Alla fine molto meglio il brodo di corazza!

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21:31 Hayato:
  [Pressi Ichiraku] Cosa può mai farci un Uchiha in quel di Suna? Non si sa. Può essere che sia in esplorazione culinaria (?) da parte del proprio piccolo punto ristoro in quel di Oto, per cercare di osservare la concorrenza e magari prendere il meglio, qualcosa da riprodurre o addirittura da migliorare e da vendere ai clienti. O magari è in semplice esplorazione urbana, cosa che effettivamente non sarebbe tanto strana. Non che non ci sia mai stato a Suna, ma diciamo che ogni volta andare in un distretto diverso è un po' come visitare un posto diverso, soprattutto per chi è abituato a stare nei dintorni del proprio distretto senza allontanarsi più del normale. Il giovane Uchiha, anche se non ha ancora sviluppato la propria innata, passeggia per la piazza di quella che è la trasposizione dell'ex Villaggio della Sabbia, in un certo senso, con un interesse vivo per le varie bancarelle del cibo che si affacciano dai bordi della strada. Non è molto distante dal distaccamento di Ichiraku Ramen, famoso venditore Konohano. Forse è proprio quel distaccamento del punto vendita principale che punta con quegli occhi neri e l'espressione tipica del proprio clan, perennemente distaccata e con quell'aria arrogante che lo etichetterebbero come un tipo dalla puzza sotto al naso. Anche i capelli, come genetica vuole, sono neri. Un po' da emo, anche se non sono abbastanza lunghi per confermare questa tesi. Un fisico asciutto, snello. Per niente robusto ma nemmeno troppo smilzo. Il giusto. Indossa una paio di calzoni beige che arrivano più o meno al ginocchio, lasciando parte della gamba nuda. Ai piedi dei normali calzari neri. Una maglia con le maniche a tre quarti di un blu elettrico e dal colletto normale. Un tizio tutto sommato anonimo nel vestiario, anche se nelle apparenze potrebbe dare l'impressione di rassomigliare un po' a Sasuke-Sama. Solo una somiglianza, eh! Niente reincarnazione e discendenza, almeno per quello che ne può sapere lui. Non ha con sé alcun portaoggetti, quindi niente kunai tantomeno carte bombe et simila. Nemmeno un coprifronte staglia sulla fronte o da qualche altra parte.

21:47 Kamichi:
  [To ichiraku] Ormai è arrivata la sera in quello scuro scrutare della sabbiosa suna, una zona davvero poco conosciuta dal nostro giovane biondo eroe del villaggio delle ombre, lui che in questi giorni ha preso la strada del riposo dopo l'incontro con Yasuhiko, il medico che gli ha avviato il processo rigenerativo del tessuto al braccio destrorso. La luna è alta e v'è assenza di vento, la sabbia è lì ferma a solcare il suolo lasciandosi all'interno il segno dei passi umani ed animali, impresse come orme in quella che un tempo era una grossa distesa di sabbia, una postazione strategica come poche altre, immersa nella calura assurda che le mattinate del deserto può portare, allucinazione e miraggi, parliamo davvero di una zona ostica per la vita e la realtà umana, un qualcosa particolarmente difficile da immaginare per la mente del nostro shinsengumi. Veste con gli abiti classici della shinsengumi, esatto, è in servizio il nostro biondino, tornato dopo un piccolo periodo di pausa durato pressoché due settimane, dove è guarito del tutto della ferita inferta dall'assassino del villaggio delle ombre; Giacca nera indossata chiusa al di sopra da un paio di pantaloncino neri specchiati nel bianco delle sue scarpe bianche, fascia al braccio destro di colore verde richiamante il grado di Agente Scelto, mentre al petto destro si osserva una spilla con all'interno il kanji "fedeltà" dogma assoluto del corpo che rappresenta. Passi rapidi i suoi, è ora di cena ed è in servizio, dovrà pur rifocillarsi se si ritrova quest'oggi lontano dalla base del consiglio, dalla mensa praticamente, anche se un buon profumo lo richiama da lontano toccandolo in solletico alla bocca dello stomaco. <Potremmo provare questo> tra se e se in maniera quasi del tutto impercettibile, avviandosi proprio verso il chioschetto del buon Ichiraku, non avvedendosi nella figura sconosciuta e anonima del giovane Hayato, che invece potrebbe riconoscere in lui quella di uno shinsengumi.

22:03 Hayato:
  [Ichiraku] Come si dice da qualche parte, sta facendo il “pari e dispari” per cercare di capire se sia il caso di inoltrarsi all'interno del chioschetto più famoso delle intere terre ninja, probabilmente, o almeno di quelle che furono, ora riunite sotto un unico nome, un'unica bandiera e un solo obiettivo: quello di cooperare e difendersi dalle minacce, sia esterne che interne. Le mani sono infilate all'interno delle tasche dei calzoni. La schiena un po' incurvata in avanti mentre gli occhi scuri vengono lanciati un po' a destra e a manca mentre lentamente vira verso Ichiraku, decidendo che sì, è il caso di fermarsi perchè è abbastanza lontano da Oto e lo stomaco ad una certa ora si fa sicuramente sentire. Forse ha un portamonete per i ryo nelle tasche, quello sì. Niente che sia lontanamente paragonabile al famoso borsellino con tanto di ranocchia impressa sul davanti o di quelli che si aprono dalla parte superiore spingendo le due palline di metallo. Il borsellino delle persone anziane, praticamente. Un portamonete classico. La figura di Kamichi forse la intravede prima che possa effettivamente fare il suo ingresso da Ichiraku, anche se non rivolge alcun cenno al biondo. Per ora. Cerca quindi di appropriarsi dell'ingresso di Ichiraku, magari cedendo il passo a Kamichi nel caso dovesse incrociarlo nei pressi. <Salve.> Un semplice saluto. Forse un po' incolore e monocorde, giusto per cortesia o perchè deve. La cosa viene stesa, poco dopo, anche allo Shinsengumi, forse perchè in quanto tale, in quanto rappresentante della volontà del Governo, della sua mano, portatore della giustizia e della verità. O almeno così dovrebbe essere. Un cenno del capo quello che rivolge al biondo, anche se poco dopo gli occhi neri vengono rivolti a chi sosta dall'altra parte del chiosco, verso il venditore e magari se c'è qualcosa in esposizione. Si spera in una specie di vetrina in cui ci sono i famosi “cuppetielli”. Ma forse abbiamo sbagliato locazione.

22:26 Kamichi:
  [To ichiraku] Il giovane ragazzo dalla bionda chioma s'appresta ad entrare all'interno del locale conosciuto in ogni angolo del villaggio delle ombre, una multinazionale divenuta quasi milionaria quella di Ichiraku, ormai simbolo della ricchezza di un brand alimentare di altri tempi, chissà quanti ninja del passato ne hanno assaggiato i prelibati piatti, chissà quante leggende hanno bevuto quel brodo di carne che tra poco anche lui assaggerà, forse un passo che hanno fatto i più grandi guerrieri di queste terre, forse invece una mera congettura di cui stiamo parlando in maniera troppo importante, chissà. <Buonaser o Zi> voleva dire buonasera lo zio, ma come sappiamo, quando soffre di particolari stati d'animo, tende stranamente a mancare delle ultime lettere delle parole, risultando nella cadenza molto rafforzata nelle consonanti, quasi venisse da villaggi lontani di terre straniere, quasi fosse un ninja di napoligakure. La fame ovviamente contraddistingue quest'oggi il suo stato d'animo, ferale e animalesco è affamato, ha bisogno di mangiare e di rifocillare il suo stomaco, accompagnato con fortuna dalla figura del giovane Hayato <Salve a te giovine> volto proprio verso l'uchiha odiato da tutti perchè appartenente a quel clan specifico <Anche tu per assaggiare il famoso ramen ro zi ichirak?> rieccolo, quando parla di cibo ed è affamato viene affetto da quello strano difetto di dizione, che strano, davvero strano. Cordiale nel parlare con quel ragazzo, o forse è semplicemente tanto che non ha a che fare con qualcuno, si è recluso in casa per la guarigione di un braccio che a detta sua doveva essere amputato, e sarebbe dovuto restare a riposo due giorni forse, non quindici, ma è melodrammatico, è fatto così. <Prendo...> verso l'ostè del chioschetto sunese <Quello> respira indicando con il destrorso indice un opuscoletto affisso all'interno del locale, richiamante un prodotto specifico di ramen, con annessi ingredienti e prezzo <Eh, brav o zi, quello con la carn> lasciti degli slangh ghettizzati di Ekko, è un bianco che parla come un nero, è un cretino che parla come uno stupido, ma ci crede... almeno.

22:43 Hayato:
  [Ichiraku] È la prima volta che mette piede nel famoso posto di Ichiraku, anche se questo non è quello principale, ma è comunque una prima volta. C'è sempre, no? Si guarda intorno, cercando di localizzare eventuali opuscoli o menù o qualsiasi cosa su cui ci possa essere segnato ciò che il chioschetto offre ai due baldi giovini. Trovati gli opuscoletti, fissa per il tempo necessario, mentre le narici vengono solleticate da tutti quegli odori che si levano dal posto: zuppe, carne, tipici noodles, uova. Insomma, un tripudio di roba che però si avvicina molto più al “brodo di corazza” di Napoligakure, mo ci vuole. La contemplazione del listino e di eventuali prezzi viene spezzata dall'uscita di Kamichi. Dal suo saluto particolare, più che altro, con qualche sillaba mangiucchiata qua e la. Un'espressione vagamente perplessa è quella che gli rivolge, con la fronte corrugata e le labbra premute l'una contro l'altra, anche se non v'è un qualcosa che possa far pensare ad un fastidio o a cose del genere. Glissa, sostanzialmente, donando risposta alle successive parole del biondo che vengono direzionate proprio verso l'Uchiha. <Uhm... penso di sì. In realtà l'ho intravisto da lontano e... ho deciso che fosse il caso di provare e in caso di confermare la storica fama.> Quella di Ichiraku dev'essere una fama che risuona molto più prepotente dei grandi shinobi del passato. Che ne facciamo di Madara Uchiha e Hashirama Senju, o la stessa progenie iniziale degli Otsutsuki. Minutaglia senza importanza e senza un briciolo di buona creanza. Cit. Ritorna con lo sguardo sul venditore che nel mentre prende in consegna la richiesta di Kamichi. <Lo stesso che ha preso lui.> Le mani fuoriescono entrambe dalle rispettive tasche, anche se la sinistra viene sollevata a mezz'aria con tutte le dita chiuse tranne il pollice, che indica appunto l'agente scelto. Potrebbe aver preso chissà cosa perchè non ha afferrato al volo ciò che lo slang di Molto Molto Lontano gli ha suggerito. <Suppongo sia la prima volta anche per te.> Mangiare qui intende, ovviamente. E non v'è alcun titolo formale con cui si rivolge allo Shinsengumi. Okay estensione della volontà del governo, ma anche meno.

23:08 Kamichi:
  [To ichiraku] Le parole e la voce del nuovo arrivato arrivano rapidamente alle orecchie del nostro eroe biondo, che pare essersi accomodato su di uno sgabello monoposto lì sito al lungo bancone in legno del locale di Suna, un distaccamento del famoso simbolo alimentare ichiraku. Magari potesse assaggiare nu bellu bror e curazz, sarebbe il top, magari, accompagnato con la carne a qualche mulignana sott'olio, una squisitezza esotica che difficilmente potrebbero assaggiare lì tra le mura del villaggio delle ombre. <E fatt ben> verso la figura del ninja dagli occhi rossi <Anche io è la prima volta che vengo qui> prende fiato <Sono in servizio, ma una pausa per mangiare è da dare a tutti, se no i cattivoni come li prendiamo a buffetton?> voleva dire a bufffettoni, ovvero, a schiaffoni, stanotte parla proprio strano questo, chissà per quale motivo. <Secondo quello che ho sentito> verso il neo uchiha <La roba è davvero una prelibatezza> prende fiato <Spero di farmi..> come? <Come la> infine <Accett> farsi come l'accetta? Chissà di cosa diavolo sta blaterando con il giovane hayato <Che poi è la prima volta che ti vedo, e fidati che io di giri nel villaggio ne facci> prende fiato <Non a caso sono un guardio> una guardia, con la A, diamine, questa fame gli sta davvero portando del disagio in quella sua lingua parlata, stu sbirr. <Come ti chiami capo? Ancora non te l'ho chiesto> prende fiato <Io sono Kamichi> senza perdersi in giri di parole <E bast> volgendo con la vista verso l'oste, richiamandolo con voce tranquilla <Mi raccomando o zi> ricomincia <Facciamo una cosa sistimata, a sentiment> oddio fermatelo, dategli qualcosa da mangiare che non si può sentire così.

23:25 Hayato:
  [Ichiraku] Nel mentre fuori un suono tipico lascia presagire che le condizioni climatiche siano cambiate, virando verso un clima piovoso, anche il giovane Uchiha lentamente va a prendere posto, proprio accanto allo sgabello occupato da Kamichi. Chissà se per una semplice casualità o perchè è alla ricerca silenziosa di compagnia. Non lo sapremo mai, ma intanto lo fa. Per quanto quel bancone sia adibito a vero e proprio passe per le prelibatezze di Ichiraku, l'Uchiha ci appoggia su entrambe le braccia, rivolte verso l'interno. La schiena un po' incurvata in avanti. Le orecchie cercano di ascoltare per bene quello strano modo di parlare dello Shinsengumi, cercando di aiutarsi con la lettura del labiale. L'espressione un po' confusa del Deshi è palese, forse più che altro perplessa, ecco. Come se su due parole ne afferrasse mezza, con qualche evidente difficoltà nella comprensione. <È fatto bene, sì.> Ed è probabile che il venditore abbia aguzzato orecchie ed occhi a sua volta nel sentire quelle recensioni al proprio chioschetto prima di aver consumato le pietanze. <Buffetton?> Chiede, cercando di ripetere quel termine e magari provando anche a capire il significato. <Ma comunque, sì.> Eh? A cosa si riferisce? Che il modo di parlare di Kamichi lo stia infettando? <Intendo... è giusto che anche voi abbiate il vostro momento di mettere qualcosa nello stomaco.> Paraculo. O forse semplicemente giusto, realista. Ma ancora una volta, non riesce a capire quello che lo Shinsengumi dice. <'Accett?> Scuote un po' il capo. Ma è talmente confuso che abbassa pure il tono della voce, come se quelle fossero cose che sente solo lui. Qualche problema d'udito, forse... <Che diamine stai dicendo?> Tra il serio e il faceto, con l'espressione deturpata da un ghigno un po' beffardo, sì, ma al tempo stesso anche ironico, glissando sulla questione che sia “un guardio”. Quello lo vede. Scuote il capo, come se volesse scacciare via quel discorso, anche se una risposta è più che gradita. <Non giro molto per Suna, a dire il vero. Sono di Oto.> Magari è anche per questo che non ha visto mai la sua faccia, anche se forse il giovane Uchiha deve aver visto la sua. Insomma, uno Shinsengumi prima o poi in giro lo trovi. E non sarebbe il primo. <Hayato Uchiha.> Un cognome che risuona attraverso le ere ninja con ancora lo stesso impeto. E se di solito non usa il cognome nelle presentazioni, questa volta lo fa, visto che l'altro se ne esce con “Kamichi e basta”. Quello l'ha capito. Diversamente quando lo stesso si rivolge all'oste. <Gli hai detto... cosa?> La cosa “a sentimento” gli sfugge.

23:52 Kamichi:
  [To ichiraku] Sentenzia il giovane ragazzo del villaggio delle ombre, lui che forte di quello che sta per assaggiare sembra iniziare a fare pancia capanna, come si dice in gergo tecnico, p s fa comm' è a sfravgatur, ma questa è per pochi eletti, se non riuscissero a capirla evidentemente non sono degni per riuscire a comprendere il linguaggio degli dei, si, i kami, come la giustizia bendata, ovviamente, madrina di napoligakure. Prende fiato, prima di parlare al giovane hayato <Già, fatto bene> continua <Bhe si, gli schiaffoni, i ceffoni, i buffettoni a padre di famiglia> lasciti della cultura nomade da zingaro del nostro biondino, lui si che sa davvero come mettere in imbarazzo le persone con cui si trova, ragazzi, che tipo con cui stare assieme. <Di solito abbiamo le nostre consumazioni alla centrale, è come una caserma, ma se siamo in servizio nessuno dovrebbe ucciderci perchè ci siamo fermati a mangiare un boccone durante una piccola pausa cena> e se gli dovessero dire qualcosa sti gran kunai, come si dice a napoligakure, chi avut avut, chi ha rat ha rat, scurdammc o passat. <Lascia perdere bro, sembri non essere un tipo molto acculturato> lui eh, mica sta biascicando ogni singola parole sminchiandole senza manco rendertene conto, ridicolo, davvero ridicolo, quasi un clown popi popi, gli mancano solo i capelli rossi ed il kimono giapponese addosso. <Quindi sei delle zone di Oto> prende fiato <E sei un uchi che?> e mo chi sono questi <Clan? Che fate di bello voi?> sempre interessato a conoscere le abilità che conosce, magari potrebbe ritornare utile durante l'assalto dell'asta per l'assassino. <Gli ho detto che deve metterci l'ammmmmmmore> raddoppiando quelle consonanti... sicuro che non sia drogato stanotte? Parrebbe oppio questo, già, decisamente, o forse rasetsu gli ha passato qualcosa sotto banco, vendogliele come caramelle magiche.

00:11 Hayato:
  [Ichiraku] Lancia un occhio alla preparazione delle pietanze che hanno chiesto, e visto che sono uguali, non dovrebbero arrivare separate, anzi, bisogna soltanto raddoppiare la dose degli ingredienti e forse aumentare un po' di più i tempi di cottura, ma alla fine tutt'è che il brodo arrivi ad ebollizione e l'acqua assorba tutte le proprietà di ciò che è stato messo in quel che alla fine è un decotto. Ma non è brodo di corazza. Sad violins in background. Detto questo, la spiegazione de “buffetton” è qualcosa che lo piglia un po' di contropiede. Più che altro per il fatto che non ci sia arrivato da solo visto che tra quello e farsi come “l'accett” sicuramente è più comprensibile la prima cosa. <Ah, ho capito.> Annuisce un paio di volte. <Allora sì. Nessuno vi dirà niente se poi prenderete i cattivi a... buffettun.> Cerca di ripetere ciò che ha detto lo stesso Kamichi poc'anzi, anche se forse con un pessimo risultato. Apprezziamo l'impegno. <Ma alla caserma potete mangiare quando siete lì. Quando non lo siete avete la possibilità di fermarvi, appunto.> Quindi insomma, stanno parlando di una cosa più che logica. <Poi comunque sempre meglio far girare l'economia, no?> E tra buffettun e brodo di corazza, ogni tanto qualcosa di serio bisogna anche dirlo, come appunto l'economia. Anche se però pare un po' “offendersi” sull'essere poco acculturato secondo Kamichi. Gli lancia un'occhiata quasi truce, che se fosse accompagnata da iridi rosso sangue e tre tomoe, potrebbe facilmente essere scambiata per un'Illusione Sharingan. <Ah io?> Si indica con un indice. <Ma se tu parli come uno di quelli che hanno ricevuto un'educazione per sbaglio che colpa ne ho io?> Gli chiede, vagamente sarcastico e un ghigno beffardo che si apre in qualcosa di ancora più sgomento nel momento in cui il proprio cognome non risuona nella mente del povero Shinsengumi. Scuote il capo. <Uchiha.> Il clan. <Non hai mai sentito parlare del Clan Uchiha?> Le sopracciglia scure svettano entrambe verso l'alto, stupito stavolta è dir poco. <Specifica la tua domanda.> Ovvero il cosa fate di bello. <Può significare tante cose.> Un'occhiata all'oste che ha quasi finito di preparare le loro richieste. Quindi l'ultima spiegazione. <Ah menomale.> Infine.

00:31 Kamichi:
 Ormai quei due giovani ragazzi sembrano essersi quasi messi a loro agio, sicuramente una piccola amicizia potrebbe sbocciare tra questi due intenditori di bror e curazz, lì assieme involontariamente nella loro prima volta con il ramen dal famoso e leggendario ichiraku, o come direbbero i mostri del naraka, teuchi. <Ovviamente, è quello che facciamo per tutti voi> continua, prendendo fiato <Siamo coloro che vi difendono quando le cose si mettono male, incarniamo la giustizia in tutto e per tutto, senza se e senza ma> non si perde mica in chiacchiere lui, anzi, pare essere davvero sincero in quelle sue parole, pare davvero credere nell'essere dentro un corpo governativo che dovrebbe garantire al centro per centro la salvaguardia della giustizia e del bene comune, lui che ancora deve intuire i lati oscuri dello shinsengumi, gli oscuri lasciti della politica corrotta del governo di kagegakure. <In realtà non saprei dirti, alla shinengumi sono tutti molto ligi e severi, abbiamo regole ferree, praticamente seguiamo dei dogmi e delle regole ben precise> come la fedeltà che incarnano mentre indossano quella spilla al pettorale destro. <Eh, speriamo non si prenda tanto questo qui, lo stipendio mi serve per un progetto futuro, la fama e la qualità di solito portano un prezzo altino...> effettivamente, in realtà è solo taccagno e non vuole spendere un solo ryo, altro che progetti e progettino. <Come siamo simpatici stanotte> prende fiato, sorridendo <Magari ti arresto per sta cosa> ma no, scherza, forse? <No, mai sentito parlare di questi uchiha> continua <Cosa fate come clan, so che ogni clan ha delle abilità particolari no?> continua <Farete anche voi qualcosa no, uchiha?> lui è un kokketsu indotto, per fortuna, quindi in grado di governare il sangue che gli scorre nelle vene.

00:46 Hayato:
  [Ichiraku] Può essere. Nulla avviene per caso e anche da un semplice incontro può nascere un'amicizia, soprattutto se c'è in comune l'adorazione del brodo di corazza e delle melanzane sott'olio. Magari con una fetta di prosciutto crudo quello buono. Vabbè. In un modo o nell'altro, le braccia sono ancora appoggiate sulla superficie lignea del bancone che funge da passe e da appoggio per le pietanze che... tardano un po' ad arrivare mentre lo stomaco continua a reclamare la sua porzione serale di sostentamento. Ci mette qualche secondo per inchiodare gli occhi neri sul biondo, nel momento in cui osanna l'operato della Shinsengumi e quello che è il loro dovere, ovvero mantenere al sicuro tutta la popolazione di Kagegakure. Già. <Mhmh, certo.> Forse suona vagamente sarcastico, con un cenno del capo e una specie di sorriso. <È comunque un lavoro che comporta una certa responsabilità, il vostro. E suppongo che tu sia pronto ad assumerti questa responsabilità se hai accettato di portarlo avanti.> Cerca di riprendersi un po' per evitare che lo arresti per davvero, anche se la possibilità non lo impensierisce. Insomma, per cosa dovrebbero arrestarlo? Per battuta a pubblico ufficiale? I pensieri altrui su quanto possa pagare un piatto di quello che hanno ordinato lo divertono, tant'è che un primo vero sorriso, quello sincero, sboccia sul volto. <Mhh...> Mugola. <E io che pensavo di aver trovato qualcuno che potesse pagare per me. Mai una gioia, praticamente.> Il riassunto di una vita. Sbuffa, quasi scocciato dall'ipotesi che anche questa volta dovrà fare per sé e di conseguenza fare per tre, tanto da appoggiare la guancia su una mano, sollevata, col gomito che puntella appunto il bancone. <E quale sarebbe il progetto futuro, se si può sapere?> Chiede, mentre l'attenzione balza da Kamichi all'oste, fiammeggiando con espressioni del tipo “ma ci vuole ancora tempo?” <Sarà pure famoso, ma l'attesa...> Bisbiglia in direzione del Kokketsu. La minaccia, per l'appunto, non sortisce molto effetto, tant'è che rotea gli occhi verso l'alto. <Oooh. Abuso di potere. Chissà quanto saranno contenti i tuoi superiori.> Ancora una volta sarcastico, forse un po' puntiglioso, sì, ma comunque il tutto racchiuso in una chiave ironica. Ironia che però non c'è quando si parla di Clan e di abilità tipica insita nella genetica degli Uchiha. <Hai mai sentito parlare di Sharingan?> Gliela lancia lì. Non scende troppo nei particolari, gli lancia solo il nome del Doujutsu. Alla fine, lui non l'ha nemmeno ancora risvegliato. Quindi insomma... <E tu a quale clan appartieni, invece?> Rigira la domanda.

01:10 Kamichi:
 Un doujutsu cosa dovrebbe essere praticamente? E quando sarebbe mai stata nota la realtà di questi sharingan, ma si mangiano con le salsicce e coi friarielli? Queste parrebbero le domande viaggiare nella mente del nostro giovane eroe della shinsengumi, che in una pausa cena sembra aver fatto la conoscenza di una figura davvero particolare, quella di un giovane Uchiha, un simpatico ragazzino che non pare avere nulla da invidiare alla figura di una piacevole compare, decisamente molto più delle figure incontrare nella shinsengumi, come Nobu o Nene. <Sicuramente è un bel peso vestire la divisa> continua <Ma ha davvero tante cose positive> è lui se le gode tutte, come la fama, quella gli piace davvero tanto <Quando le persone ti vedono e ti ringraziano per il tuo operato, quando incontri famiglie che sei riuscito a salvare, quando t'accorgi che non c'è male che dilaga per le strade... qualsiasi responsabilità scompare come peso dinanzi alla gratitudine delle persone Hayato> effettivamente, sono il bene e la giustizia loro. <Ti sarebbe piaciuto, che perocchio> cosa? Lo ha chiamato pidocchio? Usavano detti strani nella tribù del nostro giovane eroe ragazzi <Eheh, se dovessi riuscirci davvero, qua parliamo di qualcosa di davvero grosso e costoso, non posso dirti nulla> continua <Come nessuno sa nulla, vediamo se riesco anche solo ad avvicinarmici all'obiettivo> e mo di che cosa diavolo sta parlando questo? <Sarebbero anche contenti di qualcuno che potrebbe screditare il loro corpo, attento eh> ribatte, accennandogli che il corpo che rappresenta non lascerebbe mai a piede libero qualcuno che potrebbe sparlare di loro per un vero motivo, ma in questi casi, ci pensa il marchio distopico. <Sha - ri - ngan?> scandisce tra quelle labbra <Si mangia?> prende fiato <Che è sta roba> domanda, per poi continuare <Nessun clan per me, vengo da una tribù nomade io, non sono di queste parti, quindi nessun clan di nascita> oltre agli esperimenti fatti dalla shinsengumi per renderlo un soldato dalla potenza strepitosa, un kokketsu demoniaco indotto.

01:31 Hayato:
  [Ichiraku] Niente, lo stomaco continua a brontolare e il venditore se ne va tomo tomo, calmo calmo come se fosse una triste e mesta ricorrenza. Ma no. Svariate sono le occhiate del giovane Uchiha che volge verso l'oste. <Ci vuole ancora tempo?> Chiede. Ecco, se prima gliel'ha solo fatto capire con lo sguardo, questa volta glielo chiede direttamente. Dall'altra parte dovrebbe arrivare un “quasi pronto”, tutto sommato pacato e gentile, visto che non c'è scortesia nei modi di Hayato, forse solo un po' di arroganza ma per quello non ci possiamo fare molto. È molto più improbabile che smetta di essere arrogante che diventi un ninja d'elite. Ed è tutto dire. Ma ci proviamo eh a fare entrambe le cose. Solo dopo ritorna sul discorso del peso della divisa fatto da Kamichi, quindi a tutto ciò che comporta oneri ed onori, anche se forse ha capito che al Kokketsu vadano molto più a genio gli onori che gli oneri. <Già. Dev'essere gratificante osservare le persone che ti ringraziano per averle salvate o... per aver fatto comunque qualcosa per loro.> Breve pausa. Lo guarda. Fronte corrugata. <Cos'è che avresti fatto, di preciso, di così tanto eclatante?> Una leggera presa in giro? Sì, ma mascherata da evidente curiosità che quegli occhi neri esprimono in questo momento, mentre l'angolo destro della bocca viene appena sollevato in un accenno di sorriso. Gli sta chiedendo un evento specifico in cui si è sentito gratificato dai ringraziamenti delle persone, in sostanza. <Perocchio?> Riflette. <Occhio per occhio?> Vabbè, ciaone. Non capisce il significato di quel termine, ovviamente. Forse qualcosa collegato al suo progetto futuro? Deve colpire qualcuno? Qualcuno di importante e che necessita di soldi? Boh. Cose. Non si sa. <Quanto mistero.> Ma alla fine rispetta la scelta del Kokketsu di non rivelare nulla. Entrambe le mani, comunque, vengono mostrate coi palmi rivolti verso Kamichi come se non stesse facendo nulla di male. <Io non sto screditando proprio nessuno. Mi hai sentito dire qualcosa di offensivo o di oltraggioso? No.> Si risponde da solo. Ed effettivamente è così, non ha messo nulla in aggiunta tantomeno di offensivo. Ma è fondamentalmente ironico. Prima che scuota vigorosamente il capo quando nemmeno la menzione del famoso Dojutsu, assieme agli altri due più famosi dell'intero mondo ninja quali Byakugan e Rinnegan, non sia familiare al Kokketsu. <Mio dio.> Quale, mo? <Vabbè, inutile parlarne se non lo sai. Ed è abbastanza offensiva come cosa.> Per un Uchiha, probabilmente, e l'arroganza nonché egocentrismo tipico del clan. <Non hai alcuna abilità particolare?> Gli chiede visto che non fa parte di nessun clan. Un'innata, un qualcosa.

02:00 Kamichi:
 Alla fine dei conti quel loro incontro è stato abbastanza fruttuoso, hanno trovato un modo molto simpatico i due per stare assieme, e decisamente, qua abbiamo a che fare con due indoli che potrebbero dare insieme dei giusti frutti per il futuro, chissà se a differenza di Dyacon questo riesca a non farsi saltare in aria, sarebbe sicuramente tutto di guadagnato per entrambi, decisamente. Prende fiato il giovane, rispondendo così alle parole del buon uchiha <Eh eh, diciamo che fuori dalle mura ci sono delle creature enormi, gigantesche, esseri animaleschi chiamate chimere, ferali e prive di senno, che attaccano in branchi chiunque metta piedi fuori dalle mura> afferra poi, finalmente l'ordinazione fatta <Grazie o zi> chiudendo lo scatolino del ramen, per avere così un comodo pacchetto da asporto da mangiare mentre cammina. <Con la mia squadra siamo usciti fuori dalle mura, e per avvisare il villaggio di alcuni fenomeni spaziali molto strani> continua <Abbiamo messo a rischio le vite passando per l'intera foresta fuori dalle mura principali, sino ai monti ardenti> un luogo iconico del posto, molto lontano dal villaggio. <Abbiamo scoperto delle faglie molto strane, le definiscono spaziali ma ancora mi sfugge il perchè> prende fiato, ancora una volta, rivolto verso hayato <Eppure in concomitanza a queste, alcuni individui dati per morti dieci anni fa sono risorti, o ritornati tra noi comunque, davvero devo ancora capirlo> ancora non gli è chiaro il processo di cristallizzazione di chakra <Quindi se vedi roba sospetta da queste gente, avvisa subito la shinsengumi, mi raccomando> mano destra sul pacchetto di pasta e sguardo infine verso l'uchiha <Non prendertela, un giorno mi mostrerai il tuo potere> sentenzia <Sono sicuro che ci rivedremo ancora...> e per quella domanda? <Diciamo che non vuoi conoscerle le mie abilità> manipolazione demoniaca del sangue, un piaga, perde vita per lottare <Semmai dovesse succedere, conoscerai le abilità di kamichi> parla di se in terza persona, per salutarlo, voltarsi, pagare, e andare verso casa[end]

02:11 Hayato:
  [Ichiraku] Anche per lui a quanto pare arriva il pacchetto d'asporto, visto che ha chiesto all'oste “quello che prende lui”. E quindi sì, dovrà mangiarlo sulla via del ritorno anche lui, che sarà differente da quella che percorrerà Kamichi. L'interesse sembra venire fuori nel momento in cui si parla di quello che c'è al di fuori delle mura. Bestie, chimere, esseri giganteschi pronti a divorare ogni ninja presente. <Grazie.> Intanto verso l'oste. Richiude per bene il pacchetto e magari richiede anche una busta di plastica. O se sono attenti all'ambiente, anche un sacchetto di carta riciclata andrà bene. Resta in silenzio, senza interrompere Kamichi sullo sciorinare di informazioni sulle faglie temporali, un argomento a lui ignoto in termini di informazioni, ma con un po' di logica ci si può arrivare. <Forse spaziali perchè... consente lo spostamento in una dimensione spaziale, per l'appunto?> Tipo da un punto all'altro. Un po' come l'Hiraishin, anche se quelle sono tecniche avanzate che richiedono chakra. Individui morti più di dieci anni fa, risorti. Corruga la fronte. Riflette. <Forse più che spaziale, sono faglie... spazio-temporali?> Dal momento in cui tira in mezzo il tempo l'unica soluzione sembra essere proprio quella. Ma lui non è avvezzo a queste cose. Non è nemmeno un ninja a tutti gli effetti quindi la sua parola vale meno di zero in una cosa del genere. <Va bene. Ti contatterò o contatterò chi fa per te nel caso dovessi notare qualcosa di strano.> Perchè non si può mai sapere, insomma. Anche lui poco dopo si alza dallo sgabello che aveva occupato. Quindi, le ultime battute alleggeriscono un po' il carico del discorso. <Certo, va bene.> In merito a mostrare il suo potere. Ma quale potere? Non è nemmeno lontanamente paragonabile a suo padre o a suo fratello o Kioshi Uchiha o ancora a Sasuke-Sama. Con quest'ultimo condivide solo una somiglianza estetica e nient'altro. E forse solo in futuro gli occhi. <Non vedo l'ora di conoscerle, allora.> In barba all'avvertimento sulle sue di abilità. Un saluto veloce, un sorriso accennato e anche lui partirà per la sua strada, verso Oto. La camminata è bella lunga e forse dovrà mettersi a correre. Magari infondendo il chakra. Ah, e ovviamente ha pagato il venditore tirando fuori il portamonete eh. [END]

Primo incontro tra il biondo che più biondo non si può ed hayato, l'uchiha sopito del villaggio delle ombre, assieme nei pressi di suna per mangiare del buon ramen. Problemi di dizione, slangh particolari ed alcune battute lasciano i due in buona compagnia, prospettando per gli eroi un futuro forse di rosea amicizia, accomunati dalla loro priva volta da ichiraku. Alla fine però, nessuno dei sembra aver realmente assaporato quel ramen, che altro non è, che una sotto specie strana e di secondo grado di un vero Brodo Di Corazza.