, ma gradisce il contatto fisico che si viene cosi` a creare. Si, e` proprio di buon umore se e` voglioso di quel legame in maniera cosi` costante. E si, e` solo quello a dire quanto sia allegro, visto che la presenza di Kamichi lo obbliga a mantenersi all'interno di quel personaggio che ha creato. L'occhio salta su Kamichi, che ora risponde in maniera bizzarra. <Kamichi, credo tu abbia perso qualcosa per strada... tipo qualche rotella.> Commenta repentino, accennando ora ad una risata. <Qual e` il nesso tra il fatto che Pakkurida conosca le evocazioni ed il fatto che tu ne stia chiedendo informazioni a riguardo come se fossimo le tue spie?> Perche` e` quella la prima spiegazione che il sangue nero ha dato. <Certo, parlare di bestie giganti non e` sicuramente il massimo, ma vi e` una differenza enorme tra evocazione e chimera.> Tipo... l'aggressivita`? Ah, no, non e` vero. Fenrir stesso a momenti lo uccide alle porte di Konoha. Nulla, come se non avessi detto nulla! Lo sguardo verrebbe abbassato nuovamente verso il libro di elettronica, ma la sua attenzione e` completamente rivolta verso il duo che pare avere intenzione di scambiarsi quelle informazioni, utili anche per Mat che tempo addietro aveva chiesto a Mekura di presentargli i serpenti bianchi. Meglio apprendere quanto piu` possibile. Ma ecco, un lampo, un qualcosa che attraversa la mente del Senjuu: la mano mancina, piu` vicina alla rosata, afferrerebbe il libro di cucina mentre il gomito mancino si poserebbe sul tavolo per fungere da perno, cosi` che una rotazione dell'avambraccio (che apparirebbe per la rosata in senso antiorario e per il biondo in senso orario) possa cerca di portare il libro davanti alla bocca della Judai, intento a zittirla prima che parli troppo. <Capisco l'aiutarsi a vicenda, ma qua mi sembra che si stia dando un po` troppo per scontato che sia tutto dovuto. Lo conosci il detto, una mano lava l'altra ed entrambe lavano la faccia?> Il sorriso e` andato a svanire dal suo volto, anche perche` e` intenzionato a contrattare, o quanto meno a ricordare al giovane Kokketsu che ha davanti la decima hokage e non puo` pretendere nulla senza dare qualcosa in cambio. E spoiler, la fiducia non e` una moneta di scambio accettabile.

22:27 Furaya:
 Si limita a glissare le iniziali frasi pronunciate da Kamichi poiché invero non ha niente da aggiungere a quanto detto. Non v'è curiosità scaturita da esse. Con le sopracciglia ancor aggrottate, percepisce invece l'argomento riguardante la ragazza dal rosso crine come incidente rispetto agli altri appena affrontati. <E' il motivo per il quale ti venni a cercare tempo fa.> Riferendosi al loro incontro al mercato dell'acqua sito nel distretto di Kiri. Si stringe nelle spalle, pur non avendo altro da aggiungere che già non abbia detto. Non si trattava soltanto d'un modo per averlo dalla sua parte, ma anche e soprattutto di riuscire a cacciare quell'individuo dalle fila di chi dovrebbe proteggere il villaggio in questione. Sarebbe un primo passo, senza dubbio. Son passati anni da quando scrisse il suo nome sul contratto di Fenrir, quindi torna indietro con la memoria a quando avvenne il suo avvicinamento. Viene bloccata prima che possa effettivamente parlare, adocchiando il libro di cucina che le apre innanzi alla bocca. Gli occhietti chiari glissano dal membro della Shinsengumi al terrorista, trovando ovviamente concorde l'atto che ha appena compiuto nei suoi riguardi. Non si pone in mezzo al precedente dire che trova comunque la Nara d'accordo con quanto asserito, preoccupandosi di fatto di schiarirsi la voce. La mano libera viene stesa affinché possa spingere dabbasso il libro postole innanzi al volto. <Siamo alleati, giusto, agente scelto?> Gli sovviene tale domanda, mantenendo alta l'attenzione e basso il tono, onde evitare - appunto - che vi siano ulteriori orecchie indiscrete nei dintorni (come se Kamichi non bastasse da solo). <Dammi qualcosa che valga lo scambio d'informazioni e che tu non mi abbia già detto. Ti ho ringraziato per la lista della gente tenuta sotto osservazione, spiegandoti come funzionano le Evocazioni.> Oh, assieme a Mattyse diventa probabilmente una frasca nel sedere a giudicare dalle intenzioni che rivolge al Kokketsu, per non parlare del tono finora infastidito che ha avuto la pretesa d'usare negli altrui confronti. Indirettamente, sta rivolgendo anche delle informazioni non da poco al terrorista, quasi alludendo al fatto che se reputa lei come alleata, purtroppo si muovono in simbiosi. [ Chakra ON ]

22:52 Kamichi:
 La situazioni inizia ad inclinarsi su di un punto di vista abbastanza particolare, entrambe quelle figure iniziano a parlare con una cupidigia ed una ingordigia davvero macabra, come se alla fine dei conti, non stessero parlando tra persone "alleate" e la cosa al nostro eroe delle ombre, non sembra proprio andare a genio, lui muove quei suoi passi e quelle sue parole sui principi, sulle virtù, e non sui favori e sulle merci di scambio. Prende fiato prima di cominciare a parlare, ovviamente, rispondendo in primo luogo al senju <Le spie elargiscono informazioni riservate e di massima segretezza, queste non credo siano info di quel calibro> risponde al bianco di capelli <Preferisco parlarne in questo modo in quanto potrebbe suscitare lo stupore di molti e la preoccupazioni di altrettanti> riferisce <Meglio non parlare mai di queste cose in pubblico, nel villaggio è meglio lasciar libero un taboo generale> ed è molto convinto di tutto questo, quindi relativamente a ciò crede di non doversi spiegare oltre, fiondandosi invece su di un discorso diverso, rispondendo ad entrambi, sia al ragazzo che alla donna, che alla fine avanzano proprio la stessa ed identica pretesa; <Si, o almeno, credevo fossimo entrambi sulla stessa barca> continua <E trovo davvero triste e deludente il tuo> si rettifica <Il vostro, chiedere in cambio qualcosa per delle informazioni che potrebbero e dovrebbero invece essere date ad una persona che, come ben sai, tiene a cuore i tuoi stessi ideali> il discorso ovviamente tende ad accendersi nei confronti della Yoton, il senju, non lo conosce abbastanza e nè ci ha avuto a che fare qualcosa d'effettivo. <Le cose che ti ho detto, quello che sto già facendo standoti attorno continuando a garantire per te> come già spiegato <Sano cose che to facendo NON per un mio torna conto, ma perchè ti considero una persona che vede il mondo e le cose come me> o almeno, in parte, ma comunque sono due persone che si sono viste molte legate dal credo ninja <Sai già tante cose, ti ho detto ciò che sapevo e chi sono, di cosa faccio parte e a cosa sto puntando> come ad esempio, al piano degli anbu, alla quale ella ha dato partecipazione al tempo sul monte dei volti. <Io non credo davvero di dover barattare una spiegazione ed un aiuto da parte di una figura come la tua Fur...> deve ancora abituarsi all'idea di chiamarla per nome, visto che alla shinse è furaya, lui sa che è furaya, ma al pubblico deve dire che è pakkurida <Pakkurida> si corregge, continuando <Non siamo mercenari o capitani di ventura in cerca di denaro o preziosi> lui almeno non lo è mai stato <E credevo che tu stessa avessi capito che persona sono io, e che l'aiuto che volevi darmi fosse frutto della voglia di redenzione> riguardante il peccato compiuto <Sai bene cosa penso di te, sai cosa ho detto e fatto nei tuoi riguardi> sia davanti che dietro <Ora sono qui a chiederti una mano, delle informazioni che potrebbero aiutarmi ad avvicinarmi ad una forza per aiutare a difendere le stesse persone che tu vuoi difendere, proteggere> l'obiettivo è quello, arrivare a quelle bestie per difenderli tutti, col sorriso, perchè lui vuole divenire ciò che forse ella cercò di essere al suo tempo, IL SIMBOLO DELLA PACE, non avendo a che fare con nessuno, nè con il male nè l'oscurità, ma solo con la giustizia e gli indifesi... verso il suo di fuoco, verso il futuro che lo potrebbe vedere come colui che imbraccia come giustiziere assoluto, dedito al suo lavoro con la forza di un vero e proprio UNITED STATES OF SMASH!

23:17 Mattyse:
 La decima pare non aver alcun problema a capire cosa il bianco voglia intendere, lui per se non ha nulla da guadagnare con l'assistenza di Kamichi, o almeno non direttamente. Quindi il gesto del bianco e` solo quello di dare una spinta alla sua donna per prendere la strada giusta. Ma ecco, il biondo pare non gradire cosi` tanto. Il libro di cucina viene abbassato, accompagnato dalla mano di Furaya e, successivamente lo sguardo viene sollevato in direzione del Kokketsu. <Kamichi, mi sei sempre apparso un ragazzo intelligente, ma vedo che ti manca un po` di esperienza in questo mondo. Non prenderla come un offesa, ma accetta un consiglio... questo e` gratuito.> Ecco, un regalo non e` una cosa che si ottiene molto facilmente da Mat, anche solo una informazione solitamente ha dietro tutta una storia architettata, un piano ben studiato con uno scopo preciso. <Non accontentarti delle risposte che ti danno. Provo a contestualizzare.> la mano destra va ora a chiudere il libro di elettronica, mentre la gamba sinistra scenderebbe da quelle della Nara, assumendo cosi` una posizione piu` composta. <Per quanto ho sentito, la shinsengumi ha schedato delle persone. La shinsengumi sa di Pakkurida e tu hai dovuto garantire per lei. Perche`? Perche` queste persone sono state schedate? Perche` hai dovuto garantire per Pakkurida?> La signorina non ha avvisato il bianco, che sta facendo lavorare il cervello per unire alcuni puntini, quei pochi che sono stati palesati. <Non voglio una risposta, voglio che sia tu a porti queste domande> Sollevando entrambe le mani per indicare qualche istante proprio il biondo prima di far ricadere entrambe sul tavolo, con la sinistra sotto alla destra, con i polpastrelli della dominante che accarezzano appena la mancina. <Le informazioni che richiedi sono anche semplici da ottenere, ma la differenza da quello che lei... noi, possiamo darti e` assistenza completa. Se non capisci qualcosa, se qualcosa andasse storto, se dovessi abbandonare il villaggio per un lungo viaggio, non saresti solo o abbandonato.> Ecco, diciamo una sorta di assicurazione, un pacchetto tutto incluso. <Diviene quasi una nostra responsabilita` portarti fino al tuo obbiettivo. Un po` come i mercenari che citato tu stesso.> Momento commerciante, attenzione, ammiriamo un Mattyse intento a vendere una qualsiasi cosa ad un biondo della shinsengumi, ci riuscira`? <Ma per farlo, sia per aiutare te, che per redimere la signorina secondo il SUO modo...> sottolineando quell'aggettivo possessivo per palesare che deve essere lei a scegliere come fare, e non seguire una strada prestabilita` da altri <...Necessitiamo di informazioni. Dobbiamo sapere chi ci e` attorno, per quale motivo, se puo` complicarci la vita o meno. E soprattutto, dobbiamo poterci fidare al cento per cento l'uno dell'altro. E lo scambio di informazioni serve anche a questo.> Ahi, ecco il punto. Perche` quando Mat parla di creare fiducia vuol dire che vuole avvicinarsi ad un soggetto, o per sfruttarlo o per invitarlo in quella sua squadra da strapazzo... chissa` quale delle due. <A instaurare un rapporto di fiducia che ci consenta di farci agire liberamente senza paura di metterci i bastoni tra le ruote l'un l'altro>

18:29 Furaya:
 Un nuovo guizzo del sopracciglio la costringe a sollevarlo in virtù di Kamichi e sulla base delle parole che questi sta pronunciando. <Per quale ragione dovresti continuare a nascondere determinate informazioni ai civili?> Domanda, lasciando il libro preso prima dalle mani di Mattyse sulla superficie del tavolo antistante. Mantiene lo sguardo e la sua più completa attenzione nei riguardi dello Shinsengumi. <La gente deve sapere a quali pericoli va in contro, ma al tempo stesso bisogna snocciolare la questione in maniera tale che non generi deliri di massa.> Lei ha avuto a che fare con una popolazione vasta in quanto Decimo Hokage di Konoha dieci anni prima, dunque parla dall’alto della sua esperienza e non per del sentito dire. Non si fa vanto d’alcunché, ma pretende di capire anche l’idea che questi ha del mondo, poiché sembra essere macchiata da qualche incertezza o scarsa conoscenza del mondo che li circonda. <Ad ogni modo, non si tratta di spie> E’ un argomento che per la donna non regge affatto e non comprende per quale ragione venga tirato fuori. <e non si tratta neanche d’avere gli stessi ideali. La gente è abituata a tradire per ottenere il suo obiettivo. Cosa mi dice che tu non faccia la stessa cosa? La tua parola?> Scuote il capo, l’espressione seria e guardinga che la contraddistingue poiché si sta comunque parlando d’una sorta d’affari seppur non vi sia di mezzo alcun movimento monetario. <Chi mi dice che tu non ci stia sfruttando per avere delle informazioni? Chi mi dice che tu non ci stia vendendo subito dopo alla Shinsengumi?> Non è un tono pregno di cattiveria o di minaccia, in realtà è piuttosto pacata nel fargli presente quelle che sono le sue considerazioni in merito. Kamichi non ha esperienza del mondo circostante, non sa quanta gente priva di scrupoli s’aggiri per il mondo. Deve ancora crescere e deve ancora sperimentare cosa vuol dire aver a che fare con la peggior feccia esistente. Sospira, socchiudendo per un attimo le palpebre e sollevando la mandritta verso il volto, massaggiando delicatamente il setto nasale e la fronte al centro degli occhi. <Non ho bisogno delle parole, ma dei fatti, agente scelto. Sui libri, non trovi il metodo per stringere un patto con le bestie. Le informazioni che io posseggo non sono scritte su dei meri pezzi di carta.> Che sia un bluff o meno, non è dato saperlo. Ma comunque vanta un’esperienza sicuramente considerevole rispetto ad un ragazzino dai capelli biondi che pensa di sapere tutto del mondo soltanto perché vi ci vive. <Pakkurida, Kamichi. Non è difficile pronunciare il mio nome.> Glielo sottolinea, fulminandolo con un’occhiataccia bieca. Crede che loro due abbiano paura d’un arresto o della Shinsengumi? Pensa davvero che il timore di essere denunciati o iscritti in quella lista fermerà il loro modus operandi o gli obiettivi prefissati? Oh, non li conosce affatto… Non si pone in mezzo tra l’uno e l’altro, preoccupandosi perlopiù d’ascoltare e di memorizzare quanto detto. [ Chakra ON ]

18:59 Kamichi:
 Alla fine dei conti le parole di quei due non sembrano essere particolarmente errate, anzi, alla fine quelle di Mattyse sono per lo più il vociare di un qualcuno di anonimo, la reale pesantezza viene data dalla rossa, dalle frasi pronunciate dalla donna Yoton che presta la di lei figura ancora come ex simbolo della pace, ammirata dal biondo come qualcuno di grande, anche se parte di quella sua luce è ora come ora offuscata dalle menzogne iniziali. Non perde tempo il giovane, anzi, sembra avere la risposta pronta, quasi stesse solo aspettando il momento per inserirsi in quel discorso: <Per quanto mi riguardo, Kyofu> osserva poi con lo sguardo la non più giovane ex decima <E... pakkurida> attimo di pausa per non chiamarla col suo vero nome <I rapporti tra ninja che mirano al bene comune e alla pace non si basano sul mero baratto d'informazioni, ma sull'etica e sulla morale, non sul peso di quanto si ha, ma sulla necessità e sull'obiettivo che si persevera> cosa intende nella precisione? <Se ti avessi voluta vendere alla shinsengumi, non ti starei parlando di questo> prende fiato <Ciò che faccio ed ho fatto, non si basa sul guadagno di qualcosa> si volta verso la figura del Senju <E se sono stati schedati determinati individui è perchè non li conosciamo, in concomitanza delle faglie ed in virtù della loro data morte, capisci che il consiglio di kagegakure vuole sincerarsi che siano tutti cittadini a norma e normali, e che vogliano vivere nella pace e nella prosperità del nostro grande villaggio> è un promoter, un politico, quando si tratta di pace e guerra è un paraculo, muovendo le parole per quello che gli pare essere il vero senso della scelta governativa. Riattacca il discorso sulla falsa riga di quanto detto <Non si tratta di parola, ma di IO, di credo> kamichi è facile da convincere, ma non con con questi mezzi termini, non con la sfacciataggine e la cattiveria che possa comportare il baratto materiale, e la rossa dovrebbe aver già avuto a che fare con il suo carattere <Non mi hai mai chiesto di aiutarti Pakkurida, eppure l'ho fatto> continua <Non ho mai preteso nulla da te, non ho mai considerato il mio appoggiarti od il mio garantire per te come merce di scambio per qualcosa> è categorico, lui NON è quel tipo di persona, lo ha fatto solo e soltanto perchè era ed è la cosa giusta secondo il suo cuore, perchè lui crede nella figura della ex decima. <Se faccio questo Kiofu, è perchè sta nel giusto e non nel torto, io non sto coprendo una criminale o una figura pericolosa> lui è convinto, ancora, che ella sia nel giusto, ovviamente, da ricordare che mattyse NON è ancora stato riconosciuto come osservato speciale, ma lo sarà a breve, uno o due minuti e probabilmente verrà associato alla descrizione degli osservati speciali avuta dalla shinse <Sono contento che questo sia il vostro modus operandi> verso il bombarolo <Ed avrete la mia completa disponibilità per avere manforte in qualcosa> ma non parlate mai di scambi o tornaconti col biondo, lui aiuta perchè è giusto farlo, e pretende, ingenuamente, che i suoi alleati siano al sua fianco quando abbia bisogno di una mano. <E tu...> tornando con lo sguardo verso gli azzurri occhi della lavica <Credi davvero che io possa tradire la fiducia che ci siamo dati?> aperti e tondi, rossi vermiglio, gli occhi dello shinsengumi ritti nelle altrui iridi, quasi sconcertato <Dopo che mi hai tenuto nascosto tutto quello, io son tornato da te a chiederti spiegazioni, ed ho soprasseduto perchè... io credo in te> respira <è così anche per te, vero?> parlare con lui significa questo, avere a che fare col biondo porta sempre questo, sentimentalismo e credi vari ed eventuali... è buono, davvero, ed ha cercato di farlo capire a tutti, soprattutto nelle lacrime versate alla rossa. Si fideranno di lui e del suo credo? Si fideranno in cambio della sua mano spassionata?

19:19 Mattyse:
 Mat non e` sentimentalismo, e` studio, valutazione, fatti oggettivi. E` colui che ha preso la principessa dai capelli rosa di Konoha, colei che si batteva per la pace e chi sarebbe fatta crocifiggere per ogni singolo passante e l'ha convinta a preparare una guerra mondiale con se stesso come nemico per iniziare una pace. Non stiamo parlando di un mercante della fiera dell'est che deve vendere un topo raccattato per strada ad un padre per due monete. Lascia la rosata parlare, ogni tanto le lancia qualche occhiata per dar prova di seguirne il discorso, non puo` che esserne d'accordo. E` il biondo che invece ne spara di cazzate. <I rapporti tra ninja si basano su sangue, inganno e tradimenti. E` tutto mero gioco di strategia che questo villaggio non conosce perche` troppo presi a giocare al gatto con il topo, dove i cittadini sono il topo.> Palesando cosi` il pensiero che siano tutti dei codardi, che nessuno stia facendo nulla per rimediare a quelle problematiche. <Sono stati schedati per paura di cio` che potrebbero essere? E allora perche` non chiederglielo. E` tanto semplice, una convocazione, quattro chiacchiere e fuori dai coglioni. Sarebbe stato un modo per avere degli alleati a dir poco validi.> E invece no, come dei ninja, hanno agito nell'ombra e stanno ingannando. Il gioco non e` cambiato, si e` rimpicciolita solo la scacchiera. <E poi chi ci vuole vivere in questo villaggio di merda?> Ecco, qui alzerebbe la voce, piegherebbe il busto in avanti, portando entrambi gli avambracci sul tavolo, posandoci sopra il busto per avvicinarsi a Kamichi. <Quando e` stata l'ultima volta che hai sentito la sabbia di Suna sotto i piedi? Hai mai bevuto un drink a Kusa? O hai mai fatto una passeggiata romantica per le strade di Kiri? Il villaggio, Kagegakure, e` una fottuta gabbia. Vivere come uccelli in gabbia aspettando che qualsiasi cosa ci sia fuori trovi come entrare non e` vivere.> I lineamenti del volto si sono fatti piu` aggressivi, tanto che il il labbro superiore quasi si alzerebbe per mostrare i canini come un cane. Mat tornerebbe indietro con la schiena, posandola contro lo schienale della sedia prima di fare un profondo respiro per cercar di riacquisire un po` di tranquillita`. <Kamichi. Sei un cazzo di bambino, e non e` un male, pensi che nelle persone ci sia sempre qualcosa di buono e ci si possa fidare di tutti? Pakkurida...> E qua il gomito destro farebbe da perno, sollevando l'avambraccio mentre indice e pollice compierebbero un cerchio per puntualizzare cosa stia dicendo. <...E pensa bene a chi sia Pakkurida. Ma PAKKURIDA ti sta dicendo che il mondo non funziona cosi`. Dieci anni fa i villaggi erano alleati. Ma ti sta dicendo che non funzionava cosi`. Ti faccio un disegnino per fartici arrivare?> Poco diretto insomma, ma in fondo lei e` quella con piu` esperienza politica, chi altro potrebbe aver voce in capitolo. Un altro sospiro, per appacificare il proprio animo, mentre la mano destra verrebbe portata contro il tavolo. <Agente scelto, la fiducia non va mai regalata. Perche` se ti fidassi di lei come dici, come la gente ha fatto, non staresti qui a dire che e` baratto di informazioni. Se ti fidassi veramente di lei e ti chiedesse di far crollare un edificio, senza darti una motivazione, tu lo faresti. Ma dove vuoi pretendere di riporre la tua fiducia in un villaggio delle ombre?> Kagegakure, no?

20:01 Furaya:
 Menzogne che ha dovuto pronunciare proprio per colpa della Shinsengumi della quale lui fa parte, con delle motivazioni ch’egli ha potuto riconoscere come veritiere se consideriamo che, per l’appunto, sono controllati a vista neppur fossero degli effettivi criminali. Non lo sono ancora diventati, ma il passo è ormai breve. <Sei ancora troppo giovane e non hai vissuto nella nostra stessa epoca. I baratti e gli accordi erano all’ordine del giorno: io ti do qualcosa in cambio d’altro. Le informazioni erano il nostro pane quotidiano.> Gesticola ancora con l’ausilio della mandritta, mantenendo lo sguardo ben focalizzato sul viso del giovane per valutarne espressioni ed intenzioni. Al contempo, non si priva neanche per errore delle risposte che Mattyse rivolge al biondo, consapevole ch’egli è ben meno paziente della rosata, la quale non lascia trasparir nulla ammesso non voglia. <Ti spiego anche come funzionano le minacce.> Solleva l’indice della dritta come se ciò servisse a fargli seguire un preciso iter o che gli consenta d’ascoltare con maggior attenzione. <Qualora tu avessi qualcosa su di noi che ci mettesse con le spalle al muro o che ci mettesse in una posizione di svantaggio nei tuoi confronti, non avresti bisogno di baratto alcuno. Anzi, il tuo ragionamento funzionerebbe su tutta la linea: staresti garantendo per me.> Ed è in effetti quello che intendeva fare poiché reputa entrambi alla stregua di due criminali. Peccato che non abbia per le mani nessuna accusa se non quella della Nara che s’è finta un’altra persona per passare inosservata. Potrebbero al massimo prenderla per una codarda e pur non le importerebbe se serve a perseguire il suo unico obiettivo. <Kamichi, apprezzo il fatto che tu creda in me. Tuttavia, voglio insegnarti come funziona realmente il mondo. E come funziono io.> L’angolo delle labbra vien sollevato per mostrare un piccolo sorriso, riprendendo immantinente a parlare con lo stesso tono pacato di poc’anzi. <Sono troppo orgogliosa per scendere a compromessi che non valgano la candela. Se ne guadagni tu, devo guadagnarne anch’io. Come pensi abbia fatto a stringere un’alleanza interna con Yukio?> Un’alleanza nell’Alleanza vera e propria. E’ questo il senso del suo discorso. Anche questa volta, le sue parole son fatte soltanto per portarlo a pensare e non per dargli un’effettiva risposta. In parole povere, hanno ribaltato la situazione. Se il Kokketsu pensava davvero che bastava minacciarli indirettamente in quanto membro della Shinsengumi, beh, ha proprio sbagliato persone su cui adottare un simile approccio. <Io non so che genere di persona tu sia.> E’ questo il risultato del discorso che hanno affrontato fino ad adesso ed anche prima che Mattyse si mettesse in mezzo in quest’altra giornata all’insegna di spiegazioni plausibili. S’alza senza batter ciglio, portandosi dietro allo schienale della sedia altrui. Allunga ambedue le braccia e le relative mani, qualora non venga fermata dal bianco, affinché le dita s’insinuino tra i bianchi ciuffi altrui. Ne sposta alcune ciocche, si permette di muover i polpastrelli sulla nuca con meticolosità. Sta perdendo la pazienza ed è evidente, ma lei non ha bisogno che lui vada in escandescenza bensì che resti vigile ed attento alla discussione, che non si faccia scappare niente d’eccessivo e che non gli pianti una carta bomba dove non batte il sole. Lui è una bomba pronta ad esplodere. Lei è il suo disinnesco e al contempo il “Kai” per farlo detonare. Si china ad altezza dell’orecchio del terrorista, sussurrandogli qualcosa che soltanto lui potrà sentire – ovviamente. <Mi serve davvero un guinzaglio.> Per tenerlo a bada, ma il tono lascivo con cui lo pronuncia potrebbe addirittura intendere ben altro. Raddrizza il corpo, pur restando nelle sue vicinanze e con le mani tra i capelli, tornando a fissare l’interlocutore dall’altra parte del tavolo. <Kiri – credo – sia l’unico villaggio che mi manchi di meno con tutta quella umidità.> Bofonchia appena, cercando di farne un discorso divertente in virtù della serietà che ormai ha preso piede a causa del discorso finora trattato e che ancora non ha raggiunto un punto. Non ha nient'altro da aggiungere. [ Chakra ON ]

20:35 Kamichi:
 La conversazione assume una posizione ed un tono decisamente in dissapore con la figura del nostro eroe, ed anzi, qui parliamo di una visibilità di pakkurida nettamente diversa da quella vista nelle scorse volte, soprattutto, in quella del monte dei volti di pietra, dove pareva aver intravisto nuovamente qualcosa di positivo nella figura di Furaya. Gli occhi aperti e le orecchie a loro volta pronte ad accogliere la totalità di quelle pronunce e di quei vocaboli, li memorizza e li riformula in conoscenza, soffermandosi sui significati tutti di quello che possono effettivamente voler dire, anche se dalla faccia non sembra averla presa effettivamente bene. <Ti sbagli> prende fiato <Non so a che diavolo di mondo tu possa aspirare> continua <Ma se le cose andavano così, andranno diversamente ora> potrebbe anche essere <E con me qui sono sicuro che potranno andare in modo diverso, non con la brutalità di un mondo morto che mi racconti> non ha piacere di sentire quei discorsi asettici, è uno che vede sempre il bene nelle cose, qualsiasi cosa succeda. <A me non interessa sentire la sabbia di qualcosa, il drink di qualcos'altro o gli animali di chissà dove> prende fiato <Abbiamo la possibilità, per una volta nella storia ninja, di vivere tutti quanti insieme tra le stesse mura, di avere a che fare con una realtà positiva e dedita alla pace> da ricordare come abbia subito un marchio distopico ipergalattico da parte della shinsengumi, o chissà quale tecnica sconvolgi ricordi, rendendolo a tutti gli effetti si un giustiziere assoluto, ma uno che nel consiglio ci crede fermamente. <Quella non è fiducia, ma incoscienza> riguardante il palazzo <Nella fiducia c'è sempre il dialogo e la spiegazione, la buia coscienza porterebbe ad atti impuri e contro la giustizia> fidarsi ciecamente alle volte è un male davvero grosso, decisamente più grosso di quanto forse entrambi non riescano a capire. <Non con me, Furaya> continua <Non oggi, e nè domani> è categorico nel tono di voce, alzandosi <Non c'hai capito nulla di me> eretto, osservandola <E forse mai l'hai capito> anche se ci sperava davvero tanto <Mekura mi aveva parlato di una vera eroina, di una grande donna e di una grande kage> ed effettivamente, lo è stato per la storia <Ma ora io vedo solo i fantasmi di qualcuno che non è altro che lo stesso marcio che una volta combatteva> prende fiato <Ti credevo diversa> china il capo <Io, speravo fossi davvero come parlavano di te tutti> la pace della decima dov'è finita? I buoni propositi, la giustizia, il rigore... chi è costui? <Ed il tuo parlare di compromessi e di orgogli, di minacce e quant'altro... non sai quanto mi spezza il cuore> ed è sincero, gli occhi lucidi ne sarebbero la prova lampante, di chi ha ricevuto la dura realtà dei fatti sotto il naso <Avevo bisogno di aiuto, di una mano> prende fiato <Una mano che mi avrebbe portato a poter difendere altra gente, forse voi due compresi> l'obiettivo finale è sempre quello <E questo è il risultato...> si volta di spalle, stringendo in pugni più per la rabbia che per la tristezza, restando fermo qualche istante per ascoltare le eventuali finali parole di entrambi, per aggiungere, allo scomparire dalla loro tratta visiva <Ho sbagliato a fidarmi di te...> unendosi alle persone in entrate in uscita, dopo qualche passo, per abbandonare il loco verso direzioni ignote... se gli venisse concesso senza problemi [End]

20:50 Mattyse:
 La rosata riprende la parola, dando man forte a cio` che diceva il bianco, osservandolo mentre si scalda e volendo lei muoversi in via preventiva per non farlo divenir troppo aggressivo. Lei si alza, allunga le mani verso la propria cute e prende con quei grattini, permettendo al Senjuu di inspirare profondamente. Calma, tanto gli sarebbe saltato lo stesso alla gola, magari lo avrebbe interrotto brutalmente. Ora il biondo parla, poco dopo che la Nara ha sussurrato quelle parole, accennando ad un sorriso e facendo apparire un'immagine carina nella sua mente, tanto che il labbro inferiore verrebbe afferrato tra i denti per qualche istante. Ora il biondo ha la parola, parla, mostra delusione e convinzione, e` sicuro di cio` che dice ma non sa che quello che dice e` sbagliato. Lui continua, mostra quella fiducia che dice di aver perso... Ignorando completamente cosa il bianco potesse intendere veramente. <Se ti fidi delle persone giuste, come Pakkurida, solo in un secondo momento scoprirai perche` non ti ha detto la motivazione e cosa stava quell'edificio. Come un esercito nemico, terroristi, stupratori o scarafaggi.> Risponderebbe ora con tono pacato. Se il Kokketsu vuole sentire sentira`, se vorra` fare il bambino capriccioso, se ne andra` senza ascoltare una singola parola. <QUANDO VORRAI IMPARARE QUALCOSA DI PIU` SUL MONDO VIENI A CERCARCI. NON PRIMA.> Alzerebbe la voce, seguendolo con lo sguardo mentre va via, si allontana, deluso. <Bambino del cazzo. Ai nostri tempi sarebbe stato carne da macello.> Non per la rosata, verso cui ora sposta il proprio sguardo alzando il viso verso il soffitto e andando a cercare il di lei petto con la testa come appoggio. La guarderebbe dall'alto, se il movimento li venisse concesso. <Parlavi di un guinzaglio per caso? Se come ricompensa lo metti anche tu, posso inseguirlo e insegnarli come gira il mondo a testate... O far si che non possa piu` parlare. Veramente, basta un cenno.> Bhe, chi non ucciderebbe per tenere Furaya al guinzaglio? E sta volta non in senso figurato!

22:17 Furaya:
 Resta alle spalle del terrorista. Ne massaggia delicatamente la cute sentendolo inspirare profondamente, segno inequivocabile che quelle attenzioni gli abbiano fatto senza dubbio piacere. <E chi lo ha deciso?> Riferendosi al fatto che le cose andranno diversamente da quelle d’un tempo. E’ una domanda seria, vuol capire a cosa vada riferendosi poiché non ha visto nessun altro auspicare in maniera così netta a quel che dice Kamichi. <Vedi? Abbiamo una visione del mondo totalmente opposta. Tu non hai mai visto quei luoghi, noi sì. E vogliamo tornarci.> Si tratta soltanto d’un legame affettivo ad un luogo, a qualcosa di materiale – è vero. Lei non intende arrendersi perché vuole coronare il suo sogno di tornare a vivere nelle mura di Konoha: l’unica e reale che possa ancora esistere. E “nessuno” potrà impedirle di raggiungere quest’obiettivo, tanto meno un bamboccio che crede d’essere maturo e che pretende la ragione anche di fronte a chi ha decisamente più esperienza di lui. <Vivere assieme entro quattro mura che non possiamo sconfinare per paura di essere mangiati vivi da delle bestie che avremmo dovuto debellare.> Vivere assieme può comportare anche delle divergenze dettate proprio dalla forzata convivenza. D’altronde, è risaputo che i dissapori tra Oto e Konoha sono perenni e che non sono iniziati soltanto prima che il Kami distrugge qualunque cosa. Purtroppo, come anticipato, il ragazzo deve ancora crescere e deve iniziare a ragionare con la sua testa scevra da qualunque emozione, altrimenti è costretto a venire fuorviato da queste ultime. Una vena pulsa sulla fronte della donna, la quale muta completamente sguardo in favore d’uno serio e imperturbabile, facendo schioccare la lingua contro il palato. <Ho una pazienza infinita, agente scelto, tranne quando qualcuno fa finta di non ascoltare.> Sta usando tutt’altro nome e pretende che venga utilizzato, mentre questi ha nuovamente utilizzato quello reale. Quante altre volte deve dirglielo? Dovrà marchiarlo a fuoco sulla sua pelle, lasciargli un tatuaggio perenne che si ricorderà per tutta la vita? Non sarebbe tanto diverso dal ricordino che ha lasciato sul petto di Mattyse, dopotutto. <Non posso fidarmi esclusivamente della tua parola> Una specifica che già gli ha fatto e che non credeva di dover pronunciare ancora, reputandolo difatti abbastanza intelligente rispetto a come s’è poi dimostrato d’essere. <devi dimostrarlo coi fatti.> Non intende fargli una paternale, ma fargli comprendere come giri davvero il mondo. <Vivi ancora nella tua bolla di vetro, presto o tardi ti renderai conto che dovrai maturare se non vorrai soccombere col tuo peso.> Non si tratta in alcun modo d’una minaccia nei suoi confronti. Si stringe nelle spalle, guardandolo semplicemente andare via. I suoi commenti vittimistici ovviamente la feriscono, ma lascia che le scivolino addosso per il momento. Deve dimostrarsi matura, a sua volta. Farsi prendere costantemente di mira dalle emozioni e dal loro turbinare non è simbolo di maturità e non è assolutamente indice d’un buon Hokage. Soltanto in un secondo momento tornerà sul bombarolo, chinando il capo affinché possa poggiare un delicato bacio tra la cute albina. <Abbassa la voce.> Professa, abbassandola a sua volta per rendere fedele la frase che gli ha appena pronunciato. Gli permette d’appoggiarsi sul petto che risulta essere discretamente morbido. Districa le dita dai capelli altrui affinché possa far scivolar le braccia attorno al suo collo e le mani a ridosso del petto. Cerca d’accarezzarlo da dietro col risultato che affonderà inevitabilmente tra grazie morbide profumate di rose. Il mento poggia sul di lui capo, costringendolo in un certo qual modo a mantenere la visuale di fronte a sé. <Non serve. Deve fare esperienza. Quando starà per morire avendo minacciato la persona sbagliata soltanto perché indossa una divisa, capirà che Pakkurida – forse – aveva ragione.> E concluderà in questo modo la loro serata, stando probabilmente ancor all’interno della biblioteca per quel che basta affinché possano leggere in santa pace, permettendo al bianco di apprender nuove nozioni. Dopodiché, con molta tranquillità, si andrà alla ricerca d’un guinzaglio per tenere a bada il cagnolino dell’ex Hokage. [ EXIT ]

Campa cavallo che l'erba cresce perché ce ne vorrà di tempo prima che Kamichi capisca che tra alleati non bisogna soltanto ricevere, ma anche dare.

Il Kokketsu pretende informazioni sulle Evocazioni che Furaya gli rivela sino ad una certa.
Ovviamente, chiede in cambio anche lei qualcosa.
Kamichi dice di farle da garante, ma effettivamente di cosa? Ha qualche accusa da muoverle da contro?
A quanto pare no.

Lo scambio non è dunque vantaggioso e Mattyse si pone come intermediario. Cercano di insegnargli come gira davvero il mondo, ma si reputa deluso dal comportamento della donna e sceglie di andare via.