Il fuoco che brucia il fuoco

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con Sango, Shin

18:09 Sango:
 I kami son dei grandissimi figli di una buona madre, non v'è dubbio in questo ormai. Ne è consapevole il mondo così come la rossa Ishiba che si ritrova di nuovo in quella dannata piazza che si erge circolare attorno al centro di quella nuova Kusa. La odia, non vi è dubbio nello sguardo freddo e tagliente che si porta sul viso, lo stesso azzurro che pare esser divenuto ghiaccio puro privo di qualsiasi vitalità o benevolenza - e si ritrova piuttosto isolata nella stessa. Le informazioni cercate insieme a Dyacon hanno dato blandi risultati, Kiri non ha più spadaccini degni di nota, ma le è stata indicata Kusa come culla di qualche spadaccino di indubbio valore . Chi sia o dove sia ovviamente è un qualcosa che dovrà scoprire, ma almeno per il momento non s'è fermata in quella ricerca. E' pure passata un paio di volte alla casa del Sabaku ma non v'è stata alcuna risposta, solo una porta chiusa che ha preferito non distruggere per un'altra volta , e solo un lungo silenzio, nessuna anima viva alla propria vista è stata trovata. < sia dannato > avrebbe preferito venir li con qualcuno che potesse stemperare quel senso di disagio e ingiustizia che brulicano sotto pelle come un filo di raiton a cui è stata di nuovo collegata. Nulla da fare, lo sguardo non s'ammorbidisce nemmeno un pò mentre svetta al centro di quella piazza vicino a quella fondata con il fondo d'oro - forse un rimasuglio, di ciò che fu Kusa, quando si appropriò di ciò che non le apparteneva affatto. Da dove iniziare dunque se non da qualche clan presente? Li conosce ovviamente, non tutti non del tutto, chissà che non siano cambiati in quei dieci anni di morte apparente, o forse qualche singola anima che porti con se una wakizashi, o una qualsiasi spada possa attrarla a lui o lei che sia. Poggia elegantemente il lato B su quella stessa fontana, sul bordo vicino per sentir quei zampilli di fresca acqua scivolare sul proprio corpo - coperto ovviamente da quel solito Kimono leggero, d'un azzurro ghiaccio in perfetto contrasto con il colore dei capelli, violento e sanguinoso allo stesso tempo. La veste stringe lieve la carne per via di quella cintola nera in vita , si inerpica sul petto con uno scollo a V molto semplice e delle maniche che giungono fino ai gomiti. La gonna non scende sotto i glutei che di qualche scarso centimetro. Sulla coscia destra porta un porta kunai, 3 di quelli son stipati dentro, tutti con tre punte l uno. Lo accompagnano due pilloline piccine, un tonico per il chakra e un altro per non accusare e guarire eventuali ferite, e un set di fumogeni. La mano sinistra invece tiene chiuso un ombrellino di carta, molto semplice tanto da apparire innocuo.. sempre che non decida di attivarlo con quel piccolo scatto del dito. Insomma, nulla da fare ancora, è in alto mare, sebbene almeno abbia come obiettivo il setacciare da cima a fondo tutto il loco, noioso come lavoro, ma deve pur farlo se vuole proseguire in quella rinnovata strada. [equip : 3 kunai a 3 punte - ombrello di carta - set fumogeni - tonico chakra + tonico pv ]

18:33 Shin:
 Condizioni climatiche non avverse, ma quasi. Il banco di nubi che si trova a passeggiare sopra Kagegakure, occultando il passaggio di consegne tra l'astro diurno ed il satellite terrestre per eccellenza, regala una sensazione di afa e di appiccicoso non indifferente sulla pelle. Lui, che viene da Suna dove il calore è così alto da bruciarti la pelle quasi, non ama l'umidità e tutto ciò che ne consegue. < Uhmpf... > Sbuffa dalle narici in modo nervoso, fregandosene altamente se può esser sentito dalla gente che incrocia durante il suo cammino. Sta passeggiando per Kusa, o almeno di quel che ne rimane, volenteroso di andare a vedere con i propri occhi se la popolazione è veramente così stupida e imbecille da credere che nel gesto di gettare una moneta nell'acqua, possa avverarsi chissà quale desiderio. < Illusi.. .> Li insulta in modo gratuito, avvalendosi del suo codice morale e giudicandoli sulla base di quest'ultimo. Avanza con passo cadenzato, sicuro, ergendosi da terra per ben 185cm e mostrare una corporatura robusta, solida, dove i muscoli sono solo figli dell'intenso allenamento a cui settimanalmente si sottopone. Capelli rossi rasati ai lati e lunghi sopra che fungono da cornice a quei tratti somatici duri ed irriverenti allo stesso tempo, su cui spiccano i vari piercing sulle orecchie e l'orecchino in puro acciaio assicurato al lobo mancino da cui pende una piuma scarlatta. Occhi scuri come la pece s'attestano sotto la coppia di sopracciglia, risultando difficile notare la sottile differenza di densità che intercorre tra il nero dell'iride e quello della pupilla. Abbigliamento total black così costituito: maglietta scollata fino al petto, dove scivolano e s'intersecano tra loro due collane in metallo massiccio: una raffigurante il classico simbolo di Suna che si può trovare sui coprifronte; la seconda invece una coppia di medagliette (stile esercito) in cui sono incisi dei nomi. Sopra, è adagiato il più classico dei giubbetti di pelle rock n'roll che si siano mai visti. Sulle spalle e davanti si possono notare degli spuntoni, i quali fanno pandance con le cerniere delle tasche. Alle mani, dei guanti da motociclista che presentano delle punte proprio dove ci sono le nocche. Pantaloni color notte, tenuti stretti in vita grazie alla presenza non di una, ma bensì di tre cinture che gli cadono in obliquo, da destra a sinistra, fin sotto l'anca mancina. Ai piedi, per concludere, le classiche calzature da shinobi. < E dunque è questa qui... > Mormora nei pressi della fontana, lanciando un'occhiata fugace e veloce all'indirizzo di Sango che siede sopra il perimetro del monumento. Attenzione che poi, torna sullo zampillare dell'acqua. [Chakra OFF]

18:48 Sango:
 L'afa se ne va via lentamente grazie al banco di nubi che si inerpicano nel cielo, nascondono quel sole che odia e brucia la pelle - la propria che rimane pallida e candida, così le è stato insegnato in termini di bellezza, solo i lavoratori e coloro che si sporcan le mani hanno un colorito troppo scuro. Un pensiero senza dubbio superficiale, senza alcun reale fondamento, che affonda le sue radici nella convinzione d'esser superiori solo per quello. Stringe i denti intorno al labbro inferiore, nervosismo dato dall'attendere e dall'osservare, preferirebbe agire immediatamente ma ciò le tocca. Un lampo di rosso vicino attrae il proprio sguardo verso un viso conosciuto, un viso dannatamente importante per quel clan di cui fa parte, sebbene uno dei più detestati dalla rossa, quasi alla stregua di Yukio. Ci vuole molto per esserlo e per aver raggiunto un traguardo del genere ad un singolo incontro, chapeau. La schiena che si drizza improvvisa, le gambe che la portano a sollevarsi di nuovo facendo un lieve inchino verso il rosso non poi troppo lontano < capo clan, è un piacere vederla qui > il vociare che si fa caldo, basso e profondo sebbene vi sia della stizza nel dirlo, prima di sollevarsi di nuovo davanti a lui. Deve mantenere la sua parte in quella commedia, deve farlo pure bene, eppure solo adesso, quando lo sguardo potrà davvero vedere quel viso, potrà rendersi conto di un paio di cosette : primo - non ha alcun tatuaggio sotto l'occhio , non vi è traccia di farfalle di alcun colore - secondo - quei vestiti, troppo scuri, troppo differenti dalle belle vesti che gli Ishiba possono contare di avere per via degli anni, della pratica, e nell'uso particolare di fili nelle vesti che li impreziosiscono. Il viso che cambia violentemente colore, dal rosato candido ad un bianco ancor più innaturale, nel rendersi conto che ha sbagliato persona < oh, non siete lui > delusa e sollevata dalla questione di poterlo non dover incontrare più - eppure perchè sentire quel fuoco violento crescere al centro del petto con tale veemenza? Un bruciore che uccide, che alimenta il veleno che serba sulla punta della lingua, in quella rigidità fisica che non s'attenua, anzi < non si vestirebbe mai in.. tal modo > lo sta giudicando , evidente lo sguardo gelido che passa sull'altro, in malo modo pure. Non pare volersi nascondere nell'osservarlo dall'alto al basso, come se quei centimetro non esistessero tra i due. Dannato sia anche tu, rosso sconosciuto che somigli troppo ad un capo clan ignobile. [stessi tga]

19:15 Shin:
 Pupille ed iridi che si tuffano nella pozza d'acqua antistante la struttura della fontana vera e propria. La trasparenza del liquido appena citato gli permette di scorgere sul fondale bianco le monete lanciate dai cittadini di Kusa. Scuote il capo, sconsolato di fronte a tanta demenza. < La storia era vera allora... > A quanto pare, sì. < Ogni giorno resto sempre più basito davanti alla stupidità umana... > Un pensiero detto ad alta voce che sicuramente potrà esser udito da Sango per via dell'esiguo divario che li distanzia. < Uh? > Aggrotta la fronte, attirato dal fare e dal dire dell'Ishiba che sembra scattare in piedi davanti, a suo dire, un capo clan. Sembra uno di quei soldati che si mettono tutti in tiro senza far muovere alcun muscolo davanti ad un loro superiore. E la parte dell'ufficiale con il potere gli piace molto, soprattutto se ci sono delle reclute così affascinanti su cui esercitare la propria influenza. < Riposo bellezza. Riposo... > La schernisce in maniera evidente, voltando busto e bacino in direzione della donna, infilando le mani guantate nelle rispettive tasche dei pantaloni. < Chi sarei dovuto essere? Perchè sai, mi mancava un approccio del genere da parte di una ragazza. > Domanda con curiosità, squadrandola da capo a piedi, contraccambiando la lastra che l'altra, senza alcuna discrezione, gli sta facendo. < Hai qualcosa da dire riguardo il mio vestiario? > Chiede, indurendo il timbro di voce, accendendosi alla velocità d'un fuoco di paia. Inarca il sopracciglio destro, soffermandosi con lo sguardo scuro come l'oblio su quello azzurro della donna. < Essere così impertinente e sfacciatamente senza filtri potrebbe essere un problema. Non ti hanno sculacciata abbastanza vero? > Reclina di poco il capo verso manca, avvicinando l'orecchio sinistro alla rispettiva spalla, tanto che la piuma scarlatta gli scivola poco sopra il pettorale definito ed in parte visibile. < Qual'è il tuo nome? > Dopo averlo giudicato e abbordato con una scusa da scuola elementare, sapere il suo nome è il minimo. M I N I M O. [Chakra OFF]

19:30 Sango:
 La schiena si tira di nuovo su, portandola alla propria naturale altezza, quasi una decina in meno di quelli del ragazzo per via delle scarpe che hanno quella suola più alta del solito . Ha sentito le sue prime parole? Forse, eppure le sta praticamente ignorando. Solleva quel sopracciglio al suo primo dire, lo sguardo che diviene pericoloso sebbene non muova un muscolo. Lentamente si costringe a donar nuova morbidezza alla postura, per divenire più umana, meno marziale. Le spalle che ritornano ad avere la loro rotondità, i nervi che lievemente si rilassano < nessuno che tu possa conoscere suppongo > stizzita dal tono altrui, dal suo essere tanto rosso, troppo simile a quello che non dovrebbe mai esser alcun uomo che possa definirsi tale. < si > annuncia notando la voce altrui divenire diversa, forse meno scherzosa, incomprensibile ancora quella sua figura ai propri occhi < noi vestiamo con le miglior stoffe , abbiamo i migliori sarti. Ovvio che alcuno non del nostro villaggio non possa vestirsi come si deve > lo sguardo che scivola di nuovo verso quel coprifronte altrui, quello che lo relega ad un settore differente e poco conosciuto. Suna. Di nuovo. Lo sta giudicando male di nuovo, sulla base ovvia del nulla, se non per un proprio preconcetto - ovvio che sia molto radicato ormai, eppur dovrebbe porsi in maniera più mite, al suo solito, nello stare nel mezzo senza sceglier mai da che parte ricadere. Neutrale. Sta scadendo nella troppa arroganza, dovrebbe smetterla < io posso mio caro > si erge al di sopra di cosa poi? Arrogante senza alcun dubbio, sfacciata ancor di più , non doveva smetterla? Il pensiero che la solletica per ritornar ad un certo contegno in modo da celar di nuovo quella propria parte. Non è lui, non è lui, deve ricordarselo < nessuno s'è mai permesso di farlo > ovvio che nessuno l'abbia mai trattata male in quel modo, tantomeno rimproverata - se non la guerra, ma questo è un altro discorso . Contegno donna, contegno. < Sango Ishiba > vi è della fierezza nel pronunciare il proprio nome, che in molti abbiano già dimenticato non toglie chi sia, sicura di se nel pronunciarlo < voi invece, rosso di Suna con dei vestiti ambigui, come vi chiamate? > proprio lei parla, ma un lieve sorrisetto insolente sboccia tra le proprie labbra , e si , forse sta iniziando davvero a divertirsi a questo punto di quell'incontro voluto dai kami o dal destino, di due fuochi che forse non posson far altro che incendiarsi a vicenda. [stessi tag]

19:54 Shin:
 Il tempo scorre lentamente, come la sabbia di una clessidra, tant'è che la notte piomba inesorabile su tutta Kagegakure, dando modo ai lampioni e alle luci artificiali d'accendersi, rendendo il tutto meno cupo. < Dai troppe cose per scontato... > Replica all'indirizzo della rossa archivista, sostenendone lo sguardo con decisione e fierezza, stagliandosi sopra la stessa di ben dieci centimetri. Si riferisce chiaramente al fatto di non sentire il nome della possibile figura conosciuta. < Cosa c'è? > Sfila fuori le mani dalle tasche e le allarga oltre le braccia, creando un gesto di non aver capito. < Prima mi dai del lei e poi, pochi secondi più tardi, mi dai addirittura del tu? > Sorride beffardamente sotto i baffi che non ha, aggiustando di nuovo il timbro di voce con una nota più melodica, calma. < Con quale diritto ti sei arrogata questa libertà, uh? > La incalza, facendo anche un passo in sua direzione, cercando di divertirsi un pochino con l'Ishiba, proprio come farebbe il fatto con il topo prima di affondare la zampata finale. < Noi? > Sfarfalla un paio di volte le palpebre, irrorando quelle due pietre d'onice incastonate in quei tratti somatici duri e contratti, alleggeriti dal sorriso da psicopatico appena abbozzato. < E chi sareste? Perchè sai, credo di essermi perso qualche pezzo... > Non sa che l'altra sia un'Ishiba e che, soprattutto, questo status sociale gli permette d'elevarsi sopra la plebe. Almeno secondo lei. < ..... > Scuote il capo, emettendo degli strani suoni con le labbra e con la lingua, la quale impatta più volte contro il palato. < Tu non puoi proprio un bel nulla, Sango Ishiba. > Sussurra il nome della donna, memorizzandoselo nella testa. < Almeno non con il sottoscritto. > Arriccia il naso, dando vita ad un tic che, se letto con la giusta chiave di lettura, funge da preambolo al cambio d'umore e fisico. Mentalmente poco stabile, ci vuole davvero un'inerzia per fargli perdere la ragione. < Nessuno s'è mai permesso di sculacciarti? Beh, si dice che c'è sempre una prima volta no? > Domanda retorica, continuando in quel punzecchiamento senza fine. < Shin Goryo. > Altezzoso e fiero nello scandire il cognome della famiglia di cui fa parte. < Vedo che sei attenta ai particolari. In pochi si accorgono che vengo da Suna al primo incontro. > Nonostante la collana con il simbolo di Suna sia in bella vista, gli occhi umani è raro che riescono ad inquadrarla. [Chakra OFF]

20:10 Sango:
 < dunque conoscete il mio capo clan? > lo prende anche lei in contro piede, vuol farlo per mettergli la pulce nell'orecchio < se fosse così, sareste davvero uguale a lui > il sorriso che viene tirato verso l'alto, ne sente la brezza della sera che vuol giungere a lei , sul viso che si inumidisce dell'acqua della fontana ancora estremamente vicina . Non sarebbe un ottima cosa avere un secondo stronzo vicino, ma perlomeno lui può fargli male, molto male se lo desidera. No, non è più il momento e di ripeter le stesse cose fatte con Kamichi in un loco tanto pubblico e in vista. Non è stupida. < non pensavo foste abbastanza perspicace da notarlo > fa spallucce anche lei, che sia del voi a mantenere la distanza? No, osserva quel passo fatto verso di lei, e in un senso di calzante desiderio di affondar il proprio capo tra i suoi denti, anche la rossa andrà a farlo per contrastarlo. Lo sguardo che permane fisso sul suo viso, non arretrerà d'innanzi a nessuno < con ciò che desidero fare > la propria libertà si riduce a quello, con la compresione di ciò che può fare e il desiderio di quel che ancora deve fare - in barba al governo centrale, alla Shinsengumi, a Kagagekure stessa . Tutti piccoli pezzi che potrebbero semplicemente morire ed esser spazzati via per metter al primo posto sempre se stessa, su quel piedistallo di carta che s'è costruita da sola < lo credi davvero ?> gli dona il beneficio del dubbio, su ciò che può o non può < o sarebbe meglio utilizzar il termine volere o non volere?> vuol solo istillare il dubbio. Ciò che può fare lo sa bene, manca solo la fiammata iniziale a farla muovere, il volerlo fare. Non si lascia andare di solito a tale arroganza, eppure per quello sconosciuto dona una piccola parte di se ignota a molti . Un onore. < forse un giorno ci sarà qualcuno tanto degno da farlo > lo rimbecca quasi come una ragazzina , solo per poterlo punzecchiare ancor di più . Memorizza anche lei il suo nome, e il cognome specialmente andrà a farla sorridere < la tua collana è un chiaro richiamo al villaggio della Sabbia > osservatrice di ciò che sono gli altri, poi con quei vestiti strani è ovvio che sia andata alla ricerca di qualche particolare differente < un Goryo a Suna, è come un Uchiha a Konoha > due mondi completamente differenti che non posson convivere ai propri occhi < come mai un discendente del suono si sia mischiato alla sabbia ?> una domanda impertinente che nasconde una reale curiosità . Ha visto cosa posson fare grazie ad Itsuki, ormai morto e sepolto da qualche parte nell'ex paese del suono. Ha visto i suoi capelli cambiare più volte, e anche i suoi occhi, eppur le loro tecniche e il loro retaggio permane ancora celato alla propria conoscenza. Ne sente il possibile sapore sulla punta della lingua, di ciò che potrebbe scoprire grazie a quel rosso. < ho conosciuto i tuoi antenati dopotutto > ne cerca l'attenzione, vuole stuzzicar l'altrui curiosità , sorridendo mestamente , stronza fino al midollo nel volerlo nella propria di rete che inizia a tessere già con quel sorriso languido che dona. Oh fermatela per favore! [stessi tag]

20:46 Shin:
 < No, non lo conosco e sinceramente non ho tutta questa gran voglia. > Replica con far fintamente sornione, spostando le braccia dietro la schiena e, di conseguenza, pronunciare il petto all'infuori. Muscoli che divengono ancora più visibili, mentre le mani s'infilano nelle tasche posteriori dei jeans. Lo sguardo? Fisso e abbassato sui tratti somatici dell'Ishiba, valutandone in modo taciturno e invisibile tutte le curve di cui l'altra è in possesso. Grande dote la visione periferica. < Cosa c'è? Credevi che un individuo con dei vestiti che rifuggono dai tuoi schemi mentali, sia un'idiota? Uno stupido? Shahaha... > Abbozza una risata che viene immediatamente strozzata in gola. < Se è così, cadi tremendamente davanti ai miei occhi. > Eppure il detto l'abito non fa il monaco dovrebbe esser arrivato anche al distretto di Ame no? < Mah... > L'attenzione si sposta dalla sua interlocutrice alla fontana ed i suoi zampilli d'acqua lì accanto, divenendone quasi ipnotizzato. < Dicono che volere è potere. Tuttavia sono dell'idea che se non si ha un buon fato dalla propria parte, si rischia di morire per nulla. > Sentenzia con un timbro di voce stranamente quieto e pacato. < Un bambino di sette anni può volere vendetta; la voglia di rivalsa nei confronti del mondo. Eppure tale sentimento non basta per raggiungere i proprio scopi. Se davvero serve così poco, le potenze e le divisioni esistenti in questo mondo, dovrebbero implodere ora. > Invece non è così. Ci sono delle classi sociali ben definite e, sopratutto, il potere è di pochi. < Ce lo vedi tu quello stesso ragazzino andare da un Kage e sfidarlo? > Quesito che porta solo ad un'unico finale: l'uccisione dell'adolescente. Lascia morire la domanda, sorridendo davanti a quella sfida accettata da Sango. Lei non indietreggia ma anzi, si avvicina al Goryo con far arrogante. < Forse quel giorno è già arrivato, chissà... > Che l'individuo che la prenderà a sculacciate sia già stato fagocitato sulla terra? Magari è proprio davanti a lei e questo non lo sa. Tutto può essere. < Le trame della vita sono infinite e, anche se possono sembrare senza alcuna logica davanti ai più, hanno il loro significato. > Così ribatte a quel mischiarsi di sangue avvenuto tra il suono e la sabbia. < Ne sai molto a riguardo. > I muscoli facciali si contraggono nell'apprendere come il membro della Shinsengumi sia un pozzo da cui carpire qualche informazione. < Chi hai conosciuto? Quali erano i loro nomi? > Alla fine c'è riuscita: ha acceso la sua curiosità. [Chakra OFF]

21:06 Sango:
 Non risponde a quel primo dire, andrà da se che quel discorso possa morire semplicemente nell'abisso del nulla più totale, piuttosto si concentra sull'altro dire, su ciò che avviene immediatamente dopo < semplicemente come tu non possa esser lui > chiara in ciò che dice, e si, l'abito fa sempre il monaco in quel mondo. Basterebbe solo presentarsi con la propria divisa addosso per render la popolazione intorno a loro quasi asservita, indottrinata da anni e anni di falsità e di illegalità nascoste sotto un'unica parola. Giustizia. < poco importa se cada d'innanzi i tuoi occhi > non che possa interessarle in alcun modo il suo giudizio, positivo che sia per il proprio corpo, negativo per ciò che dice. Si diverte semplicemente nello stare nel proprio piccolo mondo, facendo entrare solo pochi eletti a proprio volere. Ma adesso è il momento di tacere, sebbene lei non vada a guardar quella stessa fontana col proprio di sguardo, sa benissimo che è li, rivederla sarebbe qualcosa di pericoloso d'innanzi qualcuno che non conosce. I passi li hanno avvicinati, testa a testa per dar sfogo al loro essere arroganti entrambi a loro modo. Attende dunque la fine di quel che narra, di ciò che dice guardando l'acqua mentre lei si concentrerà su quegli occhi neri come la pece < il ragazzino dovrebbe comprendere che per un sogno del genere > si, lo chiama sogno, non vendetta, desiderio, quello è solo un sogno. Raggiungibile si, o forse no? < dovrà sacrificare la sua intera esistenza per portarlo a termine, o morirne nell'inseguirlo > sorride adesso, incredibile come quel solo pensiero possa allietare la propria mente, possa inibire la propria arroganza per spostar quel fuoco verso qualcosa di più grande ancora. < ne dovrebbe esser grato d'avere un obiettivo tanto lungo quanto la sua esistenza > grati d'esser posseduto da uno spirito di vendetta simile, che arde e brucia tutto ciò che incontra per lasciare solo la cenere al proprio capezzale < non ha senso vivere una vita senza alcun sogno. E non tutti possono avere un sogno simile, o crollerebbero immediatamente sotto il suo peso > conscia di come in pochi potrebbero davvero mantenere anni e anni nel conseguire una vendetta simile, di come possa esser sul punto di morte per raggiungerlo e mai pentirsene. < se il suo sogno è talmente grande, si. Che non sia stupido al punto di andare a gridarlo senza avere la forza di portarlo a termine > quello sarebbe semplicemente un grandissimo suicidio . Solleva quel sopracciglio, ne osserva gli occhi e il viso < dovrei pulirti la lingua con il veleno e con l'acido > si, dovrebbe farlo, un'immagine che si crea nella mente e diviene..divertente. < non avete risposto alla mia domanda > è rifuggito in una frase che non rivela alcunchè per lei , eppure nota la sua curiosità o non le avrebbe chiesto nulla a riguardo. Sorride ancora, muovendosi davvero per la prima volta e riaccompagnarsi alla seduta intorno alla fontana stessa , comoda andrà ad accavallare le gambe < cosa mi darai in cambio, Shin Goryo ? > pronuncia delicata quel suo nome < nulla viene dato per nulla, spero che tu lo sappia > ovvio che debba avere il suo tornaconto in quella storia. In quelle piccole trame che tesse per avere sempre un vantaggio in più sull'altro. Sorride, attende. [stessi tag]

21:45 Shin:
 Le mani infilatesi nelle tasche posteriori dei pantaloni, non fanno altro che spingere contro le natiche dall'interno di quelle sacche. In tal modo la schiena s'inarcherà, emettendo degli strani rumori di ossa che scrocchiano, oltre al fatto che il bacino verrebbe pronunciato in avanti in direzione di Sango. Si vede il marsupio?. < ..... > Resta in silenzio, trovando giovamento da quel fare, prima di tornare di nuovo dritto e retto davanti all'interlocutrice di serata. < Neanche il sacrificare un'intera esistenza può bastare. > Sposta con lentezza disarmante le due ceneri che fungono da specchio dell'anima verso gli occhi dell'Ishiba. < Ripeto. Per diventare leggende e lasciare un segno indelebile nella storia di questo mondo, oltre a crederci fermamente e offrire ogni istante della propria vita all'obiettivo, bisogna avere il destino dalla tua. Come quando sei in procinto di morte e ti arriva un aiuto inaspettato. La classica dose di fortuna che non guasta mai. > Cerca di snocciolare e di descrivere al meglio il pensiero che ha in mente. Nel frattempo, quei banchi di nubi grigiastri che sembravano esser passeggeri, hanno messo le tende sopra le loro teste, divenendo sempre più scuri e minacciosi. Difatti passano pochi secondi prima che un lampo vada a squarciare l'empireo e l'oscurità in cui si cela. < Invece ti ho risposto eccome, Sango Ishiba. > Sono così vicini che, se qualcuno effettuasse un ulteriore passo, si ritroverebbe tra le braccia dell'altro. I piedi di Sango si muovono, ma non verso di lui, bensì sul rialzo che funge da protezione e perimetro della fontana. < Davvero vuoi mettermi alle corde? > Inarca il sopracciglio destro, stupito e allo stesso tempo infastidito da quel ricatto neanche troppo velato. < Stai peccando di superbia... > La mano destra fuoriesce dalla tasca in cui si celava, venendo portata a massaggiare il mento glabro. < Ma soprattutto stai di nuovo dando il tutto per scontato. > Ammette, sentendo le prime gocce di pioggia abbattersi sulla sua testa, insinuandosi tra la folta capigliatura rossa. < Hai suscitato la mia curiosità è vero, ma non abbastanza da scendere a patti con te. > Ed arriccia il naso, mutando il tono della voce che diviene più profondo e serio. [Chakra OFF]

22:01 Sango:
 No, non guarda quel movimento, che pare aver male alla schiena, molto probabile che sia così e non per metter in mostra chissà cosa. Ingenua. < lasciare il tuo destino solo ai kami è ... qualcosa che mi fa ridere > no, non sta affatto ridendo adesso < i kami decidono quando darti qualcosa e quando togliertela, ma la strada non si forma solo per fortuna o sfortuna che sia, ma dalle tue decisioni > siede ma per una volta da quell'incontro porta il viso a sollevarsi al cielo, ove le oscure nubi portano con se aria di pioggia..tempesta. Sorride, consapevole che possano esser proprio loro, i kami, a donarle quel piccolo potere su quella misera cittadina. Il potere della pioggia che torna a vendicarsi, a impregnar tutti con la propria essenza, per poi annegarli. Le gocce che veloci iniziano a scendere sul proprio viso, pulito senza alcuna sbavatura, mentre le vesti lentamente vengon impregnate e si scuriscono, così come i capelli < affida la tua vita al caso, e scoprirai cosa significa > un semplice invito a farlo lui stesso, a lasciarsi solo trasportare dagli eventi e forse non esserne mai protagonista < arrivare alla fine di un sogno è forse la morte stessa, del corpo o dell'animo. Cosa ti rimane dopo un sogno tanto grande? > se lei lo avesse raggiunto, cosa avrebbe fatto se non appendere il coprifronte al chiodo e poi restar nella propria piccola vita cercando di creare quel piccolo giardino di felicità che ha sempre desiderato. Non avrebbe più combattuto perchè non ci sarebbe stato altro da combattere, non per lei, non per quel che ha desiderato. < non mi avete narrato come siate finito a Suna ad esempio > porta di nuovo gli occhi su di lui, attraverso la pioggia per poterlo osservare mentre le figure di entrambi andranno a distorcersi. L'ombrello? Non verrà aperto ovviamente. Ode ciò che ha da dire, eppure sorride ancora, mentre torna a rilassarsi ancor di più < ho vissuto a Oto per molto tempo, ho combattuto al fianco di Uchiha, Doku, Goryo e Yakushi > snocciola tutti i clan di quel loco < e so molto di come combattono > non del tutto vero, ma lui non può saperlo, dunque s'affida a quello < non voglio un patto con te > lo zittisce , seria anche lei a suo modo < voglio comprender cosa puoi donare a me medesima in cambio di informazioni da dove vieni e discendi. > puntualizza con la giusta calma, per fargli comprender la propria visione delle cose < si chiama scambio equivalente. Informazioni per informazioni > cerca d'esser più chiara < converrai con me che questo è un ottimo modo per sapere delle cose, no?> gioca ancora e ancora, a proprio agio sotto la tempesta. [stessi tag]

22:36 Shin:
 La pioggia diviene più battente e veemente nel suo impeto, tanto da inzuppare ed infradiciare completamente i vestiti total black - motociclista style - del rosso. < Non è una questione di lasciare completamente il mio destino nelle mani dei Kami. E' una questione d'ineluttabilità. > Il Goryo è una di quelle persone che non crede ai Kami; alle stronzate del più preghi, più i tuoi desideri si avverano. Però è convinto che ci sia qualcosa di più grande dei Kami stessi, una forza universale eterea ed intangibile che neanche lui sa descrivere. < Anche tu sei una dei tanti cittadini che ha tirato una moneta in questa fontana, sperando di ricevere, non so, un qualche miracolo? > Chiede, curioso di sapere se la rossa ha sperimentato questa sorta di gioco. < Nonostante morte, distruzione e caos mi piacciano, non mi trovi d'accordo con quanto hai appena detto. > Le dita della mano destra si dipanano, distanziandosi l'una dall'altra, venendo poi fatte passare tra la folta capigliatura nel cercare di eliminare l'acqua in eccesso accumulatasi sulla cute. < Penso che una volta veder realizzato il proprio sogno, la propria vendetta o semplicemente l'obiettivo per cui ci si è dannati, si provi una sensazione di soddisfazione impareggiabile. > Almeno questo è quello di cui è convinto il Goryo. < Io sono nato a Suna. > Replica all'indirizzo di Sango, dandogli quell'informazione ma senza entrare nei dettagli o regalare altre notizie di lui. Alla fine, l'ha appena conosciuta. < Hai combattuto al fianco degli Uchiha, dei Doku e di altri clan... > Non è sicuramente un personaggio qualunque l'Ishiba. < Sei sicuramente un tipo interessante, sotto tutti i punti di vista... > In quel discorso abbraccia anche la sfera sessuale in modo neanche tanto velato. < Lo scambio è equivalente quando entrambe le parti sono d'accordo nel concedere all'altro qualcosa che quest'ultimo non ha. > Di comune accordo. < Tuttavia non è la nostra situazione. Raramente mi piego e quando lo faccio è perchè ho un tornaconto a cui non posso dire di no. > Schiocca la lingua sul palato, altezzoso e borioso come pochi. < La domanda però nasce lecita. Cosa vuoi da me, Sango Ishiba? > Le dita della mancina per un attimo giocano con l'orecchino attaccato al lobo sinistro, raffigurante una piuma scarlata. [Chakra OFF]

20:04 Sango:
 Solleva il sopracciglio, decisamente più bassa adesso per via della differenza di posizione, dovendo in effetti sollevare il capo e inclinare il collo verso la di lui direzione < ineluttabilità > mormora e assapora quella parola, prima di sorridere amaramente < nessuno è ineluttabile . Nessuno.> ne Akendo, ne yukio, Hanae, Hitomu, potrebbe continuare la sfilza di grandi e potenti ninja che adesso son altro che cenere e terra, sconfitti anche loro per i loro ideali e sogni. Nessuno può esser tanto arrogante da definirsi e voler esser ineluttabile, alla fine tutti loro sarebbero ritornati alla terra.Una breve occhiata alla fontana, li ove l'oro brilla anche la notte, prima che venga depredata letteralmente da qualche ubriacone o senza tetto di sorta, chissà che non vi siano pure dei combattimenti? < lasciare alla mera fortuna la mia vita sarebbe uno spreco di tempo e aria > meglio morire subito in quel caso, il fato lo costruisce da se, sempre < sebbene mi piaccia alle volte avere speranza > per poi trasformarla in quella sorta di buco nero di disperazione e odio, cerchio vitale del proprio essere di cui ancora si alimenta pur di non spegnersi del tutto < e cosa importa che non siate d'accordo con me?> solleva ironica l'angolo destro della bocca < chi vuole solo sentirsi d'avere ragione non merita nemmeno la vita > crudele da dire eppure vero, per lei, che di ragioni non ne vuole, ovvio che sia solo la propria ragione da dover ascoltare e portare avanti. Egoista e a suo modo anche con un ego gigantesco < ti dirò una verità : non è così. > arrogante in quel dire solo perchè lei di quell'obiettivo non è riuscita ad arrivare fino in fondo, nemmeno una vita sacrificata a quel sogno ne ha dati i frutti se non mettiamo in conto la situazione mentale instabile e il desiderio tra la pace e l'ammazzare tutti nuovamente per creare una nuova guerra. Apprende il suo esser di Suna per nascita, eppure Goryo di Oto. Due mondi opposti e che poche volte si son scontrati probabilmente, ma in quel villaggio unico si sa che il sangue puro non v'è più, e si mischiano come fanno gli animali per donar vita ad esseri a metà . Ascolta ancora il suo dire, prima di sollevarsi di nuovo in piedi senza problema alcuno, ne per la pioggia, ne per la sua di presenza < non voglio nulla da te > sottolinea il fattore che dopotutto nemmeno si conoscono, è solo un passante < cerco solo qualcosa che possa divertirmi e che mi stuzzichi. > basta con quelle stronzate d'amore, di legarsi a uomini che vedrà sempre e solo sparire - consapevole d'esser la prima a sparire e ritornare come più vuole - di porsi limiti per qualcosa che solo gli uomini hanno creato. < voglio qualcosa che mi distrugga alla fine, e che possa esser io ad inseguire. > basta esser inseguite, lasciando piccole tracce di se per attirar l'attenzione, vuole tornare a quel momento in cui lei era alla costante ricerca di qualcuno di tanto potente quanto mistico, uomo e bestia allo stesso tempo, in grado di amare poco, in grado di amare solo lei. < sono un essere egoista giovane Goryo > stai attento. [stessi tag]

20:32 Shin:
 Sfarfalla un paio di volte le palpebre, scrollandosi di dosso l'acqua accumulatasi sulle ciglia, mentre la maglietta nera s'impregna dell'elemento citato poc'anzi, fasciandosi ed aderire ancora di più contro quel busto allenato ed in parte scoperto nella zona alta dei pettorali. < Punti di vista differenti. > Chiude così, senza troppa enfasi nelle parole, il discorso sull'ineluttabilità. Perchè continuare su una strada quando c'è così tanta distanza tra loro. < Diciamo che è una concatenazione di eventi. Questi si susseguono grazie alla volontà mostrata dal soggetto e grazie all'aiuto che gli viene dato. > Divino? Irreale? Etereo? Non sa definirlo, però ha reso bene l'idea di cosa intende. < A me non me ne frega assolutamente nulla. > Sentenzia, rispondendo quasi di getto alla domanda della rossa sull'esser d'accordo o meno. S'immette tra il quesito e la sua successiva affermazione. Frase che gli fa arcuare verso l'alto gli angoli delle labbra, abbozzando un sorriso. < Allora gran parte del sesso femminile dovrebbe sparire adesso, in quest'istante. > Come dargli torto? Lui, nonostante non abbia l'organo riproduttivo della donna, potrebbe tranquillamente includersi nel gruppo appena citato. Eppure non ne fa una parola, trattenendo per sè tale intima informazione. < Uh? > Inarca il sopracciglio destro subito dopo, incuriosito. < Da ciò che dici sembra che tu abbia raggiunto il tuo obiettivo della vita e che non ne hai tratto soddisfazione. Com'è possibile una cosa del genere? All'ultimo ti sei pentita? > Reclina leggermente il capo verso manca, avvicinando l'orecchio alla spalla rispettiva. Di nuovo. La guarda di sottecchi con quegli occhi scuri che fungono d'accesso all'oblio eterno ed imperituro. < Qualcosa che ti diverta e ti stuzzichi? Potrei avere la risposta giusta... > Il torace trema, sconquassato dall'interno da una risata flebile, sommessa, figlia di ciò che gli balena nella mente: una bella nottata di sesso estremo. < Ma se dovessi mostrarti questo mio lato... > E lì, la mano destra cercherebbe di accarezzarle la folta chioma rossa bagnata ad altezza guancia sinistra, spostandole una ciocca dietro l'apparato uditivo. < ...non saresti più egoista, Sango Ishiba. Non saresti più te. Andresti alla ricerca perenne di colmare quel vuoto, quel senso angusto che si propaga dallo stomaco. > Ovvero l'ansia e la voglia di avere per sè l'uomo a cui si è innamorati. < Però mi ha fatto piacere conoscerti. > Veloce, ritrarrebbe la mano qualora quanto descritto in precedenza fosse andato a buon fine. < Anche io sono egoista... > Sta per dire vecchia Ishiba, ma si trattiene. Per ora. [Chakra OFF]

20:48 Sango:
 Lo ignora palesemente in quel discorso, non fa decisamente per lei quel pensiero sebbene creda ai kami, e come non potrebbe dopo averne amato addirittura uno? < occhio al sesso femminile > lancia quello sguardo di puro fuoco, che non si permetta alcuno di metterla sotto un piano differente, da quello già basso, di certi uomini. Ode quella domanda, e lo stomaco che si contorce, il dolore riaffiora per poi esser annegato di nuovo, immediato il lampo degli occhi, forse nemmeno visibile < non mi pento di nulla > ne delle guerre, delle morti, delle stragi, del sangue che macchia le mani in modo tanto evidente. Se non una volta, una singola volta s'è pentita perfino della propria nascita. Ma quel cassetto deve rimanere chiuso prima che i demoni tornino a cercarli. < dovrai provare da te, immagino che voi giovani di adesso non abbiate chissà quale tipo di sogni > li sminuisce tutti quanti, da quando son entrati in quel nuovo villaggio nessuno s'è innalzato, nessuno è divenuto davvero uno Shinobi. Si son tutti rammolliti nelle loro intime sicurezze e in quei piccoli sogni da strapazzo. < meglio però averne che non averne > almeno per quello può dire che non tutti siano da buttare. < potresti averne?> lo sguardo che scivola su quel corpo, e il desiderio potrebbe davvero esserci, eppure non rimane che un solo senso fisico nell'attrazione, nulla di più La mano calda scivola sulla gota, ne imprime la sua essenza sul viso come una piccola scia di fuoco, per propagarsi lieve dietro l'orecchio. < non sai chi io sia > sorride, perchè dovrebbe arrabbiarsi per una cosa così futile? Un tempo lo avrebbe privato degli arti per un gesto del genere, adesso è..differente. < il vuoto, annegare nel nulla, nella melma del proprio essere e il solo modo per rinascere come superiori > un breve viaggio nel proprio passato < e solo un demone, colui che davvero può fare di questo mondo ciò che vuole, potrà rendermi tanto desiderosa di sentirmi sua.. anche solo per un momento > come fu allora vuole che ritorni di nuovo, colui che davvero possa gettarla nelle fiamme dell'inferno e donare nuovo significato a quella nuova vita. Una speranza, un'utopia. La mano destra che si solleverebbe a sua volta verso l'altro, per donar quella carezza al suo viso, provando a scendere un poco più sul petto e chiuder amabilmente la propria mano intorno al suo collo. Non stringe, non pone alcuna forza di cui non è tra le altre cose in possesso < questo ti rende un poco più interessante > un altro essere egoista? Qualcuno di cui non potersi mai davvero fidare, di cui non esser mai innamorata, lei stessa ha compiuto atti osceni nei confronti di coloro che hanno anche solo provato ad amarla, a starle vicina. < cosa mai potresti darmi tu?> un interrogativo che pone ad entrambi, ponendo le iridi nelle altrui , senza mollare la presa per il momento, ma lasciando che egli possa dunque allontanarsi. [stessi tag]

21:14 Shin:
 < Oh... > Sorride senza rispetto alcuno davanti a quell'occhiata in tralice che la rossa gli dona. Sguardo di puro fuoco, acceso da quel dire neanche tanto provocatorio, ma dannatamente efficace nel provocare qualcosa in lei. Non indietreggia e, tantomeno, non si lascia intimidire da tale gesto. Anzi. Si diverte a sostenerlo, dando modo a quelle fiamme di perdersi nell'oscurità che tutto avvolge e tutto assorbe. < Non ti ho chiesto se ti penti di qualcosa... > I tratti somatici bagnati dalla pioggia vengono squadrati con lentezza, carpendone ogni dettaglio, anche quello più piccolo. < Ti ho chiesto se hai raggiunto o meno il tuo sogno... > L'ultima parola, anche solo nel pronunciarla, gli fa nascere una smorfia di disappunto sul viso. Gli piace poco. Preferisce più obiettivo, meta o scopo. < Anche se non hai risposto in maniera chiara, il tuo corpo ha parlato per te. > Il linguaggio involontario che ogni essere vivente ha: quello del fisico. Ha visto quella lieve sfumatura di dolore, d'angoscia, nella coppia di pietre color acquamarina che si ritrova ad osservare. < ..... > Sente quel tocco sulla pelle fradicia dalla pioggia, muovendosi contro i polpastrelli della sua mano. < Un demone dici... > Sussurra, ripetendo l'unica condizione che può farle perdere letteralmente la testa. < Buono a sapersi... > E lui di demoni se ne intende, visto quello che accade quando l'innata Goryo viene attivata. < Stai attenta Ishiba, potresti scottarti senza neanche rendertene conto... > La mette in guardia nell'esatto istante in cui sente la presa effimera sul collo. Anche qui, si mostra borioso e altezzoso, molto sicuro di sè, lasciando le redini del gioco alla ragazza. < Oh andiamo Sango... > E qui, le dita della mano destra si cingerebbe - senza alcuna forza - attorno al polso altrui, tentando di abbassarne l'arto. < Davvero vuoi che mi giochi tutte le carte al primo incontro? > Chiede con quel sorriso sarcastico che gli increspa le labbra. < Posso darti qualcosa... > Una nuova fiamma in cui rifugiarsi o perdersi quando il mondo va a rotoli. < ...ma lo scoprirai solo conoscendomi. Se le nostre strade sono destinate ad incrociarsi, avrai la risposta che desideri. > E così, arretrerebbe di qualche passo, mantenendo sempre la visuale sulla sua interlocutrice di serata, senza mai distogliere l'attenzione dalla stessa. Che abbia instillato un minimo di curiosità nel membro della Shinsengumi? Probabile. Altrimenti non se ne farà un cruccio. [Chakra OFF]

21:26 Sango:
 Quella domanda a cui non ha risposto, a cui semplicemente lascerà scivolare nel profondo per renderne forse la curiosità altrui < un giorno forse lo scoprirai > alzare il velo su quel che ha raggiunto, in quel dato momento e con lui non darebbe alcuna enfasi alla storia, tantomeno a lei che vorrebbe quasi dimenticare tutto, rinascere come una qualsiasi persona e forse davvero godere della vita e di tutto ciò che vi può essere di positivo. Le dita che cingono la gola altrui, può sentirne il calore, il battito stesso della sua vita, pensa a come possa sentire davvero quella vita come sua, spezzarla o lasciarla libera, avere il potere di poterlo fare. Un piccolo gesto che ha imparato involontariamente con colui che di quella presa ne ha fatto il loro nindo. < un giorno forse accadrà. Non vedo l'ora. > che avvenga, che giunga davvero e che non resti solo una promessa infima solo del proprio desiderio. Che arrivi quel momento finalmente, e li adesso andrà a toglier le dita dal suo collo, senza però prima provare a lasciare i segni delle proprie unghie sulla sua pelle. Un gesto quasi di sfida a farlo, a veder le sue carte < o forse non hai nessuna carta dalla tua parte > un piccolo gioco di parole nella quale si lascia andare, per metterlo in dubbio in quella sicurezza che si porta addosso . Lo vede allontanarsi, e sorride anche lei < qualcosa?> davvero crede che sia così poco egoista? < voglio tutto > l'essenza, l'anima, il sangue, il corpo, tutto quanto per potersene nutrire e donar nuovo giovamento alla propria anima. Ekko aveva ragione, lei prende ma non dona mai. Mai più. < vedremo cosa ne penseranno i Kami, sanno essere molto divertenti > o terribilmente arroganti , ma questo lo vedrà solo nel futuro. Adesso ha altro da pensare, da cercare , qualcosa che la spinge verso la direzione opposta , verso le case lontane del quartiere di Kusa, quelle vie che ancora non conosce < al prossimo incontro, Shin > che ve ne sarà un altro o meno, quello sarà il suo ultimo saluto. L'ombrello ancora sotto il braccio, le vesti completamente fradice e impregnate di quella tempesta, e la rossa scivolerà via nella notte per scoprire qualcosa di più, un nuovo incontro, una nuova arte. Una via a lei sconosciuta ancora ma che sente di dover proseguire, almeno per adesso un piccolo sogno , lei, lo ha. [end]

22:18 Shin:
 Mentre l'altra riesce ad arginare la pioggia grazie alla creazione di quell'ombrello di carta, lui la prende e l'assorbe in pieno, tanto che le fibre di quegli indumenti ormai sono sature, pregne del liquido rigettato dall'empireo. < Stai utilizzando le mie stesse carte, Ishiba? > Ovvero il non mostrare tutto e subito. Altrimenti che gusto ci sarebbe a sapere ogni cosa, anche il minimo dettaglio, di una persona? La curiosità ed il viverla vanno letteralmente a farsi benedire. < Ottima scelta comunque... > La incalza con le parole, sorridendo ancora più beffardamente quando sente il graffio farsi largo sulla sua pelle ad altezza collo. < Mi hai marchiato? > E la cosa lo eccita in maniera moderata, tanto che i canini vanno a torturare e a mordere il labbro inferiore in un impeto di frenesia. < Chissà... > La lascia in balia del dubbio, senza darle nessun appiglio a cui aggrapparsi. Non ha nessuna carta da giocarsi? Stupidaggini. Vuole solo passare per quello che non ne ha. < Immaginavo questa risposta. > L'ha inquadrata per bene. Non è quel tipo di persona che si accontenta di poco. Prende tutto. < Allora è andata... > Annuisce un paio di volte con dei rapidi cenni del capo, arretrando di un altro passo per allontanarsi ancora di più dalla donna, restando sempre frontale rispetto alla stessa. < Pensami insistentemente, almeno la tua forza di volontà ti permetterà di rivedermi. > Scherza su quella diatriba che li ha visti protagonisti sull'esistenza dei kami o meno. Verrà inghiottito anche lui dalla notte, diretto verso casa, verso quella zona di kagegakure dove i cittadini dell'ex paese del vento si sono riuniti: il distretto di Suna. [X]

Sango e Shin si incontrano per sbaglio davanti la fontana di Kusa.
In un primo momento lo scambia la donna per il capo clan, per poi rendersi conto che non sia lui odiandolo comunque (?)
Inizia una discussione che verte su un possibile futuro incontro, che magari li vedrà scoprirsi un pò di più.