Una melodia diversa

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21:28 Hirokumi:
  [Strade] Ennesima giornata di allenamenti che sta finalmente giungendo verso la propria inesorabile fine. Il sole che lentamente tramonta e la figura di Hirokumi che fa la propria apparizione all'interno delle strade dei vari quartieri che ospitano diversi Clan tra cui il suo stesso, dove dimora da diverso tempo soprattutto ora che ha preso effettivamente parte ad uno di essi. Una figura piuttosto longilinea la propria che si delinea in questo momento incrementata nel volume per colpa delle ampie e lunghe vesti che indossa in questo momento. Un abito lungo ad avvolgerlo, colorato per un lato di nero e l'altro da una fantasia di verde e giallo dalle linee rette che lo attraversano per obliquo, al di sotto una semplice giacca ben chiusa, lunghi pantaloni scuri e un paio di comode scarpe molto basse. Abiti tradizionali di un tempo ormai lontano ma che ha continuato ad indossare per tutto questo tempo tenendosi lontano dalla modernità del villaggio con tutte le sue novità. Particolare è la spada, appartenente al proprio Clan, che tiene posata lungo il proprio fianco mancino. Volto dalla carnagione quasi pallida, i lineamenti duri, le labbra ben serrate, quei grandi occhi azzurri spenti che si fissano davanti a se e quell'ammasso di neri capelli disordinati che viene lasciato libero all'azione del vento. <Mh..> Passo lento, cadenzato e dal ritmo decisamente militare. E' pur sempre un Genin e la fascia intorno alla fronte lo rende ben noto...

21:36 Shizuka:
  [Quartiere dei Clan] La luna a tre quarti calante di tanto in tanto viene oscurata da qualche nube, fortunatamente però il quartiere dei Clan di Kusa è ben illuminato da lampioni che si affiancano alle stradine che collegano le varie casupole. La nostra Kokketsu non è troppo distante da casa al momento, è uscita per fare alcune prove col basso all'aria parte invece che in casa, anche se forse non è stata una brillantissima idea. Indossa un paio di jeans grigio scuro, qua e la strappati a far intravedere le gambe pallide, il busto coperto da una maglietta rossa, semplice e abbastanza larga così da non mettere in risalto le forme abbondanti che si porta appresso. Ai piedi degli anfibi neri, in vita una felpa di color grigio è annodata saldamente, al collo le cuffie blu che sono collegate al cellulare che ha in tasca. Lo strumento se lo porta appresso in una custodia che al momento giace alle sue spalle. Gli occhi blu stanno cercando una panchina un poco più isolata così che possa mettere le mani su quello strumento che ha deciso di imparare a suonare. Ora che Yasuhiko e i genitori sono tornati in quei di Oto le sembra quasi di avere troppo tempo libero da impegnare, pensiero che la fa arrossire in viso praticamente all'istante mentre scuote quell'ammasso di rossi capelli per scacciare via i pensieri. Ecco però che gli occhi addocchiano una panchina, che si trova proprio in prossimità del ragazzo dalle vesti tradizionali e la spada che indossa un coprifronte. Lo squadra un pochino mentre gli si avvicina, lui sembra non essere intenzionato a fermarsi su quella panchina però è sempre meglio domandare: << Scusi. Per caso voleva sedersi su quella panchina? >> La voce è estremamente cortese, con quei grandi occhi blu che fissano il figuro che ha davanti.

21:48 Hirokumi:
  [Strade] Non ha fretta di tornare a casa e non pare nemmeno palesare alcun segno di fatica per via dei propri allenamenti. Deve imparare a gestire l'abilità innata del proprio Clan, fare più affidamento sugli altri propri sensi quando la vista viene meno. Dure e lunghe sessioni di meditazione che lo hanno interessato e coinvolto interamente in queste lunghe giornate in attesa della sua prima vera missione alla quale poter partecipare per dare il proprio concreto contributo. Le celesti e spente iridi si vanno a focalizzare sulla figura di Shizuka che si muove in direzione opposta alla propria, diretta esattamente nelle vicinanze di quella panchina che lo stesso Hirokumi sta andando a superare in questo istante. <Mh?..> Mormora, attenzione che maggiormente si sofferma sulla figura dell'altra nel momento in cui questa gli si rivolge. <La panchina?..> Pare confuso, con tanto di sopracciglio destro che si inarca leggermente. <Oh..> Gli ci vuole qualche istante per capire a cosa l'altra si stia riferendo. <No..> Risponde andando a distanziarsi in modo tale da poterle far cenno con la mancina di accomodarsi alla panchina. <Perdonatemi ma..> Le iridi che si spostano intorno alla propria posizione, come ad assicurarsi che non ci sia nessuno nei dintorni. <Non è tardi per uscire da sola?..> C'è premura nel proprio tono di voce, volontà di proteggere quelle che sono le strade del proprio quartiere. <Aspettate qualcuno?..> Come Shinobi ha assunto la volontà di volersi sincerare delle condizioni di tutto coloro con cui ha a che fare. Il tono di voce pacato, composto e spento tanto quanto quel proprio sguardo con il quale fissa al momento l'altra. Distante, in modo tale da assicurarle lo spazio personale e non risultare pericoloso per lei. Ci tiene a questi piccoli dettagli, non vuole che ci si faccia una strana idea di lui. Per quello bastano già i suoi abiti ormai, criticati da chiunque abbia incontrato fino ad ora, Sensei compresi...

21:57 Shizuka:
  [Quartiere dei Clan] Perfetto! La panchina è stata guadagnata a quanto pare dato che il ragazzo dai vestiti originali non sembra volersi accomodare. Anzi le fa spazio lasciando che la piccoletta alta 155 cm si sieda senza troppi complimenti, andando ad appoggiare la custodia del basso accanto a lei. Però pare che quel ragazzo che sembra particolarmente distratto le rivolga parola e domande. Lo sguardo blu si rivolge a lui, studiandone l'espressione, sembra un tipo educato e tranquillo, nessuno che potrebbe eventualmente farle del male, anche se ben poco c'è da fare dato il controllo intenso dopo quell'avvenimento di una settimana prima. << Beh non avito molto distante da qui, i miei genitori sanno che sono uscita >> Spiega un poco la sua situazione allo sconosciuto puntualizzando anche il fatto che la sua locazione sia ben nota. Le iridi poi si stupiscono appena di quella domanda relativa all'attendere qualcuno, non sa se prenderla come una mossa alla Kamichi o meno. Decide di lasciare al moto il beneficio del dubbio e rispondere in maniera pacata: << Non aspetto nessuno. Ero venuta qui per provare a migliorare i miei movimenti sullo strumento. >> Un indice andrebbe a indicare il basso che ora si trova accanto alla figurina che, da seduta risulterebbe ancora più bassa probabilmente. << Non volevo disturbarvi comunque, vi ringrazio per la panchina! >> Un sorriso ben disteso le si dipinge sul volto, come se in quel modo volesse scusarsi per averlo interrotto.

22:10 Hirokumi:
  [Strade] Non ha davvero intenzione di fare male a qualcuno, anzi, a dire il vero non ha ancora mai fatto del male a nessuno se non in allenamento e in qualche simulazione di missioni nelle quali si potrebbe a breve ritrovare non appena lo lasceranno partire. E no, nemmeno ha intenzioni che possano far intuire malizia o altro nei riguardi dell'altra. Distante in quella propria formale educazione cosi come anche nello sguardo. <I tuoi genitori..> Deve essere molto giovane, vista anche l'altezza di lei ma non saprebbe dire altro e di certo non è uno di quelli in grado di capire tutto di una persona attraverso poche parole o qualche sguardo. <Immagino sia di Kusa anche tu allora..> Se abita qui vicino è probabile davvero lo sia, esattamente come lui sebbene il suo luogo d'origine sia ben lontano da questo rinnovato villaggio. Il volto viene leggermente reclinato nel momento in cui l'altra spiega il perchè sia venuta qui e perchè abbia bisogno di quella panchina. <Un posto curioso..> A quella affermazione si inarca leggermente il sopracciglio destro. <Capisco la solitudine del luogo e la sua pace..> Mormora osservandosi di nuovo intorno per controllare se ci siano altri passanti e, costantemente, l'eventuale presenza di pericoli o problemi. <Non ci sono dei posti più sicuri e tranquilli dove esercitarvi?..> E' più mera curiosità da parte propria che non intenzione di sindacare le intenzioni dell'altra. <Nessun disturbo..> Lentamente andrebbe a scuotere il capo in direzione dell'altra accennando anche un piccolo, delicato e freddo sorriso in risposta a quella decisamente più disteso di lei. <Anzi..> Quanto tempo è che non ascolta della musica? Tanto e l'ultima che ricorda è il ritmo del martello sull'incudine. <Se la cosa non vi crea imbarazzo o fastidio..> Per la prima volta un'accenno di emotività, di imbarazzo da parte propria. <Potrei restare ad ascoltarvi?..> Novità che ha interesse ad apprendere, magari sentendo un pò di musica potrà imparare a sciogliersi. In molti gli hanno consigliato di dedicarsi alla musica ma non li ha mai ascoltati...

22:24 Shizuka:
  [Quartiere dei Clan] Il ragazzo è pacato, decisamente diverso da quel vulcano che si trova d'innanzi ma che è stata educata abbastanza da non fare il diavolo a quattro in pubblico. << Si esattamente! Shizuka Kokketsu, piacere. >> La destra verrebbe allungata in di lui direzione come a invitare una stretta di mano che qualora non avvenisse, semplicemente l'arto verrebbe riportato vicino al corpo. Lui sembra preoccupato per la femminile sicurezza, ecco il suo dubbio e le domande poste riguardo all'attendere qualcuno. Ora tutto torna, sembra una persona particolarmente squadrata, seria e sempre in allerta. Forse avrebbe potuto imparare qualcosa. << Beh visto e considerato che una settimana fa mi hanno sfondato la porta di casa, direi che forse stare qui fuori dove ogni tanto passa una ronda non è così male! >> Gli sorride di nuovo, in maniera educata anche se sentita. Poi la destra viene mossa in direzione della tasca dei pantaloni: << Poi ho il cellulare dietro, sono una ninja e so difendermi abbastanza bene anche da sola. >> Sembra voler puntualizzare il fatto che tutto sommato anche una nanetta come lei possa essere in grado di farsi valere...chissà perchè la gente la giudica sempre per il suo aspetto. Tuttavia il corvino che si è fermato li con lei inizia una frase che la lascia parzialmente confusa, per poi farla arrossire vistosamente, come se fosse una richiesta del tutto fuori luogo. << Beh oddio.... veramente io.... >> Ecco non sa bene come spiegare, sente di essere indelicata a non accettare quella proposta, visto e considerato che solo in quel momento l'altro sembra essere un attimino più coinvolto, << Sono solamente alle prime armi.... Non sono nemmeno certa di potervi offrire un gran bello spettacolo sinceramente. >> Se prima non aveva mai distolto lo sguardo dal suo interlocutore ora le blu sono saldamente piantate a terra, come se in qualche modo potesse evitare il contatto. << Non è un problema se non avete grosse aspettative... >> Boffonchia un poco l'ultima parte, come a concedergli di poter restare ma sentendosi in difficoltà in quel senso.

22:38 Hirokumi:
  [Strade] Si va a presentare l'altra, con tanto di mano tesa verso di lui al fine di ricevere una stretta. <Hirokumi Tsurumaru..> Nome e cognome senza altro aggiungere non essendo ancora nessuno per fregiarsi di qualche titolo ed essendo appena entrato a far parte di quel Clan per il quale il Padre lo ha Destinato prima di svanire. Lentamente andrebbe a ricambiare il gesto dell'altra, una stretta decisamente molto poco vigorosa ma che ben rispecchia la propria fisionomia e la propria persona. Torna subito dopo ad ascoltarla con particolare attenzione visto ciò che va a riferire. <Oh, questo mi dispiace!..> Sincero ma confida che chi di dovere abbia già risolto la situazione e il fatto che i genitori di lei l'abbiano autorizzata ad uscire dovrebbe significare tanto. <L'importante è che voi e la vostra famiglia stiate bene..> Premura, come suo solito, soprattutto nei riguardi di chi proviene dalla sua medesima terra. <Ah, anche voi una Shinobi..> Rasserenato dalle parole dell'altra, come se questo gli possa permettere di abbassare un poco la guardia. <Non vi ricordo all'Accademia, anche se ammetto che ho concluso molto tardi il mio percorso di studi per arrivare ad essere Genin..> Ritardi dovuti a molti fattori che, al momento, non va a sottolineare. Molti, alla sua età, già hanno fatto carriera. <Cellulare? Vedo che va molto di moda ultimamente..> Facile intuire quanto estraneo sia a certe tecnologie e i loro impieghi più moderni. Rintanato, forse, in un tempo ormai conclusosi da un bel pò. Non si lascia intimorire dall'iniziale arrossamento delle gote di lei, essendo davvero curioso in merito alla musica. <Mi dispiace di avervi messo in imbarazzo..> Nota questo dettaglio e invece di tenerselo per se lo fa presente, andando immediatamente a scusarsi. <L'unico suono che conosco è quello del martello e dell'incudine..> Vago indizio su di se e sul proprio passato. <Non saprei cosa aspettarmi..> Quindi non può crearsi alcuna aspettative intorno alla cosa. <Sono tutt'orecchi, come ho sentito dire da qualcuno..> Sicuro all'Accademia o qualche posto simile..

22:55 Shizuka:
  [Quartiere dei Clan] Lui le stringe la mano, in maniera fin troppo delicata ma che tutto sommato si associa al personaggio. Non ha un cognome appartenente a uno dei clan quindi il cricetino nella mente della ragazzina inizia a chiedersi come mai lui sia in zona. Però tutto sommato non sembra una cattiva persona, si dispiace dell'accaduto e si rassicura anche sulle sorti della famiglia. << Non si preoccupi, stiamo tutti bene e abbiamo chiamato un fabbro per sistemare la porta la mattina dopo. >> Non entra nel dettaglio, meglio non dirgli che era a casa da sola con il ragazzo e che i suoi erano via per una missione, probabilmente la cosa l'avrebbe messo a disagio o sull'attenti. << Probabilmente non ci siamo incrociati per poco, ma capita. Inoltre devo ammettere che noi siamo seguiti parecchio all'interno del Clan. >> Che sia perchè qualora uno dei deshi sviluppi precocemente l'utilizzo di quel sangue nero potrebbe potenzialmente causare danni? Chi lo sa, il clan Kokketsu è un mistero anche per lei stessa. Quando nomina il cellulare lui pare stupito, sembra veramente venire da un periodo antecedente, fra i vestiti e lo stupore per musica e tecnologia. Tuttavia l'imbarazzo ha subito la meglio, tant'è che lui se ne accorge e cerca di mitigare il tutto forse esponendosi anche a suo modo. Quello che però rivela sembra far diminuire quel rossore sulle guance, tant'è che gli occhi blu vengono riportati su di lui: << Siete un fabbro dunque! >> Sorride cortesemente all'altro con quelle guance che si riempiono e restano rossastre. << Sedetevi pure se volete... E' qualche giorno che provo ma devo ancora impratichirmi parecchio! Però se volete ascoltare qualcosa di bello poi posso aiutarvi! >> Gli sorride mentre con le mani andrebbe ad estrarre il basso e posizionarlo sulle proprie ginocchia. La sinistra andrebbe a mantenere lo strumento in quella posizione per poi con la destra estrarre il cellulare. Entrambi gli arti verrebbero mossi a bloccare l'oggetto innanzi a se e sbloccare lo schermo, così da ricercare un tutorial rapido online, così da seguire quelle mosse semplici per impratichirsi. Il corpo verrebbe poi rivolto parzialmente in direzione di lui, se si fosse seduto, il cellulare appoggiato alla panchina fra i due ragazzi così che l'occhio blu possa seguire la lezione e poi provare a riprodurla. Le mani della ragazza si disporrebbero sullo strumento, la destra sulla parte bassa, la sinistra sulle corde in alto, la parte più lunga. Eseguirebbe solo qualche semplice accordo, stonando di tanto in tanto e lasciando sfuggire uno sbuffo ogni tanto. Dopo qualche prov andrebbe a osservare il compagno di ascolto, con sguardo dubbioso: << Meglio dell'incudine e il martello? >> Ci scherza sopra, come se si aspettasse un no secco, però a un'orecchio inesperto quella musica può anche sembrare decente.

23:10 Hirokumi:
  [Strade] Il Clan lo ha accolto come esterno non essendo davvero nato al suo interno, l'ultimo dono di un uomo che li ha forniti delle migliori spade possibili. Ci pensa qualche volta che dovrebbe presentarsi in maniera più completa ma non vorrebbe mai che il nome del Clan oscuri quello del padre, non se lo perdonerebbe mai. <Questo è ciò che conta..> Che lei e la sua famiglia stiano bene cosi. <Possibile..> Mormora in direzione dell'altra sul perchè non si siano incontrati in questo tempo all'interno dell'Accademia. <Siete molto famosi come Clan?..> Ben poco si è informato circa gli altri Clan dando prerogativa unicamente al difendere chiunque a prescindere dalla sua origine. <Io al contrario ho dovuto superare due esami, il primo per il grado da Genin e il secondo per essere riconosciuto come membro del Clan Koshirae..> Ed ecco spiegato il perchè della spada che si porta costantemente con se, simbolo della propria forza ed appartenenza a quel particolare Clan di cui ha solo da poco manifestato la dote innata. Un Destino già scritto, sotto certi punti di vista. <Un aspirante fabbro, si..> Mormora andando subito dopo ad accogliere l'invito dell'altra e quindi accomodarsi a sua volta su quella panchina portando con se tutto il peso di quelle proprie ampie vesti. <Non posso unicamente saper usare una lama, ma anche conoscere come prendermene cura..> Per se stesso, ovviamente ma anche e soprattutto per i propri compagni con i quali andrà, presto, a combattere. <Non avendo mai ascoltato nulla, tutto mi interessa..> Ogni cosa è fondamentalmente una novità per lui e in quanto tale ha intenzione di viverla. Sprofonda in un religioso silenzio, lasciando che siano unicamente quelle stanche iridi a dare segno di vita venendo mosse per seguire ogni mossa dell'altra. La predisposizione del cellulare per replicare quel tutorial online, la preparazione dello strumento e il modo in cui l'altra lo impugna. <Oh..> Per un breve istante le iridi si spalancano appena dimostrando un'altra emozione, la sorpresa e lo stupore. Ascolta le note dell'altra, gli errori nella replicazione di quel tutorial ma ciò che lo colpisce è la determinazione con la quale l'altra prosegue nonostante l'errore. <Diverso, sicuramente..> Annuisce un paio di volte verso di lei ma restando unicamente a fissare lo strumento. <Molto più variegato di un'incudine e di un martello..> Cerca di esternare le proprie sensazioni. <Come se tanti fabbri insieme lavorassero su materiali diversi nello stesso istante..> Usa paragoni che maggiormente conosce, cosi che sia più semplice comprendere. <Avete altro nel vostro repertorio?..> Solo ora torna ad osservare l'altra in volto con quelle iridi, stavolta, leggermente meno spente e più brillanti...

23:23 Shizuka:
  [Quartiere dei Clan] Lo sguardo blu si fa decisamente più stranito che mai quando lui chiede se il clan della ragazza sia famoso all'interno del villaggio. Non vi è praticamente nessuno in quella terra che non conosca i temibili dicendenti di Yukio, il portatore del sangue nero, o forse è questo quello che credeva la rossa. Ecco spiegato perchè il ragazzo dalle strane vesti non ha rabbrividito al cognome di lei! << Diciamo che siamo abbastanza conosciuti >> Lascia la frase sul vago senza entrare nel dettaglio, concentrandosi invece su quanto affermato dal proprio interlocutore. << Aaaah Koshirae! Gli spadaccini! Chiedo scusa ma nemmeno io so molto di voi a parte che siete degli ottimi combattenti per quanto riguarda l'utilizzo di quelle armi. >> L'indice va a puntare alla spada che il ragazzo si porta appresso, in maniera educata, senza voler sembrare impicciona. Lui sembra ben disposto al dialogo, le spiega perchè sia un fabbro, una scelta che sembra quasi obbligata più che fatta consapevolmente. Non si informa tuttavia, non indaga, non volendo sembrare nuovamente troppo interessata e quindi ficcanaso. Poi lei si mette a strimpellare, cerca di seguire passo passo quei movimenti, concentrandosi adeguatamente e muovendo le esili mani sullo strumento in maniera un poco indecisa. Tuttavia dei suoni vengono prodotti, qualcosa di orecchiabile in parte che stupisce nonostante tutto colui che le siede accanto. Una volta terminato quell'esibizione che ella ritiene poco soddisfacente lui cerca tuttavia di spiegarle quanto percepito, utilizzando parole strane ma comprensibili in fin dei conti. << Veramente non molto, però se vi va posso farvi ascoltare qualcuno di veramente bravo! >> Gli sorride di nuovo e, dopo aver sistemato il basso così che non cada dalla panchina, andrebbe a sfilare le proprie cuffie blu dal collo e le porgerebbe all'altro. Se lui le avesse prese e poste sulle orecchie, la rossa sarebbe andata a ricercare una playlist in particolare, quella del ragazzo, composta prevalentemente da assoli di chitarra, dai vari ritmi ma dalla complessità molto maggiore rispetto a quanto eseguito dalla Kokketsu. Qualora invece non avesse accettato quel passaggio lo avrebbe spronato a farlo con la voce: << Vi assicuro che non ve ne pentirete! >> Scoccandogli un altro sorriso sentito.

23:46 Hirokumi:
  [Strade] Sicuramente qualcosa ha sentito ora che ci ripensa, ma molti dettagli gli mancano e soprattutto non ha mai voluto basarsi troppo su libri e detti generali, preferendo parlare con i diretti interessati per meglio comprendere qualcosa che solo i diretti interessati potrebbero spiegargli per bene. <Comprendo..> Mormora appena. <Mi piacerebbe saperne di più, conoscere direttamente altri Clan del mio stesso Villaggio..> Magari in un'altra occasione, in un altro momento e sicuramente in un altro luogo. <Esattamente..> Un cenno d'assenso alle parole di lei sul proprio Clan. <Diciamo quella è la nostra più palese caratteristica..> Ma c'è di più oltre quelle spade uniche ed antiche, la capacità di sfruttare al meglio i propri sensi e vedere ciò che a molti è oscuro. Mancina che lentamente andrebbe a sfiorare l'impugnatura della propria lama restando però con lo sguardo fisso sulla figura dell'altra. La sua attenzione è però unicamente rivolta alle sue note che vengono suonate e a come l'altra le valuti. <Sono certo che continuando con questa dedizione troverete la melodia perfetta che cercate..> Un pò come in tutte le cose. Lo stesso vale per chi impugna la spada o chi manipola il Chakra. Esercizio e dedizione a far si che si migliori giorno dopo giorno. <Farmi ascoltare qualcosa? Come?..> Domanda, inarcando appena il sopracciglio destro. Ignorante di tecnologia non c'è da stupirsi della perplessità che lo pervade quando vede l'altra porgergli quelle cuffie. <Come dovrei..> Le afferra non appena l'altra gliele porge ma non ha idea di come dovrebbe usarle per sentire. <Mh..> Mormora appena tra se prima di avvicinarle alle proprie orecchie e cercare, alla bene e meglio, di sistemarsele in maniera anche piuttosto buffa. Capelli che vengono ulteriormente disordinati ma padiglioni che riescono finalmente a raggiungere le proprie orecchie e quindi permettergli di ascoltare quanto da lei fatto riprodurre. <Uoh..> C'è sorpresa nel lasciarsi avvolgere in quel modo da quelle musica, da quel concerto di note e melodie. Per un attimo trema addirittura per la sorpresa e gli occhi si spalancano ulteriormente fissando la figura della giovane. <Come è possibile?..> Vago ma comprensibile...

23:58 Shizuka:
  [Quartiere dei Clan] Alla reazione di lui a quelle cuffie non può fare a meno di allargare il sorriso e davanti allo stupore altrui scoppia in una risata divertita, ma non derisoria, insomma qualcosa di autentico. << Siete proprio un tipo strano Signor Tsurumaru! >> Come precedentemente avvenuto con quella risata nel tono della rossa non c'è alcun intendo denigratorio nei confronti dell'altro, solo genuino stupore. << Forse dovrebbe aggiornarsi un pochino sulle nuove tecnologie! >> Le mani femminili verrebbero mosse in direzione della testa altrui così da sistemare le cuffie in maniera più consona ma delicatamente, senza volerlo ferire in alcun modo. La musica viene interrotta con un dito su quel telefono mentre le labbra si muovono ancora a riprodurre suoni: << Queste sono cuffie, trasmettono i suoni che io faccio riprodurre al telefono. Io ascolto parecchia musica, mi aiuta ad affrontare il mondo in maniera diversa. >> Spiega in maniera educata al proprio interlocutore, senza mai distogliere le blu dalle azzurre altrui. << Comunque per me sarebbe un piacere raccontarle di cosa è capace il mio Clan, però sarei curiosa che mi raccontasse anche del suo. >> Gli sorride in maniera così spontanea che è difficile pensare che possa eventualmente celare altri intenti se non quelli palesi. Le mani esili andrebbero a spostarsi nuovamente su quelle cuffie, in modo da recuperarle dalla testa del corvino e riportarle attorno al collo della ragazza, così che obblighino un poco il crine rosso a permanere ristretto. << Però penso che sia un po' tardi per iniziare un discorso del genere. >> La destra andrebbe a recuperare anche il cellulare che verrebbe riposto in una tasca dei pantaloni. Voltando un attimo le spalle all'altro andrebbe anche a riporre il basso nella custodia così che sia pronta per tornare sui propri passi. << Tanto questo villaggio non è poi così grande troveremo il modo di reincontrarci giusto? >> Lo sguardo blu si fissa sul viso altrui, in attesa di risposta, non vuole essere scortese e andarsene senza aver ottenuto un seppur vago assenso.

00:08 Hirokumi:
  [Strade] Non si scompone davanti alle risate dell'altra che le proprie azioni gli provocano. Ci è abituato e sa bene quanto strano possa risultare agli occhi di chi lo vede armeggiare per la prima volta con strumenti che non conosce. <Strano?..> Domanda andando a mostrare un delicato sorriso sul proprio volto. <Lo prendo per un complimento visto ciò che di solito viene detto di me..> E' stata fin troppo delicata nel definirlo in quel modo, altri non hanno avuto lo stesso tatto di lei. <Aggiornarmi, si dovrei..> Fa appena spallucce conscio delle sue mancanze. <Ma non trovo mai il tempo..> Impegnato in mille altre cose da non riuscire mai a dedicarsi come vorrebbe a qualcosa di cosi frivolo e al tempo stesso fondamentale per il proprio percorso. <Cuffie..> Fa propria quella spiegazione da parte dell'altra cosi che possa ricordarlo in futuro. <Affrontarlo in maniera diversa? Davvero?..> Questa particolare affermazione dell'altra lo incuriosisce particolarmente, ma non indaga oltre considerando anche che l'altra si sta per congedare. <Mi sembra uno scambio equo..> Accenna porgendo un cortese cenno del capo verso l'altra. <Anche perchè considerando che potremmo ritrovarci in missione insieme è bene conoscere le capacità reciproche..> Oltre che un dettaglio di mera curiosità personale ne fa motivo di strategia in una eventuale missione, ovviamente. Il tutto mentre si lascia rimuovere quelle cuffie cosi che l'altra possa recuperarle. <In caso potremo ritrovarci tra queste strade..> Che per obbligo devono percorrere per tornare a casa entrambi. Lentamente andrebbe ad issarsi, pronto a congedarsi. <E' stato un piacere e grazie per la vostra musica..> Un cenno del capo appena più profondo, un sorriso appena più inteso e quelle celesti iridi che, ora, finalmente sembrano prendere vita. <A presto..> Un saluto prima di congedarsi a sua volta...

00:18 Shizuka:
  [Quartiere dei Clan - > Casa Kokketsu] Lo guarda stupita nuovamente, si trova in difficoltà a immaginare cose peggiori di strano oggettivamente mentre lui ammette di non avere molto tempo per dedicarsi a ciò che è nuovo. << Beh si strano trovare qualcuno che sia così impacciato con la tecnologia! Non c'è un altro modo per definirlo. Sarebbe eccessivo utilizzare termini più offensivi. >> Delinea con quelle parole la sua posizione in merito a quel dire. Poi lui sembra interessarsi a ciò che lei dice riguardo alla musica e concorda nello scambio di informazioni, menzionando anche le missioni. Già forse dovrebbe anche smetterla di pensare che tutto andrà sempre tranquillo e pacato come ora e magari allenarsi un poco con quello che possiede. << Sono sicura che riusciremo a trovarci ancora senza problemi! E poi oltre al clan posso anche insegnarle io qualcosa su queste nuove tecnologie! >> Si lancia in altre affermazioni, proponendo altri discorsi e offrendosi spontaneamente nel raggiungimento dell'era attuale per il ragazzo del clan Koshirae. Quanto lui si alza, lei fa lo stesso, recuperando il basso e infilandolo sulle spalle. Il capo rosso viene chinato in avanti, in maniera fin troppo profonda probabilmente, ma estremamente cortese: << Grazie mille per la compagnia Signor Tsurumaru, le prometto che la prossima volta le farò ascoltare qualcosa di meglio! >> Un sorriso molto vivo si tinge sul viso di lei, forse accentuato dal fatto che gli occhi e le labbra di lui sembrano meno stanche e più vive di prima, segno che viene interpretato positivamente dalla Kokketsu. Senza altro proferire si incamminerebbe dunque verso casa, abbastanza soddisfatta della poca pratica effettuata, ma divertita dall'incontro particolare. [//END]

In questa serata nel quartiere dei clan di Kusa due ragazzi dalle apparenti molto distanti origini si incontrano e si confrontano. Entrambi scoprono suoni nuovi e si ripromettono di scoprine altri ancora in un futuro incontro.