Curo & Kamicia
Free
Giocata di Corporazione
Giocata del 28/05/2021 dalle 17:20 alle 20:20 nella chat "Ospedale [Kusa]"
[Primo Piano - Camera] Da quando ha appreso come impartire le prime cure in maniera rudimentale, i giorni passati in ospedale sono stati abbastanza frenetici. C'é veramente poco tempo per pensare ai comodi propri e il piú delle volte si é costretti a volare da un' ala all' altra dell' edificio per poter seguire i dottori nel loro lavoro: da buon tirocinante, dopotutto, é uno che principalmente si occupa di fare il galoppino a chi ha piú esperienza di lui in merito, dato che al momento non sa fare altro se non curare ferite poco piú che superficiali. Se gli capitasse per le mani un arto staccato giá sarebbero guai. Indossa i tipici abiti associabili ad ogni medico, tirocinante o meno, ninja oppure no, ovvero il fantastico completo maglietta e pantalone blu abbastanza intenso da far diventare chiunque improvvisamente cieco. Mentre si appresta a cominciare i propri giri la prima cosa che fa, consapevole del fatto che probabilmente avrá qualche cura minore da effettuare in giro, é richiamare il proprio Chakra. Si ferma per un attimo, portando le braccia in avanti a formare il sigillo della Capra con le mani: le due energie, psichica e fisica, si manifestano in lui nelle ormai familiari forme delle due sfere incolori all' altessa del capo e dell' addome. Le due forme vanno lentamente ad unirsi, dirigendosi verso il plesso solare del Noribiki e fondendosi in un' unica sfera vorticante di energia. É cosí che il suo Chakra andrebbe a defluire nel suo sistema linfatico, cosí da essere pronto a richiamare il Chakra medico una volta necessario. Fatto ció e preso un bel respiro, continua con il proprio passo, entrando in una delle prime camere al primo piano dell' Ospedale, dove sicuramente c'é giá qualche paziente in attesa di essere visitato, se non altro almeno per un controllo di routine. [ Attivazione Chakra ] Il sole brilla alto e solitario in quel limpido cielo che solca la vastità del distretto di kusa tutto, un luogo particolarmente caro al nostro biondo eroe vista la forzata appartenenza al clan più famoso del villaggio dell'erba, i kokketsu. Si trova già seduto nella sala d'attesa di quell'ospedale, sta aspettando un medico o un dottore che riesca a curargli la ferita inferta dal genjutsu dell'assassino di kagegakure, o più comunemente, dalle armi di vuoto sferrata dalla diabolica sango ishiba circa una settimana fa. Gli occhi rapidi si prestano a poggiarsi proprio sulla figura del reiji nazionale, visto e conosciuto una sola volta, durante una missione di categoria D, andata a gonfie vele per quanto concerne l'obiettivo, anche se finita con una dissonanza di vedute economiche tra i due eroi genin; Veste in borghese, nessuna divisa o fronzoli della shinsengumi, un classico pantaloncino e maglietta a mezze maniche, scarpe bianche come l'indumento superiore e fasciatura al braccio che ricopre la superficie delle dita, della mano, del polso e dell'avambraccio sino al gomito, ponendosi allo sguardo del dottor Reiji con il destrorso arto attaccato alla bocca dello stomaco, sorretto da una fasciatura rudimentale che gli gira attorno al collo e sotto il polso, come se avesse un gesso per intenderci. L'entità del danno è medio-lieve, potrebbe muovere l'arto come vuole e quando vuole, ma è melodrammatico lui, ed una ferita di quel tipo la sovrascrive automaticamente in lesione permanente muscolare, o in amputazione forse, o malattie e chissà quant' altro! <Dottore, credo sia il mio turno> o così direbbero i numerini affissi ad un tablet lì in sala, corrispondente proprio a quello da lui ritirato prima di sedersi. Non riconosce ovviamente a prima vista il giovane, ma sicuramente potrà farlo successivamente. [Chakra Off] [Primo Piano - Ambulatorio] In effetti, conciato com'é, scambiarlo per un dottore fatto e finito non é poi cosí improbabile. Il problema é che lui non é minimamente abituato a sentirsi chiamare dottore, ed é per quello che ci mette qualche secondo a realizzare che, quando Kamichi dice appunto quella parola, é proprio lui che sta chiamando, tanto che sembra quasi stia semplicemente perdendo tempo a guardare delle cartelle che spuntano fuori da un mobiletto della sala d'aspetto. Quando finalmente realizza sgrana gli occhi per un istante, girandosi verso il Genin mentre riacquista la sua solita aria apatica. < Dottore potrebbe essere un termine un po' generoso... > Replica, avvicinandosi a Kamichi con una cartelletta sotto braccio. < Ma se sei ancora in piedi credo di poterti rimettere in sesto io. > Nessun sorriso alla fine di quella frase ma, come al solito, non c'é la minima traccia di ostilitá nella sua voce. Da quando si sono incontrati per la prima e unica volta sono successe parecchie cose, ma il Noribiki non sembra essere cambiato granché, tranne appunto per il fatto che il suo cognome é cambiato, e ne é testimone il badge che tiene appuntato sul petto, con foto identificativa e nome per intero. < Vieni, andiamo in ambulatorio. Si puó sapere che hai combinato? > Chiede, inarcando un sopracciglio, mentre attenderebbe che l'altro si alzi e successivamente iniziando a camminare verso l' ambulatorio, che in realtá é subito fuori dalla sala d'aspetto, antistante nel medesimo corridoio, probabilmente per comoditá e per evitare di fare troppi viaggi con i pazienti. < A giudicare dalla fasciatura hai come minimo fatto sparring con uno squalo. > Ironico probabilmente, ma va a capire, con quella faccia da sfinge che si ritrova. Mentre parla apre la porta dell' ambulatorio, una stanza piccola con un classico lettino ospedaliero, qualche mobile e suppellettile pieno di strumentazione relativamente semplice ed un bel finestrone per far entrare luce dall' esterno. Indica il lettino a Kamichi con un cenno del capo, avvicinandosi al mobile antistante questo e andando a prendere dei guanti in lattice usa e getta. < Accomodati pure ma non sdraiarti ancora. > [ Chakra ON ] Un medico, un dottore, un genetista o uno ca ten e miracal rinnde e man, pardon, i miracoli nelle mani parrebbe essere stato, un jutsu appresso basilare tramandato ed inculcato a tutti i tirocinanti medici che vengono accolti all'interno dell'albo, della corporazione più salutare di Kagegakure. Il volto si pone proprio in direzione di Reiji, delle fisionomie e dei lineamenti che in un secondo momento, in un secondo sguardo soprattutto, attirano la curiosità ed il successivo dubbio del nostro biondo eroe della foglia, ammainando nel suo volto una vera e propria espressione crucciata dalla perplessità, data ovviamente dall'aver riconosciuto in parte la figura del Noribiki. Prende fiato dunque, alzandosi e seguendolo <Ci siamo già incontrati io e te> sentenzia, celere <Reijo> continua <Reija> ancora <nono, Reiji giusto?> cerca d'indovinare il giusto nome ricordandolo dalla missione D <Eravamo nella stessa missione, quella con la facoltosa nonnina> inculca e cerca soprattutto di risvegliare il ricordo anche al medico ferromagnetico. Entra successivamente al sunese, una stanza particolarmente attrezzata di arnesi ed utensili vari, adibita ai controlli e alle cure di primo soccorso forse, munita come di consueto di un lettino sul quale sedersi e stendersi; Prende fiato il giovane, a piè polmoni anche per rilasciare fuori una scarica di tensione ed ansia generata dal dover affrontare le sue prime cure, diciamo molto diverse dalla realtà che a breve vivrà <Eh, ero in servizio e sono stato attaccato dall'assassino di kagegakure> continua <Genjutsu e colpito con chissà quale tecnica> unico superstite di quella bestia invisibile a tutti, un sopravvissuto molto fortunato, o molto abile a non lasciarci le penne il biondo, in entrambi i casi è lì ferito ed ancora in grado di raccontarlo. <Credo sia proprio un grosso taglio, dalle fasciature che ho fatto> perchè si, le ha fatte da solo donandosi di sana pianta la gravità del danno <Penso ci siano alte probabilità che siano intaccati muscoli ed osso> prende fiato <Sono consapevole della possibile amputazione dell'arto per necessità medica> continua <Faccia ciò che deve dottore> un film drammatico, letteralmente. [Chakra Off] [Primo Piano - Ambulatorio] Si limita ad annuire quando il Kokketsu finalmente imbrocca il nome. Dopotutto le vocali sono abbastanza limitate e a un certo punto doveva pur prenderci. < Certo, ovvio che mi ricordo. > Replica, mostrando piú o meno la stessa empatia di una salamandra stesa su una roccia a prendere il sole. Una volta che l'altro si é messo sul letto si sposta vicino a questo con un mobiletto a rotelle munito di contenitori, garze sterili, cerotti e chi piú ne ha piú ne metta. Se tutto va bene, in realtá non dovrebbe servirgli un granché, a parte forse un contenitore. < Dimmi se ti faccio male. > Continua, tranquillo, mentre comincia a svolgere le bende che l'altro ha intorno al braccio, partendo dal polso e continuando verso la spalla. < Huh.. fortunato, allora. > Replica, alzando entrambe le sopracciglia in quella che é la sua massima capacitá espressiva. Le garze usate da Kamichi sono ovviamente sporche di sangue ma effettivamente é proprio una diva: non sembra esserci traccia di alcun tipo di lesione. < Vedila cosí: provo a rimetterti in sesto, ma se non ci riesco é facile che dobbiamo amputare anche l'altro braccio. > E palese come stia ovviamente esagerando, ma con quella faccia da pesce lesso non si puó mai esserne troppo sicuri. Butta le garze sporche in un contenitore sul mobiletto, scoprendo il taglio sul braccio del ragazzo e prendendo un bel respiro. É in quel momento che il chakra medico si palesa nelle sue mani, linfa vitale che si mescola al chakra stesso per permettergli di sanare le ferite del Kokketsu, una debole aura verde che ne copre le dita insieme ai guanti. < Potrebbe pungere un po'. > Forse, dipende tutto da quanto Kamichi decide di muoversi. In realtá, é assolutamente indolore. Una volta attivato il chakra medico pone entrambe le mani vicino alla ferita, a qualche centimetro di distanza dal braccio, concentrandosi per far sí che il chakra venga trasmesso su di essa attraverso gli tsubo, andando ad attivare il processo di rigenerazione cellulare. < Sei riuscito a raccogliere qualche indizio sull' assassino? > Chiede, senza tuttavia guardarlo [ Mani Terapeutiche 1/2 | Applicazione Cure 2/4 | Chakra 15/20 | +4PS a turno | PS Kamichi 75 ] Il dottore sembra iniziare con quelle sue movenze mediche, mani curative attive e flusso di chakra attivato, un mix salutare di energie che iniziano a muoversi a quasi contatto con la pelle e le fasciature del nostro biondo eroe, pronto chissà a quale intervento chirurgico necessario. <Faccia ciò che deve dottore, il prezzo da pagare per la salvezza vale un braccio> riguardante il dolore, ovviamente, anche se di base non dovrebbe sentirne troppo vista la natura e l'entità del danno, psicologicamente aumentato da una natura melodrammatica del nostro guerriero della giustizia. Il sangue del giovane, si ricorda, è nero pece, sintomo abbastanza visibile al di sotto degli strati più interni di quelle garze, mostrando come il nostro eroe abbia nelle vene un sangue demoniaco, oscuro e malvagio, il dono della maledizione Kokketsu per intenderci; <Spero sia stata fortuna, o forse aveva altri piani per me> lo avverte <In questi tempi sono riuscito ad avvicinarmi a lui in alcune occasioni, forse voleva darmi solo un monito riguardo la sua forza...> lo avverte, lasciando che il medico possa comportarsi con estrema libertà con quel suo arto, iniziando così la sessione di cura. <Le lacrime ed il dolore non saranno nemiche del mio riposo Reiji> biblico, solenne, un sermone <Non saranno le bracci a fermare il mio cammino dottore, faccia il possibile, finche la morte non sopraggiunge, è sempre un risultato accettabile> un taglio, un piccolo taglietto sul braccio ha, e sembra stia per ricevere un trattamento di chissà quale entità... sto biondo è strano. <Purtroppo, no> prende fiato <Tu invece, sentito qualcosa in giro?> domanda, rapido [Chakra Off] [Primo Piano - Ambulatorio] Il Chakra medico comincia a fare il suo lavoro e la ferita del Kokketsu, seppur lentamente, comincia a risanarsi a vista d'occhio. A parte gli scherzi é innegabilmente un brutto taglio, ma fortunatamente abbastanza pulito da non costituire un pericolo di infezione o altro. Se dapprima il sangue non gli ha fatto nessun effetto particolare, dato che in fondo il sangue rappreso puó essere estremamente scuro a seconda di quanto é vecchio, ora che si sta concentrando di piú sulla ferita la cosa sembra fargli storcere il naso. < Considerando che non sembri preoccupato e che hai visto il tuo sangue scorrere dalla ferita voglio presumere che sia una cosa per te normale ma... posso sapere come mai il tuo sangue é nero? Normalmente é qualcosa che metterebbe in allarme. > Chiede, inarcando un sopracciglio ma, come al solito, dimostrando sempre una flemma e una capacitá di attenersi ai fatti fuori dal comune. É molto difficile coglierlo di sorpresa durante una conversazione. < O magari é semplicemente un maniaco che non ha veramente bisogno di un motivo pur di ferire qualcuno. > Butta lí, senza far seguire il suo solito gesto delle spallucce dato che é impegnato a usare le braccia per curare l'altro Genin. Il Chakra medico continua il suo viaggio attraverso il sistema linfatico del Noribiki per arrivare sino alla ferita del Kokketsu, che continua ad assumere un aspetto migliore, seppur non ancora ottimo, chiaramente. < No, niente di che. Qualche giorno fa al chiosco di Ichiraku ho incontrato un civile che voleva... seminare zizzania al riguardo, mettiamola cosí. Ma nulla di serio. > < [ Applicazione Cure 2/4 | Chakra 14/20 | +4PS a turno | PS Kamichi 79 ] Sincero l'animo del nostro guerriero di Konoha, lui che in questa giornata partecipa ad una sessione di cura degna di nota, con una persona che non si sarebbe aspettato di trovare in questo preciso luogo, ma che a tutti gli effetti è un medico tirocinante presso l'ospedale di Kusa, o presso tutti gli ospedali di kagegakure ecco. La domanda più naturale che pare arrivare da fuori le labbra del giovane sunese è quella riguardante il suo sangue, quella sostanza nera come la pece che gli ha macchiato gran parte delle bende bianche che coprivano il di lui braccio, in quello che sembra essere un quadro da film horror grottesco e macabro, un dubbio che attanaglia molti dopo che osservano il colore del sangue di lui. Prende fiato, voltandosi verso il collega genin <Non è una cosa di cui mi piace parlare, Reiji> continua, chinando il capo e lo sguardo verso la ferita <Hai mai sentito parlare del dono del sangue nero?> domanda al sunese <Un sangue donato da un kami ancestrale ad una figura leggendaria del villaggio di kusagakure> gli svela una minima parte di storia <Ed ora presente in alcuni individui che acquisiscono l'abilità di non invecchiare e l'immunità a gran parte delle malattie esistenti, oltre che alla fame e alla sete> rasetsu gli ha parlato di una vera e propria immortalità, dunque anche il biofeedback del suo organismo dovrebbe essere accelerato e automunito, o forse è tutta scena <O si nasce per discendenza diretta, o si viene infettati da qualcuno o qualcosa appartenente al sangue nero> in questo caso, una fiala ceduta al consiglio dall'arufa <le possibilità di salvezza sono misere, il 3% sopravvive all'innesto genetico> gli svela tasselli importanti <Ed io sono stato salvato dalla shinsengumi proprio grazie a questo innesto, senza loro sarei morto per una grave malattia> che con la sostituzione del sangue, è venuta meno ovviamente, avendone uno totalmente nuovo. <Potresti descrivermelo?> domanda infine [Chakra Off] [Primo Piano - Ambulatorio] Rimane ad ascoltarlo in silenzio mentre l'altro racconta come mai il suo sangue, anziché essere rosso, ha assunto quella colorazione fuori dal normale. Non spiccicica una parola e si dimostra semplicemente concentrato su quel che sta facendo, continuando a manipolare il chakra medico di modo che la rigenerazione cellulare continui il suo corso. Il taglio é indubbiamente in condizioni decisamente migliori rispetto a quando Kamichi é arrivato in Ospedale e non c'é piú traccia di sanguinamento perlomeno. < Non sei obbligato a parlarne se non vuoi. > Lungi da lui invadere la privacy del Kokketsu ovviamente. É giá tanto che sa di essere un Noribiki lui stesso, figuriamoci se si mette a ficcanasare nella vita dei clan altrui. < Mi basta sapere che non ti causi problemi di salute permanenti.. anche se a quanto pare é sintomo di qualcosa di piú complesso. L' importante é che tu sia... normale, diciamo. Passami il termine. > Ora sí che fa spallucce, perché di normale, ovviamente, non c'é nulla, ma é una condizione con cui Kamichi deve imparare a convivere, tanto quanto il suo magnetismo del resto. < Pare che tu abbia un certo talento per il salvarti per il rotto della cuffia allora. > Conclude, con un tono leggermente piú positivo rispetto al normale. Considerando le percentuali di riuscita dell' innesto e l'attacco da parte dell' assassino, é innegabile che il ragazzo sia decisamente fortunato. < Non c'é granché da descrivere. Magro, abbastanza basso, biondo. Era vestito con un completo che sarebbe dovuto essere elegante ma era piú trasandato che altro. Ah, e aveva occhiaie molto vistose. >[ Applicazione Cure 2/4 | Chakra 13/20 | +4PS a turno | PS Kamichi 83 ] Le parole del giovane ragazzo non sembrano scomporre invece la solidità della figura del noribiki, lui che tutto sommato in questa giornata soleggiata di tarda primavera è lì a lavorare per per permettere agli hp del nostro eroe di aumentare, cercando di farli tornare allo splendore a tripla cifra del passato. La discussione comunque vada, verte e rigira ancora una volta attorno al suo clan di appartenenza, quello che gli è stato indotto dalla shinsengumi, dalla sua corporazione, che fintamente gli ha fatto credere di essere stato salvato e non rapito, di essere stato curato e non sottoposto a torture, di essere stato miracolato grazie a loro e non dalla fortuna. <è una questione di metabolismi, credo che gli appartenenti al clan abbiano un metabolismo iper accelerato > afferma verso il medico <A quanto pare però non sono immuni al sanguinamento> anche se ne usano a quantità industriali loro, parliamo di tanti litri di sangue, litri e litri, gazilioni di litri di sangue, tutti riversi in costrutti vari ed eventuali, o in tsunami giganti dalla forza distruttiva. <Effettivamente, anche questa volta sembra che mi sia salvato a piè pari per un non nulla Reiji> prende fiato <Spero che se questa si possa chiamare fortuna, non mi abbandoni da un momento all'altro> ma continua <D'altronde poi si sa, la fortuna aiuta gli audaci, ed io di audacia ne ho da vendere> stringendo invece il pugno della mancina mano, forte della sua indole e della sua anima da guerriero. <Sai dirmi come si chiamava per caso? Sai, da agente, così posso svolgere qualche ricerca ulteriore> parliamo di qualcuno di pericolo? Mai dire mai ecco. [Chakra Off] [Primo Piano - Ambulatorio] < É tempo di scoperte per tutti, a quanto pare. > Aggiunge, sospirando, mentre la ferita continua a richiudersi, sovrastata da quel flebile alone di luce verde emesso dalle mani guantate del Genin. Non va a specificare esattamente di cosa stia parlando, decisamente troppo propenso a farsi gli affari suoi per aprirsi cosí davanti a quello che é fondamentalmente uno sconosciuto. < A giudicare da come ne parli dovrebbe essere qualcosa che ti tornerá comunque utile nello svolgimento delle tue funzioni ufficiali, no? > Chiede, inarcando un sopracciglio ma senza distogliere lo sguardo dal braccio, oramai quasi del tutto curato. < Onestamente non credo nella fortuna.. e nemmeno nella sfortuna. O nel fato, o in qualsiasi altra cosa che esuli dalla semplice nozione che ad azione corrisponde reazione, tutto qui. Il fatto che ci sia impossibile vedere la rete di reazioni a catena che compongono la realtá ci spinge a trovare spiegazioni facili lí dove non ce ne sono. > Improvvisamente filosofico, di nuovo fa spallucce, poi, finalmente, si alza dal braccio, che sembra ora quasi completamente rimarginato e perlomeno pronto all' uso. < Ok, credo che sia meglio lasciare il resto ad un dottore piú esperto, mi sono limitato a rimarginare la ferita e a fermare il sanguinamento. La buona notizia é che non perderai nemmeno un dito. > E la cattiva? La cattiva non sembra arrivare. < Mineto, o almeno cosí ha detto di chiamarsi. > Mentre parla si toglie i guanti dalle mani, andando a gettare anche quelli nello stesso contenitore dove ha buttato le garze sporche. < Perdonami, ma devo continuare il giro. Se hai bisogno di altri rattoppamenti sai dove trovarmi. > Accenna un leggerissimo sorriso, appena un indizio, prima di dirigersi verso la porta e salutarlo con un cenno della mano, uscendo poi nel corridoio e sparendo alla vista, perdendosi tra i i vari locali dell' Ospedale. [ Applicazione Cure 2/4 | Chakra 12/20 | +4PS a turno | PS Kamichi 87 ] [exit]
Giocata del 28/05/2021 dalle 22:34 alle 22:40 nella chat "Ospedale [Kusa]"
Sentenzia il giovane sunese, delle parole rapide e prive di cattiveria o malizia varia, non sembra esserci neppure l'invidia a scandire le parole del Reiji nazionale, che lì sta letteralmente svolgendo io suo compito, il suo lavoro di medico curante presso l'ospedale kusano. Il biondo ascolta con attenzione quelle sue parole, si lascia quasi andare a dei pensieri complessi, cercando di capire ancora una volta cosa possa pensare una nuova persona del suo appartenere ad un clan di norma molto disprezzato, previo l'operato del fu leggendario yukio kokketsu, primo genito del sangue demoniaco. Prende fiato <Spero vivamente possa andare sempre così, e che possa aiutarmi nello svolgersi delle varie attività che mi si pongono sul cammino> è fiducioso in parte, poco dall'altra, sa che prima o poi la fortuna termina, ed anche ella è bendata, non riconosce amici o padroni, sfugge come la giustizia, entrambe non vedenti davanti alla realtà che gli si pone davanti. <Sono invece convinto che esista un piano più gande, una tela su cui sono dipinte le nostre gesta Reiji> quindi? <Un qualcosa dove qualcuno o qualcosa di super partes rispetto a tutti noi tesse le fila del nostro destino, destinati tutti verso qualcosa di preciso> un punto d'inizio ed uno di fine, il come arrivarci spetta poi alla persona, ma ogni strada porta a kagegakure come si dice in gergo, ed i detti antichi dovrebbero avere valenza anche per le anime dei nostri eroi. <Grazie dell'informazione e della sessione di cura Reiji> china il capo rimettendosi eretto a due piedi, camminando verso l'uscita per abbandonare il loco e scomparire tornando a casa [End]