Diversità o similitudini?
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Giocata del 29/05/2021 dalle 18:54 alle 23:19 nella chat "Prateria della Memoria"
Deviato è il tragitto optando per una visita nel vecchio paese del fuoco, un luogo mai avveduto prima della sciagura capace di portare alla distruzione interi villaggi. Negli antichi tempi ha udito della presenza di luoghi di culto stanziati in tal paese, ironico è l'avvenire di una catastrofe per permettergli di visitare tal loco come le praterie della memoria dove un tempo i ninja caduti sono stati omaggiati, pregati e onorati. Uomini e donne morti per servire il paese tentando di difenderlo da minacce incombenti; ancor più ironica è la differenza tra loro e l'attuale generazione shinobistica, un abisso di mente e forza ma non è li soltanto per un motivo tanto banale. L'Akatsuki è fulcro di quella spedizione al di fuori di Kagegakure, trovare ciò che rimane per rianimarla, portandola ad un antico splendore; l'obiettivo resta lo stesso, cercare notizie, simboli, oggetti o cavi appartenuti all'alba di molti anni fa. L'impresa risulta quanto mai ardua e impervia eppure la resa non viene contemplata neanche per un singolo momento, troppo importante è tal fine, la vita stessa della libertà incondizionata dipende dalla riuscita del glorioso piano ideato dall'azzurro. Il passo lo porta a solcare quei prati aggirandosi nella medesima maniera furtiva con cui è giunto, evita tutto ciò che possa causare rumore rompendo il regale silenzio caduto su tal posto. Attento nell'avanzare poggiando il tacco e la punta in parti di terreno privi di rametti, pietre e tutto ciò che possa attirare l'attenzione che vige all'esterno. Guardingo, le cobalte rassegnano le praterie in ogni loro direzione scansionando l'ambiente millimetro per millimetro avvicinandosi lentamente all'antica pietra dove un tempo vennero scritti i nomi dei caduti e, forse, in ciò che ne rimane può trovare qualcosa di interessante. Vestito con quelle solite vesti blande, molto formali formate da un lungo pantalone color del latte coprendo le inferiori leve e un paio di sandali shinobistici di misera fattura; una giacca del medesimo color dei calzi sosta sul busto coprendo gli arti superiori, cerniera chiusa fino all'ombelico lasciando scoperti petto e parte del ventre. Capelli corti e brizzolati delineano il capo del genin concludendo con quella maschera, una mandibola umana posata sul lato destro del volto, nascondendo il doloroso passato da egli vissuto e un occhio attento può denotare come, vicino al labbro, sbuchi una minuscola porzione di cicatrice, insignificante per molti ma tutto per lui. In ultimo, sulla cintola dei calzari, per la precisione sul lato destro, spunta un portaoggetti al cui interno son contenuti un paio di tonici per chakra e per la cura e un paio di fuda contenenti tronchetti adibiti alla sostituzione. [Portaoggetti: 2 tonici per il chakra | 2 tonici curativi | 2 fuda con relativo tronchetto] Il sole è prossimo a tramontare, lasciando spazio alla sorella luna, satellite terrestre per natura, pronta a regnare incontrastata sull'oscurità e sulla notte. Nel cielo limpido e privo di nubi prende forma un quadro dai colori accesi, rosso, arancione e giallo, come se qualcuno di divino si sia divertito a disegnare nell'empireo. Le ultime luci del giorno stanno per essere sopraffatte dalle ombre che, inesorabili, allungano le proprie lingue scure sul mondo terrestre. Quest'oggi il Sabaku non si trova a camminare tra le mura di Kagegakure, no, stavolta ha deciso di uscire da quella sorta di bolla di sicurezza - come fatto più e più volte in passato - volenteroso di raggiungere l'ex paese del fuoco. Con la sconfitta del falso Dio, anche il numero di bestie a suo seguito si è abbassato in modo drastico, quasi azzeratosi, rendendo quelle strade che un tempo incutevano timore, più sicure. < Neanche dopo la morte hanno potuto riposare in pace... > Mormora a fil di labbra, perdendo la vista su ciò che rimane della prateria della memoria. Qui un tempo sorgevano le tombe degli shinobi caduti in battaglia. Di coloro che, sprezzanti del pericolo, hanno dato la loro vita per qualcosa di più importante come la protezione del villaggio o la riuscita di una missione. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, evidentemente infastidito dallo scenario che gli si prospetta davanti quelle due ametiste incastonate nell'incarnato albino: lapidi divelte, distrutte, dove è quasi impossibile leggere i nomi; natura che ha fatto il suo corso, rendendo il tutto più fitto e rigoglioso. < Ehhh... > Sospiro di sconforto, prima di cadere in un silenzio rispettoso. Ad occhi esterni appare come una ragazzo slanciato, alto poco più di 180cm, con una folta capigliatura corvina che funge da cornice dei tratti somatici fini e candidi. Busto che indossa una maglietta nera anonima, monocolore, su cui è vestita una felpa bianca dal collo alto e con la chiusura verticale a zip. Particolare di tali indumenti? Non hanno la manica destra. Infatti l'arto superiore dritto è nudo da spalla a polso, mettendo in mostra oltre ad una muscolatura bene definita, anche il coprifronte di Suna allacciato ad altezza bicipite. Calzoni scuri come la pece tenuti in vita da una corda rosso fuoco e che si incontrano nei pressi delle caviglie assieme alla parte più alta delle classiche calzature da ninja aperte sulle punte dei piedi. Portakunai ben fissato nel quadricipite mancino e portaoggetti che fa capolino da oltre il fianco destro. In entrambi i contenitori vi sono i più disparati oggetti e armi. A concludere vestiario, la giara ocra che svetta dietro di sè in posizione obliqua, racchiudendo la sacra sabbia dell'ex paese del vento ancora dormiente e doma, simbolo del suo clan di appartenenza. < Uhm? > I muscoli facciali s'induriscono all'improvviso, sentendo il poco rumore emesso da Ryoma che si attesta a pochi metri da lui. Lesta la mano sinistra scivola sull'apertura del protakunai, afferrandone uno dall'occhiello. Attende che si palesi qualcuno. [Chakra OFF] La consapevolezza di essere in preda ad un pericolo costante è onnipresente, un possibile attacco può giungere in qualunque momento ma la preoccupazione è ai minimi, non agitato ne ricolmo di panico dalla possibilità di incontrare le bestie le quali spadroneggiano il mondo, un tempo appartenuto all'essere umano. Il sol pensiero di come una razza perfetta, nella sua inesorabile imperfezione, si sia ridotta a vivere come topi, internata dentro mura d'acciaio sperando in modo estenuante di sopravvivere tirando avanti. Vegetali, autonomi al servizio del neo governo favorendo la trappola in cui sono inevitabilmente finiti dieci anni prima. L'Akatsuki preserva in se anche lo scopo di liberare le piccole menti del popolo, ingrandendo gli orizzonti e solo la totale libertà può portarli ad una condizione mentale quanto più vicina possibile agli ideali dell'azzurro ma mai mettere fretta al tempo, ogni cosa sarebbe giunta nel momento propizio voluto dal fato e da ciò che il destino ha in serbo per loro. Qualche attimo di arresto del passo. Muove gli arti superiori portandoli a richiudersi, dirigendo le mani in prossimità del petto, unendo le dita per formare il caprino sigillo focalizzando le due energie presenti nel corpo umano, quella mentale e quella fisica posta relativamente nella zona della mente e del ventre; concentrazione aumentata in favore di esse provando a smuoverle dalla loro originaria posizione facendole, rispettivamente, salire e scendere verso un punto corporeo, la bocca dello stomaco dove, il genin, cerca di farle incontrare e fonderle una con l'altra per poter creare la forza primordiale dello shinobi, l'energia bluastra denominata chakra. Nel caso di una riuscita il suddetto chakra dovrebbe prendere piede nel corpo circolando, infondendo energia, incrementando le abilità in possesso dell'Otatsu portando ad un livello superiore al normale essere umano, rendendolo uno shinobi a tutti gli effetti. Con l'energia primordiale dalla sua parte, riprende il cammino avanzando verso la pietra; cobalte alte dinanzi a se, scrutano, osservando il luogo da lui calpestato alla continua ricerca di piccoli dettagli, anche insignificanti ma capaci di portarlo ad un risultato. Unica cosa osservata, però, è la presenza di qualcosa ai piedi del monumento scrutandone la postura, il vestiario, soprattutto esso, familiare portando la mente a numerosi flashback del giorno della missione tenuta alla fontana dove un genin Sabaku ha ricoperto il ruolo di compagno durante una semplice missione D. Ne nota il moto del braccio, allarmato probabilmente mentre il passo continua ad avanzare senza remore <Mi potrei dire sorpreso di vedere un altro al di fuori delle mura> esordisce con un tono di voce basso e calibrato una volta giunto a distanza ravvicinata per poter esser udito <Ma non voi, Sabaku> portando il corpo alla sinistra del ragazzo, dinanzi a ciò che rimane delle pietre; sguardo chinato sui resti intento a leggere, se possibile, qualche nominativo rimasto provando a riconoscerne qualcuno. [Se C On][Portaoggetti: 2 tonici per il chakra | 2 tonici curativi | 2 fuda con relativo tronchetto] Il dito indice mancino s'insinua nel porta armi, piegandosi nell'occhiello di uno dei tre kunai contenuto nello scompartimento apposito. Rapido, tramite un movimento dell'avambraccio a ritroso, estrarrebbe l'oggetto appuntito. Nel frattempo la mano destra creerebbe il mezzo sigillo caprino, gesto che funge da preambolo a quelle che sono le sue reali intenzioni. D'altronde c'era da aspettarselo: uscire da Kagegakure è sempre un rischio nonostante le chimere siano state quasi del tutto abbattute. Testa calda com'è, lo aveva fatto tempo addietro quando il falso Dio ancora imperversava su questa terra, tant'è che si è ritrovato a combattere contro due bestie, fuggendo da quest'ultime. Lesta la mente andrebbe a proiettare l'immagine del proprio corpo perfettamente diviso da una linea verticale immaginaria in due parti uguali, a cui apice e pedice prendono vita due sfere di colore diverso, entrambe ruotanti sul loro asse. La prima, rosso scarlatto, si attesta nei pressi della fronte, simboleggiando tutta l'energia psichica di cui il Sabaku dispone; la seconda invece, blu elettrico, si formerebbe nelle vicinanze della zona addominale, racchiudendo in sè tutta la forza fisica. Tutti e due gli oggetti sferici verrebbero fatti scivolare tramite la forza di volontà lungo il tratto descritto in precedenza con l'intento di unirli e fonderli in un'unica sfera. Se ciò avvenisse, il fisico avvertirebbe in modo chiaro e nitido la miscela che nascerebbe da quella fusione: il chakra. Tale potenza avvamperebbe e si espanderebbe lungo ogni canale, terminando fino agli tsuubo. < ..... > Gli angoli delle labbra si arcuano verso l'esterno, abbozzando un ghigno di soddisfazione, figlio delle sensazioni benefiche che il risveglio del chakra porta con sè. < Dunque sei tu... > Le due ametiste incastonate nell'incarnato albino inquadrano e mettono a fuoco la figura di Ryoma, soffermandosi sulla stessa. L'arma dapprima impugnata, verrebbe rinfoderata, accompagnata da un leggero rumore metallico. Se l'altro mostra rispetto, dandogli addirittura del voi, lui non è da queste accortezze. Si prende subito la libertà del dargli del tu. Fermo sostenitore che i valori si dimostrano con i fatti e non con le parole. < Rk o Kr, sai che non ricordo il tuo nome? > Eppure sono due semplici e fottute lettere. < Anche tu avevi voglia di una scampagnata fuori dalle mura? > Domanda con pacatezza, utilizzando dei termini e delle parole che non vanno dritti al punto ma quasi: sapere il motivo della sua fuoriuscita. [Tentativo Attivazione Chakra 3/4][Interazione 1/4] Non passa inosservata l'estrazione del kunai, arma di misera fattura per chi non è in grado di difendere la vita con altro. Non all'altezza dei grandi houjutser di un tempo, il kunai rappresenta un'arma base, tanto piccola quanto inutile per chi è in grado di padroneggiare la magia insita nella naturale essenza dentro l'essere umano. Non basta un simile gesto per invitarlo all'indietreggiamento, l'avanzata è costante, decisa portando il corpo a quella sinistra già decisa, facendone sentire il verbo ed estraniandosi nell'immediato. Ginocchia piegate abbassando il busto, sporgendo in avanti, allungando il destrorso per pulire le macerie, togliendo polvere e residui capaci di impedire la corretta visuale dei nomi. Tra tutti quei nominativi, magari uno davvero conosciuto riconducibile all'Akatsuki può venir fuori, forse non direttamente dentro l'organizzazione ma in qualche modo collegato, essenziale per poter trovare qualcosa con una maggior facilità continuando quella insidiosa ricerca. La presenza fisica di Dyacon non crea problemi, una vita come un'altra beata nella sua ignoranza nel non sapere cosa effettivamente stia accadendo dinanzi ai suoi occhi <Sono io> conferma l'identità apparente. Facile comprendere come si aspettasse qualcuno di completamente diverso, una minaccia più grande, invasiva, tanto da rendere entrambi due formiche al suo passaggio; questo è il motivo per cui l'Otatsu mantiene un timbro vocale al minimo, elargendo risposte veloci, mettendo fine al suono nel breve tempo concesso <Non ricordare l'ordine di due lettere, alla vostra età, è grave> scontato il suo essere giovane ma sempre in apparenza, purtroppo non è ancora dotato dell'onniscienza necessaria per apprendere ogni cosa da un singolo sguardo <Rk> dando ennesima conferma della sigla con cui va ad identificarsi. Un simbolo palese per chi conosce, un nome strano per coloro che ignorano il passato che dietro si cela <Non ci si butta tra le fiamme solo per scoprire l'effetto che fanno> criptica risposta in superficie ma diretta se analizzata nell'insieme, non esprime i motivi palesi eppure neanche nega ciò che lo porta a bazzicare all'esterno dalla sicurezza di Kagegakure <Voi per quale motivo vi siete allontanato dai topi?> cobalte permangono sui resti di quella stele della memoria, un tempo meta di pellegrinaggio per onorare i defunti morti in battaglia, coloro che hanno lasciato il mondo dei vivi dimostrando il coraggio nel perseguire un'ideale, uno scopo fino alla fine e solo per questo, meritevoli di un certo tipo di rispetto. [C On][Portaoggetti: 2 tonici per il chakra | 2 tonici curativi | 2 fuda con relativo tronchetto] L'attivazione del chakra porta con sè dei benefici sia psichici che fisici non indifferenti. La miscela d'energia appena richiamata, riaffiora lungo ogni canale di cui è composto il corpo, raggiungendo anche le vie d'uscita chiamate in gergo tecnico tsuubo. < Noto con piacere che il tuo senso spiccato dell' umorismo non ti ha abbandonato. > Riferendosi chiaramente all'unico incontro che li ha visti conoscersi: la missione di livello D eseguita all'oasi di Suna. Impiego stupido ed inutile per uno shinobi, eppure si è dovuto abbassare a farlo solo per l'amore che ha nei riguardi della sua terra natìa, o di quel che ne rimane. Dell'ex paese del vento resta solo un misero distretto rinchiuso tra le mura di Kagegakure. Il nulla in confronto a quello che era tempo sia in termini di fama che di confini. < Resta comunque il fatto che alla mia età ho visto molte persone stare peggio. Se il mio problema si riassume ad una semplice dimenticanza per il resto della mia vita, dimmi dove devo firmare. > Gli strizza l'occhio sinistro - unico visibile - accompagnando tale gesto con l'immancabile ghigno irriverente stampato sul volto dai tratti fini e delicati. < Il tuo rivolgerti a me con il Voi denota che sei una persona che tiene molto al rispetto... > Almeno questo è quello che gli arriva nell'interfacciarsi con il Kokketsu. < Se è così, dovresti sapere che non si risponde mai ad una domanda con un altro quesito... > Perchè è esattamente questo quello che è successo: lui gli ha chiesto la motivazione del suo essere lì, fuori dal villaggio. E Ryoma cos'ha fatto? Ha rigirato la frittata senza fornire alcuna risposta al Sabaku. < Nostalgia? Curiosità? Sono tante le motivazioni che mi hanno portato qui oggi. > Fa spallucce, distogliendo lo sguardo dal volto dell'esperimento di Ryuuma, volgendo l'attenzione al campo di sterpaglia dove qualche macerie e lapide fa capolino. < Principalmente volevo tornare a vedere con i miei occhi lo stato di degrado che attanaglia i vecchi villaggi più importanti. > Una sorta di check per vedere se c'è la possibilità di rimetterli in piedi, ricostruirli, senza essere un'inutile porzione della torta generale. < Ora tocca a te... > Sentenzia con tono di voce pacato, quieto, invitandolo a parlare con una distensione dell'avambraccio destro verso di lui. Sabaku che resta in eretta postura, ergendosi in tutta la sua altezza, con le braccia conserte davanti al petto. [Chakra ON] In quell'unico incontro non ha constatato troppo la figura del Sabaku, la mente è risultata troppo impegnata nel porre fine a quell'umiliazione che il villaggio ha chiamato missione senza comprendere la natura di ciò che ha chiesto. Ridurre gli shinobi, seppur di basso grado, a meri raccoglitori di rifiuti è uno sfregio alla parola stessa del ninja il cui compito e uso è ben oltre la mera efficienza della terra. Il compito primario di costoro è proteggere ciò per cui sono nati, il villaggio a cui appartengono ma esso è un obiettivo dalle molte facce, la protezione può essere interpretata in svariati modi, avere immensi significati, ognuno con la relativa importanza senza denigrare altro <Pensi che mi hanno detto esattamente il contrario di recente> ovvie le parole di Ekko le cui accuse al suo non ridere mai sono ancor presenti ma motivazioni per ridere non esistono, non di questi tempi, non per l'Otatsu, troppo occupato a portare avanti un obiettivo di precisa fattura, di immensa ambizione. Concentrare il pensiero verso un'unica direzione è quanto mai il modo migliore per avere successo, evitando distrazioni, mettendo al bando tutti coloro la cui presenza risulta un impedimento al corretto procedimento. Il verbo del Sabaku giunge all'udito dell'azzurro le cui cobalte ancora permangono sulla roccia continuando a leggere i residui di nomi, provando a metterne insieme qualcuno e cosa può dare come risposta? Nulla vien detto tranne l'allungamento del destro arto e l'indice del medesimo indica l'antica pietra. Non fornisce spiegazioni, non esplica ciò che ha davvero in mente lasciando libera interpretazione alla controparte; dopotutto, il libero arbitrio è il fondamento principale della libertà, come conseguenza il pensiero deve essere tale. Non ne incrocia mai lo sguardo mentre dita spostano pietre, ne prende qualcuna avvicinandola risultando un'operazione complessa, forse del tutto impossibile <Il rispetto va guadagnato, la mia è solo educazione> precisando un concetto così fondamentale, sacro. Rispetto ed educazione son termini diversi, con scopi e significati opposti e di suo non può rispettare qualcuno la cui conoscenza è troppo basilare, la cui mentalità è del tutto sconosciuta per poter essere apprezzata in minima parte <Ho risposto, solo dopo è giunto il quesito> non sbilanciandosi neanche adesso, non spiegando altro permettendo all'interlocutore della giornata di continuare con le chiacchiere andando a proferire la motivazione della di lui presenza <Rischiate la vita per questo? Azzarderei una risposta ovvero che vi siete stufato di stare rintanato in quel villaggio come una cavia da laboratorio, ripudiate la paura che affligge quasi tutta la popolazione ambendo ad una libertà maggiore di quello che Kagegakure offre> tacendo infine dopo una mera ipotesi dettata dai pochi elementi in possesso <Come già detto, ho risposto ma a quanto pare, l'ovvio deve essere esplicato direttamente> schiarendo la voce <Non mi addentro nella tana del lupo solo per una scampagnata, sono alla ricerca di una squadra e di membri che ne vogliono far parte>. [C On][Portaoggetti: 2 tonici per il chakra | 2 tonici curativi | 2 fuda con relativo tronchetto] Le parole e l'obiettivo svelatogli da Furaya lo hanno smosso dall'interno, tanto da porsi dei quesiti che fino a quell'incontro sembravano esser svaniti nel dimenticatoio. Cancellati. Perchè continuare a vivere all'interno di Kagegakure quando la terra che prima brulicava di abitanti è tornata disponibile? Perchè non ricostruire dalle ceneri e rifondare quello che era il vero mondo degli shinobi? Domande che per ora non hanno ricevuto alcuna risposta, ma che prima o poi riceverà in un modo o nell'altro. Non è mai stato molto avvezzo a frequentare le sale del potere e, sinceramente, neanche gli interessa più di tanto. Che ci siano degli equilibri sottili che devono essere rispettati? Probabile. < Ovvero? > Chiede, inarcando il sopracciglio sinistro e distrarsi per un attimo da quei mille punti interrogativi che gli affollano la mente. < Che non sei capace a fare battute? > Sfarfalla un paio di volte le palpebre, non capendo bene le parole del Kokketsu, oltre che idratare le coppia di ametiste di cui è in possesso. < Educazione e rispetto. Due facce della stessa medaglia... > Afferma, convinto di quello che dice. < Se devo interpretare quello che ho appena sentito, mi viene da dire che sei una persona che si dimostra educata verso il prossimo... > Quindi a tutti gli incontri e a tutte le persone che il fato gli metterà davanti. < Un'opportunista che rende visibile il suo essere solo a pochi eletti. A quelli che sono stati ritenuti degni d'esser rispettati. Giusto? > Snocciola quell'impressione in modo rapido e dettagliato, abbassando poi lo sguardo sul fare dell'altro. Lo vede spostare rami e macerie, alla ricerca di chissà quale nome. < .... > Si zittisce poi, lasciando che sia il Kokketsu ad avere l'opportunità di dire la sua. < Mmmm.... > Increspa le labbra, annuendo con dei flebili cenni del capo alla descrizione fatta da Ryoma. < Il concetto c'è, mancano i modi... > Ovvero il come intende raggiungere tale obiettivo. < Se anche tu giri fuori le mura, in parte anche a te il villaggio sta stretto... > Confida, prima che la curiosità venga stuzzicata dal successivo dire dell'interlocutore di serata. < Squadra? Membri? > Aggrotta la fronte, reclinando di poco il capo verso dritta, guardandolo di sottecchi. < Di che si tratta? Sempre se posso chiedere... > [Chakra ON] La chiacchierata avvenuta con Furaya ha portato il genin ad avere una gran consapevolezza di non essere l'unico con un piano, un'ideale diverso dal solito e l'affinità emersa con Pakkurida viene tenuta in considerazione. Pur non conoscendone le reali idea, pur non sapendo molto, i pensieri hanno trovato un punto in comune su molte, forse troppe idee ma includere nel glorioso progetto risulta, fin da subito, impossibile. Un alpha non piega la testa ad un altro alpha, non sottraggono la propria autorità per divenire mezzi di qualcun altro eppure l'alleanza con essa non viene esclusa, tutto il contrario, una simile eventualità è tangibile <Dicono che dovrei farmi una risata ogni tanto> non è il genere di essere umano avvezzo a battutine stupide o moti di ironia, l'indole è esattamente l'opposta, chiuso, trattiene ogni verbo se non necessario alla causa, agendo solo quando necessario, parlando quando si necessita una parola. Brevi le spiegazioni concesse, dirette con pochi giri di parole e le conclusioni tratte dal Sabaku, per quanto semplice, non possono non essere esatte <Se volete metterla così, si. Pochi sono gli eletti che possono vantare l'ottenimento del mio rispetto e al momento, sono tutti defunti da dieci anni> l'intervento del falso Dio ha ucciso più di quanto si possa immaginare, molti degli antichi compagni non esistono, neanche il loro nome viene ricordato <Ognuno permette di conoscere solo ciò che scegliamo di far conoscere perchè è palese come nessuno è realmente chi dice di essere> smuove il capo lanciando un veloce sguardo, saettando le cobalte sul volto del Sabaku accompagnate da un lieve sorriso allargando le labbra, mostrando una minima ed irrisoria parte dell'arcata dentale in esse contenuta ed è grazie a quello sguardo l'arrivo della comprensione sul proprio verbo. Il proprio azzardo è, in vero, un fondo di verità, ennesima prova di quanto geniale risulti l'intelletto del genin. In una società come Kagegakure, dove tutti sono assoggettati, trovare il diverso non è così difficile perchè esso agisce fuori dagli schemi comportandosi in maniera del tutto autonoma, privato delle catene che l'odierno mondo ha imposto. Leggera spinta di reni portando gli inferiori arti diritti, ora nuovamente in piedi al fianco dell'altro <I modi ci sono e sono anche tanti, ciò che manca è la volontà di metterla in pratica e la consapevolezza di doversi sporcare le mani a qualunque costo ma nessuno ha il coraggio necessario per pensare una cosa del genere, figuriamoci farlo mettendolo in pratica> per adesso è l'unico la cui mente è proiettata verso un futuro radioso e decretato <A me del villaggio non interessa nulla. Non ero attaccato a Kusa allora, e non lo sono a Kagegakure adesso. Un villaggio non è altro che il luogo di ritrovo dell'essere umano, un posto in cui dovrebbe vivere secondo la propria indole, libero da ogni tipo di costrizione e imposizione, sia fisica che mentale> volgendo l'intero corpo nella direzione del Sabaku ottenendo una visuale di maggior rilievo potendo far incontrare le cobalte con le iridi altrui <Si tratta di una squadra fatta di ninja eccezionali disposti a perseguire un obiettivo comune, disposti a tutti pur di realizzarlo. A tal proposto, voi, quanto siete disposto a spingervi pur di vedere nuovamente il villaggio libero?>. [C On][Portaoggetti: 2 tonici per il chakra | 2 tonici curativi | 2 fuda con relativo tronchetto] Le dita della mano destra si dipanano e poi, successivamente, vengono fatte passare tra la folta capigliatura corvina, provando a rassettare qualche ciocca ribelle ricadutagli davanti al volto, scivolando lungo la guancia destra e terminare poco sopra la mascella. < Non dirmi che sei una di quelle persone che si lascia influenzare dal giudizio altrui? > Domanda con tono indagatorio, non credendo più di tanto sul fatto che Ryoma faccia parte del gruppo appena citato. Si diverte esclusivamente nel far credere all'altro di poterlo solo pensare. < Mmm... > Brutto avere tutte le persone depositarie della propria fiducia e del proprio rispetto sottoterra ad esser concime per i vermi. Ma poteva andare peggio. < Basta ritrovarle in quest'era. Sempre se ve ne sono. > Dà una sorta di via d'uscita a quella solitudine in cui il Kokketsu si trova. < Com'era il detto? > Scioglie le braccia da quell'unione che le vede intrecciate davanti al petto, allargandole oltre i rispettivi fianchi. < In questa vita siamo tutti attori no? > Quesito interrogatorio, mentre la notte ormai è giunta sul posto, oscurando tutto e tutti. < Un kusano che non tiene così tanto a Kusa? > Inarca il sopracciglio sinistro, ripetendo quel concetto appreso poc'anzi. Come può un uomo non essere attaccato alla sua terra natìa? Anche solo un minimo. < Alle persone vanno date delle regole. Non troppe, ma quelle essenziali. Altrimenti si trasformerebbero in animali del caos, senza che possa nascere qualcosa di buono e di utile. L'equilibrio per me è e rimane l'essenza della vita. > Non è mai stato un tipo da zero a zero o che non si espone. No. Per lui il concetto di equilibrio va ben oltre. < Ne ho sentiti molti di gruppi che si sono uniti sotto lo stesso ideale. Molti hanno trovato la morte e solo pochi hanno potuto veder la luce. > Oltre che avere continuità. < Cosa distingue questa squadra da tutte le altre?> Come, ad esempio, dalla task forse di Furaya e Mattyse. < Non lo so. però posso dirti che Suna e la gente di Suna in generale, merita di meglio. > Kagegakure con la Shinsengumi, il governo centrale e tutte le altre autorità non rendono facile il concetto di libertà. < Tu, se non lo fai per Kura, per cosa lo fai? > Ancora non l'ha capito. [Chakra ON]
Giocata del 30/05/2021 dalle 17:27 alle 21:33 nella chat "Prateria della Memoria"
Il calar dell'oscurità circonda i genin presso quella prateria, un mondo buio privato della luce con la venuta della tanto agognata sera segnando il punto in cui tutto quanto viene taciuto in pochi attimi. Uomini, bestie, creature di qualunque genere assopiscono l'essenza ricaricando energie utili al proseguimento della comune vita. Il silenzio portato dalla notte risulta sacro, ammaliante, coinvolgente per la mente dell'azzurro le cui membra assumono un ritrovato vigore trovando se stesso a proprio agio, nel proprio mondo, scrutando con minuziosa attenzione la via da seguire. Breve è la pausa presa portando le chiacchiere verso Dyacon, una conversazione dal piglio interessante sotto alcuni aspetti fondamentali dell'ideologia comune, dando prova come l'intelletto non sia una sola esclusiva ma va ricercato con dovizia <Avete dimostrato di essere abbastanza intelligente per rispondervi da solo> ennesima volta in cui la risposta non giunge direttamente, criptico nel verbo e allo stesso tempo esplicito come poche volte. L'ovvio risulta banale, privo di eleganza, troppo basso e infimo per essere esplicato con così tanta vergogna; un'essere come l'Otatsu non ha bisogno di scendere a tali livelli, contemporaneamente, suo è il compito di portare le mente altrui ad un'elevazione tale da comprendere fino in fondo la natura della frasi da lui proposte. Non stranito ne sorpreso, l'ignoranza altrui nei riguardi della precedente vita del genin è qualcosa di normale, da mettere in conto ed il lieve sorriso rappresenta la reazione più naturale e consona al momento <Per ottenere il mio rispetto serve più di quanto si possa pensare ma per lo più, bisogna capire come prendermi> attualmente l'impossibilità di una tale operazione è presente, nessuno tra coloro con cui ha avuto a che fare sono degni di un tale onore, nessuno può ricevere qualcosa che pochi hanno ottenuto ma chiudere le porte a possibili eventualità rappresenta la stupidità più becera. Aperto a farsi sorprendere, restare allibito e senza parola alcuna; remota è la prospettiva, minima eppure viaggia con lui da sempre <Attori? No, siamo tutti bugiardi, siamo tutti falsi e stupido è chi crede il contrari> la vera essenza dell'uomo viene nascosta, tenuta segreta per la misera paura di essere additato come diverso, non consono alla vita comune in compagnia di altri della propria specie. La vita è ridotta a questo, un continuo cercare di appagare l'esigenza altrui, di essere ciò che altri desiderano vedere senza mai accettare se stessi, senza comprendere la propria, vera natura <Kusa è come tutti gli altri villaggi di un tempo, qualche differenza ma è pur sempre un villaggio ninja> breve è la spiegazione fornita non addentrando troppo l'argomento, difficile da esplicare con chiarezza eppure, alla fine, la portata principale giunge sulla tavola per essere affrontata portando un termine assai curiosi, l'equilibrio. Un concetto astratto, onnipresente nella società ma di cui nessuno comprende il reale significato <L'equilibrio non è fatto di leggi> corpo voltato verso la figura del Sabaku mente il destro arto risale il busto avvicinando l'indice destro alla tempia del relativo lato cominciandone a picchiettare la superficie <L'equilibrio deve partire da qui, essere consapevole di quello che si ha, di quello che si è ottenuto ma attualmente Kagegakure non ha tutto ciò. Tu ci vedi leggi, io ci vedo una dittatura che ha assuefatto le menti degli abitanti portandoli ad essere delle comuni amebe con il culo sul divano e gli occhi davanti ai televisori. Hanno sfruttato la paura nata dieci anni fa per rinchiuderli in una bolla di apparente sicurezza dove poterli controllare come ratti in un laboratorio> attimi di pausa permettendo la metabolizzazione di un simile concetto <I ninja di un tempo sono morti, quella mentalità è totalmente svanita con la convinzione che null'altro può accadere. No, questo è l'errore e questo è ciò che io combatto, la privazione della libertà è qualcosa di, soprattutto, mentale. La libertà di fare le proprie scelte, di essere liberi di eleggere chi comanda loro, di creare ciò che si desidera ma per farlo bisogna risvegliare l'intero villaggio dal suo antico torpore> labbra schiuse, quel lieve sorriso diviene più largo, incisivo <E' l'unico modo è portare davvero quell'equilibrio mentale dove guerra e pace sussistono, dove la consapevolezza che la guerra può essere imminente o che la pace possa sopraggiungere a breve perchè niente è eterno, tutto ha un ciclo vitale> portando a conclusione la disamine sulle idee che solcano la brillante mente del genin permanendo in attesa di una reazione da parte del Sabaku, apprendere se abbia capito il concetto esposto <La distinzione la trovate nel passato, non si mira alla fama, alla gloria del singolo perchè non siamo altro che anime passeggere su questa terra. Il mondo è assuefatto dai simboli, umani e non e l'unica cosa che può risvegliarlo è l'arrivo di un altro simbolo, uno più potente, più marcato e impresso nella memoria. Ho intenzione di rianimare una squadra un tempo esistita, riportarla in auge, dandole una nuova identità e linfa vitale> per ora tanto può bastare, ha già parlato abbastanza, aggiungere ulteriori informazioni può risultare deleterio per una mente troppo ristretta, ancora non sa quanto l'altro possa effettivamente capire <Non solo Suna, tutti meritano di meglio> forse il fulcro sta venendo raggiunto, lentamente <Per cosa? O per chi? Io lo faccio per il popolo, tutto il popolo, senza distinzione alcuna> ampliando, infine, quel sorriso mostrando l'intera arcata dentale ed accentuando quella leggera cicatrice che può essere scorta al di sotto della maschera per un attenta mente. [C On][Portaoggetti: 2 tonici per il chakra | 2 tonici curativi | 2 fuda con relativo tronchetto] Le pupille ormai si sono dilatate da tempo, permettendo al Sabaku di abituarsi all'oscurità della notte, dandogli modo d'intraprendere una discussione nel buio più totale vista l'assenza di qualsiasi tipo di congegno elettrico e, di conseguenza, anche di luce. Solo il bagliore argenteo della luna da modo a lui e al Kokketsu di chiacchierare senza alcun problema. < Mmm... > Non replica in alcun modo alla sua prima affermazione. D'altronde ha ragione: perchè ostinarsi nel porre domande quando l'ovvio è così visibile e banale? Molto probabilmente se si fosse trovato al posto di Ryoma, avrebbe reagito allo stesso modo. Sotto alcuni punti di vista, caratteriali e modus operandi, sono dannatamente simili. Quasi uguali. < Sei un tipo alquanto esigente. > Gli angoli delle labbra si arcuano verso l'esterno, ampliando quel ghigno stampato sul volto dai tratti somatici fini e delicati. < Ma in fondo, perchè circondarsi di opportunisti e personalità simili? Il volgo e la plebe non sono destinati a noi. Accanto vogliamo un altro tipo di figure. Più elevate, distinte. > Che abbiano un obiettivo chiaro nella testa e sono pronti a raggiungerlo a qualunque costo. < Su questo mi trovi in disaccordo... > Strano, fino ad ora sembravano due anime gemelle in altrettanti corpi diversi. < Anime pure sono rare, ma non sono del tutto estinte. Voglio ancora credere che ci sia del buono in questo mondo. > Sentenzia con speranza, alzando leggermente le due ametiste verso l'alto, perdendosi tra le stelle del cielo e oltrepassare la figura del genin posta più o meno davanti a lui. < Attenzione, non ho detto che Kagegakure sia un villaggio equilibrato. > Lo rimprovera con garbo, senza ostentare superbia o altro. < L'equilibrio per regnare deve avere delle menti aperte, vero, ma anche con degli schemi mentali ben definiti. Ovvero delle leggi minime. > Breve attimo di pausa, inspirando nuova aria nei polmoni, allargando il torace e le spalle. < All'inizio, dato lo scarso numero di ninja sopravvissuti, i capi di Kagegakure hanno anche fatto bene a fare ciò che hanno fatto. > Annuisce leggermente con dei cenni del capo alle sue stesse parole. < La protezione dei civili era la priorità, così da consentire la sopravvivenza degli stessi. Ma dopo dieci anni, non è cambiato nulla e la descrizione che hai fornito... > Ovvero quella di piccoli topi da laboratorio. < ...non fa una piega. > Allarga leggermente le braccia oltre i fianchi per alcuni secondi, prima di rinfilare le mani nelle apposite tasche dei pantaloni. < Conosci lo Yin e lo Yang Rk? > Lo chiama per nome, avvicinandosi di poco a lui, fino addirittura a sopravanzarlo, lasciandoselo alle spalle, oltre la giara color ocra. < Se sai a cosa mi riferisco, ecco, quel simbolo rende perfettamente l'idea che ho in mente. L'equilibrio perfetto, dove sia il bene che il male esistono e coesistono, senza che uno abbia la supremazia sull'altro. > E' ciò che ha in mente per Suna, così da ridare lustro e fama all'ex paese del vento. < Tutto il popolo? Sei ambizioso. Troverai molti ostacoli e resistenze. Alcuni abitanti di Kagegakure darebbero la vita pur di difenderlo. Sono talmente assuefatti dalla menzogna della pace, che non guardano oltre il loro naso. > [Chakra ON] Le banalità vengono lasciate al loro infimo spazio, semplici domande esigono semplici risposte ma non quando esse rappresentano l'ovvio più becero. Capire un'essere vivente è al quanto facile per chi sa osservare le giuste movenze, sguardi e ode con la dovuta attenzione, probabile la figura di Dyacon appartenga a questa categoria permettendo a tal discorso di morire laddove ha avuto il suo inizio. Una pietra vien posizionata, messa al di sopra di qualcosa di molto importante per protrarsi innanzi permettendo all'altro di disquisire e commentare senza alcun tipo di freno, impedimento od ostacolo. Concorda, in parte, con quanto ode da parte del Sabaku eppure una minima parte di tal discorso risulta fuori luogo, non propriamente giusta alla mente dell'azzurro la quale ambisce a figure di un certo tipo, non necessariamente elevate e distinte <Io ricerco coloro disposti a tutti pur di perseguire una causa, disposti a sacrificare ogni cosa per permettere la sua riuscita> tutti coloro che hanno scrupoli, debolezze, sentimenti sono in automatico plebaglia inconsistente, il vero impedimento della missione permessagli dal fato stesso, decisa dal destino che incombe su tutto quanto il creato. Cobalte scostate dall'altrui viso, un contatto visivo venuto meno nel primo punto di apparente disaccordo comune ma è davvero così? <Falsità e purezza possono sembrare opposti ma in realtà riescono a convivere. Un uomo può ritenersi puro ma avere tratti che la società trova discutibili, allora cosa accade? Simili tratti vengono sepolti, tenuti nascosti mostrando solo ciò che il mondo pretende di vedere, denigrando tutto il resto e nessuno mostra mai chi è realmente> prendendo una lieve pausa lasciando entrare il concetto in profondità <Cos'è il buono? Cos'è la malvagità? Sono concetti effimeri e soggettivi, non esiste una reale definizione perchè ciò che voi considerate buono, può essere considerato negativo per qualcun altro e ciò crea un circolo vizioso e quando si crea un circolo, quando si cerca qualcosa di così astratto, nasce la guerra e si protrae per anni e anni senza mai venirne a capo> mettendo fine al discorso fornendo il parere su una parola innocua all'apparenza ma fonte di tangibili mali che per secoli hanno scosso il mondo intero senza che nessuno lo capisca <Io ho parlato delle leggi, non di Kagegakure. Il fatto che leggi e villaggio siano simbiotiche è solo una piacevole coincidenza> rendendo il sorriso, se possibile, ancor più ampio rispetto a prima ma lo ascolta giungendo al silenzio, ponendo massima attenzione verso quelle semplici parole le quali, inevitabilmente, finiscono per dar ragione al genin <Lo so ma ora pongo un'altra visione dell'insieme. Anni fa, esistevano ninja di immenso potere, capaci di compiere meraviglie con le loro arti, i massimi di esponenti delle 4 discipline shinobistiche. Maestri di genjutsu, ninjutsu, taijutsu e houjutsu e studiano la storia, essi emergono> aria trattenuta, fatta uscire successivamente <Perchè, dunque, è nata Kagegakure? Qui fuori possono esserci disparati pericoli, non ne dubito ma ninja di un certo calibro riuscirebbero a vincere, a battere qualunque minaccia perchè nulla e niente è realmente immortale o invincibile. Davvero in dieci anni non è mai emerso uno shinobi o più shinobi di simile forza? Oppure, la risposta, risiede esattamente in quelle mura> pupille minuscole, sadico sorriso emerge <Kagegakure permette un controllo così stringente sul popolo che nessuno può far niente che il governo non sappia dando solo un'apparente impressione di libertà> ecco come torna tutto quanto il discorso affrontato prima, preciso, senza pieghe, senza falle logiche e nulla può impedire al neo Kokketsu di pensarla in quel modo <Come tutti> Yin e Yang, base di un antico insegnamento. Non smuove un singolo passo permanendo nella propria posizione, lasciandosi oltrepassare donando, ora, le spalle all'interlocutore comprendendo il discorso dell'equilibrio ideato dal Sabaku <Io posso darvi la possibilità di compiere il vostro ideale, Dyacon> per la prima volta usufruisce del nome dell'altro tralasciando il nominativo del clan <Posso fornirvi i mezzi per riportare l'equilibrio che tanto bramate e permettere il glorioso ritorno della figura dello shinobi che un tempo ha calpestato queste terre> ideando una nuova diramazione del piano, perfetta in ogni sua parte <La scelta, adesso, è soltanto vostra. Siete disposto ad intraprendere quel famigerato cammino?> la domanda fatidica è posta, la palla, inevitabilmente, passa al Sabaku ma non prima di un'ultima affermazione <Per questo bisogna sporcarsi le mani. Chi non ha la capacità di vedere, non necessità della vita>. [C On][Portaoggetti: 2 tonici per il chakra | 2 tonici curativi | 2 fuda con relativo tronchetto] Le spalle continuano ad esser donate a Ryoma, restandosene più avanti rispetto al Kokketsu che ha incontrato per puro caso al di fuori di Kagegakure, tra le macerie di quella che una volta era conosciuta come la prateria della memoria. < Totale abnegazione... > Sussurra, riassumendo in un'unica parola la caratteristica che il genin ricerca nei suoi possibili alleati. < Fai attenzione però Rk. L'esaltazione ed il fanatismo fanno ancora parte di questo mondo. Certi individui distorcono a loro piacere il reale intento del gruppo a cui si uniscono. > Consiglio elargito senza voltarsi in direzione del suo interlocutore di serata, ma esternato con decisione. Nel frattempo le mani vengono sfilate dalle rispettive tasche dei pantaloni e poi, tramite il piegarsi delle braccia ad altezza gomito, unite dietro il collo tra la zona cervicale e la struttura esterna della giara. < E' vero. Non c'è un concetto chiaro e definito del bene e del male. Tuttavia converrai con me che uccidere a sangue freddo un bambino rientri decisamente tra le azioni malvagie no? > Torce leggermente il collo verso manca, dando modo alla coda dell'occhio rispettivo - sinistro - d'inquadrare e mettere a fuoco la struttura fisica di Ryoma. < Sai benissimo che dieci anni è un lasso di tempo elevato, ma non eccessivamente. Non stiamo parlando di un trentennio. Una decade non è sufficiente a creare una nuova generazione di ninja straordinari. Molti di questi hanno perso la vita nella grande battaglia contro il falso Dio. La maggior parte d'individui che hanno fondato Kagegakure erano e sono persone anziane, accompagnate da una stirpe di ragazzini non ancora cresciuti o cresciuti in parte. > Minorenni e adolescenti. < Magari i ninja di cui stai parlando sono fioriti, ma devono ancora sbocciare. Magari due di loro stanno proprio tenendo in quest'istante un'interessante conversazione. > Ghigna divertito, alludendo chiaramente a lui ed al Kokketsu. < ..... > Adesso volta sia il bacino che il busto in direzione del genin, posizionandosi frontale rispetto allo stesso. < Tu puoi darmi quest'opportunità Rk? Davvero? > Inarca il sopracciglio mancino, incuriosito dal suo verbo. < Facciamo così... > Adesso ha la sua totale attenzione. Non che prima non l'avesse, ma ora la questione si sta facendo sempre più seria. < Ti darò una mano a raggiungere quest'obiettivo. Tu ne guadagni in termini di membri, io invece a livello di curiosità... > Oltre che d'informazioni. < Voglio vedere questo viaggio dove mi porterà... > [Chakra ON] Coglie il punto preciso del proprio discorso, completa assuefazione alla causa prescelta senza possibilità alcuna per tornare indietro ed egli lo sta comprendendo, percepisce come lentamente lo stia portando dalla sua parte, pensare esattamente come lui. Carisma? Non esattamente, nella gran maggioranza delle volte non è il carisma a trainare il popolo quanto le convinzioni di un uomo, esse rappresentano il traino per eccellenza, esse possono portare gli esseri umani ad andare ovunque, seguire chiunque creando qualcosa di magnificamente glorioso <Chiunque deciderà di seguirvi, se devierà dal percorso tracciato, sprofonderà in un lago di sangue> un piano perfetto, un obiettivo delineato non ammette infrazione alcuna. La via è soltanto una, scegliere di distorcere il cammino professato è la dichiarazione finale del destino, pertanto sarebbe affogato nel sangue divenendo parte di quel mondo, unendosi ad esso sotto forma di concime eppure ora vien toccato un'altra parte di quell'argomento. Buono e cattivo, bene e male, tante sfumate ed il genin si trova in una posizione scomoda, divisiva, pronto a tutto pur di ottenere ciò che desidera, di arrivare dove ambisce, persino uccidere un'innocente bambino ma la fiducia è assente verso il Sabaku, rivelare troppi dettagli risulterebbe controproducente all'intento ultimo preposto <Probabile, un bambino non è un impedimento> a volte è soltanto un mezzo di scambio per ottenere qualcosa, una leva. Immensi sono gli usi, tante le scelte, tutto non viene proferito, troppo presto, troppo giovane è quel rapporto lentamente creatosi, serve il giusto tempo per comprendere cosa realmente può rivelato e cosa, invece, tenuto nell'oscurità. Comprende il verbo pronunziato senza condividerlo, contrariamente, può ribattere, sa di poterlo fare e non trattiene niente di ciò <Vi posso dire che io stesso ho accresciuto il mio potere in meno di un mese, senza neanche ricercarlo. Pensate cosa posso fare se realmente lo cercassi> divenuto molto più potente rispetto al risveglio, impossessato di una forza oscura, del potere malato del sangue da cui egli stesso è nato <Dieci anni bastano e avanzano per raggiungere un livello considerevole ma la pigrizia l'ha resa un'operazione estremamente lenta> labbra vanno pian piano a richiudersi, il sorriso svanisce ad ogni secondo passato <Può darsi, d'altronde il fato ha dimostrato spesso e volentieri di avere piano strani> un giorno, probabilmente, avrebbero raggiunto una potenza tale da surclassare gli antichi shinobi. Tale obiettivo non rientra tra le priorità, la potenza è sopravvalutata se non si è in grado di usufruire delle proprie arti. Nuovamente le cobalte tornando sul Sabaku incrociandone lo sguardo per l'ennesima volta, volto impassibile nel notare la sorpresa altrui e, alla fine, il verbo preannunciato viene udito in tutta la sua potenza <Perfetto> soddisfatto, piacevolmente soddisfatto <Allora salutate Kagegakure per qualche giorno, verrete con me adesso, alla ricerca di quel simbolo un tempo temuto> donando le spalle al Sabaku smuovendo il corpo, iniziando il cammino <Quando l'avremo trovato, tutto cambierà ma di questa conversazione, ricordate, nessuno deve essere messo al corrente> il cammino riprende e, si spera, con Dyacon al proprio seguito ora che un membro effettivo ha scelto di seguire il percorso intrapreso dal neo Kokketsu. [END] Lo sguardo, di tanto in tanto, si abbassa sul suolo sottostante, facendosi spazio tra la vegetazione rigogliosa nel tentativo di leggere il nome o l'epitaffio riportati su quello che rimane di una lapide ormai divelta, completamente distrutta. Tentativo invano. < Sprofonderà in un lago di sangue... > Gli angoli delle labbra si arcuano verso l'alto, abbozzando un sorriso divertito. < Mi sembri qualcuno di mia conoscenza... > Lui non sa che Ryoma fa parte dello stesso clan di Rasetsu, eppure, quella metafora utilizzata dal genin, lo porta con la mente a pensare a Ryuuma, anch'esso utilizzatore e portatore della linfa vitale scura come la pece. < Ho volutamente esasperare il concetto... > Tant'è che l'esempio dell'uccisione di un bambino è stato scelto appositamente. < Non ci sono linee guida esatte sul bene e sul male. Vero. Tuttavia ci sono fatti e azioni che sono di natura definite buone o cattive. > Insomma, un gruppo di appartenenza ce l'hanno per forza e non può essere cambiato a seconda di come una persona sana di mente la pensa. Poi ci sono i malati di testa, ma quest'ultimi fanno parte di un discorso a parte. < Anche io ho aumentato il mio potere, ma non sono così stolto e arrogante da pensare di riuscire a mettermi alla pari di un jounin... > Per non parlare del Kazekage attuale o, per rimanere nell'ambito conoscitivo di entrambi, di Furaya. L'ex decimo Hokage aveva una forza devastante che, nonostante l'aiuto del senjutsu, non è riuscita a soverchiare e spazzare da sola il falso Dio. < Detto ciò, capisco in parte il rallentare la crescita di nuovi shinobi. La gente sopravvissuta di Kagegakure ha sofferto molto. Forse troppo. Aver ritrovato la pace li ha rinchiusi all'interno delle mura, negando tutto ciò che accade all'esterno. > Una sorta di bolla in cui rifugiarsi, fregandosene altamente degli eventi che si susseguono al di fuori del villaggio. Strada che però non li salverà dall'ennesima guerra. Come ha detto Ryoma la storia è ciclica e, di conseguenza, devono farsi trovare pronti per un'eventuale battaglia. < Il nostro incontro non è mai avvenuto, Rk. > Replica così a quella richiesta esplicita di mantenere un velo di silenzio sulla faccenda. < Vediamo che intenzioni hai Rk. Hai stimolato la mia curiosità. Spero solo che non sia una perdita di tempo. Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, avanzando di qualche passo per seguire la strada tracciata da Ryoma. Cosa devono trovare? Da dove partiranno? Tutte domande che probabilmente avranno una risposta lungo il tragitto. [Chakra ON]