Alla ricerca della verità

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19:13 Sango:
 Un nuovo giorno di sole, li ove la nebbia non s'avvede più da chissà quanti anni ormai. La terra pare esser cambiata sebbene vi siano sempre quei piccoli dettagli che la riportano indietro nel tempo, ad una vecchia guerra combattuta, a qualcuno di importante incontrato. E' proprio li che s'è evoluta, come una farfalla nata dalla sua crisalide s'è elevata per danzare - piccola fiamma ad aver solo occhi per se, come giusto che sia. Ripercorre di nuovo una via a se conosciuta, pregna per lo più di uomini sebbene vi sia un discreto numero di donne interessate all'armamentario vicino steso su quelle bancarelle e in quei piccoli nindi che si son ricreati. Uno stato di piena povertà, comprensibile , dovuta probabilmente alla ex distruzione di kiri da parte del falso dio e anche del suo ex kage. Oh come è ingiusta la storia, una terra che un tempo aveva la nomea della sanguinaria nebbia, adesso ridotta a quello stato. Le labbra si stringono impercettibilmente a tal pensiero , di veder una terra gemella alla propria privata della sua grande gloria, di antichi spadaccini e dei migliori fabbri mai visti. Non s'era interessata al tempo di prender in considerazione l'utilizzo delle armi, ma adesso tutto è differente, perfino le proprie di abilità. Difatti porta con se diverse armi, i tre kunai a tre punte son celati nel loro portatore legato alla gamba destra all'altezza della coscia , accompagnati da un set di fumogeni e due pillole, una di recupero chakra e uno per eventuali ferite ricevute - ormai anche dentro quella città non si sente completamente sicura di poter agire indisturbata come desidera. Avanza ancora, i passi che la portano verso alcune delle bancarelle alla ricerca delle migliori armi, ma soprattutto di katane, è quello il suo obiettivo quest'oggi. Il corpo non è nudo, ovviamente, accompagnata da una stoffa sottile e leggera per la calura . Un kimono di ottima fattura d'un azzurro leggero che ricopre come una seconda pelle il corpo formoso della ormai donna. Le maniche scendono lunghe fino ai polsi sfiorandola, mentre la parte bassa raggiunge i glutei senza scender di poi molti centimetri, un tempo ne sarebbe stata inorridita, adesso invece apprezza la libertà di movimento che può donare una gonna corta. La cintola alla vita è d'argento puro, stringe delicata il busto mantenendo insieme tutto il tessuto. Alla mano destra è ancora presente il proprio ombrellino di carta, tenuto sul capo a coprire il bianco candido della pelle dalla luce del sole - ombrellino che mantiene il suo segreto con quei chiodi dentro . I rossi capelli son tenuti legati sul capo, scivolano come sangue sulla schiena ove il proprio clan è stato impresso sopra. Nulla di più che il silenzio, adesso solo l'azzurro degli occhi è vigile in quel che vuole trovare. [ombrello di carta - fumogeni - 3 kunai a 3 punte - 1 tonico recupero chakra, 1 tonico recupero pv]

19:34 Dyacon:
 Il vespro: momento più bello e poetico della giornata, dove le ultime luci dell'astro diurno oppongono un'inutile resistenza a ciò che è ineluttabile, ovvero l'ascesa delle ombre e dell'oscurità. Tali forze divine s'incontrano nell'empireo, dando vita ad una tavolozza di colori che va dal giallo al rosso, passando per l'arancio. Immagine mozzafiato per gli spettatori terrestri non paganti. < Yaaawwwwnnn... > Sbadiglia in maniera poco ortodossa, fregandosene altamente di mettere una mano davanti la bocca. Gesto involontario che porta entrambe le due ametiste incastonate nell'incarnato albino ad esser attraversate da una patina lucida. Quest'oggi si trova a passeggiare per il mercato di Kiri, spinto dalla voglia di rincontrare una persona specifica: Nori. Da molto tempo non ha più notizie della donna in questione e così ha deciso di agire di persona, spingendosi oltre il distretto di Suna alla sua ricerca. < ..... > Occhi che si spostano frenetici da destra a sinistra, passando in rassegna i vari volti che incrociano lungo la strada principale di quella sorta di bazaar. Ad uno sguardo esterno si presenta come un ragazzo dalla figura slanciata, alto poco più di 180cm, con una folta capigliatura corvina a fare da cornice a quei tratti somatici fini e candidi. Busto che veste una maglietta nera, anonima, monocolore, su cui è indossata una felpa bianca a collo alto con chiusura verticale a zip. La particolarità di quest'indumenti? Non hanno la manica destra. Infatti l'arto superiore dritto è nudo da spalla a polso, mettendo in mostra una muscolatura non eccessiva, ma dannatamente definita, a cui altezza bicipite spicca il coprifronte di Suna, oggetto che lo attesta nella famiglia shinobistica agli ordini del Kazekage. Ai piedi le classiche calzature da ninja aperte sul davanti e alte fino alle caviglie, quest'ultime zona franca e d'incontro con i pantaloni scuri come la pece, i quali vengono tenuti stretti in vita grazie alla presenza di una corda color rosso fuoco. A chiudere il vestiario, la giara color ocra che svetta dietro di sè in posizione obliqua, difendendo dallo sguardo di terze persone la sacra sabbia dell'ex paese del vento da cui proviene. Reliquia che custodisce con gelosia, oltre che mostrare con orgoglio visto l'esser simbolo del clan Sabaku. < Cosa ci fanno un Ishiba e un Sabaku a Kiri? > Potrebbe essere l'inizio di una barzelletta, eppure non è così. Tono di voce leggermente più alto del solito per arrivare alle orecchie di Sango che lo precede di qualche metro lungo l'arteria stradale. Sorride leggermente, sicuro dell'identità della rossa per due motivi: il gran bel lato B e l'odore. [Chakra OFF]

19:49 Sango:
 Lato B o meno che sia, non s'avvede ovviamente dell'arrivo del Sabaku in questione, più concentrata a veder altro in quell'esatto momento. Gli occhi indugiano in una delle bancarelle, in quelle armi sfoggiate con disinvoltura stessa, sulle lame che brillano alla luce di quel sole ormai dormiente, di quella Yugure che pare non voler mai giungere - non v'è oscurità qui Nemurimasen, non è mai scesa, come ti senti nella tua tomba a comprender tutto ciò? < mi scusi, sto cercando un maestro d'armi.. in realtà un samurai > si, sa che si chiamano così, non è poi così difficile comprender chi voglia trovare . Un maestro che possa insegnarle l'uso di quelle armi, e anche la bellezza intrinseca della stessa arte che poco ha conosciuto ma veduto. Attenderebbe una risposta, positiva o negativa che sia non si fermerebbe di certo a quel primo ipotetico ostacolo. Le serve un nome, un loco, per poter trovare qualcuno di importante . < mh ?> il viso che si volta lievemente, riconosce quella voce immediatamente, e la frase non lascia spazio ad alcun dubbio sulla sua identità. Non sorride invero, eppur non pare essergli scontrosa, non ancora insomma < Dyacon > il corpo che si volge in automatico nei confronti dell'altro per osservarne le fattezze, e il viso da stronzo che madre natura gli ha donato.. che poi i kami hanno voluto mandare direttamente sulla propria strada per metterla ancor più in confusione . I passi andrebbero ad annullar quella distanza, oh com'è difficile comprender quel loro rapporto, si odiano, si amano, vogliono ammazzarsi? Ancora nulla par esser stato davvero definito e scritto < sono qui per trovare un samurai > confessa senza alcun problema, non v'è nulla da nascondere ancora al suo sguardo < tu perchè sei qui?> oh se sapesse che è li per una donna, potrebbe davvero arrabbiarsi o rimanerne completamente indifferente? < non ti vedo più da.. beh, si,il centro di Ame > quel lieve rossore che indugia sul viso maturo a rimembrare quella notte. Si, avrebbe dovuto prendere delle precauzioni, fisiche senza dubbio e anche mentali da quell'essere che pare esser divenuto il proprio demone personale, giunto su quel nuovo mondo per scombinare i propri piani e la propria essenza . Non lo vede da quella notte, e dal suo viso pare quasi essersi dimenticato sia della denuncia, sia del tentativo di ammazzarla, per proceder a qualcosa di più dolce e intimo.. lo sguardo che indugia lievemente sul suo petto prima di destarsi e concentrarsi nuovamente sul suo viso. Il sole ormai non v'è più ed è in quel momento che andrà a chiuder l'ombrellino con uno scatto per porlo al di sotto del proprio braccio per tenerlo stretto come una delle proprie tante armi, adesso almeno il proprio viso apparirà limpido ai suoi occhi. [stessi tag]

21:13 Dyacon:
 Il sole tramonta inesorabilmente e, di conseguenza, tale gesto sancisce la vittoria delle ombre e dell'oscurità sulla luce, tant'è che l'astro diurno si vede spodestato dal trono dal satellite terrestre per antonomasia: la luna. Resta in eretta postura al centro della strada, bloccandosi nell'esatto momento in cui l'Ishiba lo riconosce e decide di azzerare le distanze che li dividevano. Ametiste che indugiano sul viso della rossa, soffermandosi poi sulle curve nascoste dal largo kimono, ma che non possono essere occultate al suo di sguardo. < Sei qui per trovare un samurai? > Ripete il motivo che l'ha portata lungo la strada principale di Kiri, spostando l'attenzione lungo le bancarelle che gli sfilano accanto. < Beh, sicuramente hai scelto il posto giusto. Gli armaioli di qui dicono di essere i migliori... > Un dato di fatto più che una semplice diceria. < Io? > Breve attimo di pausa utile a farlo riflettere se dire o meno la verità. Opta per la prima soluzione. D'altronde non hanno nulla di definito no? < Ero venuto a cercare una donna. Non ho più sue notizie da un pezzo ormai. > Fa spallucce, senza nascondersi dietro ad un dito. Caratterialmente è così: schietto e diretto. Solo quando sa di potersi divertire opta per una distorsione della realtà. < Comunque, come mai hai bisogno di un samurai? Hai intenzione d'imparare la nobile arte della spada? > Chiede, inarcando appena il sopracciglio sinistro, mosso sia da curiosità che dalla voglia di troncare immediatamente il discorso Nori. Non perchè abbia qualcosa da nascondere, ma semplicemente perchè non c'è nient'altro da aggiungere. < In effetti sai maneggiare le katane... > E lì, a quella battuta, affiorerebbe un sorriso irriverente che non cela affatto la natura sessuale della battuta. < Ah si, il centro di Ame... > Nota il rossore tingere le guance dell'Ishiba e, quando la mente riesuma i ricordi legati a tale evento, il labbro inferiore viene morso con lussuria. < Devo dire che abbiamo dato il meglio di noi in quell'occasione. Che ne pensi? > Domanda retorica, poichè sa benissimo che la risposta risulterà essere affermativa. [Chakra OFF]

21:28 Sango:
 Un brivido sale lungo la schiena, dolce la solletica, se ne compiace come sempre di quello sguardo che indugia su di se - anima ingorda si ciba anche di quei piccoli atti , occhiate, sussurri, per alimentare il proprio estro e la propria consapevolezza d'esser un Ishiba, ove bellezza ed eleganza ne fanno da padroni. < si > ammette semplicemente quando le luci andranno ad accendersi, di quelle lanterne basse ad illuminar quella lunghissima via e quei vicoli come piccole stelle luminescenti. D'arancio e di oro andrà a splendere di nuovo la sera, senza che le stelle possano in qualche modo intaccare quel nuovo panorama. < un tempo era chiamata la nebbia insanguinata, adesso invece ne è rimasto solo questo > non vi è nemmeno l'animo stesso, o perlomeno lei è abbastanza certa di non sentirla più come un tempo < sebbene non mi manchi la nebbia perenne, è stato disastroso anni fa > parole per donar fiato alla bocca, semplici e poco curate sebbene si senta quasi complice della distruzione anche di quel villaggio che non le appartiene. Il sospiro che si trattiene brusco, lo sguardo che torna davvero a veder l'uomo d'innanzi pronunciare tali parole in sua presenza, d'innanzi a lei . Il viso che andrà ad indurirsi, la schiena che si raddrizza così come il portamento < dunque perchè vi siete fermato a parlare con me?> il cambio di tono e di modi è incredibilmente rapido, ponendo una certa distanza < se la vostra donna è da queste parti vi consiglio di cercarla meglio > un lieve cenno del capo prima di fare dietro front per continuare con la bancarella più vicina. Indispettita, non v'è dubbio, ma qualcosa brucia al centro dello stomaco, un senso di nausea mischiato a rabbia, di quelli che non aveva mai provato. Non sa darne un nome, un significato, ma se cerca un'altra donna che lo faccia pure insomma! Ma le sue parole non sono poi troppo lontane per poterle udire < un tempo ho conosciuto qualcuno che portava due katane > seriosa eppure indispettita, ancora, ma anche nel voler continuare a parlagli in qualche modo. Si insomma, non ci sta capendo molto nemmeno lei < una lama era nera, l'altra era pura d'argento. Ma non sono brava nelle katane , non so riconoscerle ne so maneggiarle a dovere > si, potrebbe prenderne una è combattere, ma l'essenza le manca, così come la comprensione < mi scusi, sto cercando un samurai. Per caso ne conoscete qualcuno?> un'altra domanda posta all'ennesimo commerciante della zona, alla ricerca di un nome, di un qualsiasi nome per poter iniziare il proprio di cammino. La curiosità che la abita ancora, che la spinge avanti in quella via, sebbene adesso lanci un occhiataccia in tralice al Sabaku in questione < penso che se vogliate conoscer altre donne, ci siano molti locali ben disposti nel distretto di Kusa > tagliente in quel suo dire, prima di continuar a guardare le armi li vicino. Che le arrivi la risposta dal cielo o dai kami poco importa, ha solo bisogno di un nome adesso. [stessi tag]

21:44 Dyacon:
 Le luci artificiali del mercato vanno ad accendersi, illuminando e rischiarando il bazaar dove la maggior parte della merce messa in vendita sono le stesse armi di cui tanto si vantano i fabbri di Kiri. < Avrei dovuto denunciarti. Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, ampliando quel sorriso irriverente stampato in viso, dandogli una natura non definita. Sta scherzando oppure è stata una semplice battuta? Chissà < Stuprarmi così, in un luogo pubblico, davanti a gente innocente... > Fa pure la vittima. Ma non è tanto questo il problema. La parte bella arriva ora. < ...davanti a PAIN! > Tenterebbe di fargli pesare quello che ha fatto, sottoponendola ad un semplice test di verifica. Vuole vedere se l'altra, sotto pressione, è disposta a ritrattare e rifiutare quello che è accaduto tra i due al centro di Ame. < Devo dire che sei un archivio vivente... > Il suo sapere è uno delle caratteristiche che lo hanno attratto fin da subito. < Uhm? > Aggrotta la fronte, non riuscendo a capire il motivo di quel brusco cambiamento da parte dell'Ishiba. Almeno non subito. < Che c'è, non mi dai più del tu? > Poi, riflettendoci bene, trova la chiave di lettura di quel dire così indispettito. Reclina di poco il capo all'indietro, alzando il mento e ampliare ancora di più il sorriso sui tratti somatici fini e candidi. Pura soddisfazione. < Cos'è questa cosa che leggo Sango? Gelosia? > La incalza, muovendo dei passi in direzione della donna dai capelli rossi così da non darle modo di mettere troppa distanza tra loro. < Fastidio? Sai, chiedo per un amico... > Bastardo. Infido e stronzo. Un mix geniale che può risultare letale se ne amplifica l'effetto. < Finiscila... > Le intima, sfilando la mano destra dalla tasca dei pantaloni e allungare il braccio verso il membro della Shinsengumi. Indice e medio si distenderebbero verso la fronte di Sango, donandole una leggera spinta qualora il contatto si concretizzasse. Gesto semplice, quasi infantile, prima di ritrarre l'arto e tornare ad affiancare la rossa. < Hai almeno un nome su cui basarti per fare questa ricerca? Oppure qualsiasi Samurai è buono? > Domanda, prima di contrarre i muscoli facciali in un'espressione infastidita quando la sente rivolgersi con quel tono distaccato. Freddo. < Ho detto di finirla. E comunque non devo andare a Kusa per trovare una donna. Mi basta il quartiere notturno. > Così, giusto per mettere i punti sulle i. [Chakra OFF]

22:05 Sango:
 Ode quel dire, quella chiara provocazione, rendendo il viso molto più rosso del normale. Lo scatto che farà con lo sguardo verso di lui, le stesse mani che si stringono in pugni eppure non si lascerà andare li, in quel momento , davanti a tutti. Mai. < Pain capirà che bisogna portare avanti la linea di sangue di Amegakure > dovrebbe cucirgli la bocca e basta così da poter viver più tranquilla, ma nel profondo sa che quella parte la stuzzica e la diverte, di quell'essere stronzo senza alcun dubbio - come il metterla in imbarazzo in tal modo davanti a tutti, ma non troppi dovrebbero conoscerla.. no? Eppur per un attimo incede in ciò che ha appena detto, sulla linea di sangue, su tutto quanto, e no, non sarebbe possibile, non da lui ! < ammetto che mi è piaciuto, va bene?> consapevole di come possa degenerare in pochi attimi la conversazione possa crollare verso "quella" discussione. < ho solo viaggiato molto ma non so nemmeno dove trovare un samurai > si insomma, dovrebbe pur sapere come fare per trovare qualcuno di importante, ma in quei vicoli è ancora nuova < v'è sempre qualcosa di nuovo da imparare > consapevole di quella continua ricerca del sapere, di aumentare la propria conoscenza in quel mondo e in quelle arti a lei occluse. Inutile dire che quando si allontanerà non risponderà al suo primo dire, per concentrarsi sull'esser ancora indispettita < gelosa? Io? Mai. > ammettere quello lei? Mai, nemmeno nei sogni più sfrenati del Sabaku. Piuttosto avrebbe continuato a guardar le spade e le armi presenti - eppur una parte della mente andrà a ponderare quella minima possibilità. Potrebbe davvero ritenersi gelosa di qualcuno che non possiede? Che non la possiede? Potrebbe davvero desiderare che vi sia una delle due condizioni tra loro piuttosto che quell'infinito stallo che s'è creato < puoi desiderare chi vuoi, Sabaku > è passata pure al cognome, eppur pare che quel piccolo momento lentamente vada a scemare, effetto del tocco sulla fronte che la farà indietreggiare di qualche centimetro. Non fa male, eppur lo guarda ancora torva < nonostante hai provato ad uccidermi, nella tua vaga promessa di odiarmi, sei ancora qui > per la seconda volta ancora < sei testardo > e quello le piace, senza alcun dubbio, ma ammetterlo significherebbe dargli troppo credito < non ho nessun nome ancora > ancora < questo è il posto ideale, i maestri creano le katane, conosceranno sicuramente qualcuno > ovvio che è nel posto perfetto insomma, e per questo andrà a continuar il proprio cammino, sebbene attenda anche che l'altro la segua al proprio fianco . Inutile dire che s'attraggono eppure son opposti in molto, forse in tutto quanto < sai, ho pensato a quella notte, quella in cui hai utilizzato la tua sabbia > lo sguardo incede sulla sua giara < e poi alla notte ad Ame e ..credo d'avervi trovato un collegamento > ma ancora tace, passando al prossimo mastro d'armi sempre alla ricerca della medesima cosa < conoscete un samurai per caso?> [stessi tag]

22:32 Dyacon:
 I polpastrelli dell'indice e del medio raggiungono la meta prefissata fin dall'inizio: la fronte della rossa. Qui il tocco che ne consegue è un gesto privo di forza, prettamente simbolico ed ilare, prima di scomparire del tutto con il ritrarsi del braccio destro. < Ahahahah... > Si lascia andare ad una risata sincera, di gusto, quando sente la prima affermazione esternata dall'Ishiba. < Hai sempre la risposta pronta. Il classico piano B che ti consente di uscirne sempre viva. Chi ha a che fare con te, al massimo pareggia non è vero? > Evento raro vincere in una discussione con la plasmatrice della carta. Più unico. Anzi, forse non è mai accaduto e s'impegnerà con tutto se stesso per far sì che ciò avvenga. < Rilassati Sango, so benissimo che quello che è accaduto ad Ame ti è piaciuto... > E allora perchè insistere e dire in mezzo alla folla di esser stato stuprato in pubblica piazza? Solo per diletto. < La tua voce ed il tuo corpo parlavano per te... > Senza trascurare le grida di piacere che hanno rotto il sonno delle persone che abitavano lì vicino, oltre che imprimersi nelle teste innocenti dei bambini che hanno sentito e immaginato chissà quale cosa cruenta. < Comunque è sempre un piacere sentirselo dire... > E la conferma appena ricevuta non fa altro che essere benzina come benzina che infiamma un ego già di per sè acceso. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, sempre con quel ghigno a farla da padrone sul volto. < Chissà perché ma aspettavo una risposta del genere... > Lei sicuramente fa parte del gruppo dei negazionisti. Individui il cui credo è negare, negare e negare, anche quando la verità è abbastanza evidente. < So benissimo che posso desiderare chi voglio. Non sei mia madre. > Se prima s'arrabbiava e s'infuriava davanti ad una frase del genere, oggi decide di assecondare il gioco della donna. Tuttavia, quell'attimo di gioia viene spezzato al pronunciare l'ultima parola: madre. Lì ha un fremito. Un brivido proveniente dalla ferita dell'anima che non si è mai riemarginata. Mai. < N... > Ce la fa ce la fa. < Non hai alcun nome? > Inarca il sopracciglio sinistro, stupito che una ragazza del suo calibro stia portando avanti un'indagine senza un'identità da raggiungere. < Cerchiamo di reperirlo allora. > Cerca di darle una mano, afficandola davanti alla bancarella presa di mira dall'Ishiba. Gli occhi color ametista scivolano sul mercante di fronte a lui, incalzandolo subito dopo la domanda di Sango. < Certe prelibatezze del genere devono esser maneggiate con cura e saggezza. Non sono armi per gente comune... > Piccolo preambolo per intortarsi l'altro. < La mia ragazza qui sta cercando qualcuno d'importante, qualcuno che può esser additato come maestro d'armi o, ancora meglio, Samurai. Vuole intraprendere l'arte della spada e voglio il meglio per lei. > Sentenzia, cercando di essere quanto più credibile possibile agli occhi del venditore di Kiri, il quale, forse, potrà dargli quanto richiesto. < E che collegamento hai trovato? > Curioso attende il dire della rossa, volenteroso di sapere quale pensiero ha partorito quella mente deviata. Ah, ovviamente si attende una reazione alla classificazione di "sua ragazza". [Chakra OFF]

22:55 Sango:
 < bisogna trovarsi pronti a combattere anche con le parole se serve > sentenzia a proprio vantaggio, ovviamente ne trae piacer nel saper di non dare mai una vittoria a chicchessia < decido io quando l'altro vince > anche in quello il proprio esser subdola nasce fuori, sebbene con molta meno verve del solito, anzi. Cerca di ignorare il continuo dire altrui pur di non andare fuori di testa, arrossire o chissà che altro.. però < so che anche te piace, dopotutto sei passato dall'uccidermi a volermi per te in poco tempo > fa notare anche lei, da grande stronza quale è , di come quel suo modo di fare sia stato lievemente strambo. Eppure lo ha accettato a modo proprio, ove il proprio sguardo invece vede una linea precisa di quel comportamento, e un senso anche logico . < anche se ammettessi d'esser gelosa, cosa cambierebbe? > curiosa in realtà d'avere una risposta a quel quesito, di comprender meglio come funzionino quelle strambe relazioni che la gente interseca tra loro in modo così pacato e lento - no, per lei non è mai stato così, non vede dell'amore in quello ma un solo senso di non abbandono, di non voler rimanere soli, di avere qualcuno per sempre al proprio fianco. < oh menomale che non sono tua madre, già mia figlia mi odia > ne è certa, ormai l'odio pare esser il nettare del proprio seno. Odiare e farsi odiare, cosa vi è di più semplice di tutto ciò? Nota quel lieve cambio di umore, quel fremito altrui. Ha imparato a conoscerlo a proprio modo, ha imparato le sue reazioni, eppur a cosa siano legate le rimane oscuro < tua madre..è morta?> la voce che si mantiene bassa, eppure non grave. Cerca di donar della normalità a quella frase spiacevole, sebbene voglia davvero tornare a parlare di cose più leggere, sa benissimo quale sia il senso di perdita , cosa si provi nel veder qualcuno morire. < no, niente di niente > ammette con un lieve broncio < spero di trovarlo insomma > avanzano insieme, cerca di stare vicina non capendo davvero cosa voglia fare - e lascia a lui il primo round con il commerciante. Si insomma, avrebbe potuto usare la propria influenza come membro della shinsengumi, ma questa è una propria personale ricerca , utilizzare quel nome in tale modo ne sminuirebbe il potere e il significato. Ascolta l'altro tessere lodi verso il fabbro, eppure al secondo dire ne rimarrà impietrita. "Sua ragazza". Oh sa che lo sta facendo appositamente per continuare a stuzzicarla < si esatto, come ha detto il mio ragazzo > il sorriso più credibile che possiede verrebbe adesso sfoggiato come un attacco al commerciante < vorrei davvero conoscere il mondo dei samurai più da vicino > cerca di tenere su quella piccola comparsata in attesa dunque di un eventuale risposta, positiva o negativa che sia andrebbe avanti, alla ricerca di ulteriori eventuali informazioni. Un nome sfuggirà di certo a qualcuno insomma! < come ti dissi quella sera, ciò che per me è amore è differente > consapevole di questo status lievemente deviato < hai provato ad uccidermi e poi mi hai amata > a modo suo, col suo corpo, forse col suo animo < l'ho trovato.. adorabile > quale aggettivo più errato di questo poteva andare a trovare? Eppure è consapevole di come sia cambiato qualcosa, anche nel suo modo di vedere l'altro, come sotto una luce differente < beh, se questa sera siamo fidanzati, dunque potremmo continuare > un ulteriore invito a seguirla verso il prossimo commerciante, alla ricerca sempre delle solite informazioni. Un nome. [stessi tag]

23:23 Dyacon:
 < Me ne sono accorto che sei tu a decidere quando l'altro può vincere. > Davvero gli stando ragione così, senza neanche combattere? < E se anche le tue vittorie sono solo frutto di un'illusione? > Ovvero che lei riesca ad ottenerla solo perché chi ha davanti decide che sia così? Sarebbe un'ottima discussione da affrontare. Intanto, per non sapere ne leggere e ne scrivere(?), insinua il dubbio. < Uhm... > La mano destra va a massaggiare il mento glabro, privo di barba, assumendo un'espressione pensierosa. < La tua linea temporale degli eventi può anche essere giusta, tuttavia non presenta un fattore determinante... > Quello che l'ha portato a volerla possedere lì, su una panchina pubblica di Ame. < ...il tuo metterti a cavalcioni sopra di me. > Gesto che ha dato il via all'esplosione di piacere. < E non venirmi a dire che l'hai fatto senza alcuna malizia o stronzate del genere. Sei consapevole che se avvicini la fiamma di un accendino alla polvere da sparo, quest'ultima esplode. > Questi erano letteralmente loro due. < Cosa cambierebbe? > Sorride divertito a quella domanda. < Tutto. > Banale quanto enigmatica risposta. Confermare il suo esser gelosa la esporrebbe a nuove emozioni, nuovi sentimenti che, forse, non conosce davvero fino in fondo nemmeno lei. Oltre che renderli di fatto, quasi una coppia. < Aspetta, da quando in qua tu hai una figlia? > Sfarfalla un paio di vole le palpebre, stupito da quella confessione fatta con nonchalance estrema. < Entrambi i miei genitori sono morti. > Replica con un velo di nervosismo nelle parole. Salta volutamente il discorso, senza nascondere questa sua decisione. L'attenzione vien rivolta al mercante, ascoltando le sue parole e annuire con dei lievi quanto brevi cenni del capo. Ghigna, quando sente che l'altra lo asseconda in quel gioco immaginario che li vede fidanzati. Altro giro, altra bancarella. < Allora facciamo in modo di essere il più credibili possibile... > E così il braccio mancino si distenderebbe oltre il rispettivo fianco, volenteroso di stringere a sè la struttura fisica di Sango, abbracciandola con fermezza. Il lato destro di lei dovrebbe venire a contatto con il sinistro del Sabaku e lui, d'altro canto, le cingerebbe il collo con delicatezza, avvicinandola quanto più possibile alla sua spalla. < Ora sì... > Se bisogna far le cose, bisogna farle bene o altrimenti non si fanno per nulla. Opta ovviamente per la prima ipotesi. < Salve... > Saluta l'ennesimo venditore. < La mia ragazza è alla ricerca d'un maestro d'armi, un Samurai. Ne conosce uno? > Chiede, continuando a tenere stretto a sè l'Ishiba, dando l'idea d'essere due fidanzatini provetti. [Chakra OFF]

23:40 Sango:
 < mmh > riflette su quel dire, che siano solo illusioni insomma? < può darsi, eppure ognuno si ciba di ciò che desidera. Mi piace vincere, ovviamente, mi piace ancor di più quando mi si dia ragione > non che abbia sempre ragione, chiaro che non sia tanto stupida da poterlo pensare, eppure quando riesce ad aprire gli occhi del prossimo sa d'avere già un grande potere. < non sto dicendo d'averlo fatto priva di malizia > chiaro che non possa esser così < pensavo resistessi di più > sincera in quel dire, stupendosi del fatto che l'altro invece abbia deciso di seguirla in quella danza. Così come questa sera, ove l'accompagna in quel lungo tragitto alla ricerca di qualcosa che interessi solo lei . Cambierebbe tutto dunque, forse se ne renderebbe conto, forse no, ma poco importa adesso < un pò credo d'esserlo stata, ma ricorda, sono una creatura egoista, detesto che qualcuno metta le mani su qualcosa che m'appartiene > inutile negar che il dubbio si insinua, leggermente in quella piccola fessura lasciata aperta, ma altrettanto consapevole di come sia. Egoista fino al midollo. < da dieci anni ormai, l'ho adottata a Oto > lo osserva dal basso, dopotutto non dovrebbe aver importanza per lui, non quanto per lei insomma. Ne osserva i lineamenti, l'espressione per comprender le altrui reazioni < sei rimasto solo > non una domanda. Non v'è pietà in quel che dice, è solo la realtà dei fatti < siamo tutti soli qui , ognuno ha perduto qualcuno che amava > la voce che si incrina lievemente portando un pò di quella malinconia a circondare l'aria anche questa notte. Sospira lieve , un sussurro non ben consapevole che sfugge alle labbra, ma troppo basso perfino per le proprie orecchie. Forse avranno modo di parlare di tutto quel che l'altro ha perduto in un altro momento, piuttosto meglio concentrarsi su quel teatrino messo su . Anche quel commerciante verrà lasciato in pace, per ripartire alla ricerca di un ennesima vittima da perseguitare . Sente il braccio salire sulla propria spalla, il corpo che puntella l'altro < come fanno a camminare così > decisamente poco comodo e versatile come metodo di cammino , ma dovrebbe andar bene . Si sposterà seguendo la sua direzione, decisamente non troppo a proprio agio nel sentirsi portare da qualche parte senza aver deciso lei per prima, ma tant'è che riuscirebbero in qualche modo a trovar qualcun altro da prender di mira. Ennesimo commerciante, ennesimo lui che inizia la conversazione < si, sto cercando un samurai , potrebbe gentilmente dirmi se conosce qualcuno di tale levatura?> sorride amabilmente, stretta in quei panni che le si stringono addosso, ma rimanendo perfettamente immobile al fianco altrui. La ricerca è tutto! [stessi tag]

21:35 Dyacon:
 L’incavo che si forma tra avambraccio e bicipite mancino si adagia alla perfezione contro la zona posteriore del collo altrui, dando modo alla mano di scivolare in maniera naturale e perpendicolare dalla spalla sinistra al seno rispettivo dell’Ishiba. Ne sfiora appena la parte superiore, ed è solo grazie alla parte che stanno recitando che non si lascia andare a quegli impulsi così dannatamente lussuriosi. < A quale donna non piace avere ragione? > Deve ancora incontrare un esponente di sesso femminile a cui non freghi nulla. Merce rara di questi tempi. < Quindi mi stai dicendo che alla fine, la colpa è mia… > Non ha saputo resistere. È questo ciò di cui si è macchiato. Ma ne è valsa la pena. < La prossima volta allora faremo il contrario. Ti stuzzicherò io e vedremo quanto il pezzo di ghiaccio che ho accanto ci mette a sciogliersi… > Una sfida in cui riverserà tutta la sensualità di cui è in possesso, oltre alla dote innata della persuasione mista a lussuria. Amplia il sorriso da stronzo e bastardo che sfoggia perennemente in volto, soddisfatto di quella semi confessione. Per ora può bastare e avanzare. Si accontenta. < Un passo alla volta Sango. Non c’è fretta. > Breve attimo di pausa per dar modo ai polmoni di gonfiarsi di nuova aria, fresca e pulita, prima di tornare a parlare con la sua interlocutrice di serata. Avanzano fianco a fianco, abbracciati, dando l’idea ad occhi esterni di essere veramente una coppia novella. < Penso che tu abbia visto cosa accade quando mi si manca di fiducia o qualcun altro mette le mani su qualcosa di MIO… > Sottolinea volutamente l’ultima parola, scandendola con decisione. < Sotto questo punto di vista siamo abbastanza simili… > All’altra manca quel senso di rispetto e monogamia che invece il Sabaku ha già sviluppato. < Chi? > Sfarfalla un paio di volte le palpebre, non capendo da subito a chi sono rivolte le sue parole. Non ha inteso che la donna si sta riferendo al modo di vivere e camminare di una coppia normale. < Per stare più comoda, dovresti allungare il tuo braccio destro dietro la parte bassa della mia schiena. > Le dà le giuste indicazioni per trovarsi più comoda in quella posizione. Intanto, l’ennesimo mercante parlotta con loro, rispondendo - forse - alle domande che gli sono state rivolte. < Forza, andiamo al prossimo… > Passi che si muovono all’unisono. Manca solo che si tengono per mano. No. Si scherza. Troppo smielato. Da carie. [Chakra OFF]

21:36 Sango:
 Cammina a disagio, scomoda pure , non sa dove mettere quel dannato braccio destro, se non che le viene in mente come guarda le coppiette al bosco dei ciliegi - in quel momento andrebbe a passar il braccio destro dietro la schiena altrui, li sulla curva naturale della colonna vertebrale ove poggerà delicata la propria mano. L'effetto pare strano, toccargli la schiena in quel modo, senza malizia quasi, eppure le dita andranno inconsapevoli a tracciare lievi ghirigori su quel punto, consapevole anche del tocco sul proprio petto, al limite della decenza < non è l'esser donna che mi fa aver ragione > puntigliosa come mai non darà di certo merito al sesso che madre natura le ha donato < sebbene esser donna mi abbia recato molti vantaggi. Voi uomini d'innanzi un bel corpo e un bel viso perdete la testa > cosa molto vera, specialmente se si parla di colui che adesso sta toccando < colpa? > sorride anche lei guardando sempre in avanti, abituandosi ai movimenti altrui, cercando di tenere il passo per non incespicare < anche io ho le mie debolezze. Dovresti imparare a conoscerle > un arma impropria nelle mani di un essere tanto egoista, può davvero esser pericolosa. Ma per il momento è stata utilizzata solo per quel lungo gioco di seduzione, nulla di più. < puoi tentare senza alcun dubbio > forse avrebbe perso, ma cosa vi è da perdere e cosa vi è da guadagnare solo lei lo sa.. Non c'è fretta, non ne vede il senso, cosa davvero potrebbe cambiare solo per un ammissione del genere? Non sono forse tutti esseri egoisti, credere di perdere qualcosa di proprio spinge in molti ad arrabbiarsi, ingelosirsi, a far sfociare dall'animo il peggio di sè. Mugugna lievemente senza rispondere subito, lasciando lui la palla della conversazione < no > calma la voce andrà ad avvilupparsi verso lui < non ti avrei attaccato > non avrebbe ceduto a tale desiderio, avrebbe solo voltato le spalle e se ne sarebbe andata. Avrebbe un giorno dimenticato e sarebbe andata avanti. < dobbiamo passare tutta la sera così? Non è molto comodo > la spalla destra che inizia a dolere in modo lieve, fastidioso, come una spina nella pelle che non si riesce a togliere. In quel momento proverebbe invece a sciogliere l'abbraccio, il proprio e quello altrui, per ritornare a sentirsi libera < non so come facciano a camminare come un unico essere > rivolgendosi a qualsiasi coppia di questo mondo che si rispetti. Solo la destra andrebbe ad avvicinarsi alla mano altrui, alla sua sinistra esattamente, solo per prendere il suo indice tra le proprie dita - come a volergli stringere la mano e non volerlo fare < non sono abituata a nessuna effusione pubblica > rincara la dose ponendo il passo con decisione verso il prossimo obiettivo, il prossimo commerciante < buonasera, sono alla ricerca di un ottimo samurai. Sono sicura che con le vostre abilità di fabbro e armagliolo ne conoscerete uno > sorride, di nuovo , senza mollare la mano altrui - ovvio, sempre che egli non abbia già sciolto quel piccolo contatto. [stessi tag]

21:36 Dyacon:
 Passano da una bancarella all’altra con velocità inaudita, fregandosene altamente della merce esposta dai vari mercanti. Loro non si soffermano sulla moltitudine di spade, alabarde e varie tipologie di armi che mettono in mostra, no, vanno direttamente dai venditori e li tartassano di domande. Ci manca solo che le luci artificiali vengano deviate sui volti dei poveri malcapitati ed iniziare un interrogatorio in piena regola. Alla fine, nonostante la bella posa da foto che hanno assunto, sono sempre dei maledetti bastardi. < Va meglio no? > Domanda, riferendosi chiaramente a quel braccio che sente scivolargli lungo la zona bassa della schiena, insinuandosi tra la curva naturale della spina dorsale. < Come se voi siete differenti… > Sposta gli occhi verso l’alto, ruotandoli, immergendo le due ametiste nel cielo scuro e stellato, attraversato di tanto in tanto da qualche banco di nubi passeggero. < Vi bastano un paio di addominali ben scolpiti e perdete la testa… > Ma ci sta. Lo sguardo e la carne bramano il loro tributo. < Se adesso dovessi togliermi la maglietta e la felpa rimanendo con il busto nudo, il mercato si riempirebbe di donne. Tsk! > Schiocca la lingua sul palato con far borioso e altezzoso, sicuro dei propri mezzi fisici. Struttura muscolare non eccessivamente gonfia, ma definita sotto ogni punto di vista. < Davvero vuoi mettere nelle mie mani le tue debolezze, Sango? > Resta stupito davanti a quella confessione, abbassando le pupille sul volto della rossa, data la differenza di altezza che intercorre tra di loro. < È rischioso. Ma se tanto mi da tanto, ciò significa che mi stai dando fiducia… > Non è una domanda, ma un’affermazione. Stasera è diverso dagli altri incontri che li hanno visti protagonisti. Stasera non c’è il sesso e la lussuria a farla da padroni, no, ci sono i sentimenti che gli vengono mostrati un poco alla volta. Se ne compiace. < Bene. Sfida accettata. La prossima volta lo farò sicuramente… > Gli strizza l’occhio sinistro, accettando quella sorta di gara che lui stesso ha creato e messo in piedi, oltre ad essere l’unico giudice. < Ognuno reagisce a modo suo Sango. Il vederti tra le braccia e le labbra di un altro mi ha letteralmente chiuso la vena della ragione. > Sospira, riportando alla mente gli eventi di quel giorno. < Credevo veramente in noi… > Utilizza il passato per ovvie ragioni. Ora come ora non si fida al cento per cento dell’Ishiba, ma qualora le cose dovessero cambiare, potrebbe rivalutare tutta la situazione. < ….. > Non dice nulla nel sentire quel tocco, quel modo quasi invisibile, ma esistente, in cui l’altra lo cerca e trova. Non le negherà l’indice, acconsentirà a quella richiesta, ridendosela sotti i baffi che non ha. < Ci serve solo un nome. Uno dei migliori. > Aggiunge tale frase al dire della rossa, così che l’altro possa avere un quadro ancora più completo della richiesta perpetrata nei suoi confronti. [Chakra OFF]

21:37 Sango:
 Quella ricerca viene mandata avanti senza fermarsi, avanzando insieme verso la moltitudine di commercianti che si ritrovano davvero nell'occhio del ciclone, e qualcuno che parlerà ci sarà in quel marasma, qualcuno che dica qualche nome o anche un singolo nome le andrà bene per cominciare. Carezza delicata quella schiena, ne sente sotto il tessuto il fisico allenato, i muscoli definiti , tutto ciò che ha già visto < non è per la mera bellezza > andrà a interromper l'altro, sollevando gli occhi al cielo per gli addominali < anche se penso tu possa farlo gradirei che non lo facessi, avere intorno una mandria di ragazzette in pieno sviluppo ormonale non rientra nei miei piani > avrebbe reso le ricerche ancor più complesse di quanto non siano già adesso < parlo dell'uso del nostro corpo. Può essere una moneta di scambio molte volte, non sai quante volte del mero sesso fa crollare anche i più grandi shinobi > ne parla con una certa tranquillità, pronta a tutto per le proprie missioni personali, anche quel caso è stato fatto qualche volta, o forse no? < no > ammette con un mezzo sorriso < devi scoprirle tu, e sono così evidenti che in pochi riescono a vederle > un piccolo suggerimento il proprio? Forse, per vederlo scervellarsi in quel rompicapo creato, in ciò che è essenziale ed invisibile agli occhi. Una serata ben differente da quelle già trascorse, con la mente che pensa ad altro e in un pubblico così vasto non lascerà alla lussuria farle da padrone, eppure vuole mostrargli qualcosa, che forse alla fine non è davvero marcia fino al midollo < quel che è accaduto è accaduto, anche se mi aspetto che la tua punizione sia esemplare > se la ride pure in quel momento, la risata che sfugge alle morbide labbra, mentre le difese lentamente vengono abbassate per mostrar qualcosa di nuovo. Non la solita stronza altezzosa sicura di se e del mondo, solo una donna che vive come qualsiasi altra donna in quel villaggio < credevi in chi conoscevi così poco?> dubbio che vuole insinuar lei questa volta, lanciandogli un occhiata in tralice, per vederne il viso, l'espressione, la mutazione della consapevolezza. L'ha davvero conosciuta o s'è invaghito dell'idea di lei, o del suo esser sfuggente.. lo avrebbe scoperto prima o poi . Le proprie sottili dita che stringeranno delicate quelle del Sabaku, un tocco sottile che perdurerà per tutta la ricerca, mentre continueranno per il resto della sera a camminare li a kiri. Anche questa serata però terminerà, portandoli insieme verso altri lidi, oppure separandosi e tornando ognuno ai propri focolari, chissà. [end]

22:41 Dyacon:
 Stasera è al cospetto di un lato caratteriale di Sango decisamente insolito, quasi anormale. Abituato ad avere a che fare con una stronza dai modi apparentemente di corte che nascondono una natura infida e bastarda, resta stupito da così tanta dolcezza messa addirittura in evidenza davanti a terzi individui sconosciuti. < Quindi il problema sarebbe la mandria di ragazzine piene di ormoni a darti fastidio... > Non il fatto che lui si spogli in pieno pubblico attirando l'attenzione di membri di sesso femminile di qualsiasi età. Milf comprese. < Va bene, ne prendo atto. > Fa il finto - non troppo - offeso, continuando a camminare con la rossa affianco, senza però rompere quell'unione che li vede uniti tramite le mani. < Sono sicuro che un corpo come il tuo fa girare la testa anche agli Shinobi più grandi... > D'altronde l'ha conosciuta così quel maledetto giorno sotto il nuovo monte dei volti di pietra. < ...ma se dovessi rifare quello che hai fatto con il tuo capo clan, beh... > Lascia in sospeso la frase, dando la possibilità al membro della Shinsengumi di trarre le dovute conclusioni. < Tempo al tempo e scoprirò tutto di te. Ogni cosa... > Malizioso il tono di voce, seguito da uno strizzar d'occhio mancino. < Ho paura a chiederti cosa intendi per punizione... > In quella mente malata e sadica può essere ogni cosa. Da una semplice e passionale limonata, ad una nottata di puro sadomaso(?). < No. > Replica in maniera secca in sua direzione, manentendo comunque una calma e una pacatezza insolite nella voce. < Credevo in quello che potevamo essere. Le basi c'erano tutte. > Niente di più, niente di meno. Sincero il dire, continuando quella passeggiata tra le bancarelle del mercato, intenzionato a portare a termine la missione della serata: trovare un fottuto nome di un samurai per Sango. Le ore passeranno e solo il fato saprà se faranno l'alba insieme, oppure ognuno a casa propria. [X]

Sango va a Kiri per scoprire un nome di un maestro d'armi, di un samurai per l'esattezza.
Ma durante la sua ricerca si vedrà affiancare da Dyacon i quali l'aiuterà in tale ricerca, venendo a conoscenza d'un lato differente della donna e ponendole diversi interrogativi.




Giocata di ricerca <3