Ingresso Uchiha per Yasuhiko

Quest

Giocata di Clan

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La prima azione è tua!

19:25 Yasuhiko:
 Indossa degli abiti molto semplici, dei pantaloni neri, degli stivali ninja del medesimo colore e una maglietta a mezze maniche sui toni del verde chiaro, non porta assolutamente nient'altro con sé, fatta eccezione per il coprifronte del Suono che capeggia al braccio sinistro, legato attorno alla manica, tenendola quindi incollata all'arto corrispondente. I capelli si mostrano con un ciuffo che oscura quasi del tutto l'occhio destro e coprono in parte una cicatrice sul naso, che lo taglia in orizzontale, lasciando invece l'occhio sinistro libero di osservare senza problemi ciò che lo circonda, sulla nuca invece sono tenuti legati da una coda, decisamente corta, come se avesse i capelli che arrivano grosso modo fino alle spalle una volta sciolti. Si trova nel quartiere dei clan, più precisamente nella parte riservata al Clan Uchiha ed è proprio verso la tenuta principale che si sta dirigendo, ormai non troppo lontano dalla stessa. Un passo dopo l'altro, non sembra avere grande fretta, approfittandone anche per guardarsi attorno, salutando di quando in quando anche qualcuno che conosce, ma solo sollevando la mano destra, facendola sventolare appena, senza tuttavia emettere un singolo vocalizzo. La mano sinistra resta sprofondata all'interno della tasca sinistra, mentre l'arto opposto quando non è impegnato in quei gesti ondeggia al ritmo dei suoi passi, stabilizzando la postura eretta evitando che si sbilanci da una parte all'altra. La magione sempre più vicina e ora gli occhi sono incollati sulla stessa, non si scostano nemmeno per un istante, come a non volersi perdere nemmeno un singolo dettaglio della struttura

Un quartiere quello dei clan di Otogakure non troppo bello, insomma non troverai bellissimi alberi e cose del genere, anzi, molto spartana l'idea donata da coloro che tengono le redini di molti dei clan presenti - senza una vera cura eppure la terra sotto i tuoi piedi pare avere un ideologia differente - calpestata in molti modi e maniere, quella è la terra ove i membri del suono si son sempre rifugiati e protetti . Otogakure ha una storia molto particolare, di quelle intrise di sangue e di morti, di vittorie e di glorie, eppure un lato non nasconde l'altro, anzi. Solo adesso invece son resi alla luce del sole, non più sottoterra come nei tempi di gloria, ma alla superficie , tenendoli relegati alla luce del sole che pare non esser la migliore per chi la compone. Potrai tranquillamente passare attraverso il villaggio per via del tuo coprifronte, un segno univoco che ti rende come tutti loro, eppure giunto al quartiere Uchiha verrai innanzitutto fermato all'entrata dello stesso da due figuri i cui occhi rosso sangue son ben più che attivi. Due e tre tomoe viaggiano negli occhi rossi dei due ragazzi che capeggiano l'entrata dello stesso, coloro che ti fermeranno silenti spostandosi semplicemente verso il tuo percorso , davanti precisamente < chi siete?> domanda uno dei due con poca gentilezza. Entrambi i ragazzi son accumunati da due elemente principali, capelli neri e occhi rossi, il simbolo degli uchiha che svetta sui loro petti e su quei tessuti di poco valore. Figure nere entrambe sebbene si distanziano d'altezza, uno di loro raggiunge il metro e ottanta, l'altro il metro e settanta, ma entrambi pronti a comprender chi sia colui che adesso disturba il loro nuovo nido. Attendono i due che tu possa dire la tua , che tu possa parlare, prima di espellerti oppure aprire le porte alla tua persona, in attesa che un nuovo probabile membro possa infine riunirsi all'antico clan, che possa forse riprendere il passato o puntare ancor meglio al futuro. Tutto in questo giorno dipende da te, dalla tua volontà e dal tuo desiderio di esser parte di una nuova famiglia. Un clan. [ambient chiusa - no time ]

19:47 Yasuhiko:
 Una volta avvicinatosi ulteriormente due figure sbarrano la sua strada, li osserva dalla testa ai piedi, entrambi, con curiosità, finendo quindi per incappare nei loro occhi rossi ed è su questo che si sofferma particolarmente, a lungo, prima con l'uno e poi con l'altro. Non risponde istantaneamente alla domanda che gli viene posta, continuando a scrutare i due negli occhi, salvo infine lasciar vibrare le corde vocali e dare una spiegazione a quel quesito <Mi chiamo Yasuhiko, sono figlio di Hayato e Fumiko Uchiha, vorrei passare, se è possibile> Il tono di voce è pacato come al solito, ma si può facilmente notare una traccia di nervosismo, tanto che dopo qualche altro momento prosegue, aggiungendo <I miei occhi non sono ancora vagamente simili ai vostri, vorrei provare a capire come mai, se sono io che sbaglio qualcosa o se c'è dell'altro che mi sfugge> Si interrompe, quel tanto che basta per dar loro modo di comprendere e a sé di rifiatare <Magari qui qualcuno potrà dare una risposta al mio problema> A sua volta condivide i tratti genetici tipici di quella famiglia, capelli scuri, occhi scuri, ma non v'è traccia della mutazione di colore dell'iride <Dunque mi lascerete passare?> Questa volta pone lui la domanda, con le labbra che si sforzano di formare un sorriso, ma ad un occhio attento sarà facile da capire che sia più un gesto di circostanza, tirato, che non un vero e proprio sorriso. Il corpo tuttavia non si muove in questa frangente, restando impalato, se non per la gabbia toracica che si espande e contrae, per le palpebre che sbattono e le labbra che si muovono quando prende parola, ma tutto il resto non fa alcunché

I due ragazzi son particolarmente seri mentre ti osservano, si spalleggiano tra loro ma poco hanno da temere visto il tuo mancato impasto del chakra e tantomeno gli occhi che poni, neri e basta, non v'è null'altro ad affermare la tua provenienza se non dall'effettiva nuova Otogakure, non la vecchia. Uno sguardo più inteso, un altro di intesa tra i due prima di annuire semplicemente < abbiamo conosciuto coloro che chiami madre e padre > seri nel loro fare senza indugiar < sebbene non abbiamo mai sentito parlare di te > un segno di stizza quello che ti lanciano. Eri solo un bambino quando sei stato mandato a Kusa dunque il tuo nome , sebbene possa anche esser stato detto dai tuoi genitori, non risuonerà per nulla nelle loro memorie. < ti accompagno dal nostro capo clan > si espone quello più alto dei due, lasciando la ronda a colui che rimane, subito raggiunto da un altro Uchiha. Il passo ti accompagnerà all'interno del clan Uchiha, in quelle vaste case che sanno anche di ricchezza, ma ormai passata, trasandata e dimenticata perfino, pur di portarti al centro dello stesso spiazzo d'innanzi un vecchio edificio antico - un tempio di come se ne vedevano dieci anni fa coi colori neri e viola che ti riconducono alla tua di casata. L'uomo che ti affianca rimane impassibile sebbene il suo sguardo saetti avanti e indietro da te alla casa d'innanzi < porta i tuoi omaggi al nostro capo clan > un singolo piccolo suggerimento prima di mollarti letteralmente davanti l'edificio . Le porte in legno grezzo che si apriranno per te, mostrandoti due donne dagli stessi lineamenti e gli stessi colori , senza dubbio gemelle < il capo clan attende > una di loro si azzarda a parlare, pur lasciandoti via libera per metter anche tu piede all'interno di quell'antico clan che sembra richiamarti. Quando passerai la soglia , le porte si chiuderanno dietro di te, per celarti la luce del sole in un buio immenso condito di tante candele, ma ancora del capo clan pare non esservi traccia. Farai fatica nel comprendere in un primo momento nel guardarti intorno di come sia composta la stanza, ma ancora servirà tempo, e questo adesso sembra d'esser vitale. I respiri sono molteplici, bassi e cadenzati, ma ancora delle figure che lo abitano ti sarà chiaro poco e nulla. [ambient chiusa - no time]

20:17 Yasuhiko:
 Ascolta le parole che gli vengono riversate addosso, quella stizza che accompagna i verbi che gli vengono rivolti <Per ora, sicuramente, in futuro magari sentirete parlare anche di me> Non vi è traccia di arroganza nelle sue parole, quanto più sapore di speranza, ma a parte quello non comunica nient'altro, non si trova pienamente a proprio agio in quel contesto e la mancata parlantina classica ne è un esempio lampante. Quando gli viene accordato di proseguire una singola parola abbandona le labbra <Grazie> Oltrepassa a propria volta le porte di legno, cominciando ad inoltrarsi all'interno della zona riservata esclusivamente al clan, restando un paio di passi indietro rispetto al ragazzo che gli fa strada, così da essere sicuro di seguire i suoi passi fino a quel tempio. Interrompe la propria andatura per una manciata di secondi, come a volerlo osservare in ogni suo dettaglio, se non fosse che le parole dell'accompagnatore lo ridestano dal momento di distrazione <Lo farò> E nuovamente torna in silenzio, in attesa, nervosa, che le porte si aprano ed è così che fanno, mostrando una coppia di donne praticamente identiche, una delle quali gli espone poche rapide parola e quindi si incammina per varcare quella soglia. Una volta all'interno tutto brancola nel buio, le luci delle candele illuminano, ma ben diverso è l'ambiente interno da quello esterno, più ovattato rispetto al resto, tanto che sente dei respiri, la presenza di qualcuno, benché gli occhi non siano ancora minimamente abituati a quel cambio repentino di intensità di luce. Prova a guardarsi ancora un minimo attorno, compie ancora un paio di passi all'interno della struttura, giusto per non sostare sulla soglia e quindi andrebbe a parlare <Vi porgo i miei ossequi e vi ringrazio per avermi accettato al vostro cospetto> Il tono non è particolarmente alto, come a non voler minare del tutto la sacralità del luogo. Andrebbe a compiere anche un inchino, flettendosi in avanti con il busto

La stanza è calda ma pare che un aria leggera passi da qualche fessura a te ignota per portarti freschezza sul viso , una sorta di filo di vita che si stringe a te donandoti conforto, un odore di casa che pare tu abbia dimenticato ma che adesso si ripercuote forte dentro di te. Lieve cade sulla tua pelle, ne porta ristoro, mentre le poche candele accese adesso donano un essenza più intima allo stesso - quella loro luce che lentamente metterà un piccolo faro sui molti visi che t'osservano d'innanzi una grande tavola in legno massiccio che si pone al centro di quella grande stanza. Molti sono i visi eppure di uno potrai sempre ricordare, di quello di un uomo ormai oltre con l'età, di capelli d'argento e d'un occhio sfregiato da qualcuno in un tempo lontano, atto a cancellare la vista di uno dei grandi vostri occhi. La cicatrice spunta li sull'occhio sinistro, ne rende fiero ancor di più lo sguardo terribile dell'unico rimasto, eppure il silenzio fa da padrone se non fosse per le tue parole che andranno a condire il tutto e l'etere stessa < siedi giovane Uchiha > lo stesso vecchio che andrà a rispondere, basso e grave il tono di voce ti invita in quella sedia d'innanzi a lui, al centro di quella grande tavola, ponendosi dunque come il centro di tutta quella nuova vita a cui non sei di certo abituato < narrami la tua storia, il tuo nome mi è sconosciuto > si, ti sta invitando a prender posto, e due donne dietro di te ti seguiranno in ogni tuo passo - entrambe con gli occhi scarlatti di un solo tomoe - sei nel regno degli Uchiha adesso, nulla di ciò che tu possa fare o pensare passerà inosservato. Il chiacchiericcio che lentmaente si riprende, risale per qualche minuto nell'osservarti, per poi finire dentro la morte < ho conosciuto i tuoi suddetti genitori, eppure so molto poco di te. Non sono nemmeno sicuro che tu possa essere uno dei grandi Uchiha > tutti loro son dei grandi , del passato si, ma ormai quel clan pare starsi spegnendo per un gesto e per l'altro. Tutti attendono te, che tu possa muoverti, parlare, insomma, adesso il palcoscenico è totalmente e solo tuo. Narraci la tua storia giovane Yasuhiko, e saremo capaci di comprenderti al meglio. [ambient chiuso - no time ]

20:44 Yasuhiko:
 Alle sue parole giunge una risposta, mentre quel luogo, intrinsecamente diventa sempre più proprio, reminescenze ancestrali di cui non ha vera memoria, con quegli spifferi che lo tengono ancorato al luogo. Man mano che gli occhi si abituano alla luce tenue delle candele ecco che il tavolo a cui siedono vari Uchiha si fa sempre più nitido, così come il capoclan, sul quale posa la propria attenzione nel momento stesso in cui il corpo si risolleva dall'inchino. All'invito che riceve, non può mancare una singola parola <Grazie> Quindi andrebbe ad avanzare quel tanto che basta per avvicinarsi allo scranno vuoto e dunque proverebbe a scostarlo, sollevandolo da terra in modo che non produca rumore, per poi adagiarlo al suolo e prendervi posto. Se vi fosse riuscito, andrebbe quindi a prendere parola <Ed è esattamente questo il motivo per il quale vi ho cercato, non lo so nemmeno io invierei scoprire se in me c'è qualcosa che non va o se semplicemente non ho capito cosa fare> Sospira, il tono che si può intuire sia un misto tra nervosismo, emozione e frustrazione <Mi spiace tuttavia deludervi, non c'è poi molto da raccontare su di me. Da molto piccolo, quando la situazione alla vecchia Oto si stava facendo pesante, quando l'Alleanza è venuta a bussare alle nostre porte i miei genitori hanno preferito lasciarmi in affidamento ad amici di famiglia, così da potersi concentrare interamente sulle necessità del clan senza dover badare anche a me> Si interrompe, esattamente come prima non alza troppo il tono, guardando principalmente il capo clan <Sono cresciuto lontano dalla mia patria e sono tornato solo quando questo nuovo grande villaggio è stato eretto, ho frequentato l'accademia, mi sono diplomato, ma questo è tutto> C'è amarezza in quelle parole, l'amarezza di chi non ha raggiunto alcun risultato <E più mi sforzo di provare a fare diventare i miei occhi come quelli di tutti gli abitanti di questo quartiere e più continuo a fallire, come se mi mancasse la chiave di lettura per poter accedere a segreti a me ignoti> E quindi nuovamente tace

Tutti trattengono il respiro per lasciare il silenzio dai loro volti cupi e scuri, niente verrà detto ovviamente senza il permesso del capo clan, ma sentirai benissimo decine di occhi incedere su di te, su quello che sei, su quello che narri di essere. I tuoi dubbi, i tuoi non obiettivi , quello che vuoi essere, quello che sei stato, tutto risuona in quella singola stanza e rimbomba nel silenzio di coloro che non osano interrompere alcunchè in quella grande stanza che lentamente si farà anche grande per te. Archi rozzi, limiti delineati da statue antiche, di moltissimi Uchiha venuti prima di te che si son fatti valere < dunque dove sei cresciuto > ovvio che i tuoi genitori siano stati di aiuto per la guerra del suono, ma non sappiamo bene da che parte essi si siano schierati. Tu sarai la chiave di volta che si girerà per coloro che ancora devono avere un giudizio universale, che pure tu, giovane ingenuo, possa comprender come tutto il mondo non sia ciò che credi < la mancanza della nostra innata è dello stesso peso per cui molti ci desiderano > non vi è colpa in ciò che il capo clan dice, anzi ma attende giustamente ciò che tu possa nel caso divenire < richiama il tuo chakra dunque, abbiamo bisogno di vedere se il nostro gene abbia attecchito su di te > parole non per caso, ma ben scelte, calcolate < dobbiamo comprendere che tu sia come noi, che tu sia dalla parte di Kagegakure > sempre e sola la voce del vecchio andrà ad elevarsi mentre molte altre zittirsi completamente . Nessuno oserà attaccarti adesso, non quando qualcosa è stato ordinato d'essere, e così che il silenzio torna di nuovo nella sala per avvertirti che tu adesso sei solo il protagonista designato per disporre di nuovi occhi, oppure di nulla. < siamo uno dei clan più antichi della storia, la nostra visione è sempre stata particolare. Voglio comprendere te adesso, cosa pensi di questo nuovo villaggio, di questa nuova kagegakure > tace di nuovo, incredibile come egli parli, con una rilassatezza ineguagliabile, sebbene l'unico occhio buono sia puntato su di te.[ ambient chiusa - no time ][png ; https://cdn.discordapp.com/attachments/409478744583962624/850056375752851476/380650.jpg]

21:08 Yasuhiko:
 Benché senta gli occhi addosso, la curiosità, la pressione, cerca di sostenere lo sforzo psicologico, guardando unicamente il capo clan nel suo unico occhio rimasto, mentre la stanza delinea maggiormente la sua struttura e i suoi abbellimenti, benché cerchi di non distrarsi, ma di captare solo con la vista periferica ciò che lo circonda <Sono stato lasciato a Kusa, presso amici di famiglia, lì sono cresciuto, almeno per parte della mia vita> Espone quindi quelle parole, salvo poi ricevere quell'invito ad impastare il chakra e dunque è quello che proverebbe a fare. La mano destra andrebbero a comporre il mezzo sigillo della capra, mentre cercherebbe di svuotare la mente da qualunque pensiero superfluo, cercando di concentrarsi solo sul richiamo dell'energia fisica e quella mentale, la prima che da ogni cellula si irradia in direzione dello stomaco, formando un fiume di colore più scuro, nel mentre dalla testa l'energia mentale fluisce a sua volta nella stessa direzione dell'altra e dal vorticare delle due, se l'impasto andasse a buon fine, una terza energia verrebbe fuori, dal colore intermedio tra le altre: il chakra. Solo dopo l'esecuzione di questo tentativo andrebbe nuovamente a rispondere all'uomo <Vi posso dire che al momento, per quello che ho visto e che conosco, ovvero molto poco, il consiglio ha permesso a questo luogo di prosperare o forse di resistere a quello che avviene oltre le mura, forse vorrete sapere che la Shinsengumi mi ha fatto richiesta di entrare tra le loro fila e quindi ne sono un membro> Si taccia per qualche istante, prima di proseguire <Sarei però curioso e ansioso al tempo stesso di conoscere qual è il pensiero di colui che guida l'intera famiglia Uchiha, avete visto molto più di me, conoscete molto più di me, la vostra opinione e la vostra visione son certamente interessanti da conoscere> E quindi attenderebbe, eventualmente, una risposta [Tentativo impasto Chakra]

La narrazione viene avanti senza che alcuno possa mettersi in mezzo, libero di dire qualsiasi cosa su cosa pensi degli Uchiha, su cosa sono stati e su cosa sono adesso. Inutile aggiunger altro quando tu stesso racconterai la tua di storia sebbene in modo breve e rilassato come appari quasi d'esser, sebbene tu sia nervoso e questo verrà percepito da tutti nella stanza, si, ma alcuno si permetterà di andare ad identificarlo < quanta parte della tua vita hai passato a kusa > domanda non domanda che viene posta, per comprender ancor di più la tua indole . Ma le tue domande verranno ascoltate senza alcun dubbio. Cosa sono ora gli Uchiha? < kagegakure è stato il nostro loco di ritrovo, il nostro nuovo campo di battaglia > il capo clan che si erge adesso tra la fila dei tanti, nella sua vecchiaia e probabilmente nella sua alta conoscenza del clan, di ciò chj è stato e magari nel futuro che vi sarà < concentra adesso il tuo chakra, tutto quello che possiedi in quegli unici due punti > lui ti guida adesso su ciò che dovresti poter fare < se sei in grado di richiamare il chakra come hai fatto adesso, dunque poco ti mancherebbe . > consigli che vengono rilasciati in grandissima calma, in attesa che qualcuno esponga nuove tomoe uchiha. Adesso sei tu colui per cui molti sperano, senza che alcuno ti possa dire nulla, anzi, tutti ascoltano, tutti vedono coi loro occhi di sangue < ciò che è stato in passato poco importa. Quello che importa è il presente, ciò che kagegakure ci ha potuto donare. Siamo tutti suoi nuovi figli e il clan Uchiha ha scelto di schierarsi dalla parte della sopravvivenza e dalla loro parte > per un attimo tace il capo clan, colui che adesso continua a camminare giungendo verso la tua schiena < controlla il tuo chakra e in un attimo convoglialo verso i tuoi occhi > suggerimento ulteriore quello che viene rilasciato - non aggiunge altro sebbene i vari mormorii si susseguano adesso-adesso tutti attendono che tu possa provare a far ciò che devi fare, di ciò in cui dovresti esser capace. Attendono tutti quanti in religioso silenzio. [ambient chiusa - no time ][stesso png]

21:47 Yasuhiko:
 Nuove richieste gli vengono fatte e così ancora una volta non può fare altro che continuare a parlare, dando risposta <All'incirca tra i quattro e i cinque anni, ero da poco nato che sono stato affidato a questi amici di famiglia, appena svezzato, fin quando non è sorto questo luogo, mese più o mese meno, non saprei dirlo con precisione> Aggiunge altri dettagli, mentre quelle informazioni raggiungono le sue orecchie, mentre viene indirizzato su come portare a termine quel compito. Il Chakra viene richiamato con successo, irrora adesso l'apposito sistema circolatorio <Dunque sono schierato dalla parte giusta anche io> Sembra una certezza, ma in realtà vi è dubbio in quelle parole, come se avesse bisogno di una risposta ancora più precisa per chiarire fino in fondo il punto di vista del capo clan. Tuttavia non si distrae ulteriormente, per lo meno ci proverebbe a restare concentrato sulle indicazioni che raggiungono le orecchie, motivo per il quale non parla più adesso, ma esattamente come suggerito il suo tentativo sarebbe quello di provare ad indirizzare il proprio Chakra in direzione degli occhi, cercherebbe di dosare la quantità di quell'energia vitale, provando a modularlo in modo da non farne arrivare né troppo né troppo poco. Come suggeritogli tenterebbe di convogliarlo in un attimo proprio in quella direzione. Se il suo tentativo andasse a buon fine gli occhi dovrebbero assumere una colorazione differenza, rossa, esattamente come quella di tutti gli occhi che ha puntato addosso in questo momento. In ogni caso resterebbe in silenzio, proprio come tutti gli altri, nella stessa attesa di capire se il suo tentativo abbiantrovato successo in questa occasione [Chakra: 30/30]

Oh com'è difficile far ciò che si viene detto no? Ma non tutti non sono così difficoltosi nell'apprender ciò che deve esser fatto, così come Yasuhuki in questo giorno in cui verrà messo davanti coloro che un tempo vi furono prima di lui - ovvi quegli occhi rossi a cui vuole puntare - ma soprattutto a ciò che il futuro ha scritto per tutti loro. Un colore unico quel rosso negli occhi, indistinguibile, ineluttabile alle volte, di coloro che più di altri hanno scoperto le loro antiche origini < noi amiamo la nostra nuova terra > incide il capo clan grave nel tono della voce stessa < dobbiamo ringraziare d'esser così vivi in questo mondo e di poter apprender ancora tanto > lo stesso che t'osserva dall'alto al basso, di colui che viene vicino a te e vede quella tua di concentrazione. Forse non serviva la mera volontà ma l'esser sicuro di appartenere a coloro che un tempo poterono regnare quasi su un nuovo mondo. I tuoi occhi bruceranno lievemente per il cambiamento che subiranno, il primo reale che avranno, pur di divenire rossi con un solo singolo tomoe a cerchiarli. Sentirai in te la differenza tra ciò che sei stato prima e adesso, potrai scoprire molto sulle tue abilità sia di genjuster sia di ninjutser, o magari entrambi - nessuno sa come essi si interfaccino con quei loro occhi rossi. Ma tu adesso li hai richiamati vedendo molto chiaramente intorno a te vari sorrisetti, ma soprattutto quello del capo clan < sei uno di noi , si > lo sei, un ennesima vittoria per tutti. Ma ancora molto dovrò esser svelato, e tu sarai parte di questa storia se solo lo vorrai. Il sipario lentamente andrà a chiudersi su questa nuova stanza, le tende tirate, pur di rivelar solo a pochi il segreto che nel quartiere di Otogakure, gli Uchiha, non sono affatto scomparsi . [end ][end non obbligatoria]

22:15 Yasuhiko:
 Nuove sono le parole che raggiungono le sue orecchie, ma per il momento non risponde a nulla, concentrato com'è su quello che sta facendo. Recepisce, ma non commenta, si sforza di far fluire il Chakra nella maniera corretta, in un primo momento non capita nulla, ma quando l'afflusso diventa adeguato, ecco che un leggero bruciore accoglie tutto il bulbo oculare e qualcosa nella sua vista cambia, quelle ombre diventano più nitide, vede meglio attraverso quell'oscurità rispetto a qualche momento prima ed ora, per la primissima volta, lascia che le pupille vaghino su ogni singolo volto che si trova dinnanzi a sé, a quei sorrisetti forse compiaciuti per un nuovo acquisto in famiglia. Li passa in rassegna uno per uno, lentamente ed infine si volta, quel tanto che basta per poter osservare il capo clan. Gli rivolge un sorriso sincero, profondo, si tendono gli angoli delle labbra, mostrando l'arcata superiore dei denti <Sono a casa> La voce che si prova di quel nervosismo precedente, le membra sono decisamente più rilassate ora che l'innata del suo clan si è sbloccata e gli ha dato una nuova visione sul mondo <Grazie> Altrettanto sentito quel ringraziamento per averlo indirizzato sulla corretta via per riuscire laddove aveva fallito fino a quel momento. Solo ora replica a quanto sentito poco prima del suo tentativo vittorioso <Quindi sarò grato a mia volta dell'opportunità che ci è stata data e farò del mio meglio affinché presto io non sia sconosciuto, ma che anche in questa sala si sappia chi sono> E sembra che vi sia determinazione, tanto nelle parole che nello sguardo <Vi ringrazio profondamente per il tempo e le parole che mi avete dedicato, forse ancora non le comprendo a pieno, ma confido che primo o poi diventerò bravo a sufficienza e avrò conoscenze tali da poter essere d'aiuto al Clan come se ne conviene> E un nuovo inchino verrebbe rivolto all'uomo. Resterebbe quindi in compagnia degli altri membri del Clan, se lo volessero, fino al tempo del congedo, ringraziando ulteriormente prima di andarsene [Sharingan ad una tomoe] [Chakra: 29/30] [Uscita]

Yasuhiko decide infine di rivolgersi verso il proprio capo clan presunto Uchiha per scoprire le proprie origini,
Riesce a richiamare per la prima volta l'innata venendo inglobato per la prima volta in una nuova famiglia.

Nulla da dire se non - exp non presente perchè l'entrata in clan è già il premio!