Il dono dei {Kokketsu}

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Attendere esito...

La signorina Shizuka è stata convocata direttamente dall'Arufa del clan Kokketsu, alias il Capo clan che ha succeduto Yukio Kokketsu - Primo Hasukage del villaggio dell'Erba. Conosciuta per fama, Joruri Kokketsu ricopre anche il ruolo di Capo Carceriere al Carcere di Hoozukijoo. Rientra in quel di Kagegakure soltanto per occuparsi del clan, poiché la regola della sopravvivenza all'interno del sopracitato luogo di detenzione è pressante. Non può allontanarsi per troppo tempo - deve tornare immantinente a cercare di mantener quell'ordine che ormai hanno perduto. L'anarchia regna sovrana, ma anche nel bel mezzo di quest'ultima v'è sempre la necessità d'una figura che possa comandare. Tuttavia, è un contesto del quale non siamo incaricati di parlar quest'oggi. Tornando all'effettiva convocazione di Shizuka, discendente del clan Kokketsu per via di parentele interne del clan, essa viene mandata a chiamare per presentarsi all'interno del Dojo del clan. Al momento, la fanciulla si trova ancora nei pressi del Dojo del clan, giungendo dal quartiere adibito a quest'ultimo. E' in perfetto orario, l'importante è non perdersi strada facendo. Nell'email - perché ormai tutti si sono evoluti tecnologicamente parlando - è stato scritto quanto segue: "Shizuka Kokketsu è pregata di presentarsi al Dojo Kokketsu del Quartiere dei Clan del Distretto Kusano per un incontro formale con l'Arufa Joruri Kokketsu". Queste sono le uniche informazioni note al momento, ma è anche risaputo come un invito del genere si presti solitamente all'effettiva entrata nei Kokketsu. Tutto, però, è ancora da scoprire... [ Quest Chiusa ][ Nessun limite di tempo ][ Accetterò SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

16:21 Shizuka:
  [Dojo Kokketsu] CHE ANSIA! Questo nella testa della piccola rossa del clan Kokketsu che non appena ha ricevuto quella email sul cellulare è scattata come una molla e si è lanciata nell'armadio in modo da trovare qualcosa di decente per presentarsi al cospetto dell'Arufa in persona. Sa benissimo che costei è sempre molto impegnata e che è meglio non tardare a uan convocazione del genere. Ha mollato Yasuhiko un po' a casaccio borbottando che doveva fare qualcosa di importantissimo per poi dirigersi al Dojo. Alla fine da quell'armadio sempre incasinato ne sono usciti una camicetta bianca molto semplice, un paio di pantaloni neri di jeans, per fortuna interi, senza alcun apertura di dubbio gusto stilistico, e un magliooncino nero abbastanza sobrio che le copre le braccia, dato che la camicia ha le maniceh corte. Ai piedi porta i soliti anfibi, che rendono un po' meno formale il tutto, così come le cuffie blu gigantesche che mentre cammina sono sulle di lei orecchie. Infatti ha cercato nella playlist salvata con il cuoricino sul telefono una fra le canzoni più calme che Hiko abbia mai suonato, giusto per provare a calmare un poco quel nervosismo generato in un istante. Tuttavia non appena arriva in prossimità del Dojo andrebbe a spegnere la riproduzione, far scivolare le cuffie intorno al collo, e avvicinarsi in maniera composta e attenta al luogo descritto per l'incontro. Lo sguardo blu viene rivolto giusto per un istante verso il cielo, viene preso un bel respiro e poi buttato fuori lentamente. "Per fortuna oggi c'è il sole", questo l'unico pensiero che varca la testa femminile al momento, mentre le labbra della Genin restano sigillate mentre varca la soglia.

Il Dojo che s'apre agl'occhi della fanciulla è piuttosto retrò, se teniamo conto dell'evoluzione tecnologica dell'ultimo decennio. E' completamente costruito in legno di mogano scuro, con la pavimentazione bianco perla interrotta di tanto in tanto da righe verticali dello stesso colore dell'intera struttura. Le porte in carta di riso son anch'esse bianche, adornate dalla struttura legnosa. Dal soffitto coperto da alte finestre, penetra luce solare che illumina il loco in questione. Al suo interno, così come all'esterno, spicca il simbolo violaceo dei Kokketsu s'una struttura prevalentemente nipponica - simil tempio shintoista - completamente nera. Un pugno in un occhio nel bel mezzo del verde del quartiere. Che sia stato fatto apposta? L'interno è molto minimal, lasciando lo stretto necessario come due panche esterne e qualche rappresentazione figurativa appesa alle pareti. Niente di troppo estremo. Alla fine, trattandosi d'arti prettamente magiche o illusorire non si ha bisogno di chissà quale strumentazione adatta affinché si possa utilizzare l'innata. Una volta all'interno, Shizuka, oltre a intraveder il luogo appena descritto, intravederà anche una ragazza alta circa un metro e settantacinque, dai lunghi capelli neri che scivolano sin quasi a ridosso dei glutei che le volge le spalle. Indossa un paio di pantaloncini blu scuro sorretti da un cinturone nero che lasciano totalmente libere le sinuose inferior leve. Ai piedi, raggiungendo il ginocchio, prendono posto un paio di stivaletti dal tacco non molto alto. Una giacca dai bottoni scuri è invece posta a coprire l'addome, per quanto possibile, arriavando sin ad altezza dello stomaco. Sta a significare che ventre piatto e schiena - opportunamente allenati da quel che potrà vedere grazie alla tonicità altrui - sono completamente scoperti. Inoltre, poggiata soltanto sulle spalle, v'è una sottospecie di mantella che si mantiene in equilibrio su di esse, d'egual colore del resto degl'abiti, con l'interno rosso che penzola oltre la sua schiena. Un berretto con visiera è fermo sul di lei capo. Tutto sommato, appaiono degl'abiti da perfetta carceriera, anche se non lo si direbbe al cento percento. Appese alla cintura, nel momento in cui si volterà verso Shizuka in arrivo, è possibile notare anche la presenza d'un bel paio di manette antichakra: poco rassicuranti, oserei dire. Gl'occhi color verde smeraldo si posano sulla fanciulla quando sarà nel suo cono visivo. La guancia mancina è deturpata da una cicatrice che, molto probabilmente, la rende ancor più affascinante di quanto già non sia. <Benvenuta.> Pronuncia soltanto. [ Arufa, Joruri Kokketsu: https://i.imgur.com/XisUqAqh.jpg ][ Dojo: https://shiatsuilcentrogen.files.wordpress.com/2012/11/dojo.jpeg ][ Quest Chiusa ][ Nessun limite di tempo ][ Accetterò SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

17:10 Shizuka:
  [Dojo Kokketsu] Quel luogo le ha sempre imposto una sorta di timore reverenziale. Ormai la società attorno ad esso si sta modernizzando e plasmando ma quel dojo sembra immobile e immutabile nel tempo, così classico e distante da tutto quel che lo circonda da sembrare quasi un'illusione. L'idea di entrare con degli anfibi in quel luogo così antico la disturba un pochino, ma lo sguardo nota con che semplicità la figura che la attende indossi degli stivali dal tacco non troppo alto senza problemi. Gli occhi blu inevitabilmente si appoggiano su quella figura che da lontano sembra ancora più alta di quanto non sia la nostra piccola Genin che raggiunge a malapena il metro e cinquantacinque di altezza. Forse resta troppo incantata a rimirar il posto e la figura che l'attende, tant'è che dopo essere arrossita un poco sulel guance lentamente andrebbe a incamminarsi verso di essa, cercando di produrre meno rumore possibile come a non voler disturbare il silenzio che permea il tutto. La mente riflette sulle più svariate possibilità, che sia stata convocata per quanto accaduto qualche sera prima a casa propria? Quell'infiltrato sospetto? Perchè chiedere direttamente a lei e non agli Anbu? Che fosse successo qualcosa a Yuki e Riuky? Mamma però non le aveva fatto sapere nulla e sembrava molto più interessata a sapere come stavano andando le cose con Yasuhiko piuttosto che altro. Più la piccoletta si avvicina più riesce a percepire quanto quella figura femminile abbia un suo fascino intrinseco e totale, facendola in qualche modo sentire molto più a disagio di quanto non è solitamente. Per quanto abbia cercato di non disturbare evidentemente l'orecchio fino dell'Arufa ha colto i movimenti della Genin, così che riceva un saluto brevissimo. Istintivamente la giovane Kokketsu andrebbe a piegarsi in un profondo inchino, rivolto alla figura del capo clan, pronunciando solo brevi parole: << Grazie per avermi invitata Arufa. Shizuka Kokketsu a disposizione. >> Permarrebbe quindi in quella posizione di riguardo nei confronti dell'altra, come se attendesse il permesso di poter alzare lo sguardo su una figura tanto superiore a lei.

Conscia della moltitudine di domande che girano per la testa della giovane ragazzina, Joruri si schiarisce immantinente la voce in maniera che possa prendere a parlare. Porta le braccia dietro la schiena, unendo quivi le mani. A ben vedere, pare una consueta camminata militare, forse troppo legata ai suoi ranghi e al lavoro che svolge fuori da Kagegakure. Percorre giusto qualche metro, senza neppur invitarla a camminarle di fianco. Davanti a sé, Shizuka è soltanto un altro carcerato e dunque lei vi passeggia innanzi come se fosse convinta ch'ella provi timore nei suoi confronti. <Comprendo che le domande che ti frullano in testa siano molte, ma non preoccuparti.> Come se ciò dovesse bastare a tranquillizzare una persona. Certamente. Prosegue il suo incedere a ritroso, in modo di rifare i suoi passi con la stessa camminata marziale. <Ho ritenuto fosse giunto il momento anche per te di entrare a far parte del clan Kokketsu a tutti gli effetti.> Questa è la prima notizia che arriva alle di lei orecchie, la quale - questa volta sul serio - potrà mettere in chiaro alcune domande inespresse, ma che sono rese palpabili dall'aria che tira nel dojo. Quivi, la voce di Joruri rimbomba piuttosto atona, ma dal tono forte di chi è un comandante e sa che deve sapersi far ascoltare. <Come ben saprai, immagino, molte cose sono cambiate da quando in carica v'era Yukio Kokketsu - il nostro Primo Hasukage.> Un'occhiata in tralice vien diretta subito alla di lei volta, come a sostenerne l'espressione facciale che quest'affermazione possa in qualche modo suscitare. <Ormai, non si tratta più d'una discendenza legata esclusivamente all'Arufa originale. Abbiamo concesso al Consiglio delle fiale di sangue nero per degli innesti. Tu, in questo caso, sei una diretta discendente poiché i tuoi familiari saranno stati infettati da qualcuno di molto vicino a Yukio-sama.> Asserisce ancora, dandole delle spiegazioni circa la storia che riguarda strettamente il clan in questione. Prima di farle provare l'attivazione dell'innata, reputa necessario darle degli accenni storici piuttosto importanti. <Qualora non fossi stata una discendente, avrei potuto infettarti. Tuttavia, dovresti riuscire ad attivare con le tue sole forze l'innata.> Aggiunge ancora, fermandosi dal suo camminar avanti e indietro, portando le braccia a sciogliersi dal precedente intreccio dietro la schiena. <Domande?> Neppur la stesse arruolando nell'esercito... e meno male che non fa parte della Shinsengumi, sarebbe vagamente adatta. [ Arufa, Joruri Kokketsu: https://i.imgur.com/XisUqAqh.jpg ][ Dojo: https://shiatsuilcentrogen.files.wordpress.com/2012/11/dojo.jpeg ][ Quest Chiusa ][ Nessun limite di tempo ][ Accetterò SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

17:55 Shizuka:
  [Dojo Kokketsu] Non le viene detto di alzarsi da quell'inchino protratto ma quando l'altra inizia a parlare in tono decisamente militare la ragazza alza lo sguardo blu, seguendo quei movimenti e recuperando una posizione eretta. In realtà tende quasi a mettersi sull'attenti, nemmeno fosse una recluta che deve arruolarsi nell'esercito. Innanzi tutto le consiglia di non preoccuparsi eccessivamente e le rivela che ha pensato fosse giunto il momento di entrare effettivamente fra le schiere di quel clan che molti odiano e maledicono. Poi parte un piccolo riassunto di ciò che anche ella conosce, un poco di storia della propria famiglia che a conti fatti è tenuta a conoscere almeno in quanto erede. Ogni volta che le iridi verdi si volgono a quelle blu della Genin inevitabilmente la ragazza tende a rispondere brevemente con un << Sì, signora. >> Buttando fuori un poco il petto, cosa che inevitabilmente porta quelle forme ad essere accentuate, anche se questa non è la parte importante. Parla di sangue nero donato, innesti su altre persone, cose di cui era a conoscenza ma che non aveva mai realmente investigato, anche se il viso di Kamichi e Basta le compare nella mente per qualche secondo. Anche la capo clan parla come se quel potere fosse una malattia, un'infezione, qualcosa di maligno che non deve essere apprezzato ma solo sfruttato. Poi eccola arrivare al climax di tutto quel discorso: lei, Shizuka, è un'erede diretta, non ha bisogno di innesti, dovrebbe essere già in grado di utilizzare quel potere che le scorre nelle vene da quando è stata partorita. Quando viene dato per scontato dalla capo clan che questo sia vero, le guance della ragazzina diventano rosse, come un'ammissione di colpevolezza silenziosa, ma lo sguardo viene sostenuto, come a voler dimostrare di non aver passato un solo giorno senza provare a fare ciò che agli altri sembra semplice. Finalmente poi quel lungo monologo porta a una sola parola, che viene rivolta alla rossa che permanendo in una posizione molto militare, gambe leggermente divaricate, schiena estesa, spalle dritte e petto in fuori, alla quale andrebbe a rispondere in maniera sincera: << Se lei ritiene che io sia pronta per questo passo, farò del mio meglio per rispettare le vostre aspettative. >> Rimane con il mento alto, gli occhi blu che fronteggiano quelli verdi, ma non per mancare di rispetto, quanto per onorare la figura dal crine corvino che le sta dando quella possibilità. Se l'altra non le avesse quindi impedito i movimenti, la genin avrebbe cercato di formare con le mani, davanti a se un sigillo ovino. Gli occhi blu verrebbero chiusi, mentre la concentrazione verrebbe ricercata in maniera profonda. Si concede questo lusso solo perchè sa di essere al sicuro, altrimenti il tentativo di impasto sarebbe stato eseguito in un altro modo. La mente femminile si concentra dunque, andando a ricercare la componente fisica del chakra a livello dello stomaco, immaginandola come una fiammella rossa viva che brucia ardentemente. La componente mentale del chakra verrebbe invece ricercata a livello della testa, del cervello, rapprensentata a sua volta come una fiammella, ma questa volta di un azzurro chiaro molto intenso, molto attiva e bruciante. Qualora fosse riuscita a cogliere queste due essenze, sarebbe andata a farle convergere a livello del cuore, così da farle unire una all'altra andando a generare una potente fiamma dal colore verde molto acceso, ovvero quella forza che i ninja utilizzano per eseguire le loro abilità più strabilianti. [Se impasto riuscito Chakra 25/25]

La fanciulla non sembra avere grandi domande da fare in tal senso. Anzi, si premura immantinente d'attivare il Chakra, ponendo dapprima le mani a formare il sigillo caprino. Dopodiché adotta la consueta immaginazione delle due sfere che, roteando su se stesse, s'avvicinano tra di loro attratte come calamite, unendosi. Dopo averlo richiamato in maniera ottimale, la donna si sofferma sulle di lei movenze prima di proseguire con quanto segue. Incrocia le braccia al petto, posa marziale nuovamente assunta con divaricazione ulteriore delle inferior leve ad altezza delle spalle. <Causandoti una ferita qualsiasi, anche mordendoti il labbro o ferendoti un polso> Come fanno alcuni. <farai uscire il tuo sangue esternamente. Come penso t'avranno già spiegato i tuoi genitori> Sarebbe impensabile non spiegare al figlio qualcosa di tanto importante ben prima che il Capo Clan la convochi in sede. <devi miscelare il tuo sangue con l'elemento del Suiton del quale sarai senza dubbio portatrice.> Altrimenti, trova ben impensabile un'attivazione congrua. Il di lei tono si mantiene pacato, tuttavia forte e altisonante per farsi ascoltare, come se ciò servisse ad imprimer maggiormente nella di lei memoria i ricordi di questa giornata. <Fatto ciò, con la ferita aperta, il sangue inizierà a volteggiare nell'aria attorno a te. Così facendo, potrai trarre da quella nube che si formerà il plasma necessario alla costruzione dei costrutti sanguigni.> Gesticola appena con la mancina, compiendo appena un saltello all'indietro così da dare abbastanza libertà di movimento alla rosata, tenendo sempre sotto vigile attenzione. Gl'occhi color smeraldo luccicano al sol pensiero di poter vedere questa nuova Kokketsu all'opera, ma tiene d'occhio il ninjawatch al polso di tanto in tanto. D'altronde, il lavoro chiama... <Se non hai domande, esegui il richiamo dell'innata.> Cordiale nonostante i modi, attende soltanto il verificarsi di quest'evento. [ L'innata Kokketsu I toglie 1 punto Vita a turno finché l'innata è attiva. Toglie 1 punto Chakra SOLTANTO alla prima attivazione ][ L'attivazione è istantanea, stessa cosa per la creazione del Costrutto ][ Arufa, Joruri Kokketsu: https://i.imgur.com/XisUqAqh.jpg ][ Dojo: https://shiatsuilcentrogen.files.wordpress.com/2012/11/dojo.jpeg ][ Quest Chiusa ][ Nessun limite di tempo ][ Accetterò SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

18:55 Shizuka:
  [Dojo Kokketsu] La figura che si trova innanzi è decisa ma non antipatica, le spiega in maniera dettagliata ciò che già conosce, infatti sia Yuki che riuky l'hanno più volte tormentata con quelle spiegazioni. Non è la prima volta che cerca di utilizzare quell'innzata, ne tanto meno sarà l'ultima, tuttavia fino ad ora non era mai riuscita ad estrapolare quel potere che dovrebbe essere suo in maniera semplice. In effetti non si è portata dietro nemmeno un kunai per ferirsi, era troppo di corsa per pensare che riguardasse davvero qualcosa riguardante il clan stesso. Lo sguardo blu permane fisso sulla figura che le da queste spiegazioni, cercando di cogliere qualsiasi cosa possa esserle sfuggito durante i tentativi precedenti. Forse era il chakra unito al sangue? Forse il problema stava nel fatto che non aveva mai avuto grosse necessità nell'attivare quel potere? La vita dei nuovi giovani è terribilmente tranquilla rispetto a quanto i di lei genitori abbiano dovuto sopportare. Se i timori di Shizuka erano relativi al perdere il suo amico d'infanzia perchè in realtà se n'era innamorata follemente, i problemi di Yuki, sua madre, erano stati il sopravvivere a un ambiente ostile, in guerra. Già però giusto qualche sera prima il pericolo aveva bussato alla sua porta, riversando sulle sue gambe sangue e paura, per l'amico, per quel biondo che temeva per la sua vita. Poi ora quell'innata aveva anche il sapore di rivalsa, dimostrare a un ragazzo dal viso osseo che anche una Kokketsu può fare del bene, e che quel sangue non è necessariamente una maledizione. L'Arufa si distanzia, lasciandole spazio e modo di concentrarsi, i pensieri in quella testa sono molti ma all'ultima frase di lei vengono spenti. Le blu si chiudono nuovamente, la mente viene portata all'esecuzione dei passaggi da lei descritti. Senza pensarci troppo andrebbe a morsicare il proprio labbro inferiore con decisione, cercando di produrre una ferita sufficiente a far fuoriuscire il proprio sangue. Qualora fosse riuscita nell'intento una volta percepito il sapore ferroso sulle labbra avrebbe poi concentrato il proprio flusso di Chakra a livello della bocca, immaginandolo come un fiume in piena capace di dare vita in maniera più massiccia a quel sangue non comune che le bagna le labbra. E' qui la parte complessa forse, quella che faticava a comprendere; il sangue è un fluido, rosso vermiglio, l'acqua che scorre in lei non può lavarlo via, deve invece diventare un tutt'uno con esso, quel potere che è in grado di usare non deve lavare via il resto deve diventare un fiume rosso così che la miscela si traformi poi in qualcosa di più. Resta estremamente focalizzata su questo punto, su questa unione che deve essere ponderata. Se fosse riuscita a fondere queste due cose, allora il suo potere dovrebbe attivarsi correttamente. Quell'unione tra sangue e chakra suiton dovrebbe a questo punto dar vita a del sangue nero, che fuoriuscirebbe dalle labbra femminili andando poi ad avvolgerla completamente. Oltre a questo gli occhi blu della ragazza dovrebbero essere avvolti da un colore violaceo, oltre che aver generato come una lunga lacrima che le percorre il viso infantile fino alla base del mento. Gli occhi verrebbero quindi aperti solo al percepire di questo potere che dovrebbe essere ben percepibile anche dalla ragazzina, non essendo mai stata in grado prima di utilizzare tale potere. [Se Attivazione innata Kokketsu Chakra 24/25 - Salute 99/100]

Attenzione però. La particolarità dei Kokketsu consiste nell'avere a disposizione un sangue di color nero, differente totalmente dal sangue comune d'un essere umano. Ferendosi, un rivolo di sangue nero inizia a scenderle dal labbro inferiore, assieme ad altre lacrime scure che disegnano sul di lei viso. Lo stesso sangue or volteggia attorno alla sua figura, soffermandosi sull'estremità del corpo affinché possa poi utilizzarlo a dovere. <Come vedi, avevi bisogno soltanto d'una spintarella in più. Usa questo Dojo per allenarti nella creazione dei costrutti. Troverai sicuramente altri clannati con i quali allenarti.> Spiega ancora alla di lei volta, sollevando la mandritta affinché possa sistemare il cappello posto sulla sommità del capo. A quanto pare, Shizuka non sembra avere grosse domande. Potrà anche restare, qualora lo preferisca, ad allenarsi fin da subito - sicuramente la donna non la caccerà. <Se non hai altre domande> Come se già prima ne avesse, poi. Finora ha dimostrato d'essere abbastanza informata, dunque è plausibile che non sia necessaria tutta questa pantomima, altrimenti l'avrebbe resa partecipe delle paturnie. <io devo correre immediatamente a lavoro.> Ossia al Carcere di Hoozukijoo. Deve passare fuori dal villaggio, deve attraversare quella zona piena di chimere e sperare di non venir divorata da un branco di queste ultime. Tutto è bene quel che finisce bene. Ciò ch'era iniziato come qualcosa di tragico, alla fine s'è rivelato essere utile - no? O forse è ancora tutto da scoprire. Le potenzialità del clan son parecchie, tuttavia è ben più difficile spiegarle che provarle. Un nuovo mondo s'apre innanzi alla fanciulla dal nome di Shizuka. [ END QUEST - End non obbligatoria ]

19:31 Shizuka:
  [Dojo Kokketsu] A quanto pare il sangue questa volta esce naturalmente nero, non è chiaro come questa volta sia diversa dalle precedenti ma forse il cambio di rotta nella mente della ragazzina in qualche modo ha aiutato il nascere finalmente di quel potere. Il sangue che ora sembra circondarla si sofferma in particolar modo sulle proprie estremità così che possa effettivamente plasmarlo a suo piacimento. Le iridi blu si soffermano a osservarsi, percependo come ora quel potere la avvolga e in qualche modo la cambi agli occhi del mondo. La mente femminile andrebbe a cercare di formare nelle proprie mani come due lunghe funi, per la precisione due lunghe fruste che terrebbe solamente in mano. << Grazie. >> Ci pensa un pochino, muovendo un poco quelle fruste che si ritrova in mano, andando poi a scomporle e cercare di formare un fiore, unendo le due mani insieme di fronte al petto, pensando ad una rosa. << Solo una domanda. Perchè tutti sostengono che questo potere sia maligno e maledetto? >> Questa cosa la disturba, il potere che la sta avvolgendo sembra essere veramente qualcosa di intenso, ma non avverte per il momento nessun tipo di possesso, nessun desideri di uccidere o privare altri della libertà. Qualora ricevesse una risposta dalla donna che attualmente pare essere di fretta di nuovo andrebbe a inchinarsi in profondo rispetto, mantenendo comunque quel potere attivo, pensando a che farsene, se fermarsi per indagarlo oppure tornare immediatamente a casa e mostrarlo all'amico d'infanzia dato che i genitori dovrebbero ancora essere in missione. [Mantenimento Innata Kokketsu Salute 98/100 - Chakra 24/25]

Come mera risposta, criptica nel suo fare, Joruri si limiterà a commentare in questo modo la domanda che l'è appena stata rivolta. <Perché ci temono, Shizuka> Il che dovrebbe bastare come risposta, ma a quanto pare vuole andare un po' avanti, raccontarle qualche altro aneddoto che potrebbe rivelarsi essere interessante - forse. Dipende tutto dalla visione che Shizuka potrà trarre da questo discorso. <perché questo potere c'è stato donato da un Kami> Decidere se sia un Kami benevolo o maligno, a quanto pare, è inutile poiché le persone reputano che sia maledetto, proprio come la Genin ha appena fatto presente alla donna dal crine corvino. <e perché la trasformazione finale> Relativa all'ultimo livello dell'innata alla quale la fanciulla attualmente non ha ovviamente accesso, avendo appena iniziato a muoversi in questo campo con la sua prima attivazione dell'innata riuscita egregiamente. Conduce una mano alla bocca, tagliandosi il polso e generando dunque una ferita, la quale inizia a far fuoriuscire del sangue fuori dalla suddetta. Sangue nero che inizia immantinente a circondarla, generando quella ch'è una nuba di modeste dimensioni - ovviamente più grande di quella generata da Shizuka, che iniziano semplicemente a collidere. Eppure non è solo questo che visivamente dovrebbe attirare l'attenzione della neo-Kokketsu, bensì anche la cappa nera che riveste completamente la Capo Clan dalla testa ai piedi. Il cappuccio della morte si posa sul di lei capo, scendendo poi al pari d'uno straccio lungo la schiena. Alla visione dell'altra, appare esattamente come una lunga tunica sfilacciata alle estremità, gocciolante sangue nero al suolo, priva ovviamente d'una falce altrimenti sembrerebbe la Signora Morte in persona. Le estremità delle mani - e dei piedi, seppur non visibili al momento per via delle scarpe indossate - son completamente nere, rivestite di gocce di sangue utilizzabili per la creazione dei costrutti. <ci rende portatori di morte e distruzione.> Basti pensare al leggendario Tsunami di Sangue o il Teschio nero, due tecniche finali che costituiscono un vero e proprio attacco massiccio e distruttivo, soprattutto il primo. Che Shizuka abbia altre domande da farle adesso o sarà troppo attonita per riuscire a pensare? [ Arufa, Joruri Kokketsu: https://i.imgur.com/XisUqAqh.jpg ][ Dojo: https://shiatsuilcentrogen.files.wordpress.com/2012/11/dojo.jpeg ][ Quest Chiusa ][ Nessun limite di tempo ][ Accetterò SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

12:00 Shizuka:
  [Dojo Kokketsu] La risposta che ottiene non è quella che si aspettava, infatti ben due Kokketsu conosciuti casualmente si sono lamentati di essere tali. Che l'abbiano fatto solo perchè sono abituati a recitare una parte? Che lo abbiano fatto perchè il mondo vuole questo dalla loro stirpe. Forse è per quella diceria sul demone dunque, i demoni non piacciono a nessuno o ancora la risposta finale riguarda ciò che possono fare al meglio delle proprie forze. Gli occhi blu ormai rigati dalle lacrime e da quel velo purpureo fissano la figura che si trova innanzi, che da una dimostrazione di forza e al contempo cerca di insegnarle. Rimane decisamente ammaliata da quel cambiamento, da donna autoritaria a signora dell'oscurità in pochi istanti, completamente rivestita da quel sangue che tecnicamente scorre nelle loro vene ma che ora ricopre la feminea figura dal crine corvino. Un tremolio diffuso scuote la Genin, non è chiaro se sia timore però. E' come se percepisse il potere altrui e si ne fosse spaventata in parte ma non completamente. Forse la sua risposta a quella domanda è riuscita a ottenerla in fondo. Le labbra della rossa si schiudono appena: << Morte e distruzione al nemico e a lui solo. >> Questo quello che estrapola la giovane mente, positiva e aperta come pochi anziani. Lei non è stata nemmeno sfiorata da quel potere immenso che ha di fronte, è qualcosa di spaventoso si ma allo stesso tempo intrigante; il potere di proteggere gli alleati e pazzare via i nemici. Quell'aspetto contorto effettivamente può generare soggezione, ricordare la morte, il terrore e il dolore, ma questo per un occhio spaventato. Agli occhi della Genin sembra quasi un manto di potere. Di nuovo il capo viene chinato in sua direzione come per un congedo: << Non voglio sottrarle altro tempo Arufa. Spero avremo modo di confrontarci quando sarò maestra nell'utilizzo delle nostre abilità. >> Non le teme, non ripudia il suo sangue e pensa che possa essere utilizzato in modi decisamente positivi, in fondo Kamichi è uno Shinsengumi no? Lei dal canto suo sa perfettamente come sfruttare al meglio quel potere che finalmente è riuscita a sbloccare: proteggere i propri cari. Qualora la figura ammantata di sangue si fosse quindi lasciata alle spalle il Dojo, la rossa avrebbe fatto lo stesso, scegliendo di tornare a casa, a mostrare quanto ottenuto. [ Chakra 24/25 - Mantenimento innata Kokketsu Salute 97/100]

Non si può dir che sia spaventata ma che ne sia ... pietrificata? Sì, ma non dal terrore quanto più dalla sorpresa, dalla curiosità o dall'inaspettato momento che s'è concretizzato davanti a lei? Sta di fatto che non pare aver altre domande, quanto più constatazioni. <Già.> Replica soltanto alla volta della fanciulla, disattivando l'innata subito dopo non reputandola oltremodo necessaria. Non era null'altro che una mossa scenica per sottolineare la risposta che precedentemente le ha rivolto. Tornata alla normalità, apparendo come una comune umana - almeno apparentemente, priva della megalomania d'alcuni Kokketsu - adocchia la ferita sul polso che è andata via via cicatrizzandosi. In fondo, non era altro che un piccolo taglietto, il necessario affinché anche soltanto una stilla di sangue potesse venir fuori. Fa spallucce, rivolgendo di nuovo l'attenzione alla volta di Shizuka, la quale s'inchina e si congeda subito dopo. <Buona fortuna.> Le augura soltanto, prima di dirigersi a sua volta in tutt'altra direzione. Svanirà alla vista altrui, ma camminando in maniera lenta, marziale - come al solito. Prende un'uscita diversa. Lascia da sola la ragazza che sceglie comunque a sua volta d'abbandonare il loco. Che abbia ancor delle domande o meno, questa giornata volge al termine con una consapevolezza ed un potere aggiuntivo tra le mani. [ END ]

Ingresso in clan per Shizuka, discendente da genitori Kokketsu. Conosce la capo Clan Joruri Kokketsu alla quale pone anche domande inerenti alla storia del clan.

NO exp per la natura dell'ambient.

Benvenuta in casa Kokketsu ♥